Pier Paolo Pasolini e Discussioni utente:5.170.96.216: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||Pasolini (disambigua)|Pasolini}}
{{Bio
| Nome = Pier Paolo
| Cognome = Pasolini
| Sesso = M
| LuogoNascita = Bologna
| GiornoMeseNascita = 5 marzo
| AnnoNascita = 1922
| LuogoMorte = Roma
| NoteMorte = <ref name="guardian">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/aug/24/who-really-killed-pier-paolo-pasolini-venice-film-festival-biennale-abel-ferrara|titolo=Who really killed Pier Paolo Pasolini?|cognome=Vulliamy|nome=Ed|data=24 agosto 2014|sito=The Guardian|accesso=12 maggio 2017}}</ref>
| GiornoMeseMorte = 2 novembre
| AnnoMorte = 1975
| Epoca = 1900
| Attività = poeta
| Attività2 = scrittore
| Attività3 = regista
| AttivitàAltre = , [[sceneggiatore]], [[drammaturgo]] e [[giornalista]]
| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del [[XX secolo]]
| Immagine = Pier_Paolo_Pasolini2.jpg
| Didascalia = [[File:Pier Paolo Pasolini signature.svg|200px|Firma di Pasolini]]
}}
 
Culturalmente versatile<ref group=Nota>[[Gian Piero Brunetta]], in ''Cent'anni cinema italiano'', Laterza, Bari 1991 - p. 494)</ref>, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come [[pittore]], [[Romanzo|romanziere]], [[linguistica|linguista]], [[traduzione|traduttore]] e [[saggio|saggista]], non solo in [[lingua italiana]], ma anche [[Lingua friulana|friulana]].
 
Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal [[secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] sino alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]] nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente [[consumismo|società dei consumi]], come anche nei confronti del [[Sessantotto]] e dei suoi protagonisti.
Il suo rapporto con la propria [[omosessualità]] fu al centro del suo personaggio pubblico<ref>[http://www.pasolini.net/narrativa_amadomio.htm Amado mio - Narrativa di Pasolini - Pagine corsare<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130906143251/http://www.pasolini.net/narrativa_amadomio.htm |data=6 settembre 2013 }}</ref>.
 
== Biografia ==
{{citazione|…E io ritardatario sulla morte, in anticipo sulla vita vera, bevo l'incubo della luce come un vino smagliante.|Da ''Poesie mondane'', in ''Poesia in forma di rosa'' (1961-64)}}
=== L'infanzia e la giovinezza ===
[[File:Ppp casarsa.jpg|miniatura|sinistra|alt= |Pasolini a Casarsa]]
Pier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale di [[Esercito Italiano|fanteria]] [[Bologna|bolognese]] [[Carlo Alberto Pasolini]] e della maestra [[Casarsa della Delizia|casarsese]] [[Susanna Pasolini|Susanna Colussi]], nacque nella zona universitaria di [[Bologna]] il 5 marzo 1922<ref>{{cita|Siciliano|p. 32}}</ref> in una foresteria militare, in via Borgonuovo 4, dove ora c'è una targa in marmo che lo ricorda.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/02/targa-ricordo-sulla-casa-di-pasolini.html |accesso=17 luglio 2013|titolo=Targa ricordo sulla casa di Pasolini}}</ref> A causa dei frequenti trasferimenti del padre, la famiglia, che da Bologna si era già trasferita a [[Parma]], nel [[1923]] si trasferì a [[Conegliano]], e nel [[1925]] a [[Belluno]], dove nacque il fratello [[Guido Pasolini|Guido Alberto]]. A Belluno viene mandato all'asilo dalle suore, ma dopo pochi giorni si rifiuta di andarci e la famiglia acconsente.<ref>{{cita|Siciliano|p. 50}}</ref> Nel [[1927]] i Pasolini furono nuovamente a [[Conegliano]], dove Pier Paolo prima di compiere i sei anni fu iscritto alla prima [[scuola elementare|elementare]].
[[File:Ppp 1925.jpg|miniatura|upright=0.6|alt= Un bambino in piedi su di una sedia accanto alla madre.|Pier Paolo Pasolini e la madre]]
 
L'anno successivo traslocarono a [[Casarsa della Delizia]], in [[Friuli]], ospiti della casa materna, poiché il padre era agli [[arresto|arresti]] per alcuni [[debito|debiti]].<ref>{{cita web|accesso=2 luglio 2016|url=http://www.dante-klagenfurt.at/vortraege_auf_italienisch/auf-italienisch-bericht10.html|titolo=Pier Paolo Pasolini}}</ref> La madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprese l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, ripresero i trasferimenti a un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimasero i soggiorni estivi a Casarsa.
{{Citazione|… vecchio borgo… grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana<ref name="Ritratti su misura">{{cita|Accrocca, 1960}}</ref>}}
Nel [[1929]] i Pasolini si spostarono nella vicina [[Sacile]], sempre in ragione del mestiere del capofamiglia, e in quell'anno Pier Paolo aggiunse alla sua passione per il disegno quella della scrittura, cimentandosi in versi ispirati ai semplici aspetti della natura che osservava a Casarsa.<ref name="Siciliano51">{{cita|Siciliano|p. 51}}</ref> Dopo un breve soggiorno a [[Idria]] nella [[Venezia Giulia]] (oggi in territorio [[Slovenia|sloveno]]), la famiglia ritornò a Sacile, dove Pier Paolo affrontò l'esame di ammissione al ginnasio. Venne bocciato in italiano, per poi superare la prova a ottobre.<ref name="Siciliano51"/> A Conegliano cominciò a frequentare la prima classe, ma a metà dell'anno scolastico 1932-1933 il padre fu trasferito a [[Cremona]], dove la famiglia rimase fino al 1935 e Pier Paolo frequentò il Liceo Ginnasio Daniele Manin. Fu questo un triennio di intense fascinazioni e di un precoce ingresso nell'adolescenza, come testimonia il vibrante tratto autobiografico ''Operetta marina'', scritto alcuni anni più tardi e pubblicato postumo assieme a ''Romàns''.
<br> Successivamente il padre ebbe un nuovo trasferimento a [[Scandiano]], con gli inevitabili problemi di adattamento per il tredicenne causati anche dal cambiamento di ginnasio a [[Reggio Emilia]], che raggiungeva in treno.<ref name="Siciliano51"/>
 
In Pier Paolo crebbe la passione per la poesia e la letteratura, mentre lo abbandonava il fervore religioso del periodo dell'infanzia. Completato il ginnasio a Reggio Emilia, frequentò il [[Liceo ginnasio statale Luigi Galvani|Liceo Galvani]] di [[Bologna]], dove incontrò il primo vero amico della giovinezza, il reggiano [[Luciano Serra]]. A Bologna, dove avrebbe trascorso sette anni, Pier Paolo coltivò nuove passioni, come quella del [[calcio (sport)|calcio]], e alimentò la sua passione per la lettura comprando numerosi volumetti presso le bancarelle di libri usati sotto il portico della Libreria Nanni, circa di fronte a [[Piazza Maggiore]]. Le letture spaziavano da [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Dostoevskij]], [[Lev Nikolaevic Tolstoj|Tolstoj]] e [[William Shakespeare|Shakespeare]] ai poeti [[romanticismo|romantici]] del periodo di Manzoni.<ref name="Siciliano51"/>
 
Al [[Liceo Galvani]] di Bologna fece conoscenza con altri amici, tra i quali Ermes Parini, Franco Farolfi, Elio Melli, e con loro costituì un gruppo di discussione letteraria. Intanto la sua carriera scolastica proseguiva con eccellenti risultati e nel 1939 venne promosso alla terza liceo con una media tanto alta da indurlo a saltare un anno per presentarsi alla maturità in autunno. Si iscrisse così, a soli diciassette anni, alla Facoltà di Lettere dell'[[Università di Bologna]], e scoprì nuove passioni culturali, come la [[filologia]] romanza e soprattutto l'[[estetica]] delle [[arte|arti]] figurative insegnata al tempo dall'affermato critico d'arte [[Roberto Longhi]].<ref name="Siciliano55">{{cita|Siciliano|p. 55}}</ref>
[[File:Pier Paolo Pasolini Bologna 1937.jpg|miniatura|alt=Tre ragazzi sottobraccio in strada. |Pier Paolo Pasolini con [[Luciano Serra]] (a destra) e [[Francesco Leonetti]] (a sinistra) a Bologna nel 1940]]
 
Frequentava intanto il Cineclub di Bologna dove si appassionò al ciclo dei [[film]] di [[René Clair]]; si dedicò allo [[sport]] e fu promosso capitano di calcio della Facoltà di Lettere;<ref name="Siciliano55"/> faceva gite in [[bicicletta]] con gli amici e frequentava i campeggi estivi che organizzava l'Università di Bologna. Con gli amici – l'immagine da offrire ai quali era sempre quella del "noi siamo virili e guerrieri", perché non percepissero nulla dei suoi travagli interiori – si incontrava, oltre che nelle aule dell'Università, anche nei luoghi istituiti dal Regime [[Fascismo|fascista]] per la gioventù, come il [[Gruppi Universitari Fascisti|GUF]], i campeggi della "Milizia", le competizioni dei [[Littoriali della cultura e dell'arte|Littoriali della cultura]].<ref name="Siciliano55"/> Procedevano in questo periodo le letture delle ''Occasioni'' di [[Eugenio Montale|Montale]], di [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]] e delle traduzioni dei [[Poesia lirica|lirici]] [[greci]] di [[Salvatore Quasimodo|Quasimodo]], mentre fuori dall'ambito poetico leggeva soprattutto [[Sigmund Freud|Freud]] e ogni cosa che fosse disponibile in traduzione [[Lingua italiana|italiana]].<ref name="Siciliano55"/>
 
Nel [[1941]] la famiglia Pasolini trascorse come ogni anno le vacanze estive a Casarsa, e Pier Paolo scrisse [[Poesia|poesie]] che allegava alle lettere per gli amici bolognesi tra i quali, oltre l'amico Serra, erano inclusi [[Roberto Roversi]] e il [[Cosenza|cosentino]] [[Francesco Leonetti]], verso i quali sentiva un forte sodalizio: {{Citazione|L'unità spirituale e il nostro modo unitario di sentire sono notevolissimi, formiamo già cioè un gruppo, e quasi una poetica nuova, almeno così mi pare<ref name=Naldini>{{cita|Lettere 1940-54}}</ref>}}
 
Il padre era stato richiamato in servizio ed era partito per l'[[Africa Orientale Italiana|Africa Orientale]], dove verrà fatto prigioniero dagli Inglesi.<ref>{{cita|Siciliano|p. 64}}</ref>
I quattro giovani pensarono di fondare una rivista dal titolo ''Eredi'' alla quale Pasolini volle conferire un programma sovraindividuale:
{{Citazione|Davanti a ''Eredi'' dovremo essere quattro, ma per purezza uno solo.<ref name=Naldini/>}}
La rivista non vedrà la luce a causa delle restrizioni ministeriali sull'uso della carta, ma quell'estate del 1941 rimarrà per i quattro amici indimenticabile. Cominciarono intanto ad apparire nelle poesie di Pasolini alcuni frammenti di dialogo in [[Lingua friulana|friulano]] anche se le poesie inviate agli amici continuavano a essere composte da versi improntati alla [[letteratura]] in lingua italiana.
 
=== Le prime esperienze letterarie ===
{{vedi anche|Analisi delle opere di Pier Paolo Pasolini}}
 
Di ritorno da Casarsa all'inizio dell'autunno scoprì di aver nel cuore la lingua friulana e tra gli ultimi mesi del 1941 e i primi del [[1942]] scrisse i versi che, raccolti in un libretto intitolato ''Poesie a Casarsa'', verranno pubblicati il 14 luglio 1942,<ref>{{cita|Siciliano|p. 66}}</ref> a spese dell'autore, e saranno subito notati da [[Gianfranco Contini]] (che gli dedicherà una recensione positiva),<ref group=Nota>''la prima accessione della letteratura 'dialettale' all'aura della poesia d'oggi, e pertanto una modificazione in profondità di quell'attributo'', Gianfranco Contini, 1943 in {{cita|Gordon, 1996|p. 12}}.</ref><ref>{{cita|Siciliano|p. 67}}</ref> da [[Alfonso Gatto]] e dal critico [[Antonio Russi]].<ref>{{cita|Gordon, 1996|p. 13}}</ref> Nel luglio 1942 passò tre settimane in un campo di addestramento per allievi ufficiali presso [[Porretta Terme]].<ref>{{cita|Naldini|p. 51}}</ref>
 
A Bologna intanto riprese la fervida vita culturale, che si svolse all'interno dell'università, e, anche perché incoraggiato dal giudizio positivo che [[Francesco Arcangeli]] aveva dato ai suoi quadri, chiese di svolgere una tesi di laurea sulla pittura italiana contemporanea con [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], docente di [[Storia dell'arte]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 65}}</ref> Di questa tesi, il cui manoscritto andrà perduto durante i giorni dell'[[Armistizio di Cassibile|otto settembre del 1943]], Pasolini abbozzerà solamente i primi capitoli per poi rinunciarvi e passare a una tesi più motivata sulla poesia di [[Giovanni Pascoli|Pascoli]].<ref>{{cita|Naldini|p. 326}}</ref> Scelto come relatore il suo professore di [[letteratura italiana]] [[Carlo Calcaterra]], Pasolini lavorò al progetto dell<nowiki>'</nowiki>''Antologia della poesia pascoliana (introduzione e commenti)'' tra il 1944 e il 1945, mettendo a punto, dopo un'ampia introduzione in cui sono esposte e discusse le premesse teoriche della tesi, una personale selezione di testi provenienti dalle differenti raccolte del Pascoli, analizzati e commentati con sensibilità peculiare.
Il 26 novembre 1945, Pasolini si laureò in Lettere con 110/110 e lode presso l'Università degli Studi di Bologna, discutendo una tesi su Giovanni Pascoli<ref>{{cita|Siciliano|p. 104}}</ref> ma solo nel 1993 l<nowiki>'</nowiki>''Antologia'' vide la luce per la casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]].
 
La [[Gioventù Italiana del Littorio|GIL]] di Bologna aveva intanto in programma di pubblicare una [[rivista]], ''[[Il Setaccio]]'', con qualche fronda culturale. Pasolini aderì insieme e ne diventò viceredattore, ma presto entrò in contrasto con il direttore responsabile, Giovanni Falzone, che era molto ligio alla retorica del regime. La rivista cesserà le pubblicazioni dopo soli sei numeri ma rappresenterà per Pasolini un'esperienza importante, grazie alla quale comprenderà la natura regressiva e provinciale del fascismo e maturerà un atteggiamento culturale [[antifascismo|antifascista]] anche grazie all'incontro con [[Giovanna Bemporad]] a cui propose di tradurre per la rivista dove lei si firmava ''Giovanna Bembo'' per sfuggire alle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]].<ref name=Siciliano63/>
 
Nell'autunno del 1942 partecipò a un viaggio nella [[Germania nazista]], organizzato come incontro della gioventù universitaria dei paesi fascisti, che gli rivelò aspetti della [[cultura]] [[Europa|europea]] sconosciuti al [[provincialismo]] italiano. Al ritorno dal viaggio pubblicò, sulla rivista del GUF, l'articolo ''Cultura italiana e cultura europea a Weimar'' (gennaio 1943), che anticipava già quello che sarà il Pasolini "corsaro", e sul "Setaccio" tracciò le linee di un programma culturale i cui principi erano quelli dello sforzo di autocoscienza, del travaglio interiore, individuale e collettivo, e della sofferta sensibilità critica, un percorso che lo poneva già al di fuori del fascismo.<ref name=Siciliano63>{{cita|Siciliano|p. 63}}</ref>
 
=== Il periodo della guerra ===
Il 1942 si concluse con la decisione della famiglia di sfollare in [[Friuli]], a Casarsa, ritenuto un luogo più tranquillo e sicuro per attendere la fine della [[guerra]]. Nel [[1943]] a Casarsa il giovane Pier Paolo fu colto da quei turbamenti erotici che in passato aveva cercato di allontanare:
{{Citazione|Un continuo turbamento senza immagini e senza parole batte alle mie tempie e mi oscura.|Lettera a Fabio Mauri, febbraio 1943.<ref>{{cita|Naldini|p. 63}}</ref>}}
Continuava intanto a tenersi in contatto epistolare con gli amici, ai quali questa volta non volle nascondere nulla, raccontando quanto gli stava capitando:
{{Citazione|Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. Il Tagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro. Ci sono arrivato ieri in bicicletta, giovane indigeno, con un più giovane indigeno di nome Bruno…|Lettera a Luciano Serra del 22 luglio 1943.<ref>{{cita|Siciliano|p. 57}}</ref>}}
Alla vigilia dell'[[Armistizio di Cassibile|Armistizio]], Pasolini fu chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi a [[Pisa]] il primo settembre [[1943]], una settimana dopo, l'8 settembre, disobbedì all'ordine di consegnare le armi ai [[Germania|tedeschi]] e riuscì a fuggire dalla deportazione travestito da contadino e a rifugiarsi a [[Casarsa della Delizia|Casarsa]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 74}}</ref> Lì c'erano alcuni giovani appassionati di poesia (Cesare Bortotto, Riccardo Castellani, Ovidio Colussi, [[Federico De Rocco]] e il cugino [[Domenico Naldini]]) con i quali fondò l'[[Academiuta di lenga furlana]] che si proponeva di rivendicare l'uso letterario del friulano casarsese contro l'egemonia di quello udinese. Il nuovo gruppo si propose di pubblicare una rivista che fosse in grado di rivolgersi al pubblico del paese e nello stesso tempo promuovere la sua poetica. Il primo numero della rivista uscì nel maggio del [[1944]] con il titolo "Stroligùt di cà da l'aga" ("Lunario [pubblicato] di qua dall'acqua [il Tagliamento]"). Nel frattempo la tranquillità di Casarsa era compromessa dai [[Bombardamento|bombardamenti]] e dai rastrellamenti di fascisti per l'arruolamento forzato nel nuovo esercito della [[Repubblica di Salò]] e cominciavano a formarsi i primi gruppi [[Partigiano|partigiani]]. Pier Paolo cercò di astrarsi il più possibile dedicandosi agli studi e alla poesia, e intanto tenne lezioni private per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non potevano raggiungere le scuole di [[Pordenone]] o il ginnasio di [[Udine]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 79}}</ref>
 
Nell'ottobre del [[1944]] Pier Paolo e la madre&nbsp;– il fratello Guido si era intanto unito alle formazioni partigiane della [[Carnia]] – si trasferirono a [[Versuta]], che sembrava essere un luogo più tranquillo e lontano dagli obiettivi militari. Nel villaggio mancava la scuola e i ragazzi dovevano percorrere più di tre chilometri per raggiungere la loro sede scolastica a Casarsa che era stata bombardata.<ref>{{cita|Centro Studi|Versuta}}</ref> Susanna e Pier Paolo decisero così di aprire una scuola gratuita nella loro casa. Pier Paolo visse il suo primo [[amore]] in quei momenti per un allievo tra i più grandi («In quelle membra splendevano un'ingenuità, una grazia… o l'ombra di una razza scomparsa che durante l'adolescenza riaffiora») e, al contempo, si innamorò di lui una giovane [[violinista]] [[Slovenia|slovena]], Pina Kalc (Josipina Kalc), che aveva raggiunto con la sua famiglia il rifugio di Pasolini. La vicenda del ragazzo e l'amore di Pina per lui si intrecciarono complicando dolorosamente quei lunghi mesi che mancavano alla fine della [[guerra]].<ref>{{cita|Zanzotto&Naldini|p. 39}}</ref>
 
Il 7 febbraio del [[1945]], [[Guido Pasolini|Guido]], il fratello diciannovenne di Pier Paolo fu ucciso, insieme ad altri 16 partigiani della [[Brigata Osoppo]], a [[Attimis|Porzus]], in [[Friuli]], da una milizia di partigiani [[comunismo|comunisti]] in quello che fu ricordato come l'[[Eccidio di Porzûs]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 92-93}}</ref> Questa notizia fu data a Pasolini il 2 maggio 1945 dal suo amico partigiano Cesare Bortotto gettando Pier Paolo e la madre in un terribile strazio.<ref>{{cita|Siciliano|p. 94}}</ref> Proseguirono comunque le lezioni nella piccola scuola di Versuta, dove Pier Paolo era considerato un vero maestro. Il 18 febbraio dello stesso anno venne fondata l'"[[Academiuta di lenga furlana]]"<ref name=autogenerato2>{{cita|Siciliano|p. 99}}</ref> che raccoglieva un piccolo gruppo di [[neòteroi]]<ref group="Nota">Al di là del senso stretto, che può essere approfondito consultando il link nel testo principale, l'espressione ''neòteroi'' si può usare anche a proposito «di poeta, di scuola poetica che tende ad innovare il linguaggio e i temi tradizionali» (''Grande Dizionario Garzanti Italiano 2009'', Editore GARZANTI, 2007, ISBN 88-480-0305-2, 9788848003056, voce: "neoterico")</ref> e che, sulle basi delle esperienze precedenti di Pier Paolo, fondò i principi del [[felibrismo]] regionale:
{{Citazione|Nel nostro friulano noi troviamo una vivezza, e una nudità, e una cristianità che possono riscattarlo dalla sua sconfortante preistoria poetica.|Da ''Il Stroligut'', n°1, agosto 1945.<ref>{{cita|Siciliano|p. 100}}</ref> }}
 
[[File:Ppp scolaresca.jpg|miniatura|alt=Una classe con il suo insegnante. |Pier Paolo Pasolini e la scolaresca della scuola media di Valvasone]]
 
In agosto fu pubblicato il primo numero de ''Il Stroligut'', con una numerazione nuova per distinguersi dal precedente ''Stroligut di cà da l'aga'' e, nello stesso periodo, cominciò la serie dei "diarii" in versi italiani pubblicati nel 1946 in un primo volumetto a spese dell'autore sulle "Edizioni dell'Academiuta", e sulla [[rivista]] [[Firenze|fiorentina]] ''Il Mondo'', pubblicò due poesie tratte dalla raccolta e scelte dallo stesso Montale.<ref name=autogenerato2 /> Nello stesso anno aderì a ''Patrie tal Friul'' (l'associazione per l'autonomia del Friuli creata da [[Tiziano Tessitori]], con sede a Udine) e dopo il ritorno del padre nell'autunno del 1945, prigioniero degli inglesi in Africa poi rimpatriato, in anticipo per il lutto ricevuto, dal [[Kenya]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 104 e p. 106}}</ref>
 
=== Il dopoguerra in Friuli e il primo processo ===
Nel [[1946]] Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto intitolato dapprima ''Quaderni rossi'' perché scritti a mano su cinque quaderni scolastici dalla copertina rossa,<ref>{{cita web|titolo=Le carte segrete di Pasolini|autore=Cinzia Fiori|url=http://www.pasolini.net/saggistica_cartesegretePPP.htm|accesso=21 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131102204625/http://www.pasolini.net/saggistica_cartesegretePPP.htm|dataarchivio=2 novembre 2013}}</ref> poi ''[[Pagine involontarie]]'' e infine "Il romanzo di Narciso". In queste pagine l'autore descrive per la prima volta le sue esperienze omosessuali. Scrive di queste pagine [[Nico Naldini]]: "Prima di allora Pier Paolo non aveva mai descritto, se non per simboli ed ellissi, il suo eros e il suo dolore. Lo ha fatto con una sincerità che direi "musicale" dove anche l'ombra di una falsità avrebbe stonato."<ref>{{cita|Zanzotto&Naldini|p. 13}}</ref> Isolato a Versuta (la casa di Casarsa era stata danneggiata dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo ''Stroligùt'' da semplice foglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, a Versuta, si recò in agosto a [[Macugnaga]] dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò a [[Domodossola]] per incontrare Contini.
 
Usciva nel frattempo a [[Lugano]] il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, ''[[L'usignolo della Chiesa Cattolica]]'', con la seconda parte de ''Il pianto della rosa''. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta.<ref name="Siciliano112">{{cita|Siciliano|p. 112}}</ref>
Il 29 marzo 1947 vince a Venezia il premio ''Angelo'' (presieduto da [[Giuseppe Marchiori (critico)|Giuseppe Marchiori]]) per poesie in friulano e veneto.<ref name="Siciliano112"/> In ottobre Pasolini si recò a [[Roma]] dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono a collaborare alla "[[La Fiera Letteraria|Fiera Letteraria]]". Completò inoltre il [[dramma]] in [[Lingua italiana|italiano]] in tre atti intitolato ''Il Cappellano'' e pubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, ''I Pianti''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 415}}</ref>
Nel corso del 1947 si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[San Giovanni (Casarsa della Delizia)|San Giovanni di Casarsa]], di cui divenne segretario nel 1949.<ref name=autogenerato3>{{cita|Siciliano|p. 109}}</ref>
[[File:LoggiadiSanGiovanni.jpg|miniatura|alt=Un edificio, in stile gotico, a due piani con un loggiato a tre archi. |La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici giovanili, prima d'essere espulso dal partito]]
Il 26 gennaio del [[1947]] Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di [[Udine]]: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", (...) una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza».<ref>{{cita|Siciliano|p. 108}}</ref> Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di [[giustizia]] che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidare una prima infarinatura dottrinaria con la lettura di [[Karl Marx]] e soprattutto con i primi libri di [[Antonio Gramsci]]. Scriverà all'amica poetessa [[Giovanna Bemporad]]:
{{Citazione|L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia.|Lettera a Giovanna Bemporad, 1947.<ref>{{cita|Naldini|p. 281}}</ref>}}
 
Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo. Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta [[Catalogna|catalano]] in esilio [[Carles Cardó]].<ref>{{cita|Naldini|p. 86}}</ref> Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano che per ora si intitolava ''Cjants di un muàrt'', titolo che verrà cambiato in seguito in ''[[La meglio gioventù]]''. Non riuscì però a ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi.
[[File:Gramsci Pasolini.jpg|miniatura|alt= Un uomo in contemplazione davanti a una lapide di un cimitero.|Pasolini rende omaggio alla tomba di [[Antonio Gramsci]]]]
Alla fine dell'anno ottenne l'incarico, per due anni 1947-1948 e 1948-1949, di insegnare materie letterarie alla prima media della scuola di [[Valvasone]], che raggiungeva ogni mattina in bicicletta.<ref>{{cita|Siciliano|p. 116}}</ref> Continuò con grande convinzione la sua adesione al PCI e in gennaio partecipò alla manifestazione, che si tenne nel centro di San Vito, il 7 gennaio 1948, organizzata dalla [[Camera del lavoro]] per ottenere l'applicazione del ''[[Lodo De Gasperi]]'' e fu in questa occasione che, osservando le varie fasi degli scontri con la [[polizia]] e parlando con i giovani contadini, si delineò il progetto di scrivere un [[romanzo]] su quel mondo in fermento, pubblicato solo nel 1962 con il titolo ''[[Il sogno di una cosa]]''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 124-126}}</ref> Il primo titolo del romanzo è ''La meglio gioventù''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 126}}</ref> Sempre impegnato nel PCI partecipò nel febbraio del [[1949]] al primo congresso della ''Federazione comunista'' di [[Pordenone]] e in maggio si recò a [[Parigi]] per il [[Congresso mondiale della pace di Parigi|Congresso mondiale della pace]].<ref name=autogenerato3 />
{{vedi anche|Processo a Pier Paolo Pasolini per atti osceni e corruzione di minore}}
Il 29 agosto del [[1949]] alla sagra di [[Santa Sabina]] a [[Ramuscello]] Pasolini pagò tre minori per dei rapporti di masturbazione.<ref>rapporto della stazione dei carabinieri di Cordovado n. 17/75, protocollo v. 3</ref><ref name="Palma, 2010, p. 184">Diego dalla Palma, ''A nudo'', Sperling & Kupfer, 2010, p. 184</ref><ref name="isites.harvard.edu">http://isites.harvard.edu/fs/docs/icb.topic1210001.files/Belpoliti%20Pasolini.pdf</ref> La voce arrivò ai carabinieri della Stazione di [[Cordovado]], competente per il territorio. La famiglia di Pasolini intervenne e l'avvocato Bruno Brusin convinse le famiglie dei ragazzi a non sporgere denuncia, offrendo 100&nbsp;000 lire a testa alle famiglie per il danno subito.<ref name="Palma, 2010, p. 184"/><ref name="isites.harvard.edu"/> L'indagine proseguì, con l'imputazione di atti osceni in luogo pubblico e di corruzione di minore (uno dei ragazzi era sotto i sedici anni).<ref name="isites.harvard.edu"/> Il 28 dicembre venne stralciata l'accusa di corruzione di minori per mancanza di denuncia e il dibattimento si concentrò sul fatto che gli eventi non si svolsero in un luogo pubblico ma ''in un campo nascosto da siepe e da un boschetto d'acacie''.<ref name="isites.harvard.edu"/> La sentenza arrivò nel gennaio del 1950: Pier Paolo Pasolini, e i due ragazzi sopra i sedici anni vennero giudicati colpevoli di atti osceni in luogo pubblico e condannati a tre mesi di reclusione ciascuno e al pagamento delle spese processuali<ref>A. Tonelli, ''Per indegnità morale. Il caso Pasolini nell’Italia del buon costume'', Laterza, 2015.</ref>; la pena venne interamente condonata per effetto dell'indulto.<ref name="isites.harvard.edu"/><ref>L. Betti, ''Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte'', Garzanti, 1977</ref>.<ref>{{cita|Siciliano|p. 140}}</ref><ref group=Nota>. Il 28 dicembre 1950 venne prosciolto dall'accusa di corruzione di minori ma condannato per atti osceni in luogo pubblico. Fu assolto per insufficienza di prove dal tribunale di Pordenone l'otto aprile 1952. Si veda {{cita|Siciliano|p. 142}}.</ref> mentre i dirigenti del PCI di [[Udine]], il 26 ottobre, decisero di espellerlo dal partito «per indegnità morale e politica».<ref>{{Cita web|url =http://www.treccani.it/scuola/tesine/sessantotto_e_culture/2.html|titolo =Il '68 di Pasolini|autore =Roberto Carnero|sito =treccani.it|data =26 febbraio 2008|accesso =26 dicembre 2015|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20151208184748/http://www.treccani.it/scuola/tesine/sessantotto_e_culture/2.html|dataarchivio =8 dicembre 2015}}</ref><ref>{{cita|Siciliano|p. 142}}</ref> Fu anche sospeso dall'insegnamento, come previsto in simili casi.<ref>{{cita|Siciliano|p. 144}}</ref>
A questo punto aveva ormai maturato la consapevolezza di essere una sorta di “[[poeta maledetto]]". {{Citazione| La mia vita futura non sarà certo quella di un professore universitario: ormai su di me c'è il segno di Rimbaud o di Campana o anche di Wilde, ch'io lo voglia o no, che altri lo accettino o no.<ref>[http://www.pasolini.net/saggistica_PPP_panico-omosessualita.htm#40 Pier Paolo Pasolini e il panico dell'omosessualit?di Francesco Gnerre. Pubblicata in Testo e senso<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130625015412/http://www.pasolini.net/saggistica_PPP_panico-omosessualita.htm |data=25 giugno 2013 }}</ref>}}
 
=== Gli anni cinquanta a Roma ===
Pasolini nel gennaio del [[1950]] si rifugiò con la sola madre, che dovette prendere servizio come cameriera, a Roma.<ref>{{cita|Siciliano|p. 145 e p. 160}}</ref> I primi tempi a Roma furono difficili, a piazza Costaguti dove viveva in una stanza in affitto, per il giovane che sentiva il dovere di trovare un lavoro.<ref>{{cita|Siciliano|p. 160}}</ref> Grazie all'intervento del poeta dialettale abruzzese [[Vittorio Clemente]], Pasolini ottenne un lavoro come insegnante in una scuola privata a [[Ciampino]]<ref>^ "Profilo autobiografico” in ''Ritratti su misura di scrittori italiani'', a cura di E.F. Accrocca (Sodalizio del Libro, Venezia, 1960)</ref>. Sempre per cercare di sbarcare il lunario, si iscrisse al [[sindacato]] comparse di [[Cinecittà]],<ref name="Siciliano167">{{cita|Siciliano|p. 167}}</ref> e si offrì come correttore di bozze presso un [[giornale]]; riuscì a pubblicare qualche [[Articolo (giornalismo)|articolo]] su alcuni [[Quotidiano|quotidiani]] cattolici e continuò a scrivere i romanzi che aveva cominciato in Friuli: ''Atti impuri'', ''Amado mio'', ''La meglio gioventù''. Comincia a scrivere ''Ragazzi di vita'' e alcune pagine romane, come ''Squarci di notti romane'', ''Gas e Giubileo'', che saranno in seguito riprese in ''Alì dagli occhi azzurri''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 163}}</ref> Dopo l'[[amicizia]] con [[Sandro Penna]], che diventò l'amico inseparabile delle passeggiate notturne sul [[lungotevere]], conobbe nel [[1951|'51]] un giovane imbianchino, [[Sergio Citti]], che lo aiuterà ad apprendere il [[gergo]] e il [[dialetto]] [[romanesco]] costituendo, come scriverà lo stesso Pasolini, il suo "dizionario vivente".
[[File:PierPaoloPasolini.jpg|miniatura|sinistra|Primo piano di Pasolini]]
Compose in questo periodo le poesie che verranno raccolte in ''Roma 1950 – Diario'' pubblicate nel [[1960]] da [[Vanni Scheiwiller|Scheiwiller]] e finalmente riuscì a ottenere un posto di insegnante presso una scuola media di [[Ciampino]], dove insegnò dal 1951 al 1953, cosa che gli permise di far smettere la madre di lavorare e di affittare una casa in via Tagliere - nella borgata [[Rebibbia]] - dove li raggiunse il padre.<ref>{{cita|Siciliano|p. 171}}</ref> Durante l'estate pubblicò sulla [[rivista]] ''Paragone'' il [[racconto]] ''Il Ferrobedò'', che diventerà in seguito un capitolo di ''Ragazzi di vita'', scrisse il [[Poema|poemetto]] ''L'Appennino'' che farà da apertura a ''[[Le ceneri di Gramsci]]'' e altri racconti romani. Partecipò al premio di poesia dialettale ''Cattolica'' (nella giuria anche Eduardo De Filippo) vincendo il secondo premio (50.000 lire) con Il testamento di Coran (ora compreso ne ''La meglio Gioventù'').<ref>{{cita|Siciliano|p. 166}}</ref> Riuscirà a vincere un premio anche i due anni successivi, (premio ''Sette Stelle di Sinalunga'' e Le ''Quattro arti'' di Napoli).<ref name="Siciliano167"/>
 
In questo periodo strinse amicizia con [[Giorgio Caproni]], [[Carlo Emilio Gadda]] e [[Attilio Bertolucci]] grazie al quale firmerà il primo [[contratto]] editoriale per una ''Antologia della poesia dialettale del Novecento'' che uscirà nel dicembre del [[1952|'52]] con una recensione di Eugenio Montale.<ref>{{cita|Siciliano|p. 173}}</ref> Nel [[1953]] prese a lavorare a un'[[antologia]] della poesia popolare, per la collana dell'editore [[Guanda]] diretta dall'amico Bertolucci, che uscirà con il titolo ''Canzoniere italiano'' nel [[1955]] e nel frattempo pubblicò il primo volumetto di versi friulani ''Tal còur di un frut''.<ref name="Siciliano182"/> Nell'ottobre dello stesso anno uscì su "Paragone" un'altra anticipazione del futuro ''Ragazzi di vita'' e Bertolucci lo presentò a [[Livio Garzanti]] perché si impegnasse a pubblicare il romanzo.<ref name="Siciliano177">{{cita|Siciliano|p. 177}}</ref> Nel [[1954]], in situazione di ristrettezze economiche, riesce a far pubblicare ''[[La meglio gioventù]]'', presso l'editore [[Sansoni]], una raccolta di poesie in friulano con una dedica a Gianfranco Contini, con cui Pasolini vinse il Premio Giosuè Carducci ex aequo con [[Paolo Volponi]], premio storico, ancora oggi vigente, della città di [[Pietrasanta]].<ref>{{cita|Bazzocchi|p. 17-18}}</ref>
 
Come scrive in una lettera indirizzata a [[Vittorio Sereni]], datata 7 agosto 1954, Pasolini si trova ad accettare il Premio soprattutto "per l'urgente, odioso bisogno delle 150mila". Risale al marzo del [[1954]] il suo primo lavoro [[cinema]]tografico che consisteva nella collaborazione con l'amico [[Giorgio Bassani]] alla [[sceneggiatura]] del [[film]] di [[Mario Soldati]] ''[[La donna del fiume]]''.<ref name="Siciliano177"/> Il lavoro con il cinema gli permette di lasciare l'insegnamento e trasferirsi nell'aprile del 1954 in un appartamento in via Fonteiana.<ref name="Siciliano177"/> Intanto [[Vittorio Sereni]] gli propone di pubblicare una raccolta di poesie nella collana per La Meridiana che curava insieme a [[Sergio Solmi]] che uscirà nel gennaio del [[1954]] con il titolo ''Il canto popolare'' e che confluirà in seguito nell'opera "[[Le ceneri di Gramsci]]".<ref name="Siciliano182">{{cita|Siciliano|p. 182}}</ref>
 
==== Il romanzo ''Ragazzi di vita'' ====
{{vedi anche|Ragazzi di vita}}
[[File:P p pasolini.jpg|miniatura|Pasolini durante una pausa nella lavorazione di un film]]
Tra il 1955 e il 1960 Pasolini, iniziando con il successo di ''Ragazzi di vita'', assunse un ruolo centrale nel panorama della cultura italiana.<ref>{{cita|Gordon, 1996|p. 17}}</ref>
Il 13 aprile del [[1955]] Pasolini spedì all'editore [[Garzanti Libri|Garzanti]] il dattiloscritto completo di ''[[Ragazzi di vita]]'' che viene dato alle bozze. Il romanzo uscirà quello stesso anno ma il tema scabroso che trattava, quello della [[prostituzione omosessuale maschile]], causa all'autore accuse di oscenità.<ref>{{cita|Siciliano|p. 184}}</ref> Nonostante l'intervento feroce della critica (tra questi [[Emilio Cecchi]], [[Alberto Asor Rosa|Asor Rosa]] e [[Carlo Salinari]]) e l'esclusione dal [[premio Strega]] e dal [[premio Viareggio]], il libro ottenne un grande successo da parte del pubblico, venne festeggiato a [[Parma]] da una giuria presieduta da [[Giuseppe De Robertis]] e vinse il "[[Mario Colombi Guidotti|Premio letterario Mario Colombi Guidotti]]".<ref>{{cita|Siciliano|p. 186}}</ref> Nel frattempo la [[magistratura (diritto)|magistratura]] di [[Milano]] aveva accolto la segnalazione della presidenza del consiglio dei ministri, rappresentata da [[Antonio Segni]], di "carattere [[Pornografia|pornografico]]" del libro.<ref name="Siciliano185">{{cita|Siciliano|p. 185}}</ref>
 
Il vecchio amico cosentino [[Francesco Leonetti]] gli aveva scritto dicendo che era giunto il momento di fare una nuova rivista, annunciando in questo modo quella che diventerà ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'' (maggio 1955-giugno 1959), rivista che ritrova i suoi precedenti nella rivista giovanile ''Eredi''. Il progetto della rivista, lanciato appunto da Leonetti e da [[Roberto Roversi]] (con il coinvolgimento dell'amico bolognese [[Gianni Scalia]]), procedette in quello stesso anno con numerosi incontri per la stesura del programma al quale Pasolini aderì attivamente.<ref>{{cita|Siciliano|p. 193}}</ref>
 
Sempre nel 1955 uscì l'antologia della poesia popolare, ''Canzoniere italiano'' con una dedica al fratello Guido e in luglio Pasolini si recherà a [[Ortisei]] con Giorgio Bassani per lavorare alla sceneggiatura del film di [[Luis Trenker]] ''Il prigioniero della montagna''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 182-183}}</ref> Questo è il periodo in cui [[cinema]] e [[letteratura]] cominciano a procedere su due binari paralleli come scrive Pasolini stesso a Contini:
{{Citazione|Procedo parallelo per due binari speriamo verso nuove stazioni. Non ne inorridisca come fanno i letterati mediocri qui a Roma: ci senta un po' di eroismo.<ref>{{cita|Naldini|p. 121}}</ref>}}
 
Continuava nel frattempo la [[polemica]] della critica marxista a ''Ragazzi di vita'' e Pasolini pubblicò sul numero di aprile della nuova rivista ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'' un articolo contro [[Carlo Salinari]] e [[Antonello Trombadori]] che scrivevano sul ''Contemporaneo''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 219-220}}</ref> A luglio si tenne a Milano il processo contro ''Ragazzi di vita'' che terminerà con una [[sentenza]] di assoluzione con "formula piena", grazie anche alle testimonianze di [[Pietro Bianchi (critico cinematografico)|Pietro Bianchi]]<ref>{{cita|Gordon, 1996|p. 18}}</ref> e [[Carlo Bo]], che aveva dichiarato il libro essere ricco di valori religiosi "perché spinge alla pietà verso i poveri e i diseredati" e non contenente oscenità perché "i dialoghi sono dialoghi di ragazzi e l'autore ha sentito la necessità di rappresentarli così come in realtà", e di [[Giuseppe Ungaretti]], che inviò una lettera firmata ai magistrati che si occupavano del caso ''Ragazzi di vita'' dicendo loro che si trattava di un abbaglio clamoroso perché il romanzo di Pasolini era semplicemente la cosa più bella che si poteva leggere in quegli anni.<ref name="Siciliano185"/><ref group=Nota>Il processo contro Pasolini e l'editore Garzanti di tenne il 4 luglio 1956, il pubblico ministero chiese l'assoluzione perché ''il fatto non costituiva reato'' e si procedette all'archiviazione. Si veda Siciliano ''op. cit.'' p. 185-186.</ref> Pasolini si dichiarava razionalmente [[ateo]] e [[anticlericale]] ma «...io so che in me ci sono duemila anni di cristianesimo: io con i miei avi ho costruito le chiese romaniche, e poi le chiese gotiche, e poi le chiese barocche: esse sono nel mio patrimonio, nel contenuto e nello stile.».<ref>Lettera a A. Trombadori, pubblicata su ''Il Contemporaneo'', 21 agosto 1957. {{cita|Siciliano|p.266}}</ref><ref>{{cita|Avventurosa|p. 185}}</ref>
 
==== Cineasta e letterato ====
[[File:Lettere a Sciascia 09.jpg|miniatura|Lettera di Pasolini a [[Leonardo Sciascia]]]]
Nel mese di agosto scrisse la sceneggiatura per il film di [[Mauro Bolognini]], ''[[Marisa la civetta]]'', e contemporaneamente collaborò con [[Federico Fellini|Fellini]] alle ''[[Le notti di Cabiria|Notti di Cabiria]]''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 189}}</ref> Alternando il suo impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, in questo periodo, articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La Bufera" di Montale) e assistette i nuovi giovani scrittori di "Officina", come [[Alberto Arbasino|Arbasino]], [[Edoardo Sanguineti|Sanguineti]] e [[Alfredo Giuliani]], che emergeranno in seguito nel [[Gruppo '63]]. Fece nuove amicizie tra le quali si annovera quella con [[Laura Betti]], [[Adriana Asti]], [[Enzo Siciliano]], [[Ottiero Ottieri]].
 
Ispirato dalla crisi ideologica e politica in atto (il rapporto [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Kruscev]] al "[[XX Congresso del PCUS|XX Congresso]]" del [[PCUS|Partito comunista sovietico]] aveva segnato il rovesciamento dell'epoca [[stalin]]iana mettendo in evidenza il contrasto con quanto era successo in [[Polonia]] e in [[Ungheria]]), il 1956 sarà l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri di Gramsci" e della prima bozza del romanzo ''Una vita violenta''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 217}}</ref>
 
Il dattiloscritto de ''[[Le ceneri di Gramsci]]'', composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956, venne spedito da Pasolini a Garzanti nell'agosto del [[1957]]. L'opera, come già era successo per ''Ragazzi di vita'', accese un contrastato dibattito critico ma ebbe un forte impatto sul pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premio Viareggio, che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al volume ''Poesie'' di Sandro Penna, e ''Quasi una vicenda'', di Alberto Mondadori.<ref>{{cita|Siciliano|p. 207}}</ref> [[Italo Calvino]] aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio nei confronti del disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un vasto componimento poetico viene espresso con una straordinaria riuscita nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto di idee, una problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo socialista".<ref>{{cita|Naldini|p. 173}}</ref>
 
Nel settembre 1958, in veste di inviato speciale, si recò a [[Mosca (Russia)|Mosca]] al Festival della gioventù mentre presso l'editore [[Longanesi]] uscirono i versi de ''L'usignolo della Chiesa cattolica''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 415 e p. 406}}</ref> Lavorò anche alacremente a "Una vita violenta", scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "[[La notte brava]]", e collaborò con Bolognini a "[[Giovani mariti]]". Il 19 dicembre 1958 muore suo padre, Carlo Alberto<ref name="Siciliano185"/>: l'evento coincide con una crisi del rapporto di Pasolini con la comunità degli intellettuali, sancito dalla traumatica fine della rivista ''Officina'' e un conseguente impegno di Pasolini nel cinema con una riduzione della sua produzione letteraria.<ref>{{cita|Gordon, 1996|p. 19}}</ref>
 
==== Il romanzo ''Una vita violenta'' ====
{{vedi anche|Una vita violenta}}
[[File:Bertolucci e Pasolini.jpg|miniatura|Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini]]
Nel dicembre del [[1958]] terminò ''[[Una vita violenta]]'' che consegnerà all'editore [[Garzanti Libri|Garzanti]] nel marzo del [[1959]] e, alla fine di un lungo lavoro di "autocensura" reso necessario soprattutto per un episodio considerato dall'editore pericoloso dal punto di vista politico, il libro uscirà a maggio dello stesso anno ma, come già successo per ''Ragazzi di vita'', non otterrà né il premio Viareggio né quello Strega<ref>''The Italian Sartre: Another Film from a Novel by Pasolini'', The Times (london, England), Tuesday, Apr 24, 1962; pg. 14; Issue 55373.</ref>. Apprezzato e stimato comunque da un consistente gruppo di letterati otterrà il "premio Crotone" da una giuria composta da [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]], [[Giacomo Debenedetti|Debenedetti]], [[Alberto Moravia|Moravia]], [[Carlo Emilio Gadda|Gadda]] e [[Giorgio Bassani|Bassani]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 209}}</ref> Il lavoro di sceneggiatore gli permette di cambiare appartamento, nel giugno 1959, da via Fonteiana a via Giacinto Carini, dove abitava anche Bernardo Bertolucci.<ref>{{cita|Siciliano|p. 235}}</ref>
 
Durante l'estate Pasolini fece un viaggio [[Giornalismo|giornalistico]] lungo le [[Costa|coste]] [[italia]]ne come inviato del mensile ''Successo'' e scrisse tre puntate dal titolo ''La lunga strada di sabbia''. Il sindaco democristiano di [[Cutro]] querelò Pasolini per diffamazione a mezzo stampa a causa della descrizione del suo paese nel servizio, cinque giorni dopo la consegna del ''Premio Crotone'', città governata allora dal partito comunista, la querela venne archiviata.<ref>{{cita|Siciliano|p. 209-210}}</ref> Tradusse l<nowiki>'</nowiki>''[[Orestiade]]'' di [[Eschilo]] per la compagnia [[Teatro|teatrale]] di [[Vittorio Gassman]] e riordinò i [[Verso|versi]] che compongono ''La religione del mio tempo''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 236}}</ref> L'[[Azione cattolica]] nel frattempo aveva provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per "Una vita violenta", denuncia che verrà però subito archiviata.<ref>{{cita|Betti&Bandini|p. 107}}</ref>
Nell'anno [[1960]] Pasolini cominciò a collaborare a "[[Vie nuove]]", a scrivere le bozze del libro di [[Saggio|saggi]] ''[[Passione e ideologia]]'', e raccolse i versi de ''La religione del mio tempo''.
 
=== Gli anni sessanta ===
{{vedi anche|Accattone}}
[[File:Accattone riprese.jpg|miniatura|sinistra|alt=Pasolini guarda attraverso l'obiettivo di una cinepresa. |Pasolini durante le riprese di ''Accattone'']]
 
Nel 1960 uscirono due volumi di vecchi versi, ''Roma 1950 – Diario'' e ''Sonetto primaverile''. Prima del [[Capodanno]] del [[1961]] partì per l'[[India]] con [[Alberto Moravia]] e [[Elsa Morante]] e il viaggio gli fornirà il materiale per scrivere una serie di articoli per [[Il Giorno]] che andranno a formare il volume ''L'odore dell'India''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 263}}</ref> A maggio venne pubblicata la raccolta ''La religione del mio tempo'' molto apprezzata dall'amico [[Franco Fortini]] che gli scriverà: "Vorrei che fossi qui per abbracciarti". Dal 4 giugno 1960 fino al 30 settembre 1965 tenne, su invito di Antonello Trombadori, una rubrica ''Dialogo con i lettori'' sul popolare settimanale comunista "Vie Nuove".<ref>{{cita|Siciliano|p. 258}}</ref>
 
In quello stesso anno si dedicò al suo amore per il cinema scrivendo le sceneggiature de ''La giornata balorda'' di Bolognini, ''Il carro armato dell'8 settembre'' per [[Gianni Puccini]], ''[[La lunga notte del '43]]'' per [[Florestano Vancini]] tratto dal racconto di Bassani e [[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]] tratto dal romanzo di [[Vitaliano Brancati]]. Si era intanto prospettato alla sua mente il progetto di scrivere un film in proprio con un soggetto dal titolo ''La commare secca'', ma i fatti di luglio, con i drammatici giorni del [[governo Tambroni]], gli faranno mettere da parte il progetto per scrivere il soggetto di [[Accattone]]. Pasolini provò a proporre il soggetto alla casa di produzione dell'amico Fellini, la ''Federiz''.
[[File:Balletti verdi - Il Borghese, 22-12-60 1 - La morale comunista.jpg|verticale|miniatura|alt= Pasolini parla a un microfono, tre ragazzi lo ascoltano. La didascalia della foto recita: La morale comunista: Pasolini predica contro la censura dinanzi ai giovani delle sezioni romane.|Pasolini presentato come corruttore della gioventù sul settimanale di destra "Il borghese" nel 1960.]]
Fellini gli chiese di girare due intere scene di prova, ma il girato non piacque alla produzione che lo rifiutò.<ref>{{cita|Murri|p. 19}}</ref> L'amico Bolognini gli trovò un [[produttore cinematografico|produttore]], [[Alfredo Bini]] (a cui si associò [[Cino del Duca]]), al quale Pier Paolo spiegò come voleva fosse girato il film: molti primi piani, prevalenza dei personaggi sul paesaggio e soprattutto grande semplicità. Protagonista sarà [[Franco Citti]], il fratello di [[Sergio Citti|Sergio]] e aiuto regista [[Bernardo Bertolucci]] al suo primo film.<ref name="Murri20">{{cita|Murri|p. 20}}</ref> le riprese del film <nowiki>'</nowiki>''Accattone'' furono ultimate nel luglio del 1961, il film non ottenne il visto della censura per la proiezione nelle sale italiane, ma verrà lo stesso presentato, il 31 agosto 1961 al [[Festival di Venezia]], fuori concorso.<ref name="Murri20"/> Non particolarmente apprezzato dalla critica italiana, a [[Parigi]], dove venne presto proiettato, ricevette invece il giudizio entusiastico di [[Marcel Carné]] e di [[André Chamson]].
 
Dopo la tempestosa accoglienza alla Mostra di Venezia ''Accattone'' divenne il primo film italiano a ottenere il divieto ai minori di anni 18.<ref name="Murri20"/> La prima del film a Roma, al cinema Barberini, il 23 novembre 1961, vide l'irruzione di un gruppo di neofascisti che interruppero la proiezione, aggredendo gli spettatori e vandalizzando la sala.<ref>{{cita|Siciliano|p. 344-345}}</ref> Nell'autunno del 1961 si recò al [[Circeo]] nella villa di un'amica per scrivere insieme a Sergio Citti la [[sceneggiatura]] del film ''[[Mamma Roma]]'' la cui lavorazione verrà programmata per la primavera del [[1962]], annoverando fra gli interpreti [[Anna Magnani]].
 
==== Denunce e processi ====
Nel corso della sua vita Pasolini ricevette 24 denunce e/o querele.<ref>[http://www.pasolini.net/processi_brevedescrizione.htm Breve descrizione dei processi a Pasolini - Pagine corsare<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090820164727/http://www.pasolini.net/processi_brevedescrizione.htm |data=20 agosto 2009 }}</ref> Il 30 del giugno 1960 Pasolini venne convocato in commissariato per ricevere una denuncia della polizia per favoreggiamento personale perché aveva dato un passaggio a due ragazzi di [[Trastevere]] che erano stati coinvolti in una rissa.<ref>{{cita|Siciliano|p. 242-243}}</ref> Ne risulterà innocente.<ref group=Nota>Il processo si tenne il 15 novembre 1961 per l'imputazione di favoreggiamento, il 16 il tribunale lo assolse ''per insufficienza di prove'', l'appello del 5 luglio 1963 lo assolse con ''formula piena''. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 243.</ref>
 
Il 22 novembre 1961 la polizia perquisì, senza risultato, il suo appartamento in cerca di una pistola con cui Pasolini avrebbe rapinato, il 18 sera, un distributore di benzina di San Felice Circeo. Il 30 novembre [[Il Tempo]] uscì a tutta pagina con un articolo ''Denunciato per tentata rapina Pier Paolo Pasolini'' con una foto di scena che lo ritraeva con un mitra in mano.<ref>{{cita|Siciliano|p. 245}}</ref> Il processo che ne seguì si svolse il 3 luglio a Latina e condannò Pasolini per ''minaccia con arma''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 247-248}}</ref><ref group=Nota>Seguirono un giudizio in appello del 13 luglio 1963 e due ricorsi in cassazione che lo assolsero ''per insufficienza di prove''. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 249.</ref>
 
==== Il romanzo ''Il sogno di una cosa'' ====
{{vedi anche|Il sogno di una cosa}}
Terminò nel frattempo il romanzo del periodo friulano, ''[[Il sogno di una cosa]]'', che verrà pubblicato in maggio e tra aprile e giugno lavorò alle riprese di Mamma Roma che verrà presentato alla Mostra del cinema di Venezia il 31 agosto 1962 ottenendo un grande successo e una denuncia per ''oscenità'' poi archiviata.<ref name="Siciliano351"/> Alla prima di ''Mamma Roma'', il 22 settembre 1962, al cinema ''Le quattro fontane'' di Roma, viene aggredito da un gruppo di neofascisti e interviene la polizia.<ref>{{cita|Siciliano|p. 252}}</ref> Durante il settembre di quello stesso anno Pasolini partecipò a un convegno che si tenne alla Cittadella di [[Assisi]] ed ebbe occasione di leggere il [[Vangelo secondo Matteo|Vangelo di San Matteo]].<ref name="Siciliano271">{{cita|Siciliano|p. 271}}</ref>
[[File:Proc12.jpg|sinistra|miniatura|alt=Pasolini seduto, alle sue spalle un carabiniere e un cancelliere del tribunale. |Pier Paolo Pasolini durante il processo]]
Da questa lettura nacque l'idea di produrre un film. Nel frattempo partecipò, con il produttore Bini, al film a episodi ''[[Ro.Go.Pa.G.]]'' insieme a [[Roberto Rossellini]], [[Jean-Luc Godard]] e [[Ugo Gregoretti]] e in quell'occasione pensò di ricavare un [[mediometraggio]], girato nell'autunno del 1962, su una ricostruzione cinematografica della [[Passione di Cristo]] scritta durante la lavorazione di Mamma Roma dal titolo ''[[Ro.Go.Pa.G.#La ricotta|La ricotta]]'' che uscirà il primo marzo del [[1963]] accolto da un pubblico poco partecipe e che verrà sequestrato lo stesso giorno della sua uscita con l'accusa di "vilipendio alla religione di Stato".<ref>{{cita|Siciliano|p.255}}</ref> Il processo, che verrà tenuto a Roma tra il 6 e il 7 marzo, condannò Pasolini a quattro mesi di [[reclusione]] per essere "colpevole del delitto ascrittogli" e il film venne sequestrato fino al dicembre dello stesso anno.<ref group=Nota>La condanna, dopo l'assoluzione conseguita nel secondo grado di giudizio, fu confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione del 24 febbraio 1967, che tuttavia annullava gli effetti senza rinvio, perché il reato risultava estinto dall'amnistia del 1966. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p.255.</ref>
 
Come scriverà [[Alberto Moravia]] su ''[[l'Espresso]]'': {{Citazione|L'accusa era quella di vilipendio alla religione. Molto più giusto sarebbe stato incolpare il regista di aver vilipeso i valori della piccola e media borghesia italiana.<ref>Alberto Moravia, ''L'uomo medio sotto il bisturi'', "L'espresso", 3 marzo 1963</ref>}} Nel marzo del 1963 acquistò una casa in via Eufrate, all'[[Europa (Roma)|EUR]], dove si trasferì con la madre, in maggio.<ref>{{cita|Siciliano|p. 285}}</ref> Quasi contemporaneamente a ''La Ricotta'', Pasolini gira la prima parte del film, formato dal montaggio di pezzi di cinegiornali commentati da testi di Pasolini, ''[[La rabbia (film 1963)|La rabbia]]'' ([[1963]]), la seconda è per la regia di [[Giovannino Guareschi]]. Pasolini, visionato il film, ritirò la firma e cercò di impedirne la distribuzione ritenendosi vittima di una manovra del produttore Gastone Ferrante. il film, uscito in poche sale nell'aprile 1963, ebbe scarso successo e fu ritirato quasi subito.<ref>{{cita|Siciliano|p. 267}}</ref><ref>{{cita|Murri|p.42}}</ref>
 
Continuò intanto a tenere i contatti con la Cittadella di Assisi e nel febbraio cominciò le ricerche [[Filologia|filologiche]] e [[Storia|storiche]] per poter realizzare il progetto di girare un film che avesse come soggetto il [[Vangelo]]. Insieme al [[Bibbia|biblista]] Andrea Carraro e una ''troupe'' di tecnici compì viaggi in [[Israele]] e [[Giordania]] per trovare i luoghi e le persone adatte per la realizzazione del film.<ref name="Murri46"/> Il personaggio più difficile da trovare fu il [[Cristo]] che Pasolini volle dai lineamenti forti e decisi. Dopo averlo cercato nel poeta [[Evgenij Aleksandrovič Evtušenko|Evtusenko]], trovò per caso, poco prima delle riprese, uno studente [[Spagna|spagnolo]], Enrique Irazoqui, dal volto fiero e distaccato simile ai Cristi dipinti dal [[Goya]] o da [[El Greco]], e comprese di aver trovato la persona giusta.<ref name="Siciliano271"/><ref name="Murri46"/>
 
Contemporaneamente alla preparazione dei film, tra marzo e novembre 1963, Pasolini realizzò un film-inchiesta sulla [[sessualità]] degli italiani dal titolo ''[[Comizi d'amore]]''.<ref name="Murri46">{{cita|Murri|p. 46}}</ref> Cominciò a scrivere ''La Divina Mimesis'' tentativo incompiuto di rifacimento critico della ''[[Divina Commedia]]'' di Dante, il rifacimento in romanesco del ''[[Miles gloriosus]]'' di [[Plauto]] che intitolerà ''Il Vantone'' e su richiesta di [[Elio Vittorini|Vittorini]] presentò alcune poesie sulla rivista ''[[Il Menabò]]'' e la ''Notizia su [[Amelia Rosselli]]''.<ref>{{cita|Siciliano|p.279 e 286}}</ref>
 
[[File:Aldo Moro, Pier Paolo Pasolini - Venezia 1964.jpg|miniatura|Pasolini con [[Aldo Moro]] alla presentazione del film ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica]] di [[Venezia]] ([[1964]])]]
Nel maggio del [[1964]] pubblicò la quarta raccolta di versi italiani ''Poesia in forma di rosa'' e il 24 aprile cominciarono le riprese de ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' che verranno concluse all'inizio dell'estate. L'opera è stata girata nei paesaggi rupestri di [[Matera]] e [[Massafra]] utilizzando moltissime comparse locali. Il film, presentato il 4 settembre 1964 a [[Venezia]] e poi diffuso in tutti i paesi [[Europa|europei]], ottenne un grande successo di pubblico e partecipò alla prima edizione della [[Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro]]. In quella occasione Pasolini conobbe [[Roland Barthes]].<ref>{{cita|Siciliano|p.296 e 297}}</ref>
 
[[File:Penna Pasolini.jpg|miniatura|alt= |Sandro Penna con Pier Paolo Pasolini]]
Nel mese di ottobre del [[1965]] cominciarono le riprese del nuovo film ''[[Uccellacci e uccellini]]'' che trattava il tema della crisi politica del PCI e del marxismo in chiave "ideocomica". Tra gli attori compariranno [[Totò]] e il giovane [[Ninetto Davoli]]. Totò era stato scelto perché il film, che si svolgeva tra il [[Realtà|reale]] e il [[surrealismo|surreale]], aveva bisogno di un [[attore]] che fosse un po' [[Pagliaccio|clown]].<ref>{{cita|Siciliano|p.293-295}}</ref> I titoli di testa e di coda del film sono cantati da [[Domenico Modugno]].<ref>{{cita|Murri|p. 63}}</ref>
 
Nel novembre del 1965 uscì anche la raccolta narrativa con il titolo suggerito da [[Sartre]] ''Alì dagli occhi azzurri'' che conteneva nella parte centrale le sceneggiature de ''La notte brava'', ''Accattone'', ''Mamma Roma'', ''La ricotta'', mentre la prima e l'ultima parte era costituita da racconti che risalivano agli [[anni 1950|anni cinquanta]] e dagli abbozzi dei romanzi ''Il Rio della grana'' e ''La Mortaccia''. In quell'anno fu invitato da [[Alberto Moravia]] e [[Alberto Carocci]], che era stato direttore di ''[[Solaria]]'', a dirigere con loro la nuova serie della [[rivista]] ''[[Nuovi Argomenti]]'' e, alla fine dell'anno, dopo aver progettato l'uscita di un nuovo film con Totò e la [[Regia cinematografica|regia]] di un'[[opera lirica]] alla Piccola Scala, partirà per un viaggio in [[Nordafrica]].
 
Già sofferente di [[ulcera]], nel marzo del [[1966]], Pasolini, venne colpito da una forte [[emorragia]] che lo costrinse a letto per quasi un mese.<ref name="Siciliano298">{{cita|Siciliano|p. 298}}</ref> Sarà l'occasione di rileggere con calma i ''[[Dialoghi (Platone)|Dialoghi]]'' di [[Platone]] che lo stimoleranno a scrivere un [[teatro]] simile alla [[prosa]],<ref>{{cita|Naldini|p. 240}}</ref> nella convalescenza scriverà l'impianto delle sei tragedie che compongono la sua opera teatrale: ''Calderón'', ''Pilade'', ''Affabulazione'', ''Porcile'', ''Orgia'' e ''Bestia di Stile''.<ref name="Siciliano298"/> Terminata la convalescenza lavorò a ''Bestemmia'', un romanzo sotto forma di sceneggiatura in versi, e abbozzò ''Orgia'' e ''Bestia da stile'' e tra maggio e giugno lavorò ad alcuni [[dramma|drammi]] che voleva rappresentare all'estero. Per l'estate del 1966 si comprò una [[Maserati 3500 GT]] di seconda mano, con cui trascorse le vacanze estive in Carnia con la madre Susanna.<ref name="Siciliano303">{{cita|Siciliano|p. 303}}</ref>
 
Intanto, al [[Festival di Cannes]] che si tenne il 3 maggio, il film ''Uccellacci e uccellini'' ebbe grande successo e l'intervento positivo di [[Roberto Rossellini]] durante la conferenza [[stampa]] suscitò grande interesse. Tra la primavera e l'estate del 1966 scrisse la bozza dei film ''Teorema'' e l<nowiki>'</nowiki>''Edipo re'' oltre a elaborare altri drammi: ''Pilade'', ''Porcile'' e ''[[Calderón (Pasolini)|Calderón]]''. Nell'ottobre del 1966 si recò a [[New York]] per la presentazione di ''Uccellacci uccellini'' a un festival cinematografico. Conobbe in quell'occasione [[Allen Ginsberg]].<ref>{{cita|Siciliano|p.304-306}}</ref> All'inizio di ottobre si recò in [[Marocco]] per studiare l'ambientazione dell<nowiki>'</nowiki>''Edipo re'' e a novembre girò un episodio del film ''[[Le streghe (film)|Le streghe]]'', dal titolo ''La Terra vista dalla Luna'' con [[Silvana Mangano]], Totò e Ninetto Davoli. Di ritorno da un secondo viaggio in Marocco realizzò, in una sola settimana, le riprese dell'episodio ''Che cosa sono le nuvole?'' del film ''[[Capriccio all'italiana]]'', ancora con [[Totò]], [[Ninetto Davoli]], [[Franco Franchi]], [[Ciccio Ingrassia]] e [[Domenico Modugno]].
 
In aprile ebbero inizio le riprese dell'Edipo re nei [[deserto|deserti]] rossi del Marocco del sud che continueranno, per alcune scene, nella pianura di [[Lodi]] e per il finale nella città di [[Bologna]]. Il film, che verrà presentato alla Mostra di Venezia nel settembre 1967,<ref name="Siciliano303"/> non ebbe successo in Italia, mentre ottenne il favore del pubblico e della critica in [[Francia]] e in [[Giappone]]. Nello stesso anno scrisse saggi di teoria e tecnica cinematografica che verranno raccolti nel [[1972]] in ''[[Empirismo eretico]]''. Il 26 ottobre dello stesso anno intervistò nella sua casa [[venezia]]na il poeta [[Ezra Pound]], allora di 83 anni, per conto della [[Rai]]<ref>[http://www.letteratura.rai.it/articoli/pasolini-ed-ezra-pound-un-incontro-di-poesia-e-di-amicizia/18706/default.aspx Pasolini ed Ezra Pound: un incontro di poesia e amicizia]</ref>. I due discussero della [[Neoavanguardia]] italiana e dell'arte, quindi Pasolini lesse alcuni versi dalla traduzione italiana dei ''[[The Cantos|Canti pisani]]''.
 
==== Il Sessantotto ====
{{vedi anche|Teorema (film)}}
[[File:Pasolini colori.jpg|miniatura|Pasolini interviene a una trasmissione televisiva]]
Nel marzo del [[1968]] venne dato alle stampe il romanzo ''[[Teorema (letteratura)|Teorema]]'' che sarà trasformato successivamente nel soggetto di un ''[[Teorema (film)|film]]'', girato nella primavera dello stesso anno, che verrà presentato alla Mostra di Venezia il 4 settembre, alla critica, e che vincerà il secondo premio della carriera di Pasolini, il "Premio OCIC" (Office Catholique International du Cinèma, organizzazione cattolica che si occupa di cinema).<ref>{{cita|Siciliano|p. 314}}</ref> Gli autori, tra cui Pasolini, [[Francesco Maselli]] e [[Cesare Zavattini]], contestarono la Mostra del Cinema evidenziando come fosse una rassegna di ''produttori'' e non di ''autori'' e occuparono la Sala Volpi, solo l'intervento della polizia, il 26 agosto, permise la ripresa del festival.<ref>{{cita|Murri|p. 104}}</ref><ref group=Nota>Per l'occupazione alla Mostra del Cinema di Venezia venne processato, l'11 ottobre 1969, insieme a [[Cesare Zavattini]], [[Lionello Massobrio]], [[Marco Ferreri]], [[Alfredo Angeli]], [[Francesco Maselli]] e [[Filippo De Luigi]]. Il processo si concluse con l'assoluzione degli imputati. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 340.</ref> [[Jean Renoir]], che assistette alla prima, dirà a un [[giornalista]]: ''A chaque image, à chaque plan, on sent le trouble d'un artiste'' (''In ogni immagine, in ogni scena si sente il turbamento di un artista'').
 
Il 13 settembre la Procura di Roma ordinò il sequestro del film per ''oscenità''.<ref>{{cita|Spila|p. 82}}</ref><ref>{{cita|Lettere 1945-75|p.CXX}}</ref><ref group=Nota>Il processo si tenne a Venezia nel novembre 1968, Pasolini fu assolto. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 314.</ref> In seguito ai celebri [[scontri di Valle Giulia]], scoppiati tra i reparti della polizia che avevano occupato preventivamente la facoltà romana di Architettura e giovani studenti, Pasolini scrisse la poesia ''Il P.C.I. ai giovani!!''<ref>[http://temi.repubblica.it/espresso-il68/1968/06/16/il-pci-ai-giovani/ "L'Espresso" ''Il '68'': "Il P.C.I. ai giovani!!"] (testo completo)</ref> che, destinata alla rivista ''Nuovi Argomenti'' uscì senza preavviso su ''[[L'espresso]]'' scatenando una forte polemica. Nella poesia Pasolini si rivolge ai giovani dicendo che la loro è una falsa rivoluzione e che essi sono solamente dei [[Borghesia|borghesi]] conformisti, strumenti nelle mani della nuova borghesia.<ref>{{cita|Siciliano|p.322-323}}</ref>
 
{{Citazione|Ho passato la vita a odiare i vecchi borghesi moralisti, e adesso, precocemente devo odiare anche i loro figli... La borghesia si schiera sulle barricate contro sé stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". La meta degli studenti non è più la Rivoluzione ma la guerra civile. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri, hanno un senso legalitario della vita, sono profondamente conformisti. Per noi nati con l'idea della Rivoluzione sarebbe dignitoso rimanere attaccati a questo ideale.|Tavola rotonda organizzata da ''L'Espresso'', il 16 giugno 1968 sulla poesia di Pier Paolo Pasolini ''ll Pci ai giovani''<ref>{{Cita web|titolo=Vi odio cari studenti|url=http://www.pasolini.net/saggistica_tavolarotondaEspresso.htm|accesso=24 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130705210850/http://www.pasolini.net/saggistica_tavolarotondaEspresso.htm|dataarchivio=5 luglio 2013}}</ref>}}
 
==== Autore di canzoni ====
A partire dagli anni sessanta Pier Paolo Pasolini fu anche autore di canzoni, cercando un collegamento tra la [[poesia]] e la [[canzone d'autore]]. Le prime canzoni furono scritte su musiche di [[Piero Umiliani]], [[Franco Nebbia]] e [[Piero Piccioni]], e vennero incise da [[Laura Betti]] nel [[1961]], si tratta di ''Macrì Teresa detta Pazzia'', ''Il valzer della toppa'', ''Cocco di mamma'' e ''Cristo al Mandrione''. ''Il valzer della toppa'' venne in seguito reincisa da [[Gabriella Ferri]], che la inserì nel [[1973]] nel suo album ''[[Sempre (Gabriella Ferri)|Sempre]]'', mentre ''Cristo al Mandrione'' fu reinterpretata da [[Grazia De Marchi]] e, nel [[1997]], dalla Ferri nel suo album ''[[Ritorno al futuro (album)|Ritorno al futuro]]''.
 
Nel [[1963]] collaborò con [[Sergio Endrigo]], per cui preparò un testo utilizzando alcuni versi tratti dalla raccolta ''[[La meglio gioventù]]''; la canzone che nasce è ''[[Il soldato di Napoleone]]'', contenuta nel primo [[33 giri]] del cantautore istriano. Nel [[1967]] collaborò con [[Domenico Modugno]], scrivendo il testo di ''Che cosa sono le nuvole'':{{Citazione|Recitai nell'episodio ''Cosa sono le nuvole'', e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È una canzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell'[[Otello]] di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e poi unificando il tutto.<ref>[[Vincenzo Mollica]], ''Domenico Modugno'', edizioni [[Lato Side]], 1981, pag. 89</ref>}}
[[File:Pasolini.jpg|miniatura|alt= |Pier Paolo Pasolini]]
La canzone è poi stata reinterpretata nel [[1996]] da [[gianCarlo Onorato]] nell'album ''[[Il Velluto Interiore]]'', nel [[1997]] dagli [[Avion Travel]] nell'album ''[[Vivo di canzoni]]'', nel [[2006]] da [[Stefano Bollani]] nell'album ''I visionari'' e nel [[2007]] da [[Paolo Benvegnù]]. Modugno aveva già lavorato con Pasolini l'anno precedente, cantando i titoli di testa e coda del film ''[[Uccellacci e uccellini]]'', che il regista aveva scritto in forma letteraria su musica di [[Ennio Morricone]]. Nel [[1968]] collaborò con il gruppo di [[rock psichedelico]] [[Chetro & Co.]], per cui scrisse il testo della canzone ''Danze della sera (suite in modo psichedelico)'', adattandolo da una sua poesia intitolata ''Notturno''.
 
==== Fine anni sessanta, tra teatro e cinema ====
Nell'estate 1968 Pasolini girò ''La sequenza del fiore di carta'' con Ninetto Davoli tratto dalla [[parabole di Gesù|parabola]] evangelica del fico infruttuoso che uscirà nel [[1969]], come terzo episodio del film "Amore e rabbia". Pubblicò intanto su [[Nuovi Argomenti]] un saggio dal titolo ''Manifesto per un nuovo teatro'' in cui dichiarava il suo completo rifiuto del [[teatro]] italiano.<ref>{{cita|Bazzocchi|p. 186}}</ref> Il 27 novembre 1968 rappresentò, al Deposito del [[Teatro Stabile di Torino]], ''Orgia''<ref>{{cita|Siciliano|p. 299}}</ref> che venne accolta malamente dal pubblico e dai critici e, nel novembre del [[1968]], ebbero inizio le riprese di ''[[Porcile (film)|Porcile]]''. ''Porcile'' ha come sfondo, per il suo episodio "metastorico", l'[[Etna]] ed era stato pensato da Pasolini già nel 1965 quando aveva visto il film di [[Luis Buñuel|Buñuel]], ''[[Intolleranza: Simon del deserto]]''. In seguito, per girare l'episodio moderno, la troupe si sposterà per le riprese a Villa Pisani a [[Stra]]. Dopo Porcile, che l'autore ritenne "il più riuscito dei miei film, almeno esteriormente",<ref>{{cita|Murri|p. 113}}</ref> realizzò ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' e chiamò per interpretarlo [[Maria Callas]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 327}}</ref> Le riprese del film vennero girate in [[Cappadocia (regione)|Cappadocia]], a [[Grado (Italia)|Grado]], a [[Pisa]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 329}}</ref> La Callas e Pasolini strinsero un fortissimo legame di amicizia.<ref>[http://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2015/10/29/lamore-impossibile-fra-pasolini-e-la-callas/ ''Pier Paolo Pasolini e Maria Callas, storia di un amore impossibile'']</ref>
Durante la lavorazione del film compì un viaggio in [[Uganda]], [[Tanzania]] e [[Tanganica]] per cercare i luoghi dell'ambientazione del film che pensava di girare subito dopo Porcile: ''Appunti per un'Orestiade africana''.
 
=== Gli anni settanta ===
[[File:Torre di Chia.jpg|miniatura|alt=Un'alta e stretta torre di pietra.|La Torre di Chia]]
In questi anni l'opera di Pasolini si allontanò ulteriormente dalle forme della cultura tradizionale per aumentare le occasioni di espressione su vari giornali e riviste.<ref>{{cita|Gordon, 1996|p. 22}}</ref>
Nell'autunno del [[1970]], acquistò la Torre di [[Chia (Soriano nel Cimino)|Chia]], nei pressi di [[Soriano nel Cimino]], dove fece costruire un appartamento-rifugio per due. Il sito era stato scoperto da Pasolini nella primavera del [[1964]], dopo aver visionato molti luoghi, per ricostruire la scena del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano nel film ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''.
<ref name="Siciliano351">{{cita|Siciliano|p. 351}}</ref><ref>{{cita web | url=http://www.pasolini.net/luoghiPPP_viaggio-a-Torre-di-Chia.htm | titolo=I luoghi di Pasolini | accesso=29 aprile 2010 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100619003745/http://pasolini.net/luoghiPPP_viaggio-a-Torre-di-Chia.htm | dataarchivio=19 giugno 2010 }}</ref><ref name="biblioteca">{{Cita news | autore=Angioletta Tiburli | url=http://www.bibliotecaviterbo.it/rivista/1999_3-4/Tiburli.pdf | titolo=Pasolini nel paesaggio più bello del mondo | pubblicazione=Biblioteca e Società | mese=dicembre | anno=1999 | accesso=12 agosto 2010 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111230180124/http://www.bibliotecaviterbo.it/rivista/1999_3-4/Tiburli.pdf | dataarchivio=30 dicembre 2011 }}</ref>
 
Scrisse una recensione molto critica su ''Nuovi Argomenti'' a "Satura" di Montale, che gli rispose in versi nella ''Lettera a Malvolio'' e in aprile uscì la sua ultima raccolta di poesie ''Trasumanar e organizzar'' accolta da lettori e critici distratti.<ref>{{cita|Siciliano|p. 347-349}}</ref><ref>{{cita|Zanzotto&Naldini|p. 86}}</ref> All'inizio del [[1971]] realizzò un [[documentario]], dal titolo ''12 dicembre'', con la collaborazione di alcuni militanti di "[[Lotta Continua]]" sul tema della [[Strage di Piazza Fontana|strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano]] e a marzo presta il suo nome come direttore responsabile dello stesso quotidiano.
 
Ad aprile venne denunciato per "istigazione a delinquere e apologia del reato" per un supplemento sulle forze armate di Lotta Continua, ''Proletari in divisa''.<ref>{{cita|Siciliano|p. 341}}</ref><ref group=Nota>Il processo fu rinviato, e non fu mai celebrato. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 341.</ref>
 
==== La Trilogia della vita ====
{{vedi anche|Il Decameron|I racconti di Canterbury (film)|Il fiore delle Mille e una notte}}
Durante l'estate del [[1970]] scrisse la sceneggiatura di dieci [[Novella|novelle]] tratte, tra quelle tragico-comiche, dal [[Decameron]] che ambienterà nel mondo [[Napoli|napoletano]]. ''[[Il Decameron]]'' voleva essere il primo del trittico che Pasolini "[[Trilogia della vita|dedicava alla vita]]". Seguiranno infatti ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]'' e ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'', i veri successi di pubblico di Pasolini.<ref>{{cita|Siciliano|p.338}}</ref> Nel settembre dello stesso anno cominciò a girare a [[Casertavecchia]] le prime riprese per proseguire, con Ser Ciappelletto, a [[Napoli]] e a [[Bressanone]].
 
Si accinse poi a scrivere la sceneggiatura dei [[I racconti di Canterbury (film)|Racconti di Canterbury]] tratti da [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] e il 28 giugno al [[Festival di Berlino]], "Il Decameron" ottenne l'Orso d'Argento e più di 30 denunce in tutta italia.<ref>{{cita|Murri|p. 130}}</ref><ref>{{cita|Siciliano|p. 411}}</ref><ref group=Nota>"Il Decameron" fu sequestrato per ordine delle procure di Ancona e Sulmona. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 411.</ref> Nove settimane, dal settembre al novembre 1971, furono impegnate per le riprese nel [[Regno Unito]] di "Canterbury". Nel 1972 cominciò durante l'estate, senza attendere che il film uscisse nelle sale, a lavorare alla terza parte della trilogia tratta dalle novelle delle [[Mille e una notte]] e fece diversi sopralluoghi in [[Egitto]], in [[Giordania]], in [[Guinea]], in [[India]] e in [[Ghana]].<ref>{{cita|Siciliano|p. 263 e p. 265}}</ref>
 
''I Racconti di Canterbury'' vinse l'Orso d'oro al festival di Berlino, ma venne stroncato dalla critica internazionale e ripetutamente sequestrato in Italia.<ref>{{cita|Murri|p. 347-349}}</ref><ref group=Nota>''I Racconti di Canterbury'' fu sequestrato il 7 ottobre 1972, dissequestrato il 9 gennaio 1973, sequestrato ancora il 19 marzo, decreto annullato dalla Cassazione il 2 aprile, due giorni dopo veniva di nuovo sequestrato, la Cassazione deliberò, infine, il 27 marzo 1975. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 411.</ref> Nel 1973 cominciarono nel frattempo le riprese del ''Fiore delle mille e una notte'' a [[Isfahan]], in [[Iran]]. Il lavoro procedette con precisione e velocità tanto che l'autore riuscì a girare nel frattempo un documentario, ''[[Le mura di Sana'a]]'', che voleva essere un appello all'[[Unesco]] perché salvaguardasse l'antica città [[yemen]]ita.<ref>{{cita|Murri|p. 131}}</ref>
 
''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' uscì nelle sale all'inizio del [[1974]], vincendo il Grand Prix Spécial du Jury, al [[Festival di Cannes]],<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.com/fr/archives/ficheFilm/id/2245/year/1974.html|titolo=Il fiore delle mille e une note(les mille et une nuit)|accesso=28 luglio 2013|lingua=FR}}</ref> e ottenne un gran successo, anche se il giudizio della critica non soddisfece l'autore.<ref group=Nota>"Il fiore delle Mille e una notte" fu denunciato il 27 giugno 1974 e la denuncia venne archiviata il 5 agosto 1974 poiché il sostituto procuratore riconobbe il valore artistico dell'opera. Si veda Siciliano, ''op. cit.'' p. 411 e Murri, ''op. cit.'' p. 143.</ref> Le sceneggiature della ''[[Trilogia della vita]]'' vennero pubblicate nel 1975 con alcune pagine di introduzione titolate ''Abiura dalla Trilogia della vita'' dove prese le distanze dalle sue opere precedenti
 
==== Il romanzo ''Petrolio'' e gli scritti tra il 1972 e il 1975 ====
{{vedi anche|Petrolio (romanzo)}}
Nel [[1972]], accolto da indifferenza da parte della critica, pubblicò la raccolta di saggi ''[[Empirismo eretico]]'' e continuò a lavorare, rifugiandosi nella torre Chia, al romanzo ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', pubblicato postumo nel 1992, del quale, in tre anni, aveva compilato più di 500 pagine dattiloscritte e che pensò dovesse impegnarlo: "forse per il resto della mia vita".<ref>{{cita|Siciliano|p. 351-352}}</ref> Nel 1973 interruppe i rapporti con l'editore Garzanti e accettò le offerte di [[Giulio Einaudi]].<ref>{{cita|Siciliano|p.359}}</ref> Nel settembre dello stesso anno uscirono due testi per il teatro, ''Orgia'' e ''[[Affabulazione]]''.<ref>Rispettivamente su la rivista ''[[ABC (settimanale)|ABC]]'' del 10 gennaio 1969 e ''Nuovi Argomenti'' luglio-settembre 1969. {{cita|Siciliano|p.379}}</ref>
 
Alla fine del 1973 lo scrittore aveva già in mente il progetto, di cui rimangono solo qualche decina di pagine, per un nuovo film dal titolo provvisorio ''[[Porno-Teo-Kolossal]]'' al quale avrebbe dovuto partecipare tra i protagonisti [[Eduardo De Filippo]]. Il progetto venne rinviato.<ref>{{cita|Siciliano|p.379}}</ref> Durante l'estate del 1974 scrisse una lunga appendice al dramma in versi ''Bestia da stile''.
{{Citazione|L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra<ref>da l'Appendice a Bestia da stile, Garzanti, 1979</ref>}}
 
Nel maggio 1975 vide le stampe ''La nuova gioventù'', che era una riproduzione dell'opera ''La meglio gioventù'', e durante l'estate Pasolini lavorò al montaggio di ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma|Salò]]'',<ref>{{cita|Siciliano|p.360}}</ref> che fu presentato, dopo la sua morte, il 22 novembre del 1975 al festival di Parigi.<ref>{{cita|Murri|p. 155}}</ref><ref group=Nota>Il film andò incontro a diverse azioni giudiziarie, per ''oscenità'' e per ''corruzione di minori'' che si protrassero fino al 1978. Si veda Murri, ''op. cit.'' p. 155.</ref> A ottobre consegnò a [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ''La Divina Mimesis''.<ref>{{cita|Murri|p. 144}}</ref> Si recò quindi a [[Stoccolma]] per un incontro all'Istituto italiano di cultura e al ritorno si fermò a Parigi per rivedere l'edizione francese di ''Salò'': il 31 ottobre ritornò a Roma.<ref>{{cita|Siciliano|p.385}}</ref>
 
Pasolini scrisse quindi quello che diverrà il suo ultimo documento pubblico. Si tratta del testo dell'intervento che avrebbe dovuto tenere in quei giorni al 15º Congresso del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]:
{{Citazione|Contro tutto questo voi non dovete fare altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significa essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare.|Testo dell'intervento di Pier Paolo Pasolini preparato per il 15º congresso del Partito Radicale<ref>{{cita|Murri|p. 158}}</ref>}}
 
==== Gli ''Scritti corsari'' ====
{{vedi anche|Scritti corsari}}
A novembre del 1972 cominciò a collaborare con il settimanale ''[[Tempo]]'' occupandosi di recensioni letterarie che usciranno nel volume postumo, ''Descrizioni di descrizioni''. All'inizio del [[1973]] passò al ''[[Corriere della Sera]]'', allora diretto da [[Piero Ottone]] e da [[Gaspare Barbiellini Amidei]], e il 7 gennaio uscì il primo articolo, ''Contro i capelli lunghi'', che avviò un'ininterrotta serie di interventi riguardo l'ambito politico, il costume, il comportamento pubblico e privato: questi articoli saranno raccolti nel volume ''Scritti corsari''.<ref>{{cita|Siciliano|p.362}}</ref><ref>[http://www.elapsus.it/home1/index.php/blog/letteratura/audioletture/284-le-verita-di-pasolini Audiolettura di tre articoli degli ''Scritti corsari''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100213185544/http://www.elapsus.it/home1/index.php/blog/letteratura/audioletture/284-le-verita-di-pasolini |data=13 febbraio 2010 }}</ref> In seguito al [[referendum]] sul [[divorzio]], pubblicò il 10 giugno 1974, sul Corriere, l'articolo ''Gli italiani non sono più quelli'' che scatenò dure polemiche con [[Maurizio Ferrara]] e [[Italo Calvino]].<ref>{{cita|Siciliano|p.364-365}}</ref>
 
Pasolini dedicò all'operato politico dei [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] una certa attenzione. Pur mantenendo inalterata la sua posizione contraria non tanto alla legalizzazione dell'aborto in sé, quanto al conformismo che, riguardo a questa tematica, si traduceva in quello che lui definisce "fanatico abortismo" , anche se "in una situazione pratica avrebbe scelto il male minore cioè l'aborto". Divorzio e aborto erano invece propugnati con forza proprio dal PR, tra il [[1974]] e il [[1975]] scrisse alcuni pezzi, sul ''[[Corriere della Sera]]'' e su altri quotidiani, dedicati alle battaglie radicali e agli [[sciopero della fame|scioperi della fame]] di [[Marco Pannella]], tra cui il famoso articolo ''Il fascismo degli antifascisti''<ref>Dal libro ''Scritti corsari'', pagina 65, edito da Garzanti</ref> (uscito sul ''[[Corriere della Sera|Corriere]]'' del 16 luglio [[1974]]). Il 14 novembre del 1974, pubblicò sul ''[[Corriere della Sera]]'' l'articolo ''Cos'è questo golpe? Io so'', in cui accusava la [[Democrazia Cristiana]] e gli altri partiti suoi alleati nel governo di essere i veri mandanti delle stragi, a partire da [[piazza Fontana]].<ref>{{cita|Siciliano|p.372}}</ref><ref>{{cita web|autore=Pier Paolo Pasolini|url=http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html |titolo=Cos'è questo golpe? Io so|accesso=21 luglio 2013|editore=Corriere della Sera}}</ref>
 
Il 19 gennaio del 1975 uscì sul ''[[Corriere della Sera]]'' il suo articolo "Sono contro l'aborto", che suscitò altre polemiche.<ref>{{cita|Siciliano|p.368}}</ref> Scrisse alcuni articoli sul settimanale ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' che andranno a far parte del volume postumo ''Lettere luterane'', tra cui l'ultimo suo scritto pubblicato in vita, il 30 ottobre 1975.<ref>{{cita|Siciliano|p. 376}}</ref> Nel mese di maggio uscì il volume ''[[Scritti corsari]]'' che raccoglieva tutti gli articoli scritti per i quotidiani ''[[Corriere della Sera]]'', ''[[Tempo illustrato]]'', ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'', ''[[Nuova generazione]]'' e ''[[Paese Sera]]'', tra il [[1973]] e il [[1975]], e che comprendeva una sezione di documenti allegati, redatti da vari autori e alcuni scritti di critica che erano apparsi sul settimanale ''[[Tempo (rivista)|Tempo]]'' dal 10 giugno al 22 ottobre 1974.
 
In una [http://videotecapasolini.blogspot.ca/2016/10/pasolini-5-ottobre-1975-lettera-gianni.html lettera del 3 ottobre 1975] indirizzata a Gianni Scalia, Pasolini comprendeva l'urgenza di mettere in termini di economia politica quello che Pasolini scriveva sul Corriere e chiedeva al suo amico di aiutarlo in questa fatica. Questo progetto era rimasto naturalmente solo sulla carta.
 
==== Il film ''Salò o le 120 giornate di Sodoma'' ====
{{vedi anche|Salò o le 120 giornate di Sodoma}}
Interessato al progetto del film tratto da [[Donatien Alphonse François de Sade|Sade]] si mise a studiare intensamente il [[kant]]iano "[[male radicale]]" che riduce l'umanità nella schiavitù del [[consumismo]] e che corrompe, manipolandole, le anime insieme ai corpi (precedentemente definiti "una terra ancora non colonizzata dal potere"<ref>frase pubblicata in: P.P. Pasolini, ''Saggi sulla politica e la società''</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2013/luglio/22/Pasolini_rivoluzione_del_corpo_canottiera_co_0_20130722_1776bad4-f293-11e2-9297-3767271b12c7.shtml Maria Luisa Agnese, ''Pasolini e la rivoluzione del corpo in canottiera''], ''Corriere della Sera'', 22 luglio 2013</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=Eif9efS_PYEC&pg=PA543&lpg=PA543&dq=il+corpo+ecco+una+terra+non+ancora+colonizzata+dal+potere+decameron&source=bl&ots=q3kXn9RJsO&sig=NnHdiTAtCN_jVSiN1C56pHY9gQI&hl=it&sa=X&ei=E6UgUrK_EcfUsga364HoCQ&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=il%20corpo%20ecco%20una%20terra%20non%20ancora%20colonizzata%20dal%20potere%20decameron&f=false Giovanni Casoli, ''Novecento letterario italiano ed europeo: autori e stesti scelti''], pag. 543</ref>). Ai primi di febbraio del 1975 terminò la sceneggiatura del film che non sarà mai realizzato, ''Il padre selvaggio'' e a metà dello stesso mese cominciarono nel [[mantova]]no le riprese di ''[[Salò o le centoventi giornate di Sodoma]]'',<ref>{{cita|Siciliano|p.380}}</ref> ultimo film scritto e diretto da Pasolini, che verrà presentato al pubblico quando l'autore sarà già morto da tre settimane. Il 12 settembre 2015, in occasione del 72º festival di Venezia, il film verrà premiato nella categoria classici come miglior film restaurato.
 
=== La morte ===
{{Citazione|La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.|[[Alberto Moravia]]<ref>{{cita web|autore=Alberto Moravia|url=http://www.pasolini.net/ricordi_moravia.htm|accesso=24 luglio 2013|titolo=Un poeta e narratore che ha segnato un'epoca|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130822094853/http://www.pasolini.net/ricordi_moravia.htm|dataarchivio=22 agosto 2013}}</ref>}}
[[File:Omicidio Pasolini.jpg|miniatura|Il ritrovamento del corpo di Pier Paolo Pasolini]]
Nella notte tra il 1º e il 2 novembre [[1975]] Pasolini fu ucciso in maniera brutale: percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell'[[Idroscalo Lido di Roma|Idroscalo di Ostia]], località del Comune di [[Roma]]. Il cadavere massacrato venne ritrovato da una donna alle 6 e 30 circa; sarà l'amico [[Ninetto Davoli]] a riconoscerlo.<ref>{{cita|Siciliano|p. 11-12}}</ref> Dell'omicidio fu incolpato [[Pino Pelosi]] di [[Guidonia]], di diciassette anni, già noto alla polizia come ladro di auto e "ragazzo di vita", fermato la notte stessa alla guida dell'auto del Pasolini. Pelosi affermò di essere stato avvicinato da Pasolini nelle vicinanze della [[Stazione Termini]], presso il ''Bar Gambrinus'' di Piazza dei Cinquecento, e da questi invitato sulla sua vettura (un'[[Alfa Romeo Giulia GT|Alfa Romeo 2000 GT Veloce]]) dietro la promessa di un compenso in denaro<ref>[http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza03.htm Sentenza della Corte di Cassazione - Processo a Pino Pelosi per l'assassinio di Pasolini - Pagine corsare<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131103165958/http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza03.htm |data=3 novembre 2013 }}</ref>.
 
Dopo una cena offerta dallo scrittore, nella trattoria ''Biondo Tevere''<ref>{{cita|Bellezza|p. 27}}</ref> nei pressi della [[Basilica di San Paolo fuori le mura|Basilica di San Paolo]], i due si diressero alla periferia di Ostia. La tragedia, secondo la sentenza, scaturì a seguito di una lite per pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, degenerata in un alterco fuori dalla vettura. Il giovane venne minacciato con un bastone del quale poi si impadronì per percuotere Pasolini fino a farlo stramazzare al suolo, gravemente ferito ma ancora vivo.<ref>{{cita|Siciliano|p. 15}}</ref> Quindi Pelosi salì a bordo dell'auto dello scrittore e travolse più volte con le ruote il corpo, sfondandogli la cassa toracica e provocandone la morte. Gli abiti di Pelosi non mostrarono tracce di sangue.<ref>{{{cita web |url=http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza02.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=21 dicembre 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103170650/http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza02.htm |dataarchivio=3 novembre 2013 }}</ref> Pelosi venne condannato in primo grado per [[omicidio volontario]] ''in [[Concorso di persone|concorso]] con ignoti'' e il 4 dicembre del [[1976]] con la [[sentenza]] della [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'Appello]], pur confermando la condanna dell'unico imputato, riformava parzialmente la sentenza di primo grado escludendo ogni riferimento al concorso di altre persone nell'omicidio.<ref>{{cita|Siciliano|p.391}}</ref>
 
Due settimane dopo il delitto apparve un'inchiesta su ''[[L'Europeo]]'' con un articolo di [[Oriana Fallaci]],<ref>{{cita web|titolo=È stato un massacro|autore=Oriana Fallaci|url=http://www.pasolini.net/processi_pelosi_massacro.htm|accesso=27 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131102204627/http://www.pasolini.net/processi_pelosi_massacro.htm|dataarchivio=2 novembre 2013}}</ref> che ipotizzava una premeditazione e il concorso di almeno altre due persone.<ref>{{cita web|titolo=Oriana Fallaci: la mia verità negata sulla morte di Pasolini|autore=Oriana Fallaci|url=http://www.lamescolanza.com/Temp2005/52005/Fallaci=1252005.htm|accesso=27 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130718074343/http://www.lamescolanza.com/Temp2005/52005/Fallaci=1252005.htm|dataarchivio=18 luglio 2013}}</ref> Un giornalista di quel giornale ebbe alcuni colloqui con un ragazzo che, tra molte esitazioni e alcuni momenti di isteria, avrebbe dichiarato di aver fatto parte del gruppo che aveva massacrato il poeta; il giovane tuttavia, dopo un'iniziale collaborazione avrebbe rifiutato di proseguire oltre o fornire altre informazioni, dileguandosi dopo aver lasciato intendere di rischiare la vita confessando la propria partecipazione e concludendo che non sarebbe stata intenzione del gruppo uccidere il poeta, ma che si sarebbe trattato di una rapina degenerata, concludendo ''je volevamo solà er portafoglio'' ("volevamo rubargli il portafoglio)<ref name="Pasolini 2008">Dossier delitto Pasolini, Kaos edizioni, seconda edizione aggiornata 2008. ISBN 978-88-7953-198-6</ref>.
Diversi abitanti delle numerose abitazioni abusive esistenti in via dell'Idroscalo confidarono in seguito alla stampa di aver sentito urla concitate e rumori - indizio della presenza di ben più di due persone sul posto - e invocazioni disperate di aiuto da parte del Pasolini la notte del delitto, ma senza che alcuno fosse intervenuto in suo soccorso. Sembra che la zona non fosse ignota al Pasolini, che già varie volte vi si era recato con altri partner e addirittura, stando a quanto la [[Oriana Fallaci|Fallaci]] affermò, avrebbe talvolta affittato per qualche ora una delle abitazioni del posto per trascorrervi momenti di intimità<ref name="Pasolini 2008"/>.
[[File:Funerali di Pier Paolo Pasolini - 1975 - Franco Citti ed Enrico Berlinguer.jpg|miniatura|sinistra|Funerali di Pasolini, novembre 1975. Accanto al feretro, [[Franco Citti]]; sullo sfondo, [[Enrico Berlinguer]].]]
 
Nella sua biografia su Pasolini [[Enzo Siciliano]] sostiene che il racconto dell'imputato presentava delle falle perché il bastone di legno - in realtà, una tavoletta di legno utilizzata precariamente per indicare il numero civico e l'abitazione di una delle baracche - a lui sembrava marcita per l'umidità e troppo deteriorata per costituire l'arma contundente che aveva causato le gravissime ferite riscontrate sul cadavere del poeta e rimarcando l'impossibilità, per un giovane minuto come il Pelosi, di sopraffare un uomo agile e forte come Pasolini senza presentare né tracce della presunta lotta, né macchie di sangue sulla sua persona o sugli indumenti<ref>{{cita|Siciliano|p. 18-22}}</ref>.
 
Il film ''[[Pasolini, un delitto italiano]]'', di [[Marco Tullio Giordana]], uscito nel ventennale del delitto, è sceneggiato come un'inchiesta e arriva alla conclusione che Pelosi non fosse solo. Lo stesso Giordana però ha precisato, in un'intervista al ''Corriere della Sera'', che non intendeva sostenere a tutti i costi la matrice politica nel delitto. Ha dichiarato inoltre di non escludere altre possibilità, per esempio quella di un incontro omosessuale di gruppo degenerato in violenza.<ref>{{cita web|titolo=Un film di Marco Tullio Giordana:Pasolini, un delitto italiano|http://www.pasolini.net/saggistica_delittoitaliano_giordana.htm|accesso=27 luglio 2013}}</ref><ref name=autogenerato5>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/aprile/06/Morte_senza_complotti_co_0_9504062471.shtml " Morte senza complotti "<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Pelosi, dopo aver mantenuto invariata la sua assunzione di colpevolezza per trent'anni, fino al maggio [[2005]], a sorpresa, nel corso di un'intervista [[Televisione|televisiva]],<ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_22/pasolini_633dc7b8-57ad-11dd-8295-00144f02aabc.shtml Fonte: Corriere della Sera]</ref> ha affermato di non essere l'esecutore materiale del [[delitto]] di Pier Paolo Pasolini, e ha dichiarato che l'omicidio era stato commesso da altre tre persone, giunte su un'autovettura targata [[Catania]], che a suo dire parlavano con accento "calabrese o siciliano" e, durante il massacro, avrebbero ripetutamente inveito contro il poeta gridandogli " ''jarrusu'' (termine gergale siciliano, utilizzato in senso dispregiativo nei confronti degli [[omosessuali]]). E infatti, era giunta a suo tempo alle autorità una lettera anonima in cui si affermava che, la sera della morte di Pasolini, la sua auto era stata seguita da una Fiat 1300 targata Catania di cui erano indicate le prime quattro cifre, ma nessuno si preoccupò mai di effettuare una verifica presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Pelosi ha poi fatto i nomi dei suoi presunti complici solo in un'intervista del 12 settembre 2008 pubblicata sul saggio d'inchiesta di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza "Profondo Nero" (Chiarelettere 2009). Ha aggiunto inoltre di aver celato questa rivelazione per timore di mettere a rischio l'incolumità della propria famiglia ma di sentirsi adesso libero di parlare, dopo la morte dei genitori.
 
A trent'anni dalla morte, assieme alla ritrattazione di Pelosi, è emersa la testimonianza di [[Sergio Citti]], amico e collega di Pasolini, su una sparizione di copie dell'ultimo film '' [[Salò o le centoventi giornate di Sodoma|Salò]]'' e su un eventuale incontro con dei malavitosi per trattare la restituzione. Sergio Citti morì per cause naturali alcune settimane dopo.<ref>{{cita web|titolo=Testimonianza di Citti il 30 maggio 2005|http://www.pasolini.net/vita_sergiocitti_guidocalvi.htm|accesso=27 luglio 2013}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Morte di Sergio Citti|http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2005/10_Ottobre/11/citti.shtml|accesso=27 luglio 2013}}</ref>
 
[[File:Walter Veltroni 01.jpg|miniatura|alt= |Pier Paolo Pasolini tra [[Ferdinando Adornato]] e [[Walter Veltroni]] alla manifestazione in sostegno del movimento [[Franchismo|antifranchista]] davanti all'Ambasciata di Spagna a [[Piazza di Spagna]] a Roma il 24 settembre 1975<ref>https://www.youtube.com/watch?v=87Ol4bwUXXw</ref>]]
Un'ipotesi molto più inquietante lo collega invece alla "lotta di potere" che prendeva forma in quegli anni nel settore petrolchimico, tra Eni e Montedison, tra [[Enrico Mattei]] e [[Eugenio Cefis]]. Pasolini, infatti, si interessò al ruolo svolto da Cefis nella storia e nella politica italiana: facendone uno dei due personaggi "chiave", assieme a Mattei, di ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', il romanzo-inchiesta (uscito postumo nel 1992) al quale stava lavorando poco prima della morte. Pasolini ipotizzò, basandosi su varie fonti, che Cefis ''alias'' Troya (l'alias romanzesco di ''Petrolio'') avesse avuto un qualche ruolo nello stragismo italiano legato al petrolio e alle trame internazionali. Secondo autori recenti<ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/cosi-mori-pasolini/ 'Borgna e Lucarelli: Così morì Pasolini' su MicroMega]</ref> fu proprio per questa indagine che Pasolini fu ucciso.<ref>cfr. per esempio il volume di [[Gianni D'Elia]], ''Il petrolio delle stragi'', Effigie, Milano 2006, nonché ''[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/giallo-pasolini/2123909//2 Giallo Pasolini]'' di Carla Benedetti su ''[[L'Espresso]]''.</ref>
 
Altri collegano la morte di Pasolini alle sue accuse a importanti politici di governo di collusione con le stragi della [[strategia della tensione]].<ref>[http://www.pasolini.net/saggistica_io-so-nomi-responsabili_Cotugno.htm Io so i nomi dei responsabili... di Susanna Cotugno (morte di Pasolini)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131102204545/http://www.pasolini.net/saggistica_io-so-nomi-responsabili_Cotugno.htm |data=2 novembre 2013 }}</ref> [[Walter Veltroni]] il 22 marzo 2010 ha scritto al Ministro della Giustizia [[Angelino Alfano]] una lettera aperta, pubblicata sul Corriere della sera, chiedendogli la riapertura del caso sottolineando che Pasolini è morto negli anni settanta, "anni cui si facevano stragi e si ordivano trame".<ref>[http://www.corriere.it/cultura/10_marzo_22/il-sangue-i-vestiti-il-plantare-riapriamo-il-caso-pasolini-walter-veltroni_3aeab4a8-3585-11df-bb49-00144f02aabe.shtml «Il sangue, i vestiti, il plantare Riapriamo il caso Pasolini» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nel 2010, l'avvocato Stefano Maccioni e la criminologa Simona Ruffini hanno ricordato che i proprietari della trattoria ''Biondo Tevere'', di cui Pasolini era cliente abituale, furono sentiti pochissime ore dopo l'identificazione del corpo ed entrambi descrissero il giovane con cui Pasolini s'era presentato la sera del delitto come ''alto almeno 1,70 e forse di più, con capelli lunghi e biondi, pettinati all'indietro'', ovvero completamente diverso da Pelosi, che era poco più di 1.60&nbsp;m., tarchiato e con folti capelli neri e ricci, secondo la moda dell'epoca<ref>Stefano Maccioni, D. Valter Rizzo, Simona Ruffini. Nessuna pietà per Pasolini, Editori Internazionali Riuniti, 2011, ISBN 978-88-359-9096-3</ref>. Hanno anche raccolto la dichiarazione di un nuovo testimone, cosa che ha aperto ulteriori indagini<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/01/news/pasolini_nuovo_teste-3078103/|titolo=Pasolini, spunta un testimone "Forse nuove piste nell'indagine"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=1º aprile 2010|accesso=14 agosto 2013}}</ref> che però sono state definitivamente archiviate all'inizio del 2015. Le nuove indagini non hanno portato infatti a nulla di nuovo rispetto alla sentenza, se non ad alcune tracce di Dna sui vestiti dello scrittore. Tracce però di impossibile attribuzione e impossibili da collocare temporalmente, se durante il delitto o nei giorni precedenti.<ref>[http://www.iltempo.it/cronache/2015/02/07/pasolini-naufraga-anche-la-nuova-inchiesta-1.1375631 Pasolini, naufraga anche la nuova inchiesta - Cronache - iltempo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_25/pasolini-dna-non-salva-l-inchiesta-morte-poeta-cala-sipario-deb26f6a-0305-11e5-955a-8a75cacacc9d.shtml Corriere Roma: ultime notizie Roma e provincia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
==== Sostenitori della sentenza ====
 
{{Citazione| Il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità. Che bello se mentre siamo qui a parlare qualcuno in cantina sta facendo i piani per farci fuori. È facile, è semplice, è la resistenza.|Pier Paolo Pasolini - Ultima sua intervista, concessa poche ore prima di morire.<ref>{{Cita web|titolo=L'ultima intervista di Pier Paolo Pasolini|url=http://www.sagarana.it/rivista/numero19/saggio2.html|accesso=21 gennaio 2014}}</ref>}}
 
Molti intellettuali sostengono la verità giudiziaria, o comunque non credono a complotti. Si tratta di scrittori e amici di Pasolini che ritengono inattendibile, per molti motivi, la ritrattazione di Pelosi a distanza di trent'anni. In linea generale, sono gli stessi che rifiutano la lettura politica militante delle opere di Pasolini e l'immagine edulcorata del personaggio che porta a farne "un santo e un martire".<ref name=autogenerato6>Pasolini in salsa piccante, Guanda, p. 95 e 96</ref> Essi privilegiano, invece, una chiave interpretativa dell'uomo e dell'opera legata alla sua particolare omosessualità, vissuta senza fermarsi di fronte a pratiche estreme e violente, anche con i minori.<ref name=autogenerato5 /><ref name=autogenerato6 /><ref name=autogenerato4>[http://pasolini2000.blogspot.it/p/carla-benedetti-su-venerdi-di.html PIER PAOLO PASOLINI: LIFE AND WORKS: Carla Benedetti su Venerdì di Repubblica 8 giugno 2012<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-alberto-arbasino/ Memorie del reduce Arbasino : minima&amp;moralia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Sono le basi da cui partono [[Edoardo Sanguineti]] (che definisce il suo comportamento “suicidio per delega"), [[Franco Fortini]] e il curatore dell'opera omnia [[Walter Siti]] per sostenere che in generale la sua scrittura presenta un forte contenuto autobiografico e che in particolare alcune opere sono una sorta di autobiografia originata da una tendenza sadomasochista votata all'autodistruzione.<ref name=autogenerato4 /><ref>[http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=pasolini_interv Italica - Pasolini Pier Paolo: Intervista a Walter Siti<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140203163347/http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=pasolini_interv |data=3 febbraio 2014 }}</ref><ref>[http://pasolinipuntonet.blogspot.it/2012/08/insulti-al-poeta-degli-scandali_9.html Sanguineti: Pasolini? Un reazionario illeggibile. Corriere della sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Sono le stesse basi che utilizzano [[Nico Naldini]], cugino di primo grado di Pasolini, anch'egli omosessuale, poeta e scrittore, nonché suo collaboratore in tutti i film, e [[Marco Belpoliti]] per dire che con le teorie del complotto si manifesta la resistenza della sinistra e di alcuni amici ad accettare la particolare omosessualità dello scrittore riducendola a una sorta di vizietto, una pratica privata di cui non si deve parlare, mentre costituisce la sostanza su cui egli ha fondato la propria opera e la propria critica della società.<ref>[http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201004articoli/53735girata.asp Pasolini, è ora di seppellire il complotto - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.nazioneindiana.com/2010/04/01/il-corpo-insepolto-di-pasolini/ Il corpo insepolto di Pasolini | Nazione Indiana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Naldini, che definisce le teorie del complotto "bufale che si inseguono e che si divorano l'un l'altra",<ref name=autogenerato1>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/05_Maggio/09/naldini.html Corriere della Sera - «Aveva ragione Andreotti. Pier Paolo se l'è cercata»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e "delirio che continua da molti anni e non è ancora del tutto passato",<ref>Nico Naldini, Breve vita di Pasolini, Guanda p. 119</ref> nel suo libro "Breve vita di Pasolini", scrive che l'attrazione per quel tipo di ragazzi gli faceva perdere il senso del pericolo.<ref>Nico Naldini, Breve vita di Pasolini, Guanda p. 138</ref> Un senso che avrebbe invece dovuto tenere ben presente, vista anche la sua costituzione fisica minuta (era alto 1,69&nbsp;m e pesava 59&nbsp;kg.)<ref>{{cita web |url=http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza02.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=21 dicembre 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103170650/http://www.pasolini.net/processi_pelosi_sentenza02.htm |dataarchivio=3 novembre 2013 }}</ref> che lo portava a essere facile oggetto di lesioni, anche da parte di ragazzi.<ref>[http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-alberto-arbasino/ Memorie del reduce Arbasino : minima&amp;moralia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Per diversi motivi, tra cui il fatto che lo scrittore, da tempo, aveva adottato il sadomasochismo, anche con rituali feticistici (le corde per farsi legare e così immobilizzato in una sorta di scena sacrificale farsi percuotere fino allo svenimento),<ref name=autogenerato5 /> Naldini ritiene che abbiano ragione coloro che dicono che, suo cugino, in fondo, sia in parte autore del suo stesso destino.<ref name=autogenerato1 /> La sua morte è spiegata dal fatto che viveva una vita violenta: per questo egli pensa che sia allo stesso tempo tragico e ridicolo volerlo trasformare in una specie di santo laico.<ref name=autogenerato5 />
 
[[File:PasoliniTombaCasarsa.jpg|miniatura|La tomba di Pier Paolo Pasolini disegnata dall'architetto [[Gino Valle]], a [[Casarsa della Delizia]]
 
La lapide a fianco è della madre Susanna. Il padre giace in un'altra tomba.]]Anche per il critico [[Giancarlo Vigorelli]], scopritore di Pier Paolo Pasolini sin da quand'era un poeta adolescente, si tratta di omicidio omosessuale. Egli considerava Pasolini un uomo pieno di contraddizioni non tanto perché cercasse il sesso occasionale, ma per la violenza, “per il modo bestiale in cui si consumava durante nottate di violenza che non comprendevo. Fino alle sette di sera era una persona, dopo era tutt'altra… a me gelava il sangue quando lo vedevo il giorno dopo le sue avventure notturne pieno di graffi e lividi”.<ref>[http://www.ilgiornale.it/news/l-omicidio-pasolini-notte-masochista-finale-annunciato.html L'omicidio di Pasolini Notte masochista con finale annunciato - IlGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
[[Ferdinando Camon]], la cui prefazione dei primi libri è stata scritta da Pasolini, afferma che lo scrittore è morto come ha rischiato tante volte di morire. Egli sostiene che le teorie del complotto rispondono al desiderio di alcuni amici di Pasolini di mondarlo dalla morte per omosessualità, vissuta anche comprando minorenni, per consegnarlo alla storia come morto per antifascismo.<ref>[http://www.ferdinandocamon.it/articolo_2005_05_10_come_morto_pasolini.htm Ferdinando Camon - Com'è morto Pasolini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
L'amico pittore [[Giuseppe Zigaina]] rievoca le circostanze della scomparsa di Pasolini in un suo saggio. Dal confronto con la simbologia presente in gran parte delle sue opere egli sostiene che Pasolini ha «progettato per quindici anni la sua morte».<ref>http://www.kataweb.it/articolo/1164101</ref><ref>Giuseppe Zigaina, Pasolini e la morte. Un giallo puramente intellettuale, collana Gli Specchi, Marsilio, 2005, pp. 127, ISBN 88-347-8849-4.</ref>
Sulle stesse posizioni, contro le teorie del complotto, si trovano anche [[Guido Santato]], studioso di Pasolini, e l'italianista [[Bruno Pischedda]] il quale aggiunge che queste teorie sono anche un tentativo di preservarne la statura di vate, un modo per custodire un'immagine mitica, consacrata, ponendola fuori e al di sopra di qualsiasi giudizio.<ref>[http://www.pasolini.net/vita_omicidioPPP_pischedda.htm Pasolini: dal mito della morte al mito del morto, di Bruno Pischedda<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140201202557/http://www.pasolini.net/vita_omicidioPPP_pischedda.htm |data=1º febbraio 2014 }}</ref> Anche se la tendenza a credere nelle teorie del complotto, secondo [[Pierluigi Battista]], prescinde dalla storia personale dello scrittore, e deriva dal fatto che "i gialli sono sempre più avvincenti della piattezza delle trame realistiche".<ref>[http://lettura.corriere.it/ossessione-pasolini/ Notizie di libri e cultura del Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Un altro cronista che non ha mai creduto alla tesi del complotto neofascista è [[Massimo Fini]]: nel 2015, in occasione dei quarant'anni dell'omicidio, ricordò che quella teoria fu innescata da Oriana Fallaci (sua collega all'''[[L'Europeo|Europeo]]'') dopo aver sfogliato alcune riviste dal parrucchiere e aver raccolto dei ''boatos'' in quel senso<ref name="Fini">Massimo Fini, ''Pasolini, quarant'anni non sono ancora bastati'', ''[[il Fatto Quotidiano]]'', 21 ottobre 2015.</ref>, e che successivamente fu ripresa dai grossi intellettuali (tra cui [[Umberto Eco]] e [[Alberto Moravia]])<ref name="Pistelli">{{Cita news|autore=Goffredo Pistelli|url=http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2032448&codiciTestate=1|titolo=Oriana, scendi dal piedistallo|pubblicazione=[[Italia Oggi]]|data=3 novembre 2015|accesso=15 giugno 2017}}</ref>, poiché negli anni settanta «attribuire ogni nefandezza ai fascisti era uno sport nazionale, tanto più facile perché [...] i fascisti erano scomparsi, e tutti, dal sociologo paraculo del ''Corriere della Sera'', al ''Corriere'' stesso, ai democristiani, a chi scriveva manuali di cucina, ma, beninteso, sempre in "ottica rivoluzionaria", all'ultima cocotte erano diventati di sinistra»<ref name="Fini"/> e poiché non volevano accettare che Pasolini fosse morto «cercando di infilare un bastone nel culo al diciassettenne Pino la rana»<ref name="Fini"/>. Fini aggiunse che Pasolini era solito recarsi in zone periferiche e malfamate, come il quartiere [[Pigneto]], per incontrare i «ragazzi di vita» e comportarsi in maniera sadica con loro dal momento che quella era la sua zona d'ombra, e all'[[idroscalo Lido di Roma]] incontrò un ragazzo che si ribellò a una certa richiesta<ref name="Pistelli" />.
 
A prescindere dai fatti e dalle responsabilità che hanno condotto alla sua morte, la fine di Pasolini sembra essere emblematica, al punto che la sua morte è stata paragonata a quella di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]:
 
{{Citazione|Secondo me c'è una forte affinità fra la fine di Pasolini e la fine di Caravaggio, perché in tutt'e due mi sembra che questa fine sia stata inventata, sceneggiata, diretta e interpretata da loro stessi.|[[Federico Zeri]]<ref>[http://www.italialibri.net/dossier/pasolini/paralleli4.html italialibri.net: "Pasolini secondo Federico Zeri"]</ref>.}}
 
== Archivi personali ==
* Presso la [[Cineteca di Bologna]] si trova l'archivio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini donato nel 2004 da Laura Betti<ref>{{cita web|url=http://www.cinetecadibologna.it/archivi-non-film/pasolini|titolo=Centro studi.Archivio Pier Paolo Pasolini|sito=Cineteca di Bologna|accesso=8 gennaio 2016}}</ref>.
* Il [[Gabinetto Vieusseux]] di Firenze ha un suo consistente fondo comprendente circa 39 anni di epistolario, manoscritti e dattiloscritti delle sue opere, foto personali e foto di scena, rassegna stampa sulle sue attività, opuscoli, locandine ecc.<ref>{{cita web|url=http://www.vieusseux.it/archivio-contemporaneo/elenco-dei-fondi/pier-paolo-pasolini.html|titolo= Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922-Ostia, Roma 1975)|sito=Gabinetto Vieusseux}}</ref>
* Una raccolta di manoscritti del periodo friulano, tra cui Quaderni rossi (1946-1947) e i Manifesti politici (1949) e una fitta corrispondenza epistolare con gli amici e i parenti sono depositati al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia<ref>{{cita web|url=http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/centro-studi/|titolo=Centro studi|sito=Centro studi Pier Paolo Pasolini}}</ref>
 
== Opere ==
Per l'importanza della sua poesia il critico statunitense [[Harold Bloom]] ha inserito Pasolini tra gli scrittori che compongono il [[Canone Occidentale]].<ref>{{cita web|titolo=The Western Canon|url=http://ebooks.adelaide.edu.au/l/literature/bloom/complete.html#D|accesso=27 luglio 2013|lingua= EN}}</ref>
 
=== Poesia ===
* ''[http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pasolini42/casarsa.pdf Poesie a Casarsa]'', Libreria Antiquaria Mario Landi, [[Bologna]], 1942.
* ''Poesie'', Stamperia Primon, [[San Vito al Tagliamento]], 1945.
* ''Diarii'', Pubblicazioni dell'Academiuta, [[Casarsa della Delizia|Casarsa]], 1945; ristampa anastatica 1979, con premessa di [[Nico Naldini]].
* ''I pianti'', Pubblicazioni dell'Academiuta, Casarsa, 1946.
* ''Dov'è la mia patria'', con 13 disegni di G. Zigaina, Edizioni dell'Academiuta, Casarsa, 1949.
* Tal còur di un frut, Edizioni di Lingua Friulana, [[Tricesimo]], 1953; nuova edizione a cura di Luigi Ciceri, Forum Julii, [[Udine]], 1974.
* ''Dal diario'' (1945-47), [[Leonardo Sciascia|Sciascia]], [[Caltanissetta]], 1954; nuova edizione, 1979, con introduzione di L. Sciascia, illustrazioni di Giuseppe Mazzullo.
* ''[[La meglio gioventù]]'', Biblioteca di Paragone, Sansoni, Firenze, 1954.
* ''Il canto popolare'', Edizioni della Meridiana, Milano, 1954.
* ''[[Le ceneri di Gramsci]]'', [[Garzanti Libri|Garzanti]], Milano, 1957; nuova edizione [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1981, con un saggio critico di [[Walter Siti]]).
* ''[[L'usignolo della Chiesa Cattolica]]'', Longanesi, Milano, 1958; nuova edizione, Einaudi, Torino, 1976.
* ''Roma 1950. Diario'', All'insegna del pesce d'oro ([[Vanni Scheiwiller|Scheiwiller]]), Milano, 1960.
* ''Sonetto primaverile'' (1953), Scheiwiller, Milano, 1960.
* ''[[La religione del mio tempo]]'', Garzanti, Milano, 1961; nuova edizione Einaudi, Torino, 1982.
* ''[[Poesia in forma di rosa]]'' (1961-1964), Garzanti, Milano, 1964.
* ''Poesie dimenticate'', a cura di Luigi Ciceri, Società filologica Friulana, Udine, 1965.
* ''Poesie'' <small>[riunisce una scelta d'autore di 24 poesie da ''Le ceneri di Gramsci'', ''La religione del mio tempo'' e ''Poesia in forma di rosa'']</small>; Garzanti, Milano, 1970.
* ''[[Trasumanar e organizzar]]'', Garzanti, Milano, 1971.
* ''La nuova gioventù. Poesie friulane 1941-1974'', Einaudi, Torino, 1975; Collana Gli struzzi n.243, Einaudi, 1981; [[Collezione di poesia]], Einaudi, 2002.
* ''Le poesie'' <small>[riunisce ''Le ceneri di Gramsci'', ''La religione del mio tempo'', ''Poesia in forma di rosa'', ''Trasumanar e organizzar'' e alcune inedite]</small>, Garzanti, Milano, 1975.
* ''Poesie e pagine ritrovate'', a cura di [[Andrea Zanzotto]] e [[Nico Naldini]], con disegni di Pier Paolo Pasolini e [[Giuseppe Zigaina]], [[Lato Side]] 25, Roma, 1980.
* ''Bestemmia. Tutte le poesie'', 2 voll., a cura di Graziella Chiarcossi e [[Walter Siti]], prefazione di [[Giovanni Giudici (poeta)|Giovanni Giudici]], Garzanti, Milano, 1993, ISBN 978-88-116-3584-0; nuova edizione nella Collana ''Gli elefanti Poesia'', 4 voll., Garzanti, 1995-1996.
* ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, con un'introduzione di F. Zambon, Collana Poeti del nostro tempo, TEA, Milano 1997; Collana Poeti della Fenice, Guanda, Parma, 2015, ISBN 978-88-235-1253-5; Collana Tascabili poesia, Guanda, 2017, ISBN 978-88-235-1747-9.
* ''Tutte le poesie'', 2 voll. in cofanetto, a cura e con uno scritto di Walter Siti, saggio introduttivo di [[Fernando Bandini]], Collana [[I Meridiani]], [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], Milano, 2003.
 
=== Traduzioni poetiche ===
==== Dal latino ====
* Dall<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]'', in Umberto Todini, ''Virgilio e Plauto'', ''Pasolini e [[Andrea Zanzotto|Zanzotto]]''. ''Inediti e manoscritti d'autore tra antico e moderno'', in ''Lezioni su Pasolini'', a cura di ''[[Tullio De Mauro]]'' e Francesco Ferri, [[Sestante]], [[Ascoli Piceno]] [[1997]], p.&nbsp;56.
 
==== Dal francese ====
* [[Roger Allard]], ''Storia di Yvonne'', in ''Poesia straniera del Novecento'', a cura di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1958]], pp.&nbsp;82–87.
* [[Jean Pellerin]], ''La romanza del ritorno'', in ''Poesia straniera del Novecento'', a cura di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1958]], pp.&nbsp;88–93.
* [[André Frénaud]], ''Esortazione ai poveri'', in «L'Europa letteraria», dicembre [[1960]].
 
==== In friulano ====
* [[Niccolò Tommaseo]], ''A la so Pissula Patria'', «Il Stroligut», n. 1, ''avost'' [[1945]], p.&nbsp;19.
* [[Giuseppe Ungaretti]], ''Luna'', «Il Stroligut», n. 2, ''avril'' [[1946]], p.&nbsp;19.
 
==== Dal greco al friulano ====
* ''Tre frammenti di Saffo'', in Massimo Fusillo, ''La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema'', [[La Nuova Italia]], Firenze [[1996]], pp.&nbsp;243–244.
 
=== Narrativa ===
* ''[[Ragazzi di vita]]'', Garzanti, Milano 1955 (nuova ed.: Einaudi, Torino 1979, con un'appendice contenente ''Il metodo di lavoro'' e ''I parlanti'').
* ''[[Una vita violenta]]'', Garzanti, Milano 1959 (nuova edizione: Einaudi, Torino 1979).
* {{Cita libro|titolo=Donne di Roma. Sette storie di P.P.Pasolini||altri=Introduzione di [[Alberto Moravia]], 104 fotografie di Sam Waagenaar|edizione=Collana Specchio del mondo n.8|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1960}}
* ''L'odore dell'India'', Longanesi, Milano 1962; Nuova ed., Guanda, Parma 1990, con un'intervista di Renzo Paris ad Alberto Moravia.
* ''[[Il sogno di una cosa]]'', Garzanti, Milano 1962.
* ''Alì dagli occhi azzurri'', Garzanti, Milano 1965.
* '' [[Teorema (letteratura)|Teorema]] '', Garzanti, Milano 1968.
* ''La Divina Mimesis'', Einaudi, Torino 1975; Nuova ed. con una nota introduttiva di Walter Siti, Einaudi, 1993.
* ''[[Amado mio]]'' preceduto da ''Atti impuri'', con uno scritto di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], edizione a cura di Concetta D'Angeli, Garzanti, Milano 1982.
* ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', a cura di Maria Careri e Graziella Chiarcossi, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Einaudi, Torino 1992; a cura di Silvia De Laude, Collana Oscar, Mondadori, Milano, 2005.
* ''Un paese di temporali e di primule'', a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma 1993 [oltre a racconti, contiene saggi di argomento friulano]
* ''Romàns'', seguito da ''Un articolo per il «Progresso»'' e ''Operetta marina'', a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma 1994.
* ''Storie della città di Dio. Racconti e cronache romane (1950-1966)'', a cura di Walter Siti, Einaudi, Torino 1995.
* ''Romanzi e racconti'', 2 voll., a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due saggi di W. Siti, Mondadori, Milano 1998.
 
=== Sceneggiature e testi per il cinema ===
* ''[[La notte brava]]'', in ''Filmcritica'', novembre-dicembre 1959.
* ''[[Accattone]]'', prefazione di [[Carlo Levi]], <small>FM</small>, Roma 1961; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', introduzione di Ugo Casiraghi, Garzanti, Milano 1993, pp.&nbsp;23–236.
* ''[[Mamma Roma]]'', [[Rizzoli]], Milano 1962; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', cit., pp.&nbsp;239–401.
* ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'', a cura di Giacomo Gambetti, Garzanti, Milano 1964; poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', introduzione di [[Morando Morandini]], Garzanti, Milano 1991, pp.&nbsp;7–300.
* ''[[La commare secca]]'', in «Filmcritica», ottobre 1965.
* ''[[Uccellacci e uccellini]]'', Garzanti, Milano 1966.
* ''[[Edipo re (film)|Edipo re]]'', Garzanti, Milano 1967, poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', cit., pp.&nbsp;313–454.
* ''Che cosa sono le nuvole?'', in ''Cinema e Film'', 1969.
* ''[[Porcile (film)|Porcile]]'' (soggetto del primo episodio, titolo originario ''Orgia''), in «ABC», 10 gennaio 1969.
* ''[[Appunti per un poema sul Terzo Mondo]]'' (soggetto), in ''Pier Paolo Pasolini. Corpi e luoghi'', a cura di Michele Mancini e Giuseppe Perrella, Theorema, [[Roma]] 1981, pp.&nbsp;35–44.
* ''[[Ostia (film)|Ostia]]'', un film di Sergio Citti, sceneggiatura di S. Citti e Pier Paolo Pasolini, Garzanti, Milano 1970; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', cit., pp.&nbsp;405–566.
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'', Garzanti, Milano 1970; poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', cit., pp.&nbsp;475–605.
* ''[[Storie scellerate]]'', un film di Sergio Citti, soggetto e sceneggiatura di S. Citti e Pier Paolo Pasolini 1973.
* ''[[Il padre selvaggio]]'' (racconto-sceneggiatura scritto nel 1963 per un film mai realizzato), Collana Nuovi Coralli n.114, Einaudi, Torino, I ed. [[1975]].
* ''[[Trilogia della vita]]'' (''Il Decameron, I racconti di Canterbury, il Fiore delle Mille e una notte''), a cura di Giorgio Gattei, [[Cappelli Editore|Cappelli]], [[Bologna]] 1975; nuove edizioni Oscar Mondadori, Milano [[1987]], e Garzanti, Milano 1995, con introduzione di [[Gianni Canova]].
* ''[[San Paolo (Film)|San Paolo]]'', Collana Supercoralli. Nuova serie, Einaudi, Torino, 1977, ISBN 978-88-060-9878-0; Prefazione di [[Enzo Bianchi]], Collana Elefanti bestseller, Garzanti, Milano, 2017, ISBN 978-88-116-7277-7.
* ''[[Appunti per un'Orestiade africana]]'', a cura di Antonio Costa, Quaderni del Centro Culturale di Copparo, [[Copparo]] (Ferrara) 1983.
* ''[[Ignoti alla città]]'' (commento), in Pier Paolo Pasolini, ''Il cinema in forma di poesia'', a cura di Luciano De Giusti, Cinemazero, [[Pordenone]] 1979, pp.&nbsp;117–18.
* ''[[La canta delle marane]]'' (commento), ''ibid''., pp.&nbsp;119–20.
* ''[[Comizi d'amore]]'' (scaletta preparatoria), ''ibid''., pp.&nbsp;123–27.
* ''[[Storia indiana]]'' (soggetto), ''ibid''., pp.&nbsp;134–35.
* ''[[Le mura di Sana'a]]'' (commento), in «Epoca», 27 marzo 1988.
* ''[[Porno-Teo-Kolossal]]'', in «Cinecritica», aprile-giugno 1989.
* ''[[Sant'Infame]]'', ''ivi''.
* ''La Terra vista dalla Luna'', sceneggiatura a fumetti, presentazione di [[Serafino Murri]], in «[[MicroMega (periodico)|MicroMega]]», ottobre-novembre [[1995]].
* ''[[La Nebbiosa]]'', in «Filmcritica», 459/460, novembre-dicembre [[1995]]; edizione integrale secondo le sequenza della prima stesura, a cura di Graziella Chiarcossi, prefazione di Alberto Piccinini, nota al testo di Maria D'Agostini, Biblioteca delle Silerchie, Il Saggiatore, Milano, 2013.
* ''[[Per il cinema]]'', 2 voll. in cofanetto, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, con due scritti di [[Bernardo Bertolucci|B. Bertolucci]] e [[Mario Martone]], saggio introduttivo di [[Vincenzo Cerami]], Collana [[I Meridiani]], Mondadori, Milano, 2001.
 
=== Teatro ===
* ''[[Italie Magique]]'', in ''Potentissima signora'', canzoni e dialoghi scritti per [[Laura Betti]], [[Longanesi]], Milano [[1965]], pp.&nbsp;187–203.
* ''[[Pilade (opera teatrale)|Pilade]]'', in «Nuovi Argomenti», luglio-dicembre [[1967]].
* ''[[Affabulazione]]'', in «Nuovi Argomenti», luglio-settembre [[1969]].
* ''[[Calderón (Pasolini)|Calderón]]'', Garzanti, Milano [[1973]].
* ''[[I Turcs tal Friùl|I Turcs tal Friùl (I Turchi in Friuli)]]'', a cura di Luigi Ciceri, [[Forum Julii (rivista)|Forum Julii]], [[Udine]] [[1976]] (nuova edizione a cura di Andreina Nicoloso Ciceri, Società filologica friulana, Udine [[1995]]).
* ''Affabulazione-Pilade'', presentazione di [[Attilio Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1977]].
* ''[[Porcile (opera teatrale)|Porcile]], [[Orgia (Pasolini)|Orgia]], [[Bestia da stile]]'', con una nota di Aurelio Roncaglia, Garzanti, Milano [[1979]].
* ''Teatro (Calderón, [[Affabulazione]], Pilade, Porcile, Orgia, Bestia da stile)'', prefazione di [[Guido Davico Bonino]], Garzanti, Milano [[1988]].
* ''[[Affabulazione]]'', con una nota di Guido Davico Bonino, Einaudi, Torino [[1992]].
* ''La sua gloria'' (dramma in 3 atti e 4 quadri, [[1938]]), in «Rendiconti», 40, marzo [[1996]], pp.&nbsp;43–70.
* ''Teatro'', a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due interviste a L. Ronconi e S. Nordey, Mondadori, Milano [[2001]].
* ''Bestia da stile'', a cura di Pasquale Voza, [[Editrice Palomar]], [[Bari]] [[2005]].
 
=== Traduzioni teatrali ===
* [[Eschilo]], ''[[Orestiade]]'', a cura dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico per le rappresentazioni classiche nel [[teatro greco di Siracusa]], [[Urbino]] [[1960]]; poi Quaderni del Teatro popolare italiano n.2, Einaudi, Torino 1960; con una Lettera del traduttore, Collana Scrittori tradotti da scrittori, Einaudi, 1985.
* [[Plauto]], ''[[Il vantone]]'', Garzanti, Milano [[1963]]; Prefazione di Umberto Todini, Garzanti, 1994.
 
=== Saggi ===
* "Paolo Weiss" testo di Pasolini, con 34 tavole del pittore, Edizioni della Piccola Galleria Roma 1946
* ''[[Passione e ideologia]]'' (1948-1958), Garzanti, Milano 1960 (nuove edizioni Einaudi, Torino 1985, con un saggio introduttivo di [[Cesare Segre|C. Segre]], e Garzanti, Milano 1994, con prefazione di A. Asor Rosa).
* "I parlanti" (1948) estratto da "Botteghe Oscure", Roma 1951, ripubblicato in appendice all'edizione Einaudi di "Ragazzi di vita", 1979
* "Donne di Roma" con introduzione di Alberto Moravia, Milano, Il Saggiatore, 1960
* ''[[Empirismo eretico]]'', Garzanti, Milano 1972.
* ''[[Scritti corsari]]'', Garzanti, Milano 1975 (nuova edizione 1990, con prefazione di A. Berardinelli).
* ''Volgar'eloquio'', a cura di [[Antonio Piromalli]] e Domenico Scafoglio, Athena, Napoli, 1976
* ''[[Lettere luterane]]'', Einaudi, Torino, 1976; con un'introduzione di Alfonso Berardinelli, 2003.
* ''[[Descrizioni di descrizioni]]'', a cura di Graziella Chiarcossi, Collana Gli struzzi n.194, Einaudi, Torino, I ed. 1979; prefazione di [[Giampaolo Dossena]], Garzanti, Milano, 1996; introduzione di [[Paolo Mauri]], Collana Saggi, Garzanti, 2006. [raccoglie le recensioni letterarie apparse sul settimanale «Tempo» tra il 26 novembre 1972 e il 24 gennaio 1975]
* ''Il Portico della Morte'', a cura di [[Cesare Segre]], «Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini», Garzanti Milano 1988.
* ''Antologia della lirica pascoliana. Introduzione e commenti'', a cura di Marco Antonio Bazzocchi, saggio introduttivo di M. A. Bazzocchi ed Ezio Raimondi, Einaudi, Torino 1993.
* ''I film degli altri'', a cura di [[Tullio Kezich]], Guanda, Parma 1996.
* ''Poesia dialettale del Novecento'', a cura di [[Mario dell'Arco]] e Pier Paolo Pasolini, introduzione di Pasolini, Guanda, Parma [[1952]] (nuova edizione Einaudi, Torino 1995, con prefazione di Giovanni Tesio).
* ''Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare'', a cura di Pier Paolo Pasolini, Guanda, Parma 1955 (nuova edizione Garzanti, Milano 1972 e 1992).
* ''Pier Paolo Pasolini e il setaccio 1942-1943'', a cura di Mario Ricci, Cappelli, [[Bologna]] 1977, con scritti di [[Roberto Roversi]] e Gianni Scalia (contiene i seguenti saggi pasoliniani: ''«Umori» di Bartolini''; ''Cultura italiana e cultura europea a Weimar''; ''I giovani, l'attesa''; ''Noterelle per una polemica''; ''Mostre e città''; ''Per una morale pura in Ungaretti''; ''Ragionamento sul dolore civile''; ''Fuoco lento''.''Collezioni letterarie''; ''Filologia e morale''; ''Personalità di Gentilini''; ''«Dino» e «Biografia ad Ebe»''; ''Ultimo discorso sugli intellettuali''; ''Commento a un'antologia di «lirici nuovi»''; ''Giustificazione per De Angelis''; ''Commento allo scritto del Bresson''; ''Una mostra a Udine'').
* Tutti gli articoli di Pasolini per [http://badigit.comune.bologna.it/books/setaccio/index.html «Il Setaccio»] sono leggibili sul sito della [[Biblioteca comunale dell'Archiginasio]]
* ''[http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pasolini42/articolo.JPG Nota sull'odierna poesia]'', ''«Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna», aprile 1942, p. 6.''
* ''Stroligut di cà da l'aga'' (1944) - ''Il Stroligut'' (1945-1946) - ''Quaderno romanzo'' (1947), riproduzione anastatica delle riviste dell'Academiuta friulana, a cura del Circolo filologico linguistico padovano, Padova, 1983 (contiene i seguenti saggi pasoliniani: ''Dialet, lenga e stil''; ''Academiuta di Lenga Furlana''; ''Alcune regole empiriche d'ortografia''; ''Volontà poetica ed evoluzione della lingua'').
* ''Saggi sulla letteratura e sull'arte'', 2 voll., in cofanetto, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di [[Cesare Segre]], Collana I Meridiani, Mondadori, Milano, 1999.
* ''Saggi sulla politica e sulla società'', a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di [[Piergiorgio Bellocchio]], Collana I Meridiani, Mondadori, Milano 1999.
* {{Cita libro|titolo=I giovani e l'attesa. Tre scritti giovanili (1942-43)|editore=Ogni uomo è tutti gli uomini|anno=2015|isbn=978-88-96691-93-9}}
* {{Cita libro|titolo=Il mio cinema|edizione=Collana Il cinema ritrovato|editore=Cineteca di Bologna|anno=2015|isbn=978-88-99196-13-4}}
 
=== Dialoghi con i lettori ===
* {{Cita libro|titolo=Le belle bandiere. Dialoghi 1960-65|altri=a cura di [[Gian Carlo Ferretti]]|edizione=Collana I David n.19|editore=Editori Riuniti|città=Roma|anno=1977}} [contiene una scelta dei dialoghi apparsi sul settimanale «Vie Nuove» tra il 4 giugno e il 30 settembre 1965]
* {{Cita libro|titolo=Il caos|altri=a cura di Gian Carlo Ferretti|edizione=Collana I David|editore=Editori Riuniti|città=Roma|mese=dicembre|anno=1979}} [contiene una scelta dei dialoghi apparsi sul settimanale «Tempo», dal 6 agosto 1968 al 24 gennaio 1970]; Collana Saggi, Garzanti, Milano, 2015, ISBN 978-88-11-68501-2; Prefazione di [[Roberto Saviano]], collana Gli elefanti. Saggi, Garzanti, 2017, ISBN 978-65-11-67298-1.
* {{Cita libro|titolo=I dialoghi|altri=a cura di Giovanni Falaschi, prefazione di Gian Carlo Ferretti|edizione=Collana I Grandi|editore=Editori Riuniti|città=Roma|anno=1992|isbn=978-88-359-3638-1}} [comprende tutti i dialoghi apparsi su «Vie Nuove» e su «Tempo»]
 
=== Epistolari ===
* {{Cita libro|titolo=Lettere agli amici (1941-1945)|edizione=Collana Biblioteca della Fenice n.3|editore=Guanda|città=Parma|anno=1976}}
* {{Cita libro|altri=Con una cronologia della vita e delle opere, a cura di [[Nico Naldini]]|titolo=Lettere 1940-1954|edizione=Collana Biblioteca dell'Orsa n.2|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1986|isbn=978-88-06-59331-5}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Nico Naldini|titolo=Lettere 1955-1975|edizione=Collana Biblioteca dell'Orsa|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1988|isbn=978-88-06-59953-9}}
* {{Cita libro|altri=A cura di Nico Naldini|titolo=Vita attraverso le lettere|edizione=Collana ET Scrittori|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1994|isbn=978-88-06-13580-5}}
 
=== Interviste ===
* {{Cita libro|titolo=Il sogno del centauro|altri=A cura di [[Jean Duflot]]. Prefazione di Gian Carlo Ferretti|edizione=Collana Universale scienze sociali|editore=Editori Riuniti|città=Roma|anno=1983}} (lunga intervista concessa in due tempi - 1969 e 1975 - apparsa dapprima in francese - nel 1970 e nel 1981 - col titolo ''Les dernières paroles d'un impie''); Collana I libelli, Editori Riuniti, II ed. 1993, ISBN 978-88-35-83789-0.
* {{Cita libro|traduttore=C. Salmaggi|titolo=Pasolini su Pasolini. Conversazioni con Jon Halliday|edizione=Collana Biblioteca della Fenice|editore=Guanda|città=Parma|anno=1992|isbn=978-88-7746-622-8}}
* {{Cita libro|titolo=Interviste corsare sulla politica e sulla vita 1955-1975|altri=A cura di Michele Gulinucci|editore=Liberal Atlantide editoriale|città=Roma|anno=1995}}
* {{Cita libro|autore1=[[Furio Colombo]]|autore2=[[Gian Carlo Ferretti]] (a cura di)|titolo=L'ultima intervista di Pasolini|edizione=Collezione Le Coccinelle|editore=Avagliano Editore|città=|anno=2005|isbn=978-88-8309-186-5}}
* {{Cita libro|altri=A cura di Angela Molteni|titolo=Povera Italia. Interviste e interventi, 1949-1975|editore=Kaos Edizioni|città=|anno=2013|isbn=978-88-7953-253-2}}
* {{Cita libro|altri=A cura di Riccardo Costantini|titolo=Polemica Politica Potere, conversazioni con Gideon Bachmann|edizione=Collana Reverse|editore=Chiarelettere|città=Milano|anno=2015|isbn=978-88-6190-789-8}}
 
=== Programmi radiofonici ===
* ''Paesaggi e scrittori: il Friuli'', a cura di Pier Paolo Pasolini, sabato 17 agosto [[1956]], [[RAI]] programma nazionale.
 
== Filmografia ==
{{vedi anche|Opere cinematografiche di Pier Paolo Pasolini}}
* ''[[Accattone]]'' (1961)
* ''[[Mamma Roma]]'' (1962)
* ''La ricotta'', episodio di ''[[Ro.Go.Pa.G.]]'' (1963)
* ''[[La rabbia (film 1963)|La rabbia]]'' (1963) co-regia con [[Giovannino Guareschi]]
* ''[[Comizi d'amore]]'' (1964)
* ''[[Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo]]'' (1964)
* ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' (1964)
* ''[[Uccellacci e uccellini]]'' (1966)
* ''La Terra vista dalla Luna'', episodio di ''[[Le streghe (film)|Le streghe]]'' (1967)
* ''[[Edipo re (film)|Edipo re]]'' (1967)
* ''Che cosa sono le nuvole?'', episodio di ''[[Capriccio all'italiana]]'' (1968)
* ''[[Appunti per un film sull'India]]'' (1968)
* ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' (1968)
* ''La sequenza del fiore di carta'', episodio di ''[[Amore e rabbia]]'' (1969)
* ''[[Porcile (film)|Porcile]]'' (1969)
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' (1969)
* ''[[Appunti per un'Orestiade africana]]'' (1970)
* ''[[Il Decameron]]'' (1971)
* ''[[Le mura di Sana'a]]'' (1971)
* ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]'' (1972)
* ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' (1974)
* ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]'' (1975)
 
== Discografia ==
=== Album ===
* [[1995]]: ''Meditazione Orale'' ([[BMG Ricordi]], 74321-27043-2)
* [[1997]]: Pasolini / Kresnik / Schwertsik - ''Gastmahl Der Liebe'' (Volksbühne Recordings)
* [[2005]]: ''Pasolini Rilegge Pasolini'' ([[Archinto]])
* [[2006]]: Pier Paolo Pasolini, Giovanna Marini - ''Le Ceneri di Gramsci'' (Block Nota, I Dischi Di Angelica, CD BN 608)
 
=== Singoli ===
* [[1962]] ''Poesia In Forma Di Rosa'' (7") (RCA Italiana, 17 CL-12)
 
=== Canzoni scritte da Pier Paolo Pasolini ===
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:100%;margin:auto;clear:both;"
|- style="background:#EFEFEF"
! Anno
! Titolo
! Autori del testo
! Autori della musica
! Interpreti
|-
| 1962
| ''Il soldato di Napoleone''
| Pier Paolo Pasolini, [[Sergio Endrigo]]
| [[Sergio Endrigo]]
| [[Sergio Endrigo]]
|-
| 1967
| ''Cosa sono le nuvole''
| Pier Paolo Pasolini, [[Domenico Modugno]]
| [[Domenico Modugno]]
| [[Domenico Modugno]]
|-
| 1973
| ''Il valzer della toppa''
| Pier Paolo Pasolini
| [[Piero Umiliani]]
| [[Gabriella Ferri]]
|-
| 1974
| ''I ragazzi giù nel campo''
| Pier Paolo Pasolini, [[Dacia Maraini]]
| [[Manos Hadjidakis]]
| [[Daniela Davoli]]
|-
| 1974
| ''C'è forse vita sulla terra?''
| Pier Paolo Pasolini, [[Dacia Maraini]]
| [[Manos Hadjidakis]]
| [[Daniela Davoli]]
|-
| 1992
| ''La recessione''
| Pier Paolo Pasolini, Francesco Messina
| Francesco Messina
| [[Alice (cantante)|Alice]]
|-
| 1997
| ''Cristo al mandrione''
| Pier Paolo Pasolini
| G. Piccioni
| [[Gabriella Ferri]]
|}
</div>
 
== Premi e riconoscimenti cinematografici ==
* [[Festival di Cannes]] 1958 al miglior soggetto originale per ''[[Giovani mariti]]'' di [[Mauro Bolognini]]
* [[Nastro d'Argento]] 1960 al miglior soggetto originale per ''[[La notte brava]]'' di [[Mauro Bolognini]]
* [[Premio al miglior regista (Festival di Karlovy Vary)|Primo premio per la regia al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary]] 1962 per ''[[Accattone]]''
* [[25ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Mostra internazionale di Venezia - 1964]]: [[Leone d'argento - Gran premio della giuria]] e premio O.C.I.C. (Office Chatolique International du Cinéma) per ''[[Il vangelo secondo Matteo]]''
* [[Nastro d'Argento al miglior regista]] 1965 per ''[[Il vangelo secondo Matteo]]''
* [[Nastro d'Argento]] 1967 al miglior soggetto originale per ''[[Uccellacci e uccellini]]''
* [[29ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Mostra internazionale di Venezia - 1968]] premio O.C.I.C. (Office Chatolique International du Cinéma) per ''[[Teorema (film)|Teorema]]''
* [[Dino Boscarato#Vincitori del premio “Amelia”|Premio "Amelia"]] 1969 per la cinematografia
* Kinema Junpo Awards 1970: Miglior film straniero per ''[[Edipo re (film)|Edipo re]]''
* [[Festival internazionale del cinema di Berlino]]: [[Orso d'argento, gran premio della giuria|Orso d'argento]] 1971 per ''[[Il Decameron]]''
* [[Festival internazionale del cinema di Berlino]]: [[Orso d'oro]] 1972 per ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]''
* [[Festival di Cannes 1974]]: [[Grand Prix Speciale della Giuria]] per ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]''
* [[Festival di Venezia 2015]]: [[Miglior film restaurato]] per ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]''
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group="Nota"/>
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
{{vedi anche|Bibliografia su Pier Paolo Pasolini}}
* I luoghi di Pasolini, Silvana Editoriale & Centro Studi Pier Paolo Pasolini, 2010 (testo di Luciano Serra e fotografie di Andrea Paolella)
* Guido Mazzon e Guido Bosticco, ''PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa'', Como-Pavia, Ibis Edizioni, 2012. ISBN 978-88-7164-379-3.
* {{cita libro|titolo= Ritratti su misura di scrittori italiani : notizie biografiche, confessioni, bibliografie di poeti, narratori e critici|curatore= Elio Filippo Accrocca|città= Venezia|editore=Sodalizio del Libro|anno=1960|cid=Accrocca, 1960|isbn={{NoISBN}}}}
* {{cita libro|autore=Dario Bellezza|wkautore =Dario Bellezza| titolo = Morte di Pasolini| città = Milano |editore=Mondadori|anno= 1995|cid=Bellezza|isbn=88-04-39449-8}}
* {{cita libro|autore=Marco Antonio Bazzocchi|titolo=Pier Paolo Pasolini|url=http://books.google.com/books?id=tzjjfELunEsC&pg=PA17|accesso=21 luglio 2013|data=1º gennaio 1998|anno=2005|editore=Bruno Mondadori|cid=Bazzocchi|isbn=88-424-9460-7}}
* {{cita libro|curatore=Laura Betti e Fernando Bandini|titolo=Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte|editore=Garzanti|anno= 1978|cid=Betti&Bandini}}
* {{cita libro|curatore=Franca Faldini, Goffredo Fofi| titolo = L'avventurosa storia del cinema italiano, volume 2, 1960-1969| città = Milano |editore=Feltrinelli|anno=2011|annooriginale= 1981|volume= vol. 2|cid=Avventurosa|isbn=978-88-95862-48-4}}
* {{cita libro|autore=Robert S. C. Gordon| titolo = Pasolini: Forms of Subjectivity| città = Oxford|editore=Oxford University|anno= 1996|url=http://www.questia.com/read/22914700 |cid=Gordon, 1996|isbn=0-19-815905-6}}
* {{cita libro|titolo= Pier Paolo Pasolini |autore= Serafino Murri|città= Milano|editore=Il Castoro|anno=1995|cid=Murri|isbn=88-8033-025-X}}
* {{cita libro|titolo= Lettere : 1940-1954 / Pier Paolo Pasolini |curatore= Nico Naldini|città= Torino|editore=Einaudi |anno=1986|cid=Lettere 1940-54|isbn=88-06-59331-5}}
* {{cita libro|titolo= Lettere : 1955-1975 / Pier Paolo Pasolini |curatore= Nico Naldini|città= Torino|editore=Einaudi |anno=1986|cid=Lettere 1945-75|isbn=88-06-59953-4}}
* {{cita libro|titolo= Vita attraverso le lettere |curatore= Nico Naldini|città= Torino|editore=Einaudi|anno=1994|cid=Naldini|isbn=88-06-13580-5}}
* {{cita libro| cognome = Siciliano| nome = Enzo|wkautore =Enzo Siciliano|anno = 1978|edizione= 2ª edizione| titolo = Vita di Pasolini| editore = Rizzoli| città = Milano|ISBN = {{NoISBN}}| cid = Siciliano}}
* {{cita libro|autore=Piero Spila|titolo=Pier Paolo Pasolini|url=http://books.google.com/books?id=JoFB4amYIlQC&pg=PA82|accesso=26 luglio 2013|anno=1999|editore=Gremese Editore|cid = Spila|isbn=88-7742-195-9}}
* Giorgio Taffon, ''Pier Paolo Pasolini: scrivere per un teatro che non c'è (o è stato o sarà)'', in ''Maestri drammaturghi nel teatro italiano del '900. Tecniche, forme, invenzioni'', Editori Laterza, Roma-Bari, 2005.
* {{cita libro|curatore=Andrea Zanzotto e Nico Naldini|titolo=Pasolini, Poesie e pagine ritrovate|editore=Lato Side|anno= 1980|cid=Zanzotto&Naldini}}
* {{cita web|url=https://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/itinerario-pasoliniano/versuta/|titolo=PPP Centro Studi Casarza della Delizia|accesso=16 aprile 2017|cid=Centro Studi|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170401124427/http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/itinerario-pasoliniano/versuta/|dataarchivio=1º aprile 2017}}
 
== Voci correlate ==
* [[Analisi delle opere di Pier Paolo Pasolini]]
* [[Pier Paolo Pasolini (bibliografia)]]
* [[Pier Paolo Pasolini (cineasta)]]
* [[Pier Paolo Pasolini (poetica)]]
* [[Academiuta di lenga furlana]]
* [[Letteratura friulana]]
* [[Se l'andava cercando]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons|s=Autore:Pier Paolo Pasolini}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.italialibri.net/autori/pasolinipp.html Biografia di Pier Paolo Pasolini] (su ItaliaLibri)
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/la-passione-secondo-pier-paolo/687/default.aspx La Passione secondo Pier Paolo] La Storia siamo noi
* {{cita web|http://www.cinetecadibologna.it/archivi-non-film/pasolini|Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna}}
* [http://www.antoniopiromalli.it/rass_Pasolini_index.htm Notizie, immagini e commenti su ''Volgar'eloquio'' di Pier Paolo Pasolini], dall'archivio del Fondo Antonio Piromalli.
* {{cita web|http://www.pasolini.net/|''Pagine corsare, vita e opere di Pier Paolo Pasolini''}}
* {{cita web|http://web.archive.org/web/20111112055319/http://www.barimia.info/modules/article/view.article.php?17518|Morte Pasolini: al via una nuova indagine}}
* {{cita web|https://sites.google.com/site/quartirequadraro/home/010-pier-paolo-pasolini|Pasolini e le borgate romane sul sito Quadraro from Roma Italy}}
 
{{Pasolini}}
{{Premio Viareggio / Poesia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema|comunismo|letteratura|LGBT|teatro}}
 
[[Categoria:Pier Paolo Pasolini| ]]
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[[Categoria:Prix du scénario del Festival di Cannes]]
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[[Categoria:Traduttori italiani]]
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[[Categoria:Fondatori di riviste italiane]]
[[Categoria:Morti assassinati]]
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[[Categoria:Poeti in lingua friulana]]
[[Categoria:Critici televisivi italiani]]
[[Categoria:Casi di omicidio irrisolti]]
[[Categoria:Comunisti in Italia]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Viareggio]]
[[Categoria:Studenti dell'Università di Bologna]]
[[Categoria:Scrittori di viaggio]]
[[Categoria:Saggisti italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Direttori di periodici italiani]]
[[Categoria:Nastri d'argento al regista del miglior film]]
[[Categoria:Registi trattanti tematiche LGBT]]
[[Categoria:Scrittori trattanti tematiche LGBT]]
[[Categoria:Poeti italiani trattanti tematiche LGBT]]
[[Categoria:Letteratura LGBT in Italia]]