Donald Meltzer e Controllo centralizzato del traffico: differenze tra le pagine

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Il '''Controllo Centralizzato del traffico''', (in sigla '''CTC''', dall'[[lingua inglese|inglese]]: ''Centralized Traffic Control''), è un sistema di telecomando e [[telecontrollo]] del traffico [[ferrovia]]rio nato con le seguenti finalità:
{{wik|febbraio 2006}}
* ridurre i costi di esercizio impresenziando in modo temporaneo ovvero permanente le [[Stazione ferroviaria|stazioni]] e/o le [[assuntoria|assuntorie]];
'''Donald Meltzer''' ([[1922]]- [[13 agosto]] [[2004]]) è stato un medico, psichiatra e psicoanalista statunitense.
* migliorare la regolarità dell'esercizio ferroviario regolando in modo tempestivo la circolazione dei [[Treno|treni]] in ampie tratte, mediante telecomando impartito da un singolo posto operativo facente capo al [[Dirigente Centrale Operativo|Dirigente Centrale Operativo (D.C.O.)]].
 
È sinteticamente costituito da un posto centrale e da più posti periferici tutti collegati con una linea di [[telecomunicazione]] per tele-operazioni con le quali possono essere inviati comandi dal posto centrale verso i posti periferici e inviare segnali di "risposta", dai posti periferici verso il posto centrale.
Nato in USA, ove compì gli studi in medicina e in psichiatria, si trasferì poi in Inghilterra, a Londra, completandovi la sua formazione psicoanalitica con [[Melanie Klein]]. Qui divenne rapidamente uno degli esponenti più importanti della [[scuola kleiniana]]. Svolse un’intensa attività di insegnamento, come didatta della Società Psicoanalitica Britannica, da cui progressivamente si distaccò, come docente alla [[Tavistock Clinic]] e poi progressivamente in vari Paesi europei ed extraeuropei. In Italia venne regolarmente dalla fine degli anni settanta in poi e contribuì alla diffusione nel nostro paese della cultura psicoanalitica e della conoscenza dell’opera di [[W.R.Bion]], con seminari e supervisioni seminariali. Il suo apporto fu fondamentale nel campo della [[psicoanalisi dei bambini]] e degli adolescenti ma si estese a tutto il campo della [[psicoanalisi]]. Le sue opere, da ''Il processo psicoanalitico'',
, a ''Stati sessuali della mente'', a ''Esplorazioni sull’autismo'', a ''Lo sviluppo kleiniano'', a ''Configurazioni familiari e apprendimento'', a ''Metapsicologia allargata'', a ''La vita onirica'', al ''Conflitto estetico'', a ''Claustrum'', oltre a scritti sparsi raccolti in ''La comprensione della Bellezza'' e ''Sincerity and other works'', hanno segnato punti miliari di uno sviluppo originale e di grande interesse, anche se poco riconosciuto dai filoni ‘ufficiali’ e dall’establishment psicoanalitico internazionale. Suoi contributi fondamentali (ad esempio sull'[[adolescenza]]), da seminari e conferenze, sono comparsi su varie riviste fra cui i 'Quaderni di Psicoterapia infantile' di Perugia, e attendono di essere raccolti in un'edizione aggiornata.
 
Nel posto centrale si distinguono:
Nelle sue opere sono rintracciabili diversi fili, sempre strettamente intrecciati fra clinica e riflessioni teoriche, che danno continuità al suo pensiero: dal 'Processo' a 'Claustrum', sulla relazione analitica e le sue vicissitudini; da 'Esplorazioni sull'autismo' a 'la vita onirica', sulle osservazioni emergenti dal lavoro terapeutico con i bambini autistici; da 'stati sessuali della mente' a lo 'sviluppo kleiniano', opere di analisi dello sviluppo delle conoscenze e delle teorie psicoanalitiche. Pionieristico il lavoro con [[Martha Harris]] "configurazioni familiari e apprendimento", sull'intreccio fra organizzazioni familiari e sviluppo individuale, in cui il modello dei gruppi di [[W.R.Bion]] venne applicato all'esame dell'interrelazione fra famiglia e individuo, assolutamente stupefacente per un'ottica psicoanalitica kleiniana nei primi anni '80 del secolo scorso, allargando il campo psicoanalitico dalle relazioni e dinamiche intrapsichiche alle relazioni e dinamiche intrafamiliari e sociali, e ponendo le basi per l'applicazione del metodo psicoanalitico al lavoro con le famiglie. Caratteristica del metodo di Donald Meltzer, che più volte ha definito 'fenomenologico', sia negli scritti che nei suoi contributi orali seminariali, il suo partire dagli elementi emergenti dall'[[osservazione]] [[clinica]] (dal greco klinomai,κλίνομαι, vedere), per 'descrivere' i fenomeni, le manifestazioni (dal greco fainomai,φαίνομαι, appaio, mi manifesto), sfrondandoli dai rivestimenti illusori e ideologici e dalle speculazioni, costruzioni teoriche sganciate dall'osservazione clinica. Vicino in questo al fenomeno del 'fatto scelto' (selected fact) di Bion. Per certi versi Meltzer è stato per così dire un viaggiatore che ha lasciato osservazioni e mappe provvisorie derivanti delle sue esplorazioni nel continente sconosciuto della mente umana. Nei suoi scritti la metafora geografica ritorna più volte, ad esempio nelle confusioni geografiche che segnano il limite incerto fra la follia e le normali difficoltà umane. Il lavoro terapeutico nell'ottica melteriana è venuto sempre più a caratterizzarsi come un lavoro di esplorazione congiunta della coppia analista-paziente (una volta ha richiamato il modello di Virgilio e Dante) e di chiarificazione delle confusioni e delle mistificazioni che impediscono l'osservazione della realtà. Il suo viaggio lo ha portato a porre come livello cruciale dell'esperienza quello estetico, che è nello stesso tempo collegato all'esperienza della nascita e del primo rapporto con la madre, e nello stesso tempo conflitto ineliminabile e fonte delle difese che costituiscono l'insieme della psicopatologia, da quella più grave, autistica, psicotica, psicopatica a quella della vita quotidiana.
* un [[quadro luminoso]], con il quale si può apprezzare la posizione dei treni sulla linea;
* un quadro sinottico, con tutte le apparecchiature di visualizzazione;
* una pulsantiera, con la quale possono essere impartiti i telecomandi;
* un circuito di logica di elaborazione dei segnali;
* le apparecchiature di ricetrasmissione, solitamente due canali telefonici con [[modem]] o con [[fibra ottica|fibre ottiche]].
 
Data la delicatezza dei comandi inviati dal Posto Centrale (in complemento con l'[[Apparato Centrale Elettrico a Itinerari|ACEI]] si attua l'instradamento treni in reti complesse di scambi), vengono presi tutta una serie di accorgimenti logico-circuitali per evitare che un falso comando, dovuto ad interferenze o guasti ai sistemi di trasmissione, possa determinare condizioni di rischio di incidenti (ad esempio, la collisione tra due treni instradati sullo stesso binario).
[[Categoria:Biografie|Meltzer, Donald]]
 
[[Categoria:Psicanalisti statunitensi|Meltzer, Donald]]
== Primi CTC ==
[[Categoria:Psichiatri statunitensi|Meltzer, Donald]]
[[File:Quadro luminoso BO-Nodo-1957.jpg|thumb|Q.L. del CTC Nodo di Bologna - 1957]]
 
Il primo CTC installato in Italia fu quello della [[Linea di cintura (Bologna)|Linea di Cintura di Bologna]], attivato nel [[1957]]<ref>{{cita|Veicoli ed impianti|p.339}}</ref>. Era composto da un [[quadro luminoso]] in vetro nero smerigliato che mostrava ai D.C.O. la posizione dei treni, l'aspetto dei segnali e la disposizione dei [[deviatoio|deviatoi]] oltre a svariate informazioni accessorie. Il DCO regolavano la circolazione operando da un Banco i cui pulsanti, leve e bottoni eccitavano dei [[relè]] che comandavano gli ACEI dei Bivi che, a loro volta garantivano (e ancora garantiscono) la sicurezza della circolazione. Per i lavori di potenziamento delle linee afferenti Bologna e la costruzione della nuova [[treno ad alta velocità|linea AV/AC]], negli ultimi anni il Quadro Luminoso era stato sostituito con uno più moderno "a tessere" che consentiva un più veloce adeguamento alle mutazioni degli impianti "in campagna". Dal 14 gennaio 2007 è entrato in funzione il nuovo CTC evoluto che precede l'arrivo del [[Sistema di Comando e Controllo]] del Nodo di Bologna e che sostituisce totalmente il vecchio CTC
 
Circa 15 anni dopo è stato gradatamente attivato il CTC Direttissima che permise la [[gestione del traffico ferroviario]] dell'intera tratta [[Ferrovia direttissima Firenze-Bologna|Bologna San Ruffillo - Prato]] con due soli operatori DCO Il C.T.C. Direttissima, costruttivamente diverso dal precedente, si avvaleva di un computer, il quadro luminoso era già "a tessere" e gli itinerari dei treni venivano in gran parte predisposti dal computer anche se importante rimaneva il controllo umano per le "vere" decisioni di gestione della circolazione, decisioni che venivano impartite al sistema CTC tramite una serie di codici di 4 cifre inseriti con una pulsantiera numerica. Dal 13 agosto [[2007]] anche questo C.T.C. è stato rinnovato ed attivato nella nuovissima Sala Operativa Rete Regionale che ospita anche il CTC del Nodo di Bologna e della [[stazione di Bologna Centrale]] e che gradualmente prenderà in carico il movimento dei treni di tutte le linee gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana]] della [[Emilia-Romagna|Regione]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{Cita libro|Ministero dei trasporti|Ferrovie dello Stato|Veicoli ed impianti,vol IX, p. 339|1962|Tipografia editrice Giardini|Pisa}}
 
==Voci correlate==
*[[Ferrovia]]
*[[Sistema di comando e controllo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|Trasporti}}
 
[[Categoria:Gestione del traffico ferroviario]]
[[Categoria:Infrastrutture ferroviarie]]