Yu-Gi-Oh! Arc-V e Dialetto piacentino: differenze tra le pagine

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{{lingua|nome=Dialetto piacentino|nomenativo=Piaśintein
{{fumetto e animazione
|colore=#ABCDEF
|tipo = anime
|stati= {{ITA}}
|sottotipo = serie TV
|regione=[[Provincia di Piacenza]]
|immagine = Logo_Yu-Gi-Oh_Arc-V.png
|persone=~150.000
|didascalia = Il logo internazionale di Yu-Gi-Oh! Arc-V
|classifica=Non in top 100
|paese = Giappone
|fam1=[[Lingue indoeuropee|Indoeuropee]]
|lingua originale = giapponese
|fam2=[[Lingue italiche|Italiche]]
|titolo = {{Ruby|遊|ゆう}}☆{{Ruby|戯|ぎ}}☆{{Ruby|王|おう}} {{Ruby|ARC-V|アーク・ファイブ}}
|fam3=[[Lingue romanze|Romanze]]
|titolo traslitterato = Yūgiō Āku Faibu
|fam4=[[Lingue italo-occidentali|Italo-occidentali]]
|titolo italiano = Yu-Gi-Oh! Arc-V
|fam5=[[Lingue romanze occidentali|Occidentali]]
|autore = [[Tsutomu Kamishiro]]
|fam6=[[Lingue galloiberiche|Galloiberiche]]
|regista = [[Katsumi Ono]]
|fam7=[[Lingue galloromanze|Galloromanze]]
|sceneggiatore =
|fam8=[[Gallo-italico|Galloitaliche]]
|character design = [[Akemi Yokota]]
|fam9=[[Lingua emiliana|Emiliano]]
|direttore artistico = [[Takashi Nakamura]]
|fam10='''''Dialetto piacentino'''''
|animatore = [[Kenichi Hara]]
|fam11=
|animatore nota =
|iso2=roa|sil=EML
|studio = [[Gallop (azienda)|Gallop]]
|nazione=-
|studio 2 = [[Nihon Ad Systems]]
|agenzia=''nessuna regolazione ufficiale''
|studio 3 =
|estratto= Tütt i omm e il donn i nassan libbar e cumpagn in dignitä e diritt. Tütt i g'han la ragion e la cusciinsa e i g'han da cumpurtäs voin cun l'ätar cmé sa fìsan fradei.
|musica = [[Kōtarō Nakagawa]]
|codice=eml}}
|episodi = 67
|episodi totali = na
|durata episodi = 24 min
|rete = [[TV Tokyo]]
|data inizio = 6 aprile 2014
|data fine = in corso
|rete Italia = [[K2 (rete televisiva)|K2]]
|data inizio Italia = 4 maggio 2015
|data fine Italia = in corso
|episodi Italia = 31
|episodi totali Italia = 67
|posizione serie = 6
|precedente = [[Yu-Gi-Oh! Zexal|Yu-Gi-Oh! Zexal II]]
|successivo =
}}
{{Nihongo|'''''Yu-Gi-Oh! Arc-V'''''|{{Ruby|遊|ゆう}}☆{{Ruby|戯|ぎ}}☆{{Ruby|王|おう}} {{Ruby|ARC-V|アーク・ファイブ}}|Yūgiō Āku Faibu}} è la quinta serie animata del franchise di ''[[Yu-Gi-Oh!]]''. Prodotta da [[Nihon Ad Systems|NAS]] e [[Gallop (azienda)|Gallop]], viene trasmessa in [[Giappone]] su [[TV Tokyo]] dal 6 aprile 2014<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.animenewsnetwork.com/news/2013-12-21/yu-gi-oh-arc-v-anime-1st-promo-video-streamed|titolo=Yu-Gi-Oh! Arc-V Anime's 1st Promo Video Streamed|data=21 dicembre 2013|accesso=13 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.animenewsnetwork.com/news/2013-12-11/yu-gi-oh-gets-new-arc-v-tv-anime-next-spring|titolo=Yu-Gi-Oh! Gets New Arc-V TV Anime Next Spring|data=11 dicembre 2013|accesso=13 aprile 2014}}</ref>. Un adattamento [[manga]] di tipo ''[[Glossario dei fumetti#O|one shot]]'', disegnato da Naohito Miyoshi, è stato pubblicato sul ''[[V Jump]]'' di [[Shueisha]] il 21 maggio 2014<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.animenewsnetwork.com/news/2014-04-17/yu-gi-oh-arc-v-and-gx-get-manga-one-shots|titolo = Yu-Gi-Oh get manga one-shots|accesso = |editore = |data = }}</ref>. In Europa i diritti dell'[[anime]] sono stati acquistati dall'americana 4K Media Inc. da molti paesi tra cui l'[[Italia]], dove la serie va in onda su [[K2 (rete televisiva)|K2]] dal 4 maggio 2015<ref>{{cita web|url=http://www.k2tv.it/guida-tv/|titolo=Guida TV|editore=[[K2 (rete televisiva)|K2]]|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20150424232602/http://www.k2tv.it/guida-tv/|dataarchivio=25 aprile 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.animenewsnetwork.com/press-release/2015-04-23/discovery-k2-to-air-yu-gi-oh-arc-v-in-italy/.87457|titolo=Discovery's K2 to Air Yu-Gi-Oh! ARC-V in Italy|editore=[[Anime News Network]]|data=23 aprile 2015|accesso=25 aprile 2015|lingua=en}}</ref>.
 
Il '''dialetto piacentino'''{{ISO 639}} (''dialët piaśintein'' {{IPA|[dia'lət piaˌzĩ'təi]}} o {{IPA|[dia'lot piaˌzĩ'təi]}}) è un [[dialetto]] non codificato della [[lingua emiliana]], appartenente al gruppo linguistico [[gallo-italico]], parlato nella [[provincia di Piacenza]].
== Trama ==
La storia si svolge in un futuro prossimo, in un luogo chiamato Paradise City. Grazie alla Leo Corporation, guidata da Declan Akaba, il nuovo sistema della Solid Vision, il sistema olografico che dà vita al gioco di carte dei Duel Monsters, rende reali i mostri e gli ambienti, permettendo ai giocatori di interagire direttamente con loro. Questa nuova tecnologia ha dato vita agli "Action Duels", in cui i duellanti possono attraversare vari ambienti per individuare delle speciali carte magie e trappole chiamate "Carte Action". La storia segue Yuya Sakaki, uno studente al secondo anno di scuola media nonché uno studente della scuola di duelli "You Show" di Paradise City fondata da suo padre, il quale scomparve tre anni fa nel momento in cui doveva sostenere un duello importante. Nel mezzo del duello contro il campione in carica degli Action Duels, Sladge Hammer, Yuya risveglia un nuovo potere dal suo pendolo che porta al collo, nota come "Evocazione Pendulum". Mentre Yuya si sforza di padroneggiare la nuova Evocazione Pendulum e diventare un grande Duellante di Intrattenimento come suo padre, egli incontra un misterioso duellante mascherato che gli assomiglia molto chiamato Yuto. Grazie a Yuto, Yuya ha scoperto che il mondo è diviso in quattro dimensioni, tre delle quali prendono il nome dal metodo di evocazione presente: Fusione, Synchro, Xyz e Standard, la dimensione centrale delle quattro, dove Yuya e i suoi amici vivono. Essi vengono coinvolti nel conflitto interdimensionale dopo che dei duellanti provenienti dall'Accademia dei Duelli della dimensione fusione si intromisero nel torneo di Paradise City trasformando diversi duellanti in carte sotto ordine di Leo Akaba, il padre di Declan, la cui ambizione è di unire le quattro dimensioni. Per fermare suo padre, Declan forma i Lancieri, un gruppo di Duellanti che è stato in grado di fronteggiare l'Accademia dei Duelli al torneo di Paradise City.
 
Presenta tratti di continuità con la [[lingua lombarda]] (soprattutto nel lessico e in diverse espressioni idiomatiche), pur evidenziando analogie con quella [[Lingua piemontese|piemontese]]<ref>Il dialetto piacentino, Leopoldo Cerri, Tipografia Solari, Piacenza, 1910, pag. 1</ref>. Appaiono dunque evidenti le somiglianze con il [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]] o insubre, dovute ai secolari rapporti che la città di [[Piacenza]] e il suo circondario hanno intrattenuto con [[Milano]]<ref name= vit>{{Cita web|url=http://www.appennino4p.it/dialetti|titolo=Dialetti delle Quattro province|autore=Daniele Vitali|editore=Dove comincia l'Appennino|accesso=28 gennaio 2014}}</ref>. Tuttavia, già nel 1853 [[Bernardino Biondelli]] lo classificava come varietà dialettale di tipo [[Dialetto emiliano|emiliano]] nel suo ''Saggio sui dialetti gallo italici''<ref>{{Cita web|url=https://www.archive.org/stream/saggiosuidialet02biongoog#page/n8/mode/1up|titolo=Saggio sui dialetti Gallo-italici|autore=Bernardino Biondelli |accesso=11 maggio 2014}}</ref>.
== Personaggi ==
Insieme al [[dialetto pavese]] occupa un ruolo centrale nell'ambito delle parlate gallo-italiche, confinando direttamente con tre dei quattro gruppi in cui esse si usano dividere.
=== Personaggi principali ===
È nato dal [[latino volgare]] innestatosi sulla precedente lingua celtica parlata dai [[Galli]] che popolavano parte dell'[[Italia Settentrionale]]. Come gli altri dialetti gallo-italici, nella storia ha subíto diverse influenze, tra cui quella [[Longobardi|longobarda]] (la città fu sede ducale longobarda nel [[Medioevo]]). In epoche più recenti è stato influenzato dal [[lingua francese|francese]] e dal [[dialetto toscano|toscano]].
;{{nihongo|Yuya Sakaki|榊 遊矢|Sakaki Yūya}}
:''Doppiato da:'' [[Kenshō Ono]] (giapponese), [[Jacopo Calatroni]] (italiano)
:Il protagonista, è uno studente al secondo anno delle medie che frequenta la You Show Duel School e ha 14 anni. Sogna di diventare un Duellante d'Intrattenimento, un tipo di Duellante Professionista. Grazie al potere di un suo ciondolo può eseguire l'Evocazione Pendulum, il suo deck è composto da mostri di tipo "Artistamico" e la sua carta principale è Drago Occhi diversi che si evolve in Drago Pendulum Occhi diversi, e le fusioni Drago Pendulum Occhi Runici e Drago Pendulum Occhi Di Bestia, scoprirà di avere un fratello.
 
== Diffusione e varianti ==
;{{nihongo|Zuzu Boyle|柊 柚子|Hīragi Yuzu}}
Il piacentino propriamente detto, con qualche variazione [[fonetica]] (legata alla pronuncia delle vocali)<ref>Guido Tammi in "Il dialetto", Panorami di Piacenza (a cura di Emilio Nasalli Rocca), Tip. Leg. Scuola Artigiana del Libro, Piacenza, 1955, pag. 265</ref>, è parlato nella [[città]] di [[Piacenza]], in [[Valnure|Val Nure]] approssimativamente fino a [[Ponte dell'Olio]] incluso, in [[Val Trebbia]] approssimativamente fino a [[Travo]] incluso, nei comuni di [[Carpaneto Piacentino]] e [[Cadeo]]. Possono essere aggiunte la pianura ad ovest della città, la [[Val Tidone]] e la tributaria [[Val Luretta]], area dove si registra qualche ulteriore cambio fonetico: ''mi'', ''ti'', ''chì'' e ''atsì'' invece di ''me'', ''te'', ''ché'' e ''atsé''; ''andà'' e ''taś śu'' invece di ''andä'' e ''täś śu''; ''sü'' e ''pü'' invece di ''sö'' e ''pö''; ''picëi'', ''pëi'' e ''deficiëit'' (scritti però per convenzione ''picein'', ''pein'' e ''deficeint'') invece di ''picin'', ''pin'' e ''deficint'').
:''Doppiata da:'' [[Yūna Inamura]] (giapponese), [[Martina Felli]] (italiano)
:Amica d'infanzia e coetanea di Yuya, suo padre è il proprietario della You Show Duel School, che anche lei frequenta. Usa un deck incentrato sulla musica. È in qualche modo connessa con Yuto, il Duellante Oscuro. È innamorata di Yuto.
 
Intorno alla fine della [[Seconda guerra mondiale]] esistevano ancora quattro varianti nella sola parlata della città di Piacenza, mentre nelle frazioni era diffusa la pronuncia vocalica della campagna, quella che viene parlata fino in collina e che i piacentini definiscono "dialetto arioso" (''dialët ariùṡ''). Con questo nome è popolarmente identificato un tipo di pronuncia nel quale la vocale ''ö'' corrisponde alla vocale centrale (/{{IPA|ø}}/) e caratterizzata dalla vocale semimuta ë (/[[Schwa|ə]]/) non dittongata, che in città assumono invece il suono di ''o chiusa'' (/{{IPA|o}}/).
;{{nihongo|Declan Akaba|赤馬 零児|Akaba Reiji}}
:''Doppiato da:'' [[Yoshimasa Hosoya]] (giapponese), [[Alessandro Capra (doppiatore)|Alessandro Capra]] (italiano)
:Declan è l'amministratore delegato della Leo Corporation, ed è un duellante di classe Super Elite con un cervello geniale, pur avendo solo 16 anni; inoltre, è il duellante più giovane della storia a essere entrato nel circuito dei duelli professionali all'età di 15 anni. Usa un deck appartenente all'archetipo "DD"/"DDD". Grazie alla Leo Corporation, dispone di carte Pendulum artificiali.
 
In [[Val d'Arda]] e nella [[Bassa padana|Bassa]] Piacentina il dialetto è comunque da ritenersi collegato al piacentino anche se presenta proprie particolarità, sia lessicali che fonetiche influenzate dalla prossimità con le parlate [[Dialetto cremonese|cremonesi]], [[Dialetto lodigiano|lodigiane]] e [[Dialetto parmigiano|parmensi]] (''ven'' e ''delinquent'' invece di ''vëi'' e ''delinquëit''; ''picen'', ''pien'' e ''deficent'' invece di ''picin'', ''pin'' e ''deficint''; ''andà'' invece di ''andä''; nella Bassa anche: ''cald'' e ''giald'' invece di ''cäd'' e ''giäd''; ''sütà'' invece di ''siguitä''; ''tragnèra'' invece di ''carpìa''). In alcuni comuni della pianura nord-orientale come [[Monticelli d'Ongina]] e [[Castelvetro Piacentino]] sfuma nel dialetto cremonese.
;{{nihongo|Gong Strong|権現坂 昇|Gongenzaka Noboru}}
:''Doppiato da:'' [[Yohei Obayashi]] (giapponese), [[Diego Sabre]] (italiano)
:Gong è un caro amico di Yuya. Ha sempre difeso il suo migliore amico da Gen Ankokuji e dai bulli di strada per anni dopo che il padre di Yuya è misteriosamente scomparso. Il suo deck è composto da mostri "Samurai Superpesante", ed è l'unico duellante che non utilizza carte magie o carte trappola. Inoltre grazie ad un duro allenamento impostogli da Kit Blade riuscirà ad effettuare le evocazioni Synchro.
 
In alcuni dialetti della [[provincia di Parma]], parlati in comuni confinanti con quella di Piacenza quali [[Fidenza]] e [[Salsomaggiore Terme]], si rintracciano forti legami con il piacentino. Lo stesso avviene nel Basso [[Provincia di Lodi|Lodigiano]] dove a [[San Rocco al Porto]], [[Caselle Landi]] e [[Guardamiglio]], vicinissimi alla città di Piacenza, la parlata non si discosta eccessivamente da quella qui analizzata, almeno non più di quanto non lo sia quella della Bassa Pianura piacentina.
;{{nihongo|Sora Perse|紫雲 院素良|Shiun'in Sora}}
:''Doppiato da:'' [[Mie Sonozaki]] (giapponese), [[Katia Sorrentino]] (italiano)
:Ossessionato dall'Evocazione Pendulum di Yuya, decide di diventare suo apprendista. Ha molto successo con le ragazze. Usa un deck incentrato sui giocattoli; ama molto i dolci e anche se non sembra, è un esperto di ogni tipo di carte ed evocazioni e nel suo deck padroneggia le evocazioni per fusione.
 
=== Varietà orientali ===
;{{nihongo|Shingo Sawatari|沢渡 シンゴ|Sawatari Shingo}}
<ref>Mario Casella, Studi sui dialetti della Valdarda. Fonologia del dialetto di Fiorenzuola, Unione tipografica cooperativa, Perugia, 1922</ref>
:''Doppiato da:'' [[Shogo Yano]] (giapponese), [[Federico Zanandrea]] (italiano)
:Shingo è uno studente che frequenta l'istituto Leo. Sbruffone e viziato di carattere, all'inizio è stato inviato da Declan per cercare di impossessarsi delle carte Pendulum di Yuya. In seguito diventerà parte dei Lancieri insieme a quest'ultimo e ad altri duellanti scelti. Shingo rappresenta il secondo personaggio ad eseguire l'evocazione Pendulum (anche se tecnicamente sarebbe il terzo a farlo visto che il secondo è stato Declan Akaba, ma solo con carte Pendulum artificiale) e possiede un deck composto da mostri di tipo "Yosenju".
 
Una della caratteristiche più evidenti delle [[Varietà (linguistica)|varietà]] in uso a [[Fiorenzuola d'Arda]] e in [[Val d'Arda]] è l'assenza della palatalizzazione di ''a tonica'' in sillaba aperta che caratterizza il dialetto di [[Piacenza]] e della parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]] fino alle [[Colli piacentini|colline]] di [[Val Trebbia]] e [[Val Nure]]. La palatalizzazione, con varie sfumature, fu tuttavia osservata in alcune [[Frazione geografica|frazioni]] di Fiorenzuola d'Arda, ma svanisce nel capoluogo comunale, ad [[Alseno]], [[Cortemaggiore]], [[Besenzone]] e negli altri comuni della [[Bassa padana]] piacentina ([[Caorso]], [[San Pietro in Cerro]], [[Monticelli d'Ongina]], [[Castelvetro Piacentino]] e [[Villanova sull'Arda]]) e a Fontana Fredda, frazione di [[Cadeo]]. È stata descritta in passato come ''a'' leggermente palatalizzata quella di [[Castell'Arquato]], mentre [[Lugagnano Val d'Arda]], [[Vernasca]] e [[Morfasso]] sono in linea con i centri della pianura per quanto riguarda l'assenza di palatalizzazione della a tonica. Si hanno così ''rava'' e ''cantà'' al posto di ''räva'' e ''cantä''.
=== Personaggi secondari ===
;{{nihongo|Skip Boyle|柊 修造|Hīragi Shūzō}}
Altro tratto distintivo che emerge a Fiorenzuola d'Arda e Cortemaggiore sotto l'aspetto del vocalismo, avvicinando le varietà di questi paesi a quella del centro di [[Piacenza]], è l'assenza dello [[schwa]] - una e semimuta - (/ə/) e della ''[[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|o turbata]]'' (/ø/), che sono state entrambe sostituite da ''[[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|o chiusa]]'' (/o/).
:''Doppiato da:'' [[Mitsutaka Itakura]] (giapponese), [[Alessandro Zurla]] (italiano)
:È il padre di Zuzu e proprietario della You Show Duel School, che Yuya e Zuzu frequentano. Pur essendo un po maldestro è un bravo insegnante, e possiede un deck con mostri "Maestro del Coraggio".
 
La zona orientale del [[Provincia di Piacenza|Piacentino]] si distingue anche per quanto riguarda la nasalizzazione delle vocali toniche che eliminano i [[Dittongo|dittonghi]]: come in [[Dialetto parmigiano|parmigiano]] si hanno ''dent'' e ''ben'' accanto a ''von'' e ''cumon'' invece di ''dëit'' e ''bëi'' e ''voi'' e ''cumoi'' delle restanti varietà piacentine centro-occidentali (scritti però ''deint'', ''bein'', ''voin'', ''cumoin'' con ''-n'' utilizzata solo per mera convenzione ortografica in questi [[dittongo|dittonghi]]). A Cortemaggiore, inoltre, si ha un dileguo di ''n'', ossia un'assimilazione della nasale dentale alla parte precedente velare negli esiti in
;{{nihongo|Yoko Sakaki|榊 洋子|Sakaki Yōko}}
* –ẽa: ''galẽa'', ''cantẽa'' (''galena'', ''cantena'')
:''Doppiata da:'' [[Ryoko Yui]] (giapponese), [[Renata Bertolas]] (italiano)
* –õa: ''furtõa'', ''lõa'' (''furtona'', ''lona'')
:Yoko è la madre di Yuya.
* –ãa: ''lãa'', ''tãa'' (''lana'', ''tana'')
analogamente a quanto avviene a [[Busseto]] ([[provincia di Parma]]).
 
Fiorenzuola d'Arda, Bassa padana piacentina e Val d'Arda seguono poi il resto delle varietà piacentine nella caduta della ''r'' finale degli infiniti verbali a differenza di quelle parmensi ed [[Lingua emiliana|emiliane]] in genere che hanno terminazione in ''r''.
;{{nihongo|Yusho Sakaki|榊 遊勝|Sakaki Yushō}}
:''Doppiato da:'' [[Horoki Touchi]] (giapponese), [[Claudio Moneta]] (italiano)
:Yusho è il padre di Yuya, scomparso prima del duello con Sledge Hammer tre anni prima.
 
=== L'[[Appennini|Appennino]] ===
;{{nihongo|Yuto|ユート|Yūto}}
Le [[Varietà (linguistica)|varianti]] piacentine non coprono l'intero territorio della [[provincia di Piacenza]] e si arrestano prima del confine con quella di [[Provincia di Genova|Genova]]: le alte valli [[Appennino piacentino|appenniniche]] sono infatti interessate da forme di transizione tra [[Lingua emiliana|emiliano]] e [[Lingua ligure|ligure]]<ref name= vit /> o da dialetti liguri.
:''Doppiato da:'' [[Manpei Takagi]] (giapponese), [[Andrea Oldani]] (italiano)
:Misterioso duellante che, arrivato a Paradise City, attacca Shingo per difendere Zuzu. Dal viso molto simile a quello di Yuya, sembra essere connesso in qualche modo a Yuya stesso e a Zuzu. La sua carta più forte è "Drago Xyz Ribellione Oscura". Più avanti si scoprirà che è lo Yuya della dimensione Xyz scoprirà di avere un fratello ed ha una cotta per zuzu .
 
Tratti liguri si rintracciano dunque in [[Val d'Arda]] a [[Morfasso]], in [[Val Nure]] nei comuni di [[Farini]] e [[Ferriere (Italia)|Ferriere]] (ma con propaggini fino al comune di [[Bettola]]<ref name= vit />), in [[Val d'Aveto]] e in parte della [[Val Trebbia]] (parte dei comuni di [[Coli]] e [[Corte Brugnatella]]). Ciò emerge da un punto di vista
;{{nihongo|Julia Crystal|光津 真澄|Kotsu Masumi}}
*[[Lessico|lessicale]]: ''malä'' in piacentino, ''marottu'' in alcune zone dell'alta Val Nure per ''ammalato''
:''Doppiata da:'' [[Arisa Kiyoto]] (giapponese), [[Francesca Bielli]] (italiano).
*[[Fonetica|fonetico]]: desinenza in ''-ó'' (-'{{IPA|o}}) nel [[Participio|participio passato]] della prima coniugazione (''cantó'' invece di ''cantä'' o ''cantà''<ref name="academia.edu">{{Cita web|url=https://www.academia.edu/2158600/Documenti_darchivio_toponomastica_e_dialettologia_piacentina._Sinergie_e_interazioni|titolo=Documenti d'archivio, toponomastica e dialettologia piacentina in: Medioevo piacentino e altri studi|autore=Andrea Scala|editore=Tipleco|accesso=30 gennaio 2014}}</ref>); [[rotacismo]] di ''l'' in ''r'' anche dove assente in piacentino (''einsarata'' invece di ''insalata'')
È una studentessa dell'istituto Leo e possiede maestria nell'evocazione per fusione ed il suo deck è composto da mostri di tipo "Cavaliere Gemma". Appare spesso insieme a Kit Blade e a Dipper Orion.
*[[morfologia (linguistica)|morfologico]]: mantenimento di vocali finali diverse da ''a'' come nel comune di Morfasso ''câdu'' invece di ''cäd''; ''gat'' in piacentino e pure ''gat'' a Ferriere, ma ''gattu'' nelle frazioni di Ferriere e in altri centri montani di Val Nure, Val Trebbia, Val d'Aveto e Val d'Arda; articolo determinativo maschile singolare ''u'' invece di ''al''<ref name="academia.edu"/>, mentre a [[Bobbio]] ''u'' e ''ar''.
 
Tuttavia, è a sud di [[Bobbio]] che si entra in un'area linguisticamente ligure. L'alta Val Trebbia e le valli tributarie, zona che ha subito un forte spopolamento nel [[XX secolo]], presenta dialetti liguri di tipo genovese caratteristici della montagna e con tratti comuni alle parlate della [[Val Graveglia]] [[Provincia di Genova|genovese]]. I comuni interessati sono quelli di [[Ottone (Italia)|Ottone]], [[Zerba]] e [[Cerignale]] dove sono presenti a livello fonetico diversi elementi arcaici del genovese rurale<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pagg. 79-175</ref>. In particolare, è Zerba ad aver mantenuto alcune proprietà più arcaiche del ligure di montagna<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pag. 115</ref>.
;{{nihongo|Kit Blade|刀堂 刃|Todou Yaiba}}
:''Doppiato da:'' [[Kengo Takanashi]] (giapponese), [[Simone Lupinacci]] (italiano)
È uno studente dell'istituto Leo e possiede maestria nell'evocazione Synchro ed il suo deck è composto da mostri di tipo "Sciabola-X". Lo si vede di frequente con Julia Crystal e Dipper Orion ed ha fatto da insegnante a Gong Strong dove quest'ultimo riuscirà ad imparare l'evocazione Synchro.
;{{nihongo|Dipper Orion|志島 北斗|Shijima Hokuto}}
:''Doppiato da:'' [[Natsuki Hanae]] (giapponese), [[Stefano Pozzi]] (italiano)
È uno Studente dell'istituto Leo, e possiede maestria sull'evocazione Xyz ed il suo deck è composto da mostri di tipo "Costellazione". Va in giro spesso con Julia Crystal e Kit Blade.
;{{nihongo|Shay Obsidian|黒咲隼|Kurosaki Shun}}
:''Doppiato da:'' [[Yamato Kinjo]] (giapponese), [[Maurizio Merluzzo]] (italiano)
:Misterioso duellante responsabile degli attacchi al personale della Leo corporation che trasforma in una carta lo sconfitto,più avanti si scoprirà essere il fratello di Lulu, ovvero la Zuzu della dimensione Xyz.
 
La zona presenta comunque alcune caratteristiche comuni al piacentino e agli altri idiomi della [[Pianura padana]], che non hanno però tolto validità all'ipotesi di attribuire al gruppo ligure i dialetti di Ottone, Zerba e Cerignale. Ciò si riscontra:
=== Personaggi minori ===
* nell'assenza della palatalizzazione dei nessi latini PL, BL e FL: ''piasa'', ''biancu'' e ''fiuru'' come nel piacentino ''piasa'', ''bianc'' e ''fiur'' e differentemente dal genovese ''ciasa'', ''giancu'' e ''sciù'';
;{{nihongo|Sledge Hammer|ストロング 石島|Sutorongu Ishijima}}
* nell'assenza delle vocali lunghe e brevi del genovese;
:''Doppiato da:'' [[Atsushi Miyauchi]] (giapponese), [[Marco Balzarotti]] (italiano)
* nei pronomi dimostrativi ''cul'' e ''cust'' come in piacentino e diversamente dal genovese ''quest'' e ''quel'';
:Sledge è un Duellante Professionista e fa parte della LID.
* nel pronome personale tonico di terza persona maschile ''lü'' a Ottone come in piacentino (rimane ''lé'', identico al femminile come nel genovese, a Cerignale e in alcune frazioni di Ottone);
* nella presenza di tre coniugazioni verbali come in piacentino (solo all'infinito esiste una quarta) contro le quattro del ligure;
* a Cerignale nell'adozione della palatalizzazione di A tonica in sillaba libera tipica del piacentino centrale, sebbene non sia presente in altri dialetti piacentini confinanti, quali quelli delle frazioni di Bobbio: ''schéra'', ''réva'', ''ciamé'' anlaogamente al piacentino ''schèla'', ''rèva'', ''ciamè'' e differentemente dal ligure ''sca-a'' (genovese) o ''scara'', ''rava'', ''ciamà''.
Infine, sul settore nominale si nota un certo orientamento verso il piacentino<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pagg. 115-116, 137, 174-175</ref>.
 
==== [[Bobbio]] ====
;{{nihongo|Nico Smiley|ニコ・スマイリー|Niko Sumairī}}
<ref>Il dialetto bobbiese, Enrico Mandelli, Tipografia Columba, Bobbio, 1995</ref>{{vedi anche|Dialetto bobbiese}}
:''Doppiato da:'' [[Hajime Iijima]] (giapponese), [[Lorenzo Scattorin]] (italiano)
Nella fascia di alta collina e montagna anche [[Bobbio]] ha sviluppato un [[dialetto]] (''ar dialèt bubièiś'') del tutto peculiare e che vanta proprie peculiarità [[Fonetica|fonetiche]], [[Morfologia (linguistica)|morfologiche]] e [[Lessico|lessicali]] rispetto al piacentino propriamente detto. Se oggi la zona è caratterizzata da un forte spopolamento, anticamente il paese era un centro di scambio situato lungo la [[Via del sale]], che collegava la [[Pianura Padana]] al [[Genovesato]]. Oltre che a Bobbio, detto dialetto è parlato approssimativamente nei luoghi dell'antica ''Contea di Bobbio'' sostituita nel [[1743]] dalla [[Provincia di Bobbio]] fino all'unità d'Italia, che comprendeva zone oggi inserite nelle province di Piacenza e [[Provincia di Pavia|di Pavia]]. Tale area d'influenza del bobbiese, può essere circoscritta alla parte più settentrionale del comune di [[Corte Brugnatella]] e a gran parte di quello di [[Coli]], ma anche in alcuni luoghi della [[Val Tidone]] e della [[Val Luretta]] più prossimi a Bobbio. Si estende inoltre nei più vicini territori della provincia di Pavia ([[Romagnese]] e in parte [[Val Verde]]).
:Nico è il manager di Sledge Hammer. Dopo la sconfitta di quest'ultimo da parte di Yuya, ne diventa il manager.
 
Detta [[Varietà (linguistica)|varietà]] si contraddistingue per la compresenza di elementi genericamente [[Lingua emiliana|emiliani]] e più specificatamente di area piacentino-[[Dialetto pavese|pavese]], [[Dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentali]], [[Lingua piemontese|piemontesi]] e [[Lingua ligure|liguri]]. Sul fronte della fonetica mantiene la palatalizzazione emiliana di ''a'' tonica in sillaba aperta tipica del piacentino parlato nella parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]] fino alla [[Colli piacentini|fascia collinare]] (''parlä'', ''bräg''), ma solo nella variante del capoluogo comunale. Segue i dialetti dell'[[Appennino piacentino]] nella realizzazione in ''/ø/'' da ''o'' breve [[Lingua latina|latina]] quando nei restanti dialetti della provincia è ''/ò/'' (''öc’'' e ''śnöc’'' invece di ''òc’'' e ''śnòc’'') e di ''/ø/'' da o lunga latina in sillaba aperta dove altrove è ''/ò/'' (''bröd'' e ''scöra'' invece di ''bròd'' e ''scòla'').
;{{nihongo|Reed Pepper|茂古田 未知夫|Mokota Michio}}
:''Doppiato da:'' [[Yasuaki Takumi]] (giapponese), [[Federico Viola]] (italiano)
 
Si nota la [[Dittongo|dittongazione]] in corrispondenza di una ''e'' breve latina (''mèiś'', ''candèira'', ''piemuntèiś''), estesa anche ad altre aree dell'Appennino piacentino, tipica del piemontese e del ligure. Tuttavia, il bobbiese non realizza la dittongazione tipica di certe varietà piacentine e pavesi che precede la ''n'' o la ''m'' (come in lombardo occidentale si hanno ''vin'', ''cüsin'' e ''baśin'' invece di ''vëi'', ''cüsëi'' e ''baśëi'', ma anche ''vün'', ''ognidün'' e ''nün'' invece di ''vói'', ''ognidói'' e ''nói''; come in altri dialetti della montagna e della Bassa Pianura piacentina ''vent'', ''sempar'', ''sarpent'' invece di ''vëit'', ''sëipar'', ''sarpëit'').
;{{nihongo|Pierre Lesupérieur|九庵堂 栄太|Kyuando Eita}}
:''Doppiato da:'' [[Yusuke Katayama]] (giapponese), [[Massimo Di Benedetto]] (italiano)
 
Assente lo [[schwa]] del piacentino extramurario, sostituito da ''e'' aperta (''dialèt'' e ''pès'' invece di ''dialët'' e ''pës'').
;{{nihongo|Aura Senzia|方中 ミエル|Hōchun Mieru}}
:''Doppiata da:'' [[Aoi Yūki]] (giapponese), [[Serena Clerici]] (italiano)
 
In ambito [[Morfologia (linguistica)|morfologico]] si registra il dualismo degli articoli indeterminativi, resi con ''u'' e ''ar'' al maschile e ''a'' e ''ra'' al femminile: il primo tipo di matrice ligure e il secondo diffuso in alcune aree del [[Basso Piemonte]] e riscontrato in alcune varietà dell'[[Oltrepò pavese]]. Come negli altri dialetti dell'Appennino piacentino, più prossimi al contatto con il ligure, [[rotacismo]] di ''l'' si manifesta con maggiore frequenza: ''candèira'' e ''scöra'' invece di ''candela'' e ''scòla''.
== Episodi ==
Se i participi passati della prima coniugazione terminano con la palatalizzazione della ''a'' tonica come nel piacentino centrale e urbano (''cantä''), quelli di altre coniugazioni e gli ausiliari non terminano per vocale tonica ma, con occlusive dentali (''stat'', ''finit'', ''avid'') analogamente ad alcune varietà lombarde.
{{Vedi anche|Episodi di Yu-Gi-Oh! Arc-V}}
La serie è andata in onda in [[Giappone]] su [[TV Tokyo]] per la prima volta il 6 aprile [[2014]], poco dopo una settimana dal termine dalla precedente serie ''[[Yu-Gi-Oh! Zexal II]]'', e viene trasmesso regolarmente un episodio a settimana. In Italia è trasmessa su [[K2]] dal 4 maggio 2015.
 
== Caratteristiche ==
=== Colonna sonora ===
Da un punto di vista [[Fonetica|fonetico]] e [[Morfologia (linguistica)|morfologico]] il piacentino è in linea con alcuni fenomeni caratteristici dell'[[Lingua emiliano-romagnola|emiliano-romagnolo]], dal quale talvolta si discosta per avvicinarsi maggiormente al [[Lingua lombarda|lombardo]].
;Sigla d'apertura
:#''Believe×Believe'' dei Bullettrain (ep. 1-30)
:#''Burn!'' dei Bulletrain (ep. 31-49)
:#''UNLEASH'' di Gekidan Niagara (ep. 50-???)
 
Un elemento tipico dell'emiliano-romagnolo, frequentemente rintracciabile nel piacentino, è la [[prostesi]] della ''a''. Ciò fa sì che sia possibile aggiungere questa vocale alla forma tradizionale. Esempio: ''bśont'' (unto) può diventare ''abśont'' e ''sporc'' (sporco) ''asporc'' se la parola precedente termina per consonante (''piatt abśont''; ''tütt asporc'').
;Sigla di chiusura
:#''One Step'' dei P★Cute (ep. 1-30)
:#''Future fighter!'' di Kensho Ono e Yoshimasa Hosoya (ep. 31-49)
:#''ARC of Smile!'' dei BOYS AND MEN (ep. 50-???)
 
Un altro tratto peculiare di tutte le [[Dialetto emiliano|parlate emiliane]], dunque anche del piacentino, è la [[Sincope (linguistica)|sincope]] delle vocali non accentate, specialmente ''e''. Esempio: ''rëśga'', ''lcä'' e ''rśintä'' (diversamente dal
== Novità ==
[[Dialetto milanese|milanese]] ''rèsega'', ''lecà'' e ''resentà''). Le ultime due forme piacentine indicate nell'esempio, in quanto inizianti per consonante, possono comunemente diventare ''alcä'' e ''arśintä'' per prostesi (come nel [[Dialetto bolognese|bolognese]] ''alchèr'' e ''arsintèr''). La sincope non è però così diffusa come in altre parlate di tipo emiliano (bolognese ''sbdèl'', ma piacentino ''uspedäl'' come milanese ''uspedal''), poiché si riduce notevolmente ad ovest di [[Parma]]<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/grammaticastori00meyegoog|titolo=Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani|autore=Francesco D'Ovidio, Wilhelm Meyer-Lübke|editore=Hoepli|accesso=1º marzo 2014}}</ref>.
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Contrariamente a quanto avviene in emiliano-romagnolo, ma analogamente al lombardo, le desinenze dei verbi all'infinito non terminano in ''-r'' (piacentino ''andä'' come nel milanese ''andà'' e differentemente dal bolognese ''andèr''). Si hanno anche casi di “desinenza zero”: ''piäś''<ref>Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 128</ref>.
''Yu-Gi-Oh! Arc-V'' introduce nuove regole per quanto riguarda il gioco di carte, cambiando quasi del tutto lo stile del gioco. Queste modifiche sono entrate in vigore in Oriente il 1º aprile [[2014]], mentre in Occidente e nel resto del mondo probabilmente entreranno in vigore in contemporanea con l'uscita dello Starter Deck 2014, in data da definire. Di seguito tutti i cambiamenti effettuati al regolamento.
* Vengono aggiunte due nuove zone per le carte, chiamate {{nihongo|Pendulum Zone|{{Ruby|P|ペンデュラム}}ゾーン oppure ペンデュラムゾーン|Pendeyuramuzōn}}: una di colore blu fra l'Extra Deck e la Zona carte Terreno, e un'altra di colore rosso fra il Deck e il Cimitero.
Caratteristico di diverse varietà [[Lingua ligure|liguri]] e [[Lingua lombarda|lombarde]], il fenomeno del [[rotacismo]] di ''l'' intervocalica in ''r'', si riscontra occasionalmente anche in piacentino: ''saracca'' (salacca), ''canarücs'' (gola, laringe, esofago; è presente anche ''canalüss''). In linea con il ligure e alcuni dialetti del lombardo e del [[Lingua piemontese|piemontese]], il rotacismo si manifesta anche in alcuni nessi nei quali ''l'' è seguita da consonante<ref>Giulio Bertoni, Italia dialettale, Istituto editoriale Cisalpino-goliardica rist. anastatica di Hoepli, Milano, 1986, pag. 90</ref>: ''surc'' (solco), ''carcagn'' (calcagno, tallone), ''curtell'' (coltello). Queste particolarità si intensificano nel [[dialetto bobbiese]], in quelli di transizione fra emiliano e ligure e liguri parlati sull'[[Appennino piacentino]].
* Vengono introdotti i {{nihongo|Mostri Pendulum|ペンデュラムモンスター|Pendyuramu Monsutā}}, un misto tra le Carte Magia e le Carte Mostro. Vengono messi nell'Extra Deck. A questi nuovi mostri sono attribuiti due numeri differenti, uno su ogni lato della carta (destra e sinistra), chiamati {{nihongo|Pendulum Scale|ペンデュラムスケール|Pendyuramu Sukēru}}, o Valori Pendulum. Il Valore Pendulum di destra è colorato di rosso, mentre quello di sinistra di blu. I Mostri Pendulum possono essere posizionati nelle Pendulum Zone, oppure evocati nella zona Mostro: sulla carta è presente un doppio testo e, a seconda della zona in cui la carta è posizionata, questa ha un effetto diverso. Quando un Mostro Pendulum sta per essere mandato al cimitero, viene invece messo scoperto nell'Extra Deck. <ref>Dal 22 giugno le carte pendulum sono messe nell'extra deck</ref>
 
* Viene aggiunto un nuovo tipo di Evocazione, chiamata {{nihongo|Evocazione Pendulum|{{Ruby|P|ペンデュラム}}{{Ruby|召|しょう}}{{Ruby|喚|かん}}|Pendyuramu Shōkan}}. Quando i Mostri Pendulum sono posizionati nella Zona Pendulum Blu, si può utilizzare esclusivamente il Valore Pendulum Blu; stesse regole valgono per la Zona Pendulum Rossa. Quando entrambe le Pendulum Zone sono occupate, si potrà effettuare l'Evocazione Pendulum. Prendendo in considerazione i Valori Pendulum assegnati, si potrà evocare un numero qualsiasi di mostri Pendulum scoperti nell'Extra Deck e/o di mostri dalla mano il cui livello sia compreso tra (ma non uguale a) i due Valori Pendulum (salvo che il mostro non abbia condizioni di evocazione particolari).<ref>{{cita web|titolo="[OCG] Pendulum Summons, New Mechanics, and Arc-V News!"|url=http://www.ygorganization.com/ocg-v-jump-time/}}</ref> Questa è considerata una Evocazione Speciale.
Rispetto agli altri dialetti dell'[[Emilia-Romagna]], il piacentino è inoltre interessato da un maggiore dileguo consonantico (''pòr'' per povero)<ref name="Fabio Foresti 2010">Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 125</ref>.
<ref>Dal 22 giugno per motivi di vantaggio da parte di chi ha le carte pendulum, dall'Extra Deck si possono evocare solo altri mostri pendulum</ref>
 
* Il giocatore che incomincia il duello non ha diritto a effettuare la Draw Phase.
=== [[Fonetica]] e [[fonologia]] ===
* Entrambi i giocatori saranno in grado di controllare una singola Carta Magia Terreno contemporaneamente.
Il piacentino presenta diverse somiglianze fonetiche tanto con i [[Dialetto|dialetti]] dell'[[Lingua emiliano-romagnola|emiliano-romagnolo]], quanto con quelli del [[Lingua lombarda|lombardo]] e del [[Lingua piemontese|piemontese]].
 
In generale, condivide con gli altri dialetti del [[gruppo linguistico]] [[Lingue gallo-italiche|gallo-italico]]
 
* la generale tendenza all'[[apocope]] (''caduta'') delle vocali finali diverse da ''a''. Tra le eccezioni vi sono le desinenze finali in ''-i'' di voci dotte (''forsi'', ''quäsi'', ''difati'') e in ''-u'', quest'ultima attestata anche nei contigui dialetti della zona di [[Fidenza]], [[Salsomaggiore]] e [[Busseto]] ([[Provincia di Parma|PR]])<ref name="Fabio Foresti 2010"/> (''trenu'', ''còcu'', ''diu'');
* l'assenza di [[consonanti geminate]] (''doppie''), ovvero, a partire dal [[Lingua latina|latino]] si verifica uno scempiamento delle geminate (CATTUS > gat 'gatto'); è stato tuttavia osservato che, pur essendo assente una [[Geminazione consonantica|geminazione]] come quella dell'[[Lingua italiana|italiano]], le consonanti assumono un suono un po' più lungo di quello della consonanti singole ma comunque più breve di quello delle consonanti doppie<ref name="pop2">Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 60-61</ref>;
* la [[palatizzazione]] dei complessi latini CL- e GL- in c(i), g(i) (es. CLAMARE > ciamä 'chiamare', GLAREA > gèra 'ghiaia');
* la [[lenizione]] delle consonanti occlusive sorde intervocaliche (es. FATIGAM > fadiga 'fatica', MONITAM > muneda 'moneta').
 
In linea con le altre [[Varietà (linguistica)|varietà]] emiliano-romagnole si notano
* la trasformazione di -CE, -GE in affricate alveolari sorde o in sibillanti (es. GELUM > śel 'gelo');
*la palatalizzazione di ''a'' tonica [[Lingua latina|latina]] in [[sillaba]] libera ({{IPA|æ}} oppure {{IPA|ɛ}}), esistente anche in piemontese e [[lingua francese|francese]] (es. SAL > säl ‘sale', CANTĀRE > cantä ‘cantare'), spiegata spesso attraverso l'ipotesi del [[Substrato (linguistica)|substrato]] [[celti]]co<ref>Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Einaudi, Torino, 1970, vol. I, pag. 41</ref>. È diffusa a [[Piacenza]] e nella parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]], ma ne restano esclusi i settori orientali, nordorientali e occidentali, oltre alle aree meridionali di transizione con il [[Lingua ligure|ligure]]. Generalmente, infatti, in [[Emilia]] è presente in modo discontinuo in pianura e nelle zone collinari, ma è poco diffusa o comunque introdotta recentemente sull'[[Appennino settentrionale|Appennino]]. Per quanto riguarda il [[Provincia di Piacenza|Piacentino]], si tratta di un'innovazione irradiatasi da [[Parma]], in maniera non uniforme, almeno dai tempi del [[Ducato di Parma e Piacenza]], e che avrebbe sostituito un più diffuso modello settentrionale in ''a'' il cui epicentro era probabilmente [[Milano]].<ref name="academia.edu"/>
 
Avvicinano il piacentino al lombardo, accomunandolo anche ai [[Dialetto emiliano|dialetti emiliani]] parlati in [[Lombardia]], quali il [[dialetto pavese|pavese]] e [[dialetto mantovano|mantovano]] (da alcuni definiti anche “dialetti lombardi di crocevia”<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dialetti-lombardi_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo=Dialetti lombardi|autore=Giovanni Bonfadini|editore=Treccani|accesso=22 gennaio 2014}}</ref>)
* la palatalizzazione tipicamente lombarda del gruppo –CT- latino, ormai però solo in alcuni [[Lessema|lessemi]] (es. TECTUM > ticc' ‘tetto')<ref name="ReferenceB">Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 126</ref>
* l'esito in ''u'' della o lunga e u breve latine in sillaba aperta (FLOS > fiur, ‘fiore');
* l'esito in ''u'' della o lunga latina e il mantenimento della u breve in sillaba chiusa (MUSCA > musca ‘mosca');
* l'esito in ''ö'' (/{{IPA|ø}}/)<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/grammaticastori00meyegoog|titolo=Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani|autore=Francesco D'Ovidio, Wilhelm Meyer-Lübke|editore=Hoepli|accesso=17 maggio 2014}}</ref> della o breve latina in sillaba aperta (NOVU > növ)<ref>Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 123</ref> al di fuori della cinta muraria urbana di [[Piacenza]];
* l'evoluzione in ''ö'' (/ø/) oppure ''ü'' (/{{IPA|y}}/) della u lunga latina (PLUS > pö, pü 'più').
 
La presenza delle vocali arrotondate ''ö'' ed ''ü'' ha causato uno "spostamento vocalico", per mezzo del quale la o latina appare come u (POTÌRE > pudì 'potere').
 
Un tratto che contraddistingue il piacentino centro-orientale è la riduzione ad -''ëi'' della ''i'' lunga e della ''e'' latine dinanzi a nasale: si hanno ''vëi'' e ''tëip'' (spesso scritti ''vein'' e ''teimp'' solo per convenzione ortografica) per vino e tempo. Tale elemento è presente a partire dall'[[Alessandrino (territorio)|Alessandrino]] con -''ei''<ref>Giulio Bertoni, Italia dialettale, Hoepli (rist. anastatica), Milano , 1986, pagg. 79-80</ref> e prosegue ancora nell'[[Oltrepò pavese]], finché la ''[[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|e]]'' assume il suono di una ''[[Schwa|e semimuta]]'' (/ə/) nel [[Provincia di Piacenza|Piacentino]]. Questa caratteristica si estingue però già nella parte orientale della provincia di Piacenza.
 
Fenomeno assente nel resto dell'emiliano-romagnolo, ad eccezione dei dialetti della zona di Fidenza, Busseto e Salsomaggiore (PR), [[Dialetto tortonese|tortonese]], [[Dialetto oltrepadano|oltrepadano]] e alcune varietà [[Dialetto mantovano|mantovane]], è l'evoluzione in ''ë'' (/{{IPA|ə}}/) della e lunga e della i breve latine in sillaba chiusa (FRIGIDUS > frëd ‘freddo') in quasi tutto il territorio piacentino ad esclusione di Piacenza, di [[Fiorenzuola d'Arda]] e [[Cortemaggiore]], dove è resa come una ''o chiusa'' (/o/)<ref name="dist">Mario Di Stefano (a cura di) ed Ernesto Tammi, Studi sulla comunicazione orale piacentina, Tep, Piacenza, 1979, pag. 10</ref> (FRIGIDUS > frod ‘freddo'). La ''ë'' è radicata anche in piemontese, dove è conosciuta come "[[Schwa|terza vocale piemontese]]".
 
Estranea ai gruppi dell'emiliano-romagnolo e del lombardo è l'articolazione della [[vibrante uvulare]] ([[Fricativa uvulare sonora|ʁ]]). Tale peculiarità è stata invece osservata in [[Valle d'Aosta]], in alcune [[Valle|vallate]] del [[Piemonte]] occidentale e in una piccola area compresa tra l'Alessandrino e il settore occidentale del [[Provincia di Parma|Parmense]]<ref name="ReferenceB"/><ref>C. Grassi, A. A. Sobrero, T. Telmon, Introduzione alla dialettologia italiana, Editori Laterza, Bari, 2003, pag. 149</ref>. Tuttavia conserva un suo tratto distintivo rispetto a quella francese, parmense o alessandrina, in quanto nel Piacentino appare come una [[fricativa uvulare sonora]].
 
== Ortografia e norme di pronuncia ==
Il piacentino manca di una normata codificazione dell'ortografia, pertanto alcune questioni sono state a lungo dibattute. Ad esempio, per decenni è rimasto irrisolto il dubbio riguardante l'opportunità di rendere graficamente il suono della ''[[Fricativa alveolare sonora|s sonora]]'' (come nell'italiano ''rosa'' e ''chiesa'') con ''S'' o ''Z'' (''rösla'' o ''rözla'', ''cesa'' o ''ceza''?)<ref name="ReferenceA">{{cita libro| Guido | Tammi | Vocabolario piacentino-italiano | 1998 | Ed. Banca di Piacenza | Piacenza}}</ref>; la soluzione contemplata dall'Ortografia piacentina unificata<ref>{{Cita web|url=https://urtigapiacenza.wordpress.com/la-opu/|titolo=La Ortografia piacentina unificata|autore=|editore=L'urtiga, Lir Edizioni|accesso=22 marzo 2013}}</ref>, proposta nel [[2012]] dalla rivista culturale locale [https://urtigapiacenza.wordpress.com/ L'urtiga], è quella dell'utilizzo di una ''S'' sormontata da un punto (conosciuto come [[punto sovrascritto]]): ''Ṡ''. Tale è decisione è però stata superata quattro anni più tardi modificando il [[segno diacritico]] sopra la consonante, passando dal punto sovrascritto ad un [[accento acuto]]: ''Ś''<ref name="pop1">Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 38, 58-60</ref>.
 
Inoltre, il principale dizionario piacentino-italiano moderno<ref name="ReferenceA"/> solleva il problema dell'opportunità di indicare o meno le [[Consonante|consonanti]] [[Geminazione consonantica|geminate]] (''doppie'') sull'esempio del [[Dialetto toscano|toscano]] pur risultando assenti nei [[Dialetto|dialetti]] [[Lingue gallo-italiche|gallo-italici]] (''scempiamento''): ''an'' e ''caval'' per anno e cavallo<ref>Guido Tammi in: "Il dialetto", Panorami di Piacenza (a cura di Emilio Nasalli Rocca), Tip. Leg. Scuola Artigiana del Libro, Piacenza, 1955, pag. 269</ref>. Il raddoppio delle consonanti è suggerito nelle proposte ortografiche più recenti per evidenziare la brevità della [[Sillaba tonica|vocale tonica]] che le precede: ''péll'' con vocale breve (pelle) in opposizione a ''pél'' con vocale lunga (pelo)<ref>Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 50-51</ref>. Tuttavia, è stato osservato che in piacentino le consonanti che seguono alcune consonanti brevi, pur non essendo raddoppiate come in [[Lingua italiana|italiano]], paiono avere un suono un po' più lungo di quello corrispondente in altri dialetti gallo-italici. Seppur leggermente più lungo, non sembra un raddoppiamento consonantico di durata pari a quella dell'italiano<ref name="pop2" />.
 
È ritenuto facoltativo indicare il suono ''[[Occlusiva velare sorda|K]]'' in finale di parola aggiungendo una ''h'' alla ''c'', pertanto sono possibili le ortografie ''pratic'' e ''pratich'' (pratico).
 
Nella descrizione sottostante non sono state considerate in dettaglio le [[Varietà (linguistica)|varietà]] [[Appennino piacentino|appenniniche]], sensibilmente diverse dal piacentino e dai suoi suddialetti, che possono comunque essere trascritte attraverso l'Ortografia piacentina unificata.
 
* ''a'' può essere come la ''a [[Lingua italiana|italiana]]'' ([[Vocale anteriore aperta non arrotondata|[a]]]), ma spesso è soggetta a dileguo e ammutolisce, appare indistinta, poco accennata e in questo caso è di difficile definizione fonetica<ref>Monica Tassi in: L'Italia dei dialetti (a cura di Gianna Marcato), Unipress, Padova, 2008, pag. 67</ref>. Generalmente appare simile ad una [[vocale posteriore semiaperta non arrotondata]] ([ɐ]), che può essere confusa con [[Schwa|[ə]]] (esempio: ''La Varnasca'' o ''La Vërnasca'' per indicare il comune di [[Vernasca]], dove nella seconda versione la ''e turbata'' è appunto pronunciata come la [ə] delle varietà extraurbane). Riconosciuto come tratto caratteristico del piacentino, del [[Dialetto pavese|pavese]], dell'[[Dialetto oltrepadano|oltrepadano]] e del [[dialetto tortonese|tortonese]], questo fenomeno si registra in diverse situazioni: sempre in finale di parola, ma anche ad inizio, ad esempio in ''al'' (l'articolo determinativo maschile singolare), quando la vocale non è accentata o si trova davanti a ''m'' e ''n''<ref>{{Cita web|url=http://www.appennino4p.it/pronuncia|titolo=Pronuncia|autore=Daniele Vitali|editore=Dove comincia l'Appennino|accesso=4 marzo 2014}}</ref>;
* ''à'' come a italiana;
* ''ä'' è pronunciata come un suono intermedio tra ''a'' ed ''è'' ([[Vocale anteriore quasi aperta non arrotondata|[æ]]]), oppure come una ''è'' ([[Vocale anteriore semiaperta non arrotondata|[ɛ]]]). Il fenomeno non si è esteso alla pianura adovest della [[Trebbia]], alla [[Val Luretta]], alla [[Val Tidone]], alla [[Val d'Arda]], alla [[Bassa padana|bassa pianura]] nord-orientale e a buona parte dell'area appenninica, dove è pronunciata come ''a''. Peculiarità della zona collinare a sud della città è quella di pronunciarla come una semplice ''a'' esclusivamente nel dittongo -äi o nel trittongo -äia (mäi, caväi, tuäia);
* ''e'' può avere due suoni. Uno è quello aperto di ''è'' in italiano ([ɛ]), l'altro è quello chiuso di ''é'' ([[Vocale anteriore semichiusa non arrotondata|[e]]]). Tuttavia si possono riscontrare alcune differenze nel piacentino parlato entro le mura del centro storico di [[Piacenza]] e quello rustico. Ad esempio in città ricorre una ''e chiusa'' (''suréla'') quando in campagna la vocale si apre (''surèla''). Vi sono comunque parole in cui il suono chiuso [e] è mantenuto anche fuori città (''vérd'') e quello aperto è presente anche in città (''lègn'');
* ''ë'' nella quasi totalità dei suddialetti piacentini corrisponde alla ''e semimuta'' ([[Schwa|[ə]]], come nel [[Lingua francese|francese]] ''recevoir''): ''casëtt'', ''bëcc'', ''biciclëtta'', ''sigarëtta'', ''al vëdda''. Il fenomeno è conosciuto anche in [[Lingua piemontese|piemontese]], dove è noto come "terza vocale piemontese". Spesso vi sono ambiguità ed incertezza tra ''ë'' pronunciata come [ə] ed [ɐ], cioè una ''a'' chiusa, tant'è che il principale dizionario moderno<ref name="ReferenceA"/> riporta alcune parole scritte in due versioni (''vërdüra'' e ''vardüra'', ''inërbä'' e ''inarbä''). Tuttavia, nelle varietà di città, [[Cortemaggiore]] e [[Fiorenzuola d'Arda]] (centri nei quali il dialetto si discosta parzialmente dal piacentino) viene utilizzata per rendere la corrispondente ''o chiusa'' ([[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|[o]]]) di ''casótt'', ''bócc'', ''biciclótta'', ''sigarótta'', ''al vódda'' (che graficamente risultano sempre come ''casëtt'', ''bëcc'', ''biciclëtta'', ''sigarëtta'', ''al vëdda'' delle altre parlate). Quando il [[grafema]] ''ë'' è preceduto da ''i'' per formare un dittongo che ha rimpiazzato una [[consonante nasale]] scomparsa, non è sormontata da [[dieresi]], ma è tradizionalmente resa ortograficamente con il trigramma ''-ein'' (''bëi'', ''vëi'' e ''tëip'' sono scritti dunque ''bein'', ''vein'' e ''teimp''). La ''e semimuta'' del dittongo è però presente anche nel piacentino urbano)<ref name="dist"/>.
* ''o'' può assumere due suoni. Il primo è quello chiuso di ''ó'' ([[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|[o]]]), come nell'italiano ''dono'', ed è reso graficamente con ''o''; l'altro è quello aperto di ''ò'' ([[Vocale posteriore semiaperta arrotondata|[ɔ]]]), come nell'italiano ''parola'', ed è indicato con ''o'';
* ''ö'' in città (e nella zona di Fiorenzuola d'Arda e Cortemaggiore) è pronunciato come una ''o chiusa'' ([o]). Al di fuori delle mura cittadine e si pronuncia come il dittongo francese ''eu'' in ''beurre'', oppure come la ''ö'' tedesca in ''schön'' ([[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|[ø]]])<ref name="dist"/>;
* ''u'' come [[Vocale posteriore chiusa arrotondata|[u]]] in italiano;
* ''ü'' vocale centrale nota popolarmente come ''ü lombardo'' ([[Vocale anteriore chiusa arrotondata|y]]) corrispondente alla ''u francese'' di ''but'' o alla ''ü'' nel tedesco ''brüder'';
* ''n'' è [[Nasale velare|nasale]] in finale di parola ({{IPA|ɑ̃ }} in ''mɑn'' e {{IPA|ɔ̃ }} in ''bon'', ma nelle zone orientali del [[Provincia di Piacenza|Piacentino]] anche {{IPA|ẽ}} in ''ven'') o quando è seguito da consonante in sillaba aperta (''banca'', ''muntagna'', ''cuntör''). Non nasalizza, rimanendo come in italiano, fra due vocali in sillaba chiusa. Preceduta dal dittongo ''–ëi'' (''dëint'') non è in realtà pronunciata, ma utilizzata solo per radicata consuetudine ortografica, pertanto è possibile non scriverla (''dëit'')<ref name=pop3>Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografia piacentina, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 47-49</ref>;
* ''m'' è [[Nasale labiodentale|nasale]] quando è seguita da consonante in sillaba aperta (''compit'', ''gambar''). Non nasalizza, rimanendo come in italiano, fra due vocali in sillaba chiusa<ref name=pop3/>. Preceduta dal dittongo ''–ëi'' (''stëimbar'') non è in realtà pronunciata, ma utilizzata solo per radicata consuetudine ortografica;
* ''r'' caratteristica molto comune tra i piacentini, soprattutto della città, che col passare del tempo sembra in fase di declino<ref >Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografia piacentina, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 61-62</ref>, è quella di pronunciare una [[vibrante uvulare]] ([[Fricativa uvulare sonora|ʁ]]), in particolare appare come una [[fricativa uvulare sonora]];
* ''s'' [[s sorda]] dell'italiano ''sole'' (''sul'', ''ragas'', ''castel'');
* ''ś'' [[Fricativa alveolare sonora|s sonora]] dell'italiano ''casa'' (''śia'', ''bräśa'', ''pianś'');
* ''c'': ha un suono palatale di "c" dell'italiano ''cena'' (''śnocc'', ''ciacc'ra'', ''cavicc''');
* ''gg'' (o ''g''): ha un [[Affricata postalveolare sonora|suono palatale]] di ''g'' dell'italiano ''gelo'' (''arlogg' '', ''magg' '', ''śgagg' '' ecc.);
* ''s'c'': ''s+c''' palatale e disgiunte (''s'ciüss'', ''s'ciappa'', ''s'cianc'', ''brus'ciä'');
* ''gl'': suona ''g+l'' (disgiunte) se di fronte a ''ë'';
* ''cc'' (o "c"): "k" davanti ad a, o, u e in posizione finale (''cicch'' o ''cich'', ''ciacc'' o ''ciac'', ''cicca'' o ''cica'', ''biślacc'' o ''biślac'');
* ''ch'': ''k'' (''chippia'', ''simpatich'', ''alfabetich'').
 
== Confronto con l'italiano ==
* Il piacentino ha una maggiore ricchezza vocalica dell'italiano. La pronuncia delle vocali, inoltre, cambia da una zona all'altra risultando più aperta o più chiusa.
* Le sillabe latine ''ce/ci/ge/gi'' sono diventate sibilanti: ''gingiva'' ha dato ''śinśìa'';
* Al contrario dei pronomi soggetto dell'italiano che derivano direttamente dai pronomi soggetto latini, quelli del piacentino derivano dai pronomi oggetto del dativo latino. Per questo i pronomi oggetto del piacentino assomigliano ai pronomi oggetto dell'italiano (fatto che in tempi di minor scolarizzazione e diffusione dell'italiano creava problemi e confusione): ''me''/''mi'' (io), ''te''/''ti'' (tu), ''lü'' (egli), ''le'' (ella), ''nuätar''/''noi'' (noi), ''viätar'' (voi), ''lur'' (essi, esse).
* A differenza dell'italiano dove la negazione precede il verbo (es: non bevo), nel piacentino avviene il contrario e la negazione segue il verbo: ''bev mia''. La negazione ''miga'', utilizzata, dai due principali poeti dialettali piacentini sembra ormai un arcaismo scomparso, sostituita da ''mia''.
* Sono molto frequenti i verbi seguiti da una preposizione o da un avverbio che ne modifica il significato, come avviene in [[lingua inglese|inglese]] con i "phrasal verb" (es: "to take", "to take off", "to take down"). Ad esempio il verbo ''lavä'' (lavare) può diventare ''lavä śu'' (lavare i piatti); ''tirä'' (tirare, trainare) può diventare ''tirä via'' (togliere); ''trä'' (tirare, lanciare) può diventare ''trä sö'' (''sü'')/''trä indré'' (vomitare), ''trä via'' (gettare, buttare), ''trä śu'' (buttare giù, demolire). Specialmente ''trä sö''/''sü'', ''trä via'' e ''lavä śu'' ricordano curiosamente le forme inglesi "to throw up", " to throw away" e "to wash up", di cui hanno lo stesso significato. Analogamente, ''dä via'' (regalare) ricorda l'inglese "give away".
* È più diffuso l'uso del modo finito del verbo (forma esplicita) al posto dell'infinito: ''so di scrivere male'' è reso con ''so ca scriv mäl''.
 
== Usi attuali e conservazione ==
Come per tutti i [[Lingue parlate in Italia|dialetti d'Italia]], anche per il piacentino è iniziata una progressiva e costante diminuzione del numero di parlanti a partire dalla fine della [[Seconda guerra mondiale]]. Sono ancora diffuse le rappresentazioni teatrali in piacentino, prevalentemente commedie, che portano in scena sia opere di autori piacentini, sia di autori di altre regioni tradotte e adattate, sia di stranieri. Brani di musica [[folk rock]] in piacentino sono stati pubblicati negli album ''Da parte in folk'' (2011) e ''La sirena del Po'' (2012) del [[cantautore]] [[Daniele Ronda]].
La principale associazione impegnata nella conservazione e promozione del [[dialetto]] piacentino è la Famiglia Piasinteina<ref>[http://www.famigliapiasinteina.com Famiglia Piasinteina]</ref>, analogamente a Ra Familia Bubiéiza<ref>[http://www.rafamilia.it/ Ra Familia Bubiéiza]</ref> per il [[Dialetto bobbiese|bobbiese]]. Intervento a favore del piacentino da parte di una banca locale è invece l'istituzione di un Osservatorio permanente del dialetto<ref>[http://www.bancadipiacenza.it/site/home/notizie/resoconto-eventi/osservatorio-permanente-dialetto.html Osservatorio permanente del dialetto]</ref>. L'amministrazione comunale di [[Piacenza]], con il contributo della Regione [[Emilia-Romagna]], sostiene invece la campagna promozionale ''#parlummpiasintein''<ref>[http://www.parlummpiasintein.it #parlummpiasintein]</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* ''Saggio sui dialetti Gallo-italici'', Bernardino Biondelli, Milano, 1853
* ''Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna'', Fabio Foresti, Editori Laterza, Bari, 2010
* ''Introduzione alla dialettologia italiana'', Corrado Grassi, Alberto A. Sobrero, Tullio Telmon, Editori Laterza, Bari, 2003
* ''Il dialetto di Piacenza'', Egidio Gorra, Max Niemeyer Verlag, 1890
* ''Il dialetto piacentino'', Leopoldo Cerri, Tipografia Solari, Piacenza, 1910
* ''Studi sui dialetti della Valdarda. Fonologia del dialetto di Fiorenzuola'', Mario Casella, Unione tipografica cooperativa, Perugia, 1922
* ''Il dialetto bobbiese'', Enrico Mandelli, Tipografia Columba, Bobbio, 1995
* ''Bobbio che parla'', Pietro Mozzi, Bobbio
* ''L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana'', Lotte Zörner, Alessandria, 1992
* ''Grammatica Bobbiese'', Gigi Pasquali, Bobbio, 2009
* ''Vocabolario Piacentino-Italiano'', Lorenzo Foresti, Forni Editore, Sala Bolognese, 1981 (ristampa anastatica)
* ''Piccolo Dizionario del Dialetto Piacentino'', Luigi Bearesi, Editrice Berti, Piacenza, 1982
* ''Vocabolario Piacentino - Italiano'', Guido Tammi, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 1998
* ''Vocabolario del Dialetto Bobbiese'', Gigi Pasquali - Mario Zerbarini, Edizioni Amici di San Colombano, Bobbio, 2007
* ''Dizionario del dialetto dell'alta val d'Arda'', Andrea Bergonzi, Lir, Piacenza, 2012
* ''Maràssa & Curiàtta, il primo dizionario del dialetto groppallino'', Claudio Gallini, Lir, Piacenza, 2015
* ''Prontuario ortografico piacentino'', Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016
 
== Voci correlate ==
* [[Lingua emiliano-romagnola]]
** [[Dialetto emiliano]]
*** [[Dialetto parmigiano]]
*** [[Dialetto pavese]]
*** [[Dialetto oltrepadano]]
*** [[Dialetto tortonese]]
*** [[Dialetto mantovano]]
* [[Lingua ligure]]
* [[Lingua lombarda]]
** [[Dialetto lombardo occidentale]]
*** [[Dialetto lodigiano]]
** [[Dialetto lombardo orientale]]
*** [[Dialetto cremonese]]
* [[Lingua piemontese]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{ja}}cita [web|http://www.tv-tokyoappennino4p.coit/dialetti.jp/anime/yugioh-arcv/htm|Dialetti Sitodelle ufficiale]Quattro Province}}
* {{cita web|http://www.parlummpiasintein.it|#parlummpiasintein}}
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