Andrea Zanzotto e Cucumis: differenze tra le pagine

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{{S|dicotiledoni}}
{{Bio
{{Tassobox
|Nome = Andrea
|nome=Cucumis
|Cognome = Zanzotto
|statocons=
|Sesso = M
|immagine=Melon.jpg
|LuogoNascita = Pieve di Soligo
|didascalia=Melone (''[[Cucumis melo]]'')
|GiornoMeseNascita = 10 ottobre
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|AnnoNascita = 1921
|dominio= [[Eukaryota]]
|LuogoMorte = Conegliano
|regno=[[Plantae]]
|GiornoMeseMorte = 18 ottobre
|sottoregno=
|AnnoMorte = 2011
|superdivisione=
|Epoca = 1900
|divisione=[[Magnoliophyta]]
|Epoca2 = 2000
|sottodivisione=
|Attività = poeta
|superclasse=
|Nazionalità = italiano
|classe=[[Magnoliopsida]]
|Punto = no
|sottoclasse=
|Immagine = Andrea Zanzotto.jpg
|infraclasse=
|DimImmagine = 240
|superordine=
}}{{sp}}tra i più significativi della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]].<ref>[[Marzio Breda]] riporta i giudizi di [[Gianfranco Contini]]: "era definitivamente «il migliore dei poeti italiani nati nel [[XX secolo|'900]]»" e del quotidiano [[Le Monde]]: "Zanzotto è stato «le plus moderne, plus savant, plus émouvant poète italien» (il più moderno, più colto, più intenso poeta italiano) del secondo novecento". Giudizi riportati in {{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/19/ultimo_poeta_Addio_Zanzotto_profeta_co_9_111019039.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150322113520/http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/19/ultimo_poeta_Addio_Zanzotto_profeta_co_9_111019039.shtml|titolo=L'ultimo poeta Addio a Zanzotto, profeta lirico e civile - Raccontò il mondo dalla sua casa in Veneto|editore=Corriere della Sera|data=9 ottobre 2011|accesso=1º aprile 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=22 marzo 2015}} e in {{cita libro|cognome=Zanzotto|nome=Andrea|coautori=Marzio Breda|titolo=In questo progresso scorsoio|anno= 2009|editore=Garzanti Libri|città=Milano|p=13|isbn=88-11-68111-1}}<br />L'elogiativa valutazione di "Le Monde” è riportata anche da [[Renato Minore]] in {{cita libro|titolo=La promessa della notte: conversazioni con i poeti italiani|anno=2011|editore=Donzelli Editore|città=Roma|p=216|isbn=88-6036-638-0}}<br />Visualizzazione limitata su Google Libri: {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=nMSp9YYfQ8MC&pg=PA216&dq=Zanzotto+le+plus+moderne+savant+Marzio+Breda&hl=it&sa=X&ei=y6RZUYScGOLo4QTs3YDYBg&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q=Zanzotto%20le%20plus%20moderne%20savant%20Marzio%20Breda&f=false|titolo=La promessa della notte: conversazioni con i poeti italiani|accesso=1º aprile 2013}}</ref>
|ordine=[[Cucurbitales]]
 
|sottordine=
== Biografia ==
|infraordine=
Andrea Zanzotto nacque nel [[1921]] a [[Pieve di Soligo]] da [[Giovanni Zanzotto|Giovanni]] e Carmela Bernardi. Durante i primi due anni di vita, visse in un vicolo vicino a via Sartori, ma due anni dopo, nel [[1922]], la famiglia si trasferì nella contrada di Cal Santa, dove il padre, che lavorava come [[miniatore]], [[decoratore]] e [[ritrattista]], aveva acquistato casa: saranno questi i luoghi più volte descritti dal poeta e la casa, come egli stesso scrive nell<nowiki>'</nowiki>''Autoritratto'' del [[1977]], sarà, fin dall'inizio, il centro del suo [[mondo]].
|superfamiglia=
 
|famiglia=[[Cucurbitaceae]]
=== La formazione scolastica ===
|sottofamiglia=
Nel [[1923]] nacquero le due sorelle gemelle Angela e Marina e, nel [[1924]], Zanzotto iniziò a frequentare la scuola materna, gestita da suore che seguivano il [[Maria Montessori|metodo Montessori]]. Nel [[1925]] nacque la sorella Maria<ref name=Maria_Zanzotto>{{cita web|url=http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/06/29/news/l-ultimo-saluto-a-maria-zanzotto-era-la-sorella-del-poeta-andrea-1.1588457|titolo=L'ultimo saluto a Maria Zanzotto era la sorella del poeta Andrea|editore=La tribuna di Treviso|data=29 giugno 2011|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=https://archive.is/20130325062950/tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/06/29/news/l-ultimo-saluto-a-maria-zanzotto-era-la-sorella-del-poeta-andrea-1.1588457|lang_it|dataarchivio=22 gennaio 2013}}</ref>. Nel frattempo il padre, che aveva espresso apertamente le lodi di [[Giacomo Matteotti]], venne accusato di [[antifascismo]] e, con l'andare del tempo, la sua opposizione al [[Fascismo|regime]] gli rese difficile ogni tipo di lavoro, tanto da decidere nel [[1925]] di rifugiarsi a [[Parigi]] e poi a [[Annœullin]], nei pressi di [[Lilla]], dove lavorò presso degli amici. Ritornò poi per un breve periodo in patria, ma nel [[1926]] fu costretto a ritornare in [[Francia]], a [[Royan]], dove rimase fino al dicembre dello stesso anno.
|tribù=
 
|sottotribù=
==== La scuola elementare ====
|genere='''Cucumis'''
Quando nel [[1927]] iniziò la [[Scuola primaria|scuola elementare]], grazie alla maestra Marcellina Dalto, Zanzotto aveva già imparato a scrivere: fu così inserito nella seconda classe. Come racconta il poeta stesso nel suo ''Autoritratto'', egli già sentiva il piacere della musicalità delle parole:
|genereautore=[[Linneo|L.]], 1753
:"''provavo qualcosa di infinitamente dolce ascoltando [[Cantilena|cantilene]], [[Filastrocca|filastrocche]], [[Strofa|strofette]] (anche quelle del "[[Corriere dei Piccoli]]") non in quanto cantate, ma in quanto pronunciate o anche semplicemente dette, in relazione a un'armonia legata proprio al funzionamento stesso del [[linguaggio]], al suo canto interno''"<ref name=cinquantamila.corriere>{{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=ZANZOTTO+Andrea|titolo=Andrea Zanzotto|editore=cinquantamila.corriere.it|data=5 ottobre 2008|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:nQU0VMjOV74J:cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php%3FthreadId%3DZANZOTTO%2BAndrea+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=26 gennaio 2013}}</ref>.
|sottogenere=
 
|specie=
Nel [[1928]] il padre ottenne un impiego come insegnante presso una scuola in [[Cadore]] e decise di trasferirsi con la famiglia a [[Santo Stefano di Cadore|Santo Stefano]], dove Zanzotto avrebbe terminato la seconda classe. Alla fine dell'estate però Giovanni, resosi conto della sofferenza che il distacco dalla madre causava alla moglie, decise di far rientrare la famiglia a Pieve.
|sottospecie=
 
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
Nel [[1929]] morì una delle sue sorelle, Marina, evento che rimase impresso, insieme ad altri episodi dolorosi, nella sua giovane mente. In quello stesso anno, infatti, il padre Giovanni si mise in luce con una chiara e decisa propaganda per il "No" al [[Elezioni politiche italiane del 1929|plebiscito fascista]]: fu così costretto a prolungare il suo [[esilio]], riuscendo comunque a lavorare alla decorazione della chiesa di [[Costalissoio]]<ref>{{cita web|url=http://www.costalissoio.it/sitovech/aven4.htm|titolo=La visita al paese del poeta Andrea Zanzotto|editore=www.costalissoio.it|data=2000|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120711101724/http://www.costalissoio.it/sitovech/aven4.htm|dataarchivio=11 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
|biautore=
Zanzotto, che frequentava ormai la terza elementare, lo raggiunse durante il periodo delle vacanze estive, pur soffrendo per la nostalgia di casa.
|binome=
 
|bidata=
Nel [[1930]] nacque un altro fratello, Ettore. Intanto, la fuga di un cassiere con i fondi della società che garantiva il sostegno familiare a Giovanni, obbligò lo stesso, insieme ad altri garanti (si trattava di un'associazione tra mutilati di guerra che aveva preso la forma di una [[cooperativa]] di lavoro), a contrarre debiti imponendo all'intera famiglia notevoli ristrettezze economiche.
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
 
|triautore=
In questo periodo Zanzotto si affezionò ancor più alla nonna paterna e alla zia Maria, la quale, come scriverà in "Uno sguardo dalla periferia", gli faceva ascoltare "''frammenti di [[latino maccheronico]]''" e lo coinvolse nell'attività del teatrino delle suore, presso cui lei aveva funzione di [[drammaturgo]], [[capocomico]], [[regista]] e [[Attore|attrice]].
|trinome=
 
|tridata=
A scuola si dimostrava un alunno vivace e non sempre disciplinato, ricevendo spesso i rimproveri del padre. Un punto debole in cui il giovinetto risultava piuttosto impacciato era il [[disegno]], arte perfezionata invece magistralmente dal padre, il quale insisté allora perché prendesse lezioni di [[musica]], arte molto amata dagli abitanti di Pieve per la fama del famoso [[soprano]] conterraneo [[Toti Dal Monte]], che verrà ricordato da Zanzotto all'inizio della sua opera ''Idioma''.
<!-- ALTRO: -->
 
|sinonimi=
==== La scuola media ====
|nomicomuni=
Terminata la scuola elementare nel [[1931]] come allievo esterno al Collegio Balbi-Valier, dopo l'esame pubblico a [[Vittorio Veneto]], Zanzotto iniziò la scuola media, maturando intanto la decisione di studiare per l'[[istituto magistrale]], spinto soprattutto dalle precarie condizioni economiche familiari.
|suddivisione=[[Specie]]
 
|suddivisione_testo=
Il padre Giovanni lavorava nel frattempo a Santo Stefano, ma nel [[1932]] fu costretto, causa la riduzione degli stipendi, a ritornare ad Annœullin dove rimase fino al novembre. Rientrò a Pieve nel [[1933]] e, anche se per lui rimase il divieto di insegnare, riuscì a dare un aiuto alla famiglia grazie ad un incarico presso la scuola media del collegio Balbi-Valier e a vari lavori occasionali. Rendendosi inoltre conto della sua grande responsabilità nei confronti della famiglia, evitò ogni scontro diretto con gli avversari politici.
[[#Tassonomia|vedi testo]]
 
==== L'istituto magistrale ====
Per Zanzotto intanto, con il passaggio all'istituto magistrale che frequentò a Treviso facendo il pendolare, iniziarono anche i primi forti interessi letterari che cercherà di nutrire al momento consultando l'[[enciclopedia]] di [[Giacomo Prampolini]], la ''Storia Universale della Letteratura'', che riportava esempi di poesia di autori di tutto il mondo.
 
Risale al [[1936]] il suo primo [[amore]] e l'ispirazione dei primi versi che, con la complicità della nonna e delle zie, riuscì a pubblicare su un'[[antologia]] per la quale aveva versato un piccolo contributo. I versi non avevano ancora uno stile personale e risentivano dell'influenza [[Giovanni Pascoli|pascoliana]] dato che un nipote di Giovanni Pascoli che lavorava nella banca locale, conoscendo la sua passione per la poesia, gli aveva regalato alcuni volumi del poeta in edizione originale.
 
==== Il passaggio al liceo classico ====
[[File:Paolo Steffan, 'Andrea Zanzotto', 2009.jpg|thumb|left|Paolo Steffan, ''Ritratto di Andrea Zanzotto''<ref>Apparso nella rivista letteraria «l'immaginazione», n. 262, aprile maggio 2011, p. 2, oltre che in copertina di A. Baldacci, ''Andrea Zanzotto'', Napoli, Liguori, 2010. Vedi: {{cita web|url=http://www.amazon.it/Andrea-Zanzotto-passione-della-poesia/dp/8820749254|titolo=Andrea Zanzotto. La passione della poesia|editore=Amazon.com|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Fm-nNn3BJV4J:www.amazon.it/Andrea-Zanzotto-passione-della-poesia/dp/8820749254+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=22 gennaio 2013}}</ref>]]
Nel 1937 morì di tifo la sorella Angela<ref name=Maria_Zanzotto/>: al dolore per il grave lutto, che lo turbò profondamente, si aggiunse la fatica della pendolarità con [[Treviso]], oltre alla stanchezza accumulata con l'intensificarsi dello studio, poiché, volendo rendere più brevi i tempi del diploma, si era presentato all'esame nell'ottobre precedente, portando tutte le materie del penultimo anno, riuscendo a superarlo con successo; aveva inoltre iniziato lo studio del [[Lingua greca|greco]], al fine di superare l'esame di ammissione al [[liceo classico]].
 
Si ripresentarono così con maggior forza episodi allergici e asmatici già apparsi in precedenza, che egli visse, insieme agli altri motivi di malessere, con un sentimento di esclusione e precarietà: "[...] credo che abbia male influito sulla mia infanzia e sulla mia adolescenza l'infiltrarsi progressivo in me di un'idea certo aberrante: quella dell'impossibilità di partecipare attivamente al gioco della vita in quanto io ne sarei stato presto escluso. Io soffrivo di varie forme di allergia e a quei tempi la diagnosi poteva essere abbastanza confusa, dubbia. L'asma, la pollinosi che mi tormentavano fin da piccolo erano talvolta interpretate come fatti che potevano aggravarsi, in teoria, anche a breve scadenza"<ref>''Autoritratto'' in Andrea Zanzotto, Le poesie e prose scelte, I Meridiani, Arnoldo Mondadori, 2003, p. 1207</ref>.
 
Conseguito il [[diploma]] magistrale, il direttore del collegio Balbi-Valler gli affidò alcuni scolari per ripetizioni, mentre ottenne dal [[parroco]], monsignor Martin, duemila [[Lira italiana|lire]] come "debito d'onore" per continuare gli studi.<br />Zanzotto intanto superava l'esame di ammissione conseguendo la [[maturità classica]] come privatista al [[liceo ginnasio statale Antonio Canova]] di [[Treviso]].
 
==== L'Università ====
Nel 1938 si iscrisse alla facoltà di lettere dell'[[Università di Padova]], dove ebbe come insegnanti, tra gli altri, [[Diego Valeri]] e il [[Lingua latina|latinista]] [[Concetto Marchesi]]. Sotto la spinta di Valeri, approfondì la lettura di [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e scoprì [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]], mentre, grazie a Luigi Stefanini, lesse per la prima volta [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]], nella [[traduzione]] di [[Vincenzo Errante (germanista)|Vincenzo Errante]].
 
Iniziò intanto ad apprendere la [[lingua tedesca]] giungendo così a leggere in lingua originale i grandi poeti della [[letteratura tedesca]]: [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]], [[Johann Wolfgang Goethe|Goethe]] e [[Heinrich Heine|Heine]]. Nel [[1940]] ottenne la sua prima supplenza a [[Valdobbiadene]].
 
Scoprì intanto che, all'interno del [[Regime fascista|regime]] e soprattutto nelle associazioni giovanili, vi erano molti iscritti che agivano nella pratica in modo autonomo o in contrasto con esso, come venne a sapere dal suo amico e maestro [[Ettore Luccini]], organizzatore culturale e docente al liceo classico, nonché legato all'ambiente [[padova]]no della rivista anticonformista ''[[Il Bò]]'', alla quale Zanzotto collaborò; negli stessi anni intervenne anche sul foglio universitario [[Treviso|trevigiano]] ''Signum'' (a cui collaboravano anche [[Mario Luzi|Luzi]], [[Giorgio Strehler|Strehler]] e [[Mario Tobino]]) che mantiene solo di facciata l'adesione al regime<ref>''Cronologia'' di G. M. Villalta, pp. CVI-CVII, in Andrea Zanzotto, ''Poesie e prose scelte'', IV edizione, I Meridiani, Mondadori, 2007.</ref>.
 
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] fu accolto nel paese con grande costernazione, la crisi economica si fece maggiormente sentire e la sua famiglia fu costretta a vendere metà della casa di Cal Santa. Nel [[1941]] la supplenza a Valdobbiadene non gli fu rinnovata, ma riuscì ad ottenerne una a [[Treviso]] presso una scuola media come laureando. Presso il [[Gruppo Universitario Fascista|GUF]] di Treviso, all'interno del quale erano presenti personaggi che praticavano l'[[antifascismo]], Zanzotto tenne, nel [[1942]], una "presentazione" di [[Eugenio Montale|Montale]] dove interpretò il [[Pessimismo letterario nel Novecento|pessimismo]] dell'autore in chiave [[politica]] ed [[etica]] con la lettura degli [[Ossi di seppia]].
 
Il 30 ottobre [[1942]], con una tesi dal titolo "L'arte di [[Grazia Deledda]]", Zanzotto si laureò in [[letteratura italiana]] presso l'Università di Padova, avendo come relatore il professor Natale Busetto.<ref name=cinquantamila.corriere /><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/natale-busetto_(Dizionario-Biografico)/ Natale Busetto]</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/19/ultimo_poeta_Addio_Zanzotto_profeta_co_9_111019039.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150322113520/http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/19/ultimo_poeta_Addio_Zanzotto_profeta_co_9_111019039.shtml|titolo=L'ultimo poeta Addio a Zanzotto, profeta lirico e civile Raccontò il mondo dalla sua casa in Veneto|editore=Corriere della Sera|data=19 ottobre 2011|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=22 marzo 2015}}</ref> Un'edizione anastatica della sua tesi è stata edita dalla [http://www.padovauniversitypress.it/ Padova] University Press.
 
=== Il periodo bellico ===
Chiamato alla visita militare, venne dichiarato rivedibile per [[Torace|insufficienza toracica]] e per la forte asma allergica, rimanendo così esonerato alla chiamata alle armi della classe [[1921]] protagonista delle [[Campagna italiana di Russia|tragica campagna in Russia]] e [[Campagna italiana di Grecia|in Grecia]]. Rifiutò in seguito di rispondere al reclutamento di volontari organizzati dal [[Partito Fascista|Fascio]].
 
Pubblicò nel nº 10 di ''Signum'' una prosa intitolata ''Adagio'' e risalgono a quell'anno i primi abbozzi di [[Narrativa|narrazione]] tra la prosa e il [[Poesia lirica|lirismo]] che formano il nucleo più antico del volume ''Sull'Altopiano'', pubblicato nel [[1964]].
 
Si profilava intanto la possibilità di pubblicare, nella collana di poesia che affiancava la rivista [[firenze|fiorentina]] ''Rivoluzione'', inaugurata da [[Mario Tobino]] con [[Veleno e amore]], una breve raccolta di scritti dell'autore ma, a causa degli eventi bellici, il periodico fu costretto a chiudere.
 
==== La chiamata alle armi ====
Intanto ai primi di febbraio del [[1943]] Zanzotto ricevette la [[Leva militare|chiamata alle armi]] con la leva del [[1922|'22]] e fu inviato ad [[Ascoli Piceno]] per frequentare il corso [[Ufficiali di complemento|AUC]]. Tra i libri che portò con sé ci sono i versi di [[Vittorio Sereni]]: "quando ancora non lo conoscevo e restavo quasi a bocca aperta, stordito dai rispecchiamenti, dalle fioriture, dal candore, dai misteri della sua ''Frontiera'' (e pensavo: ma allora lui ha già detto tutto, di me, di noi, proprio di questi giorni e attimi...) mentre la leggevo portandola con me in treno sotto le armi" (''Per Vittorio Sereni'' [[1991]]).
 
Zanzotto non rimase molto tempo ad Ascoli perché, con l'avanzare della stagione, si era manifestata in tutta la sua virulenza l'allergia che lo costrinse all'Ospedale Militare di [[Chieti]] dove gli fu riscontrata una forte compromissione [[bronchi]]ale con [[ectasia]]. Sospeso dall'addestramento come [[allievo ufficiale]], venne inviato al deposito del 49º [[Fanteria]] di Ascoli e, non avendo terminato il periodo del [[Centro Addestramento Reclute|CAR]], in attesa di nuova visita, assegnato ai servizi non armati.
 
==== Il periodo di Ascoli ====
Il periodo trascorso ad Ascoli fu caratterizzato dall'inasprimento della malattia, parzialmente risolte solo dopo il [[1952|'52]] alla comparsa dei primi [[antistaminico|antistaminici]], e a una forte [[disturbo depressivo|depressione]] caratterizzata da una grave [[insonnia]].
Assolto intanto dall'incarico di piantone e affidatogli quello di scritturale, riuscì a trovare un po' di tempo, soprattutto quando ritornava dalle scarse licenze che lo aiutavano a rinnovare il legame con la sua terra, per dedicarsi alla scrittura di poesie, alcune delle quali faranno parte in seguito delle raccolte'' Dietro il paesaggio'' e ''Vocativo''.
 
==== L'8 settembre e il rientro a Pieve di Soligo ====
L'8 settembre Zanzotto si trovava in libera uscita quando giunse, tra urla e grida, la notizia dell'[[armistizio]]. Dopo essere riuscito ad ottenere notizie dalla madre sulla famiglia, rientra alle Casermette, dove venivano addestrati gli allievi ufficiali, ma un battaglione di soldati tedeschi cerca di passare con l'intenzione di attraversare Ascoli. Gli italiani, radunate le forze, vogliono fare opposizione e anche Zanzotto marcia in una colonna di rinforzo che ha l'ordine di combattere. Compreso però che l'avanzare delle truppe tedesche non si può arrestare con le poche forze a disposizione, le retrovie ricevono l'invito a fuggire. Zanzotto, procuratosi un abito borghese, raggiunse [[San Benedetto del Tronto]] per tentare la via del ritorno a casa.
 
Alla stazione di [[Ferrara]], pur presidiata dalla [[Wehrmacht]], riesce a salire su un treno che lo porta a [[Padova]] dove alcuni amici, presto rintracciati, lo informano dell'intenzione dei [[fascista|fascisti]] di organizzare un nuovo governo.
Appurato che la corriera per Pieve di Soligo compie servizio regolare Zanzotto si reca al suo paese, ma nello stesso giorno vengono affissi ai muri i ''Befehle''<ref>http://it.dicios.com/deit/befehle</ref> con l'ordine per tutti i soldati dell'esercito italiano di trovarsi radunati entro quarantotto ore. In seguito a febbrile colloquio notturno viene presa la decisione di non presentarsi e così, dopo aver fatto rifornimenti di viveri e vestiario, in attesa di una normalizzazione, viene presa la decisione di rifugiarsi sulle colline. Quando i controlli sembrano essersi allentati, Zanzotto ritorna a Soligo e cerca di aiutare finanziariamente la famiglia dando lezioni private nel collegio Balbi-Valier che continua a distinguersi come centro dell'antifascismo locale.
 
==== L'attività nella Resistenza ====
Nell'inverno del [[1943|'43]] - [[1944|'44]] presero forma le prime [[brigata|brigate]] della Resistenza e Zanzotto iniziò ad aderire ad esse partecipando così alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] [[Veneto|veneta]] nelle [[Brigate Giustizia e Libertà]] occupandosi della [[stampa]] e della [[propaganda]] del movimento, avendo come punto di riferimento la figura di [[Antonio Adami]], detto Toni<ref>[http://unastranagioia.wordpress.com/2012/07/13/andrea-zanzotto-toni-adami-e-martire-primavera/ Il poeta Luciano Cecchinel e il prof. Giuliano Galletti raccontano il rapporto di Zanzotto con Adami (audio)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121221113620/http://unastranagioia.wordpress.com/2012/07/13/andrea-zanzotto-toni-adami-e-martire-primavera/ |data=21 dicembre 2012 }}</ref>, intellettuale antifascista e [[partigiano]] non violento ucciso il 26 marzo [[1945]] dai [[nazisti|nazi]]-fascisti al quale il poeta dedicherà nel [[1954]] la poesia ''Martire, primavera''<ref>'' Elegia e altri versi'', Andrea Zanzotto, ''Le Poesie e le Prose scelte'', Mondadori, 2003, p. 123</ref>.
{{cn|Intanto le speranze di una conclusione degli eventi bellici va allontanandosi e all'interno dell'organizzazione della resistenza la situazione diventa difficile per mancanza di concordia tra le varie associazioni. Viene così a formarsi nella zona una ''[[Brigate Mazzini|Brigata Mazzini]]'' che, pur essendo sotto il controllo del [[Partito Comunista]], accoglie altre differenti forze antifasciste.
 
Zanzotto, che come Adami mantiene la decisione di non far uso delle armi, vi aderisce e viene impiegato nella [[propaganda]] partecipando così alla realizzazione di [[manifesto (stampato)|manifesti]] e fogli informativi. In seguito allo sbarco degli [[alleato|alleati]] in [[Francia]] le organizzazioni partigiane della zona occuparono il Quartier di Piave, territorio strategicamente difficile per le molte vie di accesso e per la presenza del comando nemico di [[Belluno]], formando una vera repubblica partigiana che, all'inasprirsi della pressione tedesca, dovrà prendere atto della sua debolezza. Il 10 agosto del '44 scoppia la prima [[rappresaglia (guerra)|rappresaglia]] e il paese è sottoposto a sparatorie e incendi.
 
Molte furono le vittime, tra le quali Gino Dalla Bortola caro amico del poeta. Vennero catturati anche molti [[ostaggio|ostaggi]] tra i quali il fratello Ettore che, essendo solo quattordicenne, non sarà deportato a [[Belsen]] come gli altri del gruppo ma presto rilasciato. Zanzotto riesce a raggiungere la zona di Mariech e Salvedella dove era situato l'[[ufficio stampa]] per deciderne lo spostamento. Il 31 agosto inizia il grande [[rastrellamento]] e a portarne notizia sarà il comandante Nardo (Lino Masin) e Toni Adami. Più di duecento abitazioni di [[Pieve di Soligo]], Soligo e [[Solighetto]] erano state date alle fiamme. Zanzotto, con i compagni, cercherà di discendere la montagna sapendo che tedeschi e fascisti stavano preparandosi a risalirla. Il giorno dopo Zanzotto riuscirà, con altri, a sfuggire dall'accerchiamento.
 
Ci saranno giorni di violenza e verranno catturati altri partigiani poi deportati. Giunta intanto la notizia del [[strage|massacro]] di Soligo Zanzotto si dà alla macchia fino a metà settembre quando finalmente riesce a mettersi in contatto con i familiari. Il paese era nel frattempo diventato una specie di [[campo di concentramento]] e con l'arrivo dell'inverno Zanzotto verrà reclutato a forza e mandato al [[lavoro coatto]] ma riuscirà, con un certificato medico attestante il peggioramento della malattia, ad essere esonerato dai lavori più pesanti, ma non dalla [[corvée]].
 
Alla fine dell'inverno, e siamo ormai nell'anno 1945, Zanzotto riprese l'attività partigiana e ritornò sulle colline a continuare il lavoro di propaganda. Tranne uno scritto in ricordo dell'amico Toni Adami che diffonde, in questo periodo egli scriverà solamente qualche pagina di [[diario]] e una lirica che sarà offerta più tardi per un [[Memorie (genere letterario)|memoriale]] della Brigata Piave, dedicata ai morti fucilati in paese.}}<br />
<div align="center">«Oggi la neve sul bianco del collo / ha un filo di sangue / che viene dalle vene di dieci morti [...]»</div>
Dopo un mese di continui scontri gli alleati libereranno la zona ma nei giorni successivi il 30 aprile accaddero altri atti di violenza e di rappresaglia a [[Valdobbiadene]] e [[Oderzo]]. "Un cospicuo materiale documentario sulle vicende di questo periodo sarà raccolto in seguito da [[Lino Masin]] nel memoriale ''La lotta di liberazione nel Quartier del Piave e la Brigata Mazzini 1943-45 (Treviso 1989'') al quale Zanzotto contribuirà con la nota ''Una attiva testimonianza''"<ref>In ''Cronologia'', Andrea Zanzotto, ''Le poesie e la Prose scelte'', Arnoldo Mondadori, 2003</ref>.
In questo periodo raccoglierà in un fascicolo le poesie scritte nel '41 - '42 che verranno pubblicate nel 1970 con il titolo ''A che valse?'' e alcuni componimenti che faranno poi parte di ''Dietro il paesaggio''.
 
Ripresi intanto i contatti con gli amici di Padova ritornerà a frequentare i gruppi attivi legati a "[[Comunità (rivista)|Comunità]]" e al Partito Comunista. Invitato da Aldo Camerino Zanzotto parteciperà a [[Venezia]] ad una importante mostra di poesia recandosi poi, nei mesi successivi, numerose volte a [[Milano]] dove, nel giugno, accompagnato l'amico [[scultore]] Carlo Conte in casa di [[Alfonso Gatto]] incontrerà Vittorio Sereni da poco ritornato dall'[[Algeria]]. Nel 1946 il [[referendum]] per scegliere il nuovo governo mobiliterà l'intero paese e Zanzotto sosterrà il voto in favore della [[repubblica]].
 
==== L'emigrazione in Svizzera ====
Intanto Zanzotto, in attesa del termine dell'anno scolastico 1945 - 1946 dove aveva ottenuto una supplenza nel collegio del Balbi-Valier, decise di emigrare avendo saputo da amici di Treviso che in [[Svizzera]] era più facile trovare un lavoro. Nel mese di settembre ottenne un posto da insegnante presso un collegio di [[Villars-sur-Ollon]], nel [[Canton Vaud]]. Costretto prima della fine dell'anno scolastico a rientrare in Italia per essere operato di [[appendicite]], ritornerà in Svizzera dopo il mese di convalescenza ma deciderà di lasciare l'incarico al collegio per recarsi a [[Losanna]] dove si stabilirà.
 
Per guadagnare farà il [[barista]] e il [[cameriere]] riuscendo così, grazie ai turni, ad avere mezza giornata libera che dedicherà a gite in Francia. A Losanna avrà occasione di frequentare i seguaci del medium [[Svezia|svedese]] [[Emanuel Swedenborg|Swedenborg]] avendo così la possibilità di conoscere i libri introvabili di questo personaggio che influenzerà [[Balzac]] e i [[Surrealisti]]. Partecipa ad un premio bandito da [[Neri Pozza]], che sarà vinto da [[Vittorio Gassman]], con un frammento narrativo intitolato ''Luca e i numeri'' e inizierà a scrivere in [[lingua francese|francese]] il ''Cahier Vaudois'' che lascerà incompiuto e inedito.
 
==== Il rientro in Italia ====
Verso la fine del [[1947]], quando sembravano riaperte le prospettive d'insegnamento, Andrea farà ritorno in Italia. Partecipò in questo periodo al ''Premio Libera Stampa'' di [[Lugano]] dove venne segnalato dalla giuria e dove ebbe modo di conoscere molti letterati e critici tra i quali [[Carlo Bo]] e [[Luciano Anceschi]] e rivedrà Vittorio Sereni con il quale instaurerà un lungo rapporto di amicizia. Tra gli autori segnalati per il ''Premio Libera Stampa'' ci sarà anche [[Pier Paolo Pasolini]] e [[Maria Corti]].
 
Si recherà spesso a Milano dove alloggerà in un piccolo albergo vicino alla stazione e a poca distanza dalla casa di Sereni e conoscerà molti dei letterati noti in questo periodo come [[Eugenio Montale]] e [[Salvatore Quasimodo]]. Continuerà inoltre a dedicarsi alla preparazione di diverse prove di concorso e allo studio per la [[laurea]] in [[filosofia]] ma, completati gli esami necessari, al momento della [[tesi]] incentrata su [[Franz Kafka|Kafka]], si fermò a causa dell'insufficiente conoscenza del [[lingua tedesca|tedesco]]. Ottenne nel frattempo l'[[abilitazione]] in [[Lingua italiana|italiano]], [[lingua latina|latino]], [[Lingua greca|greco]], [[storia]] e [[geografia]] e nell'anno scolastico [[1949]]-[[1950|'50]] ottenne l'insegnamento al ''Liceo Flaminio'' di [[Vittorio Veneto]].
 
=== I primi componimenti poetici, l'insegnamento e i primi scritti critici ===
Nel 1950 concorse al [[Premio San Babila]] per la sezione inediti: la [[giuria]] era composta da [[Giuseppe Ungaretti]], [[Eugenio Montale]], [[Salvatore Quasimodo]], [[Leonardo Sinisgalli]], [[Vittorio Sereni]] e gli venne attribuito il primo premio per un gruppo di poesie, composte tra il [[1940]] e il [[1948]], che sarà poi pubblicato nel [[1951]] con il titolo ''Dietro il paesaggio''. Trascorso un periodo di crisi depressive si mise in contatto con [[Cesare Musatti]] che lo aiuterà, in parte, a fronteggiare e ad uscire dalla situazione di disagio psichico in cui si trovava.
 
Si susseguiranno in questi anni i vari incarichi di insegnamento e a [[Motta di Livenza]] incontrerà [[Giuseppe Bevilacqua]] che gli farà scoprire la poesia tedesca contemporanea e le opere di [[Paul Celan]]. Con il nuovo anno scolastico Zanzotto lascerà la sede di Motta di Livenza per passare a Treviso e nuovamente al ''Liceo di Vittorio Veneto''. Nel [[1954]], con un intervallo di soli tre anni da ''Dietro il paesaggio'', usciranno nella collana Mondadori diretta da Sereni, ''Elegia e altri versi'' con la prefazione di [[Giuliano Gramigna]].
 
Nel frattempo affiancò all'attività di insegnante e poeta quella di [[critico letterario]], collaborando dal 1953 al [[1957]] a ''[[La Fiera Letteraria]]'', dal 1958 al 1965 a ''[[Comunità (rivista)|Comunità]]'' oltre che a ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' e al ''[[Il Popolo di Milano]]''. Nello stesso anno Zanzotto ottenne la cattedra nella scuola media di [[Conegliano]] come insegnante di ruolo e partecipò ad un incontro letterario a {{Chiarire|[[San Pellegrino]]}} dove venne presentato da Ungaretti. Il discorso pronunciato da quest'ultimo fu molto lusinghiero e comparirà su "[[L'Approdo]]": «[...] Caro Zanzotto, eccoLa entrato in una storia illustre, e Le auguro, e ora verrà il più difficile, che in essa Ella riesca a portare a conclusione la Sua storia. Coraggio»<ref>L'Approdo, n° 3, luglio-settembre 1954</ref><ref>{{cita libro
|cognome= Tellini|nome= Gino|wkautore=Gino Tellini|titolo= Filologia e storiografia: da Tasso al novecento|anno= 2002|editore= Edizioni di Storia e Letteratura|città= Roma|p=388|isbn=88-8498-036-4}}<br />Anteprima limitata (Google Libri): {{cita web
|url=http://books.google.it/books?id=MUYWe-XyXVgC&pg=PA388&lpg=PA388&dq=%22Caro+Zanzotto,+eccoLa+entrato+in+una+storia+illustre%22&source=bl&ots=DpmfejL8lP&sig=d2CCs6jTz7GikehaiE9xZsHcVeY&hl=it&sa=X&ei=QF0OUcmmDIbAtAbG44HwBg&ved=0CDYQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22Caro%20Zanzotto%2C%20eccoLa%20entrato%20in%20una%20storia%20illustre%22&f=false
|titolo=Filologia e storiografia: da Tasso al novecento|accesso= 3 febbraio 2013}}</ref>
 
A Padova conobbe il letterato [[Feltre|feltrino]] [[Silvio Guarnieri]] con il quale strinse un forte legame d'amicizia che andò a consolidarsi nel corso del [[1955]]. Dopo la sua morte avvenuta nel 1992, sono state rinvenute 101 lettere e [[cartolina postale|cartoline]] di Zanzotto, oggi depositate presso il '' Fondo manoscritti di autori moderni e contemporanei'' dell'[[Università degli Studi di Pavia]].<ref>in Cronologia, Andrea Zanzotto, Le Poesie e Prose scelte, a cura di Stefano Dal Bianco e Gian Mario Villalta, Mondadori, 2003, p. CXVII</ref> In questo periodo si andò intanto delineando un nuovo libro di poesie che prenderà forma definitiva nel [[1956]] e verrà dato alla stampa presso Mondadori nel [[1957]] con il titolo di ''Vocativo''.
 
==== Le nuove amicizie e il matrimonio ====
Il [[1958]] sarà segnato dal riapparire delle forme ansiose delle quali aveva sofferto in passato ma troverà un forte sostegno da un gruppo solidale di amici che si ritrovano a Treviso o nei paesi situati in collina; tra questi vi è spesso l'amico [[Giovanni Comisso]], affiancato dal poeta [[Giocondo Pillonetto]]. Di questo periodo è la comparsa della figura di ''Nino'' (Angelo Mura),<ref>http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/03/suoi_amici_scrittori_incoronarono_duca_co_9_050403454.shtml La figura di Nino</ref> [[agricoltore]] e [[proprietario terriero|proprietario di terreni]], nella cui abitazione si terranno convegni dedicati all'[[arte]] e alla [[cucina]] ai quali partecipano noti artisti e studiosi veneti.
 
Sarà di questo anno la collaborazione con la rivista ''[[Comunità (rivista)|Comunità]]'', che si protrarrà fino al [[1965]], e gli incontri frequenti con Marisa Michieli<ref>[http://www.oggitreviso.it/node/5993 Foto del poeta con Marisa Michieli ed intervista]</ref> che sposerà nel luglio del [[1959]]. Nello stesso anno vinse il [[Premio Cino Del Duca]] con alcuni racconti e iniziò la riflessione sulla sua poesia con la pubblicazione di ''Una poesia ostinata a sperare''. Il 4 maggio del [[1960]] morì il padre di [[ictus]] e il 20 maggio nacque il suo primo figlio, che venne battezzato con il nome del nonno Giovanni.
 
Collaborò in quell'anno alla rivista ''[[Il Caffè (Vicari)|Il Caffè]]'' che riuniva i migliori nomi del panorama letterario del momento, come [[Italo Calvino|Calvino]], [[Guido Ceronetti|Ceronetti]], [[Giorgio Manganelli|Manganelli]] e [[Paolo Volponi|Volponi]]. La rivista ospitò in quell'anno un suo scritto, ''Michaux, il buon combattente'', che trattava dell'effetto delle [[Droga|droghe]], argomento che, anche se ancora lontano dalla cronaca quotidiana, si stava affacciando nel dibattito culturale. Nel [[1961]] nacque il secondo figlio, Fabio, e nello stesso anno Zanzotto rinunciò ad un trasferimento che aveva già ottenuto come professore presso l'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]]. Accettò pertanto di organizzare a Col San Martino, una frazione di [[Farra di Soligo]], la scuola media inferiore dove svolse per due anni mansioni di preside e di insegnante.
 
==== Le distanze da ''I Novissimi'' ====
Nel [[1962]] [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] pubblicò il suo volume di versi ''IX Egloghe'' e sulla rivista ''[[Comunità]]'' apparve un articolo nel quale il poeta prendeva decisamente le distanze dai motivi che inserivano la raccolta in un'[[antologia]], con il titolo ''I Novissimi'', delle poesie di [[Nanni Balestrini]], [[Elio Pagliarani]], [[Edoardo Sanguineti]], [[Alfredo Giuliani]] e [[Antonio Porta (scrittore)|Antonio Porta]], sostenendo l'idea di una poesia intesa come esperienza "individuale". L'articolo, tuttavia, non incrinò il suo rapporto con [[Luciano Anceschi]], direttore della rivista ''[[Il Verri]]'' e principale promotore dell'antologia.
 
==== La collaborazione alle riviste ====
Dal [[1963]] la sua presenza di critico su [[Rivista|riviste]] e quotidiani si intensificò: scrisse per ''Questo e altro'', ''[[L'Approdo letterario]]'', ''[[Paragone (rivista)|Paragone]]'', ''[[Nuovi Argomenti]]'', ''[[Il Giorno]]'', l<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]'', il ''[[Corriere della Sera]]''. Scrisse anche numerosi saggi critici, soprattutto su autori a lui contemporanei come (Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Vittorio Sereni). Ottenne in questo anno il trasferimento definitivo nella scuola media di Pieve di Soligo dove insegnerà fino al [[1971]].
 
==== Altre esperienze ====
Nel 1964 incontrò ad [[Asolo]] il filosofo tedesco [[Ernst Bloch]] e ne rimase conquistato: veniva intanto pubblicato il suo primo libro di [[Prosa|prose]] creative, ''Sull'altopiano''. La giuria presieduta da [[Diego Valeri]] e composta, tra gli altri, da [[Carlo Bo]], [[Carlo Betocchi]] e [[Giacomo Debenedetti]], gli assegnò in quello stesso anno il "Premio Teramo" per un racconto inedito. Sempre del '64 è l'esperienza teatrale ''Il povero soldato'', tratta da un montaggio di brani presi dal [[Ruzante]]. Nel 1965 partecipò agli incontri italo-[[Iugoslavia|iugoslavi]] di [[Abbazia (Croazia)|Abbazia]] insieme a Bandini, Giudici, {{chiarire|[[Segre]]}} [[Dobrica Ćosić]] che in quel momento era il rappresentante appartenente all'ala liberale del partito comunista al potere.
 
Nel 1966 tradusse per [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] dal [[Lingua francese|francese]] ''Età d'uomo. Notti senza notte e alcuni giorni senza giorno'' di [[Michel Leiris]]. Intanto, con la conferenza di [[Jacques Lacan]] all'Istituto di cultura di [[Milano]] in occasione dell'uscita degli ''Écrits'', si inaugurava anche in Italia il fortunato periodo dello [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]] e Zanzotto partecipò all'evento insieme ai maggiori rappresentanti dell'arte e della cultura. In questo periodo iniziò a scrivere sull'<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]'' e partecipò a Milano alla presentazione del libro di [[Ottiero Ottieri|Ottieri]] ''L'irrealtà quotidiana'', che egli considerava una tra le più importanti opere del secondo [[XX secolo|Novecento]].
 
Risale al [[1967]] un suo viaggio a [[Praga]] dove partecipò con Sereni, [[Franco Fortini|Fortini]] e [[Giovanni Giudici (poeta)|Giudici]] ad una cerimonia di presentazione di un'[[antologia]] della poesia italiana ricevendo, insieme agli altri poeti italiani, una calorosa accoglienza. È di questo periodo il suo avvicinamento alle posizioni politiche di Fortini e dei ''[[Quaderni Piacentini]]'' di [[Piergiorgio Bellocchio]] e [[Grazia Cherchi]] con la quale manterrà sempre rapporti di amicizia.
 
=== I primi importanti volumi in versi ===
==== "La Beltà" ====
{{vedi anche|La Beltà}}
Nel [[1968]] uscì il volume in versi '' [[La Beltà]] '' (tuttora considerata la raccolta fondamentale della sua opera)<ref name="Cfr. S. Agosti 2000">S. Agosti, ''L'esperienza di linguaggio di A. Zanzotto'', in A. Zanzotto, ''Poesie e prose scelte'', I Meridiani, Mondadori, 2003.</ref> presentato a [[Roma]] da [[Pier Paolo Pasolini]] e a Milano da [[Franco Fortini]], mentre il 1º giugno uscì su [[Il Corriere della sera]] una [[recensione]] scritta da [[Eugenio Montale]] sulla poesia di Zanzotto che, avendo già potuto conoscere alcuni versi del nuovo poeta, aveva scritto: "Zanzotto non descrive, circoscrive, avvolge, prende, poi lascia. Non è proprio che cerchi se stesso e nemmeno che tenti di fuggire alla sua realtà; è piuttosto che la sua mobilità è insieme fisica e metafisica, e che l'inserimento del poeta nel mondo resta altamente problematico e non è nemmeno desiderato[...] È una poesia coltissima, la sua, un vero tuffo in quella pre-espressione che precede la parola articolata e che poi si accontenta di [[sinonimia|sinonimi]] in [[filastrocca]], di parole che si raggruppano per sole affinità [[fonetica|foniche]], di balbettamenti, [[interiezione|interiezioni]] e soprattutto [[iterazione|iterazioni]]. È un poeta percussivo ma non rumoroso: il suo [[metronomo]] è forse il batticuore[...] Una poesia inventariale che suggestiona potentemente e agisce come una droga sull'intelletto giudicante del lettore.<ref>Eugenio Montale, in [[Il Corriere della Sera]], 25 marzo 1955, Stefano Agosti, in ''Antologia critica'', Andrea Zanzotto, Poesie 1938-1972, Oscar Mondadori, 1986, p. 28</ref>
 
==== "Gli sguardi i fatti e [[senhal]]" ====
{{vedi anche|Gli sguardi i fatti e senhal}}
Nel [[1969]] pubblicò ''Gli sguardi, i fatti e senhal''<ref>Per il significato del lemma vedi [[Senhal]]</ref>, scritto subito dopo lo [[Apollo 11|sbarco sulla luna]] effettuato dall'[[astronauta]] [[statunitense]] [[Neil Armstrong]] il 21 luglio, dimostrando ancora una volta quanto egli fosse attento al pulsargli della vita intorno, agli eventi e al loro concatenarsi.
In questo anno gli viene assegnato in Mestre il prestigioso premio della "Tavola all'Amelia" di [[Dino Boscarato]].
 
Nel [[1970]] fu finalista al [[Premio Firenze]] con [[Ted Hughes]] e [[Paul Celan]], tradusse il ''[[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]]'' di [[Georges Bataille]] e pubblicò con l'editore [[Vanni Scheiwiller]] un volumetto di quattordici [[Poesia lirica|liriche]] come omaggio agli amici intitolato ''A che valse?(Versi 1938-1942)'', fuori commercio e a tiratura limitata. Si appassionò in questo periodo alla lettura di ''Le geste et la parole'' dell'[[Etnologia|etnologo]] e [[Paleontologia|paleontologo]] francese [[André Leroi-Gourhan]] che gli diede modo di riflettere sul linguaggio e l'espressione umana.
 
Nella primavera del [[1973]] intraprese, con [[Augusto Murer]], un viaggio in [[Romania]], dove alcune sue poesie erano già state tradotte, ma fu costretto a rientrare in patria per l'aggravarsi delle condizioni di salute della madre. Zanzotto rientrò da [[Bucarest]], attraverso l'[[Ungheria]] e la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], in [[treno]] per timore dell'[[aereo]], che non utilizzò mai come mezzo di trasporto. Pochi giorni dopo il suo rientro la madre morì, lasciandolo enormemente addolorato. Ripreso comunque il suo lavoro di scrittore tradusse ''[[La letteratura e il male]]'' di [[Georges Bataille]] per l'editore [[RCS MediaGroup|Rizzoli]] e, sempre nel 1973, pubblicò un nuovo volume di versi, intitolato ''Pasque.'' Esce nello stesso anno anche l'antologia ''Poesie ([[1938]]-[[1972]])'' negli Oscar Mondadori, a cura di [[Stefano Agosti]].
 
Nel [[1974]] il n. 8-9 di ''Studi novecenteschi'', dal titolo ''Dedicato a Zanzotto'', raccoglieva gli interventi di numerosi poeti e studiosi sulla sua opera tra i quali [[Armando Balduino]], [[Fernando Bandini]], [[Amedeo Giacomini]], [[Luigi Milone]] e [[Gino Tellini]]. Nel [[1975]] e nel [[1976]] il poeta partecipò ai corsi estivi dell'[[Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"|Università di Urbino]] tenendo numerose conferenze e brevi seminari sulla letteratura contemporanea.
 
Strinse in questo periodo amicizia con il [[romanziere]] [[Wolfgang Hildesheimer]], interprete durante i processi di [[Norimberga]] e intensificò la collaborazione con il ''Corriere della sera'' scrivendo recensioni su [[Leonardo Sinisgalli]], [[Enrico Solmi]], [[Ronald Laing]], [[Alexandros Panagulis]]. Uscì in questo periodo un'antologia poetica in lingua inglese, "Selected Poetry of Andrea Zanzotto", per le edizioni dell'[[Università di Princeton]] nel [[New Jersey]] alla quale si interessarono sia Cesare Segre che [[Sergio Perosa]] e venne pubblicata da [[Garzanti Editore|Garzanti]] la traduzione di ''La ricerca dell'assoluto'' di [[Honoré de Balzac]]. Nel corso dell'anno iniziò la stesura dei [[sonetto|sonetti]] che comporranno la sezione ''Ipersonetto'' di ''[[Il Galateo in Bosco]]''.
 
==== L'incontro con Fellini e il poemetto "Filò" ====
{{vedi anche|Filò}}
Nell'estate del '76 il poeta, per la segnalazione di [[Nico Naldini]], iniziò a collaborare al ''[[Il Casanova di Federico Fellini|Casanova]]'' di [[Federico Fellini|Fellini]], da lui incontrato per la prima volta nel 1970 alla presentazione del [[film]] ''[[I clowns]]''. Nello stesso anno viene pubblicata l'opera ''[[Filò]]'' dalle [[edizione|edizioni]] Ruzzante di Venezia che comprende la lettera di Fellini, dove dichiara le sue aspettative, i versi per il film ''Casanova'', quelli sul [[dialetto]] e una lunga nota, oltre a cinque [[disegno|disegni]] di Fellini e alla trascrizione in italiano delle parti in dialetto dello studioso [[venezia]]no [[Tiziano Rizzo]].
 
Venne pubblicata in questo periodo anche la traduzione dal francese di ''Studi di sociologia dell'arte'' di [[Pierre Francastel]] per la casa editrice [[Rizzoli]] che poco tempo prima lo aveva invitato a partecipare ad un comitato di lettura al quale parteciparono anche [[Claudio Magris]], [[Carlo Bo]], [[Giacinto Spagnoletti]] e [[Giorgio Caproni]]. Nel [[1977]] tradusse dal [[Lingua francese|francese]] ''[[Il medico di campagna (Balzac)|Il medico di campagna]]'' di [[Honoré de Balzac]] che venne pubblicato da Garzanti e nel medesimo anno vinse il [[Premio internazionale Etna-Taormina]] per la sua produzione letteraria.
 
==== ''Il galateo in bosco'' e il Premio Viareggio ====
Nel dicembre [[1978]], viene pubblicato nella collana ''Lo Specchio'', di Mondadori ''[[Il Galateo in Bosco]]'' con prefazione di [[Gianfranco Contini]]. Nell'introduzione Contini lo definisce "pur difficile affabile poeta" un che scava con le mani le profondità sotterranee del suo ''bosco''<ref>Le considerazioni di Contini sono già riportate nella recensione di Maurizio Cucchi, ''recensione su Andrea Zanzotto, ''Il Galateo in Bosco'', prefazione di [[Gianfranco Contini]], Milano, Mondadori, 1978'' in «Belfagor» citato nella bibliografia di KosmosDOC [http://kosmosdoc.org/default.asp?IdG_tAnalitico=1464890 prestito digitale interbibliotecario]</ref>. ''Il Galateo in Bosco'' costituisce il primo volume di una [[trilogia]] che riceverà il [[Premio Viareggio]] nel [[1979]]<ref>{{cita web|url=http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|titolo=Premio Letterario Viareggio-Rèpaci - Albo d'oro|editore=Premio Letterario Viareggio Rèpaci|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120718163842/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/repaci/repaci_albo.html|dataarchivio=18 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
 
{{vedi anche|Il Galateo in Bosco}}
 
==== Ancora per Fellini, "Fosfeni" e il Premio Librex Montale ====
Nel [[1980]] scrisse alcuni dialoghi e stralci di [[sceneggiatura]] del film ''[[La città delle donne]]'' di Fellini, che incontrò più volte in [[Veneto]] con la moglie [[Giulietta Masina]], che sarebbe divenuta la madrina del [[Premio Comisso]] di [[Treviso]]. Nello stesso anno, in marzo, il poeta partecipò, presso le scuole secondarie di [[Parma]], ad alcune significative [[testimonianza|testimonianze]] alle quali contribuiscono anche [[Attilio Bertolucci]], Vittorio Sereni, [[Giuseppe Conte (scrittore)|Giuseppe Conte]] e [[Maurizio Cucchi]] le cui testimonianze verranno pubblicate nel [[1981]] dalla casa editrice ''Pratica'' con il titolo ''Sulla poesia. Conversazioni nelle scuole''.
 
Venne intanto pubblicata presso una piccola casa editrice di [[Teramo]] la trascrizione di una [[storia popolare]] per bambini, "La storia dello zio Tonto". Mostrando interesse per la [[poesia giapponese]] dello [[haiku]] provò dei tentativi di scrittura di questo genere.
 
Nel 1982, il 9 marzo, gli verrà attribuita la [[laurea ad honorem]] dall'[[Università Ca' Foscari Venezia|Università Ca' Foscari di Venezia]]<ref>{{cita web|url=http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=122452|titolo=Laurea ad honorem|editore=Università Ca' Foscari|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:iSOwOumre7QJ:www.unive.it/nqcontent.cfm%3Fa_id%3D122452+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=9 febbraio 2013}}</ref>
e continuerà la collaborazione per incisioni e cartelle insieme ad artisti di orientamenti diversi, come [[Armando Pizzinato]], [[Guido Guidi (pittore)|Guido Guidi]], [[Antonio Zancanaro]], [[Giuseppe Zigania]], [[Augusto Murer]] e poi anche [[Emilio Vedova]].
Nel 1983 scrisse per il film di Fellini [[E la nave va]] i ''Cori'' che verranno pubblicati nello stesso anno da [[Longanesi]] insieme alla sceneggiatura e uscì ''[[Fosfeni]]'', secondo libro della [[trilogia]], con il quale ottenne il [[Premio Librex Montale]].
{{vedi anche|Fosfeni}}
 
==== La depressione ====
In questo periodo si acuì l'[[insonnia]] di cui soffriva da tempo, tanto da costringerlo a farsi ricoverare. Continuò a tenere un [[diario]] sul quale annotare gli avvenimenti in modo sistematico, quasi una terapia per la sua [[nevrosi]]. Nella primavera-estate [[1984]], i mesi più scuri della [[disturbo depressivo|depressione]], iniziò a scrivere in modo sistematico una serie di (pseudo) [[haiku]] in inglese, che sottotitolò ''For a season''<ref>{{cita libro|cognome=Zanzotto|nome=Andrea|curatore=Anna Secco, Patrick Barron|titolo=Haiku for a Season - Haiku per una stagione|anno=2012|editore=University of Chicago Press|città=Chicago|lingua=en, it|isbn=978-0-226-92221-8}}<br />Visualizzazione limitata su Google Libri: {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=uJq3eEI4Q8EC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Haiku for a Season - Haiku per una stagione|lingua=en, it|accesso=16 febbraio 2013}}</ref>.
 
Zanzotto nel corso del tempo tradusse poi egli stesso in italiano gli haiku originariamente scritti in inglese, in quel che alla fine divenne un esperimento di poesia bilingue. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna gli haiku in inglese e italiano sono stati pubblicati nel 2012 in ''Haiku for a season'' (The University of Chicago Press, a cura di Anna Secco e Patrick Barron), l'ultimo volume di versi licenziato dal poeta.<ref>{{cita web|url=http://lettura.corriere.it/haiku-la-cura-di-zanzotto/|titolo= Haiku, la cura di Zanzotto|editore=Corriere della Sera|accesso=1º aprile 2013}}</ref> Nella tarda primavera dell'84, segno di un miglioramento, compì un viaggio a Parigi per recarsi ad una serata in suo onore al [[Théâtre de Chaillot]].
 
==== "Idioma" e il Premio Feltrinelli ====
{{vedi anche|Idioma (Zanzotto)}}
Nel [[1986]] uscì, presso Mondadori, il terzo volume della trilogia intitolato ''[[Idioma (Zanzotto)|Idioma]]'' e la casa editrice ''Arcane 17'' di [[Nantes]] stampò la traduzione francese della trilogia "Le Galaté au Bois". Il [[1987]] fu l'anno della completa riabilitazione fisica. Il n. 37-38 della rivista ''L'immaginazione'' fu dedicato al poeta con numerosi interventi di nomi famosi, tra i quali, Fortini, Prete, [[Mario Rigoni Stern|Rigoni Stern]] e in primavera uscì il primo numero della rivista ''Vocativo'' in gran parte dedicato a Zanzotto. Nello stesso anno ricevette il [[premio Feltrinelli]] dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]].
 
==== La prima traduzione della sua opera ====
Nell'estate del [[1988]] si recò a [[Berlino]] per un incontro internazionale di poesia e nel [[1990]] uscì, tradotta in [[lingua tedesca]], una nuova selezione delle sue poesie con il titolo ''Lorna, Kleinod der Hügel'' (''Lorna, gemma delle colline'')<ref name=Lorna>{{cita libro|cognome=Zanzotto|nome=Andrea|curatore=Helga Böhmer, Gio Batta Bucciol|titolo=Lorna, Kleinod der Hügel - Lorna, gemma delle colline|anno=1990|editore=Gunter Narr Verlag|città=Tubinga|lingua=de, it|isbn=3-8233-4053-0}}<br />Visualizzazione limitata su Google Libri: {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=q45TVSCHLUAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Lorna, Kleinod der Hügel - Lorna, gemma delle colline|lingua=de, it|accesso=16 febbraio 2013}}</ref> e la raccolta ''Racconti e prose''.
 
==== I volumi contenenti gli interventi critici ====
Nel [[1991]] uscì presso Mondadori il primo volume degli interventi critici del poeta usciti su riviste e giornali a partire dai primi [[anni 1950|anni cinquanta]] con il titolo di ''Fantasie e avvicinamento''. Il [[1992]] fu l'anno dei congressi e delle celebrazioni con numerose richieste di intervento su giornali e riviste. Nel [[1993]] Zanzotto si recò a [[Münster]], in [[Germania]], per ricevere il premio per la poesia europea<ref>{{cita web
|url = http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/18/poeta_Zanzotto_premiato_Germania_co_0_9305186118.shtml
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150322104907/http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/18/poeta_Zanzotto_premiato_Germania_co_0_9305186118.shtml
|titolo = il poeta Zanzotto premiato in Germania
|editore = Corriere della Sera
|data = 18 maggio 1993
|accesso = 3 febbraio 2013
|urlmorto = sì
|dataarchivio = 22 marzo 2015
}}</ref>
e nel [[1994]] uscì, sempre presso Mondadori, la seconda raccolta di scritti critici con il titolo ''Aure e disincanti nel Novecento''.
 
Apparve intanto nella sezione europea della collezione "opere rappresentative" dell'[[Unesco]] la traduzione in francese di un'antologia con la sua opera poetica, ''Du Paysage à l'Idiome'', a cura di [[Philippe Di Meo]] e il poeta venne festeggiato al [[Beaubourg]] di [[Parigi]].
 
Sempre in questo periodo verrà composta da [[Mirco De Stefani]]<ref>[http://www.cidim.it/cidim/content/315037?id=358532 Intervista a proposito della collaborazione con Zanzotto]</ref> un'[[opera musicale]] sul testo di Il Galateo in Bosco, incisa poi su [[compact disc]], che si eseguirà a Treviso. Le altre due parti della trilogia, Fosfeni e Idioma, verranno interpretate, sempre in chiave musicale, nel [[1995]] la prima e nel [[1997]] la seconda che verrà eseguita a [[Venezia]] presso la [[Fondazione Cini]].
 
=== Le sue ultime opere: da ''Meteo'' a ''Conglomerati'' ===
Nel [[1995]] l'[[Università degli Studi di Trento|Università di Trento]] gli attribuì la laurea ''[[Laurea honoris causa|honoris causa]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.unitn.it/ateneo/862/riconoscimenti-e-lauree-honoris-causa|titolo=Riconoscimenti e Lauree Honoris Causa|editore=Università degli Studi di Trento|data=21 novembre 1995|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120807021225/http://www.unitn.it/ateneo/862/riconoscimenti-e-lauree-honoris-causa|dataarchivio=7 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|cognome=Zambon|nome=Francesco|wkautore=Francesco Zambon|url=http://www.unitn.it/files/download/1319/Zanzotto_laudatio%20Zambon.pdf|titolo=Laudatio pronunciata in occasione del conferimento della Laurea ad honorem ad Andrea Zanzotto|editore=Università degli Studi di Trento|data=21 novembre 1995|accesso=24 febbraio 2013|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130914092718/http://www.unitn.it/files/download/1319/Zanzotto_laudatio%20Zambon.pdf#|dataarchivio=14 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Nel [[1996]], dieci anni dopo la pubblicazione di ''Idioma'', venne pubblicato dalla casa editrice Donzelli Poesia un piccolo volume intitolato ''[[Meteo (Zanzotto)|Meteo]]'' con venti disegni di [[Giosetta Fioroni]] e una ''Nota'' finale in cui il poeta scrive:
{{Citazione|L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione.|<ref>Andrea Zanzotto, Meteo, con venti disegni di Giosetta Fioroni, Donizelli Poesia, 1997, p. 81</ref>}}
 
{{vedi anche|Meteo (Zanzotto)}}
 
Nel [[2000]] ricevette il [[Premio Bagutta]] per le ''Poesie e prose scelte''<ref>{{cita web|url=http://www.bagutta.it/rassegnastampa64.html|titolo=64°Premio Bagutta|editore=bagutta.it|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120129045359/http://www.bagutta.it/rassegnastampa64.html|dataarchivio=29 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
e, il 6 ottobre, la laurea honoris causa in lettere dall'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]].<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/ottobre/09/POETA_LAUREATO_co_0_0010092660.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016042320/http://archiviostorico.corriere.it/2000/ottobre/09/POETA_LAUREATO_co_0_0010092660.shtml|titolo=Andrea Zanzotto poeta laureato|editore=Corriere della Sera|data=9 ottobre 2000|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=16 ottobre 2014}}</ref> Del [[2001]] è il libro composito intitolato ''Sovrimpressioni'', che si concentra intorno al tema della distruzione del paesaggio. L'anno successivo ricevette il premio "Dino Campana".<ref>(25 maggio 2002) {{cita web|url=http://www.archiginnasio.it/conferenze/premiocampana.htm|titolo=Premio"Dino Campana" ad Andrea Zanzotto|editore=Biblioteca dell'Archiginnasio|data=1º febbraio 2006|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060510023725/http://www.archiginnasio.it/conferenze/premiocampana.htm|dataarchivio=10 maggio 2006|urlmorto=sì}}</ref> Su proposta della Facoltà di Lettere e Filosofia, l'Università di Bologna gli concesse la laurea ad honorem l'8 marzo 2004.<ref>{{cita web|url=http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2004/03/08/Laurea+ad+honorem+per+Zanzotto+e+Rosenberg.htm|titolo=Laurea ad honorem per Zanzotto e Rosenberg|editore=Alma Mater Studiorum - Università di Bologna|data=8 marzo 2004|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070813045345/http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2004/03/08/Laurea+ad+honorem+per+Zanzotto+e+Rosenberg.htm|7=lang_it|dataarchivio=13 agosto 2007|urlmorto=sì}}</ref>
 
Scrisse anche alcune storie per bambini in [[lingua veneta]], come ''La storia dello Zio Tonto, libera elaborazione dal folclore trevigiano'' e ''La storia del Barba Zhucon'' con immagini di Marco Nereo Rotelli che ha avuto la seconda ristampa nel gennaio del [[2004]]. Il 3 aprile [[2005]] vide le stampe un nuovo libro dello scrittore dal titolo ''Colloqui con Nino'' nel quale Zanzotto, con l'aiuto della moglie Marisa, mise insieme un magnifico ''[[florilegio]]'' che vuol essere esplorazione [[Antropologia|antropologica]], ricerca sentimentale e viaggio nel passato. Il 26 maggio 2008 riceve il premio "IIC Lifetime Achievement Award" «per una vita dedicata alla poesia».<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/24/Sui_confini_tra_musica_poesia_co_9_080524087.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121104003744/http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/24/Sui_confini_tra_musica_poesia_co_9_080524087.shtml|titolo=Sui confini tra musica e poesia|editore=Corriere della Sera|data=24 maggio 2008|accesso=1º aprile 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=4 novembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.iiclosangeles.esteri.it/IIC_LosAngeles/Menu/Istituto/Sala_stampa/Galleria_immagini/Foto_premi_Carriera.htm|titolo=Image gallery|editore=Istituto Italiano di Cultura|data=24 maggio 2008|lingua=en|accesso=1º aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120424120508/http://www.iiclosangeles.esteri.it/IIC_LosAngeles/Menu/Istituto/Sala_stampa/Galleria_immagini/Foto_premi_Carriera.htm|dataarchivio=24 aprile 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
In questi anni – dopo avergli riservato numerose pagine saggistiche (tra cui un corposo studio di ''Al tràgol jért. L'erta strada da strascino'' apparso su «Il Belli» già nel 1992) e affettive come la postuma ''Outcasts (Prosa poetica su Cecchinel)'' – ha in più occasioni designato quale «erede» poetico suo e della grande tradizione del Novecento veneto [[Luciano Cecchinel]]<ref>''Zanzotto: Era gergo e alta letteratura. L'erede? Penso al giovane Cecchinel'', “Corriere del Veneto”, 27 giugno 2007.</ref>, poeta ammirato anche da [[Cesare Segre]] come «grande artista, ma anche grande artefice»<ref>Prefazione a L. Cecchinel, ''Sanjut de stran'', Venezia, Marsilio, 2011, p. 10.</ref>.
Nel [[2008]] Zanzotto è protagonista di un dialogo dal taglio intimista col coetaneo poeta e regista [[Nelo Risi]], da cui è nato il film ''Possibili rapporti. Due poeti, due voci''.
 
{{vedi anche|In questo progresso scorsoio}}
Nel febbraio [[2009]] uscì ''[[In questo progresso scorsoio]]'': una conversazione col giornalista coneglianese [[Marzio Breda]], nella quale Zanzotto esprime l'angoscia delle riflessioni sul tempo presente e il suo lucido pensiero di ottantasettenne. Nello stesso anno, in occasione del suo ottantottesimo compleanno, il poeta pubblica ''[[Conglomerati (Zanzotto)|Conglomerati]]'', la nuova raccolta poetica di scritti composti tra il 2000 e il 2009, edita nella collana ''Lo Specchio'' della Mondadori; in questo libro Zanzotto si confronta ancora con una realtà in continuo mutamento culturale e antropologico, secondo la poetica dell'intervista con Breda<ref>[http://terzotriennio.blogspot.com/2009/10/zanzotto-i-miei-versi-fra-deprecazione.html Vedi articolo pubblicato nell'«Avvenire» del 4/10/2009]</ref>.
 
{{vedi anche|Conglomerati (Zanzotto)}}
 
Per il suo novantesimo compleanno (con molti festeggiamenti, dalla Regione Veneto all'Università Cattolica di Milano) sono usciti molti libri, tra cui due con inediti: ''Ascoltando dal prato. Divagazioni e ricordi'', a cura di Giovanna Ioli da Interlinea e il numero 46 della rivista "Autografo" dal titolo ''I novanta di Zanzotto. Studi, incontri, lettere, immagini''.
 
Il poeta muore la mattina del 18 ottobre 2011 presso l'ospedale di [[Conegliano]] a causa di complicazioni respiratorie, una settimana dopo aver compiuto 90 anni<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/notizie/cronaca/2011/18-ottobre-2011/morto-poeta-andrea-zanzotto-1901858307628.shtml È morto il poeta Andrea Zanzotto Il Veneto piange il suo maestro - Corriere del Veneto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il funerale<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/21-ottobre-2011/funerale-andrea-zanzotto-sapeva-che-terra-dono--1901898947044.shtml Il funerale di Andrea Zanzotto «Sapeva che la terra è un dono» - Corriere del Veneto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> è stato celebrato il 21 ottobre al [[Pieve di Soligo#Duomo di Pieve di Soligo|duomo di Pieve di Soligo]] da monsignor [[Corrado Pizziolo]], [[diocesi di Vittorio Veneto|vescovo di Vittorio Veneto]]; dopo la celebrazione gli hanno reso omaggio tre orazioni del giornalista [[Marzio Breda]] e dei critici [[Stefano Dal Bianco]] (con una ''laudatio'' funebre)<ref>{{cita web|url=http://vibrisse.wordpress.com/2011/10/24/laudatio-funebre-di-andrea-zanzotto/|titolo=Laudatio funebre di Andrea&nbsp;Zanzotto|editore=WordPress.com|data=21 ottobre 2011|accesso=1º aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130323052859/http://vibrisse.wordpress.com/2011/10/24/laudatio-funebre-di-andrea-zanzotto/|7=lang_it|dataarchivio=23 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref> e [[Stefano Agosti]].
 
==== Eventi dedicati ad Andrea Zanzotto ====
* La Regione del Veneto e CINIT - Cineforum Italiano presentano "Omaggio ad Andrea Zanzotto" un ciclo di appuntamenti curati da Neda Furlan e dedicati al grande poeta veneto. Tra gli eventi della rassegna: ''Ritratti. Andrea Zanzotto'', di [[Carlo Mazzacurati]] e [[Marco Paolini]].<ref>{{cita web|url=http://www.nonsolocinema.com/RITRATTI-ANDREA-ZANZOTTO.html|titolo=Ritratti - Andrea Zanzotto|editore=NonSoloCinema|data=18 marzo 2007|accesso=16 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100312043740/http://www.nonsolocinema.com/RITRATTI-ANDREA-ZANZOTTO.html|dataarchivio=12 marzo 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www2.regione.veneto.it/cultura/news/doc-news/OMAGGIO_ANDREA_ZANZOTTO_programma-2007.pdf|titolo=Omaggio ad Andrea Zanzotto|editore=Regione del Veneto; Cinit - Cineforum Italiano|accesso=16 febbraio 2013|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130216145053/http://www2.regione.veneto.it/cultura/news/doc-news/OMAGGIO_ANDREA_ZANZOTTO_programma-2007.pdf|dataarchivio=16 febbraio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
* Convegno "Omaggio ad Andrea Zanzotto", 25-26 ottobre 2012, presso l'[[Istituto Italiano di Cultura di Parigi]]<ref>{{cita web|url=http://www.iicparigi.esteri.it/IIC_Parigi/webform/SchedaEvento.aspx?id=740&citta=Parigi|titolo=Omaggio ad Andrea Zanzotto - Hommage à Andrea Zanzotto|editore=Istituto Italiano di Cultura di Parigi|lingua=fr, it|accesso=16 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:-aKsbD02qX0J:www.iicparigi.esteri.it/IIC_Parigi/webform/SchedaEvento.aspx%3Fid%3D740%26citta%3DParigi+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=2 febbraio 2013}}</ref><ref>http://www.worldcat.org/title/hommage-a-andrea-zanzotto-actes-du-colloque-paris-les-25-et-26-octobre-2012/oclc/881536294</ref>.
*Convegno "Andrea Zanzotto, la natura, l'idioma", 10-12 ottobre 2014, Pieve di Soligo<ref>http://www.ficlit.unibo.it/it/eventi/convegno-internazionale-di-studi-andrea-zanzotto.-la-natura-l2019idioma</ref><ref>https://www.lafeltrinelli.it/libri/andrea-zanzotto-natura-l-idioma/9788884093004</ref>.
*Convegno "Nel «melograno di lingue», Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto", novembre 2014, Nancy<ref>http://www.fupress.com/catalogo/nel-%C2%ABmelograno-di-lingue%C2%BB/3486</ref><ref>http://www.fupress.com/archivio/pdf/3486_14459.pdf</ref>.
 
===== Maggio 2007 =====
La rivista bimestrale di letteratura "l'immaginazione" diretta da Anna Grazia D'Oria ha dedicato il n. 230 interamente ad Andrea Zanzotto.<br />
Il [[fascicolo]] [[monografia|monografico]] raccoglie i seguenti testi:
{{div col}}
* Andrea Zanzotto, ''I miei 85 anni''
* [[Samuela Simion]], ''Su L'Aria di Dolle''
* [[Francesco Carbognin]], ''Intervista ad Andrea Zanzotto, su poesia, scrittura, società''
* [[Stefano Agosti]], ''Per Andrea Zanzotto''
* [[Claudio Ambrosini]], ''Della Madre fredda''
* [[Gianfranco Bettin]], ''Che sarà della neve, che sarà di noi?''
* [[Michele Bordin]], ''Coro di morti nello studio di Andrea Zanzotto''
* [[Marzio Breda]], ''Un lievito morale''
* [[Manlio Brusatin]], ''I colori ti salvano''
* [[Massimo Cacciari]], ''Per Zanzotto''
* [[Roberto Calabretto]], ''Poesia tra cinema e musica''
* [[Donatella Capaldi]], ''Poesia in forma di osteria''
* [[Luciano Cecchinel]], ''Il mio rapporto con lui''
* [[Vincenzo Consolo]], ''La Marca Trevigiana di Zanzotto''
* [[Rino Cortiana]], ''Bivio d'acque''
* [[Lina De Conti]], ''Turoldo e Zanzotto: un incontro possibile?''
* [[Luciano De Giusti]], ''Il cinema negli occhi di Zanzotto, spettatore critico''
* [[Philippe Di Meo]], ''Il "megatempo"''
* [[Giorgio Dobrilla]], ''Per Andrea''
* [[Giosetta Fioroni]], ''Ritratto con dedica''
* [[Andrea Cortellessa]], ''Parassiti amorosi''
* [[Goffredo Fofi]], ''Per Zanzotto''
* [[Margot Galante Garrone]], ''Domani forse pile''
* Andrea Zanzotto, ''Elleboro: o che mai?''
* [[Matteo Giancotti]], ''Nuove frontiere della poesia: "Elleboro: o che mai?"''
* [[Pietro Gibellini]], ''Filò e dintorni''
* [[Guglielma Giuliodori]], ''Il Montello: quel "mio allora futuro"''
* [[Maria Antonietta Grignani]], ''Zanzotto critico''
* [[Niva Lorenzini]], ''Laudatio''
* [[Costanza Lunardi]], ''Botanica e sconfinamento''
* [[Clelia Martignoni]], ''Il magico segno della sovrimpressione''
* [[Tina Matarrese]], ''"Impulsi sotterranei, fonici, ritmici..."''
* Marisa Michieli Zanzotto, ''Andrea e le Grafiche Bernardi''; ''Andrea Zanzotto e Euromobilarte''
* [[Walter Pedullà]], ''Gratitudine''
* [[Maria Pia Quintavalla]], ''Su Andrea Zanzotto''
* [[Maria Elisabetta Romano]], ''Un sortilegio, per me''
* [[Giuliano Scabia]], ''Introduzione a un ritratto di Andrea Zanzotto''
* [[Silvana Tamiozzo Goldmann]], ''Il fertilissimo stupore e la corrente di energia: le prose Sull'Altopiano''
* [[Patrizia Valduga]], ''A Zanzotto''
* [[Gian Mario Villalta]], ''Amore e ironia''
* [[Antonio Zannini]], ''Una città e una libreria''
{{div col end}}
[[File:Pieve di Soligo - Cal Santa - Foto di Paolo Steffan.jpg|thumb|Scorcio di Cal Santa, dove Zanzotto ha abitato nell'infanzia e che il poeta nelle sue opere talvolta chiama ''Contrada Zauberkraft''.<ref>Zauberkraft, in tedesco significa forza magica</ref> Forse la sua casa diventerà sede di una [[Fondazione (ente)|fondazione]] a lui dedicata.<ref>{{cita web|url=http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/03/23/news/una-fondazione-per-zanzotto-la-regione-salva-la-sua-casa-natale-1.6755246|titolo=Una Fondazione per Zanzotto la Regione salva la sua casa natale|editore=Il Mattino di Padova|data=23 marzo 2013|accesso=13 aprile 2013|urlarchivio=https://archive.is/20130417001603/mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/03/23/news/una-fondazione-per-zanzotto-la-regione-salva-la-sua-casa-natale-1.6755246|lang_it|dataarchivio=5 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2013/28-marzo-2013/fondazione-zanzotto-212384913049.shtml|titolo=Una Fondazione per Zanzotto|editore=Corriere Del Veneto|data=28 marzo 2013|accesso=13 aprile 2013|urlarchivio=https://archive.is/20130419163237/corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2013/28-marzo-2013/fondazione-zanzotto-212384913049.shtml|lang_it|dataarchivio=7 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.qdpnews.it/news_desc.asp?id=4240|titolo=Fondazione Zanzotto: 150 mila euro da Venezia|editore=qdpnews.it|data=22&nbsp;marzo&nbsp;2013|accesso=13 aprile 2013|urlarchivio=https://archive.is/20130322152531/www.qdpnews.it/news_desc.asp?id=4240|lang_it|dataarchivio=22 marzo 2013}}</ref>]]
 
== La poetica ==
La poetica di Andrea Zanzotto si può ricostruire attraverso la lettura delle sue opere che segnano le tappe di un percorso espressivo praticato all'interno dell'esperienza di una poesia difficile e tuttora ''in fieri'', esulante dai classici protocolli interpretativi e dalla normale divisione in periodi.
 
Come dice il critico [[Stefano Agosti]]<ref>Stefano Agosti, ''L'esperienza del linguaggio in Andrea Zanzotto'', in Andrea Zanzotto, ''Le poesie e le prose scelte'', Arnoldo Mondadori, Milano, 2003, p. IX</ref>, nel saggio introduttivo all'opera complessiva delle Poesie di Andrea Zanzotto avvenuta in prima edizione nel settembre del [[1999]] e in seconda edizione nel [[2003]] da parte di Mondadori ne "[[I Meridiani]]":
:''il punto non si può fare proprio perché l'oggetto - nelle sue configurazioni cronologicamente più prossime, ed esemplificabili perciò in ''Meteo'' ([[1996]]) e negli specimini di un nuovo volume tuttora ''in fieri'', qui presentati sotto la titolazione provvisoria e generica di Inediti, sembra volto ad attestare una nuova posizione dell'operatore nei riguardi di quella che, molto comprensivamente e tuttora centralmente, possiamo denominare la sua esperienza di linguaggio''.
 
{{vedi anche|Poetica di Andrea Zanzotto}}
 
=== La formazione ===
La formazione di Zanzotto non è facile da individuare perché diversa rispetto alle correnti e ai gruppi che hanno caratterizzato il nostro [[XX secolo|Novecento]]. La sua vera scuola furono soprattutto le numerose, intense e disparate letture: da Hölderlin a Rimbaud, da [[Federico García Lorca|Lorca]] a [[Paul Éluard|Éluard]], da Ungaretti ai [[Surrealismo|surrealisti]] e agli [[Ermetismo (letteratura)|ermetici]], per non dimenticare [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] ed [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Dante Alighieri|Dante]] e [[Francesco Petrarca|Petrarca]], [[Molière]] e [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], [[Giosuè Carducci|Carducci]] e [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]], [[Edmund Husserl|Husserl]] e la [[logica matematica]].
 
Nel [[In questo progresso scorsoio|libro-intervista]] di [[Marzio Breda]], Zanzotto indica come letture fondamentali, negli anni della guerra, [[Vittorio Sereni|Sereni]] e [[Rainer Maria Rilke|Rilke]], precisamente "Frontiera" del primo e i "Sonetti ad Orfeo" del secondo, nella versione di [[Giaime Pintor]]. Egli poi assorbì una infinità di elementi: dall'[[economia]] ai [[mass media]], dalla [[sociologia]] alla [[fantascienza]], dalla [[semiologia]] alla [[psicanalisi]] (più [[Jacques Lacan|Lacan]] che [[Sigmund Freud|Freud]]) e il tutto rimescolato a volte in un linguaggio disteso e piano e altre volte [[crittografia|crittografico]].
 
=== Poesia anticorrente ===
Quando furono pubblicati i suoi primi libri (''Dietro il paesaggio'' nel 1951; ''Vocativo'' nel [[1957]]), Andrea Zanzotto venne accolto come il più prestigioso della sua generazione e considerato il continuatore della linea ungarettiano-ermetica e inoltre con qualche eco raccolta dal surrealismo francese e dalla poesia spagnola degli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]]. Una poesia dunque fortemente anticorrente. Ma in seguito, con gli sviluppi che ebbe la sua produzione, pur confermando la forte propensione verso la piena forma [[Poesia lirica|lirica]] e la dolcezza [[elegia]]ca, si è resa insufficiente la precedente collocazione.<ref>Fernando Bandini, "Zanzotto dalla Heimat al mondo", in Andrea Zanzotto, ''Poesie e prose scelte'', I Meridiani, Mondadori, Milano, 2003.</ref>
 
=== Poesia della nuova avanguardia ===
Con le ''IX Egloghe'' ([[1962]]) il suo discorso si modifica e si allarga sia a livello psicologico (viene introdotto un io [[Autobiografia|autobiografico]] pieno di ansie e interrogativi sul proprio rapporto con la realtà), sia a livello della forma, con un totale ripensamento dei propri mezzi comunicativi.
Il linguaggio si sviluppa seguendo procedimenti parzialmente simili al [[sogno]] e all'[[inconscio]].
Ed è in questo periodo che la poesia di Zanzotto rivela affinità con le esperienze contemporanee della [[neoavanguardia]].
 
=== La ricerca poetica degli anni sessanta ===
Una ulteriore svolta e accelerazione della poesia di Zanzotto avviene con l'opera ''La beltà'', ([[1968]]) dove ogni cosa appare abbandonata a sé stessa e galleggiante in una non-atmosfera. Se nelle ''IX Egloghe'' il poeta era ancora dentro al suo paesaggio, ora i suoi oggetti (alberi, fiumi, gregge, luna, neve) sono, se pur presenti, appiattiti e immobili. Il suo linguaggio diventa rarefatto, un ammasso di puri [[fonema|fonemi]], balbettii, [[petèl]] (il primo linguaggio dei bambini, linguaggio che si ferma ad uno stadio di semincoscienza). Questa rarefazione è dovuta ad un passaggio fondamentale nel percorso poetico di Zanzotto, quello ad una ricerca di conoscenza poetica che non si indirizza più sulla realtà esterna (sul paesaggio) come referente misterioso ma positivo e salvifico in quanto familiare. Davanti alla distruzione dell'autenticità di questa realtà da parte della civiltà dei consumi la ricerca di conoscenza e salvezza per il soggetto si sposta sulla lingua stessa, una lingua ormai irrelata, ma alla quale soltanto il poeta può fare appello, poiché la realtà ormai si riduce ad essa<ref name="Cfr. S. Agosti 2000"/>.
 
=== La posizione più avanzata ===
Sottoelencando alcune tappe intermedie come il monologo-lascito in [[lingua veneta]] di ''[[Filò]]'' ([[1976]]), nell'affrontare i testi che documentano la posizione più avanzata di Zanzotto si osserva nella trilogia composta da ''[[Il galateo in bosco]]'' ([[1978]]), ''Fosfeni'' ([[1983]]) e ''Idioma'' ([[1986]]) la completa lacerazione fra la natura e la storia e pertanto anche la fine dell'elegia e dell'[[idillio]], tra il paesaggio e il retro del paesaggio.
 
La catastrofe è descritta in tre momenti: nel ''Galateo'' vengono analizzati gli eventi esterni (dal "grande macello" della [[Prima guerra mondiale|guerra '15-'18]] sino alla discontinuità della tradizione metrica), in ''Fosfeni'' viene "vissuta" nella lingua e nel linguaggio, in ''Idioma'' è raccontata attraverso le testimonianze sulle conseguenze psicologiche e di costume.<ref>Gian Mario Villalta, Andrea Zanzotto: i luoghi veri e i veri fantasmi della Grande Guerra, in: Romanische Studien 3 (2016), [http://romanischestudien.de/index.php/rst/article/view/126 online]</ref>
 
=== La funzione del linguaggio ===
La struttura poetica di Zanzotto è basata sulle scelte lessicali, sull'innovazione e deformazione ma soprattutto sulla costruzione del discorso. <!-- poco chiaro: cosa intendi per "costruzione"? Sintassi, coesione, coerenza, strutturazione? E come si concilia questo con la deformazione? -->
La sua poesia è prevalentemente [[autobiografia|autobiografica]] e cosparsa di profonde riflessioni [[Filosofia|filosofiche]]-esistenziali.
 
Il [[lessico]] utilizza sia la lingua infantile, sia gli inserti poliglotti creando in molti casi difficoltà di lettura e di decifrazione che generano a volte vera e propria incomunicabilità. La [[Lingua (linguistica)|lingua]], secondo Zanzotto, è incapace di render conto dei gradi del vissuto, pertanto il poeta deve trovare una linea che divida la coscienza dall'incoscienza.<ref>{{cita web|url=http://vetrinadelleemozioni.blogspot.it/2011/10/oggi-il-ricordo-di-un-poeta-andrea.html|titolo=Oggi il ricordo di un Poeta: Andrea Zanzotto|editore=www.vetrinadelleemozioni.com|data=18 ottobre 2011|accesso=10 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:jEFbl6XJQCkJ:vetrinadelleemozioni.blogspot.com/2011/10/oggi-il-ricordo-di-un-poeta-andrea.html+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=15 gennaio 2013}}</ref>
Da qui nasce il tentativo di trovare un'autentica ed originaria dimensione, sia del dire che dell'essere, partendo da un "massiccio patrimonio linguistico" in uno stato di "regressione [[Afasia|afasica]]".
 
Avviene così che l'opposizione tra [[afasia]] e [[verbalizzazione]] venga rappresentata o dal vociferare [[Torre di Babele|babelico]] o, ad un altro estremo, dal silenzio. Zanzotto, come scrive in un bel saggio [[Franco Fortini]], non usa strutture metriche codificate, se non quando vuole esibirsi stilisticamente. Più che altro le sue sono ''[[pastiche]]'' di carattere formale dove prevale il gusto dell'esercizio tecnico.
 
== Onorificenze e riconoscimenti ==
{{Onorificenze
|immagine=BenemeritiCultura1.png
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro ai Benemeriti della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza=Benemeriti della cultura e dell'arte
|motivazione=La sua poesia è espressione dell'affanno dell'epoca contemporanea. Autore di numerose opere e vincitore di prestigiosi premi quali Viareggio e Feltrinelli.
|luogo=[[2001]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=10045 Sito del Quirinale]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[Roma]], 26 giugno [[1996]]<ref>{{cita web
|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=11602
|titolo=Zanzotto Dott. Andrea
|editore=Presidenza della Repubblica
|accesso=1º aprile 2013
}}</ref>}}
 
'''''Cucumis''''' <small>[[Linneo|L.]], 1753</small> è un [[genere (tassonomia)|genere]] di [[piante]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Cucurbitaceae|Cucurbitacee]]<ref name=TPL>{{cita web |titolo=Cucumis |sito=The Plant List|url=http://www.theplantlist.org/1.1/browse/A/Cucurbitaceae/Cucumis/ |lingua=en|accesso=30 giugno 2015}}</ref>.
== Opere ==
{{vedi anche|Opere di Andrea Zanzotto}}
=== In volume ===
{{div col}}
* {{cita libro|editore=Mondadori|edizione=collana "Lo specchio - I poeti del nostro tempo"|titolo=Dietro il paesaggio|annooriginale=1951|città=Milano}}
* {{cita libro|altri=con una nota di [[Giuliano Gramigna]], Quaderni di poesia|titolo=Elegia e altri versi|anno=1954|editore=Edizioni della Meridiana|città=Milano}}
* {{cita libro|altri=Lo specchio, I poeti del nostro tempo|titolo= Vocativo.Versi|anno= 1981|annooriginale= 1957|editore= Mondadori|città= Milano}}
* {{cita libro|titolo=IX Ecloghe|annooriginale=1962|editore= Mondadori|città=Milano}}
* {{cita libro|titolo=Sull'altopiano. Racconti e prose. 1942-1954|annooriginale=1964|editore=Neri Pozza|città=Vicenza}}<ref>Visualizzazione limitata su Google Libri: {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=7Yj07SXIKcAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Sull'altopiano: racconti e prose, 1942-1954. Con un'appendice di inediti giovanili|editore=Manni Editori|anno=2007|accesso=16 febbraio 2013}}</ref>
* {{cita libro|altri=Quaderni dei poeti illustrati|titolo=Sì ancora la neve|annooriginale= 1967|editore=Editiones Dominicae|città=Verona}}
* '' [[La Beltà]] '', Milano, Mondadori, 1968.
* ''[[Gli sguardi i fatti e senhal]]'', Pieve di Soligo, Tip. V. Bernardi, 1969; poi con piccole varianti in ''Gli sguardi i fatti e Senhal'', con 9 litografie di [[Antonio Zancanaro|Tono Zancanaro]], Treviso, Il Tridente, 1969; con un intervento di [[Stefano Agosti]] e alcune osservazioni dell'autore in ''Gli sguardi i fatti e Senhal'', Milano, Mondadori, 1990. ISBN 88-04-33320-0.
* ''A che valse? (Versi 1938-1986)'', Milano, Allegretti di Campi, 1970.
* ''Ottorino Stefani'', con [[Giuseppe Marchiori (critico)|Giuseppe Marchiori]], Bologna, Galleria Forni, 1972.
* ''Pasque'', Milano, Mondadori, 1973.
* ''Poesie (1938-1972)'', Milano, Mondadori, 1973.
* ''[[Filò]]. Per il Casanova di Fellini'', con una lettera e cinque disegni di Federico Fellini, Venezia, Edizioni del Ruzante, 1976.
* ''Sovraesistenze'', Pesaro, Edizioni della Pergola, 1977.
* ''[[Il Galateo in Bosco]]'', Milano, Mondadori, 1978.
* ''Mistieròi. Poemetto dialettale veneto'', Feltre, Castaldi, 1979.
* ''La storia dello zio Tonto'', Teramo, Lisciani & Giunti, 1980. ISBN 88-86250-43-6
* ''Filò e altre poesie'', per la [[Lato Side]] diretta da [[Luigi Granetto]], Roma 1981.
* ''La ragazza d'osteria. Imitazione dalla "Copa" dell'"Appendix vergiliana"'', Milano, Scheiwiller, 1982.
* ''[[Fosfeni]]'', Milano, Mondadori, 1983.
* ''Mistieròi/Mistirùs'', con traduzione in friulano di Amedeo Giacomini e una postfazione di David Maria Turoldo e tre acqueforti di Giuseppe Zigaina, con cassetta sonora, Milano, Scheiwiller, 1984.
* '' [[Idioma]] '', Milano, Mondadori, 1986.
* ''Poesie (1938-1986)'', Torino, L'Arzana, 1987.
* ''Cori per il film E la nave va'', Milano, Libri Scheiwiller, 1988.
* ''Racconti e prose'', Milano, Mondadori, 1990. ISBN 88-04-33401-0.
* '' [[Fantasie di avvicinamento]] '', Milano, Mondadori, 1991. ISBN 88-04-32765-0.
* ''Poesie (1938-1986)'', Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37706-2.
* ''[[Aure e disincanti del Novecento letterario]]'', Milano, Mondadori, 1994. ISBN 88-04-36906-X.
* ''Europa, melograno di lingue'', Venezia, Società Dante Alighieri, Comitato veneziano-Università degli Studi di Venezia, 1995.
* ''Sull'altopiano e prose varie'', Vicenza, Neri Pozza, 1995. ISBN 88-7305-472-2.
* ''[[Meteo (Zanzotto)|Meteo]]'', Roma, Donzelli, 1996. ISBN 88-7989-264-9<ref>Visualizzazione limitata su Google Libri: {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=QOeSvCMyyuUC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Meteo|editore=Donzelli|anno=1996|accesso=16 febbraio 2013}}</ref>.
* ''Erbe amare'', Como, Lythos, 1996.
* ''La storia del Barba Zhucon'', Mantova, Corraini, 1997. ISBN 88-86250-43-6.
* ''Le poesie e prose scelte'', Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-46938-2.
* ''Ipersonetto'', Roma, Carocci, 2001. ISBN 88-430-1893-0.
* ''Sovrimpressioni'', Milano, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-47907-8.
* ''Colloqui con Nino'', a cura di, Pieve di Soligo, Edizioni grafiche V. Bernardi, 2005. ISBN 88-901315-6-X.
* ''Dal paesaggio'', Udine, Edizioni del tavolo rosso, 2006.
* ''Eterna riabilitazione da un trauma di cui s'ignora la natura'', Roma, Nottetempo, 2007. ISBN 978-88-7452-111-1.
* ''Sull'altopiano. Racconti e prose (1942-1954). Con un'appendice di inediti giovanili'', San Cesario di Lecce, Manni, 2007. ISBN 978-88-8176-949-0.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/02/PRETE_MALATO_CONTADINI_co_9_071202077.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140116192503/http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/02/PRETE_MALATO_CONTADINI_co_9_071202077.shtml|titolo=Il prete malato e i contadini|editore=Corriere della Sera|data=2 dicembre 2007|accesso=3 gennaio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=16 gennaio 2014}}</ref>
* ''Viaggio musicale'', con DVD, Venezia, Marsilio, 2008. ISBN 978-88-317-9600-2.
* ''[[Conglomerati (Zanzotto)|Conglomerati]]'', Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-59180-1.
* ''[[In questo progresso scorsoio]]'', Milano, Garzanti, 2009. ISBN 978-88-11-68111-3.
* ''Qualcosa di necessariamente futile. Parole su vecchiaia e altro tra un poeta e uno psicoanalista'', con [[Arcangelo Dell'Anna]], Reggio Emilia, Anemos, 2009.
* ''Il cinema brucia e illumina. Intorno a Fellini e altri rari'', Venezia, Marsilio, 2011. ISBN 978-88-317-1101-2.
* ''Tutte le poesie'', Milano, Oscar Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-61197-4.
* ''Ascoltando dal prato. Divagazioni e ricordi'', Novara, Interlinea, 2011. ISBN 978-88-8212-801-2.
* ''Il vero tema'', Milano, [[Cento amici del libro]], 2011.
* ''Haiku for a season - Haiku per una stagione'', a cura di Anna Secco e Patrick Barron, Chicago and London, [[The University of Chicago Press]], 2012.
{{div col end}}
* ''Luoghi e paesaggi'', a cura di M. Giancotti, Milano, Bompiani, 2013.
 
== Etimologia ==
=== Traduzioni a cura di Andrea Zanzotto ===
Il nome generico deriva dal [[lingua latina|latino]] ''cucumis'', -''eris'', "[[Citrullus lanatus|cocomero]]"<ref>{{cita libro |autore=Luigi Castiglioni |wkautore=Luigi Castiglioni |autore2=Scevola Mariotti |wkautore2=Scevola Mariotti |editore=Loescher |annooriginale=1966 |anno=1990 |edizione=2 |titolo=[[IL - Vocabolario della lingua latina]]}}</ref>.
* [[Georges Bataille]], ''[[La letteratura e il male]]'', Milano, Rizzoli, 1973; Milano, SE, 1987
* Georges Bataille, ''[[Su Nietzsche]],'' Bologna, Cappelli, 1980; Milano, SE, 1994
 
== Tassonomia ==
=== Traduzioni straniere delle opere di Andrea Zanzotto ===
Comprende le seguenti [[specie]]:<ref name=TPL/>
* ''Selected Poetry and Prose of Andrea Zanzotto'', edited and translated by [[Patrick Barron et. al.]], University of Chicago Press, [[Chicago]] ([[Illinois]]) [[2007]]
*''[[Cucumis aculeatus]]'' <small>Cogn.</small>
* ''Selected Poetry of Andrea Zanzotto'', edited and translated by [[Ruth Feldman]]-[[Brian Swann]], Princeton University Press, [[Princeton]] ([[New Jersey]]) [[1975]]
*''[[Cucumis aetheocarpus]]'' <small>(C.Jeffrey) Ghebret. & Thulin</small>
* ''Le Galaté au Bois'', traduit de l'italien par [[Philippe Di Meo]], Arcane 17 ("L'Hippogrife"), Nantes, [[1986]]
*''[[Cucumis africanus]]'' <small>L.f.</small>
* ''Lichtbrechung'', mit einem Kommentar von Stefano Agosti, Übersetzung [[Donatella Capaldi]], Ludwig Paulmichi, Peter Waterhouse, Verlag Droschl, [[Vienna|Wien]]-[[Graz]] [[1987]]
*''[[Cucumis anguria]]'' <small>L.</small>
* ''Lorna, Kleinod der Hügel. "Lorna, gemma delle colline", ''übersetzt und herausgegeben von Helga Böhmer und Gio Batta Bucciol, mit Zeichnungen von Hans Joachim Madaus, Narr ("Italienische Bibliothek, 4"), [[Tubinga|Tübingen]] [[1990]]<ref name=Lorna />
*''[[Cucumis baladensis]]'' <small>Thulin</small>
* ''Poems by Andrea Zanzotto'', Translated from the Italian by [[Antony Barnett]], A-B, Lewes ([[Canada]]) [[1993]]
*''[[Cucumis bryoniifolius]]'' <small>(Merxm.) Ghebret. & Thulin</small>
* ''Du Paysage à l'idiome. Anthologie poétique 1951-1986'', édition bilingue - edizione bilingue, traduction de l'italien et présentation par Philippe Di Meo, [[Maurice Nadeau]] - [[Unesco]] ("Collection Unesco d'œuvres représentatives. Série européenne"), [[1994]] (in quarta copertina passo antologico di Pier Paolo Pasolini)
*''[[Cucumis canoxyi]]'' <small>Thulin & Al-Gifri</small>
* ''La Veillée pour le Casanova de Fellini'', avec une lettre et quatre dessins de Federico Fellini, Texte français et posface de Philippe Di Meo, Éditions Comp'Act (Collection "Le bois des mots"), [[Chambéry]] [[1994]]
*''[[Cucumis carolinus]]'' <small>J.H.Kirkbr.</small>
* ''Del Paisaje al Idioma. Antología poética'', con un "Autorretrato" del autor, seleccion y prólogo de [[Ernesto Hernández Busto]], Universítad Iberoamericana - Artes de [[Messico|México]] ("Colectión Poesía y Poética"), Colonia Lomas de Santa Fe - Colonia Roma [[1996]]
*''[[Cucumis cinereus]]'' <small>(Cogn.) Ghebret. & Thulin</small>
* ''Peasant's Wake for Fellini's "Casanova" and Other Poems'', Edited and Translated by [[John P. Welle]] and Ruth Feldman, Drawings by Federico Fellini and Augusto Murer, University of [[Illinois]] Press, Urbana and [[Chicago]] [[1997]]
*''[[Cucumis clavipetiolatus]]'' <small>(J.H.Kirkbr.) Ghebret. & Thulin</small>
* ''Hääl ja tema vari. La voce e la sua ombra'', Itaalia keelest tõlkinud Maarja Kangro. Eesti Keele Sihtasutus, [[Tallinn]] [[2005]].
*''[[Cucumis debilis]]'' <small>W.J.de Wilde & Duyfjes</small>
 
*''[[Cucumis dipsaceus]]'' <small>Ehrenb. ex Spach</small>
== Bibliografia della critica ==
*''[[Cucumis engleri]]'' <small>(Gilg) Ghebret. & Thulin</small>
{{vedi anche|Bibliografia della critica di Andrea Zanzotto}}
*''[[Cucumis ficifolius]]'' <small>A.Rich.</small>
*''[[Cucumis globosus]]'' <small>C.Jeffrey</small>
*''[[Cucumis gracilis]]'' <small>(Kurz) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis hastatus]]'' <small>Thulin</small>
*''[[Cucumis heptadactylus]]'' <small>Naudin</small>
*''[[Cucumis hirsutus]]'' <small>Sond.</small> - zucca spinosa
*''[[Cucumis humofructus]]'' <small>Stent</small>
*''[[Cucumis hystrix]]'' <small>Chakrav.</small>
*''[[Cucumis indicus]]'' <small>Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis insignis]]'' <small>C.Jeffrey</small>
*''[[Cucumis javanicus]]'' <small>(Miq.) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis jeffreyanus]]'' <small>Thulin</small>
*''[[Cucumis kalahariensis]]'' <small>A.Meeuse</small>
*''[[Cucumis kelleri]]'' <small>(Cogn.) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis kirkbridei]]'' <small>Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis leiospermus]]'' <small>(Wight & Arn.) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis meeusei]]'' <small>C.Jeffrey</small>
*''[[Cucumis melo]]'' <small>L.</small> - melone
*''[[Cucumis messorius]]'' <small>(C.Jeffrey) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis metuliferus]]'' <small>E.Mey. ex Naudin</small> - kiwano
*''[[Cucumis myriocarpus]]'' <small>Naudin</small>
*''[[Cucumis picrocarpus]]'' <small>F.Muell.</small>
*''[[Cucumis prolatior]]'' <small>J.H.Kirkbr.</small>
*''[[Cucumis prophetarum]]'' <small>L.</small>
*''[[Cucumis pubituberculatus]]'' <small>Thulin</small>
*''[[Cucumis pustulatus]]'' <small>Naudin ex Hook.f.</small>
*''[[Cucumis quintanilhae]]'' <small>R.Fern. & A.Fern.</small>
*''[[Cucumis reticulatus]]'' <small>(A.Fern. & R.Fern.) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis rigidus]]'' <small>E.Mey. ex Sond.</small>
*''[[Cucumis ritchiei]]'' <small>(C.B.Clarke) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis rostratus]]'' <small>J.H.Kirkbr.</small>
*''[[Cucumis sacleuxii]]'' <small>Paill. & Bois</small>
*''[[Cucumis sagittatus]]'' <small>Wawra & Peyr.</small>
*''[[Cucumis sativus]]'' <small>L.</small> - cetriolo
*''[[Cucumis silentvalleyi]]'' <small>(Manilal, T.Sabu & P.Mathew) Ghebret. & Thulin</small>
*''[[Cucumis thulinianus]]'' <small>J.H.Kirkbr.</small>
*''[[Cucumis zambianus]]'' <small>Widrl., J.H.Kirkbr., Ghebret. & K.R.Reitsma</small>
*''[[Cucumis zeyheri]]'' <small>Sond.</small>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Opere di Andrea Zanzotto|Analisi critica delle opere di Zanzotto]]
* [[Poetica di Andrea Zanzotto]]
* [[Federico Fellini]]
* [[Avanguardia]]
* [[Letteratura]]
* [[Storia della letteratura italiana]]
* [[Giovanni Zanzotto]]
* [[Luciano Cecchinel]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|qwikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web
|cognome=Ossola
|nome=Carlo Maria
|wkautore=Carlo Ossola
|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-zanzotto/
|titolo=Zanzotto, Andrea
|editore=Treccani.it L'Enciclopedia Italiana
|accesso=3 febbraio 2013
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|dataarchivio=24 ottobre 2012
|urlmorto=sì
}}
* {{cita web
|url=http://www.ilportoritrovato.net/html/zanzotto1.html
|titolo=Andrea Zanzotto
|editore=Il Porto Ritrovato
|data=25 febbraio 2005
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}}
* {{cita web
|url=http://www.italialibri.net/autori/zanzottoa.html
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|data=12 gennaio 2005
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|dataarchivio=14 ottobre 2012
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}} La vita e la ricerca del linguaggio
* {{cita web
|url=http://www.girodivite.it/antenati/xx3sec/_zanzott.htm
|titolo=Andrea Zanzotto
|editore=Antenati
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}}
* {{cita web
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}}
* {{cita web
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|titolo=Andrea Zanzotto (scheda e video)
|editore=[[Rai Educational]]
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* {{cita web
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|titolo=Zanzotto, novant'anni in dieci parole
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* {{cita web
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|titolo=Omaggio a Andrea Zanzotto
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|urlmorto=sì
}}
* {{cita web|url=http://www.taninoferri.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2690%3Aprima-persona&catid=46%3Aterzapagina&Itemid=68|titolo=Prima persona con estratto dalla Prefazione a "Il Galateo in bosco" di Gianfranco Contini|editore=taninoferri.com|accesso=13 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130412095138/http://www.taninoferri.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2690%3A3prima-persona&catid=46%3Aterzapagina&Itemid=68|6=lang_it|dataarchivio=12 aprile 2013|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=ZANZOTTO+Andrea|titolo=Andrea Zanzotto|editore=cinquantamila.corriere.it|data=5 ottobre 2008|accesso=9 febbraio 2013|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:nQU0VMjOV74J:cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php%3FthreadId%3DZANZOTTO%2BAndrea+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=26 gennaio 2013}}
* {{cita web|url=http://www.gruppoeuromobil.com/eng/--culture_details.php?id=15|titolo=Immagini di Andrea Zanzotto ai festeggiamenti presso il gruppo Euromobil|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130330014354/http://www.gruppoeuromobil.com/eng/--culture_details.php?id=15|dataarchivio=30 marzo 2013}}
* {{cita libro|cognome=Motta|nome=Uberto|titolo=Ritrovamenti di senso nella poesia di Zanzotto|annooriginale=1996|editore=Vita e Pensiero|città=Milano|isbn=88-343-4888-5}}<br />Anteprima limitata (Google Libri): {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=kVkOovNfjl4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Ritrovamenti di senso nella poesia di Zanzotto|accesso= 9 febbraio 2013
}}
* {{cita web|url=http://www.bookavenue.it/reading-room/item/779-andrea-zanzotto-un-grande.html|titolo=Andrea Zanzotto. Un grande|editore=Bookavenue|accesso=13 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111031105730/http://www.bookavenue.it/reading-room/item/779-andrea-zanzotto-un-grande.html|dataarchivio=31 ottobre 2011|urlmorto=sì}}
* {{Cita video|titolo=Andrea Zanzotto - Impersonare il paesaggio|url=http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?videoId=125&currentId=19|accesso=13 aprile 2013|editore=Rai Educational|tempo=0:04:46|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:2TrX6_V2_HkJ:www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp%3FvideoId%3D125%26currentId%3D19+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_en|lang_it|dataarchivio=5 aprile 2013}}
* http://zret.blogspot.it/2011/11/fiume-allalba.html
 
{{Portale|botanica}}
{{Premio Feltrinelli}}
{{Premio Mondello}}
{{Premio Bagutta}}
{{Premio Viareggio / Poesia}}
{{controllo di autorità}}
{{portale|biografie|letteratura|Veneto}}
 
[[Categoria:Vincitori del Premio BaguttaCucurbitaceae]]
[[Categoria:Resistenza in Veneto]]
[[Categoria:Partigiani italiani]]
[[Categoria:Poeti in lingua veneta]]
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[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Padova]]
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[[Categoria:Vincitori del Premio Feltrinelli]]
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