Romanticismo e Institut Ramon Llull: differenze tra le pagine

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[[File:El Beso (Pinacoteca de Brera, Milán, 1859).jpg|thumb|[[Francesco Hayez]]<br>''[[Il bacio (Hayez)|Il bacio]]'', [[1859]]<br>[[Pinacoteca di Brera]]<br>Considerato l'immagine-simbolo del romanticismo italiano.<ref>Stefano Zuffi, ''Grande atlante della pittura dal Mille al Duemila'', Electa, 2001, pag. 247.</ref>]]
Il '''Romanticismo''' è stato un movimento [[arte|artistico]], [[musica]]le, [[cultura]]le e [[letteratura|letterario]] sviluppatosi al termine del [[XVIII secolo]] in [[Regno di Prussia|Germania]] (''Romantik''). Preannunciato in alcuni dei suoi temi dal [[preromanticismo|movimento preromantico]] dello ''[[Sturm und Drang]]'',<ref>Il cui significato è letteralmente «tempesta e impeto», o meglio «impeto tempestoso» (cfr. Luigi Fontana, ''Il romanticismo in Europa e in Italia: panorama storico-critico del movimento romantico europeo e italiano, nei suoi principi, precedenti e sviluppi'', p. 13, Urban, 1987).</ref> si diffuse poi in tutta [[Europa]] nel [[XIX secolo]].
 
[[File:Josep.Puig.i.Calafalch.Palau.del.Baro.Barcelona.jpg|miniatura|330x330px|Il [[Palau del Baró de Quadras|Palazzo del Barone di Quadras]], sede dell'Istituto Raimondo Lullo.]]
== Descrizione ==
L''''Istituto Raimondo Lullo''' (in [[Lingua catalana|catalano]] '''Institut Ramon Llull''', '''IRL''') è un'istituzione dipendente dalla [[Generalitat de Catalunya|Generalità di Catalogna]], dal Comune di [[Barcellona]] e dal Governo [[Isole Baleari|Balearico]] che si pone l'obiettivo di promuovere all'estero lo sviluppo della [[Lingua catalana|lingua]] e della cultura [[Lingua catalana|catalana.]] Deve il suo nome a [[Raimondo Lullo]], filosofo e scrittore [[Maiorca|maiorchino]] in [[lingua catalana]] dei secoli XIII-XIV. Da ottobre 2018 la direttrice dell'Istituto è Iolanda Batallé.
=== Origine del termine ===
Il termine "Romanticismo" deriva dall'[[lingua inglese|inglese]] ''romantic'' (da ''romance'', traducibile in italiano come «[[romanzo|romanzesco]]», nel senso di «non reale»), che nella metà del [[XVII secolo]] indicava quei generi letterari, come i [[letteratura cavalleresca|romanzi cavallereschi]], che rappresentavano vicende fantastiche all'interno di un'ambientazione storica più o meno accurata. Accanto a questo primo significato si sviluppò e alla fine prevalse nel XVIII secolo quello di "pittoresco", riferito non solo a quanto veniva artisticamente raffigurato, ma soprattutto al sentimento che ne veniva suscitato.<ref name="Enciclopedia Treccani">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/romanticismo/|titolo=Romanticismo|editore=Enciclopedia Treccani|accesso=10 aprile 2014}}</ref><ref>Per un'analisi più approfondita delle origini del termine si vedano [[René Wellek]], ''The Concept of "Romanticism" in Literary History. I. The Term "Romantic" and Its Derivatives'', ''Comparative Literature'', Vol. 1,1949, pp. 1-23 (tr. it. in R. Wellek, ''Concetti di critica'', Bologna, Massimiliano Boni Editore, 1972, pp. 145-217) e Hans Eichner (ed.), '' 'Romantic' and Its Cognates: The European History of a Word'', Toronto, University of Toronto Press, 1972.</ref>
 
L'IRL è uno dei contribuenti, insieme al [[Politica di Andorra|Governo di Andorra]], al Consiglio Generale dei [[Pirenei Orientali]], alla città di [[Alghero]] e alla rete delle Città [[Comunità Valenciana|Valenzane]], della Fondazione Ramon Llull, con sede ad [[Andorra]].
[[File:Caspar David Friedrich - Abend (1824).jpg|thumb|upright=1.6|[[Caspar David Friedrich]]<br> ''Sera con nuvole'' (''Abend mit Wolken''), [[1824]]<br>[[Mannheim]], Kunsthalle.]]
 
== Storia ==
=== Definizioni e interpretazioni ===
L'Istituto è stato creato il 5 aprile 2002 dalla [[Generalitat de Catalunya|Generalità di Catalogna]] e dal Governo delle [[Isole Baleari]], mediante la stipulazione di una convenzione. L'avviamento dell'istituzione è avvenuto in un momento politico nel quale governava la federazione [[Convergenza e Unione]] in [[Catalogna]] e un governo di sinistra nelle [[Baleari]] (formato dal [[PSOE]]-PSIB, PSM, EUIB, Els Verds e UM). Ciò nonostante, in seguito alle elezioni del 25 maggio 2003, il [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] si insediò al governo della comunità balearica e le relazioni con l'Istituto Lullo si andarono a deteriorare, fino alla decisiva separazione dal progetto nel giugno 2004. Il 26 aprile 2005 il governo catalano, rimasto l'unico contribuente dell'istituzione, approvò i nuovi statuti. Con il nuovo cambio di amministrazione nelle isole, nel dicembre del 2008, la comunità delle Baleari è tornata a finanziare l'Istituto Lullo.<ref>[[:ca:n:El govern balear torna a formar part de l'Institut Ramon Llull|Il govern balearico torna a formare part di l'Institut Ramon Llull]], notizia in [[Wikinoticias]] in catalano.</ref>
{{vedi anche|Preromanticismo}}
Non è possibile definire il Romanticismo in senso univoco poiché si tratta di un fenomeno complesso che assume connotazioni diverse a seconda delle nazioni in cui si sviluppa. Nel movimento romantico non c'è un riferimento preciso a un sistema chiuso di idee che possa compiutamente definirlo, ma esso fa piuttosto riferimento a un "modo di sentire" a cui gli artisti del tempo adeguarono il loro modo di esprimersi artisticamente, pensare e vivere.<ref name="Enciclopedia Treccani"/>
 
== Attività ==
Per quanto il Romanticismo sia un movimento culturale di origini tedesche, esso si sviluppa anche in [[Francia]], a seguito del declino dell'[[Illuminismo]]. Pittori come [[Jean-Louis-Théodore Géricault|Géricault]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]] e [[Caspar David Friedrich]] emergono come importanti artisti romantici mentre in Inghilterra [[William Turner|Turner]] dà una impronta personale al sentire visivo romantico.
Il progetto Raimondo Lullo sviluppa una politica di collaborazione con diversi istituti culturali, tra cui il relativo [[Instituto Cervantes|Istituto Cervantes]], per promuovere la [[Lingua catalana|lingua]] e cultura catalana.
 
Come reazione all'[[Illuminismo]] e al [[Neoclassicismo]], cioè alla razionalità e al culto della bellezza classica, il Romanticismo contrappone la spiritualità, l'emotività, la fantasia, l'immaginazione, e soprattutto l'affermazione dei caratteri individuali d'ogni artista. Il termine "Romanticismo" venne applicato per primo da [[Friedrich von Schlegel]] ([[1772]]) alla [[letteratura]] da lui considerata "moderna" e contrapposta a quella "classica". [[August Wilhelm von Schlegel]] scrive (nell'opera ''Corso di letteratura drammatica'') che era un termine più che adeguato per definire il movimento che si era venuto a creare verso il [[1790]], perché alludeva alla [[lingua romanza]], originata dalla mescolanza dei dialetti tedeschi con il [[lingua latina|latino]]. E proprio la diversità e l'eterogeneità erano rappresentative, secondo lui, dell'era romantica, in cui l'uomo non era più integro, unico e sufficiente a se stesso come nell'antichità classica, quando veniva predicato il concetto latino dell'[[autarchia]] (cfr. [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]). Infatti, secondo i filosofi come [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] che si rifanno in parte a [[Fichte|Johann Gottlieb Fichte]], l'uomo, essere finito, tende all'infinito, cioè è alla costante ricerca di un bene o di un piacere infinito, mentre nel mondo finito a sua disposizione non trova che risorse limitate.
Questo fa sì che l'uomo senta un vuoto, una mancanza, che lo relega in una inevitabile situazione di infelicità. Tale posizione era già presente in [[Blaise Pascal|Pascal]], che però usava l'argomento a sostegno della ragionevolezza del [[Cristianesimo]]; è invece un elemento originalmente romantico l'aver confrontato tale condizione dell'uomo moderno con la condizione dell'uomo nel mondo classico. Come dice August Schlegel:
{{Citazione|… presso i greci, la natura umana bastava a sé stessa, non presentava alcun vuoto […] la religione sensuale de' Greci non prometteva che beni esteriori e temporali.}}
 
Tornando al termine "Romanticismo" che, utilizzato in modo sempre più ampio ed esteso, venne applicato già nell'[[XIX secolo|Ottocento]], dapprima ad una nuova tendenza della sensibilità basata sull'immaginazione e in seguito a un orientamento più diffuso del pensiero filosofico, parlando, via via, non solamente più di arte romantica, ma anche di scienza o filosofia romantiche.
 
Gli atteggiamenti interpretativi degli studiosi riguardo al termine romantico sono stati molto vari, e ciò crea problemi a chi voglia definire con maggior precisione questo termine. [[René Wellek|Wellek]] restringe il Romanticismo solamente a quei movimenti letterari europei che nella prima metà dell'Ottocento si rifecero a questo nome. [[Mario Praz|Praz]] collega il Romanticismo ad un cambiamento della sensibilità avvenuto nel [[XVIII secolo|Settecento]] e vivo ancora oggi. [[Michael Löwy|Lowy]] interpreta il Romanticismo come una rivolta contro la modernità, razionalista e capitalista, in nome degli ideali perduti del passato<ref>Michael Löwy, Robert Sayre, ''Rivolta e malinconia. Il romanticismo contro la modernità'', Editore Neri Pozza, 2017</ref>. Filosofi come [[Friedrich von Schlegel|Schlegel]] e [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] considerano il Romanticismo come uno dei due cardini sul quale ruota continuamente la spiritualità dell'uomo, distinguendo il primo fra ''classico'' e ''romantico'', il secondo tra ''apollineo'' e ''dionisiaco''.
 
Le opinioni divergono non solo sul termine, ma anche sull'omogeneità europea del fenomeno: alcuni, come Wellek, evidenziano una sostanziale omogeneità, altri, come [[Elijah Lovejoy|Lovejoy]], una maggiore diversità delle sue manifestazioni nazionali. Ancor oggi nel [[linguaggio]] comune le differenze sono molteplici: infatti, mentre in tedesco ''romantisch'' evoca immagini letterarie di paesaggi e di ricordi medievali, in inglese ''romantic'' si collega a concezioni sentimentali e all'amore.
 
Volendo assumere come riferimento temporale alcuni precisi fenomeni letterari, bisogna in ogni caso tener presente che essi si svilupparono in periodi differenti (tra il 1800 e il [[1830]]) a seconda dei diversi paesi europei. Il Romanticismo nacque infatti dapprima in [[Germania]] con la fondazione della rivista ''Athenaeum'', creata nel [[1798]] dallo stesso Schlegel insieme al fratello Wilhelm ed al poeta [[Novalis]], riuniti nel gruppo usualmente chiamato ''gruppo di Jena''; nello stesso anno 1798 esso nasceva in [[Inghilterra]] con la pubblicazione delle ''[[Ballate liriche|Lyrical Ballads]]'' di [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]] e di [[William Wordsworth|Wordsworth]]; in [[Francia]] iniziò invece nel [[1813]] con la pubblicazione, a [[Londra]] ma in [[lingua francese]], dell'opera ''De l'Allemagne'' di [[Madame de Staël]], e infine in [[Italia]] nel [[1816]], previa autorizzazione del governo austriaco, grazie alla ''[[Biblioteca Italiana]]'', il periodico letterario voluto e finanziato dai primi governanti [[Impero Austriaco|austriaci]] della Lombardia, [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]] e [[Francesco Saurau|Saurau]], allo scopo di diffondere il consenso verso il nuovo governo succeduto ai francesi.
 
=== Punti chiave ===
[[File:Eugène Delacroix - La liberté guidant le peuple.jpg|thumb|[[Eugène Delacroix]]<br>''[[La Libertà che guida il popolo]]'', [[1833]]<br>[[Parigi]], [[Museo del Louvre]]]]
 
Il Romanticismo si rifà in linea di massima alla necessità di attingere all'infinito. Di conseguenza sono spesso ricorrenti alcuni essenziali punti cardine come:
* ''[[Assoluto]] e [[titanismo]]'': caratteristica inequivocabile del Romanticismo è la teorizzazione dell'''assoluto'', l'infinito immanente alla realtà (spesso coincidente con la [[natura]]) che provoca nell'uomo una perenne e struggente tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei confronti dell'assoluto si identifica nel [[titanismo]]: viene paragonata dunque allo sforzo dei [[Titano (mitologia)|titani]] che perseverano nel tentativo di liberarsi dalla prigione imposta loro da [[Zeus]], pur consapevoli di essere stati condannati a restarci per sempre.<ref>Il critico [[Umberto Bosco]] scrive nel suo saggio ''Preromanticismo e Romanticismo'' ("Questioni e correnti di storia letteraria", vol. III, pp. 609-611, Marzorati, Milano, 1948): "Il mito principale dei romantici è il conflitto individuo-società (o natura). [....] Questo conflitto si presenta sotto due aspetti fondamentali. L'uno può dirsi un delirio volontaristico, per cui s'idoleggiano eroi e uomini-eroi che combattono fino all'estremo, si pongono con caparbia decisione di fronte a tutto il mondo, e magari a Dio, e tanto più si esaltano quanto meglio sanno che la loro sconfitta è ineluttabile. È il ''titanismo''. L'altro aspetto trova le sue espressioni in personaggi-vittime, che sanno e si gloriano d'essere tali, e si compiacciono intimamente del loro soffrire, insopprimibile [[appannaggio]] della loro qualità d'uomini superiori. Si ha quello che si potrebbe chiamare ''vittimismo''.....".</ref><ref>Il ''titanismo'' è presente nei personaggi del poeta inglese [[Byron]] (Aroldo, Corsaro, Caino); nel culto dell'io (egotismo) degli eroi del francese [[Stendhal]]; nell'esaltazione delle virtù profetiche del poeta, come in [[Novalis]]. Anche il ''vittimismo'' fu una forma di individualismo. Di esso si hanno esempi nel Werther di [[Goethe]], nel Renato di [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], nell'Adolfo di [[Benjamin Constant]].</ref>
* ''[[Sublime]]'': secondo i romantici, l'infinito genera nell'uomo un senso di terrore e impotenza, definito ''sublime'', che non sono tuttavia recepiti in modo violento, tali da deprimere il soggetto, ma al contrario l'incapacità e la paralisi nei confronti dell'assoluto si traduce nell'uomo in un piacere indistinto, dove ciò che è orrido, spaventevole e incontrollabile diventa bello.
* ''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'': dal [[lingua tedesca|tedesco]] traducibile come ''desiderio del desiderio'' o ''male del desiderio''. È la diretta conseguenza di quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un sentimento che affligge il soggetto e lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e soffocante, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.
* ''[[Ironia]]'': la consapevolezza della finzione delle cose che circondano l'uomo e che egli stesso crea si traduce nell'''ironia'', per cui l'uomo prende coscienza della sua stessa limitatezza. L'ironia, che [[Socrate]] medesimo usava per auto sminuirsi quando si confrontava con i suoi interlocutori (''ironia socratica''), si identifica quindi in un atteggiamento dissimulatore.
 
=== Temi tipici ===
[[File:John Henry Fuseli - The Nightmare.JPG|thumb|[[Johann Heinrich Füssli]]<br>''[[Incubo (Füssli)|Incubo]]'', [[1781]]<br>[[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts|Institute of Fine Arts]].]]
Temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:
* ''Negazione della [[ragione]] illuminista'': gli autori romantici rifiutano l'idea [[illuminismo|illuministica]] della ragione, poiché questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità. Nell'era romantica si verifica pertanto un notevole progresso nell'esplorazione dell'[[irrazionalismo|irrazionale]]: i sentimenti, la follia, il [[sogno]], le visioni assumono un ruolo di primaria importanza.
* ''[[Esotismo]]'': è una fuga dalla realtà, che può essere sia temporale che spaziale ("''[[Locus amoenus]]''") e perciò rivolge il proprio interesse verso mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di appartenenza, oppure ad un'epoca diversa da quella attuale, come il [[Medioevo]] o l'età classica antica.
* ''[[Soggettivismo]] e individualismo'': con l'abbandono della ragione illuministica, tutto ciò che circonda l'uomo, la natura, non ha più una sola, univoca, razionale chiave di lettura, e si approda così alla concezione per cui ogni uomo riflette i propri turbamenti, o comunque il proprio io, nella natura, che ne diventa la manifestazione oggettiva.
* ''Concetto di popolo e nazione'': all'[[universalismo]] livellatore dell'illuminismo si sostituisce una rivalutazione delle specificità dell'individuo, che su grandi dimensioni, cioè a livello di stato e comunità, assume l'aspetto del [[nazionalismo]], contribuendo così alla formazione della coscienza nazionale e risvegliando un grande interessamento alle espressioni popolari e [[folclore|folcloristiche]], spesso unito al desiderio di ricercare le antiche origini da cui sono sorte le nazioni moderne: da qui la profonda passione per il [[Medioevo]], tanto disprezzato dall'Illuminismo, considerato l'epoca mitica che vide la nascita dei moderni popoli europei.<ref>Sulle storie e le leggende medievali d'Italia che hanno ispirato autori come Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci, e [[Musica del romanticismo|compositori musicali ottocenteschi]] come Verdi, ecc., cfr. Paolo Giolinelli, ''Medioevo romantico. Poesie e miti all'origine della nostra identità'', Mursia, 2011, ISBN 978-88-425-4942-0.</ref> Fonte di ispirazione dei poeti romantici sono quindi le opere medievali, ma in certi casi anche quelle classiche di [[Omero]], ritenute più originali di quelle [[lingua latina|latine]], in quanto risultato della tradizione orale e folcloristica dell'intero popolo [[antica Grecia|greco antico]].
* ''Ritorno alla religiosità e alla spiritualità'': oltrepassando i limiti della ragione stabiliti dagli illuministi, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella [[fede]] e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche [[magia|magiche]] e occulte, a volte accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche.
* ''Studio della Storia'': mentre nel [[XVIII secolo|Settecento]] illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale sempre dotato di dignità a prescindere dal suo particolare contesto storico, in età romantica si recupera una visione dell'uomo ''[[in fieri]]'', cioè in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la [[numismatica]], l'[[epigrafia]], l'[[archeologia]], la [[glottologia]]. Due importanti teorizzatori della lettura più scientifica e oggettiva della storia sono [[Theodor Mommsen|Mommsen]] e [[Barthold Niebhur|Niebhur]].
 
Parallelamente si sviluppa una forte critica all'uso spregiudicato del ''lume della ragione'', che nel Settecento aveva condotto molti pensatori illuministi a stigmatizzare il popolo del [[Medioevo]], ritenuto oppresso dal peso di una religione [[Oscurantismo|oscurantista]]: i romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al ''tuffo nella fede'' (oggetto d'indagine peraltro già affrontato da [[Blaise Pascal|Pascal]]<ref name="Pensieri">"[[Scommessa di Pascal|Scommessa su Dio]]", ''Pensieri'', [[Blaise Pascal]]</ref> e successivamente da [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]]<ref name="Aut aut">"[[Kierkegaard#La vita religiosa|Lo stadio religioso della vita]]", ''Stadio del cammino della vita'', [[Søren Kierkegaard]]</ref>), riabilitano i tempi "bui" del Medioevo, apprezzando quei caratteri che l'Illuminismo criticava (lo stesso [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] finirà per rivalutare le religioni "positive", condannate in età giovanile<ref name="Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino">''"Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino"'', [[Georg Hegel]]</ref>).
 
== Il Romanticismo in letteratura ==
{{vedi anche|Letteratura romantica|Romanticismo tedesco}}
Il movimento romantico europeo ebbe origine nell'opera di alcuni letterati e [[ideologia|ideologi]] tedeschi della fine del [[XVIII secolo|Settecento]]. Si faceva una netta distinzione tra la ''poesia naturale'', "Naturpoesie", quella che esprime subito, con il sentimento, le caratteristiche di una nazione, e la ''poesia riflessa'' o d'arte che è quella che non nasce spontanea, ma nasce dalla imitazione dei modelli stranieri.
 
[[File:Gerhard von Kügelgen 001.jpg|thumb|Friedrich Schiller]]
Il diverso atteggiamento che gli scrittori e i poeti assumono nella vita fa sì che nella produzione letteraria si sviluppino due [[Corrente letteraria|correnti]]:
* la corrente soggettiva, che concepisce la [[poesia]] come una delle più alte espressioni di spirito, di fantasia, di sentimento dell'uomo, espressione spontanea degli ideali dell'artista. Costui dà voce all'inquietudine e all'insoddisfazione dello spirito umano, al contrasto tra reale e ideale, tra finito e infinito che dilaniano il suo cuore. La poesia è fonte di introspezione, scavo interiore, analisi degli stati d'animo dell'autore che sono universali e accomunano tutti gli uomini;
* la corrente oggettiva, che concepisce la letteratura come rappresentazione di una realtà storico-sociale; vuole rappresentare il vero esteriore, la vita e gli ideali degli uomini di un preciso [[tempo]] e luogo. Lo strumento principale di cui si serve è il [[romanzo]].
 
[[File:Goethe.jpg|upright=0.8|left|thumb|Johann W. Goethe]]
Si sostenne che ogni nazione avesse la sua poesia, diversa dalle altre per lingua e forma, e pertanto fosse assurdo che la poesia tedesca si rifacesse a quella dei greci o dei romani. Essa doveva trovare un'espressione nuova e spontanea che fosse conforme ai suoi miti, alla sua storia e alla sua natura.
 
Al rigetto di tutti i modelli dell'arte classica si accompagnò, negli scrittori di questo gruppo, l'idea di una poesia schietta e popolare, intesa come immediata adesione alla natura, l'ammirazione verso le fonti primitive dell'arte germanica, l'esaltazione di un tipo di eroe appassionato e ribelle ad ogni legge.
 
Per quanto riguarda gli artisti romantici tedeschi, bisogna dire che in Germania si sviluppò tra il [[1770]] e il [[1785]] il movimento dello [[Sturm und Drang]] (trad. lett. "tempesta ed impeto"), che vantava artisti come [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e [[Friedrich Schiller|Schiller]]; nel [[1798]] invece nacque ufficialmente il Romanticismo, con la pubblicazione del primo numero del giornale "Athenaeum". Da allora si distinsero due diverse scuole: quella di [[Jena]] e quella di [[Heidelberg]]. Della prima facevano parte i due fratelli Schlegel, fondatori della sopracitata rivista, e altri artisti come [[Novalis]], [[Ludwig Tieck|Tieck]] e [[Friedrich Schelling|Schelling]]; della scuola di Heidelberg (che aveva tendenze campanilistiche) facevano parte autori come [[Adelbert von Chamisso|Von Chamisso]] e [[Clemens Brentano|Brentano]].
 
=== Il Romanticismo letterario inglese ===
Contemporaneamente, in Inghilterra, si manifestò un analogo movimento letterario e poetico di cui i primi esponenti furono [[William Wordsworth|Wordsworth]] e [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]].
 
Gli autori romantici inglesi vengono generalmente divisi in due diverse generazioni: una che concerne la fine del 1700, e un'altra che è vissuta nella prima metà del 1800. Della prima fanno parte [[William Wordsworth|Wordsworth]], legato al concetto di epifania (intesa come riflessione profonda stimolata inaspettatamente da un fatto prosaico e quotidiano), [[Samuel Taylor Coleridge|Coleridge]], poeta generalmente definito ''onirico'' a causa dell'atmosfera suscitata dalle sue opere, nelle quali sembra di essere in un sogno, e [[William Blake|Blake]], poeta visionario, che vedeva nella natura dei simboli che si qualificavano come chiavi di lettura di una realtà oltre quella [[fenotipo|fenotipica]]. Della seconda generazione si possono definire poeti come [[John Keats]], un nostalgico dell'era classica, [[George Gordon Byron|Byron]], il prototipo del poeta ribelle ed esule, e [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]], che aveva molto caro il tema della libertà (basti pensare al titolo di una sua opera: ''[[Prometeo liberato (Shelley)|Prometeo liberato]]'').
 
Un posto a sé stante merita, nel panorama romantico inglese dei primi decenni dell'Ottocento, il narratore e saggista [[Thomas de Quincey]], dalla fantasia accesa e visionaria, anticipatore di [[Corrente letteraria|correnti]] estetiche inquadrabili nel [[decadentismo]] europeo della seconda metà del secolo.
 
Esponenti molto importanti del Romanticismo inglese furono i pittori [[John Constable]] e [[William Turner]], appartenenti alla [[Corrente letteraria|corrente]] naturalista, nonché il già citato [[William Blake]], con la sua particolare pittura onirica.
 
=== Il Romanticismo letterario francese ===
{{vedi anche|Letteratura romantica in Francia}}
Il Romanticismo francese si è distinto tra gli altri per il profondo rinnovamento di temi, forme ed estetica della letteratura. Capofila dei romantici francesi sono stati in parte [[Madame de Staël]], ma soprattutto autori come [[Alphonse de Lamartine]] con le ''Meditations'', [[François-René de Chateaubriand]], e [[Victor Hugo]] con le ''Odes'' e le sue due opere più importanti: ''[[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Notre-Dame de Paris]]'' e ''[[I miserabili|Les Miserables]]''.
 
=== Il Romanticismo letterario statunitense ===
Negli Stati Uniti il movimento letterario romantico assunse caratteri peculiari nella vocazione filosofico-profetica del [[Trascendentalismo]] di [[Ralph Waldo Emerson]] e [[Henry David Thoreau]], confluito poi nelle poetiche di [[Walt Whitman]] ed [[Emily Dickinson]], con influssi sul romanzo di [[Herman Melville]].
 
=== Il Romanticismo letterario italiano ===
[[File:Isabella di Morra.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Isabella di Morra]]]]
[[File:Foscolo.jpg|upright=0.7|thumb|[[Ugo Foscolo]]]]
[[File:VAlfieriFabre.jpg|upright=0.7|thumb|left|[[Vittorio Alfieri]]]]
 
In Italia si possono già trovare alcuni elementi tipici della nuova sensibilità romantica<ref>Alcuni studiosi, tra i quali [[Benedetto Croce]] (in B.Croce, ''Storia di Isabella Morra e Diego Sandoval De Castro''), individuano i prodromi del Romanticismo nel canzoniere di [[Isabella di Morra]] (in ''Isabella Morra e la Basilicata: atti del Convegno di studi su Isabella Morra'', a cura di Mario Sansone, ed. A. Liantonio, 1981 p.22), poetessa associata al [[Petrarchismo]] ma che si distacca dalla corrente per i suoi temi incentrati sull'abbandono e l'isolamento, strettamente connessi alla sua tragica esistenza. La lirica della poetessa, morta assassinata in giovane età, presenta alcune peculiarità di quel che diventerà secoli a venire il movimento romantico. ({{cita pubblicazione | cognome=Rizzi | nome=Nunzio | titolo=E donna son, contra le donne dico: il canzoniere di Isabella di Morra | rivista=Carte Italiane | editore= [[UCLA]]|città= Los Angeles| volume=1 | anno=2001 |mese = gennaio | p=18 |url = https://escholarship.org/uc/item/7t92v4wf#main}})</ref> in [[Ugo Foscolo]], dove però risultano in parte legati alla [[Corrente letteraria|corrente]] del [[Neoclassicismo]]. Un'altra estensione dell'ideale letterario a fatto politico e sociale della rinascita dell'Italia si ebbe con [[Vittorio Alfieri]] ([[1749]]-[[1803]]), che diede inizio a quel filone letterario e politico risorgimentale che si sviluppò nei primi decenni del [[XIX secolo]].<ref>Alfieri fu definito dallo storico [[Walter Maturi]] il «primo intellettuale uomo libero del Risorgimento» in {{cita libro |voce=D'Azeglio |titolo=Dizionario biografico degli iItaliani |città=Roma |anno=1962 |volume=4 |pagine=746-752}}</ref>
 
La data vera e propria di inizio del Romanticismo italiano è il [[1816]]: nel gennaio di tale anno, infatti, [[Madame de Staël]] pubblicò nella ''[[Biblioteca Italiana]]'' un articolo (''[[s:Sulla maniera e utilità delle traduzioni|Sulla maniera e utilità delle traduzioni]]'') nel quale invitava gli italiani a conoscere e tradurre le letterature straniere come mezzo per rinnovare la propria cultura. Inoltre, sempre nello stesso anno, [[Giovanni Berchet]] scrisse quello che poi divenne il manifesto del Romanticismo letterario italiano: la ''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo'', nella quale si esalta la nuova [[corrente letteraria]] e si deridono i canoni del Classicismo (per questo l'opera è definita "semiseria").<br />
Successivamente alcuni letterati si staccarono dalla ''Biblioteca Italiana'', rivista a carattere conservatore, e fondarono nel 1818 il ''[[Il Conciliatore|Conciliatore]]'', rivista diretta da [[Silvio Pellico]] con [[Ludovico Di Breme]], [[Pietro Borsieri]], [[Giovanni Berchet]] e [[Ermes Visconti]]. Il ''Conciliatore'' si proponeva di "conciliare" ricerca tecnico-scientifica con letteratura, sia illuminista che romantica, con pensiero laico e con il cattolicesimo. La rivista fu però chiusa nel 1819 per ordine degli austriaci.
 
Intanto si stavano già diffondendo nella penisola le prime istanze [[Risorgimento|risorgimentali]], alle quali risulterà strettamente legata la produzione romantica italiana. Esemplare fu in proposito la figura di [[Alessandro Manzoni]], che diede un impulso fondamentale alla diffusione del genere letterario del [[romanzo storico]], nell'ambito della corrente oggettivo-realistica. Dedito alla lirica poetica soggettiva fu invece [[Giacomo Leopardi]],<ref>Nicola Gardini, ''Storia della poesia occidentale: lirica e lirismo dai provenzali ai postmoderni'', Mondadori, Milano 2002, pag. 115.</ref> sebbene la sua definizione come romantico sia discussa dalla critica letteraria, essendo stata da lui stesso negata vista la presenza nella sua poetica di elementi riconducibili anche all'[[Illuminismo]] e al [[Classicismo (letteratura)|Classicismo]].<ref>Franco Rella, ''L'estetica del romanticismo'', Donzelli editore, 1997, p.66 e sgg.</ref>
 
Nel complesso il Romanticismo italiano fu soprattutto l'espressione del nuovo ambiente storico e sociale della [[borghesia]], come si era sviluppato, specie in [[Lombardia]], durante la [[Rivoluzione francese]], in cui si esprimevano quelle esigenze di nazionalità e popolarismo che contraddistinsero quest'epoca rispetto alle precedenti esperienze settecentesche.<ref>G. Petronio, ''L'Ottocento'', in Autori vari, ''Antologia della letteratura italiana'', IV, Rizzoli, Milano, 1967, p. 1285 e sgg.</ref>
 
== Il Romanticismo in filosofia ==
[[File:Nb pinacoteca stieler friedrich wilhelm joseph von schelling.jpg|upright=0.8|thumb|[[Friedrich Schelling]]]]
La filosofia in età romantica si riflette nel pensiero dei massimi esponenti dell'[[idealismo]], in particolare di [[idealismo tedesco|quello tedesco]], rappresentato da [[Johann Gottlieb Fichte|Fichte]], [[Friedrich Schelling|Schelling]] ed [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]; esso fu però anticipato da [[Immanuel Kant|Kant]], che nella ''[[Critica del Giudizio]]'' aveva aperto la strada alla concezione della natura come inesauribile e spontanea forza vitale dove si esprime la divinità.
 
È importante inoltre evidenziare che l'idealismo non si identifica come la filosofia del Romanticismo, pur risultando a pieno titolo la sintesi meglio riuscita della corrente: colui che riuscì maggiormente a interpretare la sensibilità romantica fu Schelling, soprattutto per l'importanza attribuita al momento [[estetica|estetico]] dell'[[arte]], e al [[mito]]; sarà invece l'idealismo di Hegel a dare adito a pesanti critiche al Romanticismo, pur eccependone i princìpi cardine, contestandone la svalutazione delle facoltà non solo intellettuali ma anche razionali dell'individuo.
 
La filosofia romantica proponeva infatti un superamento della [[illuminismo|filosofia illuminista]], il cui massimo esponente, [[Immanuel Kant]], pur tracciando le fondamenta del sapere umano con l'attribuzione all'[[intelletto]] (facoltà del finito) della possibilità di costruire scienza, aveva relegato però la [[ragione]] unicamente all'ingrato compito di rendere conto dei limiti della conoscenza umana e conseguentemente dell'impossibilità di fondare la [[metafisica]], come illustrato nella ''[[Critica della ragione pura]]''. La posizione di Kant era stata in parte ripresa da [[Fichte]], il quale rivalutò l'[[intuizione]] e accentuò l'impossibiltà di cogliere l'[[Assoluto]] con la sola [[ragione]]. Mentre il Romanticismo predicava così una sostanziale incapacità della ragione nel cogliere la più intima essenza della realtà, contrapponendo ad essa il [[sentimento]], l'[[ironia]] e l'[[istinto]], l'[[Pensiero di Hegel|idealismo hegeliano]] intendeva invece attingere all'assoluto proprio mediante l'uso della [[razionalità]] (intesa in Hegel quale espressione dello spirito immanente alla realtà).
 
Un altro movimento filosofico che rientra appieno nell'ambito romantico, pur essendo posteriore agli anni d'oro del Romanticismo tedesco, è il [[Trascendentalismo]] di [[Ralph Waldo Emerson]] ed [[Henry David Thoreau]].
 
== La concezione romantica della storia ==
{{vedi anche|Concezione romantica della storia}}
Nell'età del Romanticismo si ebbe un superamento della concezione [[illuminismo|illuminista]] della [[storia]], a cui fu rimproverato di basarsi su un'idea della [[ragione]] astratta e livellatrice, che in nome dei suoi principi generici era giunta a produrre le stragi del [[Regime del Terrore|Terrore]] della [[Rivoluzione francese]]. A quella i romantici sostituirono una «ragione ''storica''», che tenesse conto anche delle peculiarità e dello spirito dei diversi popoli, a volte assimilati a degli organismi viventi, con una loro anima e una loro storia<ref>Traniello, ''Storia Contemporanea'', Torino, Sei, 1989, p. 32.</ref> e una nuova concezione della [[storia]] che mettesse in discussione la convinzione illuminista della capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la [[ragione]].
 
Le vicende della [[Rivoluzione francese]] e il [[Napoleone|periodo napoleonico]] avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del [[Regime del Terrore|Terrore]] e il sogno di libertà nella tirannide napoleonica. Dunque la storia non è guidata dagli uomini ma è Dio che agisce nella storia. Esiste una [[Provvidenza]] divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini ingenuamente si propongono di conseguire con la loro meschina ragione.
 
«La storia umana appariva perciò guidata non dalla mente e dal volere dell'uomo, fosse pure il più alto genio, non dal caso, ma da una provvidenza che supera gli accorgimenti politici e che drizza a ignote mete la nave dell'umanità.»<ref>A. Omodeo, Introduzione a G. Mazzini ''Scritti scelti'', Edizioni scolastiche Mondadori, Milano, 1952 p.6</ref>
 
Nel complesso, la polemica contro l'ugualitarismo e il cosmopolitismo illuministi assunse aspetti e caratteri diversi a seconda dei contesti, aspetti che tuttavia restarono intrecciati e difficilmente separabili in maniera netta. Vi fu da un lato una tendenza restauratrice, rivolta però non tanto al ripristino anacronista dell'[[Ancien régime]], quanto al recupero di quelle tradizioni, religiose in particolare, ritenute patrimonio della coscienza collettiva.<ref>G. Verucci, ''La restaurazione'' in "Storia delle idee politiche", a cura di L. Firpo, Torino, UTET, 1973.</ref> Significativa fu l'opera di [[De Maistre]] e altri autori, per i quali «la storia umana è diretta da una provvidenza che supera gli accorgimenti politici e che drizza a ignote mete la nave dell'umanità.»<ref>A. Omodeo, Introduzione a G. Mazzini ''Scritti scelti'', Milano, 1934</ref>
 
In generale «s'identificò la storia della civiltà con la storia della religione, e si scorse una forza provvidenziale non solo nelle monarchie, ma sin nel carnefice, che non potrebbe sorgere e operare nella sua sinistra funzione se non lo suscitasse, a tutela della giustizia, Iddio: tanto è lungi dall'essere operatore e costruttore di storia l'arbitrio individuale e il raziocino logico».<ref>[[Adolfo Omodeo]], ''L'età del Risorgimento italiano'', Napoli, 1955</ref>
 
D'altro lato, la stessa concezione provvidenziale della storia diede luogo ad altre tendenze che potremo definire [[liberalismo|liberali]], per le quali i principi proclamati nel [[1789]] restavano validi, pur essendo da condannare gli esiti [[giacobinismo|giacobini]] della Rivoluzione Francese.<ref>Traniello, ''op. cit.'', p. 36.</ref> [[François-René de Chateaubriand]] in una sintesi esprimeva ad esempio l'esigenza di «conservare l'opera politica che è scaturita dalla rivoluzione» e «costruire il governo rappresentativo sulla religione». La libertà di religione fu ritenuta in particolare un antidoto basilare sia al dispotismo assolutistico, che all'anarchia rivoluzionaria.<ref>''Ivi'', p.38.</ref>
 
== Il Romanticismo nell'arte ==
{{vedi anche|Arte romantica}}
[[File:Caspar David Friedrich - Wanderer above the sea of fog.jpg|thumb|left|[[Caspar David Friedrich]]<br> ''[[Viandante sul mare di nebbia]]'', 1818<br> [[Amburgo]], [[Kunsthalle (Amburgo)|Kunsthalle]]<br>Il dipinto è considerato uno dei manifesti del romanticismo.<ref name=Friedrich>In esso Friedrich vive l'esperienza della natura come la via privilegiata per avvicinarsi all'assoluto (''Primo incontro con l'arte'', a cura di Michele Lauro, Giunti, 2005, pag. 150).</ref>]]
 
Nel [[1819]] viene definita romantica la scuola che mira alla rappresentazione fedele di profonde e toccanti emozioni, mentre nel [[1829]] l'attributo romantico viene esteso a molti fenomeni collaterali delle arti visive, entrando nel gergo delle sarte, delle modiste e persino dei pasticcieri, romantico è tutto ciò che ha un'aria di inverosimile, irreale e fantastico, tutto quello che si contrappone all'arte accademica definita forzata, artificiale dogmatica e priva di fantasia.
[[Charles Baudelaire]] a commento del [[Salon (mostra)|Salon]] del [[1846]] scrisse il saggio ''Che cos'è il Romanticismo?'', in questo definisce romantico chi "conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto". Lo scrittore inoltre fa coincidere Romanticismo e modernità affermando: "Chi dice romantico dice arte moderna, cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l'infinito espresse con tutti i mezzi che le arti offrono".
[[File:Gustave Courbet 020.jpg|thumb|[[Gustave Courbet]]<br>''L'onda'', 1870<br>[[Winterthur]], [[Sammlung Oskar Reinhart am Römerholz]]]]
Un dipinto romantico è facilmente riconoscibile perché fa largo uso di panorami naturali sterminati e violenti, definiti ''[[sublime|sublimi]]'' come nel caso del ''[[viandante sul mare di nebbia]]'', di [[Caspar David Friedrich|Friedrich]],<ref name=Friedrich /> dove un uomo è ritratto di spalle (questo rappresenta la parte inconscia e nascosta del suo animo) ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montuoso. È importante il fatto che l'uomo venga identificato come viandante, che lo ricollega al tema romantico dell'esule. «In eroica solitudine, l'uomo è assorto nella contemplazione dell'infinito e la sua grandezza tragica si pone di fronte alla potenza simbolica delle forze della natura...»<ref>Michele Lauro, Roberta Ceruti, ''Primo incontro con l'arte'', Giunti Editore, 2005, p.150</ref>
 
Allo stesso tempo, un altro quadro, ''paesaggio invernale'', presenta altri [[Tòpos|tòpoi]], come quello dell'inverno e della neve, che rappresenta la vecchiaia, oppure gli alberi spogli che rappresentano la morte. L'uomo nel dipinto si regge ad un bastone: quelle sono le illusioni che l'uomo coltiva per vivere. Così si va delineando un tipo di arte che riflette la filosofia e le tendenze artistiche di quegli anni, dove l'artista era in conflitto con la società borghese ed i suoi valori, che vedevano l'arte come qualcosa di commercialmente non produttivo e quindi inutile.
 
Inoltre, dipinti come ''L'onda'', di [[Gustave Courbet]], riflettono quel senso di vuoto e di mancanza di punti di riferimento dell'uomo romantico. Autori tipici del Romanticismo sono anche [[Francisco Goya|Goya]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Jean-Louis-Thèodore Gericault|Gericault]], [[William Turner|Turner]].
 
=== La nuova sensibilità ===
[[File:JEAN LOUIS THÉODORE GÉRICAULT - La Balsa de la Medusa (Museo del Louvre, 1818-19).jpg|thumb|upright=1.6|[[Théodore Géricault]]<br>''[[La zattera della Medusa]]'',[[1819]]<br>[[Parigi]], Louvre]]
La nuova poetica romantica alla fine del Settecento non va ricercata nelle novità formali, ma nell'invenzione di numerosi temi e motivi che verranno più ampiamente sfruttati tra il [[1820]] e il [[1840]]. Il principale mutamento nella scelta del soggetto concerne sia l'aspetto letterario che storico. Da una parte ormai si preferiva [[William Shakespeare|Shakespeare]], [[Jean Froissart]] e [[Ossian]] agli autori classici; dall'altra è la storia nazionale e non più quella antica a diventare protagonista delle tele. Com'è naturale, la riscoperta di Shakespeare avviene in Inghilterra, dove venne promossa la creazione di una ''Shakespeare Gallery'' a [[Boydell]], composta di opere commissionate a una trentina di artisti a partire dal [[1786]], su temi tratti dalle tragedie del [[drammaturgo]]. Tra queste il quadro di [[John Runciman]] con ''Re Lear nella tempesta'' ([[1767]], [[Edimburgo]], National Gallery).
 
In Francia, per iniziativa del [[conte d'Angiviller]], furono commissionate pitture e statue dedicate agli eroi della storia francese, tra queste nel [[1781]] [[Robert Ménageot]] realizzò la tela con ''La morte di Leonardo'', un quadro di forte assonanza con la pittura romantica, anche nei colori e negli effetti teatrali tesi a drammatizzare l'avvenimento. Con la ''Deposizione di Atala'', del 1799, [[Anne-Louis Girodet-Trioson]] allievo di [[Jacques-Louis David|David]], inserì le figure in un mondo primitivo, fonte di turbamenti e sentimenti non più controllati dalla ragione. Nel [[Salon (mostra)|Salon]] del [[1808]] [[Antoine-Jean Gros]] presenta la tela con ''Napoleone sul campo di battaglia di Eylau il 9 febbraio 1807'', un tela storica di carattere encomiastico, che presenta, nei morti e feriti in primo piano, forti accenti di carattere realistico. Nel 1831 il periodico romantico «L'Artiste» scriverà: ''Non abbiamo dubbi: "Napoleone sul campo di battaglia di Eylau" segna la nascita della scuola romantica''.
 
== Il Romanticismo nella musica ==
{{vedi anche|Musica romantica}}
[[File:Schumann-photo1850.jpg|thumb|upright=0.7|Robert Schumann, [[dagherrotipo]] del [[1850]]]]
Nel corso del tempo la musica aveva riservato a se stessa la definizione di arte specialistica che rinchiusa nel suo isolamento tendeva ad estraniarsi dalla cultura. Nel XVIII secolo questa situazione cambia radicalmente: i letterati e gli intellettuali [[illuminismo|illuministi]] cominciano a dibattere della funzione della musica nella cultura contemporanea.
[[File:Liszt 1858.jpg|upright=0.5|left|thumb|Franz Liszt (dagherrotipo)]]
Il superamento del divario musica-cultura fu dovuto soprattutto al grande sviluppo del [[melodramma]] dopo il 600 quando la poesia entra nella musica che si esprime nelle rappresentazioni teatrali. La tendenza degli illuministi era quella di assegnare alla musica il gradino più basso delle arti per la sua inferiorità espressiva [[semantica]] mentre con il romanticismo non solo si rivaluta la superiorità dell'espressione musicale «la musica parla il linguaggio più universale da cui l'anima è liberamente, indeterminatamente eccitata» ma si concepisce un nuovo rapporto tra le arti per cui «l'estetica di un'arte è quella delle altre, soltanto il materiale è diverso»<ref>R. Schumann in L. Ronga (a cura di), ''La musica romantica'', Mondadori, Milano 1958 p.29</ref>
 
Nel panorama musicale dell'epoca romantica nel dibattito finalmente aperto sull'arte musicale si distinguono a prima vista due correnti contrastanti: la [[musica strumentale|"musica pura" strumentale]] e la "[[musica a programma]]" nel senso che alla contemplazione delle forme musicali per ciò che sono nella prima, come avviene ad esempio con il [[quartetto d'archi]], si contrappone una composizione musicale che vuole descrivere o narrare con mezzi puramente musicali, una storia basata su temi letterari, pittorici o creare un'imitazione di sonorità extramusicali come il suono di campane, canti di uccelli ecc.<ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce "Programma"</ref>
La funzione descrittiva è stata sempre uno degli scopi principali del linguaggio musicale, molto usata soprattutto agli inizi, prima che la musica acquisisse una propria autonomia attorno al Cinquecento. Tuttavia la musica a programma vera e propria si sviluppò agli inizi dell'Ottocento, in epoca romantica soprattutto con il [[poema sinfonico]] che poteva ispirarsi a un'opera letteraria in versi (''[[Les préludes]]'' di [[Franz Liszt]]) o in prosa (''Don Chisciotte'' di [[Richard Strauss]]), a un'opera filosofica (''Così parlò Zarathustra'' di Richard Strauss) o che voleva essere un omaggio a luoghi od occasioni particolari (''[[I pini di Roma]]'', ''[[Le fontane di Roma]]'', ''[[Feste romane (Respighi)|Feste romane]]'' di [[Ottorino Respighi]]), ma anche che voleva esprimere una puramente libera intuizione del compositore (''Una saga'' di [[Jean Sibelius]]). Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: [[Franz Liszt]]<ref> «Liszt durante una tournée in Inghilterra coniò la denominazione "piano-recital" poi universalmente adottata. Ma allora il termine era impopolare: cosa mai si poteva "recitare" su un pianoforte?» (in Luciano Chiappari, ''Franz Liszt: la vita, l'artista, l'uomo'', Edizioni "Tempo sensibile", 1987 p.124)</ref>, [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]], [[Richard Strauss]], [[Bedrich Smetana|Smetana]], [[Jean Sibelius|Sibelius]] e [[Ottorino Respighi|Respighi]].<ref>Enrico Fubini, ''Il pensiero musicale del Romanticismo'', EDT srl, 2005, pp.109-110</ref> Per l'esecuzione del poema sinfonico furono introdotte delle novità nella composizione dell'[[orchestra]] romantica che, pur mantenendo la struttura di quella classica, aumentò la presenza degli strumenti a fiato e introdusse strumenti del tutto nuovi per creare originali effetti timbrici come avvenne soprattutto nelle opere di Berlioz (autore di un famoso trattato di orchestrazione), [[Richard Wagner]], [[Gustav Mahler]] e [[Richard Strauss]]. A Wagner si deve anche l'uso del [[golfo mistico]], la buca dove siede l'orchestra, per una migliore acustica e per non ostacolare la vista completa del palcoscenico.<ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce "Orchestra"</ref>
[[File:Berlioz Petit BNF Gallica.png|upright=0.5|left|thumb|Hector Berlioz (dagherrotipo)]]
Nella prosecuzione del dibattito tra le due concezioni contrastanti sulla musica pura e su quella a programma si distinse il pensiero di Johann Carl Friedrich Triest (1764-1810) un musicologo dilettante e filosofo eclettico che nelle sue ''Bemerkungen über die Ausbildung der Tonkunst in Deutschland im achtzehnten Jahrhundert.''<ref>In ''Allgemeine musikalische Zeitung'' 3 (1801)</ref> (''Note sullo sviluppo dell'arte dei suoni in Germania nel diciottesimo secolo'') afferma il primato della musica tedesca in Europa iniziato con [[Johann Sebastian Bach]] e contrasta l'idea che la musica pura possa identificarsi con la musica strumentale e sostiene invece che la vera differenza tra le due vada ricercata sul piano estetico e non su quello pratico. Rifacendosi alla ''[[Critica del giudizio]]'' [[kant]]iana del 1790 Triest afferma che la musica pura è un «bel gioco di suoni» che realizza di per sé una finalità estetica; «di contro rendere sensibile attraverso la musica un soggetto (i suoi sentimenti e le sue azioni) ...si chiama [[musica applicata]].» come quei brani cantati in cui «il testo non dice nulla alla musica pura»<ref>J.K.F. Triest, ''Bemerkungen...'', p.228 nota</ref>
[[File:Beethovensmall.jpg|upright=0.7|thumb|[[Ludwig van Beethoven]]]]
 
Sebbene l'alternativa tra musica pura e musica a programma continuasse a porsi come chiaramente indubitabile tuttavia non mancarono confusioni ed equivoci dovuti soprattutto alla produzione di [[Ludwig van Beethoven]] che sembrava inizialmente il campione della musica pura nelle prime sinfonie, nei quartetti e nei concerti per pianoforte e orchestra. A partire però dalla [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|''Quinta'']] vi fu una svolta verso la musica a programma che trovò la sua piena realizzazione nella ''[[Sinfonia fantastica]]'' di [[Hector Berlioz]] pubblicata poco tempo dopo la [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|''Nona'' di Beethoven]].
 
In effetti il problema di fondo alla base del contrasto tra musica pura e musica a programma era quello di chiedersi se quei musicisti che accostano musica e letteratura, musica e poesia non vogliano in fondo che far entrare la vita nell'arte.<ref>Enrico Fubini, op.cit. p.113</ref> Per Schumann non vi sono dubbi l'arte non sarà più incontaminata ma avrà più significato reale. Scriveva infatti a proposito della [[Sinfonia n. 9 (Schubert)|''Sinfonia in do maggiore'']] di [[Franz Schubert]]:
[[File:Franz Schubert by Wilhelm August Rieder 1875.jpg|upright=0.7|left|thumb|Franz Schubert ritratto da [[Wilhelm August Rieder|Wilhelm Rieder]]]]
{{Citazione|...qui c'è la vita in tutte le sue fibre, l colorito sino alla sfumatura più fine, v'è significato dappertutto, v'è la più acuta espressione del particolare e soprattutto infine v'è diffuso il Romanticismo che già conosciamo in altre opere di Fr. Schubert.<ref>R.Schumann, ''La musica romantica'' op.cit. p.153</ref>}}
In base a queste considerazioni per Liszt non vi sono dubbi i grandi musicisti sono in grado di seguire alternativamente le diverse strade della musica pura e della musica a programma come ha fatto Beethoven ma quella più aderente al progresso dei tempi è quest'ultima che pur non rispettando la tradizione e non rigettando la musica pura, è ormai in grado di rispondere alle esigenze del nuovo pubblico musicale di massa.
{{Citazione|Da quando la musica gode in tutti i paesi di una diffusione generalizzata, da quando provoca, con le grandi feste, appuntamenti per migliaia di persone, ed è divenuta inseparabile da ogni cerimonia pubblica, da ogni momento di riposo e di divertimento appartenente alla sfera privata, e persino dai momenti più intimi e personali del singolo individuo, non soltanto il pubblico ha sentito l'esigenza di farsi guidare attraverso i suoi labirinti da un filo d'Arianna, ma anche gli artisti hanno imparato ad ammettere di dover garantire questo filo.<ref>F. Liszt, ''Un continuo progresso. Scritti sulla musica'' a cura di G.Kroo, Milano, Ricordi-Unicopli 1987, p.322</ref> }}
 
== Note ==
<references group=""></references>
 
== Bibliografia ==
=== Classica ===
* ''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo'' - [[Giovanni Berchet]]
* ''Avventure letterarie d'un giorno'' - [[Pietro Borsieri]]
* ''Intorno all'ingiustizia di alcuni giudizi letterari'' - [[Ludovico Di Breme]]
* ''Prefazione al Cromwell'' - [[Victor Hugo]]
* ''Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica'' - [[Giacomo Leopardi]]
* ''[[s:Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio|Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio]]'' - [[Alessandro Manzoni]]
* ''Sermone sulla Mitologia'' - [[Vincenzo Monti]]
* ''Polline'' in "Athenäum" - [[Novalis]]
* ''El Romanticismo'' - [[Carlo Porta]]
* ''Della poesia considerata rispetto alle diverse età delle nazioni'' - [[Gian Domenico Romagnosi]]
* ''Frammenti'' - [[Friedrich von Schlegel]]
* ''Idee elementari sulla poesia romantica'' e ''Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo'' - [[Ermes Visconti]]
* ''Ballate liriche'' - [[William Wordsworth]] - [[Samuel Taylor Coleridge]]
* ''[[Lo studente di Salamanca]]'' - [[José de Espronceda]]
 
=== Critica ===
* S. Battaglia, ''Introduzione al Romanticismo italiano'' Napoli, Liguori, 1965.
* A. De Paz, ''La rivoluzione romantica. Poetiche, estetiche, ideologie'', Napoli, Liguori, 1984.
* A. De Paz, ''Europa romantica. Fondamenti e paradigmi della sensibilità moderna'', Napoli, Liguori, 1994.
* M. Fubini, ''Il Romanticismo italiano'' - Bari, Laterza, 1953.
* R. Haym, ''La Scuola romantica: contributo alla storia dello spirito tedesco'' [1870], Napoli, Ricciardi, 1965.
*G. Moretti, ''Heidelberg romantica. Romanticismo tedesco e nichilismo europeo', Napoli, Guida, 2001.
* M. Pagnini ''Il Romanticismo'', Bologna, Il Mulino, 1986.
* M. Puppo, ''Romanticismo italiano e Romanticismo europeo'', Milano, IPL, 1985.
* P. Quaglia, ''Invito a conoscere il Romanticismo'', Milano, Mursia, 1987.
 
== Voci correlate ==
* [[Arte romantica]]
* [[Concezione romantica della storia]]
* [[Idealismo]]
* [[Musica romantica]]
* [[Positivismo]]
* [[Sturm und Drang]]
 
* [[Archivo:Commons-logo.svg|link=|alt=|20x20px]] [[Wikimedia Commons]] contiene una categoria multimediale sull''''[[c:Category:Institut Ramon Llull|Istituto Raimondo Lullo]]'''.
== Altri progetti ==
* [http://www.llull.cat/espanyol/home/index.cfm Sito dell'Istituto Raimondo Lullo]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* M. Fiorot, [http://www.ilgiardinodeipensieri.eu/storiafil/fiorot-1.htm ''Il Romanticismo inglese'']', ''in ilgiardinodeipensieri.eu. Studi di Storia della Filosofia, Dicembre 2003;
* {{cita web|http://www.elapsus.it/home1/index.php/societa/filosofia/348-la-verita-in-frantumi-romanticismo-e-tradizione-un-rapporto-controverso|La verità in frantumi: Romanticismo e Tradizione, un rapporto controverso}}
* {{cita web|http://www.poetseers.org/the_romantics/|Romanticismo letterario (poetica)|lingua=en}}
* {{en}} [http://etext.lib.virginia.edu/cgi-local/DHI/dhi.cgi?id=dv4-26 ''Dictionary of the History of Ideas''], Romanticismo
* {{en}} [http://etext.lib.virginia.edu/cgi-local/DHI/dhi.cgi?id=dv4-27 ''Dictionary of the History of Ideas''], Romanticismo in politica
* {{Thesaurus BNCF}}
* Giulio Carlo Argan et al., «[http://www.treccani.it/enciclopedia/romanticismo_(Enciclopedia-Italiana)/ ROMANTICISMO]» la voce nella ''Enciclopedia Italiana'', Volume 30, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
* Italo Pantani, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/romanticismo_res-d951a5f6-9bc7-11e2-9d1b-00271042e8d9_(Enciclopedia-Italiana)/ ROMANTICISMO]» la voce nella ''Enciclopedia Italiana - VII Appendice'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
 
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