Utente:Dan1gia2/Sandbox e Girolamo Saladini: differenze tra le pagine

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[[File:Saladini - Elementa geometriae infinitesimorum, 1760 - 3889133.tif|thumb|''Elementa geometriae infinitesimorum'', 1760]]
{{Titolo errato|Sandbox Karen}}
{{Bio
<div class="usermessage" style="background:#00CCCC;border-color:#0F52BA;text-align:center"> Sandbox di dan1gia2 - Modifica in corso: [[Costabissara]], le parti riguardanti i luoghi di interesse (ville, castelli, chiese, case, oratori) </div>
|Nome = Girolamo
 
|Cognome = Saladini
<div class="usermessage" style="background:#00CCCC;border-color:#0F52BA;text-align:center"> sistemare le note del foglio linkando solo ai pdf </div>
|Sesso = M
 
|LuogoNascita = Lucca
{{Immagine grande|CaldognoMottaCostabissara Paesaggio.jpg|1300px|Veduta panoramica di Caldogno, Motta e Costabissara da Ignago. A destra si può notare il campanile della Chiesa Longobarda e, in lontananza, la Basilica Palladiana e la Chiesa di Monte Berico.}}
|GiornoMeseNascita = 22 luglio
 
|AnnoNascita = 1735
{{Divisione amministrativa
|NoteNascita = <ref name=Bullettino>{{cita libro|titolo=Bullettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche|città=Roma|anno=1873|p=24|url=https://books.google.it/books?id=1QjKN8kisGYC&pg=PA24}}</ref>
|Nome=Costabissara
|LuogoMorte = Bologna
|Panorama=Panorama_costa.jpg
|GiornoMeseMorte = 1º giugno
|Didascalia=Panorama di Costabissara dal Colle delle Pignare
|AnnoMorte = 1813
|Bandiera=Costabissara-Gonfalone.png
|NoteMorte= <ref name=Bullettino/>
|Voce bandiera=
|Epoca = 1700
|Stemma=Costabissara-Stemma.png
|Epoca2 = 1800
|Voce stemma=
|Attività = matematico
|Stato=ITA
|Nazionalità = italiano
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Divisione amm grado 2=Vicenza
|Amministratore locale=Maria Cristina Franco
|Partito=lista civica ''Proposta per Costabissara''
|Data elezione=16 maggio 2011
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=45
|Latitudine minuti=35
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=11
|Longitudine minuti=29
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=51
|Superficie=13.21
|Note superficie=
|Abitanti=7131
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Motta
|Divisioni confinanti=[[Caldogno]], [[Gambugliano]], [[Isola Vicentina]], [[Monteviale]], [[Vicenza]]
|Codice postale=36030
|Prefisso=[[0444]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=024035
|Codice catastale=D107
|Targa=VI
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=bissaresi
|Patrono=[[san Giorgio]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Costabissara (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Costabissara all'interno della provincia di Vicenza
|Sito=http://www.comune.costabissara.vi.it
}}
Fu un brillante allievo del matematico [[Vincenzo Riccati]], col quale ebbe una collaborazione feconda: insieme scrissero le ''Institutiones Analyticae'', in due volumi pubblicati a Bologna nel [[1765]]-[[1767|67]] presso la Stamperia di San Tommaso d'Aquino. Saladini curò la traduzione italiana, edita nel [[1775]] nella stessa tipografia.
 
In una sua memoria del [[1808]], intitolata ''Sul principio delle velocità virtuali''<ref>G. Saladini, ''Sul principio delle velocità virtuali'', Mem. dell'Istituto Nazionale Italiano, t. II, par. la, pp. 399-420, Bologna, 1808.</ref>, rifacendosi a [[Vittorio Fossombroni]] e a [[Vincenzo Angiulli]], cercò di dimostrare il principio delle velocità virtuali, eludendo le difficoltà principali, tra cui quelle dovute alla presenza dei vincoli.
'''Costabissara''' (''Còsta'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 2006 | UTET | Torino |pagine = p. 275}}</ref>) è un [[comune italiano]] di 7.064 abitanti<ref>Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31/08/2010 [http://demo.istat.it/bilmens2009gen/index.html Statistiche demografiche ISTAT].</ref> della [[provincia di Vicenza]], situato nella parte nord-occidentale della provincia stessa ed appartenente alla regione [[Veneto]]. Esso fa parte dell'[[hinterland]], l'insieme dei comuni detti ''della cintura'' della città di capoluogo.
 
== Opere ==
Originariamente, sembra addirittura prima dell'[[1000|anno 1000]], era denominata ''Costa Fabrica'' o ''Costa Favrega''<ref name=dallaca19 /><ref>Nella letteratura si trovano entrambe le diciture anche nelle versioni fuse di ''Costafabrica'' o ''Costafabrega'', anche se le fonti più autorevoli su tali argomenti (come il Dalla-Cà) usano tenerli separati.</ref>, nomi che etimologicamente significano ''costruzione sulla costa'', cioè il declivio roccioso<ref name=villa14 />. Questo nome è rimasto fino all'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] quando, dopo sei secoli di possedimento da parte dei Conti Bissari è stata rinominata nell'odierna ''Costabissara''<ref name=dallaca19 />.
* {{Cita libro|editore= Stamperia di S. Tommaso d'Aquino Bologna
 
|lingua= grc
==Geografia fisica==
|cognome= Saladini
=== Territorio ===
|nome= Girolamo
Posto ad un'[[altitudine]] di 51 metri sul [[livello del mare]], è situato ai piedi delle colline bissaresi, parti terminali delle [[Prealpi]] e facente parte dei [[Lessini Meridionali Vicentini]] che comprendono il più noto ''Monte delle Pignare'' sede della celebre chiesa [[longobarda]] di ''San Giorgio'' e del cimitero. Il colle, precedentemente noto come ''Monte della Chiesa'', è formato da rocce calcaree e presenta sulla sommità una dolina che gli dà l'aspetto di un vulcano<ref name=foglioIV6 >Da ''Il Foglio di Costabissara e Motta''; anno IV, numero 6 [http://ilfogliobissarese.myblog.it/files/Foglio%20123.pdf link]</ref>. Sulle colline adiacenti ha sede la famosa località di [[Madonna delle Grazie]].
|titolo= Elementa geometriae infinitesimorum
 
|città= Bononiae
Il 70% del territorio appartiene alla [[Pianura veneto-friulana|Pianura Veneta]], il 7% ad un [[fondovalle]] pedecollinare e il restante 23% è collina.
|accesso= 29 giugno 2015
Il paese è bagnato dal [[Orolo|torrente Orolo]], quasi sempre in secca, e da diversi rogge e fossi, anche per scopo idrico. La più famosa tra questi è la Roggia Bagnara o Roggia Rosa (in veneto: ''Rosa'') che, con una serie di curve, attraversa l'intero paese.
|data= 1760
Il territorio di Costabissara è formato da una parte urbana, collocata al centro del territorio comunale. Il resto del paese è composto da campi. Non mancano tuttavia i quartieri più staccati dal centro, come le località ''Ca' Carraro'', ''San Valentino'', ''Fornaci'', ''San Zeno'', ''Pilastro'', sulle colline, ''Pignare'' e ''Madonna delle Grazie'' e a Motta ''Fabrega'', ''Botteghino'', ''Villaraspa'', ''Cadanotte'' e ''Motta bassa''.
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=3889133&search_terms=DTL7
 
Costabissara confina:
*a nord-est con [[Caldogno]]
*a sud-est con [[Vicenza]]
*a sud con [[Monteviale]]
*a ovest con [[Gambugliano]]
*a nord-ovest con [[Isola Vicentina]].
 
==Storia==
=== I primi ritrovamenti ===
Non è stato rinvenuto nessun reperto che possa testimoniare la presenza dell'uomo a Costabissara prima dell'età del bronzo. Nella dolina presente sul monte delle Pignare, nel 1970, è stata scoperta una grande quantità di ceramica datata dell'Età del Bronzo (di cui la più antica circa del 1500 a.C.) facendo pensare che il primo insediamento umano nel territorio fosse costituito da una tribù di trenta individui<ref name=foglioIV6 />. L'esame dei reperti porta a pensare ad un'economia primitiva in grado però di integrare l'allevamento con l'agricoltura in suoli e ambienti eterogenei. Per quanto riguarda le abitazioni, poche informazioni sono state rinvenute, però pare logico pensare a capanne leggermente interrate con un basamento in pietra<ref name=storia1 > [http://www.archeobissari.it/bronzorec.htm Sito del Gruppo Archeologico Bissari - Archeologia a Costabissara, L'Età del bronzo - periodo medio e recente]</ref>.
 
Successivamente si è assistito ad uno spopolamento della zona e andrà incontro ad una rioccupazione nei secoli X e IX a.C. portando alla creazione di due piccoli abitati: uno nella valletta del ''Tumulo'' a nord-est rispetto al colle delle Pignare e uno in pianura nella località di ''San Valentino'', più a sud. In queste zone e in siti vicini si è potuto osservare un'evoluzione delle tecniche di allevamento e agricoltura: arature, costruzione di terrazze nei pendii e rotazione nell'uso del suolo. È stato inoltre rinvenuto alle Pignare, un forno di forma di tronco di cono scavato nell'argilla con residui di fusione e segni di fuoco nelle pareti<ref name=storia2 > [http://www.archeobissari.it/bronzofin.htm Sito del Gruppo Archeologico Bissari - Archeologia a Costabissara, L'Età del bronzo - periodo finale e la prima età del ferro]</ref>.
 
Intorno al VIII secolo a.C. si assiste ad un nuovo spopolamento a favore di alcuni centri in pianura lasciando presenze sporadiche. È il periodo, infatti, della nascita dei grandi centri di Este e Padova e dell'inizio dello sviluppo di Vicenza avvantaggiata dalla vicinanza ai fiumi. A Costabissara di questo periodo non si sono ancora ritrovati reperti a testimonianza dell'esodo avvenuto. Dopo la formazione dei grossi centri, comincia l'occupazione dell'intero territorio con molti piccoli insediamenti nelle zone collinari più fertili e rioccupando i precedenti siti abitativi<ref name=storia3 > [http://www.archeobissari.it/paleov.htm Sito del Gruppo Archeologico Bissari - Archeologia a Costabissara, Il periodo paleoveneto]</ref>.
 
=== La romanizzazione ===
Nei secoli II e I a.C. ha inizio la romanizzazione che sfocia nell'assegnazione di terre ai veterani romani (in alcuni casi si parla anche di esproprio). Sono state datate ai primi due secoli d.C molte abitazioni romane sparse nelle varie aree fertili e suddivisioni del territorio legate alla centuriazione. La presenza romana è più evidente a Motta dove era presente l'acquedotto di Vicenza<ref name=storia4 > [http://www.archeobissari.it/romano.htm Sito del Gruppo Archeologico Bissari - Archeologia a Costabissara, Il periodo romano]</ref>. I ritrovamenti Romani hanno confermato la presenza di insediamenti stabili e l'importanza di un territorio che ospitava parte dell'acquedotto (passante per Villaraspa) che forniva [[Vicenza]]. Erano presenti diverse cave di pietra, marmo e calcare. Deriva da queste caratteristiche l'antico nome '''Costa Fabrica''', mantenuto fino a tutto il [[XIII secolo]].
 
==== La villa rustica romana ====
Un importante reperto per la ricostruzione storica di Costabissara fu scoperto nel 1970 [https://maps.google.it/maps?q=45.582907,11.489384&hl=it&ll=45.582728,11.489261&spn=0.001021,0.002511&num=1&t=h&z=19 nell'incrocio fra via Mascagni e via Carducci] e consiste una un villa rustica romana che aveva funzione di fattoria per la coltivazione, l'allevamento e per la produzione industriale di tessuti, ceramica, attrezzi e carri.
La villa sembra essere stata abitata dal [[I secolo]] al [[VI secolo]], cioè durante il periodo imperiale di Roma. Fra i reperti ritrovati durante gli scavi della villa venne rinvenuta la discussa<ref>Appena scoperta la statuetta sembrò rivelare un importantissimo significato storico per la presenza di una fusione fra la cultura romana e quella egiziana nel Veneto. La questione venne dibattuta a lungo fino alla chiarificazione data dall'archeologa Elena Pettenò in occasione della presentazione del suo libro ''Nel segno di Anubis'' il 20 ottobre 2012. Da ''Il Foglio di Costabissara e Motta''; anno IV, numero 17, [http://ilfogliobissarese.myblog.it/files/Foglio%20134.pdf link]</ref> statuetta del [[Anubi|dio egiziano Anubi]]<ref name=foglioIII40 > Da ''Il Foglio di Costabissara e Motta''; anno III, numero 40 [http://ilfogliobissarese.myblog.it/files/Foglio%20117.pdf link]</ref>. Fra gli altri oggetti rinvenuti: un peso da telaio, una lucerna, una fibula in bronzo, vasellame e 25 monete di cui una del periodo tardo repubblicano, mentre la maggior parte coniata nel [[IV secolo]]<ref name=storia4 />. Ora gran parte dell'area è diventata un parco-giochi in cui sono state preservate le mura interrandole e segnalandone la presenza con un rocco di colonna e un stele di trachite.<ref name=foglioIII40 />
 
=== Alto medioevo ===
Nel 568 i Longobardi, capitanati da Alboino, entrano a Vicenza, seguendo la via Postumia, conquistandola. Questa è la premessa di numerosi mutamenti avvenuti nei costumi e nei luoghi di Vicenza e della periferia La loro successiva conversione al cattolicesimo portò alla costruzione della famosa [[Chiesetta di San Zeno (Costabissara)|chiesa protocristiana di San Zeno]], sotto il regno di [[Teodolinda]], alla Pieve di San Giorgio sul colle e della chiesetta di Santa Maria in Favrega<ref name=storia5 > [http://www.archeobissari.it/medioev.htm Sito del Gruppo Archeologico Bissari - Archeologia a Costabissara, Il periodo altomedioevale]</ref>. Dopo l'arrivo di Carlo Magno nel 774 e della sua decaduta, inizia il periodo del feudalesimo e con esso l'aumento del potere delle famiglie locali e delle autorità religiose, in particolare i vescovi feudatari<ref name=villa15 />. In questo periodo viene dato il diritto di costruire fortificazioni per proteggersi dalle ripetute invasioni unghere dando così vita ai tre castelli di Costabissara: il [[Costabissara#Castello di Donna Berta|castello di Donna Berta]], il castello di Pizamerlo (di cui non è rimasto più nulla) e il [[Costabissara#Castello Sforza-Colleoni|castello Sforza-Colleoni]]<ref> Scrive Dalla Cà ad inizio '900: ''Il secondo castello prendeva il nome di Pizamerlo dal nome stesso del colle sopra il quale sorgeva, ed esisteva poco lungi dal primo sopra una collina più alta, a Sud-Est fra la chiesa Parrocchiale di S. Giorgio, e quella di S. Zenone. Di questo non rimane in tale località alcuna traccia che possa dare una benché minima e lontana idea dell'antica sua esistenza. Il terzo, a differenza degli altri due sunnominati, trovavasi pure in collina, ma presso il luogo borgato.'' Da [http://www.archeobissari.it/medioev.htm L'alto medioevo] nel sito del Gruppo Archeologico Bissari.</ref><ref name=storia5 />.
 
=== Il comune e il vicariato ===
Da sempre il Comune di Costabissara si reggeva sulle leggi dello statuto che regolava la Città di Vicenza con la possibilità per gli amministratori del luogo di aggiunge o modificare tali leggi senza mai contravvenire a quelle del capoluogo stesso<ref name=dallaca15 />. I Vescovi di Vicenza avevano poi la possibilità di investire famiglie nobili del Feudo di Costa Fabrica che godevano poi di privilegi e diritti speciali riconosciuti dalla [[Repubblica Veneta]] che di fatto rendevano Costa Fabrica di costituire un Vicariato a sè soggetto direttamente alla città di Vicenza<ref name=dallaca15 />.
 
I Vicari nominati, detti anche Podestà, esercitarono fino al [[1406]] un grande potere sulla terra di loro giurisdizione, avendo la facoltà di reggere il Comune senza il concorso di altri rappresentanti pubblici e usufruendo da solo della maggior parte dei benefici che discendevano dalle rendite annue del Comune stesso<ref name=dallaca16 />.
 
Questo durò fino al [[1527]] quando liti fra la Comunità di Vicenza e i Feudatari di Costa Fabrica portarono alla soppressione del Vicariato di Costa per aggregarlo al Vicariato di Thiene<ref name=dallaca16 />. I nobili Bissari, che possedevano il feudo dal 1285, si opposero e ottennero dei Deputati della Repubblica l'annullamento del decreto e la dichiarazione esplicita che Costabissara ''«costituiva un Vicariato a parte soggetto in virtù di diritti d'antica consuetudine ai Feudatari della Villa»''<ref>{{cita|Da documenti esistenti nel 1904 nell'Archivio del Nobile Conte Colleoni-Porto|p. 16|Dalla cà}}</ref >.
 
==== Le varie investiture e i Bissari ====
{{vedi anche|Bissari}}
Fino dai tempi più remoti (almeno dal 1067) Costa Fabrica avviene annoverata tra i possedimenti dei ''Nobili Conti Maltraverso''<ref>{{cita|Silvetro Castellini ricorda come, in un documento del 1067, viene annoverata anche Costa Fabrica fra i vari castelli posseduti dai Conti Maltraverso nel Vicentino|p. 20|Dalla cà}}</ref >, già possessori di [[Schio]], [[Lonigo]], [[Santorso]], [[Montegalda]] e [[Barbarano]] nel Vicentino e aventi giurisdizioni anche nelle città di [[Treviso]], [[Padova]], [[Feltre]], [[Cividale]], [[Ravenna]] e altre città nella romagna<ref name=dallaca20 />.
 
Intorno al [[1200]] alcuni esponenti della famiglia Maltraverso decaddero per sospetti di eresia e del feudo venne investita la Nobile Famiglia dei ''Conti Della Costa'' con il titolo di ''Cattanei'' o ''Castellani minori''<ref>{{cita|Dalla-Cà cita come fonti: "Castellini, ''Storia di Vicenza'', Tomo VII, libro X, pag. 124, Vicenza, 1784" e "Pagliarino, ''Croniche di Vicenza'', volume unico, pag. 346, Vicenza 1663"|p. 20|Dalla cà}}</ref >.
 
Con la caduta di [[Romano d'Ezzelino]], la famiglia Della Costa decadde e, nel [[1261]], ''Giacomo Baretta'' venne investito dal [[Diocesi di Vicenza|Vescovo di Vicenza]] Beato [[Bartolomeo Breganze]] con la condizione di non difendere mai gli eretici (in particolare i ''Patarini'')<ref name=dallaca22 />. Dopo poco tempo vennero investiti i ''Conti Lozzo'', originari di Padova<ref name=dallaca22 />.
 
Il [[5 gennaio]] [[1285]], Alberto Bibe di Padova, procuratore di Lozzo, rinunciò ai diritti per la villa di Costa Fabrica e il Vescovo di Vicenza Bernardo Nicelli la consegnò a Gualdinello Bissari<ref name=dallaca23 /><ref name=villa15/>, che pagò al conte di Lozzo 4250 lire. L'investitura venne confermata con Decreto 26 novembre 1291 dal successore di Nicelli stesso, il Vescovo Nobile Romano Pietro Saraceno<ref name=dallaca23 />. Della Famiglia dei Bissari, che portarono anche al cambio del nome del feudo, si ricordano gli esponenti Matteo e Pier Paolo Bissaro<ref name=dallaca23 /><ref name=dallaca24 />.
 
I Bissari possedevano anche la giurisdizione delle acque affermata in un atto del 1565<ref>{{cita|Un atto ritrovabile negli ''Annali Bissari n°84 Inventario'' (Tomi 3°, 4°, 5°, 1594-1769) di Gian Domenico Maria Scolari riporta: «...I nobili signori conti Pietro Paolo e consorti Bissari notificano al magistrato Dei Beni Inculti, che come investiti dal vescovo sin dall'anno 1285 godono della giurisdizione dell'acqua in qualunque sorta esistente nella villa di Costafabbrica... ...usando essa come loro pare e piace a benefizioe dei loro beni...»|p.83|Balistreri}}</ref> e ribadito in altri documenti del [[1595]], [[1632]] e [[1660]]<ref name=balistreri83 />.
 
Nel [[1662]], con l'aumento del potere della famiglia veneziana Repeta, i Bissari dovettero condividere il feudo di Costa Fabrica con loro<ref>{{cita|Un atto ritrovabile negli ''Annali Bissari n°84 Inventario'' (Tomi 3°, 4°, 5°, 1594-1769) di Gian Domenico Maria Scolari riporta: «...Stante supplica presentata al Mons. vescovo di Vicenza Giuseppe Curian del nobile Sig. e Co. Niccola Repetta, resta il detto Sig. Co. Niccola investito del feudo del quale erano investiti li suoi maggiori, ed è la metà proindivisa con l'altra metà possa essa dal Co. Girolamo ed altri Bissari...»|p.83|Balistreri}}</ref>. Tale situazione, molto scomoda ai Bissari che si erano opposti, non dura a lungo: nel [[1676]] i Repeta perdono l'investitura feudale<ref>{{cita|Un atto ritrovabile negli ''Annali Bissari n°84 Inventario'' (Tomi 3°, 4°, 5°, 1594-1769) di Gian Domenico Maria Scolari riporta: «...Li signori conti Scipione ed Enea Repetta nell'anno 1676 venti aprile ottennero l'investitura della metà del feudo della Costa proindivisa con li nobili signori conti Bissari. A tale investitura s'opposero i conti Bissari, quali dimandando il taglio di detta investitura, il Magistero Sopra Feudi pronuncia a favor Bissari il taglio della medesima...»|p.85|Balistreri}}</ref>. Un atto del [[1697]] afferma inoltre che i Repeta sono costretti a cedere i loro beni ai Bissari<ref>{{cita|Un atto ritrovabile negli ''Annali Bissari n°84 Inventario'' (Tomi 3°, 4°, 5°, 1594-1769) di Gian Domenico Maria Scolari riporta: «...Li nobili conti signori fratelli Repetta vendono alla nobile signora contessa Elisabetta Chieregata nonché al conte Giacomo Bissari e alli Conti Enea e Gaetano Bissari tutti i beni che posseggono in Costafabbrica, Monteviale ecc. con l'obbligo alli compratori di pagare ogni anno ducati duemiladuecento per ducati ventiduemilacinquecento che è il residuo del prezzo promettono pagare l'anno pro a ragione del cinque e mezzo per cento.»|p.85|Balistreri}}</ref>.
 
Nel [[1859]] la Famiglia Bissari si spense per estinzione della linea maschile con ultimo esponente il ''Conte Girolamo Enrico Sforza'' e il feudo venne diviso fra le sorelle e i loro discendenti. Il castello passò al Nobile Conte Guardino Colleoni, la futura Villa San Carlo a ''Cesare Biego'' mentre il resto della proprietà passò alla 'nipote ''Contessa Teresa Dal Bovo Brognoligo'', alla ''Nobile Contessa Francesca Bonacossi'' e alla ''Nobile Contessa Gabriella Bissari''<ref name=dallaca10 /><ref name=dallaca11 /><ref name=dallaca25 />. Il castello, ultimo rimasuglio del feudo dei Bissari, nel 1894 passò poi nelle mani di ''Pia Zabeo'' moglie del Nobile Marchese ''Aleduse De Buzzacarini''<ref name=dallaca25 />.
 
=== L'epoca napoleonica e il dominio austroungarico ===
Verso la fine del [[XVIII secolo|Settecento]] le Leggi Napoleoniche decretarono la soppressione del Vicariato e il Vicerè d'Italia Eugenio Beauharnais, con decreto [[28 settembre]] [[1810]], costituì il Capoluogo Comunale con le frazioni di Gambugliano, San Lorenzo e Monteviale e successivamente formò il Comune Amministrativo con la sola frazione di Motta<ref>{{cita|Come risulta dal Volume I di una statistica pubblicata da Luigi Forti a Bassano nel 1828|p. 17|Dalla cà}}</ref >.
 
Con la caduta di [[Napoleone]] l'amministrazione comunale venne ulterirmente modificata dal Governo Austriaco. Dal Consiglio Comunale si sceglievano tra membri col titolo di Deputati per formare una Giunta il cui capo, non più chiamato Sindaco, diventava il Deputato politico. Tra i poteri del deputato politico vennero tolti l'ufficio dello stato civile per la celebrazione dei matrimoni che passò al Parroco<ref name=dallaca17 />.
 
=== Dal Regno d'Italia ad Oggi ===
[[File:Villa carlo costa.jpg|thumb|left|250px|Cancello d'entrata di Villa San Carlo]]
Dopo l'annessione del [[Lombardo-Veneto]] in seguito alla [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], nel [[1866]], Costabissara divenne [[municipio]]. La Giunta divenne composta da un numero di assessori che si dividevano le varie materie dell'amministrazione e tornò il Sindaco al quale, dopo il 1870, si conferirono anche i poteri d'Ufficiale di Stato per la celebrazione dei matrimoni<ref name=dallaca17 />.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], Costabissara viene assegnata alle retrovie militari e, dopo la conquista austriaca di [[Asiago]], venne invasa dai profughi che trovarono rifugio nell'odierno comune. Soldati francesi e inglesi passarono per il territorio a riposarsi. Nella Villa Buzzaccarini aveva sede un piccolo ospedale francese e in Villa San Carlo il Comando di Brigata e di Divisione.
Con la [[disfatta di Caporetto]], Costabissara entra a far parte della seconda linea e vengono costruite trincee e fortificazioni per la difesa dal nemico austro-ungarico. La popolazione raggiunge il numero di 5.000 abitanti a causa dei profughi che arrivano con tutta la famiglia.
Da quel momento, la popolazione emette un voto: se il paese si salva dalla tragedia, verrà costruito un santuario mariano sul Colle Zovo, dove fino ad allora vi era un sacello diroccato. Grazie a questo voto pubblico, nel [[1918]] venne costruita la chiesetta di Madonna delle Grazie.
 
Durante l'ultima svolta della Grande Guerra, nella scuola infantile venne creata una scuola di tiratori e sulla Pignare un campo di addestramento per il lancio delle bombe.
Durante la guerra scoppiò l'epidemia di [[influenza spagnola]], che a Costabissara fece solo 6 morti.
Al termine della guerra, Costabissara contava 23 morti, di cui 12 caduti e 11 morti per malattia o in prigione, oltre a 4 dispersi.
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
===Chiese===
==== Chiesa parrocchiale di San Giorgio ====
[[File:San giorgio church2.jpg|thumb|right|250px|La Facciata della Chiesa ‘’nuova’’ di San Giorgio]]
{{vedi anche|Chiesa di San Giorgio Martire (Costabissara)}}
Realizzata tra il 1910 e il 1920, la chiesa nuova di Costabissara venne pensata per facilitare la partecipazione alle S. Messe da parte della popolazione di pianura (in continua crescita).
Il terreno su cui sorgono la chiesa e la canonica, venne regalato dalla signora Elisa Conte al curato del tempo, don Guglielmo Stringari, che fu il fautore della chiesa.
La chiesa parrocchiale di San Giorgio è la principale del paese, sede della maggior parte delle celebrazioni della Comunità.
 
==== Chiesa parrocchiale di San Cristoforo ====
[[File:Chiesa San Cristoforo Costabissara (Vicenza).jpg|thumb|left|250px|La chiesa di San Cristoforo]]
La chiesa di San Cristoforo venne inaugurata l'8 settembre [[1965]].Venne costruita al posto della vecchia chiesa del 1400 abbattuta per favorire l'allargamento della strada statale su cui si affacciava.
 
==== Chiesa longobarda di San Giorgio ====
{{vedi anche|Chiesa longobarda di San Giorgio}}
La ''Chiesa longobarda di San Giorgio'' (detta anche ''Pieve di San Giorgio'' o ''chiesetta vecchia di San Giorgio'') è la chiesa originaria di Costabissara e sorge sul Monte delle Pignare di fianco al cimitero e non molto distante da [[Villa San Carlo]] e il [[Castello Sforza-Colleoni]]. Ne ''Storia Ecclesiastica di Vicenza'' Padre Barbarano scrive erroneamente che la chiesa è dedicata a [[San Gregorio]]<ref>«[...] di S. Giorgio, dedicata al Santo di questo nome, e non a S. Gregorio come il Padre Barbarano scrisse erroneamente nel suo lib.VI, Cap. XXI, a pag. 111 della storia Ecclesiastica di Vicenza''»{{cita|Costabissara, Memorie storiche|p. 31|dallaca}}</ref>.
 
Costruita, come dice il nome, in [[Longobardi|epoca longobarda]], è stata chiesa parrocchiale fino al [[1920]], anno in cui vennero terminati i lavori alla [[Chiesa di San Giorgio Martire (Costabissara)|nuova chiesa]] del paese. Da allora venne usata saltuariamente sia per la posizione scomoda alla comunità che per la grandezza non più adeguata. Dall'[[11 marzo]] [[2012]] la chiesetta è stata messa a disposizione della Diocesi Ortodossa rumena di [[Vicenza]]<ref>[http://elbagolo.wordpress.com/tag/chiesa-ortodossa-rumena/ Qui] un accenno all'argomento.</ref>.
 
Le sue origini sono piuttosto incerte: alcune ipotesi la danno certamente inferiore all'[[1000|anno 1000]]<ref>{{cita|Tale ipotesi è formulata da Giovanni Mantese nelle ''Memorie storiche della chiesa vicentina'', volume I, pagina 198|p. 3|Longobarda}}</ref> anche se la fonte scritta più antica risale al [[1186]] ne ''La Conferma di Papa Urbano III al Privilegio di Pistore''<ref>L'originale si trova nell'archivio Capitol. di Vicenza, Pergamena I n°23</ref> in cui viene citata la chiesa parrocchiale di Costa Fabrica (il nome del tempo di Costabissara).
</br>Tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVII secolo|XVII]] secolo venne ricostruita in stile romanico aggiungendo un [[pronao]], un [[abside]], un tetto a capanna. e una nuova soffittatura barocca di cui rimangono ancora le tracce. Nel [[1859]] avviene l'intervento più massiccio: viene ricostruita la [[sagrestia]], viene demolita l'antica abside in cotto e ricostruita in pietra, viene rifatto il pavimento e abbattuto il pronao e vennero aggiunti i portali, rosoni e pinnacoli attuali di imitazione gotica<ref name=longobardi5 /><ref name=dallaca33>{{cita|Da ''Costabissara, Memorie storiche''|p. 33|DallaCa}}</ref >.
 
La chiesa ora si presenta con la faccia rivolta ad ovest e l'abside ad est. Ha uno stile archiacuto. La porta principale è a sesto acuto e presenta degli stipiti finemente lavorati e terminanti con delle gugliette. Il timpano sormontato dalla croce presenta una affresco di Pietro Zappella che rappresenta la Madonna del Carmelo, cioè la Vergine col Bambino in atto di porgere ai fedeli il tradizionale Scapolare<ref name=dallaca31 />. Il suo storico campanile, infatti, che batte ancora le ore per il paese, può essere visto da qualsiasi punto della pianura antistante.
 
==== Chiesetta di Madonna delle Grazie ====
{{vedi anche|Chiesetta di Madonna delle Grazie}}
Edificata nel primo dopo guerra per soddisfare il voto pubblico pronunciato nel [[1918]], che prevedeva la creazione di una nuova chiesa nel caso si fosse sopravvissuti alla guerra, si erge sulle colline bissaresi in località di Madonna delle Grazie.
 
==== Chiesetta di San Zeno ====
{{vedi anche|Chiesetta di San Zeno (Costabissara)}}
Di grande interesse storico artistico è la chiesetta paleocristiana dedicata a San Zeno. Costruita nei secoli [[VI secolo|VI]]-[[VII circa]], è sita sui colli bissaresi ed è formata da un'unica aula rettangolare. La sua consacrazione è collegata al culto di San Zenone, il vescovo africano di [[diocesi di Verona|Verona]], a cui furono intitolate numerose chiese del Vicentino e del Veronese.
 
==== Chiesa del Termine ====
Questo edificio non più esistente sorgeva nella zona a confine tra Costabissara e Vicenza chiamata anticamente ''Termine''<ref name=balistreri67 />. [[Bissari|Giacomo Bissari]], in un documento del [[4 maggio]] [[1547]] dà ordine ai suoi figli di terminare la chiesetta<ref name=balistreri67 />, testimoniandone la presenza già nel [[XVI secolo]] testimonia la sua costruzione. Tale obbligo fu rimarcato ai discendenti nel 1651<ref name=balistreri69 /> anche da un certo Spinella Bissari, figlio di Girolamo Bissari e discendente di Giacomo<ref name=balistreri69 />. La chiesa non fu mai completata e nemmeno consacrata<ref name=balistreri69 />. Nel [[1919]] venne inglobata in un edificio nella piccola via che si stacca a sud dall'incrocio fra ''Strada Costabissara'' e ''via Fornaci''<ref name=balistreri69 />. Questo edificio fu poi ristrutturato nei primi del [[XIX secolo|2000]] per farne un'abitazione.
 
==== Chiesa di San Pietro ====
{{Colonne}}
{{quote|Marmoreum hoc Domicilium Lycaeum pandit, non Sepulchrum, Co. Iacobi Bissari Cineres silentium erudiunt umbrarum. Auream decoravit Iurisprudentiam, quam ab avitis serpentibus didicit melius, ut justius viveret; Moriens se Astree junxit in Coelis Anno Dom, MDCXIC|Lapide sulla tomba del conte Giacomo Bissari presente nella chiesa<ref name=dallaca45 />}}
{{Colonne spezza}}
{{quote|Questo marmoreo domiclio apre il liceo non il sepolcro; le ceneri del Conte Iacopo Bissaro ammaestrano il silenzio dell'ombre. Fu di ornamento all'aurea Giurisprudenza che meglio imparò dalle fonti avite per vivere più giustamente, morendo si congiunse ad Astrea in Cielo, l'anno 1689|Lapide sulla tomba del conte Giacomo Bissari presente nella chiesa, traduzione<ref name=dallaca45 />}}
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{{quote|Ablue cum manibus mantes divine Sacerdos; Quid juvat infecta mente lavare manus?|Ammonizione scolpita sopra il lavabo della sacrestia<ref name=dallaca45 />}}
{{Colonne spezza}}
{{quote|Lavati colle mani la mente o divin Sacerdote; che giova lavar le mani se la mente rimane infetta?|Ammonizione scolpita sopra il lavabo della sacrestia, traduzione<ref name=dallaca45 />}}
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La chiesa di San Pietro, non più esistente, era una piccola chiesa sita sul pianoro di San Pietro tra la Fattoria Buzzaccarini e la vecchia canonica della [[Chiesa longobarda di San Giorgio|Pieve di San Giorgio]]<ref>{{cita|Le posizioni sono testimoniate da racconti orali raccolti dal Dalla-Cà agli inizi del Novecento.|p. 44|Dallaca}}</ref>, vicino dall'odierno [[Castello Bissari Sforza Colleoni|castello]] e da [[Villa San Carlo]].
 
Ufficiata agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]], la più antica testimonianza scritta risale [[1288]]<ref>{{cita|Una registrazione del feudo del 4 giugno 1288 dice: ''«Item una petia terre aratoria... in hora Sancti Petri apud stradam, et apud viam communem»''|p. 44|Dallaca}}</ref> e già agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] non ne rimaneva più nessuna traccia<ref name=dallaca44 />. In buone condizioni fino al [[1518]], il [[3 giugno]] [[1530]], durante una visita pastorale, il Vescovo di Vicenza impone la sistemazione<ref name=dallaca44 >{{cita|Da Costabissara, Memorie storiche|p. 44|Dallaca}}</ref>. Successive visite pastorali del [[1639]], [[1748]] e [[1768]] riportano una mansioneria di tre messe a settimana , poi aumentate a quattro<ref name=dallaca44 />.
 
Possedeva tre altari: il Maggiore (comprensivo di una tela di [[Alessandro Maganza]]) dedicato a San Pietro e due laterali entrambi fatti costuire dal Conte Giacomo Bissari. Uno (costruito nel [[1679]]) era dedicato ai Santi [[San Valentino|Valentino]] e [[San Bovo|Bovo]], l'altro (costruito nel [[1682]]) alla [[Vergine del Carmelo]] e ai Santi [[San Francesco|Francesco]] e [[San Gaetano|Gaetano]].<ref name=dallaca45 >{{cita|Da Costabissara, Memorie storiche|p. 45|Dallaca}}</ref>
 
==== Chiesetta di Santa Maria Favrega ====
Costruita intorno al secolo VIII e custodita per secoli dalla famiglia Bissari, è sita in Motta. Nel [[1880]] venne totalmente riedificata.
 
==== Chiesetta di Sant'Antonio da Padova ====
Sita in Cà Gardellina a Motta è datata [[1709]] e vi sono presenti numerose sculture attribuite a Giacomo Cassetti.
 
==== Altre chiese o strutture religiose ====
* Chiesa di [[Nicola da Tolentino|San Nicolò da Tolentino]]: era una piccola chiesa presente dove c'era il vecchio alimentari dei Fantelli (l'odierna Unicredit), vi si celebrava una messa a settimana da parte dello stesso cappellano che ufficiava l'[[#Oratorio di San Battista|Oratorio di San Battista]]<ref>{{cita|Come testimonia la Visita Pastorale del 3 settembre 1748 del Vescovo Ant. Mar. Priuli.|pp. 48-49|Dallaca}}</ref>.
 
=== Oratori ===
==== Oratorio di Sant'Apollonia ====
{{vedi anche|Oratorio di Sant'Apollonia}}
Piccola chiesetta barocca nella zona urbana, venne costruita da don Teodoro Bacchi intorno al [[1642]].
 
==== Oratorio di San Valentino ====
{{vedi anche|Oratorio di San Valentino}}
Piccola chiesetta barocca in zona San Valentino, venne costruita dai nobili Repetta nel [[1684]] e fu benedetta nel [[1685]]<ref name=dallaca40 >{{cita|Da Costabissara, Memorie storiche|p. 40|Dallaca}}</ref>. Dal 14 febbraio [[1943]] è presente una statua in gesso di San Valentino donata dalla signora Elisa Conte Delle Ore<ref name=balistreri112>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 112|Balistreri}}</ref>.
 
==== Oratorio di San Giovanni Battista ====
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{{quote|Marmoreum hoc domicilium caelum pan..it non sepulcru.. comitis iac..bi Bissary cine.. silentium erudiunt .. ..m ab</br>Avit.. sepetius didicit me... iustus viveret oriens astrae ae oiunxit in caelum Anno D.ni MDCLXXIX - XII Kal. Feb</br>Aet suae an XXXXIX|Lapide sepolcrale di Jacopo Bissari, latino<ref name=balistreri103>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 103|Balistreri}}</ref>}}
 
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{{quote|In questa dimora marmorea il cielo accolga le ceneri non sepolte dell'amico Jacopo Bissari ... si sa che visse giustamente, la Vergine lo riunisca a sè nel cielo. Febbraio Anno Domini 1679. All'età di 49 anni|Lapide sepolcrale di Jacopo Bissari, italiano<ref name=balistreri104>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 104|Balistreri}}</ref>}}
 
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L'Oratorio di San Giovanni Battista fu fatto costruire nel [[1645]] dal Conte Ostilio Bissaro dopo che Gerardo Bissari, nel suo testamento del [[1501]] lasciò un lascito per la sua costruzione<ref name=balistreri103 />. Rimase senza ufficiatura fino all'inizio dell'[[Anni 1800|Ottocento]] anche se nel [[1748]]<ref>Come testimonia la Visita Pastorale del 3 settembre 1748 del Vescovo Ant. Mar. Priuli.</ref> possedeva un cappellano con una mansioneria di tre messe a settimana<ref name=dallaca48 >{{cita|Da Costabissara, Memorie storiche|p. 48|Dallaca}}</ref>.
 
Non ha subito modifiche nel corso del tempo e presenta un'unica sala con una volta a botte e numerosi dipinti. La pala che adornava l'unico altare e che ora è posta sopra la porta d'ingresso è un opera di [[Alessandro Maganza]].<ref name=balistreri103 />
 
É stato anche questo edificio di proprietà, per un periodo imprecisato, della signora Elisa Conte Delle Ore<ref name=dallaca48 />.
 
=== Ville ===
==== Villa San Carlo ====
{{vedi anche|Villa San Carlo}}
In origine di proprietà della famiglia Bissari, la villa è situata sul Pianoro di San Pietro e risale al [[XVIII secolo]]. È circondata da un immenso parco con moltissimi tipi di piante, comprese specie esotiche e fusti secolari (il [[cedrus libani]] ha più di quattrocento anni), che insieme ad un laghetto e alcune voliere formano un vero e proprio [[orto botanico]]<ref name=villa51 />. La Loggia Belvedere in stile dorico venne fatta costruire da Camillo Bissari.
 
Acquistata dalla [[diocesi di Vicenza]] e inaugurata nel [[1964]]<ref name=villa39 />, dopo radicali lavori di ristrutturazione e adattamento, la villa è attualmente adibita a casa per [[esercizi spirituali]].
 
Ogni anno nel parco, a fine estate, si svolge la Fiera degli Uccelli. Oltre all'esibizione degli uccelli è presente anche quella di animali da cortile, cavalli pony, ed un'esposizione canina aperta a tutte le razze.
 
==== Cà Gardellina ====
{{...}}
''Ex Villa De Sandri-Bortolan
È un complesso in aperta campagna e in località Cà Gardellina, zona pianeggiante di Motta. Esso è formato dal corpo padronale, cui si affiancano la cappella gentilizia, una torre colombara e le barchesse per gli usi agricoli.
La cappella gentilizia, dedicata a Sant'Antonio da Padova, è la chiesetta di Sant'Antonio.
 
=== Castelli ===
Nel corso della storia a Costabissara sono esistiti tre castelli: Castello di Pizamerlo, di Donna Berta e dei Della Costa. Di questi il primo non è più esistente, del secondo rimangono tracce mentre il terzo, dopo aver subito dei danni nel [[1241]] ad opera di [[Ezzelino III]] è stato ricostruito dai [[Bissari]], e corrisponde al Castello Bissari Sforza Colleoni.<ref name=dallaca27 />
 
==== Castello Bissari Sforza Colleoni ====
{{vedi anche|Castello Bissari Sforza Colleoni}}
[[File:Giardino bissari.jpg|thumb|right|450px|I Giardini del Castello]]
Il Castello originario del [[1100]] circa, era già esistente all'arrivo dei Bissari. Essi lo ricostruirono al loro arrivo, nel [[1285]], dopo la distruzione avvenuta ad opera di Ezzelino III. Nel [[1859]], dopo l'estinzione della famiglia Bissari, passa nelle mani del conte Guardino Colleoni che ne cura la ricostruzione richiedendo anche un'iscrizione lapidaria che ne riassume la storia<ref>{{cita|''«Quest'antico castello di Costa Fabrica dei Della Costa, di Jacopo Baretta e di Guidone da Lozzo, dall'ira di Ezzelino III quasi distrutto, dal 1285 al 1859 feudo dei Conti Bissari, il loro discendente Conte Guardino Colleoni demoliti i circostanti edifici ad aprirgli maggiore orizzone ricompose a medioevale aspetto accrebbe ed ornò - 1877 -»''|p. 29|Dalla cà}}</ref >.
 
Successivamente fu del Conte De Buzzaccarini<ref name=dallaca2 /><ref name=dallaca28>{{cita|Dalla-Cà, ''Costabissara, Memorie storiche''|p. 28|DallaCa}}</ref><ref name=balistreri45>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 45|Balistreri}}</ref> e dal [[1973]] è di proprietà della famiglia Putin<ref name=balistreri47>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 47|Balistreri}}</ref>.
 
==== Castello di Donna Berta ====
Il castello di Donna Berta si trovava sul colle di San Zenone<ref name=dallaca27 />, all'incirca al secondo tornante della strada della Madonna delle Grazie<ref name=foglioV5>Da ''Il Foglio di Costabissara e Motta; anno V, numero 5 [http://ilfogliobissarese.myblog.it/files/Foglio%20143.pdf link]</ref>.
 
La costruzione potrebbe risalire ai primi anni del [[X secolo]], a seguito delle famose invasioni degli Ungari e come molti altri castelli del vicentino. In quel periodo di transizione e di confusione, il personaggio politico di maggior peso in Italia era [[Berta di Lotaringia|Donna Berta di Lotaringia]] marchesa di Toscana. L'influenza di Donna Berta permise la costruzione di un castello (all'epoca era necessaria l'autorizzazione dell'Imperatore) dando maggior sicurezza ai cittadini di Costabissara, che allora vivevano all'ombra del vescovo di Vicenza<ref name=foglioV5 />. Nonostante questo non si è mai scoperta la ragione per cui sin dall'antichità abbia questo nome<ref name=dallaca28 /> e le sole memorie che abbiamo su questo castello sono in due feudi di beni datati [[1288]] e [[1302]]<ref>{{cita|Nel Codice B de' Feudi, pagg. 172-173 in data 4 giugno 1288 si legge:''«Item una petia terre aratorie et buschive, que potest esse quatuor campi in hora vallis apud... montem Castri, etc..., Item unum sedimem in hora vallis... apud montem Castri, etc.»''; nel Codice C-I de' Feudi a pag. 149 si legge:''«Item una pecia terre aratorie et buschive, etc., in hora vallis apud montem qui dicitur pizamerlum... et montem Castri»''. Entrambe le memorie sono riportate da Maccà nel suo ''Storia del Territorio Vicentino, Tomo VII, capitolo 1, pag. 10'' edito a Caldogno nel 1813.|p. 28|Dalla cà}}</ref >.
 
Il castello resistette a lungo durante gli anni e solo nel [[1860]] cadde l'ultimo pezzo di muraglia che ne permetteva la visione anche da lontano<ref name=dallaca27 />. Le mura sud sono ancora visibili lungo il sentiero che dal tornante porta alla [[chiesetta di San Zeno]]. È uno dei due lati più lunghi del rettangolo di mura che delineavano il castello e che misuravano circa 80 metri, contro i 40 dei più corti. L'angolo vicino al tornante reggeva il torrione e lì le mura hanno uno spessore di quasi 3 metri. L'entrata al castello si intravede a metà delle mura Sud<ref name=foglioV5 />. Queste mura sono le ultime tracce che si potevano rinvenire già ad inizio del [[XX secolo|Novecento]], come attesta la testimonianza visiva del Dalla-Cà<ref>{{cita|''«Presentemente, recatomi io stesso sul luogo per le opportune constatazioni, ho trovato che non vi rimangono che le tracce di una mura di cina costruita a tre quarti della parte superiore del Castello, tracce che vengono poi a mancare totalmente dalla parte orientale.»''|p. 28|Dalla cà}}</ref >.
 
==== Castello di Pizamerlo ====
Il castello di Pizamerlo, terzo e ultimo castello esistito a Costabissara e viene citato per ragioni storiche non esistendoci da secoli più nessuna prova fisica della sua esistenza<ref name=dallaca28 />. Prendeva il nome del colle su cui sorgeva ed era non molto distante dal Castello di Donna Berta, fra la Chiesetta di San Zeno e di San Giorgio<ref name=dallaca28 />.
 
=== Altri edifici storici ===
 
==== Casa Repeta ====
{{quote|...una casa accopo, teza da paglia, ara e horto in contrà della Piazza appresso la via comune e li eredi di via Bissaro...|Citazione della casa in una mappa del 1541 conservata nell [[Biblioteca Bertoliana]] di Vicenza}}
 
''Casa Repeta'' o ''Repetta'' è un abitazione sita in [https://maps.google.it/maps?q=45.582832,11.482166&num=1&t=h&z=19 via Roma], poco distante dall'[[Oratorio di Sant'Apollonia]].
 
La struttura quattrocentesca è stata più volte modificata nel corso del tempo. In una mappa del 1541 viene citata come di proprietà di "messer Peroto Repeta", mentre in una data 1570 viene indicata come "m.co sartorio Repeta"<ref name=balistreri65>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 65|Balistreri}}</ref>. Nell'[[Anni 1800|Ottocento]] diviene un'osteria e diventa di proprietà di Francesco Sassatelli<ref name=balistreri65 />. La famigli Serbelloni la prende in eredità per poi passare al Monte di Pietà di Vicenza nel [[1950]]<ref name=balistreri65 />.
 
L'aspetto che rende la casa degna di nota è la presenza di un affresco sulla facciata raffigurante un leone alato con due code, lo stemma del casato dei Repeta (che uno studio araldico ha ritenuto di far risalire alla prima metà del [[Anni 1700|Settecento]]) e un paesaggio collinare nello sfondo<ref name=balistreri65 />.
 
Lo stemma, infatti, sembra che appartenga ai fratelli Enea e Scipione Repeta: le trombe e il liuto vicino allo stemma rappresentano Scipione, un marchese che si impegnò come consigliere comunale per valorizzare musica e teatro<ref name=balistreri65 />; le zampe del leone sullo stemma ricordno Enea, un soldato al servizio della Repubblica di Venezia<ref name=balistreri66>Da {{cita|Costabissara, memorie e rilievi degli edifici di un tempo|p. 66|Balistreri}}</ref>.
 
Lo sfondo, invece, rappresenta la Costabissara collinare dell'epoca: parte di [[villa San Carlo]] con la sua [[Villa San Carlo#La Loggia Belvedere|Loggia Belvedere]], la [[Chiesa longobarda di San Giorgio|Pieve di San Giorgio]] e un palazzo non più presente<ref name=balistreri66 />.
 
==== Fattoria De Buzzacarini ====
La Fattoria De Buzzacarini sorge nelle vicinanze di [[Villa San Carlo]] e del [[Castello Bissari Sforza Colleoni]] ed è formato da più strutture di epoche diverse, accollate e con entrate indipendenti. La parte più antica dà sulla strada e risale al [[XV secolo]]<ref name=balistreri51 /> ed è riconoscibile per via degli angoli decorati con pietra bugnata, come gli ingressi<ref name=balistreri53 />.
 
La struttura poggia su un sotterraneo con volta a botte da cui diparte un cunicolo non più percorribile completamente che dovrebbe portarsi alla vicina villa. Tale cunicolo dovrebbe far parte di una serie di collegamenti di orgine medievale che portano anche al castello.<ref name=balistreri54 />
 
==== Ostarià de Franco Grumello ====
L'Ostarià de Franco Grumello<ref name=balistreri75 /> non più presente si trovava in via Montegrappa, poco distante dalla Strada Provinciale del Pasubio (n° 46)<ref name=balistreri75 />. Sorgeva sulla ''Strada Regia da Vicenza'' che portava a Schio o Thiene (le attuali via Fogazzaro e via Piave)<ref name=balistreri75 />. La casa è già presente nella mappa del Magnifico Conte Franceschini Vincenzo del [[1563]] e in una datata [[20 giugno]] [[1596]] dove è indicata come osteria<ref name=balistreri75 />.
 
Nei documenti napoleonici del [[1809]] la casa raffigura di proprietà di un certo "Pace Fabio del fu Antonio" e appare divisa in due parti, la casa e una boaria che sembra essere stata costruita nel [[1790]]<ref name=balistreri76 /><ref>{{cita|Un'iscrizione lapidea sull'estremità superiore dell'ingresso nel lato est dell'abitazione recita: ''«Post ivdicatam indivisibilitatem per binas conformes lite aere proprio peracta Fabius Pacius svo qvoq svmptv instavravit ornivitq. Anno MDCCXC»''.|p. 77|Balistreri}}</ref><ref>{{cita|Dall'estimo n°1854 denominato ''Nota delle Case del Vicariato di Thiene 1799-1800'' si legge: ''«Casa domenicale del sig. Fabio Pace, una casa abitata dal medesimo con casa di boaria continente una boaria»''.|p. 78|Balistreri}}</ref>. Tra il [[1809]] e il [[1813]] sembra sia stato costruito un altro piccolo edificio adiacente di 4 m per 6 m con la probabile funzione di colombaia di cui si erano perse le tracce prima ancora che l'edificio venisse abbattuto<ref name=balistreri78 />.
 
Dopo ulteriori rilievi nel Catasto Napoleonico del [[1811]] e [[1823]] l'edificio cambiò più volte proprietario: nel [[1838]] passò a Francesco Tecchio, l'[[11 aprile]] [[1838]] diventa di Gaetano Sbardelà e nel [[1841]] passa a "Sacchiero Pietro prete Leone" e prete Giovanni Battista<ref name=balistreri78 />. Il catasto austriaco dal [[12 aprile]] [[1850]] aggiunge fra i proprietari anche il fratello Pietro Salvatore. Il decreto n.1263 dell'[[8 agosto]] [[1885]] dell'Intendenza di Finanza registra l'aggiunta di un aratorio, un prato e un orto. Al momento dell'abbattimento il proprietario era Ermenigildo Brodesco.
 
Nel [[1995]] l'edificio viene definitivamente abbattuto e costruito l'attuale locale Billabong.
 
==== Casa Maistrello ====
Casa Maistrello, costruita nel [[XVI secolo]] circa, è una fattoria appartenuta ai Maistrello, una delle famiglie più antiche e importanti di Motta<ref name=balistreri89 />. Il loro nome compare nei documenti dal [[1508]], in una mappa del [[1601]] e in due mappe del [[1721]] e [[1751]] in cui le proprietà sono attribuite ad un certo Gerolamo Maistrello<ref name=balistreri90 />.
 
Particolarità della casa è la presenza, nello spigolo sinistro della facciata posteriore, di un mattone un tempo appartenuto all'acquedotto romano di Vicenza che passava per Motta<ref name=balistreri89 />.
 
== Società ==
===Popolazione===
Gli abitanti residenti nel comune ammontano, alle stime del 31 dicembre [[2010]], a 7.131 unità. Tra queste esiste una perfetta parità tra numero di maschi e femmine (49,9% M - 50,1% F)<ref name=PopCosta1>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/dati-sintesi/costabissara/24035/4|editore=urbistat.it|titolo=Comune di Costabissara - Dati di Sintesi|accesso=5 agosto 2012|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:mnc_4HwmgqMJ:www.urbistat.it/it/demografia/dati-sintesi/costabissara/24035/4+motta+costabissara+popolazione&cd=6&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=safari|dataarchivio=16 luglio 2012}}</ref>. La popolazione straniera rappresenta il 7,0% dei residenti<ref name=PopCosta1/> (si veda la sezione relativa per i dettagli).
 
L'età media è di 40,3 anni, cioè molto alta rispetto alla media dei comuni italiani<ref name=PopCosta1/>. Tuttavia oltre i tre quarti della popolazione ha un'età compresa tra i 15 e i 64 anni<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/024/035/|editore=comuni-italiani.it|titolo=Costabissara (VI) - Italia: Informazioni|accesso=5 luglio 2012}}</ref>.
 
Nel decennio 2001-2011, Costabissara ha visto una costante crescita demografica, con un incremento annuale che è andato dal +1,53% al +5,43%<ref name=PopCosta2>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/popolazione/costabissara/24035/4|editore=urbistat.it|titolo=Comune di Costabissara - Popolazione|accesso=5 agosto 2012|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:x0GRRjh3zicJ:www.urbistat.it/it/demografia/popolazione/costabissara/24035/4+motta+costabissara+popolazione&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=safari|dataarchivio=29 giugno 2012}}</ref>. Il tasso di crescita medio è quindi del 2,84%, uno dei più alti d'Italia<ref name=PopCosta2/>: ciò è dovuto non solo ad una migrazione nel territorio comunale, ma anche ad un [[saldo naturale]] positivo<ref name=PopCosta1/><ref name=PopCosta2/>.
 
Le famiglie censite sono 2.835, con una media di 2,52 componenti per nucleo<ref name=PopCosta1/>.
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Costabissara}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune al 31 dicembre [[2009]] risultano 474; di seguito sono riportate le provenienze e le unità (tra parentesi la percentuale sulla popolazione totale)<ref>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/stranieri/costabissara/24035/4|editore=urbistat.it|titolo=Comune di Costabissara - Stranieri|accesso=5 agosto 2012|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:J_V_UpYeolcJ:www.urbistat.it/it/demografia/stranieri/costabissara/24035/4+urbistat+costabissara+stranieri&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=safari|dataarchivio=28 giugno 2012}}</ref>:
 
# {{ROM}}, 79 (1,11%)
# {{SRB}}, 70 (0,98%)
# {{ALB}}, 62 (0,87%)
# {{MAR}}, 39 (0,55%)
# {{BIH}}, 29 (0,41%)
# {{MOL}}, 25 (0,35%)
# {{NGA}}, 13 (0,18%)
# {{BAN}}, 11 (0,15%)
# {{GER}}, 10 (0,14%)
# {{PHI}}, 10 (0,14%)
# {{BRA}}, 9 (0,13%)
# {{CUB}}, 8 (0,11%)
# {{TUN}}, 8 (0,11%)
# {{CHN}}, 7 (0,10%)
# {{PER}}, 7 (0,10%)
 
=== Qualità di vita ===
Il reddito medio pro capite dei bissaresi è di 14.844 € annui, il terzo più alto di tutta la provincia di Vicenza<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/024/035/statistiche/|editore=comuni-italiani.it|titolo=Statistiche Costabissara|accesso=5 agosto 2012}}</ref>.
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Costabissara presenta un'unica frazione, '''Motta''' che è situata lungo la Strada Provinciale del Pasubio (n° 46) procedendo verso [[Schio]] o [[Thiene]].
 
==Amministrazione==
[[File:Municipio costa.jpg|thumb|right|300px|Municipio di Costabissara]]
La legge 25 marzo 1993 n. 81<ref>Dal sito del Ministero dell'Interno il [http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/5/20040608134611_10-113-232-21.pdf testo di legge]</ref>ha introdotto l'elezione diretta del [[Sindaco (Italia)|Sindaco]] insieme a quella dei [[Consiglieri comunali|Consiglieri]], mentre prima il Primo Cittadino veniva eletto dal [[Consiglio Comunale]] eletto dal popolo. Le elezioni del [[1990]] sono state per Costabissara le ultime in cui l'elezione del sindaco non è avvenuta direttamente. Prima di tale data, quindi, la data di elezione non coincide necessariamente con quella della nomina per via della votazione che doveva essere fatta in sede di consiglio (potevano passare anche alcuni mesi): è riportata la data della nomina. Durante la storia del paese, si è anche assistito a quinquenni amministrati da più di un sindaco dei quali il primo è stato con molta probabilità destituito dal Consiglio Comunale stesso.
 
Molte informazioni sono state raccolte da una serie di quadri (trascritti o stampati) che riportano sindaci, assessori, consiglieri e (eventualmente) i commissari prefettizi delle amministrazioni del secondo dopoguerra appesi nella Sala Consiliare del Municipio e visibili al pubblico. Altre provengono dal [http://amministratori.interno.it/AmmIndex6.htm Sito del Ministero dell'Interno].
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1951]]
|Francesco De Buzzacarini</br>Domenico Valente
|
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri >Informazioni prese da quadri appesi nella Sala Consiliare del Municipio riguardanti tutte le amministrazioni del secondo dopoguerra</ref>
}}
* Girolamo Saladini, ''[https://atena.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=6541620 Nuovo metodo delle proporzioni geometrica, aritmetica ed armonica]'', [[Bologna]], 1761.
{{ComuniAmminPrec
* {{Cita libro|editore= Stamperia di S. Tommaso d'Aquino Bologna
|[[1951]]
|cognome= Saladini
|[[1956]]
|nome= Girolamo
|Domenico Valente</br>Vittorio Maran
|titolo= Intorno ad un nuovo metodo di determinare l'orbite delle comete
|
|accesso= 29 giugno 2015
|[[Sindaco]]
|data= 1770
|<ref name=quadri />
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4680267&search_terms=DTL3
}}
 
{{ComuniAmminPrec
* {{Cita libro|editore= Stamperia di S. Tommaso d'Aquino Bologna
|[[1956]]
|cognome= Saladini
|[[1960]]
|nome= Girolamo
|Pietro Zocche
|titolo= Compendio d'analisi
|
|città= In Bologna
|[[Sindaco]]
|accesso= 29 giugno 2015
|<ref name=quadri />
|data= 1775
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4679141&search_terms=DTL6
}}
* Girolamo Saladini, ''Sul principio delle velocità virtuali'', Mem. dell'Istituto Nazionale Italiano, t. II, par. la, pp.&nbsp;399–420, Bologna, 1808.
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1964]]
|Pietro Zocche</br>Sebastiano Lora
|
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1964]]
|[[1970]]
|Vittorio Marchetti
|
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1975]]
|Armando Arnaldi</br>Esutacchio Arnaldi
|
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1980]]
|Vittorio Marchetti
|
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1980]]
|[[12 maggio]] [[1985]]
|Giuseppe Rizzi
|[[Democrazia cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriinterno >Dal [http://amministratori.interno.it/AmmIndex6.htm sito del Ministero dell'Interno]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[11 luglio]] [[1985]]
|[[6 maggio]] [[1990]]
|Giovanni Maria Forte
|[[Democrazia cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriforte /><ref>La data di elezione è il 12 maggio</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[4 luglio]] [[1990]]
|[[23 aprile]] [[1995]]
|Giovanni Maria Forte
|[[Democrazia cristiana|DC]]
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriforte /><ref>La data di elezione è il 6 maggio</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[24 aprile]] [[1995]]
|[[26 luglio]] [[1995]]
|Giovanni Maria Forte
|Lista civica (Proposta per Costabissara)
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriforte /><ref>[[Giornale di Vicenza]], domenica [[2 aprile]] [[1995]], pagina 27</ref><ref>In una lettera (del 24 luglio 1995) ai cittadini il sindaco Giovanni Maria Forte comunica che presenterà le proprie dimissioni al Consiglio Comunale il 27 luglio 1995.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[26 luglio]] [[1995]]
|[[19 novembre]] [[1995]]
|Rinaldo Argentieri
|-
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[20 novembre]] [[1995]]
|[[28 marzo]] [[1996]]
|Rosaria Cuti
|Lista civica (Proposta Forte per Costabissara)
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref>Pagina di Rosaria Cuti nel [http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=859791&campo2=a sito del Ministero dell'Interno]</ref><ref>[[Giornale di Vicenza]], mercoledì [[15 novembre]] [[1995]], pagina 24</ref><ref>In una lettera (protocollo n. 2827 del 28 marzo 1996) ai cittadini il sindaco Rosaria Cuti comunica che il Consiglio Comunale si è sciolto per le dimissioni di 10 consiglieri del gruppo di maggioranza "Proposta Forte per Costabissara".</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[28 marzo]] [[1996]]
|[[1 dicembre]] [[1996]]
|Francesco Castronovo
|-
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|<ref name=quadri />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2 dicembre]] [[1996]]
|[[14 maggio]] [[2001]]
|Rossella Lorenzi
|[[Lega Nord]] - [[Liga Veneta]]
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref>Pagina di Rossella Lorenzi (riportata erroneamente come Lorenza Rosselli) nel [http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=568765&campo2=a sito del Ministero dell'Interno]</ref><ref>[[Giornale di Vicenza]], martedì [[3 dicembre]] [[1996]], pagina 23</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[14 maggio]] [[2001]]
|[[29 maggio]] [[2006]]
|Giovanni Maria Forte
|Lista Civica (Proposta per Costabissara)
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriforte />
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[29 maggio]] [[2006]]
|[[16 maggio]] [[2011]]
|Giovanni Maria Forte
|Lista Civica (Proposta per Costabissara)
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref name=amministratoriforte >Pagina di Giovanni Maria Forte nel [http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=859788&campo2=a sito del Ministero dell'Interno]</ref><ref>[[Giornale di Vicenza]], venerdì [[19 maggio]] [[2006]], pagina 27</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[16 maggio]] [[2011]]
|''in carica''
|Maria Cristina Franco
|Lista civica (Proposta per Costabissara)
|[[Sindaco]]
|<ref name=quadri /><ref>Pagina di Maria Cristina Franco nel [http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=1054357&campo2=a sito del Ministero dell'Interno]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
 
La principale squadra di calcio della città è l' ''U.S.D. Costabissara'' che milita nel girone C [[Veneto|veneto]] di [[Prima Categoria|1° Categoria]]; la società è gemellata con l' ''[[Associazione Sportiva Cittadella]]''.
 
L'altra squadra di calcio della città è l' ''U.S.D. Bassan Team Motta'' che milita nel girone E di [[Seconda Categoria]].
 
=== Pattinaggio ===
L'''Associazione Sportiva Dilettantistica Costabissara Pattinaggio Libertas'' è nata nel 1986 ed effettua corsi di pattinaggio per bambini e ragazzi.<ref>[http://www.pattinaggiocostabissara.it/elisa/index.html Qui] il sito dell'associazione dove è presente anche l'elenco delle [http://www.pattinaggiocostabissara.it/elisa/pagina%20DB.asp gare effettuate].</ref>
 
== Curiosità ==
{{Curiosità}}
Secondo un articolo apparso su [[La Repubblica]], il presidente della [[Russia]], [[Vladimir Putin]] è di origini di Costabissara<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/07/putin-lo-zar-che-venne-da-vicenza.html|titolo=Putin, lo zar che venne da Vicenza|editore=[[La Repubblica]]|autore=Giampaolo Visetti|data=7 dicembre 2005}}</ref>.
 
== Note ==
<references />
{{References|auto}}
 
== Bibliografia ==
* ''La restaurata Chiesa di San Giorgio in Costabissara'', 16 ottobre 2005, edito a cura della parrocchia del paese con contributi dei gruppi locali
* ''7º centenario dei Bissari, Testimonianze per il centenario'', maggio 1985, edito a cura del Comune di Costabissara
 
== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{interprogetto|commons=Category:Costabissara}}
 
{{ProvinciaControllo di Vicenzaautorità}}
{{Portale|biografie|matematica}}
 
[[Categoria:Membri dell'Istituto di Scienze, Lettere ed Arti (1802-1838)]]
[[Categoria:Costabissara]]