Sponsorizzazioni nel calcio italiano e What a Cartoon!: differenze tra le pagine

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Le '''[[sponsor]]izzazioni nel [[calcio italiano]]''' sono una pratica commerciale — relativa sia [[Squadra di calcio|squadre di club]] e [[Nazionale di calcio|nazionali]], oltreché [[Campionato italiano di calcio|campionati]], coppe e singoli [[Calciatore|giocatori]] — permessa e regolamentata dalla fine degli anni 1970, ma che già nei decenni precedenti aveva visto numerosi tentativi di applicazione.
{{Fumetto e animazione
|tipo = cartone
|sottotipo = serie TV
|paese = USA
|lingua originale = inglese
|titolo italiano = What a Cartoon!
|titolo = What a Cartoon!
|testi = Vari
|musica = Gary Lionelli
|musica 2 = [[Bill Burnett]] (non accreditato) e vari
|studio = [[Hanna-Barbera]]
|studio 2 = [[Cartoon Network Studios]]
|genere = [[commedia]]
|aspect ratio =
|episodi = 48
|episodi totali = 48
|durata episodi = 21–23 min
|rete = [[Cartoon Network]]
|rete 2 = [[TBS (rete televisiva statunitense)|TBS]]
|rete 3 = [[TNT (rete televisiva)|TNT]]
|rete 3 nota = (1995–1996)
|data inizio = 20 febbraio 1995
|data fine = 28 novembre 1997
|rete Italia = [[Rai 2]]
|rete Italia 2 = [[Cartoon Network (Italia)|Cartoon Network]]
|data inizio Italia = [[Anni 1990|Fine anni novanta]]
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|successivo = [[What a Cartoon!#Era “The Cartoon Cartoon Show” (1997-2002)|The Cartoon Cartoon Show]]
|immagine = What a Cartoon.png
|didascalia =
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}}
{{Fumetto e animazione
|tipo = cartone
|sottotipo = serie TV
|paese = USA
|lingua originale = inglese
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|titolo = The Cartoon Cartoon Show
|testi = Vari
|musica = Gary Lionelli
|musica 2 = [[Bill Burnett]]
|musica 2 nota = (non accreditato)
|musica 3 = Vari
|studio = [[Hanna-Barbera]]
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|durata episodi = 21–23 min
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|immagine = CartoonCartoons.svg
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|posizione template = coda
}}
'''''What A Cartoon!''''' (conosciuta anche con i nomi di ''World Premiere Toons'', ''The What-a-Cartoon! Show'' e ''The Cartoon Cartoon Show'') è una [[serie televisiva]] a [[cartoni animati]], chiamata anche “show-progetto”, prodotta da [[Cartoon Network]] in co-produzione con [[Hanna-Barbera]] negli anni 1995-1997, e con [[Cartoon Network Studios]] negli anni 1997-2001.
 
Questa serie è incentrata su numerosi personaggi: ''[[Il Laboratorio di Dexter]]'' (''Dexter's Laboratory''), ''[[Mucca e Pollo]]'' (''Cow and Chicken''), ''[[Johnny Bravo]]'', ''[[Mike, Lu & Og]]'', ''[[Le Superchicche]]'' (''The Powerpuff Girls''), ''[[Leone il cane fifone]]'' (''Courage the Cowardly Dog''), ''[[Nome in codice: Kommando Nuovi Diavoli]]'' (''Codename: Kids Next Door'') e, durante l'era ''The What-a-Cartoon! Show'', ''[[Whatever Happened to Robot Jones?|Qualunque Cosa Succedesse a... Robot Jones?]]'' (''Whatever Happened to... Robot Jones?''), ''George & Junior'', ''Pfish and Chip'', ''Yuckie Duck'' e '' Sledgehammer O'Possum''.
== Cenni storici ==
Fin dagli albori del [[calcio in Italia]], i [[Squadra di calcio|club]] hanno cercato di ottenere profitti legandosi a degli [[sponsor]]. Questo era l'obiettivo delle stesse aziende, che vedevano ovviamente nel [[Calcio (sport)|calcio]] un efficace ''[[Mezzo di comunicazione di massa|medium]]'' per [[Pubblicità|pubblicizzare]] i propri marchi e prodotti,<ref>«Ente o operatore economico che, allo scopo di ricavarne pubblicità, finanzia attività sportive, culturali, di spettacolo e sim.», cfr. {{cita web|url=http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/S/SP/sponsor.html?q_search=sponsor|titolo=Sponsor|editore=De Agostini}}</ref> grazie alla sua popolarità che ne fece in breve lo sport nazionale per eccellenza.<ref>{{cita|Fabris|pp. 141-142}}</ref>
 
== Produzione ==
La pratica delle sponsorizzazioni — riguardante sia fornitori tecnici che sponsor commerciali<ref name="Sponsorizzazioni">{{cita|Sappino|p. 1733}}</ref><ref>«Gli sponsor, in base al rapporto che si stabilisce tra i loro prodotti e l'attività sponsorizzata, possono essere classificati in: <u>''tecnico''</u>, quando lo sponsor fornisce agli atleti i prodotti indispensabili per lo svolgimento dell'attività sportiva; <u>''di settore''</u>, quando i prodotti possono essere utilizzati nell'attività sportiva pur non essendo strettamente legati al "gesto sportivo"; <u>''extrasettore''</u>: ''produttore di beni'', quando i prodotti non vengono utilizzati nell'attività sportiva; ''fornitore di servizi'' o ''sponsor sociale'', quando i prodotti sono accantonati per far posto al marchio dell'azienda, al taglio sociale dell'iniziativa, alla filosofia aziendale, alla presenza dell'azienda sul territorio», cfr. {{cita|Fabris|pp. 133-135}}</ref> — venne però a lungo severamente osteggiata e proibita dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], che per molti decenni vietò alle società di “sporcare” le divise da gioco con dei marchi estranei al mondo del calcio;<ref>«Recitava l'articolo 16 comma M del regolamento organico della FIGC, ora soppresso: durante qualsiasi gara non è permesso ai giocatori portare sulle maglie distintivi di natura politica, confessionale o scritte pubblicitarie. Eventuale deroga, limitatamente alle scritte pubblicitarie, è ammesso per le società del settore giovanile e dei dilettanti, sempre se debitamente autorizzate dal proprio comitato regionale», cfr. {{cita|Sappino|p. 1734}}</ref> tutto ciò a differenza di quanto invece già accadeva, contemporaneamente e con più libertà, in altre discipline a carattere nazionale quali [[ciclismo]], [[pallacanestro]] e [[pallavolo]]: il connubio sport-sponsor era infatti generalmente malvisto, in quanto si riteneva che la purezza dell'agonismo dovesse essere in qualche modo salvaguardata da qualsiasi venalità commerciale.<ref name="Falabrino">{{cita|Falabrino|p. 51}}</ref>
{{...}}
 
== Elenco serie di cartoni animati ==
== Evoluzione ==
=== Club ===
==== Calcio e dopolavoro ====
Nel 1925 il [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]] all'epoca al potere in Italia istituì l'[[Opera nazionale del dopolavoro|Opera Nazionale del Dopolavoro]], associazione atta al compito di occuparsi del tempo libero dei lavoratori attraverso varie attività, nelle quali era compresa quella sportiva. In questo ambito molte aziende crearono così la propria squadra di calcio composta dai propri lavoratori, oppure contribuirono ad affiancare il loro nome a quello di squadre già esistenti (in particolare di livello dilettantistico) consentendo ai propri dipendenti di affiliarsi a queste società:<ref name="Righi"/> fu il caso del [[Unione Fincantieri Monfalcone|CRDA Monfalcone]] (Dopolavoro Aziendale [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] Monfalcone, portò questo nome fino al 1964),<ref>{{cita web|autore=Michele Neri|url=http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2012/06/02/news/e-tornato-il-grande-crda-per-la-festa-del-calcio-1.5188585|titolo=È tornato il grande Crda per la festa del calcio|data=2 giugno 2012}}</ref> del {{Calcio B.P.D. Colleferro|N}} (dopolavoro dell'azienda chimica [[Bombrini Parodi Delfino]]), della [[Unione Sportiva Sestese Calcio|SIAI Marchetti]] (dopolavoro dell'[[SIAI-Marchetti|omonima ditta aeronautica]] con sede a Sesto Calende, che nel 1934 acquisì la società della Sestese, cambiando poi nome in Savoia Marchetti nel 1938), della {{Calcio Cirio|N}} (dopolavoro dell'[[Cirio|omonima azienda alimentare]], portò questo nome dalla nascita nel 1935, alla fusione con l'{{Calcio Internapoli|N}} nel 1964) e del {{Calcio Marzotto Valdagno|N}} (dopolavoro del lanificio [[Marzotto]], noto come Dopolavoro Aziendale Marzotto (DAM) Valdagno dal 1926 al 1946 e come Marzotto Valdagno dal 1946 al 1970).
 
===''What A Cartoon!'' (1995-1997)===
Tuttavia si era ancora lontani dal concetto di sponsorizzazione, seppur le aziende cominciassero a entrare nel mondo del calcio. L'associazione dopolavorista mise però le basi per le modalità dell'abbinamento.<ref name="Righi"/>
* Ignoramooses
* Strange Things
* Boid 'N' Woim
* [[Larry e Steve|Larry and Steve]]
* Blammo the Clown
* Snoot's New Squa
* Swamp and Tad, Gramps
* Tales of Worm Paranoia
* The Kitchen Casanova
* Awfully Lucky
* Hard Luck Duck
* Yoink! of the Yukon
* Dino (''Stay Out'', ''The Great Egg-scape'')
* Shake & Flick (''Raw Deal in Rome'')
* The Fat Cats (''Drip Dry Drips'')
* Jungle Boy (''Mr. Monkeyman'')
* George and Junior (''Look Out Below'', ''George and Junior's Christmas Spectacular'')
* Crawdad Eustace (''Hillbilly Blue'')
* Pizza Boy (''No Tip'')
* Mina and the Count (''Interlude with a Vampire'')
* O.Datz with Dave D. Fly (''Rat in a Hot Tin Can'')
* Big Bad Wolf (''Wind-Up Wolf'')
* Reilly and Flinch (''Buy One, Get One Free'')
* Godfrey and Zeek (''Lost Control'')
* Zoonatics (''Home Sweet Home'')
* Pfish and Chip (''Short Pfuse'')
* Bloo's Gang (''Bow Wow Bucaneers'')
* Malcom and Melvin (''Malcom and Melvin'', ''Babe, He Calls Me'')
* Yuckie Duck (''Shot Order'', ''I'm on My Way'')
* Podunk Possum (''Podunk Possum - One Step Beyond'')
* Sledgehammer O'Possum (''Out and About'', ''What's Goin' on Back There?!'')
* Captain Buzz Cheeply (''A Clean Getaway'')
* Tumbleweed Tex (''School Daze'')
* ''Jof'' (''[[Help?]]'').
 
===''The Cartoon Cartoon Show'' (1997-2002)===
==== La pratica dell'abbinamento ====
* ''IMP Inc.''
[[File:Juventus-Cisitalia 1942-1943.jpg|thumb|left|La [[Juventus Cisitalia 1942-1943]], spesso accreditata sulla stampa unicamente come ''Cisitalia''.<ref name="Moriondo"/>]]
* Captain Sturdy (''Back in Action!'')
* ''Trevor!''
* ''Commander Cork: Space Ranger''
* ''King Crab: Space Crustacean''
* ''Kenny and the Chimp''
* ''Major Flake''
* ''Bagboy!''
* ''Ferret and Parrot''
* ''Foe Paws''
* ''A Kitty Bobo Show''
* ''Utica Cartoon''
* ''Nikki''
* ''Thrillseeker''
* ''Swaroop''
* ''Jeffrey Cat''
* ''Maktar''
* ''Lucky Lydia''
* ''Uncle Gus''
* ''Fungus Among Us''
* ''Prickles the Cactus''
* ''Longhair and Doubledome''
* ''Colin Versus the World''
* ''Lost Cat'' e ''My Freaky Family''.
 
== Distribuzione ==
Per ovviare al divieto della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federazione]], tra i club italiani iniziò a farsi strada la formula dell'abbinamento, consistente nell'affiancare il nome di un'azienda alla denominazione societaria di un club sportivo, unendo le rispettive ragioni sociali.<ref>«Nel linguaggio sportivo, rapporto di natura economica per fini pubblicitari tra un'associazione sportiva e una ditta industriale. Comporta l'affiancamento delle due ragioni sociali», cfr. {{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/abbinam%C3%A9nto.html|titolo=Abbinaménto|editore=De Agostini}}</ref><ref name="Inquadramento-giuridico">{{cita|Sappino|p. 1731}}</ref> Come ancora oggi stabilisce il ''Regolamento delle divise da gioco'', la FIGC e la [[Lega Nazionale Professionisti|Lega Calcio]] hanno il [[veto]] sul disegno delle maglie ma non sullo stemma societario di un club: una squadra può quindi scegliere liberamente il proprio nome e il proprio stemma, senza il rischio di violare le regole e incorrere in sanzioni.
La serie fu trasmessa in Italia su [[Rai 2]] e [[Cartoon Network (Italia)|Cartoon Network]], mentre ''The Cartoon Cartoon Show'' è inedita, ma solo il cortometraggio ''Foe Paws'' è stato trasmesso.
 
Precursore di ciò può essere inteso quanto accadde a Torino durante gli anni della [[seconda guerra mondiale]]: per proseguire l'attività agonistica in una situazione d'emergenza, e soprattutto evitare ai propri calciatori la chiamata alle armi, {{Calcio Juventus|N}} e {{Calcio Torino|N}}<ref>«Allo scopo di favorire la ripresa calcistica nella nostra città è stato concluso, sotto l'egida della Direzione Generale della Fiat, tra l'A.C. Torino e il Dopolavoro Aziendale della grande ditta torinese, un accordo in virtù del quale i giuocatori granata sono entrati a far parte del [[Sisport Fiat|G.S. Fiat]], con la costituzione di un 'Gruppo Torino' in seno al dopolavoro stesso», cfr. {{cita news|url=http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=8183&p=2#page/2/mode/1up|titolo=I giocatori del Torino sono passati al G.S. Fiat|pubblicazione=Corriere dello Sport|data=26 novembre 1943|p=2|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029200438/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=8183&p=2#page/2/mode/1up|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref> fecero entrare i loro atleti nei gruppi sportivi delle case automobilistiche cittadine [[Cisitalia]] e [[FIAT]], trasformandoli in dei "calciatori-operai" in modo da non farli [[Deportazione|deportare]] nelle aziende tedesche, e facendo rispettivamente sorgere i connubi [[Juventus Cisitalia 1942-1943|Juventus Cisitalia]] (1942) e [[Torino FIAT 1944|Torino FIAT]] (1944),<ref name="Moriondo">«Il Torino è diventato Torino-Fiat, la Juve è diventata Juventus-Cisitalia: un modo per far passare i calciatori dalla divisa da gioco alla tuta da operaio e sottrarli ad obblighi militari», cfr. {{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1479_02_1977_0119_0018_20897007/|titolo=Il romanzo della Juve|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Carlo Moriondo|data=3 giugno 1977|p=18}}</ref> poi sciolti al termine del conflitto.
[[File:Torino Fiat 1944.jpg|thumb|Il [[Torino FIAT 1944]]: il logo della casa automobilistica venne usato come stemma sulle maglie.<ref name="Moriondo"/>]]
 
Durante questi brevi intermezzi, i bianconeri non vivranno mutamenti sulla loro maglia — pur se gli organi di stampa identificarono sovente la formazione col solo nome ''Cisitalia'' —, mentre i granata apporranno sui petti delle loro casacche, a mo' di stemma societario, il logo dell'azienda della [[famiglia Agnelli]].<ref>«La parola 'guerra' diventava ufficiale anche per il calcio nell'anno 1944 quando si giocava, appunto, "il [[Divisione Nazionale 1943-1944|campionato di guerra]]". [...] Sulla maglia granata lo scudetto della Fiat. Torino Fiat, appunto. Mario Gerbi ricorda adesso: "È stata la prima sponsorizzazione nella storia del nostro calcio"», cfr. {{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,22/articleid,0934_01_1989_0102_0085_24157238/|titolo=Primo hurrà a Bari solo allo scontro finale|pubblicazione=La Stampa|autore=Bruno Perucca|data=3 maggio 1989|p=85}}</ref>
 
===== Dal Lanerossi Vicenza al Talmone Torino =====
Approfittando di questo vuoto normativo, è nel [[Secondo dopoguerra italiano|secondo dopoguerra]] che la pratica dell'abbinamento prese piede nel mondo del calcio italiano. Tra i vari esempi affacciatisi nella [[storia della Serie A]], il più noto, fortunato e longevo rimane quello del {{Calcio Vicenza|N|1954}}, risultato dell'acquisizione della squadra berica da parte del [[Lanerossi|Lanificio Rossi]];<ref name="Capone-Piani">{{cita|Sappino|p. 1732}}</ref><ref name="Avvenire">{{cita web|url=http://www.sponsornet.it/articoli-dalla-stampa/bilanci-e-finanza/soldi-in-campo-sponsor-e-sport-pi%F9-forti-della-crisi.html|titolo=Soldi in campo - Sponsor e sport più forti della crisi|autore=Massimiliano Castellani|data=27 luglio 2009}}</ref> l'azienda aveva peraltro già attuato la medesima operazione con le compagini minori dello {{Calcio Schio|N}} e del Piovene nei primi anni 1940.<ref>{{cita web|autore=Daniele Costantini|url=http://www.soccerstyle24.it/storia-sponsor-maglie-calcio-in-italia/|titolo=La storia degli sponsor sulle maglie da calcio in Italia|data=12 aprile 2013}}</ref> La nuova società vicentina si contraddistinse subito per la caratteristica "R", spesso colorata di [[blu]], inserita come stemma sulle maglie, a richiamare il [[marchio]] del lanificio:<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/> questo abbinamento, nato nel 1953, proseguirà con successo fino al 1990 (anche se la "R" scomparve dalle maglie biancorosse già nel 1989), ben oltre la legalizzazione delle sponsorizzazioni in Italia, e finendo per radicarsi stabilmente nella tradizione sportiva berica. Nella stagione 2001-2002 la storica "R" è tornata una prima volta, momentaneamente, sulle casacche vicentine in occasione del centenario della società,<ref>{{Cita web|url=http://www.vicenza.com/news/il-nuovo-vicenza-presentato-al-teatro-olimpico|titolo=Il nuovo Vicenza presentato al teatro Olimpico|data=12 luglio 2001}}</ref> per poi ritornare a essere stabilmente presente dal 2006 come ''secondary logo'' sulle maglie. A seguito della rifondazione societaria del 2018, il Vicenza ha infine riadottato la "R" come proprio stemma ufficiale.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornaledivicenza.it/home/sport/vicenza/ecco-il-lanerossi-vicenza-virtus-inizia-l-era-rosso-1.6576784|titolo=Ecco il Lanerossi Vicenza Virtus, inizia l'era Rosso|data=18 giugno 2018}}</ref>
[[File:Savoini-vinicio.PNG|thumb|left|La "R" del [[Lanerossi|Lanificio Rossi]], sulle divise del {{Calcio Vicenza|N|1954}} dal 1953 al 1989, rappresentò l'abbinamento più duraturo e famoso nel calcio italiano tra azienda e club.<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/>]]
 
Altre società seguirono a ruota i berici, portando all'immediata nascita di operazioni analoghe come il {{Calcio Simmenthal-Monza|N}} (1955-1964),<ref>Nel 1955 l'A.C. Monza in crisi si [[Fusione societaria|fuse]] con l'A.S. Simmenthal del presidente della [[Simmenthal]], [[Gino Alfonso Sada]], portando alla nascita dell'A.S. Simmenthal-Monza, nuova società calcistica mantenente nella denominazione il nome di entrambe. Sada aveva fondato l'A.S. Simmenthal nell'ottobre 1953 (nota bene: la ''Simmenthal'' era la ex Società Anonima Sadital che già vendeva [[carne in scatola]] dagli anni 1930), affiliandola il 12 ottobre alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. L'abbinamento terminò nel 1964.</ref> l'{{Calcio Ozo Mantova|N}} (1955-1960),<ref>La ditta petrolifera ''Ozo'' al tempo era proprietaria della [[Raffineria (petrolio)|raffineria]] sorta alle porte della città di Mantova: «la squadra cambia i colori sociali in onore dello sponsor: da biancazzurri a biancorossi», cfr. {{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/mantova_piccolo_brasile.html|titolo=Mantova, la favola del piccolo Brasile}}</ref> il {{Calcio Sarom Ravenna|N}} (1954-1964)<ref>La ''Sarom'' di Ravenna era una società di [[Raffineria di petrolio|raffinazione]] fondata nel 1950 da [[Attilio Monti]]</ref><ref>{{cita web|autore=Antonella Beccaria|url=http://antonella.beccaria.org/2011/11/11/ravenna-fu-la-raffineria-che-attraverso-la-stagione-degli-scandali-sui-petroli-e-dove-dopo-gli-operai-sono-morti-per-cancro/|titolo=Ravenna, fu la raffineria che attraversò la stagione delle bufere sui petroli e dove, dopo, gli operai sono morti per cancro|data=11 novembre 2011}}</ref> e lo {{Calcio Zenit Modena|N}} (1957-1959).<ref name="Righi">{{cita web|autore=Cesare Righi|url=http://www.mediastareditore.com/mediastars/?doc=1682|titolo=Il Nome sulla Maglia}}</ref><ref>La ''Zenit'' è un'azienda cremonese di carburanti e lubrificanti, cfr. {{cita web|url=http://www.tvqui.it/news/archivio-2012/11208/Lo-Zenit--Era-a-Modena.html|titolo=Lo Zenit? Era a Modena, non a San Pietroburgo...|data=25 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915195638/http://www.tvqui.it/news/archivio-2012/11208/Lo-Zenit--Era-a-Modena.html|dataarchivio=15 settembre 2016}}</ref> Non altrettanto fortunato fu il tentativo del [[Associazione Calcio Talmone Torino 1958-1959|Talmone Torino]], abbinamento messo in piedi nella stagione 1958-1959 tra i granata e l'[[Talmone|azienda dolciaria piemontese]]: la fallimentare annata della squadra, culminata con la prima [[Promozione e retrocessione|retrocessione]] della loro storia (peraltro nel decimo anniversario della [[strage di Superga]]), portò a chiudere anzitempo l'esperimento e a rimuovere immediatamente la grande "T" [[Bianco|bianca]] dalle divise granata.<ref name="Avvenire"/><ref>{{cita web|url=http://blogs.sporteconomy.it/QUANDO+IL+CIOCCOLATO+FA+VERAMENTE+MALE!+LA+SFORTUNATA+STORIA+DEL+TALMONE+TORINO++_53_14_1.html|titolo=Quando il cioccolato fa veramente male! La sfortunata storia del Talmone Torino|autore=Nando Di Giovanni|data=23 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131220192921/http://blogs.sporteconomy.it/QUANDO+IL+CIOCCOLATO+FA+VERAMENTE+MALE!+LA+SFORTUNATA+STORIA+DEL+TALMONE+TORINO++_53_14_1.html|dataarchivio=20 dicembre 2013}}</ref>
 
===== Nelle serie minori =====
Anche nelle serie minori si ebbero casi di abbinamento. Tra le più note la {{Calcio B.P.D. Colleferro|N}}, che per via dell'acquisizione della squadra da parte della [[Bombrini Parodi Delfino]] aveva cambiato denominazione già nel 1931,<ref>{{cita libro|editore=Società Tipografica Modenese|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=39&p=373#page/372/mode/2up|titolo=Annuario Italiano Giuoco del Calcio 1932|anno=1932}}</ref> inserendo poi lo stemma "B.P.D." sulle maglie con la stagione [[IV Serie 1952-1953|1952-1953]].<ref>{{cita news|autore=Mario Pennacchia|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=9207&p=5#page/5/mode/1up|titolo=Legittime ambizioni per Carbosarda, Monteponi, Colleferro|pubblicazione=Corriere dello Sport|data=14 gennaio 1953|p=5}}</ref><ref>L'anno dopo la formazione Juniores del Colleferro presentava lo sponsor [[Facis]].</ref> Negli stessi anni ci furono la {{Calcio Falck Vobarno|N}},<ref>La [[Falck (azienda)|Falck]], al tempo nota come Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, è una società attiva nel settore siderurgico con sede a Sesto San Giovanni ma con uno stabilimento anche a Vobarno.</ref> la [[Elah Dufour|Elah]] Genova, la {{Calcio Lilion Snia Varedo|N}} (1947-1973)<ref>La [[SNIA]] è una azienda chimica nel settore delle [[Fibra tessile|fibre tessili]], tra le cui sedi vi è quella di Varedo. La squadra dal 1947 al 1953 era nota come SNIA [[Rayon|Viscosa]], dal 1953 al 1957 come SNIA Varedo e dal 1957 al 1973 come [[Nylon|Lilion]] SNIA Varedo.</ref> e la {{Calcio Chinotto Neri|N}} (1950-1957).<ref>La [[Chinotto Neri]] è una società di bevande che fu presieduta da Pietro Neri, il quale ricoprì anche la carica di presidente della squadra di calcio.</ref> Altro caso di abbinamento si ebbe con la {{Calcio Ma.co.bi. Asti|N}},<ref>La Ma.Co.Bi era una fabbrica di [[Camicia|camicie]] di Asti attiva fino alla fine degli anni 1980.</ref> nata nel 1966 per volere dell'industriale tessile Bruno Cavallo allora vicepresidente del Torino e membro della dirigenza dell'Asti, allontanatosi da quest'ultimo per incomprensioni, e poi fusa con l'AC Asti nel 1968 dando vita al [[Gruppo Sportivo Asti Ma.Co.Bi. 1968-1969|Gruppo Sportivo Asti Ma.Co.Bi]] che mantenne questo nome fino al 1980.
[[File:Andrea_Caslini.jpg|thumb|upright|Lo stemma della [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D.]] sulla maglia del {{Calcio Colleferro|N}}]]
 
La formula era però destinata ad avere vita breve: cogliendo proprio l'esperienza negativa del Talmone Torino,<ref name="Righi"/> verso la metà degli anni 1960 la Federazione bandì la pratica dell'abbinamento per le squadre militanti nei campionati di vertice:<ref name="Falabrino"/> il solo ''Lanerossi'' poté continuare a fregiarsi del doppio titolo, in virtù di una speciale concessione.<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/><ref name="calcio-giocato">{{cita web|url=http://www.calcio-giocato.com/senza-rete/stock-e-calcio.php|titolo=Stock e calcio i pionieri della sponsorizzazione}}</ref> Tuttavia le squadre dei campionati minori e quelle che mantenevano il nome storico derivante dal dopolavoro degli anni del fascismo, poterono ancora usufruire di questa pratica.
 
Nella seconda metà degli anni 2010 si assisterà a un fugace ritorno della pratica dell'abbinamento. Nella stagione [[Lega Pro 2016-2017|2016-2017]] il {{Calcio Fondi|N}}, di proprietà dell'[[Università degli Studi "Niccolò Cusano"]], cambia denominazione in ''Unicusano Fondi'';<ref>{{Cita web|url=http://www.sportbusinessmanagement.it/2016/08/unicusano-fondi-calcio-la-squadra-della-ricerca-scientifica.html|titolo=La società Unicusano Fondi Calcio in Lega Pro: la prima squadra professionistica di una università italiana}}</ref> al termine dell'annata il binomio si scinde a causa di un cambio di proprietà, tuttavia l'ateneo non lascia l'ambiente calcistico rilevando la {{Calcio Ternana|N}}, che per la stagione 2017-2018 cambia denominazione in ''Ternana Unicusano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.umbriaon.it/ternana-unicusano-ufficiale-cambio-nome/|titolo=Ternana Unicusano, ‘ufficiale’ cambio nome|data=15 settembre 2017}}</ref>
 
==== L'arrivo degli sponsor ====
===== Le prime aperture =====
Fino agli anni 1970, l'unica strada percorribile dagli sponsor per ottenere visibilità nel calcio italiano era limitata alla [[Manifesto (stampato)|cartellonistica]] negli [[stadi]] e alla [[pubblicità]] nei [[mass media]]; in questo senso, è rimasto famoso l'operato della [[Stock (azienda)|Stock]], che coi suoi [[Slogan pubblicitario|slogan pubblicitari]] all'interno del [[programma radiofonico]] ''[[Tutto il calcio minuto per minuto]]'' dedicati al [[brandy]] Stock 84, vide accrescere notevolmente la sua notorietà nel Paese.<ref name="calcio-giocato"/><ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/12_aprile_11/stock84-delocalizza-repubblica-ceca_f9eac9ac-83f2-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml|titolo=Stock 84 delocalizza in Repubblica Ceca. Chiude lo storico stabilimento di Trieste|autore=Paola Pica|data=11 aprile 2012}}</ref>
[[File:1971-72 European Cup Final - AFC Ajax v Inter Milan - Mauro Bellugi & Piet Keizer (edited).jpg|thumb|left|Un frangente della [[Finale della Coppa dei Campioni 1971-1972|finale di Coppa dei Campioni 1971-1972]] tra {{Calcio Inter|N}} e {{Calcio Ajax|N}}: a destra, sulla maglia degli olandesi è già presente il logo del fornitore tecnico ([[Le Coq Sportif]]), cosa all'epoca non ancora permessa sulle divise dei club italiani.]]
 
Si dovrà attendere la seconda metà del decennio per avere un punto di svolta nella situazione. Nel 1974 c'è un primo via libera alle sponsorizzazioni personali dei [[calciatori]], col riconoscimento del diritto d'immagine a scopo pubblicitario:<ref name="Inquadramento-giuridico"/><ref name="calcio-giocato"/> volti noti della Serie A come [[Roberto Bettega]], [[Roberto Boninsegna]], [[Giacinto Facchetti]] e [[Sandro Mazzola]],<ref name="Sponsorizzazioni"/> insieme all'emergente [[Giancarlo Antognoni]]<ref>{{cita web|autore=Simona Marchetti|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2007/03_Marzo/26/moda.shtml|titolo=Calcio-spot, binomio vincente|data=26 marzo 2007}}</ref> e al tecnico [[Nereo Rocco]], furono tra i primi a prestare il proprio nome e la propria fama agli sponsor. Una convenzione del 23 luglio 1981 (successivamente rivista il 27 luglio 1984, e nuovamente il 18 giugno 1987) tra [[Lega Nazionale Professionisti]], [[Lega Nazionale Serie C]] e [[Associazione Italiana Calciatori]] disciplina questo rapporto, stabilendo che una società può sfruttare l'immagine di un calciatore nel momento in cui questo onora il contratto per cui è retribuito, cioè in partita e negli allenamenti, mentre un giocatore può decidere liberamente della propria immagine quando è lontano dal campo e non indossa i colori sociali del club.<ref name="Sponsorizzazioni"/>
 
Negli anni successivi, alcuni di questi accordi a livello personale andranno a influire con quelli presi dalla squadra verso uno sponsor (come nel caso di Paolo Rossi che si vedrà più avanti, nel 1979<ref name="Rossi2">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,13/articleid,1076_02_1979_0224_0015_24037475/|titolo=Dieci perugini (Rossi escluso) con la pubblicità sulle maglie|pubblicazione=Stampa Sera|data=27 agosto 1979|p=13}}</ref>). Il caso più comune era quello in cui a un giocatore, sotto contratto personale con un fornitore tecnico, veniva impedito da quest'ultimo di esibire lo sponsor tecnico della squadra di appartenenza sulle divise da gara. Tuttavia queste problematiche divennero sempre più rare nel corso degli anni, fino a scomparire, grazie anche ai nuovi spazi che hanno trovato gli sponsor sull'[[equipaggiamento calcistico]] dei giocatori, e lasciati "liberi" dal fornitore tecnico della squadra, come gli scarpini o (nel caso dei portieri) i [[Guanti da portiere|guantoni]].
 
===== Gli sponsor tecnici =====
[[File:Antonio Cabrini - Juventus FC 1979-80.jpg|thumb|upright|La divisa della {{Calcio Juventus|N}} nella stagione [[Juventus Football Club 1979-1980|1979-1980]]: è ormai visibile il logo del fornitore tecnico ([[Robe di Kappa]]),<ref>«Marco Boglione, il "signor Robe di Kappa" [...] è stato il primo a mettere qualcosa di diverso su una casacca, quella della Juve. "Era il 1978 e gli omini del nostro marchio fecero scalpore [...]"», cfr. {{cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/07/sport/calcio/maglie-pallone/maglie-pallone/maglie-pallone.html|titolo=Se il calcio cambia colori. Le maglie nel pallone|autore=Maurizio Crosetti|data=11 luglio 2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Rino Cacioppo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,20/articleid,1090_01_1978_0292_0021_20051754/|titolo=Uomo e donna sulla maglietta|pubblicazione=La Stampa|data=17 dicembre 1978|p=20}}</ref> non ancora quello di un ''jersey sponsor''.]]
 
Seppur già dai primi anni 1970 alcuni club italiani tentarono fugaci, ufficiosi e clandestini esperimenti riguardanti le forniture tecniche, è solo nell'ottobre 1978 che la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federazione]], con la creazione della Promocalcio (struttura a scopo commerciale istituita per studiare e regolamentare [[Totocalcio]], [[Diritti televisivi del calcio in Italia|diritti TV]] e sponsorizzazioni),<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Orsi">{{cita|Sappino|p. 621}}</ref> per la prima volta consentì ufficialmente l'inserimento sulle divise da gioco di piccoli marchi commerciali,<ref name="Capone-Piani"/> secondo le norme fissate da una circolare della Lega del precedente 13 luglio:<ref name="spaghetti">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,1076_01_1979_0193_0014_22816930/|titolo=Spaghetti o linea sportiva?|pubblicazione=La Stampa|data=28 agosto 1979|p=14}}</ref> come accennato, l'autorizzazione riguardava esclusivamente i fornitori tecnici, che potevano mostrare il proprio [[logo]] su maglia, pantaloncini e calzettoni per uno spazio non superiore a 12 [[Centimetro quadro|centimetri quadrati]] (poi portati a 16&nbsp;cm²),<ref name="Capone-Piani"/> ma tanto bastò per segnare un'epoca, e per dare il là a una serie di decisioni irreversibili che da lì a pochi anni cambiarono radicalmente il panorama calcistico italiano.
 
La stagione 1978-1979 fu dunque la prima a permettere alle squadre italiane, in corso d'opera, di esporre sulle proprie divise da gioco un marchio commerciale, seppur molto piccolo e riguardante unicamente il settore tecnico: in totale, 13 squadre su 16 di [[Serie A 1978-1979|Serie A]] sfruttarono questa possibilità.
 
Caso particolare fu quello dei portieri, i quali potevano apporre sulla propria divisa da gioco uno sponsor tecnico diverso da quello usato dai compagni di squadra "di movimento": il più delle volte si trattava dello sponsor tecnico personale che forniva i guantoni. Questa pratica è scomparsa dai primi anni 2000.
 
===== Tentativi ed ''escamotage'' =====
{{citazione|Intanto si addensano i nuvoloni della pubblicità intesa quale manna per i club indebitati: c'è chi studia sigle capaci di non turbare il tifoso romantico; c'è chi medita sponsorizzazioni massicce in grado di trasformare, se non le maglie, lo stadio, visto quale luogo deputato per la consumazione dello spettacolo; e c'è chi spera di ridurci tutti quanti, spettatori e protagonisti, ad [[Arlecchino|Arlecchini]] carichi di toppe colorate, come i piloti di [[Formula 1]].|[[Giovanni Arpino]], 15 ottobre 1978<ref>{{cita news|autore=Giovanni Arpino|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1630_01_1978_0240_0019_18894248/|titolo=Pensiamo ai gol, non agli «sponsor»|pubblicazione=La Stampa|data=15 ottobre 1978|p=18}}</ref>}}
 
====== I pantaloncini dell'Udinese ======
[[File:Udinese 1978-79, Teofilo Sanson e Franco Bonora.jpg|thumb|left|Il ''patron'' dell'{{Calcio Udinese|N}}, [[Teofilo Sanson]], posa con un suo giocatore il quale indossa pantaloncini marchiati [[Gelati Sanson]],<ref name="Bracco"/> brevemente sfoggiati dai friulani nella stagione [[Udinese Calcio 1978-1979|1978-1979]].<ref name="spaghetti"/>]]
 
Con il passare degli anni, il mondo del calcio italiano si fece sempre più insofferente verso i divieti federali agli [[sponsor]], tanto che oltre agli addetti ai lavori anche i ''[[mass media]]'', con il ''[[Guerin Sportivo]]'' capofila, si fecero portavoci di una campagna a favore dell'arrivo della pubblicità sopra le maglie da calcio.<ref>{{cita web|autore=Davide Morgera|url=http://www.ilnapolista.it/2017/04/napoli-udinese-signor-gelato-sponsor-pin-catellani/|titolo=Napoli-Udinese: il signor gelato, gli sponsor, Pin e Catellani|data=14 aprile 2017}}</ref>
 
Nel campionato di [[Serie B 1978-1979]], grazie al presidente dell'{{Calcio Udinese|N}}, [[Teofilo Sanson]], l'8 ottobre 1978 avvenne la comparsa del primo sponsor commerciale nel calcio italiano.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,1472_02_1978_0233A_0013_23051978/|titolo=L'Udinese apre alla pubblicità|pubblicazione=Stampa Sera|data=9 ottobre 1978|p=11}}</ref> Sfruttando le pieghe del ''Regolamento delle divise da gioco'' — che, nero su bianco, [[Normazione|norma]] esclusivamente le «maglie»<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1630_01_1978_0235_0020_18891112/|titolo=Il "contropiede" dell'Udinese agita il calcio|pubblicazione=La Stampa|data=10 ottobre 1978|p=19}}</ref> — con un cavillo il ''patron'' dei friulani, anche proprietario dell'omonima azienda [[Gelati Sanson]], fece inserire il nome della sua attività sui pantaloncini della squadra.<ref name="Bracco">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,10/articleid,1472_02_1978_0234_0010_20703647/|titolo=Il gelato d'assalto|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Beppe Bracco|data=10 ottobre 1978|p=10}}</ref>
 
La cosa suscitò un gran clamore mediatico, e la controversa interpretazione delle disposizioni federali costò all'Udinese una multa di 10 milioni di [[Lira italiana|lire]]<ref name="spaghetti"/> e l'immediata rimozione del logo extrasettore:<ref>{{cita news|autore=Giorgio Gandolfi|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1630_01_1978_0236_0020_18891267/|titolo=No della Lega calcio alla pubblicità|pubblicazione=La Stampa|data=11 ottobre 1978|p=19}}</ref> il giudice sportivo considerò infatti il termine «maglie» come sinonimo di «[[Equipaggiamento calcistico|indumenti da gioco]]», facendo quindi ricadere anche i pantaloncini incriminati sotto l'egida del regolamento.<ref name="spaghetti"/> Va da sé che in tutto ciò la Sanson ottenne ugualmente una notevole visibilità dalla breve esposizione del suo marchio,<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1630_01_1978_0236_0020_18891268/|titolo=Molto interesse, però anche cautela|pubblicazione=La Stampa|autore=Carlo Coscia|data=11 ottobre 1978|p=19}}</ref> nonché un conseguente aumento delle vendite.<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/>
 
====== Il maglificio del Perugia ======
Bastò attendere un solo anno, e il 26 agosto 1979 cadde l'ultimo tabù, con l'esordio in [[Coppa Italia 1979-1980|Coppa Italia]] della prima maglia di calcio italiana griffata da uno sponsor, quella del {{Calcio Perugia|N}}.<ref name="Rossi2"/> Artefice di ciò fu il presidente dei grifoni, [[Franco D'Attoma]], il quale per reperire i 700 milioni necessari al prestito in [[Umbria]] dell'attaccante [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Paolo Rossi]], si accordò col gruppo alimentare IBP ([[Buitoni]]-[[Perugina]]) da cui ne ottenne 400; in cambio, il nome del loro pastificio [[Pasta Ponte|Ponte]] sarebbe comparso sulle divise e sui capi d'allenamento della squadra (curiosamente lo stesso Rossi, tuttavia già vincolato da un precedente accordo pubblicitario a livello personale, sempre nel settore agroalimentare, con la [[Polenghi Lombardo]], nell'occasione fu l'unico biancorosso a non poter esibire lo sponsor sulla maglia).
[[File:Perugia 1979-1980 - Marino Mignini + Franco D'Attoma.jpg|thumb|Il presidente del {{Calcio Perugia|N}}, [[Franco D'Attoma]] (a destra), presenta il nuovo abbigliamento dei biancorossi per la stagione [[Associazione Calcio Perugia 1979-1980|1979-1980]], con la novità dello sponsor [[Pasta Ponte]] "mascherato" da fornitore tecnico.<ref name="spaghetti"/>]]
 
La FIGC ancora non contemplava la presenza di un logo diverso da quello del fornitore sui capi tecnici dei calciatori, così come la stessa Lega aveva respinto in estate l'ingresso della pubblicità sopra le mute da calcio italiane.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1457_02_1979_0189_0009_20595859/|titolo=La Lega mette in crisi il Perugia|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Giorgio Gandolfi|data=20 luglio 1979|p=9}}</ref> Dato che l'unica forma di sponsorizzazione all'epoca permessa era quella relativa l'abbigliamento tecnico, in quarantott'ore D'Attoma aggirò le regole federali fondando un maglificio col nome del pastificio, la Ponte Sportswear,<ref name="spaghetti"/> che [[de iure|di diritto]] figurava come semplice fornitore tecnico delle casacche — potendo quindi comparire formalmente, col suo marchio, anche su di esse —, ma che [[de facto|di fatto]] fu il primo vero sponsor di maglia del calcio italiano.<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/><ref name="Di Giovanni">{{cita web|url=http://blogs.sporteconomy.it/QUANDO+BAST%26%23210%3B+UN+PONTE+PER+FAR+CROLLARE+LE+BARRIERE%3A+LA+STORIA+DEL+PERUGIA+1979-80_284_14_1.html|titolo=Quando bastò un Ponte per far crollare le barriere: la storia del Perugia 1979-80|autore=Nando Di Giovanni|data=4 gennaio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219024942/http://blogs.sporteconomy.it/QUANDO+BAST%26%23210%3B+UN+PONTE+PER+FAR+CROLLARE+LE+BARRIERE%3A+LA+STORIA+DEL+PERUGIA+1979-80_284_14_1.html|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref><ref name="Ponte">{{cita web|url=http://www.pontesangiovanni.net/index.php/scopri-ponte-san-giovanni/pastificio-ponte|titolo=Il Pastificio Ponte|urlmorto=sì}}</ref>
 
Inizialmente la Federazione non tollerò questo ''escamotage'' e multò la società umbra per 20 milioni, imponendo inoltre l'esclusione dalle divise perugine del logo Ponte prima dell'inizio del [[Serie A 1979-1980|campionato]];<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,1076_01_1979_0195_0017_15391564/|titolo=Messe fuori legge le nuove maglie del Perugia|pubblicazione=La Stampa|autore=Giorgio Gandolfi|data=30 agosto 1979|p=17}}</ref> tuttavia D'Attoma, a sua volta squalificato,<ref name="Lega-pro"/> non demorse e proseguì nei suoi intenti commerciali, apponendo il nome dello sponsor sopra tute e altri indumenti di gioco dei biancorossi<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1077_01_1979_0209_0019_15513897/|titolo="Ponte", ma solo sulla tuta|pubblicazione=La Stampa|data=15 settembre 1979|p=19}}</ref> nonché, in maniera pionieristica, perfino sulle reti e sull'erba dello [[stadio Renato Curi]]. Pochi mesi dopo, al termine d'una discreta trafila burocratica, la Lega Nazionale Professionisti autorizzò infine il Perugia a scendere in campo col marchio pubblicitario sulle proprie maglie; il "secondo" debutto dello sponsor — stavolta coi crismi dell'ufficialità — avvenne in [[Serie A]] il 23 marzo 1980.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,1060_01_1980_0064_0022_15083996/|titolo=Lo sponsor rinnova fiducia al Perugia|pubblicazione=La Stampa|data=21 marzo 1980|p=21}}</ref>
 
====== Verso la liberalizzazione ======
Seguendo l'esempio del Perugia, nella stagione 1979-1980 anche {{Calcio Cagliari|N}}, {{Calcio Genoa|N}} e Torino riuscirono a inserire i marchi dei rispettivi sponsor [[Alisarda]], [[Seiko]] e [[Cora (azienda)|Cora]] sulle tute di riserve e raccattapalle;<ref name="Righi"/> l'esempio venne seguito nell'annata successiva dall'{{Calcio Inter|N}} che griffò col marchio pubblicitario [[Inno-Hit]] le tute d'allenamento di giocatori e raccattapalle, i biglietti d'ingresso e i tagliandi d'abbonamento.<ref>«Nel 1979-1980, Torino, Cagliari e Genoa furono sponsorizzate rispettivamente da Cora, Alisarda e Seiko, ma il marchio fu confinato alle tute di raccattapalle e riserve. L'anno seguente l'Inter stipulò un contratto con la Ditron S.p.A. sulla base di 250 milioni, consentendo all'azienda di far comparire un proprio marchio, Inno-Hit, sulle tute dei giocatori — i quali cominciarono a far riscaldamento pre-partita non più nella palestra interna dello stadio, ma direttamente in campo — e dei raccattapalle, sui tagliandi d'ingresso allo stadio, sugli abbonamenti, sui poste ecc.», cfr. {{cita|Sappino|p. 1734}}</ref>
[[File:AC Perugia - 26 agosto 1979 (prima maglia sponsorizzata).jpg|thumb|left|La squadra perugina scesa in campo il 26 agosto 1979 per la sfida di Coppa Italia contro la Roma, con indosso la prima maglia sponsorizzata del calcio italiano:<ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/><ref name="Di Giovanni"/><ref name="Ponte"/> il solo [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Paolo Rossi]] (accosciato, al centro) non mostra il marchio Ponte a causa di un precedente accordo personale che lo legava a un'altra azienda.<ref name="Rossi2"/>]]
 
Il processo divenne inarrestabile, e nel 1981 la FIGC e le Leghe si videro in pratica costrette ad approvare un documento che apriva le porte del calcio italiano agli sponsor extrasettore, permettendone un'esposizione massima di 100&nbsp;cm² sulla parte anteriore delle maglie (aumentata a 144&nbsp;cm² due anni dopo);<ref name="Righi"/><ref name="Capone-Piani"/><ref name="Avvenire"/> lo stesso D'Attoma, solo pochi mesi prima osteggiato dai vertici del calcio tricolore, venne messo a capo della Promocalcio.<ref name="Orsi"/><ref name="Lega-pro">{{cita web|url=http://www.lega-pro.com/sito/index.php/news-sportive-/1162-ventesimo-anniversario-scomparsa-dattoma-|titolo=Ventesimo anniversario scomparsa D'Attoma|editore=Lega Italiana Calcio Professionistico|data=6 maggio 2011}}</ref> La stagione 1981-1982 fu quindi la prima che consentì l'esposizione degli sponsor commerciali (oltre a quelli tecnici già arrivati tre anni prima) sulle maglie delle squadre nel calcio italiano: 28 squadre sulle 36 totali dei primi due campionati (16 di [[Serie A 1981-1982|A]] e 12 di [[Serie B 1981-1982|B]]) si presentarono ai nastri di partenza con le storiche maglie per la prima volta marchiate da sponsor.<ref name="Capone-Piani"/>
 
===== Sviluppi successivi =====
Tra gli anni 1990 e 2000 si assistette a una nuova ''escalation'' per quanto concerne lo sviluppo delle sponsorizzazioni pubblicitarie nel calcio italiano. Gli sponsor delle squadre, sia tecnici sia commerciali, fanno la loro comparsa anche su altri indumenti quali pettorine, giacconi e berretti eventualmente indossati da giocatori, allenatore e staff seduti in panchina, oltre che sulle panchine stesse e sui cartelloni pubblicitari posti appositamente nelle zone delle interviste pre e post partita e anche delle conferenze stampa, facendo quindi da sfondo a quest'ultime. Gli sponsor arrivano anche su altri accessori secondari dell'[[equipaggiamento calcistico]] dei giocatori come [[parastinchi]], fascia da [[Capitano (calcio)|capitano]],<ref>Dalla stagione di [[Serie A 2018-2019]], la fascia di capitano è unica e fornita direttamente dalla [[Lega Nazionale Professionisti Serie A|Lega Serie A]], motivo per cui l'accessorio non è più personalizzabile dalla società, cfr. {{Cita web|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/seriea/la-a-come-la-premier-fascia-unica-per-tutti-i-capitani_1231814-201802a.shtml|titolo=La A come la Premier: fascia unica per tutti i capitani|data=17 agosto 2018}}</ref> occhiali speciali, polsini e fascia per capelli. Nei mesi invernali è possibile trovare sponsor anche su guanti e berretti.
 
Negli anni 2000 nascono anche nuovi concetti di sponsor, quali ''premium sponsor'', ''gold sponsor'', ''silver sponsor'' e ''official partner'', che, seppur con diversi gradi di visibilità, trovano spazio nelle società calcistiche.
 
====== Anni 1990 ======
Negli anni 1990 venne aumentata l'area disponibile per gli sponsor: 200&nbsp;cm² per quello commerciale e 20&nbsp;cm² per quello tecnico (12&nbsp;cm² per pantaloncini e calzettoni, ulteriormente aumentati a 20&nbsp;cm² nel 2007<ref name="Regolamento-divise">{{Cita web|url=http://docplayer.it/11065873-Regolamento-delle-divise-da-giuoco.html|titolo=Comunicato stampa n. 18 dell'8 agosto 2007}}</ref>). Venne inoltre concesso al fornitore tecnico di apparire in una delle nuove diverse forme: sulla maglia può apparire come una striscia di larghezza non superiore a 10&nbsp;cm sul fondo della manica (sinistra e destra) o lungo la cucitura esterna di ciascuna manica o lungo la cucitura esterna della maglia (dal giromanica al fondo della maglia); sui pantaloncini come una striscia di larghezza non superiore a 10&nbsp;cm sull'orlo inferiore (gamba sinistra e destra) o lungo la cucitura esterna (gamba sinistra e destra); sui calzettoni come una striscia di larghezza non superiore a 5&nbsp;cm sul bordo superiore di ciascun calzettone o sulla parte superiore della caviglia.<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/0/LNP-Regdivgiuc06-07.pdf|titolo=Regolamento delle divise da giuoco|editore=Lega Nazionale Professionisti|data=3 agosto 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160927123111/http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/0/LNP-Regdivgiuc06-07.pdf|dataarchivio=27 settembre 2016}}</ref> Può inoltre apparire all'interno dei numeri di gioco sul retro della maglia e può essere presente, se richiesto dallo sponsor stesso, anche sulla canotta indossata sotto la divisa da gioco.<ref>Dalla stagione 2004-2005 è proibito togliersi la maglia da gioco, pena l'ammonizione, motivo per cui non si può più indossare sottovesti recanti sponsor diversi dai loghi, marchi o scritte della società e dei suoi sponsor, cfr. {{Cita news|autore=Emilio Marrese|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/09/23/segna-si-spoglia-espulso-ho-fatto-per.html|titolo=Segna e si spoglia: espulso|pubblicazione=la Repubblica|data=23 settembre 2004}}</ref> Inoltre sempre per quanto riguarda lo sponsor tecnico, non vi è più il vincolo di esporre sulle maglie quello del fornitore ufficiale, bensì le squadre possono accordarsi con uno sponsor tecnico diverso.
[[File:Enrico Fantini - 1995 - Juventus FC.jpg|thumb|Esempio di ''composit sponsor'' sulla maglia juventina del campionato [[Juventus Football Club 1995-1996|1995-1996]], con il marchio [[Sony]] abbinato a quello del prodotto [[MiniDisc]].]]
 
Nel campionato di [[Serie A 1995-1996]], la Juventus fu il primo club italiano a proporre una maglia recante un ''composit sponsor'', ovvero due marchi pubblicitari assieme: grazie alla possibilità di inserire, nello spazio sul petto, sia il nome dello sponsor stesso sia il suo logo, la società bianconera abbinò sulle proprie divise da gioco il marchio dell'azienda [[Sony]] a quello del suo prodotto [[MiniDisc]].<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,27/articleid,0705_01_1995_0119_0035_10367448/|titolo=Sony sponsor bianconero|pubblicazione=La Stampa|data=6 maggio 1995|p=27}}</ref> L'operazione venne stabilmente replicata fino alla stagione 1997-1998, quando un simile approccio venne adottato anche dalla Fiorentina, che affiancò sulle divise viola il marchio [[Nintendo]] a quello del suo [[Licenza (economia)|licenziatario]] italiano [[GiG]],<ref>{{cita web|url=http://archivio.agi.it/articolo/e9bcf31b9062456dc47108ccbab80cbd_19970712_calcio-presentata-fiorentina-nuovi-sponsor/|titolo=Calcio: presentata Fiorentina - Nuovi sponsor|editore=Agenzia Giornalistica Italia|data=12 luglio 1997|urlarchivio=https://archive.is/20161101160703/http://archivio.agi.it/articolo/e9bcf31b9062456dc47108ccbab80cbd_19970712_calcio-presentata-fiorentina-nuovi-sponsor/|dataarchivio=1º novembre 2016|urlmorto=sì}}</ref> e parzialmente dal Milan, sponsorizzato nel girone di andata dal semplice marchio [[Opel]], per passare poi in quello di ritorno al più specifico [[Opel Astra]].
 
Furono questi tra i primi casi di diversificazione dei marchi sulla maglia,<ref>Nella medesima stagione anche il Bari cambiò marchio sulla maglia: lo sponsor principale Gio.Bi. Trasporti venne sostituito dalla scritta "Un calcio all'indifferenza", che però in questo caso non era un canonico sponsor, cfr. {{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/04/03/Sport/CALCIO-BARI-UN-CALCIO-ALLINDIFFERENZA_212600.php|titolo=Bari, "un calcio all'indifferenza"|data=3 aprile 1998}}</ref> regolamentati solo nell'estate 1998 grazie a una normativa della Lega, attraverso cui fu data la possibilità alle società di utilizzare diversi sponsor per diverse competizioni, e quindi di alternare fino a cinque marchi commerciali sulle proprie divise: due per il campionato (scegliendo l'opzione andata-ritorno o casa-trasferta, mentre negli anni a seguire verrà introdotta anche l'opzione prima-seconda-terza maglia), uno per la Coppa Italia, uno per la Supercoppa di Lega e uno per le coppe europee (normativa valida anche per gli sponsor tecnici).<ref>{{cita news|titolo=Sponsor a tutto campo e va in gol il sexy-shop|autore=Francesco Zucchini|pubblicazione=l'Unità|data=4 agosto 1998|p=18}}</ref>
 
Nella stagione 1998-1999 ancora la Juventus, insieme alla {{Calcio Lazio|N}}, furono le prime società a sfruttare la nuova regola, utilizzando differenti marchi (ma sempre di proprietà dei loro sponsor, rispettivamente [[TELE+]] e [[Cirio]]) per le partite di campionato e per quelle delle coppe europee; nella stessa annata, in Serie A, anche il {{Calcio Piacenza|N}} adottò una similare strategia, approntando un marchio pubblicitario per le partite in casa e un altro per quelle in trasferta. Dalla stagione [[Coppa Italia 1999-2000|1999-2000]], per la Coppa Italia fu concesso alle squadre di alternare l'eventuale sponsor scelto per la competizione con quello usato in campionato: tra le opzioni per l'alternanza degli sponsor in Coppa Italia vi è quella casa-trasferta, o quella di alternare i due sponsor in base al turno della competizione.
 
====== Anni 2000 ======
Quanto a nuovi esperimenti, nell'annata 2000-2001 la Juventus tentò, dopo la Fiorentina tre anni prima, a proporre una maglia recante due marchi pubblicitari, seppur (come fatto a suo tempo dal Perugia) "mascherando" il secondo sponsor in una fornitura tecnica: al posto del logo del fornitore delle divise, [[Lotto Sport Italia|Lotto]], fu infatti inserito quello di un secondo marchio commerciale, [[CiaoWeb]].<ref>«Per partorire le divise del duemila, la Juventus s'è inventata un nuovissimo sistema di creare e vendere le maglie: [...] il prodotto da vendere è stato sdoppiato, e doppia è l'azienda che si occuperà di confenzionare e vendere la merce. Così, di fatto, il nuovo sponsor tecnico è un portale internet, CiaoWeb [...]. La parte, diciamo così, tessile è invece affidata alla Lotto [...]. Ma di fatto, lo sponsor tecnico di riferimento è CiaoWeb [...] e più spazio avrà, visto che il suo nome comparirà sulle maglie che la squadra userà in campionato e Champions League. Il marchio Lotto, invece, verrà esposto in Coppa Italia, nelle amichevoli e sul materiale di allenamento e della squadra giovanile: tutt'altra visibilità, insomma.», cfr. {{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/07/07/nasce-il-verde-juve.html|titolo=Nasce il verde Juve|pubblicazione=la Repubblica|autore=Emanuele Gamba|data=7 luglio 2000}}</ref> Nella stagione 2003-2004 fu invece il {{Calcio Chievo|N}} a stipulare un inedito contratto di sponsorizzazione con la [[TriStar Pictures|Columbia TriStar Films Italia]], che permise al club clivense di sostituire per 6 partite nell'arco del campionato il proprio sponsor principale ([[Paluani]]) con un altro (vari film prodotti dalla casa cinematografica):<ref>{{cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2003/09/12/MS2PO_MS202.html|titolo=Il Chievo finisce sul grande schermo|pubblicazione=Il Mattino di Padova|data=12 settembre 2003}}</ref> il Chievo fu quindi la prima squadra ad accordarsi con due differenti sponsor contemporaneamente per la stessa competizione, esulando dalle regole imposte nel 1998. Era però possibile per una squadra, rescindere un contratto di sponsorizzazione e firmarne un altro con un diverso marchio commerciale da mostrare all'interno della medesima competizione (come accadde nel caso dell'[[Udinese Calcio|Udinese]] nella stagione 1998-1999); in questo caso però, la squadra era tenuta a firmare solo un contratto di sponsorizzazione alla volta.
 
Dall'annata 2004-2005 avvenne un'importante rivoluzione: ai club viene concesso di apporre un secondo sponsor commerciale sulla maglia (sempre sul davanti), aumentando di conseguenza lo spazio totale a 250&nbsp;cm²;<ref>{{cita web|url=http://www.sporteconomy.it/?p=86810|titolo=Il regolamento L.N.P. sugli spazi commerciali delle maglie da gioco|data=14 giugno 2004|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160927085627/http://www.sporteconomy.it/?p=86810|dataarchivio=27 settembre 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/07/31/soldi-dalla-maglia-ancora-piu-spazio-per.html|titolo=Soldi dalla maglia, ancora più spazio per gli sponsor|pubblicazione=la Repubblica|data=31 luglio 2004}}</ref> viene inoltre data la possibilità di utilizzare sponsor diversi per ogni gara nell'arco del campionato, regolamentando così il caso clivense della precedente annata. In Serie B, nelle stagioni [[Serie B 2008-2009|2008-2009]] e [[Serie B 2009-2010|2009-2010]], a titolo sperimentale è stata concessa per la prima volta l'esposizione di uno sponsor commerciale sulla parte frontale dei pantaloncini, per una superficie massima di 40&nbsp;cm².<ref name="Regolamento-divise"/><ref>{{Cita web|url=http://www.sporteconomy.it/?p=75894|titolo=Svelato lo sponsor sui pantaloncini del Parma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160927071008/http://www.sporteconomy.it/?p=75894|dataarchivio=27 settembre 2016}}</ref>
 
====== Dagli anni 2010 a oggi ======
[[File:Barça - Napoli - 20140806 - 11 (cropped).jpg|thumb|left|La divisa del {{Calcio Napoli|N}} a metà degli anni 2010, recante — a discrezione del club — più di un marchio pubblicitario.]]
 
Con la stagione [[Serie A 2011-2012|2011-2012]], le regole della [[Lega Serie A]] permettono alle squadre di riservare, unicamente ai marchi pubblicitari sulla parte frontale della casacca, uno spazio di 350&nbsp;cm² (con un limite di 250&nbsp;cm² per un singolo sponsor).<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/26/LNPAregmaglie11-12.pdf|titolo=Regolamento delle divise da gioco|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie A|data=13 luglio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219214012/http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/26/LNPAregmaglie11-12.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|autore=Matteo Perri|url=http://www.soccerstyle24.it/la-lega-approva-aumento-spazio-per-gli-sponsor-sulle-maglie/|titolo=La Lega approva le manifestazioni per i 150 anni e aumenta lo spazio per gli sponsor sulle maglie|data=11 marzo 2011}}</ref>
 
Con una delibera firmata dalla Federazione il 28 settembre 2012, per la [[Serie B]], [[Lega Pro]] e serie inferiori è stato consentito per la prima volta, dalla stagione 2013-2014, l'apposizione di un terzo sponsor sul retro della maglia (alla base dei numeri nel caso della Serie B, mentre per Lega Pro e serie inferiori può essere apposto anche sopra);<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2013/04/12/40-anni-di-sponsor-sulle-maglie-da-calcio/|titolo=40 anni di sponsor sulle maglie da calcio|data=12 aprile 2013}}</ref> le dimensioni massime del marchio sono fissate in 150&nbsp;cm². Dai play-off 2015-2016 di Lega Pro, con l'introduzione dei nomi dei giocatori sulle maglie, lo sponsor deve essere obbligatoriamente apposto alla base dei numeri.<ref>{{cita web|url=http://www.calcioefinanza.it/2016/06/14/lega-pro-maglie-personalizzate-dalla-prossima-stagione/|titolo=Lega Pro, dalla prossima stagione squadre in campo con le maglie personalizzate|data=14 giugno 2016}}</ref> Per la Lega Pro viene consentito l'utilizzo di sponsor diversi per le diverse competizioni come la [[Coppa Italia Lega Pro]] e la [[Supercoppa di Lega Pro]].<ref>{{cita pubblicazione|data=4 marzo 2013|titolo=Regolamentazione degli accordi concernenti attività promozionali e pubblicitarie e disposizioni sul controllo dei marchi e/o scritte da apporre sugli indumenti di gioco che interessino le società calcistiche professionistiche ed i calciatori loro tesserati|editore=Lega Italiana Calcio Professionistico|url=http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/25/LPRegspons12-13.pdf|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160927143405/http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/25/LPRegspons12-13.pdf|dataarchivio=27 settembre 2016}}</ref> Nel caso delle categorie dilettantistiche, ad eccezione della Serie D, sempre dalla stagione 2013-2014, viene concesso di apporre fino a tre marchi pubblicitari nella parte anteriore della maglia, due dei quali possono essere apposti sulle maniche della divisa.<ref>{{cita web|autore=Marcel Vulpis|url=http://www.sporteconomy.it/?p=98993&|titolo=Calcio: Rivoluzione nelle sponsorizzazioni di maglia italiane|data=4 ottobre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161028220340/http://www.sporteconomy.it/?p=98993|dataarchivio=28 ottobre 2016}}</ref>
 
Sempre dalla stagione 2013-2014 nei campionati di Serie B, Lega Pro e serie inferiori viene concessa la possibilità di inserire uno sponsor sui pantaloncini della dimensione massima di 75&nbsp;cm² (per la Serie B si tratta di un ritorno dopo la sperimentazione nel biennio 2008-2010<ref name="Pantaloncini">{{cita web|url=http://www.soccerstyle24.it/lega-serie-b-club-sponsor-pantaloncini-squadre/|titolo=Lega Serie B, il "Progetto B Club" (ri)porta lo sponsor sui pantaloncini delle 22 squadre|autore=Giovanni Trombino|data=20 novembre 2013}}</ref>).
{{Doppia immagine verticale|destra|Federico Moretti.JPG|Vicenza Calcio 2014-2015.jpg|220|I due ''top sponsor'' della [[Serie B 2014-2015]], comuni a tutte le squadre del campionato e qui posizionati sul retro della maglia (sopra) e sui pantaloncini (sotto) del Vicenza.}}
 
Per i campionati [[Serie B 2013-2014|2013-2014]] e [[Serie B 2014-2015|2014-2015]], la [[Lega Serie B]] ha introdotto per il proprio campionato il cosiddetto ''top sponsor'' — comune a tutte le compagini del torneo cadetto — sul retro delle maglie: per le due stagioni citate, [[NGM (azienda)|NGM]] fu presente sulle divise di tutte le squadre del campionato cadetto.<ref>{{cita web|url=http://www.soccerstyle24.it/ngm-sponsor-maglie-serie-b-2013-2014/|titolo=Il top sponsor NGM comparirà su tutte le maglie della Serie B 2013-2014|autore=Matteo Perri|data=22 agosto 2013}}</ref> Terminato l'accordo commerciale con il ''top sponsor'', la Lega B ha mantenuto la possibilità per le squadre di inserire pubblicità sul retro delle maglie.
 
Nel dicembre 2013 la Lega B ha trovato un accordo con un ulteriore ''top sponsor'', [[Came (azienda)|Came]], da esporre sui pantaloncini di tutte le squadre della Serie B per le stagioni 2013-2014 e 2014-2015: le società che già esponevano un marchio, frutto di accordi precedenti, hanno dovuto rimuoverlo in favore del ''top sponsor''.<ref name="Pantaloncini"/><ref>{{cita web|url=http://www.legab.it/news/news-detail-1/la-trevigiana-came-sui-pantaloncini-della-serie-b.html|titolo=La trevigiana Came sui pantaloncini della Serie B|editore=Lega Nazionale Professionisti B|data=9 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817194859/http://www.legab.it/news/news-detail-1/la-trevigiana-came-sui-pantaloncini-della-serie-b.html|dataarchivio=17 agosto 2016}}</ref> Anche in questo caso, al termine dell'accordo, la Lega B ha continuato a permettere l'inserimento di pubblicità sui pantaloncini.
 
Nella stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2013-2014|2013-2014]] anche la [[Lega Pro Prima Divisione]], per i soli play-off ha adottato un ''top sponsor'', [[UnipolSai]], presente sul retro delle maglie alla base dei numeri. La compagnia di assicurazioni era al contempo anche ''title sponsor'' dei play-off stessi.
 
Dal torneo [[Serie A 2014-2015|2014-2015]], anche la Lega Serie A permette l'inserimento di un ulteriore terzo sponsor commerciale sulla maglia delle dimensioni massime di 200&nbsp;cm², da posizionarsi nel retro della divisa, alla base dei numeri di gioco.<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF||url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/32.$plit/C_2_ContenutoGenerico_2525082_StrilloAreaStampa_upfDownload.pdf|titolo=Modifiche regolamentari|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=1º agosto 2014}}</ref><ref>Da notare come il primo ed estemporaneo caso di ''back sponsor'' nel calcio italiano era già avvenuto nel 2000, quando nell'ultima giornata del campionato di [[Serie A 1999-2000]] il {{Calcio Parma|N}} indossò una speciale divisa celebrativa nel decennale della sua prima promozione in massima categoria: nell'occasione l'allora unico ''jersey sponsor'' venne spostato dal petto al retro della maglia, al posto del cognome del giocatore, con quest'ultimo che venne traslato alla base del numero di gioco, cfr. {{cita web|autore=Daniele Costantini|url=http://www.soccerstyle24.it/cento-anni-di-calcio-parma-tutte-le-maglie-leggendarie/|titolo=Cento anni di calcio a Parma, cento anni di maglie leggendarie|data=16 dicembre 2013}}</ref> Dalla stagione [[Lega Pro 2016-2017|2016-2017]] la Lega Pro ha concesso l'incremento dello spazio totale dedicato ai marchi pubblicitari sulla parte frontale della maglia a 350&nbsp;cm², con il limite massimo di 250&nbsp;cm² destinabili a un singolo sponsor.<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.lega-pro.com/sito/images/stories/com1213/1516-252l.pdf|titolo=Lega Pro - Regolamento delle divise da gioco|editore=Lega Italiana Calcio Professionistico|data=16 giugno 2016}}</ref>
 
Nel corso dell'annata [[Serie A 2018-2019|2018-2019]], la Lega Serie A approva l'introduzione di un quarto sponsor commerciale applicabile sulla manica sinistra della divisa da gioco, della dimensione massima di 100 cm².<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/13.$plit/C_2_ContenutoGenerico_2543379_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_0_upfAllegato.pdf|titolo=Comunicato ufficiale n. 56|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=24 agosto 2018}}</ref>
 
=== Nazionale ===
[[File:Alessandro Del Piero - Italia (Anni 1990).jpg|thumb|upright|left|La [[maglia azzurra]] della nazionale rimase per quasi tutto il Novecento, fino al 1999, libera da sponsor tecnici.<ref name="Kappa"/><ref name="Soccerstyle24"/>]]
 
Per quanto riguarda le rappresentative calcistiche [[Nazionale di calcio|nazionali]], i regolamenti internazionali contemplano esclusivamente la presenza del logo del fornitore tecnico sulle divise. Ciò nonostante, imitando il comportamento a lungo seguito nei campionati nazionali, il movimento italiano è rimasto per decenni un'eccezione nel panorama mondiale.
 
Al {{WC|1974}} in Germania Ovest viene fatto ricondurre l'esordio massiccio dei fornitori tecnici per le formazioni nazionali.<ref>«Quello del 1974 è il primo mondiale in cui gli sponsor tecnici e il [[consumismo]] fanno la loro pesante irruzione. L'[[adidas]] offre maglie a molte squadre, gli [[Nazionale di calcio dell'Argentina|argentini]] e i [[Nazionale di calcio del Cile|cileni]] giocano in alcune partite con maglie tutte azzurre i primi e tutte rosse i secondi, prive del logo della loro federazione calcistica, ma solo con quello dell'adidas», cfr. {{cita|Rossi|p. 55}}</ref> Mentre tutte le altre rappresentative già sfoggiavano sulle loro divise i loghi dei fornitori, l'{{NazNB|CA|ITA}} continuò a mantenere “pulita” la propria [[maglia azzurra]] (nonostante l'accordo con [[adidas]]), e così fece per il successivo quarto di secolo — questo, per via di quanto prescriveva l'allora statuto della FIGC —:<ref>«Non si sa ancora se potrà comparire il marchio dello sponsor tecnico sulla maglia azzurra, una novità per la nazionale di calcio. La Carta olimpica infatti lo prevede ma lo statuto della Figc lo esclude chiaramente (ci vorrebbe un'assemblea straordinaria per modificare la norma [...])», cfr. {{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/01/31/azzurri-senza-sponsor-nuovi-guai-per-la.html|titolo=Azzurri senza sponsor, nuovi guai per la Figc|pubblicazione=la Repubblica|data=31 gennaio 1999}}</ref> i vari fornitori tecnici che si alternarono in questo lasso di tempo ([[Le Coq Sportif]], [[Ennerre]], [[Diadora]] e [[Nike (azienda)|Nike]]) poterono apporre i propri loghi sull'abbigliamento tecnico nonché sulle divise "replica" destinate alla vendita, ma non poterono mai “sporcare” le uniformi vestite in gara dai calciatori azzurri.
 
Solo dal 9 febbraio 1999, con l'esordio assoluto della prima maglia firmata [[Kappa (azienda)|Kappa]] in occasione dell'amichevole della [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia|nazionale Under 21]] contro i pari età della {{NazNB|CA|TUR||Under-21|h}}, un fornitore tecnico poté griffare per la prima volta nella storia la divisa azzurra; l'Italia, dopo quasi novanta anni, fu tra le ultime nazionali al mondo ad adattarsi a questa consuetudine.<ref name="Kappa">{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/01/31/azzurri-senza-sponsor-nuovi-guai-per-la.html|titolo=Azzurri, sponsor sulla maglia|pubblicazione=la Repubblica|data=10 febbraio 1999}}</ref> La nazionale maggiore espose per la prima volta lo sponsor tecnico il giorno seguente, in occasione dell'amichevole con la {{NazNB|CA|NOR}}.<ref name="Kappa"/><ref name="Soccerstyle24">{{cita web|url=http://www.soccerstyle24.it/la-maglia-azzurra-nei-suoi-100-anni-di-storia/|titolo=La maglia azzurra nei suoi 100 anni di storia: tutte le divise dell'Italia|data=17 gennaio 2011}}</ref> Dal 2003 le divise della nazionale italiana sono fornite da [[Puma (abbigliamento)|Puma]].
 
Gli sponsor commerciali non sono tuttavia un tabù nelle nazionali di calcio, infatti questi possono comparire sulle divise di allenamento, sulle tute di rappresentanza e sulle pettorine dei giocatori in panchina. La nazionale italiana, fino alla seconda metà degli anni 1980 è stata sponsorizzata da un pool di aziende, mentre il primo vero sponsor commerciale è stata l'azienda petrolifera [[IP - Italiana Petroli|IP]] nel 1987.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/05/23/la-ip-sponsor-azzurro.html|titolo=La IP sponsor azzurro|pubblicazione=la Repubblica|data=23 maggio 1987}}</ref> Dal 2011, per le partite interne della nazionale maggiore, è consuetudine mostrare i principali sponsor commerciali su teloni ai fianchi delle porte, subito dopo la linea di fondo campo<ref>La prima volta che venne adottato questo metodo di sponsorizzazione in una partita della nazionale fu nel 1998; a beneficiarne fu [[Acqua Uliveto|Uliveto]].</ref>; da allora sono apparsi: [[TIM]] (e relative offerte, sponsor dal 1999<ref>{{Cita web|url=http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/12231_tim-sponsor-della-nazionale-di-calcio-fino-al-2014.htm|titolo=Tim sponsor della Nazionale di calcio fino al 2014|data=10 ottobre 2011}}</ref>), [[FIAT]] (sponsor dal 1999 in diversi periodi<ref>{{Cita web|url=http://www.figc.it/it/204/2529912/2015/10/News.shtml|titolo=FCA e FIGC rinnovano l'accordo di sponsorizzazione FIAT per altri quattro anni|data=13 ottobre 2015}}</ref>), [[Compass (azienda)|Compass]] (sponsor dal 2007 al 2014<ref>{{Cita web|url=https://www.compass.it/compass%20e%20la%20nazionale%20di%20calcio|titolo=Compass fino al 2014 è Top Sponsor Ufficiale della Nazionale Italiana di Calcio}}</ref>), [[Eni]] (sponsor dal 2016<ref>{{Cita web|url=http://www.figc.it/it/204/2532737/2016/06/News.shtml|titolo=Eni si colora d'azzurro: il cane a sei zampe top sponsor delle 17 nazionali della FIGC|data=1º giugno 2016}}</ref>) e [[Poste italiane]] (sponsor dal 2017<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/sport/2017/10/02/poste-italiane-top-sponsor-della-nazionale-italiana_TfBEACmyt4Dh7hIHMEpisJ.html|titolo=Calcio: Poste Italiane top sponsor della Nazionale italiana|sito=www.adnkronos.com|data=2 ottobre 2017}}</ref>).
 
=== Arbitri ===
[[File:Arbitro.jpg|thumb|upright|Una divisa indossata dagli arbitri italiani negli anni 2000, con marchi commerciali presenti lungo le maniche.<ref name="Arbitri"/>]]
 
Dal 1978 anche la classe arbitrale, come le squadre, poté esporre sulle proprie divise il marchio del fornitore tecnico. Tra i vari fornitori tecnici che si susseguirono vi furono [[Ennedue|Ennerre]], [[adidas]] e [[Top 87]]. Nel corso della stagione 1990-1991, gradualmente, il fornitore ufficiale [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] è diventato [[Diadora]]<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/12/20/baggio-preoccupa-vicini-arbitri-divisa-con-sponsor.html|titolo=Baggio preoccupa Vicini. Arbtri, divisa con sponsor|pubblicazione=la Repubblica|data=20 dicembre 1990}}</ref> che da allora prepara le divise agli arbitri e assistenti. Nel settembre 2004, per la prima volta, l'AIA firmò un contratto di sponsorizzazione con un marchio extrasettore, la [[ING Direct]],<ref name="Arbitri">{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/89.$plit/C_2_ContenutoGenerico_5809_upfDownload.pdf|titolo=Al via il progetto Arbitro Campione: ING Direct, la banca della zucca, è sponsor ufficiale degli arbitri di calcio italiani|editore=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=20 settembre 2004}}</ref> che fino al dicembre 2006 poté così apporre su entrambe le maniche di [[Arbitro (calcio)|arbitro]], [[Assistente arbitrale|assistenti]] e quarto uomo il proprio sponsor, oltre che sui giacconi (spesso indossato dal quarto uomo). Dal 2007 al 2015 gli arbitri rimasero senza sponsor commerciale, mantenendo solo quello tecnico. Dalla stagione 2015-2016, dopo quasi nove anni, torna sulle giacchette nere uno sponsor commerciale, [[Eurovita Assicurazioni]],<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/07/02/sport/calcio/arriva-lo-sponsor-per-gli-arbitri-ossigeno-contro-i-tagli-5cxVe1uOsYQJRMsM3WjgdM/pagina.html|titolo=Arriva lo sponsor per gli arbitri, ossigeno contro i tagli|data=2 luglio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.aia-figc.it/dettaglio.asp?ID=11008|titolo=Presentato il nuovo sponsor, Eurovita Assicurazioni sulle maglie degli arbitri|editore=Associazione Italiana Arbitri|data=16 luglio 2015}}</ref> che viene apposto sempre su entrambe le maniche di arbitro e assistenti. Non è inoltre inusuale vedere apposti sulle bandierine sventolate dai guardalinee, il fornitore tecnico o lo sponsor commerciale che compare già sulle loro divise.
 
=== Competizioni ===
==== Campionati e coppe ====
Dagli anni 1990, l'interesse della pubblicità nel calcio si è focalizzato anche sul nome di [[Campionato italiano di calcio|campionati]] e coppe, con diverse aziende che si sono mostrate interessate ad associare il proprio marchio a quello delle manifestazioni calcistiche; da ciò ne è conseguita la creazione di specifici ''composit logo''<ref>{{cita web|url=http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/Tutti_i_colori_della_passione/135496|titolo=Tutti i colori della passione|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie B|data=7 luglio 2010|urlarchivio=https://archive.is/20131219180509/http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/Tutti_i_colori_della_passione/135496|dataarchivio=19 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> spesso utilizzati al posto di quelli canonici, atti a promuovere la sponsorizzazione di quelli che vengono chiamati ''title sponsor''.<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/10/SerbBsponsoriz13-14.pdf|titolo=Sponsorizzazioni Title Sponsor, Top Sponsor, Sponsor Tecnico|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie B|data=13 agosto 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219213917/http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/10/SerbBsponsoriz13-14.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
Dopo vari esempi sorti nel resto d'Europa, non è sfuggito a questo genere d'iniziative neanche il calcio italiano, che dall'annata 1998-1999 ha abbracciato questa filosofia commerciale.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/maggio/26/Serie_Coppa_Tim_sponsor_unico_ga_0_9805267847.shtml|titolo=Serie A, B e Coppa, Tim sponsor unico|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=26 maggio 1998}}</ref> Per quanto riguarda la [[Serie A]], dalla sopraccitata stagione il campionato è ininterrottamente sponsorizzato da [[TIM]],<ref>{{cita web|url=http://www.legaseriea.it/it/sala-stampa/notizie/info/tim-e-lega-serie-a-rinnovato-laccordo-di-sponsorizzazione-fino-al-2021|titolo=TIM e Lega Serie A: rinnovato l'accordo di sponsorizzazione fino al 2021}}</ref> assumendo il nome di ''Serie A TIM''. Fino all'edizione 2009-2010, tale operazione ha riguardato anche la [[Serie B]], ovvero fin quando i due massimi campionati calcistici nazionali sono stati gestiti dalla stessa lega. TIM ha investito contestualmente da allora (1998-1999) anche nelle due principali coppe nazionali, la [[Coppa Italia]] e la [[Supercoppa italiana]], in questi casi con un legame commerciale ancor più profondo: inizialmente sponsorizzate seguendo lo stile adottato per la massima serie — cioè tramite l'affiancamento del marchio ai nomi delle manifestazioni —, dall'annata 2001-2002 la TIM ha "sopraffatto" le denominazioni delle due competizioni che, pur mantenendo i loro nomi istituzionali, sono state pubblicizzate sugli organi di stampa rispettivamente come ''TIM Cup'' e ''Supercoppa TIM'';<ref>{{Cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.legaseriea.it/uploads/default/attachments/comunicati/comunicati_m/4303/files/allegati/4308/cs1.pdf|titolo=Nasce la "TIM Cup"|editore=Lega Nazionale Professionisti|data=11 luglio 2001}}</ref> lo stesso è avvenuto per il [[Campionato Primavera]], la [[Coppa Italia Primavera]] e la [[Supercoppa Primavera]], cioè la maggiore divisione nazionale per quanto concerne le categorie giovanili e le rispettive coppa e supercoppa di categoria, identificate rispettivamente come ''Campionato Primavera TIM'', ''Primavera TIM Cup'' e ''Supercoppa Primavera TIM.''<ref>{{cita pubblicazione|formato=PDF|url=http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/9/SerAsponsorizz13-14.pdf|titolo=Sponsorizzazioni Serie A TIM, TIM Cup, Campionato Primavera TIM e Primavera Tim Cup 2013/14|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie A|data=12 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219214615/http://www.dirittocalcistico.it/otherside/data/general_stagione/file/9/SerAsponsorizz13-14.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref> La ''sponsorship'' di TIM verso Coppa Italia e Supercoppa di Lega, si è conclusa al termine della stagione 2017-2018, con queste due competizioni rimaste senza sponsorizzazione.<ref>{{cita web|url=https://www.sporteconomy.it/il-calcio-di-a-scende-da-trenitalia.-contratti-di-coppa-italia-e-supercoppa-stracciati-dal-ministro-toninelli/|titolo=Il calcio di A scende da Trenitalia. Contratti di Coppa Italia e Supercoppa stracciati dal ministro Toninelli|data=3 agosto 2018}}</ref>
[[File:Save the Dream at the Supercoppa (29878319793).jpg|thumb|left|Il ''composit logo'' della [[Supercoppa italiana 2014]]: in basso si nota il ''title sponsor'' della manifestazione ([[TIM]]).]]
 
Con la stagione 2010-2011, coincisa con la scissione in seno alla precedente [[Lega Nazionale Professionisti]] che ha generato le nuove [[Lega Serie A]] e [[Lega Serie B]], la seconda serie italiana ha potuto iniziare ad amministrare in proprio i suoi contratti di sponsorizzazione: da allora, il campionato cadetto si è legato dapprima a [[Bwin]],<ref>{{cita web|url=http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/Partnership_bwin/135621|titolo=Presentati il nuovo logo della Lega Serie B ed il logo congiunto della competizione che prenderà il nome di Serie bwin|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie B|data=7 luglio 2010|urlarchivio=https://archive.is/20131219180609/http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/Partnership_bwin/135621|dataarchivio=19 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> cambiando la sua titolazione in ''Serie Bwin'' sino all'annata 2012-2013, mentre nella stagione successiva a [[Eurobet]], accordo che ha fatto assumere al torneo il nome di ''Serie B Eurobet''. Per la stagione 2014-2015 il campionato cadetto non ha avuto ''title sponsor'', con la sola eccezione di play-off e play-out che sono stati sponsorizzati da [[Compass (azienda)|Compass]] prendendo i nomi di ''Playoff Compass'' e ''Playout Compass''. Dalla stagione 2015-2016 fino a quella 2017-2018, la Serie B si è legata a [[Admiral Group|ConTe.it]] prendendo il nome di ''Serie B ConTe.it'', mentre a partire dall'edizione 2018-2019 ha stretto un accordo con [[BKT (azienda)|BKT]] rinominandosi di conseguenza in ''Serie BKT''.<ref>{{cita web|url=http://www.legab.it/nasce-la-serie-bkt-ecco-il-nuovo-title-sponsor-del-campionato/|titolo=Nasce la Serie BKT: ecco il nuovo title sponsor del campionato|data=22 giugno 2018}}</ref>
 
Nella stagione 2013-2014 anche la [[Lega Italiana Calcio Professionistico]], per quanto riguarda il campionato di [[Lega Pro Prima Divisione|Prima Divisione]], ha stipulato un accordo di sponsorizzazione con [[UnipolSai]] relativo alla sola fase dei play-off, i quali presero il nome di ''Play-Off UnipolSai'';<ref>{{cita web|url=http://www.unipolsai.com/it/calendario/Pagine/UnipolSai-Assicurazioni-sponsor-di-Play-Off-Lega-Pro-2014.aspx|titolo=UnipolSai Assicurazioni sponsor di Play-Off Lega Pro 2014|data=7 giugno 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170815061956/http://www.unipolsai.com/it/calendario/Pagine/UnipolSai-Assicurazioni-sponsor-di-Play-Off-Lega-Pro-2014.aspx|dataarchivio=15 agosto 2017}}</ref> successivamente, nella sola stagione 2016-2017 la Lega Pro ha instaurato una ''partnership'' con l'[[Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia|UNICEF]] assumendo il nome di ''Lega Pro per Unicef''.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/08/11/unicef-lega-pro-campionato-solidarieta_2aed06a0-64ee-4ef6-95dd-5ed4266eb4e3.html|titolo=Unicef-Lega Pro, campionato solidarietà|data=11 agosto 2016}}</ref> La [[Lega Nazionale Dilettanti]], l'organo che gestisce i campionati a partire dalla [[Serie D]], massima categoria dilettantistica a livello nazionale, fino alla [[Terza Categoria]], stipulò un accordo commerciale con [[Enel]] valido per le stagioni 2003-2004 e 2004-2005, cambiando nome in ''LND Enel''.<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://corporate.enel.it/content/dam/enel-com/pressrelease/porting_pressrelease_IT/366121-1_PDF-1.pdf|titolo=Enel E Lega Nazionale Dilettanti insieme per sostenere i valori genuini del calcio|editore=Enel|data=11 marzo 2003}}</ref>
 
È inoltre consuetudine apporre il ''title sponsor'' della competizione (o in alternativa una sua offerta) su teloni posti ai fianchi delle due porte, subito dopo la linea di fondo campo, o su piccoli teli apposti su paletti a fianco alle reti laterali della porta, oppure ancora tramite ''ledwall'' [[Realtà virtuale|virtuali]] visibili unicamente dalle riprese televisive.<ref>{{Cita web|url=http://www.calcioefinanza.it/2018/08/17/serie-a-tappetini-virtuali-sponsor-club-tim/|titolo=La Serie A sui tappetini virtuali: "No a sponsor dei club, lo spazio è di Tim"|data=17 agosto 2018}}</ref> La pratica dell'esposizione ravvicinata dei marchi pubblicitari al campo da gioco aveva preso piede già nella stagione 1997-1998, quella precedente all'introduzione del ''title sponsor'': dal gennaio 1998 sui campi di alcune società come {{Calcio Inter|N}}, {{Calcio Lazio|N}}, {{Calcio Milan|N}}, {{Calcio Parma|N}} e {{Calcio Roma|N}}, tra i marchi a comparire sui teloni vi furono [[Lee (jeans)|Lee]], [[Bilba]], [[Ma-Fra]], [[Sony]], Cairo Sport, [[Erborist]] e [[Stream TV]], con quest'ultimo presente anche sui campi di {{Calcio Fiorentina|N}} e {{Calcio Napoli|N}}. Il {{Calcio Vicenza|N|1991}}, invece dei teloni, dipinse con vernice bianca l'erba al fianco delle porte a formare la scritta [[Pal Zileri]], già tra i ''partner'' ufficiali dei veneti; stessa cosa fece il {{Calcio Brescia|N}}, che espose teloni con il marchio [[Ristora (azienda)|Ristora]], già ''jersey sponsor'' dei lombardi.
 
Il ''title sponsor'', dalla stagione 1999-2000, viene spesso mostrato anche sulla lavagnetta luminosa usata dal quarto uomo per segnalare le [[Calciatore di riserva|sostituzioni]] e il recupero, e sui cartelloni posti appositamente dietro ai giocatori durante le interviste post partita a bordo campo. Nelle stagioni di Serie B [[Serie B 2013-2014|2013-2014]] (da aprile) e [[Serie B 2014-2015|2014-2015]], dietro alle reti delle porte venne posizionato un piccolo cartellone recante il marchio ''You&Eni'' di [[Eni]], uno dei ''partner'' del campionato cadetto al tempo.<ref>{{Cita web|autore=Tullio Calzone|url=http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-b/2014/03/29-511448/serie_b_forum_propriet_a_milano_un_ponte_tra_lega_b_e_a|titolo=Serie B: forum proprietà a Milano. Un ponte tra Lega B e A|data=29 marzo 2014}}</ref>
 
==== Palloni ====
[[File:Pallone Serie B 12-13.jpg|thumb|Il pallone ufficiale [[Puma (abbigliamento)|Puma]] della [[Serie B 2012-2013]],<ref name="Pallone"/> esempio di sponsorizzazione tecnica legata ai campionati.]]
 
Sono in essere anche delle sponsorizzazioni di tipo tecnico, per quanto riguarda i [[Pallone da calcio|palloni da calcio]] utilizzati nelle gare dei vari campionati italiani. Dalla stagione 2007-2008 la Serie A, la Coppa Italia, la Supercoppa Italiana, il Campionato Primavera, la Coppa Italia Primavera e la Supercoppa Italiana Primavera sono riforniti stabilmente da [[Nike (azienda)|Nike]].<ref>{{cita web|url=http://www.soccerstyle24.it/nike-maxim-il-nuovo-pallone-della-serie-a-2012-2013/|titolo=Nike Maxim il nuovo pallone della Serie A 2012-2013|data=29 giugno 2012}}</ref> Anche la Serie B dalla medesima stagione fino a quella 2011-2012 è stata rifornita da Nike, mentre dalla 2012-2013 alla 2016-2017 è stato [[Puma (abbigliamento)|Puma]] il fornitore ufficiale di palloni,<ref name="Pallone">{{cita web|url=http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/IL_PALLONE_SERIE_B_E__PUMA/685313|titolo=Il pallone Serie B è Puma|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie B|data=17 luglio 2012|urlarchivio=https://archive.is/20131219180614/http://www.legaserieb.it/it/sala-stampa/archivio-dettaglio/-/news/IL_PALLONE_SERIE_B_E__PUMA/685313|dataarchivio=19 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> per poi essere rimpiazzato da [[Kappa (azienda)|Kappa]] dal 2017-2018.<ref>{{Cita news|url=http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-b/2017/07/04-27499118/serie_b_2017_18_ecco_il_nuovo_pallone_ufficiale_del_campionato/|titolo=Serie B 2017/18: ecco il nuovo pallone ufficiale del campionato|pubblicazione=corrieredellosport.it|data=4 luglio 2017}}</ref> Questa politica pubblicitaria è stata poi intrapresa, anche dalla Lega Pro che per i suoi campionati di Prima e Seconda Divisione (dal 2014-2015 vi è invece un unico campionato), la Coppa Italia e Supercoppa di categoria per le stagioni 2008-2009 e 2009-2010 è stata rifornita da [[Umbro (azienda)|Umbro]],<ref>{{Cita web|url=http://www.rivieraoggi.it/2008/05/20/55951/il-pallone-unico-anche-per-la-serie-c/|titolo=Il pallone unico anche per la serie C|data=20 maggio 2008}}</ref> mentre dalla stagione 2010-2011 si affida a [[Puma (abbigliamento)|Puma]].<ref>{{cita web|url=http://it.puma.com/media/the-official-ball-of-the-lega-pro-20122013-football-season|titolo=Il pallone ufficiale della stagione calcistica Lega Pro 2012/2013|data=9 agosto 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131221191203/http://it.puma.com/media/the-official-ball-of-the-lega-pro-20122013-football-season|dataarchivio=21 dicembre 2013}}</ref> Dalla stagione 2008-2009 anche la Serie D e la sua Coppa Italia di categoria hanno il loro fornitore di palloni, [[Molten Corporation|Molten]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lnd.it/news/leggi/%7Bid%7D?lid=21&id=1006038&PHPSESSID=ovmdl1qt26hkjjsv31qeov4540|titolo=LND - Fornitura Molten e patch campionato - Dipartimento Interregionale|accesso=11 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170212091322/http://www.lnd.it/news/leggi/%7Bid%7D?lid=21&id=1006038&PHPSESSID=ovmdl1qt26hkjjsv31qeov4540#|dataarchivio=12 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
Prima dell'introduzione del pallone unico, comune a tutte le squadre del campionato, la sfera veniva fornita dalla società che giocava la partita in casa, la quale molto spesso era della stessa marca dello sponsor tecnico della squadra ospitante.
 
=== Stadi ===
Anche gli impianti sportivi dove le squadre giocano le proprie partite non sono sfuggiti alle sponsorizzazioni, con la cessione dei [[diritti di denominazione]] su di una proprietà immobiliare, offerti a uno sponsor in cambio di un prezzo e di un interesse congiunto alla valorizzazione della proprietà stessa.
[[File:Sassuolo-Napoli 2014-2015.JPG|thumb|left|Il [[Mapei Stadium]] di Reggio Emilia nel 2014: la denominazione, esempio di ''naming right'', campeggia anche all'interno dell'impianto.]]
 
Il primo caso in Italia si ha nel 1995, con il primo stadio di proprietà di una squadra, il [[Mapei Stadium-Città del Tricolore|Giglio]] della {{Calcio Reggiana|N}}, denominato in questo modo a seguito di un contratto di ''naming right'' con l'omonima azienda alimentare, già ''jersey sponsor'' dei granata;<ref>{{Cita web|url=http://www.sportbusinessmanagement.it/2014/01/linsuccesso-dello-stadio-giglio-primo.html|titolo=L'insuccesso dello Stadio Giglio: primo impianto di proprietà in Italia|data=14 gennaio 2014}}</ref> l'impianto ha mantenuto questo nome fino al 2012, quando è stato rinominato in ''Città del Tricolore'',<ref>{{Cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/sport/calcio/2012/03/07/677370-reggio-emilia-giglio-stadio.shtml|titolo="Stadio Città del Tricolore? Il mondo cerca sponsor e Reggio fa un passo indietro|data=7 marzo 2012}}</ref> perdendo dunque la denominazione dello sponsor. Dal 2013, con l'acquisto della struttura da parte della [[Mapei]], a sua volta proprietaria e sponsor del {{Calcio Sassuolo|N}}, il nome dell'azienda è stato affiancato a quello originale dell'impianto, divenuto ''Mapei Stadium-Città del Tricolore''.<ref>{{Cita web|url=http://gazzettadireggio.gelocal.it/sport/2013/07/21/news/ecco-il-mapei-stadium-citta-del-tricolore-1.7460636|titolo=Ecco il Mapei Stadium città del Tricolore|data=21 luglio 2013}}</ref>
 
Nel 2007 è il {{Calcio Siena|N|1934}} ad avviare questa pratica di sponsorizzazione per il proprio impianto; lo [[Stadio Artemio Franchi (Siena)|stadio Artemio Franchi]] cambia denominazione in ''stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena'', in seguito al contratto stipulato con la [[Banca Monte dei Paschi di Siena]],<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpalio.org/I12settembre.htm|titolo=2007: Montepaschi Arena}}</ref> anche in questo caso già sponsor di maglia della squadra toscana. L'impianto è tornato ad assumere il nome originale nel 2013, alla chiusura dell'accordo di sponsorizzazione.
 
Nel 2014 il {{Calcio Cesena|N}} ha stipulato un contratto di sponsorizzazione con l'azienda alimentare [[Orogel]], mutando il nome dello [[Orogel Stadium-Dino Manuzzi|stadio Dino Manuzzi]] in ''Orogel Stadium-Dino Manuzzi.''<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Cesena/26-09-2014/cesena-rinominato-stadio-manuzzi-orogel-90572612626.shtml|titolo=Cesena, rinominato lo stadio. Diventa "Manuzzi-Orogel"|data=26 settembre 2014}}</ref> Nello stesso anno il {{Calcio Foggia|N}} ha stretto un accordo semestrale con la società di investimenti in oro Cash Gold, consentendo a questa di affiancare il nome dello [[stadio Pino Zaccheria]]; la nuova denominazione dell'impianto pugliese è stata, fino al 2015, quella di ''stadio CashGold Pino Zaccheria''.<ref>{{Cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/sport/14_dicembre_23/zaccheria-come-l-allianz-monaco-stadio-sponsorizzato-cash-gold-added38a-8abd-11e4-91aa-49f8910f444e.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Zaccheria come Allianz di Monaco, stadio sponsorizzato da Cash Gold|data=23 dicembre 2014}}</ref>
[[File:20170827-ALLIANZ-STADIUM.jpg|thumb|L'insegna commerciale all'esterno dell'[[Allianz Stadium (Torino)|Allianz Stadium]] di Torino nel 2017]]
 
Dal 2016 l'impianto dell'Udinese, lo [[stadio Friuli]], dopo una massiccia ristrutturazione viene sponsorizzato dalla casa automobilistica [[Dacia (azienda)|Dacia]], già ''jersey sponsor'' dei bianconeri;<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Udinese/08-01-2016/udinese-friuli-diventa-dacia-arena-pozzo-prestigioso-intervento-sponsor-140195884028.shtml|titolo=Udinese, il Friuli sarà "firmato" Dacia. Pozzo: "Prestigioso intervento sponsor"|data=8 gennaio 2016}}</ref> tuttavia la nuova denominazione ''Dacia Arena'' è stata solo ufficiosa fino all'inizio della stagione 2016-2017,<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Udinese/10-03-2016/udinese-pozzo-scopre-problema-piu-diffida-comune-nuovo-nome-stadio-140963341519.shtml|titolo=Udinese, Pozzo scopre problema in più. Diffida del Comune a nuovo nome stadio|data=10 marzo 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/07/16/news/il-tar-giu-la-scritta-l-udinese-ricorre-1.13827225|titolo=Il Tar: giù la scritta Dacia Arena dallo stadio e l'Udinese ricorre|data=16 luglio 2016}}</ref> quando ha ufficialmente affiancato il nome del Friuli in veste di denominazione commerciale.<ref>{{Cita web|url=http://www.mondoudinese.it/udinese/news-udinese/stadio-friuli-denominazione-commerciale-dacia-arena/|titolo="Stadio Friuli, denominazione commerciale Dacia Arena"|data=25 agosto 2016}}</ref>
 
Dal 2017 lo [[Juventus Stadium]], impianto di proprietà della Juventus, ha cambiato nome in ''Allianz Stadium'' in seguito alla cessione dei diritti di denominazione alla compagnia di assicurazioni [[Allianz]].<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2017/chiamatelo-allianz-stadium.php|titolo=Chiamatelo Allianz Stadium|data=1º giugno 2017}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
{{...}}
* {{cita libro|curatore=Marco Sappino|titolo=Dizionario del calcio italiano|anno=2000|editore=Baldini & Castoldi|città=Milano|edizione=1ª edizione|url=http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|ISBN=88-8089-862-0|cid=Sappino|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131021150935/http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|dataarchivio=21 ottobre 2013}}
* {{cita libro|autore=Giampaolo Fabris|titolo=La comunicazione d'impresa|anno=2003|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|edizione=1ª edizione|ISBN=88-200-3518-9|cid=Fabris}}
* {{cita libro|autore=Gian Luigi Falabrino|titolo=La comunicazione d'impresa|anno=2005|editore=Carocci Editore|città=Roma|edizione=1ª edizione|ISBN=88-430-3279-8|cid=Falabrino}}
* {{cita libro|autore=Davide Rossi|titolo=Palloni politici|anno=2014|editore=Mimesis Edizioni|città=Milano — Udine|edizione=1ª edizione|ISBN=978-88-575-2318-7|cid=Rossi}}
 
== Voci correlate ==
* [[Calcio in Italia]]
* [[Sponsor]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Treccani|pubblicita-e-sponsor-nella-societa-moderna-sport_(Enciclopedia-dello-Sport)|Sport, pubblicità e sponsor nella società moderna|autore=Giorgio Triani}}
 
{{Portale|animazione}}
{{Calcio in Italia}}
{{portale|calcio|economia}}
 
[[Categoria:MarketingSerie televisive d'animazione Hanna-Barbera]]
[[Categoria:Storia del calcio italiano]]