Tigrane II e Ambystoma: differenze tra le pagine

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{{tmp|bio}}[[Immagine:TigranStatue.jpg|thumb|right]]
{{Tassobox
'''Tigrane II d'Armenia''' detto '''il Grande''' (in [[lingua armena|armeno]] Տիգրան Մեծ , pronuncia ''Tigran Mets'' (c. [[140 a.C.]] - [[55 a.C.]]) fu un sovrano della dinastia degli [[Artassidi]] che governò in [[Armenia]] dal [[95 a.C.]] al [[55 a.C.]].
|nome='''Ambystoma'''
|immagine=Ambystoma tigrinum Domenico Kumme 3.jpg
|didascalia=Una salamandra tigre (''[[Ambystoma tigrinum]]'')
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio=[[Eukaryota]]
|regno= [[Animalia]]
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|superphylum=[[Deuterostomia]]
|phylum= [[Chordata]]
|subphylum=[[Vertebrata]]
|infraphylum=[[Gnathostomata]]
|superclasse=[[Tetrapoda]]
|classe= [[Amphibia]]
|sottoclasse=[[Lissamphibia]]
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|ordine=[[Caudata]]
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|famiglia=[[Ambystomatidae]]
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|genere='''Ambystoma'''
|genereautore=Tschudi, 1838
|suddivisione=[[Specie]]
|suddivisione_testo=[[#Tassonomia|vedi testo]]
}}
'''''Ambystoma''''' <span style="font-variant: small-caps">Tschudi, 1838</span> è un [[Genere (tassonomia)|genere]] di [[Amphibia|anfibi]] [[Caudata|caudati]] [[endemismo|endemico]] del [[Nord America]].<ref name=ASW>{{ASW|titolo=Ambystoma |url=http://research.amnh.org/vz/herpetology/amphibia/Amphibia/Caudata/Proteidae|accesso=24 ottobre 2015}}</ref>
 
[[File:Ambystoma kansensis Exhibit Museum of Natural History.JPG|thumb|''Ambystoma kansensis'' specie fossile]]
La sua paternità è discussa, alcuni studiosi affermano che fosse figlio di re [[Tigrane I]], fratello di [[Artavaside I]] che non lasciò eredi alla sua morte. Altri sostengono che fosse invece figlio di [[Artavaside I]].
 
==Tassonomia==
==Ascesa al trono e alleanza con il Ponto==
Il genere comprende le seguenti [[specie]]:<ref name=ASW/>
Egli visse in qualità di ostaggio alla corte del re [[Parti|parto]] [[Mitridate II]] (che aveva sconfitto gli Armeni nel [[105 a.C.]] ) fino all'età di 40 anni.
* ''[[Ambystoma altamirani]]'' <span style="font-variant: small-caps">Dugès, 1895</span>
Alla morte del suo predecessore, poté riscattare la propria libertà, dietro il rilascio di un riscatto di 2.000 talenti e con la cessione del territorio dell'Atropatene (l'attuale [[Azerbaijan]] ), che in precedenza erano territorio dei Parti, ([[Strabone]], 11.14,15).
* ''[[Ambystoma amblycephalum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Taylor, 1940</span>
Depose l'ultimo re di [[Sofene]], Artane, dopo una contesa. Spinto dalle mire espansionistiche di [[Mitridate II]] del Ponto, invase la regione nel [[93 a.C.]], mentre il suo legame con il Ponto fu rafforzato con l'unione matrimoniale con la figlia di Mitridate II, [[Cleopatra d'Armenia|Cleopatra]].
* ''[[Ambystoma andersoni]]'' <span style="font-variant: small-caps">Krebs and Brandon, 1984</span>
Il re di Cappadocia, Ariobarzan, chiese l'aiuto di [[ Roma]], che fu immediato. Roma inviò il famoso generale romano [[Lucio Cornelio Silla]] che costrinse alla ritirata Tigrane e riportò Ariobarzan sul trono.
* ''[[Ambystoma annulatum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Cope, 1886</span>
Ma la guerra civile scoppiata a Roma nel 90 a.C. permise a Tigrane ed al suo alleato Mitridate II di attraversare nuovamente l'[[Eufrate]] e costringere il legittimo sovrano di Cappadocia alla fuga.
* ''[[Ambystoma barbouri]]'' <span style="font-variant: small-caps">Kraus and Petranka, 1989</span>
* ''[[Ambystoma bishopi]]'' <span style="font-variant: small-caps">Goin, 1950</span>
* ''[[Ambystoma bombypellum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Taylor, 1940</span>
* ''[[Ambystoma californiense]]'' <span style="font-variant: small-caps">Gray, 1853</span>
* ''[[Ambystoma cingulatum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Cope, 1868</span>
* ''[[Ambystoma dumerilii]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Dugès, 1870)</span>
* ''[[Ambystoma flavipiperatum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Dixon, 1963</span>
* ''[[Ambystoma gracile]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Baird, 1859)</span>
* ''[[Ambystoma granulosum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Taylor, 1944</span>
* ''[[Ambystoma jeffersonianum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Green, 1827)</span>
* ''[[Ambystoma laterale]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hallowell, 1856</span>
* ''[[Ambystoma leorae]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Taylor, 1943)</span>
* ''[[Ambystoma lermaense]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Taylor, 1940)</span>
* ''[[Ambystoma mabeei]]'' <span style="font-variant: small-caps">Bishop, 1928</span>
* ''[[Ambystoma macrodactylum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Baird, 1850</span>
* ''[[Ambystoma maculatum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Shaw, 1802)</span>
* ''[[Ambystoma mavortium]]'' <span style="font-variant: small-caps">Baird, 1850</span>
* ''[[Ambystoma mexicanum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Shaw and Nodder, 1798)</span>
* ''[[Ambystoma opacum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Gravenhorst, 1807)</span>
* ''[[Ambystoma ordinarium]]'' <span style="font-variant: small-caps">Taylor, 1940</span>
* ''[[Ambystoma rivulare]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Taylor, 1940)</span>
* ''[[Ambystoma rosaceum]]'' <span style="font-variant: small-caps">Taylor, 1941</span>
* ''[[Ambystoma silvense]]'' <span style="font-variant: small-caps">Webb, 2004</span>
* ''[[Ambystoma talpoideum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Holbrook, 1838)</span>
* ''[[Ambystoma taylori]]'' <span style="font-variant: small-caps">Brandon, Maruska, and Rumph, 1982</span>
* ''[[Ambystoma texanum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Matthes, 1855)</span>
* ''[[Ambystoma tigrinum]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Green, 1825)</span>
* ''[[Ambystoma velasci]]'' <span style="font-variant: small-caps">(Dugès, 1888) </span>
 
==Note==
==L'invasione dell'Impero Parto==
<references/>
Alla morte di [[Mitridate II d'Armenia]], nell' [[86 a.C.]], Tigrane approfittò della confusione del suo alleato, per riappropriarsi delle terre cedute come riscatto e per espandere ulteriormente il suo regno con l'annessione del Gordiene e di parte della Mesopotamia, riportando sotto il dominio armeno quello che un tempo era il territorio dell'antica Urartu.
L'esercito armeno si spinse fino nella Media superiore mettendo sotto assedio la sua capitale, [[Ecbatana]], in cui Tigrane aveva vissuto come ostaggio.
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|anfibi}}
 
[[Categoria:Caudati]]
 
La gloria di Tigrane raggiunse l'apice quando venne invitato ad [[Antiochia]] nell' [[83 a.C.]] per ricevere la corona della dinastia [[Seleucide]].
Sotto il suo regno la [[Siria]] da lungo tempo tormentata da lotte intestine, visse ottant'anni di pace e prosperità, ma il dominio di Tigrane andò oltre la Siria, estendendosi fino in [[Palestina]] a meridione e in [[Cilicia]] a occidente.
 
==Tigranocerta, nuova capitale==
L'espansion del regno e la ridefinizione dei suoi confini, necessitava di una nuova capitale localizzata più centralmente. La vecchia capitale, [[Artaxata]], era troppo sposta verso nord. Fu così che Tigrane studiò la creazione di una nuova capitale, nella parte meridionale dell'Armenia, che chiamò [[Tigranakert|Tigranocerta]] (Tigranakert), che ovviamente celebrava anche il suo nome.
Essa doveva trovarsi, secondo le indicazioni degli storici antichi, nei pressi di Nissibin, ai piedi delle colline di Tur-Abdin. Sembre secondo fonti antiche, la città era sontuosa e rivaleggiava con la mitica Ninive, piena di palazzi, giardini e parchi; le sue mura erano alte 50 ''braccia'' (antica unità di misura) ed ai suoi piedi si trovavano enormi stalle per i cavalli. Il palazzo reale si trovava nel suburbio, circondato da un immenso parco, aveva giardini per la caccia e laghetti per la pesca. Per motivi di sicurezza Tigrane fece edificare un forte vicino al palazzo.
Per popolare la nuova capitale e per dare ad essa un aspetto cosmopolita, Tigrane attuò delle vere e proprie migrazioni di massa, costringendo gran parte della nobiltà armena a trasferirsi a Tigranocerta, insieme a molte famiglie di origine greca provenienti dall'Asia Minore. Altri abitanti vennero presi dal Gordiene, dall'Assiria, dalla Mesopotamia araba e da altre regioni conquistate.
 
==La guerra contro Roma==
Le sorti del regno di Tigrane furono legate al suo scontro con Roma, come conseguenza del suo appoggio a suo suocero Mitridate. Nonostante l'armistizio tra quest'ultimo e [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] nell' [[84 a.C.]], il governatore romano dell'Asia, Murena, rinnovò le ostilità. Il generale romano [[Lucio Licinio Lucullo]] giunse in Asia con un imponente esercito appoggiato dalla flotta, e costrinse Mitridate, tradito dai suoi generali e dai suoi stessi figli, a trovare rifugio alla corte di Tigrane.
 
Alla richiesta di consegnare Mitridate, Tigrane sembra che abbia risposto «''Se accettassi di consegnare il padre di mia moglie il mondo intero e la mia coscienza mi condannerebbero''.»
 
La scelta di appoggiare Mitridate portò allo scontro con Roma. Il territorio dell'impero Parto venne preso dai Romani e saccheggiato, le fiorenti città di [[Eraclea]] ed [[Amiso]] vennero rase al suolo, poi le truppe di Roma marciarono alla volta di Tigranocerta.
Nonostante Tigrane cercasse di ritardare l'avanzata nemica, uno dei suoi generali, Mihrbarzan, a capo di una divisione di fanteria e 3.000 cavalieri, venne sconfitto da una avanguardia dei romani al comando di Sestello. Alla notizia della disfatta, Tigrane fuggì al nord lasciando a Tigranocerta mogli e figli. Nel frattempo Sestello prese la città ed il palazzo reale.
Ma la guerra non era ancora finita, Tigrane disponeva ancora di enormi mezzi in denaro e uomini, attestandosi sul fianco settentrionale del monte [[Tauro]], riogranizzò e rinforzo il proprio esercito. In suo aiuto giunsero i re di Adiabene, Albania, Atropatene ed Iberia, ed alcuni capi arabi.
 
Raccogliendo così un esercito di 100.000 uomini, Tigrane si diresse verso Tigranocerta per riconquistare il suo trono. Il [[6 ottobre]] del [[69 a.C.]] alla [[battaglia di Tigranocerta]] Lucullo sconfisse l'esercito armeno ed i suoi alleati costringendo il re Tigrane il Grande alla fuga.
 
Dopo aver inseguito Tigrane per tutto l'inverno, Lucullo si scontrò con Tigrane e Mitridate nei pressi dell'antica capitale armena Artaxata, ma la [[battaglia di Artaxata]] non ebbe esiti decisivi per nessuna delle due parti. Il generale romano rinunciò al progetto di impossessarso del nord del regno e tornò verso sud conquistando [[Nissibin]], capitale della Nigdonia, governata dal fratello di Tigrane, Guras. Dopo otto anni di campagna in Armenia, Lucullo non riuscì mai a sconfiggere definitivamente Tigrane ed i suoi alleati, e fu per questo sostituito da [[Gneo Pompeo]] nel [[66 a.C.]].
 
==La sconfitta==
Dopo essersi alleato con uno dei figli di Tigrane II, anch'egli chiamato Tigrane, e con suo suocero, il re Parto [[Fraate III]], Pompeo attaccò nuovamente l'antica capitale Artaxata per sconfiggere Tigrane.
Pompeo mise in rotta l'esercito di Mitridate ma Tigrane sconfisse a sua volta l'esercito di suo figlio, costringendolo a cercare rifugio nell'accampamento romano. A questo punto la scelta di Tigrane, ormai ultrasettantenne, di arrendersi portò alla fine del conflitto e alla perdita di tutte le conquiste del regno armeno sotto la sua guida. Gneo Pompeo trattò generosamente il vecchio re, a patto che cosui rinunciasse alla Siria e all'Asia minore e pagasse un riscatto di 6.000 talenti d'argento. Nel patto c'era anche il riconoscimento di suo figlio Tigrane come re di Sofene, ma quest'ultimo non poté mai salire al trono perché scoperto a tramare contro suo padre con i Parti, fu portato in catene a Roma insieme alla moglie ed ai suoi figli.
Tigrane II il Grande continuò a regnare sull'Armenia fino alla sua morte come suddito di Roma, e a lui succedette suo figlio [[Artavaside II]].
 
==Bibliografia==
 
*Chahin, M. ''The Kingdom of Armenia''. New York, Dorset Press. (1991) ISBN 0-88029-609-7
*Frye, Richard N. ''The History of Ancient Iran''. München (1980), Beck. ISBN 3-406-09397-3
*Lang, David Marshall (1980) ''Armenia. Cradle of Civilisation.'' 1st Edition, London, George Allen & Unwin, (1970) ISBN 0-04-956009-3
* Gurzadyan, V. G. and Vardanian, R., ''Halley's comet of 87 BC on the coins of Armenian king Tigranes?'', Astronomy & Geophysics (Journal of The Royal Astronomical Society, London), Vol. 45 (August 4, 2004), p.4.06, 2004. [http://www.arxiv.org/abs/physics/0405073 http://www.arxiv.org/abs/physics/0405073].
 
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