Otello Terzani e Controllo centralizzato del traffico: differenze tra le pagine

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Il '''Controllo Centralizzato del traffico''', (in sigla '''CTC''', dall'[[lingua inglese|inglese]]: ''Centralized Traffic Control''), è un sistema di telecomando e [[telecontrollo]] del traffico [[ferrovia]]rio nato con le seguenti finalità:
{{Bio
* ridurre i costi di esercizio impresenziando in modo temporaneo ovvero permanente le [[Stazione ferroviaria|stazioni]] e/o le [[assuntoria|assuntorie]];
|Nome = Otello
* migliorare la regolarità dell'esercizio ferroviario regolando in modo tempestivo la circolazione dei [[Treno|treni]] in ampie tratte, mediante telecomando impartito da un singolo posto operativo facente capo al [[Dirigente Centrale Operativo|Dirigente Centrale Operativo (D.C.O.)]].
|Cognome = Terzani
|Sesso = M
|LuogoNascita = Arcidosso
|LuogoNascitaLink = Arcidosso (Grosseto)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1899
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1992
|Attività = politico
|Attività2 = rivoluzionario
|AttivitàAltre =  [[comunismo|comunista]]
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
È sinteticamente costituito da un posto centrale e da più posti periferici tutti collegati con una linea di [[telecomunicazione]] per tele-operazioni con le quali possono essere inviati comandi dal posto centrale verso i posti periferici e inviare segnali di "risposta", dai posti periferici verso il posto centrale.
==Biografia==
Nato ad Arcidosso (Grosseto) nel 1899, quando era ancora vivo il ricordo di [[David Lazzaretti]], autodidatta, Otello Terzani iniziò presto l’attività di scalpellino, che interruppe nel 1917, quando fu inviato al fronte poco dopo la ritirata di [[Caporetto]].
 
Nel posto centrale si distinguono:
Tornato, aderì alla [[Frazione comunista]] del [[Partito Socialista Italiano]] (PSI) e partecipò alla fondazione del [[Partito Comunista d'Italia]] (PCd’I). Svolse un’intensa attività in molti centri della Toscana e poi a Roma, sostenendo più volte scontri con i [[fascismo|fascisti]]. Nel 1923-1924, si schierò con la [[Sinistra Comunista Italiana]] di [[Amadeo Bordiga]], contro l’indirizzo centrista di [[Antonio Gramsci]] e [[Palmiro Togliatti]].
* un [[quadro luminoso]], con il quale si può apprezzare la posizione dei treni sulla linea;
* un quadro sinottico, con tutte le apparecchiature di visualizzazione;
* una pulsantiera, con la quale possono essere impartiti i telecomandi;
* un circuito di logica di elaborazione dei segnali;
* le apparecchiature di ricetrasmissione, solitamente due canali telefonici con [[modem]] o con [[fibra ottica|fibre ottiche]].
 
Data la delicatezza dei comandi inviati dal Posto Centrale (in complemento con l'[[Apparato Centrale Elettrico a Itinerari|ACEI]] si attua l'instradamento treni in reti complesse di scambi), vengono presi tutta una serie di accorgimenti logico-circuitali per evitare che un falso comando, dovuto ad interferenze o guasti ai sistemi di trasmissione, possa determinare condizioni di rischio di incidenti (ad esempio, la collisione tra due treni instradati sullo stesso binario).
Arrestato il 15 novembre 1926, fu confinato nelle isole di Lampedusa e Ustica, dove, grazie ai corsi organizzati dal Partito, poté elevare notevolmente il proprio livello culturale, come avvenne ad altri confinati di origine proletaria. Liberato nell’autunno del 1929, si stabilì a Roma, facendo il manovale edile e, a contatto con un piccolo gruppo di militanti comunisti, riprese l’attività politica. Fu nuovamente arrestato nell’ottobre del 1931 e inviato a Lipari, a Ventotene e a Ponza, fino all’ottobre del [[1935]]. Per tutto il periodo di confino, mantenne le posizioni della Sinistra, malgrado le forti pressioni degli stalinisti, che già nel 1934 avevano costituito «squadre punitive» contro i trotskisti bordighiani. Al centro di Roma, aprì una bottiglieria, che presto fu frequentata da molti antifascisti.
 
== Primi CTC ==
Nell’agosto 1943, stabilì contatti con il [[Movimento Comunista d'Italia]] ([[Bandiera Rossa Roma|Bandiera Rossa]]), contribuendo all’inizio del [[1944]] all’organizzazione dell’''Armata Rossa'' <ref>[http://altrestorie.wordpress.com/2007/01/26/i-comunisti-libertari-di-armata-rossa/ I comunisti-libertari di Armata rossa]</ref>, formazione militare indipendente dai partiti del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] (CLN), che traeva ispirazione dall’[[Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia|esercito partigiano jugoslavo]], assieme a Terzani, i dirigenti dell'organizzazione clandestina erano [[Antonino Poce]] e [[Filiberto Sbardella]] che si occupavano di propaganda e stampa, [[Celestino Avico]] e [[Giordano Amidani]]<ref>[http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/prova.php?AANNO=1945 fondazione Cipriani archivio anno 1945]</ref>; il 4 luglio 1945 questa organizzazione viene sciolta, con un grande annuncio sull' [[L'Unità (quotidiano)|Unità]] per confluire in parte nel [[Partito Comunista Italiano|PCI]] <ref>L' annuncio era contenuto in un articolo firmato da [[Otello Terzani]], [[Celestino Avico]] e [[Giordano Amidani]], dall' annuncio si dissociarono [[Antonino Poce]] e [[Filiberto Sbardella]] (in S.Corvisieri ''Resistenza e democrazia''0 </ref>.
[[File:Quadro luminoso BO-Nodo-1957.jpg|thumb|Q.L. del CTC Nodo di Bologna - 1957]]
 
Il primo CTC installato in Italia fu quello della [[Linea di cintura (Bologna)|Linea di Cintura di Bologna]], attivato nel [[1957]]<ref>{{cita|Veicoli ed impianti|p.339}}</ref>. Era composto da un [[quadro luminoso]] in vetro nero smerigliato che mostrava ai D.C.O. la posizione dei treni, l'aspetto dei segnali e la disposizione dei [[deviatoio|deviatoi]] oltre a svariate informazioni accessorie. Il DCO regolavano la circolazione operando da un Banco i cui pulsanti, leve e bottoni eccitavano dei [[relè]] che comandavano gli ACEI dei Bivi che, a loro volta garantivano (e ancora garantiscono) la sicurezza della circolazione. Per i lavori di potenziamento delle linee afferenti Bologna e la costruzione della nuova [[treno ad alta velocità|linea AV/AC]], negli ultimi anni il Quadro Luminoso era stato sostituito con uno più moderno "a tessere" che consentiva un più veloce adeguamento alle mutazioni degli impianti "in campagna". Dal 14 gennaio 2007 è entrato in funzione il nuovo CTC evoluto che precede l'arrivo del [[Sistema di Comando e Controllo]] del Nodo di Bologna e che sostituisce totalmente il vecchio CTC
Nel gennaio [[1945]] Terzani aderì alla [[Frazione di Sinistra dei Comunisti e dei Socialisti Italiani]] e, in luglio, al [[Partito Comunista Internazionalista]] (PCInt.), assumendo l’incarico di segretario della Federazione romana. In seguito ai contrasti sorti nel PCInt., abbandonò l’impegno politico diretto.
 
Circa 15 anni dopo è stato gradatamente attivato il CTC Direttissima che permise la [[gestione del traffico ferroviario]] dell'intera tratta [[Ferrovia direttissima Firenze-Bologna|Bologna San Ruffillo - Prato]] con due soli operatori DCO Il C.T.C. Direttissima, costruttivamente diverso dal precedente, si avvaleva di un computer, il quadro luminoso era già "a tessere" e gli itinerari dei treni venivano in gran parte predisposti dal computer anche se importante rimaneva il controllo umano per le "vere" decisioni di gestione della circolazione, decisioni che venivano impartite al sistema CTC tramite una serie di codici di 4 cifre inseriti con una pulsantiera numerica. Dal 13 agosto [[2007]] anche questo C.T.C. è stato rinnovato ed attivato nella nuovissima Sala Operativa Rete Regionale che ospita anche il CTC del Nodo di Bologna e della [[stazione di Bologna Centrale]] e che gradualmente prenderà in carico il movimento dei treni di tutte le linee gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana]] della [[Emilia-Romagna|Regione]].
Morì' a Roma nel 1992.
 
==FontiNote==
<references/>
*Arturo Peregalli, ''L’altra Resistenza. Il PCI e le opposizioni di sinistra in Italia 1943-1945'', Graphos, Genova, 1991, pp. 115, 230.
*Arturo Peregalli e Sandro Saggioro, ''Amadeo Bordiga - La sconfitta e gli anni oscuri (1926-1945)'', Colibrì, Paderno Dugnano (Milano), 1998, passim.
 
==Bibliografia==
*A Otello Terzani è dedicato il libro-intervista: Anna Innocenti Periccioli, ''Giorni belli e difficili, L’avventura di un comunista'', Jaca Book, Milano, 2001,pp.282. Biografia di Otello Terzani (1899-1992) comunista al tempo di [[Antonio Gramsci]], [[Amadeo Bordiga]] e [[Nello Rosselli]]; (il suo arresto, la prigionia, confino politico, ed esperienze della [[Seconda Guerra Mondiale]] e [[Resistenza italiana|Resistenza]]) ISBN 88-16-40550-3
*{{Cita libro|Ministero dei trasporti|Ferrovie dello Stato|Veicoli ed impianti,vol IX, p. 339|1962|Tipografia editrice Giardini|Pisa}}
 
==Voci correlate==
*[[Silverio Corvisieri]], ''Bandiera rossa" nella Resistenza romana'', Samonà e Savelli, 1968, pp.215 ISBN 8886973640 (ristampa 2005)
*[[Ferrovia]]
*[[Silverio Corvisieri]], ''Resistenza e democrazia'', G. Mazzotta, 1976, pp 170, ASIN B0000E8MMA
*[[Sistema di comando e controllo]]
 
== BibliografiaCollegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Anna Periccioli, ''Giorni belli e difficili: L'avventura di un comunista'', Milano, [[Jaca Book]], 2001. ISBN 9788816405509.
 
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Partito Comunista d'Italia]]
*[[Sinistra Comunista Italiana]]
*[[Frazione di Sinistra dei Comunisti e dei Socialisti Italiani]]
*[[Partito Comunista Internazionalista]]
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