Italiani nella Legione straniera francese e Fitzwilliam: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati del New Hampshire}}
{{E|Non si capisce perché gli italiani che hanno servito nella legione straniera francese debbano essere enciclopedici. Possono esserci sicuramente personalità di rilievo ma in tal caso si dovrebbero fare pagine biografiche, e non di raccordo come questa, che racchiude militari di ogni grado e che hanno ricoperto ruoli non enciclopedici secondo le nostre convenzioni. Oltretutto così facendo la voce è anche localistica. Si può salvare l'incipit, integrabile o nella [[Legione straniera francese]] o in un'ipotetica [[Stranieri arruolati nella legione straniera francese]]|guerra|gennaio 2013}}
{{Divisione amministrativa
{{Quote|Legionario un giorno, legionario per sempre!|Motto dei legionari}}
|Nome = Fitzwilliam
|Nome ufficiale =
|Panorama = Third Fitzwilliam Meeting House and Common, Fitzwilliam, New Hampshire.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma =
|Stato = USA
|Grado amministrativo = 3
|Tipo =
|Divisione amm grado 1 = New Hampshire
|Divisione amm grado 2 = Cheshire
|Voce divisione amm grado 2 = Contea di Cheshire (New Hampshire)
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Altitudine = 340
|Superficie = 93.24
|Note superficie =
|Abitanti = 2307
|Note abitanti = {{cita web|url=http://factfinder.census.gov/servlet/SAFFPopulation?_event=Search&geo_id=06000US3300519140&_geoContext=01000US%7C04000US33%7C05000US33005%7C06000US3300519140&_street=&_county=Fitzwilliam&_cityTown=Fitzwilliam&_state=04000US33&_zip=&_lang=en&_sse=on&ActiveGeoDiv=geoSelect&_useEV=&pctxt=fph&pgsl=060&_submenuId=population_0&ds_name=null&_ci_nbr=null&qr_name=null&reg=null%3Anull&_keyword=&_industry=|lingua=en|titolo=Stima al 1 luglio 2009 dell'U.S. Census Bureau|accesso=29-07-2010}}
|Aggiornamento abitanti = 1º luglio 2009
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario = -5
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Cheshire-Fitzwilliam-NH.png
|Didascalia mappa =
}}
 
'''Fitzwilliam''' è un comune degli [[Stati Uniti d'America]] facente parte della [[Contea di Cheshire (New Hampshire)|contea di Cheshire]] nello [[Stato federato degli USA|stato]] del [[New Hampshire]].
La presenza degli '''italiani nella [[Legione straniera francese]]''' è sempre stata numerosa. Dal 1831 ai giorni nostri vi servirono circa in sessantamila. Ex ufficiali o soldati dell'esercito napoleonico<ref>Joseph Bernelle e Augusto de Colleville, ''Storia dell'antica legione straniera creata nel 1831'', 1852.
</ref>, patrioti del Risorgimento, aristocratici, criminali incalliti, [[antifascisti]], ebrei perseguitati dalle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]], [[anarchici]], [[fascisti]], repubblichini e avventurieri, cercarono tutti rifugio o azione sotto il kepì bianco.
 
== Note ==
[[File:Gen Tresti e gen Franceschi.jpg|thumb|250 px|Vicenza 2004. A destra il generale Franceschi, ex comandante della Legione straniera, e alla sua destra il generale a riposo dell'esercito francese [[Vittorio Tresti]]]]
<references/>
Nel corso della prima guerra mondiale un'intera unità fu composta interamente da italiani: la [[Legione garibaldina]]. Nel [[1939]] si arruolarono nella Legione 639 italiani, mentre dal 1944 al [[1954]], anno della caduta della fortezza di [[Dien Bien Phu]], circa 10.000 italiani erano stati arruolati nella Legione straniera e per la maggior parte erano emigrati clandestinamente in [[Francia]]. Alla caduta della fortezza oltre 5.000 legionari italiani combattevano nella [[guerra d'Indocina]], più di un migliaio erano i prigionieri di guerra italiani dei [[Viet Minh]] e oltre 1.300 erano i caduti in combattimento dal [[1946]]<ref>Sandro Rinauro, ''Geografia, dimensioni e vicende dell'emigrazione clandestina italiana nel secondo dopoguerra'', Milano 2006</ref>
 
== Altri progetti ==
In una seduta del parlamento italiano del [[1950]] un deputato affermava: «Vedete, l'espressione vi potrà sembrare forte, ma al riguardo posso citarvi un giornale che si pubblica a [[Roma]], un giornale che sostiene con entusiasmo la vostra attuale politica militare; mi riferisco al giornale di Santi Savarino. In questo giornale, proprio ieri, a proposito delle truppe francesi in [[Indocina]], della Legione straniera in [[Indocina]] (nella quale noi sappiamo quanti "poveri cristi" italiani siano andati a finire, e per quali ragioni si è scritto: "Finora, si è detto troppo poco che migliaia di italiani si battono contro i rossi in Indocina. E si battono nella Legione straniera! Dunque, si battono nella parte più coloniale delle truppe coloniali della [[Francia]]! Di questi ci si fa vanto!»<ref>Atti Parlamentari - 22727 - Camera dei Deputati Discussioni -'' 'Seduta di venerdì 13 ottobre 1950''.</ref>.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Tra i legionari italiani con più decorazioni militari spiccano il romano Giovanni Bettazzi e il trapanese [[Francesco Panitteri]] combattenti nella [[guerra d'Indocina]], mentre il veterano più anziano fino al 2010 era il sottufficiale Federico Colombatto, classe [[1913]] di [[Ivrea]], arruolatosi nella Legione nel [[1935]] e deceduto a [[Caluso]] nel 2010<ref>Nino Arena, ''Marcia o crepa. Storia della Legione Straniera 1831-2002'', Ermanno Albertelli editore, Parma 2003, pag. 261.</ref> e, infine, il legionario che ha raggiunto il grado più elevato di [[generale di divisione]] è stato il piemontese [[Vittorio Tresti]], arruolatosi nell'ottobre del [[1958]].
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
Nel [[1998]] i legionari italiani erano circa sessanta<ref>Lattanzi Benedetto, ''Vieni nella Legione e girerai il mondo con un bianco kepi'', articolo del [[Corriere della Sera]] del 16 gennaio 1998.</ref> mentre nel [[2008]] gli italiani arruolati ammontavano, secondo fonti ufficiali del Corpo, a circa una cinquantina di unità, la maggior parte sottufficiali e graduati.<ref>* Articolo del "Corriere della Sera" sugli italiani della Legione straniera nel 2008. [http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/27/Italiani_con_kepi_Addio_passato_co_9_080227004.shtml]</ref>
{{Portale|Stati Uniti d'America}}
[[File:Colombatto con il gen Franceschi.jpg|right|thumb|200 px|Vicenza 2004. Il generale Franceschi a colloquio con l'ex legionario Federico Colombatto]]
 
[[Categoria:Comuni del New Hampshire]]
==Dal 1831 al 1913==
* '''[[Andrea Ferrari (generale)|Andrea Ferrari]]''' ([[Napoli]], [[1770]] – [[Terracina]], [[1849]]), patriota e generale pontificio. Ex ufficiale della cavalleria napoleonica, in Italia partecipò ai moti rivoluzionari del [[1820]] in seguito ai quali fu costretto a rifugiarsi all'estero tra le file dei costituzionali francesi arruolandosi poi, nel [[1831]], nella neonata [[Legione straniera francese]] con il grado di [[tenente]] aiutante maggiore. Combattente nella campagna d'[[Algeria]], Andrea Ferrari percorse tutti i gradi, fino a quello di [[tenente colonnello]] comandante la Legione stessa, distinguendosi per singolare fermezza di carattere ed esemplare valore. Passata la Legione al servizio della [[Spagna]], comandò come colonnello nella guerra contro i Carlisti; ed il [[26 aprile]] [[1836]] rimase ferito a Tirapegni, ove ebbe luogo uno dei combattimenti più gloriosi di quella campagna. Sciolta la Legione nel [[1838]] a causa della decimazione della truppa per malattia, rientrò in Francia, ove rimase in servizio del Corpo col grado di [[tenente colonnello]] fino al [[1844]], quando chiese di essere messo a riposo.
 
[[Immagine:Arese Francesco.gif|thumb|140 px|Il senatore Francesco Arese Lucini]]
* '''[[Francesco Zola|Francesco (Francois) Zola]]''' ([[Venezia]], [[1795]]-[[Aix-en-Provence]], [[1847]]), padre del celebre romanziere [[Émile Zola]]. Frequentò l'accademia militare a [[Pavia]], [[Parigi]] e Modame dal [[1810]] al [[1812]], dalla quale uscì con il grado di [[sottotenente]] dell'artiglieria a cavallo dell'esercito imperiale francese del principe [[Eugenio di Beauharnais]]. Alla caduta di [[Napoleone Buonaparte]], servì, dal [[1815]] al [[1821]], in un reggimento dell'esercito austriaco. Tra il 1817 e il 1818 frequentò l'[[università di Padova]] ove si laureò in ingegneria. Francesco Zola "''è un tipo avventuriero alla [[Stendhal]], appassionato sino alla follia del proprio lavoro''" (A. Lanoux). Di idee politiche liberali, [[carbonaro]] e [[massone]], lasciata la carriera militare, nel [[1830]] si recò in [[Austria]] dove, come ingegnere capo, progettò la costruzione della ferrovia [[Linz]]-[[Budweis]], che è considerata la prima linea ferroviaria del continente europeo, esclusa l'Inghilterra. Lavorò in [[Olanda]], Inghilterra e, infine, in Francia, dove tra il luglio del 1831 e il 1833 prestò servizio nella neonata Legione partecipando alla conquista dell'Algeria. Arruolato come [[sottotenente]] ad [[Algeri]], lo Zola si innamorò di una donna maritata e per lei commise un furto in un negozio di abbigliamento. Scoperto, le autorità militari per ordine del Duca di Rovigo, obbligarono il capitano Zola alle dimissioni dalla Legione. Era il [[15 gennaio]] [[1833]]. Congedato suo malgrado si stabilì a [[Marsiglia]] e poi a [[Parigi]]. Nel [[1843]] progettò la costruzione del canale di [[Aix-en-Provence]]. Morì il [[27 marzo]] del [[1847]] lasciando la famiglia in ristrettezze economiche.<ref>[http://www.testamentdespoetes.be/emilezola.htm Biografia in francese di Francesco Zola]</ref>
[[Immagine:Vimercati Ottaviano.gif|thumb|right|140 px|Il senatore Ottaviano Vimercati]]
 
* '''[[Filippo Agresti]]''' (Napoli, 1797&nbsp;– Napoli, 1865), patriota. Si arruolò nella Legione nel 1831 e combatté in Algeria.
 
* '''[[Raffaele Poerio]]''' (Catanzaro, 1792 - Torino, 1853), patriota. Figura tra le più rappresentative degli italiani nella Legione. Esule in Francia si arruolò nel Corpo nel [[1832]] assumendo il comando del V Battaglione. Servì per diciassette anni fino a raggiungere il grado di [[colonnello]].
 
* '''[[Francesco Arese (senatore)|Francesco Arese Lucini]]''' (1805-1881), [[patriota]] e senatore del Regno. Nato a Milano il [[14 agosto]] [[1805]], fu nominato [[senatore]] il [[26 novembre]] [[1854]], morì a Milano il [[25 maggio]] [[1881]]. Ricco patrizio milanese, fu esule per motivi politici fin dal 1831 in Francia. Nel 1832 fu volontario nella Legione a servizio della Francia nella campagna di conquista dell'[[Algeria]]. Francesco Arese Lucini fu uno dei principali promotori delle [[Cinque giornate di Milano]] nel [[1848]]. Dopo la rioccupazione austriaca del suo paese riparò in Piemonte nel [[Regno di Sardegna]] dove ottenne la cittadinanza sarda. Colle sue relazioni di dimestichezza antica con [[Napoleone III di Francia]], imperatore dei francesi, si adoperò efficacemente per l'alleanza della Francia col [[Piemonte]] nella guerra del [[1859]]. Legato in amicizia coi più eminenti uomini politici d'Italia ebbe molta parte fra i più benemeriti del suo Risorgimento. Fu vicepresidente del senato nelle due sessioni 1863 e 1873-74.
 
* '''[[Sebastiano Montallegri]]''' ([[Faenza]], [[1784]] – [[Spagna]], [[1839]]) è stato un patriota e militare italiano, ex ufficiale napoleonico partecipò ai moti romagnoli del [[1831]]-[[1832]], costretto all’esilio nel [[1833]] riparò nella Legione con il grado di [[capitano]], tra le cui file trovò la morte nella prima guerra carlista di Spagna nel [[1839]].
 
* '''[[Carlo Pepoli]],''' letterato e patriota.
 
* '''[[Ugo Pepoli]]''' (1818-1896), patriota. Nato il 13 ottobre 1818 pertecipò, nel 1843, alla spedizione Ribotti e, a causa di questo, fu costretto all'esilio in Francia. Entrò quindi nelle Legione e prestò servizio in Algeria sotto gli ordini del colonnello [[Raffaele Poerio]]. Partecipò alle campagne del 1848 e 1849 e, dopo di esse, tornò esule in Francia. Nel 1855 prese parte alla [[guerra di Crimea]] e, sempre lo stesso anno, entrò a far parte del [[1º Reggimento straniero]] della Legione Anglo-italiana col grado di capitano e vi militò fino al suo scioglimento l'anno successivo. Nel 1859 entrò nell'esercito dell'Italia centrale e poi in quello italiano, raggiungendo il grado di generale. Nel 1876 fu nominato da Vittorio Emanuele II, di motu proprio, suo aiutante di campo onorario. Morì nel 1896.
[[Immagine:Carlo pisacane.jpg|thumb|140 px|[[Carlo Pisacane (patriota)|Carlo Pisacane]]]]
 
* '''Girolamo Borgazzi''' (Milano, 1808-1848), patriota, nel [[1829]] emigrò in Francia. Nel 1834 aderì alla "[[Giovine Italia|Giovane Italia]]" di [[Giuseppe Mazzini]] e tentò l'insurrezione della [[Savoia (dipartimento)|Savoia]]. Arrestato dalla polizia francese e deportato in [[Algeria]], si arruolò nella Legione ove combatté con coraggio al punto da guadagnarsi i gradi di [[sergente maggiore]]. Nel [[1836]] combatté, sempre con la Legione, in Spagna, fu promosso [[tenente]] e ottenne altre onorificenze dalla regina [[Isabella II di Spagna]]. Nel [[1843]] lasciò la Spagna e rientrò in Italia. Assunto come ispettore delle Ferrovie durante la costruzione della [[ferrovia Milano-Venezia]], nel [[1848]] partecipò alle [[Cinque giornate di Milano]] e condusse 4.000 insorti all'assalto di Porta Comasina, dopo aver tentato di impadronirsi della polveriera di Lambrate. Dopo un violentissimo assalto fu colpito da una palla al petto e morì.
 
* '''Domizio Regnoli''' (Milano, [[17 novembre]] [[1811]] - [[18 giugno]] [[1876]]), [[patriota]]. Ebbe parte attiva nei moti del 1831, combatté al monte di [[Cesena]] il [[20 gennaio]] [[1832]]. Incarcerato e rilasciato andò esule in Francia, ove si arruolò nella Legione nella quale combatté e fu ferito in [[Algeria]]. Rientrato in Italia partecipò alle campagne del [[1848]]-[[1849]]. Nella difesa di [[Vicenza]], il 10 giugno 1849, rimase ferito e meritò per i suoi atti di valore di essere citato all'ordine del giorno.
 
* '''[[Augusto Anfossi]]''' (1812-1848) di [[Nizza]]. Esule dal [[Regno di Sardegna]] dopo il [[1831]], si arruolò nella Legione, poi emigrò in [[Egitto]], raggiungendo il grado di [[colonnello]] dell'esercito di [[Ibrahim Pascià]]. Accorse in Italia alle prime avvisaglie di libertà, e trovò morte a [[Milano]] nella quarta giornata di quella storica lotta.
 
* '''[[Giovanni Andrea Pieri]]''', patriota, partecipò all'attentato a [[Napoleone III di Francia]]
 
* '''Giuseppe Broggi''' (Milano, 1814-1848), [[patriota]]. Esule in Francia combatté in [[Algeria]] nella Legione. Rientrato in Italia fu una delle prime vittime delle "[[Cinque Giornate di Milano]]", combattendo a Porta Orientale.
[[Immagine:FORTUNATOMARAZZI.jpg|thumb|140 px|Il tenente generale [[Fortunato Marazzi]] nella prima guerra mondiale.]]
 
* '''Giovanni Gervasoni''' ([[Crema (Italia)|Crema]], [[1816]] - [[Ancona]], [[1849]]) [[patriota]]. Nacque a Crema il [[30 aprile]] [[1816]]. Sacerdote, abbandonò la veste talare e si arruolò nella Legione. Combatté in [[Algeria]] distinguendosi per valore nei combattimenti a cui prese parte. Uccise in duello un ufficiale dal quale era stato pesantemente offeso. Emigrato in Spagna, nel [[1848]] rientrò a [[Bologna]] combattendo nel [[Battaglione Universitario Romano]] come [[tenente]]. Morì l'[[8 luglio]] [[1849]] a causa di una ferita riportata in un'azione militare sul monte Marino nei pressi di Ancona.
 
* '''[[Ottaviano Vimercati]]''', [[aristocratico]] di [[Milano]], [[diplomatico]] e senatore del [[Regno d'Italia]]. Si arruolò nella Legione nel 1841 e come ufficiale comandante di un reparto di [[Spahis]] algerini partecipò alla conquista di Deida e [[Mascara (Algeria)]], ove per il coraggio dimostrato fu decorato della [[Legion d'onore]]. Nel 1859, come ufficiale di stato maggiore del generale [[François Certain de Canrobert]], prese parte alla [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]] e fu il primo soldato ad entrare nella città di [[Crema (Italia)|Crema]] liberata dagli austriaci.<ref>Andrea Saccoman, ''Aristocrazia e politica nell'Italia liberale. Fortunato Marazzi militare e deputato (1851-1921),'' Edizioni Unicopli, 2000 e F. Fadini e M. Mazziotti, ''Ottaviano Vimercati Il Primo Lombardo (1815-1879)''</ref><ref>[http://www.lionsclubcremahost.org/edit2.htm Lions Club Crema Host<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* '''[[Carlo Pisacane (patriota)|Carlo Pisacane]]''', patriota. Prestò servizio come ufficiale nella Legione, tra il 1847 e il 1848.
 
* '''Natalino De Filippi''' ([[Torino]], 1827-1898), patriota. Prestò servizio nella Legione dal marzo del [[1847]] al giugno del 1848. Caporale furiere del 2º Reggimento straniero prese parte alla campagna del Rissodor e di [[Essaouira|Mogador]]. Tornato in Italia allo scoppio della [[prima guerra di indipendenza]], combatté nella campagna dell'Italia meridionale del [[1860]] con i volontari di [[Giuseppe Garibaldi]], nella [[terza guerra di indipendenza]] del [[1866]], ove fu decorato della [[medaglia d'argento al valor militare]] per il coraggio dimostrato nella [[battaglia di Monte Suello]] con il 1º Reggimento volontari italiani e nella campagna dell'[[Agro Romano]] del [[1867]] [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/schede/defilippinatalino.htm].
 
* '''Gustavo Bertollo''' (1830-1863), morto il 30 aprile nella [[battaglia di Camerone]] in Messico e '''Lai Casimir''' (1830-?), tamburo del capitano Danjou, ferito e uno dei pochi sopravvissuti a Camerone.
[[File:Ugo Pepoli uff. 1 Reg straniero.jpg|thumb|140 px|1855. Il sottotenente Ugo Pepoli del 1º Reggimento Straniero]]
* '''Famiglia Cecconi''' di [[Lucca]]:
*Giuseppe, arruolato nella legione nel [[1832]], si congedò con il grado di [[sergente maggiore]] nel [[1863]] con 31 anni di servizio.
*Ippolito, suo fratello, caduto in combattimento nel corso della [[guerra di Crimea|presa di Sebastopoli]] nel [[1855]].
*Augusto, fratello dei precedenti, servì presso il 2º Reggimento straniero nel [[1852]], si congedò dopo 11 anni di servizio.
*Mario, figlio di Giuseppe; sergente al [[1er Régiment étranger]], ferito e fatto prigioniero nella [[Intervento francese in Messico|campagna del Messico]] nel [[1863]], evase dal campo di prigionia e, raggiunto il [[Rio Grande (fiume Stati Uniti d'America)|Rio Grande]] del [[Texas]], si trasferì a [[New Orleans]] ove fu rimpatriato. Promosso [[maresciallo|aiutante]] terminò la sua carriera militare come comandante nel [[1890]].
 
* '''[[Antonio Gomez]]''', patriota discusso. Prestò servizio nella Legione in Algeria dal maggio 1853 al giugno 1855. Il [[7 dicembre]] [[1855]] fu condannato a Marsiglia a sei mesi di carcere per abuso di confidenza, scontata la pena emigrò in Inghilterra. Nel 1858, con [[Felice Orsini]] e [[Carlo Di Rudio]] partecipò all'attentato a [[Napoleone III di Francia]]. Condannato ai lavori forzati fu poi graziato.
 
* '''[[Raffaele Cadorna]]''', generale e senatore del [[Regno d'Italia]].
 
* '''[[Francesco Saverio De Merode]]''', arcivescovo cattolico belga, fu un grande protagonista dell'urbanizzazione di Roma capitale.
 
[[Immagine:Aristide Merolli.JPG|thumb|140 px|Cerchiato, il capitano Aristide Merolli nel 1930 ca. in Marocco]]
 
* '''[[Adolfo Wolf]]''', patriota di origine prussiane e combattente in Italia nel [[1866]] con Garibaldi. Confidente di [[Giuseppe Mazzini]], si scoprì che era una spia al soldo di [[Napoleone III di Francia]].
 
* '''[[Domenico Bassetti]]''' ([[Lasino]], [[20 gennaio]] [[1820]]-[[Lakhdaria]], [[21 aprile]] [[1871]]), patriota. Combatté nella [[seconda guerra di indipendenza]] del [[1859]] nella [[battaglia di Palestro]]. Emigrato in Francia si arruolò nella Legione in Algeria, ove fondò nel [[1867]] la cittadina di Palestro, oggi [[Lakhdaria]] a circa 77 chilometri da [[Algeri]]. Qui vi morì il [[21 aprile]] del [[1871]] trucidato con tutta la popolazione, composta interamente da emigrati italiani, da arabi rivoltosi. Bassetti fu onorato con il titolo di «Eroe nazionale francese» e venne ricordato dal governo parigino con l'erezione a Palestro di un monumento, abbattuto dopo l'indipendenza algerina per costruire una moschea [http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/28-trento-rizzo-stella-domenico-bassetti_4ad2a744-d14e-11df-b040-00144f02aabc.shtml].
 
* '''Agostino Landini''' ([[Forlì]],1837-1908), [[patriota]]. Prese parte alle campagne del [[1859]] e [[1860]] fra i garibaldini. Fu ferito a [[Milazzo]] e nella [[battaglia del Volturno]], poi nel 1867 a [[Monterotondo]] e a [[Mentana (Italia)|Mentana]], infine nei Vosgi in Francia nel [[1870]]. Nel 1873 fu in Spagna combattente nel battaglione di Josè Domingo e nel 1876-1877 [[caporale]] nella Legione in [[Serbia]] e [[Montenegro]], rimanendovi fino alla proclamazione dell'indipendenza.
[[Immagine:Argonnebruno.jpg|thumb|140 px|Bruno Garibaldi, sottotenente.]]
 
* '''[[Fortunato Marazzi]]''', (Crema, [[1851]] - [[1924]]), conte, generale e deputato. Nel [[1870]], a Cagliari, disertò dalla marina militare italiana, ove prestava servizio come cadetto, per accorrere in Francia al seguito di Garibaldi. Si arruolò, dietro i consigli pressanti del padre ed i buoni uffici di politici francesi amici, nella Legione. Combatté nella guerra franco-prussiana del 1870-1871 come [[sottotenente]] a titolo straniero e con una ferma per la durata della guerra. Partecipò alla liberazione di Parigi dai "Comunardi", ove fu promosso al grado di [[tenente]] per merito nel febbraio del 1872 e nella campagna di conquista dell'Algeria.
 
* '''[[Aristide Merolli]]''' ([[San Giovanni]], [[1885]]-[[1947]]). È annoverato tra le figure eroiche del Corpo. Emigrato in Francia nel [[1911]], si arruolò nella Legione. Addestrato a [[Sidi Bel Abbes]], l'anno seguente fu trasferito in [[Marocco]] come [[caporale]] al 1º reggimento di marcia del 1° RE. Ferito gravemente nel combattimento di Sidi Belkacem nel giugno [[1914]], il Merolli fu promosso al grado di [[sergente]]. Nel 1916 fu trasferito sul fronte francese e per il valore dimostrato fu decorato della Medaglia militare e promosso [[sottotenente]]. Alla fine della guerra fu trasferito in [[Marocco]], ove imperversava la ribellione delle tribù locali, assegnato al 3 REI e poi al 1° RE, si meritò quattro citazioni e la medaglia della [[Legion d'onore]]. Promosso [[capitano]], nel [[1925]] rientrò a [[Sidi Bel Abbes]] con incarichi amministrativi. Nel 1934 fu nuovamente in azione in Marocco e, infine, nel 1938 fu congedato. Aristide Merolli, nel [[1937]], pubblicò le sue esperienze di legionario in: "''La grenade héroique. Avan la tourmente''", Ed. A. Moynier, [[Casablanca]], Fès, 1937.<ref>[http://www.lalegionetrangere.fr/merolli.php Biografia in francese del capitano Aristide Merolli]</ref><ref>"Le pavillon "Capitaine Merolli", in "Kèpi Blac", n° 646, [[Aubagne]], luglio 2003, pag. 7.</ref>
[[Immagine:Costante garibaldi.JPG|thumb|140 px|L'aiutante capo Costante Garibaldi.]]
 
===Dal 1914 al 1918===
 
* '''[[Peppino Garibaldi]]''', comandante la [[Legione Garibaldina]] in Francia nel [[1914]];
* '''Ricciotti Garibaldi''' ([[1881]]-[[1951]]), capitano;
* '''[[Sante Garibaldi]]''' ([[1885]]-[[1946]]), tenente;
* '''Bruno Garibaldi''' ([[1889]]-[[1914]]), sottotenente;
* '''Costante Garibaldi''' ([[1891]]-[[1915]]), aiutante capo;
* '''[[Ezio Garibaldi]]''' ([[1894]] – [[1971]]), aiutante.
Tutti nipoti dell'Eroe e figli di [[Ricciotti Garibaldi]]. Ufficiali e sottufficiali della [[Legione Garibaldina]], facente parte del IV Reggimento del [[1º Reggimento straniero]]. Bruno e Costante caddero in combattimento nel 1914-'15 nelle [[Argonne]].
 
* '''[[Ricciotto Canudo]]''' (1877-1923), poeta e scrittore. Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], nell'agosto del [[1914]] si arruolò nella Legione e, come tenente a titolo straniero, fu aggregato alla [[Legione Garibaldina]] raggruppata nel IV Reggimento di marcia del 1º reggimento della Legione. Combatté nelle [[Argonne]] e nel 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia e il conseguente scioglimento dei garibaldini, fu distaccato a [[Orano]] presso il 2º reggimento straniero. Nominato capitano fu distaccato al 1º reggimento di marcia d'Africa e ottenne il comando di una compagnia di [[zuavi]] operante sul fronte d'Oriente, in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]] e nei [[Dardanelli]]. Ferito in combattimento ebbe numerose decorazioni al valor militare.<ref>[http://amalep.free.fr/le/grands/canudo/canudo02.htm Note biografiche in francese di Ricciotto Canudo]</ref>
[[Immagine:Enry Lentulo.jpg|thumb|140 px|L'ufficiale medico [[Henri Lentulo]] nel 1914]]
 
* '''Fausto Zonaro''', sottotenente del IV Reggimento di marcia del 1° RE ([[Legione Garibaldina]]). Figlio primogenito del noto pittore [[Fausto Zonaro]] cadde in combattimento il 5 gennaio del 1915 nella Foresta delle [[Argonne]].
* [[Curzio Malaparte]], volontario nella [[Legione Garibaldina]] nel 1914.
 
* '''[[Henry Lentulo]]''' ([[Nizza]], 17 novembre 1889-[[Gap (Francia)|Gap]], 27 gennaio 1981), è stato un pioniere dell'[[odontoiatria]]. Nato a [[Nizza]] da genitori italiani di origine piemontese, il padre Gaetano era nativo di [[Ceva]] mentre la madre Caterina Operti di [[Cuneo]], nel 1912 si laureò all'università reale di [[Torino]] chirurgo dentista. Di idee politiche socialiste, nell'agosto del 1914, si arruolò nella Legione nel 1º reggimento di marcia, come legionario di seconda classe. Nell'ottobre dello stesso anno fu distaccato presso la [[Legione Garibaldina]] del IV Reggimento di marcia del 1° RE, come medico ausiliario. Nell'aprile del 1915 con lo scioglimento dei garibaldini, Lentulo fu destinato al 2º Reggimento straniero a [[Orléans]] e successivamente al 359º reggimento di fanteria. Nel luglio 1916 combatté a [[Verdun]] e nel 1918 fu destinato a Milano per organizzare il Centro di Chirurgia maxillo-facciale. Fu nominato cavaliere della Legione d'onore e decorato della Croce di guerra con la stella di bronzo. Autore di numerosi scritti scientifici, si naturalizzò francese solamente nel 1925.<ref>[http://www.bium.univ-paris5.fr/sfhad/vol5/art03/corps.htm Biografia in francese di Henry Lentulo]</ref>
 
* '''Clodomiro Natoli''' (1893-1917), figlio di [[Luigi Natoli]] autore de "''I Beati Paoli".'' Di fede repubblicana, nel 1914 si arruolò a Parigi nella [[Legione Garibaldina]]. Sopravvissuto ai combattimenti nelle [[Argonne]], nella primavera del 1915 fu trasferito in Italia e combatté nell'esercito italiano sul [[Carso]], come [[sottotenente]]. Morì durante un'esercitazione militare nel [[1917]] colpito al cuore da una scheggia di bomba a mano.
 
* '''[[Lazzaro Ponticelli]]''': è stato uno degli ultimi combattenti sopravvissuti della [[Grande Guerra]]. Nel 1914 fu incorporato nella [[Legione Garibaldina]], esattamente nel terzo battaglione, decima compagnia, del IV Reggimento di marcia al comando del capitano Antonio Bruera.
 
* '''Camillo Barany Hindard''' (Lodi, 1889-Etiopia, 1936). Nel 1914 si arruolò nella [[Legione Garibaldina]] a Parigi e fu incorporato nel IV Reggimento di marcia della Legione. Combatté nelle [[Argonne]]. Decorato alla memoria della [[medaglia d'oro al valor militare]] durante la campagna dell'Africa Orientale del 1936.
 
* '''[[Gabriele Foschiatti]]''' (Trieste, 1889-[[Dachau]], 1944). Volontario nel 1914 nella [[Legione Garibaldina]] combatté nelle [[Argonne]]. Partigiano [[irredentista]], mazziniano, nel 1943 fu deportato nel campo di sterminio nazista a [[Dachau]], ove morì.
 
* '''Camillo Marabini''' ([[Camerino]]-Parigi, 1965), mazziniano, scrittore e uomo politico. Nel 1914 si arruolò a Parigi nella [[Legione Garibaldina]] come tenente, poi promosso per merito [[capitano]].
 
* '''[[Friedrich Glauser]]''', scrittore di origine svizzera ma deceduto in Italia.
 
==Dal 1930 al 1938==
 
[[Immagine:Del favero.jpg|thumb|160 px|Il legionario Dino Del Favero caduto in combattimento a [[Keren]] nel 1941]]
* '''Duilio Lagazzi''' ([[Castello di Serravalle]], [[25 gennaio]] [[1902]]-?), [[antifascista]]. Fornaciaio iscritto al [[Partito Socialista Italiano]], emigrò in Francia nel [[1930]] e si arruolò nella Legione. Dopo il rimpatrio in Italia fu sottoposto a sorveglianza speciale da parte della polizia fascista fino al 1937, quando fu radiato dall'elenco dei sovversivi.<ref>Dizionario biografico ''"Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945)",'' a cura di Albertazzi, Arbizzani e Onofri.</ref>
* '''Dino Del Favero''' ([[Venezia]], [[31 maggio]] [[1910]]-[[Keren]], [[15 marzo]] [[1941]]). Emigrato in [[Francia]] si arruolò nella Legione a [[Gap (Francia)|Gap]] nel settembre del [[1931]]. Dopo un periodo di addestramento a [[Sidi Bel Abbes]] in Algeria, fu assegnato al 1° REI in [[Marocco]] ove partecipò al combattimento di Koucer nel settembre del [[1933]]. Nel [[1935]] fu distaccato al 3° REI. Nel 1938 sottoscrisse un nuovo arruolamento di cinque anni. Nel [[1940]], caporale della 13ª D.B., prese parte alla campagna di [[Norvegia]] combattendo a Bjervik e a [[Narvik]] il 28 maggio rimanendo ferito. Evacuato in [[Inghilterra]], Favero aderì alle Forze francesi libere di [[Charles de Gaulle]]. Nel settembre del 1940 fu trasferito a [[Dakar]] in vista della campagna d'[[Africa]] contro le truppe dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. In [[Eritrea]] combatté contro le truppe italiane e a [[Keren]], il [[15 marzo]] [[1941]], fu ucciso in combattimento. Fu decorato alla memoria da [[Charles de Gaulle]], ''Compagnon de la Liberation'' (23 giugno 1941), Croce du Guerra 39/45 (due citazioni), Croce di combattente e Medaglia dei feriti.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/269.html Biografia in francese del legionario Dino Del Favero]</ref>
[[Immagine:Bruschi.jpg|thumb|160 px|Il sergente Augusto Bruschi caduto in combattimento a Keren nel 1941]]
* '''[[Silvano Ceccherini]]''' (Livorno, 1915-1974), scrittore.
* '''Vittorio Landini''' ([[Pianoro (Italia)|Pianoro]], 24 ottobre 1902-?), antifascista. Operaio verniciatore, nel 1922 fu espulso dall'Avanguardia fascista e nel 1930 emigrò clandestinamente in Francia. Nel 1936 si arruolò nella Legione. Nel 1934 fu classificato dalla polizia fascista come comunista e fu emesso un mandato di cattura in caso di un suo rientro in Italia.<ref>Dizionario biografico ''"Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945'')", a cura di Albertazzi, Arbizzani e Onofri.</ref>
* '''[[Ilo De Franceschi]]''' ([[Trieste]], 1903-1985), [[antifascista]]. Nato in una famiglia aristocratica triestina, alla fine degli anni venti, a causa della sua opposizione al [[fascismo]], fu imprigionato. Nel 1937, a 34 anni d'età, si arruolò nella Legione per una delusione amorosa. In servizio in [[Marocco]], il 19 dicembre del 1938 iniziò casualmente una relazione epistolare che durò due anni, con Madeleine Alain, una ragazza francese. Il contenuto di queste lettere sarà poi pubblicato da Ariane Ascaride in ''Ecrivez-moi, Madeleine'', Editions de l'Aube, nel 1989. Nel 1971 a Parigi, al Circolo degli Amici dell'[[Unesco]], Ilo De Franceschi presenterà il libro di Alfredo Seriani (1923-2005) intitolato: ''Gita sull'altopiano''.[[Immagine:Carletto.JPG|thumb|160 px|Il sergente-capo Mario Carletto caduto in combattimento nel 1946 in Indocina]]
* '''Alfonso (Alphonse) Bachetti''' (1902-[[Besançon]], 1969). Nato in Italia emigrò in Francia a [[Besançon]] nel 1913 lavorando come operaio forestale. Nel 1938 si arruolò nella Legione a [[Sidi Bel Abbes]], ferito in [[Norvegia]] nel giugno 1940. Alla resa della Francia raggiunse le Forze francesi libere di [[Charles de Gaulle]] a Londra per combattere i nazisti. Partecipò alla campagna di [[Siria]], Egitto, Libia, Tunisia, Italia e alla liberazione della Francia. Nel 1947 ottenne la cittadinanza francese.<ref>[http://migrations.besancon.fr/index.php?option=com_content&task=view&id=55&Itemid=77 Biografia in francese di Alfonso Bachetti]</ref>
* '''Augusto Bruschi''' ([[Oristano]], [[8 marzo]] [[1920]]-[[Keren]], [[14 marzo]] [[1941]]). Il padre, muratore, emigrò in [[Corsica]] a [[Frasseto]]. I cinque fratelli si erano arruolati nella Legione e così anche Augusto li raggiunse nel Corpo il 2 settembre 1938 a [[Aiaccio]]. Incorporato nella 13ª D.B, partecipò ai combattimenti di Bjervik e [[Narvik]] in Norvegia. Evacuato colla sua unità in Inghilterra nel giugno 1940, aderì al movimento della [[Francia Libera]] del generale [[Charles de Gaulle]]. Nominato sottufficiale, nel settembre 1940 prese parte all'operazione "Menace" nell'Africa occidentale volta all'occupazione di [[Dakar]]. Destinato poi alle operazioni in [[Eritrea]] con la Brigata francese d'Oriente, Augusto Bruschi fu ucciso in combattimento contro le truppe italiane il 14 marzo 1941 durante un attacco teso a occupare la linea ferroviaria [[Keren]]-[[Massaua]]. Fu decorato cavaliere della [[Legion d'onore]], della Croce di Compagno della Liberazione (23.6.1941) e della Croce di guerra 39/45 con palme.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/162.html Biografia in francese di Augusto Bruschi]</ref>
* '''Mario Carletto''' ([[Limone]], [[30 dicembre]] [[1917]]-[[Indocina]], 26 marzo 1946). Emigrato in Francia, Carletto si arruolò nella Legione il 12 novembre del 1938. Dopo un periodo di addestramento a [[Sidi Bel Abbes]], nel maggio del 1939 fu distaccato al 2° REI a [[Meknes]], ove fu segnalato per il suo ottimo comportamento e promosso caporale. Trasferito al 3° REI, il 12 dicembre 1942 fu promosso sergente. Partecipò alla campagna di [[Tunisia]], d'Italia e di [[Francia]]. Promosso [[sergente]]-capo nell'aprile del 1945 fu inviato in [[Indocina]] ove morirà, il 26 marzo del 1946, in un'imboscata dei [[Viet Minh]]. Fu decorato della Croce di guerra e, postuma, della Medaglia militare, la più alta decorazione francese.<ref>Notizie tratte da "Le parrain", in "Képi blanc", n° 626, Aubagne, ottobre 2001, pag.38.</ref>
 
==Dal 1939 al 1944==
[[Immagine:Toneatti.jpg|thumb|200 px|Il legionario Ettore Toneatti caduto a [[Keren]] nel 1941]]
* '''[[Gildo Caputo]]''' ([[Parigi]], [[1904]]-[[1987]]), mercante d'arte, si arruolò nella Legione nel [[1939]].
* '''[[Giulio Cesare Silvagni]]''', antifascista. Servì nella Legione nella 13ª D.B nella campagna del nord Africa contro le truppe dell'Asse, in Italia e in Francia. Raccontò le sue esperienze di guerra in due scritti: ''"La peau des mercenaires"'' del 1954 e ''"La Légion marche sur Rome"'' nel 1961.
* '''Ettore Toneatti''' ([[Clauzetto]], [[2 dicembre]] [[1910]]-[[Keren]], [[15 marzo]] [[1941]]), [[antifascista]]. Dopo gli studi primari e un'occupazione come muratore, emigrò in Francia e il 17 maggio 1939 si arruolò nella Legione per 5 anni. Naturalizzato francese partecipò con la 13ª D.B alla campagna di [[Norvegia]] e fu ferito nel corso delle operazioni il [[6 giugno]] [[1940]]. Rimpatriato nel [[Regno Unito]], aderì al movimento della [[Francia Libera]] del generale [[Charles de Gaulle]] con lo pseudonimo di Hector Girard. Trasferito in Africa occidentale, sbarcò il [[1º gennaio]] [[1941]] in [[Camerun]]. Con la Brigata francese d'Oriente, posta agli ordini del colonnello Raoul Monclar, Ettore Toneatti prese parte, con il grado di legionario di 2ª classe della 13ª D.B, alla campagna d'[[Eritrea]] contro le truppe italiane. Morì il [[15 marzo]] [[1941]] nei combattimenti per la presa della città di [[Keren]] a l'Engiahat, ove fu sepolto. Fu decorato della Croce di Compagno della Liberazione ([[23 giugno]] [[1941]]) e della Croce di guerra 39/45 con palme.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/973.html Biografia in francese di Ettore Toneatti]</ref>
 
* '''Gigi Guadanucci''' ([[Massa (Italia)|Massa]], [[1915]]), [[scultore]]. Per motivi politici, nel [[1936]] emigrò in [[Francia]] a [[Grenoble]]. Nel [[1939]] si arruolò nella Legione ed alla disfatta della Francia entrò nella [[Resistenza francese|Resistenza]]. Rientrato in Italia tra il [[1950]] e il [[1953]], si stabilì definitivamente a [[Parigi]]. Nel 1951 vinse il ''Premio Lorenzo Vicini'' a Forte dei Marmi e il ''Premio Interregionale'' di [[Marina di Massa]]. Nel 1983 il ministro francese della cultura, Jack Lang, gli conferì il titolo di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere.
 
*'''Jean Rossi''', [[antifascista]]. Si arruolò nella Legione nel febbraio del [[1939]]. Con la 13ª D.B. prese parte alla campagna di [[Norvegia]]. Evacuato in Inghilterra aderì al movimento della [[Francia Libera]] del generale [[Charles de Gaulle]]. Trasferito in [[Camerun]], partecipò alle operazioni in [[Sudan]], [[Egitto]], Libia, alla campagna d'Italia e alla liberazione della Francia. Si congedò nel 1945. Raccontò le sue memorie di guerra in: ''"Matricule 80546. Journal de campagne d'un légionnaire italien en service de la France",'' Ouest-France, 2000.
 
* '''[[Giambattista Lazagna]]''' ([[1923]]-[[2003]]), [[antifascista]], partigiano comunista e avvocato. Nato in una famiglia appartenente all'élite genovese, antifascista e borghese con stretti legami alla nobiltà locale, Giambattista Lazagna fu giovanissimo avverso al fascismo e nel 1938 compì, d'accordo con i propri genitori, i primi studi in un Liceo di [[Nizza]] gestito dalla Curia, allo scopo di ricevere una formazione apolitica e libera. Si arruolò nella Legione poco dopo, ma nel 1942 fece ritorno a Genova. Con lo pseudonimo di "Carlo", dal 1943 al 1945, fu partigiano della divisione garibaldina "Pinan Chichero", operante nella [[Val Borbera]]. Decorato della [[medaglia d'argento al valor militare]] per meriti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Militante comunista dal 1942 al [[1972]], fu coinvolto in indagini della magistratura italiana riguardante il terrorismo brigatista.
[[Immagine:Camerini Gustavo.jpg|thumb|200 px|Il capitano Gustavo Camerini.]]
 
* '''[[Gustavo Camerini]]''' ([[Alessandria d'Egitto]], 1º settembre 1907-[[Varese]], 26 settembre 2001), [[antifascista]], ufficiale a titolo straniero e avvocato. Dopo il servizio militare effettuato in Italia nel [[1929]], proseguì gli studi universitari in giurisprudenza laureandosi avvocato. Nel settembre 1939 trovandosi a Parigi, si arruolò nella Legione e il [[1º marzo]] del [[1940]] fu promosso [[sottotenente]]. Distaccato alla 13ª D.B. combatté in [[Norvegia]]. Il 18 giugno nel Regno Unito aderì alle Forze francesi libere, ossia la [[Francia libera]], il movimento politico di [[Charles de Gaulle]] con lo pseudonimo di Clarence. Nel settembre [[1940]] partecipò alla spedizione a [[Dakar]]. Promosso tenente nel 1941, prese parte alla campagna d'[[Eritrea]] e, combattendo contro le truppe italiane, fu ferito nella presa di [[Massaua]] l'[[8 aprile]] [[1941]]. Combatté in [[Siria]], nella [[Battaglia di Bir Hakeim]], nella [[Battaglia di El Alamein]] e in [[Tunisia]]. Durante la campagna d'Italia fu ferito l'[[8 maggio]] [[1944]] a [[Pontecorvo]] e a [[Radicofani]]. Promosso per merito capitano, fu distaccato presso l'ambasciata francese a Roma, ma il [[12 ottobre]] [[1945]], a Parigi, fu congedato. Ritornato in Italia diventò avvocato della [[Corte d'appello (Italia)|Corte di Appello]] di Milano e poi della [[Corte di Cassazione]]. Fu tra le 1.038 personalità insignite della prestigiosa onorificenza dell'Ordine della Liberazione, istituita nel [[1940]] a [[Brazzaville]] da [[Charles de Gaulle]]. Inoltre è stato decorato di Comandante della [[Legion d'onore]], Compagno della Liberazione, Croce di guerra 1939-1945, Medaglia coloniale, Medaglia dei feriti, Medaglia del levante, Ordine di Sant Olaf (Norvegia) e Croce di guerra (Norvegia). Postume sono state pubblicate le sue memorie di guerra in: Gustavo Camerini,'' Ce soir nous monterons tous au paradis'', Ed. A. BarthélémY, 2002.<ref>[http://www.ordredelaliberation.fr/fr_compagnon/172.html Biografia in francese del capitano Gustavo Camerini]</ref>
[[Immagine:Bottailegionario.jpg|thumb|200 px|Il legionario [[Giuseppe Bottai]] all'atto dell'arruolamento nel 1944.]]
 
* '''[[Umberto Marzocchi]]''', militante anarchico. Si arruolò nella Legione nel 1940 e con la sconfitta della Francia, aderì alla Resistenza francese.
 
* '''Giuseppe Porcu''' ([[Dolianova]], [[Cagliari]], [[1920]]), antifascista. Militare di leva nel [[1940]], a Torino, entrò in contatto con numerosi dissidenti e incominciò a sviluppare una coscienza politica antifascista. Alla vigilia della guerra, per punizione fu trasferito in una caserma di montagna al confine con la [[Francia]], dalla quale fuggì oltrepassando la frontiera. Arruolatosi nella Legione combatté inizialmente contro i Tedeschi e poi nel [[Nord Africa]]. Ammalatosi di pleurite, ritornò in Francia, dove entrò a far parte della resistenza francese durante l'inizio dell'occupazione nazista. Arrestato, fu affidato dal [[governo di Vichy]] alle autorità italiane che lo carcerarono immediatamente. Detenuto nel settembre del [[1943]] nel carcere militare di [[Peschiera del Garda]] fu consegnato dalla [[Repubblica di Salò]] ai nazisti e deportato nel [[Campo di concentramento di Dachau]], ove trascorse due anni riescendo a sopravvivere fino alla liberazione dell'aprile del [[1945]]. Rimpatriato in Francia, lavorò successivamente nelle miniere. Attualmente risiede a [[Genk]] in [[Belgio]] ed è autore di "Gli anni sospesi", un saggio sulla sua esperienza personale di detenuto a [[Dachau]].
 
* '''Silvano Mazloum''' ([[Milano]], 16 agosto 1926-[[San Francisco]], 2008). Figlio di madre italiana e padre egiziano, compì i suoi primi studi a [[Nizza]], in Egitto al [[Cairo]] e a Milano, ma si laureò all'[[Università della California (Berkeley)]] in scienze economiche solamente a 42 anni d'età, nel [[1968]]. Nel 1943, a [[Dakar]] in [[Senegal]], si arruolò volontario nelle Forze francesi libere e transitò nella Legione aderendo così alla [[Francia libera]] di de Gaulle. Prestò servizio a [[Brazzaville]], [[Marrakech]], [[Sidi Bel Abbes]] e a Setif ottenendo la qualifica di tiratore scelto e il brevetto di [[paracadutista]]. Nel 1944 partecipò alla campagna d'Italia e dopo lo sbarco di [[Salerno]] fu alla liberazione di Roma, ove conobbe il generale [[Charles de Gaulle]]. Ritornato in [[Algeria]], nell'agosto [[1944]] fu impiegato nello sbarco in [[Provenza]] e nella campagna di Francia dove fu ferito a [[Colmar]] l'[[8 gennaio]] [[1945]]. Si congedò nel 1950 a Parigi. Arruolatosi nell'esercito americano, partecipò alla [[guerra di Corea]] e percorse tutti i gradi dei sottufficiali fino a diventare "Chief warrant officier. Si congedò nel [[1988]] ed è morto a [[San Francisco]] nel 2008.<ref>[http://www.consulfrance-sanfrancisco.org/article.php3?id_article=736 Biografia in francese di Silvano Mazloum]</ref>
 
* '''[[Marino Barreto Junior]]''' ([[Cuba]], 1925-[[Milano]], 1971), cantante di origine cubana, fu il protagonista delle estati musicali italiane dagli anni 50 fino al [[1962]]. Originario del territorio di Matanzas, nel [[1943]] fuggì di casa giovanissimo per arruolarsi nella Legione in quanto il padre lo voleva studiato dentista. Ferito in battaglia in [[Algeria]], durante la convalescenza entrò a far parte della banda musicale della Legione a [[Sidi Bel Abbes]]. Giunse in Italia nel 1948. Ritornato a [[Cuba]] si laureò in lettere, ma dopo la presa del potere nel 1959 da parte di [[Fidel Castro]], ritornò definitivamente in Italia. Morì nel 1971 di cirrosi epatica in un letto di corsia dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Cantò: "''La più bella del mondo",'' "''Arrivederci''" e "''Un'anima tra le mani''". Nel [[1958]] fu interprete di "Altagracia", il primo videoclip della storia musicale italiana.
 
* '''[[Giuseppe Bottai]]''' (1895-1958), esponente del [[Partito Nazionale Fascista]] e ministro dell'Educazione nazionale. Si arruolò nel 1944 con il consenso delle autorità politiche francesi, sotto il nome di Andrea Battaglia, nella Legione, dove rimarrà fino al 1948 e nelle cui file combatterà contro i tedeschi, inquadrato nel 1º Reggimento di cavalleria con il grado di ''brigadier chef''. Fu congedato per motivi di salute con il grado di sergente.
 
[[File:Colombatto.jpg|thumb|200 px|Magenta, 6 giugno 2004. Ex legionari dell'ANIEL ripresi dopo la sfilata in ricordo della [[battaglia di Magenta]]. Penultimo a destra Federico Colombatto, il legionario più anziano d'Italia nel 2004]]
 
===Dal 1945 al 1954===
[[File:Bezzo legionario.jpg|thumb|200 px|left|Caporal chef Ugo Bezzo nella [[guerra d'Indocina]] del 1954]]
*'''Ugo Bezzo''' nato a [[Ozzano Monferrato]] il [[27 agosto]] [[1931]]. Arruolatosi nella Legione nel [[1949]] fu assegnato al 1º Reggimento straniero di cavalleria e con esso partecipò alla [[guerra d'Indocina]] con il grado di [[caporal maggiore|caporal chef]]. Compì missioni in Algeria, [[Tunisia]] e [[Camerun]] e si salvò in Algeria in un attentato che fece saltare la jeep su cui prestava servizio con mansione di radiotelegrafista e nel quale morirono gli altri cinque soldati a bordo. Venne decorato nel [[1956]] con la ''Mèdaille Commèmorative des opèratione, securitè et maintien de l'ordre nell'Africa del Nord''. Bezzo ottenne diverse decorazioni sul campo per missioni condotte in [[Indocina]] e si congedò nel [[1957]] con il grado di [[caporal maggiore|brigadier chef]]. Morì nel [[1970]] a causa di un incidente stradale. Il fratello ha continuato a mantenere vivo il ricordo del suo valore conservando le medaglie e gli attestati conseguiti sul campo.
 
* '''Rosario Maravigna''', nato a [[Capo d'Orlando]] nel [[1925]]. Nel [[1944]] aderì al [[separatismo siciliano]] e nel 1945 si arruolò nell'[[EVIS|Esercito volontario indipendenza della Sicilia]]. Arrestato nel [[1946]] per renitenza alla leva, riuscì a fuggire e ad arruolarsi nella Legione. Fu inviato in Indocina e in Algeria. Dopo il congedo si stabilì a Montpellier.
 
* '''Luigi Riccardi''' nato a [[Ruvo di Puglia]] il [[17 ottobre]] [[1927]], arruolatosi nella Legione nel [[1945]]. Dopo un periodo di addestramento a [[Sidi Bel Abbes]] venne inviato in [[Indocina]] incorporato nella 13ª Mezza brigata. Decorato con una Croce di guerra d'argento il 30 settembre 1950, una Croce di guerra T.O.C. di bronzo il 23 giugno 1948 e infine con una Medaglia coloniale il [[15 marzo]] [[1947]]. Fu congedato nel [[1955]] e vive vicino a [[Roma]].
 
* '''Natale Campigotto''' ([[Lamon]], [[1930]]-[[1990]]). Ex [[partigiano]]-infermiere, con lo pseudonimo "Portafortuna", del Battaglione "Gherlenda" operante nella [[Valsugana]] e nel bellunese durante la Resistenza. Terminata la guerra si arruolò nella Legione combattendo in [[Indocina]].
 
* '''Fulvio Cattaneo''' ([[Curno]], [[27 novembre]] [[1927]]), [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] legionario a titolo straniero. Il [[10 settembre]] del [[1944]] si arruolò in Francia nel 26º Reggimento di fanteria delle Forze francesi interne dal quale fu congedato nell'agosto del 1945. Il [[5 febbraio]] del [[1946]] entrò nella Legione combattendo in [[Indocina]] ove fu promosso al grado di [[sergente]], decorato della Medaglia militare nel 1953 e nominato cavaliere della [[Legion d'onore]] nel 1961. Il [[1º gennaio]] [[1962]] fu promosso [[sottotenente]] e, come [[capitano]], fu congedato nel [[1972]]. Nel 1974 assunse la direzione della "Casa del legionario" di [[Auriol]], carica che mantenne fino al 1995.<ref>''La Maison du légionnaire à Auriol change de directeur ou 27 plus 25 = 52...,'' in "Képi blanc", n° 600, Aubagne, maggio 1999.</ref> Nel maggio 2012 è stato nominato Grande ufficiale dell'ordine della [[Legione d'onore]].
 
* '''Arsenio Boschetti detto "Corea"''' (classe [[1921]]) di [[Bolzano]]. Si arruolò nella Legione nel [[1947]] con Beniamino Leoni e combatté in [[Indocina]].<ref>[http://altoadige.repubblica.it/dettaglio/Il-bolzanino-vietcong/1330946 Biografia di Arsenio Boschetti a cura del quotidiano "L'Adige"]</ref>
 
* '''Beniamino Leoni''' ([[Bolzano]], [[1924]]-[[11 settembre]] [[2001]]). [[Volontario di guerra|Volontario]] in [[Grecia]] durante la [[seconda guerra mondiale]], partigiano nella Resistenza, autista di [[Tazio Nuvolari]] nel dopoguerra e minatore in Francia a [[Billy-Montigny]]. Leoni, nel [[1944]], fu istruttore nel campo di sterminio di [[Buchenwald]] della [[Hitlerjugend]] e conobbe [[Leon Blum]] e [[Mafalda di Savoia]]. Il [[9 maggio]] [[1947]] si arruolò nella Legione a [[Parigi]]. Trasferito a [[Sidi Bel Abbes]] per l'addestramento, nel dicembre fu inviato in [[Indocina]] per combattere contro la resistenza dei [[Viet Minh]]. Il [[20 marzo]] [[1948]] disertò passando tra le file degli insorti combattendo contro i francesi. Terminata la guerra nel [[1954]], passò un anno in [[Cina]], rientrato in [[Vietnam]] chiese e ottenne di essere riconsegnato ai francesi. Sottoposto alla Corte marziale a [[Saigon]] e accusato di "aiuto illegale" ai [[Viet Minh]], Leoni fu condannato a un anno di carcere. Scontata la pena e riconsegnato alla Legione, a [[Sidi Bel Abbes]] fu nuovamente condannato a tre mesi di lavori forzati ed espulso dal Corpo con disonore nella primavera del [[1957]].Fu decorato dal presidente [[Sandro Pertini]] come eroe della Resistenza.<ref>[http://altoadige.repubblica.it/dettaglio/Il-bolzanino-vietcong/1330946 Biografia di Beniamino Leoni a cura del quotidiano "L'Adige"]</ref>
 
* '''[[Beppino Goruppi]]''' ([[Trieste]], [[1930]] - [[Perugia]], [[1951]]), ex partigiano e combattente della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]], nel 1947 dopo aver emigrato clandestinamente in [[Francia]] ed esser stato arrestato dalla polizia francese, fu costretto per non esser imprigionato ad arruolarsi nella [[Legione straniera francese]] a [[Sidi Bel Abbes]] in [[Algeria]]. Combatté nella [[guerra d'Indocina]] contro i ribelli [[Viet Minh]], dai quali fu catturato nel corso di uno scontro a fuoco. Liberato in circostanze avventurose per l’intercessione di una signora italiana ivi residente, Goruppi rimpatriò a Trieste.
 
* '''Enrico (Ricu) Chiappano''' di [[Zerba]], un piccolo comune piacentino. A 8 anni d'età tentò di buttarsi dal tetto della scuola di Zerba usando un ombrello come paracadute. Nel [[1944]] aderì volontariamente all'esercito della [[Repubblica sociale italiana]] di [[Salò]] e fu catturato prigioniero degli inglesi. Terminato il conflitto si arruolò nella Legione e congedato intraprese l'attività imprenditoriale nel settore della trasformazione dello zucchero. [[Mercenario]] nel [[Congo Belga]], fino al ritorno in Italia dove, paradossi della burocrazia, fu chiamato ad assolvere al servizio militare di leva, a [[Pisa]] nei [[paracadutisti]] della "Folgore". La sua vita avventurosa è stata descritta da Riccardo Finelli in ''"Storie d'Italia. Viaggio nei Comuni più piccoli di ogni regione",'' edito da Incontri Editrice, nell'anno 2007.
 
* '''[[Franco Rizzotti]]''' ([[Novara]], [[1925]]-[[1988]]). Si arruolò nella Legione nel [[1948]] e prestò servizio a [[Sidi Bel Abbes]] in Algeria. Nel [[1949]] vinse il titolo nazionale francese delle forze armate nella categoria dei pesi medi. Congedatosi nel [[1951]], passò al pugilato professionistico.
 
* '''[[Francesco Panitteri]]''' ([[Trapani]], [[1921]]-[[1990]]). Avvocato, [[volontario di guerra]], pilota, magistrato, giornalista fu funzionario del [[Partito Fascista Repubblicano]]. Si arruolò nel [[1948]] e partecipò alla guerra d'Indocina, dove perse gamba e un braccio. Nel [[1980]], nel corso dell'anniversario della cerimonia della [[battaglia di Camerone]] a [[Aubagne]], fu il portatore della reliquia della mano di legno del capitano [[Jean Danjou]], risultando il primo italiano ad avere questo privilegio. Fondò 1978 l'Associazione nazionale ex combattenti nella Legione straniera. Nel [[1979]] fu decorato con la croce della legion d'onore.
 
*'''Giampiero Vigilanti''' (classe [[1930]]) di [[Prato]]. Nel [[1948]] si arruolò nella Legione. Nel [[1954]] partecipò alla [[guerra d'Indocina]], ove catturato dagli insorti [[Viet Minh]] fu sepolto vivo in una buca. Sopravvisse nutrendosi di scarafaggi e fu liberato dopo una settimana dai camerati legionari. Rientrato in Italia si stabilì a [[Prato]]. Suo malgrado fu coinvolto nelle indagini relative agli assassini del [[Mostro di Firenze]], ma fu completamente scagionato da ogni accusa. Ereditò da un parente americano una fortuna. La sua vita è stata narrata da [[Enrico Ruggeri]] in "''Quante vite avrei voluto. 21 storie al bivio''", edito da Rizzoli, nel 2007.
 
* '''Nello Bardi''' ([[1932]]-[[1989]]). Prestò servizio nella Legione dal [[1949]] al [[1954]] combattendo in [[Indocina]] incorporato nello squadrone L.V.T (carri anfibi Alligatori) del 1º Reggimento di cavalleria (REC). Nel [[1991]] sono state pubblicate le sue memorie legionarie in "''Des hommes simplement''".
[[File:Aubagne.jpg|thumb|200 px|[[Aubagne]], aprile 2009. L'ex sergente Aldo Nebiolo, volontario dal 1950 al '55 e oggi presidente dell'ANIEL Nord-Ovest, porta la teca di vetro contenente la reliquia della mano di legno del capitano Danjou]]
 
* '''Antonio Sottosanti''' (Verpogliano di [[Gorizia]] (oggi [[Erpelle-Cosina]]), [[1928]]-[[Piazza Armerina]], [[2004]]) detto "Nino il fascista". Giovane, si arruolò nella Legione con il nome di Alfredo Solanti e fu inquadrato nell'ERA ([[Equipe Reinsegnement Action]]), una sorta di servizio segreto interno. Militante di [[estrema destra]], si stabilì a Milano e tra il [[1966]] e il 1969 frequentò il [[circolo anarchico Ponte della Ghisolfa]], ove conobbe il ferroviere [[Giuseppe Pinelli]]. Il [[19 giugno]] [[2000]] il "[[Corriere della Sera]]" in un articolo ricostruì il ruolo di Sottosanti, che assomigliava fisicamente all'anarchico [[Pietro Valpreda]], coinvolto nelle prime indagini su [[Piazza Fontana]]. Intervista a Sottosanti. [http://www.piazza-grande.it/news/archivio/2004/nino_sottosanti/nino_sottosanti2.htm]
 
* '''[[Giorgio Adamo Muzzati]]''' (classe 1932). Si arruolò nella Legione nel 1949. Combatté in [[Indocina]] ed entrò nell'[[Organisation armée secrète]].
 
* '''Andrea Funitto''' originario di [[Guglionesi]] nel [[Molise]], ora abita a [[Parigi]]. Alla fine del [[1949]] raggiunse la Francia e si arruolò nei paracadutisti della Legione. Dopo un periodo di addestramento a [[Sidi Bel Abbes]] in Algeria, nel 1951 fu trasferito in [[Indocina]], la colonia francese nel sud est asiatico sconvolta dalla guerriglia organizzata dai [[Viet Minh]] che si battevano per l'indipendenza. Promosso al grado di sergente, partecipò a numerose azioni di guerra e catturato dai Viet riuscì, dopo una fuga rocambolesca, a rientrare nelle file della Legione. Nel [[1953]] rientrò in [[Algeria]] ove prese parte ad azioni contro la guerriglia locale. Terminato il suo periodo di ferma, nel 1955 si stabilì in Francia a Parigi. La sua avventura legionaria è stata recentemente descritta da Domenico Aceto in "''Legionario in Indocina"'', edito da Mursia nel 2006<ref>[http://www.ilmolise.net/fuoriportaweb%202007%2007%2021.asp Articolo riguardante la pubblicazione del libro di Domenico Aceto]</ref>.
 
* '''Julio Lostraco''' ([[Bugnara]], 1911-[[Villeneuve-Saint-Georges]], 2005). Si arruolò nella Legione prestando servizio tra il [[1949]] e il [[1960]] in Algeria, Tunisia, Marocco, Indocina e Madagascar nel 1°, 6°, 3° e 5° REI. Fu decorato della Croce di combattente e della Medaglia Coloniale dell'Estremo Oriente.
 
* '''Jean Daprai''' ([[Rovereto]], [[22 settembre]] [[1929]]), pittore. Dopo avere frequentato l'[[Accademia di Brera]] e la Scuola d'Arte Sacra di Milano, nel [[1949]], Daprai si arruolò nella Legione rimanendovi fino al [[1954]]. Stabilitosi a Parigi continuò la sua carriera artistica.<ref>[http://www.muskade.net/1ARMONYCOM/ARMONY_biodaprai.asp Note biografiche di Jean Daprai]</ref>
 
* '''Mario Giannotti''' ([[Lucca]], [[8 agosto]] [[1922]]- [[Dien Bien Phu]], [[14 settembre]] [[1954]]). Si arruolò nella Legione il 15 ottobre 1949, con la matricola 68.474. Il 5 novembre 1949 viene subito imbarcato per Orano e incorporato nel 4° REI. Il 13 giugno 1950 raggiunge Haiphong e viene distaccato al 5° REI. Il primo ottobre del 1952 viene nominato 1ère classe. Il 7 febbraio 1953 viene inviato presso il CPLEM. Il 29 settembre 1953 firma per altri 18 mesi a partire dal termine del suo primo contratto. Il 17 novembre del 1953 raggiunge [[Saigon]] e viene assegnato alla 2ª Compagnia del 1º Battaglione della 13ª DBLE. Il primo aprile 1954 viene nominato [[caporale]]. Viene ucciso in combattimento il 14 settembre 1954 a [[Dien Bien Phu]], nel Vietnam del nord. Citato all’ordine di Brigata il 4 luglio 1952; medaglia coloniale (brevetto n. 336&nbsp;448); croce di guerra TOE con stella in bronzo e, infine, medaglia commemorativa della campagna d’[[Indocina]].
 
* '''Derino Zecchini''' (Gradisca di [[Spilimbergo]], [[1929]]), ex partigiano comunista friulano. Nel [[1950]] si arruolò nella Legione. Prestò servizio in [[Algeria]] e in [[Indocina]], dove nel [[1951]] disertò per passare con la guerriglia [[Viet Minh]]. Rientrò in Italia nel [[1957]]. Raccontò la sua avventura nel libro: ''"Dietro la cortina di bambù. Dalla Resistenza ai [[Viet Minh]]. Diario 1946-1958"'', a cura di Sabrina Benussi che fu pubblicato nel 2006.
 
* '''Aldo Ravaioli''' ([[Villadossola]], [[1932]]-[[2009]]). Si arruolò nella Legione nel 1950 e compì l'addestramento al [[1º Reggimento straniero]] a [[Saida]]. Combattente pluridecorato nella [[guerra d'Indocina]] come caporal chef presso il 2° REI si congedò nel 1955. Nel 1961 creò, con [[Francesco Panitteri]], l'A. N. I.E.L., l'Associazione Nazionale ex legionari della Legione straniera francese, a [[Padova]] e nel [[1997]] fu il portatore della mano del capitano Danjou nel corso della cerimonia della [[battaglia di Camerone]] a [[Aubagne]]<ref>[http://aale95.legionline.com/view.php?&bbs_id=aale95_actu&page=6&doc_num=59 AALE-95 > Actualite legion > décés du Caporal Chef Aldo RAVAIOLI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
* '''Carlo Maran''' ([[San Giorgio di Nogaro]], [[24 febbraio]] [[1921]]-2000). Marinaio imbarcato su un cacciatorpediniere prese parte alla [[seconda guerra mondiale]]. Emigrato nel 1950 in Francia lavorò come minatore a [[Maricourt]]. Il 12 dicembre 1951 si arruolò a Parigi nella Legione. Trasferito a [[Sidi Bel Abbes]] fu poi a [[Meknes]], in [[Marocco]], per l'addestramento basico. Nel maggio 1952 fu destinato in [[Indocina]] per combattere gli insorti [[Viet Minh]] inquadrato nel 2°RE. Partecipò alla [[Battaglia di Dien Bien Phu]], ove catturato fu internato per quattro mesi in un campo di prigionia. Liberato il [[10 settembre]] [[1954]] ritornò in Algeria. Nel marzo del 1955 tentò la diserzione, ma sorpreso, fu processato ed espulso dalla Legione. Rimpatriato, dopo due anni, emigrò come muratore in Germania. La sua avventura legionaria è stata descritta da Giorgio Coianiz in "''La Legione Straniera. 1954 un friulano nell'inferno di Dien Bien Phu"'', edito da Aviani nel novembre 2007.
 
* '''Carlo Chiesa''' (classe 1936) di [[Caorso]]. Giovanissimo si arruolò nella Legione barando sull'età anagrafica e vi prestò servizio per otto anni. Combatté in [[Algeria]] contro i ribelli e in [[Indocina]] nella guerra contro i [[Viet Minh]]. Mercenario in Congo negli anni sessanta, Carlo Chiesa fu per sette anni combattente al soldo del colonnello [[Bob Denard]] e del belga [[Jean Schramme]]. Fu ampiamente intervistato nel 1972 dal giornalista [[Enzo Biagi]] per il servizio televisivo della Rai: ''Soldati di sventura''.
 
* '''Giovanni Bettazzi''' (Roma, 23 settembre 1930) si arruolò nella Legione nel gennaio [[1952]]. Assegnato ai paracadutisti del 1° BEP fu inviato in [[Indocina]] e partecipò alla [[battaglia di Dien Bien Phu]] distinguendosi per il valoroso comportamento durante la difesa del caposaldo "Eliane 3-4". Ferito, fu fatto prigioniero il [[7 maggio]] [[1954]] dopo la caduta di [[Dien Bien Phu]], e costretto ad una marcia di 45 giorni nella jungla. Raggiunta nello stesso anno la guarnigione di [[Sidi Bel Abbes]], partecipò alla [[guerra d'Algeria]]. Fu congedato nel [[gennaio]] [[1957]]. Decorato Cavaliere della [[Legion d'Onore]], della Medaglia Militare, della Croce di guerra T.O.E. con quattro citazioni, di cui una all'ordine dell'Armata, della Croce al Valor Militare, della Croce di Ferito, della Croce di Combattente Volontario, e di due citazioni collettive all'ordine dell'Armata, è considerato il legionario italiano con più decorazioni militari.
 
* '''Renato Ghigo''' ([[Lione]], [[1927]]-[[2007]]). Nacque a Lione in Francia, terra di emigrazione della sua famiglia di origine piemontese, e nel [[1943]] giovanissimo aderì alla [[Resistenza italiana]] combattendo fra i partigiani della [[Val Chisone]]. Nel [[1952]] si arruolò nella Legione prendendo parte alla [[Guerra d'Indocina]] e alla repressione degli insorti in [[Algeria]]. La sua avventura legionaria è stata raccolta nella pubblicazione "''Un destino tra due bandiere''" a cura della figlia Teresa Ghigo, della Lar Editore, Torino 2009.
 
* '''Elio Della Casa Santunione''' ([[Formigine]], 16 marzo 1934 - 17 luglio 2012) ha raccontato la sua esperienza di legionario impegnato nella [[guerra d'Algeria]] on line.<ref>[http://www.ricordinellalegionestraniera.it/ Legione Straniera i miei ricordi - Biografia di Elio Della Casa Santunione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* '''[[Giulio Salierno]]''', ex [[neofascista]], condannato all'[[ergastolo]] e ricercatore. Nato a Roma nel 1935, fu coinvolto a 18 anni in gravi episodi di violenza politica e comune, ricercato in Italia, riparò nel 1953 nella Legione. Arrestato in Algeria nel [[1954]], fu estradato in Italia. Liberato nel 1968 e riabilitato, condusse la lotta contro le istituzioni manicomiali e totali, e, con altri esponenti politici, tra cui [[Umberto Terracini]], promosse la riforma del sistema carcerario. È autore di: ''La spirale della violenza'', De Donato, Bari 1969; ''Il carcere in Italia'' (in coll.), Einaudi, 1971; ''Il sottoproletariato in Italia'', Savelli, Roma 1972; ''Autobiografia di un picchiatore fascista'', Einaudi, 1976; ''La violenza in Italia'', Mondadori, 1980; ''La carcassa del tempo'' (in coll.), Pellicani, Roma 1988; ''Fuori margine. Testimonianze di ladri, prostitute, rapinatori, camorristi'', Einaudi, 2001. Ha lavorato per il Consiglio Nazionale della Ricerca ed è stato docente di sociologia generale nell'[[Università di Teramo]]. È morto nel 2006<ref>[http://antonella.beccaria.org/2008/03/11/autobiografia-di-un-picchiatore-fascista-percorso-di-vita-dalla-strada-al-carcere/ Pubblicazione di Giulio Salierno]</ref>.
 
===Dal 1955 agli anni sessanta===
* '''Vincenzo Trombino''' ([[1930]]-[[1999]]) di [[Cagliari]]. Ex seminarista, nel [[1956]] si arruolò nella Legione e combattendo in [[Algeria]] fu decorato della croce al [[valor militare]]. In seguito fece perdere traccia di sé non dando più informazione alla propria famiglia, al punto che nel 2002 fu al centro della trasmissione televisiva "[[Chi l'ha visto?]]" di [[Rai 3]]. Morì nel 1999 a [[Puyloubier]], in [[Provenza]], nel casa-ricovero degli ex legionari<ref>[http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/DoveSei/2002-2003/TrombinoVincenzo.htm Articolo della trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?"]</ref>.
 
* '''Paolo Fantelli'''. A 18 anni d'età si arruolò nella Legione e fu inquadrato nei paracadutisti del 1° REP. Fece parte del Gruppo Delta 21 dell'[[Organisation armée secrète]], l'organizzazione segreta militare che si opponeva con la forza all'indipendenza dell'Algeria dalla Francia. Catturato dalla polizia francese fu condannato a due anni di carcere. Nel [[1964]] fece ritorno in Italia. Intervista a Paolo Fantelli. [http://www.rivoltaonline.org/oas.htm]
 
* '''Sebastiano Veneziano''' nato a [[Siracusa]] nel [[1934]] si arruolò nella Legione nel 1957. Combatté nel corso della [[guerra d'Algeria]]. Congedatosi nell'aprile del [[1962]], ha vissuto a [[Genova]] e poi a Milano, dove attualmente risiede. È autore del libro "''Legionario in Algeria 1957-1962''" edito nel 2010.
 
* '''Benito Recrosio Zampa''' nato a [[Ronco Canavese]] e attualmente vive con la famiglia a [[San Giorgio Canavese]], un piccolo comune nella [[provincia di Torino]]. Legionario di prima classe ha servito nella 13ª DBLE dal [[1957]] al [[1962]] in Algeria. Successivamente in Italia ha prestato servizio militare nella [[Brigata Folgore]]. Decorato con diverse onorificenze tra le quali spiccano la Croce al Valor Militare e la Croce di Combattente Volontario. È autore del libro "''Je ne regrette rien. Legionario matricola 119335. Nella Legione straniera in Algeria 1957-1962"'', edito nel 2013.
 
* '''Sauro Del Dotto''' (classe [[1939]]) di [[Viareggio]]. Dal [[1957]] al [[1962]] si arruolò nella Legione per cui ha combattuto nella guerra d'Algeria. Dal [[1988]] al [[1992]] è stato iscritto all'albo dei giornalisti e pubblicisti collaborando con riviste e quotidiani locali. La grande passione per la lettura e la narrazione lo hanno spinto a scrivere il romanzo "''I topi dell'autostrada''", edito nel 2006, e "''Fuga dal Sahara''", edito da Il Molo nel 2008, nel quale racconta la sua avventura legionaria nata "''per uscire dal conformismo, per ribellione e per allontanare i problemi del quotidiano''"<ref>[http://laetitiatassinari.wordpress.com/2008/04/11/fuga-dal-sahara-presentato-a-viareggio-il-libro-autobiografico-di-sauro-del-dotto/ Recensione del libro di Sauro Del Dotto]</ref>.
 
* '''Luciano Sanson''' (classe [[1939]]) detto "''Africa''" di [[Feltre]]. A 19 anni d'età si arruolò nella Legione a [[Marsiglia]]. Prestò servizio nei paracadutisti dal 1958 al 1964, sotto il nome di Luciano Dalida, in [[Algeria]], Somalia, Tunisia, Madagascar, Congo e fu decorato con "Le Due Palme" e la Croce al valore. Nella primavera del 1961 partecipò al colpo di stato di [[Algeri]] ordito dal generale [[Raoul Salan]], contrario all'indipendenza dell'Algeria, con l'intenzione di deporre il generale [[Charles de Gaulle]], oppositore dei golpisti, mediante l'occupazione militare di Parigi. Contenuto dell'intervista a Luciano Sanson del 2006. [http://www.uebb.it/forum/showthread.php?postbit=Top&t=12817]
 
* '''Vittorio Tresti''' ([[Cossato]], 22 gennaio 1939), arruolatosi il 21 ottobre del [[1958]] a [[Sidi Bel Abbes]] ha percorso tutti i gradi dell'esercito francese cominciando da sergent-chef nel 1966 si congedò nel gennaio del 1996 come [[generale di divisione]]. Ha frequentato la scuola interarmi nel [[1966]], dalla quale è uscito con il grado di ufficiale distaccato presso il 3° REI in [[Madagascar]] allo stato maggiore del Comando superiore delle forze francesi dell'Oceano indiano del sud, aiutante di campo del generale Bigeard. Capitano nel [[1974]], ha servito in [[Corsica]] presso il 2°RE comandante della 6ª Compagnia del GOLE, il gruppo operativo. Vittorio Tresti ha prestato servizio anche a [[Gibuti]] preso la 13ª DBLE. Capo di battaglione, nel [[1980]] ha frequentato la [[scuola di guerra]] dell'esercito francese, mentre dal [[1982]] al [[1984]] è capo di battaglione sempre al 3° REI, stanziato in [[Guyana]], reparto che poi comanderà dal [[1987]] al [[1989]] come [[tenente colonnello]]. Nel [[1989]] è distaccato presso lo stato maggiore della 3ª Regione militare e nel [[1991]] alla Direzione della formazione militare superiore. Dal 1993 è ufficiale di stato maggiore al CMD di [[Marsiglia]] e posto in congedo il [[23 gennaio]] del [[1996]] con il grado di generale.
 
* '''[[Silvano Girotto]]''' ([[Caselle Torinese]], [[3 aprile]] [[1939]]), più noto con il soprannome di "Frate Mitra" è un ex religioso ed ex guerrigliero italiano. Personaggio controverso, la cui notorietà è legata alle vicende delle [[Brigate Rosse]] negli "anni di piombo".
 
* '''Giustino De Vuono''' (classe [[1940]]), originario di un paesino, [[Scigliano]], della provincia di [[Cosenza]]. Combattente nella Legione, dalla quale sembra essere stato espulso per atti di violenza, è stato un malavitoso vicino alla [[Ndrangheta]] calabrese operativa a [[Milano]]. Con precedenti penali per rapina e per un doppio tentato omicidio, nel 1975 fu implicato nel [[rapimento di Carlo Saronio]], un giovane simpatizzante dell'Autonomia operaia deceduto poi durante la prigionia, e nel caso del sequestro dell'onorevole [[Aldo Moro]].<ref>Atti della 64ª seduta della commissione d'inchiesta sul terrorismo in Italia del parlamento italiano di mercoledì 1º marzo 2000. [http://www.parlamento.it/bicam/terror/stenografici/steno64b.htm]</ref>
 
==Ai giorni nostri==
* '''Alviero Fedeli''', arruolatosi nella Legione nel [[1973]], il [[10 aprile]] del [[2001]] fu nominato capitano a titolo straniero. Redattore capo dal 2001 al 2003 della rivista ufficiale del Corpo, [[Képi blanc]], nel 2004 raggiunse il grado di [[tenente colonnello]].
[[File:DaniloPagliaro2.jpg|thumb|200 px|Il brigadier chef Danilo Pagliaro attualmente in servizio al 1° REC ripreso nel 2000 a Gibuti]]
* '''Domenico (Dominique) Barbaro''' ([[Napoli]], 1951-[[Avignone]], [[21 novembre]] [[2008]]). Arruolatosi a 17 anni d'età, percorse tutte i gradi dei sottufficiali fino a raggiungere quello di [[capitano]] presso il 1° REC di [[Orange (Francia)|Orange]]. Nominato nel [[2000]] cavaliere dell'Ordine nazionale al merito, fu anche insignito della medaglia d'oro della Difesa nazionale e presso il 1° REC ricoprì l'incarico di direttore tecnico del centro equestre. Il [[capitano]] Barbaro prestò servizio per 35 anni e si congedò nel [[2005]]<ref>[http://www.ledauphine.com/deuil-au-1er-regiment-etranger-de-cavalerie-le-capitaine-barbaro-n-est-plus-une-assemblee-generale-drapee-de-noir-@/index.jspz?comnumcom=84087&article=75260 Articolo del quotidiano Vaucluse matin del 24 novembre 2008]</ref>.
* '''Renzo Pampalon''' (classe 1950), padovano di origine, laureato in [[Scienze Politiche]]. Legionario in [[Corsica]] negli anni settanta presso il Gruppo Operativo della Legione (G.O.L.E.) ha partecipato, tra l'altro, a interventi alle [[Comore]] ([[Mayotte]]) e a [[Djibouti]]. Fondò una scuola di sopravvivenza a [[Molina di Ledro]], denominata "Born to live", ritenuta dai più un campo di addestramento per giovani della borghesia di [[Trento]], la cui sede andò distrutta per un incendio doloso nel maggio [[1993]]. Nello stesso anno la magistratura di [[Trento]] spiccò un suo mandato di cattura in quanto ritenuto implicato nel progetto golpista che prevedeva l'occupazione della sede [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] di [[Saxa Rubra]] a [[Roma]]. Il 3 giugno 1994 è stato arrestato in Francia, a [[Draguignan]], a seguito del mandato di cattura internazionale emesso in data 24 febbraio 1994 dal tribunale di Roma per traffico internazionale di armi (elicotteri MI 8/ MI 10 Taurus, gas Somovac e RPG) oltre al colpo di stato. L'[[8 marzo]] [[2001]] la [[Corte d'appello (Italia)|Corte di Appello]] di Roma ha pronunziato la sentenza assolutoria per non aver commesso il fatto, in ordine a tutti i capi d'accusa.<ref>''Pampalon non progettò il golpe assolto l'ex legionario fondatore di Born to Live",'' articolo giornalistico del quotidiano "Alto Adige" del 10 marzo 2001.</ref>
* '''Roberto Noè''' (classe 1956), nativo di [[Demonte]], prestò servizio nel 2° REI e nel 2° REP dal 1975 al 1980. È stato coinvolto nel progetto golpista che prevedeva l'occupazione della sede [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] di [[Saxa Rubra]] a [[Roma]]<ref>"''Processate quei mercenari volevano assaltare Saxa Rubra''", articolo del quotidiano "Corriere della Sera" del 22 marzo 1995.</ref>.
 
* '''Guglielo Sinigaglia''' ([[Giulianova]], 1953). Si arruolò nella Legione il [[5 novembre]] del [[1975]] con il nome di Sinotto, matricola nr. 155666. Disertò l'8 agosto 1976 dal 4° RE di [[Castelnaudary]]. Fu condannato dalla magistratura militare francese per diserzione a otto mesi di carcere e amnistiato il [[4 agosto]] [[1981]]. È stato coinvolto nelle indagini per la [[strage di Ustica]], del [[27 giugno]] [[1980]], che causò la morte di 81 passeggeri del [[DC9]] dell'[[Itavia]] caduto misteriosamente in mare.<ref>[http://www.citinv.it/info/ustica/sottvoce.htm Intervista a Guglielmo Sinigaglia in merito alla strage di Ustica]</ref>
 
* '''[[Giampietro Mariga]]''' ([[Spinea]], 1946-1998). Ex militante di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] si arruolò nella Legione del 1976.
 
* '''Emilio They''' (Parma, 1939-Milano, 2000) ricercatore e sportivo. Laureato in biologia collaborò con il [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]]. Lavorò con il ricercatore Jacques Costeau a [[Marsiglia]]. Arruolatosi nella Legione fu incorporato nel 2° REP a [[Bonifacio (Francia)|Bonifacio]] in [[Corsica]]. Insegnante di educazione fisica a Milano, vinse come allenatore due titoli italiani di football americano<ref>[http://bunker.altervista.org/israele.html Biografia di Emilio They]</ref>.
 
* '''Raffaele Stammelluti''' (Roma, 1955) ex programmatore di computer si arruolò nel 1982, sotto il falso nome di Giorgio Sarti, per "''raccontare su un giornale, in un libro, dal di dentro quanto succedeva''" e dopo circa un anno di servizio presso il 2° REP disertò. Ha raccontato la sua esperienza in articoli pubblicati dal settimanale "[[Panorama (rivista)|Panorama]]"<ref>''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'', edizioni 950-958, anno 1984.</ref>, dal quotidiano francese "[[Le Figaro]]" e in un servizio televisivo di [[Italia sera (programma televisivo)|Italia sera]]. È stato condannato in Italia a 14 anni di carcere per aver compiuto alcune rapine<ref>"''Per scrivere un libro compie sette rapine''", articolo del quotidiano "[[La Repubblica]]" del 17 maggio 1985.</ref>.
 
* '''Danilo Pagliaro''' (classe 1957) di [[Venezia]]. Arruolatosi agli inizi del [[1990]] ha prestato servizio presso la 13ª DBLE a [[Gibuti]] e al 1° REC. Decorato della medaglia d'oro della Difesa nazionale francese presta attualmente servizio al DLEM di Mayotte come brigadier chef responsabile dei servizi subacquei del Distaccamento.
 
* '''Paolo Viarengo''' (classe 1969) di [[Asti]]. Arruolatosi nel [[1989]], ha prestato servizio presso il 3° REI. Sommozzatore e Paracadutista, attualmente lavora presso un Istituto di Vigilanza Privata.
[[File:AurelioBuccafurni.JPG|thumb|200 px|Adjudant chef Aurelio Buccafurni]]
 
* '''Paolo Simeone''' (classe 1971) di Genova. Ex appartenente del [[reggimento San Marco]] della marina militare italiana, si arruolò nella Legione prestando servizio presso il 4° RE e il 6° REG. Dal 1998 si è adoperato come sminatore di campi minati per organizzazioni umanitarie in [[Angola]] nel 1997, [[Kosovo]] nel 1999, [[Afghanistan]]. Nel 2003 comincia a lavorare in Iraq come guardia del corpo. Nel [[2004]] in Iraq fu collega di [[Fabrizio Quattrocchi]], una guardia di sicurezza privata, che fu poi assassinata da insorti islamisti della "Falange di Maometto".
 
* '''Aurelio Buccafurni''' (classe [[1963]]) di [[Jacurso]]. Ex [[sottotenente]] del 120° Gruppo di artiglieria da campagna semovente "Po" della [[Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli"|Brigata corazzata “Pozzuolo del Friuli”]] di [[Palmanova]]. Arruolatosi nella Legione nell'ottobre del 1984, ha servito successivamente al 4°RE di [[Castelnaudary]], al 2°REP di [[Calvi]], al 3°REI in [[Guyana]], al 1°RE, alla 13ª DBLE di [[Gibuti]] e infine al 2°REG. Sottufficiale dal 1989, è stato uno dei capi della mitica "section pionniers" del 1°RE di [[Aubagne]], dal 1997 al 1999 e dal 2008 al 2010. Ha partecipato a missioni in Africa, e a quelle [[NATO]] in [[Kosovo]] e [[Afghanistan]]. Buccafurni ha terminato la sua carriera militare con il grado di adjudant chef dopo 29 anni di servizio<ref>Lattanzi Benedetto, ''Vieni nella Legione e girerai il mondo con un bianco kepi,'' articolo del Corriere della Sera del 16 gennaio 1998.</ref>.
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Voci correlate==
* [[Legione straniera francese]]
* [[Legione Garibaldina]]
 
==Bibliografia==
* Sebastiano Veneziano, ''Legionario in Algeria 1957-1962'', 2010.
* Renzo Pampalon alias Labranche, "Born to live. Nato per vivere", Seneca edizioni Torino, 2008.
* Renzo Pampalon, alias Labranche, ''Born For the Adventure. Nato per l'avventura'', Seneca Edizioni Torino, 2009.
* Renzo Pampalon, alias Labranche, ''Born to Know. Nato per Conoscere'', Seneca Edizioni Torino, 2009.
* Renzo Pampalon, alias Labranche, ''Disertori, Eroi e Uomini d'Onore'', Seneca Edizioni Torino, 2011.
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* Giorgio Coianiz, ''La Legione Straniera. 1954 un friulano nell'inferno di Dien Bien Phu'', Aviani editori, Udine 2007.
* Massimo Nava, ''Legione Straniera: molti gli italiani'', articolo del "Corriere della Sera", 27 febbraio 2008.
* Massimo Andreatini, ''Cafard: Dalla legione straniera'', 1952.
* [[Giulio Cesare Silvagni]], ''La Légion marche sur Rome'', 1961.
* [[Giulio Cesare Silvagni]], ''La Peau des mercenaires'', editions Gallimard, Parigi 1954.
* Nello Bardi, ''Des hommes simplement'', Editions La Bruyère, 1991.
 
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