Émile Lemoine e Diana Spencer: differenze tra le pagine
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{{nota disambigua}}
{{Aristocratico
|nome = Diana
|immagine = Diana, Princess of Wales 1997 (2).jpg
|legenda = La principessa Diana nel 1997
|stemma = Coat of Arms of Diana, Princess of Wales (1996-1997).svg
|titolo = [[Principessa di Galles]]
|predecessore1 = [[Maria di Teck]]<br /><small>poi ''[[regina consorte]] del Regno Unito.''</small>
|successore = [[Camilla Shand]] (''[[de iure]]'')
|titolo1 =
|inizio reggenza = 29 luglio [[1981]]
|fine reggenza = 31 agosto [[1997]]
|titolo2 = [[Duchessa di Cornovaglia]]
|predecessore2 = [[Mary di Teck]]
|successore2 = [[Camilla Shand]]
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|fine reggenza2 = 28 agosto [[1996]]
|titolo3 = [[Duca di Rothesay|Duchessa di Rothesay]]<br><small>(in [[Scozia]])</small>
|predecessore3 = [[Mary di Teck]]
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|inizio reggenza4= 29 luglio [[1981]]
|fine reggenza4 = 28 agosto [[1996]]
|titolo5 =
|inizio reggenza3 = 1º luglio [[1961]]
|fine reggenza3 = 31 agosto [[1997]]
|trattamento = [[Sua Altezza Reale|Altezza Reale]] ( dal [[1981]] fino al [[1996]])
|altrititoli = Principessa del Regno Unito <small>(per matrimonio)</small>
|titolo6 =
|nome completo = ''Diana Frances Spencer''
|data di nascita = 1º luglio [[1961]]
|luogo di nascita = [[Sandringham]], [[Norfolk]], [[Regno Unito]]
|data di morte = 31 agosto [[1997]]
|luogo di morte = [[Salpêtrière|Ospedale di la Pitié-Salpêtrière]], [[Parigi]], [[Francia]]
|luogo di sepoltura = [[Althorp]], [[Northamptonshire]], [[Regno Unito]]
|dinastia = [[Spencer]] (dalla nascita)<br />[[Casa reale di Windsor|Windsor]] (per [[matrimonio]] dal [[1981]] fino al [[1996]])
|padre = [[Edward Spencer, VIII conte Spencer|John Spencer, VIII conte Spencer]]
|madre = [[Frances Shand Kydd|Frances Ruth Burke-Roche]]
|consortedi = [[Carlo, principe di Galles]] (1981-1996, div.)
|figli = [[William, duca di Cambridge]]<br />[[Henry del Galles|Henry, duca di Sussex]]
|religione = [[Anglicanesimo|Anglicana]]
|firma = Lady Diana signature.png
}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = conosciuta anche come '''Lady Diana''', '''Lady D''' (in [[Italia]]) e '''Lady Di''' (nel [[Regno Unito]])
|Sesso = F
|LuogoNascita = Sandringham
|GiornoMeseNascita = 1º luglio
|AnnoNascita = 1961
|LuogoMorte = Parigi
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata dal [[1981]] al [[1996]] consorte di [[Carlo, principe di Galles]], erede al trono del [[Regno Unito]]
}}
Dopo il divorzio dal coniuge, mantenne il titolo di [[Principessa di Galles]], ma senza il trattamento di [[Altezza reale|Altezza Reale]]<ref>[http://www.gazettes-online.co.uk/ViewPDF.aspx?pdf=54510&geotype=London&gpn=11603&type=ArchivedIssuePage&all=&exact=&atleast=&similar= London Gazette, n. 54510] (p. 11603) 30 agosto 1996</ref>, pur rimanendo membro ufficiale della famiglia reale come madre del futuro re, fatto verificatosi per la prima volta nella storia della [[famiglia reale britannica]].
[[File:Coat of Arms of Diana, Princess of Wales (1981-1996).svg|thumb|Stemma di Diana, principessa di Galles (1981-1996): a destra quello dei conti Spencer, a sinistra quello del principe di Galles.]][[File:Coat of Arms of Diana, Princess of Wales (1996-1997).svg|thumb|Stemma di Diana, principessa di Galles, dopo il divorzio (1996-1997).]]
== Biografia ==
[[File:Dual Cypher of Charles and Diana, Prince and Princess of Wales.svg|thumb|Il monogramma personale del principe Carlo e della principessa Diana.]]
Diana nacque nel pomeriggio del 1º luglio 1961 a [[Sandringham]], nel [[Norfolk]],<ref name="Princess Diana Biography">{{Cita web |url= http://www.biography.com/articles/Princess-Diana-9273782 |titolo="Princess Diana Biography"|editore=The Biography Channel|accesso=21 maggio 2011}}</ref><ref name=AE>"Diana: Her True Story" - pag.99, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> quarta di cinque figli del [[Edward Spencer, VIII conte Spencer|Visconte]] e della [[Frances Shand Kydd|Viscontessa Althorp]] (nata Frances Roche, poi Shand Kydd).<ref name="Princess Diana Biography"/><ref name=AE/><ref name="Princess Diana Biography-British royals"/> Quella degli Spencer è una delle più antiche e importanti famiglie britanniche, strettamente connessa con la [[famiglia reale britannica|Famiglia Reale]] da diverse generazioni.<ref name = "matten">Matten, p. 4</ref> Entrambi i genitori speravano in un figlio maschio che portasse avanti il nome della famiglia, per questo alla bambina non venne inizialmente dato un nome, fino a che, una settimana più tardi, non si decise per Diana Frances, in onore di un'antenata degli Spencer, [[Diana Spencer (1710-1735)|Diana Russell, duchessa di Bedford]], e della madre.<ref name=AE/> Diana fu battezzata nella Chiesa di Santa Maria Maddalena.<ref name=AF>"Diana: Her True Story" - pag.100, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Diana aveva due sorelle e due fratelli: [[Lady Sarah McCorquodale|Sarah]], [[Jane Fellowes, baronessa Fellowes|Jane]], John e [[Charles Spencer, IX conte Spencer|Charles]];<ref name="Princess Diana Biography"/><ref name="Princess Diana Biography-British royals"/> John morì dopo solo 10 ore dalla nascita.<ref name=AE/><ref name="Princess Diana Biography-British royals"/> La morte del bambino, e il desiderio di un ulteriore erede, sconvolse il matrimonio degli Spencer e Lady Althorp fu, secondo testimonianze, mandata nella clinica di Harley Street a Londra per determinare la causa del "problema".<ref name=AE/> L'esperienza è descritta come "umiliante" da Charles Spencer, l'attuale conte: "È stato un momento terribile per i miei genitori e, probabilmente, la radice del loro divorzio poiché non credo che se ne siano fatti una ragione".<ref name=AF/>
Diana crebbe a Park House, nei pressi della residenza reale di [[Sandringham House|Sandringham]], della quale la sua famiglia era abituale affittuaria.<ref name="Princess Diana Biography"/><ref name="Princess Diana Biography-British royals"/><ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/news/special/politics97/diana/ob-child.html|titolo="The Life of Diana, Princess of Wales"|autore=|anno=1 settembre 1997|editore=BBC|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref> La bambina aveva solo sette anni quando i suoi genitori si separarono.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.98, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Sua madre aveva infatti una relazione con [[Peter Shand Kydd]], e decise di lasciare il marito per seguire l'amante.<ref name="Princess Diana Biography-British royals">{{Cita web |url= http://www.britishroyals.info/diana/biography.html |titolo="Princess Diana: The Early Years"|sito=British Royals|accesso=21 maggio 2011}}</ref> Nel suo libro, il giornalista [[Andrew Morton]] descrive il ricordo di Diana di quel momento: suo padre, Lord Althorp, che caricava diverse valigie in macchina, e lo scricchiolio della ghiaia del piazzale mentre Frances, a bordo dell'auto, oltrepassava i cancelli di Park House.<ref name=AE/> Durante la separazione dei genitori, Diana visse con la madre a [[Londra]], ma qualche mese dopo, durante le vacanze di Natale, Lord Althorp impedì alla ex-moglie di tornare in città con la figlia. L'uomo vinse infine la custodia di Diana con il supporto della suocera, [[Ruth Roche, baronessa Fermoy]].<ref name="Princess Diana Biography"/>
Nel [[1973]], Lord Althorp cominciò una relazione con [[Raine Spencer, contessa Spencer|Raine, contessa di Dartmouth]], l'unica figlia femmina di Alexander McCorquodale e [[Barbara Cartland]].<ref name="Rain Spencer">{{Cita news |url= https://www.independent.co.uk/news/people/profiles/raine-spencer-friend-not-foe-765302.html |titolo="Raine Spencer: Friend not foe"|pubblicazione=The Independent|città=Londra| [[The Independent]]|accesso=21 maggio 2011 |data=15 dicembre 2007}}</ref> Il 9 giugno [[1975]], in seguito alla morte del nonno, [[Albert Spencer, VII conte Spencer|Albert Spencer]], Diana ricevette il titolo di ''Lady'' e suo padre ereditò quello di [[conte Spencer]]. Lord Spencer e Lady Dartmouth si sposarono quindi a Caxton Hall, a Londra, il 14 luglio [[1976]]. Ora contessa Spencer, Raine era però mal sopportata dai figli del marito, che non le risparmiavano gli scherzi che per anni avevano inflitto alle governanti.<ref name="Princess Diana Biography-British royals"/>
Diana fu prima educata a Riddlesworth Hall, nei pressi di [[Diss]], nel [[Norfolk]], e in seguito alla [[The New School at West Heath|New School di West Heath]],<ref name="Princess Diana Biography"/> a [[Sevenoaks]], nel [[Kent]]. Durante l'infanzia era particolarmente nota per la sua timidezza, ma questo non le impedì di appassionarsi alla musica e alla danza, oltre che allo sport, soprattutto il nuoto. Aveva anche un grande amore per i bambini. Infatti, dopo aver frequentato l'[[Institut Alpin Videmanette]], una scuola di perfezionamento situata in Svizzera, la giovane si trasferì a Londra e incominciò a lavorare come bambinaia, accettando infine il posto di assistente presso l'asilo nido Young England.<ref name="Princess Diana Biography"/>
=== Istruzione ===
Nel [[1968]], dopo aver frequentato la scuola pubblica, Diana venne iscritta al collegio Riddlesworth Hall.<ref name=B>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/news/1997/sep/01/guardianobituaries.monarchy/|titolo="Obituary: Haunted by the image of fame"|autore=|anno=1 settembre 1997|editore=The Guardian|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref> Non era tuttavia particolarmente brillante nello studio, così si trasferì alla West Heath Girls' School (in seguito ribattezzata ''The New School at West Heath'') a [[Sevenoaks]], nel [[Kent]], dove rimase però una studentessa mediocre, che tentò e fallì per ben due volte i suoi esami di maturità.<ref name=B/> Dimostrò invece un talento particolare per la musica, soprattutto per il pianoforte,<ref>{{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/DianaPrincessofWales/Childhood.aspx/|titolo="Princess Diana – Childhood and teenage years"|autore=|editore=The Guardian|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref> e il suo spirito altruistico venne riconosciuto e premiato dalla scuola.
Nel [[1977]] lasciò l'istituto e frequentò per tre mesi l'Institut Alpin Videmanette, una scuola di buone maniere a [[Rougemont (Svizzera)|Rougemont]], in [[Svizzera]], dove alle studentesse venivano impartite lezioni di etichetta e venivano fatte svolgere attività sociali quali [[gastronomia]] e [[galateo (costume)|galateo]]. Diana era inoltre un'ottima nuotatrice, la sua specialità erano i tuffi, e sognava di diventare una [[ballerina]] per il [[Royal Ballet]]. Studiò infatti danza classica, ma divenne troppo alta per poter realizzare il suo sogno.
Diana fece ritorno a Londra nel [[1978]], andando a vivere nell'appartamento della madre, la quale trascorreva la maggior parte dell'anno in Scozia. In seguito, per il suo diciottesimo compleanno, le venne regalato dai genitori un appartamento a [[Coleherne Court]], nell'[[Earls Court]]. Visse lì fino al [[1981]] con tre coinquiline sue amiche. Su suggerimento della madre, si iscrisse a un corso avanzato di [[cucina]], non diventando una cuoca provetta, e poi lavorò come insegnante di danza all'accademia di [[Madame Vacani]], come guida per i bambini alle prime armi. Ma in seguito a un incidente di sci, che le immobilizzò una caviglia per diversi mesi, fu costretta a lasciare il lavoro. Trovò un impiego [[part-time]] come assistente all'asilo Young England, a [[Knightsbridge]], continuando però a fare la governante per la sorella Sarah e l'hostess alle feste. Per diverso tempo fece anche la tata per una famiglia americana che viveva a Londra.<ref name=D>"Diana: Her True Story - Commemorative Edition", by Andrew Morton, 1997, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
=== Fidanzamento con il principe Carlo ===
Nel 1977, ancora giovanissima, durante una battuta di [[caccia]] Diana conobbe [[Carlo, principe del Galles|Carlo]], che allora frequentava sua sorella maggiore, Lady Sarah. L'erede al trono era quasi trentenne e già da tempo si trovava sotto pressione perché trovasse una giovane di buona famiglia e si sposasse. Nel febbraio del 1978, in seguito ad alcune indiscrezioni rilasciate da Sarah ai due giornalisti [[James Whittaker]] e [[Nigel Nelson]], i due si lasciarono,<ref>{{cita web|url=http://www.whosdatedwho.com/tpx_1732285/prince-charles-and-lady-sarah-spencer/|titolo="Prince Charles and Lady Sarah Spencer"|autore=|editore=Who's Date Who|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref> ma Carlo la invitò ugualmente, nel novembre dello stesso anno, per la festa dei suoi trent'anni a [[Buckingham Palace]], e con lei le due sorelle. Diana e Sarah vennero successivamente invitate dalla Regina a una settimana di caccia a Sandringham, nel gennaio del [[1979]].
Lady Diana incontrò nuovamente il principe nell'estate del [[1980]], a una festa organizzata nella tenuta di campagna dall'amico [[Philip de Pass]]. Diana era tra il pubblico alla partita di [[polo (sport)|polo]] di Carlo, e durante il [[barbecue]] che seguì cercò di consolarlo per la recente perdita dello zio, [[Louis Mountbatten|Lord Mountbatten]], ucciso nell'agosto del 1979 dall'[[Provisional Irish Republican Army|IRA]]. La sincera compassione di Diana colpì molto il principe che, qualche settimana più tardi, la invitò alla [[Royal Albert Hall]] per assistere al ''[[Requiem (Verdi)|Requiem]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]]. La nonna di Diana, Lady Fermoy, la accompagnò come ''chaperon''.<ref name=C>"Princess Diana Biography", by Joanne Mattern, 2006, DK Publishing, Inc.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Altri inviti seguirono quello a teatro: Diana fu ospite a bordo del [[panfilo]] reale [[HMY Britannia (1953)|Britannia]], il più antico della [[Royal Navy|marina inglese]], per le regate della [[Settimana di Cowes]], per poi essere invitata a [[Castello di Balmoral|Balmoral]], la residenza scozzese della Famiglia Reale, qualche tempo dopo. La giovane venne accolta positivamente dalla [[Elisabetta II del Regno Unito|Regina]], dal [[Filippo di Edimburgo|Duca di Edimburgo]] e dalla [[Elizabeth Bowes-Lyon|Regina Madre]]. Durante il soggiorno, alcuni fotografi nascosti sulle rive del fiume [[Dee (Aberdeenshire)|Dee]], ansiosi di scoprire la nuova fiamma del principe, fotografarono Carlo mentre pescava accompagnato da una misteriosa ragazza che, scorgendo i loro obbiettivi, si nascose. I giornalisti tuttavia non impiegarono molto tempo a scoprire la sua identità, e al suo ritorno a Londra, Diana si trovò letteralmente perseguitata dalla stampa.<ref name=C/> Una sua fotografia, scattata durante l'orario di lavoro all'asilo Young England, che mostrava il profilo delle gambe attraverso il tessuto leggero della gonna, fece scalpore ma contribuì ad accrescere la sua popolarità.<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana.com/diana/engagement.htm|titolo="Princess Diana's engagement"|autore=|editore=Princess Diana.com|lingua=en|accesso=11 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120828091729/http://www.princess-diana.com/diana/engagement.htm|dataarchivio=28 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Replica of Lady Diana Spencer's engagement ring (5920661699).jpg|thumb|sinistra|upright=0.6|Una replica dell'anello di fidanzamento.]]
Intanto gli incontri con Carlo proseguivano, e nelle settimane a seguire Diana fu ospite della Famiglia Reale nelle diverse residenze sparse in tutta la [[Gran Bretagna]]. Con il passare dei mesi, la stampa e il popolo si convinsero sempre più che sarebbe stata lei la futura sposa del principe di Galles. Finalmente, il 6 febbraio 1981, Carlo invitò Diana al [[castello di Windsor]] e le chiese di sposarlo. Lei accettò immediatamente, ma la notizia venne mantenuta segreta per le successive quattro settimane.<ref name=D/>
Il 24 febbraio 1981 Buckingham Palace annunciò ufficialmente il loro fidanzamento. Dal catalogo della gioielleria [[Garrard]], Lady Diana scelse un anello in oro bianco con 14 diamanti elegantemente disposti attorno a un grosso zaffiro di 12 carati, molto simile all'anello di fidanzamento della madre.<ref name=AD/> Dal [[2010]] il gioiello è al dito della [[Catherine Middleton|duchessa di Cambridge]],<ref>{{cita web|1=http://www.ringenvy.com/engagement-rings/princess-dianas-engagement-ring/|titolo="Princess Diana's engagement ring"|autore=|anno=2009|mese=settembre|editore=Ringenvy.com|lingua=en|accesso=12 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110104164354/http://www.ringenvy.com/engagement-rings/princess-dianas-engagement-ring|dataarchivio=4 gennaio 2011|urlmorto=sì}}</ref> moglie del primogenito di Diana, il [[William, duca di Cambridge|principe William]].
Dopo l'annuncio del fidanzamento, Diana volò in [[Australia]] insieme alla madre e al patrigno per una vacanza di 10 giorni, ben sapendo che sarebbe stato il suo ultimo periodo di pace. Tornata a Londra, abbandonò definitivamente il suo appartamento di Coleherne Court per trasferirsi in una suite all'interno di Buckingham Palace, dove studiò il [[protocollo (cerimoniale)|protocollo]] reale - come parlare in pubblico, salutare e trattare con la servitù. Fu anche ospite a [[Clarence House]], residenza della Regina Madre, che le insegnò il corretto comportamento richiesto a un membro della Famiglia Reale.<ref>"Princess Diana Biography", by Joanne Mattern, 2006, DK Publishing, Inc<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Nonostante i rudimenti di protocollo che le vennero impartiti, Diana diede subito prova, seppur involontariamente, del suo [[anticonformismo]] il 9 marzo 1981, quando presenziò con Carlo a un ricevimento alla [[Goldsmiths Hall]] di Londra indossando un provocante abito in [[chiffon]] nero.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=w5gdU6-_NuM|titolo="Princess Diana Meets Princess Grace of Monaco"|autore=|anno=9 marzo 1981|editore=Youtube|lingua=en|accesso=29 maggio 2013}}</ref> Di due taglie più piccolo e scelto come ripiego, il vestito, oltre che per il colore funesto, scandalizzò per il taglio, più maturo rispetto alle precedenti mise della ragazza, ma soprattutto per la profonda e vertiginosa [[scollatura]].<ref name=AJ>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/femail/article-2038995/Princess-Diana-fretted-dress-Princess-Grace-told-Itll-worse.html|titolo="The day a young Diana fretted about her dress before Princess Grace told her, 'Don't worry, it'll only get worse'"|autore=|anno=19 settembre 2011|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=11 agosto 2013}}</ref> La principessa [[Grace Kelly|Grace di Monaco]], ospite d'onore all'evento e alla cena che seguì a Buckingham Palace, prese da parte Lady Diana e la accompagnò alla toilette, dove la confortò per quel primo, banale errore.<ref name=AJ/> Le diede anche alcuni consigli su come affrontare e sopportare l'enorme pressione mediatica, perché “sarebbe andata sempre peggio”.<ref name=AJ/>
=== Matrimonio ===
{{vedi anche|Abito nuziale di Lady Diana Spencer}}
Il matrimonio si svolse mercoledì 29 luglio 1981 nella [[Cattedrale di San Paolo (Londra)|Cattedrale di San Paolo]] a Londra, scelta perché offriva più posti a sedere rispetto all'[[Abbazia di Westminster]], tradizionalmente usata per i matrimoni reali. Alla cerimonia parteciparono infatti oltre 2.000 invitati tra cui esponenti delle famiglie reali straniere e numerosi politici e diplomatici. Le nozze da favola furono trasmesse in [[mondovisione]] e seguite da oltre 750 milioni di persone, mentre furono 600.000 quelle che inondarono le strade di Londra per vedere la sposa durante il tragitto che l'avrebbe portata alla cattedrale.<ref name=AD>{{cita web|https://www.washingtonpost.com/wp-srv/inatl/longterm/diana/stories/glamor0901.htm|titolo="International Special Report: Princess Diana, 1961–1997"|autore=|anno=30 gennaio 1999|editore=The Washington Post|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref><ref name=E>{{cita web|http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/july/29/newsid_2494000/2494949.stm|titolo="Charles and Diana marry"|autore=|anno=29 July 1981|editore=BBC|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref> Lady Diana indossava un [[abito nuziale|abito]] in [[taffetà]] e [[seta]] color avorio, adornato da pizzi antichi e con uno [[strascico]] lungo ben sette metri.<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana.com/diana/marriage.htm|titolo="Diana, Princess of Wales: Diana`s wedding – marriage"|autore=|editore=PrincessDiana.com|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080828092419/http://www.princess-diana.com/diana/marriage.htm|dataarchivio=28 agosto 2008}}</ref> All'altare, la giovane invertì per errore i primi due nomi di Carlo, pronunciando "Philip Charles" invece che "Charles Philip",<ref name=E/> e non espresse voto di obbedienza al marito, una scelta voluta da entrambi.<ref>"How We Got bare: The '70s" - pag.98, by David Frum, 2000, New York Basic Books.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Il principe e la nuova principessa di Galles trascorsero parte della loro luna di miele nella villa di proprietà della famiglia [[Mountbatten]], situata a [[Broadlands]], nell'[[Hampshire]], prima di volare a [[Gibilterra]] e imbarcarsi sul panfilo reale ''Britannia'' per una crociera attraverso il Mediterraneo. Visitarono l'[[Egitto]], la [[Tunisia]], la [[Sardegna]] e la [[Grecia]] e terminarono il viaggio di nozze con un soggiorno nella tenuta di Balmoral, insieme con il resto della Famiglia Reale,<ref name=F>{{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/DianaPrincessofWales/Marriageandfamily.aspx|titolo="Diana, Princess of Wales - Marriage and family"|autore=|editore=The British Monarchy|lingua=en|accesso=23 maggio 2012}}</ref> prima di trasferirsi definitivamente nel loro appartamento di [[Kensington Palace]] e nella proprietà di Carlo vicino a [[Tetbury]], [[Highgrove]].
=== Figli ===
[[File:Prince Charles, Lady Di, 19860723.jpg|thumb|left|La principessa Diana insieme con il marito Carlo durante il matrimonio del [[Andrea, duca di York|principe Andrea]] con [[Sarah Ferguson]] nel 1986.]]
Il 5 novembre 1981 venne ufficialmente annunciato che la principessa di Galles era in attesa del primo figlio.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.108, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Nel gennaio [[1982]], a Sandringham, dove la Famiglia Reale trascorreva abitualmente il Natale, Diana cadde dallo scalone principale, costringendo il [[ginecologo]] reale, [[Sir George Pinker]], ad accorrere da Londra per prestare soccorso alla principessa, che era incinta di 12 settimane. Nonostante diverse contusioni, il feto non aveva riportato danni.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/1550160/Sir-George-Pinker.html|titolo="Obituary: Sir George Pinker"|autore=|anno=1 maggio 2007|editore=Daily Telegraph|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012}}</ref> La caduta, che inizialmente venne considerata accidentale, in realtà fu il primo, disperato tentativo di Diana di attirare l'attenzione del marito, che ancora una volta la lasciava sola per recarsi a caccia.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.87, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Il 21 giugno 1982, in un'ala riservata del [[St Mary's Hospital]], nel quartiere di [[Paddington]], a Londra, Diana diede alla luce l'[[erede]] al trono, [[William, duca di Cambridge|William Arthur Philip Louis]], con l'assistenza del dottor Pinker.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.112-113, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Il bambino, battezzato nella sala da musica di Buckingham Palace il 4 agosto,<ref>{{cita web|url=http://dianaforever.com/sonbirth.htm|titolo="Princess Diana's Pregnancy: Never Before Revealed Details of Her Sons' Birth"|autore=|editore=Diana Forever|lingua=en|accesso=22 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130509091840/http://www.dianaforever.com/sonbirth.htm|dataarchivio=9 maggio 2013}}</ref> fu il primo erede a nascere in un ospedale pubblico anziché a palazzo, com'era tradizione, e come anche la Famiglia Reale pretendeva<ref>{{cita web|url=http://www.britishroyals.info/diana/biography5.html|titolo="Princess Diana: William and Harry"|autore=|editore=British Royals|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref>, ma Diana fu irremovibile al riguardo. Nel marzo [[1983]], nonostante il palazzo l'avesse nuovamente sconsigliata, la principessa decise di portare con sé il piccolo William, di appena 9 mesi, durante il tour ufficiale dell'[[Australia]] e della [[Nuova Zelanda]]. Una decisione suggeritale, come lei stessa ammise, dal [[Primo ministro dell'Australia|primo ministro australiano]] [[Malcolm Fraser]], che riscontrò però l'approvazione del pubblico.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.119-120, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Un secondo figlio, [[Henry del Galles|Harry Charles Albert David]], nacque due anni dopo William, il 15 settembre [[1984]].<ref>"Diana: Her True Story" - pag.126-127, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> La principessa rivelò che durante la seconda gravidanza lei e Carlo erano molto uniti. Diana sapeva di aspettare un maschio sin dall'[[ecografia]], ma non ne parlò con nessuno, nemmeno con il marito, che sperava invece in una bambina.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/2273498.stm|titolo="Hewitt denies Prince Harry link"|autore=|anno=21 settembre 2002|editore=BBC|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref>
Anche i critici più accaniti concordano che la principessa di Galles fu una madre esemplare, devota e affettuosa.<ref name=G>"Diana: Her True Story" - pag.180, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Raramente chiedeva l'approvazione del principe o della Famiglia Reale, ed era spesso intransigente quando si trattava di figli. Scelse lei i loro nomi di battesimo, licenziò la governante reale e ne assunse una di sua scelta, si occupò di selezionare la scuola che avrebbero frequentato e il loro abbigliamento, nonché le uscite ufficiali. Li accompagnava a scuola, come una madre normale, ogni volta che i suoi impegni le permettevano di farlo, e spesso organizzava il suo programma di visite e apparizioni pubbliche in base alle esigenze dei bambini.<ref name=G/>
=== Doveri reali ===
Dopo il [[matrimonio]] con il principe di Galles, Diana venne ben presto assorbita dalla moltitudine di doveri ufficiali che, come principessa, era costretta a soddisfare per conto della Famiglia Reale.<ref name=A>{{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/DianaPrincessofWales/PublicRole.aspx|titolo="Diana, Princess of Wales - Public role"|autore=|editore=The British Monarchy|lingua=en|accesso=11 settembre 2012}}</ref> Il suo primo viaggio con Carlo fu una visita in [[Galles]] di tre giorni nell'ottobre 1981,<ref name=A/> dove tenne il suo primo discorso in pubblico, in parte pronunciato in gallese. Nel 1982, Diana accompagnò il marito nei [[Paesi Bassi]], e l'anno successivo in Australia e Nuova Zelanda, insieme con il piccolo William, dove incontrarono le popolazioni native dell'isola, i [[Māori]], che resero omaggio alla coppia con una tradizionale gita in barca e doni che rappresentavano la loro civiltà.<ref name=A/><ref name=J>{{cita web|url=http://www.dianaforever.com/travels.htm|titolo="Travels with Princess Diana"|autore=|editore=Diana Forever|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141122051112/http://dianaforever.com/travels.htm|dataarchivio=22 novembre 2014}}</ref> Dal giugno al luglio 1983, il principe e la principessa presero parte a una visita ufficiale in [[Canada]] per l'apertura dei World Universities Games, e per celebrare il 400º anniversario della conquista di [[Terranova]] da parte di [[Sir Humphrey Gilbert|Humphrey Gilbert]].<ref name=M>{{cita web|url=http://canadiancrown.gc.ca/eng/1331832099895#a4|titolo="Royal Tours of Canada"|autore=|editore=Canadian Crown|lingua=en|accesso=19 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120605024805/http://canadiancrown.gc.ca/eng/1331832099895#a4|dataarchivio=5 giugno 2012|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Sandro Pertini con i Principi di Galles.jpg|thumb|La principessa Diana con il marito Carlo e il presidente della Repubblica Italiana [[Sandro Pertini]] nel 1985.]]
Nell'aprile [[1985]] i principi di Galles visitarono l'Italia con i due figli, il principe William e il principe Harry, e incontrarono l'allora presidente [[Sandro Pertini]].<ref name=A/> Il viaggio di due settimane era stato programmato per l'autunno 1984, ma venne rinviato a causa della seconda gravidanza di Diana. Il tour incominciò il 19 aprile in [[Sardegna]], proseguendo a [[La Spezia]], per visitare l'[[Arsenale militare marittimo di La Spezia|arsenale militare]],<ref name=L/> e a [[Milano]], dove la coppia assistette alla ''[[Turandot]]'' di [[Giacomo Puccini|Puccini]] al [[Teatro alla Scala]] e si recò nella [[chiesa anglicana]] locale.<ref name=ST>{{cita web|url=https://www.people.com/people/archive/article/0,,20090741,00.html|titolo="Doing Europe Right"|autore=|anno=20 maggio 1985|editore=People|lingua=en|accesso=14 ottobre 2014}}</ref> Il 23 aprile Carlo e Diana partirono per [[San Miniato]] e poi per [[Firenze]], dove visitarono la [[Cattedrale di Santa Maria del Fiore]], la [[Basilica di Santa Croce|Chiesa di Santa Croce]], [[Palazzo Vecchio]] e infine gli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]].<ref name=L>{{cita web|url=http://www.dianaforever.com/italy85.htm|titolo="When In Rome: The Italian Tour"|autore=|editore=Diana Forever|lingua=en|accesso=24 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116182002/http://www.dianaforever.com/italy85.htm|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref> Dopo una breve sosta a [[Livorno]], il 26 aprile arrivarono a [[Roma]], dove cenarono alla [[Casina Valadier]], per poi separarsi: mentre Carlo si incontrò con i [[Presidente del Senato della Repubblica|presidenti del Senato]] e della [[Presidente della Camera dei deputati|Camera]] [[Francesco Cossiga]] e [[Nilde Iotti]], Diana visitò alcuni reparti dell'[[Ospedale pediatrico Bambino Gesù]], interessandosi alle terapie, al decorso delle malattie e alle storie dei piccoli degenti.<ref name=OB>{{cita web|url=http://circologiovanniruffini.myblog.it/media/00/01/1581853561.pdf|titolo="Lady Diana al 'Bambin Gesù' in visita ai piccoli malati"|autore=|anno=27 aprile 1985|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=14 ottobre 2014}}</ref><ref name=DF>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/27/al-bambin-gesu-la-principessa-una.html|titolo="Al 'Bambin Gesù' la Principessa è una fata"|autore=|anno=27 aprile 1985|editore=La Repubblica|accesso=14 ottobre 2014}}</ref> Nel pomeriggio si recarono insieme a [[Palazzo FAO]], dove discussero con il direttore generale [[Edouard Saouma]] sulla situazione alimentare mondiale.<ref name=OB/> Il 27 aprile visitarono i [[Fori Imperiali]] e il [[Pantheon (Roma)|Pantheon]], e la sera presenziarono a una cena esclusiva al [[Circolo della Caccia (Roma)|Circolo della Caccia]]. Il giorno successivo visitarono il cimitero monumentale di [[Anzio]], dove assistettero a una celebrazione in memoria dei caduti, e il 29 aprile la coppia si recò nella [[Santa Sede]], dove visitò la [[Basilica di San Pietro in Vaticano]] ed ebbe un'udienza privata con [[Papa Giovanni Paolo II]].<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-1173911/24-years-Charles-takes-veiled-lady-pope.html|titolo="24 years on, Charles takes another veiled lady to see the pope"|autore=|anno=28 aprile 2009|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=19 dicembre 2012}}</ref> Il 30 aprile Carlo e Diana raggiunsero la [[Sicilia]], visitando [[Catania]], [[Siracusa]] e [[Taormina]], dove sedettero insieme sulle gradinate del [[Teatro antico di Taormina|Teatro antico]]. Il 2 maggio, a [[Bari]], visitarono la [[Cattedrale di San Sabino]], accolti dall'arcivescovo [[Andrea Mariano Magrassi]], per poi recarsi a [[Trani]] e a [[Molfetta]].<ref name=DS>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/01/per-carlo-lady-diana-impazzisce-mezza.html|titolo="E per Carlo e Lady Diana impazzisce tutta la Sicilia"|autore=|anno=1 maggio 1985|editore=La Repubblica|accesso=14 ottobre 2014}}</ref> Il 4 maggio partirono verso l'ultima tappa del tour, [[Venezia]], dove pranzarono alla [[Locanda Cipriani]] di [[Torcello]], ospiti del [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro delle finanze]] [[Bruno Visentini]]. Proseguirono visitando l'isola di [[Murano]] e passeggiando in [[Piazza San Marco]]. La domenica del 5 maggio, dopo la funzione religiosa, si ricongiunsero con i figli a bordo dello yacht reale ''Britannia'' e fecero ritorno in Inghilterra.
Nel novembre 1985, Diana fece il suo primo viaggio inaugurale oltreoceano per raggiungere gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref name=A/> Il 9 novembre, durante il tour, lei e il marito incontrarono il 40º [[presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[Ronald Reagan]] e la moglie, la [[first lady]] [[Nancy Reagan|Nancy]], alla [[Casa Bianca]]. Durante la festa organizzata per l'occasione, Diana ballò con [[John Travolta]] indossando un sensualissimo abito di velluto blu notte, da allora conosciuto come “Travolta dress”, venduto all'asta nel [[2011]] per oltre 500.000 dollari.<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/femail/article-2007766/Dress-Princess-Diana-wore-dance-John-Travolta-sold-510k.html|titolo="Dress Princess Diana wore to dance with John Travolta sold for £510,000"|autore=|anno=24 giugno 2011|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref> Nel 1986, Diana e il principe di Galles si imbarcarono per un viaggio attraverso il [[Giappone]], l'[[Indonesia]], la [[Spagna]]<ref name=J/> e il Canada.
[[File:John Travolta and Princess Diana.jpg|thumb|left|La principessa Diana mentre danza con [[John Travolta]] durante una cena alla Casa Bianca nel 1985.]]
In Giappone, Diana ricevette in dono come segno di rispetto un antico [[kimono]] di seta del valore di 40.000 dollari e visitò la Red Cross Infants Home for Disabled Children a Tokyo come parte del suo impegno umanitario. Uno dei luoghi che la coppia visitò fu il [[palazzo Imperiale di Tokyo]], dove l'[[Hirohito|Imperatore Hirohito]] diede un banchetto in loro onore. In Spagna, i principi di Galles vennero accolti dagli studenti di arte e musica dell'[[Università di Salamanca]]. Carlo e Diana erano amici intimi di [[Juan Carlos I di Spagna|re Juan Carlos]] e della sua famiglia: la coppia era infatti solita trascorrere le vacanze estive a [[Maiorca]].<ref name=J/> In Canada visitarono l'[[Expo 1986]], dove Diana svenne qualche minuto dopo il suo ingresso, crollando a terra mentre si avvicinava al marito. Trasportata in una stanza privata, la principessa ne uscì mezz'ora dopo, apparentemente ripresa.<ref>{{cita web|url=http://www.apnewsarchive.com/1986/Princess-Diana-Faints-During-Expo-Tour/id-343a2e15c89e38e78d43244b20e50c95|titolo="Princess Diana Faints during Expo Tour"|autore=|anno=6 maggio 1986|editore=AP News Archive|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref> Un portavoce della Famiglia Reale annunciò che il [[malore]] era dovuto al caldo e alla fatica del viaggio.<ref>{{cita web|url=http://articles.latimes.com/1986-05-07/news/mn-3572_1_princess-diana|titolo="Princess Diana Faints on Visit to California Expo Pavilion"|autore=|anno=7 maggio 1986|editore=Los Angeles Times|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref> Ma Diana in seguito chiarì che lo [[sincope (medicina)|svenimento]] fu causato dai suoi [[disturbi alimentari]], non avendo mangiato e trattenuto niente per giorni. Riportò anche che il marito, invece di offrirle appoggio, la rimproverò per non aver avuto il buongusto di svenire in privato anziché davanti a tutti.<ref>"Diana: Her True Story" - pag.106, by Andrew Morton, 1992, Simon & Schuster.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref>
Nel febbraio [[1987]], il principe e la principessa di Galles visitarono il [[Portogallo]]. Il viaggio venne organizzato per coincidere con l'anniversario della firma del [[Trattato di Windsor (1386)|Trattato di Windsor del 1386]], che aveva legato in “perpetua amicizia” l'Inghilterra e il Portogallo.<ref>{{cita web|url=http://www.dianaforever.com/portugal87.htm|titolo="The Royal Dazzler: Diana Takes The Portuguese By Storm"|autore=|editore=Diana Forever|lingua=en|accesso=24 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116181308/http://www.dianaforever.com/portugal87.htm|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref> La coppia partecipò a un banchetto organizzato in loro onore dal Presidente [[Mário Soares]] al [[Palazzo Nazionale Ajuda]]. Nello stesso anno, Carlo e Diana vennero invitati a visitare la [[Germania]] e la [[Francia]] per partecipare al [[Festival di Cannes]].<ref name=J/><ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=vPKUZ3T2IBs|titolo="Princess Diana visiting Berlin, Germany (1987)"|autore=|editore=Youtube|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref> Nel [[1988]], i principi di Galles si recarono nuovamente in Australia per le celebrazioni del bicentenario.<ref>{{cita web|url=http://business.highbeam.com/3825/article-1G1-6984788/charles-and-diana-portrait-marriage|titolo="Charles and Diana: portrait of a marriage"|autore=|anno=1 febbraio 1989|editore=Highbeam Business|lingua=en|accesso=27 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116181319/http://business.highbeam.com/3825/article-1G1-6984788/charles-and-diana-portrait-marriage|dataarchivio=16 gennaio 2013|urlmorto=sì}}</ref> L'anno successivo visitarono il [[Golfo Persico]], dove incontrarono i cittadini britannici, fecero visita alle sedi della British Scots School sparse per la regione e si unirono ai membri di altre famiglie reali per cene di stato e [[picnic]] nel deserto.<ref name=J/> Il tour ebbe inizio nel [[Kuwait]], dove Carlo e Diana furono ospiti del locale governo nel [[Palazzo Salam]] a [[Shuwaikh Port]].<ref name=H>{{cita web|url=http://www.dianaforever.com/arabiangulftour.htm|titolo="Diana of Arabia: The Gulf States Tour"|autore=|editore=Diana Forever|lingua=en|accesso=27 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116181454/http://www.dianaforever.com/arabiangulftour.htm|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref> Durante il viaggio, la coppia ebbe un'udienza con l'[[Jabir III al-Ahmad al-Jabir Al Sabah|Emiro del Kuwait]], seguita dal pranzo.<ref name=H/> Incontrarono anche il [[Sa'd I al-'Abd Allah al-Salim Al Sabah|primo ministro]], che diede una cena in loro onore.<ref name=H/> Diana ricevette in dono un cofanetto di preziosi gioielli, un servizio da tè in argento e una tunica ricamata in oro.<ref name=H/> Durante la visita del Kuwait, Diana si recò anche alla Kuwait Handicapped Society, mostrando il suo crescente interesse per i bambini bisognosi.<ref name=H/> Nell'[[Arabia Saudita]], la principessa venne invitata al palazzo di [[Fahd dell'Arabia Saudita|Re Fahd]], un onore raramente concesso a una donna, mentre in [[Oman]], il [[Qabus dell'Oman|Sultano]] le regalò una parure di gioielli degna di una regina. Il viaggio terminò negli [[Emirati Arabi Uniti]].<ref name=H/>
[[File:Princess diana bristol 1987 02.jpg|thumb|La principessa Diana in visita a Bristol nel maggio 1987.]]
Nel marzo [[1990]], Diana accompagnò il principe di Galles nel tour della [[Nigeria]] e del [[Camerun]].<ref>{{cita web|url=http://bbc.adactio.com/politics97/diana/blunt.html|titolo="Elizabeth Blunt Remembers Diana"|autore=|editore=BBC|lingua=en|accesso=24 dicembre 2012}}</ref> Il presidente del Camerun organizzò una cena ufficiale per accoglierli a [[Yaoundé]]; durante la visita, la principessa visitò gli ospedali pediatrici e le leghe di supporto alle donne. Nel maggio dello stesso anno, Carlo e Diana si recarono in visita ufficiale in [[Ungheria]]. All'arrivo in aeroporto, la coppia incontrò il suo ospite, il presidente appena eletto [[Árpád Göncz]], che li invitò a cena per dare loro il benvenuto.<ref name=K>{{cita web|url=http://www.apnewsarchive.com/1990/Prince-Charles-Princess-Diana-Visit-Hungary/id-3c5315df8b5559d7983fa2ee8edd563b|titolo="Prince Charles and Princess Diana visit Hungary"|autore=|anno=7 maggio 1990|editore=AP News Archive|lingua=en|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> Durante il viaggio di quattro giorni, la coppia incontrò funzionari governativi e commerciali, oltre che vari artisti, e la principessa visitò con interesse la [[mostra]] sulla moda britannica organizzata al [[Museo d'arte applicata]].<ref name=K/> A novembre, i principi di Galles si recarono nuovamente in Giappone per assistere all'incoronazione dell'[[Akihito|Imperatore Akihito]].<ref name=AB/> Nel [[1991]], accompagnati dai figli, Carlo e Diana si imbarcarono per una visita ufficiale in Canada, dove presentarono una copia del decreto reale della [[Vittoria del Regno Unito|Regina Vittoria]] alla [[Queen's University]], durante i festeggiamenti per il 150º anniversario della sua fondazione.<ref name=M/> Nello stesso anno visitarono il [[Brasile]].<ref name=J/> Durante il tour del Brasile, Diana visitò l'orfanotrofio e un centro infantile di cure per l'AIDS. Incontrò anche il presidente brasiliano [[Fernando Collor de Mello]], e la first lady [[Rosane Collor]], a [[Brasilia]]. L'ultimo viaggio ufficiale che la coppia fece insieme fu quello in [[India]] e [[Corea del Sud]] nel [[1992]].<ref name=A/><ref name=J/>
Il primo viaggio ufficiale oltremare della principessa, senza la compagnia del marito, avvenne nel settembre 1982, quando rappresentò la suocera al funerale di stato della principessa [[Grace Kelly|Grace di Monaco]], deceduta in seguito a un incidente stradale.<ref name=A/> Il suo primo tour ufficiale, invece, ci fu nel febbraio 1984, quando raggiunse la [[Norvegia]] per partecipare a una performance del London City Ballet, del quale era madrina.<ref name=A/> All'aeroporto di [[Fornebu]], Diana venne accolta dal re [[Olav V di Norvegia]]. Nel settembre 1991, Diana visitò il Pakistan: durante la visita, la principessa aiutò le famiglie bisognose di [[Lahore]] e incontrò insegnanti e studenti delle scuole islamiche.<ref name=J/> Nel 1992 fece un breve viaggio in [[Egitto]], dove visitò le scuole e i centri per bambini disabili al [[Il Cairo|Cairo]].<ref name=J/> Venne invitata ad alloggiare nella villa dell'ambasciatore britannico, dove incontrò il presidente [[Hosni Mubarak]].<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-1356243/Hosni-Mubarak-How-survived-30-years-crisis-ousted-people.html|titolo="Fall of the Pharoah: How Mubarak survived 30 years to crisis to be ousted by the people"|autore=|anno=12 febbraio 2011|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=5 gennaio 2012}}</ref> Diana approfittò del viaggio per visitare siti storici come le [[piramidi egizie|piramidi]] e i templi di [[Luxor]] e [[Karnak]],<ref name=J/> accompagnata dal famoso archeologo egiziano Zaki Hawas.
Nel febbraio [[1995]], la principessa visitò nuovamente il Giappone e fu ospite dell'[[Imperatrice Michiko]].<ref name=AB>{{cita web|url=http://www.kunaicho.go.jp/e-about/shinzen/hinkyaku-89-98.html|titolo="Distinguished guests from overseas such as State Guests, official guests (1989 – 1998)"|autore=|editore=The Imperial Household Agency|lingua=en|accesso=19 dicembre 2002}}</ref> Nel giugno dello stesso anno, Diana volò a Venezia per presenziare alla [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale]].<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana-remembered.com/1/post/2012/12/hello-magazine-june-1995-diana-visits-venice.html|titolo="Diana Visits Venice"|autore=|anno=17 giugno 1995|editore=Hello Magazine|lingua=en|accesso=9 gennaio 2013}}</ref> Nel novembre 1995, la principessa intraprese un viaggio di quattro giorni per l'[[Argentina]] e incontrò a pranzo il presidente [[Carlos Menem]] e sua figlia, Zulemita.<ref>{{cita web|url=http://articles.latimes.com/1995-11-24/news/mn-6719_1_tough-audience|titolo="Diana Visits Argentina as 'Ambassador'"|autore=|anno=24 novembre 1995|editore=Los Angeles Times|lingua=en|accesso=7 gennaio 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=hLEsbacOIJ4|titolo="Diana in Argentina"|autore=|editore=Youtube|lingua=en|accesso=7 gennaio 2012}}</ref> Diana visitò molti altri paesi, tra cui la [[Svizzera]], il [[Belgio]], il [[Sud Africa]], lo [[Zimbabwe]] e il [[Nepal]].<ref name=A/>
Diana era nota per il suo stile e la sua eleganza, ed era molto affascinata dal mondo della moda. Negli anni, attraverso il suo ruolo di principessa di Galles, contribuì ad accrescere la visibilità dei giovani stilisti britannici ai quali si rivolgeva, ma era senza dubbio più famosa per il suo impegno umanitario e la sua grande compassione.<ref name=A/> Nel dicembre [[1993]], la principessa di Galles annunciò che avrebbe ridotto le sue apparizioni pubbliche al fine di coniugare “il suo significativo ruolo pubblico con una vita più riservata”.<ref name=A/>
Dopo la separazione da Carlo, Diana continuò ad apparire con gli altri membri della Famiglia Reale in diverse occasioni d'importanza nazionale, come le commemorazioni per il 50º anniversario della [[Giornata della Vittoria (Paesi dell'Europa occidentale)|Giornata della Vittoria sulla Germania]] e sul [[Giornata della Vittoria sul Giappone|Giappone]] nel 1995.<ref name=A/> Diana trascorse il suo 36º e ultimo compleanno, il 1º luglio [[1997]], partecipando alle celebrazioni per il 100º anniversario della [[Tate Gallery]].<ref name=A/> Il suo ultimo impegno ufficiale in Inghilterra fu il 21 luglio, quando visitò il reparto d'emergenza infantile del Northwick Park Hospital, a Londra.<ref name=A/>
=== Impegno sociale ===
[[File:Princess Diana Cannes.jpg|thumb|La principessa Diana al festival di Cannes nel 1987.]]
Nonostante nel 1983 avesse confidato all'allora primo ministro di [[Terranova e Labrador]], [[Brian Peckford]], ''Trovo davvero difficile affrontare le pressioni dovute al mio ruolo di principessa di Galles, ma sto imparando come gestirle'',<ref>{{cita web|url=http://www.theroyalist.net/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=767|titolo="Charles and Diana in Australia" (1983)|autore=|anno=26 maggio 2006|editore=The Royalist|lingua=en|accesso=4 luglio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721151412/http://www.theroyalist.net/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=767|dataarchivio=21 luglio 2011}}</ref> a partire dalla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] Diana divenne madrina di un numero sempre maggiore di enti di beneficenza. Come principessa di Galles, e secondo il protocollo reale, era tenuta a fare regolari apparizioni pubbliche in ospedali, scuole e altre strutture, partecipando a innumerabili eventi per raccogliere fondi, ben 191 nel 1988 e 397 nel solo 1991.<ref>{{cita web|url=http://articles.philly.com/1989-01-07/news/26123490_1_latoya-jackson-zsa-zsa-gabor-shih-tzu-dogs|titolo="The Royal Watch"|autore=|anno=7 gennaio 1989|editore=Philadelphia Daily News|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.people.com/people/archive/article/0,,20111946,00.html|titolo=" Royal Watch"|autore=|anno=27 gennaio 1992|editore=People|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> La principessa sviluppò un forte interesse per alcune cause tradizionalmente ignorate dal resto della Famiglia Reale, tra cui l'[[AIDS]] e la [[lebbra]].
Fu un'instancabile operatrice benefica, visitando malati in tutto il mondo, appoggiando campagne per la difesa degli animali, sulla prevenzione dell'AIDS e contro l'uso delle armi.<ref name=BITT>{{cita web|url=https://sputniknews.com/voiceofrussia/2011/07/01/52613543/|titolo="The bitter aftertaste of Princess Diana's 50th birthday"|autore=|data=1º luglio 2011|editore=The Voice of Russia|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304211201/http://sputniknews.com/voiceofrussia/2011/07/01/52613543/|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Ricoprì il ruolo di madrina e portavoce per numerose associazioni benefiche che lavoravano con i senza tetto, i giovani, i tossicodipendenti e gli anziani, e fu presidente, dal 1989, del [[Great Ormond Street Hospital for Children]] di Londra.<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana.com/diana/curriculumvitae.htm|titolo=Princess Diana - Curriculum vitae|autore=|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130115104211/http://www.princess-diana.com/diana/curriculumvitae.htm|dataarchivio=15 gennaio 2013|urlmorto=sì}}</ref> Dal 1991 al 1996 fu rappresentante di Headway, un'associazione per il supporto alle vittime di danni cerebrali,<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/prince-harry/9988405/Prince-Harry-to-follow-in-his-mothers-footsteps-in-support-of-Headway-charity.html|titolo="Prince Harry to follow in his mother's footsteps in support of Headway charity"|autore=|anno=12 aprile 2013|editore=The Telegraph|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> oltre che madrina del [[Museo di storia naturale (Londra)|Museo di storia naturale]] di Londra e presidente della [[Royal Academy of Music]]. Dal 1984 al 1996 appoggiò l'associazione di carità [[Barnardo's]], fondata dal dott. [[Thomas Barnardo]] nel 1986 per garantire aiuto ai giovani e ai minori, e partecipò a oltre 110 dei loro eventi benefici, 16 dei quali in un solo anno e 3 in una sola settimana.<ref>{{cita web|url= |titolo="Barnardo's and royalty"|autore=|editore=Barnardo's|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> L'enfasi e la dedizione verso le associazioni che coinvolgevano i bambini, e sulle quali si era sin da subito concentrata, rimasero uno degli elementi più importanti del suo impegno sociale. Nel 1988 divenne madrina della sezione giovani della [[British Red Cross|Croce Rossa britannica]], estendendo il suo coinvolgimento alle stesse organizzazioni in Australia e Canada.<ref name=PAT>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/5871774/Diana-Princess-of-Wales.html|titolo="Obituaries: Diana, Princess of Wales"|autore=|anno=31 agosto 1997|editore=The Telegraph |lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> La Principessa di Galles era inoltre una sostenitrice della [[Chester]] Childbirth Appeal, uno dei primi enti di beneficenza del paese a sostenere i servizi di maternità negli ospedali del servizio sanitario nazionale (NHS).<ref name=CHE>{{cita web|url=http://chesterchildbirthappeal.org.uk/aboutus.php|titolo="About the Chester Childbirth Appeal"|autore=|editore=Chester Childbirth Appeal|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160106062203/http://chesterchildbirthappeal.org.uk/aboutus.php|dataarchivio=6 gennaio 2016}}</ref> L'ospedale generale venne inaugurato proprio da Diana nel 1984 e prese il nome de ''La Contessa di Chester'', dal suo titolo come moglie del [[conte di Chester]].<ref name=CHE/> Diana divenne la madrina principale dell'associazione nel 1992, e da allora contribuì aiutando a raccogliere oltre un milione di sterline.<ref name=CHE/>
Tra gli enti benefici ai quali la principessa di Galles offriva appoggio c'erano anche [[Survivor Corps|Landmine Survivors Network]], [[Help the Aged]], il Trust for Sick Children in Wales, il [[National Hospital for Neurology and Neurosurgery]], la [[British Lung Foundation]], il [[National AIDS Trust]], il museo Eureka!, la [[National Children's Orchestra of Great Britain]], il [[Royal Brompton Hospital]], Relate, il Guinness Trust, il [[Meningitis Trust]], Dove House, il Malcolm Sargent Cancer Fund for Children, la Royal School for the Blind, la [[Welsh National Opera]], la Pre-School Playgroups Association, il Variety Club of New Zealand, Birthright e la [[British Deaf Association]], per la quale Diana imparò l'uso del [[lingua dei segni britannica]].<ref name=CHE/><ref name=ADC>{{cita web|url=http://www.dianaprincessofwalesmemorialfund.org/humanitarian-work|titolo="Humanitarian work played an important part in the Princess' life, both at home and abroad."|autore=|editore=The Diana, Princess of Wales Memorial Fund|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160203183101/http://www.dianaprincessofwalesmemorialfund.org/humanitarian-work|dataarchivio=3 febbraio 2016|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.hulldailymail.co.uk/pictures/Princess-Diana-Dove-House-Hospice-Hull-Flashback/pictures-26729258-detail/pictures.html|titolo=Princess Diana visiting Dove House Hospice, Hull, in 1992|autore=|anno=19 giugno 2015|editore=Dove House|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715211905/http://www.hulldailymail.co.uk/pictures/Princess-Diana-Dove-House-Hospice-Hull-Flashback/pictures-26729258-detail/pictures.html|dataarchivio=15 luglio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.dovehouse.org.uk/hospice-history|titolo=Dove House - Our history|autore=|editore=Dove House|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715204348/https://www.dovehouse.org.uk/hospice-history|dataarchivio=15 luglio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://wellbeingofwomen.org.uk/about-us/what-we-do/our-history/?menu=2c|titolo=Wellbeing of Women – Our history|autore=|editore=Wellbeing of Women|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626151200/http://wellbeingofwomen.org.uk/about-us/what-we-do/our-history/?menu=2c|dataarchivio=26 giugno 2015}}</ref>
Nel febbraio 1992, la principessa visitò l'ospizio per i malati e i morenti di [[Madre Teresa]] a [[Calcutta]], in [[India]], e si intrattenne con ognuno dei 50 pazienti prossimi alla morte.<ref name=ADC/> Qualche tempo dopo, prima a Roma e poi a Londra, Diana incontrò nuovamente Madre Teresa e le due instaurarono un forte legame personale: la piccola suora divenne la guida spirituale della principessa.<ref>{{cita web|url=https://mapeel.blogspot.it/2007/09/two-women-for-ages.html|titolo="Two Women for the Ages: Princess Diana & Mother Teresa, 15 Years in Heaven"|autore=|anno=31 agosto 2012|editore=M.a.peel|lingua=en|accesso=22 luglio 2013}}</ref>
Nel giugno 1995, la principessa fece una breve visita a [[Mosca (Russia)|Mosca]], dove visitò un ospedale per bambini che aveva in precedenza sostenuto attraverso il suo lavoro sociale, e al quale fornì nuove attrezzature mediche. Durante la sua permanenza nella capitale russa, Diana ricevette l'International Leonardo Prize, premio assegnato alle persone e ai lavoratori più attivi nel campo delle arti, della medicina e dello sport.<ref name=BITT/> Nel dicembre 1995 si unì in un albo d'onore insieme con gli ex presidenti degli Stati Uniti, i governatori di New York e altre figure di spicco, nel ricevere lo United Cerebral Palsy Humanitarian of the Year Award a New York direttamente dalle mani dall'ex segretario di Stato [[Henry Kissinger]], in cambio del suo continuo sostegno a numerose organizzazioni filantropiche.<ref>{{cita web|url=http://us.hellomagazine.com/royalty/201108316031/prince-harry-presents-child-bravery-awards/|titolo="Harry honours his mother's legacy on the anniversary of her death"|autore=|anno=31 agosto 2011|editore=Hello Magazine|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref name=MAN>{{cita web|url=https://news.google.com/newspapers?nid=1370&dat=19951211&id=kI0mAAAAIBAJ&sjid=1AoEAAAAIBAJ&pg=3637,2108112&hl=en|titolo="Diana receives 'Humanitarian Award'"|autore=|anno=11 dicembre 1995|editore=Manila Standard|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> Durante l'evento, la Principessa condivise il palco con il generale [[Colin Powell]], ex [[Capo dello stato maggiore congiunto]] e futuro segretario di Stato.<ref name=MAN/> Nell'ottobre 1996, Diana ricevette un premio umanitario per il suo impegno con gli anziani dal [[Centro Pio Manzù]], un organismo in status consultivo generale con le [[Nazioni Unite]] che opera dal [[1969]] come Istituto di studi per l'approfondimento dei temi economici e scientifici di interesse cruciale per il futuro dell'umanità.<ref name=MANZ>{{cita web|url=http://www.heraldscotland.com/news/12126347.Diana_appeals_for_the_elderly_after_dropping_their_charity/|titolo=”Diana appeals for the elderly after dropping their charity”|autore=|anno=14 ottobre 1996|editore=The Herald Scotland|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref name=RIM>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/13/Lady_incanta_Rimini_Principessa_come_co_0_9610133944.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151129172019/http://archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/13/Lady_incanta_Rimini_Principessa_come_co_0_9610133944.shtml|titolo=”Lady D incanta Rimini - Principessa, è come il sole della Riviera|autore=|anno=13 ottobre 1996|editore=Corriere della Sera|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=29 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.piomanzu.org/it/chi-siamo/|titolo=Centro Pio Manzù – Chi siamo|autore=|editore=Centro Pio Manzù|accesso=15 novembre 2015}}</ref> La medaglia d'oro venne assegnata alla principessa durante la conferenza ''Il nomos della salute'', tenutasi presso il Centro Pio Manzù a [[Rimini]], in Italia,<ref name=MANZ/> e consegnata dal vicepresidente del centro, il professor [[Giandomenico Picco]].<ref name=MANZ/>
[[File:Международная Леонардо-премия 2.1.jpg|thumb|La principessa Diana con [[Aleksandr Nikolaevič Jakovlev]] all'International Leonardo Prize nel 1995.]]
Il giorno dopo il suo divorzio, Diana annunciò il ritiro da oltre 100 associazioni umanitarie per concentrare il suo supporto sulle restanti sei.<ref>{{cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/charities-devastated-after-diana-quits-as-patron-1329108.html|titolo="Charities devastated after Diana quits as patron"|autore=|anno=17 luglio 1996|editore=The Indipendent|lingua=en|accesso=5 settembre 2011}}</ref> Rimase madrina di [[Centrepoint]], dell'[[English National Ballet]], della Leprosy Mission e del National AIDS Trust, oltre che presidente dell'Hospital for Sick Children, del Great Ormond Street Hospital e del Royal Marsden Hospital.<ref>{{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/DianaPrincessofWales/CharitiesandPatronage.aspx|titolo="Diana, Princess of Wales - Charities and patronage"|autore=|editore=The British Monarchy|lingua=en|accesso=25 maggio 2012}}</ref>
Durante il suo ultimo anno, Diana offrì un tangibile sostegno alla [[Campagna internazionale per il bando delle mine antiuomo]], un sostegno che fu decisivo per l'approvazione di una legislazione ad hoc nel Regno Unito.<ref>''Dichiarazione dell'allora Ministro degli Esteri del Regno Unito, Mr. Robin Cook, durante il dibattito alla Camera dei Comuni del 10 luglio 1998'': <blockquote type="cite">All hon. Members will be aware from their postbags of the immense contribution made by Diana, Princess of Wales to bringing home to many of our constituents the human costs of landmines. The best way in which to record our appreciation of her work, and the work of NGOs that have campaigned against landmines, is to pass the Bill, and to pave the way towards a global ban on landmines.</blockquote> (dalla [http://www.parliament.the-stationery-office.co.uk/pa/cm199798/cmhansrd/vo980710/debtext/80710-01.htm#80710-01_head0 trascrizione della discussione])</ref> Su invito della leader americana del movimento, [[Jody Williams]], Diana si fece fotografare dalla stampa mentre ispezionava un campo minato in [[Angola]]: le sue immagini, con elmetto e giubbotto protettivo, fecero il giro del mondo. La campagna vinse il [[premio Nobel per la pace]] nel 1997, pochi mesi dopo la sua morte.<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/WORLD/9710/10/nobel.peace/|titolo="CNN – The 1997 Nobel Prizes"|autore=|editore=CNN|lingua=en|accesso=12 marzo 2010}}</ref> La sua collaborazione terminò nel 1996, ma il suo appoggio alla Croce Rossa rimane ancora una delle cause più importanti del suo ultimo anno di vita.<ref>{{cita web|url=http://www.philanthropyroundtable.org/topic/excellence_in_philanthropy/face_of_charity|titolo=”Face of Charity: The philanthropic legacy of Princess Diana"|autore=|editore=Face of Charity – PhilanthropyRoundtable|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref>
Nel maggio 1997, la principessa inaugurò il Richard Attenborough Centre for Disability and the Arts a [[Leicester]], voluto dal suo amico [[Richard Attenborough]].<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/femail/article-1051173/The-photo-breaks-Richard-Attenboroughs-heart-Diana-granddaughter-adored--cut-prime.html|titolo=”The photo that breaks Richard Attenborough's heart: Diana and the granddaughter he adored... both cut down in their prime"|autore=|anno=1 settembre 2008|editore=The Daily Mail|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www2.le.ac.uk/news/blog/documents-2/princess-of-wales-visit-1997|titolo=”Centre of Attraction: Princess Speaks of Joy and Sense of Purpose in Richard Attenborough Centre"|autore=|editore=Leicester University|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> A giugno, Diana partecipò, prima a Londra e poi a New York, alle anteprime dell'asta di [[Christie's]] che metteva in vendita numerosi degli abiti e dei completi indossati dal giorno del fidanzamento, e il cui ricavato andò completamente in beneficenza.<ref name=A/>
=== Separazione ===
Durante gli [[anni 1990|anni novanta]], il matrimonio di Diana e Carlo si ruppe inevitabilmente: un evento prima smentito e poi ammesso e ampiamente trattato dai mass media. Entrambi i principi di Galles rivelarono, attraverso amici intimi, diverse indiscrezioni alla stampa, accusandosi a vicenda del fallimento del matrimonio. I primi sintomi di una difficile convivenza tra i due risalgono al 1985.<ref>{{cita web|url=http://articles.cnn.com/2005-02-10/world/charles.chronology_1_camilla-shand-andrew-parker-bowles-charles-and-diana?_s=PM:WORLD|titolo="Timeline: Long road to the altar"|autore=|anno=25 marzo 2005|editore=CNN|lingua=en|accesso=2 maggio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116181308/http://articles.cnn.com/2005-02-10/world/charles.chronology_1_camilla-shand-andrew-parker-bowles-charles-and-diana?_s=PM:WORLD|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/4410551.stm|titolo="Timeline: Charles and Camilla's romance"|autore=|anno=6 aprile 2005|editore=BBC|lingua=en|accesso=2 maggio 2011}}</ref> La principessa di Galles intraprese una relazione con il suo istruttore di equitazione, il maggiore James Hewitt, e il principe tornò dalla sua vecchia e devota fiamma, [[Camilla Parker-Bowles]]. L'adulterio di Carlo, fino ad allora sconosciuto al pubblico, venne esposto nel maggio 1992 con la pubblicazione di ''Diana - La sua vera storia'', di [[Andrew Morton (giornalista)|Andrew Morton]]. Il libro, che rivelava senza remore l'infelicità di Diana e i suoi disperati tentativi di suicidio a causa dell'indifferenza del marito, causò una vera tempesta mediatica. La sua pubblicazione fu seguita, durante il 1992 e il 1993, da registrazioni illegali delle conversazioni telefoniche tra i principi di Galles e i rispettivi amanti. Nell'agosto 1992, con il titolo ''Squidgygate'', il ''Sun'' pubblicò le trascrizioni complete del colloquio intimo tra la principessa e [[James Gilbey]], suo vecchio amico. Nel novembre dello stesso anno, seguirono sui giornali ''Today'' e ''Mirror'' stralci del ''Camillagate'', lo scandaloso scambio di battute ad alto contenuto erotico tra il principe Carlo e Camilla. Sempre nel 1992 il produttore statunitense [[Martin Poll]] acquistò i diritti del libro di Andrew Morton e girò ''[[La vera storia di Lady D]]'', con [[Serena Scott Thomas]] nel ruolo di Diana e [[David Threlfall]] in quello del principe Carlo. Trasmessa in tutto il mondo, la miniserie in due puntate registrò altissimi indici di ascolto, avvicinando ancora di più il pubblico a Diana.<ref>{{cita web|url=http://dianaslegacy.com/Difilms/?page_id=24|titolo="Diana in Films - Diana: Her True Story"|autore=|editore=Diana's Legacy|lingua=en|accesso=22 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116182200/http://dianaslegacy.com/Difilms/?page_id=24|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref>
Nel frattempo, incominciarono a circolare pettegolezzi sulla sua presunta relazione con James Hewitt, fino ad allora segreta, che culminarono nel 1994 con la pubblicazione del libro ''Princess in Love'', di [[Anna Pasternak]], a cui seguì nel 1996 il film di [[David Greene (regista)|David Greene]] ''[[La principessa triste]]''. [[Julie Cox]] venne scelta per interpretare la principessa di Galles, mentre [[Christopher Villiers]] era l'affascinante James Hewitt.
<ref>{{cita web|url=http://dianaslegacy.com/Difilms/?page_id=30|titolo="Diana in Films - Princess in Love"|autore=|editore=Diana's Legacy|lingua=en|accesso=22 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116181310/http://dianaslegacy.com/Difilms/?page_id=30|dataarchivio=16 gennaio 2013}}</ref>
Il 9 dicembre 1992, il [[Primi ministri del Regno Unito|primo ministro britannico]] [[John Major]] annunciò alla [[Camera dei comuni]] che il principe e la principessa di Galles avevano deciso di comune accordo di separarsi.<ref>"The Prince of Wales: A Biography" - pag.489, by John Dimbleby, 1994, New York: William Morrow and Company Inc.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Un mese dopo, nel gennaio 1993, venne pubblicato su giornali l'intero ''Camillagate'', e il 3 dicembre dello stesso anno Diana annunciò il suo ritiro dalla scena pubblica.<ref name=I>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/3868403.stm|titolo="Timeline: Diana, Princess of Wales"|autore=|anno=5 luglio 2004|editore=BBC|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref> Il principe di Galles cercò di riacquistare il consenso del pubblico, schierato con Diana, concedendo un'intervista televisiva a [[Jonathan Dimbleby]] il 29 giugno [[1994]]. Nell'intervista, Carlo confessò il suo tradimento con Camilla Parker-Bowles, precisando però che la loro relazione era incominciata solamente nel 1986, quando il suo matrimonio con Diana era ormai "inevitabilmente naufragato".<ref>{{cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/royals/etc/cron.html|titolo="The timeline to Charles and Camilla's marriage"|autore=|editore=Frontline|lingua=en|accesso=2 novembre 2010}}</ref> La stessa sera dell'intervista, Diana si recò alla [[Serpentine Gallery]] per partecipare al party organizzato dalla rivista ''Vanity Fair'': il cortissimo abito di seta nera che indossava, creato dalla stilista [[Christina Stambolian]] e in seguito ribattezzato "Revenge dress", le fece guadagnare le prime pagine di tutti i giornali, a discapito del marito.<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana-remembered.com/1/post/2012/09/hello-magazine-1994-princess-dianas-confident-show-at-the-serpentine-gallery.html|titolo="Princess Diana's Confident Show at the Serpentine Gallery"|autore=|anno=7 settembre 2012|editore=Princess Diana Remembered|lingua=en|accesso=7 settembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=-ZykKZ5tG-c|titolo="Princess Diana in the Little Black Dress"|autore=|editore=Youtube|lingua=en|accesso=22 maggio 2013}}</ref> L'abito venne in seguito venduto all'asta nel 1997 per 74.000 dollari.<ref>{{cita web|url=http://marylebonejournal.com/style/christina-stambolian|titolo="Christina Stambolian, the Designer behind Princess Diana's ‘Revenge' Dress"|autore=|editore=Marylebon Journal Style|lingua=en|accesso=8 gennaio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130715164327/http://marylebonejournal.com/style/christina-stambolian|dataarchivio=15 luglio 2013}}</ref>
Nonostante la principessa incolpasse dei suoi problemi coniugali la sola Camilla Parker-Bowles, a causa della sua precedente relazione con Carlo, Diana arrivò a pensare che il marito avesse relazioni anche con altre donne. Nell'ottobre 1993, scrisse a un'amica rivelandole che credeva che Carlo fosse ora innamorato di [[Tiggy Legge-Bourke]], la governante da lui stesso assunta per occuparsi dei figli, e volesse sposarla. La principessa era molto diffidente verso la donna, soprattutto per il rapporto che aveva con i due principini.<ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/world/2008/jan/07/france.monarchy|titolo="Diana affair over before crash, inquest told"|autore=|anno=7 gennaio 2008|editore=The Guardian|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref>
=== Divorzio ===
Il 20 novembre 1995, a oltre un anno dall'intervista di Carlo, la [[BBC]] trasmise, all'interno del programma d'attualità ''Panorama'', l'intervista di [[Martin Bashir]] alla principessa di Galles.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/politics97/diana/panorama.html|titolo="The Panorama Interview"|autore=|anno=1995|mese=novembre|editore=BBC|lingua=en|accesso=2 novembre 2010}}</ref> Durante l'incontro, Diana rivelò la sua relazione con Hewitt dicendo: “Si, lo adoravo”. Riguardo a Camilla ribadì la sua posizione con la ormai storica frase “Eravamo in tre in questo matrimonio, un po' troppo affollato”. Pensando al suo futuro, invece, la principessa disse: “Mi piacerebbe essere la regina nei cuori delle persone”. E riguardo al futuro del principe di Galles come re, ammise: “Conoscendo il suo carattere, penso che la massima carica, come la chiamo io, gli porterebbe enormi limitazioni, e non so se saprebbe adattarsi”.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/news/special/politics97/diana/panorama.html|titolo=Transcript of the BBC Panorama interview|autore=|anno=1995|editore=BBC|lingua=en|accesso=8 gennaio 2010}}</ref>
Il giorno successivo, il 21 novembre, l'intervista venne trasmessa in Italia in prima serata su [[Canale 5]] all'interno dello speciale ''Diana - Scacco al Re'', presentato da [[Cristina Parodi]] e da [[Paolo Filo Della Torre]], allora corrispondente a Londra del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,27/articleid,0684_01_1995_0314_0031_9261175/|titolo=Diana - Scacco al Re|autore=|anno=21 novembre 1995|editore=La Stampa|accesso=26 febbraio 2014}}</ref> La voce di Lady Diana era della doppiatrice [[Emanuela Rossi]], quella di Martin Bashir di [[Alberto Lori]].
Il 20 dicembre 1995, in seguito all'intervista di Diana su ''Panorama'', Buckingham Palace annunciò pubblicamente che la Regina aveva spedito al principe e alla principessa di Galles una lettera dove esigeva il [[divorzio]]. La decisione della Regina venne presa in accordo con il primo ministro e il suo [[consiglio privato di sua maestà|consiglio privato]] dopo, secondo la BBC, due settimane di discussioni.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/december/20/newsid_2538000/2538985.stm|titolo="Divorce: Queen to Charles and Diana"|autore=|anno=20 dicembre 1995|editore=BBC|lingua=en|accesso=2 novembre 2010}}</ref> Il principe Carlo accettò formalmente il divorzio attraverso una dichiarazione scritta diffusa poco dopo.<ref>{{cita web|url=http://articles.latimes.com/1995-12-21/news/mn-16515_1_queen-orders|titolo="Queen Orders Charles, Diana to Divorce"|autore=|anno=21 dicembre 1995|editore=Los Angeles Times|lingua=en|accesso=26 febbraio 2014}}</ref> La principessa confermò la definitiva separazione, accettata dopo un incontro con il marito e i rappresentanti della Regina, nel febbraio [[1996]], scatenando un'onda di irritazione a Buckingham Palace quando emise un proprio annuncio sugli accordi e le condizioni del divorzio.<ref>{{cita web|url=https://news.google.com/newspapers?nid=1891&dat=19960228&id=LrgfAAAAIBAJ&sjid=q9cEAAAAIBAJ&pg=1484,3038265|titolo="Princess Diana agrees to divorce"|autore=|anno=28 febbraio 1996|editore=Gadsden Times|lingua=en|accesso=26 febbraio 2014}}</ref>
Il divorzio venne ufficializzato il 28 agosto 1996.<ref name=I/> Diana ricevette una buonuscita di 17 milioni di sterline, con la clausola standard nei divorzi reali di non parlare con nessuno degli accordi presi.<ref>"The Diana Chronicles" - pag.410, by Tina Brown, 2007, Doubleday.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Non essendo più legata al principe di Galles, in accordo con le [[lettere patenti]] che regolano i titoli reali dopo il divorzio, Diana perse il titolo di ''Altezza Reale'' assumendo invece quello di ''Diana, Principessa di Galles''. Ma in quanto madre del secondo e terzo in linea di successione al [[trono]], rimase un membro della Famiglia Reale, come ribadito da Buckingham Palace, continuando quindi a godere dei privilegi ottenuti con il matrimonio.<ref>{{cita web|url=http://www.scottbaker-inquests.gov.uk/directions_decs/decision_08012007.htm|titolo="Inquests into the deaths of Diana, Princess of Wales and Mr Dodi Al Fayed"|autore=|anno=8 gennaio 2007|editore=Internet Archive|lingua=en|accesso=2 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071030152352/http://www.scottbaker-inquests.gov.uk/directions_decs/decision_08012007.htm|dataarchivio=30 ottobre 2007}}</ref>
=== Vita privata dopo il divorzio ===
Dopo il divorzio, Diana mantenne il suo appartamento nel lato nord di [[Kensington Palace]], dove aveva vissuto con il principe di Galles sin dal primo anno di matrimonio, e che rimase sua dimora fino alla tragica scomparsa.
Diana frequentò uno stimato cardiochirurgo di origine pakistana, [[Hasnat Khan]], identificato da molti dei suoi amici più cari come "l'amore della sua vita",<ref>Today Programme, BBC, 15 dicembre 2007.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> per quasi due anni, prima che Khan mettesse bruscamente fine al rapporto.<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/debate/columnists/article-487152/Its-farewell-Dianas-loyal-lover.html|titolo="It's farewell from Diana's loyal lover"|autore=|anno=12 ottobre 2007|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=http://news.smh.com.au/world/diana-longed-for-muslim-heart-surgeon-20071217-1hj6.html|titolo="Diana 'longed for' Muslim heart surgeon"|autore=|anno=17 dicembre 2007|editore=Sydney Morning Herald|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref> Khan era molto riservato e la relazione con Diana venne mantenuta segreta, soprattutto con la stampa. Secondo la testimonianza rilasciata da Hasnat Khan durante l'inchiesta per la morte di Diana, fu Diana stessa a troncare la loro relazione nel giugno [[1997]], durante un incontro a Hyde Park, che confina con i giardini di Kensington Palace.
Nel giro di un mese, Diana aveva incominciato a vedere [[Dodi Al-Fayed]], figlio di [[Mohamed Al-Fayed]], che aveva invitato la principessa a trascorrere l'estate con lui come sua ospite. Diana aveva progettato di trascorrere le vacanze con i figli a [[Long Island]], New York, ma i funzionari di sicurezza l'avevano sconsigliata. Così, dopo aver annullato una visita in [[Thailandia]], la principessa accettò l'invito di Al-Fayed e fu ospite, insieme con i figli, nella sua villa nel sud della [[Francia]], protetta dal sistema di sicurezza privata dell'imprenditore egiziano. Mohamed Al-Fayed comprò per l'occasione uno [[panfilo|yacht]] di 60 metri da diversi milioni di sterline, il ''Jonikal'', su cui far divertire Diana e i suoi figli.
[[File:Princess Diana Sri Chinmoy.jpg|thumb|La principessa Diana con [[Sri Chinmoy]] durante un incontro a Kensington Palace nel maggio 1997.|alt=]]
=== Mine antiuomo ===
Nel gennaio 1997, le immagini di Diana mentre percorreva un campo minato dell'[[Angola]] con un casco balistico e un giubbotto antiproiettile vennero trasmesse in tutto il mondo. Fu durante questa campagna antimine che alcuni l'accusarono di ingerenza politica chiamandola una 'mina vagante'.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/january/15/newsid_2530000/2530603.stm|titolo="Princess Diana sparks landmines row"|autore=|anno=15 gennaio 1997|editore=BBC|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref> Nel giugno 1997, la principessa tenne un discorso alla conferenza antimine alla [[Royal Geographical Society]] di Londra, seguito da un visita a [[Washington]], negli Stati Uniti, il 17 e 18 giugno per promuovere la campagna della [[Croce Rossa Americana]] contro l'utilizzo delle mine. Diana approfittò del viaggio per incontrarsi con la sua guida spirituale, [[Madre Teresa di Calcutta|Madre Teresa]], nel [[The Bronx|Bronx]].<ref name=A/>
Nell'agosto 1997, pochi giorni prima della sua morte, visitò la [[Bosnia ed Erzegovina]] con Jerry Bianco e Ken Rutherford del Landmine Survivors Network. Il suo interesse per le mine era totalmente focalizzato sui danni che, dopo anni dal conflitto, queste ancora creavano, spesso su bambini innocenti. Si presume che con il suo impegno abbia influenzato e permesso, seppur dopo la sua morte, la firma del [[Trattato di Ottawa]], che impone un divieto internazionale all'uso delle mine antiuomo.<ref>{{cita web|url=http://www.icrc.org/eng/resources/documents/misc/57jpjn.htm|titolo="An international ban on anti-personnel mines"|autore=|anno=31 dicembre 1998|editore=ICRC|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref> Nel 1998, alla [[Camera dei comuni]], il ministro degli esteri [[Robin Cook (politico)|Robin Cook]] ha reso omaggio al lavoro di Diana nell'abolire le mine antiuomo:
"Tutti i parlamentari sanno dell'immenso contributo di Diana, principessa di Galles, per mettere a conoscenza i nostri elettori dei costi umani reclamati dalle mine antiuomo. Il modo migliore in cui manifestare il nostro apprezzamento per il suo incredibile lavoro, e il lavoro delle ONG che si sono battute contro le mine, è quello di approvare un disegno di legge e spianare la strada a un divieto globale all'utilizzo delle mine antiuomo".<ref>{{cita web|url=http://www.parliament.the-stationery-office.co.uk/pa/cm199798/cmhansrd/vo980710/debtext/80710-01.htm#80710-01_head0|titolo="House of Commons Hansard Debates for 10 July 1998 (pt 1)"|autore=|anno=10 luglio 1998|editore=Parliament.uk|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref>
Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello ai paesi che hanno prodotto e accumulato il maggior numero di mine antiuomo (Stati Uniti, Cina, India, Corea del Nord, Pakistan e Russia) perché firmino il Trattato di Ottawa che vieta la produzione e l'uso di queste armi micidiali, contro le quali Diana ha fatto una campagna. Carol Bellamy, direttore esecutivo del [[Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia]] (UNICEF), ha detto che le mine sono ancora "un'attrazione letale per i bambini, spinti tra le braccia della morte dalla loro curiosità e ricerca di nuovi giochi".<ref>{{cita web|url=https://www.unicef.org/media/media_24360.html|titolo="UNICEF – Press centre – Landmines pose gravest risk for children"|autore=|anno=2 dicembre 2004|editore=Unicef.org|lingua=en|accesso=13 ottobre 2008}}</ref>
=== Morte ===
{{vedi anche|Morte di Diana Spencer}}
[[File:Flowers for Princess Diana's Funeral.jpg|thumb|left|upright=1.2|Fiori e omaggi davanti a Kensington Palace.]]
Il 31 agosto 1997 Diana, a 36 anni, un mese e 29 giorni, rimane vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del [[Pont de l'Alma]] a [[Parigi]], insieme con il suo compagno [[Dodi Al-Fayed]], quando la loro [[Mercedes]], guidata dall'autista Henri Paul, si infrange contro il tredicesimo pilastro della galleria.
Sabato 30 agosto, a fine serata, Diana e Dodi partono dall'[[Hôtel Ritz (Parigi)|Hôtel Ritz]] di Parigi, in [[Place Vendôme]], sulla loro Mercedes S 280, seguendo la riva destra della [[Senna]] per raggiungere l'appartamento privato di Dodi. Poco dopo mezzanotte imboccano la galleria de l'Alma, seguiti da fotografi e da un cronista.
Nello schianto, [[Dodi Al-Fayed]] e l'autista Henri Paul muoiono sul colpo. [[Trevor Rees-Jones]], guardia del corpo di Dodi, seduto sul sedile anteriore e il solo ad avere la cintura di sicurezza allacciata, è gravemente ferito ma sopravviverà. Lady D, liberata dal groviglio di lamiere, è ancora viva e dopo i primi soccorsi prestati dal dottor Maillez, per caso sul posto, viene trasportata da un'ambulanza all'[[Salpêtrière|ospedale Pitié-Salpêtrière]], dove arriva alle 2 circa. A causa delle gravi [[lesioni]] interne, viene dichiarata morta due ore più tardi.
La conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della morte viene fatta alle 5:30 da un medico dell'ospedale, dal [[Ministri dell'interno della Francia|Ministro dell'interno]] [[Jean-Pierre Chevènement]] e da [[Michael Jay]], [[ambasciatore]] del [[Regno Unito]] in Francia.
Verso le 14, il principe Carlo e le due sorelle di Diana, Lady Sarah McCorquodale e Lady Jane Fellowes, arrivano a Parigi per l'identificazione e ripartono con la salma della principessa 90 minuti dopo.
Ci sono ancora dubbi sulle cause dell’incidente, tanto che per molto tempo si è parlato di complotti e verità nascoste, parlando della possibilità che la madre del principe William e del principe Harry possa esser stata vittima di un assassinio organizzato dai servizi segreti britannici in quanto con la sua figura e il divorzio dal principe Carlo (secondo alcune rivelazioni sul matrimonio, lui non l’avrebbe mai amata) avrebbe messo in pericolo la stabilità della corona britannica<ref>http://www.diredonna.it/6-verita-e-rivelazioni-sulla-morte-di-lady-diana-3167117.html</ref>.
==== Funerale ====
[[File:Princess Diana Funeral St James Park 1997.jpg|thumb|Il funerale.]]
Nonostante la prima scelta di un funerale privato, poiché Diana non era più un'''Altezza Reale'', l'improvvisa e inaspettata reazione del popolo britannico, disorientato e in lacrime per la perdita dell'amata principessa, spinse la casa reale ad accettare le pubbliche [[Rito funebre|esequie]]. Elisabetta, che con tutta la famiglia era rimasta a [[Castello di Balmoral|Balmoral]], in Scozia, indifferente al lutto pubblico, dopo i ripetuti attacchi da parte della stampa e del popolo, che la accusavano di non mostrare rimorso per la morte di Diana, acconsentì a issare a mezz'asta la bandiera sul palazzo reale e a tornare immediatamente a Londra. Il 5 settembre apparve in una diretta televisiva dove rendeva omaggio alla nuora scomparsa, definendola "un essere umano straordinario", che "nei momenti felici come in quelli di sconforto, non aveva mai perso la capacità di sorridere, o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua bontà".<ref>{{cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/DianaPrincessofWales/TheQueensmessage.aspx|titolo="The Queen's message"|autore=|editore=The British Monarchy|lingua=en|accesso=27 giugno 2011}}</ref>
[[File:The Lake at Althorp with the Diana memorial beyond - geograph.org.uk - 1174863.jpg|thumb|left|Il laghetto di Althorp con la tomba di Diana sullo sfondo.]]
Il giorno successivo, 6 settembre, giorno del funerale, per le strade di Londra si riversarono circa 3 milioni di persone. Il feretro di Diana fu posto su un [[affusto]] di cannone e da [[Kensington Palace]], dove aveva trascorso la notte, attraversò [[Hyde Park]] fino a St. James's, dove il principe Carlo, insieme con i figli William e Harry, il padre Filippo, il [[Charles Spencer, IX conte Spencer|IX Conte Spencer]], fratello di Diana, e 500 rappresentanti delle organizzazioni patrocinate dalla principessa si unirono al corteo dietro la bara.
Le migliaia di persone presenti al funerale, piangendo e accalcandosi intorno alle transenne, gettarono fiori al passaggio del feretro e lungo tutto il percorso. Davanti a [[Buckingham Palace]], la famiglia reale al completo aspettava, vestita a lutto, il passaggio della bara: di fronte al feretro, Elisabetta piegò il capo in segno di rispetto.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/news/special/politics97/diana/procession.html|titolo="The Last Journey Begins"|autore=|editore=BBC|lingua=en|accesso=8 giugno 2012}}</ref>
Le esequie proseguirono nell'[[abbazia di Westminster]]: durante la cerimonia, [[Elton John]] cantò ''[[Candle in the Wind 1997|Candle in the Wind]]'', una versione modificata per l'occasione della celebre canzone dedicata alla morte di [[Marilyn Monroe]]. Il fratello di Diana pronunciò il suo discorso, dicendo che "Diana era l'essenza stessa della compassione, del dovere, dello stile, della bellezza. In tutto il mondo era considerata simbolo di umanità e altruismo, portabandiera dei diritti degli oppressi. Una ragazza tipicamente inglese, che trascendeva la nazionalità; una donna dalla nobiltà innata, che andava oltre le classi sociali, e che ha dimostrato negli ultimi anni di non aver bisogno di un titolo reale per continuare a generare il suo particolare tipo di magia".<ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/theguardian/2007/may/04/greatspeeches|titolo="The most hunted person of the modern age"|autore=|anno=4 maggio 2007|editore=The Guardian|lingua=en|accesso=27 giugno 2011}}</ref>
Il funerale venne trasmesso in diretta dalle televisioni di tutto il mondo e seguito da oltre due miliardi di persone,<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Infografiche/flash/funerali.swf|titolo="Il funerale di Lady Diana"|autore=|editore=Corriere della Sera|accesso=}}</ref> rendendolo uno degli eventi televisivi più visti della storia.
==== Sepoltura ====
Diana venne tumulata nella proprietà di famiglia, ad Althorp, in [[Northamptonshire]], su un'isola in mezzo a un laghetto chiamata ''Round Oval''. La cerimonia, in forma strettamente privata, ebbe luogo subito dopo il funerale e vi presero parte l'ex-marito Carlo, i figli, la madre e i fratelli di Diana. La principessa venne vestita da un [[Tanatoprassi|tanatoprattore]], con un abito nero a maniche lunghe, disegnato da [[Catherine Walker]] e acquistato solo alcune settimane prima dell'incidente. Tra le sue mani venne posto un [[rosario]], un dono che Diana aveva ricevuto da [[Madre Teresa di Calcutta]], morta pochi giorni dopo di lei.
=== Memoriali ===
[[File:112407-Harrods-DiannaDodiMemorial2.jpg|thumb|left|Il primo dei due memoriali di Diana e Dodi Al-Fayed all'interno di Harrods.]]
Subito dopo la morte di Diana, in tutto il mondo diversi luoghi divennero in brevissimo tempo meta di pellegrinaggio e di tributo, invasi da centinaia di mazzi di fiori. Il più grande, ancora nell'immaginario del pubblico, fu fuori dai cancelli dorati di Kensington Palace, dimora di Diana, dove le persone continuarono a lasciare fiori e omaggi per lei fino a dopo il funerale. Memoriali permanenti includono:
* Diana, Princess of Wales Memorial Gardens - Regent Centre Gardens, [[Kirkintilloch]];
* [[Fontana in memoria di Diana, principessa di Galles|Diana, Princess of Wales Memorial Fountain]] – fontana situata a [[Hyde Park]], Londra, e inaugurata da Elisabetta II nel 2004;
* Diana, Princess of Wales Memorial Playground – [[Kensington Gardens]], Londra;
* Diana, Princess of Wales Memorial Walk - percorso circolare tra Kensington Gardens, [[Green Park]], Hyde Park e [[St. James's Park]], Londra.
[[File:112407-Harrods-DiannaDodiMemorial1.jpg|thumb|upright|"Vittime Innocenti", il secondo memoriale all'interno di Harrods.]]
In aggiunta, ci sono due monumenti commemorativi all'interno dei grandi magazzini [[Harrods]], a Londra, all'epoca di proprietà di Mohammed Al-Fayed, padre di Dodi. Il primo memoriale si trova al piano seminterrato dell'edificio, ed è composto dai ritratti della coppia dietro a una teca piramidale che custodisce il bicchiere di vino, ancora sporco di rossetto, usato durante la loro ultima cena al Ritz, e il presunto anello di fidanzamento che Dodi acquistò per Diana il giorno prima della loro morte.<ref>{{cita web|url=http://www.ricksteves.com/plan/destinations/britain/london.htm|titolo="Getting Up To Snuff In London"|autore=|editore=Rick Steves' Europe|lingua=en|accesso=27 giugno 2011}}</ref> Il secondo memoriale, presentato nel 2005 e intitolato "Vittime Innocenti", è una statua in bronzo della coppia che balla su una spiaggia sotto le ali di un albatro.<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/2005/WORLD/europe/09/01/diana.dodi.statue/index.html|titolo="Harrods unveils Diana, Dodi statue"|autore=|anno=1 settembre 2005|editore=CNN|lingua=en|accesso=27 giugno 2011}}</ref> "La Fiamma della Libertà", eretta nel 1989 sulla Place de l'Alma a Parigi, sopra l'ingresso al tunnel in cui ebbe luogo l'incidente mortale, è diventato un memoriale non ufficiale di Diana.<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2007/08/31/world/europe/31iht-flame.5.7338753.html?_r=0|titolo="In Paris, 'pilgrims of the flame' remember Diana"|autore=|anno=31 agosto 2007|editore=International Herald Tribune|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012}}</ref>
== Ruolo iconico ==
Dal suo fidanzamento con il principe di Galles, nel 1981, e fino alla sua morte, nel 1997, Lady Diana è stata un'importante presenza sulla scena mondiale, ed è spesso stata descritta come "la donna più fotografata del mondo" (altre fonti sono invece solite dividere l'appellativo tra lei e [[Grace Kelly]]). Diana è conosciuta ovunque per la sua compassione,<ref>"Diana" - pag.307-308, by Sarah Bradford, 2006, Penguin Group.</ref> il suo stile, il suo carisma, nonché per le numerose opere di beneficenza a favore dei più sfortunati e per il suo turbolento matrimonio con il principe Carlo.
La biografa reale [[Sarah Bradford]] ha commentato: "L'unica cura per la sua sofferenza (di Diana), sarebbe stata l'amore del principe di Galles, un qualcosa che lei desiderava ardentemente ma che invece le è sempre stato negato. L'incomprensione del marito è stata la bocciatura finale: il modo in cui Carlo la denigrava costantemente l'ha ridotta alla disperazione".<ref name=W>"Diana" - pag.189, by Sarah Bradford, 2006, Penguin Group.<!-- Titolo generato automaticamente --></ref> Diana stessa ha commentato: "Mio marito mi ha fatto sentire inadeguata in ogni modo possibile, e ogni volta che riuscivo a sollevarmi il suo atteggiamento mi spingeva nuovamente verso il baratro".<ref name=W/>
Diana dichiarò di aver sofferto di [[disturbo depressivo|depressione]], arrivando anche all'[[autolesionismo]]. A causa dell'enorme pressione mediatica, e alla difficile convivenza con un marito distante, soffrì di [[bulimia|bulimia nervosa]] sin dai primi mesi del fidanzamento nel 1981.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3531997.stm|titolo="US TV airs Princess Diana tapes"|autore=|anno=5 marzo 2004|editore=BBC|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012}}</ref>
[[File:Reagans have tea with Prince Charles and Princess Diana.jpg|thumb|left|La principessa Diana con il marito Carlo e i coniugi Reagan alla Casa Bianca nel 1985.|alt=]]
Nel [[1999]] il ''[[Time]]'' ha inserito il nome di Diana tra le 100 persone più importanti del XX secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,26473,00.html|titolo="Princess Diana—Time 100 People of the Century"|autore=|anno=14 giugno 1999|editore=Time Magazine|lingua=en|accesso=22 dicembre 2007}}</ref> Nel [[2002]], la principessa di Galles si è invece classificata al 3º posto nel sondaggio della BBC sui [[100 Greatest Britons|100 britannici più importanti]], scalzando la Regina e altri monarchi inglesi.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/history/programmes/greatbritons.shtml/|titolo="Great Britons 1–10"|autore=|anno=14 giugno 1999|editore=BBC|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040204074057/http://www.bbc.co.uk/history/programmes/greatbritons.shtml/|dataarchivio=4 febbraio 2004}}</ref>
Nel [[2007]], con il libro ''Lady Diana Chronicles'', [[Tina Brown]] ha scritto una biografia di Diana descrivendola come "inquieta ed esigente ... ossessionata dalla sua immagine pubblica" oltre che "dispettosa, manipolativa e nevrotica." Nella biografia, Tina Brown sostiene anche che Diana sposò Carlo per il suo potere e che incominciò una relazione sentimentale con Dodi Al-Fayed solamente per scatenare la rabbia della famiglia reale, ma senza avere alcuna intenzione di sposarlo.<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/femail/article-449912/The-savage-attack-Diana-EVER.html|titolo="The most savage attack on Diana EVER"|autore=|anno=24 aprile 2007|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=24 aprile 2007}}</ref>
Nel gennaio [[2013]], una fotografia inedita di Lady Diana, allora già ufficialmente fidanzata con Carlo, è stata messa all'asta.<ref>{{cita web|url=http://newsinfo.inquirer.net/334315/do-not-publish-diana-photo-up-for-auction-in-us|titolo="‘Do-not-publish' Diana photo up for auction in US"|autore=|anno=3 gennaio 2013|editore=Inquirer News|lingua=en|accesso=4 gennaio 2013}}</ref> Lo scatto, che apparteneva al quotidiano ''Daily Mirror'' e che riportava la frase "Da non pubblicare" scritta a mano sopra, ritrae una giovane Diana durante una vacanza in montagna nel 1979, comodamente appoggiata sul petto del giovane amico Adam Russell.<ref>{{cita web|url=http://www.itv.com/news/2013-01-04/mystery-man-revealed-in-princess-diana-photograph-could-have-changed-the-course-of-the-british-monarchy/|titolo="Revealed: The mystery man in Diana photograph who 'could have changed the course of the British monarchy"|autore=|anno=4 gennaio 2013|editore=ITV|lingua=en|accesso=4 gennaio 2013}}</ref>
Il 19 marzo 2013, dieci vestiti del guardaroba di Diana, incluso l'abito da sera in velluto blu notte indossato dalla principessa nel 1985, durante la cena alla Casa Bianca dove danzò con John Travolta, sono stati messi all'asta a Londra, raggiungendo la cifra di {{formatnum:800000}} sterline.<ref>{{cita web|url=http://fashion.telegraph.co.uk/article/TMG9941199/Princess-Dianas-dresses-raise-over-800000-at-auction.html|titolo="Princess Diana's dresses raise over £800,000 at auction"|autore=|anno=19 marzo 2013|editore=The Telegraph|lingua=en|accesso=20 marzo 2013}}</ref> Due degli abiti, acquistati dall'associazione [[Historic Royal Palaces]], sono in esposizione a Londra insieme con altri capi appartenuti a Diana, alla Regina Elisabetta e alla [[Margaret, contessa di Snowdon|principessa Margaret]], come parte dell'esposizione ''Fashion Rules: Dress from the collections of HM The Queen, Princess Margaret, and Diana, Princess of Wales'' inaugurata a Kensington Palace il 4 luglio 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.itv.com/news/update/2013-03-20/princess-diana-gowns-to-be-displayed-to-the-public/|titolo="Princess Diana gowns to be displayed to the public"|autore=|anno=20 marzo 2013|editore=ITV|lingua=en|accesso=20 marzo 2013}}</ref>
Il 15 luglio 2013, dall'archivio fotografico della Casa Bianca sono emersi numerosi scatti inediti di Lady Diana, realizzati dal fotografo [[Pete Souza]] durante il ricevimento che [[Ronald Reagan]] diede nel 1985 per rendere omaggio ai principi di Galles, in visita negli Stati Uniti. Oltre alle già famose foto di Diana insieme con John Travolta, altre la vedono danzare con il presidente Reagan e, non senza imbarazzo e soggezione, con [[Tom Selleck]], stella del telefilm ''[[Magnum, P.I.]]'', e [[Clint Eastwood]].<ref>{{cita web|url=https://www.dailymail.co.uk/news/article-2363867/New-photographs-Princess-Wales-dancing-Tom-Selleck-Clint-Eastwood-White-House-party.html|titolo="Dancing with Dirty Harry: Unseen pictures of 24-year-old Diana at White House gala show"|autore=|anno=15 luglio 2013|editore=Daily Mail|lingua=en|accesso=15 luglio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.oggi.it/attualita/personaggi/2013/07/18/omaggio-a-lady-diana-in-attesa-del-royal-baby-ecco-la-nonna-che-avrebbe-dovuto-avere/|titolo="Omaggio a Lady Diana: in attesa del Royal Baby, ecco la nonna che avrebbe dovuto avere"|autore=|anno=15 luglio 2013|editore=Oggi|accesso=15 luglio 2013}}</ref>
== Antenati di Diana ==
Diana era nata in una famiglia [[aristocrazia|aristocratica]] con origini reali. Da sua madre Frances traeva origini [[irlandesi]], [[Scozia|scozzesi]], [[Inghilterra|inglesi]] e americana (la sua bisnonna era Frances Ellen Work, [[ereditiera]] americana). Il padre discendeva dal re [[Carlo II d'Inghilterra]] della famiglia Stuart, tramite quattro figli illegittimi:
* [[Henry FitzRoy, I duca di Grafton|Henry Fitzroy]], I Duca di Grafton, figlio di [[Barbara Palmer|Barbara Villiers]], Duchessa di Cleveland;
* [[Charles Lennox]], Duca di Richmond e Lennox, figlio di [[Louise de Kérouaille]], Duchessa di Portsmouth;
* [[Charles Beauclerk, I duca di St. Albans]], figlio di [[Nell Gwyn]];
* [[James Crofts]] Duca di Monmouth, figlio di [[Lucy Walter]].
Diana discende anche da [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II Stuart]] attraverso [[Henrietta FitzJames]], figlia di Arabella Churchill, sorella di [[John Churchill]] Duca di Marlbourgh.
Altri antenati di Diana sono: [[Roberto I di Scozia]], [[Maria Stuarda]], [[Maria Bolena]], Lady [[Catherine Grey]], [[Maria di Salinas]], [[John Egerton II]] duca di Bridgewater, [[James Stanley VII]] duca di Derby, [[Georgiana Spencer]], duchessa del Devonshire.
Diana vantava anche origini italiane discendendo tra gli altri da [[Caterina Sforza]] e [[Cosimo I de' Medici]].
La nonna materna di Lady Diana, [[Ruth Roche, baronessa Fermoy|Lady Ruth Fermoy]], fu per molto tempo dama di compagnia e amica intima della [[Elizabeth Bowes-Lyon|Regina Madre]].
== Albero genealogico ==
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{| class="wikitable"
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| rowspan="16" align="center"| '''Lady Diana Spencer'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Edward Spencer, VIII conte Spencer]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Albert Spencer, VII conte Spencer]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Charles Spencer, VI conte Spencer]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Frederick Spencer, IV conte Spencer]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Adelaide Seymour
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Lady Margaret Baring
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Edward Baring, I Barone Revelstoke
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Louisa Bulteel
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Cynthia Hamilton|Lady Cynthia Hamilton]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[James Hamilton, III duca di Abercorn]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[James Hamilton, II duca di Abercorn]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Lady Maria Anna Hamilton Curzon-Howe
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Rosalind Bingham|Lady Rosalind Cecilia Caroline Bingham]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Charles Bingham, IV conte di Lucan]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Lady Cecilia Catherine Gordon-Lennox
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Frances Shand Kydd|Hon. Frances Ruth Roche]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Maurice Roche, IV barone Fermoy]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />James Burke Roche, III barone Fermoy
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Edmond Roche, I Barone Fermoy
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Elizabeth Boothby
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Frances Ellen Work
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Franklin Work
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Ellen Wood
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Ruth Roche, baronessa Fermoy|Ruth Sylvia Gill]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />William Smith Gill
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Alexander Ogston Gill
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Barbara Smith Marr
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Ruth Littlejohn
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />David Littlejohn
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Jane Crombie
|}
</div>
== Onorificenze ==
[[File:Royal Monogram of Princess Diana of Wales.svg|thumb|Il monogramma personale di Diana, principessa di Galles.]]
=== Onorificenze britanniche ===
{{Onorificenze
|immagine=GBR Family Order Elizabeth II BAR.png
|nome_onorificenza=Dama dell'Ordine Familiare Reale della Regina Elisabetta II
|collegamento_onorificenza=Ordine famigliare reale della regina Elisabetta II
|motivazione=
|data=[[1981]]
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=EGY - Order of the Virtues - Supreme and first classes.svg
|nome_onorificenza=Membro di Classe Suprema dell'Ordine delle Virtù (Egitto)
|collegamento_onorificenza=Ordine delle Virtù
|motivazione=
|luogo=12 agosto [[1981]]<ref>[http://www.upi.com/Archives/1981/08/13/Britains-Prince-Charles-and-Princess-Diana-sailed-through-the/5153366523200/ Upi]</ref><ref>[https://es.pinterest.com/rkodis1981/august-12dinnerport-said-northeast-egypt/ Pinterest]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=NED_Kroonorde_A1_BAR.png
|nome_onorificenza=Dama di Gran Croce dell'Ordine della Corona (Paesi Bassi)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona (Paesi Bassi)
|motivazione=
|luogo=18 novembre [[1982]]<ref>[https://es.pinterest.com/pin/86412886573827124/ Pinterest]</ref>
}}
== Filmografia ==
Sin dai primi anni di [[matrimonio]], Lady Diana è stata più volte [[protagonista]], insieme con il marito e il resto della Famiglia Reale, di numerose rappresentazioni, soprattutto [[film televisivo|televisive]], della sua vita una volta divenuta principessa di Galles. Segue un elenco cronologico delle [[film biografico|produzioni biografiche]] a lei dedicate, o nelle quali è indirettamente coinvolta:
{|class="wikitable"
|-
! Anno
! Film
! Attrice
! Note
|-
|rowspan=2| [[1982]]
| ''[[Carlo e Diana - Una storia d'amore]]'' (''Charles & Diana: A Royal Love Story'')
| [[Caroline Bliss]]
| Film TV
|-
| ''[[Il romanzo di Carlo e Diana]]'' (''The Royal Romance of Charles and Diana'')
| [[Catherine Oxenberg]] <br/> [[Kerry Nix]] (Diana bambina)
| Film TV
|-
|rowspan=3| [[1992]]
| ''[[Sarah e Andrea - Un amore a Buckingham Palace]]'' (''Fergie & Andrew: Behind the Palace Doors'')
| [[Edita Brychta]]
| Film TV
|-
| ''[[Le donne di Windsor]]'' (''The Women of Windsor'')
| [[Nicola Formby]]
| Miniserie TV
|-
| ''[[Carlo e Diana - Scandalo a corte]]'' (''Charles & Diana: Unhappily Ever After'')
| [[Catherine Oxenberg]]
| Film TV
|-
| [[1993]]
| ''[[La vera storia di Lady D]]'' (''Diana: Her True Story'')
| [[Serena Scott Thomas]] <br/> [[Belle Connor]] (Diana bambina)
| Miniserie TV
|-
| [[1995]]
| ''[[Over Exposed: A Royal Scandal]]''
| [[Christina Hance]]
| Film TV
|-
|rowspan=2| [[1996]]
| ''[[La principessa triste]]'' (''Princess in Love'')
| [[Julie Cox]]
| Film TV
|-
| ''[[Diana & Me]]'' (''Diana & Me'')
| [[Christina Hance]]
|
|-
| [[1998]]
| ''[[Diana - La principessa del popolo]]'' (''Diana: A Tribute to the People's Princess'')
| [[Amy Clare Seccombe]]
| Film TV
|-
|rowspan=3| [[2002]]
| ''[[Prince William]]''
| [[Nicky Lilley]]
| Film TV
|-
| ''[[The Biographer: The Secret Life of Princess Di]]''
|
| Film TV
|-
| ''[[Jeffrey Archer: The Truth]]''
| [[Emily Mortimer]]
| Film TV
|-
| [[2005]]
| ''[[Va' dove ti porta il cuore (film 2005)|Va' dove ti porta il cuore]]'' (''Whatever Love Means'')
| [[Michelle Duncan]]
| Film TV
|-
| [[2006]]
| ''[[The Queen - La regina]]'' (''The Queen'')
| [[Laurence Burg]]
|
|-
|rowspan=2| [[2007]]
| ''[[Diana - Gli ultimi giorni di una principessa]]'' (''Diana: Last Days of a Princess'')
| [[Genevieve O'Reilly]]
| Film TV
|-
| ''[[Lady D (film)|Lady D]]'' (''The Murder of Princess Diana'')
| [[Nathalie Brocker]]
| Film TV
|-
| [[2009]]
| ''[[The Queen: The Life of a Monarch]]''
| [[Emily Hamilton]]
| Miniserie TV
|-
| [[2011]]
| ''[[William & Kate - Un amore da favola]]'' (''William & Catherine: A Royal Romance'')
| [[Lesley Harcourt]]
| Film TV
|-
| [[2013]]
| ''[[Diana - La storia segreta di Lady D]]'' (''Diana'')
| [[Naomi Watts]]
|
|-
| [[2017]]
| ''[[King Charles III]]''
| [[Katie Brayben]]
| Film TV
|-
| [[2018]]
| ''[[Harry & Meghan]]'' (''Harry & Meghan: A Royal Romance'')
| [[Bonnie Soper]]
| Film TV
|-
|}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Anderson, Christopher (2001). "Diana's Boys: William and Harry and the Mother they loved". William Morrow; 1st ed edition. ISBN 978-0-688-17204-6.
* Bradford, Sarah (2006). "Diana". Penguin Group. ISBN 978-0-670-91678-8.
* Brennan, Kristine (1998). "Diana, princess of Wales". Chelsea House. ISBN 0-7910-4714-8.
* Brown, Tina (2007). "The Diana Chronicles". Doubleday. ISBN 978-0-385-51708-9.
* Burrell, Paul (2003). "A Royal Duty". HarperCollins Entertainment. ISBN 978-0-00-725263-3.
* Burrell, Paul (2007). "The Way We Were: Remembering Diana". HarperCollins Entertainment. ISBN 978-0-06-113895-9.
* Jean-Michel, Caradec'h (2006). "Diana. L'enquête criminelle". Michel Lafon. ISBN 978-2-7499-0479-5.
* Corby, Tom (1997). "Diana, Princess of Wales: A Tribute". Benford Books. ISBN 978-1-56649-599-8.
* Coward, Rosalind (2004). "Diana: The Portrait". HarperCollins. ISBN 0-00-718203-1.
* Davies, Jude (2001). "Diana, A Cultural History: Gender, Race, Nation, and the People's Princess". Palgrave. ISBN 0-333-73688-5.
* Denney, Colleen (2005). "Representing Diana, Princess of Wales: Cultural Memory and Fairy Tales Revisited". Fairleigh Dickinson University Press. ISBN 0-8386-4023-0.
* Dimbleby, Jonathan (1994). "The Prince of Wales: A Biography". William Morrow and Company Inc. ISBN 0-688-12996-X.
* Edwards, Anne (2001). "Ever After: Diana and the Life She Led". St. Martins Press. ISBN 978-0-312-25314-1.
* Rees-Jones, Trevor (2000). "The Bodyguard's Story: Diana, the Crash, and the Sole Survivor". Little, Brown. ISBN 978-0-316-85508-2.
* Morton, Andrew (2004). "Diana: In Pursuit of Love". Michael O'Mara Books. ISBN 978-1-84317-084-6.
* Morton, Andrew (1992). "Diana: Her True Story". Simon & Schuster. ISBN 978-0-671-79363-0.
* Steinberg, Deborah Lynn (1999). "Mourning Diana: Nation, Culture and the Performance of Grief". Routledge. ISBN 0-415-19393-1.
* Taylor, John A. (2000). "Diana, Self-Interest, and British National Identity". Praeger. ISBN 0-275-96826-X.
* Thomas, James (2002). "Diana's Mourning: A People's History". University of Wales Press. ISBN 0-7083-1753-7.
* Turnock, Robert (2000). "Interpreting Diana: Television Audiences and the Death of a Princess". British Film Institute. ISBN 0-85170-788-2.
== Voci correlate ==
* [[The Queen - La regina]]
* [[La vera storia di Lady D]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
== Collegamenti esterni ==
* {{
{{Controllo di autorità
{{Portale|biografie|
[[Categoria:Morti per incidente stradale]]
[[Categoria:Spencer|Diana]]
[[Categoria:Attivisti britannici]]
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