Castel Mella e Ghiacciaio Belgica: differenze tra le pagine

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{{Ghiacciaio
{{W|Lombardia|maggio 2017|La voce non risponde agli standard richiesti da [[Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani]] nell'impostazione dei paragrafi}}
|nomeghiacciaio = Ghiacciaio Belgica
{{Divisione amministrativa
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|Nome=Castel Mella
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|sigla_paese = ATA
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|regione = [[Terra di Graham]]
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|provincia = [[Costa di Graham]]
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|Stato=ITA
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|Grado amministrativo=3
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|Divisione amm grado 1=Lombardia
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|Divisione amm grado 2=Brescia
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|Amministratore locale=Giorgio Guarneri
|altitudine = 273
|Partito=[[Lega Nord]]-[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]-[[Fratelli d'Italia]]-[[Movimento per Castel Mella]]
|lunghezza = 8
|Data elezione=6-6-2016
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|Data istituzione=
|mappaalternativa = Penisola Antartica
|Superficie=7.53
|Note superficie=
|Abitanti=11021
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2016gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 settembre 2016.
|Aggiornamento abitanti=30-09-2016
|Sottodivisioni=Colorne, [[Onzato]]
|Divisioni confinanti=[[Azzano Mella]], [[Brescia]], [[Capriano del Colle]], [[Flero]], [[Roncadelle]], [[Torbole Casaglia]]
|Zona sismica=3
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|Diffusività=
|Nome abitanti=castelmellesi
|Patrono=san Siro e santa Lucia
|Festivo=9 dicembre
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|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Castel Mella (province of Brescia, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Castel Mella nella provincia di Brescia
}}
Il '''ghiacciaio Belgica''' (in [[lingua inglese|inglese]] ''Belgica Glacier'') ({{Coord|65|23|S|63|50|W}}) è un [[ghiacciaio]] lungo circa 8&nbsp;km situato sulla [[costa di Graham]], nella parte occidentale della [[Terra di Graham]], in [[Antartide]]. Il ghiacciaio, il cui punto più alto si trova 273&nbsp;m [[s.l.m.]], fluisce fino ad unirsi al flusso del [[ghiacciaio Trooz]], a est della [[collina Lancaster]], nella [[penisola Kiev]].<ref name = "gn6623177">{{cita web|url=http://www.geonames.org/6623177/belgica%20glacier.html|titolo=Ghiacciaio Belgica|editore= [http://www.geonames.org/about.html GeoNames.Org (cc-by)]| data = 20 gennaio 2008|accesso=26 maggio 2017}}</ref>
'''Castel Mella''' (“''Castèl Mèlö''”, nel dialetto bresciano) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:11021}} abitanti della [[provincia di Brescia]], nell'hinterland meridionale della città.
 
== Origine del nome ==
Il toponimo Castel Mella significa "''borgo sulle rive della Mella''" e va separato in "''Castello''" (dal latino "''castellum"'' diminutivo di "''castrum''", borgo fortificato) e "''Mella''" (nome di origine ligure-celtica, indicante un "''torrente disordinato e rabbioso''" <ref>Guzzoni 1991, pp. 15-17</ref>
 
Nel corso dei secoli, il "''borgo sulle rive della Mella"'' è stato denominato in vari modi: "''Castellum Novum''" (secolo XII), "''Castrum Novum de ultra Mellam"'' (secolo XIII), "''Castelnovo Bressano"'' (secolo XVI), "''Castel Novo"'' e ''"Castelnuovo"'' (secolo XIX)'', "Castel Mella"'' (con regio decreto 1795/1864 di Vittorio Emanuele II).<ref>Guzzoni 1991, ''passim.''</ref><ref name="LBC_ita">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/2050559/|titolo=LombardiaBeniculturali - Comune di Castel Mella (1859 - [1971<nowiki>]</nowiki>)|autore=Caterina Antonioni|accesso=21 dicembre 2013}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
 
=== Territorio ===
[[File:Fontanile della campagna castelmellese.jpg|sinistra|miniatura|269x269px|Fontanile della campagna castelmellese]]
Castel Mella, dal punto di vista fisico, è delimitato: a nord est, dal fiume [[Mella (fiume)|Mella]]; a sud est, dalla roggia Garzetta e dalla strada provinciale IX di Quinzano d'Oglio; a ovest, da due rogge, la Mandolossa e il Trolio; a nord, dalla [[strada statale 235 di Orzinuovi]].
 
Castel Mella, dal punto di vista amministrativo, confina: a nord est, col [[Comune di Brescia]]; a sud est, col Comune di [[Flero]] e il Comune di [[Capriano del Colle]]; a sud ovest, col Comune di [[Azzano Mella]]; a ovest, col Comune di [[Torbole Casaglia]]; a nord, col Comune di [[Roncadelle]].
 
=== Idrografia ===
Il territorio si estende a cavallo tra l'alta e la bassa pianura padana,<ref>Castel Mella ha un’altitudine compresa tra 118 e 98 metri sul livello del mare, come attesta la ''“Carta d’Italia alla scala 1:25000''” dell’Istituto Geografico Militare Italiano, Serie M 891, Foglio Bagnolo Mella 47 III NE e Foglio Travagliato 47 IV SE, edizione 1975.</ref> nella zona di affioramento dei fontanili<ref>Autori Vari, “''Le sorgenti e i fontanili”'' in “''Riserve naturali della Lombardia”,'' a cura della Regione Lombardia, Milano, 1987, volume secondo, pp. 573-633</ref>, che danno origine a tre rogge: la Bellina Piccola e la Bellina Grande le quali, in contrada dei livelli di sotto, si uniscono per formare un'unica Roggia Bellina, che va a sfociare nel Mella; e il Fontanone, che sfocia nella Mandolossa. Nei tempi andati, le acque risorgive dei fontanili servivano per irrigare i campi, d’estate, per allagare le caratteristiche “''marcite”,'' d’inverno, e infine per fornire energia motrice tutto l’anno a due mulini: il “''Molino di Onzato”'' e il ''“Molino di Castelnuovo''”.
 
Il territorio castelmellese è bagnato anche da rogge che nascono altrove: il Trolio, la Mandolossa, la Sorbanella, la Garzetta. Infine, c’è il Vaso Pasini, fatto scavare nel 1929 dal podestà dell'epoca, per irrigare i campi situati a ridosso della sponda destra della Mella.<ref>Guzzoni 1991, pp. 202.207</ref>
 
=== Contrade ===
[[File:Fiume Mella Castel Mella.jpg|thumb|Argine del Fiume Mella in località Onzato di Castel Mella]]
Nell’Ottocento, come risulta dalla mappa napoleonica del 1810, la popolazione di Castel Novo era dislocata in tredici “''Contrade''”<ref>Guzzoni, 1991, pp. 137-138, 234.</ref>:
* Contrada del Castello
* Contrada della Piazza
* Contrada del Cortevazzo
* Contrada dei Livelli di sopra
* Contrada dei Livelli di sotto
* Contrada della Mandolossa (sulla strada per Torbole)
* Contrada di San Pietro di Onzato
* Contrada della Madonnina del boschetto
* Contrada del Molino di Onzato
* Contrada della Breda (sullo stradone per Orzinuovi)
* Contrada del Fienile di là della Mella
* Contrada di Colorne
* Contrada Alle Fornaci (sullo stradone per Quinzano d’Oglio)
Nell’autunno del 1996, quando è nato il “''Palio delle Contrade”'', quelle antiche sono state ridotte a quattro<ref>Guzzoni Giovanni, “''Il palio delle contrade di Castel Mella”'' in ''“Qui Castel Mella”,'' periodico dell’Amministrazione Comunale di Castel Mella, anno V, n.3 dicembre 1990, pag. 6.</ref>:
* la Contrada del Castello, comprendente il centro storico di Castel Mella, gonfalone giallo;
* la Contrada delle Fornaci, comprendente l’Oltre Mella, gonfalone rosso;
* la Contrada dei Fontanili, comprendente la zona dei fontanili e del parco “''Giovanni Paolo II''”, gonfalone blu;
* la Contrada della Madonnina del boschetto, comprendente il borgo di Onzato, gonfalone ''“verde ontano”.''
 
=== Parchi comunali ===
I parchi comunali sono ventuno<ref>Delibera del Consiglio Comunale n. 2 dell’8 gen. 2010, relativa al Piano di Governo del Territorio: elenco dei parchi comunali di Castel Mella.</ref>. Ne ricordiamo i più significativi.
* ''Parco'' ''“Giovanni Paolo II” ('' m² 43.964). Si trova nel centro del paese. È delimitato dai fontanili della Cascina America, Via Eugenio Montale, Via Giuseppe Ungaretti e Via Bellina Piccola. È attrezzato per la pratica ricreativa e sportiva.
* ''Bosco Urbano dell’Opolo'' (m² 16.030). È delimitato da Via Oriana Fallaci, Via Ugo La Malfa, Via Achille Grandi e Via don Giovanni Minzoni. Il nome ricorda le boscaglie di aceri che ricoprivano rigogliosi la plaga: infatti, “ò''pol”,'' nel dialetto bresciano, è l’acero campestre (''Acer campestre)'', usato come sostegno delle viti.<ref>Melchiori 1817, tomo II, pag. 73.</ref> Qui, c’erano i poderi chiamati “''Opolo''” e “''Opoletto”'', registrati negli antichi Estimi Veneti.<ref>Polizza d’estimo di Gio.Batta Guzzoni, abitante in Contrada dei Livelli di sotto, Territorio di Castel Novo, 28 maggio 1721, Archivio di Stato di Brescia, Estimo civico, Quadra di Mairano.</ref>
* ''Parco'' ''“Manziana”'' (m² 6.810)''.'' È situato lungo Viale dei Caduti (già Viale della Rimembranza). È nato nel 1980 su un terreno donato dal Vescovo Carlo Manziana, cittadino onorario di Castel Mella, con lo scopo di “''adibire l’area a parco giochi, per la gioia dei bambini, la serenità delle mamme e dei vecchi”.''
* ''Parco'' ''“Fenile Mella”'' (m² 4375). Prende il nome dalla cascina omonima, che si trova lì vicino. È delimitato da Via dei Marinai, Viale dei Caduti (già Viale della Rimembranza) e da Via Giorgio Amendola.
* ''Parco del Fontanone'' (m² 5.940). Sorge sulla strada comunale per Cizzanello. Fiancheggia la Roggia Fontanone, le cui acque risorgive sgorgano da numerosi fontanili. È attrezzato come area ricreativa.
* ''Parco'' “''Case del Santuario”'' (m² 5.035). Il santuario è riferito alla Madonnina del boschetto. È delimitato da Via Santuario e da Via Pietro Nenni.
* ''Parco'' “''Borgo Nuovo”'' (m² 7.920). È compreso tra Viale Lombardia, Via Luigi Einaudi e Via IV Novembre.
* ''Parco del Polo Scolastico'' (m² 5.000). Sorge vicino all’Istituto Comprensivo, con la scuola primaria “''Fabrizio De André”'' e la scuola secondaria di 1^ grado “''Giacomo Leopardi''”. Fiancheggia Via Onzato.
* ''Parco dei monumenti'' (m² 2.165). È delimitato da Via Torbole (già Contrada della Mandolossa), Via Angelo Lorini e Via Paolo VI. Ospita i monumenti all’Artigliere d’Italia, al Marinaio d’Italia e ai Caduti del lavoro.
* ''Parco “Colorne''” (m² 4.120). È delimitato da Via Card. Giulio Bevilacqua e Via Colorne.
L’area complessiva dei parchi comunali permette a ciascun abitante di Castel Mella di usufruire di circa 13 m² di verde pro capite.
 
== Storia ==
Il ghiacciaio Belgica è stato mappato durante la [[spedizione britannica nella Terra di Graham]], 1934-37, al comando di [[John Rymill]], ed è stato poi così battezzato nel 1959 dal [[Comitato britannico per i toponimi antartici]] in onore della [[RV Belgica (1884)|RV ''Belgica'']], la nave della [[spedizione belga in Antartide]], comandata da [[Adrien de Gerlache]], che esplorò questa zona nel 1897-99.<ref>{{gnis|type=antarid|1182}}</ref>
Castel Mella (al contrario della frazione di Onzato, che è di origine celtica e romana), è stato fondato dai longobardi nel secolo VI. Qui, è stata scoperta una tomba longobarda con corredo funebre (una spada)<ref>Rizzini P., ''“Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1913''”,Tipografia Apollonio, Brescia, 1914, pag. 346. Cfr. anche Guzzoni 1991, pp. 39-40.</ref> ed è stata innalzata una "''cappella"'' intitolata a [[San Siro]], primo vescovo e patrono di [[Pavia]], capitale del loro regno.<ref>Guzzoni 2011, pp. 17-18</ref>
[[File:Ara funeraria di Sintrofo e Agatemeride.jpg|sinistra|miniatura|Ara funeraria di Sintrofo e Arrenia Agatemeride, rinvenuta c/o il santuario della Madonnina del boschetto.<ref>Ad Onzato, c/o la Madonnina del boschetto, è stata rinvenuta una grande “''ara funeraria”'', oggi al [[Museo di Santa Giulia]] in Brescia, con l’iscrizione latina mutila: ''SYNTROPHUS / IIIIII VIR AUGUSTALIS / SIBI ET / ARRENIAE / AGATHEMERIDI / UXORI CARISSIMAE : SINTROFO / SEVIRO AUGUSTALE / PER SE’ E / PER ARRENIA / AGATEMERIDE / MOGLIE CARISSIMA.''
 
Ad Onzato, nei primi secoli dell’era volgare, c’era un villaggio romano, come dimostrato dai numerosi reperti ivi ritrovati: due ’“''are votive''”, un’”''ara funeraria''”, un cippo miliare, chiavi, stadere, monili, lucerne fittili, “''contorniati”'', monete, tantissime monete. Oltre a Sìntrofo, ad Onzato, è documentato Valeriano, un altro “''seviro augustale''”, e Publio Papirio Eutropo, “''cittadino romano''” (cfr. Guzzoni 1991, pp.20-36)
</ref>]]
Nel secolo X, il ''"castello civico"'' è stato circondato da una cinta fortificata, per resistere alle feroci scorrerie degli Ungari. Dopo l'anno Mille, una ventata di rinnovamento ha investito il borgo e la popolazione è uscita dalla cinta murata per colonizzare il territorio circostante, bonificando terreni incolti, costruendo cascinali, aprendo botteghe artigianali e innalzando una nuova ''"cappella",'' per contenere l'accresciuta popolazione.
 
Nel 1353, per decreto del vescovo di Brescia Bernardo Tricardo, nacque la parrocchia di san Siro, accorpando i benefici di tre ''"cappelle":'' di san Siro "de Castronovo ultra Mellam", dei santi Pietro e Paolo ''"de Onsado ultra Mellam",''
 
di santa Maria "''de Onsado ultra Mellam",'' così da formare una prebenda sufficiente per mantenere "''in loco''" un prete stabile.<ref>Guzzoni 1991, pag. 20</ref>
 
Nel Basso Medioevo, ''"Castrum Novum ultra Mellam''" si organizzò in Comune Rurale, un'istituzione tipica dell'Italia centro-settentrionale. Nella Terra Bresciana, nacque nei secoli XI/XII e fiorì fino alla fine del secolo XVIII.<ref>Rosa G., "''Statistica storica della provincia di Brescia"'', Tipografia Apollonio, Brescia, 1884, pp. 20-21</ref> Era amministrato da un Console (coadiuvato da un Campàro, un Massàro e un Cancelliere) e da una ''"Vicinìa" ,'' l'assemblea dei capifamiglia originari (ne erano esclusi i ''"nobiles et cives"'' e i forestieri), che dettava le norme comunitarie.<ref>Guzzoni 1991, pp. 65-67.</ref>
 
Durante la dominazione dei [[Visconti]] di [[Milano]] su [[Brescia]] (1337-1426), il ''“Comune de Castronovo ultra Mellam”'' era tra i più floridi della “''Quadra di Capriano con Mairano”.''<ref>Il territorio bresciano era suddiviso in circoscrizioni amministrative, chiamate quadre, ciascuna con un capo-quadra (Cfr. Valentini A., “''Gli Statuti di Brescia dei secoli XII al XV illustrati''”, Fratelli Visentini, Venezia, 1898, pp. 112-120).</ref>.
 
Nel corso della plurisecolare dominazione di [[Venezia]] (1426-1797), la cui politica era improntata al rispetto degli ordinamenti repubblicani di origine comunale, il Comune Rurale di Castelnuovo Mella mantenne intatta la propria autonomia amministrativa.<ref>Guzzoni 1991, pp. 71-120.</ref>
 
La vicinanza di Castelnuovo Mella a Brescia faceva sì che ogni volta che la città era cinta da assedio, il territorio suburbano ne pagasse le conseguenze in saccheggi, violenze, carestie, epidemie. Ne ricordo un paio. Il memorabile assedio del 1438, durante la campagna militare condotta da Milano per riprendersi Brescia, che si era consegnata a Venezia. In soccorso dei Bresciani, che resistevano eroicamente, la leggenda narra che intervennero i santi protettori Faustino e Giovita. Il famoso ''"[[sacco di Brescia]]"'' del 1512 ad opera di Gastone de [[Foix]], luogotenente di Luigi XII re di Francia e duca di Milano. Dal giovedì grasso all’inizio della quaresima, fu un Carnevale di sangue e di terrore, durante il quale echeggiò un grido agghiacciante: “''Sacco, sacco. Carne, carne. Ammazza, ammazza.''<ref>Guzzoni 1991, pp. 61-63, 77-79.</ref>
[[File:Facciata della chiesa dei santi Siro e Lucia.jpg|sinistra|miniatura|225x225px|Parrocchiale dei santi Siro e Lucia]]
Nel biennio 1609-1610, mentre era Podestà di [[Brescia]] Giovanni da Lezze, risulta che “''le ville picciole'' ''di Castel Novo, Onsado e Colorne”'' facevano parte della “''Quadra di Mairano".'' La prima aveva 63 ''“fuoghi”'' (famiglie) e 500 anime; la seconda, 23 “''fuoghi”'' (famiglie) e 119 anime; la terza, 10 “''fuoghi”'' (famiglie) e 50 anime.<ref>Intorno alle nostre “''tre ville picciole''” (piccoli borghi), ci sono altre notizie interessanti. La maggior parte dei terreni coltivabili è di proprietà dei Cittadini mentre ai Contadini rimangono solo le briciole. A Colorne, sono in attività sei fornaci di laterizi. Tra le spese sostenute dai Comuni vi è la tassa per i “''cappelletti''”, uomini d’arme a cavallo, incaricati di reprimere la delinquenza, assicurare la sicurezza sulle strade e dare la caccia ai contrabbandieri. (cfr. Pasero C. (a cura di), “''Il Catastico Bresciano di Giovanni da Lezze (1609-1610)''”, Apollonio Editore, Brescia, 1973, volume II, pp. 253-272).</ref>
 
Durante la guerra per la successione spagnola, negli anni 1701-1706, il territorio di Castel Novo e Onzato di Mella è stato devastato dalle soldatesche imperiali e francesi. Alla fine, forse per farsi perdonare la “''neutralità disarmata''”, il Governo Veneto invitò i cittadini a chiedere il risarcimento degli ingenti danni subiti''.''<ref>Biblioteca Queriniana, Archivio Storico-Civico, ''“Documenti de’ danni recati dalle armate del principe Eugenio di Savoia e dalle francesi''”: ''“Castel Novo”'' (cartella 1192), ''“Onzato di Mella”'' (cartella 1201). Cfr. anche Guzzoni 1991, pp.100-104.</ref>
 
L’anno 1797 è stato un anno cruciale per Brescia: è terminato il dominio della [[Repubblica Veneta]]; è vissuta lo spazio di pochi mesi la [[Repubblica Bresciana]]; è iniziata la dominazione francese, che durerà fino al 1814. “''La Comune di Castel Novo con Colorne e Onzato”'' (si diceva proprio così, al femminile, con evidente francesismo; e gli abitanti erano chiamati “''comunisti''”) fece parte prima della “''Municipalità di Azzano''” e poi della “''Municipalità di Flero”'', all’interno del Dipartimento del Mella.<ref>Durante la dominazione francese, ''“le Comuni”'' (''sic'') erano raggruppate in ''“Municipalità”'' (senza perdere la propria autonomia amministrativa, come ha scritto erroneamente qualcuno). “''Castel Novo era sotto la Municipalità di Azzano, composta da tre Municipalisti: Giovanni Venturini di Castel Novo, Valentino Bartolotti di Azzano e un certo Bernardi di Mairano; ad essi, si aggiungeva un Giudice di pace che giudicava nel civile e nel penale per le piccole cose, ch’era Giovanni Battista Castelli, parroco di Azzano”'' : così ha scritto don Giuseppe Lonati in una “''Memoria a’ posteri''” nel ''“Libro del giuspatronato parrocchiale di Castel Mella”,'' conservato c/o l’Archivio Parrocchiale (cfr. Guzzoni 1991, pp.123-141).</ref>
 
Dal 1815 al 1859 Brescia appartenne al [[Regno Lombardo-Veneto]], sotto il dominio degli austriaci. Il Comune (ritornato di genere maschile, secondo una consuetudine secolare!) di Castelnuovo apparteneva al ''“Distretto di Bagnolo”.'' Il territorio con le sue contrade è descritto in modo dettagliato in un documento conservato c/o l’Archivio Comunale<ref>“''Questo Comune di Castelnuovo Mella è composto da una sola Parrocchia, avente le sottoscritte Contrade, cioè: nell’interno del paese, presso la Chiesa Parrocchiale, vi è l’Ufficio della Deputazione Comunale; e vi è un Molino a due ruote. Vi è una Contrada lontano un miglio, chiamata Onzato Mella; lontano mezzo miglio di quella, vi è un Molino a due ruote, ed una macina di torchio d’oglio, venale; vi è pure una Contrada appartenente a questo Comune, sullo stradone di Roncadelle percorrente agli Orzi Nuovi; vi è pure un’altra Contrada, a mattino della Mella, chiamata Colorne; ed un’altra sullo stradone di Quinzano, chiamata Fornaci. Vi sono poi delle masserie isolate: Macina, Fenile Ferraroli, Fenile Spagnoli, Fenile Madonna del boschetto, Feniletto, Fenile Cattaneo, Fenile della Mella”'' (Cfr. Archivio Comunale di Castel Mella, Cartelle classificate sotto gli anni 1815-1859; Guzzoni 1991, pag. 141).</ref>
 
Grazie al [[Risorgimento]] Nazionale, Castelnuovo si trova a far parte prima del [[Regno di Sardegna]] (1859) e poi del [[Regno d’Italia]] (1861). Dal 1864, per decreto regio di [[Vittorio Emanuele II]], Castelnuovo si chiama Castel Mella.
 
Nel 1865, la ponticella di legno sul Mella lasciò il posto al ponte in muratura coi rivestimenti in pietra di Botticino. Per l’occasione, si eseguirono imponenti lavori per rettificare l’alveo del fiume, raddrizzare la strada comunale diretta alla “''strada regia”'' per Brescia e rafforzare gli argini. Alle ingenti spese parteciparono – oltre a Castel Mella - i Comuni del “''Consorzio della Sponda Sinistra della Mella, dalla confluenza della Sorbana sino al confine con Capriano del Colle''” e del ''“Consorzio della Sponda Destra della Mella, dalla montata di Roncadelle sino al Fienile Cattaneo”.''<ref>Guzzoni 1991, pp. 161-164.</ref>
 
Durante la “''[[belle époque]]”'' (dall’inizio del secolo allo scoppio della prima guerra mondiale), sindaco Cav. Daniele Pasini, le contrade del paese furono fornite di ''“pompe pubbliche”'' di acqua potabile; vennero illuminate da “''lampade pubbliche”''; l’istruzione popolare (a carico del Comune) fu riordinata con l’istituzione di un triennio di “''classi miste''”; fu aperto il “''Lazzaretto”'' sulla strada per Torbole, per la quarantena di chi era colpito da epidemie (allora, frequenti); nacque la Società Operaia Cattolica “''San Giuseppe''”, una società di mutuo soccorso; la popolazione aumentò da 1.159 (1901) a 1.375 abitanti (1911).<ref>Guzzoni 1991, pp. 164-169.</ref>
 
Nel 1917, nei giorni 11/12/13/14/15 del mese di novembre, durante la [[Grande Guerra]], di passaggio per Brescia diretto al fronte, si accampò a Castel Mella il 63^ Battaglione degli Alpini Francesi. Il paese contava allora 1.359 abitanti, con l’arrivo dei francesi, la popolazione raddoppiò!<ref>I militari francesi - 36 ufficiali, 1.436 soldati, senza contare 54 cavalli e 71 muli, ai quali bisognava fornire acqua e fieno – furono alloggiati nelle case e nelle stalle private. (Cfr. Guzzoni 1991, pp. 169-172).</ref>
[[File:Alluvione del 1966 a Castel Mella.jpg|sinistra|miniatura|194x194px|Alluvione del 1966, Via Guglielmo Marconi (già Contrada dei Livelli di sopra)]]
Nel 1937, la scuola elementare completò il ciclo quinquennale con l’istituzione della classe quinta mista. I ragazzi passarono un mese – dal 12 luglio al 12 agosto - nella colonia elio-fluviale sulle rive del Mella.<ref>Guzzoni 1991, pp.175-181.</ref>
 
Nel 1964, venne istituita la scuola media statale ''“Giacomo Leopardi”.''
 
Nel 1966, 4 novembre, la Mella ruppe gli argini e sommerse il paese sotto due metri di acqua e fango.<ref>Guzzoni 2004, pp. 43-50</ref>
 
Nel 1999, si apre il Centro di Formazione Professionale dell'Associazione Industriale di Brescia, in via Giuseppe Di Vittorio. L'altra sede operativa provinciale si trova ad Ome.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Per conoscere Castel Mella, un turista curioso può partire dalla [[Chiesa dei Santi Siro e Lucia|chiesa parrocchiale dei santi Siro e Lucia]], in piazza san Siro. È stata innalzata, rimaneggiando una precedente chiesa di fondazione longobarda, negli anni 1708-1747, dall’architetto comasco Antonio Corbellini da Pellio Superiore, Valle d’Intelvi, su incarico dell’arciprete Marc’Antonio Bedussi, nativo di Castelnuovo. Di stile barocchetto lombardo, è adorna di pregevoli opere d’arte: nell’abside, una pala del pittore [[Paolo da Caylina il Giovane]] (ante 1485-post 1554) racchiusa in una ricca soasa di Francesco Pialorsi, della famiglia di intagliatori noti come ''“Boscaì''”, e le statue dei santi Siro e Lucia dello scultore [[Beniamino Simoni]] (1712-1787); nelle cupole e alle pareti, il ciclo degli affreschi sulla vita di Gesù, sui patroni [[Siro]] e Lucia, sugli evangelisti, sui profeti dell’antico testamento e sui dottori della chiesa latina, del pittore [[Giovanni Antonio Cappello]] (1669-1741); la porta di bronzo dello scultore Maffeo Ferrari da Brescia, inaugurata nell’Anno Santo 2000 e chiamata ''“la porta del terzo millennio”''; all’altare del SS.mo Sacramento, la pala del pittore Angelo Paglia (1681-1763); all’altare dei Santi, un prezioso reliquiario settecentesco d’argento; infine, la pala della Natività del pittore Giacomo Bergomi (1923-2003) e la pala del pittore [[Camillo Rama]] '''('''1586-1627), proveniente dall’oratorio di san Giovanni Battista nella frazione di Colorne.
[[File:Ufficio Vecchio di Castel Mella.jpg|sinistra|miniatura|221x221px|Ufficio Vecchio, ex Scuola della Dottrina Cristiana, 1563]]
A destra della parrocchiale, sorge l’”''Ufficio Vecchio”,'' così chiamato perché è stata l’antica sede del Municipio (dal 1860 al 1895): è un singolare edificio in mattoni, nato come "''Scuola della Dottrina Cristiana"'' nel 1563 (la data è incisa su una lapide murata sul retro).
 
Nella vicina Via Vittorio Emanuele II, sorge “''un torrione''” (assunto a stemma moderno di Castel Mella): è l’unica reliquia delle mura che circondavano il “''castello civico”'', nato nel secolo VI e fortificato nel secolo X, per difendersi dalle feroci scorrerie degli Ungari.
 
A Colorne, frazione di Castel Mella, in una grande cascina lombarda, sorge l’oratorio di san Giovanni Battista, il cui anno di costruzione è inciso sul portale in Botticino, 1599.<ref>Sull’architrave della porta, in pietra di Botticino, è incisa un’iscrizione latina: "''ORATORIUM DIVO IO. BAPTISTAE DICATUM / AERE AC SUPER SOLO PROPRIO / D. IO. BAPTISTAE DE PEDORIBUS CONSTRUCTUM / ANNO DOMINI M.D.L.XXXX.VIIII".'' Significa: "''Chiesa dedicata a san Giovanni Battista / costruita col denaro e sul terreno di proprietà / del Signor Giovanni Battista Pedoro / nell’anno del Signore 1599''". Da notare che la data incisa è l’anno 1199 (e non 1599) ma si tratta di un chiaro errore dello scalpellino.</ref> È un’elegante cappella gentilizia, ora chiusa al culto, con una pala di [[Camillo Rama]] (1586-1627), temporaneamente trasferita nella parrocchiale di Castel Mella.
[[File:Stemma di Giovanni Battista Pedoro 1599.jpg|miniatura|169x169px|Riproduzione dello stemma di Giovanni Battista Pedoro 1599<ref>Questo stemma è inciso sull'architrave della porta della chiesetta campestre di Colorne.</ref>]]
Ad [[Onzato]], frazione di Castel Mella, c’è il [[santuario della Madonnina del boschetto]] che sorge in un luogo considerato sacro prima dai [[Celti]] (dal IV secolo a.C.), poi dai Romani (dal I secolo a.C.) e infine dai Cristiani (dal IV secolo).
 
L’attuale chiesa, di stile [[barocchetto lombardo]], è stata costruita negli anni 1730-1737 dall’architetto comasco Antonio Corbellini di Pellio Superiore, in Valle d’Intelvi, lo stesso della chiesa parrocchiale dei santi Siro e Lucia di Castel Mella. Custodisce un incantevole affresco cinquecentesco con la Natività di Gesù, di un Maestro della Scuola Bresciana del Cinquecento (sono stati fatti i nomi del [[Romanino]], 1484-1566 o del [[Il Moretto|Moretto]], 1498-1554). È adorno di pregevoli opere d’arte, come la pala settecentesca del pittore Antonio Moretti, i quadri settecenteschi sulla Passione di Gesù, gli affreschi novecenteschi del pittore Giuseppe Riva da Bergamo, il tabernacolo dell’altar maggiore rivestito da un bronzo dorato dello scultore Federico Severino da Brescia. Degno di nota è l’altare degli Apostoli Pietro e Paolo, perché conserva una pala cinquecentesca di Maria col Bambino e gli Apostoli Pietro e Paolo, proveniente dalla pieve paleocristiana omonima che sorgeva nel borgo di Onzato, chiusa al culto nell’anno 1929.
 
In via Onzato, all’interno di una corte rustica, c’è la seicentesca Villa Fenaroli, una dimora signorile con porticato e brolo recintato, di cui è proprietaria da oltre quattrocento anni la nobile famiglia Fenaroli, del ramo Corneto di Franciacorta.
[[File:Stemma del notaio Faustino Salvi 1762.jpg|sinistra|miniatura|136x136px|Stemma del notaio Faustino Salvi 1762<ref>Questo è lo stemma di ''"Faustinus Salvi, quondam Johannis Baptistae, Publica Veneta Auctoritate Notarius Onsati Mellae",'' ricavato dai documenti dell'Archivio storico della Parrocchia di Castel Mella. Dall'Archivio Notarile c/o l'Archivio di Stato di Brescia, risulta che "''Salvi Faustino qm. Gio.Batta, nodaro in Onsato di Mella, ha rogato dal 1751 al 1807" (''cfr. Guzzoni 1994, pp. 211-212)</ref>]]
In vai Madonnina del boschetto, all’interno della cascina Taglietti, si erge la medievale “''Torre della Terra di Onzato”,'' da cui le sentinelle sorvegliavano il territorio e quando avvistavano l’arrivo degli invasori, davano l’allarme alla gente nei campi affinché si mettesse al sicuro nei cascinali fortificati.
 
In aperta campagna, c’è “''La Macina”'' (”''La Màsnö”,'' nella parlata locale''),'' un tempo il “''Molino di Onzato”.'' Oggi, c’è l’osteria “''La Masna”'', nota in provincia per i piatti della tradizione contadina. Sulla facciata, una lapide, fatta murare nell’anno 1902, ricorda le scampagnate di una brigata di amici.
 
=== Tre viaggiatori a Castel Mella ===
Castel Mella è uno dei cento borghi della provincia bresciana trascurati dai flussi turistici. Tuttavia, tre viaggiatori ci sono passati e ne hanno parlato con cognizione di causa: Carlo Cocchetti (Rovato, 1817 – Brescia, 1888), medico, insegnante e storico; Gustavo Strafforello (Porto Maurizio, Imperia 1818&nbsp;– 1903), letterato e patriota del Risorgimento Italiano; Maria Grazia Sandri (Darfo, 1944), architetto e pubblicista.
 
Nel 1858, Carlo Cocchetti ha annotato: “''Castelnovo, in bella pianura alla destra del Mella, dista circa un miglio dalla strada maestra che da Brescia mette a Quinzano e a Cremona. Ha con sé le contrade Colorne e Onzato, ov’era una lapida a Giove. Castelnovo, con 849 abitanti, si trova nel Distretto di Bagnolo''”.<ref>Cocchetti C., ''“Brescia e la sua Provincia''” in ''“Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto”,'' Editori Corona e Caimi, Milano, 1858, pag. 352.</ref>
[[File:Torrione medievale di Castel Mella.jpg|miniatura|Torrione medievale della cinta fortificata del "''castello civico''", 1994]]
Nel 1898, Gustavo Strafforello ha registrato: “''Castel Mella (1008 abitanti)''. ''Il territorio di questo Comune si stende sulla destra del fiume Mella, al nord-ovest di Bagnolo. Castel Mella (106 metri sul mare), capoluogo del Comune, è un villaggio di circa 500 abitanti, in posizione amena, non lungi dalla sponda del fiume e, sebbene abbia carattere affatto rurale, è di aspetto piacevole, con edifizi moderni e rimodernati. La circostante campagna è popolata di fattorie e cascinali. Che, isolati od in piccoli gruppi, formano le frazioni complementari del Comune. Prodotti del suolo, bene irrigato, lavorato con grande cura e fertilissimo, sono: cereali d’ogni specie, gelsi e foraggi. L’allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione di bozzoli sono le industrie di maggiore sussidio all’agricoltura. In Castel Mella trovansi anche tre fornaci per la cottura dei laterizi, alla lavorazione dei quali attendono giornalmente circa 160 operai”''.<ref>Strafforello G., ''“Provincie di Bergamo e Brescia e Valli del Versante Lombardo appartenenti all’Impero Austro-Ungarico”,'' nella collana ''“La Patria: geografia d’Italia”,'' Fausto Sardini Editore, Bornato in Franciacorta, edizione anastatica del 1981.</ref>
 
Nel 1985, Maria Grazia Sandri facendo il censimento delle ville della provincia bresciana, ha scritto: “''Onzato di Castel Mella: Villa Fenaroli. Onzato è una frazione rurale del Comune di Castel Mella. Nella via omonima, al numero civico 2, all’interno di una corte rustica, sorge questa casa elegante, dalla fronte asimmetrica, ora adibita in parte a deposito di prodotti agricoli. Il portico a quattro archi su colonne ha volte a crociera e le porte d’accesso alle sale del piano terreno, con volta, presentano una terminazione a timpano triangolare. Attraverso il portale bugnato di fondo, si sale alla scala d’angolo. Un cancello retto da pilastri di marmo, immette nel brolo recintato. La costruzione della villa risale al secolo XVII''”.<ref>Autori Vari, ''“Ville della Provincia di Brescia”,'' Rusconi Editore, Milano, 1985. Ricordo che la “''Villa Fenaroli con annessi rustici e brolo”'', è sottoposta alla tutela della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Brescia con decreto del 29 maggio 1999. (cfr. Guzzoni 2004, pp. 120-123).</ref>
 
=== Araldica civica ===
Nel corso dei secoli, le famiglie gentilizie, gli enti ecclesiastici e i comuni si sono dati dei simboli come segni di riconoscimento e di identità . Castel Mella possiede lo stemma e il gonfalone concessi dalla Presidenza del Consiglio, Ufficio Onorificenze e Araldica, con Decreto 25 novembre 1958. Inoltre, a partire dalla prima edizione del Palio, autunno 1996, possiede i gonfaloni delle quattro Contrade.
* ''Stemma civico''
[[File:Castel Mella-Stemma.png|miniatura|Stemma del Comune di Castel Mella]]
Lo stemma di Castel Mella raffigura uno scudo con torre medievale, comunemente identificata col torrione della cinta fortificata dell’antico “''castello civico''”, di fondazione longobarda, ora sede della associazione degli artiglieri. Lo scudo è ornato da due rami di quercia e di alloro, uniti da un nastro. Ed è sormontato ''da “una corona turrita, formata da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), sostenente una cinta, aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d’argento e murato di nero”'' (ex Regio Decreto 652/1943). Con una corona turrita sopra il capo, viene raffigurata simbolicamente l’Italia.
* ''Gonfalone civico''
Il gonfalone di Castel Mella è un drappo di colore bianco, ornato da ricami d’argento. Al centro, lo scudo con torre medievale, è ornato da due rami di quercia e di alloro, uniti da un nastro, ed è sormontato da una corona turrita. In alto, campeggia la scritta argentata “COMUNE DI CASTEL MELLA”. Ricordo che i merli “''a coda di rondine”'' sono ghibellini mentre i merli guelfi hanno la sommità squadrata.
* ''Gonfaloni delle contrade''
Dall’anno 1996, data di nascita del palio, Castel Mella è suddivisa in quattro Contrade, ognuna delle quali è dotata di gonfalone.
 
Il gonfalone della ''Contrada del Castello'', di colore giallo, raffigura il torrione superstite della cinta fortificata del “''castello civico”'', di fondazione longobarda, ora sede della associazione degli artiglieri.
 
Il gonfalone della ''Contrada dei Fontanili'', di colore azzurro, raffigura uno dei fontanili che hanno sempre allietato la campagna castelmellese.
 
Il gonfalone della ''Contrada della Madonnina del boschetto'', di colore verde ''“ontano”'', raffigura l’antico santuario di Onzato, frazione di Castel Mella, innalzato in una località sacra ai Celti e ai Romani.
 
Il gonfalone della ''Contrada delle Fornaci'', di colore rosso, raffigura una delle fornaci di laterizi che operavano in Colorne, frazione di Castel Mella.
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Castel Mella}}
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Castel Mella, operano numerose associazioni, il cui elenco completo e dettagliato è consultabile sul sito ufficiale del Comune (www.comune.castelmella.bs.it).
 
==== Associazioni di solidarietà ====
* Circolo A.C.L.I. “''Anita Bertoli”: Patronato, Punto Famiglia, Sportello Informalavoro, Lega Consumatori''
* ''A.I.D.O. / Associazione Italiana per la Donazione degli Organi, Tessuti e Cellule, sezione di Castel Mella''
* ''A.I.L. / Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma, delegato comunale''
* ''A.I.R.C. / Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, delegato comunale''
* ''A.N.M.I.L. / Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, delegato comunale''
* ''A.V.I.S. / Associazione Volontari Italiani del Sangue, sezione di Castel Mella''
* ''Associazione Genitori dell’Istituto Comprensivo di Castel Mella''
* ''Associazione Nazionale Alpini d’Italia, sezione di Castel Mella''
* ''Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, sezione di Castel Mella''
* ''Associazione Nazionale Marinai d’Italia, sezione di Castel Mella''
* ''Associazione ProVita, delegato comunale''
* ''Centro Diurno Anziani''
* ''Gruppo Volontari del'' “''Fontanone”''
* ''Maison des enfants'', sezione di Castel Mella
* ''Oratorio'' “''Paolo VI''”
* ''S.A.R.C. / Soccorso Ambulanza Roncadelle Castel Mella''
 
== Cultura ==
 
=== Associazioni culturali ===
* ''Compagnia Teatrale Dialettale'' ''“Spètö chè rïe''” (''Aspetta che arrivo!)''
* ''Banda Musicale "Giuseppe Verdi''", ''con annessa'' ''"Scuola di Musica"'' ''intitolata a'' ''"don Vittorio Bergomi"''
* ''Gruppo Polifonico c/o Oratorio “Paolo VI”''
* ''Mondo Bambino''
* “''Tracce”'' ''di Castel Mella''
* ''Museo del Falegname'' “''Cav. Pietro Ferrari''”<ref>{{Cita web|url=http://www.museodelfalegname.it|titolo=Museo del Falegname - Castelmella - Home|autore=Luisa Olivetti|sito=http://www.museodelfalegname.it|accesso=2017-01-03}}</ref>
* ''Gruppo di lettura c/o Biblioteca Civica''
* ''Bancarella del libro c/o Biblioteca Civica''
 
=== Eventi ===
 
==== Sagra del loërtìs ====
Si svolge in primavera e dura una settimana, durante la quale gli stand gastronomici in Piazza Unità d’Italia e i ristoratori di Castel Mella offrono menu con specialità a base di “''loërtìs''”. Così sono detti nel dialetto bresciano i teneri e gustosi germogli di [[luppolo]] ''(“Humulus lupus”''), che fioriscono lunghe le ripe delle rogge e dei fossi della campagna castelmellese.<ref>Melchiori 1817, tomo I, pag. 337.</ref> In contemporanea, si tengono mostre d’artigianato, esposizioni di pittori, concerti di musica e bancarelle di libri.
 
==== Sagra della Madonnina del boschetto ====
È la manifestazione più importante di [[Onzato]], frazione di Castel Mella. Si svolge in occasione dell’8 settembre, festa della [[Natività di Maria]]. Dura un’intera settimana ed è ricca di iniziative religiose, artigianali, musicali e gastronomiche. Suggestiva, la processione “''aux flambeaux''”, che si snoda attraverso il borgo antico di Onzato.
 
==== Palio delle contrade ====
Si svolge in autunno e dura una settimana, durante la quale si possono gustare i piatti della tradizione contadina e si svolgono varie iniziative sportive, musicali e culturali. Il momento culminante della sagra è la serata conclusiva, di sabato, con la corsa a staffetta, in cui gli atleti delle Contrade del Castello, dei Fontanili, delle Fornaci e della Madonnina del boschetto si contendono il palio, sfidandosi attraverso le vie del paese.
 
==== Santa Lucia ====
 
Nelle Terre Bresciane, come negli ex domini della [[Serenissima Repubblica di Venezia]], [[Lucia di Siracusa]] è la santa che porta doni ai bambini buoni, mentre ai cattivi riserva cenere e carbone. Il 12 dicembre, la vigilia, nel piazzale dell’Oratorio ''“Paolo VI”'' si raduna una folla di bambini, che attende impaziente l’arrivo della santa, di vaporosi veli vestita, col baroccio e l’asinello. All’arrivo, i bambini le consegnano le loro letterine con la richiesta dei doni sognati. [[Santa Lucia]] ricambia con dolcetti, li saluta e poi riparte per il lungo viaggio notturno. Il mattino del 13 dicembre, festa di [[Santa Lucia]], i bambini scopriranno se i loro desideri sono stati esauditi.<ref>''“L’Onda del Mella”,'' periodico bimestrale della parrocchia di san Siro in Castel Mella, anno XXXIX, n. 1, 2017, pag.16.</ref>
 
==== Carnevale ====
 
Si festeggia nei tre giorni antecedenti il Mercoledì delle Ceneri, che dà inizio alla [[Quaresima]]. Centro organizzatore è l’Oratorio “''Paolo VI”.'' Da qui, ''la domenica'', si muove la sfilata dei carri allegorici che si snoda attraverso le vie del paese. Qui, viene impiantato un luna park coi divertimenti per bambini e ragazzi. Qui, sono aperte le bancarelle coi dolci della tradizione: frittelle, frittellone e lattughe. Qui, ''il lunedì'', nel teatro, si rappresenta la commedia dialettale della Compagnia ''“Spèto che rìe”'' (''Aspetta che arrivo!''). E qui, ''il martedì grasso'', si chiude il [[Carnevale]] col concorso a premi delle mascherine più belle, che si esibiscono davanti alle famiglie e al paese.
 
'''Rogo della Vecchia'''
 
Il giovedì di Mezzaquaresima, detto “''giovedì grasso''”, a Castel Mella, “''sa brùső la èciő”,'' cioè “''si brucia la vecchia”.'' È un rito antichissimo che un tempo segnava il passaggio da un anno all’altro, adesso segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. In aperta campagna, si mette insieme una catasta di ramaglie e di fascine, su cui si pianta un pupazzo con le sembianze d’una vecchia coi capelli di stoppa. Rappresenta Madre Natura che, giunta al termine del ciclo annuale, ha il volto della Vecchierella che se ne va insieme agli ultimi rigori invernali . Il “''Rogo della Vecchia”'' è organizzato da ''“Mondo Bambino”,'' onlus che collabora con le istituzioni scolastiche e l’Ospedale dei Bambini, per aiutare i ragazzi con problemi di disagio.<ref>Alfredo Cattabiani, "''Lunario. Dodici mesi di miti, feste, leggende e tradizioni popolari d'Italia"'', Arnoldo Mondadori, Milano, 1994, pp. 79-82.</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Sono due le strade di scorrimento che servono il territorio di Castel Mella, ma esse aggirano l'abitato principale delineando i confini con i territori amministrativi limitrofi: l'ex [[strada statale 235 di Orzinuovi]], dal 2001 [[strada provinciale|SP]] BS 235, divide Castel Mella da Roncadelle, e la provinciale IX Brescia-Quinzano che funge da confine con [[Flero]].
 
Nella parte meridionale del territorio comunale passa il [[Autostrada A21 racc|raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari]]: il casello autostradale più vicino è quello di Azzano Mella.
 
=== Mobilità interurbana ===
Il comune è servito da due linee appartenenti alla [[trasporti a Brescia|rete di trasporto urbano di Brescia]]: la 16, diretta a Sanpolino, a servizio dell'abitato di Onzato, e la 17, diretta all'[[Spedali Civili di Brescia|Ospedale]], che serve l'abitato principale e la località Fornaci<ref>{{cita web| url=http://www.bresciamobilita.it/utenti/autobus/linee-percorsi-orari| titolo=Brescia Mobilità - Linee, percorsi e orari autobus 2013| accesso=21 dicembre 2013}}</ref>.
 
== Sport ==
 
=== Associazioni sportive ===
* ''Amatori Calcio Castel Mella''
* ''Amatori Ciclisti G. S.'' ''“Arici''”
* ''A.S.D.'' “''Castel Mella 1963” c/o'' ''Centro Sportivo'' "''Silvano Meneghini''"
* C.S.I. “''Oratorio Castel Mella''” c/o ''Oratorio “Paolo VI”''
* ''U.S.O. Castel Mella Calcio c/o Oratorio “Paolo VI”''
* ''Polisportiva c/o Palestra Comunale'' “''Giovanni Brera''”
* ''Bocciofila c/o Bocciodromo di Via Cortivazzo''
* ''Federcaccia, sezione di Castel Mella''
* ''A.N.U.U. (Associazione Nazionale Migratoristi Italiani per la conservazione dell’Ambiente Naturale),''
''sezione di Castel Mella''
* ''Sci Club Castel Mella''
* ''Gruppo Ciclistico'' “''Leonessa ‘99”''
* ''Rugby'' “''Oltre Mella''”
* ''MiniBasket'' “''Brescia Basket Roncadelle''”
 
== Persone legate a Castel Mella ==
* [[Ivan Rizzardi]], calciatore.
* [[Maria Cressari]] (Brescia, 1943), ciclista.
* Mario Petri (Trieste 1939), olimpionico del canottaggio<ref>http://www.canottaggio.org</ref>
* Vitalia Frongia (Samugheo, 1955), prima donna in Italia a guidare un autobus di linea.<ref>Giornale di Brescia del 03/10/1979</ref>
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|12 luglio [[1988]]
|7 giugno [[1993]]
|Gianfranco Cacciamali
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] poi [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web| url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=93212&campo2=BRESCIA&campo3=21/12/2013&campo4=CASTEL%20MELLA| titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali| autore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali| accesso=22 dicembre 2013}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
|7 giugno [[1993]]
|28 aprile [[1997]]
|Luigi Buratti
|[[Lega Nord]]
|Sindaco
|<ref>{{cita web| url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=553420&campo2=BRESCIA&campo3=21/12/2013&campo4=CASTEL%20MELLA| titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali| autore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali| accesso=22 dicembre 2013}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
|28 aprile [[1997]]
|29 maggio [[2006]]
|Guido Bonomelli
|Lega Nord
|Sindaco
|<ref>Dal 2001 al 2006 in coalizione nella [[Casa delle Libertà]]. Cfr. {{cita web| url=http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletVisualxCom4?campo1=710945&campo2=BRESCIA&campo3=21/12/2013&campo4=CASTEL%20MELLA| titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali| autore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali| accesso=22 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web| url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=G&dtel=13/05/2001&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=15&levsut2=2&lev3=380&levsut3=3&ne1=3&ne2=15&ne3=150380&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S| titolo=Elezioni amministrative 13 maggio 2001 - Comune di Castel Mella| autore=Ministero dell'Interno| accesso=22 dicembre 2013}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
|29 maggio [[2006]]
|16 maggio [[2011]]
|Ettore Aliprandi
|[[Casa delle Libertà]]
|Sindaco
|<ref>{{cita web| url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=G&dtel=28/05/2006&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=15&levsut2=2&lev3=380&levsut3=3&ne1=3&ne2=15&ne3=150380&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S| titolo=Elezioni amministrative 28 maggio 2006 - Comune di Castel Mella| autore=Ministero dell'Interno| accesso=22 dicembre 2013}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 maggio [[2011]]
|6 giugno [[2016]]
|Marco Franzini
|[[lista civica]] di [[centrosinistra]]<ref>[http://www.ilgiorno.it/brescia/politica/2011/05/17/507481-castel_mella_cambia_colore_centrosinistra_vince_voti.shtml Castel Mella cambia colore. Il centrosinistra vince per 95 voti] Il Giorno.</ref>
|Sindaco
| }}
{{ComuniAmminPrec
|6 giugno [[2016]]
|in carica
|Giorgio Guarneri
| [[Lega Nord]]<ref>[http://www.guarnerisindaco.it/ In coalizione di centrodestra con [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]-[[Fratelli d'Italia]]-[[Movimento per Castel Mella]]]</ref>
|Sindaco
|<ref>[http://elezioni.giornaledibrescia.it/2016/comunali/Castel_Mella.html?refresh=true Castel Mella ritorna al centrodestra vince per 1279 voti]</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Curiosità ==
* '''Antichi abitatori  di “Castronovo de ultra Mellam”'''.
Castel Mella è stato fondato dai Longobardi, nell’alto medioevo. Tuttavia, i nomi dei primi abitatori, nero su bianco, sono documentati nel basso medioevo e si trovano in un  rogito notarile del 25 gennaio 1230, dove la badessa del monastero benedettino dei santi Cosma e Damiano  (Brescia) si accorda col prevosto di san Luca delle Chiusure  per una permuta di terreni, sparsi nel contado, tra cui “''Castronovo de ultra Mellam''”… Si chiamano: “''Martinus Ferarius”, “Iohannes”, “Abramus”. ''' '''''Cioè: Martino Fabbro ferraio (artigiano che lavora il ferro), Giovanni, Abramo; i primi due erano nomi molto diffusi; il terzo, invece, era un nome raro, di chiara origine ebraica ( un ”''indizio''” di presenza ebraica in “''Castronovo de ultra Mellam”''). <ref>Merati Patrizia (a cura di ), ''“Le carte del monastero dei santi Cosma e Damiano (Brescia) 1127-1275”,'' Codice Diplomatico Bresciano, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia, 2005, pp. 117-127, 133-136.</ref>
* '''Il segretario comunale più longevo'''
Ambrogio Seriati è stato segretario comunale per trentadue anni, dal 1^ luglio 1882 al 1^ luglio 1914. Quando si dimise dall’incarico, a 70 anni, il Consiglio Comunale gli concesse “''un sussidio annuo di Lire 1.000,00 vita natural durante''”, con questa motivazione: “''Il signor Seriati fu sempre puntuale al suo servizio, disimpegnando con zelo e amore al disbrigo delle sue mansioni, con soddisfazione dell’Amministrazione Comunale e della popolazione, zelante sempre per l’interesse del Comune”''.<ref>Guzzoni 1991, pag. 164.</ref>
* '''Beghe da strapaese'''
Tra Castel Mella e [[Roncadelle]] non è mai corso buon sangue. La storia dice che [[Roncadelle]], come [[Comune]], è nato all’inizio del secolo XIX, in ritardo di parecchi secoli rispetto a Castel Mella, il cui Comune Rurale era già fiorente nel Medioevo. Da qui, forse, il desiderio di rivalsa dei Roncadellesi, e la loro voglia di espandersi oltre i propri confini, ai danni del Comune e della Parrocchia Castelmellesi. Una specie di “''campagna espansionistica”,'' che va avanti da oltre mezzo secolo, e la cui eco si fa sentire, rumorosa e petulante, sui maggiori quotidiani bresciani.<ref>Guzzoni 2014, pp. 123-135.</ref>
* '''La Mella è femminile'''
Nella lingua italiana, i fiumi sono perlopiù di genere maschile. La [[Mella (fiume)|Mella]], no, insieme a la [[Brenta]], la [[Dora Riparia]], la [[Secchia]], etc.. Per i Castelmellesi, e i Bresciani, il fiume di casa si chiama “''la Mèlö”,'' dunque è di genere femminile, forse perché l’acqua del fiume è fonte di vita e simbolo di fecondità. Recita un antico proverbio: “''Dà de ‘nténder che la Mèlö la va ‘n soe, l’è come dà de ‘nténder che i àzegn i vùla” (Dar da intendere che la Mella va in su è come dar da intendere che gli asini volano”).''<ref>Melchiori 1817, tomo II, pag. 32.</ref>
* '''Un autunno funestato da tre inondazioni'''
Nel corso dei secoli, le acque torrentizie della Mella sono spesso straripate allagando la campagna e il borgo di Castel Mella. In una ''"Memoria a' posteri",'' l’arciprete Giuseppe Lonati ha annotato: “''Nell’anno 1804,'' li ''28 ottobre, è venuto il fiume Mella così gonfio che ha atterrato un argine sul Tener della Commune di Onzato e ha per alcuni giorni innondata tutta questa parrocchia verso il tramonto, avendo per due altre volte dopo replicata l’innondazione. Finalmente, dopo replicate istanze al Magistrato sopra l’acque, li 15 febbraio 1805, si è dato principio a far l’argine, a spese de’ danneggiati”.''<ref>Archivio Parrocchiale di Castel Mella, “''Libro del giuspatronato parrocchiale di Castelnuovo”'', pagina non numerata; cfr. anche Guzzoni 1991, pp. 98-99.</ref>
* '''Via Breda, un cimelio storico'''
Col termine ''“bràida” / “bréda”,'' i longobardi indicavano un podere, un campo, un prato. All’inizio dell’Ottocento, il paesaggio agrario di Castelnovo era tutto punteggiato di “''brede''” (con le varianti “''bredazòla''”, ''“bredazìna”, etc.).'' Troviamo: ''“breda dell’olmo”'', ''“breda del roccolo”'', ''“breda dell’osteria”'', ''“breda di sopra”'', ''“breda di mezzo”'', ''“breda di sotto”'', ''“breda della ràsega”, “breda del raseghètto”, “breda di Onzato”…'' Nel Duemila, il ricordo delle “''brede”'' sopravvive in Via Breda: un topònimo da conservare come un cimelio storico.<ref>Archivio di Stato di Brescia, Estimi e Catasti, Mappa napoleonica del 1810, nr. 112: ''“Castelnovo con Colorne e Onzato: territorio”;'' cfr. anche Guzzoni 1991, pp.133-141.</ref>
* '''L’eroismo delle donne castelmellesi'''
Durante la Grande Guerra (1915-18), con gli uomini al fronte, il peso della famiglia ricadeva interamente sulle spalle delle donne. Oltre ai lavori domestici, badavano ai lavori della stalla e dei campi (in loro aiuto, il Comune aveva istituito “''una sala di custodia per'' ''i figli fino agli otto anni, giacché i più grandicelli possono benissimo seguire le mamme ed aiutare a fare qualcosa”''). E le sere d’inverno, nelle stalle, al lume della lampada ad olio, agucchiavano per fare “''sciarpe, guanti, ginocchiere, ventriere, manichini, calze''”, per gli uomini al fronte. A pagare la giusta ''“mercede”'', ci pensava la ''“commissione comunale per gli indumenti militari”.'' Insomma, l’umile eroismo delle donne non era inferiore a quello degli uomini che combattevano al fronte.<ref>Guzzoni 1991, 169-172</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== BibliografiaVoci correlate ==
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* Guzzoni Giovanni, ''"Notizie naturali e civili su Castel Nuovo Mella (ora Castel Mella)",'' Cooperativa Editoriale Nuova Brianza, Cassago Brianza (CO), 1991.
* Guzzoni Giovanni, ''"Quando i Castelmellesi portavano il cappello sulle ventitré ovvero storie d'altri tempi di Castel Mella e dintorni",'' G.A.M., Rudiano (BS), 1994.
* Guzzoni Giovanni, ''"Momenti di vita e di storia castelmellesi",'' La Compagnia della Stampa, Roccafranca (BS), 2004.
* Guzzoni Giovanni, "''La chiesa parrocchiale dei santi Siro e Lucia di Castel Mella",'' Tipolitografia Clarense, Coccaglio (BS), 2011.
* Guzzoni Giovanni, "''La Madonnina del boschetto e la Terra di Onzato oltre Mella",'' Tipolitografia Clarense, Coccaglio (BS), 2014.
* Melchiori Giovan-Battista, Vocabolario Bresciano-Italiano, due tomi, Tipografia Franzoni e Socio, Brescia, 1817.
 
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