Rinascimento tedesco e Pop 2: differenze tra le pagine

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{{Album
[[File:Albrecht Dürer 084b.jpg|thumb|250px|[[Albrecht Dürer]], ''[[Ritratto dell'imperatore Massimiliano I]]'' (1519), [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]]]
| titolo = Pop 2
[[File:Albrecht Altdorfer 001.jpg|thumb|250px|[[Albrecht Altdorfer]], ''[[Battaglia di Alessandro e Dario a Isso]]'' (1529), [[Monaco (Germania)|Monaco]], [[Alte Pinakothek]]]]
| artista = Charli XCX
Il '''Rinascimento tedesco''' fu una delle declinazioni del [[Rinascimento]]. Stretti tra gli intensi poli culturali dell'Italia e le Fiandre, nel corso del XV secolo i paesi di lingua tedesca stentarono a sviluppare una scuola artistica in grado di gareggiare alla pari con le altre scuole europee, sia pure con le dovute eccezioni, soprattutto nell'arte dell'intaglio. Fu solo con alcune figure decisive, tra cui quella di spicco di [[Albrecht Dürer]], che anche l'area tedesca, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, abbracciò in pieno le tematiche [[Rinascimento|rinascimentali]], arrivando a traguardi memorabili e a una duratura influenza nell'arte dei paesi vicini.
| tipo album = raccolta
| giornomese = 15 dicembre
| anno = 2017
| durata = 40:26
| numero di dischi = 1
| numero di tracce = 10
| genere = pop sperimentale
| genere2 = elettropop
| nota genere =
| etichetta = [[Asylum Records|Asylum]]
| produttore = A. G. Cook, easyFun, King Henry, Lil Data, Lil Sim, Sophie, [[Stargate (gruppo di produttori)|StarGate]], Umru
| registrato = 2017
| precedente = [[Number 1 Angel]]
| anno precedente = 2017
| successivo =
| anno successivo =
| singolo1 = Out of My Head
| data singolo1 = 8 dicembre 2017<ref>{{cita web|url=http://www.idolator.com/7672393/charli-xcx-tove-lo-alma-out-of-my-head|lingua=en|titolo="Charli XCX, Tove Lo & ALMA's "Out Of My Head" Is A Glistening Bop".|data=8 dicembre 2017|sito=idolator.com}}</ref>
}}
 
'''''Pop 2 è''''' il quarto [[mixtape]] della [[cantante]] [[Regno Unito|britannica]] [[Charli XCX]], in uscita il 15 dicembre 2017 dall'etichetta [[Asylum Records|Asylum]].<ref>{{Cita pubblicazione|data=15 dicembre 2017|titolo=Pop 2 by Charli XCX on Apple Music|lingua=en-us|accesso=9 dicembre 2017|url=https://itunes.apple.com/us/album/pop-2/1320853683}}</ref>
Fu Dürer stesso a coniare la traduzione del "[[Rinascimento]]" in "Wiedererwachung", a conferma come egli fosse pienamente cosciente dell'importanza di tale processo storico.
 
La produzione del disco, che è stata gestita principalmente da A.G. Cook e XCX, è iniziata solo un paio di mesi prima della sua uscita.<ref>{{Cita news|url=https://www.billboard.com/articles/columns/pop/8062536/charli-xcx-collaborations-pop-2-mixtape-carly-rae-jepsen-cupcakke|titolo=Charli XCX Confirms 'Pop 2' Mixtape Featuring Carly Rae Jepsen, CupcakKe & More Out Next Week|pubblicazione=Billboard|accesso=9 dicembre 2017}}</ref> Pop 2 è il secondo mixtape di XCX del 2017, dopo [[Number 1 Angel]], pubblicato il 10 marzo.<ref>{{Cita pubblicazione|data=10 marzo 2017|titolo=Number 1 Angel di Charli XCX su Apple Music-it|accesso=9 dicembre 2017|url=https://itunes.apple.com/it/album/number-1-angel/id1210513679}}</ref>
Con la [[Riforma protestante]], in un primo tempo l'arte venne sfruttata anche per la propaganda religiosa; in un secondo momento le rappresentazioni figurate vennero viste come una cattiva consuetudine legata all'ostentazione del cattolicesimo romano e si diede il via a una vera e propria [[iconoclastia]], culminata dopo il [[1530]]<ref name=Z60>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 60.</ref>. Scrisse a tale proposito [[Luigi I di Baviera]] nel [[1842]]: «Dove sorgeva la Riforma, l'arte figurativa tramontava»<ref>Cit. in Porcu, pag. 67.</ref>.
 
== Tracce ==
==Sviluppo storico e territoriale==
{{Tracce
[[File:Konrad Witz – Petri fiskafänge.jpg|thumb|left|250px|[[Konrad Witz]], ''Chiamata di Pietro'' (1444)]]
| Visualizza durata totale = si
La Germania si trovava alla soglie del XV secolo frammentata in parecchie decine di poteri locali, senza che l'autorità imperiale, di fatto, riuscisse ad imporre il suo potere unitariamente, come avveniva in [[Francia]] o in [[Inghilterra]]. I vasti territori di lingua tedesca erano frammentati in principati praticamente autonomi, taluni vasti, taluni minuscoli, retti ora da un signore, ora da un vescovo, ai quali si aggiungevano poi le città "libere" imperiali, dotate di particolari statuti che le investivano di importanti privilegi commerciali e di un'ampia autonomia amministrativa. Tra queste ultime spiccavano le città della [[Lega Anseatica]]<ref>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 48.</ref>.
| Titolo1 = Backseat
| Featuring1 = [[Carly Rae Jepsen]]
| Durata1 = 3:58
| Titolo2 = Out of My Head
| Featuring2 = [[Alma (cantante 1996)|Alma]] & [[Tove Lo]]
| Durata2 = 3:55
| Titolo3 = Lucky
| Durata3 = 3:35
| Titolo4 = Tears
| Featuring4 = [[Caroline Polachek]]
| Durata4 = 4:13
| Titolo5 = I Got It
| Featuring5 = [[Brooke Candy]], [[Cupcakke]] & [[Pabllo Vittar]]
| Durata5 = 3:51
| Titolo6 = Femmebot
| Featuring6 = [[Dorian Electra]] & [[Mykki Blanco]]
| Durata6 = 3:38
| Titolo7 = Delicious
| Featuring7 = [[Tommy Cash]]
| Durata7 = 4:32
| Titolo8 = Unlock It
| Featuring8 = [[Kim Petras]] & [[Jay Park]]
| Durata8 = 3:52
| Titolo9 = Porsche
| Featuring9 = [[MØ]]
| Durata9 = 3:26
| Titolo10 = Track 10
| Durata10 = 5:26
}}
 
===Il retaggioNote gotico===
<references />
Per tutto il XV secolo l'area tedesca fu dominata dall'influenza del mondo [[gotico]], riuscendo a sviluppare alcune caratteristiche proprie molto stimate anche all'estero. Tra le zone artisticamente più attive, che spesso coincidevano con quelle dall'economia più florida, spiccavano le città anseatiche (con artisti come [[Bernard von Minden]], il [[Maestro Francke]]), [[Colonia (Germania)|Colonia]] (patria dello "[[stile tenero]]" di [[Konrad von Soest]] o [[Stephan Lochner]]), [[Basilea]] (con lo stile severo e monumentale di [[Konrad Witz]]), l'[[Alsazia]] ([[Martin Schongauer]] e [[Nikolaus Gerhaert von Leyden]])<ref>Zuffi, ''Atlante'', cit., pagg. 48-59.</ref>.
 
== Collegamenti esterni ==
===Apertura all'umanesimo===
* {{Collegamenti esterni}}
[[File:Michael Pacher 001.jpg|thumb|380px|[[Michael Pacher]], ''Altare dei quattro Padri della Chiesa'' (1483 circa)]]
Il primo artista tedesco di rilievo che entrò in contatto con l'umanesimo italiano fu, per l'area alpina, [[Michael Pacher]], pittore e scultore che aveva lavorato nella bottega di [[Francesco Squarcione]] a [[Padova]] (la stessa da cui uscì [[Mantegna]]), arrivando a padroneggiare uno stile in cui la ricchezza dell'ornato tipicamente gotico è inserita in spazi organizzati prospetticamente. La sua commistione tra razionalità anatomica e spaziale italiana e gli intensi valori espressivi nordici diede come frutto uno stile atipico, tra i più singolari nell'arte europea del secondo Quattrocento<ref>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 114.</ref>.
 
{{Charli XCX}}
In quegli anni l'arte tedesca elaborò alcuni modelli devozionali che ebbero poi una vasta diffusione. Tra questi la ''[[Bella Madonna]]'', derivata da prototipi francesi ma di una più intensa, sorridente dolcezza, il ''[[Palmesel]]'', cioè il Cristo sull'asino destinato ad essere portato in processione durante la [[Domenica delle palme]], le ''Crocifissioni'' caricate di accenti patetici, la ''[[Vesperbild]]'', ovvero la ''[[Pietà (arte)|Pietà]]'' con la Madonna che tiene il Cristo morto sulle ginocchia<ref>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 124.</ref>.
{{Portale|musica}}
 
Tra le figure chiave di questa stagione ci sono artisti come [[Hans Multscher]], pittore e soprattutto scultore che lavorò in tutta la Germania meridionale fino al [[Tirolo]] e le Alpi, e [[Hans Memling]], tedesco di nascita ma destinato a diventare una stella di prima grandezza della [[pittura fiamminga]]<ref>Zuffi, ''Atlante'', cit., pagg. 124-125.</ref>.
 
===Altari scolpiti e dipinti===
[[File:Altar 1.JPG|thumb|left|200px|[[Martin Kriechbaum]] (attr.), ''Flügelaltar'' (1491), parrocchiale di [[Kefermarkt]] (Austria)]]
Tra le produzioni di maggior importanza spiccavano gli altari lignei a sportelli, complicate combinazioni di pittura, scultura e carpenteria architettonica, in cui si possono leggere i segni del graduale passaggio dal gotico a un timido Rinascimento, fino alle soglie delle trasformazioni più radicali seguenti la Riforma. Il legno, soprattutto di [[tiglio]], si affermò presto come materiale di facile reperimento per la produzione artistica religiosa, con uno sviluppo soprattutto a partire dagli anni 1470 nella Germania centromeridionale. Oltre agli altari venivano prodotte altre parti dell'arredo ecclesiastico, quali [[pulpiti]], [[tabernacoli]], [[portale|portali]], tombe scolpite e stalli da [[Coro (architettura)|coro]]<ref name=Z162>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 162.</ref>.
 
Gli altari in particolare erano composti da una cassa, quasi sempre scolpita, e una coppia o più di ante mobili, che grazie alle cerniere montate permettevano di aprire e chiudere la pala, mostrandone parti diverse, a seconda della celebrazione liturgica da festeggiare. Le ante erano spesso dipinte oppure scolpite a bassorilievo o comunque con figure a sporgenza minore rispetto alla cassa centrale. Altri elementi di complemento erano di solito una [[predella]] alla base e un coronamento di cuspidi. Tutti questi elementi, dipinti, scolpiti, policromati e dorati, erano solitamente eseguiti all'interno delle medesime botteghe, specializzate in queste produzioni che richiedevano l'uso di più tecniche<ref name=Z162/>. Tra i maestri più noti in questa attività ci furono [[Michael Erhart|Michael]] e [[Gregor Erhart]], [[Tilman Riemenschneider]], [[Veit Stoss]] e lo stesso [[Michael Pacher]]<ref name=Z162/>.
 
Il numero di altari superstiti è oggi molto ridotto, a causa dell'iconoclastia protestante e dei mutamenti del gusto, e per la fragilità stessa del materiale, per cui i rari esempi integri sono pezzi davvero straordinari<ref name=Z162/>.
 
Allo splendore di ori e colori della produzione tradizionale, verso la metà del XV secolo [[Jörg Syrlin]] sostituì, nel coro del [[Duomo di Ulma]], i colori naturali dei materiali e le venature del legno<ref name=Z162/>.
 
===Umanesimo nordico===
[[File:Dürer, Philosophia.png|thumb|[[Albrecht Dürer]], ''Allegoria della Filosofia'' (1502)]]
L'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]] a [[Magonza]], dal tedesco [[Johann Gutenberg]] nel [[1455]], fu una vera e propria rivoluzione culturale che, nel giro di qualche decina d'anni, portò a una straordinaria diffusione del libro, più economico e veloce da realizzare, con conseguenze nell'alfabetizzazione, nell'istruzione e nella diffusione della cultura in tutta Europa<ref name=Z194>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 194.</ref>.
 
Alla fine del XV secolo l'accesso a una cultura umanistica non era ormai più riservato a pochi centri d'avanguardia, ma si diffondeva lungo le vie commerciali in lungo e largo per il continente. L'area nordica in generale fu terra di vivace fermento, con moltiplicati contatti con l'umanesimo italiano. Se da una parte si diffondeva la cultura classica, dall'altro si facevano sempre più impellenti i richiami a una religiosità più intensa e diretta, in opposizione sempre più aperta agli scandali della [[Curia romana]]<ref name=Z194/>. Protagonista di questa stagione fu [[Erasmo da Rotterdam]], ma anche [[Konrad Celtis]], [[Johann Reuchlin]], gli intellettuali dell'[[Università di Vienna]], e i vari committenti acculturati, quali i [[principi elettori]], i duchi, i cardinali, i finanzieri e gli intellettuali<ref name=Z20>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 20.</ref>.
 
Se da un lato iniziava il declino dell'[[Lega Anseatica|Hansa]], dall'altro prosperavano moltissimi centri dall'[[Alsazia]] al [[Reno]], fino alla ricca e colta [[Basilea]]<ref name=Z20/>.
 
===La corte di Massimiliano I===
Legato all'Italia anche per vincoli matrimoniali, colto e imbevuto di umanesimo, [[Massimiliano I del Sacro Romano Impero]] cercò di dare un nuovo aspetto, aulico e classicheggiante, al suo impero radicato soprattutto nella zona alpina, dalla Svizzera a [[Trieste]]. Nel [[1501]] fondò l'[[Università di Vienna]], invitando come docenti numerosi intellettuali ed umanisti italiani<ref name=Z184>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 184.</ref>.
 
Massimiliano stabilì la sua corte nella piccola ma elegante [[Innsbruck]], al centro del Tirolo, dove diede avvio a importanti imprese artistiche, come una serie di incisioni celebrative e la realizzazione di un corteo di statue bronzee colossali da destinare al suo sepolcro. A lui si presentarono i più grandi ingegni del suo tempo, da [[Dürer]] ad [[Altdorfer]], da [[Cranach il Vecchio]] a [[Hans Burgkmair|Burgkmair]], fino allo scultore [[Peter Vischer]], il poeta [[Conrad Celtis]], il geografo [[Georg Peutinger]], l'astronomo [[Erhard Etzlaub]] e l'umanista [[Willibald Pirckheimer]]<ref name=Z184/>. Se alla sua corte l'architettura restava legata all'arte gotica, in pittura si sviluppò la cosiddetta [[scuola danubiana]], impostata a una maggiore predominanza del paesaggio sulle figure, che ebbe forti echi internazionali<ref name=Z184/>.
 
Con la morte dell'imperatore nel [[1519]] il passaggio del potere a suo nipote [[Carlo V]] segnò un brusco spostamento dell'asse dell'impero, con un rapido declino della corte tirolese, dove però si continuò a lavorare al mausoleo di Massimiliano per decenni<ref name=Z184/>.
 
A [[Innsbruck]] si ebbe comunque una rinascita artistica dopo il [[1564]], quando l'arciduca [[Ferdinando II d'Asburgo]] ereditò il titolo di [[conte del Tirolo]], trasferendovisi. A lui spetta il rinnovo del [[castello di Ambras]], dove posizionò le sue raccolte, tra cui anche una celebre [[Wunderkammer]], una delle più ricche e integre d'Europa<ref >Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 167.</ref>.
 
<gallery>
File:Courtyard of Innsbruck Castle.jpg|Dürer, ''Cortile del Castello di Innsbruck'' (1495), [[Vienna]], [[Albertina]]
File:Innsbruck Goldenes Dachl pc.jpg|Il ''[[Goldenes Dachl]]'' di Innsbruck (1507)
File:Artus (Vischer).jpg|[[Peter Vischer]], ''Re Artù'' (1512-1513), statua dal [[cenotafio]] di Massimiliano I, [[Innsbruck]], [[Hofkirche (Innsbruck)|Hofkirche]]
File:Innsbruck 2 297.jpg|Il Salone Spagnolo nel [[castello di Ambras]]
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===L'arte dell'incisione===
[[File:Durer Revelation Four Riders.png|thumb|left|Albrecth Dürer, ''[[Apocalisse (Dürer)|I quattro cavalieri dell'Apocalisse]]'' (1496-1498 circa)]]
Durante tutto il Cinquecento, l'arte dell'[[incisione]] si diffuse rapidamente, affermandosi presto come il più efficace e rapido mezzo per la diffusione di idee figurative. Uno dei primi grandi maestri incisori, divenuto celebre in tutta Europa, fu [[Martin Schongauer]], di base a [[Colmar]], seguito presto dall'altissimo culmine espressivo delle stampe di [[Albrecht Dürer]], originario di [[Norimberga]]<ref name=Z107>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 107.</ref>.
 
La facile ed economica diffusione delle incisioni, spesso allegate alle opere a stampa a titolo di illustrazioni (facendo rapidamente eclissare l'arte della [[miniatura]]), offre ad artisti e semplici appassionati un nuovo, potenzialmente enorme, serbatoio di temi iconografici da cui attingere. Accanto alle novità infatti si diffondono presto anche le riproduzioni di grandi opere d'arte del passato, prima antiche e poi anche moderne, che permettono un'inedita e rapida diffusione delle novità artistiche<ref name=Z107/>.
 
Se nel XV secolo l'incisione era stata praticata soprattutto dai pittori, nel corso del XVI secolo si andò delineando la figura dell'[[incisore]] professionista, dedito all'espressione esclusivamente tramite la stampa<ref name=Z107/>.
 
===Sassonia===
La corte dell'elettore di Sassonia [[Federico il Saggio]] a [[Wittenberg]] fu un importante circolo culturale. Visitando Norimberga nel [[1496]] rimase colpito dal talento del giovane [[Albrecht Dürer]], al quale commissionò tre opere, diventando il suo primo, importante committente: un [[ritratto di Federico il Saggio|ritratto]], eseguito in quattro e quattr'otto con la veloce tecnica della tempera, e due polittici per arredare la chiesa che andava costruendo nel castello di [[Wittenberg]], sua residenza: l<nowiki>'</nowiki>''[[Altare di Dresda]]'' e il ''[[Polittico dei Sette Dolori]]''. Artista e committente avviarono un durevole rapporto che si mantenne negli anni, anche se Federico spesso preferiva a Dürer il coetaneo [[Lucas Cranach]], che divenne pittore di corte e ricevette anche un titolo nobiliare<ref name=P42>Porcu, cit., pag. 42.</ref>.
 
===Gli anni d'oro di Norimberga===
[[File:GNM - Schlüsselfelder Schiff 1.jpg|thumb|180px|Oreficeria norimberghese, la ''Nave di Schlussenfelder'' (1503), [[Germanisches Nationalmuseum]]]]
[[Norimberga]], capoluogo della [[Franconia (regione)|Franconia]], grazie alla fiorente lavorazione dei metalli preziosi e ai privilegi commerciali, divenne, con [[Colonia (Germania)|Colonia]] e [[Augusta (Germania)|Augusta]], una delle più ricche e popolose città tedesche, con un cospicuo ceto di mercanti colti e benestanti, che promossero un'intensa vita culturale e artistica. Precoce e abbondante fu la presenza di tipografie, con una fiorente produzione di libri illustrati a stampa in più lingue, che aveva rivali solo nella città di [[Basilea]]<ref name=Z192/>.
 
Le biblioteche patrizie della città vantavano centinaia di volumi, spesso legati agli studi umanistici. Alla fine del Quattrocento la città si presentava come una delle più cosmopolite d'Europa, nelle cui strade si incontrano letterati, matematici, geografi, teologi, artisti e mercanti, grazie a una rete commerciale che andava da [[Cracovia]] a [[Lisbona]], da [[Venezia]] a [[Lione]]<ref name=Z192>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 192.</ref>.
 
Mentre in tutta Europa spopolavano gli orologi, gli automi, gli strumenti musicali e la apparecchiature per la navigazione e l'astronomia prodotti a Norimberga, nei cantieri architettonici cittadini, improntati a canoni gotici, spiccavano le costruzioni delle chiese [[chiesa di San Lorenzo (Norimberga)|di San Lorenzo]] (dove lavorarono il vetraio [[Peter Hemmel]] e gli scultori [[Adam Kraft]] e [[Veit Stoss]]) e [[chiesa di San Sebaldo|di San Sebaldo]] (dove lavorò l'orafo-scultore [[Peter Vischer]] e lo stesso Stoss)<ref name=Z192/>.
 
Proprio in questo clima effervescente si formò il giovane [[Albrecht Dürer]]<ref name=Z192/>.
 
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File:Nürnberg Lorenzkirche Engelsgruß 001.JPG|[[Veit Stoss]], ''Saluto dell'angelo'' (1517-1519), [[Norimberga]], [[chiesa di San Lorenzo (Norimberga)|chiesa di San Lorenzo]]
File:RV Liebfrauenkirche Ankenreute-Fenster Mitte.jpg|[[Peter Hemmel von Andlau]], ''Crocifissione'' (1477–1478), [[Ravensburg]], Liebfrauenkirche
File:Adam Kraft Lorenzkirche 02.jpg|[[Adam Kraft]], tabernacolo della [[chiesa di San Lorenzo (Norimberga)|chiesa di San Lorenzo]] di Norimberga
File:Dürer Oswolt Krel.jpg|Dürer, ''[[Ritratto di Oswolt Krel]]'' (1499), [[Monaco di Baviera]], [[Alte Pinakothek]]
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===Dürer in Italia===
[[File:Durer Adam and Eve.jpg|thumb|250px|Dürer, ''[[Adamo ed Eva (Dürer)|Adamo ed Eva]]'' (1507)]]
Nell'autunno del [[1494]], poco dopo essersi sposato, il ventitreenne [[Albrecht Dürer]], affermato pittore e incisore in patria, partì per l'Italia, in un viaggio di studio che durò fino al [[1495]] toccando [[Padova]], [[Mantova]] e, soprattutto [[Venezia]]. Autore di una serie di straordinari acquarelli sul paesaggio alpino durante il viaggio, giunto a destinazione visitò le Università, i luoghi legati all'umanesimo, gli atelier di celebri artisti locali, nei quali fu colpito dall'alto status sociale di cui godevano gli artefici in Italia<ref name=Z212>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 212.</ref>.
 
Interessatosi alla rappresentazione spaziale prospettica e alla ricerca delle proporzioni anatomiche ideali del corpo umano, Dürer tornò a [[Norimberga]] carico di nuovi interessi e propositi. Dedicatosi a una fortunata serie di incisioni che lo resero celebre in tutta Europa, decise, ormai da artista affermato, di recarsi una seconda volta a Venezia dal [[1505]] al [[1507]]. In questo nuovo viaggio egli aveva ormai maturato la propria padronanza artistica, e riuscì a impostare un dialogo alla pari con la cultura figurativa del Rinascimento italiano, ora più splendida che mai. In questo secondo viaggio incontrò probabilmente [[Luca Pacioli]], che lo avrebbe introdotto ai segreti della prospettiva, ed ottenne importanti commissioni artistiche, tra cui spicca la ''[[Festa del Rosario]]'' per la chiesa veneziana di [[Chiesa di San Bartolomeo (Venezia)|San Bartolomeo]], dove si riunivano i mercanti del [[Fondaco dei Tedeschi]]<ref name=Z212/>.
 
All'indomani del rientro in Germania si dedicò, sull'esempio di artisti come [[Leonardo da Vinci]], alla stesura di un trattato, mai completato, sulle proporzioni del corpo umano, la cui "summa" figurativa si ebbe nella doppia tavola di ''[[Adamo ed Eva (Dürer)|Adamo ed Eva]]'' (1507), i primi nudi a grandezza naturale dell'arte tedesca<ref name=Z212/>.
 
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File:Burg arco dürer 1495.JPG|Dürer, ''Veduta di Arco'' (1495), [[Parigi]], [[Louvre]]
File:Duerer01.jpg|Dürer, ''[[Autoritratto con pelliccia]]'' (1500), [[Monaco di Baviera]], [[Alte Pinakothek]]
File:Albrecht Dürer 099.jpg|Dürer, ''[[Festa del Rosario]]'' (1506), [[Praga]], [[Národní Galerie]]
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===La scuola danubiana===
[[File:Albrecht Altdorfer 045.jpg|thumb|250px|[[Albrecht Altdorfer]], ''[[San Giorgio nella foresta]]'' (1510), [[Monaco (Germania)|Monaco]], [[Alte Pinakothek]]]]
{{vedi anche|Scuola danubiana}}
I primi trent'anni del Cinquecento rappresentarono un apice dell'arte tedesca, con una generazione di grandi artisti in continuo dialogo tra loro, spesso in viaggio per conoscere altre realtà e scambiare esperienze<ref name=Z220>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 220.</ref>.
 
La percezione di un mondo vasto e vario, allargato nei confini, si innestò su un'attenzione ai fenomeni naturali e alla loro viva rappresentazione, una tematica già molto sentita a nord delle Alpi. Fondamentale fu il fiorente sviluppo della cartografia, che registrava le scoperte geografiche nel [[Nuovo Mondo]] e nell'Oriente, grazie all'apertura di nuove rotte commerciali. Da queste premesse, con il fondamentale contributo di [[Dürer]] e della sua rinnovata sensibilità paesistica nell'acquerello, nonché della tradizione del paesaggio nella [[pittura fiamminga]] del XV secolo, si sviluppò la cosiddetta [[scuola danubiana]], con una serie di maestri attivi tra [[Passavia]], [[Ratisbona]] e [[Vienna]], sostenuta da importanti mecenati tra cui lo stesso [[imperatore Massimiliano I]]<ref name=Z220/>.
 
I maestri di questa corrente, tra cui [[Albrecht Altdorfer]], [[Wolf Huber]], [[Lucas Cranach il Vecchio]] e [[Joachim Patinir]] (quest'ultimo attivo nei [[Paesi Bassi]]), sensibili ai nuovi confini del mondo che colpivano l'immaginario collettivo, si ispiravano soprattutto alla magia del paesaggio boscoso, aspro e selvaggio, che arriva a prendere porzioni sempre più rilevanti dei dipinti, evocando un'arcana atmosfera densa di suggestioni, in cui le figure umane, capovolgendo il rapporto tradizionale, appaiono piccole e succubi delle forze naturali, quasi un pretesto per la rappresentazione. Spesso ricche di dettagli miniaturistici, le opere di questi artisti si caratterizzarono anche per l'uso di costumi stravaganti e per l'originalità delle composizioni, talvolta anche venate da accenti umoristici<ref name=Z184/>.
 
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File:Albrecht Altdorfer - Landscape with a Footbridge - Google Art Project.jpg|[[Altdorfer]], ''Paesaggio con un ponte'' (1518-1520), [[National Gallery di Londra]]
File:Joachim Patinir 007.jpg|[[Joachim Patinir]], ''[[Passaggio agli Inferi]]'' (1515-1524), [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
File:WHuber.jpg|[[Wolf Huber]], ''Compianto sul Cristo'' (1524), [[Parigi]], [[Louvre]]
</gallery>
 
===Il bacino del Reno===
[[File:Grunewald Isenheim.jpg|thumb|300px|[[Mathias Grünewald]], ''[[Altare di Isenheim]]'' (1515 circa)]]
A partire dagli anni dieci del Cinquecento l'area renana, dalla [[Franconia (regione)|Franconia]] alla [[Renania]], dall'[[Alsazia]] alla [[Foresta Nera]] fino a [[Basilea]], vede una notevole fioritura artistica, con la contemporanea attività di artisti del calibro di [[Dürer]], [[Altdorfer]], [[Hans Baldung Grien]] e [[Mathias Grünewald]], nonché gli esordi artistici di [[Hans Holbein il Giovane]].
 
La committenza richiedeva ora soprattutto altari interamente dipinti, al posto dei tradizionali complessi intagliati. Tra le opere più significative ci fu l<nowiki>'</nowiki>''[[Altare di Isenheim]]'' di Grünewald, in cui il pittore riversò un'espressività drammatica e tumultuosa, capace di eclissare la cassa scolpita di [[Nicolas Hagenauer]].
 
Mentre i traffici commerciali lungo il fiume, e città come [[Colonia (Germania)|Colonia]], entravano in crisi soppiantati dalle nuove potenze commerciali oceaniche, la Renania viene lacerata dalla Riforma. Emblematico è il caso del potente [[arcivescovo di Magonza]] [[Alberto di Hohenzollern|Alberto di Brandeburgo]], che lasciò gli artisti senza committenza indirizzando le proprie risorse in altre attività.
 
<gallery>
File:Mathis Gothart Grünewald 044 cropped.jpg|[[Grünewald]], ''Resurrezione'' dall'''[[Altare di Isenheim]]'' (1516), [[Colmar]], [[Musée d'Unterlinden]]
File:Hans Holbein d. J. 003.jpg|[[Holbein il Giovane]], ''Cristo morto'' (1521), [[Basilea]], [[Kunstmuseum]]
File:Matthias Gruenewald-Beweinung Christi-Aschaffenburg-Web Gallery of Art.jpg|[[Grünewald]], ''Cristo morto'' (1523-1525), collegiata di [[Aschaffenburg]]
</gallery>
 
===Il predominio di Augusta===
[[Immagine:Fugger Damenhof-Augsburg neu.jpg|thumb|280px|Cortile delle Dame nella [[Fuggerei]] di Augusta, prima opera architettonica profana tedesca in stile rinascimentale]]
Grazie alle smisurate fortune finanziarie della dinastia dei [[Fugger]], nel corso del XVI secolo [[Augusta (Germania)|Augusta]] si apprestò gradualmente a scalzare Norimberga dal podio di fulcro culturale della Germania. [[Jacob Fugger]] il "Ricco" fece realizzare, dal [[1514]], la [[Fuggerei]], un quartiere residenziale destinato agli indigenti, mentre la cappella familiare, nella [[chiesa di Sant'Anna (Augusta)|chiesa di Sant'Anna]] registrò per la prima volta l'introduzione di elementi di gusto classico e italianeggiante. I maggiori pittori attivi in città, capaci di sintetizzare gli stimoli cosmopoliti della nuova realtà, furono soprattutto [[Hans Holbein il Vecchio]] e [[Hans Burgkmair]]<ref name=Z149>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 149.</ref>.
 
Nel [[1518]], un anno dopo l'affissione delle [[95 tesi]], [[Jacob Fugger]] favorì l'apertura della [[Dieta di Augusta]] per tentare la via della conciliazione tra [[Lutero]], l'[[imperatore Massimiliano I]] e il canonico domenicano Tetzel: [[Dürer]] assistette alle riunioni, ritraendo alcuni dei partecipanti. L'iniziativa fu un fallimento dal punto di vista religioso, tuttavia essa aprì la strada a riunioni politiche di primo livello che si tennero in città. Nel [[1530]] [[Melantone]] vi consegnò la dichiarazione dottrinale della "[[Confessio Augustana]]", mentre nel [[1555]] [[Carlo V]], più volte ospite in città, vi firmò la definitiva pace tra cattolici e protestanti<ref name=Z149/>.
 
La produzione artistica si basava soprattutto sull'eccellenza negli oggetti di precisione, sull'oreficeria e sui tipici altaroli in ebano e argento. Alla fine del secolo la scena è dominata dall'adesione al [[manierismo]] internazionale, con le fontane di [[Adriaen de Vries]] e le prime architetture di [[Elias Holl]] e [[Joseph Heintz]]<ref name=Z149/>. Negli anni quaranta del Cinquecento vi soggiornò anche [[Tiziano]], al seguito dell'imperatore Carlo<ref>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 150.</ref>.
 
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File:Albrecht Dürer 080.jpg|Dürer, ''[[Ritratto di Jakob Fugger il Ricco]]'' (1520 circa), [[Augusta (Germania)|Augusta]], [[Staatsgalerie]]
File:Herkulesbrunnen Augsburg.jpg|[[Adriaen de Vries]], ''Fontana di Ercole'' ad Augusta (1597-1600)
File:The Town Hall of Augsburg.jpg|[[Elias Holl]], Municipio di Augusta
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===Ultimi anni di Dürer===
[[File:Vier Apostel (Albrecht Duerer).jpg|thumb|left|Dürer, ''[[Quattro Apostoli]]'' (1526), Monaco di Baviera, Alte Pinakothek]]
Tornato dall'Italia, a quasi quarant'anni Dürer si stabilì nuovamente a Norimberga, dipingendo per il Municipio e per alcune chiese, opere come la pala dell<nowiki>'</nowiki>''[[Adorazione della Santissima Trinità]]'' (1511), di sfolgorante ricchezza. Anche l'attività incisoria andava avanti, con la serie dei ''Meisterstiche'', i capolavori: tre fogli realizzati tra il [[1513]] e il [[1514]] e venduti separatamente, anche se spesso considerati come un trittico, con ''[[Il cavaliere, la morte e il diavolo]]'', ''[[San Girolamo nella cella]]'' e ''[[Melencolia I]]''. Per l'[[imperatore Massimiliano I]] realizzò la straordinaria serie dell<nowiki>'</nowiki>''[[Arco trionfale (Dürer)|Arco trionfale]]'', composto da ben 192 [[xilografie]] da ricomporre in un'unica grande immagine, e il corteo dei diciotto ''Carri trionfali'', opere ambiziose che vennero inviate in tutto il regno. In segno di ringraziamento ricevette dall'imperatore un vitalizio, che però venne sospeso con la morte di Massimiliano nel [[1519]]. L'artista allora intraprese un viaggio nei [[Paesi Bassi]] per incontrare il nuovo imperatore [[Carlo V]] e vedersi confermato il privilegio<ref name=Z238>Zuffi, ''Atlante'', cit., pag. 238.</ref>.
 
Partito il [[12 luglio]] [[1520]] stette via da casa quasi un anno esatto, conoscendo molte personalità dell'epoca, da [[Erasmo da Rotterdam]] a re [[Cristiano di Danimarca]], dai diplomatici e i mercanti ad artisti del calibro di [[Quentin Metsys]], [[Joachim Patinier]], [[Luca da Leida]], [[Mabuse]]. Riuscito nel suo scopo, alla fine del viaggio però l'artista annotò un bilancio tutto sommato in perdita, tornando a Norimberga probabilmente già contagiato dalla malattia che lo portò alla morte pochi anni dopo<ref name=Z238/>.
 
[[File:Martin Luther by Lucas Cranach der Ältere.jpeg|thumb|200px|[[Lucas Cranach il Vecchio]], ''Ritratto di Martin Lutero'' (1530 circa), [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]]]
Gli ultimi anni dell'artista furono dominati da una tormentata riflessione religiosa. L'avvicinamento alla dottrina protestante si rifletté anche nella sua arte, abbandonando quasi completamente i temi profani e i ritratti, preferendo sempre più i soggetti evangelici, mentre il suo stile si faceva più severo ed energetico. Il progetto per una sacra conversazione, di cui restano numerosi, stupendi studi, venne probabilmente accantonato proprio per le mutate condizioni politiche e il clima ormai ostile verso le immagini sacre, accusate di alimentare l'[[idolatria]]<ref>Porcu, cit., pag. 66.</ref>. Per difendersi forse da questa accusa, nel [[1526]], in piena epoca luterana, dipinse le due tavole con i monumentali ''[[Quattro apostoli]]'', veri campioni di virtù cristiana, che donò al municipio della propria città<ref>Porcu, cit., pag. 67.</ref>.
 
===Riforma e iconoclastia===
Risalgono ai primi anni del Cinquecento, in Europa centrosettentrionale, i sintomi di insoddisfazione verso le forme tradizionali di devozione religiosa, che sembrano sempre più spesso imposte dalla lontana Curia papale, avida di denari e di privilegi. Il migliore interprete di queste inquietudini, indirizzate a un rapporto più diretto ed empatico con la divinità, si leggono probabilmente nell'opera, espressiva a tormentata, di [[Mathias Grünewald]]<ref name=Z60>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 60.</ref>.
 
A partire da questa situazione scoppiò la [[Riforma protestante|Riforma]], avviata materialmente da [[Martin Lutero]] nel [[1517]], con l'affissione a [[Wittenberg]] delle [[95 tesi]]. La risposta papale fu inizialmente indifferente e incapace di prevedere la portata degli eventi, culminando con la [[scomunica]] di Lutero, il [[2 luglio]] [[1520]] da parte di [[Leone X]]. Il rogo pubblico della bolla di condanna, da parte di Lutero, segnò ufficialmente l'inizio dello scisma ([[10 dicembre]] [[1520]]). Focolai di rivolta iniziarono a scoppiare un po' ovunque, culminanti con una grave [[guerra dei contadini]], finita in un bagno di sangue<ref name=Z60/>.
 
Gli artisti che dimostrarono simpatie verso i rivoltosi vennero ostracizzati o perseguitati: [[Grünewald]] venne licenziato dall'[[arcivescovo di Magonza]] e [[Tilman Riemenschneider]] fu addirittura torturato e incarcerato<ref name=Z60/>.
 
In un primo momento Lutero e la sua cerchia sfruttarono le immagini per diffondere la propaganda religiosa. Dürer mostrò simpatie verso il predicatore, attratto dalle sue dottrine, senza però riuscire ad incontrarlo. Fu invece [[Lucas Cranach il Vecchio]] il principale artista legato, anche da amicizia personale, a Lutero. A lui spettarono i numerosi ritratti di [[Lutero]], di sua moglie [[Caterina Bore]] e di [[Melantone]] che diffusero in tutto l'impero le effigi dei protagonisti della Riforma<ref name=Z60/>.
 
Lutero respingeva il culto della Madonna e dei santi, incitando a "strapparne le immagini dai cuori" inteso come rinuncia alle classiche immagini devozionali, ma non "dagli altari". Nonostante ciò le sue direttive vennero presto confuse arrivando a una vera e propria [[iconoclastia]], che vide la distruzione delle immagini religiose per decenni. Di fatto l'arte tedesca subì un brusco arresto specie dopo il [[1528]], quando morirono sia [[Dürer]] che [[Matthias Grünewald|Grünewald]], mentre [[Holbein il Giovane]] partì per l'[[Inghilterra]]. Di fatto dopo il [[1530]], nei territori protestanti, non si dipingevano più pale d'altare né si scolpivano altari lignei<ref name=Z60/>. Solo Cranach, con la sua vicinanza ai protagonisti della Riforma, continuò a produrre immagini, volutamente scarne e concise<ref name=Z60/>.
 
===La Baviera===
[[File:Antiquarium residence munich.jpg|thumb|250px|L'Antiquarium nella [[Residenza di Monaco di Baviera]]]]
Baluardo cattolico dotato di ampia autonomia politica e culturale, la [[Baviera]] nel XVI secolo inizialmente non si distinse per dinamismo artistico, con la sua capitale, [[Monaco di Baviera|Monaco]], superata anche da piccoli centri come le città fortificate di [[Nördlingen]] e [[Rothenburg]] (dove lavorò lo scultore [[Tilman Riemenschneider]])<ref name=Z156>Zuffi, ''Cinquecento'', cit., pag. 156.</ref>.
 
La corte monacese entrò in una stagione particolarmente attiva dalla metà del secolo in poi, aprendosi, tra le prime zone in Europa, alle sofisticatezze del [[manierismo]], grazie alla promozione alle arti di [[Alberto V di Baviera]], committente e collezionista di dipinti, sculture, antichità, oreficerie e curiosità esotiche, che teneva raccolte nella sua celebre [[Wunderkammer]]. Nel [[1569]] fece creare nella sua ''[[Residenza di Monaco di Baviera|Residenz]]'' un Antiquarium, sala di precisa ispirazione italiana e manierista, decorata dall'olandese [[Friedrich Sustris]], seguito da un bizzarro cortile con grotta. A riprova della fede cattolica Alberto fece collocare sul suo palazzo una statua bronzea della Madonna "patrona della Baviera" e fece costruire la [[chiesa di San Michele (Monaco)|chiesa di San Michele]] con annesso oratorio di una congregazione mariana<ref name=Z156/>.
 
==Note==
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==Bibliografia==
*[[Stefano Zuffi]], ''Il Cinquecento'', Electa, Milano 2005. ISBN 88-370-3468-7
*Stefano Zuffi, ''Grande atlante del Rinascimento'', Electa, Milano 2007. ISBN 978-88-370-4898-3
*Costantino Porcu (a cura di), ''Dürer'', Rizzoli, Milano 2004.
*Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.viaggio-in-germania.de/rinascimento-tedesco.html Una scheda sul Rinascimento tedesco]
 
{{Rinascimento}}
 
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[[Categoria:Arte rinascimentale]]
[[Categoria:Arte tedesca]]
 
[[el:Αναγεννησιακή τέχνη στη Γερμανία]]
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