Storia del socialismo e What a Cartoon!: differenze tra le pagine

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{{F|serie televisive d'animazione|marzo 2012}}
La '''storia del socialismo''' è lo studio della [[storia]] che riguarda i fatti, gli eventi e le condizioni che hanno dato vita al '''[[socialismo]]''' e che l'hanno portato a diffondersi in vari paesi.
{{Fumetto e animazione
|tipo = cartone
|sottotipo = serie TV
|paese = USA
|lingua originale = inglese
|titolo italiano = What a Cartoon!
|titolo = What a Cartoon!
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}}
{{Fumetto e animazione
|tipo = cartone
|sottotipo = serie TV
|paese = USA
|lingua originale = inglese
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|titolo = The Cartoon Cartoon Show
|testi = Vari
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}}
'''''What A Cartoon!''''' (conosciuta anche con i nomi di ''World Premiere Toons'', ''The What-a-Cartoon! Show'' e ''The Cartoon Cartoon Show'') è una [[serie televisiva]] a [[cartoni animati]], chiamata anche “show-progetto”, prodotta da [[Cartoon Network]] in co-produzione con [[Hanna-Barbera]] negli anni 1995-1997, e con [[Cartoon Network Studios]] negli anni 1997-2001.
 
Questa serie è incentrata su numerosi personaggi: ''[[Il Laboratorio di Dexter]]'' (''Dexter's Laboratory''), ''[[Mucca e Pollo]]'' (''Cow and Chicken''), ''[[Johnny Bravo]]'', ''[[Mike, Lu & Og]]'', ''[[Le Superchicche]]'' (''The Powerpuff Girls''), ''[[Leone il cane fifone]]'' (''Courage the Cowardly Dog''), ''[[Nome in codice: Kommando Nuovi Diavoli]]'' (''Codename: Kids Next Door'') e, durante l'era ''The What-a-Cartoon! Show'', ''[[Whatever Happened to Robot Jones?|Qualunque Cosa Succedesse a... Robot Jones?]]'' (''Whatever Happened to... Robot Jones?''), ''George & Junior'', ''Pfish and Chip'', ''Yuckie Duck'' e '' Sledgehammer O'Possum''.
== Il primo socialismo ==
Il termine "socialismo" ha origine dalla [[lingua francese]] negli anni 1820, ma l'idea che i beni dovrebbero essere in comune e tutti dovrebbero averne in egual quantità è molto più vecchia.
 
== Produzione ==
Elementi socialisti possono essere identificati nello scritto di [[Platone]] ''[[La Repubblica (dialogo)|la Repubblica]]'', nel movimento dei millenari nel [[Medioevo]] e nello scritto di [[Tommaso Moro]] ''[[L'Utopia]]''. Idee socialiste erano presenti anche tra i [[livellatori]] e tra altre sette della [[guerra civile inglese|rivoluzione inglese]] degli anni 1640, e anche tra i [[sanculotti]] più radicali della [[rivoluzione francese]] degli anni 1790, anche se non ebbero mai una reale influenza. Il socialismo come corpo coerente di idee risale agli inizi del [[XIX secolo]]
{{...}}
 
== Elenco serie di cartoni animati ==
I primi socialisti erano [[utopia|utopisti]] che svilupparono visioni di società ideali basate sull'eguaglianza materiale, nelle quali gli esseri umani cooperavano nella produzione per il beneficio di tutti, senza il bisogno di incentivi materiali, e lo stato veniva sostituito da un sistema di autogoverno o di [[anarchia]]. Tra i primi pensatori socialisti vengono annoverati [[Robert Owen]], [[Henri de Saint-Simon|Claude Henri de Rouvroy, Conte di Saint-Simon]], [[Charles Fourier]], [[Pierre-Joseph Proudhon]], [[Aleksandr Ivanovič Herzen|Alexander Herzen]] e [[Ferdinand Lassalle]].
 
===''What A Cartoon!'' (1995-1997)===
L'emergere delle idee socialiste nel [[Regno Unito]] e in [[Francia]], e più tardi in [[Germania]] e in [[Italia]], fu una conseguenza della [[rivoluzione industriale]]. Lo sviluppo dell'industria manifatturiera e delle industrie collegate produsse infatti una classe operaia che i socialisti chiamarono [[proletariato]]: lavoratori che non avevano nulla da vendere al di fuori del proprio [[lavoro]]. I principi socialisti si svilupparono con l'obiettivo di produrre ricchezza senza sfruttamento. Il socialismo ottenne popolarità nella classe lavoratrice e, dalla metà del [[XIX secolo]], i lavoratori costituirono l'ossatura del movimento socialista.
* Ignoramooses
* Strange Things
* Boid 'N' Woim
* [[Larry e Steve|Larry and Steve]]
* Blammo the Clown
* Snoot's New Squa
* Swamp and Tad, Gramps
* Tales of Worm Paranoia
* The Kitchen Casanova
* Awfully Lucky
* Hard Luck Duck
* Yoink! of the Yukon
* Dino (''Stay Out'', ''The Great Egg-scape'')
* Shake & Flick (''Raw Deal in Rome'')
* The Fat Cats (''Drip Dry Drips'')
* Jungle Boy (''Mr. Monkeyman'')
* George and Junior (''Look Out Below'', ''George and Junior's Christmas Spectacular'')
* Crawdad Eustace (''Hillbilly Blue'')
* Pizza Boy (''No Tip'')
* Mina and the Count (''Interlude with a Vampire'')
* O.Datz with Dave D. Fly (''Rat in a Hot Tin Can'')
* Big Bad Wolf (''Wind-Up Wolf'')
* Reilly and Flinch (''Buy One, Get One Free'')
* Godfrey and Zeek (''Lost Control'')
* Zoonatics (''Home Sweet Home'')
* Pfish and Chip (''Short Pfuse'')
* Bloo's Gang (''Bow Wow Bucaneers'')
* Malcom and Melvin (''Malcom and Melvin'', ''Babe, He Calls Me'')
* Yuckie Duck (''Shot Order'', ''I'm on My Way'')
* Podunk Possum (''Podunk Possum - One Step Beyond'')
* Sledgehammer O'Possum (''Out and About'', ''What's Goin' on Back There?!'')
* Captain Buzz Cheeply (''A Clean Getaway'')
* Tumbleweed Tex (''School Daze'')
* ''Jof'' (''[[Help?]]'').
 
===''The Cartoon Cartoon Show'' (1997-2002)===
Molti non-socialisti dei ceti alti e del [[ceto medio]] erano indignati dalla sfortuna della classe lavoratrice, così svilupparono il [[liberalismo]]. Questo comprendeva la convinzione che un ceto medio illuminato potesse riformare il [[capitalismo]] per produrre giustizia sociale. Molti pensatori inglesi erano all'avanguardia di questo movimento, come [[John Stuart Mill]] che, sebbene si considerasse un socialista, credeva nella [[proprietà (diritto)|proprietà privata]] dei mezzi di produzione e riservava il suo socialismo per i problemi della distribuzione. In Francia nel [[1830]] e in Inghilterra nel [[1832]], le idee politiche liberali trionfarono, riducendo il fascino del movimento socialista.
* ''IMP Inc.''
* Captain Sturdy (''Back in Action!'')
* ''Trevor!''
* ''Commander Cork: Space Ranger''
* ''King Crab: Space Crustacean''
* ''Kenny and the Chimp''
* ''Major Flake''
* ''Bagboy!''
* ''Ferret and Parrot''
* ''Foe Paws''
* ''A Kitty Bobo Show''
* ''Utica Cartoon''
* ''Nikki''
* ''Thrillseeker''
* ''Swaroop''
* ''Jeffrey Cat''
* ''Maktar''
* ''Lucky Lydia''
* ''Uncle Gus''
* ''Fungus Among Us''
* ''Prickles the Cactus''
* ''Longhair and Doubledome''
* ''Colin Versus the World''
* ''Lost Cat'' e ''My Freaky Family''.
 
== Distribuzione ==
== Il marxismo e il movimento socialista ==
La serie fu trasmessa in Italia su [[Rai 2]] e [[Cartoon Network (Italia)|Cartoon Network]], mentre ''The Cartoon Cartoon Show'' è inedita, ma solo il cortometraggio ''Foe Paws'' è stato trasmesso.
In [[Germania]], il liberalismo subì una terribile sconfitta nella fallita [[Primavera dei popoli|rivoluzione del 1848]] e questo portò a una nuova corrente del pensiero socialista, articolata da [[Karl Rodbertus-Jagetzow]] e portata alla ribalta da [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]] con il "''[[Manifesto del Partito Comunista]]''" pubblicato nel [[1848]]. Marx ed Engels svilupparono un corpo di idee che essi chiamarono [[socialismo scientifico]] e che è più comunemente noto come [[Marxismo]]. Il Marxismo contiene sia una teoria della storia ([[materialismo storico]]) che una teoria della società.
 
Contrariamente ai socialisti utopici, Marx affrontò la questione del potere e formulò teorie riguardanti i modi pratici per conseguire e far funzionare un sistema socialista. Marx credeva che il capitalismo potesse essere rovesciato solo dalla rivoluzione, per essere seguito dalla fondazione della [[dittatura del proletariato]] (contrapposta alla "dittatura della borghesia", ovvero il capitalismo). Marx credeva che il proletariato fosse la sola classe con sia i mezzi che la determinazione per portare avanti la rivoluzione, diversamente dai [[socialismo utopistico|socialisti utopici]], che spesso idealizzavano la vita agreste e deplorano la crescita dell'industria moderna, Marx vedeva la crescita del capitalismo e di un proletariato urbano come una fase necessaria verso il socialismo.
 
Avendo sviluppato molte idee, i socialisti hanno cercato naturalmente di metterle in pratica. Gruppi politici socialisti si formarono già nei primi anni del [[1830]], ma in principio essi fallirono nel fare breccia tra i lavoratori, che erano più interessati a formare [[sindacato|sindacati]] e ottenere immediati guadagni economici entro il sistema capitalista. I gruppi socialisti tendevano anche a essere litigiosi e a soffrire frequenti scissioni. Solo pochi decenni dopo il socialismo iniziò ad avere il supporto delle masse, e si iniziarono a formare alcune alleanze tra socialisti e sindacati.
 
L'[[Associazione internazionale dei lavoratori]] (chiamata anche "Prima internazionale") venne fondata a [[Londra]] nel [[1864]], a una conferenza indirizzata da Marx. La maggior parte dei gruppi rappresentati a questo incontro erano di piccole dimensioni, ma a partire da quel momento crebbero rapidamente, soprattutto in Francia e in Germania. Allo scoppio della [[Guerra franco-prussiana]] del [[1871]], la classe lavoratrice di [[Parigi]] (o almeno una parte di essa) costituì la [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]], che per poche settimane fece intravedere una società socialista, prima di essere brutalmente soppressa quando il governo francese riacquistò il controllo. La sezione anti-autoritaria dell'Associazione internazionale dei lavoratori, guidata da [[Michail Bakunin]], fu espulsa dall'Associazione al [[Congresso dell'Aia (1872)|Congresso dell'Aia del 1872]], ed andò a formare la [[federazione Jura]].
 
I marxisti lasciarono l'Associazione internazionale dei lavoratori agli anarchici, e fondarono la [[Seconda Internazionale]] (l'Internazionale Socialista) a Parigi nel [[1889]], quando i partiti [[socialismo|socialisti]] erano ormai già attivi nelle nazioni europee e avevano iniziato a realizzare successi elettorali. In [[Francia]], in [[Spagna]] e in [[Italia]], l'[[anarco-sindacalismo]] rimase forte nel movimento socialista ([[Fernand Pelloutier]] e [[Georges Sorel]] ne furono famosi esponenti francesi).
 
Il socialismo francese fu colpito dalla repressione della Comune di Parigi da parte di [[Adolphe Thiers]] e del [[marchese di Galliffet]] nel [[1871]]. Questo lo indebolì per i venti anni del periodo "realista", durante il quale i [[monarchia|monarchici]] avevano governato la [[Terza Repubblica francese]] e durante la "Repubblica opportunista", quando la Francia era governata dai [[Repubblicanesimo|repubblicani]] moderati. [[Jules Guesde]] e [[Paul Lafargue]] (genero di Marx) crearono il [[Partito Operaio Francese]] (POF) nel [[1880]]. Tutti i partiti socialisti si unirono per la prima volta nel [[1902]] con l'eccezione del ''Parti socialiste français'' di [[Jean Jaurès]], che finalmente si fuse nel [[1905]], nella Sezione francese della Seconda Internazionale. D'altra parte, la parte anarco-sindacalista del movimento socialista rimase piuttosto forte in Francia, dove i [[sindacato|sindacati]] rimasero indipendenti dai partiti politici, a differenza della [[Regno Unito|Gran Bretagna]]. La partecipazione dell'indipendente socialista [[Alexandre Millerand]] al governo radicale [[Pierre Waldeck-Rousseau|Waldeck-Rousseau]], alla fine del secolo, creò un dibattito interno al movimento socialista francese, riguardante la "partecipazione socialista a un governo borghese". La questione fu estremamente controversa dato che il marchese di Galliffet, repressore della Comune, prese anch'egli parte a tale governo. Contro Jules Guesde, Jean Jaurès sostenne la partecipazione socialista. Il dibattito riecheggiò nella Seconda Internazionale.
 
== Il socialismo fino al 1917 ==
[[File:Jean-Jaurès01.jpg|thumb|upright=0.7|Jean Jaurès]]
Una delle prime modifiche ai principi di Marx fu fatta nel tardo [[XIX secolo]], quando molti teorici politici ruppero con la nozione marxista che la rivoluzione fosse l'unico modo per andare oltre il capitalismo e che il socialismo fosse incompatibile con la democrazia. Lo stesso Marx, nella sua vecchiaia, concesse che poteva essere possibile, in alcune nazioni, ottenere il socialismo senza ricorrere alla violenza. Dopo la morte di Marx, Engels si spinse oltre, dicendo che i giorni della classica "rivoluzione di piazza" potevano essere passati.
 
In [[Germania]], dove il [[Partito Socialdemocratico di Germania]] (SPD) alla fine dell'Ottocento si era trasformato nel partito socialista più grande e forte d'[[Europa]], la nuova generazione di leader, quali [[August Bebel]] ed [[Eduard Bernstein]], si spinse a sostenere che, una volta conseguita la piena democrazia, una transizione al socialismo con mezzi parlamentari era non solo possibile ma anche preferibile rispetto a un cambiamento rivoluzionario. Bernstein e i suoi sostenitori vennero perciò identificati come "revisionisti", poiché cercavano di rivedere i principi classici del Marxismo. Anche se i Marxisti ortodossi del partito, guidati da [[Karl Kautsky]], riuscirono a mantenere la teoria marxista della rivoluzione come dottrina ufficiale del partito, in pratica la SPD divenne sempre più riformista.
 
Anche in nazioni dove le idee revisioniste non erano accettate, i partiti socialisti si trovarono ben presto davanti a un dilemma che non riuscirono mai a risolvere soddisfacentemente. Se avessero perseguito una dottrina puramente rivoluzionaria ed evitato la partecipazione alla politica parlamentare e alle lotte quotidiane dei sindacati, sarebbero rimasti delle sette isolate. Ma se avessero partecipato pienamente in queste arene, sarebbero stati trascinati sempre più nel riformismo e avrebbero perso di vista i loro obbiettivi rivoluzionari. Così, la [[Sezione Francese dell'Internazionale Operaia]] (SFIO), fondata nel [[1905]], sotto [[Jean Jaurès]] e successivamente sotto [[Léon Blum]] aderì alle idee marxiste, ma divenne in pratica un partito riformista.
 
La più forte opposizione al revisionismo naturalmente venne dai socialisti di nazioni come l'[[Impero russo]], dove la democrazia parlamentare non esisteva e non sembrava possibile.
Essi continuarono a sostenere che la rivoluzione fosse la sola via al socialismo. Principale tra questi fu il russo [[Lenin|Vladimir Lenin]], la cui opera ''La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky'', inquadrò le idee di quelli che rigettavano le idee revisioniste. Nel [[1903]] ci fu una formale divisione nel partito socialdemocratico russo tra la fazione rivoluzionaria [[bolscevismo|bolscevica]] e quella riformista [[menscevismo|menscevica]], ma nella maggior parte dei partiti socialisti la questione non fu spinta fino a quei limiti.
 
Nel [[1914]] lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] portò a una crisi nel socialismo europeo. Contrariamente alle care convinzioni riguardanti la solidarietà internazionale del proletariato, le classi operaie dei vari belligeranti si affannarono ad andare in guerra l'una contro l'altra, e i partiti socialisti di Germania, Francia e Gran Bretagna vi vennero trascinati dentro, anche se alcuni capi, come [[Ramsay MacDonald]] nel Regno Unito e [[Karl Liebknecht]] in Germania, si opposero alla guerra fin dall'inizio. Lenin, in esilio in [[Svizzera]], incitò alla rivoluzione in tutte le nazioni belligeranti, come unico modo per porre fine alla guerra e conseguire il socialismo. Venne inizialmente ignorato, ma nel [[1917]] la stanchezza per la guerra portò a scissioni in diversi partiti socialisti, soprattutto tra i social-democratici tedeschi.
 
La [[rivoluzione russa]] del [[1917]] dimostrò le ragioni di [[Lenin]], nel senso che la rivoluzione risultò essere il solo modo per trarre la [[Russia]] fuori dalla guerra. "Sembrò" anche dargli ragione sulla questione della rivoluzione: la Russia fu sicuramente il solo Paese del mondo dove i socialisti avevano ottenuto il potere. Questo condusse le fazioni minoritarie nella maggior parte dei partiti socialisti mondiali a scindersi e a creare nuovi partiti in supporto del modello leninista: questi furono chiamati partiti [[comunismo|comunisti]], e nel [[1919]] Lenin li organizzò in una nuova Internazionale, l'[[Internazionale Comunista|Internazionale comunista]] o [[Internazionale Comunista|Comintern]].
 
In alcuni paesi, in particolare nel [[regno Unito]] e nei [[dominion]] britannici, si formarono i partiti [[partito Laburista (Regno Unito)|laburisti]]. Questi erano partiti formati e controllati dai sindacati, piuttosto che da attivisti socialisti, che fecero appello ai lavoratori per ottenere appoggio. Il [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] fu eletto per la prima volta alla [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]] nel [[1902]], ma non fu in grado di staccare la maggioranza delle classi lavoratrici dalla lealtà al [[Partito Liberale (Regno Unito)|Partito Liberale]] fino alla [[Prima guerra mondiale]]. In [[Australia]], invece, il [[Partito Laburista Australiano|Partito Laburista]] ottenne un rapido successo, formando il suo primo governo nazionale nel [[1904]]. Partiti laburisti furono anche creati in [[Sudafrica]] e [[Nuova Zelanda]] ma con minori successi.
 
== Socialismo e comunismo dal 1917 al 1939 ==
Gli effetti della [[Prima guerra mondiale]] produssero un insorgere di radicalismo in gran parte dell'Europa e persino negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Australia]] e l'iniziale successo della Rivoluzione Russa ispirò altri partiti rivoluzionari a tentare la stessa cosa. Nella situazione caotica del dopoguerra europeo, con i partiti socialisti divisi e discreditati, la rivoluzione comunista in Europa sembrò divenire possibile. Regimi comunisti presero il potere con [[Béla Kun]] in [[Ungheria]] e [[Kurt Eisner]] in [[Baviera]] e vi furono molti tentativi di rivoluzione a [[Berlino]], [[Vienna]] e anche nei centri industriali del [[Italia Settentrionale|Nord Italia]]. In uno di questi tentativi persero la vita i leader comunisti tedeschi [[Karl Liebknecht]] e [[Rosa Luxemburg]].
 
Negli anni 20, comunque, l'impeto delle forze rivoluzionarie si perse e in Europa i riformisti socialisti tornarono ad essere la forza dominante della scena politica in molti paesi. I socialdemocratici tedeschi detennero il potere per gran parte del decennio, il [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] formò il suo primo governo nel [[1924]] e i socialisti francesi divennero molto influenti. In questo periodo la divisione interna nella sinistra tra socialisti e comunisti divenne permanente. Nell'Unione Sovietica, [[Iosif Stalin|Josif Stalin]] salì al potere nel [[1929]] e portò avanti l'idea del "socialismo in una nazione". Se questo approccio fu un allontanamento da Marx o Lenin, o fu piuttosto un compromesso pratico dettato dai tempi, è oggetto di dibattito.
 
La spinta rivoluzionaria del dopoguerra provocò una violenta reazione da parte delle forze conservatrici. Un esempio fu la [[Paura rossa]] negli [[Stati Uniti d'America|USA]], che distrusse efficacemente il [[Partito Socialista degli Stati Uniti d'America]] di [[Eugene Victor Debs|Eugene V. Debs]]. Il socialismo americano non si riprese mai più da questo colpo. In Europa il [[fascismo]] emerse come un movimento. Il fascismo salì al potere in Italia nel [[1922]] con [[Benito Mussolini]] (un socialista), e forti movimenti di stampo dittatoriale si svilupparono in [[Spagna]] ([[Francisco Franco]]), in [[Portogallo]] ([[António de Oliveira Salazar]]), in [[Germania]] ([[Adolf Hitler]]), in [[Ungheria]] e in [[Romania]].
 
Nel frattempo il Partito Comunista Sovietico era indaffarato nella "costruzione del Socialismo" nell'URSS. Per la prima volta il socialismo non era semplicemente la visione di una società futura ma la descrizione di una società esistente. Il regime di Lenin portò tutti i mezzi di produzione (tranne quella agricola) sotto il controllo dello stato, e implementò un sistema di governo che si basava su dei consigli di lavoratori (in [[lingua russa|russo]], ''[[soviet]]''). Specialmente dopo la morte di Lenin, nel 1924, nel gruppo dirigente bolscevico ebbe luogo un duro scontro teorico e ideologico tra il Segretario generale del partito [[Iosif Stalin|Stalin]] e la frazione facente capo a [[Lev Trockij]], conclusosi con la vittoria degli staliniani.
 
Dopo il [[1929]], con l'opposizione di sinistra divenuta fuorilegge e con Trockij esiliato, Stalin portò l'Unione Sovietica ad uno "stato più alto di socialismo". L'agricoltura fu collettivizzata e i [[kulaki]], la classe dei contadini benestanti, furono liquidati in quanto classe. Il surplus ottenuto fu speso in un programma di industrializzazione spinta, diretta dal Partito Comunista tramite il [[piano quinquennale]]. Questo programma produsse subito risultati impressionanti, anche se con costi umani notevoli. {{citazione necessaria|Studi successivi condotti da economisti, mostrano che il ritmo dell'industrializzazione nell'URSS non era maggiore di quello ottenuto dal [[Giappone]] o dagli USA con il capitalismo, e che l'uso di risorse, materiali e umane, nell'Unione Sovietica era reso difettoso dai molti sprechi.}} Alcuni storici, tuttavia, enfatizzano il fatto che la politica di industrializzazione promossa da Stalin era rivolta soprattutto all'industria pesante e che ciò facilitò le azioni militari Sovietiche nella Seconda guerra Mondiale.
 
I conseguimenti sovietici negli anni 1930 sembrarono estremamente impressionanti dall'esterno e convinsero molte persone, non necessariamente comunisti o socialisti, delle virtù della pianificazione statale dell'economia nazionale. Questo ebbe grande impatto in paesi come [[Cina]], [[India]] o [[Egitto]], che tentarono di copiare alcuni aspetti del modello sovietico. Misero d'accordo anche larghi settori dell'[[intelligencija|intellighenzia]] occidentale su una posizione filo-sovietica, al punto che molti erano disposti a ignorare o scusare alcuni eventi, come la [[grandi purghe|grande purga]] del [[1936]]-[[1939|39]], in cui morirono milioni di persone.
 
La [[Grande depressione]], che cominciò nel [[1929]], sembrò essere, a socialisti e comunisti di tutto il mondo, la prova finale della bancarotta economica e politica del sistema capitalista. Tuttavia i socialisti non furono in grado di avvantaggiarsi di questo evento per vincere le elezioni o condurre una rivoluzione. I governi di sinistra in Gran Bretagna e in Australia furono disastrosi fallimenti e negli Stati Uniti il liberalismo di [[Franklin Delano Roosevelt|Franklin Roosevelt]] gli guadagnò un supporto di massa e fece perdere ai socialisti ogni chance di andare al potere. In Germania nel gennaio del [[1933]] fu il [[partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi|partito Nazista]] di [[Adolf Hitler]] ad andare al potere sfruttando gli effetti della Depressione.
 
Il regime di Hitler si sbarazzò rapidamente del Partito Comunista e di quello Socialdemocratico: questo fu il maggior disastro mai subito dal movimento socialista nel mondo. Questo evento costrinse Stalin a un deciso cambiamento di strategia e a partire dal [[1934]] il Comintern inizio a premere per un "fronte unito contro il fascismo". I partiti socialisti furono inizialmente sospettosi, data l'aspra ostilità degli anni 1920, ma alla fine efficaci Fronti Popolari vennero formati in Francia e Spagna. L'elezione di un Fronte Popolare al governo in Spagna nel [[1936]] portò a una rivolta dei militari fascisti e alla seguente [[Guerra civile spagnola|Guerra Civile Spagnola]]. La crisi spagnola condusse al collasso anche il Fronte Popolare al governo in Francia con [[Léon Blum]]. Alla fine i Fronti Popolari non furono in grado di prevenire la diffusione del fascismo o i piani aggressivi delle potenze fasciste.
 
[[File:Leon trotsky.jpg|thumb|left|Lev Trockij]]
Quando Stalin consolidò il suo potere nell'Unione Sovietica alla fine degli anni 1920, il suo rivale principale, [[Lev Trockij]], fu forzato all'esilio in [[Messico]]. Lì si mantenne attivo nell'organizzare internazionalmente l'opposizione di sinistra, che lavorava all'interno del Comintern per guadagnarsi nuovi membri. Molti leader dei partiti comunisti si schierarono con Trockij, ritrovandosi espulsi dai partiti Stalinisti e perseguitati sia da agenti della GPU, sia delle polizia politica di vari stati come Gran Bretagna, Francia, USA e Cina. I partiti Trozkijsti ebbero una grande influenza in [[Sri Lanka]] e [[Bolivia]].
 
Nel [[1938]], Trockij e i suoi seguaci fondarono una nuova organizzazione internazionale di dissidenti comunisti, la [[Quarta Internazionale]]. Nel [[1940]], Trockij fu assassinato su ordine da un agente sovietico. In opere come "Risultati e prospettive" e "Rivoluzione permanente", Trockij sviluppa la teoria di una [[Rivoluzione permanente|rivoluzione ininterrotta]]. Egli inoltre analizza la Russia come uno stato operaio burocraticamente degenerato nella sua opera "La rivoluzione tradita", dove predisse che se la rivoluzione politica della classe operaia non avesse rovesciato lo Stalinismo, la burocrazia Stalinista avrebbe fatto risorgere il capitalismo.
 
== Socialdemocrazia (1945 - 1970) ==
Come risultato del fallimento dei Fronti Popolari e dell'incapacità di Regno Unito e Francia a creare un'alleanza difensiva contro Hitler, Stalin ancora una volta cambiò la sua politica nell'agosto del [[1939]] e firmò un patto di non aggressione, il [[Patto Molotov-Ribbentrop]], con la [[Germania nazista]]. Poco dopo scoppiò la [[seconda guerra mondiale]], e in due anni Hitler occupò gran parte dell'Europa, e nel [[1942]] sia la democrazia che la socialdemocrazia raggiunsero il loro punto più basso. I soli partiti socialisti di qualche rilievo a poter operare liberamente erano quelli di [[Regno Unito|Gran Bretagna]], [[Svezia]], [[Svizzera]], [[Canada]], [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]]. Ma l'entrata dell'Unione Sovietica nella guerra nel [[1941]] segnò il punto di svolta contro il fascismo, e mentre le armate tedesche si ritiravano, un'altra grande ondata di sentimenti di sinistra si diffuse. I movimenti della resistenza contro l'occupazione tedesca erano principalmente spinti dai socialisti e dai comunisti, e dalla fine della guerra i partiti della sinistra erano estremamente consolidati.
 
La più grande vittoria nel dopoguerra dei partiti socialisti democratici fu quella del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista britannico]] guidato da [[Clement Attlee]] nel giugno [[1945]]. I partiti socialisti (e talvolta anche [[Iosif Stalin|Stalinisti]]) dominarono anche i governi del dopoguerra in [[Francia]], [[Italia]], [[Cecoslovacchia]], [[Belgio]], [[Norvegia]] e altri paesi europei. Il [[Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia|Partito Socialdemocratico]] fu al potere in [[Svezia]] fin dal [[1932]], e partiti laburisti raggiunsero il potere anche in [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]]. In [[Germania]], d'altro canto, i socialdemocratici riemersero dalla guerra molto ridimensionati, e furono sconfitti nelle prime elezioni democratiche tedesche del [[1949]]. Il fronte unito tra partiti democratici e stalinisti che era stato instaurato nei movimenti di resistenza durante la guerra continuò negli anni immediatamente successivi. I partiti socialisti democratici in Europa orientale, tuttavia, furono distrutti quando Stalin impose i cosiddetti regimi "Comunisti" in questi Paesi.
 
La Seconda Internazionale, che aveva base ad [[Amsterdam]], cessò di operare durante la guerra. Fu rifondata come [[Internazionale Socialista|Internazionale socialista]] al congresso di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] nel [[1951]]. Dal momento che Stalin aveva sciolto il [[Internazionale Comunista|Comintern]] nel [[1943]], come parte di un accordo con le potenze imperialiste, questa fu la sola effettiva organizzazione internazionale socialista. La Dichiarazione di Francoforte prese posizione sia contro il capitalismo che contro il comunismo:
 
{{citazione|Il socialismo aspira a liberare le persone dalla dipendenza da una minoranza che possiede o controlla i mezzi di produzione. Aspira a portare il potere economico nelle mani del popolo nella sua totalità, e a creare una comunità dove uomini liberi lavorano insieme alla pari... Il socialismo è divenuto una forza maggiore negli affari mondiali. È passato dalla propaganda alla pratica. In alcuni paesi le fondazioni di una società socialista sono già state gettate. Qui le malvagità del capitalismo stanno scomparendo...
 
Dal momento della Rivoluzione bolscevica in Russia, il comunismo ha rotto i legami con il Movimento Internazionale dei Lavoratori ed ha fatto tornare indietro la realizzazione del socialismo in molti paesi per decenni. Il comunismo reclama falsamente un posto nella tradizione socialista. Infatti ha distorto tale tradizione oltre ogni riconoscimento. Ha elevato una rigida teologia che è incompatibile con lo spirito critico del Marxismo... Ovunque abbia preso il potere ha distrutto la libertà o la possibilità di raggiungerla...}}
Certamente, questa affermazione cercava di mascherare l'ascesa dello Stalinismo e la sconfitta di Trotsky nei primi anni dell'Unione Sovietica. Sarebbe stato come se [[John Adams]] si fosse proclamato imperatore all'indomani della [[Guerra d'indipendenza americana|Rivoluzione Americana]], e pertanto le rivoluzioni democratiche venivano pronunciate come "distruggere la libertà". Mentre cercavano di coprire i crimini dello Stalinismo, questi socialisti necessitavano di nascondere la propria storia di supporto alla [[Prima guerra mondiale]], l'assassinio dei leader marxisti come [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Leibnecht]], e la loro stessa alleanza con Stalin.
 
A dispetto di questo linguaggio duplicemente ottimistico, i partiti socialdemocratici durante i 20 anni successivi alla [[Seconda guerra mondiale]] si trovarono sotto assedio da due direzioni. Molti socialisti si aspettavano la ripetizione del copione degli anni Venti, con un'instabilità finanziaria che portasse ad una nuova depressione. Al contrario il mondo capitalista, ora guidato dagli USA, attraversò un boom prolungato che, anche se non equamente, produsse una scarsa disoccupazione ed un miglioramento delle condizioni di vita in [[Europa]] e [[America del Nord|Nord America]]. I partiti socialisti trovarono sempre più difficile mantenere la visione secondo cui il capitalismo portava inevitabilmente disoccupazione, povertà e miseria per i lavoratori. Alcuni partiti reagirono a tali cambiamenti proponendo un riassetto in senso revisionista dell'ideologia socialista.
 
Allo stesso tempo, l'alleanza stretta durante la guerra tra [[Unione Sovietica]] e mondo occidentale si ruppe a partire dal [[1946]], e le relazioni tra partiti comunisti e partiti socialdemocratici si ruppero in parallelo. Una volta che i governi capitalisti furono stabilizzati, anche con l'aiuto comunista, come da accordi tra Stalin, Roosevelt e Churchill, i partiti di ispirazione comunista furono espulsi o si ritirarono dai governi postbellici di [[Francia]], [[Italia]] e [[Belgio]], mentre in [[Grecia]] scoppiava una guerra civile. L'imposizione di regimi Stalinisti in [[Polonia]], [[Ungheria]] e [[Cecoslovacchia]] non solo distrusse i partiti socialisti locali, ma produsse anche una reazione contro il socialismo in generale. I governi laburisti in [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]] furono sconfitti nel [[1949]], e così i laburisti britannici nel [[1951]]. Con l'inasprirsi della [[Guerra fredda|Guerra Fredda]], i governi conservatori in Gran Bretagna, Germania e Italia si trincerarono maggiormente. Solo nei paesi scandinavi e per certi versi in Francia, i partiti socialisti mantennero le loro posizioni. ma nel [[1958]] [[Charles de Gaulle]] prese il potere in Francia e i [[sezione Francese dell'Internazionale Operaia|socialisti francesi]] (SFIO) si trovarono all'opposizione.
 
Negli anni 1960 e 1970 nuove forze sociali iniziarono a modificare il panorama politico del mondo occidentale. Il lungo boom del dopoguerra e la rapida espansione dell'istruzione superiore produssero, così come i crescenti standard di vita della classe operaia industriale, una classe impiegatizia istruita nelle università, che iniziò a spezzare l'antica polarità socialisti/conservatori della politica europea. Questa nuova classe di [[colletto bianco|colletti bianchi]] era meno interessata alle tradizionali politiche socialiste, quali la proprietà statale, e più interessata a una maggior libertà personale e a politiche sociali liberali. Un altro fattore in questo cambiamento fu l'aumento della percentuale di donne nella forza lavoro, che cambiò sia la composizione che la prospettiva politica della classe lavoratrice. Alcuni partiti socialisti reagirono a questi cambiamenti con maggior flessibilità e successo rispetto ad altri, ma alla fine tutti furono costretti a farlo.
 
Un'altra manifestazione di questo panorama sociale in movimento fu la crescita dello scontento di massa, compreso il movimento studentesco radicale, sia negli Stati Uniti - dove venne spinto principalmente dall'opposizione alla [[Guerra del Vietnam]], sia in Europa. Questa fu la prima insorgenza di sinistra negli USA dagli anni 1930, ma ne li ne in Europa i tradizionali partiti della sinistra guidarono il movimento. Sorse invece un insieme di gruppi [[Trotskismo|Trotskisti]], [[Maoismo|Maoisti]] e [[anarchia|anarchici]]. Essi raggiunsero l'apice della loro influenza nel [[1968]], quando scontri che quasi equivalevano ad una insurrezione scoppiarono a [[Parigi]], e ci furono gravi disordini a [[Chicago]], [[Berlino]] e in altre città. Nel breve termine questi movimenti provocarono una reazione conservatrice, visibile nella vittoria di De Gaulle alle elezioni del [[1968]] e nell'elezione di [[Richard Nixon]] negli Stati Uniti. Ma negli anni 1970, mentre i gruppi di estrema sinistra continuavano a crescere, i partiti socialisti e comunisti cercarono nuovamente di incanalare la rabbia della gente dentro confini sicuri, come avevano fatto nel 1945.
 
I laburisti britannici erano già tornati al governo con [[Harold Wilson]] nel [[1964]], e nel [[1969]] i social-democratici tedeschi salirono al potere per la prima volta dagli anni 1920 grazie a [[Willy Brandt]]. In Francia [[François Mitterrand]] seppellì le spoglie della vecchia SFIO, e fondò un nuovo [[Partito Socialista (Francia)|Partito Socialista]] nel [[1971]], anche se gli sarebbe occorso un decennio per portarlo al potere. Governi laburisti vennero eletti sia in Australia che in Nuova Zelanda nel [[1972]], e i socialisti austriaci di [[Bruno Kreisky]] formarono il loro primo governo del dopoguerra nel [[1970]]. Il governo laburista britannico portò avanti alcune nazionalizzazioni, ma in generale questi governi social-democratici si limitarono a misure di riforma sociale liberali e di redistribuzione della ricchezza attraverso il ''welfare''<ref>L'[[Italia]] si segnala per arrivare «in ritardo certo rispetto ad altre nazioni europee dove l’età dell’oro è già in pieno sviluppo grazie proprio all’applicazione delle ricette liberalsocialiste che [[Schumpeter]] aveva definito nel 1949 di “capitalismo laburista”»: [[Simona Colarizi]], ''Il laboratorio dell’innovazione'', [https://www.mondoperaio.net/wp-content/uploads/2018/12/mondoperaio-12-2018-5-1.pdf Mondoperaio, n. 12/2018, p. 8].</ref> e le politiche di tassazione. La loro inclinazione pro-capitalista, il loro nazionalismo e la loro dedizione al mantenimento dell'ordine post-bellico impedirono loro di fare qualsiasi significativo cambiamento all'economia.
 
== L'Unione Sovietica e l'Europa orientale dal 1945 al 1985 ==
Il 3 maggio del [[1946]], parlando al Westminster College di [[Fulton (Missouri)]], l'ex [[primo ministro]] britannico [[Winston Churchill]] avvertì che, "Da [[Stettino]] nel [[Mar Baltico|Baltico]] a [[Trieste]] nell'[[Mare Adriatico|Adriatico]], una [[cortina di ferro]] è scesa attraverso il continente."
 
Il Presidente [[Harry Truman|Harry S. Truman]] era tra il pubblico.
 
Nei mesi che seguirono, Josef Stalin continuò a consolidare una sfera di influenza Sovietica nell'Europa Orientale. Per esempio, la Bulgaria ricevette il suo nuovo premier comunista, [[Georgi Dimitrov]], nel Novembre del 1946—egli fece ritorno in Bulgaria dopo una lunga permanenza a [[Mosca (Russia)|Mosca]] per prendere il comando. Un governo comunista controllato da [[Bolesław Bierut]] fu stabilito in [[Polonia]] già nel [[1945]], e nel [[1947]], anche [[Ungheria]] e [[Romania]] finirono sotto un governo comunista. L'ultimo governo capitalista del blocco orientale, la [[Cecoslovacchia]], cadde a seguito di un golpe comunista nel [[1948]], e nel [[1949]] i Sovietici tramutarono la loro zona d'occupazione in Germania nella [[Repubblica Democratica Tedesca]], sotto il controllo di [[Walter Ulbricht]].
 
Per coordinare il nuovo campo socialista, i Sovietici costituirono un numero di organizzazioni internazionali, prima il [[Cominform]] per coordinare le politiche dei diversi partiti comunisti, in seguito il [[Consiglio di mutua assistenza economica|Consiglio Per la Mutua Assistenza Economica]] (COMECON), nel [[1948]], per controllare la pianificazione economica, e infine (in risposta all'entrata della [[Germania|Repubblica Federale Tedesca]] nella [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]]) il [[Patto di Varsavia]] nel [[1955]], che servì come alleanza militare contro l'occidente.
 
Ma un crepa all'interno di questa sfera d'influenza emerse dopo il [[1948]], quando il [[Josip Broz Tito|Maresciallo Tito]] divenne il presidente della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]]. Il disaccordo iniziale fu sul livello di indipendenza rivendicata da Tito come unico capo di Stato comunista Est-europeo a capo di una forte maggioranza interna. In seguito la spaccatura si allargò quando il governo di Tito diede il via a un sistema di consigli operai decentrati, per la divisione dei profitti, in effetti un socialismo autogovernato in qualche modo orientato al mercato, che Stalin considerava pericolosamente [[revisionismo|revisionista]].
 
Stalin morì il 5 marzo [[1953]], presumibilmente per un'emorragia cerebrale soffrendo brevemente dopo una cena con alcuni ufficiali anziani, sebbene alcuni sostengano che sia stato assassinato.
 
Sulla scia della morte di [[Iosif Stalin|Stalin]], molti leader dovevano dividere il potere ai vertici dello Stato Sovietico e del [[Partito comunista|Partito Comunista]]. [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Nikita Chruščëv]] divenne primo segretario del Partito, [[Georgij Maksimilianovič Malenkov|Georgij Malenkov]] primo ministro, e [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Vjačeslav Molotov]] divenne nuovamente ministro degli esteri. Il potente capo della polizia segreta ([[Ministero degli affari interni dell'Unione Sovietica|MVD]]) [[Lavrentij Pavlovič Berija|Lavrentij Berija]], fu spodestato dal potere e ucciso. Dalla lotta al potere che seguì Chruščëv emerse trionfante. Nel 1956, al 20º Congresso del Partito, egli denunciò il "[[culto della personalità]]" che circondò Stalin. Durante la campagna di destalinizzazione che seguì, tutti gli edifici e le città che vennero chiamate in suo onore vennero rinominate, dipinti e statue vennero distrutti. Chruščëv iniziò a lavorare sul culto di lui stesso demolendo i rivali—assegnando a Molotov, per esempio, il comodo lavoro di ambasciatore di [[Mongolia]].
 
Sebbene per alcuni aspetti Chruščëv fosse un riformatore e permise l'emergere di una certa quantità di dissidenti nel partito, non fece nulla per rimuovere {{citazione necessaria|il grave freno sulla produttività che avevano imposto sia l'isolazionismo economico, sia lo sbilanciamento burocratico}}. Le misure di soppressione degli oppositori dello [[stato di polizia]] non cambiarono, specialmente nel ricercare i trotskyisti. Il suo dominio coincise con alcuni notevoli successi tecnologici, come il lancio dello [[Sputnik 1]], il primo satellite artificiale, nell'ottobre del 1957.
 
Inoltre, il suo impegno a rinnovare fu esplicitato con il brutale uso delle forze militari sulla popolazione civile ungherese durante la [[Rivoluzione ungherese del 1956]].
 
Ma il suo periodo come protagonista politico fu breve. I raccolti dell'anno 1963 furono particolarmente scarsi, e la Russia dovette importare molto grano dall'occidente. Inoltre, alcuni colleghi di Chruščëv del [[Praesidium|Presidium]] pensavano che l'installazione dei [[crisi dei missili di Cuba|missili a Cuba]], che aveva quasi portato ad una [[guerra nucleare]], era dovuta agli schemi mentali di uno squilibrato ed era stata un imbarazzo nazionale. Nel settembre/ottobre del 1964, Chruščëv venne rimosso dal potere.
 
Il modello di 11 anna prima si ripeté, dopo che un autocrate era stato rovesciato l'Unione Sovietica visse un breve periodo di divisione collettiva del potere, seguita dall'emergere di un nuovo autocrate. La nuova "squadra" includeva il Premier [[Aleksej Nikolaevič Kosygin|Kosygin]], il segretario del Partito [[Leonid Il'ič Brežnev|Leonid Brežnev]], e il capo del comitato [[Nikolaj Viktorovič Podgornyj|Nikolaj Podgornyj]]. Questa volta fu Brežnev che divenne la figura dominante nel giro di due anni.
 
Alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]], gli abitanti di alcuni stati del blocco sovietico divennero scontenti della vita e del costo economico del sistema sovietico, specialmente la [[Cecoslovacchia]].
 
Come risultato del crescente malcontento, il Partito Comunista cominciò a temere una controrivoluzione. Così vennero avviate delle riforme nel tentativo di salvare il regime, ma alla fine si affidarono all'aiuto degli stalinisti in Russia. Nel gennaio del [[1968]], [[Alexander Dubček]] divenne segretario del Partito Comunista cecoslovacco. Egli iniziò ciò che è conosciuto con il nome di [[Primavera di Praga]], mettendo fine alla [[censura]] della [[notizia|stampa]] e decentralizzando le decisioni sulla produzione, così che queste dovessero essere prese dai lavoratori e dai funzionari delle fabbriche e non dai pianificatori centrali. Inoltre fu concesso agli abitanti di poter viaggiare all'estero.
 
Brežnev reagì annunciando e attuando ciò che venne appropriatamente chiamata [[dottrina Brežnev]].
 
<blockquote> Quando le forze che sono ostili al socialismo cercano di volgere lo sviluppo di paesi socialisti verso il capitalismo, la soppressione di queste forze contro-rivoluzionarie diventa non solo un problema per il paese in questione, ma un problema comune che riguarda tutti i paesi socialisti.</blockquote>
 
Nell'agosto [[1968]], conformemente a quanto aveva annunciato, le truppe sovietiche occuparono la [[Cecoslovacchia]]. L'anno seguente, i sovietici risposero ad una campagna di disobbedienza passiva da parte della popolazione ceca, rimpiazzando Dubček come segretario. Il nuovo segretario, [[Gustáv Husák]], si dimostrò più rispettoso delle leggi. Egli diresse una "pulizia" del Partito Comunista cecoslovacco e introdusse una nuova Costituzione. Husák divenne presidente nel 1975 e rimase la figura dominante di questo paese fino al 1987.
 
Intanto, gli inizi degli anni 1970 videro un rallentamento della [[Controllo degli armamenti|corsa agli armamenti]] tra gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e l'Unione Sovietica, un rallentamento noto come "[[distensione (politica)|distensione]]". Brežnev lavorò con il presidente statunitense [[Richard Nixon]] per negoziare ed attuare il [[Trattato sulla Limitazione Strategica delle Armi]] del 1972. Brežnev ottenne anche alcune vittorie diplomatiche con il mondo [[movimento dei paesi non allineati|non-allineato]], come il patto di amicizia con l'[[India]] nel 1971, e la stretta relazione con alcuni paesi Arabi dopo il sostegno materiale sovietico nella [[Guerra del Kippur|Guerra dello Yom Kippur]] del 1973.
 
Alla fine degli anni 1970, l'apparato politico del [[Cremlino]] sembrava impantanato, in parte a causa dell'età avanzata della sua leadership. Gli anni 1980 videro gli ultimi membri di questa "gerontocrazia" prendere il comando e poi morire. Brežnev morì nel 1982, poi [[Jurij Vladimirovič Andropov|Jurij Andropov]] nel 1984, e [[Konstantin Ustinovič Černenko|Konstantin Černenko]] nel 1985. La breve carica di Andropov come Segretario Generale dimostrò che egli poteva avere dei progetti riformisti, e sebbene Černenko li accantonò, Andropov istruì un gruppo di potenziali successori riformisti, uno dei quali fu [[Michail Gorbačëv]].
 
Fu sempre durante la carica di Andropov che il dominio dei vicini comunisti in [[Polonia]], entrò in lotta con [[Solidarność]] (Solidarietà), un sindacato guidato da [[Lech Wałęsa]].
 
Il sindacato fu una seria minaccia per il governo tanto che il 13 dicembre [[1981]] [[Wojciech Jaruzelski]] dichiarò la legge marziale, sospese il sindacato, e imprigionò la maggior parte dei suoi dirigenti. La legge marziale rimase in vigore fino al luglio del 1983.
 
== Ultimi anni dell'Unione sovietica 1985-1991 ==
[[Michail Gorbačëv]], che prese il controllo nel 1985, era il primo segretario del partito comunista sovietico ad essere nato dopo la [[Rivoluzione russa (1917)|rivoluzione d'ottobre]]. Egli è ricordato per tre iniziative: ''[[glasnost']]'', ''[[perestrojka]]'' e "[[dottrina Sinatra]]".
 
La '''''Glasnost'''''', o "trasparenza", era la parola che Gorbačëv utilizzò per consentire i dibattiti pubblici nell'Unione Sovietica ad un livello senza precedenti.
 
La '''''Perestrojka''''' era la sua parola per riformare il mercato socialista, riconoscendo l'effetto stagnante della pianificazione statale.
 
La dottrina "[[Frank Sinatra]]" era il rovesciamento della dottrina Brežnev. Sinatra cantava "My Way", e la dottrina era a lui dedicata nel senso che ogni paese che era all'interno del [[Patto di Varsavia]] poteva trovare la sua "strada" per governarsi.
 
Inoltre, nel [[1989]], Gorbačëv ritirò le truppe sovietiche dall'[[Afghanistan]], dieci anni dopo che Brežnev le aveva inviate.
 
Nell'agosto del 1991, i comunisti anti-riformisti sia del partito che dell'esercito erano abbastanza disperati da tentare un colpo di Stato. I dirigenti del golpe si facevano chiamare il Comitato sullo Stato d'Emergenza. Dichiararono, inoltre, che Gorbačëv era stato rimosso dalla sua carica di presidente a causa di una malattia.
 
Sebbene il [[Colpo di Stato|golpe]] fallì rapidamente e Gorbachev fece ritorno a Mosca, fu [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Yeltsin]] che giocò un ruolo di primo piano nella guerriglia di strada contro il Comitato, e l'incidente sottolineò uno spostamento del potere da Gorbačëv a [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]]. Alla fine dell'anno El'cin era a capo della Russia e l'Unione Sovietica cessò di esistere.
 
== Il socialismo in Cina dal 1945 al 1965 ==
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], i comunisti cinesi sotto la guida di [[Mao Zedong]] ed il governo nazionalista di [[Chiang Kai-shek]] osservarono una difficile tregua per combattere il nemico comune, l'occupazione giapponese.
 
Dopo la resa giapponese, la guerra civile tornò immediatamente alla ribalta. Un'altra tregua, negoziata dal generale statunitense [[George Marshall|George C. Marshall]] all'inizio del 1946, venne violata dopo soli tre mesi.
 
Mentre in Cina infuriava la guerra, due governi post-occupazione si stabilirono nella vicina [[Corea]]. Nel [[1948]], [[Syngman Rhee]] fu proclamato presidente della [[Corea del Sud|Repubblica di Corea]], a [[Seul]], mentre i comunisti del Nord annunciarono che l'unica vera Corea era (ed è) la [[Corea del Nord|Repubblica Democratica Popolare di Corea]].
 
Nel gennaio [[1949]], l'esercito della Cina nazionalista venne duramente sconfitto dai comunisti a [[Tientsin]]. In primavera, Chiang Kai-shek, che stava perdendo intere divisioni per diserzioni a favore dei comunisti, iniziò il ritiro delle forze restanti a Formosa ([[Taiwan]]). Ad agosto, gli aiuti statunitensi ai nazionalisti terminarono. A ottobre, Mao Zedong prese la carica di Presidente del Consiglio Centrale Amministrativo del Popolo della [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]] a [[Pechino]]. [[Zhou Enlai]] fu nominato Primo Ministro e Ministro degli Esteri del nuovo Stato.
 
Il 25 giugno 1950, le forze della [[Corea del Nord]] invasero il Sud. Nonostante Mao fosse apparentemente poco entusiasta circa la guerra, le truppe cinesi vi avrebbero partecipato da novembre.
 
Nel frattempo, il [[Tibet]] aveva rifiutato di entrare nella Repubblica Popolare e le forze dei comunisti cinesi l'avevano invaso in ottobre.
 
Dopo questo afflato di espansione, il governo comunista cinese si concentrò sul consolidamento del suo potere interno. Negli anni Cinquanta, si diede avvio alla redistribuzione della terra e si tentò una [[industrializzazione]] forzata, con l'assistenza tecnica dell'[[Unione Sovietica]]. Dalla metà degli anni '50, dopo un [[armistizio]] in Corea e la resa dell'esercito francese in [[Indocina]], i confini cinesi erano sicuri. Il potere interno di Mao era anche assicurato dall'imprigionamento di quelli che chiamava ''oppositori di sinistra''.
 
Alla fine degli anni Cinquanta, Mao divenne insofferente allo status quo. Da un lato, vedeva l'Unione Sovietica tentare una "pacifica coesistenza" con le potenze imperialiste occidentali, e pensava che la Cina avrebbe potuto essere il centro di una rivoluzione globale solo rompendo i rapporti con [[Mosca (Russia)|Mosca]]. D'altra parte, non era soddisfatto dei risultati economici conseguiti fino a quel momento dalla rivoluzione e credeva che il Paese dovesse entrare in un programma di rapida industrializzazione pianificata, noto come il ''[[grande balzo in avanti]]''.
 
La pianificazione economica del periodo del Grande Balzo si incentrò sull'[[acciaio]], considerato emblematico dell'industria. Il governo dispose di costruire piccole fornaci da cortile costruite in comune, nella speranza che la mobilitazione dell'intera popolazione avrebbe compensato l'assenza delle usuali economie di scala. Durante questo periodo, Mao lasciò il ruolo di capo di Stato in favore di [[Liu Shaoqi]], ma rimase presidente del Partito Comunista.
 
L'affrettato programma di industrializzazione fu un disastro. Esso distrasse lavoro e risorse dall'[[agricoltura]] a favore di un lavoro a domicilio marginalmente produttivo, contribuendo così ad anni di carestia. Provocò inoltre una perdita di influenza di Mao sul PC e l'apparato di governo. Modernizzatori come [[Liu Shaoqi]] e [[Deng Xiaoping]] cercarono di relegarlo allo stato di fantoccio.
 
Mao non era pronto per quel ruolo. Nei primi anni 1960 radunò attorno a se la cosiddetta "Mafia di Shanghai", composta dalla sua quarta moglie, [[Jiang Qing]] e da [[Lin Biao]], [[Chen Boda]] e [[Yao Wenyuan]].
 
== Il socialismo in Cina dalla rivoluzione culturale ==
Nel 1965, Wenyuan scrisse un attacco non troppo velato contro il vice sindaco di [[Pechino]], Wu Han. Nei sei mesi che seguirono, sulla scorta della purezza ideologica, Mao ed i suoi sostenitori eliminarono molte figure pubbliche, tra cui anche Liu Shao-chi. Dalla metà del 1966, Mao aveva iniziato quella che è nota come la [[Grande rivoluzione culturale|Rivoluzione Culturale]], una massiccia azione, supportata anche dall'uso della forza, contro lo stesso apparato del partito comunista sulla scorta di una nuova concezione di Comunismo.
 
Il caos continuò in tutta la Cina per tre anni, in particolare in conseguenza alle agitazioni delle [[Guardie rosse (Rivoluzione culturale)|Guardie Rosse]] fino al IX Congresso del Partito Comunista Cinese nel 1969, quando [[Lin Biao]] emerse come figura militare primaria, e presumibile erede di Mao alla guida del partito. Nei mesi che seguirono, Lin Biao ripristinò l'ordine all'interno, mentre gli sforzi diplomatici di [[Zhou Enlai]] raffreddarono le tensioni di confine con l'[[Unione Sovietica]]. Lin Biao morì in circostanze misteriose nel 1971.
 
Gli ultimi anni di Mao videro una notevole distensione nei rapporti della [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]] con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]; tale periodo è ricordato come quello della "diplomazia del ping-pong".
 
Mao morì nel 1976, e quasi subito i suoi eredi ideologici, la [[Banda dei Quattro|Banda dei quattro]] perse il potere a seguito dello scontro con figure più pragmatiche come ad esempio [[Deng Xiaoping]]. Il termine "pragmatico" viene spesso usato dai media nei resoconti di queste lotte tra fazioni, ma non deve essere confuso con la filosofia del [[pragmatismo]] vera e propria.
 
Deng lanciò la "Primavera di Pechino", permettendo l'aperta critica degli eccessi e delle sofferenze che si ebbero durante il periodo della rivoluzione culturale. Egli eliminò inoltre il sistema con il quale il regime comunista aveva limitato le opportunità di impiego disponibili alle persone che erano associate alla classe terriera prerivoluzionaria.
 
Anche se l'unico titolo ufficiale di Deng nei primi anni 1980 era quello di presidente della commissione militare centrale del PC, era diffusamente considerato come la figura centrale della politica nazionale. In quel periodo, [[Zhao Ziyang]] divenne premier e [[Hu Yaobang]] divenne capo del partito.
 
Verso la fine del decennio, la morte di Hu Yaobang innescò una dimostrazione di massa di studenti in lutto in [[Piazza Tienanmen|Piazza Tiananmen]], a Pechino. Questa si trasformò rapidamente in una richiesta di maggior ricettività e liberalizzazione, e la dimostrazione venne catturata dalle telecamere e trasmessa in tutto il mondo. Il 30 maggio [[1989]] gli studenti eressero la statua della "Dea della [[Democrazia]]", che somigliava alla [[Statua della Libertà]] del porto di New York.
 
Il 6 giugno [[1989]], su ordine di Deng Xiaoping, truppe e carri armati dell'Esercito Popolare di Liberazione posero fine alla pacifica protesta. Migliaia di persone persero la vita nel massacro che ne seguì.
 
Per l'inizio del XXI secolo, comunque, la leadership cinese si era imbarcata in un programma di riforme basate sul mercato, che era molto più radicale di quello portato avanti dal leader sovietico Gorbaciov alla fine degli anni 1980.
 
== La "nuova sinistra" e la vecchia nel mondo accademico ==
=== La radicalizzazione della psicoanalisi ===
{{vedi anche|Freudo-marxismo}}
 
Il 31 maggio 1960 [[Norman O. Brown]] tenne una lezione alla [[Columbia University]] sul tema: "[[Apocalisse]]: Il luogo misterioso nella vita della mente." Egli disse che la mente, intesa come razionalità, era "giunta alla fine del guinzaglio" (espressione che adattò da una di [[H. G. Wells]]), e che l'unica via d'uscita era anche quella che portava verso il fondo, nella follia e nella sua esoterica saggezza. Questo fu un momento cardine dell'infusione del Freudianismo nel pensiero di sinistra, per via dell'identificazione dell'oppressione politica con la soppressione psicologica.
 
Nel [[1955]], [[Herbert Marcuse]] scrisse [[Eros e civiltà]], che cercava esplicitamente di fondere marxismo e [[freudianismo]], così che la razionalità borghese fosse in errore non solo circa la origine borghese, ma anche circa la razionalità stessa. Marcuse, comunque, divenne popolare con la pubblicazione nel [[1964]] di [[Herbert Marcuse#L.27uomo a una dimensione|L'uomo a una dimensione]], che riprendeva in maniera più accessibile lo stesso concetto.
 
=== Strutturalismo ===
Lo [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]], nel senso del termine reso popolare da [[Claude Lévi-Strauss]], si riferisce delle scienze sociali che ricerca una rete di relazioni che rimandano a caratteristiche basilari della mente umana. Inoltre, gli strutturalisti guardavano alla mente come se generalmente lavorasse per categorie binarie. Una delle opere di Lévi-Strauss è: [[Le strutture elementari della parentela]] ([[1949]]). Come suggerisce il titolo, questa scuola di pensiero ha le sue origini nell'[[antropologia]]. Essa ebbe due grandi effetti sulla sinistra politica a partire dagli anni 1960. In primo luogo lo strutturalismo si schierò dalla parte della natura nell'antico dibattito natura/allevamento. Molti pensatori di sinistra avevano da tempo pensato alle norme sociali come elastiche, risultanti dall'"allevamento" o [[socializzazione (politica)|socializzazione]] da parte delle forze in essere, e soggette al cambiamento quando queste forze cambiano. Ma lo strutturalismo è quanto meno in tensione con tali premesse.
 
In secondo luogo lo strutturalismo, nel suo impatto sulla critica letteraria, aiutò a far sorgere la decostruzione. Le premesse strutturaliste portarono alla lettura ravvicinata dei testi canonici, nel tentativo di mostrare che le opposizioni binarie da esse favorite erano presenti anche, o specialmente, in modi inaspettati che gli autori probabilmente non comprendevano.
 
=== Decostruzionismo ===
[[Jacques Derrida]] inaugurò il [[decostruzionismo|movimento decostruzionista]], spesso chiamato anche [[post-strutturalismo]], nel [[1967]], con il suo libro "[[Della grammatologia]]. Anch'egli si impegnò nella lettura ravvicinata di testi canonici, letterari e filosofici. La sua interpretazione illuminò e sovvertì le opposizioni binarie, come quella tra [[discorso]] e [[testo]].
 
Decostruzione ha finito per significare regressione infinita del ''significato'' di qualsiasi testo, e anche la nozione che non c'è alcun testo, solo una comunità di interpretatori. Si veda: [[Stanley Fish]].
 
=== Femminismo ===
Come abbiamo visto, il 1949 vide la comparsa di un'opera fondamentale di Lévi-Strauss sullo strutturalismo. Quello stesso anno vide anche la pubblicazione de "[[Il secondo sesso]]" di [[Simone de Beauvoir]], che stabilì l'ordine del giorno di quella che negli anni seguenti divenne nota come la seconda ondata del [[femminismo]].
 
Negli anni 1960, questa seconda ondata stava bagnando i dipartimenti di storia delle principali università. Gli storici scoprirono con sconforto che gran parte di ciò che insegnavano trattava degli uomini, uomini bianchi in particolare. La soluzione non era semplicemente di riscrivere la storia politica e militare evidenziando figure come [[Rosa Luxemburg]] e [[Giovanna d'Arco]], ma di riconcepire la storia in modo che gli sviluppi politico-militari perdessero la loro centralità, e che la storia della società, delle usanze, dell'infanzia, guadagnasse importanza. Molte femministe credevano che ciò richiedesse un cambiamento nelle formulazioni Marxiste della vecchia sinistra, per deenfatizzare la lotta sui mezzi di produzione e enfatizzare invece quella sui mezzi di riproduzione.
 
=== Critica della nuova sinistra da parte della vecchia ===
Tali sviluppi in quello che viene considerato socialismo hanno attratto critiche dalla "vecchia sinistra", quella ancora fedela al [[paradigma]] Marxista del XIX secolo. Una voce eloquente dell'insoddisfazione della vecchia sinistra nei confronti della nuova che aspira a succederle è [[Terry Eagleton]], un critico letterario inglese.
 
Eagleton, usando il termine "teoria" per indicare gli sviluppi di cui sopra nel loro complesso, ha recentemente scritto: "Si può lanciare una critica ancor più devastante della [[teoria]]. La [[teoria della cultura|teoria culturale]] così com'è promette di affrontare alcuni problemi fondamentali, ma nel complesso non giunge a destinazione. È stata svergognata su [[morale|moralità]] e [[metafisica]], imbarazzata su [[amore]], [[biologia]], [[religione]] e [[rivoluzione]], abbondantemente silenziosa sul [[male]], reticente sulla [[morte]] e la sofferenza, dogmatica su [[essenza (filosofia)|essenze]], [[platonismo|universali]] e fondamenta, e superficiale su [[verità]], [[oggettività (filosofia)|oggettività]] e disinteresse."
 
== Il socialismo nei paesi in sviluppo ==
Mentre i [[primo mondo|paesi sviluppati]] combattevano durante la [[Guerra fredda|Guerra Fredda]] la battaglia tra socialismo e capitalismo, i [[Sud del mondo|Paesi in via di sviluppo]] erano alquanto dimenticati. Ci sono stati esempi di socialismo in questi paesi, che non sono mai stati tenuti in conto nella discussione sul funzionamento di queste ideologie.
 
[[Cuba]] dal [[1959]] è un esempio di paese comunista in via di sviluppo.
 
Un altro esempio è la [[Costituzione Messicana del 1917]], che è stata considerata come la prima costituzione socialista moderna. Essa prescrive uno stato attivista che assicuri l'autonomia nazionale e la giustizia sociale, garantisca il diritto di organizzazione e sciopero, così come la giornata lavorativa di otto ore, e provveda alla protezione di donne e minori sul posto di lavoro. Afferma che il salario minimo "deve essere sufficiente a soddisfare le normali necessità di vita del lavoratore". Ma niente di questo equivale a una garanzia di proprietà pubblica o dei lavoratori dei mezzi di produzione.
 
Il termine socialismo può riferirsi ad una particolare variante che guarda agli eroici ricordi delle guerre di decolonizzazione della metà del ventesimo secolo, sia con i metodi di [[Mahatma Gandhi|Mohandas Gandhi]] che con quelli di [[Ho Chi Minh]].
 
Infine, il termine può evocare un socialismo della terra, incentrato sulla richiesta che la terra venga strappata ai proprietari e data a chi la lavora, e che le risorse naturali che non possono essere distribuite diffusamente appartengano alla nazione. In questo senso l'egiziano [[Gamal Abd el-Nasser|Gamal Abdel Nasser]] è un paradigmatico socialista del terzo mondo, sia per la sua riforma agraria che per la cattura del [[canale di Suez]].
 
== Socialismo contemporaneo ==
Il socialismo come movimento internazionale cosciente di sé è entrato in crisi dal crollo dell'Unione Sovietica perché molte persone di convinzione socialista sono più incerte che mai circa la loro identità politica. Il punto è se il [[proletariato]] come descritto nei tradizionali termini [[marxismo|marxisti]], o la classe contadina nei tradizionali termini maoisti, sia ''il'' o anche un plausibile candidato per una classe rivoluzionaria, o chi altro potesse rimpiazzare questi candidati.
 
[[Leo Panitch]], ad esempio, in ''Renewing Socialism'' ([[2001]]) scrive che fu sbagliato da parte di Marx sostenere che il sorgere dei sindacati avrebbe generato scuole per il socialismo. L'associazione dei lavoratori al fine della contrattazione collettiva si è dimostrata abbastanza compatibile con il capitalismo, dato che tale contrattazione riguarda i termini del salario, non la legittimità del salario. Egli sostiene che i partiti politici marxisti devono abbandonare l'assunto che ci sia qualcosa di inerentemente rivoluzionario in qualsiasi classe, così che possano lavorare alla ''creazione'' di una classe rivoluzionaria cosciente di salariati, "articolando l'articolazione".
 
D'altra parte, il movimento trotskista trova le sue posizioni giustificate dal ripristino del capitalismo nell'ex Unione Sovietica e dal ritmo crescente della globalizzazione. I recenti movimenti e dimostrazioni internazionali contro la guerra in Iraq e i capricci delle multinazionali possono essere visti come semi di una ancora inconsapevole lotta contro il capitalismo.
 
In molti paesi, il socialismo (specie nella concezione socialdemocratica) ha ammesso come a seguito del forte cambiamento di classe del [[Novecento]] la classe meno agiata (il tradizionale proletariato) sia ora parzialmente rappresentato dalla [[piccola borghesia]].
 
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Socialismo]]
* [[Storia del comunismo]]
 
== Altri progettiBibliografia ==
{{...}}
{{interprogetto|commons=Category:History of socialism}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=LdH3rcLhMZw II socialismo nel mondo globale] [[Mondoperaio]], 29-30/11/2012
* [http://www.radioradicale.it/scheda/305937/il-socialismo-europeo-e-la-crisi-economica Il Socialismo europeo e la crisi economica] Fondazione socialismo, 17/06/2010
 
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[[Categoria:SocialismoSerie televisive d'animazione Hanna-Barbera]]
[[Categoria:Storia della politica]]