Courtney Lee e Dialetto piacentino: differenze tra le pagine

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{{lingua|nome=Dialetto piacentino|nomenativo=Piaśintein
{{Sportivo
|colore=#ABCDEF
|Nome = Courtney Lee
|stati= {{ITA}}
|NomeCompleto =
|regione=[[Provincia di Piacenza]]
|Immagine = Courtney Lee in March 2013.jpg
|persone=~150.000
|Didascalia = Courtney Lee in azione con l'uniforme dei [[Boston Celtics]]
|classifica=Non in top 100
|Sesso = M
|fam1=[[Lingue indoeuropee|Indoeuropee]]
|CodiceNazione = {{USA}}
|fam2=[[Lingue italiche|Italiche]]
|Altezza = 196
|fam3=[[Lingue romanze|Romanze]]
|Peso = 91
|fam4=[[Lingue italo-occidentali|Italo-occidentali]]
|Disciplina = Pallacanestro
|fam5=[[Lingue romanze occidentali|Occidentali]]
|Ruolo = [[Guardia tiratrice|Guardia]]
|fam6=[[Lingue galloiberiche|Galloiberiche]]
|Squadra = {{Basket Charlotte Hornets}}
|fam7=[[Lingue galloromanze|Galloromanze]]
|TermineCarriera =
|fam8=[[Gallo-italico|Galloitaliche]]
|SquadreGiovanili=
|fam9=[[Lingua emiliana|Emiliano]]
{{Carriera sportivo
|fam10='''''Dialetto piacentino'''''
| |Pike High School |
|fam11=
|2004-2008 |{{Basket Western Kentucky University}} |
|iso2=roa|sil=EML
}}
|nazione=-
|Squadre =
|agenzia=''nessuna regolazione ufficiale''
{{Carriera sportivo
|estratto= Tütt i omm e il donn i nassan libbar e cumpagn in dignitä e diritt. Tütt i g'han la ragion e la cusciinsa e i g'han da cumpurtäs voin cun l'ätar cmé sa fìsan fradei.
|2008-2009 |{{Basket Orlando Magic|G}} |77
|codice=eml}}
|2009-2010 |{{Basket New Jersey Nets|G}} |71
|2010-2012 |{{Basket Houston Rockets|G}} |139
|2012-2014 |{{Basket Boston Celtics|G}} |108
|2014-2016 |{{Basket Memphis Grizzlies|G}} |177
|2016- |{{Basket Charlotte Hornets|G}} |
}}
|Allenatore =
|Aggiornato = 16 febbraio 2016
}}
{{Bio
|Nome = Courtney
|Cognome = Lee
|Sesso = M
|LuogoNascita = Indianapolis
|GiornoMeseNascita = 3 ottobre
|AnnoNascita = 1985
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = cestista
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , professionista nella [[National Basketball Association|NBA]] con i [[Charlotte Hornets]]
}}
 
Il '''dialetto piacentino'''{{ISO 639}} (''dialët piaśintein'' {{IPA|[dia'lət piaˌzĩ'təi]}} o {{IPA|[dia'lot piaˌzĩ'təi]}}) è un [[dialetto]] non codificato della [[lingua emiliana]], appartenente al gruppo linguistico [[gallo-italico]], parlato nella [[provincia di Piacenza]].
== Carriera ==
===High school e college===
Lee, dopo aver frequentato la Pike High School a Indianapolis, venne chiamato nel 2004, dall'allenatore di basket dell'Università di Western Kentucky Darrin Horn per farlo giocare nella sua squadra.
 
Presenta tratti di continuità con la [[lingua lombarda]] (soprattutto nel lessico e in diverse espressioni idiomatiche), pur evidenziando analogie con quella [[Lingua piemontese|piemontese]]<ref>Il dialetto piacentino, Leopoldo Cerri, Tipografia Solari, Piacenza, 1910, pag. 1</ref>. Appaiono dunque evidenti le somiglianze con il [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]] o insubre, dovute ai secolari rapporti che la città di [[Piacenza]] e il suo circondario hanno intrattenuto con [[Milano]]<ref name= vit>{{Cita web|url=http://www.appennino4p.it/dialetti|titolo=Dialetti delle Quattro province|autore=Daniele Vitali|editore=Dove comincia l'Appennino|accesso=28 gennaio 2014}}</ref>. Tuttavia, già nel 1853 [[Bernardino Biondelli]] lo classificava come varietà dialettale di tipo [[Dialetto emiliano|emiliano]] nel suo ''Saggio sui dialetti gallo italici''<ref>{{Cita web|url=https://www.archive.org/stream/saggiosuidialet02biongoog#page/n8/mode/1up|titolo=Saggio sui dialetti Gallo-italici|autore=Bernardino Biondelli |accesso=11 maggio 2014}}</ref>.
Nella sua prima stagione stabilì il record di punti per un freshman, mettendone a segno 461 in 31 partite.
Insieme al [[dialetto pavese]] occupa un ruolo centrale nell'ambito delle parlate gallo-italiche, confinando direttamente con tre dei quattro gruppi in cui esse si usano dividere.
Nel 2008 contribuì a portare la sua squadra al Torneo [[NCAA]], segnando una media di 20,4 punti a partita, compreso il suo carrier high di 33 punti nella vittoria per 77-68 contro l'Università di Arkansas State.
È nato dal [[latino volgare]] innestatosi sulla precedente lingua celtica parlata dai [[Galli]] che popolavano parte dell'[[Italia Settentrionale]]. Come gli altri dialetti gallo-italici, nella storia ha subíto diverse influenze, tra cui quella [[Longobardi|longobarda]] (la città fu sede ducale longobarda nel [[Medioevo]]). In epoche più recenti è stato influenzato dal [[lingua francese|francese]] e dal [[dialetto toscano|toscano]].
 
== Diffusione e varianti ==
===NBA===
Il piacentino propriamente detto, con qualche variazione [[fonetica]] (legata alla pronuncia delle vocali)<ref>Guido Tammi in "Il dialetto", Panorami di Piacenza (a cura di Emilio Nasalli Rocca), Tip. Leg. Scuola Artigiana del Libro, Piacenza, 1955, pag. 265</ref>, è parlato nella [[città]] di [[Piacenza]], in [[Valnure|Val Nure]] approssimativamente fino a [[Ponte dell'Olio]] incluso, in [[Val Trebbia]] approssimativamente fino a [[Travo]] incluso, nei comuni di [[Carpaneto Piacentino]] e [[Cadeo]]. Possono essere aggiunte la pianura ad ovest della città, la [[Val Tidone]] e la tributaria [[Val Luretta]], area dove si registra qualche ulteriore cambio fonetico: ''mi'', ''ti'', ''chì'' e ''atsì'' invece di ''me'', ''te'', ''ché'' e ''atsé''; ''andà'' e ''taś śu'' invece di ''andä'' e ''täś śu''; ''sü'' e ''pü'' invece di ''sö'' e ''pö''; ''picëi'', ''pëi'' e ''deficiëit'' (scritti però per convenzione ''picein'', ''pein'' e ''deficeint'') invece di ''picin'', ''pin'' e ''deficint'').
====Orlando Magic====
Lee venne scelto con la 22ª chiamata assoluta dagli [[Orlando Magic]] nel [[Draft NBA 2008]].
Finì la sua stagione da rookie segnando 8,4 punti di media a partita con il 40,4% da tre punti, e contribuendo a portare la squadra fino alle [[NBA Finals]], dove però venne sconfitta dai [[Los Angeles Lakers]] con un netto 4-1.
 
Intorno alla fine della [[Seconda guerra mondiale]] esistevano ancora quattro varianti nella sola parlata della città di Piacenza, mentre nelle frazioni era diffusa la pronuncia vocalica della campagna, quella che viene parlata fino in collina e che i piacentini definiscono "dialetto arioso" (''dialët ariùṡ''). Con questo nome è popolarmente identificato un tipo di pronuncia nel quale la vocale ''ö'' corrisponde alla vocale centrale (/{{IPA|ø}}/) e caratterizzata dalla vocale semimuta ë (/[[Schwa|ə]]/) non dittongata, che in città assumono invece il suono di ''o chiusa'' (/{{IPA|o}}/).
====New Jersey Nets====
Nonostante le cifre, e l'ottimo apporto dato alla squadra, il 25 giugno 2009 venne ceduto assieme a [[Rafer Alston]] e [[Tony Battie]] ai [[New Jersey Nets]], in cambio di [[Vince Carter]] e [[Ryan Anderson]].
 
In [[Val d'Arda]] e nella [[Bassa padana|Bassa]] Piacentina il dialetto è comunque da ritenersi collegato al piacentino anche se presenta proprie particolarità, sia lessicali che fonetiche influenzate dalla prossimità con le parlate [[Dialetto cremonese|cremonesi]], [[Dialetto lodigiano|lodigiane]] e [[Dialetto parmigiano|parmensi]] (''ven'' e ''delinquent'' invece di ''vëi'' e ''delinquëit''; ''picen'', ''pien'' e ''deficent'' invece di ''picin'', ''pin'' e ''deficint''; ''andà'' invece di ''andä''; nella Bassa anche: ''cald'' e ''giald'' invece di ''cäd'' e ''giäd''; ''sütà'' invece di ''siguitä''; ''tragnèra'' invece di ''carpìa''). In alcuni comuni della pianura nord-orientale come [[Monticelli d'Ongina]] e [[Castelvetro Piacentino]] sfuma nel dialetto cremonese.
Nella stagione 2009-10 è al primo posto, per quanto riguarda la sua squadra, nelle palle rubate (93), nei tiri da 3 punti segnati (76) e nella percentuale ai tiri liberi (86,9%).
 
In alcuni dialetti della [[provincia di Parma]], parlati in comuni confinanti con quella di Piacenza quali [[Fidenza]] e [[Salsomaggiore Terme]], si rintracciano forti legami con il piacentino. Lo stesso avviene nel Basso [[Provincia di Lodi|Lodigiano]] dove a [[San Rocco al Porto]], [[Caselle Landi]] e [[Guardamiglio]], vicinissimi alla città di Piacenza, la parlata non si discosta eccessivamente da quella qui analizzata, almeno non più di quanto non lo sia quella della Bassa Pianura piacentina.
L'8 marzo 2010 ha stabilito il suo career high di punti nell'[[NBA]], mettendone a referto 30, nella sconfitta per 107-101 contro i [[Memphis Grizzlies]].
 
====Houston Rockets=Varietà orientali ===
<ref>Mario Casella, Studi sui dialetti della Valdarda. Fonologia del dialetto di Fiorenzuola, Unione tipografica cooperativa, Perugia, 1922</ref>
L'11 agosto 2010, Lee venne mandato agli Houston Rockets, in un'operazione di scambi che coinvolse quattro franchigie e cinque giocatori.
 
Una della caratteristiche più evidenti delle [[Varietà (linguistica)|varietà]] in uso a [[Fiorenzuola d'Arda]] e in [[Val d'Arda]] è l'assenza della palatalizzazione di ''a tonica'' in sillaba aperta che caratterizza il dialetto di [[Piacenza]] e della parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]] fino alle [[Colli piacentini|colline]] di [[Val Trebbia]] e [[Val Nure]]. La palatalizzazione, con varie sfumature, fu tuttavia osservata in alcune [[Frazione geografica|frazioni]] di Fiorenzuola d'Arda, ma svanisce nel capoluogo comunale, ad [[Alseno]], [[Cortemaggiore]], [[Besenzone]] e negli altri comuni della [[Bassa padana]] piacentina ([[Caorso]], [[San Pietro in Cerro]], [[Monticelli d'Ongina]], [[Castelvetro Piacentino]] e [[Villanova sull'Arda]]) e a Fontana Fredda, frazione di [[Cadeo]]. È stata descritta in passato come ''a'' leggermente palatalizzata quella di [[Castell'Arquato]], mentre [[Lugagnano Val d'Arda]], [[Vernasca]] e [[Morfasso]] sono in linea con i centri della pianura per quanto riguarda l'assenza di palatalizzazione della a tonica. Si hanno così ''rava'' e ''cantà'' al posto di ''räva'' e ''cantä''.
====Boston Celtics====
Il 20 luglio 2012 è stato ceduto ai [[Boston Celtics]], tramite sign-and-trade, in cambio di [[JaJuan Johnson]], [[E'Twaun Moore]] e [[Sean Williams]], firmando un contratto quadriennale.
Altro tratto distintivo che emerge a Fiorenzuola d'Arda e Cortemaggiore sotto l'aspetto del vocalismo, avvicinando le varietà di questi paesi a quella del centro di [[Piacenza]], è l'assenza dello [[schwa]] - una e semimuta - (/ə/) e della ''[[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|o turbata]]'' (/ø/), che sono state entrambe sostituite da ''[[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|o chiusa]]'' (/o/).
 
La zona orientale del [[Provincia di Piacenza|Piacentino]] si distingue anche per quanto riguarda la nasalizzazione delle vocali toniche che eliminano i [[Dittongo|dittonghi]]: come in [[Dialetto parmigiano|parmigiano]] si hanno ''dent'' e ''ben'' accanto a ''von'' e ''cumon'' invece di ''dëit'' e ''bëi'' e ''voi'' e ''cumoi'' delle restanti varietà piacentine centro-occidentali (scritti però ''deint'', ''bein'', ''voin'', ''cumoin'' con ''-n'' utilizzata solo per mera convenzione ortografica in questi [[dittongo|dittonghi]]). A Cortemaggiore, inoltre, si ha un dileguo di ''n'', ossia un'assimilazione della nasale dentale alla parte precedente velare negli esiti in
==== Memphis Grizzlies ====
* –ẽa: ''galẽa'', ''cantẽa'' (''galena'', ''cantena'')
Il 7 gennaio 2014 è stato ceduto ai [[Memphis Grizzlies]] in cambio di [[Jerryd Bayless]].
* –õa: ''furtõa'', ''lõa'' (''furtona'', ''lona'')
* –ãa: ''lãa'', ''tãa'' (''lana'', ''tana'')
analogamente a quanto avviene a [[Busseto]] ([[provincia di Parma]]).
 
Fiorenzuola d'Arda, Bassa padana piacentina e Val d'Arda seguono poi il resto delle varietà piacentine nella caduta della ''r'' finale degli infiniti verbali a differenza di quelle parmensi ed [[Lingua emiliana|emiliane]] in genere che hanno terminazione in ''r''.
==== Charlotte Hornets ====
 
il 17 febbraio 2016 è stato ceduto agli [[Charlotte Hornets]] in una trade che ha coinvolto anche [[Miami Heat]] e [[Memphis Grizzlies]].
=== L'[[Appennini|Appennino]] ===
Le [[Varietà (linguistica)|varianti]] piacentine non coprono l'intero territorio della [[provincia di Piacenza]] e si arrestano prima del confine con quella di [[Provincia di Genova|Genova]]: le alte valli [[Appennino piacentino|appenniniche]] sono infatti interessate da forme di transizione tra [[Lingua emiliana|emiliano]] e [[Lingua ligure|ligure]]<ref name= vit /> o da dialetti liguri.
 
Tratti liguri si rintracciano dunque in [[Val d'Arda]] a [[Morfasso]], in [[Val Nure]] nei comuni di [[Farini]] e [[Ferriere (Italia)|Ferriere]] (ma con propaggini fino al comune di [[Bettola]]<ref name= vit />), in [[Val d'Aveto]] e in parte della [[Val Trebbia]] (parte dei comuni di [[Coli]] e [[Corte Brugnatella]]). Ciò emerge da un punto di vista
*[[Lessico|lessicale]]: ''malä'' in piacentino, ''marottu'' in alcune zone dell'alta Val Nure per ''ammalato''
*[[Fonetica|fonetico]]: desinenza in ''-ó'' (-'{{IPA|o}}) nel [[Participio|participio passato]] della prima coniugazione (''cantó'' invece di ''cantä'' o ''cantà''<ref name="academia.edu">{{Cita web|url=https://www.academia.edu/2158600/Documenti_darchivio_toponomastica_e_dialettologia_piacentina._Sinergie_e_interazioni|titolo=Documenti d'archivio, toponomastica e dialettologia piacentina in: Medioevo piacentino e altri studi|autore=Andrea Scala|editore=Tipleco|accesso=30 gennaio 2014}}</ref>); [[rotacismo]] di ''l'' in ''r'' anche dove assente in piacentino (''einsarata'' invece di ''insalata'')
*[[morfologia (linguistica)|morfologico]]: mantenimento di vocali finali diverse da ''a'' come nel comune di Morfasso ''câdu'' invece di ''cäd''; ''gat'' in piacentino e pure ''gat'' a Ferriere, ma ''gattu'' nelle frazioni di Ferriere e in altri centri montani di Val Nure, Val Trebbia, Val d'Aveto e Val d'Arda; articolo determinativo maschile singolare ''u'' invece di ''al''<ref name="academia.edu"/>, mentre a [[Bobbio]] ''u'' e ''ar''.
 
Tuttavia, è a sud di [[Bobbio]] che si entra in un'area linguisticamente ligure. L'alta Val Trebbia e le valli tributarie, zona che ha subito un forte spopolamento nel [[XX secolo]], presenta dialetti liguri di tipo genovese caratteristici della montagna e con tratti comuni alle parlate della [[Val Graveglia]] [[Provincia di Genova|genovese]]. I comuni interessati sono quelli di [[Ottone (Italia)|Ottone]], [[Zerba]] e [[Cerignale]] dove sono presenti a livello fonetico diversi elementi arcaici del genovese rurale<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pagg. 79-175</ref>. In particolare, è Zerba ad aver mantenuto alcune proprietà più arcaiche del ligure di montagna<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pag. 115</ref>.
 
La zona presenta comunque alcune caratteristiche comuni al piacentino e agli altri idiomi della [[Pianura padana]], che non hanno però tolto validità all'ipotesi di attribuire al gruppo ligure i dialetti di Ottone, Zerba e Cerignale. Ciò si riscontra:
* nell'assenza della palatalizzazione dei nessi latini PL, BL e FL: ''piasa'', ''biancu'' e ''fiuru'' come nel piacentino ''piasa'', ''bianc'' e ''fiur'' e differentemente dal genovese ''ciasa'', ''giancu'' e ''sciù'';
* nell'assenza delle vocali lunghe e brevi del genovese;
* nei pronomi dimostrativi ''cul'' e ''cust'' come in piacentino e diversamente dal genovese ''quest'' e ''quel'';
* nel pronome personale tonico di terza persona maschile ''lü'' a Ottone come in piacentino (rimane ''lé'', identico al femminile come nel genovese, a Cerignale e in alcune frazioni di Ottone);
* nella presenza di tre coniugazioni verbali come in piacentino (solo all'infinito esiste una quarta) contro le quattro del ligure;
* a Cerignale nell'adozione della palatalizzazione di A tonica in sillaba libera tipica del piacentino centrale, sebbene non sia presente in altri dialetti piacentini confinanti, quali quelli delle frazioni di Bobbio: ''schéra'', ''réva'', ''ciamé'' anlaogamente al piacentino ''schèla'', ''rèva'', ''ciamè'' e differentemente dal ligure ''sca-a'' (genovese) o ''scara'', ''rava'', ''ciamà''.
Infine, sul settore nominale si nota un certo orientamento verso il piacentino<ref>Lotte Zörner, L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana, Alessandria, 1992, pagg. 115-116, 137, 174-175</ref>.
 
==== [[Bobbio]] ====
<ref>Il dialetto bobbiese, Enrico Mandelli, Tipografia Columba, Bobbio, 1995</ref>{{vedi anche|Dialetto bobbiese}}
Nella fascia di alta collina e montagna anche [[Bobbio]] ha sviluppato un [[dialetto]] (''ar dialèt bubièiś'') del tutto peculiare e che vanta proprie peculiarità [[Fonetica|fonetiche]], [[Morfologia (linguistica)|morfologiche]] e [[Lessico|lessicali]] rispetto al piacentino propriamente detto. Se oggi la zona è caratterizzata da un forte spopolamento, anticamente il paese era un centro di scambio situato lungo la [[Via del sale]], che collegava la [[Pianura Padana]] al [[Genovesato]]. Oltre che a Bobbio, detto dialetto è parlato approssimativamente nei luoghi dell'antica ''Contea di Bobbio'' sostituita nel [[1743]] dalla [[Provincia di Bobbio]] fino all'unità d'Italia, che comprendeva zone oggi inserite nelle province di Piacenza e [[Provincia di Pavia|di Pavia]]. Tale area d'influenza del bobbiese, può essere circoscritta alla parte più settentrionale del comune di [[Corte Brugnatella]] e a gran parte di quello di [[Coli]], ma anche in alcuni luoghi della [[Val Tidone]] e della [[Val Luretta]] più prossimi a Bobbio. Si estende inoltre nei più vicini territori della provincia di Pavia ([[Romagnese]] e in parte [[Val Verde]]).
 
Detta [[Varietà (linguistica)|varietà]] si contraddistingue per la compresenza di elementi genericamente [[Lingua emiliana|emiliani]] e più specificatamente di area piacentino-[[Dialetto pavese|pavese]], [[Dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentali]], [[Lingua piemontese|piemontesi]] e [[Lingua ligure|liguri]]. Sul fronte della fonetica mantiene la palatalizzazione emiliana di ''a'' tonica in sillaba aperta tipica del piacentino parlato nella parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]] fino alla [[Colli piacentini|fascia collinare]] (''parlä'', ''bräg''), ma solo nella variante del capoluogo comunale. Segue i dialetti dell'[[Appennino piacentino]] nella realizzazione in ''/ø/'' da ''o'' breve [[Lingua latina|latina]] quando nei restanti dialetti della provincia è ''/ò/'' (''öc’'' e ''śnöc’'' invece di ''òc’'' e ''śnòc’'') e di ''/ø/'' da o lunga latina in sillaba aperta dove altrove è ''/ò/'' (''bröd'' e ''scöra'' invece di ''bròd'' e ''scòla'').
 
Si nota la [[Dittongo|dittongazione]] in corrispondenza di una ''e'' breve latina (''mèiś'', ''candèira'', ''piemuntèiś''), estesa anche ad altre aree dell'Appennino piacentino, tipica del piemontese e del ligure. Tuttavia, il bobbiese non realizza la dittongazione tipica di certe varietà piacentine e pavesi che precede la ''n'' o la ''m'' (come in lombardo occidentale si hanno ''vin'', ''cüsin'' e ''baśin'' invece di ''vëi'', ''cüsëi'' e ''baśëi'', ma anche ''vün'', ''ognidün'' e ''nün'' invece di ''vói'', ''ognidói'' e ''nói''; come in altri dialetti della montagna e della Bassa Pianura piacentina ''vent'', ''sempar'', ''sarpent'' invece di ''vëit'', ''sëipar'', ''sarpëit'').
 
Assente lo [[schwa]] del piacentino extramurario, sostituito da ''e'' aperta (''dialèt'' e ''pès'' invece di ''dialët'' e ''pës'').
 
In ambito [[Morfologia (linguistica)|morfologico]] si registra il dualismo degli articoli indeterminativi, resi con ''u'' e ''ar'' al maschile e ''a'' e ''ra'' al femminile: il primo tipo di matrice ligure e il secondo diffuso in alcune aree del [[Basso Piemonte]] e riscontrato in alcune varietà dell'[[Oltrepò pavese]]. Come negli altri dialetti dell'Appennino piacentino, più prossimi al contatto con il ligure, [[rotacismo]] di ''l'' si manifesta con maggiore frequenza: ''candèira'' e ''scöra'' invece di ''candela'' e ''scòla''.
Se i participi passati della prima coniugazione terminano con la palatalizzazione della ''a'' tonica come nel piacentino centrale e urbano (''cantä''), quelli di altre coniugazioni e gli ausiliari non terminano per vocale tonica ma, con occlusive dentali (''stat'', ''finit'', ''avid'') analogamente ad alcune varietà lombarde.
 
== Caratteristiche ==
Da un punto di vista [[Fonetica|fonetico]] e [[Morfologia (linguistica)|morfologico]] il piacentino è in linea con alcuni fenomeni caratteristici dell'[[Lingua emiliano-romagnola|emiliano-romagnolo]], dal quale talvolta si discosta per avvicinarsi maggiormente al [[Lingua lombarda|lombardo]].
 
Un elemento tipico dell'emiliano-romagnolo, frequentemente rintracciabile nel piacentino, è la [[prostesi]] della ''a''. Ciò fa sì che sia possibile aggiungere questa vocale alla forma tradizionale. Esempio: ''bśont'' (unto) può diventare ''abśont'' e ''sporc'' (sporco) ''asporc'' se la parola precedente termina per consonante (''piatt abśont''; ''tütt asporc'').
 
Un altro tratto peculiare di tutte le [[Dialetto emiliano|parlate emiliane]], dunque anche del piacentino, è la [[Sincope (linguistica)|sincope]] delle vocali non accentate, specialmente ''e''. Esempio: ''rëśga'', ''lcä'' e ''rśintä'' (diversamente dal
[[Dialetto milanese|milanese]] ''rèsega'', ''lecà'' e ''resentà''). Le ultime due forme piacentine indicate nell'esempio, in quanto inizianti per consonante, possono comunemente diventare ''alcä'' e ''arśintä'' per prostesi (come nel [[Dialetto bolognese|bolognese]] ''alchèr'' e ''arsintèr''). La sincope non è però così diffusa come in altre parlate di tipo emiliano (bolognese ''sbdèl'', ma piacentino ''uspedäl'' come milanese ''uspedal''), poiché si riduce notevolmente ad ovest di [[Parma]]<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/grammaticastori00meyegoog|titolo=Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani|autore=Francesco D'Ovidio, Wilhelm Meyer-Lübke|editore=Hoepli|accesso=1º marzo 2014}}</ref>.
 
Contrariamente a quanto avviene in emiliano-romagnolo, ma analogamente al lombardo, le desinenze dei verbi all'infinito non terminano in ''-r'' (piacentino ''andä'' come nel milanese ''andà'' e differentemente dal bolognese ''andèr''). Si hanno anche casi di “desinenza zero”: ''piäś''<ref>Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 128</ref>.
Caratteristico di diverse varietà [[Lingua ligure|liguri]] e [[Lingua lombarda|lombarde]], il fenomeno del [[rotacismo]] di ''l'' intervocalica in ''r'', si riscontra occasionalmente anche in piacentino: ''saracca'' (salacca), ''canarücs'' (gola, laringe, esofago; è presente anche ''canalüss''). In linea con il ligure e alcuni dialetti del lombardo e del [[Lingua piemontese|piemontese]], il rotacismo si manifesta anche in alcuni nessi nei quali ''l'' è seguita da consonante<ref>Giulio Bertoni, Italia dialettale, Istituto editoriale Cisalpino-goliardica rist. anastatica di Hoepli, Milano, 1986, pag. 90</ref>: ''surc'' (solco), ''carcagn'' (calcagno, tallone), ''curtell'' (coltello). Queste particolarità si intensificano nel [[dialetto bobbiese]], in quelli di transizione fra emiliano e ligure e liguri parlati sull'[[Appennino piacentino]].
 
Rispetto agli altri dialetti dell'[[Emilia-Romagna]], il piacentino è inoltre interessato da un maggiore dileguo consonantico (''pòr'' per povero)<ref name="Fabio Foresti 2010">Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 125</ref>.
 
=== [[Fonetica]] e [[fonologia]] ===
Il piacentino presenta diverse somiglianze fonetiche tanto con i [[Dialetto|dialetti]] dell'[[Lingua emiliano-romagnola|emiliano-romagnolo]], quanto con quelli del [[Lingua lombarda|lombardo]] e del [[Lingua piemontese|piemontese]].
 
In generale, condivide con gli altri dialetti del [[gruppo linguistico]] [[Lingue gallo-italiche|gallo-italico]]
 
* la generale tendenza all'[[apocope]] (''caduta'') delle vocali finali diverse da ''a''. Tra le eccezioni vi sono le desinenze finali in ''-i'' di voci dotte (''forsi'', ''quäsi'', ''difati'') e in ''-u'', quest'ultima attestata anche nei contigui dialetti della zona di [[Fidenza]], [[Salsomaggiore]] e [[Busseto]] ([[Provincia di Parma|PR]])<ref name="Fabio Foresti 2010"/> (''trenu'', ''còcu'', ''diu'');
* l'assenza di [[consonanti geminate]] (''doppie''), ovvero, a partire dal [[Lingua latina|latino]] si verifica uno scempiamento delle geminate (CATTUS > gat 'gatto'); è stato tuttavia osservato che, pur essendo assente una [[Geminazione consonantica|geminazione]] come quella dell'[[Lingua italiana|italiano]], le consonanti assumono un suono un po' più lungo di quello della consonanti singole ma comunque più breve di quello delle consonanti doppie<ref name="pop2">Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 60-61</ref>;
* la [[palatizzazione]] dei complessi latini CL- e GL- in c(i), g(i) (es. CLAMARE > ciamä 'chiamare', GLAREA > gèra 'ghiaia');
* la [[lenizione]] delle consonanti occlusive sorde intervocaliche (es. FATIGAM > fadiga 'fatica', MONITAM > muneda 'moneta').
 
In linea con le altre [[Varietà (linguistica)|varietà]] emiliano-romagnole si notano
* la trasformazione di -CE, -GE in affricate alveolari sorde o in sibillanti (es. GELUM > śel 'gelo');
*la palatalizzazione di ''a'' tonica [[Lingua latina|latina]] in [[sillaba]] libera ({{IPA|æ}} oppure {{IPA|ɛ}}), esistente anche in piemontese e [[lingua francese|francese]] (es. SAL > säl ‘sale', CANTĀRE > cantä ‘cantare'), spiegata spesso attraverso l'ipotesi del [[Substrato (linguistica)|substrato]] [[celti]]co<ref>Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Einaudi, Torino, 1970, vol. I, pag. 41</ref>. È diffusa a [[Piacenza]] e nella parte centrale della [[Provincia di Piacenza|provincia]], ma ne restano esclusi i settori orientali, nordorientali e occidentali, oltre alle aree meridionali di transizione con il [[Lingua ligure|ligure]]. Generalmente, infatti, in [[Emilia]] è presente in modo discontinuo in pianura e nelle zone collinari, ma è poco diffusa o comunque introdotta recentemente sull'[[Appennino settentrionale|Appennino]]. Per quanto riguarda il [[Provincia di Piacenza|Piacentino]], si tratta di un'innovazione irradiatasi da [[Parma]], in maniera non uniforme, almeno dai tempi del [[Ducato di Parma e Piacenza]], e che avrebbe sostituito un più diffuso modello settentrionale in ''a'' il cui epicentro era probabilmente [[Milano]].<ref name="academia.edu"/>
 
Avvicinano il piacentino al lombardo, accomunandolo anche ai [[Dialetto emiliano|dialetti emiliani]] parlati in [[Lombardia]], quali il [[dialetto pavese|pavese]] e [[dialetto mantovano|mantovano]] (da alcuni definiti anche “dialetti lombardi di crocevia”<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dialetti-lombardi_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|titolo=Dialetti lombardi|autore=Giovanni Bonfadini|editore=Treccani|accesso=22 gennaio 2014}}</ref>)
* la palatalizzazione tipicamente lombarda del gruppo –CT- latino, ormai però solo in alcuni [[Lessema|lessemi]] (es. TECTUM > ticc' ‘tetto')<ref name="ReferenceB">Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 126</ref>
* l'esito in ''u'' della o lunga e u breve latine in sillaba aperta (FLOS > fiur, ‘fiore');
* l'esito in ''u'' della o lunga latina e il mantenimento della u breve in sillaba chiusa (MUSCA > musca ‘mosca');
* l'esito in ''ö'' (/{{IPA|ø}}/)<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/grammaticastori00meyegoog|titolo=Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani|autore=Francesco D'Ovidio, Wilhelm Meyer-Lübke|editore=Hoepli|accesso=17 maggio 2014}}</ref> della o breve latina in sillaba aperta (NOVU > növ)<ref>Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 123</ref> al di fuori della cinta muraria urbana di [[Piacenza]];
* l'evoluzione in ''ö'' (/ø/) oppure ''ü'' (/{{IPA|y}}/) della u lunga latina (PLUS > pö, pü 'più').
 
La presenza delle vocali arrotondate ''ö'' ed ''ü'' ha causato uno "spostamento vocalico", per mezzo del quale la o latina appare come u (POTÌRE > pudì 'potere').
 
Un tratto che contraddistingue il piacentino centro-orientale è la riduzione ad -''ëi'' della ''i'' lunga e della ''e'' latine dinanzi a nasale: si hanno ''vëi'' e ''tëip'' (spesso scritti ''vein'' e ''teimp'' solo per convenzione ortografica) per vino e tempo. Tale elemento è presente a partire dall'[[Alessandrino (territorio)|Alessandrino]] con -''ei''<ref>Giulio Bertoni, Italia dialettale, Hoepli (rist. anastatica), Milano , 1986, pagg. 79-80</ref> e prosegue ancora nell'[[Oltrepò pavese]], finché la ''[[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|e]]'' assume il suono di una ''[[Schwa|e semimuta]]'' (/ə/) nel [[Provincia di Piacenza|Piacentino]]. Questa caratteristica si estingue però già nella parte orientale della provincia di Piacenza.
 
Fenomeno assente nel resto dell'emiliano-romagnolo, ad eccezione dei dialetti della zona di Fidenza, Busseto e Salsomaggiore (PR), [[Dialetto tortonese|tortonese]], [[Dialetto oltrepadano|oltrepadano]] e alcune varietà [[Dialetto mantovano|mantovane]], è l'evoluzione in ''ë'' (/{{IPA|ə}}/) della e lunga e della i breve latine in sillaba chiusa (FRIGIDUS > frëd ‘freddo') in quasi tutto il territorio piacentino ad esclusione di Piacenza, di [[Fiorenzuola d'Arda]] e [[Cortemaggiore]], dove è resa come una ''o chiusa'' (/o/)<ref name="dist">Mario Di Stefano (a cura di) ed Ernesto Tammi, Studi sulla comunicazione orale piacentina, Tep, Piacenza, 1979, pag. 10</ref> (FRIGIDUS > frod ‘freddo'). La ''ë'' è radicata anche in piemontese, dove è conosciuta come "[[Schwa|terza vocale piemontese]]".
 
Estranea ai gruppi dell'emiliano-romagnolo e del lombardo è l'articolazione della [[vibrante uvulare]] ([[Fricativa uvulare sonora|ʁ]]). Tale peculiarità è stata invece osservata in [[Valle d'Aosta]], in alcune [[Valle|vallate]] del [[Piemonte]] occidentale e in una piccola area compresa tra l'Alessandrino e il settore occidentale del [[Provincia di Parma|Parmense]]<ref name="ReferenceB"/><ref>C. Grassi, A. A. Sobrero, T. Telmon, Introduzione alla dialettologia italiana, Editori Laterza, Bari, 2003, pag. 149</ref>. Tuttavia conserva un suo tratto distintivo rispetto a quella francese, parmense o alessandrina, in quanto nel Piacentino appare come una [[fricativa uvulare sonora]].
 
== Ortografia e norme di pronuncia ==
Il piacentino manca di una normata codificazione dell'ortografia, pertanto alcune questioni sono state a lungo dibattute. Ad esempio, per decenni è rimasto irrisolto il dubbio riguardante l'opportunità di rendere graficamente il suono della ''[[Fricativa alveolare sonora|s sonora]]'' (come nell'italiano ''rosa'' e ''chiesa'') con ''S'' o ''Z'' (''rösla'' o ''rözla'', ''cesa'' o ''ceza''?)<ref name="ReferenceA">{{cita libro| Guido | Tammi | Vocabolario piacentino-italiano | 1998 | Ed. Banca di Piacenza | Piacenza}}</ref>; la soluzione contemplata dall'Ortografia piacentina unificata<ref>{{Cita web|url=https://urtigapiacenza.wordpress.com/la-opu/|titolo=La Ortografia piacentina unificata|autore=|editore=L'urtiga, Lir Edizioni|accesso=22 marzo 2013}}</ref>, proposta nel [[2012]] dalla rivista culturale locale [https://urtigapiacenza.wordpress.com/ L'urtiga], è quella dell'utilizzo di una ''S'' sormontata da un punto (conosciuto come [[punto sovrascritto]]): ''Ṡ''. Tale è decisione è però stata superata quattro anni più tardi modificando il [[segno diacritico]] sopra la consonante, passando dal punto sovrascritto ad un [[accento acuto]]: ''Ś''<ref name="pop1">Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 38, 58-60</ref>.
 
Inoltre, il principale dizionario piacentino-italiano moderno<ref name="ReferenceA"/> solleva il problema dell'opportunità di indicare o meno le [[Consonante|consonanti]] [[Geminazione consonantica|geminate]] (''doppie'') sull'esempio del [[Dialetto toscano|toscano]] pur risultando assenti nei [[Dialetto|dialetti]] [[Lingue gallo-italiche|gallo-italici]] (''scempiamento''): ''an'' e ''caval'' per anno e cavallo<ref>Guido Tammi in: "Il dialetto", Panorami di Piacenza (a cura di Emilio Nasalli Rocca), Tip. Leg. Scuola Artigiana del Libro, Piacenza, 1955, pag. 269</ref>. Il raddoppio delle consonanti è suggerito nelle proposte ortografiche più recenti per evidenziare la brevità della [[Sillaba tonica|vocale tonica]] che le precede: ''péll'' con vocale breve (pelle) in opposizione a ''pél'' con vocale lunga (pelo)<ref>Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografico piacentino, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 50-51</ref>. Tuttavia, è stato osservato che in piacentino le consonanti che seguono alcune consonanti brevi, pur non essendo raddoppiate come in [[Lingua italiana|italiano]], paiono avere un suono un po' più lungo di quello corrispondente in altri dialetti gallo-italici. Seppur leggermente più lungo, non sembra un raddoppiamento consonantico di durata pari a quella dell'italiano<ref name="pop2" />.
 
È ritenuto facoltativo indicare il suono ''[[Occlusiva velare sorda|K]]'' in finale di parola aggiungendo una ''h'' alla ''c'', pertanto sono possibili le ortografie ''pratic'' e ''pratich'' (pratico).
 
Nella descrizione sottostante non sono state considerate in dettaglio le [[Varietà (linguistica)|varietà]] [[Appennino piacentino|appenniniche]], sensibilmente diverse dal piacentino e dai suoi suddialetti, che possono comunque essere trascritte attraverso l'Ortografia piacentina unificata.
 
* ''a'' può essere come la ''a [[Lingua italiana|italiana]]'' ([[Vocale anteriore aperta non arrotondata|[a]]]), ma spesso è soggetta a dileguo e ammutolisce, appare indistinta, poco accennata e in questo caso è di difficile definizione fonetica<ref>Monica Tassi in: L'Italia dei dialetti (a cura di Gianna Marcato), Unipress, Padova, 2008, pag. 67</ref>. Generalmente appare simile ad una [[vocale posteriore semiaperta non arrotondata]] ([ɐ]), che può essere confusa con [[Schwa|[ə]]] (esempio: ''La Varnasca'' o ''La Vërnasca'' per indicare il comune di [[Vernasca]], dove nella seconda versione la ''e turbata'' è appunto pronunciata come la [ə] delle varietà extraurbane). Riconosciuto come tratto caratteristico del piacentino, del [[Dialetto pavese|pavese]], dell'[[Dialetto oltrepadano|oltrepadano]] e del [[dialetto tortonese|tortonese]], questo fenomeno si registra in diverse situazioni: sempre in finale di parola, ma anche ad inizio, ad esempio in ''al'' (l'articolo determinativo maschile singolare), quando la vocale non è accentata o si trova davanti a ''m'' e ''n''<ref>{{Cita web|url=http://www.appennino4p.it/pronuncia|titolo=Pronuncia|autore=Daniele Vitali|editore=Dove comincia l'Appennino|accesso=4 marzo 2014}}</ref>;
* ''à'' come a italiana;
* ''ä'' è pronunciata come un suono intermedio tra ''a'' ed ''è'' ([[Vocale anteriore quasi aperta non arrotondata|[æ]]]), oppure come una ''è'' ([[Vocale anteriore semiaperta non arrotondata|[ɛ]]]). Il fenomeno non si è esteso alla pianura adovest della [[Trebbia]], alla [[Val Luretta]], alla [[Val Tidone]], alla [[Val d'Arda]], alla [[Bassa padana|bassa pianura]] nord-orientale e a buona parte dell'area appenninica, dove è pronunciata come ''a''. Peculiarità della zona collinare a sud della città è quella di pronunciarla come una semplice ''a'' esclusivamente nel dittongo -äi o nel trittongo -äia (mäi, caväi, tuäia);
* ''e'' può avere due suoni. Uno è quello aperto di ''è'' in italiano ([ɛ]), l'altro è quello chiuso di ''é'' ([[Vocale anteriore semichiusa non arrotondata|[e]]]). Tuttavia si possono riscontrare alcune differenze nel piacentino parlato entro le mura del centro storico di [[Piacenza]] e quello rustico. Ad esempio in città ricorre una ''e chiusa'' (''suréla'') quando in campagna la vocale si apre (''surèla''). Vi sono comunque parole in cui il suono chiuso [e] è mantenuto anche fuori città (''vérd'') e quello aperto è presente anche in città (''lègn'');
* ''ë'' nella quasi totalità dei suddialetti piacentini corrisponde alla ''e semimuta'' ([[Schwa|[ə]]], come nel [[Lingua francese|francese]] ''recevoir''): ''casëtt'', ''bëcc'', ''biciclëtta'', ''sigarëtta'', ''al vëdda''. Il fenomeno è conosciuto anche in [[Lingua piemontese|piemontese]], dove è noto come "terza vocale piemontese". Spesso vi sono ambiguità ed incertezza tra ''ë'' pronunciata come [ə] ed [ɐ], cioè una ''a'' chiusa, tant'è che il principale dizionario moderno<ref name="ReferenceA"/> riporta alcune parole scritte in due versioni (''vërdüra'' e ''vardüra'', ''inërbä'' e ''inarbä''). Tuttavia, nelle varietà di città, [[Cortemaggiore]] e [[Fiorenzuola d'Arda]] (centri nei quali il dialetto si discosta parzialmente dal piacentino) viene utilizzata per rendere la corrispondente ''o chiusa'' ([[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|[o]]]) di ''casótt'', ''bócc'', ''biciclótta'', ''sigarótta'', ''al vódda'' (che graficamente risultano sempre come ''casëtt'', ''bëcc'', ''biciclëtta'', ''sigarëtta'', ''al vëdda'' delle altre parlate). Quando il [[grafema]] ''ë'' è preceduto da ''i'' per formare un dittongo che ha rimpiazzato una [[consonante nasale]] scomparsa, non è sormontata da [[dieresi]], ma è tradizionalmente resa ortograficamente con il trigramma ''-ein'' (''bëi'', ''vëi'' e ''tëip'' sono scritti dunque ''bein'', ''vein'' e ''teimp''). La ''e semimuta'' del dittongo è però presente anche nel piacentino urbano)<ref name="dist"/>.
* ''o'' può assumere due suoni. Il primo è quello chiuso di ''ó'' ([[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|[o]]]), come nell'italiano ''dono'', ed è reso graficamente con ''o''; l'altro è quello aperto di ''ò'' ([[Vocale posteriore semiaperta arrotondata|[ɔ]]]), come nell'italiano ''parola'', ed è indicato con ''o'';
* ''ö'' in città (e nella zona di Fiorenzuola d'Arda e Cortemaggiore) è pronunciato come una ''o chiusa'' ([o]). Al di fuori delle mura cittadine e si pronuncia come il dittongo francese ''eu'' in ''beurre'', oppure come la ''ö'' tedesca in ''schön'' ([[Vocale anteriore semichiusa arrotondata|[ø]]])<ref name="dist"/>;
* ''u'' come [[Vocale posteriore chiusa arrotondata|[u]]] in italiano;
* ''ü'' vocale centrale nota popolarmente come ''ü lombardo'' ([[Vocale anteriore chiusa arrotondata|y]]) corrispondente alla ''u francese'' di ''but'' o alla ''ü'' nel tedesco ''brüder'';
* ''n'' è [[Nasale velare|nasale]] in finale di parola ({{IPA|ɑ̃ }} in ''mɑn'' e {{IPA|ɔ̃ }} in ''bon'', ma nelle zone orientali del [[Provincia di Piacenza|Piacentino]] anche {{IPA|ẽ}} in ''ven'') o quando è seguito da consonante in sillaba aperta (''banca'', ''muntagna'', ''cuntör''). Non nasalizza, rimanendo come in italiano, fra due vocali in sillaba chiusa. Preceduta dal dittongo ''–ëi'' (''dëint'') non è in realtà pronunciata, ma utilizzata solo per radicata consuetudine ortografica, pertanto è possibile non scriverla (''dëit'')<ref name=pop3>Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografia piacentina, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 47-49</ref>;
* ''m'' è [[Nasale labiodentale|nasale]] quando è seguita da consonante in sillaba aperta (''compit'', ''gambar''). Non nasalizza, rimanendo come in italiano, fra due vocali in sillaba chiusa<ref name=pop3/>. Preceduta dal dittongo ''–ëi'' (''stëimbar'') non è in realtà pronunciata, ma utilizzata solo per radicata consuetudine ortografica;
* ''r'' caratteristica molto comune tra i piacentini, soprattutto della città, che col passare del tempo sembra in fase di declino<ref >Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Prontuario ortografia piacentina, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016, pagg. 61-62</ref>, è quella di pronunciare una [[vibrante uvulare]] ([[Fricativa uvulare sonora|ʁ]]), in particolare appare come una [[fricativa uvulare sonora]];
* ''s'' [[s sorda]] dell'italiano ''sole'' (''sul'', ''ragas'', ''castel'');
* ''ś'' [[Fricativa alveolare sonora|s sonora]] dell'italiano ''casa'' (''śia'', ''bräśa'', ''pianś'');
* ''c'': ha un suono palatale di "c" dell'italiano ''cena'' (''śnocc'', ''ciacc'ra'', ''cavicc''');
* ''gg'' (o ''g''): ha un [[Affricata postalveolare sonora|suono palatale]] di ''g'' dell'italiano ''gelo'' (''arlogg' '', ''magg' '', ''śgagg' '' ecc.);
* ''s'c'': ''s+c''' palatale e disgiunte (''s'ciüss'', ''s'ciappa'', ''s'cianc'', ''brus'ciä'');
* ''gl'': suona ''g+l'' (disgiunte) se di fronte a ''ë'';
* ''cc'' (o "c"): "k" davanti ad a, o, u e in posizione finale (''cicch'' o ''cich'', ''ciacc'' o ''ciac'', ''cicca'' o ''cica'', ''biślacc'' o ''biślac'');
* ''ch'': ''k'' (''chippia'', ''simpatich'', ''alfabetich'').
 
== Confronto con l'italiano ==
* Il piacentino ha una maggiore ricchezza vocalica dell'italiano. La pronuncia delle vocali, inoltre, cambia da una zona all'altra risultando più aperta o più chiusa.
* Le sillabe latine ''ce/ci/ge/gi'' sono diventate sibilanti: ''gingiva'' ha dato ''śinśìa'';
* Al contrario dei pronomi soggetto dell'italiano che derivano direttamente dai pronomi soggetto latini, quelli del piacentino derivano dai pronomi oggetto del dativo latino. Per questo i pronomi oggetto del piacentino assomigliano ai pronomi oggetto dell'italiano (fatto che in tempi di minor scolarizzazione e diffusione dell'italiano creava problemi e confusione): ''me''/''mi'' (io), ''te''/''ti'' (tu), ''lü'' (egli), ''le'' (ella), ''nuätar''/''noi'' (noi), ''viätar'' (voi), ''lur'' (essi, esse).
* A differenza dell'italiano dove la negazione precede il verbo (es: non bevo), nel piacentino avviene il contrario e la negazione segue il verbo: ''bev mia''. La negazione ''miga'', utilizzata, dai due principali poeti dialettali piacentini sembra ormai un arcaismo scomparso, sostituita da ''mia''.
* Sono molto frequenti i verbi seguiti da una preposizione o da un avverbio che ne modifica il significato, come avviene in [[lingua inglese|inglese]] con i "phrasal verb" (es: "to take", "to take off", "to take down"). Ad esempio il verbo ''lavä'' (lavare) può diventare ''lavä śu'' (lavare i piatti); ''tirä'' (tirare, trainare) può diventare ''tirä via'' (togliere); ''trä'' (tirare, lanciare) può diventare ''trä sö'' (''sü'')/''trä indré'' (vomitare), ''trä via'' (gettare, buttare), ''trä śu'' (buttare giù, demolire). Specialmente ''trä sö''/''sü'', ''trä via'' e ''lavä śu'' ricordano curiosamente le forme inglesi "to throw up", " to throw away" e "to wash up", di cui hanno lo stesso significato. Analogamente, ''dä via'' (regalare) ricorda l'inglese "give away".
* È più diffuso l'uso del modo finito del verbo (forma esplicita) al posto dell'infinito: ''so di scrivere male'' è reso con ''so ca scriv mäl''.
 
== Usi attuali e conservazione ==
Come per tutti i [[Lingue parlate in Italia|dialetti d'Italia]], anche per il piacentino è iniziata una progressiva e costante diminuzione del numero di parlanti a partire dalla fine della [[Seconda guerra mondiale]]. Sono ancora diffuse le rappresentazioni teatrali in piacentino, prevalentemente commedie, che portano in scena sia opere di autori piacentini, sia di autori di altre regioni tradotte e adattate, sia di stranieri. Brani di musica [[folk rock]] in piacentino sono stati pubblicati negli album ''Da parte in folk'' (2011) e ''La sirena del Po'' (2012) del [[cantautore]] [[Daniele Ronda]].
La principale associazione impegnata nella conservazione e promozione del [[dialetto]] piacentino è la Famiglia Piasinteina<ref>[http://www.famigliapiasinteina.com Famiglia Piasinteina]</ref>, analogamente a Ra Familia Bubiéiza<ref>[http://www.rafamilia.it/ Ra Familia Bubiéiza]</ref> per il [[Dialetto bobbiese|bobbiese]]. Intervento a favore del piacentino da parte di una banca locale è invece l'istituzione di un Osservatorio permanente del dialetto<ref>[http://www.bancadipiacenza.it/site/home/notizie/resoconto-eventi/osservatorio-permanente-dialetto.html Osservatorio permanente del dialetto]</ref>. L'amministrazione comunale di [[Piacenza]], con il contributo della Regione [[Emilia-Romagna]], sostiene invece la campagna promozionale ''#parlummpiasintein''<ref>[http://www.parlummpiasintein.it #parlummpiasintein]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* ''Saggio sui dialetti Gallo-italici'', Bernardino Biondelli, Milano, 1853
* ''Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna'', Fabio Foresti, Editori Laterza, Bari, 2010
* ''Introduzione alla dialettologia italiana'', Corrado Grassi, Alberto A. Sobrero, Tullio Telmon, Editori Laterza, Bari, 2003
* ''Il dialetto di Piacenza'', Egidio Gorra, Max Niemeyer Verlag, 1890
* ''Il dialetto piacentino'', Leopoldo Cerri, Tipografia Solari, Piacenza, 1910
* ''Studi sui dialetti della Valdarda. Fonologia del dialetto di Fiorenzuola'', Mario Casella, Unione tipografica cooperativa, Perugia, 1922
* ''Il dialetto bobbiese'', Enrico Mandelli, Tipografia Columba, Bobbio, 1995
* ''Bobbio che parla'', Pietro Mozzi, Bobbio
* ''L'ottonese: un dialetto ligure, in: Studi linguistici sull'anfizona ligure-padana'', Lotte Zörner, Alessandria, 1992
* ''Grammatica Bobbiese'', Gigi Pasquali, Bobbio, 2009
* ''Vocabolario Piacentino-Italiano'', Lorenzo Foresti, Forni Editore, Sala Bolognese, 1981 (ristampa anastatica)
* ''Piccolo Dizionario del Dialetto Piacentino'', Luigi Bearesi, Editrice Berti, Piacenza, 1982
* ''Vocabolario Piacentino - Italiano'', Guido Tammi, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 1998
* ''Vocabolario del Dialetto Bobbiese'', Gigi Pasquali - Mario Zerbarini, Edizioni Amici di San Colombano, Bobbio, 2007
* ''Dizionario del dialetto dell'alta val d'Arda'', Andrea Bergonzi, Lir, Piacenza, 2012
* ''Maràssa & Curiàtta, il primo dizionario del dialetto groppallino'', Claudio Gallini, Lir, Piacenza, 2015
* ''Prontuario ortografico piacentino'', Luigi Paraboschi, Andrea Bergonzi, Ed. Banca di Piacenza, Piacenza, 2016
 
== Voci correlate ==
* [[Lingua emiliano-romagnola]]
** [[Dialetto emiliano]]
*** [[Dialetto parmigiano]]
*** [[Dialetto pavese]]
*** [[Dialetto oltrepadano]]
*** [[Dialetto tortonese]]
*** [[Dialetto mantovano]]
* [[Lingua ligure]]
* [[Lingua lombarda]]
** [[Dialetto lombardo occidentale]]
*** [[Dialetto lodigiano]]
** [[Dialetto lombardo orientale]]
*** [[Dialetto cremonese]]
* [[Lingua piemontese]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.appennino4p.it/dialetti.htm|Dialetti delle Quattro Province}}
* {{cita web|http://www.parlummpiasintein.it|#parlummpiasintein}}
 
{{Emiliano-romagnolo}}
==Collegamenti esterni==
{{Dialetti d'Italia}}
*{{SchedaBSReferences|NCAA|courtney-lee-1}}
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*{{SchedaBSReferences|NBA|l/leeco01}}
 
[[Categoria:Dialetti della lingua emiliano-romagnola|Piacentino]]
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