Motore immobile e David Burghley: differenze tra le pagine

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{{S|atleti britannici}}
{{Avvisounicode}}
{{Sportivo
{{Nota disambigua|l'album di [[Giusto Pio]]|[[Motore immobile (album)]]}}
|Nome = David Burghley
[[File:Aristoteles Louvre.jpg|120px|thumb|Aristotele]]
|Immagine = David Burghley and Luigi Facelli.jpg
Nel [[filosofia|pensiero]] di [[Aristotele]], il concetto di '''motore immobile''' o '''primo motore''' (in [[lingua greca|greco]] πρῶτον κινοῦν ἀκίνητον) rappresenta la causa ultima del divenire dell'[[Universo]]. Poiché ogni trasformazione ha una causa, all'origine della catena di cause effetti doveva darsi, secondo Aristotele, una causa priva di causa, ovvero una fonte originaria del moto priva di moto. Il concetto viene introdotto nella ''[[Metafisica (Aristotele)|Metafisica]]''.
|Didascalia = Lord Burghley (a sinistra) con [[Luigi Facelli]]
|Sesso = M
==Dio, ultimo atto puro==
|CodiceNazione = {{GBR}}
Nel divenire, come l'intende Aristotele, ogni passaggio dalla potenza all'atto presuppone un essere in atto. Così la trasformazione dell'uovo in pulcino presuppone l'esistenza di una gallina in atto.
|Disciplina = Atletica leggera
|Specialità = [[Ostacoli (atletica leggera)|Ostacoli]]
|Categoria =
|Ruolo =
|Record =
{{prestazione|[[400 metri piani|400 metri]]|49"7}}
{{prestazione|[[400 metri ostacoli|400 hs]]|52"01}}
|Società =
|TermineCarriera =
|SquadreNazionali=
{{Carriera sportivo
|1924-1932 |{{Naz|AL|GBR}} |
}}
|Palmares =
{{MedaglieNazione|GBR}}
{{Palmarès
|competizione 1 = [[Giochi olimpici estivi|Giochi olimpici]]
|oro 1 = 1
|argento 1 = 1
|bronzo 1 = 0
|dettagli = no
|cat = GBR
}}
{{MedaglieNazione|ENG}}
{{Palmarès
|competizione 2 = [[Giochi del Commonwealth|Giochi dell'Impero Britannico]]
|oro 2 = 3
|argento 2 = 0
|bronzo 2 = 0
|dettagli =
|cat =
}}
|Aggiornato = 16 novembre 2010
}}
{{Bio
|Titolo = Lord
|Nome = David George Brownlow
|Cognome = Cecil Burghley
|PostCognomeVirgola = '''VI marchese di Exeter'''
|ForzaOrdinamento = Burghley ,David
|Sesso = M
|LuogoNascita = Stamford
|LuogoNascitaLink = Stamford (Regno Unito)
|GiornoMeseNascita = 9 febbraio
|AnnoNascita = 1905
|LuogoMorte = Stamford
|LuogoMorteLink = Stamford (Regno Unito)
|GiornoMeseMorte = 22 ottobre
|AnnoMorte = 1981
|Attività = ostacolista
|Attività2 = dirigente sportivo
|Nazionalità = britannico
|PostNazionalità = , secondo presidente della [[IAAF]] dal [[1946]] al [[1976]]
}}
 
== Biografia ==
Soltanto l'essere in atto fa sì che un ente in [[Potenza (Aristotele)|potenza]] possa evolversi; l'argomento ontologico diventa così [[teologia|teologico]] per passare alla dimostrazione della necessità dell'essere in atto.<ref>La teologia come «scienza del divino» è per Aristotele la filosofia nel senso più alto, essendo «scienza dell'essere in quanto essere» (''Metafisica'', VI, 1, 1026 a, 2-21).</ref>
Nasce da una famiglia aristocratica britannica e all'età di 23 anni si aggiudica la medaglia d'oro nei [[400 metri ostacoli]] ai [[Giochi olimpici]] di [[Giochi della IX Olimpiade|Amsterdam 1928]], ottenendo l'allora record olimpico di 53"4. Nel [[1931]] venne eletto membro del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] alla [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei comuni]] nel [[collegio di Peterborough]]; rappresentò il collegio fino al 1943.<ref name="mk1">{{cita web|url=http://www.iaaf.org/aboutiaaf/structure/president/pastpresidents.html|titolo=The Past Presidents of the IAAF|accesso=22 aprile 2010|lingua=en|editore=IAAF.org|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100417173209/http://www.iaaf.org/aboutiaaf/structure/president/pastpresidents.html|dataarchivio=17 aprile 2010}}</ref>
 
È stato anche a capo della ''England's Amateur Athletic Association'' tra il [[1936]] e il [[1976]]. Dopo il servizio durante la [[seconda guerra mondiale]], in quanto governatore di [[Bermuda]], Burghley fu una parte strumentale per l'organizzazione dei [[Giochi della XIV Olimpiade|Giochi Olimpici]] del [[1948]] a [[Londra]].<ref name="mk1" />
Il divenire è tale per cui ogni oggetto è mosso da un altro, questo da un altro ancora, e così via a ritroso, ma alla fine della catena deve esistere un motore immobile, da cui derivi il movimento iniziale ma che a sua volta non sia mosso da altro, altrimenti la catena proseguirebbe nel raggiungimento di una causa prima.
 
A cavallo tra gli [[anni 1920]] e [[anni 1930]] fu celebre la sua rivalità con l'italiano [[Luigi Facelli]]. Tra il [[1946]] ed il [[1976]] è stato presidente della [[IAAF]], come successore di [[Sigfrid Edström]].
[[Dio]] è la causa prima di ogni movimento: egli infatti è "motore" perché è la meta finale a cui tutto tende, "immobile" perché causa incausata, essendo già realizzato in se stesso come «atto puro».<ref>La caratteristica del suo essere "puro" dipende dal fatto che in Dio, come atto finale compiuto, non vi è la minima presenza della materia, la quale è soggetta a continue trasformazioni e quindi a corruzione.</ref>
 
== Palmarès ==
Tutti gli enti risentono della sua forza d'attrazione perché l'essenza, che in costoro è ancora qualcosa di potenziale, in Lui giunge a coincidere con l'[[esistenza]], cioè è tradotta definitivamente in atto: il Suo essere non è più una possibilità, ma una necessità. In Lui tutto è compiuto perfettamente, e non v'è nessuna traccia del divenire, perché questo è appunto solo un passaggio. Non vi è neppure l'imperfezione della [[materia]] che continua invece a sussistere negli enti inferiori, i quali sono ancora una mescolanza, un insieme non coincidente di essenza ed esistenza, di potenza ed atto, di materia e forma.
{| class=wikitable
|- bgcolor="cccccc"
!Anno
!Manifestazione
!Sede
!Evento
!Risultato
!Prestazione
!Note
|-
|[[1924]]
|[[Atletica leggera ai Giochi della VIII Olimpiade|Giochi olimpici]]
|{{Bandiera|FRA}} [[Parigi]]
|110 hs
|align="center" |batteria
|align="center" |{{RS|ST}}
|
|-
|rowspan=2 |[[1928]]
|rowspan=2 |[[Atletica leggera ai Giochi della IX Olimpiade|Giochi olimpici]]
|rowspan=2 |{{Bandiera|NLD}} [[Amsterdam]]
|110 hs
|align="center" |semifinale
|align="center" |15"0
|
|-
|400 hs
|{{Sfondo|O}} align="center" |{{Med|O|Olimpiadi|nome}}
|align="center" |53"4
|{{Recordicona|RO|dim=small}}
|-
|rowspan=3 |[[1930]]
|rowspan=3 |[[Giochi del Commonwealth|Giochi dell'Impero Britannico]]
|rowspan=3 |{{Bandiera|CAN 1921-1957}} [[Hamilton (Canada)|Hamilton]]
|120 iarde hs
|{{Sfondo|O}} align="center" |{{Med|O|Mondo|nome}}
|align="center" |14"6
|
|-
|440 iarde hs
|{{Sfondo|O}} align="center" |{{Med|O|Mondo|nome}}
|align="center" |54"4
|
|-
|4×440 iarde hs
|{{Sfondo|O}} align="center" |{{Med|O|Mondo|nome}}
|align="center" |3'19"4
|
|-
|rowspan=3 |[[1932]]
|rowspan=3 |[[Atletica leggera ai Giochi della X Olimpiade|Giochi olimpici]]
|rowspan=3 |{{Bandiera|USA 1912-1959}} [[Los Angeles]]
|110 hs
|align="center" |5º
|align="center" |14"8
|
|-
|400 hs
|align="center" |4º
|align="center" |52"2
|
|-
|4×400 metri
|{{Sfondo|A}} align="center" |{{Med|A|Olimpiadi|nome}}
|align="center" |3'11"2
|
|}
 
== Note ==
{{q|Il primo motore dunque è un essere necessariamente esistente, e in quanto la sua esistenza è necessaria si identifica col [[bene (etica)|bene]], e sotto tale profilo è principio. […] Se, pertanto, Dio è sempre in uno stato di beatitudine, che noi conosciamo solo qualche volta, un tale stato è meraviglioso; e se la beatitudine di Dio è ancora maggiore essa deve essere oggetto di meraviglia ancora più grande. Ma Dio, è appunto, in tale stato! <ref>Aristotele, ''Metafisica'' XII (Λ), 1072, b 9-30</ref>}}
<references/>
 
== Altri progetti ==
Nella concezione cosmologica aristotelica Dio muove il cielo delle stelle fisse come causa finale non come causa effciente che implicherebbe lo spostamento materiale per il movimento mentre Dio, atto puro è una realtà immateriale.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
La divinità poi non può avere contatti né interessarsi del mondo: essendo una realtà somma non può occuparsi, sminuendosi, di una realtà inferiore; quindi egli agisce ma come «oggetto di desiderio e amore», come la cosa amata attira l'amante.
* {{Collegamenti esterni}}
 
* {{cita web|lingua=en|url=http://www.iaaf.org/about-iaaf/structure/president#lord-burghley|titolo=President - David Burghley|sito=iaaf.org|editore=[[International Association of Athletics Federations|IAAF]]}}
Aristotele non ha una concezione [[monoteismo|monoteista]],ma [[politeismo|politeista]].Riconosce 55 dei,tutte divinità intelligenti e buone,che sono poste al di fuori del mondo terrestre.Il [[Dio]] aristotelico può essere definito inoltre :"mente pura non frammista a materia".Questa espressione sta ad indicare che Dio non può essere materia(quindi potenzialità).Può essere [[atto]] in quanto è un elemento attualizzato e concreto.
 
==Dio pensiero di pensiero==
 
Se Dio si limita a farsi amare quale attività egli svolge? Per conseguire la felicità e la perfezione occorre agire e la migliore delle azioni che si possa esercitare è quella legata all'attività ''[[nous|noetica]]'', non essendo il pensare soggetto alla corruzione del divenire:
 
«Riguardo al pensiero […] sembra che esso solo possa esser separato, come l'eterno dal corruttibile» <ref>Aristotele, ''Dell'anima'', II, 1, 413b</ref>
Ma cosa pensa Dio? Evidentemente il pensiero più alto e cioè se stesso. La sua caratteristica principale è dunque la contemplazione [[autocoscienza|autocosciente]], fine a se stessa, intesa come «pensiero di pensiero».E' estraneo alle vicende degli uomini, ed ha cura di sè stesso.
 
Questo concetto ebbe una profonda influenza sul [[pensiero medioevale]], a partire dall'opera di [[Tommaso d'Aquino]] che si servì del concetto aristotelico come una delle cinque prove dell'esistenza di Dio in base al principio che ''Ex motu et mutatione rerum'' (tutto ciò che si muove esige un movente primo perché, come insegna Aristotele nella Metafisica: "Non si può andare all'infinito nella ricerca di un primo motore").
 
Un riferimento alla concezione aristotelica si ritrova nella [[Divina Commedia]] di [[Dante]] che si conclude con il verso riferito a Dio come «... [[L'amor che move il sole e l'altre stelle]]» <ref>Dante, ''Paradiso'', XXXIII,145</ref>
 
Ma mentre in Dante Dio agisce [[Provvidenza|provvidenzialmente]] con il suo amore verso gli uomini cosicché è il suo amore che mette in moto l'universo per Aristotele la divinità non interviene sul mondo, essa è impassibile perfezione.
 
==Note==
<references/>
 
{{Presidenti IAAF}}
==Bibliografia==
{{Campioni olimpici dei 400 metri ostacoli}}
*Carlo Giacon, ''La causalità del motore immobile'', ed. Antenore, 1969
{{Controllo di autorità}}
*Ubaldo Nicola, ''Antologia di filosofia. Atlante illustrato del pensiero'', Giunti Editore, p.95
{{Portale|atletica leggera|biografie}}
{{portale|filosofia}}
[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]
 
[[Categoria:Alfieri ai Giochi della X Olimpiade]]
[[en:Unmoved mover]]
[[Categoria:Alfieri britannici ai Giochi olimpici estivi]]
[[es:Primer motor inmóvil]]
[[Categoria:Membri del CIO]]
[[nl:Onbewogen beweger]]
[[Categoria:Presidenti della IAAF]]
[[sr:Непокренути покретач]]