Diocesi di Trieste e Shavit: differenze tra le pagine

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{{F|veicoli spaziali|gennaio 2011}}
{{diocesi della chiesa cattolica
{{Vettore spaziale
|nome=[[Diocesi]] di [[Trieste]]
|immagine = Shavit rakete.gif
|latino=Dioecesis Tergestina
|dim_immagine = 50
|immagine=Trieste - Cattedrale di San Giusto 01.jpg
|nome = Shavit (שביט)
|titolo=[[Arcivescovo]]<br />(titolo personale)
|funzione = [[Vettore (astronautica)|Vettore]] espandibile
|titolare=[[Giampaolo Crepaldi]]
|produttore = [[Israel Aerospace Industries]]
|emeriti=[[Eugenio Ravignani]]
|nazione = ISR
|vicario=Pier Emilio Salvadè
|altezza = {{M|26,4|-|m}}
|stato=Italia
|diametro = {{M|2,3|-|m}}
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|massa = {{M|30,5|-|t}}
|eretta=[[VI secolo]]
|stadi = 4
|stemma=
|carico_LEO = 350–800 kg
|mappa=10 Trieste.png
|stato = Attivo
|mappacollocazione=Roman Catholic Diocese of Trieste in Italy.svg
|basi = [[Base aerea di Palmachim]]
|mappaprovincia=
|lanci = 10
|suffraganeadi=[[arcidiocesi di Gorizia]]
|successi = 8
|regione=[[Regione ecclesiastica Triveneto|Triveneto]]
|fallimenti = 2
|battezzati=223.300
|primo = 19 settembre 1988
|popolazione=243.400
|primo_sat = [[Ofek-1]]
|proporzione=91,7
|elenco_stadi =
|sacerdotisecolari=94
{{Vettore spaziale/stadio
|sacerdotiregolari=57
|numero = 1
|sacerdoti=151
|var = Shavit LeoLink LK-1
|battezzatipersacerdote=1.478
|nome = LK-1
|diaconi=17
|propulsori = 1 LK-1
|religiosi=63
|spinta = 774,0 kN
|religiose=139
|Isp = 268 s
|vicariati=
|durata = 55 s
|parrocchie=59
|propellente = [[HTPB]]
|superficie=134
|indirizzo=Via Cavana 16, 34124 Trieste, Italia
|cattedrale=[[Cattedrale di San Giusto (Trieste)|San Giusto]]
|patroni=[[Giusto di Trieste|San Giusto]]
|sito=www.diocesi.trieste.it
|anno=2015
|ch=trst
|gc=trie1
}}
{{Vettore spaziale/stadio
|numero = 1
|var = Shavit LeoLink LK-2
|nome = Castor 120
|propulsori = 1 [[Thiokol]] Castor 120
|spinta = 1650,2 kN
|Isp = 280 s
|durata = 82 s
|propellente = [[HTPB]]
}}
{{Vettore spaziale/stadio
|numero = 2
|var =
|nome = LK-1
|propulsori = 1 LK-1
|spinta = 774,0 kN
|Isp = 268 s
|durata = 55 s
|propellente = [[HTPB]]
}}
{{Vettore spaziale/stadio
|numero = 3
|var =
|nome = RSA-3-3
|propulsori = 1 RSA-3-3
|spinta = 58,8 kN
|Isp = 298 s
|durata = 94 s
|propellente = [[Razzo a propellente solido|Solido]]
}}
{{Vettore spaziale/stadio
|numero = 4
|var =
|nome = LK-4
|propulsori = 1 LK-4
|spinta = 402 kN
|Isp = 200 s
|durata = 800 s
|propellente = [[Tetraossido di diazoto|N<sub>2</sub>O<sub>4</sub>]]/[[UDMH]]
}}
}}
'''Shavit''' ([[lingua ebraica|ebraico]]: “cometa” - שביט) o RSA-3 è un veicolo di lancio nello spazio prodotto da [[Israele]] e [[Sudafrica]] per lanciare piccoli satelliti nell'[[orbita terrestre]] bassa. È stato lanciato per la prima volta il 19 settembre [[1988]] e ha messo in orbita il satellite [[Ofeq 1]], rendendo l'Israele l'ottavo paese capace di effettuare un lancio nello spazio. I [[razzo|razzi]] Shavit sono lanciati dalla riva del mare vicino [[Palmachim]] dall'[[Agenzia Spaziale Israeliana]] in un'[[orbita retrograda]] oltre il [[Mar Mediterraneo]] per evitare che giungano detriti su aree popolate e anche per evitare che sorvolino ad est le nazioni ostili ad Israele. Shavit è basato sul [[Gerico II]] ed è prodotto da [[Industrie Aerospaziali Israeliane|IAI]]. Il razzo è composto da tre stadi alimentati da motori a [[propellente]] solido, con un quarto stadio opzionale a propellente liquido composto da [[tetraossido di diazoto]] e [[dimetilidrazina asimmetrica]] (UDMH); ha una lunghezza totale di 18 metri, un diametro di 1,35 metri e pesa 23630 kg. Il razzo Shavit esiste in diverse versioni e può lanciare in un'orbita di 200 km di altezza un carico variabile da 160 a 1200 kg a seconda della versione.
 
== Storia dei lanci ==
La '''diocesi di Trieste''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Tergestina'') è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] suffraganea dell'[[arcidiocesi di Gorizia]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Triveneto]]. Nel [[2014]] contava 223.300 battezzati su 243.400 abitanti. È retta dall'[[arcivescovo]] (titolo personale) [[Giampaolo Crepaldi]].
[[File:Shavit Ofek7a.jpg|thumb|Il lancio del satellite Ofek-7.]]
 
Durante la sua storia, il lanciatore Shavit ha portato in orbita solo satelliti israeliani della serie [[Ofek]] e tutti i lanci sono stati effettuati dalla [[base aerea di Palmachim]].
[[File:Chiesa di Santa Maria Maggiore - panoramio.jpg|thumb|Il Santuario di Santa Maria Maggiore a Trieste.]]
{| class="wikitable"
 
! Anno
[[File:Chiesa_di_Sant%27Antonio_Taumaturgo_05.jpg|thumb|La chiesa di Sant'Antonio Taumaturgo a Trieste]]
! Carico
 
! Esito
==Territorio==
La diocesi comprende i comuni di [[Trieste]], [[Muggia]], [[San Dorligo della Valle]] e [[Monrupino]]. Il comune di [[Duino-Aurisina]] e gran parte di quello di [[Sgonico]]<ref>Le frazioni di Borgo Grotta Gigante, Devincina, Prosecco Stazione e Gabrovizza sono comprese nella diocesi di Trieste e, più precisamente, nella parrocchia di Prosecco (decanato di Opicina)</ref>, pur facendo parte della [[provincia di Trieste]], appartengono all'[[arcidiocesi di Gorizia]].
 
Sede vescovile è la città di Trieste, dove si trova la [[cattedrale di San Giusto (Trieste)|cattedrale di San Giusto]].
 
Il territorio è suddiviso in 59 parrocchie e 8 decanati.
 
{{Vedi anche|Parrocchie della diocesi di Trieste}}
 
==Storia==
Trieste divenne sede episcopale verso la fine del [[VI secolo]]: primo vescovo documentato è Frugifero, che fu vescovo tergestino all'epoca dell'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Giustiniano I]], e più precisamente tra il [[542]] e il [[565]]. Inizialmente era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] del [[patriarcato di Aquileia]]; ma all'epoca dello [[Scisma tricapitolino|scisma dei Tre Capitoli]] ([[579]]), avendo aderito allo scisma entrò a far parte della giurisdizione del [[patriarcato di Grado]]. Il vescovo Firmino abiurò lo scisma e per questo motivo ricevette delle lettere di lode e di approvazione da parte di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]].
 
Tra il tardo impero e l'alto medioevo il territorio diocesano si ridusse per l'erezione delle [[diocesi di Cittanova]], di [[Diocesi di Pedena|Pedena]] e di [[Diocesi di Capodistria|Capodistria]].
 
A partire dall'anno [[948]] i vescovi ottennero il [[potere temporale]] dal re [[Lotario II d'Italia|Lotario II]] che concesse l'indipendenza della diocesi dalla corona, per il territorio ''fino a tre miglia fuori dalle mura cittadine''; vi rinunceranno formalmente nel [[1236]], anche se le lotte con il comune continueranno nel corso del [[XIV secolo|Trecento]].
 
{{Vedi anche|Dominio vescovile a Trieste}}
 
Nel [[1180]] il patriarca di Grado rinunciò alla giurisdizione metropolitica sulle sedi istriane e giuliane, e così Trieste divenne nuovamente suffraganea del patriarcato di Aquileia.
 
Il vescovo Ulrico De Portis (metà del [[XIII secolo]]) vendette al comune di Trieste il diritto all'elezione dei giudici, il diritto alla decima ed il diritto di battere moneta. Alla fine del secolo il vescovo Brissa de Toppo concluse il periodo del potere temporale dei vescovi vendendo per 200 pezzi d'argento i rimanenti diritti politici.
 
Si deve al vescovo Rodolfo Morandino de Castello Rebecco ([[1304]]-[[1320]]) la costruzione della chiesa capitolina di [[Cattedrale di San Giusto (Trieste)|san Giusto]].
 
Per tutto il [[Medioevo]] il diritto di elezione del vescovo spetta al [[capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale; nel [[1459]] il diritto di elezione viene conferito all'imperatore.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] a Trieste si diffusero le idee del [[luteranesimo]], ma dopo il [[concilio di Trento]] la diocesi rientrò pienamente nell'ortodossia cattolica, grazie all'opera del vescovo Nicolò Coret ([[1575]]-[[1591]]), temibile avversario dei luterani, e all'apostolato dei [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|Cappuccini]] e dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], presenti rispettivamente dal [[1617]] e dal [[1619]].
 
Nel [[1719]] Trieste divenne porto franco e conobbe una rapida crescita con l'insediamento di fedeli di molte [[Religione|religioni]].
 
In seguito alla soppressione del patriarcato di Aquileia del [[1751]], divenne suffraganea dell'[[arcidiocesi di Gorizia]].
 
Nel [[1784]] la diocesi di Trieste subì numerose cessioni territoriali allo scopo di farne coincidere il territorio con i confini politici. Porzioni del territorio diocesano triestino passarono alle [[diocesi di Cittanova]], [[Diocesi di Capodistria|Capodistria]], [[diocesi di Parenzo e Pola|Parenzo]] e [[arcidiocesi di Lubiana|Lubiana]]; d'altro canto incorporò porzioni dell'[[Istria]] che appartenevano alle diocesi di Parenzo e Pola e la gola di Prosecco, che apparteneva all'arcidiocesi di Gorizia.
 
L'8 marzo [[1788]] la diocesi fu soppressa in virtù della bolla ''Super specula'' di [[papa Pio VI]] ed il suo territorio incorporato in quello di [[Diocesi di Gradisca|Gradisca]], eretta il 19 agosto dello stesso anno. Tuttavia, dopo soli tre anni, il 12 settembre [[1791]] fu ripristinata con la bolla ''Ad supremum'' del medesimo pontefice e resa suffraganea dell'[[arcidiocesi di Lubiana]]; la [[diocesi di Pedena]], anch'essa soppressa nel 1788, rimase incorporata nel territorio triestino. Il 19 agosto [[1807]] divenne [[immediatamente soggetta]] alla [[Santa Sede]].
 
Il 30 giugno [[1828]] in virtù della bolla ''Locum beati Petri'' di [[papa Leone XII]] le diocesi di Trieste e di Capodistria furono unite ''[[aeque principaliter]]''; contestualmente fu soppressa la [[diocesi di Cittanova]] ed incorporata in quella di Trieste. Due anni dopo, il 27 luglio [[1830]], divenne nuovamente suffraganea dell'arcidiocesi di Gorizia per effetto della bolla ''Insuper eminenti Apostolicae dignitatis'' di [[papa Pio VIII]].
 
Dal [[1867]] fino al collasso dell'[[impero austro-ungarico]] i vescovi di Trieste siedono come membri della [[Camera dei signori d'Austria]], il ''senato'' imperiale.
 
Nel [[1919]] il vescovo Andrej Karlin, sloveno, si dimise a seguito di un'aggressione da parte di un gruppo di [[irredentismo|irredentisti]]. Nello stesso anno sulla cattedra triestina siederà un vescovo italiano, dopo quasi novant'anni di episcopati sloveni, tedeschi e croati.
 
Il 25 aprile [[1925]] cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della [[Arcidiocesi di Fiume|diocesi di Fiume]]; un'altra porzione di territorio fu ceduta a Fiume nel [[1934]]. In compenso, il 20 febbraio [[1932]] in seguito alla bolla ''Quo Christi fideles'' di [[papa Pio XI]] incorporò il decanato di [[Postumia]], che era appartenuto alla [[arcidiocesi di Lubiana|diocesi di Lubiana]].
 
Il vescovo Luigi Fogar, per la sua opposizione al [[regime fascista]], dovette dare le dimissioni nel [[1936]].
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], a seguito del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace]] del 10 febbraio [[1947]], una larga parte del territorio diocesano si venne a trovare in territorio [[Jugoslavia|jugoslavo]]; furono perciò erette due separate amministrazioni apostoliche per la zona in territorio sloveno e per quella in territorio croato.
 
Nel difficile e teso clima del dopoguerra il vescovo [[Antonio Santin]] subì una violenta aggressione a Capodistria nel giugno 1947<ref>Renzo Codarin,
''[http://arcipelagoadriatico.it/il-vescovo-santin-aggredito-a-capodistria-fu-il-simbolo-delle-sofferenze-giuliane/ Il Vescovo Santin aggredito a Capodistria fu il simbolo delle sofferenze giuliane]''</ref>; la [[Congregazione Concistoriale]] dovette intervenire ufficialmente ricordando che a norma del [[diritto canonico]] coloro che commettevano queste violenze sarebbero incorsi nella [[scomunica]].<ref>Acta Apostolicae Sedis 39 (1947), p. 273.</ref>
 
Nel [[1958]] la diocesi di Trieste si ampliò con l'acquisizione di piccole porzioni di territorio dall'[[arcidiocesi di Gorizia]].<ref>[http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-50-1958-ocr.pdf Decreto ''Excellentissimus''], AAS 50 (1958), pp. 627-629. Passò alla diocesi di Trieste il territorio di Santa Croce, nel territorio di [[Aurisina]] (comune di [[Duino-Aurisina]]), e furono ridefiniti i confini della parrocchia di [[Sgonico]], appartenente all'arcidiocesi di Gorizia, con le limitrofe parrocchie nella diocesi triestina.</ref>
 
Il 17 ottobre [[1977]], due anni dopo il [[trattato di Osimo]], in forza della bolla ''Prioribus saeculi'' di [[papa Paolo VI]], le diocesi di Trieste e di Capodistria furono separate e rese autonome; contestualmente vennero introdotte delle modifiche territoriali per far coincidere i territori delle due diocesi con quelli degli Stati.
 
==Cronotassi dei vescovi==
* Frugifero † (tra il [[542]] e il [[565]])<ref>Dopo Frugifero Gams e Kandler mettono un Geminiano; tuttavia questo presunto vescovo è omesso da [[Ferdinando Ughelli|Ughelli]], da [[Giuseppe Cappelletti|Cappelletti]] e da Lanzoni, per i quali Geminiano fu un presbitero non un vescovo.</ref>
* Severo † (prima del [[571]]/[[577]] - dopo il [[587]]/[[590]])
* Firmino † (prima di febbraio [[602]] - dopo giugno [[603]])
* Gaudenzio † (menzionato nel [[680]])
* Gregorio ? † (menzionato nel [[715]])
* Giovanni ? † (menzionato nel [[731]])
* [[Giovanni da Trieste|Giovanni]] ? † (prima del [[759]] - [[766]] nominato [[Patriarcato di Grado|patriarca di Grado]])
* Maurizio † (menzionato nel [[766]])
* [[Fortunato da Trieste|Fortunato]] † (prima del [[788]] - [[803]] nominato [[Patriarcato di Grado|patriarca di Grado]])
* Leone ? † (menzionato nell'[[804]])
* Hildeger †
* Welderich †
* Heimbert †
* Severo † (menzionato nell'[[827]])
* Taurino † (menzionato nel [[911]])
* Radaldo † (menzionato nel [[929]])
* Giovanni † (prima del [[948]] - dopo il [[967]])
* Pietro † (menzionato nel [[991]])
* Ricolfo † (menzionato nel [[1006]])
** Giovanni ? † ([[1015]] - [[1017]])
* Adalgero † (prima del [[1031]] - dopo il [[1071]])
* Eriberto † (prima del [[1080]] - dopo il [[1082]])
* Erinicio † (menzionato nel [[1106]])
* Artuico † (menzionato nel [[1115]])
* Detemaro o Ditmaro † (prima del [[1135]] - dopo il [[1145]])
* Bernardo † (prima del [[1149]] - circa [[1186]] deceduto)<ref>Alcune cronotassi distinguono due vescovi di nome Bernardo.</ref>
* Enrico da Treviso † ([[1186]] - ?)
* Lintoldo da Duino † (menzionato nel [[1188]])
* Woscalco † ([[1190]] - dopo il [[1192]])<ref>Eletto nel 1190, è confermato dal patriarca di Aquileia nel 1192.</ref>
* Enrico Rapizza † (menzionato nel [[1201]])
* Gerardo † (prima del [[1203]] - dopo il [[1212]])
* Corrado Bojani di Pertica † (prima del [[1216]] - [[1230]] deceduto)
* Leonardo † (prima del [[1232]] - 23 novembre [[1233]] dimesso)
* Ulrico De Portis † ([[1234]] - [[1253]])
* Arlongo von Wocisperch † (17 novembre [[1254]] - [[1255]] deposto)
* Guareno di Cocania<ref>Chiamato Givardus Arangone da Gams.</ref> † (12 marzo [[1255]] - ?)
* Leonardo III † (menzionato nel [[1260]])
* Arlongo di Viscogni † (circa [[1261]] - circa [[1281]] deceduto)<ref>Sarebbe lo stesso Arlongo von Wocisperch del 1254.</ref>
* Alvino De Portis † ([[1281]] - circa [[1286]] deceduto)
* Brissa de Toppo † (19 aprile [[1287]] - circa [[1299]] deceduto)
* Giovanni Della Torre † ([[1299]] - circa [[1300]] deceduto)
* Rodolfo Pedrazzani † (prima del [[1302]] - [[1304]])<ref>[http://www.worldcat.org/title/rodolfo-pedrazzani-di-robecco-doglio-vescovo-di-trieste/oclc/797854052 Rodolfo Pedrazzani di Robecco d'Oglio vescovo di Trieste (Book, 1920) [WorldCat.org&#93;<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Rodolfo Morandino de Castello Rebecco † ([[1304]] - 7 marzo [[1320]] deceduto)<ref>Eubel e Gams ammettono un solo vescovo di nome Rodolfo (Pedrezzani), già sulla cattedra triestina nel 1302 e deceduto nel 1320.</ref>
** Giusto (o Gilone) da Villalata † ([[1320]] - [[1322]]) (vescovo eletto)
** Gregorio Tanzi † (5 luglio [[1324]] - [[1327]] ? deceduto) (amministratore apostolico)
* Guglielmo Franchi, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]] † (25 febbraio [[1327]] - [[1329]] o [[1330]] deceduto)
* Pace (o Pasquale) da Vedano, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (18 maggio [[1330]] - 12 agosto [[1341]] deceduto)
** Giovanni Gremon † ([[1341]]) (vescovo eletto)
* Francesco d'Amelia † (19 luglio [[1342]] - 7 aprile [[1346]] nominato vescovo di [[Diocesi di Gubbio|Gubbio]])
* [[Ludovico della Torre]] † (26 giugno [[1346]] - 30 marzo [[1349]] nominato vescovo di [[Diocesi di Oleno|Oleno]])
* Antonio Negri † (30 marzo [[1349]] - 15 gennaio [[1369]] nominato arcivescovo di [[Diocesi di Creta|Candia]])
* [[Angelo Canopeo]] † (15 gennaio [[1369]] - [[1382]] deceduto)
* Enrico de Wildenstein, O.F.M. † ([[1383]] - 12 aprile [[1396]] nominato vescovo di [[Diocesi di Pedena|Pedena]])
* Simone Saltarelli, O.P. † (12 aprile [[1396]] - [[1408]] deceduto)
* Giovanni Ubaldini, [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] † (prima del 30 settembre [[1408]] - 9 agosto [[1409]] nominato vescovo titolare di [[Diocesi di Tripoli di Fenicia|Tripoli di Fenicia]])
* Nicolò de Carturis, O.F.M. † (9 agosto [[1409]] - 13 gennaio [[1416]] deceduto)
* Giacomo Balardi (o Arrigoni), O.P. † (10 gennaio [[1418]] - 11 dicembre [[1424]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado|Urbino]])
* Martino Coronini † (11 dicembre [[1424]] - [[1441]] deceduto)
* Niccolò Aldegardi † (29 novembre [[1441]] - 4 aprile [[1447]] deceduto)
* [[Papa Pio II|Enea Silvio Piccolomini]] † (19 aprile [[1447]] - 23 settembre [[1450]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|Siena]], poi eletto [[diocesi di Roma|papa]] con il nome di Pio II)
* Ludovico Della Torre † ([[1450]] - [[1451]] deceduto)
* Antonio Goppo † (3 marzo [[1451]] - [[1485]] deceduto)
* Acacio de Sobriach † (9 giugno [[1486]] - [[1500]] deceduto)
** Luca Rinaldi da Veglia † (17 novembre [[1501]] - 30 gennaio [[1502]] dimesso) (vescovo eletto)
* [[Pietro Bonomo]] † (5 aprile [[1502]] - 4 luglio [[1546]] deceduto)<ref>Fu anche vescovo di [[arcidiocesi di Vienna|Vienna]] ([[1522]] - [[1523]]).</ref>
** Francesco Rizzano † ([[1549]])
* Antonio Paragües e Castillejo, O.S.B. † (21 agosto [[1549]] - 4 novembre [[1558]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Cagliari|Cagliari]])
* Giovanni Betta, O.S.B. † (3 aprile [[1560]] - 15 aprile [[1565]] deceduto)
* [[Andrea Rapicio]] † (22 agosto [[1567]] - 31 dicembre [[1573]] deceduto)
* Giacinto Frangipane † (1º marzo [[1574]] - 8 novembre [[1574]] deceduto)
* Nicolò Coret † (28 febbraio [[1575]] - 10 luglio [[1590]] deceduto)
* Giovanni Wagenring † (22 maggio [[1592]] - [[1597]] o [[1598]] deceduto)
* Ursino de Bertiis † (7 agosto [[1598]] - tra 25 agosto e 1º settembre [[1620]] deceduto)
* [[Rinaldo Scarlicchio]] † (5 luglio [[1621]] - 13 novembre [[1630]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Lubiana|Lubiana]])
* Pompeo Coronini † (27 gennaio [[1631]] - 14 marzo [[1646]] deceduto)
* Antonio Marenzi † (10 settembre [[1646]] - 22 ottobre [[1662]] deceduto)
* Francesco Massimiliano Vaccano † (12 marzo [[1663]] - 15 agosto [[1672]] deceduto)
* Giacomo Ferdinando Gorizzutti † (30 gennaio [[1673]] - 20 settembre [[1691]] deceduto)
* Giovanni Francesco Miller † (6 ottobre [[1692]] - 23 aprile [[1720]] deceduto)
* [[Giuseppe Antonio Delmestri von Schönberg]] † (23 aprile [[1720]] succeduto - 19 febbraio [[1721]] deceduto)
** ''Sede vacante (1721-1724)''<ref>Il 5 novembre [[1721]] l'imperatore eleggeva come vescovo Wolfgang Weichard, non confermato dalla [[Santa Sede]].</ref>
* Luca Sartorio Delmestri von Schönberg † (26 giugno [[1724]] - 6 novembre [[1739]] deceduto)
* [[Leopold Josef Hannibal Petazzi de Castel Nuovo|Leopoldo Giuseppe Petazzi]] † (30 settembre [[1740]] - 15 dicembre [[1760]] nominato vescovo di [[arcidiocesi di Lubiana|Lubiana]])
* Antonio Herberstein, [[Chierici Regolari Teatini|C.R.]] † (6 aprile [[1761]] - 2 dicembre [[1774]] deceduto)
* [[Francesco Filippo d'Inzaghi]] † (24 aprile [[1775]] - 15 dicembre [[1788]] nominato vescovo di [[Diocesi di Gradisca|Gradisca]])
** ''Sede soppressa (1788-1791)''
* [[Sigismund Anton von Hohenwart]], [[Compagnia di Gesù|S.J.]] † (26 settembre [[1791]] - 12 settembre [[1794]] nominato vescovo di [[Diocesi di Sankt Pölten|Sankt Pölten]])
* Ignazio Gaetano da Buset † (27 giugno [[1796]] - 19 settembre [[1803]] deceduto)
** ''Sede vacante (1803-1821)''
* [[Antonio Leonardis]] † (13 agosto [[1821]] - 14 gennaio [[1830]] deceduto)
* Matteo Ravnikar † (30 settembre [[1831]] - 20 novembre [[1845]] deceduto)
* Bartolomeo Legat de Naklas † (21 dicembre [[1846]] - 12 febbraio [[1875]] deceduto)
* [[Juraj Dobrila]] † (5 luglio [[1875]] - 13 gennaio [[1882]] deceduto)
* Giovanni Nepomuceno Glavina † (3 luglio [[1882]] - [[1895]] dimesso)
* Andrea Maria Šterk † (25 giugno [[1896]] - 17 settembre [[1901]] deceduto)
* [[Franz Xaver Nagl]] † (9 giugno [[1902]] - 19 gennaio [[1910]] dimesso e nominato [[vescovo titolare|arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Tiro|Tiro]])
* Andrej Karlin † (6 febbraio [[1911]] - 15 dicembre [[1919]] dimesso)
* [[Angelo Bartolomasi]] † (15 dicembre [[1919]] - 11 dicembre [[1922]] nominato vescovo di [[Diocesi di Pinerolo|Pinerolo]])
* [[Luigi Fogar]] † (9 luglio [[1923]] - 30 ottobre [[1936]] dimesso e nominato arcivescovo titolare di [[Arcidiocesi di Patrasso|Patrasso]])
* [[Antonio Santin]] † (16 maggio [[1938]] - 28 giugno [[1975]] ritirato)
** ''Sede vacante (1975-1977)''
* [[Lorenzo Bellomi]] † (17 ottobre [[1977]] - 23 agosto [[1996]] deceduto)
* [[Eugenio Ravignani]] (4 gennaio [[1997]] - 4 luglio [[2009]] ritirato)
* [[Giampaolo Crepaldi]], dal 4 luglio [[2009]]
 
==Persone legate alla diocesi==
*don [[Francesco Bonifacio]]
*don [[Edoardo Marzari]]
*fra [[Placido Cortese]]
 
==Santi e beati della diocesi==
* Beata [[Maria Teresa Ledóchowska]]
* Beato [[Francesco Bonifacio]]
* [[San Giusto martire|San Giusto]]
* San Lazzaro martire
* San [[Sergio e Bacco|Sergio martire]]
* San Servolo martire
* Sante Eufemia e Tecla
* Santi [[Ermagora e Fortunato]]
 
==Statistiche==
La diocesi al termine dell'anno 2014 su una popolazione di 243.400 persone contava 223.300 battezzati, corrispondenti al 91,7% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
| 19 settembre [[1988]]
| 1950 || 370.000 || 380.000 || 97,4 || 230 || 165 || 65 || 1.608 || || 90 || 510 || 59
| [[Ofek-1]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 30 aprile [[1990]]
| 1970 || 300.000 || 310.000 || 96,8 || 262 || 187 || 75 || 1.145 || || 98 || 571 || 53
| [[Ofek-2]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 5 aprile [[1995]]
| 1980 || 273.500 || 284.700 || 96,1 || 233 || 150 || 83 || 1.173 || || 102 || 565 || 56
| [[Ofek-3]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 22 gennaio [[1998]]
| 1990 || 247.500 || 253.346 || 97,7 || 213 || 137 || 76 || 1.161 || 4 || 90 || 331 || 60
| [[Ofek-4]]
| {{not|Fallito}}
|-
| 28 maggio [[2002]]
| 1999 || 219.715 || 237.289 || 92,6 || 174 || 112 || 62 || 1.262 || 6 || 71 || 245 || 60
| [[Ofek-5]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 6 settembre [[2004]]
| 2000 || 242.000 || 251.500 || 96,2 || 184 || 119 || 65 || 1.315 || 7 || 76 || 245 || 60
| [[Ofek-6]]
| {{not|Fallito}}
|-
| 11 giugno [[2007]]
| 2001 || 217.818 || 236.253 || 92,2 || 180 || 120 || 60 || 1.210 || 8 || 75 || 263 || 61
| [[Ofek-7]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 22 giugno [[2010]]
| 2002 || 217.818 || 236.253 || 92,2 || 159 || 110 || 49 || 1.369 || 10 || 63 || 186 || 61
| [[Ofek-9]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 9 aprile [[2014]]
| 2003 || 217.818 || 236.253 || 92,2 || 180 || 115 || 65 || 1.210 || 9 || 76 || 166 || 61
| [[Ofek-10]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 13 settembre [[2016]]
| 2004 || 219.000 || 243.903 || 89,8 || 166 || 106 || 60 || 1.319 || 10 || 66 || 182 || 60
| [[Ofek-11]]
| {{sit|Successo}}
|-
| 2010 || 221.700 || 241.800 || 91,7 || 132 || 83 || 49 || 1.679 || 15 || 58 || 174 || 60
|-
| 2014 || 223.300 || 243.400 || 91,7 || 151 || 94 || 57 || 1.478 || 17 || 63 || 139 || 59
|}
 
Durante il quarto ed il sesto lancio la missione è fallita prima ancora di raggiungere lo spazio. Il fallimento del settembre [[2004]] dello Shavit causò la perdita di 100 milioni di dollari.
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*[[Annuario pontificio]] del 2015 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
*[http://www.diocesi.trieste.it/ Sito ufficiale] della diocesi
*{{gcatholic|trie1}}
*{{catholic encyclopedia|Triest-Capo d'Istria}}
*Francesco Lanzoni, ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n903/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza 1927, pp.&nbsp;863–865
*[[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=HdMCAAAAQAAJ&pg=PA675 ''Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. VIII, Venezia 1851, pp.&nbsp;675–718 e 742-744
*Pietro Kandler, [http://books.google.it/books?id=Mtw-AAAAcAAJ&pg=PA4#v=onepage&q&f=false ''Pel fausto ingresso di Monsignore Illustrissimo e Reverendissimo D. Bartolomeo Legat, vescovo di Trieste e Capodistria''], Trieste 1847 (storia della Chiesa di Trieste, cronotassi e note biografiche dei vescovi)
*{{la}} [http://books.google.it/books?id=We1EAAAAcAAJ&pg=PA1976 Bolla ''Super specula''], in ''Bullarii romani continuatio'', Tomo sextus, Pars II, Prato 1848, pp.&nbsp;1976–1984
*{{la}} [http://books.google.it/books?id=bu1EAAAAcAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Bolla ''Ad supremum''], in ''Bullarii romani continuatio'', Tomus sextus, Pars III, Prato 1849, pp.&nbsp;2366–2374
*{{la}} [http://www.archive.org/stream/iurispontificii00martgoog#page/n715/mode/1up Bolla ''Locum beati Petri''], in Raffaele de Martinis, ''Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima'', Tomo IV, Romae 1891, p.&nbsp;697
*{{la}} [http://www.archive.org/stream/iurispontificii03martgoog#page/n230/mode/1up Bolla ''Insuper eminenti Apostolicae dignitatis''], in Raffaele de Martinis, ''Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima'', Tomo VII, Romae 1898, p.&nbsp;228
*{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-25-1933-ocr.pdf Bolla ''Quo Christi fideles''], AAS 25 (1933), p.&nbsp;456
*{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-69-1977-ocr.pdf Bolla ''Prioribus saeculi''], AAS 69 (1977), p.&nbsp;689
*[http://triestestoria.altervista.org/vescovi.html Cronotassi] dei vescovi di Trieste
*{{cita web|http://www.istrianet.org/istria/religion/history/christians-ita.htm|La diffusione del Cristianesimo e le diocesi in Istria}}
*{{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;319–320
*{{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p.&nbsp;477; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p.&nbsp;247; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;310; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;330; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/371/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;371; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/397/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;397
 
==Voci correlate==
*[[Cattedrale di San Giusto (Trieste)]]
*[[Dominio vescovile a Trieste]]
*[[Parrocchie della diocesi di Trieste]]
*[[Regione ecclesiastica Triveneto]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.vitanuovatrieste.it ''Vita Nuova''], settimanale cattolico triestino
* [http://www.diocesi.trieste.it/ Sito ufficale della diocesi]
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/751/Trieste Diocesi di Trieste] su BeWeB - Beni ecclesiastici in web
 
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|diocesi|Friuli-Venezia Giulia}}
 
[[Categoria:Diocesi di Trieste|Lanciatori israeliani]]