Storia del Palermo Football Club e Linea 3 (metropolitana di Città del Messico): differenze tra le pagine

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{{torna aF|Unionemetropolitana Sportivadi Città didel Messico|gennaio Palermo2014}}
{{Infobox linea metropolitana
|città=Città del Messico
|stato=MEX
|colorcode=#AF9C26
|colortext=white
|inaugurazione=1970
|ultima estensione=1983
|gestore= Sistema de Transporte Colectivo
|materiale rotabile=NM-79 e NM-83
|scartamento=1435
|trazione=
|stazioni=21
|lunghezza=21,278
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|pianta=Mexico City Metro line 3.svg
}}
La '''linea 3''' della [[Metropolitana di Città del Messico]] è la più estesa del sistema, il suo colore caratteristico è il verde oliva, la linea passeggeri ha una lunghezza di 21.278 km mentre la sua lunghezza totale arriva a 23.609 km. Attraversa la città da Nord a Sud in quasi tutta la sua estensione, dalla stazione [[Indios Verdes]] alla Stazione [[Universidad]], con un totale di 21 stazioni.
 
I viali sotto cui si estende sono [[Avenida de los Insurgentes]], la via [[Zoltán Kodály]], la Av. Balderas, Av. Cuauhtémoc, Av. Universidad, Av. Copilco e Delfín Madrigal.
== Storia ==
Si incrocia con la Linea 6 nella stazione [[Deportivo 18 de Marzo]], con la linea 5 nella stazione [[La Raza (metropolitana di Città del Messico)|La Raza]], con la Linea B nella stazione [[Guerrero (metropolitana di Città del Messico)|Guerrero]], con la linea 2 nella stazione [[Hidalgo (metropolitana di Città del Messico)|Hidalgo]], con la Línea 1 nella stazione [[Balderas]] e con la Línea 9 nella stazione [[Centro Médico (metropolitana di Città del Messico)|Centro Médico]]. La stazione Indios Verdes si allaccia con la linea 1 del [[Metrobus]] verso Dr. Galvez.
=== Le origini ===
[[File:Palermo first lineup.jpg|upright=1.4|thumbnail|Prima formazione del Palermo calcio. Anno 1900. Da sinistra in piedi: De Garston, Olsen, Pirandello, Gaffiero, V. Pojero, Marino, Giaconia, R. Pojero, Majo Pagano, Blake, Macaluso...]]
 
I treni che vi circolano sono degli NM-79 fabbricati in Messico nel [[1979]], e degli NM-83 fabbricati in Messico tra il [[1983]] e il [[1991]]. La sua costruzione è completamente sotterranea a eccezione della stazione di Indios Verdes, Deportivo 18 de Marzo, Potrero e Universidad che sono in superficie.
La storia dell'arrivo del calcio a [[Palermo]] è legata, come in tutte le città di mare italiane, ai solidi rapporti che l'alta borghesia locale intratteneva col mondo britannico. Per lungo tempo si è addirittura pensato che la squadra fosse stata fondata nell'aprile [[1898]] per iniziativa dell'inglese [[Joseph Isaac Spadafora Whitaker]] e di altri suoi connazionali trasferitisi a [[Palermo]]. Tale teoria si basa forse su un equivoco: nell'aprile del [[1897]] era effettivamente nato un circolo, denominato ''Sport Club'', dove probabilmente si praticò per la prima volta la disciplina calcistica.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.15}}</ref> Ufficialmente, la storia del Palermo risulta essere iniziata il 1º novembre [[1900]]<ref name=storia1900>{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/index.php#_1900|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=25 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1900}}</ref> per volere di [[Ignazio Majo Pagano]], un giovane che aveva conosciuto il calcio in [[Inghilterra]] e aveva deciso di importare questo nuovo sport nella natìa Palermo. Lo propose ai soci dello "Sport Club" di via Mariano Stabile, luogo di ritrovo dei giovani dell'alta società cittadina.
 
La linea 3 venne inaugurata il 20 novembre [[1970]] da Tlatelolco a Hospital General; il 25 agosto [[1978]] da Tlatelolco a La Raza; il 1º dicembre [[1979]] da La Raza a Indios Verdes; il 7 giugno [[1980]] da Hospital General a Centro Medico; il 25 agosto [[1980]] da Centro Medico a Zapata e il 30 agosto [[1983]] da Zapata a Universidad.
Nacque così l'''Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club'', che secondo l'articolo 1 dello statuto, stampato dai fratelli Marsala di via Parlamento 56,
 
== Stazioni ==
{{Citazione|ha il fine di promuovere lo sviluppo del football, del lawn tennis, del cricket e possibilmente di altri sport.<ref name=storia1900 />}}
{| class="wikitable" width=70%
! Stazione
! Apertura
! Delegazione
! Interscambio
! Tipo di stazione
|-
|[[Indios Verdes (metropolitana di Città del Messico)|Indios Verdes]]||1º dicembre [[1979]]||[[Delegazione Gustavo A. Madero|Gustavo A. Madero]]||align="center"|- || Di superficie, terminale
|-
|[[Deportivo 18 de Marzo (metropolitana di Città del Messico)|Deportivo 18 de Marzo]]||1º dicembre [[1979]]||[[Delegazione Gustavo A. Madero|Gustavo A. Madero]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 6.svg|15px|link= Linea 6 (metropolitana di Città del Messico)]] || Di superficie, passante
|-
|[[Potrero (metropolitana di Città del Messico)|Potrero]]||1º dicembre [[1979]]||[[Delegazione Gustavo A. Madero|Gustavo A. Madero]]||align="center"|- || Di superficie, passante
|-
|[[La Raza (metropolitana di Città del Messico)|La Raza]]||25 agosto [[1978]]||[[Delegazione Gustavo A. Madero|Gustavo A. Madero]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 5.svg|15px|link= Linea 5 (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Tlatelolco (metropolitana di Città del Messico)|Tlatelolco]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Guerrero (metropolitana di Città del Messico)|Guerrero]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea B.svg|15px|link= Linea B (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Hidalgo (metropolitana di Città del Messico)|Hidalgo]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 2.svg|15px|link= Linea 2 (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Juárez (metropolitana di Città del Messico)|Juárez]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Balderas (metropolitana di Città del Messico)|Balderas]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 1.svg|15px|link= Linea 1 (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Niños Héroes (metropolitana di Città del Messico)|Niños Héroes]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Hospital General (metropolitana di Città del Messico)|Hospital General]]||20 novembre [[1970]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Centro Médico (metropolitana di Città del Messico)|Centro Médico]]||7 giugno [[1980]]||[[Delegazione Cuauhtémoc|Cuauhtémoc]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 9.svg|15px|link= Linea 9 (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Etiopía-Plaza de la Transparencia (metropolitana di Città del Messico)|Etiopía-Plaza de la Transparencia]]||25 agosto [[1980]]||[[Delegazione Benito Juárez|Benito Juárez]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Eugenia (metropolitana di Città del Messico)|Eugenia]]||25 agosto [[1980]]||[[Delegazione Benito Juárez|Benito Juárez]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[División del Norte (metropolitana di Città del Messico)|División del Norte]]||25 agosto [[1980]]||[[Delegazione Benito Juárez|Benito Juárez]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Zapata (metropolitana di Città del Messico)|Zapata]]||25 agosto [[1980]]||[[Delegazione Benito Juárez|Benito Juárez]]||align="center"|[[File:MetroDF Línea 12.svg|15px|link= Linea 12 (metropolitana di Città del Messico)]] || Sotterranea, passante
|-
|[[Coyoacán (metropolitana di Città del Messico)|Coyoacán]]||30 agosto [[1983]]||[[Delegazione Benito Juárez|Benito Juárez]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Viveros-Derechos Humanos (metropolitana di Città del Messico)|Viveros-Derechos Humanos]]||30 agosto [[1983]]||[[Delegazione Álvaro Obregón|Álvaro Obregón]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Miguel Ángel de Quevedo (metropolitana di Città del Messico)|Miguel Ángel de Quevedo]]||30 agosto [[1983]]||[[Delegazione Álvaro Obregón|Álvaro Obregón]] e [[Delegazione Coyoacán |Coyoacán]] ||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Copilco (metropolitana di Città del Messico)|Copilco]]||30 agosto [[1983]]||[[Delegazione Coyoacán |Coyoacán]]||align="center"|- || Sotterranea, passante
|-
|[[Universidad (metropolitana di Città del Messico de Metro de Ciudad de México)|Universidad]]||30 agosto [[1983]]||[[ Delegazione Coyoacán |Coyoacán]]||align="center"|- || Di superficie, terminale
|}
 
== Altri progetti ==
L'iscrizione prevedeva per i "soci Protettori" una tassa di ammissione di 100 lire e un mensile di 3 lire, mentre i soci ordinari erano tenuti a pagare una tassa di ammissione di 10 lire e un mensile di 2.<ref name=storia1900 /> Cifre abbastanza considerevoli per l'epoca, ma almeno ai suoi esordi il calcio era uno sport per le classi più agiate. I colori sociali furono fissati in rosso e bleu,<ref name=storia1900 /> come i colori di una divisa da football che Majo Pagano aveva portato con sé dall'Inghilterra.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.17}}</ref> Come primo presidente fu nominato il vice console britannico a Palermo [[Edward De Garston]], come primo allenatore [[George Blake]]. Il primo campo fu messo a disposizione dalla [[Whitaker (famiglia)|famiglia Whitaker]], in una loro proprietà alle spalle della palazzina Varvaro. Il campo Varvaro fu però presto soprannominato "''U pantanu''", visto il pessimo drenaggio delle acque.
{{interprogetto|commons=Category:Line 3 of Mexico City Metro}}
 
L<nowiki>'</nowiki>''Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club'' disputò la sua prima partita il 30 dicembre [[1900]] sul campo Varvaro contro l'equipaggio del "Nathan", una nave inglese approdata al porto, perdendo 5-0; il carattere mondano dell'evento viene confermato dalle cronache locali che ricordano anche il rinfresco del post-partita.<ref name=storia1900 /> Le prime partite della storia del club furono disputate tutte contro i team delle navi inglesi alla fonda nel [[porto di Palermo]]: il 3 aprile [[1901]] il primo incontro non risoltosi in una sconfitta, contro l'equipaggio del "Caterina Walker", pareggiato 1-1 grazie a una rete messa a segno dal cav. Ernesto Caneva.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.26}}</ref>
 
Ignazio Majo Pagano era rimasto in contatto con [[Alfredo Marangolo]], un messinese suo compagno di college, il quale aveva fondato nella città peloritana il ''[[Messina Football Club (1900)|Messina Football Club]]''. I due amici decisero così di far sfidare i club delle rispettive città. Il 18 aprile [[1901]] si disputò questo primo derby, terminato 3-2 per i palermitani.<ref>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/messinastory/indicecampionato/tabelle/cam190001.htm|titolo=Messina 1900-1901|editore=Messinastory|accesso=25 settembre 2012}}</ref> Sempre il Messina fu protagonista della prima trasferta della squadra palermitana: disputato il 5 aprile [[1904]], il match fu vinto 3-2 dalla squadra locale, ma questa partita fu ricca di conseguenze, infatti la squadra ospite contestò la validità del terzo e decisivo goal.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.32}}</ref> Per ricomporre la questione si decise di disputare una rivincita a campi invertiti e di dare cadenza annuale all'appuntamento. In pratica stava nascendo la "[[Whitaker Challenge Cup]]", un trofeo d'argento messo in palio da Joshua Whitaker (conosciuto anche come Giosuè) e sua moglie Euphrosyne, tra i membri più appassionati di sport della [[Whitaker (famiglia)|famiglia]].<ref name=scheda1905>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/messinastory/indicecampionato/tabelle/cam1905.htm|titolo=Messina Football Club 1905|editore=Messinastory|accesso=25 settembre 2012}}</ref>
 
Della Coppa Whitaker vennero disputate però solo tre edizioni: nel 1907 la partita, inizialmente rinviata per maltempo, non venne più recuperata per la mancanza di un accordo su chi dovesse arbitrare. Dopo il tremendo [[terremoto di Messina del 1908|terremoto]] avvenuto a Messina all'alba del 28 dicembre 1908 la manifestazione non venne più organizzata.
 
=== Dal 1907 alla prima guerra mondiale: la nascita del rosa-nero ===
[[File:Lettera Rosanero 1905.jpg|thumbnail|left|La lettera di Giuseppe Airoldi che suggerisce i colori rosanero]]
 
Sul passaggio ai colori rosanero, abbastanza insoliti nel panorama calcistico, sono sorte diverse leggende: la più diffusa racconta che il rosso e il blu stinsero in rosa e nero a causa di un candeggio sbagliato, ma il fatto che analoghe storie circolino sulle nascita delle maglie di altri club (come la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]) mina la credibilità di questa versione. Più realisticamente il rosa e il nero potrebbero rappresentare il rosolio e l'amaro prodotti dalla famiglia di Giosuè Whitaker, da bere rispettivamente dopo una vittoria e dopo una sconfitta. L'ipotesi viene accreditata da una lettera inviata il 2 febbraio [[1905]] da Giuseppe Airoldi allo stesso Giosuè, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e dell'amaro a causa dei risultati alterni.<ref name="pal108">{{cita web|url=http://www.ilpalermocalcio.it/it/0809/news_scheda.jsp?id=11220|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=25 settembre 2012|titolo=Buon compleanno, Palermo - 108 anni e bello come sempre}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Palermo/Primo_Piano/2007/02_Febbraio/27/ricorrenza.shtml|pubblicazione=Gazzetta dello Sport|autore=Vincenzo Prestigiacomo|data=27 febbraio 2007|titolo=Palermo, 100 anni di rosanero|accesso=27 settembre 2012}}</ref>
 
L'occasione per il cambio ufficiale dei colori avvenne il 27 febbraio [[1907]], contestualmente a un cambio di denominazione che ribattezzò la società in ''Palermo Foot-Ball Club''.<ref>{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/index.php#_1907|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=25 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1907}}</ref>
 
Un incontro amichevole destinato ad essere gravido di conseguenze è quello disputato il 1º maggio [[1907]] fra il Palermo e l'equipaggio dell'"Erin", imbarcazione di proprietà del magnate del the Thomas Lipton, terminato 6-0 per i rosanero.<ref>{{Cita|AA.VV. 1978|p.8}}</ref> Sir Lipton decise allora di regalare ai propri avversari un'imponente coppa d'argento, alta 80 cm e pesante ben 5 kg. Non potendo recarsi in Italia ogni anno per contendere il trofeo, Lipton decise che la coppa sarebbe stata contesa annualmente fra una squadra siciliana e una campana, regioni dove egli riteneva d'aver incrociato le compagini migliori. Nel corso della sua crociera nel Mediterraneo si era infatti reso conto che il livello delle squadre del sud Italia andava progressivamente salendo. Nasceva così la "[[Lipton Challenge Cup]]", che si disputò annualmente fra il [[1909]] e il [[1915]]. Il regolamento prevedeva che la finale si sarebbe disputata fra la vincente delle eliminatorie siciliane e quella delle eliminatorie campane. La squadra che per prima avesse vinto cinque edizioni avrebbe avuto il diritto di detenere definitivamente la coppa.<ref>{{Cita|AA.VV. 1978|p.10}}</ref>
 
Nelle sette edizioni della Lipton Cup il Palermo si qualificò sempre alla finale, dove affrontò il [[Naples Foot-Ball & Cricket Club|Naples]] in cinque occasioni, con un bilancio di tre vittorie e due sconfitte, e l'[[Unione Sportiva Internazionale Napoli|Internazionale Napoli]] nelle altre due edizioni, centrando due vittorie.<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesl/lipton-sicily.html|autore=Roberto Quartarone|data=15 maggio 2005|editore=RSSSF|titolo=Lipton Challenge Cup|accesso=24 maggio 2010|lingua=en}}</ref> Oltre alla Coppa Lipton il Palermo nel [[1910]] si aggiudicò la Coppa Pasqua Sportiva "Trofeo dei Mille", messa in palio in occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco dei garibaldini in [[Sicilia]]. Alla manifestazione, tenutasi a partire dai giorni 13 e 14 maggio, parteciparono il Palermo FBC, il [[Naples Foot-Ball & Cricket Club|Naples]], l'Audax Palermo, il [[Messina Football Club (1900)|Messina]] e la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]. Proprio i biancocelesti affrontarono in finale il Palermo, perdendo per 2-1.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.41}}</ref>
 
Il 16 marzo 1914 il Palermo trasferì il suo campo di gioco allo [[Stadio Ranchibile]],<ref name="pal108" /> la prima struttura in città appositamente pensata per il gioco del calcio. Inizialmente si trattava di un semplice campo, di dimensioni regolamentari, senza alcuna struttura di supporto. Ben presto il campo venne delimitato da basse mura e venne costruito uno chalet ligneo con la funzione di rudimentale spogliatoio. Successivamente venne dotato di una piccola tribuna, anch'essa lignea, per consentire alla nobiltà palermitana di assistere più comodamente allo spettacolo, tribuna alla quale negli anni successivi venne aggiunta una copertura. Al Ranchibile il Palermo, il 5 aprile [[1915]], si aggiudicò definitivamente la coppa Lipton. Poco dopo, con l'ingresso dell'Italia nella [[Prima guerra mondiale]] il 24 maggio, il calcio a Palermo fermò ogni sua attività.
 
=== I primi campionati federali ===
[[File:Carlo Radice.jpg|thumb|Il bomber [[Carlo Radice]]]]
 
Al termine della prima guerra mondiale l'attività calcistica in città riprese grazie a una serie di società minori quali il Trinacria, l'Itala, l'Esperia o il Racing FBC. Il presidente di quest'ultimo, [[Valentino Colombo]], decise il 16 febbraio [[1920]] di ribattezzare la squadra con il nome ''Unione Sportiva Palermo''.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.45}}</ref> Il [[1920]] rappresenta uno snodo fondamentale anche per un altro motivo: la [[FIGC]] nominò commissario straordinario per la [[Sicilia]] Vincenzo Manno, che organizzò il primo torneo federale nell'isola: la [[Coppa Federale Siciliana]] appunto. Il Palermo la vinse dopo aver eliminato il [[Sport Club Marsala 1912|Marsala]] nell'eliminatoria della zona occidentale e i tradizionali rivali della [[Unione Sportiva Messinese|Messinese]] in finale.<ref name=storia1920>{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/#_1920|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=25 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1920}}</ref> Nel frattempo in città era sorta un'altra squadra, la [[Libertas Palermo|Libertas]], e il primo derby si giocò il 3 dicembre [[1920]]: vinse il Palermo per 7-0.<ref>[http://www.ballor.net/rosanero/storia_tornei.htm I primi tornei] Ballor.net</ref>
 
L'anno dopo per il Palermo, come per tutte le altre società dell'isola, si presentò l'occasione per partecipare al campionato federale nazionale. Si era creata infatti una scissione fra la federazione e i grandi club del nord, a causa delle dimensioni oramai insostenibili del torneo. I club organizzarono così un campionato parallelo, sotto l'egida della neonata [[Confederazione Calcistica Italiana|CCI]], che aprì le porte alle squadre del sud Italia. Il Palermo partecipò al [[Prima Divisione 1921-1922#Siclia|girone siciliano]] della Prima Divisione, stagione [[Unione Sportiva Palermo 1921-1922|1921-1922]]. Il Palermo vinse il girone davanti alla [[Libertas Palermo|Libertas]], ma venne poi eliminata durante la fase interregionale dall'[[Audace Taranto Football Club|Audace Taranto]].<ref name=storia1920 />
 
Il Palermo vinse in altre due occasioni il campionato siciliano ([[Prima Divisione 1923-1924#Campionato siciliano|1923-1924]]; [[Prima Divisione 1925-1926#Campionato siciliano|1925-1926]]) qualificandosi alla fase finale della Lega Sud. Ma in tutte queste occasioni venne eliminata nella fase interregionale. Non andò meglio alla Libertas (vincitrice nel [[Prima Divisione 1922-1923#Sicilia|1922-1923]]) o alla Messinese (vincitrice nel [[Prima Divisione 1924-1925#Campionato siciliano|1924-1925]]). Il 5 novembre [[1923]] il Palermo fu invitato dal console italiano a Tunisi per il primo match internazionale della sua storia: battendo 3-1 i Rangers del Marocco i rosanero vinsero il Torneo di Tunisi.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.54}}</ref>
 
Nel frattempo si assistette ad un periodo di fusioni societarie causate da problemi economici: nel 1923 il Palermo si fuse con l'Unione Sportiva Leoni, un gruppo di giovani di piazza Leoni guidati dal gelataio Girolamo Petrolo, mentre nel gennaio 1924 ci fu la fusione con i rivali della [[Sport Club Libertas Palermo|Libertas]], con l'obiettivo di mantenere almeno un club competitivo a livello nazionale. Vista la maggior storia del Palermo si mantennero i colori rosanero e si tornò alla denominazione ''Palermo Football Club''.<ref name="cuore">{{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/primianni2.htm|editore=cuorerosanero.com|titolo=I primi 60 anni parte 2ª: dal dopoguerra alla prima Serie A|accesso=25 settembre 2012}}</ref>
 
Con la [[Carta di Viareggio]] del [[1926]] la [[Prima Divisione 1926-1927|Prima Divisione]], in cui militava il Palermo, divenne il campionato di secondo livello: i rosanero disputarono però solo nove giornate perché il presidente [[Valentino Colombo]] dovette ritirare la squadra per problemi finanziari il 10 dicembre [[1927]].<ref>In {{Cita|Prestigiacomo 2001|p.58}} viene erroneamente scritto 10 luglio, ma essendo avvenuto il ritiro fra la nona e la decima giornata si tratta con tutta probabilità del 10 dicembre</ref><ref name=storia1926>[http://www.palermocalcio.it/it/societa/#_1926 Storia del Palermo Calcio - 1926] Palermocalcio.it</ref> La prima squadra della città divenne allora la Vigor, che dopo il campionato [[Seconda Divisione 1927-1928|1927-1928]] cambia denominazione in ''Palermo Football Club'' e assume i colori rosanero, operando una fusione con la vecchia società il 15 luglio [[1928]]. Presidente divenne il conte Liotta di Lemos.<ref name="Prestigiacomo28">{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.59}}</ref> Il 15 agosto [[1928]], la società si dotò di un [[Capitale sociale (mezzi propri)|capitale sociale]] di centomila [[lira italiana|lire]],<ref name="Prestigiacomo28" /> grazie ad una sottoscrizione guidata da Vincenzo Florio. Dopo tre presidenti nel breve volgere di un anno la società iniziò ad essere amministrata dal barone Bordonaro di Gebbiarossa<ref name="Prestigiacomo28" /> dimessosi nel 1931 per darsi all'[[automobilismo]]. Al barone si deve il commissionamento di un nuovo stemma, realizzato in stile [[futurismo|futurista]] dal pittore palermitano [[Pippo Rizzo]].<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.43}}</ref>
 
Il nuovo Palermo fu ammesso al [[Campionato Meridionale 1928-1929]], che metteva un posto in palio nella nuova [[Serie B]], ma la promozione fu colta soltanto l'[[Palermo Football Club 1929-1930|anno successivo]].
 
=== Gli anni trenta e l'arrivo in Serie A ===
[[File:'Il Calcio Illustrato' - 1934 - Juventus vs Palermo.jpg|thumb|left|''[[Il Calcio Illustrato]]'' celebrò in prima pagina l'«impresa» del Palermo che pareggiò a [[Torino]] contro la lanciata ''[[Quinquennio d'oro|Juve del Quinquennio]]'', nel girone di ritorno della [[Serie A 1933-1934]].]]
 
Già al [[Serie B 1930-1931|primo anno]] di Serie B il Palermo sfiorò la promozione in Serie A terminando il campionato al terzo posto. Promozione che verrà raggiunta nella [[Serie B 1931-1932|stagione successiva]], grazie anche ai 27 gol segnati dal suo bomber [[Carlo Radice]].<ref name="cuore" /> La squadra era da poco passata nelle mani del costruttore stradale [[Francesco Paolo Barresi]], il quale, per festeggiare, fece rinnovare il logo sostituendo il rombo con un'aquila dorata che tiene un ramoscello di ulivo fra gli artigli.<ref name="storia1932">{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/#_1932|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=28 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1932}}</ref> Il nuovo logo fu accusato di portare sfortuna, e si tornò così al rombo di Pippo Rizzo nella carta intestata, mentre sulle maglie fu cucita una semplice aquila, simbolo della città.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.74}}</ref>
 
Nella stessa stagione venne inaugurato il nuovo stadio, detto ''Littorio'', l'odierno [[Stadio Renzo Barbera|Renzo Barbera]]. La prima partita nel nuovo impianto venne disputata il 24 gennaio [[1932]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], e fu vinta dai rosanero per 5-1.<ref name="storia1932" /> Il primo gol nel nuovo stadio venne segnato da [[Américo Ruffino]]. Ai bordi del campo era inizialmente presente una pista di atletica leggera,<ref name="storia1932" /> mentre non erano state completate le due curve che rimasero composte da un muro, un terreno digradante e una recinzione metallica,<ref name="giordano2">{{Cita|Giordano|p. 183}}</ref> lo stadio era quindi composto dai soli settori di tribuna coperta e gradinata, per una capienza di circa ventimila posti.<ref name="storia1932" /> Il "Littorio" cambiò nome il 27 giugno [[1937]] per essere intitolato a [[Michele Marrone]] (1906-1937),<ref>{{Cita web
|autore=Claudio Mancuso|url=http://www.storiamediterranea.it/public/md1_dir/r1271.pdf|titolo= Palermo in camicia nera. Le trasformazioni dell'identità urbana (1922-1943)|formato=PDF|editore=Storiamediterranea.it|data=10 dicembre 2008|accesso=28 settembre 2012}}</ref> ex calciatore del Palermo e [[Ufficiale (forze armate)|Ufficiale]] dei [[Bersaglieri]], deceduto durante la [[guerra civile spagnola]]. Lo stadio mantenne questa denominazione fino alla fine della [[Seconda guerra mondiale]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/archivio_biografico_comunale.pdf|titolo=Michele Marrone - Archivio Biografico Comunale|accesso=28 settembre 2012|formato=PDF|pagina=242}}</ref>
 
All'esordio in [[Serie A]] la squadra perse per 2-0 la partita in casa della [[Football Club Pro Vercelli 1892|Pro Vercelli]].<ref name=storia1932 /> La domenica successiva arrivarono il primo punto (1-1 in casa della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]) e il primo gol nella massima serie, segnato ancora una volta da [[Américo Ruffino|Ruffino]]. Alla quarta giornata arriverà la prima vittoria, 1-0 in casa contro la [[Unione Sportiva Triestina|Triestina]].<ref>{{Cita|AA.VV. 1978|p.27}}</ref> Negli anni successivi il Palermo riuscì a mantenere una presenza stabile nella massima serie, raggiungendo il settimo posto nel [[Serie A 1934-1935|1934-1935]]. La [[Associazione Calcio Palermo 1935-1936|stagione successiva]], dopo quattro anni in A, venne retrocesso in Serie B.
 
Nel [[1935]] il fascismo impose di [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzare]] il nome della società in ''Associazione Calcio Palermo''. L'intervento del regime nello sport più popolare del paese andava diventando sempre più profondo, al punto che nel [[1937]] fu imposto anche il cambio dei colori sociali: lo storico rosanero fu abbandonato in luogo dei colori comunali, giallo e rosso.
 
Nella serie cadetta il Palermo si trovò ad affrontare le altre squadre siciliane: il [[Associazione Calcio Messina (1928-1940)|Messina]] e il [[Calcio Catania|Catania]]: fu allora che il Palermo giocò i primi [[Derby di Sicilia|derby]]. La prima partita ufficiale tra [[Derby Palermo-Catania|Palermo e Catania]] risaliva ai Sedicesimi di [[Coppa Italia]] del [[Coppa Italia 1935-1936|1935-1936]], si giocò a Catania il 26 dicembre [[1935]] e finì 1-0 per la squadra di casa. Il primo derby in campionato si disputò il 1º novembre [[Serie B 1936-1937|1936]] allo Stadio Littorio, finì 1-1 e fu vista da solo otto tifosi del Catania, il Palermo vinse poi la gara di ritorno per 1-0.
 
Intanto la situazione finanziaria della società andava precipitando: già nel [[1936]] per risollevare le casse della società finita in Serie B, il Prefetto di Palermo Marziali tassò la carne di dieci [[Lira italiana|lire]] creando così un fondo "Pro Palermo".<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2004|p.15}}</ref> Il 3 giugno [[1938]] il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]] nominò un commissario straordinario, Salvo Barbaro. Sforzi inutili perché al termine del campionato [[Serie B 1939-1940|1939-1940]], in cui il Palermo aveva conquistato una sofferta salvezza, il 30 agosto [[1940]] la [[FIGC]] escluse il Palermo dal campionato di Serie B.<ref name="cuorerosa_primianni3">{{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/primianni3.htm|editore=cuorerosanero.com|titolo=I primi 60 anni parte 3ª: dalla prima Serie A alla morte del principe Raimondo Lanza|accesso=28 settembre 2012}}</ref>
 
L'occasione per ricominciare venne ancora una volta da un club minore della città. A Palermo infatti era nata la [[Juventina Palermo|Juventina]], che dalle serie minori era arrivata fino in [[Serie C 1940-1941|Serie C]]. La squadra era composta perlopiù da militari della divisione di fanteria [[28ª Divisione fanteria "Aosta"|Aosta]],<ref>{{Cita|AA.VV. 1978|p.34}}</ref> infatti lo stesso presidente D'Arle era il generale di Brigata. Quando la Brigata Aosta fu richiamata al fronte si pose l'occasione per una fusione col vecchio Palermo, avvenuta il 23 agosto [[1941]].<ref name="storia1940">{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/#_1940|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=28 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1940}}</ref> La neonata società, denominata ''Unione Sportiva Palermo-Juventina'', mantenne nella prima stagione i colori bianco-azzurri della Juventina. Una volta ottenuta la promozione in Serie B nel [[Serie C 1941-1942|1941-1942]], il presidente della società Beppe Agnello ripristinò gli storici colori rosanero. Il Palermo-Juventina comunque non terminò il [[Serie B 1942-1943|campionato cadetto]], in seguito all'[[Sbarco in Sicilia|invasione americana della Sicilia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/archivio_biografico_comunale.pdf|titolo=Giuseppe Agnello - Archivio Biografico Comunale|accesso=28 settembre 2012|formato=PDF|pagina=253}}</ref>
 
=== Dal dopoguerra agli anni sessanta ===
[[File:Santiago Vernazza1.jpg|thumb|300pix|[[Santiago Vernazza]], goleador rosanero a cavallo tra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]]]]
 
Dopo aver vinto il [[Campionato siciliano 1944-1945|campionato di guerra siciliano]], il Palermo, in qualità di società di Serie B, fu ammesso a disputare il girone centromeridionale della [[Divisione Nazionale 1945-1946]], il primo e ultimo campionato di massima serie non a girone unico dal 1929. Nel frattempo era caduto ogni riferimento alla Juventina e la denominazione era tornata ad essere ''Unione Sportiva Palermo''. Riammesso nella categoria d'appartenenza, nella stagione [[Serie B 1947-1948|1947-1948]] il Palermo vinse il campionato di Serie B e ottenne la promozione: in quella squadra militavano giocatori come il cecoslovacco [[Čestmír Vycpálek]] e gli italiani [[Gaetano Conti|Conti]], [[Carmelo Di Bella|Di Bella]] e [[Aurelio Pavesi De Marco|Pavesi]].<ref name="Prestigiacomo33">{{Cita|Prestigiacomo 2004|p.33}}</ref> Presidente era [[Stefano La Motta]], che ad inizio stagione, dopo il suo insediamento datato 1º luglio [[1947]], aveva dichiarato: «Sarò Presidente per una stagione, il tempo di riportare il Palermo in Serie A».<ref name="Prestigiacomo33"/> Fu di parola e il timone della società passò a Giuseppe Guzzardella, anche se il principale finanziatore era il principe [[Raimondo Lanza di Trabia]], che qualche anno dopo diventerà presidente in prima persona. Il Palermo la [[Serie A 1948-1949|stagione successiva]] arrivò 11º in Serie A grazie a diverse buone prestazioni, come una rimonta di due gol al [[Grande Torino]]. Il principe portò a Palermo diversi giocatori di valore, come [[Helge Bronée]] o [[Şükrü Gülesin|Sukru]], e allenatori emergenti come [[Gipo Viani]]. Nel [[Serie A 1951-1952|1951-1952]] i rosanero lottarono a lungo per il primo posto, ma un calo finale li portò nuovamente all'11º posto.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2004|p.31}}</ref> I rosanero disputarono sei stagioni consecutive in massima serie, e la retrocessione del [[Unione Sportiva Palermo 1953-1954|1953-1954]] arrivò solo dopo gli [[Serie A 1953-1954#Spareggi|spareggi]] contro [[SPAL]] e [[Udinese]].
[[File:Palermo 1969-1970.jpg|thumb|left|La formazione tipo nella stagione 1969-1970]]
 
Alla retrocessione seguì una fase di profondo riassetto, che coinvolse tutti i livelli: fu inaugurata la stagione dei presidenti politici con [[Mario Fasino]]. Fra i tanti nuovi giocatori acquistati arrivò anche [[Enzo Benedetti]], che diverrà il capitano della squadra dal 1955 al 1962.<ref name="cuorerosa_primianni4">{{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/primianni4.htm|editore=cuorerosanero.com|titolo=I primi 60 anni parte 4ª: dal 1954 al 1960|accesso=28 settembre 2012}}</ref> Il Palermo divenne negli anni successivi una squadra che alternava promozioni in Serie A a retrocessioni in Serie B. Uno dei giocatori simbolo di questo periodo fu l'attaccante ex [[Club Atlético River Plate|River Plate]] [[Santiago Vernazza]], idolo dei tifosi grazie a 51 gol in 115 partite; che lo rendono terza nella [[Statistiche e record dell'Unione Sportiva Città di Palermo#Tutte le competizioni|classifica marcatori di tutti i tempi]] del Palermo.<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/players/arg-players-in-it.html|editore=Rsssf.com|titolo=Argentine players in Italy|accesso=28 settembre 2012|autore=Davide Rota|data=12 giugno 2009|lingua=en}}</ref> Nell'estate del [[1960]] il Palermo partecipa per la prima volta a delle competizioni internazionali: a giugno alla sua prima ed ultima [[Coppa delle Alpi 1960|Coppa delle Alpi]], a luglio alla prima di due [[Coppa Mitropa 1960|Coppa Mitropa]].
 
Il Palermo in quegli anni riuscì a valorizzare diversi giocatori destinati a una buona carriera, come [[Tarcisio Burgnich]] o il portiere [[Roberto Anzolin]] che poi venne ceduto alla [[Juventus F.C.|Juventus]]. Il buon rapporto col club torinese è testimoniato anche dai passaggi di altri giocatori come [[Giuseppe Furino]], [[Carlo Mattrel]] e [[Franco Causio]]. L'apice dei risultati sportivi arrivò nella stagione [[Serie A 1961-1962|1961-1962]], quando i rosanero disputarono un buon campionato arrivando all'8º posto. La [[Serie A 1962-1963|stagione seguente]] il Palermo non riuscì a confermarsi e retrocedette in Serie B. In quegli anni era dirigente [[Totò Vilardo]], soprannominato ''Lo stregone del calcio'',<ref name="Prestigiacomo p66">{{Cita|Prestigiacomo 2004|pp.66-69}}</ref> segretario tuttofare della società per molti anni.<ref name="Prestigiacomo p66" /> Proprio al termine della [[Unione Sportiva Palermo 1962-1963|stagione 1962-1963]], Vilardo venne squalificato a vita per un tentativo di illecito: chiese infatti all'arbitro [[Concetto Lo Bello]] di far vincere il [[AS Bari|Bari]] nell'ultima giornata del campionato di Serie B, in modo che una volta promossa la squadra pugliese comprasse il giocatore [[José Ferdinando Puglia|Fernando]], risanando le casse della società rosanero.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/22/fernando-il-primo-bomber.html|editore=Repubblica.it|titolo=Fernando, il primo bomber|accesso=28 settembre 2012|autore=Salvatore Geraci|data=22 novembre 2009}}</ref>
 
Nel [[1968]], con la trasformazione delle società di calcio in società per azioni, il Palermo cambiò la denominazione in ''Società Sportiva Calcio Palermo''.
 
=== Dagli anni settanta al fallimento del 1986 ===
Il 4 maggio [[1970]] si aprì una nuova pagina della storia della società palermitana: [[Renzo Barbera]], imprenditore con esperienze dirigenziali nel calcio minore, divenne il nuovo presidente del club. Famoso per la sua umanità, Barbera è ancora oggi il presidente più ricordato dai tifosi, al punto che dopo la sua morte lo [[Stadio Renzo Barbera|Stadio della Favorita]] gli sarà intitolato. Sotto la sua presidenza il Palermo disputò una sola stagione nella massima serie: dopo la promozione del [[Serie B 1971-1972|1971-1972]] subì però l'immediata retrocessione nel [[Serie A 1972-1973|1972-1973]]. Bisognerà attendere 31 anni per rivedere il sodalizio siciliano in Serie A. In quegli anni divennero bandiere del Palermo almeno un paio di giocatori nati nel capoluogo siciliano: [[Ignazio Arcoleo]] e [[Gaetano Troja|Tanino Troja]], noto anche per un gol in tuffo che sancì una delle due sconfitte del [[Cagliari Calcio 1969-1970|Cagliari scudettato]] del [[Serie A 1969-1970|1970]].
[[File:Renzo Barbera 1972.jpg|thumb|[[Renzo Barbera]], presidente del club rosanero dal 1970 al 1981.]]
 
Durante il decennio della gestione Barbera il Palermo giunse ben due volte in finale di [[Coppa Italia]], nel [[Coppa Italia 1973-1974|1973-1974]] e nel [[Coppa Italia 1978-1979|1978-1979]], in entrambe le occasioni fu però sconfitta. La finale di Roma del 23 maggio [[1974]] contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] fu quella che maggiormente lasciò l'amaro in bocca ai tifosi rosanero, giunti in massa nella capitale: in vantaggio fino all'ultimo minuto per 1-0 con gol di [[Sergio Magistrelli]], il Palermo venne raggiunto all'ultimo minuto da un rigore concesso dall'[[Sergio Gonella|arbitro Gonella]] per fallo su [[Giacomo Bulgarelli|Bulgarelli]]. Lo stesso Bulgarelli ammetterà anni dopo l'inesistenza di quel fallo.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.170}}</ref> Il Bologna vinse poi ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano chiusi senza ulteriori reti.<ref>{{cita web|url=http://storiedicalcio.altervista.org/palermo_bologna_1974.html|editore=storiedicalcio.altervista.org|titolo=Quando al Palermo scipparono la Coppa Italia|accesso=28 settembre 2012}}</ref> Fra gli artefici di quella squadra capace di eliminare, fra le altre, [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Juventus F.C.|Juventus]], l'allenatore [[Corrado Viciani]]. Nel 1979 il Palermo raggiunse nuovamente l'ultimo atto della manifestazione, a Napoli contro la [[Juventus F.C.|Juventus]]. I rosanero persero per 2-1 dopo i tempi supplementari, dopo che [[Sergio Brio|Brio]] era riuscito a pareggiare sul finale di partita il gol del centravanti idolo dei tifosi, [[Vito Chimenti]].
 
Il 7 marzo [[1980]] Barbera vendette il club al costruttore Gaspare Gambino. In quegli anni il Palermo disputò dei campionati di [[Serie B]] senza grosse ambizioni. Nel [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] anzi la squadra dovette lottare per non retrocedere, vista anche una penalizzazione di cinque punti che le era stata inflitta in seguito allo [[Scandalo del calcio italiano del 1980|scandalo del "Totonero"]]. Il giocare più coinvolto fu il centrocampista [[Guido Magherini]], squalificato per 3 anni e mezzo.<ref>{{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/annisettanta.htm|editore=Cuore Rosanero|titolo=Gli anni settanta|accesso=28 settembre 2012}}</ref>
 
Il 3 giugno [[1982]] diventa presidente [[Roberto Parisi]], che subito si prodiga per avviare dei lavori di ristrutturazione dello stadio della [[Stadio Renzo Barbera|Favorita]]. Nel [[Serie B 1983-1984|1983-1984]] arrivò però la retrocessione, visto il 17º posto in campionato. Si trattò della prima retrocessione sul campo in terza serie nella storia del Palermo. Arrivò comunque l'immediato ritorno in Serie B la [[Serie C1 1984-1985|stagione successiva]]. Il 23 febbraio [[1985]] il presidente [[Roberto Parisi]] venne ucciso in un agguato mafioso.
 
Dopo il campionato [[Serie B 1985-1986|1985-1986]] il Palermo avrebbe dovuto subire nuovamente una penalizzazione di cinque punti, in seguito al secondo [[Scandalo del calcio italiano del 1986|scandalo del Totonero]]. Ma l'8 settembre [[1986]] la società fu radiata dalla [[FIGC]] per il mancato risanamento della propria situazione finanziaria. Furono sollevati diversi dubbi sulla reale gravità della situazione debitoria del Palermo<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.172}}</ref> ma il presidente della Lega Calcio [[Antonio Matarrese]] fu irremovibile. In [[Società Sportiva Calcio Palermo 1986-1987|quella stagione]] il Palermo ebbe quindi il tempo di disputare solo il girone eliminatorio di [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]], per di più con la formazione Juniores.
 
=== La rinascita e gli anni novanta ===
[[File:Roberto Biffi 1988.jpg|thumb|left|[[Roberto Biffi]], nel Palermo dal [[1988]] al [[1999]]]]
 
Dopo la radiazione il club scomparve per un anno. L'allora seconda squadra della città, l'Olympia, che militava nel campionato regionale di [[Promozione Sicilia 1986-1987|Promozione]], tentò di sostituirsi al Palermo cambiando nome in Palermolympia, ma il sodalizio non entrò mai nel cuore dei tifosi.
 
Grazie all'appoggio delle istituzioni, rappresentate dal sindaco [[Leoluca Orlando]] e dall'allora ministro [[Carlo Vizzini]], un gruppo di industriali e imprenditori locali rifondò la società il 7 gennaio [[1987]]. Fu scelta la denominazione ''Unione Sportiva Palermo'', nuovo presidente Salvino Lagumina,<ref>{{cita web|url=http://www.palermocalcio.it/it/societa/#_1987|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=28 settembre 2012|titolo=Storia del Palermo Calcio - 1987}}</ref> allenatore Pino Caramanno. Grazie ad una deroga concessa dalla [[FIGC|federazione]] e a un posto lasciato libero dalla fusione fra Venezia e Mestre, il neonato Palermo venne ammesso direttamente alla Serie C2. E [[Serie C2 1987-1988|subito]] venne conquistata la promozione in Serie C1.
 
Nel frattempo erano partiti i lavori per l'adeguamento dello [[Stadio Renzo Barbera|Stadio della Favorita]] ai mondiali di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]].<ref>{{Cita web|url=http://palermocalcio.it/it/societa/stadio_renzo_barbera.php?id=232#stadio|titolo=Lo Stadio Renzo Barbera: la storia|editore=Ilpalermocalcio.it|accesso=28 settembre 2012}}</ref> Nella stagione [[Unione Sportiva Palermo 1987-1988|1987-1988]] furono aperti al pubblico solo la Tribuna coperta e la Curva sud, nelle due successive invece il Palermo disputò gli incontri casalinghi allo [[Stadio Polisportivo Provinciale|Stadio Provinciale]] di [[Trapani]].<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.180}}</ref>
 
Il 12 giugno [[1989]] diviene presidente Giovanni Ferrara, industriale della pasta, con amministratore delegato Liborio Polizzi. I due si scambieranno le cariche due volte nel corso della loro gestione. Dopo tre stagioni di Serie C1, il Palermo tornò in Serie B nel [[Serie C1 1990-1991|1990-1991]] ma l'[[Serie B 1991-1992|anno dopo]] retrocesse subito in Serie C1. Il Palermo vinse nuovamente il campionato di Serie C1 nel [[Serie C1 1992-1993|1992-1993]], in quella stagione tra l'altro venne conquistato anche l'unico trofeo ufficiale della storia del Palermo Calcio: la [[Coppa Italia Serie C 1992-1993|Coppa Italia di Serie C]] vinta al quarto tentativo dopo le finali perse negli anni precedenti. Nell'estate 1994 venne cambiata la denominazione in ''Unione Sportiva Città di Palermo'', dopo una convenzione quinquennale stipulata col [[sindaco]] [[Leoluca Orlando]] grazie alla quale la società ricevette benefici economici.<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttopalermo.net/?action=read&idnotizia=15453|editore=Tuttopalermo.net|accesso=28 settembre 2012|titolo=Palermo, a giugno cambio della denominazione sociale?}}</ref> I rosanero restarono in Serie B per quattro stagioni consecutive ottenendo risultati prestigiosi in [[Coppa Italia]] come la vittoria a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] per 1-0 contro il [[A.C. Milan|Milan]] nel 1994-1995, o il raggiungimento dei quarti di finale nel [[Coppa Italia 1995-1996|1995-1996]].
[[File:US Palermo - Coppa Italia Serie C 1992-93.jpg|thumb|Il trionfo nella [[Coppa Italia Serie C 1992-1993]]]]
 
Proprio il [[Unione Sportiva Città di Palermo 1995-1996|1995-1996]] diventerà celebre come l'anno del "Palermo dei picciotti". A causa delle ristrettezze finanziarie della società infatti, la squadra era composta da moltissimi prodotti del vivaio rosanero. Il gruppo, guidato dal capitano [[Roberto Biffi]], dal portiere [[Gianluca Berti]] e dall'allenatore palermitano [[Ignazio Arcoleo]], vecchia bandiera degli anni '70, riuscì a valorizzare tanti giocatori locali producendo anche bel gioco. Tra i giovanissimi palermitani che vestirono la maglia rosanero ricordiamo [[Gaetano Vasari]], [[Giacomo Tedesco]] e [[Francesco Galeoto]] passati poi tutti in società della serie maggiore. La squadra, dopo aver lottato per la promozione, raggiunge il 7º posto finale in classifica.<ref>{{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/199596.htm|editore=Cuore Rosanero|titolo=Il Palermo 1995/96|accesso=28 settembre 2012}}</ref>
 
Nella [[serie B 1996-1997]] però il Palermo venne retrocesso in [[Serie C1]] con il diciannovesimo posto in classifica. La [[Serie C1 1997-1998|stagione seguente]] giocò uno dei peggiori campionati della propria storia, retrocedendo in [[Serie C2]] dopo la sconfitta nei play-out contro la [[Battipagliese]]: 0-1 in trasferta, 0-0 alla [[Stadio Renzo Barbera|Favorita]]. Tuttavia, mentre il Palermo del nuovo tecnico [[Massimo Morgia]] preparava il campionato 1998-1999, la società venne ripescata in C1 in seguito all'esclusione per problemi finanziari dell'[[Ischia Isolaverde]].<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.197}}</ref> Il Palermo, costruito per la C2, riuscì a ben figurare anche nella [[Serie C1 1998-1999|categoria superiore]], contendendo per un lungo periodo il primato alla [[Società Sportiva Juve Stabia|Juve Stabia]]: ma né i rosanero né i campani ottennero la promozione, la quale fu centrata dalla [[Fermana Calcio|Fermana]] brava ad approfittare dei passi falsi di entrambe nelle ultime giornate. Il Palermo perse anche l'occasione dei play-off, facendosi eliminare nelle semifinali dal [[Football Club Savoia 1908|Savoia]], il quale batté i rosanero per 1-0 sia nel match di andata disputato al [[Stadio San Paolo|San Paolo]] che al ritorno in Sicilia.
 
=== Da Sensi a Zamparini ===
La stagione [[Unione Sportiva Città di Palermo 1999-2000|1999-2000]] fu fallimentare, visto che la squadra, con velleità di promozione, non si qualificò neppure per i play-off a causa della classifica avulsa sfavorevole rispetto all'[[Arezzo Calcio|Arezzo]]. Il [[2000]] resta però un anno di svolta, visto che il 3 marzo il presidente della [[A.S. Roma|Roma]] [[Franco Sensi]] comprò il club. In un primo momento a manifestare l'intento di rilevare la società rosanero era stato [[Flavio Briatore]], che avrebbe goduto dell'appoggio tecnico-organizzativo della [[Juventus]]. Per evitare che Palermo entrasse nell'orbita bianconera i presidenti della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], della [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], del [[Perugia Calcio|Perugia]] e della Roma (ovvero rispettivamente [[Sergio Cragnotti]], [[Vittorio Cecchi Gori]], [[Luciano Gaucci]] e appunto Sensi), formarono una società col compito di rilevare la proprietà della squadra. Alla fine però, viste le esitazioni dei suoi compagni d'affari, fu il solo Sensi a completare l'acquisto.<ref>{{Cita|Prestigiacomo 2001|p.199}}</ref> La presidenza venne affidata a [[Sergio D'Antoni]]. Nell'estate successiva venne anche modificato il logo.
 
Le forze economiche di Sensi permisero di allestire un forte organico per la stagione [[Serie C1 2000-2001|2000-2001]], che segnò il ritorno in Serie B dopo una fuga solitaria che stava però per terminare prima del traguardo, a causa di una travolgente rimonta ad opera del [[Football Club Messina Peloro|Messina]]: decisiva risultò la sconfitta dei peloritani sul campo dell'[[Unione Sportiva Avellino|Avellino]] all'ultima giornata.
[[File:Livorno-Palermo 2004.jpg|thumb|left|Ultima trasferta del Palermo nella [[Serie B 2003-2004]], a Livorno]]
 
Dopo aver raggiunto la salvezza in Serie B nel [[Serie B 2001-2002|2001-2002]], nell'estate del 2002 Sensi vendette il Palermo a [[Maurizio Zamparini]] per 20 milioni di euro. L'ex proprietario del [[SSC Venezia|Venezia]] comprò numerosi giocatori, operando un vero travaso dal suo vecchio club.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/14/Zamparini_trasloca_mezzo_Venezia_Palermo_co_0_0207144338.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/14/Zamparini_trasloca_mezzo_Venezia_Palermo_co_0_0207144338.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Zamparini trasloca mezzo Venezia a Palermo|accesso=28 settembre 2012|autore=Giancarlo Padovan|data=14 luglio 2002|pagina=37}}</ref>
 
Intanto il 18 settembre [[2002]] lo stadio della [[Stadio Renzo Barbera|Favorita]] fu intitolato all'ex presidente [[Renzo Barbera]].<ref>{{cita news|Massimo Norrito|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/07/tutti-pazzi-per-rosanero-la-favorita-diventa.html|pubblicazione=Repubblica.it|titolo=Tutti pazzi per i rosanero la Favorita diventa stretta|accesso=28 settembre 2012|data=7 settembre 2002}}</ref>
 
Zamparini fissò subito come obiettivo il ritorno in Serie A: già alla sua [[Unione Sportiva Città di Palermo 2002-2003|prima stagione]] alla guida della società andò vicino al suo raggiungimento. Dopo una partenza incerta e due dei tanti cambi di allenatore che caratterizzeranno la sua gestione, il Palermo di [[Nedo Sonetti]] fu artefice di una grande rimonta, fermatasi solo allo scontro diretto all'ultima giornata perso 3-0 a [[U.S. Lecce|Lecce]]. La promozione arrivò però [[Unione Sportiva Città di Palermo 2003-2004|l'anno successivo]]: la squadra, affidata a [[Silvio Baldini]], già forte di [[Lamberto Zauli]], fu ulteriormente rinforzata con elementi come [[Luca Toni]] ed [[Eugenio Corini]]. Dopo aver sostituito a gennaio Baldini con [[Francesco Guidolin]], ed aver acquistato altri giocatori come [[Fabio Grosso]], [[Antonio Filippini|Antonio]] ed [[Emanuele Filippini]], il Palermo chiuse il [[Serie B 2003-2004|campionato]] al primo posto, riconquistando il 29 maggio [[2004]] la Serie A dopo 31 anni di assenza.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/maggio/30/Palermo_impazzisce_per_A_ga_10_04053010404.shtml|pubblicazione=Gazzetta dello Sport|titolo=Palermo impazzisce per la A|accesso=9 giugno 2010|autore=Giuseppe Bagnati|data=30 maggio 2004|pagina=21}}</ref> Della squadra faceva parte anche l'ex "picciotto" [[Gaetano Vasari]], che all'ultima giornata di campionato si rese protagonista dell'ultima rete stagionale, il 3-0 nella partita vinta dal Palermo sul Bari: nonostante il gol fosse ininfluente per il risultato, l'intero stadio esultò e si commosse con il giocatore, poiché quella rete andava a mantenere la promessa fatta al padre prima della sua morte, ovvero riportare il Palermo nella massima serie.<ref>{{cita web|url=http://www.mediagol.it/articolo.asp?idNotizia=162492|editore=Mediagol.it|titolo=Gol al Bari? Mio padre mi aiutò da lassù|accesso=29 settembre 2012|data=9 settembre 2009}}</ref>
 
=== Il ritorno in Serie A e le prime partecipazioni alle coppe europee ===
[[File:Partita Palermo-Fiorentina 2008.2009.jpg|thumb|Un frangente della partita Palermo-[[Fiorentina]] nella [[Serie A 2008-2009|stagione 2008-2009]]]]
 
Una volta tornati in [[Serie A 2004-2005|Serie A]] Zamparini, grazie anche a dirigenti come [[Rino Foschi]], riuscì a costruire un Palermo che stazionasse nella prima metà di classifica. Le prime tre stagioni si conclusero con altrettante qualificazioni alla [[Coppa UEFA]]. Se quella del primo anno, quando Guidolin restò in carica fino alla fine della stagione, fu una piacevole sorpresa e quella del [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] arrivò solo dopo le sentenze dello scandalo [[Calciopoli]], il quinto posto della stagione [[Unione Sportiva Città di Palermo 2006-2007|2006-2007]] fu meno felice. La squadra infatti, nuovamente assegnata a Guidolin dopo un anno di separazione, lottò per tutto il girone d'andata con [[Inter]] e [[AS Roma|Roma]] per il vertice della classifica, per poi crollare nel girone di ritorno senza neanche riuscire a qualificarsi per la [[UEFA Champions League]]. L'ultima vittoria del Palermo arrivò il 2 febbraio in un [[Derby Palermo-Catania|derby]] col [[Calcio Catania|Catania]] che diventerà tristemente celebre. Negli [[Scontri di Catania|scontri]] avvenuti durante e dopo la partita attorno allo [[Stadio Angelo Massimino]], morì l'Ispettore Capo della Polizia di Stato [[Filippo Raciti]].<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/football/6326513.stm|editore=[[BBC|BBC News]]|titolo=Italian league halted by violence|accesso=9 giugno 2010|lingua=en|data=2 febbraio 2007}}</ref> Tutte le competizioni organizzate sotto l'egida della [[FIGC]] (dalla [[Serie A]] alle categorie giovanili) furono sospese "fino a nuova determinazione".<ref>Comunicato Ufficiale FIGC n°63 del 2/2/2007</ref> Una volta ripreso il campionato, complice l'infortunio del centravanti [[Amauri]]. per il Palermo iniziò la crisi di gioco e di risultati.
 
Il Palermo in questi anni assunse anche una dimensione internazionale, proprio grazie alle partecipazioni alle coppe europee. La migliore stagione fu quella dell'esordio in [[Coppa UEFA 2005-2006|Coppa UEFA]] nel [[Unione Sportiva Città di Palermo 2005-2006|2005-2006]], quando i rosanero furono eliminati solo agli ottavi di finale dai tedeschi dello [[Schalke 04]]. Nelle altre due partecipazioni in Coppa UEFA il Palermo venne eliminato al termine della fase a gironi nel [[Coppa UEFA 2006-2007|2006-2007]] e al primo turno nel [[Coppa UEFA 2007-2008|2007-2008]], con la squadra rosanero che fu eliminata dal Mladá Boleslav. Inoltre nel [[Campionato mondiale di calcio 2006|2006]] per la prima volta dei giocatori diventarono campioni del mondo da tesserati del Palermo.
 
Dopo la stagione [[Unione Sportiva Città di Palermo 2007-2008|2007-2008]], il Palermo avviò un profondo rinnovamento. Sia dal punto di vista del parco giocatori che da quello dirigenziale: Rino Foschi stesso lasciò il 30 giugno [[2008]], alla scadenza del suo contratto. Il suo posto come [[direttore sportivo]] venne preso da [[Walter Sabatini]], ex dirigente della [[SS Lazio|Lazio]]. A partire dalla stagione 2008-2009 il Palermo ha ottenuto il diritto di far parte dell'[[European Club Association|ECA]], la lega dei maggiori club europei, in base ad una graduatoria stilata dalla [[UEFA]] stessa. Fra le consuguenze di questo provvedimento il diritto di ottenere dei rimborsi quando i propri giocatori sono convocati nelle varie nazionali.<ref>{{cita web|url=http://www.ecaeurope.com/eca-members/eca-members/|titolo=ECA Members by country|editore=ECA-European Club Association|lingua=en|accesso=29 settembre 2012}}</ref> Nella stessa stagione la squadra primavera del Palermo conquistò per la prima volta lo scudetto di [[Campionato Primavera 2008-2009|categoria]].
[[File:Coppa Italia 10-11.jpg|thumb|upright=1.4|left|Tifosi del Palermo nella Curva sud dello stadio Olimpico di Roma, un'ora e mezza prima dell'inizio della finale di [[Coppa Italia 2010-2011]]]]
 
Il riscatto a livello di risultati arrivò nella stagione [[Unione Sportiva Città di Palermo 2009-2010|2009-2010]]. Dopo un avvio altalenante il presidente Zamparini decise di sollevare il mister [[Walter Zenga]] dall'incarico di allenatore sostituendolo con [[Delio Rossi]].<ref>{{cita web|url=http://www.ilpalermocalcio.it/it/0910/news_scheda.jsp?id=18946|titolo=Delio Rossi è l'allenatore del Palermo|editore=Ilpalermocalcio.it|data=23 novembre 2009|accesso=29 settembre 2012}}</ref> Il gruppo, guidato da Rossi, dal capitano [[Fabrizio Miccoli]] e dal fantasista [[Javier Pastore]], riuscì a inanellare diversi risultati positivi, che gli consentirono di lottare per il quarto posto, utile a disputare il turno preliminare di [[UEFA Champions League|Champions League]]. I rosanero non riuscirono a vincere il decisivo scontro diretto contro la [[Sampdoria]], in casa alla penultima giornata. L'1-1 consentì ai blucerchiati di arrivare davanti lasciando il Palermo al quinto posto. Ad ogni modo la [[Serie A 2009-2010]] si concluse con la qualificazione in Europa League e con diversi [[Statistiche e record dell'Unione Sportiva Città di Palermo|record]] positivi.<ref>{{cita web|url=http://www.ilpalermocalcio.it/it/0910/news_scheda.jsp?id=20880|titolo=Stagione da record per il Palermo|editore=Ilpalermocalcio.it|data=25 maggio 2012|accesso=29 settembre 2012}}</ref>
 
=== Gli anni duemiladieci ===
Nella [[Unione Sportiva Città di Palermo 2010-2011|stagione seguente]] Delio Rossi venne confermato. In [[Serie A 2010-2011|campionato]] i risultati furono altalenanti, al punto che l'allenatore venne esonerato per poi essere richiamato dopo una parentesi con [[Serse Cosmi]], durata quattro partite. Nella [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]] la squadra rosanero non riesce ad andare oltre il turno della fase a gironi, venendo eliminata a dicembre. La stagione verrà ricordata per la conquista della terza finale di [[Coppa Italia 2010-2011|Coppa Italia]] della storia rosanero: battuti in semifinale i neo campioni d'Italia del [[AC Milan|Milan]], il Palermo affronta il 29 maggio [[2011]] l'[[Inter]] nella finale di [[Stadio Olimpico (Roma)|Roma]], e in uno stadio prevalentemente rosanero, con almeno 40.000 tifosi al seguito, il Palermo esce sconfitto per 3-1.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/coppe/2011/05/29/news/la_diretta_inter_-_palermo-16923129/?ref=search|titolo=Doppio Eto'o rovina i sogni del Palermo|autore=Antonio Farinola|editore=Repubblica.it|data=29 maggio 2011|accesso=29 settembre 2012}}</ref>
 
Dal 2010 la tradizionale instabilità a livello tecnico si espande anche a quello societario. Il presidente Zamparini cambia, nel corso dei due anni e mezzo successivi, cinque direttori sportivi con sei avvicendamenti: dopo le dimissioni di Sabatini si susseguiranno [[Sean Sogliano]], [[Christian Panucci]], Luca Cattani, [[Giorgio Perinetti]], [[Pietro Lo Monaco]] e infine nuovamente Perinetti.
 
Nella stagione [[Serie A 2011-2012|2011-2012]] il Palermo esce al terzo turno preliminare di [[UEFA Europa League 2011-2012|Europa League]] per mano del Thun, e per la prima volta dal suo ritorno in [[Serie A]] lotta per non retrocedere. Il campionato si chiude con il raggiungimento della salvezza della squadra rosanero, ma la retrocessione in Serie B arriva l'anno dopo al termine del [[Serie A 2012-2013|campionato 2012-2013]], stagione questa caratterizzata, ancora una volta, da numerosi cambi di allenatore. Il Palermo mette così termine al più lungo periodo in massima serie della propria storia: nove stagioni consecutive. La permanenza nella serie cadetta dura comunque soltanto un anno: dopo un inizio incerto sotto la gestione di [[Gennaro Gattuso|Gattuso]], la squadra viene affidata all'ex centrocampista del Palermo dei ''picciotti'' [[Giuseppe Iachini]]. I rosa dominano il campionato di [[Serie B 2013-2014]] e vengono promossi con cinque giornate di anticipo in Serie A il 3 maggio, aggiudicandosi la [[Coppa Ali della Vittoria]] e facendo registrare parecchi record, fra cui quello assoluto di punti per la categoria (86), quello dei punti di distacco dalla seconda classificata (14), quello delle 13 vittorie esterne e quello delle 8 vittorie consecutive in trasferta.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-B/03-05-2014/serie-b-trionfo-palermo-promozione-cavalcata-record-80567448146.shtml|titolo=Serie B, trionfo Palermo: Serie A! È una cavalcata record|editore=gazzetta.it|autore=Aldo Cangemi|data=3 maggio 2014|accesso=21 agosto 2016}}</ref> Nella due stagioni successive in Serie A i rosanero ottengono due salvezze consecutive: la prima con un tranquillo undicesimo posto a quota 49 punti e nessun avvicendamento in panchina, la seconda nel [[Serie A 2015-2016|2015-2016]] solo all'ultima giornata, nonostante ben otto cambi di allenatore i rosanero effettuano una rimonta nelle ultime partite che li porterà al sedicesimo posto a quota 39 punti.
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |titolo=Il Grande Calcio. Enciclopedia del calcio mondiale |anno=1988 |editore=Fabbri Editori |città=Milano}}
* {{Cita libro |titolo=Almanacco illustrato del calcio |anno=1971-2008 |editore=Panini |città=Modena}}
* {{Cita libro |cognome=AA.VV. |nome= |titolo=Il Palermo d'ogni tempo. Storia, avvenimenti e fatti dal 1898 ai nostri giorni |anno=1978 |editore= |città=Palermo |id=ISBN |pagine=80}}
* {{Cita libro |cognome=AA.VV. |nome=|titolo=Palermo Rosa Nero |anno=2004 |editore=PIELLE |città=Palermo |id=ISBN |pagine=122}}
* {{Cita libro |cognome=Ginex |nome=Roberto |coautori=Gueli, Roberto|titolo=Breve storia del grande Palermo |anno=1996 |editore=Newton |città=Rome |isbn=88-8183-361-1 |pagine=66}}
* {{Cita libro |cognome=Giordano |nome=Giovanni |coautori=Brandaleone, Carlo |titolo=Calcio Palermo: gli ottantaquattro anni di storia della societa rosanero |anno=1982 |editore=Giada |città=Palermo |isbn=88-8207-144-8 |pagine=432}}
* {{Cita libro |cognome=La Rocca |nome=Cesare |titolo=Il Palermo un mito in rosanero |anno=1985 |editore=Editrice Primerano |città=Palermo |id=ISBN |pagine=336}}
* {{Cita libro |cognome=Prestigiacomo |nome=Vincenzo |coautori=Bagnati, Giuseppe; Maggio, Vito|titolo=Il Palermo: una storia di cento anni |anno=2001 |editore=Corrado Rappa editore |città=Palermo |id=ISBN |pagine=232|cid=Prestigiacomo}}prefazione di [[Candido Cannavò]]
* {{Cita libro |cognome=Prestigiacomo |nome=Vincenzo |coautori=Bagnati, Giuseppe; Maggio, Vito|titolo=Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero |anno=2004 |editore=Grafill |città=Palermo |isbn=88-8207-144-8 |pagine=253}}
* {{Cita libro |cognome=Tarantino |nome=Giovanni |coautori=Paolo Massimiliano Paterna (disegni di) |titolo=Una storia in rosa e nero. La maglia del Palermo, i colori di una città |anno=2014 |editore=il Palindromo |città=Palermo |isbn=978-88-98447-07-7 |pagine=104}}
* {{Cita libro|autore = Luigi Tripisciano|titolo = Album rosanero|editore = Flaccovio Editore|città = Palermo|anno = 2004|mese=giugno|pagine = 168|isbn = 88-7804-260-9|cid=Tripisciano}}introduzione di [[Giorgio Tosatti]]
 
== Voci correlate ==
* [[Campionato siciliano 1944-1945]]
* [[Coppa Federale Siciliana]]
* [[Lipton Challenge Cup]]
* [[Sport Club Libertas Palermo]]
* [[Unione Sportiva Juventina Palermo]]
* [[Whitaker Challenge Cup]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.cuorerosanero.com/ricordi.htm|titolo=Correva l'anno...|sito=cuorerosanero.com|urlarchivio=https://archive.is/LAJZB|dataarchivio=8 marzo 2013}}
 
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[[Categoria:U.S. Città di Palermo]]