Giovan Battista Perasso e Qaytbay: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{storiaGenova}}
|Nome = Sayf al-Dīn Qāytbāy
{{nota
|Cognome = al-Maḥmūdī, al-Ashrafī, al-Ẓāhirī
|allineamento=sinistra
|PreData = {{arabo|أبو النصر سيف الدين قايتباي المحمودي الأشرفي الظاهري}}, noto semplicemente come '''Qaytbay'''
|larghezza=200px
|Sesso = M
|titolo="Che l'inse?"
|LuogoNascita =
|contenuto=
|GiornoMeseNascita =
[[immagine:Balilla a Portoria-cartolina d'epoca.jpg|200px]]<br/>
|AnnoNascita = 1416/18
''"Che l'inse?"'' - il celebre motto con cui Giovan Battista Perasso ''lanciò'' la rivolta del popolo insofferente alle angherie delle truppe dell'[[impero asburgico]] che occupavano la città
|LuogoMorte =
è una tipica forma interrogativa della [[lingua genovese]] pre-ottocentesca che prevedeva l'uso della preposizione ''che'' seguita dal congiuntivo. Può essere tradotta con ''"La comincio?"'' o semplicemente ''"Comincio?"'' oppure ''"Volete che cominci?"'' , ''"Devo cominciare?"''.<br/>
|GiornoMeseMorte =
Nell'immagine: monumento al Balilla in piazza [[Portoria]]
|AnnoMorte = 1496
|Epoca = 1400
|Attività = sultano
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|sultano mamelucco d'Egitto]] della [[dinastia burji|dinastia ''burjī'']]
}}
[[File:Qaitbay.jpg|thumb|Ritratto di Qāytbāy eseguito da [[Paolo Giovio]].]]
'''Giovan Battista Perasso''' (o '''Giambattista'''), [[pseudonimo|detto]] '''il Balilla''', è una popolare figura storica della [[Storia di Genova|Genova]] del [[XVIII secolo|Settecento]]. La sua reale identità è rimasta dubbia.
{{dx|[[File:Qaitbay 0005.JPG|thumb|La cittadella di Qāytbāy ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]].]]|2}}
In lui viene identificato il giovane da cui il [[5 dicembre]] [[1746]] prese le mosse la rivolta popolare contro gli occupanti dell'[[impero asburgico]] nel quartiere genovese di [[Portoria]]. La popolazione venne incitata dal ragazzo a sollevarsi attraverso il lancio di un sasso contro le truppe austriaco-piemontesi che sotto il comando del ministro plenipotenziario [[Antoniotto Botta Adorno]] occupavano la città, a quel tempo alleata con i francesi e gli spagnoli. Il [[10 dicembre]] [[1746]] la città fu così liberata dalle truppe austriache.
 
[[Circassi|Circasso]] di nascita, Abū Naṣr Sayf al-Dīn Qāytbāy fu sultano dopo di [[Timurbugha]]. Durante il suo regno, Qāytbāy stabilizzò lo Stato e l'economia mamelucca, consolidò i confini settentrionali con l'[[Impero ottomano]] e fu un [[mecenatismo|mecenate]] dell'arte e dell'architettura. Infatti, sebbene Qāytbāy avesse combattuto sedici campagne militari si distinse soprattutto per i progetti di costruzione che patrocinò, lasciando il proprio segno alla [[Mecca]], a [[Medina]], [[Gerusalemme]], [[Damasco]], [[Aleppo]], [[Alessandria]] e in ogni quartiere del [[Il Cairo|Cairo]].
L'arroganza dei soldati austriaci, che pretendevano di essere aiutati ad estrarre fuori dal fango un pezzo di artiglieria, fu la miccia che fece esplodere la risolutiva - per le sorti di Genova - rivolta popolare. Nessuna testimonianza storica accertata e accertabile, né alcun documento ufficiale forniscono il nome esatto del protagonista di questo storico episodio, tanto che a lungo attorno a questa figura - che pure è stata, questa sì, storicamente accertata, è aleggiato un alone di leggenda.
 
Nel luglio del 1496 abdicò in favore del figlio [[al-Nasir Muhammad ibn Qaitbay|al-Nāṣir Muḥammad]]
Approfondite ricerche sulla esatta identità dell'eroe di Portoria furono peraltro portate avanti nell'[[XIX secolo|Ottocento]] con esiti controversi. Si giunse però ad accertare che due Giovan Battista Perasso (o Giambattista Perasso) erano nati rispettivamente uno nel [[1729]] a Pratolongo di Montoggio, sulle colline di [[Genova]]; l'altro nel [[1735]] nello stesso quartiere di Portoria. Entrambi quindi sono i possibili ''Balilla'' della storia.
 
{{Nota
== Bibliografia ==
|larghezza = 350px
*{{de}} {{Cita libro|autore=M. Meinecke|titolo=Die mamlukische Architektur in Ägypten und Syrien|editore=Glückstadt|anno=1992}}
|titolo = Mito incerto e discusso
*{{en}} {{Cita libro|autore=A. W. Newhall|titolo=The patronage of the Mamluk Sultan Qā’it Bay|editore=Diss. Harvard|anno=1987}}
|contenuto = [[Image:Genova - Antoniotto Botta-Adorno.jpg|left|100px]]
Come ricorda il giornalista e scrittore Paolo Lingua nel suo libro ''Breve storia dei Genovesi'', il mito del ''Balilla'' fu alimentato (e ingrandito) principalmente in pieno [[Risorgimento italiano|Risorgimento]], ovvero cento anni dopo gli accadimenti che portarono alla rivolta popolare contro le truppe austro-piemontesi guidate dal plenipotenziario asburgico [[Antoniotto Botta Adorno]]. Fu poi ulteriormente ingrandito, sempre in chiave fortemente patriottica, nel ventennio dell'[[fascismo|era fascista]].<br/>
Le cronache dell'epoca non registrarono in effetti l'esatta identità del ''monello'' che, unica cosa che si seppe, era soprannominato ''Mangiamerda''. E il particolare - appurato da una commissione storico-scientifica - indispettì non poco il duce [[Benito Mussolini]], che preferì far metterla a tacere.<br/>
Nell'immagine: Botta Adorno
}}
Etimologicamente, la parola ''balilla'' equivale a ''monello'' (o ''ragazzo''), ma molte fonti la fanno derivare da ''[[Baciccia]]'', nella Genova antica adoperato come diminutivo del nome Giovan Battista (o Giambattista). È appurato comunque che un tale ragazzo sia esistito realmente: ne fa fede un resoconto dell'avvenimento inviato al governo austriaco che riferisce come: ''"la prima mano onde il grande incendio si accese, fu quella di un picciol ragazzo, quel dié di piglio ad un sasso e lanciollo contro un ufficiale tedesco"''.
 
== Altri progetti ==
La Società Ligure di Storia Patria nel [[1927]] ha messo, per così dire, una parola definitiva sulla questione stabilendo che non è possibile - sulla base dei documenti di cui si dispone - identificare con sicurezza il "ragazzo delle sassate". <br/>
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Anche per lo storico Federico Donaver, del resto, il monumento eretto a ricordo dell'episodio di Portoria rappresenta, oltre che l'eroe in sé stesso, "l'ardire generoso d'un popolo che, giunto al colmo dell'oppressione, spezza le sue catene e si rivendica la libertà".
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
==Bibliografia==
{{Portale|biografie|storia}}
{{BiblioGenova}}
{{Genova}}
[[categoria:biografie|Perasso, Giovan Battista]]
[[categoria:patrioti italiani|Perasso, Giovan Battista]]
[[categoria:Storia di Genova|Perasso, Giovan Battista]]
[[Categoria:Personalità legate a Genova|Perasso, Giovan Battista]]
 
[[Categoria:Sultani d'Egitto]]
[[en:Balilla]]
[[Categoria:Burji]]