Giovanni Amadeo Francesco di Paola Thugut e Dromornis stirtoni: differenze tra le pagine

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{{F|uccelli|luglio 2017}}
{{Bio
{{Tassobox
|Nome = Giovanni Amadeo Francesco di Paola
|nome=Dromornis stirtoni
|Cognome = Thugut
|statocons=EX|dataestinzione=Tardo Miocene
|Sesso = M
|statocons_versione=
|LuogoNascita = Linz
|statocons_ref=
|GiornoMeseNascita = 8 marzo
|immagine=Dromornis and Avimimus.jpg
|AnnoNascita = 1736
|didascalia=Scheletro di Dromornis e più piccolo di [[Avimimus]]
|LuogoMorte = Vienna
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|GiornoMeseMorte = 29 maggio
|dominio= [[Eukaryota]]
|AnnoMorte = 1818
|regno=[[Animalia]]
|Attività = politico
|sottoregno=
|Epoca = 1700
|superphylum=[[Deuterostomi]]
|Nazionalità = austriaco
|phylum=[[Chordata]]
|subphylum=[[Vertebrata]]
|infraphylum=[[Gnathostomata]]
|superclasse=[[Tetrapoda]]
|classe=[[Aves]]
|sottoclasse=[[Neornithes]]
|infraclasse=
|superordine=
|ordine=[[Anseriformes]]
|sottordine=
|infraordine=
|superfamiglia=
|famiglia=[[Dromornithidae]]
|sottofamiglia=
|tribù=
|sottotribù=
|genere=[[Dromornis]]
|genereautore=
|sottogenere=
|specie='''Dromornis stirtoni'''
|sottospecie=
<!-- CLASSIFICAZIONE FILOGENETICA -->
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|regnoFIL=
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
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<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
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<!-- ALTRO -->
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|nomicomuni=Dromornitide
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|suddivisione_testo=
}}
Anche noto come '''Johann Amadeus Francis de Paula Freiherr von Thugut''', fu cancelliere dell'imperatore d'[[Impero Austriaco|Austria]], (con il titolo di “Capo del Consiglio di Stato”) dal marzo [[1793]] al [[1800]].
[[Immagine:Johann Thugut.jpg|right|300px|Thugut, by J. A. Ecker]]
 
Il '''dromornitide''' (''Dromornis stirtoni'') è stato un componente del gruppo faunistico preistorico mondiale della [[Megafauna]] estinta, ossia un gruppo di animali giganteschi che si [[estinzione|estinsero]] in tutta la [[Terra]] tra il 50.000 e 10.000 anni fa improvvisamente, e in alcune zone prima dell'arrivo dell'[[Homo Sapiens Sapiens]].
==Origini==
Uccello non volatore, ''Dromornis stirtorni'' era alto 3 metri, il che fa credere che fosse il più grande uccello mai esistito, e pesante 450 chili. Il becco, simile a quello dei [[pappagallo|pappagalli]], serviva ad aprire le [[noce (botanica)|noci]] e i frutti di cui si cibava. L'uomo non vide mai questo gigantesco animale, in quanto si estinse otto milioni di anni fa, nel tardo [[Miocene]], quando l'[[Australia]] si stava inaridendo.
Nacque a [[Linz]], figlio legittimo di Johann Thugut, un tesoriere dell'esercito, e di Eva Maria Mösbauer, figlia di un mugnaio di un borgo vicino a [[Vienna]]. Il bisnonno paterno era originario di [[České Budějovice|Budweis]] nella [[Boemia]] meridionale. Negli anni del successo, egli soleva descriversi come il ‘figlio del mugnaio'. <br/>
Il padre morì dopo non molti anni e il figlio vene affidato alla istituzione pubblica, durante il regno dell'imperatrice [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]]. Nel [[1752]] venne ammesso all'istituto [[Vienna|viennese]] di lingue orientali.
 
== Collegamenti esterni ==
==Esordi==
* {{Collegamenti esterni}}
===La lunga ambasciata a Costantinopoli===
Nel [[1754]] venne ammesso al ministero degli esteri di [[Vienna]], come interprete, ed inviato, come aiuto [[interprete (lingua)|interprete]], alla ambasciata di [[Costantinopoli]] presso la [[Impero Ottomano|Sumblime Porta]]. Nel [[1757]] divenne interprete. <br/>
Dal [[1769]] venne promosso [[incaricato d'affari]], nel [[1770]] ‘Residente' e trattò la cessione della [[Oltenia|Piccola valacchia]], ed una compensazione in denaro, nel quadro delle generali consultazioni diplomatiche che portarono alla [[Spartizioni della Polonia|prima spartizione]] della [[Polonia]]. <br/>
Nel [[1771]] divenne 'nunzio', sempre a [[Costantinopoli]]. Nel corso della [[Guerra russo-turca (1768-1774)|guerra russo-turca 1768 - 1774]] quando, nel [[1772]] venne stipulata la [[Tregua di Fokschani]], Thugut soddisfece pienamente le aspettative del cancelliere [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]], tanto da meritarsi da [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]] la nobilitazione a [[Cavaliere (onorificenza)|cavaliere]].
Il [[7 maggio]] [[1775]] si assicurò un accordo particolare con l'[[Impero Ottomano]] che garantì a [[Vienna]] l'acquisizione della [[Bucovina]].
 
{{Portale|animali}}
===Inviato speciale a [[Napoli]] e [[Berlino]] e [[Varsavia]]===
Dopo il [[1775]] venne inviato a [[Napoli]] per una missione diplomatica. <br/>
Nel [[1778]] venne inviato da [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]] a [[Berlino]] per negoziare con [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]] la fine della [[Guerra di successione bavarese]]. <br/>
Nel [[1780]] venne inviato a [[Varsavia]].
 
[[Categoria:Megafauna estinta]]
===Un lungo soggiorno privato in Francia===
[[Categoria:Uccelli preistorici]]
Nel [[1783]] fece richiesta di congedo e si trasferì, per quattro anni, a [[Parigi]].
 
Tale soggiorno inspessì le voci di un suo coinvolgimento in un episodio ambiguo: quando era delegato a [[Costantinopoli]], certamente egli accettò una pensione di 13.000 lire, un brevetto di tenente-colonnello e la promessa di asilo in caso di necessità da [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], re di [[Francia]]. Alla morte di [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]] anzi, pare abbia richiesto di trasferirsi al servizio della Francia, sinché [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] preferì perpetuargli la pensione e lasciarlo al suo posto. <br/>
Su tutto questo, negli anni successivi, si basò una delle più insistenti accuse al Thugut, negli anni in cui, dopo la [[Rivoluzione francese|grande rivoluzione]], la Francia era passata da principale alleato a grande nemico degli [[Asburgo]]. A quelle polemiche risaliva la relazione completa che Thugut dovette rendere all'imperatore [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] (sul trono dal marzo [[1792]]). <br/>
È impossibile accertare la consistenza di tali accuse, ma è certo che il cancelliere [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]] approvò sempre l'operato del suo inviato a [[Costantinopoli]] e, per otto lunghi anni, [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] non gli fece mancare la sua fiducia.
 
Quel che è certo inoltre è che a [[Parigi]] investì gran parte della propria fortuna. Gli andò male, se è vero che, con lo scoppio della [[Rivoluzione francese|rivoluzione]], perse l'intero investimento. Si è potuto affermare che tale episodio ebbe una certa influenza nel determinare il suo feroce [[Giacobini|anti-giacobinismo]].
 
===Ambasciatore a [[Napoli]]===
Nel [[1787]]-[[1789|89]] fu ambasciatore a [[Napoli]], mettendosi in luce presso la regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]], moglie di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I di Borbone]]. Sicuramente seppe conquistarne la fiducia: ciò che gli giovò assai, in quanto la regina era figlia di [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]], sorella di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] e, soprattutto, zia del futuro imperatore [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]].
 
===Inviato speciale a [[Bucarest]]===
Nel [[1790]] venne inviato da [[Giuseppe II del Sacro Romano Impero|Giuseppe II]] a [[Bucarest]], formalmente quale consigliere dell'[[hospodar]] di [[Valacchia]], in realtà come ambasciatore per negoziare con i [[Impero ottomano|Turchi]] la conclusione della [[Guerra russo-turca (1787-1792)|guerra austro-russo-turca]], iniziata nel [[1787]]. <br/>
Qui negoziò il [[Trattato di Sistova]] (cittadina bulgara, giusto al di là del [[Danubio]]) che pose fine al conflitto (seguito, alcuni mesi più tardi, dal [[Trattato di Iassy]], tra [[Impero Ottomano|Turchia]] e [[Impero Russo|Russia]]).
 
==La Rivoluzione francese==
===Inviato speciale sul fronte del Reno===
Dal [[1790]] al [[1792]] fu tra [[Parigi]] e la provincia austriaca del [[Belgio]]. Qui ebbe un ruolo nel coordinare le relazioni di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] con [[Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]], il principale difensore della casa reale, morto improvvisamente il [[2 aprile]] [[1791]]. Anche se, di fronte alla segretezza dell'incarico, taluni lo descrissero più che altro impegnato a cercare di recuperare gli investimenti perduti.
 
Al suo ritorno, nel [[1792]], venne nominato addetto diplomatico presso il feldmaresciallo [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|di Coburgo]], comandante della [[Prima coalizione|armata alleata]] sul fronte del [[Belgio]]. Egli raggiungeva la sua vecchia conoscenza, il conte di [[Claude Florimond Mercy-Argenteau|Mercy-Argenteau]], già ambasciatore plenipotenziario austriaco a [[Parigi]], dal [[1766]] alla [[Rivoluzione francese|rivoluzione]] (nel [[1770]] aveva combinato le nozze fra [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] e [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]]) ed ora governatore del [[Belgio]] austriaco.
 
La pessima conduzione della tentata invasione della Francia lo spinse a presentare una durissima relazione a [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] a [[Vienna]], il [[27 dicembre]] [[1792]]. <br/>
L'[[Francesco II del Sacro Romano Impero|imperatore]] dovette esserne soddisfatto, dal momento che lo nominò, il [[19 gennaio]] [[1793]], suo inviato speciale presso lo stesso quartier generale. Si disse che l'ordine di ripartenza fosse legato al desiderio del ministro degli esteri, conte [[Johann Philipp von Cobenzl|Cobenzl]] di allontanare un potenziale concorrente.
 
===Ministro degli esteri===
Thugut, tuttavia, non partì mai. Dal momento che in quei giorni, profittando dell'impegno dell'Austria sul fronte francese, [[Russia]] e [[Prussia]] completarono da sole la [[Spartizioni della Polonia|seconda spartizione]] della [[Polonia]]. <br/>
Ciò spiaque moltissimo a [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] che a marzo fece dimettere il [[Johann Philipp von Cobenzl|Cobenzl]] e il [[25 marzo]] [[1793]] nominò Thugut nuovo ministro degli esteri. <br/>
[[Vienna]] tentò addirittura di approfittare delle difficoltà incontrate dalle due potenze ad ottenere il consenso della dieta [[Polonia|polacca]] alle mutilazioni territoriali subite, sinché Thugut si trovò alle soglie di una nuova guerra contro la [[Prussia]]. Essa venne impedita unicamente dalla urgenza della guerra con la Francia.
 
Quando il successivo anno morì il vecchio cancelliere [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]] (già superiore del Thugut e cancelliere ininterrottamente dal [[1753]]) Thugut lo sostituì. Si disse che gli avesse molto giovato la protezione della sua antica ospite, [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]] di [[Napoli]].
 
===La generale ostilità dell'aristocrazia===
La sua nomina venne accolta con generale freddezza dall'alta aristocrazia austriaca, che percepiva se stessa, a ragione, come il miglior sostegno della [[Asburgo|corona]] e si aspettava in cambio un'adeguata influenza sulle maggiori decisioni di Stato. <br/>
Thugut d'altra parte non faceva nulla per compiacerli: di fronte ai suoi altolocati collaboratori, ogni volta che poteva, ricordava di essere ‘figlio del mugnaio'. Gli avversari ricambiavano sostenendo che il patronimico derivasse da ''Thunichtgut'', o ''Thenitguet'' ("non molto buona"), e fosse stato trasformato in ''Thugut'' ("fa il bene") da [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]]. Un'alterazione alternativa era l'italianizzazione ''Tunicotta''.
 
Celibe, estraneo alla vita di società, Thugut contava esclusivamente sulla fiducia dell'[[Francesco II del Sacro Romano Impero|imperatore]]. Sono probabilmente vere le voci che affermavano come egli non si consigliasse con nessuno, che trattasse personalmente tutte le pratiche confidenziali, riferendone direttamente all'imperatore.
 
==La fiducia dell'Imperatore==
I tempi d'altra parte erano assai agitati: Francesco II, succeduto solo il [[1º marzo]] [[1792]] al padre [[Leopoldo II del Sacro Romano Impero|Leopoldo II]], aveva maturato convinzioni profondamente anti-francesi e reazionarie, ulteriormente inaspritesi, il [[16 ottobre]] [[1793]], quando venne [[ghigliottina]]ta a [[Parigi]] sua zia [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] ed abbandonato ad un impietoso destino il di lei figlio [[Luigi XVII di Francia|Luigi Carlo]]. <br/>
Il monarca dovette fortemente apprezzare il Thugut, che gli storici socialisti austriaci descrivono come un uomo brutale, che conosceva un unico obiettivo: la estirpazione della ‘ribellione' all'ordine costituito, in Francia come in [[Austria]].
 
===Il fronte interno===
Sul fronte interno, nel gennaio [[1793]], venne richiamato un vecchio capo di polizia [[Johann Anton Pergen|Pergen]] con poteri rafforzati. Gli era stato affiancato un alto aristocratico, il conte [[Francesco Saurau|Saurau]], che era disposto a servire da efficiente e fedele esecutore. Essi instaurarono quello che venne poi definito un vero e proprio ‘regime di polizia': inasprita la censura, istituito un separato ministero di polizia dotato di poteri assai più ampi del recente passato, formata una organizzazione di agenti segreti e ‘provocatori'. <br>
La repressione culminò nella scoperta di una supposta congiura anti-governativa che avrebbe coinvolto non figure di secondo piano, bensì notabili di spicco dell'esercito, della cultura o della nobilità (ad esempio lo [[Franz Hebenstreit|Hebenstreit]] ed il [[Andreas Riedel|Riedel]]), già conosciute per non essere perfettamente allineate alla politica governativa. Nacquero così quelli che vengono ricordati come i ‘[[Processi Giacobini|processi giacobini]]' (Jakobinerprozess), che servirono allo scopo di intimidire i sudditi austriaci e, soprattutto, ungheresi.
 
===Le priorità di politica estera===
Sul fronte esterno Thugut perseguì con tenacia lo sforzo bellico contro la Francia rivoluzionaria, anche di fronte allo scemare del consenso popolare, quando la guerra cominciò ad andare per le lunghe, né si registravano memorabili successi. In tali circostanze Thugut meritò il soprannome di ‘barone della guerra' (''Kriegsbaron'').
 
La seconda priorità del suo cancellierato fu la costante ostilità nei confronti della pur alleata [[Prussia]]. [[Vienna]] non poteva certo dimenticare le lunghe guerre di [[Maria Teresa d'Asburgo|Maria Teresa]] con [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]], né il più recente sgarbo subito con la [[Spartizioni della Polonia|seconda spartizione]] della [[Polonia]]. A tali elementi oggettivi si sommava, probabilmente, un radicato sentimento di rivincita, ereditato dal vecchio cancelliere [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]].
 
La terza priorità era anch'essa ‘tradizionale' e prevedeva che il primo dovere di un cancelliere fosse accrescere i confini dell'Impero, anche a spese degli alleati, ed anche in assenza di accettabili pretese. In particolare, Thugut immaginava che il premio per la guerra alla [[Rivoluzione francese|Francia]] fosse il predominio austriaco sulla [[Germania]] e sull'[[Italia]]. Le [[Le Pasque Veronesi|circostanze]] gli permisero di esercitare tali ambizioni unicamente sull'alleata [[Repubblica di Venezia]].
 
==Le vicende belliche==
===La terza spartizione della Polonia===
Il sopravvissuto regno di [[Polonia]] tentò il riscatto a partire dal marzo [[1794]], sotto la guida del generale [[Tadeusz Kościuszko|Kosciusko]], reduce, fra l'altro, dalla [[guerra di indipendenza americana]]. Egli ricevette qualche appoggio francese e cacciò i russi da [[Varsavia]]. <br/>
La situazione gli fu momentaneamente favorevole, in quanto: (i) [[Caterina II di Russia|Caterina di Russia]] aveva spostato grandi truppe al confine [[Impero Ottomano|turco]], in vista di una nuova guerra, (ii) [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo]] di [[Prussia]] si era impegnato con il primo ministro [[Gran Bretagna|britannico]] [[William Pitt il Giovane|Pitt]] ([[primo trattato dell'Aia]] del [[19 aprile]] [[1794]]), in cambio di un forte sussidio, ad inviare oltre 60.000 uomini alla liberazione del [[Belgio]], (iii) Thugut, da parte sua, riconobbe i passati ingrandimenti della [[Prussia]] in [[Polonia]], in cambio della promessa di restituzione del [[Belgio]] conquistato dai francesi. (iv) tutto sembrava pronto, tanto che [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] in persona si era portato sul [[Reno (Germania)|Reno]].
 
Francesco II era appena giunto, che la notizia della [[Rivolta di Kościuszko|sollevazione polacca]] scombussolò ogni piano. Non certo per l'entità della minaccia militare, quanto semmai per la debolezza della ribellione: [[Berlino]] desiderava non concedere a [[San Pietroburgo]] l'occasione di agire sola su un teatro assai più facile del [[Belgio]] ove, d'altronde, avrebbe potuto ottenere terre piuttosto che sussidi; mentre Thugut non poteva certo ripetere la politica che era costata il posto al [[Johann Philipp von Cobenzl|Cobenzl]]. <br/>
L'offensiva sul [[Belgio]] venne naturalmente rimandata. Al feldmaresciallo [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Federico di Sassonia-Coburgo]] venne dato ordine di risparmiare il suo esercito, mentre Thugut comunicava al [[William Pitt il Giovane|Pitt]] che l'onere di difendere la [[Belgio|provincia austriaca]] toccava alle potenze marittime.
 
Il primo a muovere fu [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo]]: egli trasferì l'intero esercito dal [[Reno]] (ove venne lasciato solo un corpo di osservazione) contro la [[Polonia]]. Il [[6 giugno]] i [[prussia]]ni sconfissero i [[Polonia|Polacchi]] a [[battaglia di Rawka|Rawka]], costrinsero [[Tadeusz Kościuszko|Kosciusko]] a ritirarsi su [[Varsavia]] ed occuparono [[Cracovia]]. Ciò che costrinse Thugut ([[Vienna]] considerava la [[Cracovia|città]] parte della sua sfera di influenza) ad intervenire con 20.000 uomini. <br/>
[[Tadeusz Kościuszko|Kosciusko]] resistette abbastanza da indurre Federico Guglielmo a rinunciare all'assedio di [[Varsavia]] ma, il [[10 ottobre]] [[1794]], venne sconfitto a [[battaglia di Maciejowice|Maciejowice]] e fatto prigioniero dai [[Impero russo|Russi]] del [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]], che poi presero e saccheggiarono [[Varsavia]] il [[5 novembre]]. <br/>
[[Berlino]] dovette ammettere la preponderanza [[Impero Russo|russa]] e, proprio in quell'ottobre, si vide tagliate le prospettive ad ovest, con la denuncia, da parte del [[William Pitt il Giovane|Pitt]] del [[primo trattato dell'Aia]]. Ai ministri di Federico Guglielmo] (l'[[Christian Graf von Haugwitz|Haugwitz]] e il toscano [[Girolamo Lucchesini|Lucchesini]]) non restò altra alternativa che concludere con la Francia, il [[1º aprile]] [[1795]], la [[Pace di Basilea (5 aprile 1795)|Pace di Basilea]].
 
Al termine del conflitto (trattato del [[24 ottobre]] [[1795]]), Thugut, aveva lavato l'onta della [[Spartizioni della Polonia|seconda spartizione]] ed ottenuto la Polonia meridionale fino quasi a [[Varsavia]], con [[Cracovia]] e [[Lublino]]. Ma nel frattempo i francesi avevano assoggettato ([[16 maggio]]) l'intera riva sinistra del [[Reno]] e l'[[Olanda]], trasformata nella [[Repubblica Batava]]. Thugut inoltre aveva perso l'alleanza della [[Prussia]], seguita, nel corso del [[1795]], da [[Sassonia]] ed [[Assia]], [[Spagna]] e [[Portogallo]], [[Ducato di Parma e Piacenza|Parma]] e dal [[Stato della Chiesa|Papa]]. [[Vienna]] era ora sola, insieme al [[Regno di Sardegna]] ed alla lontana Inghilterra a fronteggiare la prossima offensiva francese.
 
===La fine della guerra della 1ª Coalizione anti-francese===
Dopodiché le operazioni belliche subirono un arresto, con i francesi impegnati a riorganizzarsi, e Thugut in attesa di chiarire le intenzioni della [[Prussia]]. Ad esempio, nel corso del [[1795]], il feldmaresciallo austriaco [[Carlo Giuseppe de Croix|Clerfayt]] (succeduto, nel [[1794]] al [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Coburgo]]), comandante dell'armata del Reno, aveva sconfitto [[Jean-Baptiste Jourdan|Jourdan]] a [[battaglia di Höchst|Höchst]] e spezzato l'assedio francese (il [[29 ottobre]]) a [[Assedio di Magonza (1795)|Magonza]]. Thugut però, probabilmente preoccupato di chiarire il contesto delle alleanze, non approvò la sua azione offensiva e ne provocò le dimissioni.
 
Nei primi mesi del [[1796]] egli ottenne le garanzie sperate, con l'adesione di [[Berlino]] agli accordi già sottosritti con [[San Pietroburgo]], che assentivano allo scambio del [[Belgio]] austriaco con l'indipendente [[Baviera]] (cui già aveva mirato l'imperatore [[Giuseppe II del Sacro Romano Impero|Giuseppe II]]). Tutto era condizionato alla felice conclusione della guerra alla Francia e infatti non si realizzò mai. Ma perlomeno si poteva essere certi che [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo]] non avrebbe pugnalato [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] alle spalle.
 
La successiva condotta della guerra si infranse contro l'apparire in scena del giovane generale [[Napoleone I di Francia|Buonaparte]]: in un batter d'occhio la sua armata d'[[Italia]] spazzò la [[Lombardia]], portò e concluse l'[[assedio di Mantova]] e sfondò il fronte verso il [[Veneto]]. Il [[17 ottobre]] [[1797]], ai preliminari di pace di [[Trattato di Campoformio|Campoformio]] ed al successivo [[Congresso di Rastatt]], Thugut dovette rinunciare alla [[Lombardia]] ed al resto d'[[Italia]], ma acquistava [[Venezia]].
 
===Due anni di pace===
Nel quadro del [[Trattato di Campoformio|Campoformio]], Napoleone I pretese esplicitamente le sue dimissioni da ministro degli Esteri, che ottenne. Sicuramente incise anche la crescente ostilità interna. <br/>
Thugut tuttavia poteva sempre vantare, in compensazione della perdita del [[Belgio]], di [[Ducato di Milano|Milano]] e della supremazia in [[Italia]], l'acquisizione di [[Cracovia]] e [[Venezia]]. Tant'è vero che, nel breve periodo fra la [[Prima coalizione|prima]] e la [[seconda coalizione]], egli venne "confinato" al posto di commissario con ‘pieni poteri' nella gestione delle nuove province [[Veneto|venete]] e [[Dalmazia|dalmate]]. Mentre il [[Johann Philipp von Cobenzl|Cobenzl]] riprendeva il controllo della amministrazione centrale, con intenzioni decisamente più pacifiche verso il Buonaparte. <br/>
Poteva tuttavia contare sul sostegno del 'partito della guerra che faceva perno sulla Gran Bretagna, che ne apprezzava la determinazione anti-francese, e godeva di grande influenza, in virtù degli ampi sussidi versati all'Impero.
 
===La seconda coalizione anti-francese===
La seconda ''chance'' si manifestò nel [[1799]], quando [[Napoleone I|Napoleone]] si assentò, impegnato nella [[Campagna d'Egitto|Egitto]], con la flotta distrutta ad [[battaglia navale di Abukir|Abukir]]. Subito Thugut riebbe il ministero degli esteri, ma non ebbe maggior fortuna.
 
Per il comando degli eserciti [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiali]], Thugut aveva pensato a due comandanti che si erano distinti nelle campagne dei [[Paesi Bassi del Sud|Paesi Bassi austriaci]] del [[1793]]-[[1795|95]]: l'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca Carlo]] per l'armata del Reno, il principe [[Guglielmo Giorgio Federico d'Orange-Nassau|Federico d'Orange-Nassau]] per l'armata d'Italia. Quest'ultimo giunse in effetti a [[Padova]] ma qui improvvisamente morì, il [[6 gennaio]] [[1799]], a causa di un'infezione. Ciò implicò il passaggio del comando al primo assistente, il meno brillante [[Michael Melas]].
 
Questi, affiancato dalle truppe del russo [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]], dopo una serie iniziale di [[battaglia di Novi|successi]] che costrinsero i francesi del [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]] ad abbandonare le [[repubbliche giacobine]] italiane, dovette subire, il [[14 maggio]] dell'anno successivo, la clamorosa sconfitta a [[battaglia di Marengo|Marengo]], ad opera del redivivo Buonaparte. <br>
In seguito al Melas successe [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]], che non seppe ottenere risultati migliori del predecessore. Nel frattempo l'altro grande generale francese, il [[Jean Victor Marie Moreau|Moreau]], sfondò anche sul fronte tedesco, alla [[battaglia di Hohenlinden]] del [[3 dicembre]] [[1800]].
 
==Il ritiro a vita privata==
L'agonia austriaca si concluse nel febbraio [[1801]] con la [[Trattato di Lunéville|pace di Lunéville]]. Essa non fu troppo sfavorevole all'Austria, che confermava le condizioni di [[trattato di Campoformio|Campoformio]]. Ma il fallimento bellico comportò le dimissioni del Thugut, che terminò la propria carriera politica. Il [[27 marzo]] [[1801]] egli si ritirò a vita privata e lasciò [[Vienna]] per [[Bratislava|Pressburgo]]. Più tardi, tornò nella capitale austriaca dove visse ritirato, sino alla morte, avvenuta quasi tre anni dopo la caduta definitiva di Napoleone.
 
==Sintesi del giudizio storico==
===La velleitarietà degli obiettivi di politica estera===
Gli obiettivi di politica estera del Thugut erano, in parte, confliggenti. Ad esempio:
* nel [[1793]]-[[1794|94]] Thugut distrasse rilevanti forze militari dal fronte del Reno, per portarle verso la [[Polonia]], in modo da trattare, in condizioni più convenienti, la [[Spartizioni della Polonia|terza spartizione]] della [[Polonia]], conclusasi nel [[1795]]. Ciò che sicuramente lasciò al [[Lazare Carnot|Carnot]] il tempo di organizzare la “leva di massa”, decretata il [[23 agosto]] [[1793]] su proposta di [[Georges Jacques Danton|Danton]] e di selezionare una nuova classe di ufficiali, scoprendo il [[Napoleone I di Francia|Buonaparte]] ed [[Lazare Hoche|Hoche]], rilanciando [[Jean-Charles Pichegru|Pichegru]] e [[Jean-Baptiste Jourdan|Jourdan]];
* nel [[1799]], il suo atteggiamento anti-[[prussia]]no determinò l'esclusione di questa potenza dalla [[Seconda coalizione]], che venne limitata ad [[Austria]], [[Russia]] e Gran Bretagna;
* nel [[1800]], dopo le prime vittorie austro-russe, Thugut non fece nulla per dissimulare le proprie intenzioni annessionistiche rispetto al [[Regno di Sardegna]], ciò che provocò il ritiro delle forze russe del [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]] e, poco dopo, la tragica sconfitta austriaca a [[battaglia di Marengo|Marengo]].
 
In generale, Thugut era convinto di portare avanti la tradizionale politica imperiale, sulla scia del [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]]. In realtà stava piuttosto seguendo l'esempio di [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]], il grande cinico ed amorale sovrano che aveva fatto grande la [[Prussia]]. Tale atteggiamento poteva essere fatto proprio da un paese marginale, non dalla potenza centrale dell'alleanza. Esso apparve quindi troppo spregiudicato, tanto da diffondere in [[Europa]] il convincimento che l'Austria stesse battendosi esclusivamente per se stessa, piuttosto che per il comune obiettivo della guerra [[Rivoluzione francese|anti-rivoluzionaria]]. Una lucida testimonianza di tale sentimento traspare dalla corrispondenza del grande diplomatico [[Regno di Sardegna|sardo]] [[Joseph de Maistre]].
 
Ma le pecche maggiori furono: (i) l'eccessiva vastità delle ambizioni, che spaziarono dalla [[Polonia]], alla Germania, all'[[Italia]], (ii) la presunzione di sconfiggere un genio quale [[Napoleone I|Napoleone]] senza il determinato sostegno di [[Prussia]] e [[Impero Russo|Russia]]. <br>
Il secondo errore venne ripetuto dallo [[Johann Philipp Karl Joseph von Stadion|Stadion]] nel [[1809]], ai tempi della [[Quinta coalizione|Sollevazione Austriaca]] che portò alla terribile sconfitta di [[battaglia di Wagram|Wagram]]. Ma non dal [[Klemens von Metternich|Metternich]], il quale non entrò in guerra se non dopo [[Prussia]], [[Impero Russo|Russia]] e Gran Bretagna e, al [[Congresso di Vienna]], seppe limitare le proprie pretese alla supremazia in [[Italia]] e ad un condominio austro-[[prussia]]no in Germania, mentre cedeva quasi l'intera [[Polonia]] alla [[Impero Russo|Russia]].
 
===La memoria===
Come detto, in [[Austria]] si è conservata soprattutto la memoria di un uomo brutale, legata ai [[Processi Giacobini|processi giacobini]] e all'enfasi attribuita all'estirpazione della rivoluzione.<br/>
In effetti, alcuni dei suoi atti si caratterizzarono per la loro grande brutalità, con particolare riferimento all'agguato da lui ordinato ai danni degli inviati francesi al [[Congresso di Rastatt]], nell'aprile [[1799]].
 
Thugut non fu particolarmente favorito dall'aspetto esteriore e dall'espressione sempre “derisoria, piena di odio e maligna” (confermati dall'unico ritratto sicuramente attribuibile), che lo fece descrivere, via via, quale una sorta di [[Mefistofele (personaggio)|Mefistofele]], un favorito di [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], un ‘tiranno italiano' della peggior specie.
 
In [[Italia]] lo si dovrebbe ricordare, soprattutto, come il killer della [[Repubblica di Venezia]] anche se tale ruolo viene associato, sulla scia delle [[Ultime lettere di Jacopo Ortis]], alla persona del solo Napoleone, mentre le vicende interne dell'Impero Austriaco vengono solitamente trascurate, quasi si trattasse di un monolite insondabile. Degli statisti austriaci si ricorda ancora, e malamente, il [[Klemens von Metternich|Metternich]].
 
==Bibliografia==
* Alfred von Vivenot, Thugut, [[Carlo Giuseppe de Croix|Clerfait]] und [[Dagobert Sigmund von Wurmser|Wurmser]] [[1794]]-[[1797|97]]: Original-Documente aus dem K.K. Haus-, Hof- und Staats-Archiv und dem K.K. Kriegs-Archiv in Wien vom Juli 1794 bis Februar 1797''. - Wien 1869
* Alfred von Vivenot, Thugut und sein politisches System, 1870
* Alfred von Vivenot, ''Quellen z. Geschichte des deulschen Kaiser politik Österreichs während des französische Revolutions-Krieg'' (Vienna, 1873;1885)
* Alfred von Vivenot, Vertrauliche Briefe des Freiherrn von Thugut (Vienna, 1871, 2 volumi).
* Karl A. Roider, Baron Thugut and Austria's response to the French Revolution, Princeton, 1987.
 
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