Ignoramus et ignorabimus e Maurizio Merli: differenze tra le pagine

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[[File:Il cinico, l'infame, il violento (commissario tanzi).JPG|thumb|upright=1.4|Maurizio Merli in ''[[Il cinico, l'infame, il violento]]'' ([[1977]])]]
'''''Ignoramus et ignorabimus''''' è un [[aforisma]] [[lingua latina|latino]] enunciato nel 1872 dal [[fisiologo]] tedesco [[Emil Du Bois-Reymond]] (1818–1896) nell'opera ''Sui limiti della nostra comprensione della natura'' (''Über die Grenzen des Naturerkennens'', 1872).<ref>Presentata a Lipsia al 45° Congresso dei naturalisti e medici tedeschi.</ref> La frase significa «Ignoriamo e ignoreremo» e sostiene la presunta impossibilità, insita nell'essere umano, di conoscere e di spiegare tutti gli aspetti della [[realtà]].
{{Bio
|Nome = Maurizio
|Cognome = Merli
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 8 febbraio
|AnnoNascita = 1940
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 10 marzo
|AnnoMorte = 1989
|Attività = attore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , particolarmente noto per aver interpretato numerosi film del genere [[poliziottesco]]
}}
 
== Biografia ==
== I "grandi enigmi della natura" secondo Reymond==
=== Gli esordi ===
Nella sua opera del 1872 il fisiologo tedesco stabilisce due limiti assoluti alla [[conoscenza]] umana dei [[fenomeni]] naturali, che renderebbero la completa conoscenza dell'[[universo]] inattingibile dall'uomo:
Giovane interprete di [[Fotoromanzo|fotoromanzi]] per la rivista ''[[Grand Hotel (periodico)|Grand Hotel]]'', debuttò nel cinema nel 1963, come comparsa ne ''[[Il Gattopardo (film)|Il Gattopardo]]'' di [[Luchino Visconti]]. Dopo altre parti in pellicole minori e nel teatro di rivista con [[Carlo Dapporto]] (''I trionfi'', 1964), iniziò la carriera nelle produzioni televisive in ''I grandi camaleonti'' (per la regia di [[Edmo Fenoglio]], 1964), pur continuando la recitazione teatrale (nel 1968 partecipa all'''Orlando furioso'' di [[Luca Ronconi]]). La grande notorietà tra il pubblico però giunge con la partecipazione come protagonista nello sceneggiato televisivo ''Il giovane Garibaldi'' di [[Franco Rossi (regista)|Franco Rossi]] (1974).
#a livello microscopico è inattingibile la natura della materia e delle forze che legano i suoi elementi costitutivi;
#a livello macroscopico la natura della coscienza e la relazione tra gli stati materiali o fisici di un organismo da una parte e la sua coscienza (pensieri, sentimenti, desideri) dall'altra.
 
=== Il poliziottesco e il successo ===
{{citazione|Che rapporto può esserci tra gli atomi nel mio [[cervello]] e, dall'altro lato, le mie esperienze originarie e innegabili: ho [[dolore]] o desiderio, sento [[profumo]] di rosa, odo [[suono]] d'organo, vedo [[rosso]]? È incomprensibile, e lo sarà sempre, che dalla combinazione di carbonio, azoto, idrogeno, ossigeno, prenda forma la vita [[coscienza|cosciente]]. ''Ignoramus et ignorabimus''.|Emil Du Bois-Reymond, ''Sui limiti della conoscenza naturale'', 45<sup>a</sup>, Lipsia 1872 <ref>Trad. di Giuseppe Roncoroni, ''[http://www.academia.edu/19527539/soluzione_per_mente_e_cervello_in_accordo_con_la_storia_della_filosofia Soluzione per mente e cervello in accordo con la storia della filosofia], 2005</ref>}}
{{Vedi anche|Commissario Betti}}
Merli divenne negli [[Anni 1970|anni settanta]] uno degli attori più noti del genere [[Film poliziottesco|poliziottesco]], con film come ''[[Roma violenta]]'', ''[[Roma a mano armata]]'', ''[[Napoli violenta]]'', ''[[Il cinico, l'infame, il violento]]'' e ''[[Da Corleone a Brooklyn]]''.
 
Il suo esordio nel genere avvenne nel 1975, quando ottenne la parte del commissario Betti in ''Roma violenta'', diretto da [[Marino Girolami]]. Fu proprio il regista a caldeggiarne la scrittura per sostituire [[Richard Harrison]], voluto invece dal produttore. Il protagonista doveva apparire iconograficamente simile a [[Franco Nero]], che aveva ottenuto un grande successo con ''[[La polizia incrimina, la legge assolve]]'', tanto che Merli si fece crescere appositamente i baffi, che poi diverranno uno dei suoi marchi di fabbrica. Il film fu un grande successo commerciale, tanto da incassare oltre due miliardi di lire, ed essere il venticinquesimo incasso nella stagione cinematografica in Italia.
Questi due ''grandi enigmi della natura'' non costituirebbero solamente dei problemi irrisolvibili con i metodi e le tecniche attualmente in possesso dell'uomo, ma un mistero che la [[scienza]] non avrebbe alcun potere di spiegare. Du Bois-Reymond concluse il suo intervento con una professione di [[monismo]], cioè augurandosi che i due misteri si rivelassero due aspetti diversi di una stessa sostanza sottostante il reale, che cioè la coscienza stessa potesse essere identificata come una proprietà di ciò che chiamiamo materia.
 
Alto, biondo, atletico e baffuto, Merli interpretava personaggi di duri poliziotti in rivolta contro l'ingiustizia e il lassismo della legge e dei magistrati. Numerose scene acrobatiche e pericolose di alcuni film furono girate direttamente da lui senza avvalersi di controfigure. La sovrapposizione tra attore e personaggio portato sullo schermo fu, nel caso di Merli, tanto profonda da essere considerato il "commissario di ferro" per antonomasia. Molti saranno i suoi successi nella seconda metà degli [[Anni 1970|anni settanta]], spesso guidato con maestria dai registi [[Umberto Lenzi]] e [[Stelvio Massi]].
Nel 1880, poi, Du Bois-Reymond pronunciò una famosa prolusione all'Accademia Prussiana delle Scienze, in cui trattò dei "sette enigmi dell'universo" (''Die sieben Welträtsel''), di cui almeno tre totalmente inattingibili per la loro natura trascendente.
 
Nella seconda metà degli anni sessanta, inoltre, si rese involontariamente protagonista di un fatto di cronaca: fu infatti accusato di essere l'autore di una serie di truffe perpetrate ai danni di vari uffici postali di [[Roma]], dopo che vari testimoni affermarono di aver riconosciuto in lui il principale responsabile di queste truffe; nel gennaio del 1969, fu riconosciuta la sua piena estraneità ai fatti, dopo aver trascorso, però, un mese di carcere.
La concezione monista, ipoteticamente accennata da Du Bois-Reymond nel 1872, e il tema della natura enigmatica del reale vennero ripresi nel 1902 da [[Ernst Haeckel]], che chiamò la prolusione di Du Bois-Reymond il ''Discorso dell'Ignorabimus''. In un famoso saggio intitolato, appunto, "L'enigma del mondo" (''Die Welträtsel'') Haeckel affermò che esiste una sola sostanza primigenia, l'[[etere (elemento filosofico)|etere]] dalla cui condensazione nasce la materia e che è all'origine di tutti i fenomeni materiali e spirituali. L'opera di Haeckel ebbe molta importanza per lo sviluppo sia del cosiddetto [[monismo tedesco]] sia della [[teosofia]].
 
Si racconta, inoltre, di un altro episodio di cronaca (di cui non si è certi della veridicità) che lo avrebbe visto protagonista: un giorno, al volante della sua auto, fermato da una pattuglia della Stradale per un normale controllo di routine, credendo che gli agenti lo avrebbero subito riconosciuto per la sua notorietà, si sarebbe presentato a loro come "il commissario Betti", rischiando invece di essere denunciato per aver fornito false generalità.
== Reazioni ==
Il tema dell<nowiki>'</nowiki>''Ignorabimus'' è stato ripreso in varie discussioni sui limiti della conoscenza scientifica.
 
=== CriticheIl sul versante matematicodeclino ===
Col finire degli anni settanta anche il genere poliziottesco entrò in crisi e per Merli divenne difficile ritagliarsi altri spazi nel mondo del cinema italiano, tanto che il suo tentativo di cimentarsi in un altro genere, con lo [[Western all'italiana|spaghetti-western]] ''[[Mannaja]]'' di [[Sergio Martino]], si rivelò un fallimento.
[[David Hilbert]], uno dei più importanti matematici del XX secolo, l'8 agosto 1900 pronunciò un famoso discorso al secondo [[Congresso internazionale dei matematici]] di Parigi, in cui, dopo aver espresso la propria fiducia che "in matematica non ci sono ''ignorabimus''" elencò i [[problemi di Hilbert|23 principali problemi della matematica ancora da risolvere]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=D. Hilbert |titolo=Mathematical Problems: Lecture Delivered before the International Congress of Mathematicians at Paris in 1900 |rivista=Bulletin of the American Mathematical Society |volume=8 |anno=1902 |pp=437–79 |url=http://aleph0.clarku.edu/~djoyce/hilbert/problems.html | doi = 10.1090/S0002-9904-1902-00923-3 | mr = 1557926}}</ref> Benché la soluzione di molti di questi problemi non fosse ancora stata trovata, nel 1930 estese questo ottimismo a tutte le scienze naturali.<ref>Prolusione all'incontro annuale dell'Associazione degli scienziati e dei medici tedeschi ("''Gesellschaft der Deutschen Naturforscher und Ärzte''"). tenuta a [[Königsberg]] l'8 settembre 1930.</ref>
Hilbert si applicò assieme ad altri matematici per chiarire i fondamenti della matematica. Alcuni dei problemi posti da Hilbert sono stati effettivamente risolti nel secolo successivo, tuttavia il [[Teorema di incompletezza]], pubblicato nel 1931 da Gödel, ha dimostrato che ci sono limiti alla possibilità di dimostrare alcuni assunti matematici all'interno della matematica stessa; motivo per cui alcuni dei problemi di Hilbert sono indecidibili.
 
L'ultima apparizione in un lungometraggio fu nel 1987, nel film ''[[Tango blu]]'', scritto e diretto da [[Alberto Bevilacqua]], anche produttore insieme allo stesso Merli. Negli ultimi anni della sua carriera, ormai emarginato da una critica cinematografica ostile, aveva partecipato solo ad alcune trasmissioni televisive d'intrattenimento, tra cui una partecipazione al programma di [[Pippo Baudo]] ''[[Festival (programma televisivo)|Festival]]'', su [[Canale 5]], insieme al duo comico [[Zuzzurro e Gaspare]] e, nell'agosto 1988, al programma di [[Marco Columbro]] ''[[Tra moglie e marito (programma televisivo)|Tra moglie e marito VIP]]''. Più rilevante lo spettacolo ''[[Crazy Boat]]'' in nove puntate andato in onda su [[Rai 2]] nell'[[estate]] del [[1986]]. Nell'ultimo anno di vita fu ospite frequente del programma televisivo ''[[Il gioco dei 9]]'', condotto da [[Raimondo Vianello]] su Canale 5, e nel programma di [[Rai 1]] ''[[Domani sposi]]'', condotto da [[Giancarlo Magalli]], dove si presentò con tutta la famiglia.
Il teorema di incompletezza, in realtà, è stato inteso da Gödel e altri filosofi come una conferma del [[platonismo]] matematico e delle concezioni risalenti a [[Pitagora]] e [[Parmenide]], secondo cui i [[numeri]] e i contenuti della [[mente]] sono delle entità oggettive e assolute proprio perché, paradossalmente, la loro [[verità]], accessibile intuitivamente dall'uomo, è irriducibile alla nozione di [[dimostrabilità]], essendo semmai dei principi che rendono possibile ogni altra dimostrazione.<ref>Rebecca Goldstein, ''Incompletezza. La dimostrazione e il paradosso di Kurt Godel'', Torino, Codice Edizioni, 2006.</ref>
 
===La Critichemorte sul versante filosoficoimprovvisa ===
Il 10 marzo 1989 a [[Roma]], mentre stava giocando a [[tennis]] al circolo ''"Casetta Bianca"'' sulla via Cassia con un amico e sotto gli occhi della figlia, l'attore fu improvvisamente colto da un [[infarto]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/03/11/morto-maurizio-merli.html|titolo=È morto Maurizio Merli|editore=repubblica.it|data=11 marzo 1989|accesso=12 dicembre 2014}}</ref>: sia pur prontamente soccorso e trasportato all'[[Ospedale]] ''"Villa San Pietro"'', vi giunse già privo di vita. Morì così, a 49 anni, proprio quando si stava prospettando la possibilità di tornare a recitare nuovamente nel ruolo del commissario di polizia. È sepolto nel Cimitero di [[Poggio Catino]] ([[Rieti]]), paese dove amava trascorrere le vacanze e il tempo libero con la famiglia.
[[Rudolf Carnap]] ha in seguito rilevato nell'affermazione di Reymond «come un problema possa venire offuscato da una falsa impostazione, fino all'oscurtià completa».<ref>Rudolf Carnap, ''[https://books.google.it/books?id=ovVWZGpDQwsC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false La costruzione logica del mondo e Pseudoproblemi nella filosofia]'', § 166, a cura di [[Emanuele Severino]], Utet, 1997.</ref>
È stato per giunta sostenuto come, proprio perché la scienza non sa spiegare il rapporto tra la chimica cerebrale e le sensazioni psichiche, «le esperienze della coscienza sono certe in ogni possibile caso del loro verificarsi, mentre le proposizioni della scienza [...] possono essere false».<ref>Michele Borrelli, ''[https://books.google.it/books?id=mCIGSw-d61IC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Metodologia delle scienze sociali]'', pag. 58, Pellegrini Editore, 2001.</ref>
 
== Filmografia ==
{{citazione|A questo modo il concetto di [[energia]] veniva semplicemente a far parte della concezione [[meccanica]] dei fenomeni naturali allora prevalente, secondo la quale tutto ciò che avviene si fonda in ultima istanza su processi meccanici degli atomi. È vero che già [[Leibniz]] aveva sollevato contro a ciò la fondata obiezione, che a questa guisa i fenomeni psichici rimangono insoluti. Poiché, se anche in qualche modo noi potessimo vedere tutti i movimenti dei presunti atomi del cervello che accompagnano un dato processo mentale, noi vedremmo solamente delle molecole in moto, ma non il corrispondente pensiero, né il suo formarsi sarebbe spiegato più di prima. Pure il valore di questa obiezione fu trascurato, finché nella scorsa generazione Dubois Reymond la risollevò e vide in essa un ostacolo insuperabile alla teoria meccanica dei fenomeni naturali. Egli era però così convinto dell'esattezza di questa teoria, che non potè giungere a dichiararla insufficiente, ma credette invece di dover senz'altro ammettere qui l'esistenza di una barriera insuperabile alla intelligenza umana. Questo atteggiamento caratterizza il quasi incondizionato dominio della concezione meccanica dei fenomeni naturali.|[[Wilhelm Ostwald]], ''Intorno alla energetica moderna'', "Rivista di Scienza", vol. I, 1907}}
[[File:Mannaja-Maurizio Merli.jpg|upright=1.4|thumb|Maurizio Merli in ''[[Mannaja]]'' ([[1977]])]]
=== Cinema ===
* ''[[Il Gattopardo (film)|Il Gattopardo]]'', non accreditato, regia di [[Luchino Visconti]] (1963)
* ''[[Due rrringos nel Texas]]'', non accreditato, regia di [[Marino Girolami]] (1967)
* ''[[Fenomenal e il tesoro di Tutankamen]]'', regia di [[Ruggero Deodato]] (1968)
* ''[[Eros e Thanatos]]'', regia di Marino Girolami (1969)
* ''[[Decameron proibitissimo (Boccaccio mio statte zitto)]]'', regia di Marino Girolami (1972)
* ''[[Le mille e una notte all'italiana]]'', regia di [[Carlo Infascelli]] e [[Antonio Racioppi]] (1972)
* ''[[Catene (film 1974)|Catene]]'', regia di [[Silvio Amadio]] (1974)
* ''[[Zanna Bianca alla riscossa]]'', regia di [[Tonino Ricci]] (1974)
* ''[[Roma violenta]]'', regia di Marino Girolami (1975)
* ''[[Roma a mano armata]]'', regia di [[Umberto Lenzi]] (1976)
* ''[[Napoli violenta]]'', regia di Umberto Lenzi (1976)
* ''[[Paura in città]]'', regia di [[Giuseppe Rosati]] (1976)
* ''[[Italia a mano armata]]'', regia di Marino Girolami (1976)
* ''[[Il cinico, l'infame, il violento]]'', regia di Umberto Lenzi (1977)
* ''[[Mannaja]]'', regia di [[Sergio Martino]] (1977)
* ''[[Poliziotto sprint]]'', regia di [[Stelvio Massi]] (1977)
* ''[[I gabbiani volano basso]]'', regia di [[Giorgio Cristallini]] (1978)
* ''[[Poliziotto senza paura]]'', regia di Stelvio Massi (1978)
* ''[[Sono stato un agente C.I.A.]]'', regia di [[Romolo Guerrieri]] (1978)
* ''[[Un poliziotto scomodo]]'', regia di Stelvio Massi (1978)
* ''[[Il commissario di ferro]]'', regia di Stelvio Massi (1978)
* ''[[Da Corleone a Brooklyn]]'', regia di Umberto Lenzi (1979)
* ''[[Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!]]'', regia di Stelvio Massi (1979)
* ''[[Poliziotto solitudine e rabbia]]'', regia di Stelvio Massi (1980)
* ''[[Avvoltoi sulla città]]'', regia di [[Gianni Siragusa]] (1981)
* ''[[Priest of Love]]'', regia di [[Christopher Miles]] (1981)
* ''[[Notturno (film 1983)|Notturno]]'', regia di [[Giorgio Bontempi]] (1983)
* ''[[Tango blu]]'', regia di [[Alberto Bevilacqua]] (1987)
 
=== Televisione ===
* ''[[I grandi camaleonti]]'' - miniserie TV, 3 episodi (1964)
* ''[[All'ultimo minuto]]'' - serie TV, 1 episodio (1972)
* ''[[Il giovane Garibaldi]]'' - miniserie TV, 2 episodi (1974)
* ''[[Il consigliere imperiale]]'' - miniserie TV, 2 episodi (1974)
* ''[[Canossa (miniserie televisiva)|Canossa]]'' - miniserie TV, 2 episodi (1974)
* ''[[Philadelphia Story]]'' - film TV (1974)
* ''[[Crazy Boat]]'' - serie TV (1986)
* ''[[Atelier (sceneggiato televisivo)|Atelier]]'' - miniserie TV, 1 episodio (1986)
* ''[[La famiglia Brandacci]]'' - film TV, non accreditato (1987)
* ''[[Casa Caruzzelli]]'' - serie TV (1989)
 
== Doppiaggio ==
Nonostante fosse italiano, Merli fu doppiato da:
*[[Pino Locchi]] in ''Roma violenta'', ''Roma a mano armata'', ''Napoli violenta'', ''Paura in città'', ''Italia a mano armata'', ''Il cinico, l'infame, il violento'', ''Mannaja''
*[[Carlo Valli]] in ''Zanna Bianca alla riscossa''
A partire dal film ''Poliziotto sprint'' iniziò a doppiarsi da solo.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
*''Maurizio Merli. Il poliziotto ribelle'', di Fulvio Fulvi, Bloodbuster edizioni, 2014. ISBN 9788890898648
* Emil du Bois-Reymond: ''Über die Grenzen des Naturerkennens.'' 1872, Nachdruck u.&nbsp;a. in: Emil du Bois-Reymond: ''Vorträge über Philosophie und Gesellschaft.'' Meiner, Hamburg 1974
*Maurizio Merli. Il commissario dagli occhi di ghiaccio, di Francesco Rondolini, Morlacchi Editore
* Emil du Bois-Reymond: ''Die sieben Welträthsel'', 1880, Nachdruck u.&nbsp;a. in: Emil du Bois-Reymond: ''Vorträge über Philosophie und Gesellschaft.'' Meiner Hamburg 1974
* ''Gli attori'', Gremese editore, Roma 2003
* [[Rai Teche]].
 
==Altri progetti==
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== Voci correlate ==
*[[Agnosticismo]]
*[[Welträtsel]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Imdb}}
* {{de}} [http://math.sfsu.edu/smith/Documents/HilbertRadio/HilbertRadio.mp3 Discorso alla radio di David Hilbert del 1930]; sua {{en}} [http://math.sfsu.edu/smith/Documents/HilbertRadio/HilbertRadio.pdf trascrizione]
* {{cita web|url=http://www.pollanetsquad.it/attore.asp?cod_att=670|titolo=Scheda su Pollanet Squad.it}}
*{{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Popular_Science_Monthly/Volume_5/May_1874/The_Limits_of_our_Knowledge_of_Nature traduzione inglese di "Über die Grenzen des Naturerkennens"]
 
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