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== Collegamenti esterni modificati ==
{{Bio
|Nome = Paolo
|Cognome = Caccia Dominioni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Nerviano
|GiornoMeseNascita = 14 maggio
|AnnoNascita = 1896
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 12 agosto
|AnnoMorte = 1992
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = ingegnere
|AttivitàAltre = {{sp}}e [[disegnatore]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Paolo Caccia Dominioni il 7 agosto 1942 El Alamein.jpg
}}
Gentili utenti,
== Biografia ==
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Di nobile famiglia lombarda, visse la sua adolescenza al seguito del padre diplomatico in [[Francia]], in [[Austria-Ungheria]], in [[Tunisia]] ed in [[Egitto]]; tornato in Italia nel [[1913]] si iscrisse al Regio [[Politecnico di Milano]] frequentando il primo anno la facoltà di [[ingegneria]].
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20160818003505/http://www.stazionidelmondo.it/mezzocoronaferrovia.htm per http://www.stazionidelmondo.it/mezzocoronaferrovia.htm
===Nella prima guerra mondiale===
Trasferitosi a [[Palermo]], allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] si arruolò immediatamente volontario nel [[Regio Esercito]].
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Dopo un primo periodo, come soldato semplice in forza al 10º bersaglieri nella sede di Palermo, frequentò il corso ufficiali a [[Torino]] dal novembre [[1915]] al marzo [[1916]].
Venne quindi assegnato al [[Arma del genio|Genio Pontieri]], dove, divenuto [[tenente]], nel maggio del [[1917]] si guadagnò una medaglia di bronzo al valore militare, per il [[decima battaglia dell'Isonzo|forzamento dell'Isonzo]] nei pressi di [[Canale d'Isonzo]] durante il quale riportò una ferita non grave.
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 10:23, 22 giu 2019 (CEST)
Dietro sua richiesta venne trasferito ad una sezione [[lanciafiamme]], di cui disegnò lo stemma di specialità, operante in prima linea sul [[Carso]] nell'agosto 1917, dove riportò una seconda ferita alla mano.
Dopo la [[battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]] dell'ottobre-novembre 1917, Caccia Dominioni fu trasferito in seconda linea nella valle del [[Brenta (fiume)|Brenta]] dove fu raggiunto dalla notizia della morte in combattimento del fratello Francesco Nicolò detto ''Cino'', sottotenente del 5º alpini, il 29 gennaio [[1918]].
Trasferito in [[Libia]] a motivo del lutto nell'aprile 1918, venne adibito a servizi di guarnigione nei dintorni di [[Tripoli]], dove lo sorprese l'annuncio della Vittoria (4 novembre 1918).
Ammalatosi di [[influenza spagnola]], ebbe il rimpatrio nel maggio [[1919]] e fu congedato l'anno seguente.
===Tra le due guerre===
Terminati gli studi, dopo un iniziale avvicinamento al [[Fascismo]], se ne distaccò trasferendosi in [[Egitto]] nel [[1924]], dove avviò la propria attività professionale, progettando importanti edifici in tutto il [[Medio Oriente]].
Richiamato una prima volta nel [[1931]], prese parte ad una spedizione (di carattere esplorativo, fino a [[Tummo]]) operante nell'estremo sud del deserto libico, il che gli valse il grado di [[capitano]].
Richiamato ancora in servizio per la [[guerra d'Etiopia]] nel [[1935]], venne dapprima impiegato in una missione di ''[[intelligence]]'' in [[Sudan]], poi in una pattuglia esplorante aggregata alla ''Colonna [[Achille Starace|Starace]]'' nella [[marcia su Gondar]], partecipazione che gli fruttò la Croce di Guerra al Valor militare.
===Nella seconda guerra mondiale===
Agli inizi del [[1940]], mentre stava dirigendo i lavori per la costruzione dell'[[Ambasciata d'Italia ad Ankara]], venne richiamato in servizio per la quarta volta e assegnato per quattro mesi allo Stato Maggiore di [[Umberto II]] attestato alla frontiera francese.
Gli venne infine consentito di terminare i lavori in Turchia fino all'agosto di quell'anno finché il richiamo definitivo alle armi avvenne nel gennaio [[1941]]; destinazione d'impiego il [[Servizio Informazioni Militare]]. Insoddisfatto di questa collocazione di retrovia, ottenne di essere assegnato alla neocostituita specialità del [[Reparti alpini#XXX e XXXI Battaglioni guastatori del Genio alpino|Genio guastatori alpino]]; destinato in un primo momento in [[Russia]], nel luglio [[1942]] gli fu affidato il comando del 31º [[Battaglione]] ''Guastatori d'Africa'' del Genio, impiegato durante tutta la [[campagna del Nord Africa]].
Durante l'offensiva della [[prima battaglia di El Alamein]], alla quale partecipò con una compagnia esplorante dei suoi guastatori, Caccia Dominioni venne decorato dal generale [[Erwin Rommel]] con la [[Croce di Ferro]] di 2ª classe tedesca, seguita da un encomio solenne.
Partecipò poi anche alla [[seconda battaglia di El Alamein]] nel novembre 1942, con il suo 31° che era stato assegnato di rinforzo alla [[185ª Divisione paracadutisti "Folgore"]], riuscendo a sfuggire all'accerchiamento; il suo battaglione fu l'unico reparto organico superstite del X [[Corpo d'armata]] italiano; per tale risultato il [[maggiore]] Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo venne decorato della [[Medaglia d'argento al valor militare]].
Dopo un periodo di convalescenza, nel maggio [[1943]] si fece promotore della ricostituzione del Battaglione Genio guastatori alpini, e ne assunse il comando fino all'[[8 settembre 1943]].
Sfuggito alla cattura tedesca, si diede alla macchia entrando nel gennaio [[1944]] a far parte della 106ª [[Brigate Garibaldi|brigata partigiana Garibaldi]].
Nella [[Resistenza italiana|Resistenza]], dopo varie vicissitudini, arrivò alla carica di [[Capo di Stato Maggiore]] del Corpo lombardo Volontari della Libertà nell'aprile [[1945]]. Per la partecipazione alla lotta partigiana ebbe la [[Medaglia di Bronzo al Valor Militare]].
===Nel dopoguerra===
Dopo la fine della guerra riprese la sua attività nello studio di ingegneria del Cairo, e nel [[1948]] venne incaricato dal governo italiano di redigere una relazione sullo stato del cimitero di guerra italiano di ''Quota 33'' ad [[El Alamein]], a cui seguì presto l'incarico di risistemazione.
Ebbe inizio così una missione di recupero che durò circa quattordici anni, spesi in gran parte nel deserto, alla ricerca delle salme dei caduti di ogni nazione, culminante con la costruzione del [[Sacrario Militare Italiano di El Alamein|sacrario italiano]] da lui progettato.
Conosciuta nel [[1953]] la moglie ''Elena Sciolette'', Paolo Caccia Dominioni tornò in Italia nel [[1958]], lasciando le redini della missione a [[Renato Chiodini]] pur continuando la supervisione del sacrario di Quota 33 con frequenti visite in Egitto.
Dal [[1962]] in poi, anche in seguito alla pubblicazione del libro ''Alamein 1933-1962'' che vinse il [[Premio Bancarella]], Paolo Caccia Dominioni svolse un'intensa attività progettistica di sacrari e cappelle commemorative dei caduti italiani della [[Seconda guerra mondiale]], unita ad una fertile attività letteraria e illustrativa attorno alle proprie vaste esperienze belliche, che gli fruttò diversi premi e riconoscimenti (tra i quali il San Valentino d'oro della Città di [[Terni]]).
È da segnalare che Paolo Caccia Dominioni, che parlava correntemente tedesco, francese, inglese, arabo, continuò la sua attività di progettista e scrittore anche in tarda età fino alla morte, sopraggiunta all'[[Policlinico militare Celio|ospedale militare del Celio]] all'età di 96 anni nel [[1992]].
== Vita privata ==
Così scrisse di se stesso:
''« Paolo Caccia Dominioni, conte e barone, 14º Signore di Sillavengo, è nato a Nerviano, in provincia di Milano, il 14 maggio 1896, figlio di Carlo, Regio Ministro Plenipotenziario, e di Bianca, dei Marchesi Cusani Confalonieri, entrambi milanesi di Milano »''
Conosciuta ad El Alamein, Elena Sciolette (Torino 1931-Milano 2003) la sposò all'età di sessantuno anni nel [[1957]] ebbe due figlie, Bianca (1958) e Anna (1963) abitando nelle sue residenze di [[Savogna d'Isonzo]], [[Leuca]] e [[Nerviano]].
== Dopo la morte ==
Nel [[2002]], in occasione del 60º anniversario della battaglia di El Alamein, il Presidente della Repubblica ha concesso al [[tenente colonnello]] Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo la Medaglia d'Oro al Merito dell'Esercito "alla memoria".
Un cinegiornale propagandistico d'epoca dell'[[Istituto Luce]]<ref>{{YouTube|id = wI27fEkKf3M|titolo = Guastatori sul fronte d'Africa (El Alamein 1942) |produttore = Archivio Luce|accesso = 5 febbraio 2015}}</ref> ci mostra il 31º Guastatori in azione, con effetto assai realistico: il Maggiore Medaglia D'Oro Caccia Dominioni sembra prestarsi volentieri alle riprese e lo si può osservare dare istruzioni ai suoi uomini con in testa il suo amatissimo cappello alpino.
== Opere letterarie ==
* ''La fine del Carso'', Alessandria d'Egitto, Tipografia A. Procaccia,1928.
* ''1915-1919 Diario di guerra'' Mursia, Milani ISBN 978-88-425-3964-3
* ''Basta con questa guerra'', Cairo d'Egitto, Stamperia Lencioni, 1931.
* ''Amhara. Chroniques de la Patrouille Astrale'', Paris, Plon, 1937.
* ''Resurrezione e ardore di un cantiere in terra lontana. Ankara d'Anatolia, estate 1938-XVI'', Milano, Rizzoli, 1938.
* ''Diario di Bordo'', 1944
* ''Takfir. Cronaca dell'ultima battaglia di El Alamein, tratta dal diario storico di un battaglione'', Milano, Alfieri, 1948; Milano, Longanesi, 1967; Milano, Mursia, 1994. ISBN 88-425-0425-4. ed Edizioni Mursia ISBN 978-88-425-3751-9
* ''Casa del perduto amore'', Il Cairo, H. Urwand & fils, 1951; San Floriano del Collio, Formentini, 1985.
* ''I ragazzi della Folgore'', con [[Alberto Bechi Luserna]] come Eques, Milano, Alfieri, 1956; Milano, Longanesi, 1970; Milano, Libreria Militare, 2007. ISBN 88-89660-02-3.
* ''El Alamein. (1933-1962)'', Milano, Longanesi, 1962; 1963; 1966; Milano, Mursia, 1992. ISBN 978-88-425-3628-4.
* ''1915-1919. Cronaca inedita della prima guerra mondiale da documenti vari e dal diario del tenente Sillavengo'', Milano, Longanesi, 1965.
* ''Ascari K7'', Milano, Longanesi, 1966; Milano, Mursia, 1995. ISBN 978-88-425-3828-8.
* ''Le trecento ore a nord di Qattara. 23 ottobre-6 novembre 1942. Antologia di una battaglia'', a cura di, Milano, Longanesi, 1972; Milano, Libreria Militare, 2013. ISBN 978-88-89660-15-7.
* ''Alpino alla macchia. Cronache di latitanza, 1943-1945'', Milano, Cavallotti, 1977; Milano, Libreria Militare, 2010. ISBN 88-89660-11-2.
* ''La frana del San Matteo. Saga in Mar Rosso, 1889-1890'', Milano, Cavallotti, 1982.
* ''Amhara. Cronache della pattuglia astrale. Omaggio a Paolo Caccia Dominioni'', Milano, Libreria Militare, 2006. ISBN 88-89660-01-5.
== Opere illustrate ==
* ''Britannia in armi. Cronache di pace e di guerra (1938-1940)'', di Alberto Bechi Luserna con 80 fregi e disegni di Paolo Caccia Dominioni, Milano, Alfieri, 1941.
* ''Noi e loro. Cronache di un soldato vagabondo'', di Alberto Bechi Luserna con 20 tavole fuori testo da disegni di Paolo Caccia Dominioni, Milano, Alfieri, 1941.
== Su Paolo Caccia Dominioni ==
* ''Omaggio a Paolo Caccia Dominioni'', di Argentina Feliciano - Tiemme (Manduria) 1985
* ''Un uomo: Paolo Caccia Dominioni'' - Rivista Militare 1988
* ''Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo: il ricordo di un uomo'', di Gualtiero Stefanon - Rivista Militare 1992
* ''Quelli della sabbia... Paolo Caccia Dominioni, El Alamein e altro della campagna in Africa settentrionale, 1940-1943'', a cura di Giacomo Agrati e Claudio Rossetti - I.S.S.R.A.M. (Nerviano) 2002
* ''P.C.D. 1915-1986: disegni di Paolo Caccia Dominioni'', a cura di Anna Caccia Dominioni e Marzio Brusini - Milano 2003
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Valor dell'esercito gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valore dell'esercito
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Già Comandante del 31º Battaglione Guastatori del Genio nelle battaglie di El Alamein, assuntasi volontariamente, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l'alta ed ardua missione di ricerca delle salme dei Caduti di ogni Nazione, disperse tra le sabbie del deserto egiziano, la svolse per oltre 12 anni, incurante dei disagi, dei sacrifici e dei rischi che essa continuamente comportava.
Con coraggio, sprezzo del pericolo, cosciente ed elevata preparazione tecnico-militare, condusse personalmente le ricerche tra i campi minati ancora attivi, venendo coinvolto per ben due volte nell'esplosione delle mine, sulle quali un suo gregario fu seriamente ferito e ben sei suoi collaboratori beduini rimasero uccisi.
Per opera sua oltre 1.500 Salme Italiane disperse nel deserto, unitamente a più di 300 di altra nazionalità, sono state ritrovate.
Altre 1.000, rimaste senza nome, sono state identificate e restituite, con le prime, al ricordo, alla pietà ed all'affetto dei loro cari.
4.814 Caduti riposano oggi nel Sacrario Militare Italiano di El Alamein, da lui progettato e costruito, a tramandarne le gesta ed il ricordo alle generazioni che seguiranno.
Ingegnere, Architetto, Scrittore ed Artista, più volte decorato al Valore Militare, ha lasciato mirabile traccia di sé in ogni sua opera, dalle quali è derivato grande onore all'Esercito Italiano, sommo prestigio al nome della Patria e profondo conforto al dolore della Comunità Nazionale duramente provata dai lutti della guerra.<ref>[http://www.esercito.difesa.it/root/storia/elal_caccia.asp Scheda sul sito dell'esercito sul Col. Paolo Caccia Dominioni] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070825012445/http://www.esercito.difesa.it/root/storia/elal_caccia.asp |data=25 agosto 2007 }}</ref> |luogo = El Alamein, Sahara Occidentale Egiziano, 1942-1962
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di argento al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = Comandante di Battaglione Guastatori, con perizia, entusiasmo, tenacia, esponendosi sempre dove più arduo era il compito dei suoi uomini, riuscì a fare del suo reparto una valida unità di guerra che, disputata dalle Grandi Unità in linea, seppe apportare, a prezzo di gloriose perdite, l’efficace suo contributo dovunque lo richiedeva l’asprezza dell’attacco o il consolidamento di una disperata resistenza.Accerchiato durante un ripiegamento, benché ferito, rifiutava sdegnosamente la resa, e riusciva a salvare il suo reparto, col quale continuava, con indomito valore, una strenua resistenza. |luogo = El Alamein - Sirtica (A.S.), giugno-dicembre 1942
}}
{{Onorificenze
|immagine = Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = In ardite ricognizioni e nella preparazione dei mezzi per il passaggio dell’Isonzo, diede bella prova di calma ed intelligenza. Nel difficile gittamento di un ponte e con successivi traghetti e spiegamento delle truppe sotto i tiri nemici, dimostrava sempre grande coraggio e sprezzo del pericolo.
|luogo = Ajba - Loga , 15-18 maggio 1917}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = Comandante di distaccamento partigiano si distingueva per elevata capacità, sprezzo del pericolo e senso del dovere, riuscendo a catturare numerose armi al nemico. Catturato e tradotto in carcere, nel tentatico di evadere veniva ferito ed immobilizzato. Sottoposto a stringenti interrogatori, torture e minacce di morte, sopportava stoicamente ogni violenza - per cui rimaneva invalido permanente - senza rivelare alcunché sulla causa partigiana.
|luogo = Lombardia, 15 settembre 1943 - 25 aprile 1945}}
{{Onorificenze
|immagine = MeritoMilitare+.png
|nome_onorificenza = Croce di guerra al valore militare
|collegamento_onorificenza = Croce di guerra al valor militare
|motivazione = Ufficiale addetto alle informazioni per una colonna celere A.O., assolveva i compiti affidatigli con perizia ed ardimento, prendendo diretto contatto con nucleo di armati nemici che con il loro atteggiamento rendevano incerta la situazione. Successivamente, per incarico avuto dal Comandante della Colonna, dirigeva lavori di sistemazione stradale, con mano d’opera indigena, in zona soggetta alle insidie del nemico.
|luogo = Africa Orientale Italiana, maggio 1936
}}
[[File:MeritoMilitare4.png|80px]] Croce al merito di guerra (4 conferimenti)
[[File:Knight Order of the Crown Württemberg.png|80px]] [[Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918]]
[[File:Commemorative Italian-Austrian war medal BAR.svg|80px]] Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918
[[File:vittoria.png|80px]] Medaglia interalleata della vittoria
[[File:Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia BAR.svg|80px]] Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1918
[[File:FronteNord+.png|80px]] Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa orientale ruolo combattente
[[File:1940-1943ItalianWarMedalRibbon.gif|80px]] Medaglia commemorativa della guerra 1940-1943
[[File:Guerra1943-45.png|80px]] Medaglia commemorativa della guerra di liberazione 1943-1945
[[File:VolontarioLibertà.png|80px]] [[Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della libertà"]]
[[File:Iron Cross.png|80px]] [[Croce di ferro|Eisernes Kreuz II. Klasse 1939]] (Croce di ferro di II classe, Germania)
[[File:SMOM-gc.svg|80px]] [[Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi melitensi|Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta]]<ref>Vedi foto su http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/pcd/12.jpg</ref>
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Regio Esercito]]
* [[Sacrario Militare Italiano di El Alamein]]
* [[Premio Bancarella]]
* [[Seconda battaglia di El Alamein]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://digilander.libero.it/trombealvento/caccia/cacciad.htm|Approfondimento biografico e artistico su Paolo Caccia Dominioni}}
* {{cita web|http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/dominioni.htm|Approfondimento biografico su Paolo Caccia Dominioni}}
* {{cita web|http://www.esercito.difesa.it/Storia/Portalini_Storia/IPersonaggi/Pagine/ColPaoloCacciaDominioni.aspx|Scheda sul sito dell'esercito sul Col. Paolo Caccia Dominioni}}
* {{cita web|http://www.esercito.difesa.it/Storia/Portalini_Storia/Iluoghidellamemoria/Pagine/IlSacrarioMilitarediElAlamein.aspx|Pagina dell'Esercito sul Sacrario di Quota 33}}
* {{cita web|http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/PCDmostra/pcdok/paolocacciadominioni.htm|ANDARE AVANTI - Mostra di disegni e opere di Paolo Caccia Dominioni in occasione del ventesimo anniversario della morte}}
{{antifascismo}}
{{alpini}}
{{Premio Bancarella}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Architettura|biografie|ingegneria|Letteratura}}
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
[[Categoria:Brigate Garibaldi]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]
[[Categoria:Croci di guerra al valor militare|Caccia Dominioni, Paolo]]
[[Categoria:Persone legate agli alpini]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Bancarella]]
[[Categoria:Autori di sacrari militari e monumenti ai caduti]]
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