Paolo Troubetzkoy e Bonconte da Montefeltro: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|descrizione=altri personaggi chiamati Bonconte da Montefeltro|titolo=Bonconte da Montefeltro (disambigua)}}
{{F|militari italiani|luglio 2013}}
{{Tmp|infobox militare}}
{{Bio
|Nome = PaoloBonconte da
|Cognome = TroubetzkoyMontefeltro
|PreData = {{russo|Павел Петрович Трубецкой}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Intra
|GiornoMeseNascita = 15 febbraio
|AnnoNascita = 1866[[1250]]?
|LuogoMorte = PallanzaPiana di Campaldino
|LuogoMorteLink = Battaglia_di_Campaldino
|GiornoMeseMorte = 12 febbraio
|GiornoMeseMorte = 11 giugno
|AnnoMorte = 1938
|EpocaAnnoMorte = 18001289
|Epoca2Epoca = 19001200
|Attività = scultorecondottiero
|Attività2 = pittore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di origineparte [[Russighibellini|russa]], membro della [[Trubeckoj (famiglia)|famiglia Trubeckojghibellina]]
|Immagine = Serov Trubetskoy.jpg
|Didascalia = Ritratto di Paolo Troubetzkoy <br>opera di [[Valentin Serov]]
}}
[[File:Coat of arms of the House of Montefeltro.svg|thumb|right|Stemma della famiglia [[Da Montefeltro]]]]
[[File:Pur 05 buonconte.jpg|thumb|right|La morte di Bonconte da Montefeltro, illustrazione di [[Gustave Doré]]]]
 
== Biografia ==
Quarto figlio di [[Guido da Montefeltro]], apparteneva alla [[Da Montefeltro|casata dei Signori]] di [[Urbino]].
Il principe Paolo (anche Pawel, Paul) Troubetskoy II nacque in Italia, a [[Verbania-Intra]] da padre russo (il diplomatico principe [[Pierre Troubetzkoy]]) e madre statunitense, la pianista [[Ada Winans]].
Molto legato ad Arezzo (probabilmente vi era nato attorno al 1250). Nel [[1287]] Bonconte partecipò alla guerra civile che si concluse con la cacciata dei guelfi dalla città. Nel [[1288]] partecipò alle [[Giostre del Toppo]], la battaglia in cui gli Aretini sconfissero i Senesi presso [[Civitella in Val di Chiana|Pieve al Toppo]].
 
La sua fama, tuttavia, è legata alla [[battaglia di Campaldino]], avvenuta il giorno 11 giugno [[1289]], in cui, conducendo la cavalleria ghibellina, trovò la morte. Il suo corpo non fu rinvenuto e questa circostanza, assieme al resto della sua vicenda umana, colpì [[Dante Alighieri]] che combatteva fra i suoi avversari.
Studiò scultura con [[Ernesto Bazzaro]] e [[Giuseppe Grandi]] e pittura con [[Daniele Ranzoni]], ma fu in buona parte [[autodidatta]].
 
Bonconte, infatti compare nel [[Purgatorio - Canto quinto|canto V del Purgatorio]]: Dante gli attribuisce un pentimento ''in extremis'' e proprio a questo è dovuto il mancato ritrovamento del corpo. La scena che il poeta tratteggia è famosissima: un diavolo si sta preparando a portare l'anima di Bonconte all'Inferno, ma l'ultima parola del condottiero "forato ne la gola" è stata un'invocazione a Maria e l'ultimo atto quello di formare una croce con le braccia. Questo basta per giustificarlo agli occhi di Dio. Un angelo accompagna l'anima in Purgatorio e al diavolo non resta che vendicarsi scatenando a sera un furioso temporale (cronisticamente attestato) che trascina il corpo inanimato di Bonconte dalla foce del torrente [[Archiano]] in piena fin alle acque tumultuose dell'Arno, sciogliendo il suo segno di croce e disperdendo per sempre tra i detriti ("poi di sua preda mi coverse e cinse") la povera salma.
Poliglotta, partecipe dell'aristocrazia internazionale della [[Belle époque]] che seppe splendidamente ritrarre nelle sue sculture, Troubetzkoy lavorò e risiedette in Russia (insegnò all'[[Accademia Imperiale di Belle Arti di Mosca]] per nove anni, dal 1897 al 1906), Francia (a Parigi, dove studiò a fondo l'opera di [[Rodin]], e dove nel 1900 aveva vinto il Grand Prix), Inghilterra, Usa (prima a New York nel 1911 e poi, dal 1914, a [[Hollywood]]), oltre che in Italia (a [[Verbania-Pallanza]] esiste ancora la Villa Troubetzkoy, dove tornò ad abitare nel 1932).
 
==Bibliografia==
Morì a Verbania-Pallanza nel 1938.
* Franco Quartieri, "Un lume del cielo sui 'morti per forza'" in "Analisi e paradossi su Commedia e dintorni", Longo editore, Ravenna 2006, pp. 141 ISBN 88-8063-501-8
 
* {{DBI
=== Attività come scultore ===
|nome = MONTEFELTRO, Buonconte di
[[File:P. Troubetzkoy, L. Tolstoy, I. Gorbunov.JPG|thumb|[[Lev Tolstoj]] posa per Troubetzkoy nel [[1899]]. Nell'angolo, [[Ivan Ivanovič Gorbunov-Posadov|Gorbunov-Posadov]]]]
|nomeurl =
 
|autore = Tommaso di Carpegna Falconieri
Nobile di nascita e ricco, Troubetzkoy, pur dimostrandosi un abile impresario della propria arte, non si trovò mai nella necessità di lavorare come scultore per vivere, né amò mescolarsi ai movimenti artistici contemporanei. Ciò finì per nuocere alla sua fama tra i critici e i colleghi italiani, che ebbero buon gioco nel dargli l'etichetta, tuttora non dissipata, di "ricco dilettante".
|anno = 2012
 
|pagine =
D'altro canto la sicurezza economica gli permise di sviluppare in assoluta indipendenza uno stile personalissimo, senza curarsi delle richieste dei galleristi, e tantomeno delle scuole artistiche del periodo, nelle quali è oggi arduo riuscire ad inquadrarlo.
|volume = 76
Il suo stile scultoreo è fatto di un nervoso "impressionismo" (che ha origine nella sua vicinanza giovanile a personaggi della [[Scapigliatura]]), a rapidi gesti di spatola su un gesso molto liquido, dal quale il ritratto "prende forma" nella parte del vertice contenente il volto, dove i gesti rallentano e i tratti emergono da una specie di foschia, dovuta alla scelta costante del "non finito" nella trattazione delle superfici.
|accesso = 22 luglio 20117
 
}}
Cultore di una scultura che privilegiava gli aspetti intimistici e quotidiani, a volte dai tratti un po' melanconici, Troubetzkoy ebbe difficoltà a veder riconoscere in Italia le sue capacità dalla committenza pubblica.<br />
Per questo le sue opere di maggiori dimensioni o si trovano all'estero, o sono rimaste allo stato preparatorio di gessi.<br />
Questi gessi oggi possono essere agevolmente ammirati perché da lui lasciati, alla sua morte, al [[Museo del Paesaggio]] di [[Verbania-Pallanza]], che riserva un intero piano all'esposizione della Gipsoteca Troubetzkoy.
 
===Ritrattista della Belle époque===
Per la sua nascita Troubetzkoy frequentò la migliore società del suo tempo, e fra i ritratti conservati nel Museo del Paesaggio (eseguiti in buona parte all'estero) appaiono committenti come il barone de Rotschild, il conte [[Robert de Montesquiou]], [[George Bernard Shaw]], [[Gabriele D'Annunzio]], [[Lev Tolstoj]], [[Arturo Toscanini]], [[Enrico Caruso]], personaggi dell'alta nobiltà russa e della politica del tempo.
 
Accanto ad essi troviamo ritratti di colleghi artisti (splendido il ritratto di [[Giovanni Segantini]], del 1896, collocato dalla famiglia sulla sua tomba), di famigliari (sono numerosi i ritratti di bambini, o di padri e madri coi figli), e di animali, che amò molto (era [[vegetariano]]<ref>{{en}} Gail Davis, ''Vegetarian Food for Thought'', p. 69. NewSage Press, 1999. Nei depositi del Museo del Paesaggio è conservato un bozzetto che rappresenta un uomo obeso che mangia una bistecca, intitolato ''Il mangiatore di cadaveri''.</ref>) e che inserì con frequenza nei suoi ritratti.
 
==Alcune opere==
===Monumento ai Caduti (Verbania-Pallanza)===
[[File:6670 - Paolo Troubetzkoy - Monumento ai caduti (1922), Verbania Pallanza - Foto Giovanni Dall'Orto 26 Dec 2011.jpg|thumb|Monumento ai caduti (1922)]]
Un esempio della poetica intimista di Troubetzkoy è il ''Monumento ai Caduti'' di Verbania-Pallanza, in bronzo (1922), che opera una scelta nettamente anti-retorica del tutto insolita per il tempo.
 
Anziché raffigurare un caduto in atteggiamento eroico o marziale, infatti, Troubetzkoy rappresenta una giovanissima e malinconica vedova, che sovrasta inginocchiata la lapide che elenca i nomi dei caduti, e con una mano lascia cadere alcuni petali di fiore sulla tomba che si immagina essere ai suoi piedi. In braccio, un bimbo troppo piccolo per rendersi conto della tragedia che l'ha colpito, si succhia il dito con innocenza.
 
Il gruppo bronzeo è collocato al livello degli occhi dei passanti e non sopra un alto piedistallo.
 
Vero monumento ai "rimasti" e alle loro difficoltà, più che ai caduti, piacque molto proprio per questo ai compaesani, ma non era certo adatto a compiacere i gusti della retorica imperante nel primo dopoguerra.
 
===Monumento a Garibaldi (Museo del Paesaggio)===
I motivi della scarsa fortuna italiana di Troubetzkoy si comprendono meglio osservando il gesso a grandezza naturale di ''Garibaldi a cavallo'' (oggi al Museo del Paesaggio), creato per un concorso e rifiutato perché l'Eroe dei Due mondi è rappresentato come un uomo esausto per le fatiche a cui si è sottoposto, interamente coperto da un poncho che nasconde qualsiasi accenno ad armi o divise militari.
 
Troubetzkoy ha creato l'opera senza preoccuparsi delle esigenze della committenza, alla ricerca del lato "umano" di Garibaldi, che viene in quest'opera liberato dalla retorica.
 
Ma in questo sforzo sfugge allo scultore l'aspetto celebrativo per cui nascevano opere come questa. Se ciò può avvicinare la sua arte al gusto dello spettatore del XXI secolo, che è semmai infastidito dalla pompa degli altri monumenti coevi, al tempo stesso candidava Troubetzkoy al rifiuto da parte delle commissioni esaminatrici, che infatti gli preferirono altre proposte.
 
===Monumento ad Alessandro III (San Pietroburgo)===
[[File:Alex Trub3.jpg|thumb|P.Troubetzkoy <br>Alessandro III, San Pietroburgo]]
Maggiore fortuna ebbe all'estero la produzione monumentale di Troubetzkoy. La più nota delle sue opere di questo tipo è la [[statua equestre]] dello [[zar]] [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] a [[San Pietroburgo]], nella quale però l'artista si lasciò andare a un'impostazione "eroica" e magniloquente di solito assente nelle sue opere. Ciò non impedì comunque che il monumento provocasse aspre polemiche. Malgrado l'opera ricevette il placet dello Zar Nicola essa, secondo l'autore ed il popolo che lo soprannominò "ippopotamo", rappresentava una critica all'impero: un cavaliere obeso opprime con il suo peso un cavallo recalcitrante; il cavaliere rappresenta l'aristocrazia ed il cavallo il popolo.
 
L'opera fu inaugurata nel 1909 sulla [[Prospettiva Nevskij]] vicino al terminale della [[Moskovskij Vokzal]]. Nel 1937 la scultura fu spostata sul retro del [[Museo Nazionale Russo]], ma non fu danneggiata, a testimonianza della stima di cui godeva in Russia l'arte di questo scultore.
 
Dopo la [[caduta dell'Urss]] il monumento è stato spostato di fronte al [[Palazzo di Marmo]], al livello del suolo.
 
===Opere di minori dimensioni===
[[File:7260 - Paolo Troubetzkoy - Mia moglie (ca 1911) - Museo del Paesaggio (Verbania) - Foto Giovanni Dall'Orto, 8-Jan-2012.jpg|thumb|upright|Ritratto in gesso della moglie (1911)]]
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Gardone Riviera, 1969) - BEIC 6330843.jpg|thumb|upright|Busto di [[Gabriele D'Annunzio]], 1892. [[Vittoriale degli italiani]], [[Gardone Riviera]]. Foto di [[Paolo Monti]], 1969.]]
 
La parte maggiore delle opere realizzate in Italia, se si eccettua il ''Monumento a Carlo Cadorna'' a Verbania-Pallanza (in marmo), sono ritratti privati di personalità artistiche e culturali dell'epoca, di medie dimensioni, o bronzetti di piccole dimensioni, più adatte alla piccola committenza.
 
Il più famoso di questi ultimi (paradossalmente anche grazie a una vicenda di riproduzioni multiple non autorizzate, che nel dopoguerra ne ha moltiplicato gli esemplari in circolazione) è la statuetta nuda, alta 35 centimetri, di [[Constance Stewart-Richardson]] intitolata "La danza" (il gesso originale è esposto al [[Museo del Paesaggio]]).
 
== Esposizioni ==
* Accademia di Brera, Milano, 1886.
* Venezia, 1887.
* [[Esposizione Universale (1900)|Parigi Expo 1900]] (gran premio). In: [[Art Institute of Chicago]]
* Salon d'Autome (Parigi), 1904.
* De Young Museum (busto di [[Michael de Young]]).
* Galleria Nazionale ([[Roma]]).
* [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]] del 1922. (Personale di trentasette opere).
* [[Wasp Women Athletic Association|Wasp Women Athletic Association (WWAA)]] [[1938]]
 
==Musei==
Elenco dei [[museo|musei]] ed enti che espongono opere dell'artista:
[[File:Troubetzkoy Elizaveta Feodorovna.jpg|thumb|Paolo Troubetzkoy, ''Ritratto della granduchessa [[Elizaveta Feodorovna]]'' <br>1899, [[Museo Nazionale Russo]]]]
 
* [[Pinacoteca Tosio Martinengo]], Civici Musei, [[Brescia]]
* [[Cimitero di Dagnente|Cimitero]], [[Dagnente]], [[Arona]] (NO)
* [[Cimitero monumentale di Milano|Cimitero monumentale]], [[Milano]]
* [[De Young Museum]], [[San Francisco]]
* [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]], [[Roma]]
* [[Golden Gate Museum]], [[San Francisco]]
* [[Museo civico Floriano Bodini]], [[Gemonio]] (VA)
* [[Museo d'arte moderna (Lugano)|Museo d'arte moderna]], [[Lugano]] (CH)
* [[Museo del Paesaggio]], [[Verbania]]-[[Pallanza]]
* [[Museo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti]], [[Genova]]
* [[Museo Diotti]], [[Casalmaggiore]] (CR)
* [[Museo Michelangiolesco]], [[Caprese Michelangelo]] (AR)
* [[Museo Revoltella]], [[Trieste]]
* [[Raccolte Frugone]], [[Villa Grimaldi Fassio]], [[Nervi (Genova)|Genova Nervi]]
* [[Villa Belgiojoso Bonaparte]]-[[Museo dell'Ottocento]], [[Galleria d'arte moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna]], [[Milano]]
* Il Divisionismo. Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona <ref>Sito fondazione http://www.fondazionecrtortona.it/index.php/la-pinacoteca</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Paolo Troubetzkoy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Treccani|pavel-petrovic-trubeckoj}}
* [http://flaminiogualdoni.com/?p=614 Flaminio Gualdoni, ''Troubetzkoy'']. Saggio monografico.
* [http://www.youtube.com/watch?v=rq7UNtR6Kck Gipsoteca Paolo Troubetzkoy - Verbania Pallanza], video su Youtube.
 
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