== Collegamenti esterni modificati ==
{{Nd||L'aquila (disambigua)}}
{{organizzare|[[Aiuto:Dimensione della voce|Voce ipertrofica]], completamente fuori standard, non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]]. Contiene sezioni da ristrutturare, da scorporare in voci dedicate o da eliminare. Alcuni contenuti non sono enciclopedici, scritti con enfasi e linguaggio promozionale da volantino turistico.|Abruzzo|giugno 2017}}
{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = L'Aquila
|Panorama = Castello_500.JPG
|Didascalia = Il [[Forte spagnolo]] con il parco, uno dei simboli della città
|Bandiera = L'Aquila-Gonfalone.png
|Voce bandiera = Stemma dell'Aquila#Gonfalone
|Stemma = Coat of Arms of L'Aquila, Italy.svg
|Voce stemma = Stemma dell'Aquila
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Abruzzo
|Divisione amm grado 2 = L'Aquila
|Amministratore locale = [[Pierluigi Biondi]]
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = 28-6-2017
|Data istituzione =
|Altitudine = 721
|Superficie = 473.91
|Note superficie =
|Abitanti = 69270
|Note abitanti = {{Cita web | url = http://demo.istat.it/bilmens2018gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13&Pro=P066&Com=49&submit=Tavola | data = 31 marzo 2018 | titolo = Bilancio demografico anno 2018 (dati provvisori). Comune: L'Aquila | sito = istat.it | editore = [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] | accesso = 31 luglio 2018 }}
|Aggiornamento abitanti = 31-08-2018
|Sottodivisioni = Vedi [[Frazioni dell'Aquila|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Antrodoco]] ([[Provincia di Rieti|RI]]), [[Barete]], [[Barisciano]], [[Borgorose]] (RI), [[Cagnano Amiterno]], [[Campotosto]], [[Capitignano]], [[Crognaleto]] ([[Provincia di Teramo|TE]]), [[Fano Adriano]] (TE), [[Fossa (Italia)|Fossa]], [[Isola del Gran Sasso d'Italia]] (TE), [[Lucoli]], [[Magliano de' Marsi]], [[Ocre]], [[Pietracamela]] (TE), [[Pizzoli]], [[Rocca di Cambio]], [[Rocca di Mezzo]], [[Santo Stefano di Sessanio]], [[Scoppito]], [[Tornimparte]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2514
|Nome abitanti = aquilani
|Patrono = [[Massimo d'Aveia]]
|Festivo = 10 giugno
|PIL =
|PIL procapite = {{formatnum:25400}} [[Euro|€]]<ref>{{cita web|url=http://www.abruzzoindependent.it/news/Pescara-e-la-citta-piu-ricca-Teramo-quella-piu-povera/7523.htm|titolo=Abruzzo, Pescara la città con il reddito medio più alto|autore=Marco Manzo|data=28 novembre 2013|accesso=19 febbraio 2019|sito=Abruzzo Independent}}</ref>
|Mappa = Map of comune of L'Aquila (province of L'Aquila, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune dell'Aquila nella sua provincia
}}
{{citazione|Gridarono tutti insieme: Facciamo una città così bella che nessun'altra nel regno le si possa paragonare|[[Buccio di Ranallo]], Cronache dalla fondazione dell'Aquila|Gridaro tucti insieme: "La città feciamo bella, che nulla nello regame non se apparechie ad ella"|lingua=italiano medievale}}
Gentili utenti,
'''L'Aquila''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈlakwila/|it}}<ref>{{Dipi|Aquila, L’}}</ref>, {{Link audio|It-L'Aquila.ogg|pronuncia}}, ''Aquila'' fino al 1863 e ''Aquila degli Abruzzi'' fino al 1939) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Formatnum: 69270}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] dell'[[Provincia dell'Aquila|omonima provincia]] e della [[Abruzzo|regione Abruzzo]].
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La città si trova nell'entroterra abruzzese sul declivio di un colle alla sinistra del [[Aterno-Pescara|fiume Aterno]], alle pendici del massiccio del [[Gran Sasso]] e al centro dell'[[conca aquilana|omonima conca]] e la [[valle dell'Aterno]], su una superficie di {{tutto attaccato|467 km²}} facendone uno dei comuni più estesi d'Italia.
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20170601061711/http://www.pcn.minambiente.it/viewer_old/ per http://www.pcn.minambiente.it/viewer_old/
Suddivisa in 59 tra [[Frazioni dell'Aquila|quartieri e frazioni]], parte del suo territorio è compreso nel [[parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]] e presso le cime montane supera i {{formatnum:2000}} [[Livello del mare|metri s.l.m.]].
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
La presenza dell'[[Università degli Studi dell'Aquila|universita]] e di diversi enti e associazioni incide sulla vita culturale della città; secondo uno studio del [[2009]] condotto dall'[[Università autonoma di Barcellona|Università di Barcellona]], L'Aquila conta una presenza giornaliera sul territorio di quasi {{formatnum:100000}} persone per studio, attività terziarie, lavoro e [[turismo]]<ref>{{cita web|url=http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf|titolo=Metropolitan Areas in Spain and Italy|accesso=4 gennaio 2010|formato=pdf|editore=IERN}})</ref>.
Alla città è intitolato un [[asteroide]], [[7499 L'Aquila]]<ref>{{Cita pubblicazione | formato = PDF | rivista = The Minor Planet Circulars | data = 6 agosto 2003 | accesso = 18 febbraio 2018 | dataarchivio = 5 settembre 2012 | numero = 49221 | editore = [[Unione Astronomica Internazionale|International Astronomical Union]] | città = [[Parigi|Paris]] | pagina = 59 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120905142500/http://www.minorplanetcenter.net/iau/ECS/MPCArchive/2003/MPC_20030806.pdf | url = http://www.minorplanetcenter.net/iau/ECS/MPCArchive/2003/MPC_20030806.pdf | lingua = en | titolo = New Names of Minor Planets }}</ref>.
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 22:53, 22 giu 2019 (CEST)
I nuclei di [[Amiternum]] e [[Forcona]], i principali centri urbani anticamente presenti nella zona dell'odierna L'Aquila, hanno origini [[sabini|sabino]]-[[vestini|vestine]], trovandosi presso il confine dei territori occupati dai due [[Italici|popoli italici]] .
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], nella [[conca aquilana]] si formarono diversi piccoli agglomerati urbani, detti ''castelli'', che secondo la leggenda si federarono per la fondazione della nuova città nel [[1254]]; secondo un'altra versione invece sarebbe nata intorno al [[1230]] col patrocinio di [[Federico II di Svevia]], e distrutta una prima volta nel [[1259]] da [[Manfredi di Sicilia]].
La città ebbe notevole sviluppo nel [[Medioevo]], sotto il controllo della famiglia [[Camponeschi]], e nel [[1424]] riuscì a resistere all'assedio di [[Braccio da Montone]] (essendosi schierata contro [[regno di Napoli|Napoli]] per la sua fedeltà [[angioini|angioina]]).
Durante l'epoca del [[feudalesimo]], dal [[medioevo]] al [[1806]], la città era caratterizzata da un'economia di [[pastorizia]], [[artigianato]] e [[oreficeria]], ed era stazione di passaggio durante la [[transumanza]] del Regio [[tratturo L'Aquila-Foggia]], percorso da pastori e pellegrini religiosi.
Sotto il dominio [[Casa d'Asburgo|asburgico]] dei secoli [[XVI secolo|XVI]]-[[XVII secolo|XVII]] visse un periodo di altalenante crescita economica che sarà però bruscamente interrotta dal [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]], che per molti anni riporterà la città nella decadenza.
Conobbe infatti un nuovo [[sviluppo economico]] e culturale soltanto nell'[[Ottocento]].
La città è nota per i personaggi di [[Pietro da Morrone]] (Papa Celestino V) e [[Bernardino da Siena]], sepolti rispettivamente nella [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]] — o Basilica dalla prima Porta Santa — e nella [[basilica di San Bernardino]].
Le tradizioni secolari riguardano la [[Perdonanza Celestiniana]], celebrazione sacra voluta da Celestino per perdonare in una sola indulgenza annuale tutti i peccati dei pellegrini, e la festa di [[Sant'Agnese]].
La città divenne preso l'abitato principale della zona, il cui centro precedente fu la sabina ''[[Amiternum]]'', dove nacque lo storico romano [[Sallustio]].
Nel 1254, secondo la [[leggenda]], i 99 castelli della conca fondarono la città, e la [[fontana delle 99 cannelle]] celebra questo avvenimento con i suoi mascheroni.
Nonostante i forti [[terremoto dell'Aquila del 1461|terremoti del 1461]], [[Terremoto dell'Aquila del 1703|1703]] e [[terremoto dell'Aquila del 2009|2009]], in città è ancora presente un ampio patrimonio storico, mostrando un primo strato medievale testimoniato soprattutto dalle [[Mura dell'Aquila|Mura cittadine]], uno [[rinascimento|rinascimentale]] che caratterizza numerosi palazzi e chiese e infine il [[barocco]] e il [[neoclassico]].
La città si suddivide in quattro rioni, detti ''[[Quarti dell'Aquila|Quarti]]'', ognuno dei quali è rappresentato da una chiesa detta ''capoquarto''.
Spiccano fra i monumenti cittadini, oltre le già citate basiliche di San Bernardino e Collemaggio, la nota [[Fontana delle 99 cannelle|Fontana medievale delle 99 cannelle]], i palazzi settecenteschi del corso Vittorio Emanuele II, la [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]] e il [[Forte spagnolo]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Gran Sasso Visto da Pizza Btg degli Alpini.JPG|thumb|left|upright=1.2|Vista del [[Gran Sasso]] dal centro cittadino con, in primo piano, la [[Fontana luminosa]].]]
{{vedi anche|Geografia dell'Aquila}}
L'Aquila sorge nell'[[conca aquilana|omonima conca]], inserita fra le dorsali orientali e centrali dell'[[Appennino centrale]] [[Appennino abruzzese|abruzzese]], sulle sponde del fiume [[Aterno]] a un'[[altitudine]] di 721 metri sul [[livello del mare]], che la rende terza tra i capoluoghi di provincia italiani più alti.
Il centro storico sorge su di un [[altopiano]] in posizione centrale rispetto alla conca; numerose frazioni sono situate sul declivio o sulla sommità dei colli circostanti, tra le quali [[Aragno]], [[Roio]], Pianola, [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], San Giacomo e [[Collebrincioni]]. Nel [[secondo dopoguerra]], l'espansione urbanistica si è concentrata nella periferia occidentale della città, in una zona a carattere prevalentemente pianeggiante, estendendosi in maniera disomogenea lungo la direttrice est-ovest seguendo il corso del fiume.
Il territorio comunale, suddiviso in 12 [[circoscrizione|''consigli terrioriali di partecipazione'']],<ref name="ctp">[http://www.comune.laquila.it/pagina1139_i-consigli-territoriali-di-partecipazione.html Sito web del Comune dell'Aquila, i Consigli territoriali di partecipazione]</ref> è uno dei più estesi d'[[Italia]]. Nei suoi 467 km² incorpora numerosi paesi e frazioni che fino al [[1927]] erano comuni autonomi ([[Paganica]], [[Arischia]], Bagno, [[Camarda]], [[Preturo]], Roio, [[Sassa]]).
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica dell'Aquila}}
In base alle medie [[clima]]tiche ufficiali [[1951]]-[[2000]] pubblicate dall'ARSSA Abruzzo, relative alla [[stazione meteorologica]] del centro storico, la media annua delle [[temperatura|temperature]] minime si attesta a +6,5 °C, la media annua delle massime a +17,3 °C, mentre la temperatura media annua è pari +11,9 °C. La massima assoluta, di +40 °C, è stata rilevata il 27 agosto [[1960]], mentre l'estremo negativo è di -17,8 °C, registrato il 17 febbraio [[1956]]; inoltre è stato rilevato un -22,3 °C il 16 febbraio [[1929]]<ref>{{cita web|autore=CETEMPS|url=http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html|titolo=Clima L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111121022356/http://cetemps.aquila.infn.it/tempaq/MR/articoliMR/climalaquila.html|dataarchivio=21 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita web|autore=Agenzia per la protezione dell'ambiente|url=http://193.206.192.243/annali/images/10/1/1929/8.gif|titolo=Annali Idrologici dell'Istituto Idrografico, Compartimento di Pescara, Anno 1929, parte I, p. 8|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì}}</ref>.
Il valore termico più basso registrato nel territorio comunale spetta però alla stazione meteorologica dell'[[Aeronautica Militare (Italia)]]<ref>{{cita web|autore=Aeronautica Militare Italiana|url=http://clima.meteoam.it/|titolo=Aeronautica Militare Italiana}}</ref> situata presso l'[[Aeroporto dell'Aquila-Preturo]], che il giorno 11 gennaio [[1985]] arrivò a toccare i -23,4 °C<ref>Dato fornito dal servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare riportato in [http://www.meteoaquilano.it/pubblicazioni/GENNAIO1985.pdf meteoaquilano.it]</ref>.
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono di 713 mm annui con 92 giorni [[pioggia|piovosi]], mentre sono 68 i giorni di [[gelo]] durante l'anno<ref>{{cita web|autore=ARSSA Abruzzo|url=http://www.arssa.abruzzo.it/car/mappeinfo/datistorici/l_aquila_annuale.htm|titolo=Dati L'Aquila|accesso=14 novembre 2011|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Campo Imperatore winter.jpg|thumb|upright=1.5|La piana di [[Campo Imperatore]] in inverno]]
== Origine del nome ==
{{Vedi anche|Immota manet}}
Quando fu scelto il sito per la fondazione della città, si individuò un luogo chiamato ''Acquilis'' o ''Acculi'' o anche ''Acculae'', per l'abbondanza delle [[sorgente (idrologia)|sorgenti]] che vi si trovavano. La zona era in una posizione strategica tra i due poli entro i quali doveva nascere il nuovo centro urbano e cioè i due centri di [[Bagno (L'Aquila)|Forcona]] e [[Amiternum]]. ''Acculi'', vicina anche al fiume [[Aterno]], corrisponde all'attuale ''Borgo Rivera'', dove oggi si trova la fontana delle 99 cannelle; al tempo della fondazione vi era in quell'area una chiesa con un monastero, Santa Maria ad Fontes de Acquilis (o de Aquila).
Fu dunque scelto per la nuova città il nome di Aquila, che riprendeva il toponimo già esistente, ma che richiamava anche l'emblema dell'aquila imperiale: secondo il diploma di fondazione attribuito all'Imperatore [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]]. Nello [[Stemma dell'Aquila|stemma della città]] appare infatti un'aquila. Lateralmente appare la scritta ''Immota manet'' e inoltre l'abbreviazione PHS<ref>{{cita|Angelo Leosini|p. 31}}</ref>.
Il motto "Immota manet" significa "Resta ferma". L'espressione è forse tratta da un verso del poeta latino [[Virgilio]], che attribuisce alla quercia la capacità di radicarsi fortemente e dunque di restare ferma, ben salda. Il PHS è un vero mistero. Alcuni parlano di un errore di trascrizione del cristogramma [[IHS]]; altri pensano che significhi "Publica Hic Salus", cioè "qui <nowiki>[c'è]</nowiki> la salute pubblica".
Suggestiva un'altra tesi, affacciata alcuni anni fa in un convegno, ma non più dibattuta, secondo la quale PHS starebbe per "post hanc stragem", riferendosi alla rinascita dopo un sisma (dopo la strage, resta ferma, resiste).
La città, originariamente chiamata "Aquila", divenne dopo l'unità d'Italia "Aquila degli Abruzzi" e cambiò nuovamente nome durante il regime fascista, acquisendo l'attuale "L'Aquila".
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = L'articolo davanti al [[toponimo]]
|contenuto = Il regio decreto nº 1891 del 23 novembre 1939 introdusse l'articolo (maiuscolo) e l'apostrofo, modificando il nome della città in "L'Aquila".<ref name="r.d. 1939 n. 1891">{{cita web|url=http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1939-12-27&atto.codiceRedazionale=039U1891&queryString=%3FmeseProvvedimento%3D%26testoNot%3D%26formType%3Dricerca_avanzata_aggiornamenti%26numeroArticolo%3D%26titoloNot%3D%26tipoRicercaTesto%3DALL_WORDS%26titolo%3Daquila%2Babruzzi%26testo%3Dprovincia%26giornoProvvedimento%3D%26siglaProvvedimento%3D%26tipoRicercaTitolo%3DALL_WORDS%26mesePubblicazioneA%3D%26annoPubblicazioneDa%3D%26numeroProvvedimento%3D%26annoPubblicazioneA%3D%26mesePubblicazioneDa%3D%26giornoPubblicazioneA%3D%26annoProvvedimento%3D1939%26giornoPubblicazioneDa%3D¤tPage=1|titolo=REGIO DECRETO 23 novembre 1939, n. 1891 - Rettifica delle denominazioni del Comune e della provincia di Aquila degli Abruzzi in «L'Aquila». (039U1891) (GU n.299 del 27-12-1939 )|sito=normattiva.it|accesso=17 febbraio 2018}}</ref> Il cambiamento di denominazione ha creato un'ambiguità linguistica sulla correttezza delle espressioni "dell'Aquila", "di L'Aquila", "de L'Aquila" o simili.<ref>{{cita web|url=http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-preposizioni-prima-nomi-propri-contengon|titolo=Uso delle preposizioni prima dei nomi propri che contengono un articolo|sito=accademiadellacrusca.it|accesso=17 febbraio 2018}}</ref> In realtà, nello stesso decreto del 1939, è stato definito come nome ufficiale della provincia quello di "Provincia dell'Aquila", cosa che elimina ogni possibile dubbio.<ref name="r.d. 1939 n. 1891" />
}}
== Storia ==
{{vedi anche|Storia dell'Aquila}}
=== Origini ===
[[File:Anfiteatro panoramica.jpg|thumb|upright=2.3|L'[[anfiteatro romano di Amiternum]]]]
La conca aquilana era abitata già nei tempi più antichi. Prima della conquista da parte di [[Roma]], tutta la [[valle dell'Aterno]] fu luogo di insediamento per i [[Sabini]] e per i [[Vestini]]<ref>Plinio il Vecchio, ''Naturalis Historia'', [[s:la:Naturalis Historia/Liber III#106|III, 106-107]].</ref>, i cui territori confinavano proprio nel punto dove in futuro sarebbe sorta la città.
Dopo la conquista dei [[civiltà romana|Romani]], avvenuta nel [[III secolo a.C.]], nella località oggi nota come [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]] (pochi chilometri a ovest dell'Aquila), venne fondata la città di [[Amiternum]], di cui, ancora oggi si possono visitare i resti di [[Teatro romano di Amiternum|un teatro]] e di [[Anfiteatro romano di Amiternum|un anfiteatro]], testimoni dell'importanza assunta nel tempo dalla città. Qui nacque uno dei maggiori storici romani, [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]], di cui oggi è presente una statua in Piazza Palazzo; fu sede di diocesi insieme alle vicine città di ''Forcona'' e ''Pitinum''<ref>Secondo Lanzoni, la diocesi di Forconio o Forcona è la continuazione della soppressa [[diocesi di Aveia]]; ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n387/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza 1927, pp. 365-370.</ref>. In seguito, sopravvissuta alla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano d'occidente]], Amiternum visse un periodo di grande decadenza, fino a essere completamente abbandonata nel [[X secolo]].
Nel frattempo, il territorio aquilano veniva inglobato nel [[Ducato di Spoleto|Ducato longobardo di Spoleto]] e venne per la prima volta scisso dall'Abruzzo meridionale, che era invece finito sotto il controllo del [[Ducato di Benevento]], con numerose ripercussioni sull'economia della zona. Una delle attività economiche principali delle terre che costituiranno la futura città era, infatti, l'allevamento ovino, che comportava la [[transumanza]], cioè l'annuale spostamento delle greggi, che venivano portate a svernare nel Tavoliere delle Puglie. Con la divisione dell'[[Abruzzo]] lo svolgersi transumanza (come ogni altro tipo di trasporto terrestre) divenne più difficoltoso, provocando la decadenza economica del territorio.
[[File:L'Aquila, Fontana della 99 Cannelle 2007 by-RaBoe-3.jpg|thumb|left|upright=1.3|La [[fontana delle 99 cannelle]]]]
Sarà la [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]], avvenuta nel [[XII secolo]], a portare nuovo sviluppo a questi territori, e la riunificazione di tutto l'[[Abruzzo]] (conquistato da re Ruggero II tra il [[1139]] e il [[1153]]) riporterà stabilità nella regione. Durante il periodo normanno si assiste al fenomeno dell'''incastellamento'', di cui sono esempi il [[castello di San Pio delle Camere]] e il [[castello di Ocre]]; quest'ultimo occupava una posizione strategica nella vallata dell'Aterno ed era proprietà dei conti dei Marsi. Un altro importante fattore di sviluppo economico fu la diffusione delle abbazie cistercensi, tra cui quella di [[Monastero di Santo Spirito (Ocre)|Santo Spirito d'Ocre]]<ref>{{Cita|A. Clementi, E. Piroddi||Clementi, 1988}}</ref>.
=== Fondazione della città ===
Nel [[1229]] gli abitanti di questi castelli si ribellarono al feudalesimo imposto dai baronati normanno-svevi<ref name="Fridericiana">Alessandro Clementi, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000327.xml {{Maiuscoletto|L'Aquila}}], ''[[Enciclopedia fridericiana]]'', Vol. II, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]</ref>. Dopo essersi rivolti a [[papa Gregorio IX]], ottennero il permesso di fondare la città, ma l'iniziativa non si concretizzò<ref name="Fridericiana"/>. Gli aquilani ottennero nuovamente il permesso della costruzione di una nuova grande città, in funzione anti-[[feudalesimo|feudale]]<ref name="Fridericiana"/>, di cui è rimasta testimonianza nel cosiddetto ''Diploma di [[Federico II di Svevia|Federico II]]''<ref name="Fridericiana"/>: nel documento conservato, in duplice copia negli archivi cittadini, si esortano i castelli degli antichi contadi di Amiternum e Forcona a unirsi per formare un unico centro<ref name="TuttoAbruzzo">{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=L'Aquila, la storia|urlmorto=sì}}</ref>.
Le vicende della fondazione dell'Aquila sono raccontate da [[Buccio di Ranallo]] da Poppleto (autore di una ''[[Cronache aquilane|Cronica]]'' rimata che narra la storia della città dal [[1254]] fino al [[1362]]). Importanti testimonianze sulla storia dell'Aquila e del territorio abruzzese sono riportate nei manoscritti dello storico settecentesco [[Anton Ludovico Antinori]]. Le contrastanti notizie riguardanti il numero dei castelli che contribuirono alla fondazione della città impediscono ancora oggi di quantificarlo con certezza: la tradizione vuole che siano stati novantanove, ma il numero effettivo sembra essere sulla settantina. A ricordo della fondazione, la campana della Torre Civica (la ''[[Reatinella]]'') batte ancora oggi 99 rintocchi e il primo grande monumento della città, la [[fontana delle 99 cannelle]], contribuisce ad alimentare questa leggenda.
La leggenda della fondazione narra che 100 castelli della conca aquilana, stanchi delle continue dominazioni, decisero di riunirsi per fondare la città dell'Aquila come città libera, ovvero priva di signori feudali. Ogni castello avrebbe fondato in città una piazza, una chiesa e una fontana, per un totale così di 100 piazze 100 chiese e 100 fontane, ma all'ultimo momento un castello rinunciò preferendo ritirarsi. Gli altri 99 castelli però avrebbero proseguito l'opera di costruzione della città, che così dall'epoca avrebbe avuto 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane<ref>{{Cita web|url=http://luoghidavedere.it/luoghi-da-vedere-in-italia/luoghi-da-vedere-in-abruzzo/laquila-la-fontana-delle-99-cannelle-tra-storia-e-leggenda_3295/|titolo=L'Aquila e il numero 99}}</ref>.
Un altro mito è quello che legherebbe L'Aquila all'[[Cavalieri Templari|Ordine dei Cavalieri templari]]. In effetti le architetture religiose della zona aquilana dei secoli [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo|XIII]] presentano spesso numerose iconografie e simbologie riferibili a [[Crociati]] o all'[[Cavalieri templari|Ordine dei Templari]]: le tracce di questo passato sono state oggetto di ricerche e speculazioni scientifiche (per esempio quelle sulla simbologia della basilica di Collemaggio), anche alla luce del forte legame che Pietro del Morrone, poi papa Celestino V, ebbe con i Templari stessi<ref>{{Cita web|url=http://www.iviagginellastoria.it/rubriche-2/i-cavalieri-templari/840-laquila-e-i-templari-celestino-v-e-la-basilica-di-collemaggio.html/|titolo=L'Aquila e i Cavalieri Templari}}</ref>.
=== La distruzione ad opera di Manfredi e la ricostruzione ===
[[File:SMariaCollemaggio.jpg|thumb|upright=1.4|La [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]]]
Gestita da un [[podestà (medioevo)|podestà]] e da un libero consiglio, ebbe organizzazione autonoma e propri statuti<ref>{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=La fondazione della città dell'Aquila:l'organizzazione della nuova Aquila|urlmorto=sì}}</ref>. Contribuirono all'ascesa dell'Aquila la posizione strategica e la crescente importanza in ambito religioso, suggellata dal trasferimento della sede vescovile da Forcona all'Aquila nel [[1257]] ad opera di [[papa Alessandro IV]].
Nel [[1259]], colpevole di essere rimasta fedele alla Chiesa nella contesa tra papato e impero, fu rasa al suolo da [[Manfredi di Sicilia]]. Venne ricostruita su autorizzazione di [[Carlo I d'Angiò]], chiamato in soccorso della Chiesa, minacciata dagli Svevi e dalle incursioni dei saraceni, dal Papa francese Jacques Pantaleon de Troyes, eletto al soglio pontificio, a Viterbo, con il nome di [[Urbano IV]]. La città dell'Aquila riconoscente, si sottomise spontaneamente al nuovo conquistatore, riacquistando nel tempo il prestigio e la preminenza precedentemente perduti.
=== Celestino V e il giubileo aquilano ===
{{vedi anche|Perdonanza}}
Nel [[1288]] l'eremita [[Papa Celestino V|Pietro da Morrone]], decise di edificare all'Aquila la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]], autorevole esempio di [[Arte romanica|arte romanica]] e monumento simbolo della città. Proprio nella basilica da lui fortemente voluta, l'eremita venne incoronato papa con il nome di [[Celestino V]] il 29 agosto [[1294]].
Nell'agosto del [[1294]], [[Papa Celestino V]] emanò una [[Inter sanctorum solemnia|Bolla]] con la quale concedeva un'[[indulgenza plenaria]] e universale a tutta l'umanità. Bolla ancora oggi valida, che anticipò di sei anni l'introduzione dell'anno santo, avvenuta per volere di [[papa Bonifacio VIII]] nel [[1300]] e può essere quindi considerato il primo [[giubileo]] della storia.
La Bolla ''[[Inter sanctorum solemnia]]'' di Celestino V, oggi nota come la ''Bolla della Perdonanza'', poneva come condizioni per l'ottenimento del perdono: l'ingresso nella basilica nell'arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno e l'essere "veramente pentiti e confessati". La porta di [[Celestino V]], situata sul lato settentrionale della [[basilica]] è dunque a tutti gli effetti una [[Porta santa]]<ref name="ReferenceA">cfr pag. 117, L'Italia - Abruzzo e Molise, Touring Editore, 2005</ref>.
[[File:L'Aquila, Basilica di Santa Maria di Collemaggio Portale laterale 2007 by-RaBoe.jpg|left|thumb|La [[Porta Santa]]]]
=== Il Medioevo ===
Il primo consiglio cittadino fu composto dai sindaci dei vari villaggi e la città non ebbe una propria esistenza giuridica riconosciuta fino al regno di [[Carlo II di Napoli]], che nominò un [[camerlengo]] come responsabile dei tributi. Da quel momento, le tasse furono pagate da tutta la città in quanto tale, mentre, in precedenza, erano pagati dai singoli villaggi.
In questo periodo L'Aquila fu teatro di una serie di violente lotte tra alcune delle famiglie che si contendevano il potere, tra cui è opportuno citare i Pretatti e i Camponeschi. La contesa durò circa un decennio con la vittoria di questi ultimi.
Successivamente, il Camerlengo acquisì anche il potere politico, divenendo presidente del consiglio cittadino (che ebbe vari nomi e composizione nel corso dei secoli). La città, autonoma, anche se compresa nel [[regno di Sicilia]], poi [[regno di Napoli]], (salvo un breve periodo in cui fece parte dello [[Stato Pontificio]]), fu governata da una [[diarchia]] composta dal consiglio e dal capitano regio, cui si aggiunse, nel XIV secolo proprio il conte Pietro Camponeschi che, da privato cittadino, divenne il terzo membro di una nuova triarchia.
=== I terremoti del Trecento e l'assedio di Fortebraccio ===
La città dell'Aquila sorge su un territorio ad alta sismicità, e fin dalla sua fondazione è stata funestata da numerosi e distruttivi eventi tellurici. Il primo terremoto di cui si abbia notizia risale al 13 dicembre [[1315]].
Un forte terremoto si verificò il [[terremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349|9 settembre 1349]]: si stima che abbia avuto un'intensità pari a magnitudo 6,5 della [[scala Richter]] e che abbia prodotto danni valutabili nel X grado della [[scala Mercalli]]. Furono sbrecciati e atterrati ampi tratti delle mura cittadine e crollarono moltissime case e chiese. Le vittime furono ottocento<ref name="BuccioAntinori">Notizie riportate sulle ''[[Cronache aquilane]]'' di [[Buccio di Ranallo]] e nei manoscritti di [[Anton Ludovico Antinori]]</ref> e, poiché all'epoca gli abitanti dell'Aquila erano meno di diecimila, si trattò di quasi il 10% della popolazione. La gran polvere che si alzò gravò sulla città per molto tempo, impedendo il salvataggio repentino di coloro che erano stati travolti dalle macerie<ref>G. Vittori, ''Stato dell'Aquila degli Abruzzi nei grandi periodi sismici del 1315, 1349 e 1461-62'', in Bollettino della Società Abruzzese di Storia patria, VIII, L'Aternina, Aquila, 1896</ref>. La difficile e laboriosa ricostruzione scoraggiò una parte della popolazione, che preferì tornare ai villaggi e castelli dai quali erano venuti i loro avi. Di fronte all'esodo massiccio della popolazione e alla conseguente prospettiva di veder prematuramente cancellata L'Aquila dalle città del Regno, Camponeschi fece presidiare le mura cittadine e ne fece chiudere con tavoloni di legno le brecce<ref name="BuccioAntinori"/>.
[[File:L'Aquila, Basilica di San Bernardino 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|La [[basilica di San Bernardino]].]]
Contemporaneamente, le vicende politiche stavano trascinando Aquila verso una sanguinosa guerra. La città, rimasta fedele alla casa reale degli [[Angiò-Durazzo]], venne individuata come obiettivo sensibile durante la guerra contro gli [[aragonesi]]. Questi ultimi assoldarono [[Braccio da Montone|Braccio Fortebraccio da Montone]], promettendogli la [[signoria cittadina|signoria]] dell' Aquila nel caso in cui fosse riuscito a prenderla. Dopo un anno di assedio ([[1423]]-[[1424]]) Aquila, anche se stremata ed esausta, ne uscì vincente: si affrancò così dal potere regio e rafforzò il suo ordinamento sociale che venne liberato dai vincoli feudali, preparandosi così a un periodo di rinascita.
{{Vedi anche|Guerra dell'Aquila}}
=== Il Rinascimento all'Aquila ===
Il [[XV secolo|Quattrocento]] corrisponde all'età d'oro della città dell'Aquila. Terminata la ricostruzione, prosperò grazie ai suoi commerci, specialmente della lana, estendendo le proprie relazioni fino a [[Firenze]], [[Genova]] e [[Venezia]] e, ancora oltre, in [[Francia]], [[Paesi Bassi]] e [[Germania]], {{Senza fonte|diventando in breve tempo la città più importante del Regno dopo Napoli}}.
Tenne, a vario titolo, una Zecca della Moneta sin dal [[1382]], sotto [[Ludovico I d'Angiò]], istituzione rinnovata anche dagli Aragonesi e gli Spagnoli, mentre è del [[1458]] la licenza di istituire l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]], che nella sua struttura attuale risale al [[1952]]. Nel [[1482]] [[Adam Burkardt]], allievo di [[Johannes Gutenberg]], vi impiantò una tipografia, assicurando larga diffusione di opere preziose<ref>{{cita web|url=http://it.encarta.msn.com/encnet/refpages/RefAuxArt.aspx?refid=1041506536|titolo=La rinascenza aquilana|urlmorto=sì}}</ref>.
In questo tempo la città fu famosa anche per la prolungata dimora di tre grandi santi francescani: [[Bernardino da Siena|San Bernardino da Siena]], [[Giovanni da Capestrano|San Giovanni da Capestrano]] e [[Giacomo della Marca|San Giacomo della Marca]]. Alla morte di San Bernardino, avvenuta in città il 20 maggio [[1444]], la popolazione chiese e ottenne da [[papa Eugenio IV]] il permesso di custodirne le spoglie. Venne così edificata allo scopo la [[basilica di San Bernardino]] nel [[1472]]. Le guerre con [[Rieti]], le lotte intestine tra famiglie e i continui terremoti causarono, sul finire del secolo, l'inizio di una nuova decadenza.
[[File:L'Aquila, Forte Spagnolo 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|left|Il [[Portale]] d'Ingresso del [[Forte spagnolo]] con lo stemma di [[Carlo V]]]]
=== Decadenza e dominazione spagnola ===
Il 26 novembre [[1461]] si verificò un nuovo violento sisma di intensità stimata in magnitudo 6,4 della [[Scala Richter]] e distruttività pari al X grado della [[Scala Mercalli]]. Successivamente alla scossa principale del 26 novembre, seguì una serie di eventi sismici che si protrassero per circa due mesi, con ulteriori forti scosse il 4, il 17 dicembre, 3 e il 4 gennaio successivi. Le fonti riportano della pressoché totale distruzione di [[Onna]], [[Poggio Picenze]], Castelnuovo e [[Sant'Eusanio Forconese]].
[[File:Forte spagnolo AQ.JPG|thumb|Il [[Forte spagnolo]]]]
Nel frattempo, il [[Regno di Napoli]], e con esso Aquila, era passato agli Aragonesi. Nel [[1527]] la cittadinanza aquilana si ribellò al nuovo dominatore, provocando l'immediata rappresaglia spagnola. Il viceré [[Filiberto di Chalons]] la devastò e la separò dal suo contado. Inoltre, inflisse una multa pesantissima, che superava ogni possibilità degli aquilani e con questo denaro contribuì alla costruzione del [[Forte spagnolo]], sul cui portale campeggia la scritta ''Ad reprimendam aquilanorum audaciam'', ovvero "per la repressione dell'audacia degli aquilani", minaccioso avviso, finalizzato a scoraggiare ogni possibile successiva ribellione. In seguito, la città tentò faticosamente di rialzarsi, ma la sua ripresa venne nuovamente rallentata dai terremoti del [[1646]] e del [[1672]].
=== Il terremoto del 1703 ===
{{vedi anche|Terremoto dell'Aquila del 1703}}
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] la città fu interessata da uno sciame sismico, che culminò con un violentissimo terremoto che, ancora una volta, la rase al suolo. La prima scossa della lunga sequenza si verificò il 14 ottobre [[1702]], ma la maggiore venne registrata il 2 febbraio del [[1703]] e si stima che abbia avuto una magnitudo 6,7 della [[Scala Richter]] causando devastazioni stimate nel X grado nella [[Scala Mercalli]].
Quasi tutte le chiese e gli edifici pubblici cittadini crollarono o riportarono gravissimi danni<ref>[http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640 Terremoto de L'Aquila del 2 febbraio 1703] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090411024609/http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=640 |data=11 aprile 2009 }}</ref>. Si stima che nelle varie scosse che colpirono la città, quell'anno siano morte oltre 6.000 persone<ref>Luigi Mammarella, ''L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915'', Adelmo Polla editore, 1990, pp. 77-83</ref>. Le chiese di San Bernardino ( di cui rimasero in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la [[Duomo dell'Aquila|Cattedrale di San Massimo]], San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati<ref>Un resoconto è tratto da una relazione dell'epoca, riportata nel capitolo «L'Aquila», scritto dallo studioso Walter Capezzali nel volume «L'Abruzzo nel Settecento», edito da Ediars</ref>.
[[File:L'aquila10.jpg|thumb|[[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]] e ''[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Anime Sante]]'']]
=== Dall'arrivo dei francesi all'unità d'Italia ===
[[File:Facciata della chiesa di San Bernardino.jpg|thumb|La [[Basilica di San Bernardino]] in una incisione di Strafforello Gustavo (1899)]]
La ricostruzione avvenne secondo lo stile dell'epoca, il [[barocco]]. A questo periodo risale la costruzione della [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa delle Anime Sante]] con la cupola del [[Giuseppe Valadier|Valadier]] e degli interni delle basiliche di San Bernardino e [[Santa Maria di Collemaggio]].
La pace di [[Vienna]] ([[1738]]) pose fine alla dominazione austriaca seguita alla spagnola e verso la fine del secolo la città venne occupata dai francesi napoleonici. Anche questa volta, un'insurrezione provocò la reazione degli occupanti e Aquila venne di nuovo devastata e saccheggiata. In particolare, a questo periodo risale il furto del dipinto dell'Annunciazione di [[Raffaello Sanzio]], contenuto nella [[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|Chiesa di San Silvestro]] e dell'urna contenente le spoglie di [[San Bernardino da Siena|San Bernardino]], custodita all'interno della [[basilica di San Bernardino|basilica]] omonima.
Durante il [[Risorgimento]] gli aquilani parteciparono attivamente ai {{Chiarire|moti|quali moti? quando?}}, sotto la guida di Pietro Marrelli, che il 20 novembre del 1860 ospitò all'Aquila, nel Convento di San Giuseppe, [[Giuseppe Mazzini]] in persona<ref>{{cita web|url=http://www.tuttoabruzzo.it/index.php?Itemid=95&id=325&option=com_content&task=view|titolo=La storia dell'Aquila: il risorgimento|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Variazioni confine Abruzzo nord.PNG|upright=1.5|thumb|Territori aquilani ceduti alla [[Provincia di Rieti]]|left]]
=== Il capoluogo degli Abruzzi ===
Con l'[[unità d'Italia]], fu assegnato alla città il ruolo di capoluogo della regione geografica degli [[Abruzzi e Molise]] (fino al 1970 le regioni non esisteranno come ente amministrativo italiano, venendo considerate solamente come regioni statistiche). In quell'occasione il nome della città fu modificato in ''Aquila degli Abruzzi'' ([[1861]]).
Nel [[1927]], nell'ambito del riordino provinciale disposto dal [[Storia del fascismo italiano|regime fascista]], vennero istituite le province di [[Provincia di Pescara|Pescara]] e di [[Provincia di Rieti|Rieti]]: quest'ultima in massima parte composta dai territori ceduti da parte aquilana dell'intero [[Circondario di Cittaducale]], per un totale di 1362 [[km²]] e 70.000 abitanti circa<ref>Dato riscontrabile a pag. 78 di "Guida d'Italia; Abruzzo e Molise. Touring Club Italiano.Mondadori Printing S.p.A., agosto 2007"</ref>, mentre alla provincia pescarese venivano ceduti i comuni di [[Bussi sul Tirino]] e [[Popoli (Italia)|Popoli]].
Nel [[1939]] la città, in seguito all'accorpamento di otto piccoli comuni limitrofi voluta dal podestà Adelchi Serena<ref>{{Cita libro|autore = Enrico Cavalli|titolo = La Grande Aquila. Politica, Territorio ed Amministrazione ad Aquila tra le due Guerre.|anno = 2003|editore = DASP-Colacchi|città = L'Aquila|p = pag.83}}</ref> del [[1927]], prende il definitivo nome di ''L'Aquila''<ref>[[s:R.D. 23 novembre 1939, n. 1891 - Rettifica delle denominazioni del Comune e della provincia di Aquila degli Abruzzi in «L'Aquila»|R.D. 23 novembre 1939, n. 1891]]</ref>. Nel [[1947]] [[Lucoli]], dopo essere stato per 20 anni parte del comune aquilano, fu l'unico comune a tornare autonomo, a differenza degli altri sette comuni soppressi che nonostante le proteste degli anni trenta, quaranta e cinquanta, in particolare a Paganica, resteranno parte della città.
Nel [[1970]] nasce ufficialmente la [[Regione (Italia)|Regione]] Abruzzo. La scelta iniziale di situare il capoluogo regionale a [[Pescara]] provoca numerose reazioni e polemiche in città. Ne seguiranno anche veri e propri disordini e scontri di piazza, i cosiddetti ''Moti dell'Aquila'', prevalentemente guidati e sponsorizzati dai partiti locali di estrema destra del tempo. L'accordo finale riconoscerà alla città il ruolo di capoluogo dell'[[Abruzzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xElezioni08/docs/statuto/statuto.pdf|titolo=Statuto regionale}}</ref>, condividendolo con Pescara che però ospiterà molti uffici ed assesorati regionali (fra cui quelli della sanità, dei trasporti e del turismo) e regolari riunioni di [[Giunta regionale|Giunta]] e [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglio]].
=== Il terremoto del 2009 ===
{{vedi anche|Terremoto dell'Aquila del 2009}}
[[File:L'Aquila eathquake prefettura.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|Palazzo del Governo]] dopo il sisma, simbolo della distruzione]]
Il 6 aprile [[2009]], alle ore 3:32, dopo diversi mesi di lievi scosse localizzate e percepite in tutta la zona dell'aquilano, L'Aquila è stata colpita da un [[terremoto]] di magnitudo 6.3 [[Scala di magnitudo del momento sismico|Mw]] (5.9 Ml secondo la scala Richter) e tra l'8º e il 9º grado della [[Scala Mercalli]], con epicentro situato nel territorio di [[Roio]] in località Colle Miruci al confine con Lucoli<ref>[http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php Il terremoto secondo l'INGV] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091126034256/http://earthquake.rm.ingv.it/data_id/2206496920/event_out.php |data=26 novembre 2009 }}</ref>. Il bilancio finale è stato di 309 vittime e oltre 1.500 feriti, mentre la quasi totale evacuazione della città ha portato a 65.000 il numero degli sfollati.
Nei giorni successivi al sisma principale altre forti scosse, pur se di intensità minore, hanno colpito l'aquilano: una forte scossa di magnitudo 5.6 MW alle ore 19.47 del 7 aprile 2009, una di magnitudo 5.4 MW alle ore 2:52 del 9 aprile 2009 e una di 5.2 MW alle ore 21:38 del 9 aprile 2009.
Il sisma ha riversato la sua forza sull'abitato e sui paesi limitrofi, tra i quali [[Onna]], [[Roio]], [[Villa Sant'Angelo]], [[Castelnuovo (San Pio delle Camere)|Castelnuovo]], [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]], San Gregorio e [[Paganica]]. Il capoluogo stesso presenta crolli anche totali in molte zone e gravissimi danni alla maggior parte degli edifici di valore storico e culturale. Le chiese principali risultano gravemente danneggiate o quasi completamente crollate. Particolare rilevanza ha avuto la mancata resistenza e quindi il danneggiamento talvolta irreversibile della maggioranza degli edifici pubblici, sia antichi che moderni: ad esempio il moderno polo d'Ingegneria, il [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|Palazzo del Governo]] (sede della Prefettura), la Casa dello studente di via XX Settembre, l'ospedale San Salvatore e molti palazzi signorili del Settecento e dell'Ottocento.
=== Simboli ===
[[File:L'Aquila-Gonfalone storico.png|upright=0.7|thumb|[[Gonfalone]] storico in uso dal 1937 al 1999]]
{{Vedi anche|Stemma dell'Aquila}}
==== Stemma ====
{{Citazione|D'argento all'aquila dal volo abbassato di nero,
coronata, rostrata, linguata e armata d'oro, accostata alla scritta PHS in
capo e IMMOTA MANET ai fianchi}}
==== Gonfalone ====
{{Citazione|L'ornamento comprende, oltre il civico stemma, le insegne degli storici Quarti di San Marciano, Santa Maria Paganica, San Pietro e Santa Giusta, i quali anticamente designavano anche le parti extra moenia del territorio comunale e che sono eretti a comporre il simbolo dell'unità comunale}}
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione =
| data =
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Fontane delle 99 cannelle.jpg|thumb|left|[[Fontana delle 99 cannelle]]]]
{{vedi anche|Monumenti e luoghi d'interesse dell'Aquila}}
Il centro storico è circondato ancora oggi dalle [[Mura dell'Aquila|mura medievali]], con le loro numerose porte di accesso. Si suddivide in quattro cosiddetti ''[[Quarti dell'Aquila|Quarti]]'', dedicati ai santi patroni dei castelli rappresentanti, ossia ''Quarto San Giorgio'', il ''Quarto Santa Maria'', il ''Quarto San Pietro'' e il ''Quarto San Giovanni d'Amiterno''. Ognuno di questi rioni ha una chiesa simbolica capoquarto, la [[chiesa di Santa Giusta]] per il primo, la [[chiesa di Santa Maria Paganica]] per il secondo, la [[chiesa di San Pietro a Coppito]] per il terzo e la [[chiesa di San Marciano]] per l'ultimo.
Il primo quartiere è caratterizzato dalla chiesa principale, dal [[Palazzo Centi]] del Settecento, e fuori le mura dalla [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]; il secondo quartiere è il più ricco, attraversato dal corso Vittorio Emanuele, dai palazzi settecenteschi, dal [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]] lungo il corso Umberto. Ospita inoltre la [[Basilica di San Bernardino]], i monumenti di Piazza Duomo ed il [[Forte spagnolo]]. Nel Quarto San Pietro sorgono la chiesa omonima e il complesso conventuale della [[chiesa di San Domenico (L'Aquila)|Chiesa di San Domenico]]; mentre è situato a quarto San Giovanni uno dei simboli della città, la [[fontana delle 99 cannelle]] di Borgo Rivera. Le chiese principali sono quelle dedicate a [[San Marciano]], alla Madonna di Roio e a [[sant'Agostino]].
[[File:L'Aquila, Basilica di San Bernardino 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|[[Basilica di San Bernardino]] ]]
[[File:Laquila piazza del duomo 017.jpg|thumb|[[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]]]]
[[File:L'Aquila, Basilica di Santa Maria di Collemaggio 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|[[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] ]]
[[File:Aquila duomo.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]] ]]
[[File:L'Aquila, San Pietro a Coppito 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|[[Chiesa di San Pietro a Coppito]] ]]
[[File:L'Aquila San Agustino 01.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Agostino]]
[[File:SanSilvestro.JPG|thumb|Chiesa di San Silvestro]]
[[File:Chiesa di Santa Giusta (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di Santa Giusta]]
[[File:Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de Nardis - Parete absidale.jpg|thumb|Interno dell'Oratorio di Sant'Antonio di Padova]]
[[File:Bazzano (AQ) - Chiesa di Santa Giusta 29.JPG|thumb|Chiesa di Santa Giusta fuori le mura (Bazzano)]]
[[File:Appari 01.JPG|thumb|Eremo della Madonna D'Appari (Paganica)]]
[[File:L'Aquila - Chiesa della Madonna dei Sette Dolori 02.jpg|thumb|Prospetto della chiesa dei Sette Dolori]]
[[File:L'Aquila - Chiesa di Santa Maria della Misericordia 05.jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria della Misericordia]]
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese dell'Aquila}}
Le chiese in centro storico ancora attive sono oltre 60, indice del grande numero di chiese che la città ospitava in passato, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli anni '30. Oltre ai principali edifici del Duomo, della Basilica di Collemaggio, di [[San Bernardino da Siena]], delle quattro chiese capoquartiere sono presenti i monasteri di Sant'Amico, del Corpo di Cristo, di San Basilio, di Santa Chiara e Santa Margherita dei Gesuiti, e restano anche le chiese dei "castelli" situate nelle varie contrade, come l'abbazia di [[Arischia]] dedicata a [[San Benedetto]], la chiesa dell'Assunta di [[Paganica]] insieme all'eremo di Appari e al monastero delle Clarisse, l'abbazia di San Giovanni di [[Lucoli]], il santuario della Madonna do Roio, la vecchia cattedrale di San Massimo a Civita di Bagno, prima sede della diocesi amiternina, la chiesa santuario di San Michele a [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], il [[convento di San Giuliano]].
{{Approfondimento|titolo=La leggenda del Santuario della Madonna di Roio|contenuto=La statua, secondo la leggenda fu trovata da Felice Calcagno, un pastore di Lucoli, nel dicembre del 1578 in un bosco detto "Ruo" in locazione di Tressanti in Provincia di Foggia durante il periodo della transumanza. Il pastore aveva smarrito parte del suo gregge e pregò la Vergine per evitare il castigo da parte dei padroni; apparve al pastore una donna con un bambino in braccio e immersi in una luce abbagliante. La donna indicò al giovane il luogo dove riunire il gregge. Alcuni pastori, accorsi sul posto dopo la notizia del miracolo, trovarono una statua al posto della donna e vi riconobbero le sembianze della figura apparsa a Felice Calcagno, deciserò così di attendere la primavera per riportare con loro sul dorso di un mulo la statua ritrovata. Una volta che i pastori giunsero a Roio, il mulo che trasportava la statua si inginocchio nei pressi dell'attuale Santuario (è presente una lapide commemorativa lungo la Via Mariana) e non volle più muoversi. I pastori portarono a spalla la statua a Lucoli. Il giorno seguente la statua non era più a Lucoli, ma a Poggio di Roio, nella chiesa di San Leonardo nel luogo dove ora sorge il Santuario Mariano. Nel luogo dove il mulo si inginocchiò era presente una croce e per questo motivo alla Madonna fu dato il titolo di "Madonna della Croce". Oggi è conosciuta anche come "La Madonna della Transumanza".}}
* '''[[Basilica di San Bernardino]]'''
:Costruita alla morte di [[San Bernardino da Siena]] ([[1444]]) con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di [[Nicola Filotesio]]. Al suo interno, ricostruito dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] in stile barocco, sono il Mausoleo Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino. La [[basilica]] è posta sulla sommità di una monumentale scalinata, a pochi passi da ''Corso Vittorio Emanuele II''.
* '''[[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]'''
:Basilica romanica, costruita per volere di [[Celestino V|Pietro da Morrone]] nel [[1288]], è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un [[giubileo]] annuale unico nel suo genere. Nel [[1972]] è stata sottoposta a un importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] ed è stato riportato alla luce l'originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima [[Porta santa]] costruita al mondo<ref name="ReferenceA"/>. È considerata uno dei principali esempi di arte romanica della regione.
* '''[[Duomo dell'Aquila|Cattedrale di San Massimo]]''' (''Duomo dell'Aquila'')
:Intitolata ai santi Giorgio e [[Massimo d'Aveia|Massimo]], è la chiesa episcopale dell'[[Arcidiocesi dell'Aquila]]. Venne edificata nel [[XIII secolo]] e abbattuta dal [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]<ref name="Touring">{{Cita|Touring Club Italiano||Touring, 2005}}, pag.93</ref>. Successivamente venne restaurata in stile [[barocco]] mentre la facciata è in stile [[neoclassico]]. Il progetto durò molti anni, e fu aperta al pubblico nel [[1734]], anche se la costruzione potè dirsi ultimata solamente negli anni 20 del XIX secolo.
* '''[[Chiesa di San Domenico (L'Aquila)|Chiesa di San Domenico]]'''
:San Domenico sorge nel luogo in cui un tempo sorgeva il Palazzo Reale<ref name="ReferenceB">AA.VV., ''Sulle ali dell'Aquila - Viaggio nella storia della città'', pag. 55</ref>; fu lo stesso re, [[Carlo II di Napoli]], a donarlo ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]] e a patrocinare la realizzazione della chiesa chiamando dalla [[Provenza]] maestranze francesi per l'occasione, come testimonia l'originale facciata laterale e relativo [[portale]]<ref name="perdonanza-celestiniana.it">[http://www.perdonanza-celestiniana.it/citta-laquila/chiese-capo-quarto.php Itinerari a L'Aquila: Nel cuore antico della città tra le chiese capo quarto] cfr. Maria Rita Acone, ''Nel cuore antico della città, tra le chiese capoquarto''</ref>. Nel [[1703]], un violentissimo [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] fece crollare il tetto della chiesa distruggendo l'interno e uccidendo seicento fedeli<ref name="ReferenceB"/>; successivamente l'interno venne ricostruita in stile [[XVIII secolo|settecentesco]].
* '''[[Chiesa di Santa Giusta]]'''
:Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giorgio|San Giorgio]], nonché una delle più antiche della città, era inizialmente intitolata a [[San Giorgio]] da cui prende il nome l'intero quartiere. La chiesa, eretta nel [[XIV secolo|trecento]], presenta una [[facciata]] a conci levigati con coronamento orizzontale, [[portale]] [[Arte romanica|romanico]] e [[rosone]] con decorazioni floreali e umane<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/>.
* '''[[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]]''' (''o delle Anime Sante'')
:Chiesa barocca costruita nel [[1713]] sul lato più lungo di [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]<ref name=Antonini2>{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 131</ref>. Presenta una caratteristica facciata concava e una piccola cupola, opera del [[Giuseppe Valadier|Valadier]]. Seriamente danneggiata nel [[terremoto dell'Aquila del 2009]] è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma, per la grande. visibilità mediatica che ottenne il crollo della cupola centrale.
* '''[[Chiesa di Santa Maria Paganica]]'''
: Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di Santa Maria|Santa Maria]], sorge sul punto più elevato della città<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/> e presenta un impianto [[XVIII secolo|settecentesco]] dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Il [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] del [[2009]] ne ha provocato il crollo dell'[[abside]] e dell'intera [[copertura]].
* '''[[Chiesa di San Pietro a Coppito]]'''
:Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Pietro|San Pietro]], sorge nell'omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta [[dodecagono|dodecagonale]]. Eretta nel [[XIII secolo]], la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la [[facciata]] a coronameno orizzontale, il [[portale]] ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l'adiacente [[torre]] campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da [[terremoto|terremoti]] e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]<ref>[http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it/documenti/1243248745103_04-_S.Pietro_a_Coppito_laquila-Model.pdf cfr. Protezione Civile Nazionale, ''Scheda di valutazione e censimento dei danni: Complesso monumentale e Chiesa di San Pietro di Coppito'']</ref>. Nel [[2014]] è stata ricostruita la facciata, mentre i lavori di ricostruzione totale sono ancora in corso.
* '''[[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|Chiesa di San Silvestro]]'''
:Eretta nella prima metà del [[XIV secolo]] e più volte restaurata in seguito a [[Terremoto|terremoti]], la chiesa presenta un grande [[portale]] romanico a pietre di colore [[bianco]] e [[rosso]], analoghe a quelle che ricoprono la facciata di [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]], sormontato da un grande [[rosone]] centrale. All'interno è presente una copia della Visitazione di [[Raffaello]] che sostituisce l'originale trafugata dagli [[Spagna|spagnoli]] nel [[1655]] e oggi al [[Museo del Prado]]<ref>Touring Club Italiano, ''L'Italia - Abruzzo e Molise'', p. 106</ref>.
* '''[[Santuario della Madonna d'Appari]]'''
:Piccolo [[santuario]] romanico addossato a una parete rocciosa nella vallata del [[Gran Sasso]], vicino alla [[Frazioni dell'Aquila|frazione]] di [[Paganica]]. Eretto nel [[XII secolo]] sul luogo in cui, secondo la leggenda, vi fu l'apparizione della [[Vergine Maria]], è oggi meta di camminate e pellegrinaggi. La struttura è attaccata al massiccio di pietra del Corno Grande, di notevoli dimensioni, e si apre con una struttura rettangolare slanciata, che termina a campanile a vela.
* '''[[Chiesa di Santa Maria del Carmine (L'Aquila)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]]''' (''Santa Maria di Assergi'')
:Chiesa del [[XIII secolo]], costruita durante la Fondazione del castello di [[Assergi]], che la chiamò come la parrocchia del piccolo borgo sul Gran Sasso. La chiesa subì varie modificazioni, e nel 1609 fu retta dalla Congrega della Beata Vergine del Carmelo, da cui il nome. Dopo il terremoto del 1703 fu nuovamente modificata con uno schema barocco, che praticamente avvolge tutta la struttura.
[[File:San giuseppe artigiano.jpg|thumb|Interno della Basilica di San Giuseppe]]
[[File:Oratorio di San Giuseppe.JPG|thumb|Oratorio dei Minimi in via Roio]]
[[File:San Michele Arcangelo (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di San Michele a San Vittorino]]
[[File:L'Aquila - Convento di San Giuliano 04.JPG|thumb|Interno del convento di San Giuliano]]
* '''[[Basilica di San Giuseppe Artigiano]]''' (''Ex San Biagio d'Amiterno'')
:Chiesa risalente alla metà del [[XIV secolo]], si trova a ridosso del Duomo. Il 20 maggio [[2013]] è stata elevata al rango di [[basilica minore]], la terza della città dopo quelle di [[basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] e [[basilica di San Bernardino|San Bernardino]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75840&typeb=0|titolo=Papa Francesco, una nuova basilica per L'Aquila|pubblicazione=Il Capoluogo|giorno=25|mese=maggio|anno=2013|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì}}</ref>. La facciata è a capanna tripartita, con un porta le barocco. L'interno a tre navate è squisitamente barocco, con pochi richiami al Medioevo: solamente parte di un affresco quattrocentesco sull'altare, riaffiorato con il terremoto del 2009, e il Monumento a [[Pietro Lalle Camponeschi]], dichiarato "Monumento Nazionale".
* '''[[Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis]]'''
:Oratorio fondato a metà del XVII secolo da esponenti della famiglia nobile locale Nardis (tuttora proprietaria) attorno a un'immagine considerata miracolosa di Sant'Antonio. Si trova in via San Marciano, tra il Duomo e la chiesa di San Marciano. La chiesa ha una facciata laterale con due porte simmetriche, con una nicchia contenente la statua di Sant'Antonio a grandezza naturale, opera di Ercole Ferrata. Molte opere sono in [[maiolica di Castelli]] (TE).
[[File:Chiesa di San Flaviano (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di San Flaviano]]
<br />
* '''[[Chiesa di San Flaviano (L'Aquila)|Chiesa di San Flaviano]] '''
:Chiesa del [[XIII secolo]], costruita dai castellani della Torre, durante la Fondazione. La chiesa, per la presenza vicino alla parrocchia di Santa Giusta, subì l'influsso romanico trecentesco, e la facciata è molto simile alla chiesa capoquarto. L'interno fu invece profondamente modificato in ambito barocco, a causa della distruzione del terremoto del 1703.
* '''Chiesa e [[convento di San Giuliano]]'''
:Si trova nella località omonima, e fu costruito a partire dal [[1415]] per volere di [[San Giovanni da Capestrano]] e [[Bernardino da Siena|San Bernardino]]. Nel 1703, danneggiato dal terremoto, subì profonde modificazioni all'interno. Nel [[1902]] fu dichiarato Monumento Nazionale, ospitando una ricca biblioteca di antichi codici medievali. L'esterno presenta una facciata a capanna, con porticato sopra al portale. Il centro della facciata è decorato da rosone, mentre sulla sinistra sorge il piccolo campanile a vela. Il chiostro esterno è rimasto nella forma originale, composto da arcate con contrafforti, e finestre a tutto sesto, attaccate l'una all'altra. Sulle pareti delle mura, all'interno del chiostro, vi sono 18 lunette riguardanti la vita di Giovanni da Capestrano. L'interno a navata unica possiede di originale molti affreschi di [[Saturnino Gatti]] (XV secolo).
* '''[[Chiesa di San Marco (L'Aquila)|Chiesa di San Marco]]'''
Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], costruita durante la Fondazione, posta nella piazza omonima, accanto alla barocca chiesa di Sant'Agostino. A causa di mancanza di fondi, dopo il terremoto del 2009 i lavori sono ancora fermi. Ha pianta rettangolare a navata unica, di cui la facciata rimane la parte originale del XIII secolo, caratterizzata da muratura in pietra bianca e portale trilobato con lunetta trecentesca affrescata. I due campanili laterali sono un'aggiunta del Settecento. La parte retrostante è decorata da un'abside.
<br />
* '''[[Chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)|Chiesa di Sant'Agostino]]'''
Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], ma completamente ricostruita da cima a fondo dopo il terremoto del 1703. Fino al [[1807]] ebbe un complesso conventuale sito nell'attuale adiacente Palazzo del Governo. Il progetto del 1710 venne conferito all'architetto Giovanbattista Contini, e fu terminato nel 1725. La struttura è a pianta ellissoidale (rarità abruzzese), coperto, nel vano centrale, dalla cupola, i cui assi ortogonali sono segnati dall'ingresso; inoltre dal grande coro e dalle cappelle. La chiesa presenta due facciate.
<br />
* '''[[Chiesa di San Marciano]]'''
Chiesa capoquarto di San Giovanni d'Amiterno, costruita dal castello di [[Roio]] durante la Fondazione. L'impianto, nonostante i terremoti del 1461 e 1703, si è mantenuto nello stile romanico medievale, simile a quello di Santa Giusta e San Pietro Coppito, con la conservazione del portale romanico a tutto sesto. La facciata è rivestita in pietra bianca e si presenta divisa da cornice marcapiano, incanalata tra lese e e tripartita verticalmente nella parte inferiore. Il portale è caratterizzato da capitelli finemente lavorati con in figura gli Evangelisti, l'Adorazione dei Magi. Sulla parte superiore troneggia il rosone centrale; il portale invece ha lunetta affrescata dalla protettrice aquilana della Madonna col Bambino, opera di [[Silvestro dell'Aquila]] (XV secolo). L'impianto interno è stato ridotto dopo il terremoto del 1703 a navata unica con diciassette edicole settecentesche.
<br />
* '''[[Chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]'''
Importante chiesa romanica dell'XI secolo, si trova in contrada [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]. L'edificio, situato a poca distanza dall'antica città [[sabini|sabina]] di [[Amiternum]], vanta una lunga storia legata al culto di [[Vittorino di Amiterno|san Vittorino]], martire sotto [[Nerva]] e sepolto in questo luogo nel [[V secolo]]. Furono proprio gli abitanti di Amiternum a edificare in suo onore un [[santuario]] la cui presenza, sotto il nome di ''ecclesia sancti Victorini'', è attestata già dall'anno [[763]] in un documento dell'abbazia di [[Farfa]]<ref name="ProtezioneCivile">{{cita web|url=http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it/documenti/1243249683832_31._Chiesa_e_catacombe_di_San_Michele-Model.pdf|titolo=Chiesa e catacombe di San Michele|autore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|accesso=21 settembre 2011}}</ref>. Tracce della chiesa di origine [[alto Medioevo|altomedievale]] sono visibili nei resti rinvenuti sotto l'[[abside]] e nella zona della cosiddetta ''chiesa vecchia'' posta a nord dell'attuale<ref name="Touring124">{{Cita|Touring Club Italiano||Touring, 2005}}, pag.124</ref>, databili tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]], periodo in cui fu dedicata all'[[arcangelo Michele]]<ref name="CulturaInAbruzzo">{{cita web|url=http://cultura.inabruzzo.it/0020_le-chiesa-di-san-michele-a-san-vittorino-di-laquila/|titolo=La chiesa di San Michele a San Vittorino|autore=Cultura In Abruzzo|accesso=21 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131216045051/http://cultura.inabruzzo.it/0020_le-chiesa-di-san-michele-a-san-vittorino-di-laquila/|dataarchivio=16 dicembre 2013}}</ref>.[[File:FacciataSanGiovanniLucoli.JPG|thumb|Abbazia di San Giovanni]]
[[File:Assergi 5.JPG|thumb|Prospetto della chiesa di Santa Maria Assunta di Assergi]]
* '''[[Chiesa di Santa Giusta fuori le mura]]'''
Chiesa di [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]], costruita nell'[[XI secolo]] presso la piccola grotta dove fu bruciata la martire Santa Giusta da Bazzano nel [[III secolo]]. La chiesa ha un impianto interno a tre navate, a forma basilicale, la cui abside termina nella roccia della grotta dove fu martirizzata la santa. Le pareti sono tutte affrescate, risalenti al XIII secolo. La facciata solenne è a capanna suddivisa orizzontalmente da cornici marcapiano, e verticalmente da colonnette, che si intersecano con le marcapiano. Il portale romanico è decorato sulla cornice, affiancato da due piccolissimi rosoni floreali. Il campanile è a vela.
<br />
* '''[[Abbazia di San Giovanni Battista]]'''
:Si trova nella località omonima, sopra al centro di [[Lucoli]]. Le sue origini risalgono al 1077. A seguito del terremoto del 1703 l'interno dell'abbazia fu trasformato in stile [[barocco]], ma dopo un primo restauro nel 1835 e uno più recente nel 1994, la basilica è tornata al suo originario splendore. Di particolare importanza risultano essere gli [[affresco|affreschi]] rinvenuti proprio con l'ultimo restauro, attribuiti al De Litio, il [[chiostro]] e il [[portico]]. All'interno dell'abbazia si può ammirare anche l'organo del Farina (1500), ritenuto essere il più antico d'Abruzzo.
* '''[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Assergi)|Chiesa di San Franco]]''' (''o Santa Maria Assunta'')
:Parrocchiale del XIII secolo, situata al centro di [[Assergi]]. Chiese molto singolare e variegata, costruita sulle stesse mura del centro fortificato, il cui fenomeno di fusione è molto ben visibile guardando l'abside. La struttura rettangolare è a capanna tripartita, con un rosone centrale nella facciata a raggi, molto simile a quello della Basilica di Collemaggio. L'interno a tre navate è di gusto rinascimental-barocco.
* '''Santuario di [[San Pietro]] della Ienca'''
:Piccola chiesa nel territorio di Assergi, del XIII secolo, resa celebre dalla visita pastorale di [[Papa Giovanni Paolo II]]. La chiesetta è molto robusta e compatta, a pianta rettangolare, costruita in pietra, a navata unica. La facciata è preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l'abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Palazzi dell'Aquila}}
==== Case e palazzi ====
[[File:Camera di commercio L'aquila.JPG|thumb|Camera di Commercio - Palazzo del Convitto]]
[[File:Cantonali lopez ciolina.JPG|thumb|Incrocio dei Quattro Cantoni (Corso Vittorio Emanuele)]]
[[File:Emiciclo.jpg|thumb|[[Palazzo dell'Esposizione (L'Aquila)|Emiciclo]] ]]
[[File:PalazzoCenti.JPG|thumb|[[Palazzo Centi]] ]]
[[File:Palazzetto dei Nobili.JPG|thumb|Palazzetto dei Nobili]]
[[File:Palazzo Pica Alfieri.jpg|thumb|Palazzo Pica Alfieri]]
[[File:Palazzo Margherita.JPG|thumb|Palazzo Margherita]]
[[File:Palazzo Lucentini Bonanni.jpg|thumb|Palazzo Lucentini Bonanni (restauro 2015)]]
[[File:Palazzo Cappa Cappelli (interno).jpg|thumb|Palazzo Cappa Cappelli (restauro 2016)]]
[[File:Palazzo Fibbioni 2014-1.jpg|thumb|Palazzo Fibbioni (restauro 2014)]]
[[File:L'Aquila - Casa natale di Buccio di Ranallo.JPG|thumb|Casa di Buccio di Ranallo]]
[[File:Palazzo Camponeschi.jpg|thumb|Palazzo Camponeschi, ex Collegio dei Gesuiti di Santa Margherita]]
* '''[[Buccio di Ranallo#Casa natale|Casa natale di Buccio di Ranallo]]'''
:Caratteristica costruzione [[XIV secolo|trecentesca]], espressiva nella facciata (posta sulla centrale ''via Accursio'', attigua alla [[Chiesa di Santa Maria Paganica]]) con bifore e archi ogivali. Attualmente la casa ospita una galleria d'arte privata. Vi nacque lo storico [[Buccio di Ranallo]], che scrisse le ''[[Cronache aquilane]]''.
* '''[[Casa di Jacopo di Notar Nanni]]'''
:La famiglia era originaria di [[Civitaretenga]] di [[Navelli]], e si trasferì all'Aquila nel [[XV secolo]]<ref name=Moretti>{{Cita|Moretti, Dander||Moretti, 1974}}, pag.24</ref>; Jacopo svolse il ruolo di mercante, ed essendo amico di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]], venuto a predicare in città alla fine della sua vita, alla sua morte commissionò il Mausoleo nella [[Basilica di San Bernardino]]. La casa si trova in via Bominaco, nel Quarto Santa Maria. La casa è suddivisa in due blocchi, ed è un esempio raro perché mescola insieme lo stile medievale e il rinascimentale: la facciata ha un portale a sesto acuto tipicamente tardogotico, con cornici e affisso lo stemma del casato di Nicola Notar Nanni. Il piano superiore invece è tipicamente rinascimentale, con cornici a tortiglione sulle finestre.
* '''Le Cancelle'''
:Si trovano in uno svincolo della Piazza Duomo. Sono particolari archi ogivali legati fra loro, risalenti al XV secolo, inseriti alla base di un palazzo rinascimentale. Nel 1796 il re Ferdinando IV di Borbone giunse da Napoli in città, e fu disturbato dal chiasso dei mercanti che affollavano le "cancelle", dacché erano botteghe di pesce d'acqua dolce e salata. Da allora le cancelle furono riaperte e chiuse per vari decenni, dopo che dal 1810 un marchese aquilano tentò invano di farle riaprire. Dopo il terremoto del 2009 sono ancora in attesa di restauro.
* '''[[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]]''' (''Palazzo del Comune'')
:Si trova in Piazza del Palazzo, detta anche Piazza Sallustio. Le origini risalgono al 1294, quando vi era il cosiddetto "Palazzo di Giustizia o del Capitano", ospitante il Capitano che amministrava giuridicamente la città<ref name=Clementi44>{{Cita|Alessandro Clementi, Elio Piroddi||Clementi, 1986}}, pag.44</ref>. La torre medievale è pre-trecentesca, sebbene la struttura attuale risalga alla costruzione definitiva del 1310. Nel 1596 la regina Margherita d'Austria si recò all'Aquila, e ordinò all'architetto Girolamo Pico Fonticulano di ricostruire il palazzo completamente, sotto le forme dell'arte rinascimentale gentilizia. Il palazzo dunque assunse grande importanza, divenendo centro del governo, e poi del comune nel XIX secolo, dacché la struttura governativa della provincia si spostò nella piazza di San Marco. Danneggiato dal terremoto dell'Aquila del 2009, è rimasto puntellato fino al 2016, quando sono iniziati i lavori di ricostruzione.
* '''[[Palazzetto dei Nobili]]'''
:Si trova in Piazza Palazzo, accanto al Palazzo Margherita. Sorge sul preesistente Palazzo della Camera; ampliato dal [[1601]] dall'architetto Giulio de Spazzina in direzione di piazza Santa Mrgherita, per la volontà della Congregazione dei Nobili, fondata da Sartorio Caputo. Il palazzo fu riedificato dopo il terremoto del 1703, nel periodo 1708-1715, dove venivano eletti i camerlenghi, fino all'abolizione del feudalesimo. Esso è decorato da una intonacatura color arancio, e da una fontana posta all'entrata.
* '''[[Palazzo dell'Esposizione (L'Aquila)|Emiciclo]]'''
:Il Palazzo dell'Esposizione, meglio conosciuto come "Emiciclo" per la forma a [[esedra]] della facciata, venne realizzato nel [[1888]] sul luogo in cui sorgeva il convento di [[San Michele Arcangelo]]. Ha ospitato le principali mostre ed esposizioni cittadine prima di diventare sede del [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglio Regionale]]. Il porticato, realizzato con dodici colonne doriche che sostengono un soffitto semplice, si conclude alle estremità con due edicole; inoltre è suddiviso nel mezzo da un corpo principale a balconata, con doppie colonne doriche. Il corpo superiore presenta un finestrone centrale, affiancato da due finestre laterali; al di sopra di queste ultime sono visibili due cavitò semisferiche contenenti rispettivamente i busti di [[Bacco]] e [[Cerere]].
* '''[[Palazzo Carli Benedetti]]'''
:Palazzo [[Rinascimento|rinascimentale]] posto dietro all'abside di [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] e costruito, su preesistenze [[Medioevo|medievali]], da [[Silvestro dell'Aquila]]. Il cardinale Antinori suppone la sua costruzione nel [[1494]]<ref>[[Anton Ludovico Antinori|A.L. Antinori]], ''Annales'', XVII secolo</ref>. Nel [[XVIII secolo|settecento]] venne venduto alle monache di Santa Maria dei Raccomandati e inglobato nell'omonimo convento, oggi sede del [[Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati|Museo civico archeologico]]. Fino al terremoto del 2009 fu sede dell'[[Università degli Studi dell'Aquila]], poi spostata a [[Scoppito]]. Essendo il palazzo legato alla chiesa di San Pietro Coppito, nel [[1642]] un'ala fu ceduta alle suore della Congrega di Santa Maria dei Raccomandati. Struttura scatolare che abbraccia via Accursio e il confine dei quarti Santa Maria-San Pietro, con interno adornato da un giardino e chiostro con pozzo centrale. L'ingresso è abbellito da una monumentale scala fiancheggiata da semicolonne scanalate e sormontata da grande arcata.
* '''[[Palazzo Centi]]'''
:Imponente palazzo barocco sito in ''Piazza Santa Giusta'', di fronte all'omonima chiesa. Venne edificato nel [[1776]] da Loreto Cicchi di Pescocostanzo ed è caratterizzato da una balconata di sei colonne in stile borromiano sovrastante il maestoso portale. Dal [[2003]] è sede della Presidenza della [[Abruzzo|Regione Abruzzo]].
* '''[[Palazzo Pica Alfieri]]'''
:Una struttura preesistente esisteva già nel Quattrocento, di proprietà dei Colonna, dove vi soggiornò anchela regina [[Giovanna d'Aragona (1478-1518)|Giovanna d'Aragona]] nel [[1493]]<ref name=IlCentro>{{cita web|autore=[[Il Centro]]|url=http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/03/01/news/all-asta-i-beni-di-palazzo-pica-alfieri-3567780|titolo=All'asta i beni di Palazzo Pica Alfieri|accesso=24-09-11|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111222003318/http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/03/01/news/all-asta-i-beni-di-palazzo-pica-alfieri-3567780|dataarchivio=22 dicembre 2011}}</ref>. Realizzato nuovamente nel [[1685]], venne completamente restaurato in seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Sorge su ''Piazza Santa Margherita'' e anch'esso porta in facciata una balconata [[barocco|barocca]] sorretta da quattro colonne. Le origini risalgono alla rinascimentale Casa Colonna, dove vi soggiornò anche la regina Giovanna d'Aragona nel [[1493]]. Ludovico Alfiero lo acquistò nel 1685, trasformandolo con lo stile barocco aquilano, rappresentato dall'artista Francesco Fontana. Nel 1785 fu acquistato da Giannantonio Pica, che si unì in matrimonio con Eusebia Alfieri. Si trova in piazza Santa Mrgherita, lungo via Roma; ha facciata principale tripartira, opera di Pietro Paolo Porani (1726), ed è caratterizzata da balconata sorretta da quattro colonnette, che sovrasta i due portali di ingresso.
* '''[[Palazzo Alfieri (L'Aquila)|Palazzo Alfieri]]'''
:Sorse nel [[XV secolo]] come residenza gentilizia di villeggiatura, del proprietario Fabrizio Alfieri. Nel XVI secolo vi fu costruita a fianco la chiesa di [[Santa Maria degli Angeli]]; dopo il danneggiamento del terremoto del 1703, nel 1878 Barbara Micarelli fondò l'Istituto di Santa Maria degli Angeli, dando vita alla scuola d'infanzia femminile aquilana.
:Il palazzo occupa l'intero isolato di [[via Fortebraccio]] e via Barbara Micarelli. La facciata è bipartita: la prima più antica a tre livelli, di carattere rinascimentale, e una bifora a due piani; la seconda facciata è cinquecentesca, con molti porticati e logge con arcate ogivali.
* '''[[Palazzo Lucentini Bonanni]]'''
:L'edificio è una storica residenza dei Bonanni, importante famiglia patrizia aquilana di origine toscana, baroni di [[Ocre]]. La sua realizzazione è riconducibile agli ultimi anni del [[XVI secolo]], anche se il palazzo fu largamente rimaneggiato successivamente al terremoto del [[1703]]. Lesionato nuovamente dal sisma del [[2009]], l'edificio è stato sottoposto a restauro a partire dal [[2012]] e riaperto al pubblico per la prima volta nel [[2015]], in occasione dell'Adunata nazionale degli alpini. L'edificio di architettura rinascimentale si presenta su tre livelli, con pesanti contrafforti sugli angoli; sull'angolo tra corso Vittorio Emanuele e la piazza, vi è lo stemma della famiglia Bonanni, blasonato con la scritta "D'oro al gatto passante di nero con la testa in maestà".
* '''[[Palazzo Paone Tatozzi]]'''
:Il palazzo compromesso dal terremoto del 2009 è stato svelato nel 2014 e ha cominciato a riacquisire le sue funzioni nel 2015. La facciata principale è quella sul corso Vittorio Emanuele, volta frontalmente sul Palazzo Bonanni, e presenta una leggera curvatura convessa, che altera la simmetria; è caratterizzata inoltre da tre balconcini, uno dei quali posto centralmente, segnati da cantonali di pietra. Nella parte superiore si aprono finestre minori, e infine il palazzo è chiuso dal cornicione di coronamento.
* '''[[Palazzo de' Nardis]]'''
:La ricca famiglia aquilana possedeva le zone di [[Roio Piano]] e Rocca di Corno, e successivamente si stabilì in città, verso Piazza Duomo, per la vicinanza alla Curia. Contribuì anche alla costruzione nel [[1647]] dell'[[Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis]]. L'edificio è costruito su un preesistente palazzo medievale, di proprietà della famiglia Ranalli. La facciata è di particolare interesse perché mostra persistenza medievali nell'accesso e negli archi a tutto sesto. Dopo il terremoto del 1703, il palazzo fu ricostruito e fuso completamente con la struttura medievale. Esso è soprattutto famoso per l'oratorio annesso, massima espressione del barocco aquilano. Il palazzo ha all'interno un chiostro con pozzo.
* '''[[Palazzo Ardinghelli]]'''
:Venne realizzato su progetto dopo il terremoto del 1703, dall'architetto [[Francesco Fontana (architetto)|Francesco Fontana]]<ref name=Clementi139>{{Cita|Alessandro Clementi, Elio Piroddi||Clementi, 1986}}, pag.139</ref>, figlio del più celebre [[Carlo Fontana|Carlo]], ma edificato solamente tra il [[1732]] e il [[1743]] sul luogo di un vecchio complesso di impronta rinascimentale. Con la morte di Filippo Ardinghelli, inoltre, la famiglia si estinse prima del completamento dei lavori, ma edificato completamente soltanto tra il 1732 e il 1743. Dopo la morte del proprietario Filippo Ardinghelli, i lavori si interruppero, e vennero completati in falso barocco. Esso si trova in via Santa Maria Paganica, volto frontalmente verso la chiesa, e ha gusto squisitamente barocco, con un grande balcone sul piano superiore della facciata.
* '''[[Palazzo Cappa Cappelli]]'''
:Edificato appositamente dopo il terremoto del 1703, riformando l'asse del corso Vittorio Emanuele. Il palazzo sovrastò il diruto palazzo Ciampella, e appartenne nella prima metà dell'Ottocento alla famiglia del Marchese Antonini, e successivamente a Francesco Cappelli. La struttura ha una tipica costituzione neo-rinascimentale, che si fonde con il gusto neogotico ottocentesco. La facciata ha l'ingresso in bugnato con tre portali, mentre i livelli della struttura sono in tutto tre.
* '''[[Palazzo Fibbioni]]'''
:Fu di proprietà nel [[XVI secolo]] di Bartolomeo del Secco da [[Novara]], che lo possedette fino all'estinzione della famiglia nel [[XIX secolo]]. Esso è di importanza per gli aquilani perché è sorto su uno dei principali assetti cittadini del cardo-decumano, soprannominato "[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]", situato nel corso Vittorio Emanuele. La struttura è stata costruita con chiaro gusto rinascimentale, e portale a tutto sesto in bugnato.
* '''[[Palazzo Farinosi Branconi]]'''
:Della famiglia Branconio del centro Collebrincioni, vicino alla città, molto antico e risalente al [[XVI secolo]]. Il capostipite della famiglia: [[Giovanni Battista Branconio dell'Aquila]] fece costruire il suo palazzo a Roma, e poi all'Aquila. Nel XIX secolo fu utilizzato come scuola, e poi Cassa di Rsparmio, ceduto dal bancario Giulio Farinosi Branconi. Il palazzo, restaurato dopo il terremoto del 2009, è agibile, e ha una struttura manierista del Seicento, con richiami all'arte settecentesca, dopo il terremoto del 1703; le due facciate hanno stili differenti, la prima si rivolge in Piazza Duomo. L'interno è noto per le sale di ''Saul e Davide'' - ''Sala dei Putti'' e ''Sala San Clemente''.
* '''[[Palazzo del Convitto]]''' (''Ex Biblioteca Salvatore Tommasi'')
:Il palazzo fu costruito nell'Ottocento presso il convento di [[San Francesco]], ed è posto lungo il cardo-decumano dell'asse urbano cittadino rinascimentale, detto ''Quattro Cantoni'', posto in corrispondenza di corso Umberto sul corso Vittorio Emanuele. La struttura imponente è molto elegante per la bellezza dei portici comunali, e per l'accesso tramite gli stessi alla cappella del restante convento.
* '''[[Palazzo del Governo (L'Aquila)|Palazzo del Governo]]'''
:La struttura risale al XIII secolo, benché sia stata completamente ricostruita da Giovan Battista Contini dopo il terremoto del 1703. I lavori iniziarono nel 1707 e durarono fino al 1730. :Inizialmente il convento agostiniano, legato alla chiesa omonima della piazza San Marco, occuparono parte del palazzo, venendo poi soppresso con il governo di [[Gioacchino Murat]] ([[1807]]). La facciata del palazzo è caratterizzata da un colonnato che sorregge l'architrave con la scritta "Palazzo del Governo". Il terremoto del 2009 ha gravemente danneggiato la struttura, diventata uno sei simboli del sisma. Dopo la ricostruzione della facciata nel 2012, è ancora in fase di consolidamento totale.
* '''Palazzo Regio dell'INA - Poste e Telegrafi'''
:Sono due palazzi amministrativi, fatti costruire da Benito Mussolini rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante. Ila palazzo dell'Istituto Nazionale Assicurazioni si trova nel corso Vittorio Emanuele, all'incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la torre littoria dei classici palazzi fascisti, e ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico. Tali palazzi sono risultati indenni al terremoto del 2009.
* '''[[Palazzo Silone]]'''
:Si trova nella zona moderna aquilana, nella frazione di Pettino, edificato tra il 1990 e il '98, ospitante molti uffici della Regione Abruzzo, specialmente dopo il terremoto. Esso è intitolato allo scrittore marsicano [[Ignazio Silone]]. È caratterizzata da tre corpi di fabbrica di cui due paralleli alla via Leonardo Da Vinci, ad altezze diverse, e uno ortogonale posto sul fianco orientale; in facciata l'edificio si presenta a vetrata continua curvilinea, intersecata da due setti in laterizio, in cui si inserisce un portale che rappresenta metaforicamente il passaggio tra la città antica e quella nuova. Il palazzo dispone di otto livelli per un'altezza massima di oltre 30 metri che lo rende uno degli edifici più alti presenti all'Aquila. I parcheggi sono situati sui lati settentrionale e orientale mentre il lato meridionale si presenta a verde. I collegamenti verticali sono garantiti da due corpi ascensori posizionati nei due corpi di fabbrica principale.
* '''[[Ex mattatoio (L'Aquila)|Ex mattatoio]]''' (Museo Nazionale d'Abruzzo - MUNDA)
:Il mattatoio fu costruito nel Borgo Rivera, poco distante dalla chiesa di San Vito, nel 1934. Infatti il podestà, per ordine di Benito Mussolini, sfruttò il vicino scalo alla Ferrovia Terni-Sulmona come zona commerciale. Il mattatoio fu successivamente abbandonato dopo gli anni '60, e recuperato in seguito al sisma del 2009, e usato come nuova sede del MUNDA: il [[Museo Nazionale d'Abruzzo]] dal dicembre 2015. La struttura è un complesso di casette contigue a capanna di colore ceruleo.
==== Fontane ====
[[File:L'Aquila -Fontana delle 99 cannelle- 2007-by-RaBoe- 12.jpg|thumb|Fontana della Rivera, o delle 99 cannelle]]
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-293.jpg|thumb|upright=0.8|left|Scorcio della Fontana luminosa]]
Diverse le fontane presenti nel capoluogo e nelle numerose frazioni:
* '''[[Fontana delle 99 cannelle]]''' (o'' della Rivera'')
:È probabilmente il monumento simbolo della città. Costruita nel [[1272]] nell'area della ''Rivera'', è opera dell'architetto Tancredi da Pentima<ref name=AbruzzoCultura>{{cita web|autore=Abruzzo Cultura|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2298&tom=298|titolo=Fontana delle 99 cannelle|accesso=08-12-10}}</ref>, come si legge nell'iscrizione sulla parete centrale. In origine, la fontana era più semplice di quella che vediamo oggi e aveva meno cannelle. Nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata e ampliata, con l'aggiunta di nuovi lati, la sostituzione di conci corrosi dagli elementi atmosferici, del rivestimento in pietra bianca e rosa, la ricostruzione di altri mascheroni, la selciatura e, infine, la chiusura a cancellata.
* '''[[Fontana luminosa]]'''
:Creata da [[Nicola D'Antino]] è una monumentale fontana a pianta circolare con al centro due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica "conca abruzzese". Posta all'ingresso di ''Corso Vittorio Emanuele II'', offre ai visitatori notturni un suggestivo gioco di luci colorate, da cui il nome.
* '''[[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]]''':
:Sono le due fontane poste alle estremità di Piazza Duomo. Risalgono al XIV secolo, ma la forma attuale risale al restauro di [[Nicola D'Antino]] (1929-32). Alla base sono formate da una vasca circolare, con al centro una vasca più piccola, da basamento a due statue di bronzo raffiguranti due uomini che con un catino versano l'acqua.
* '''[[Fontana del Nettuno (L'Aquila)|Fontana del Nettuno]]''' (''o del Tritone''):
:Fu realizzata nel 1881 come opera di riqualificazione postunitaria del corso [[Vittorio Emanuele II]], presso la Piazza Margherita D'Austria. La statua centrale del Nettuno è in terracotta, dipinta in bronzo, posta su un basamento a roccia, inserita in una nicchia dove scorre l'acqua. La facciata monumentale dove si trova tale nicchia è una parte della vecchia chiesa di San Francesco di Piazza Palazzo, demolita nel 1876 per costruire il Palazzo del Convitto.
==== Piazze e strade ====
[[File:Piazza duomo aerea.JPG|thumb|upright=1.3|Veduta aerea di Piazza Duomo]]
[[File:Costa masciarelli.JPG|thumb|Costa Masciarelli]]
* '''[[Costa Masciarelli]]'''
:Vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]] a Collemaggio. È caratterizzato da [[palazzo|palazzi]] medievali, antichi [[portale|portali]], [[scorcio|scorci]] e scalinate di assoluto valore artistico che lo rendono uno dei posti più belli e interessanti della città.
* '''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'''
: Famoso incrocio del Corso Vittorio Emanuele e Corso Umberto I, che raggruppa i quattro palazzi storici
:* [[Palazzo Fibbioni]] (XVII secolo)
:* [[Palazzo del Convitto]] (XVIII secolo)
:* Palazzo fascista INA (1934)
:* Palazzo Ciolina (XVII secolo)
* '''[[Via Fortebraccio]]'''
:Strada del centro storico, al confine tra Quarto San Giorgio e Quarto Santa Maria. La strada di aspetto rinascimentale è intitolata a [[Braccio da Montone]], il capitano di ventura che assediò la città nel [[1424]] durante la [[Guerra dell'Aquila]]. Di interesse vi sono il Palazzo Alfieri (XV secolo), il Palazzo Romanelli (XVI secolo), e l'accesso medievale dalle mura di Porta Bazzano (XIII secolo). La caratteristica principale è la Piazza Bariscianello che sta esattamente ai piedi della scalinata di San Bernardino (XV secolo).
* '''Via San Bernardino e Scalinata'''
:Assetto longitudinale dell'impianto rinascimentale, è una diramazione dei ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', ed è rappresentata dalla [[Basilica di San Bernardino]], costruita a partire dal 1444. Di interesse sono il palazzo fascista dell'INA, il Teatro Comunale (XVI secolo), ricostruito in stile liberty, e l'estremo della via, dove capeggia Porta Leone, del XIII secolo, facente parte della storica cerchia muraria. La ''Scalinata'' si trova davanti alla basilica e porta a Piazza Bariscianello, ed è caratterizzata da due ordini di nicchie a grandezza d'uomo. Fino agli anni '60 sulla scalinata i pastori transumanti lasciavano il gregge a pascolare il muschio delle fessure.
* '''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'''
:Arteria principale cittadina, attraversa trasversalmente la città dalla [[Fontana luminosa]] fino a Piazza Duomo dove si unisce con viale Crispi. Affiancata per un lungo tratto da [[portici]], è meta di passeggio e shopping. Tra gli svincoli principali vi è l'incrocio dei ''[[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]'', che portano al corso Umberto e alla Via San Bernardino<ref>{{Cita|Simonetta Ciranna||Ciranna, 2005}}, pag.14-18</ref>. I palazzi di interesse sono il [[Palazzo Fibbioni]] del XVI secolo, il Palazzo fascista INA del 1934 circa, il [[Palazzo del Convitto]] (e della Biblioteca) in stile neoclassico, e il Palazzo Ciolina (XVII secolo).
* '''Corso Umberto I'''
: Il corso attuale, che dai Quattro Cantoni porta a Piazza Palazzo, si è costituito nell'aspetto attuale nel XX secolo. Il corso è composto di alcuni palazzi umbertini, e il più interessante al livello architettonico è il Palazzo del Convitto, con i caratteristici portici.
[[File:Laquila Basilica di san bernardino.jpg|upright=1.2|thumb|Scalinata di San Bernardino]]
* '''[[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]''' (o "del Mercato")
:La piazza più grande della città, cuore del potere religioso (è sede della Cattedrale e dell'Arcivescovado), ospita dal [[1303]] il [[mercato]] cittadino. Su di essa si affacciano alcune tra le più importanti architetture della città. Essa è dominata dalla [[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]], dalla [[Chiesa delle Anime Sante]], e dal Palazzo Arcivescovile.
:Altri edifici storici sono il ''Palazzo delle Cancelle'', caratteristiche arcate a tutto sesto presso i portali, usati come botteghe artigiane. Il palazzo delle Poste e Telegrafi, in stile liberty, fu inaugurato nel 1922. Infine il Palazzo Federici confina con il corso Vittorio Emanuele, e ha alla base i caratteristici portici comunali. Risale al XX secolo. Le due massime estremità della piazza inoltre sono adornate dal gruppo della "Fontana Vecchia", cioè due fonti di uomini in bronzo che versano l'acqua in un catino di pietra circolare.
* '''[[Piazza del Palazzo (L'Aquila)|Piazza Palazzo]]''' (o "Piazza Sallustio")
:È una piazza alberata posta su ''Corso Umberto I'' contenente al centro la statua di [[Sallustio]], lo storico romano nato ad ''[[Amiternum]]''. Ospita [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], la sede del [[Comuni italiani|Municipio]], e il Palazzo della Provincia, sede della [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]. Originalmente vi era un castello collegato alle mura, rappresentato oggi dalla medievale Torre Civica.
* '''Via XX Settembre'''
:È uno slargo parallelo le mura, realizzato nel primo '900, che parte dalla via di Porta Napoli, e giunge fino alla via del Complesso di San Domenico. Tuttavia è percorribile anche il tratto lungo le mura medievali che porta fino alla piazza della Fontana Luminosa. La parte del viale di Porta Napoli è caratterizzata dalla storica via di accesso, realizzata per Ferdinando II, e dalla chiesa di Santa Chiara.
* '''Borgo Rivera'''
:Il borgo risale al XIII secolo, quando fu costruita la [[Fontana delle 99 cannelle]], lungo le mura di Porta della Rivera. Il rione è caratterizzato dunque dalla piazza della fontana, e da un piccolo tempio cristiano, la [[Chiesa di San Vito (L'Aquila)|Chiesa di San Vito della Rivera]]. Nel 1934 circa fu costruito il Mattatoio Fascista, dal 2015 nuova sede del [[Museo Nazionale d'Abruzzo]]. L'ingresso al borgo proviene da un semplice arco di pietra a tutto sesto, la Porta Rivera.
=== Architetture militari ===
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-053.jpg|thumb|upright=1.2|Il Castello Cinquecentesco ([[Forte spagnolo]])]]
[[File:Porta Leoni (L'Aquila).JPG|thumb|Porta Leoni]]
L'elenco riporta solamente le fortezze militari e le mura della città, ma esempi di architettura medievali si hanno anche nei "castelli di [[Assergi]], con la torre civica e le mura, nella torre di San Vittorino, nel colle castello di Pescomaggiore, nel borgo fortificato di [[Camarda]], nel Palazzo Dragonetti di [[Pizzoli]], nella chiesa fortificata di Santa Mara del Presepe di Paganica, sorta sopra il castello antico.
* '''[[Forte spagnolo]]''' (''Castello Cinquecentesco'')
:La fortezza, tuttora cinta da [[fossato]], si trova posta nella parte settentrionale della città, a ridosso delle mura. Costruita dagli spagnoli a simbolo della repressione degli aquilani, è una struttura a pianta quadrata con quattro [[bastioni]] agli angoli. È sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]]. La realizzazione è iniziata nel [[1534]] e terminata nel [[1567]], su progetto di [[Pedro Luis Escrivà]]<ref>Dell'ordine cavalleresco di ''San Giovanni di Gerusalemme'', che "annoverava i più esperti costruttori di castelli del mediterraneo", cfr. A. Sànchez-Gijon, ''Pedro Luis Escriva, caballero Valenciano, constructor de Castillos'', Valencia 1995, pag.36</ref>. Per la costruzione furono demolite le storiche Porta Paganica e Porta Barisciano, con l'edificazione della nuova Porta Castello. La fortezza non fu mai usata per azioni militari. La struttura è composta da nucleo centrale quadrato, con quattro bastioni angolari a forma di lanceolata, collegati da cortine. Il materiale è travertino, con ampio fossato, per cui la struttura è collegata a terra da un ponte in pietra presso l'accesso principale. Il grande portale è in pietra bianca, con sopra lo stemma dell'aquila bicipite, simbolo della [[Casa d'Austria]]. Il parco del castello fu realizzato negli anni '30.
* '''[[Torre civica (L'Aquila)|Torre civica]]''':
:È la torre simbolo del Palazzo Margherita. Fu costruita intorno al [[1254]] con la fondazione della città, e poi riedificata nel [[1310]], per il palazzo del capitano Francesco Di Crescenzo. {{Senza fonte|Nel 1374 vi fu costruito uno dei primi orologi pubblici del Regno di Napoli}}. Durante la costruzione del Palazzo voluto da [[Margherita d'Austria]] nel [[XVI secolo]], la torre rimase inalterata nello stile, tranne uno stemma collocato in ricordo di [[Giuseppe Garibaldi]], e degli stemmi riguardanti il regno di [[Svevia]] e di [[Carlo V]]. Sopra al cornicione vi è una lanterna centrale con la campana che suona l'ora.
* '''Il Torrione'''
:Gli studiosi ipotizzano che la struttura possa essere parte di una tomba romana del [[I secolo]], oppure un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo<ref>{{Cita web|url=http://iluoghidelcuore.it/luoghi/l-aquila/torrione/16196/|titolo=Luoghi del cuore: il Torrione}}</ref>. Il cosiddetto "Torrione" è comunque un lembo di una torre con alla base camera funebre. Si trova nel moderno rione omonimo, in via Cardinale Mazzarino. Il terremoto del 2009 ha fatto crollare 5 dei 15 metri di altezza della struttura.
* '''Castello De Rivera'''
:Si trova in località San Sisto, oggi colonizzata da palazzi moderni dello sviluppo anni '60. Il castello fu costruito nel XVI secolo come residenza gentilizia. Infatti non possiede elementi di fortificazione, tranne una torretta melata per gli avvistamenti. Il portale è in bugnato, e l'interno ha un cortile con archi. Ospita una cantina vinicola di alto pregio cittadino.
[[File:Amiternum.jpg|upright=1.4|thumb|Anfiteatro romano di Amiternum]]
* '''[[Mura dell'Aquila|Cinta muraria]]'''
:Nel [[1276]], a poco più di vent'anni dalla seconda fondazione della città, vennero realizzate le mura che ancora oggi cingono il centro cittadino. Sono state più volte rimaneggiate e restaurate nel corso dei secoli, con l'aggiunta di porte (quelle ''originali'' sono dodici), lo spostamento di alcuni tratti (come nel [[XVI secolo]] per far posto al [[Forte spagnolo]] e la demolizione di altri (nel [[XX secolo|Novecento]] con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il ''Quartiere Eritrea'').
* '''Porte medievali'''
:Le principali porte della città sono ''Porta Barete - Porta Bagno - Porta Paganica - Porta Leone - Porta Bazzano - Porta della Rivera'' - ''Porta Napoli'' e ''Porta Castello''.
::'''Porta Barete''':
::porta del Quarto San Pietro, costruita da doppia fortificazione con piazzale centrale, oggi non più esistente, avente un tempio tempo anche una torre di fortificazione. Nel [[1823]] ci fu un restauro neoclassico che murò parzialmente la porta, danneggiata inoltre dal terremoto del 2009. Un restauro del 2013 ha riportato alla luce la porta e la base della torre.
[[File:L'Aquila-PortaTione.JPG|thumb|Porta Tione]]
::'''Porta Leoni''':
:: si trova all'estremo di via San Bernardino, ed è estremo di uno degli assi longitudinali della città rinascimentale. È dedicata al capitano Leone di Cecco (XIII secolo), ed è costituita da un torrione con doppio arco alla base. Il Torrione ha due ordini di archi semplici con tetto a spiovente.
::'''Porta Bazzano''':
:: si trova in via Roma del Quarto San Pietro. Risalente al XIII secolo, è stata restaurata in stile neoclassico nel 1823, essendo coperta e inglobata. Successivamente restaurata, la porta è suddivisa in due livelli da in cornicione marcapiano. Sopra all'arco campeggia lo stemma del casato austriaco, mentre la sommità è dotata di cornicione è balaustra.
::'''Porta della Rivera''':
:: si trova lungo le mura del quartiere Rivera, presso la [[fontana delle 99 cannelle]]. Compresa nel cosiddetto Quarto San Giovanni d'Amiterno, risale al XIII secolo ed è molto semplice, costruita con sola pietra, avente la forma di un normale arco a tutto sesto che si apre fra le mura.
::'''Porta Napoli''':
::realizzata in onore di [[Ferdinando II delle Due Sicilie]], è a guardia del il percorso di via Roio. Realizzata nel 1820 con i resti della chiesa di San Francesco dei Porcinari, oggi è in zona molto centrale, inclusa nella tratta di via XX Settembre. Ha arco a sesto acuto in pietra insalata tra lesene. Ai lati vi sono due muraglioni in stile tardo barocco.
::'''Porta Castello''':
:: si trova nella zona del Forte, ed è stata costruita nel XVI secolo, assieme alla realizzazione del castello aquilano. Realizzata in laterizio con rivestimento in pietra bianca, sormontato dagli stemmi della [[Casa d'Austria]]. Il tetto è a capanna.
: Altre porte secondarie sono: ''Porta San Lorenzo - Porta Branconio - Porta Barisciano - Porta Tione - Porta Civita di Bagno - Porta Roiana - Porta Lucoli - Porta Stazione - Porta Santa Maria Maria''.
=== Aree archeologiche ===
[[File:Rovine di Amiternum.JPG|thumb|Domus romana del sito archeologico di ''[[Amiternum]]'']]
[[File:Teatro romano di Amiternum (dettaglio).jpg|thumb|Teatro romano di Amiternum]]
[[File:LAquila-Castello-Neve-2.jpg|thumb|Parco del Castello con neve]]
[[File:Gran sasso italia.jpg|thumb|[[Campo Imperatore]] - ''Lago di Pietranzoni'']]
* ''[[Amiternum]]''
:Nella località di [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], a pochi chilometri dall'Aquila, si trovano i resti dell'antica città di [[Amiternum]]<ref name="Ministero">{{cita web|url=http://www.lagagransasso.it/gs/amiternum.htm|titolo=La città di Amiternum}}</ref>. Tra i più interessanti vi è un [[anfiteatro]] del [[I secolo]] d.C., un [[teatro]] di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di [[terme]] e di un [[acquedotto]] risalenti anch'essi all'età di Augusto; vicino all'abitato di San Vittorino, nel sottosuolo della chiesa di San Michele Arcangelo, si possono poi visitare le [[catacombe]] paleocristiane.
* ''Forcona''
: Presso la frazione Civita di Bagno sono state ritrovate mura e terme di una città tardo romana e longobarda (IV secolo - VIII secolo), che nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile.
=== Aree naturali ===
==== Parchi cittadini ====
<br />Tre sono storicamente le aree verdi della [[città]]. La maggiore è quella della Villa e Collemaggio, nella zona sud della città, dove è situato il "Parco del Sole". In pieno centro storico vi è invece il "Parco del Castello", intorno al [[Forte spagnolo]] con all'interno un'area giochi per bambini. Infine, nella zona ovest si trova "Piazza d'Armi" che comprende anche alcuni impianti sportivi, come la pista d'atletica.
<br />
* Pinete e Parco naturale di [[Monteluco]]<br />Nel territorio del comune sono presenti quattro [[pineta|pinete]] che si inerpicano rispettivamente su [[Monte Luco (Appennino abruzzese)|Monte Luco]] (''Pineta di Roio'')<ref>{{Cita web|url=http://www.roio.it/|titolo=Pineta di Roio}}</ref>, sopra al [[convento di San Giuliano]] (''Pineta di San Giuliano''), sui tornanti del [[Passo delle Capannelle]] (''Pineta di Arischia/Pizzoli''), la Pineta di ''Pesco Croce'' e quella del ''Colle Cerasitto'' (le due ''Pinete di Bagno''). Le prime tre hanno subito danni negli anni 2000 a causa di [[incendio boschivo|incendi boschivi]] dolosi e hanno alcuni itinerari escursionistici che le attraversano. A queste si aggiunge il Parco di Monte Luco, intorno la contrada di Colle di Roio, composto da un boschetto che circonda il Palazzo della Facoltà di Ingegneria dell'Università.
<br />
*[[Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera|Parco del Vera]]
:Area protetta di circa 30 ettari costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera e attigua al centro abitato della frazione aquilana di [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]]. Il parco presenta un percorso pedonale e ciclabile che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.
* [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|Parco del Gran Sasso e Monti della Laga]]
:Esteso [[parco nazionale]] costituito intorno al massiccio del [[Gran Sasso]], meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi d'ogni genere. Comprende anche parte del territorio del comune aquilano. Sul versante aquilano sorge l'altipiano di [[Campo Imperatore]], caratterizzato da laghetti meteoritici e da una notevole diversità di flora e di fauna; è raggiungibile tramite una moderna [[funivia]] e ospita un'importante [[Campo Imperatore#Sport e divertimento|stazione sciistica]] comprendente 15 km di piste per lo [[sci alpino]] e oltre 60 km per lo [[sci nordico]].
:
:* [[Tratturo L'Aquila-Foggia]]
:Detto anche "Tratturo Magno", è il più grande tratturo italiano, usato dai pastori transumanti per il viaggio in [[Puglia]] fino alla fiera di [[Foggia]] del mercato della dogana. Il percorso è un lungo sentiero sterrato di 244 km che i pastori percorrevano a partire da settembre, partendo dalla [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] (la fiera del bestiame si teneva nella piazza del Forte spagnolo), per poi scendere alla contrada Sant'Elia, oggi divenuto quartiere moderno della città. Il tratturo prosegue fuori la città in direzione della conca di [[Navelli]], scendendo lungo il fiume Aterno fino a [[Chieti]], deviando successivamente verso il mare lungo il pendio della val di Sangro, traversando [[Vasto]], [[Termoli]] e infine [[Foggia]]. Il tratturo a [[San Pio delle Camere]] si incontrava con il tratturo di Centurelle, mentre a [[Lanciano]] col tratturo di [[Cupello]], che partiva dalla chiesa di Santa Maria Iconicella, giungendo alle porte del borgo vastese. Il tratturo aquilano in certe ricorrenze è ancora percorso perché in buona parte conservato, ed è in corso un piano di riqualificazione culturale.
* Nel vicino comune di [[Ocre]] ha inizio il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]] con le cime maggiori del [[gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
L'ultimo dato, aggiornato al 30 aprile [[2015]], attesta a 70.057<ref name = "template divisione amministrativa-abitanti"/> gli abitanti residenti del Comune dell'Aquila.
{{Demografia/L'Aquila}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]] al 1 di gennaio 2015 la popolazione straniera residente era di 4.605 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
[[Romania]] 1.602 2,2%
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetto aquilano|Dialetto sabino|Dialetti d'Abruzzo}}
[[File:Dialetti italiani centrali.jpg|thumb|[[Dialetti italiani mediani]] ]]
Il dialetto della città dell'Aquila, così come quelli di tutta la parte occidentale della provincia, si distingue nettamente dai restanti dialetti abruzzesi, inserendosi nel gruppo aquilano del dialetto sabino, appartenente ai [[dialetti italiani mediani]]. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -''o'' e -''u'' finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio all'Aquila si ha ''cavaju'' per "cavallo" (latino: caballus), ma ''scrio'' per "io scrivo" (latino: scribo).
=== Tradizioni e folclore ===
==== La Perdonanza Celestiniana ====
{{Vedi anche|Perdonanza Celestiniana}}
La "[[Perdonanza Celestiniana]]" si svolge ogni anno nei giorni del 28 e 29 agosto.
[[File:Vestidos medievales, Aquila, Italia.jpg|thumb|left|Partecipanti alla "Perdonanza" in abiti storici]]
Il nome Perdonanza deriva dalla [[Bolla del Perdono]] che papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294.
Sei anni prima della bolla di [[Papa Bonifacio VIII]], che istituiva l'anno santo ufficiale della Chiesa, all'Aquila era nato il [[Giubileo]] per festeggiare la Bolla; un Giubileo che, per un giorno, si ripete ogni anno. Gli aquilani hanno sempre custodito gelosamente la bolla della Perdonanza, oggi conservata nella cappella blindata della torre del Palazzo Comunale<ref>"Nella Torre, costruita tra il 1254 e il 1374, fu allestita nel
1573 la Cappella della Madonna degli Angeli, ove è custodita la Bolla della Perdonanza, concessa da Celestino V nel 1294": Anna Maria Reggiani, ''Una città non comune'', [[Mondoperaio]], 5/2014, p. 53.</ref>. Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di papa Celestino. E ancora oggi è il [[sindaco]] del capoluogo abruzzese a leggere la bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della porta santa della basilica di Collemaggio da parte di un [[cardinale]] designato dalla [[Santa Sede]].
[[File:Papa celestino V, bolla del perdono, 29 novembre 1294 (comune dell'aquila) 02.JPG|thumb|upright=0.7|Manoscritto originale della [[Bolla del Perdono]]]]
L'apertura della porta santa, la sera del 28 agosto, è preceduta da un lungo corteo storico (circa 1.000 figuranti in costume d'epoca, in rappresentanza del gruppo storico del Comune dell'Aquila, di altri gruppi di città italiane, oltre che a esponenti di amministrazioni e al rappresentante del Governo) che, nel primo pomeriggio, parte dal Palazzo Comunale verso Collemaggio.
I personaggi più importanti del corteo sono la Dama della Bolla, che porta l'astuccio nel quale fino al [[1997]] era conservata la Bolla del Perdono (dopo il suo restauro a cura dell'Istituto centrale del libro di Roma, avvenuto proprio in quell'anno, il documento papale viene condotto separatamente alla basilica di Collemaggio, come da indicazione dei restauratori stessi), e il Giovin Signore, che porta il ramo d'ulivo con il quale il cardinale percuote per tre volte la porta santa, ordinando, in questo modo, la sua apertura. Anche il ramo, come la bolla e le chiavi della porta santa della basilica di Collemaggio (la chiesa è di proprietà del Comune), è conservato nel forziere della Torre Civica.
La bolla del Perdono rimane esposta per un giorno intero all'interno della basilica di Collemaggio e viene riportata in Comune la sera del 29 agosto, dopo la chiusura della porta santa, operata dall'arcivescovo dell'Aquila.
==== Processione del Cristo Morto ====
[[File:San Bernardino (notturno).JPG|thumb|Sagrato di San Bernardino, da dove parte la processione del Venerdì santo]]
La processione del Cristo Morto all'Aquila è una delle tradizioni cristiane più antiche della città. Nel [[1954]] l'artista Remo Brindisi e padre Fedele Brindisi realizzarono 16 dei 20 simulacri che vengono ancora oggi portati in processione, con grande partecipazione appassionata della cittadinanza. L'inizio del percorso parte della [[basilica di San Bernardino]], attraversando le vie principali del centro, e ogni anno il feretro di Gesù deposto è scortato da varie associazioni di medici, chirurghi, avvocati, insieme ai quattro stendardi dei Quarti storici, sotto la musica del ''Misere'' del teatino Saverio Selecchy, che viene intonato anche nella processione che si tiene a [[Chieti]], con 200 cantori. Dopo il terremoto del 2009, per motivi di sicurezza, il percorso tradizionale della processione è cambiato, e solitamente vengono effettuate le tappe via San Bernardino, corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo, via Indipendenza, via Battisti, corso Federico II, corso Vittorio Emanuele, via san Bernardino, rientro in basilica.<br/>Le origini della processione risalgono al [[XVI secolo]], quando si svolse per la prima volta nell'anno 1505-1506, come descritto nelle ''Memorie istoriche della Città dell'Aquila'' di Emidio Mariani, quando la Confraternita di San Leonardo fece realizzare le figure per la celebrazione. Nei secoli successivi le varie confraternite della città disputarono annualmente il percorso da fare e chi avrebbe dovuto scortare il feretro,fino a vere e proprie liti, con emanazione di editti. Il rito ebbe termine nel 1768, proibito da re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] per questioni di ordine pubblico, e solo nel 1954 per interessamento dei Frati Minori di San Bernardino il rito venne ripristinato.
[[File:Eremo delle Carceri-Bernardino.JPG|thumb|upright=1.4|Stemma Berardiniano con il trigramma YHS all'[[Eremo delle Carceri]] di [[Assisi]]]]
==== Altre ricorrenze ====
;Festa patronale di San Massimo: si tratta della festa patronale, anche se è stata soppiantata dalla più importante celebrazione della Perdonanza in onore di [[Pietro da Morrone]] (o San Pietro Celestino). Si celebra il 10 giugno, e ricorda il santo patrono di [[Aveia]] (oggi Fossa, a pochi chilometri di distanza dalla città), venerato da sempre in città, quando nel 1256 le sue reliquie furono traslate nella Cattedrale di San Massimo in Piazza Duomo. Dopo il terremoto del 2009, le celebrazioni si sono spostate nella [[Basilica di San Giuseppe Artigiano]], poco distante dal Duomo. Il programma prevede varie messe, l'adorazione delle reliquie, alcuni spettacoli religiosi, e manifestazioni in Piazza del Duomo.
;Festa compatronale di San Bernardino: si celebra il 19-20-21 maggio, nella Basilica. Si tratta principalmente di una festa religiosa che prevede pellegrinaggi nel sepolcro del santo, e la sfilata processionale per le vie del quartiere.
;Festa di Sant'Agnese:
il giorno di [[sant'Agnese]] (21 gennaio) c'è la [[Festa di Sant'Agnese e delle Malelingue|festa delle Malelingue]]. Negli ultimi anni è diventato anche un evento mediatico, con un convegno al quale hanno partecipato anche numerosi uomini politici.
== Cultura ==
=== Biblioteche ===
Nel territorio comunale sono presenti i seguenti archivi e biblioteche<ref>''Regione Abruzzo'', [http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=biblio&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=bibliote2&tom=Aquila Biblioteche per Provincia]</ref>:
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* [[Archivio di Stato dell'Aquila|Archivio di Stato]]
* Biblioteca dell'Agenzia Regionale per la Promozione Culturale
* Biblioteca Arcivescovile "Cardinale Carlo Confalonieri"
* Biblioteca della Camera di Commercio
* Biblioteca del Club Alpino Italiano
* Biblioteca del Consiglio Regionale d'Abruzzo "Ignazio Silone"
* Biblioteca del Convento di San Bernardino
* Biblioteca del Convento di Santa Chiara
* Biblioteca del Convento di San Giuliano
* Centro Documentazione Ambientale L'Aquila (Biblioteca, Emeroteca)
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* Biblioteca della Deputazione di Storia "Anton Ludovico Antinori"
* Biblioteca della Giunta Regionale "Benedetto Croce"
* [[Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi]]
* Biblioteca dei Salesiani
* Biblioteca San Pio X
* Biblioteca della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]]
* Mediateca Regionale "Giovanni Tantillo"
* Mediateca del Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea
* Sistema Bibliotecario dell'Università dell'Aquila
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=== Istruzione ===
Nel territorio comunale sono presenti le seguenti scuole medie superiori:
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* [[Liceo ginnasio Domenico Cotugno|Istituto d'istruzione superiore "Domenico Cotugno"]]
** Liceo classico, linguistico, scienze umane, scienze umane (opzione economico-sociale), musicale e coreutico (sezione musicale)
** Convitto nazionale "Domenico Cotugno"
* Istituto d'istruzione superiore "Andrea Bafile"
** Liceo scientifico nuovo ordinamento, liceo scientifico (opzione scienze applicate)
** Liceo artistico "Fulvio Muzi"
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* Istituto d'istruzione superiore "Amedeo d'Aosta"
** liceo scientifico (opzione scienze applicate), istituto tecnico (settore tecnologico)
* Istituto d'istruzione superiore "Savoia-Rendina"
** Istituto tecnico (settore economico, settore tecnologico)
* Istituto d'istruzione superiore "Ottavio Colecchi"
** Istituto tecnico (settore tecnologico), istituto professionale
* Istituto professionale "Leonardo da Vinci"
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=== Università e ricerca ===
[[File:Univaq ing.JPG|thumb|Le strutture della Facoltà di Ingegneria a [[Monte Luco (Appennino abruzzese)|Monteluco]] di [[Roio]]]]
==== Università degli Studi dell'Aquila ====
{{vedi anche|Università degli studi dell'Aquila}}
L'Aquila è sede di una Università, la più antica d'Abruzzo, e conta oltre ventimila iscritti (dato posteriore al [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]]). Comprende le facoltà di [[Biotecnologie]], [[Economia]], [[Ingegneria]], [[Lettere e filosofia (facoltà universitaria)|Lettere e Filosofia]], [[Medicina]] e [[Chirurgia]], [[Psicologia]], [[Scienze della Formazione]], [[Scienze Matematiche Fisiche e Naturali]] e [[Scienze Motorie]]. È sede della laurea magistrale di Eccellenza Europea in [[Ingegneria matematica]]<ref>[http://www.mathmods.eu/ MATHMODS] Mathematical Modelling in Engineering: Theory, Numerics, Applications</ref>. L'attività di ricerca viene svolta attraverso 18 [[Dipartimento universitario|dipartimenti]] e due centri di eccellenza: il CETEMPS (Centro di Eccellenza per l'integrazione di tecniche di [[Telerilevamento]] e [[Modello matematico|Modellistica numerica]] per la Previsione di eventi [[meteorologia|Meteorologici]] Severi)<ref>[http://cetemps.aquila.infn.it/ CETEMPS] Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi</ref> e il DEWS (Design Methodologies for [[Sistema embedded|Embedded]] controllers, [[Wireless]] interconnect and [[System-on-a-chip]])<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.diei.univaq.it/dews/ DEWS] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Design Methodologies for Embedded controllers, Wireless interconnect and System-on-a-chip</ref>. L'Università comprende al suo interno anche un centro linguistico e un centro di microscopia; gestisce il [[Giardino botanico alpino di Campo Imperatore]] e l'[[orto botanico]] adiacente la [[basilica di Santa Maria di Collemaggio]]. Gli impianti sportivi dell'Università, gestiti dal [[Centro Universitario Sportivo Italiano]] (CUS) e sono situati in località "Centi Colella".
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] del [[2009]] alcune facoltà sono state localizzate nell'ex sede della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]] e in altre strutture nella zona industriale. Per ovviare al calo delle iscrizioni e favorire la rinascita dell'ateneo, il [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]] ha predisposto l'abolizione delle tasse universitarie fino al [[2012]]. Difficoltà si registrano invece per quanto riguarda la residenzialità universitaria e i servizi per gli studenti.
Nel [[1994]] L'Aquila è fra le otto città fondatrici dell'[[Unione degli universitari]]<ref>[http://www.uduaq.org Udu - Unione degli Universitari dell'Aquila]</ref> ad oggi il più grande sindacato universitario italiano.
[[File:Scalinata interna Accademia di Belle Arti - L'Aquila.jpg|thumb|left|Interno della sede dell'Accademia]]
==== Accademia di Belle Arti ====
{{vedi anche|Accademia di belle arti dell'Aquila}}
La città è sede di un ateneo pubblico dedicato all'alta formazione artistica. Fondata nel [[1970]], per circa vent'anni l'Accademia ha trovato spazio all'interno di [[Palazzo Carli Benedetti]], in pieno centro storico, prima di essere trasferita nella moderna struttura di Via Leonardo Da Vinci progettata da [[Paolo Portoghesi]].
L'Accademia dispone di 7 facoltà ([[Pittura]], [[Scenografia]], [[Decorazione]], [[Scultura]], [[Restauro]], [[Grafica]] e [[Fotografia]]) articolati in un triennio di base e un conseguente biennio specialistico suddiviso in quattro indirizzi (Arti visive, Grafica, Decorazione e Restauro); comprende inoltre una scuola di formazione per i docenti. Di grande prestigio a livello nazionale, vanta collaborazioni con le altre principali istituzioni culturali cittadine (in particolar modo con il [[Teatro Stabile d'Abruzzo]]) e ha avuto nella sua storia docenti come [[Carmelo Bene]], [[Achille Bonito Oliva]] e [[Andrea Cascella]].
[[File:Campo Imperatore 03(RaBoe).jpg|thumb|[[Osservatorio astronomico]] di Campo Imperatore, presso [[Assergi]]]]
==== Istituto Superiore di Scienze Religiose ====
{{vedi anche|Istituto superiore di scienze religiose}}
Dal [[1979]] è presente in città un ateneo privato collegato alla facoltà di Teologia della [[Pontificia Università Lateranense]] di [[Roma]] che ha come scopo la formazione dei fedeli all'arricchimento della propria vita cristiana e alla loro partecipazione all'evangelizzazione. L'istituto prevede una laurea di primo livello e una magistrale in Scienze Religiose suddivise in quattro indirizzi: pedagogico-didattico, pastorale-liturgico, bioetica e beni culturali. Gestisce inoltre la Biblioteca "Carlo Confalonieri".
==== Conservatorio Alfredo Casella ====
{{vedi anche|Conservatorio Alfredo Casella}}
Nato nel 1967 come sezione staccata del [[Conservatorio di Santa Cecilia]], l'Istituto ottenne l'anno dopo il riconoscimento giuridico e la piena autonomia didattica, prendendo il nome di [[Alfredo Casella]], uno dei protagonisti del rinnovamento musicale italiano, fondatore con D'Annunzio e Malipiero della Corporazione delle Nuove Musiche, la sezione italiana della [[Società Internazionale di Musica Contemporanea]]. Nella sua storia quarantennale, il Conservatorio aquilano ha tenuto fede ai propositi e all'ispirazione dei suoi fondatori (Macarini Carmignani, Guaccero, Razzi) che, nel pieno della contestazione studentesca, intesero indicare nuovi itinerari musicali senza traumatiche rotture col passato e in intelligente apertura al futuro<ref>http://www.consaq.it/conservatorio/informazioni-istituzione/storia-del-conservatorio.html</ref>.
==== Laboratori Nazionali del Gran Sasso ====
{{vedi anche|Laboratori Nazionali del Gran Sasso}}
Di grande rilievo internazionale sono i laboratori dell'[[Istituto nazionale di fisica nucleare]] (INFN) e realizzati sotto il massiccio omonimo con una copertura di roccia di oltre 1400 metri, dove vengono realizzate importanti ricerche nel settore della Fisica delle Particelle. Tra gli esperimenti qui svolti si possono annoverare quelli sui decadimenti rari o quelli sulle particelle di materia oscura provenienti dall'universo. La struttura ha collaborazioni permanenti con centri in [[Germania]], [[Giappone]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e con il [[CERN]] di [[Ginevra]].
==== Altre strutture di formazione e ricerca ====
[[File:Palazzo ex GIL.jpg|thumb|Sede del "[[Gran Sasso Science Institute]]" nel Palazzo dell'ex [[GIL]]]]
* [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]]: è stata un importante centro di formazione e di ricerca appartenente prima alla [[STET]], passata poi alla Societa Tils (Telecom Italia Learning Services, controllata da [[Telecom Italia]]), poi ceduta nel giugno 2006 alla TILS Holding, società partecipata da Cegos e da Camporlecchio Educational. La scuola ha avuto un ruolo importante nella formazione di quadri tecnici nel settore delle Reti di Comunicazione e grazie alla SSGRR molte tecnologie (ad esempio il [[Videotel]]) vennero introdotte all'inizio degli [[anni 80]], in via sperimentale all'Aquila prima che in altre zone d'Italia. Dopo un lungo periodo critico conclusosi con le vicende giudiziarie che hanno portato il 28 aprile 2009 all'arresto di Renzo Bracciali, amministratore delegato della TILS, la maggior parte del personale è stata assorbita in Telecom Italia, mentre il marchio è stato rilevato da altri dipendenti che ne hanno riavviato le attività di formazione con una nuova società, sempre all'Aquila.
* ''[[Gran Sasso Science Institute]]'': è una scuola superiore universitaria a statuto speciale, nata nel 2012 come istituto di ricerca e di alta formazione dottorale dipendente dall'INFN, stabilizzata e resa autonoma nel 2016<ref>{{Cita news|autore=Stefano Dascoli|url=http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/gran_sasso_science_institute_ministro_giannini_aquila-1816562.html|titolo=Gran Sasso Institute, la Giannini benedice nuova sede e promozione|pubblicazione=[[Il Messaggero]]|data=24 giugno 2016|accesso=24 giugno 2016|cid=}}</ref>.
* ''Centro Studi "Karl Heinrich Ulrichs"'': centro di studi sociali per l'omosessualità legato alla figura di [[Karl Heinrich Ulrichs]], l'importante pensatore che ha vissuto ed è sepolto all'Aquila;
* ''Istituto per le Tecnologie della Costruzione''<ref>[http://www.cnr.it/istituti/sezione.html?cds=101&id=655 Sito ufficiale]</ref>: istituto dedicato alla prevenzione sismica e al rischio di vulnerabilità degli edifici che fa capo al [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]];
* ''Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo''<ref>[https://web.archive.org/web/20071008045545/http://www.pstabruzzo.it/ Sito ufficiale, non più attivo]</ref>.
La struttura, sopravvissuta al sisma, ha ospitato per cinque anni dal 2009 il [[Rettorato]] dell'Università degli Studi dell'Aquila e alcuni corsi universitari, tra i quali Economia e Amministrazione delle Imprese, inoltre ha fornito anche alloggi per gli universitari. Attualmente la struttura risulta essere in vendita.<ref>[http://news-town.it/studentown/4117-reiss-romoli,-i-titolari-chiedono-i-danni-all-univaq-per-la-mancata-manutenzione.html News town: Reiss Romoli, i titolari chiedono i danni all'univaq per la mancata manutenzione]</ref>
Inoltre in città viene organizzata tutti gli anni (a maggio o giugno) la ''Future Web Conference''<ref>[http://www.fwc.it Sito ufficiale]</ref>, un evento gratuito di un giorno in cui vengono presentate le ultime novità nello sviluppo delle tecnologie per il [[web]].
=== Musei ===
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-047.jpg|thumb|left|Il [[Forte spagnolo]], sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]] fino al 2009]]
[[File:Ex mattatoio L'Aquila.jpg|thumb|left|Ex Mattatoio, attuale se del Museo Nazionale]]
'''[[Museo nazionale d'Abruzzo]]'''
:Il principale polo museale d'[[Abruzzo]] e il fiore all'occhiello della città è senza dubbio il Museo nazionale d'Abruzzo che abbina, a una quantità vasta di tesori, la cornice del magnifico [[Forte spagnolo]], dove è situato<ref>
{{cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/23/le-opere/12/archidiskodon-meridionalis-vestinus|titolo=Archidiskodon Meridionalis Vestinus|editore=museonazionaleabruzzo.beniculturali.it|accesso=11 agosto 2012}}</ref>. Il museo, costituitosi dall'unione del Museo civico con il Museo diocesano, è diviso in una sezione archeologica, che comprende le meraviglie trovate durante gli scavi di Amiternum e Peltuinum, una sezione artistica, una sezione di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo e vanto del museo è lo scheletro di un Archidiskodon Meridionalis Vestinus, un gigantesco animale di epoca preistorica simile a un mammut. All'interno del castello sono inoltre un [[auditorium]] e una galleria espositiva. Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]] il museo per una gran parte è inaccessibile. Dal dicembre 2015 il museo<ref>{{Cita web|url=http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/|titolo=Museo Nazionale d'Abruzzo|sito=www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it|data=2 maggio 2016|accesso=5 maggio 2016}}</ref> è stato riaperto presso la sede provvisoria dell'[[ex mattatoio (L'Aquila)|ex mattatoio]] dell'Aquila in località Borgo Rivera nei pressi della monumentale [[Fontana delle 99 cannelle]].
'''[[Casa museo Signorini Corsi]]'''
:A pochi passi dal corso, lungo ''Via Patini'' si trova questo caratteristico museo che comprende un'importante collezione di [[mobili]], [[dipinti]] e [[moneta|monete]] rinascimentali custodite all'interno di quella che era la casa di una delle più influenti famiglie aquilane. Il museo si costituì nel [[1967]] l'avvocato Luigi Signorini Corsi consegnò al Comune la sua collezione d'opere d'arte con la sola condizione che non venisse modificata la localizzazione in modo da costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza aquilano. Tra i dipinti si segnalano ''Madonna con il bambino e San Giovannino'' di stretto ambito leonardesco, la ''Natività con fuga in Egitto'' attribuibile al Botticelli e ''Martirio di San Lorenzo'' di Battistello Caracciolo.
[[File:Madonna di Fossa 1.jpg|thumb|La Madonna di Fossa, conservata nel Museo Nazionale]]
'''[[Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati]]'''
:Ha sede nell'ex [[convento]] che dà su Corso Vittorio Emanuele e ospita un'importante collezione archeologica. All'interno del complesso si trova la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati<ref>{{Cita web|url=http://www.geocities.ws/l.aquila99/raccomandati/index.html/|titolo=Sito Museo archeologico Santa Maria dei Raccomandati|urlmorto=sì}}</ref>, ricostruita nel [[1825]], contenente un affresco cinquecentesco della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. Restaurato a partire dal [[1997]] e mai aperto ufficialmente, il museo negli ultimi anni ha svolto le funzioni di spazio espositivo, spesso utilizzato dall'amministrazione per importanti mostre temporanee.
'''[[Museo sperimentale d'arte contemporanea]]'''
:Meglio noto con l'[[acronimo]] MuSpAC, raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale. La sua sede storica è in via Paganica, in pieno centro storico, ma dal [[2009]] si è trasferito temporaneamente in via Ficara<ref>{{Cita web|url=http://www.museomuspac.com/home.html/|titolo=Sito Museo sperimentale di arte contemporanea|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170731210355/http://www.museomuspac.com/home.html|dataarchivio=31 luglio 2017}}</ref>.
'''Museo di Scienze Naturali e Umane'''
:Situato nella località di San Giuliano (a qualche km dall'Aquila), è articolato in diverse sezioni con esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici.
'''Museo delle ceramiche'''
:Il recente restauro del [[convento di San Domenico (L'Aquila)|complesso conventuale di San Domenico]] ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento. L'esposizione documenta la fitta rete di contati commerciali e culturali intessuta dai monaci domenicani.
=== Media e telecomunicazioni ===
{| class=wikitable style="font-size:90%; width:80%"
! style="width:20%; background:#C0C0C0" | [[File:Newspaper.svg|40px|center|Quotidiano]]Quotidiani
! style="width:20%; background:#C0C0C0" | [[File:Magazine.svg|40px|center|Rivista]]Riviste
! style="width:20%; background:#C0C0C0" | [[File:Crystal Clear device tv.png|40px|center|Televisiore]]TV
! style="width:20%; background:#C0C0C0" | [[File:Radio-icon.png|40px|center|Radio]]Radio
! style="width:20%; background:#C0C0C0" | [[File:Nuvola apps krfb.png|40px|center|Web]]Portali
|- style="background:#FFF; vertical-align:top"
| [[Il Centro]]<br />[[Il Messaggero]]<br />[[Il Tempo]]
| Città [[Periodico|magazine]]<br />Il Punto<br />L'Editoriale<br />Periscopio<br />Sipario<br />Numero Amico
| [[Rai]] <small>(redazione dell'Aquila)</small><br />[[Rete8]] <small>(redazione dell'Aquila)</small><br />Onda Tv <small>(redazione dell'Aquila)</small>
[http://www.tikotv.it tiKoTV]<br />[http://www.laqtv.it laQtv]
| [http://www.rl1.it Radio L'Aquila 1]<br />Radio Delta 1<br />[[Radio Capital]]
| [http://www.abruzzo24ore.tv Abruzzo24ore]<br />[http://www.abruzzoweb.it AbruzzoWeb]<br />[http://www.aquilatv.it Aquila Tv]<br />[http://www.ilcapoluogo.it Il Capoluogo]<br />[http://www.improntalaquila.org L'Impronta]<br />[http://www.inabruzzo.com InAbruzzo]<br />[http://www.laquilanuova.org L'Aquila Nuova]<br />[http://www.sediregionali.rai.it/dl/SediRegionali/abruzzo.html RAI L'Aquila]<br/>[http://news-town.it/ NewsTown]
|}
=== Arte ===
{{vedi anche|Abruzzo#Storia dell'arte}}
[[File:Avanzi dellanfiteatro dellantica Amiterno.jpg|thumb|upright=1.4|Teatro romano di ''Amiternum'']]
==== Epoca romana e pre-romanica ====
Il nucleo originario aquilano è ''[[Amiternum]]'', città romana dei [[Sabini]] situata in località [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]. L'architettura della città risale al [[I secolo a.C.]], quando venne dotata di un vasto complesso di monumenti, come [[terme]], [[anfiteatri]] e ville.<ref name="Heinzelmann_9">{{cita|Heinzelmann, Jordan, Murer 2008|pag. 9}}.</ref> Aveva impianto ortogonale, su cui passava la [[via Salaria]] da [[Roma]], e la ''vis Cecilia'' in mezzo al centro urbano. L'[[anfiteatro]] ha un chiaro stile imperiale, molto simile al [[Colosseo]], così le ville e il teatro alla greca.
Presso la frazione si trova la [[chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|chiesa di San Michele Arcangelo]], risalente all'[[VIII secolo]], proprietà originario dell'[[abbazia di Farfa]]. Si tratta di uno dei rari esempi di arte pre-romanica del territorio aquilano, assieme alla primitiva Cattedrale di San Massimo a Forcona, in località [[Civita di Bagno]]. La chiesa ha uno strato originale, che consta in catacombe cristiane, dove fu martirizzato il vescovo [[Vittorino di Amiterno]]; mentre la chiesa superiore ha connotazioni duecentesche, con affreschi trecenteschi. Ha pianta a croce latina.
La Cattedrale primaziale di San Massimo si trova nell'antica città vestina di ''Forcona'', di cui resta un complesso termale di età imperiale del [[I secolo]]. La chiesa ha pianta rettangolare con tre absidi esterne, e imponente torre campanaria. L'interno era a tre navate, con colonne ricavate dai templi romani.
==== Il Medioevo e il Rinascimento ====
[[File:L'Aquila 2010-by-RaBoe-121.jpg|thumb|upright=1.2|La Basilica di Collemaggio, simbolo del gotico aquilano]]
La città nuova di Aquila fu fondata, secondo le cronache di [[Buccio di Ranallo]], nel [[1254]], avente dunque uno stile prettamente duecentesco e medievale. Delle primitive chiese poco rimane, poiché ricostruita in gran parte nel [[1349]] dopo un grave terremoto. Anche della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]], una delle più antiche chiese aquilane, risalente al [[1288]], si sa solo che fu costruita da artisti provenienti da [[Sulmona]], dalla [[Badia Morronese]]. Nel restauro post-terremoto operò l'artista [[Giovanni da Sulmona]], che pose le basi del [[gotico]] aquilano, ritenuto il più rappresentativo della regione<ref name="Antonini, 179">{{Cita|Orlando Antonini||Antonini, 2010}}, p. 179</ref>. Sostanzialmente lo stile usato nel [[XIII secolo]] per le primitive chiese aquilane, come ''[[Chiesa di San Pietro a Coppito|San Pietro Coppito]] - [[Chiesa di Santa Maria Paganica|Santa Maria Paganica]] - [[Chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]] - [[Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|San Silvestro]] - [[Chiesa di San Marciano|San Marciano]]'' e infine la ''[[Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio]]'', fu il [[Architettura romanica|romanico]] per la facciata bianca, in pietra del [[Gran Sasso]], caratterizzata da un semplice portale in lunetta affrescata e un rosone a raggi.
[[File:Laquila basilica San Bernardino0012.jpg|thumb|left|Soffitto ligneo della Basilica di San Bernardino, realizzato dopo il sisma del 1703]]
Gli interni furono nella maggior parte cambiati dopo il terremoto del [[1349]], caratterizzati da un impianto gotico a tre navate con colonnati ad arcate a sesto acuto, e pareti affrescate, come dedotto dai primi restauri post-sisma [[2009]] nella [[chiesa di San Pietro a Coppito]].
L'arte medievale locale, al livello scultoreo, si concentrò sulla realizzazione di statue votive in legno dipinto, specialmente ''Madonne col Bambino'', molte delle quali custodite nel MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo). Nel [[XV secolo]] a cavallo tra [[Medioevo]] e [[Rinascimento]] fu operativo il pittore [[Saturnino Gatti]], affrescatore di molte chiese aquilane e del circondario; mentre lo scultore [[Silvestro dell'Aquila]] realizzò nel Duomo il ''Sepolcro del Cardinale [[Amico Agnifili]]'', unico elemento non distrutto dal terremoto del [[1703]].
Lo stile gotico abbracciò anche le architetture civili aquilane, come la Casa di [[Jacopo di Notar Nanni]], il [[Palazzetto dei Nobili]] in Piazza Santa Margherita e le ''Cancelle'' presso la Piazza Duomo. Di rilevanza sono anche le [[Mura dell'Aquila]], composte dalle originali porte gotiche, le più rilevanti Porta Leoni, Porta Tione e Porta Rivera. Nel [[1272]], come principale opera pubblica aquilana, fu costruita la ''[[Fontana delle 99 cannelle]]'' da Tancredi de Pentima, in puro stile gotico, celebrando la leggenda dei 99 castelli fondatori della città nei relativi mascheroni.
Dopo la morte in città di [[San Bernardino da Siena]], si costruì la seconda importante basilica cittadina, la [[Basilica di San Bernardino]], realizzata nel [[1524]] da [[Cola dell'Amatrice]] in stile rinascimentale, con interno tardo-barocco post [[1703]], realizzato dal maestro Ferdinando Mosca di [[Pescocostanzo]], di gusto napoletano. Nel [[1517]] fu completato l'imponente [[mausoleo di Celestino V]] da [[Girolamo Pittoni]]. La maggior parte delle chiese aquilane risentì dello stile rinascimentale, specialmente la chiesa di Santa Maria Paganica e il complesso di San Domenico, anche se successivi interventi vennero effettuati dopo la distruzione del [[1703]]. Al livello di architettura civile l'epoca rinascimentale fu molto proficua grazie all'operato di [[Margherita d'Austria]]; di simbolico fu costruito il ''[[Forte spagnolo]]'' (''Castello Cinquecentesco'') nel [[1534]] dall'architetto [[Pedro Luis Escrivà]], con la demolizione di una parte delle mura medievali e del vecchio castello. Alcune porte, come la Porta Bazzano in particolare, furono restaurate secondo il gusto attuale, con l'aggiunta dello stemma del casato austriaco. Fu ricostruito quasi completamente anche il [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]], in origine ''Palazzo del Capitano'', conservando l'antica torre dell'orologio medievale.
Per quanto concerne l'architettura civile, furono realizzati il [[Palazzo Farinosi Branconi]] della famiglia [[Branconio]], il [[Palazzo Fibbioni]], il [[Palazzo Carli Benedetti]] e il [[Palazzo Porcinari]] nel [[1574]].
==== Il Barocco e la ricostruzione dopo il 1703 ====
Durante l'epoca barocca, continuò lo sviluppo urbano al livello architettonico, con la costruzione di nuovi palazzi.
Per quanto concerne l'arte cristiana, fu ampiamente restaurata la [[chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)|Chiesa di Sant'Agostino]], anche se nel [[1710]] sarà nuovamente ricostruita da Giovanbattista Contini, assieme alla [[chiesa delle Anime Sante]] in Piazza Duomo, all'epica ''San Giuseppe dei Minimi''.
[[File:Palazzo Pica Alfieri.jpg|thumb|Il Palazzo Pica Alfieri (XVIII secolo)]]
Dopo il grave [[terremoto dell'Aquila del 1703]], gran parte del patrimonio edilizio cittadino andò distrutto o fortemente danneggiato. La ricostruzione di tutte le chiese, perlopiù all'interno, avvenne sotto un aspetto barocco. [[Sebastiano Cipriani]] nel [[1711]] si occupò della ricostruzione della Cattedrale, andata completamente distrutta dopo il terremoto, anche se il progetto della facciata fino al [[XIX secolo]] rimase incompiuto. La [[Basilica di San Bernardino]] fu decorata dal Maestro Mosca di Pescocostanzo, e la Basilica di Collemaggio nel [[1715]], sempre dalle maestranze del borgo della [[Majella]], ossia Panfilo Ranalli, subì il restauro dell'interno, con la realizzazione del soffitto a cassettoni lignei. Fu realizzato anche l'''[[Organo della basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila]]'' da Luca Neri da [[Leonessa]]. Verso la fine del secolo inoltre venne avviato un piano regolatore che dava più spazio all'attuale ''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele]]'', che già dal Medioevo costituiva il principale asse viario della città fino al Castello, passando per Piazza Duomo, assieme all'attuale ''Corso Umberto''.
==== Dall'Ottocento a oggi ====
[[File:Fontana luminosa (L'Aquila).jpg|thumb|La ''Fontana Luminosa'', realizzata da Nicola D'Antino]]
Nel [[XIX secolo]] fu realizzato il [[Palazzo del Convitto]] presso l'ex convento francescano, sede della Biblioteca Salvatore Tommasi, e inoltre fu progettata la facciata della Cattedrale, in [[stile neoclassico]], da [[Giovanni Battista Benedetti (architetto)|Giambattista Benedetti]] (1851). Il progetto tuttavia fu completato negli anni '30 del '900. Al livello di architettura civile, nella metà del [[XIX secolo]] furono costituiti ufficialmente i due principali strusci cittadini del Corso Vittorio Emanuele e il Corso Umberto I, nonché fu realizzato il ''[[Palazzo dell'Emiciclo]]'' in stile classico.
Nel primo '900 la [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] dovette subire restauri sulla facciata per un crollo dovuto al [[terremoto di Avezzano]] del [[1915]]; sempre nello stesso anno fu costruita la ''[[Villa Silvestrella]]'' dalla famiglia Palitti, un "unicum" dell'architettura civile abruzzese che concilia stile [[neogotico]] e [[liberty]].
Durante il [[fascismo]] L'Aquila ebbe un nuovo sviluppo edilizio, nonché monumentale, di stampo neoclassico e littorio. Nel [[1927]], a fianco della Chiesa delle Anime Sante, fu costruito in stile liberty il Palazzo delle Poste e Telegrafi, mentre nel [[1934]] da [[Nicola D'Antino]] la ''[[Fontana Luminosa]]'' davanti l'ingresso al corso, in stile razionalista. Sempre dal D'Antino furono restaurati i due efebi del complesso della ''[[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]]'' di Piazza Duomo. Altri architetti come Achille Pintonello e [[Vincenzo Di Nanna]] nel [[1937]] modificarono l'ingresso al corso, con la costruzione di due palazzi di architettura simile: la [[Casa del Combattente (L'Aquila)|Casa del Combattente]] e il [[Palazzo Leone]]. Presso il corso Vittorio Emanuele fu realizzato, in pura [[architettura fascista|arte razionalista]] il Palazzo INA. Fuori la città invece fu inaugurata la Palestra della Piscina Comunale.
Gli anni sessanta e settanta furono caratterizzati da un cospicuo restauro dello storico patrimonio aquilano, principalmente religioso. L'architetto Mario Moretti si occupò di "smantellare" l'apparato barocco post-sisma 1703 di quasi tutte le chiese medievali aquilane, meno il Duomo e Sant'Agostino, per cercare di recuperare l'originalità gotica. Tali interventi a Collemaggio, Santa Giusta, San Silvestro, San Pietro Coppito e a San Domenico destarono proteste per la distruzione della pur originale arte barocca, come soffitti a cassettoni lignei e stucchi.<br />Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], l'opera principale e rappresentativa del segno della ricostruzione sono la ''Cappella delle Vittime del 2009'' e l'''[[Auditorium del Parco]]'', presso il Castello, realizzato da [[Renzo Piano]] nel [[2012]].
[[File:Laquila Piazza Palazzo Monumento Gaio Sallustio Crispo0001.jpg|thumb|left|upright|Piazza Palazzo, già Piazza del Municipio, e monumento a Gaio Sallustio Crispo]]
=== Musica ===
Capofila dell'offerta musicale aquilana, tra le più ricche del panorama nazionale, è il prestigioso [[Conservatorio Alfredo Casella]], nato come sede staccata del celebre [[Conservatorio Santa Cecilia|Santa Cecilia]] di [[Roma]], ma poi resosi autonomo, che dal 1967 prepara i giovani a una ferrea cultura musicale e organizza concerti in tutto il territorio. Il conservatorio ha la sua sede storica di fianco alla basilica [[Santa Maria di Collemaggio]]; dopo il terremoto la scuola è stata collocata in una struttura temporanea in Via Francesco Savini.
[[File:Ennio Morricone Cannes 2007.jpg|thumb|upright|[[Ennio Morricone]], cittadino onorario dell'Aquila]]
La cultura musicale si spiega poi nell'attività della Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli, attiva da oltre 60 anni per opera di Nino Carloni, che ha annoverato grandi direttori artistici e nelle sue stagioni ha ospitato e ospita concerti dei più grandi musicisti al mondo (tra gli altri si ricordano [[Arthur Rubinstein]], [[Arturo Benedetti Michelangeli]], [[Walter Gieseking]], [[David Fëdorovič Ojstrach]], [[Yehudi Menuhin]], [[Maurizio Pollini]], [[Svjatoslav Teofilovič Richter]] e [[Krystian Zimerman]], Carlo Grante). Non a caso L'Aquila ha nominato cittadini onorari [[Arthur Rubinstein]], [[Goffredo Petrassi]] ed [[Ennio Morricone]].
Si ricorda anche la presenza dei Solisti Aquilani, gruppo cameristico di solida formazione e affermazione in Italia e all'estero, dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese che vanta un'orchestra stabile di ottimo livello, del giovane ma già affermato complesso "Gli archi del Cherubino", oltre ad altre entità musicali.
Inoltre, sono presenti nel territorio numerose corali, tra cui è bene citare:
* L'Associazione Musicale "Corale L'Aquila", coro polifonico a quattro voci miste, con esperienza decennale e un repertorio musicale molto vasto e diversificato;
* L'Associazione Musicale [[Corale Novantanove]], interprete di polifonia sacra e profana;
* L'Associazione Musicale "Schola Cantorum San Sisto", con un repertorio dagli albori della polifonia sacra e profana a brani rinascimentali e con oltre trent'anni di attività corale;
* L'insieme vocale aquilano "Le Cantrici di Euterpe" che si dedicano all'esecuzione filologica della musica antica
* Il Coro Cappella Ars Musicalis, per sole voci femminili, con un repertorio classico e tradizionale;
* Il Coro Gran Sasso, per voci miste, con mezzo secolo di attività e con numerosi concerti all'attivo;
* Il [[Coro della Portella]], per sole voci maschili, particolarmente vocato al canto popolare e alpino.
Auditorium dell'Aquila:
* Auditorium del [[Forte spagnolo|Castello]], Via Benedetto Croce*
* Auditorium della [[Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza|Guardia di Finanza]], Piazza VI Aprile
* Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
* Ridotto del Teatro Comunale
* Auditorium del Parco, Viale delle Medaglie d'oro
* Auditorium "Casella"
<small>*attualmente inagibile</small>
=== Letteratura ===
[[File:Sallustio Crispo incisione.jpg|thumb|Sallustio, storico romano]]
Nell'[[86 a.C.]] il nucleo originario di ''Amiternum'' dette i natali allo storico romano [[Gaio Sallustio Crispo]], che scrisse le opere ''[[De coniuratione Catilinae]]'' e il ''[[Bellum Iugurthinum]]'', capisaldi della monografia romana, in cui in primo piano vengono proposte non più figure nobili della Roma patrizia, ma i cosiddetti ''homini novi'' della classe media. Il periodo inoltre in cui furono scritte le opere erano di grande trasformazione della Repubblica romana, viste le continue lotte civili dopo la dittatura di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]], e i vari tentativi di [[Catilina]] di entrare con la forza in senato, osteggiato da [[Cicerone]] che difendeva la virtù del ''mos maiorum'', e la corruzione del senato romano nl ritardo di intervento durante la guerra contro [[Giugurta]] in [[Numidia]]. Seguì a Sallustio, ad Amiterno, la nascita del politico e letterato [[Appio Claudio Cieco]], il famoso costruttore della "[[Via Appia]]". A suo nome ci è giunta una raccolta di ''Sententiae'', massime a carattere moraleggiante e filosofeggiante particolarmente apprezzate dal filosofo greco [[Panezio]], nel [[II secolo a.C.]] Secondo un'informazione fornita da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]],<ref>''Tusculanae disputationes'', IV, 2, 4.</ref>, Appio risentì dell'influsso filosofico dei pitagorici e dell'commedia nuova greca, per la formulazione delle sue massime di sapienza.
Nell'epoca medievale il personaggio letterario aquilano di spicco è lo storico [[Buccio di Ranallo]], che scrisse una parte del corpus delle ''[[Cronache aquilane]]''. È autore di una cronaca, in forma di poema in versi, sulla [[Storia dell'Aquila|storia della città]], L'Aquila, dalla sua fondazione, che ipotizza nel 1254 al 1362, scritta, probabilmente a partire dal 1355<ref name="Treccani"/>, in [[quartina (metrica)|quartine]] di 1256 [[verso alessandrino|versi alessandrini]] monorimi intercalati da 21 «vigorosi [[sonetto|sonetti]] politici»<ref name="Treccani">Voce [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL14/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_vol14_008066.xml «BUCCIO di Ranallo»] dal ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana]], Roma (on-line)</ref>, intesi, questi ultimi, alla pacificazione dei contrasti intestini tra le fazioni cittadine. Fu anche autore di una ''Leggenda di Santa Caterina d'Alessandria'', commissionatagli da una compagnia di pietà. La critica gli riconosce la vivacità di narratore, mediante l'uso della parlata volgare municipale, e la narrazione di molti fatti inerenti alla storia abruzzese aquilana, oltre ai fatti principali del regno di [[Napoli]], come ad esempio l'incoronazione papale di [[Celestino V]].
[[File:Anton Ludovico Antinori (Emiciclo).jpg|thumb|left|Testa di Anton Ludovico Antinori, storico dell'Aquila e di Lanciano]]
Seguì nel XVIII secolo lo storico [[Anton Ludovico Antinori]], vescovo aquilano e lancianese, che si occupò della rielaborazione delle ''Cronache aquilane'', con particolare attenzione ai fatti del Quattrocento. Nell'Ottocento fu la volta del patriota e filologo [[Emidio Cappelli]], il quale si occupò della scrittura in versi, ispirandosi a [[Francesco Petrarca]]. Il suo capolavoro è ''[[La bella di Camarda]]'' (1857), novella sotto forma di poema in versi, che racconta le vicende di una ragazza del borgo aquilano di Camarda, Lucia, amante del soldato Nicandro, costretto a partire per la campagna napoleonica in [[Russia]]. Venendo a sapere che è morto, Lucia cade pazza, e rischia di essere violentata da un bifolco, quando all'improvviso ritorna Nicandro, indenne, che la fa rinsavire.
Nel nuovo millennio la personalità italiana di origini aquilane di maggior spicco è il conduttore televisivo [[Bruno Vespa]], il quale nella giovane età si occupò, con varie inchieste da giornalista, delle vicende aquilane, come la scrittura di un compendio storiografico, e l'opuscolo ''Abruzzo aperto'' (1974) quando fu inaugurata l'[[Autostrada dei Parchi]] da [[Roma]], che attraversava L'Aquila e [[Teramo]]. Anche dopo il terremoto del 2009 Vespa è tornato a occuparsi della sua città dal punto di vista culturale promozionale, facendo anche interviste in tv.
=== Teatro ===
[[File:L'Aquila 47.jpg|thumb|[[Teatro comunale (L'Aquila)|Teatro Comunale]]]]
La struttura principale teatrale aquilana è il [[teatro comunale (L'Aquila)|teatro comunale]] presso la Basilica di San Bernardino (all'epoca chiamato Regio teatro "Vittorio Emanuele"), realizzato tra il [[857]] e il [[1872]], seguito dal Ridotto del Teatro comunale, una piccola sala attigua questa struttura, dal moderno "[[Auditorium del Parco]]" di [[Renzo Piano]].
L'attività teatrale cittadina si fonde con il [[Teatro Stabile d'Abruzzo]] (TSA), uno dei 18 teatri stabili italiani. Fondato nel [[1963]] da Luciano Fabiani, Errico Centofanti, Giuseppe Giampaola, inizialmente col nome di Teatro Stabile dell'Aquila.
Nei suoi anni d'oro questa istituzione ha portato un notevole contributo al teatro italiano, con la ricerca e la sperimentazione, avvalendosi di grandi registi ([[Aldo Trionfo]], Antonio Calenda, [[Carmelo Bene]], [[Gigi Proietti]], Lorenzo Salveti, ecc.). L'appassionato impegno di Antonio Calenda nel teatro aquilano, con quasi nove anni di direzione artistica, gli è valso il conferimento della cittadinanza onoraria. Attualmente il TSA è diretto da [[Alessandro Preziosi]]. Le rappresentazioni degli spettacoli ospitati si tengono nel bel Teatro Comunale, elegante struttura costituita da due sale di 600 e 150 posti.
Il [[Teatro Stabile d'Innovazione L'Uovo]] (con sede nell'ex chiesa di San Filippo Neri) invece si rivolge particolarmente a un pubblico giovanile e ai ragazzi, con una produzione della propria compagnia e con una stagione teatrale interessante con attori d'avanguardia e comici di successo. L'attività si svolge nel Teatro San Filippo, chiesa riadattata a sala teatrale.
[[File:Auditorium del Parco, L'Aquila, Abruzzo, Italy - panoramio.jpg|thumb|left|Auditorium del Parco]]
Altra istituzione stabile è l'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana (ATAM), che propone una sua stagione e distribuisce spettacoli nelle sale minori delle due regioni. In Piazza San Marco ha sede, invece, il Teatro Sant'Agostino, spazio amatoriale spesso a ingresso libero in cui opera spesso la Retrobottega dei Guitti, associazione teatrale interamente formata da studenti universitari. Questo teatro, anch'esso ricavato da una chiesa sconsacrata, è stato fortemente colpito nel terremoto del 2009, e parte di esso è caduto sulla [[Prefettura (Italia)|Prefettura]], causandone la distruzione.
La compagnia TeatroZeta<ref>{{Cita web|autore = Simone Angelozzi|url = http://www.teatrozeta.it/|titolo = TeatroZeta|accesso = |data = }}</ref> (Associazione Culturale) fondata nel 2001, da Manuele Morgese, sotto la direzione artistica dell'attore e regista [[Pino Micol]] è riconosciuta nel 2011 dal Ministero per I Beni e le Attività Culturali come compagnia di produzione art. 12 comma 3 del Fondo Unico per lo Spettacolo. Propone nella città dell'Aquila, nel Piccolo Teatro Studio di Via F. Savini, dal 2006, la stagione di teatro off "Volo Libero". Nel 2011 fonda la prima Accademia d'Arte Drammatica in Abruzzo sotto la guida del direttore Gabriele Ciaccia. TeatroZeta basa il suo lavoro sulla ricerca di nuovi linguaggi contemporanei e di innovazione. Ad oggi gestisce due spazi teatrali nella città: Il Gran TeatroZeta in via Rodolfo Volpe (sala adibita a pubblico spettacolo di 200 posti) e il Piccolo Teatro Studio di Via F. Savini.
Si ricordano infine ulteriori compagnie teatrali la compagnia "Il Draghetto", il Teatro Dedalus e "Il piccolo resto".
Teatri dell'Aquila:
* Teatro Comunale, Piazza del Teatro*
* Teatro Sant'Agostino, Piazza San Marco*
* Teatro San Filippo, Via Cavour*
* Ridotto del Teatro Comunale
* Gran TeatroZeta Parco delle Arti, Via Rodolfo Volpe
<small>*attualmente inagibile</small>
=== Cinema ===
La settima arte ha mosso i suoi primi passi con il Cineforum Primo Piano, fondato da [[Gabriele Lucci]] a metà degli [[anni 1970|anni settanta]]. Nel [[1981]], sempre per opera di Lucci, nacque l'Istituto Cinematografico dell'Aquila, ente stabile di produzione e diffusione della cultura cinematografica in Italia e all'estero.
Con "Una Città in Cinema", manifestazione che ha visto la partecipazione viva della città, i più grandi professionisti del cinema mondiale, hanno portato la loro esperienza e la loro arte all'Aquila, elevandola a una delle capitali del cinema. Contando su tale enorme patrimonio d'esperienza, nei primi [[anni 1990|anni novanta]], [[Gabriele Lucci]] ha promosso la fondazione dell'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine, scuola di alta formazione di livello universitario, nata con il concorso dell'Istituto Cinematografico, della Regione Abruzzo e del Comune dell'Aquila, che all'insegnamento di qualificati docenti ha associato grandi professionisti del cinema e della comunicazione multimediale.
Tra questi si citano i direttori della fotografia [[Vittorio Storaro]] (tre volte Premio Oscar) e Luciano Tovoli, lo scenografo [[Dante Ferretti]] (Premio Oscar per ''[[The Aviator]]'' di [[Martin Scorsese]]), Jim Morris (Presidente Lucas Digital Film), i registi Riccardo Milani e Franco Lazzaretti, l'esperto in tecnologie digitali Angelo D'Alessio, l'esperto in tecniche della comunicazione Piero Trupia, ecc.
[[File:Rocca Calascio -Castello- 2015 by-RaBoe 072.jpg|thumb|Rocca Calascio, usata come set di ''[[Ladyhawke]]'' (1985)]]
L'Istituto Cinematografico, chiamato "La Lanterna Magica", vanta inoltre un prezioso fondo culturale, la "Cineteca dell'Aquila", struttura tra le più importanti in Italia, con un patrimonio di circa 1.500 pellicole, talune copie uniche o assai rare, richieste dai festival di tutto il mondo, dagli Istituti Italiani di Cultura, da enti e associazioni che operano in campo culturale nel settore cinematografico. È attiva presso l'ente anche una ricca mediateca, con 15.000 titoli tra video, libri, pubblicazioni e riviste in campo cinematografico, con un servizio in convenzione regionale che mediamente raggiunge i 500 prestiti al giorno. Il 21 dicembre l'Istituto Cinematografico propone l'iniziativa Notte Noir, un programma di eventi nella notte più lunga dell'anno.
Le due istituzioni citate hanno sede nel Palazzo dell'Immagine, nel Parco di Collemaggio, e costituiscono un vero e proprio centro dell'immagine multimediale e audiovisiva. Nel complesso è inoltre insediata l'Abruzzo Film Commission, ente fondato dal Comune dell'Aquila e dalle più importanti istituzioni stabili cittadine, per la promozione dell'Abruzzo, dei suoi centri storici, del suo patrimonio ambientale e delle sue valenze naturali, come set per le produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie.
Molti, infatti, sono stati i film girati nell'aquilano, fra le sue montagne e i numerosi borghi di rilevante interesse architettonico come [[Santo Stefano di Sessanio]], [[Capestrano]], [[Castelvecchio Calvisio]], [[Castel del Monte]], [[Bominaco]] e [[Fontecchio]]: nel castello di [[Rocca Calascio]], il più alto d'Italia, fu girato ad esempio negli [[Anni 1980|anni ottanta]] il film ''[[Ladyhawke]]'', con [[Rutger Hauer]], [[Michelle Pfeiffer]], [[Matthew Broderick]] e [[Loris Loddi]] mentre, più recentemente, nella piana di [[Campo Imperatore]] sono state girate alcune scene del [[blockbuster (intrattenimento)|blockbuster]] italiano ''[[Così è la vita (film 1998)|Così è la vita]]'', con [[Aldo, Giovanni e Giacomo]] e [[Marina Massironi]], e tra [[Castel del Monte]] e [[Castelvecchio Calvisio]] il film ''[[The American (film 2010)|The American]]'', con [[George Clooney]] e [[Grant Heslov]]. Sempre a Campo Imperatore, negli [[Anni 1980|anni sessanta]] fu girato il film di [[Pietro Germi]] ''[[Serafino (film)|Serafino]]'' con [[Adriano Celentano]].
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina abruzzese}}
[[File:Antipasto 01 (RaBoe).jpg|Antipasto tipico|thumb]]
La tradizione gastronomica aquilana è naturalmente molto legata alla [[cucina]] di montagna e alla tradizione culinaria abruzzese.
I primi piatti si distinguono per l'uso di formati di [[pasta]] tipici dell'Abruzzo come i "[[Spaghetti alla chitarra|maccheroni alla chitarra]]"<ref>{{Cita web|url=http://www.globeholidays.net/Europe/Italy/Abruzzo/Laquila/Abruzzo_Spaghetti_alla_Chitarra.htm/|titolo=Spaghetti alla chitarra aquilani}}</ref>, i [[ravioli]], le "fregnacce" (pasta sfoglia tagliata male), accompagnati da sughi della tradizione in genere a base di [[salsa di pomodoro]] e carne di [[Ovis aries|agnello]] o con brodi vegetali o di [[Gallus gallus domesticus|pollo]]. Tipico primo piatto dell'area dell'aquilano sono gli "anellini alla pecoraia", una pasta a forma di anello servita con una salsa di pomodoro e vegetali vari a cui si aggiunge la [[ricotta]] di [[pecora]]. Eredità della cucina povera sono i piatti a base di [[legumi]] come le "sagne" servite con [[ceci]] o [[fagioli]] oppure le [[lenticchie]] e le [[patata (alimento)|patate]].
Le carni usate per cucinare sughi e secondi sono legate alla tradizione pastorale dell'Abruzzo: quindi sono molto usate le carni ovine. Ricetta tipica aquilana è quella della [[pecora alla cottora]]. Non mancano, ovviamente, gli [[arrosticini]], peraltro diffusi anche nel resto della regione.
L'Aquila è inoltre famosa sin dal Medioevo per la produzione di una eccellente qualità di [[Crocus sativus|zafferano]], importato dagli spagnoli nel XVI secolo<ref>[http://www.zafferanodop.it/storia-zafferano.asp Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell'Aquila: storia dello zafferano]</ref>, che ha ottenuto recentemente la certificazione [[Denominazione di origine protetta|DOP]].
Rinomata anche per la produzione dolciaria di [[torrone|torroni]] (qui hanno sede numerose aziende storiche del settore) e delle tipiche [[Ferratelle]] dolci fatti con stampi in metallo dal tipico disegno a rombi in rilievo.
I prodotti tipici locali e del circondario aquilano, anticamente legati all'[[agricoltura]], all'[[allevamento]], alla [[pastorizia]] delle zone limitrofe, che tutt'oggi in parte sopravvivono, sono<ref>http://www.correrenelverde.com/cucina/cucinetipiche/cucinaaquilana.htm</ref>:
{{div col|cols=2}}
* [[Antipasto|Antipasti]]:
** [[Prosciutto crudo]], [[insaccati]], [[Guanciale di maiale|guanciale]]
** [[Ricotta]], [[formaggio]] di mucca e [[pecorino]]
** [[Panonta]] e zampanella
* [[Primo piatto|Primi piatti]]:
** [[Lasagne (gastronomia)|Lasagne]], [[fettuccine]], [[gnocchi]] e [[polenta]]
* [[Secondo piatto|Secondi]] e [[Contorno|contorni]]:
** [[Arrosticini]], [[pecora alla cottora]], [[Ovis aries|agnello]], [[spezzatino]] di [[cinghiale]]
** [[Patata (alimento)|Patate]], [[pannocchia|pannocchie]] e [[ortaggi]]
** [[Ceci]], [[fagiolo|fagioli]] e [[lenticchie]]
** [[Funghi]] e [[tartufo nero]]
* [[Frutta]], [[Dolce (cucina)|dolci]], [[liquore|liquori]]
** [[Noce (botanica)|Noci]], [[Mandorla|mandorle]], [[mela|mele]], [[Rubus ulmifolius|more]], [[ciliegia|ciliegie]] e [[Castagna|castagne]]
** [[Ferratelle]], [[ciambellone]], [[crostata]], [[zeppole]] e [[torrone aquilano]]
** Liquore di [[genziana]] e [[nocino]]
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=== Eventi ===
*Festival della Partecipazione: si tiene dal 17 al 10 luglio nell'Auditorium di Renzo Piano, con conferenze, interviste, concerti, spettacoli vari.
*Mercato Europeo: si tiene in Piazza Duomo dal 18 al 20 maggio, con varie esposizioni internazionali.
*L'Aquila Jazz: si tiene nei primi giorni di settembre nel centro storico, oppure nel piazzale della Basilica di Collemaggio, con serate di concerti che vedono impegnati artisti internazionali.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Urbanistica dell'Aquila}}
;Il centro storico
[[File:L'Aquila aero.JPG|thumb|upright=1.5|Veduta aerea della periferia orientale dell'Aquila (il ''Torrione'')]]
L'Aquila è città a fondazione quadrata con due strade che si incrociano perpendicolarmente. Le due strade principali sono ''[[Corso Vittorio Emanuele II (L'Aquila)|Corso Vittorio Emanuele II]]'' (che porta a ''Piazza Duomo'') e ''Corso Umberto I'', che diventa poi ''Via San Bernardino'', in direzione della [[Basilica di San Bernardino]]. Il punto di incontro di queste due vie principali viene chiamato dagli aquilani ''i [[Quattro Cantoni (L'Aquila)|Quattro Cantoni]]''. Il centro storico, posto su un colle rialzato rispetto alla [[conca aquilana|conca circostante]], si presenta compatto, interamente racchiusa entro la cinta muraria medievale che si conserva quasi interamente intatta e con alcuni vuoti ben localizzati proprio a ridosso delle mura. Le principali porte di accesso al nucleo storico della Città sono Porta Napoli, Porta Castello, Porta Roma e Porta San Sebastiano.
Fondata nella prima metà del [[XIII secolo]], la città si compose immediatamente dei cosiddetti ''Quattro [[Quarti dell'Aquila]]'', ossia il San Giorgio, il Santa Maria Paganica, il San Pietro Coppito e il San Giovanni d'Amiterno. Per molti secoli sia le chiese che i palazzi nobili ebbero il destino legato a dei borghi del circondario, detti "castelli", i cui signori costruirono la città, come il rione San Pietro per il borgo di [[Coppito]], il rione Santa Maria legato a [[Paganica]], il piccolo centro con la chiesa del Carmine legato ad [[Assergi]], il Borgo Rivera legato prima a [[Lucoli]] e poi ai signori De Rivera, e così via. In seguito al [[terremoto dell'Aquila del 1703]] gran parte della città medievale andò distrutta, e furono progettati, assieme ai nuovi palazzi, i principali assi viari, gli attuali corso Vittorio Emanuele II e corso Umberto I.
;Il decreto "[[Grande Aquila]]"
La prima rottura del perimetro storico della città avvenne nel [[1927]], con la realizzazione, durante il [[fascismo]], dell'area degli impianti sportivi di ''Viale Gran Sasso'' in località [[Assergi]]. Ci fu inoltre l'approvazione del Regio Decreto ''Grande Aquila'', con l'abolizione dello status di comune autonomo per otto località: [[Lucoli]] (diventato nuovamente comune nel '47), [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], [[Roio]], [[Arischia]], [[Camarda]], [[Paganica]], [[Preturo]] e [[Sassa]]. Con tale decreto inoltre fu abolito il [[Circondario di Aquila degli Abruzzi|Circondario di Aquila]], confluito nella [[provincia dell'Aquila]], con la perdita del territorio dell'ex [[Circondario di Cittaducale]], passato dall'[[Abruzzo]] al [[Lazio]], alla neo costituita [[provincia di Rieti]].
;Sviluppo moderno dei nuovi quartieri
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-044.jpg|thumb|upright=1.2|La [[Fontana Luminosa]] all'ingresso del ''Quarto Santa Maria'' (Piazza Battaglione degli Alpini)]]
L'espansione urbanistica si è sviluppata prevalentemente nel dopoguerra, soprattutto negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] in seguito all'apertura della [[Autostrada A24 (Italia)|tratta autostradale]] per [[Roma]], e si è concentrata nella parte nord-occidentale della città (Pettino), portando in pochi anni alla saturazione della porzione urbana racchiusa dalla stessa [[Autostrada A24 (Italia)|autostrada]]. Lo sviluppo successivo è avvenuto in modo centrifugo a partire dal nucleo storico e ha interessato tutte le direzioni fatta eccezione per la parte sud-occidentale della città, dove scorre l'[[Aterno]].
I nuovo rioni costituiti furono il ''Torrione'', presso il [[Forte spagnolo]], il cui nome proviene da una costruzione medievale alle porte del quartiere. Il secondo quartiere maggiore fu l'agglomerato di ''Torretta'', presso il cimitero comunale e lo stadio Fattori, sorto dall'area del [[tratturo L'Aquila-Foggia]] di località Sant'Elia. L'ultimo grande nucleo urbano costituito, fu l'area urbana di Pettini-Pile-San Sisto, legata all'espansione della frazione [[Coppito]]. Ai piedi del Monteluco di Roio, venne costruita nel [[1964]] l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]].<br />A [[Preturo]] fu costruito lo scalo aeroportuale aquilano, l'[[Aeroporto dell'Aquila-Preturo]].
[[File:L'Aquila centro.JPG|thumb|left|Veduta aerea del centro dell'Aquila|214x214px]]
Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], la zona di Pettino e Preturo furono individuate dal piano d'emergenza come terreno fertile per la ricostruzione di un nuovo centro, con la collaborazione del Progetto C.A.S.E. La nuova zona Peep aquilana dunque si è sviluppata nel territorio di Pettino, con l'apertura di numerosi alberghi, centri commerciali e l'inaugurazione del nuovo Ospedale San Salvatore.
La struttura urbanistica dell'Aquila consta oggi su di un centro storico, una periferia compatta nelle immediate vicinanze del centro storico comprendente i quartieri ''Pettino'', ''Santa Barbara'', ''Strinella'', ''Torrione'' e una periferia semicompatta presente soprattutto nell'area nord-occidentale della città e comprendente i quartieri di ''Coppito'', ''Pile'', ''Sant'Antonio'', ''Torretta''. Il resto del territorio comunale presenta numerosissimi borghi e [[frazioni dell'Aquila|frazioni]] disseminati in maniera non omogenea nell'hinterland aquilano.
=== Suddivisioni storiche ===
{{vedi anche|Quarti dell'Aquila}}
[[File:LAquila1703.jpg|thumb|L'Aquila nel [[1703]]]]
Legata alle vicende che portarono alla [[Storia dell'Aquila#L'Aquila, città nuova|fondazione dell'Aquila]], è la suddivisione della città in quattro [[Quarti dell'Aquila|Quarti]] facenti ognuno riferimento a un castello di riferimento. Ogni [[Quarti dell'Aquila|Quarto]] è caratterizzato da una sua bandiera, da uno stemma in scudetto sannitico e da un colore.
[[File:Costa masciarelli.JPG|thumb|[[Costa Masciarelli]] del quarto San Giorgio]]
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giorgio|Quarto di San Giorgio]]''', o di ''Santa Giusta'', rappresentato dalla chiesa capoquarto di [[Chiesa di Santa Giusta|Santa Giusta]], attraversato da Costa Masciarelli, corso Federico II e Porta Bazzano. Il percorso si snoda fuori le mura, lungo la villa comunale e sul viale di Collemaggio. Il fulcro centrale è la [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]].
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giovanni|Quarto di San Giovanni]]''', o di ''San Marciano'', comprende la piazza Duomo, la zona della chiesa capoquarto di [[Chiesa di San Marciano|San Marciano]], e il costolone di Colle San Giovanni, che porta a Borgo Rivera, con la fontana delle 99 cannelle.
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di Santa Maria|Quarto di Santa Maria]]''', è il quarto più grande della città, che si snoda dal [[Forte spagnolo]] a Piazza Duomo, lungo il corso Vittorio Emanuele, abbracciando anche la zona di San Bernardino, e il corso Umberto, giungendo in piazza della chiesa capoquarto di Santa Maria Paganica, e nella zona di [[San Silvestro]].
* '''[[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Pietro|Quarto di San Pietro]]''', comprende via Roma e la sede dell'Arcivescovado presso il complesso parrocchiale di [[San Domenico]]. La chiesa capoquarto è quella di San Pietro Coppito.
=== Suddivisioni amministrative ===
Il territorio del Comune dell'Aquila, uno dei più estesi d'Italia, è suddiviso in 12 [[circoscrizione|consigli territoriali di partecipazione]]<ref name="ctp"/> ognuna delle quali elegge un ''Presidente'' e un proprio ''Consiglio''.<ref>[https://trasparenza.comune.laquila.it/moduli/downloadFile.php?file=oggetto_regolamenti/15851010311O__ORegolamento.pdf Regolamento dei Consigli Territoriali di Partecipazione]</ref>
{{div col}}
* '''I''' - [[L'Aquila Centro]]
* '''II''' - [[Roio]]
* '''III''' - [[Sassa]]
* '''IV''' - [[Preturo]]
* '''V''' - [[Coppito-Pettino]]
* '''VI''' - [[Arischia]]
* '''VII''' - [[Torrione (L'Aquila)|Torrione]]
* '''VIII''' - [[S. Barbara-Pile]]
* '''IX''' - [[Camarda]]
* '''X''' - [[Paganica]]
* '''XI''' - [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]]
* '''XII''' - [[Pianola (L'Aquila)|Pianola]]
{{div col end}}
=== Frazioni ===
{{vedi anche|Frazioni dell'Aquila}}
[[File:Chiesa Parrocchiale di Paganica.jpg|thumb|Piazza Umberto I a [[Paganica]]]]
La città possiede 59 frazioni, che abbracciano un territorio molto vasto, 6 delle quali un tempo, fino al decreto del [[1927]], comuni autonomi. È il caso di [[Arischia]], [[Camarda]], [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]], [[Paganica]], [[Roio Piano]], [[Preturo]] e [[Sassa]]. Anche [[Lucoli]] fu inclusa, ma nel 1947 riacquistò il titolo di comune. Le frazioni aquilane, per organizzazione amministrativa e territoriale, sono suddivise nei quattro Quarti principali del centro. Le più popolose sono [[Pettino (L'Aquila)|Pettino]], presso la zona moderna dell'ospedale "San Salvatore", [[Paganica]], con oltre 5.000 abitanti, [[Roio]], centro importante per la sede distaccata della Facoltà di Ingegneria dell'Università, Bagno Grande, comprendente vari borghi vicini l'un l'altro, con un sito archeologico romano dell'antica ''Forcona'', [[Preturo]], altro centro dislocato in vari borghi, dove è stato costruito l'Aeroporto dei Parchi, e Sassa. Secondo nucleo industriale della città è presente in contrada [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]],.
Il centro di [[Assergi]] è molto frequentato per la vicinanza al parco di [[Campo Imperatore]] e agli impianti sciistici, mentre San Vittorino è nota per la presenza del sito archeologico di ''[[Amiternum]]'', il nucleo romano originario dell'Aquila.
L'elenco propone le frazioni maggiori.
{{Div col|cols="}}
'''L'Aquila Nord'''
* [[Aragno]]
* [[Collebrincioni]]
* [[Assergi]]
* [[Camarda]]
* Fonte Cerreto
* San Pietro della Ienca
'''L'Aquila Est'''
* [[Paganica]]
* [[Pescomaggiore]]
* [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]
* [[Tempera (L'Aquila)|Tempera]]
* [[San Gregorio (L'Aquila)|San Gregorio]]
* [[Onna]]
* [[Monticchio (L'Aquila)|Monticchio]]
* Palombara di Bagno
* [[Sant'Elia (L'Aquila)|Sant'Elia]]
'''L'Aquila Sud'''
* [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]] (Civita di Bagno, Bagno Grande-Piccolo, Vallesindola)
* [[Roio]] (Poggio, Colle, Roio Piano)
* Collefracido
'''L'Aquila Ovest'''
* [[Pettino (L'Aquila)|Pettino]]-Pile
* [[Coppito]]
* [[Sassa]] (Colle, Pagliare, Collemare, Poggio Santa Maria)
* Civitatomassa
* [[Arischia]]
* Rocca Santo Stefano
* [[Preturo]] (Cese, Colle, Scalo)
* [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]
* Cermone
{{Div col end}}
== Economia ==
{{vedi anche|Economia dell'Abruzzo}}
[[File:Palazzo regione abruzzo.JPG|thumb|upright=1.5|[[Palazzo Silone|Palazzo Ignazio Silone]], sede della [[Abruzzo|Regione Abruzzo]] ]]
Nella seconda metà del [[XX secolo]] L'Aquila, come il resto della regione, è passata da un'economia tradizionalmente agricola allo sviluppo del commercio e del turismo, soprattutto invernale. Grazie alla presenza di numerosi enti e al ruolo amministrativo che la città ricopre, è particolarmente sviluppato il settore pubblico. A partire dalla metà degli anni [[2000]] e poi a seguito del terremoto del [[2009]] la città ha subito un deciso impulso alla modernizzazione, specie nelle periferie ovest ed est, con realizzazione di [[centro commerciale|centri commerciali]], strade a scorrimento veloce ed i nuovi nuclei abitativi temporanei post emergenza. Tali nuove sistemazioni urbanistiche hanno provocato numerose critiche della cittadinanza: i nuovi nuclei abitativi, sorti per lo più in zone periferiche o interamente agricole della città sono spesso privi di tutti i servizi che caratterizzavano la precedente vita cittadina dei residenti, che come nuovo punto di riferimento quotidiano hanno potuto rivolgersi solo ai centri commerciali, acuendo nella popolazione il senso di perdita, non solo materiale ma anche delle precedenti convenzioni sociali<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/l-aquila-ecco-la-citt%C3%A0-fantasma-le-vie-spettrali-le-piazze-vuote-1.707952|titolo=L'Aquila, ecco la città fantasma le vie spettrali, le piazze vuote|autore=di S, ro Marinacci 06 aprile 2011|sito=Il Centro|lingua=it-IT|accesso=2019-03-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/05/italia/centro-deserto-new-town-in-rovina-e-laquila-resta-una-citt-fantasma-F5X0gVBfsRU8gZKVdBJvuK/pagina.html|titolo=Centro deserto, new town in rovina. Sei anni dopo il terremoto L’Aquila è una città fantasma|sito=LaStampa.it|lingua=IT|accesso=2019-03-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://cafebabel.com/it/article/laquila-post-terremoto-una-citta-destinata-a-morire-5ae005c3f723b35a145df764/|titolo=L'Aquila post-terremoto: una città destinata a morire?|autore=Il Caffè Geopolitico|sito=Cafébabel|lingua=it|accesso=2019-03-11}}</ref>.
=== Industrie ===
L'Aquila è stata, nella sua storia, sede di un polo elettronico arrivato, nel suo massimo sviluppo durante gli [[anni 1970|anni settanta]], a dare lavoro a 5000 dipendenti con l'[[Italtel]].
Tra il finire degli anni settanta e gli [[anni 1980|anni ottanta]], inoltre, l'area dell'aquilano ha saputo attirare alcune [[industria farmaceutica|industrie farmaceutiche]] leader del settore anche a livello mondiale ([[Sanofi-Aventis]], [[Dompè]] e [[Menarini]]). Tre siti industriali ([[Scoppito]]-[[Sassa|Sassa Scalo]] e Genzano-Pile, [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]-[[San Demetrio ne' Vestini]]) e un centro di ricerca elettronico ([[Intecs]] e [[Thales Alenia Space]]) vennero così localizzati nella zona di Bazzano, uno dei 4 poli industriali della provincia.
Con la fine dell'[[IRI|I.R.I.]] il polo ha perso dipendenti e ruolo di volano dell'economia cittadina. Tale declino ha sengato l'economia cittadina, da allora sempre più ripiegata sul settore pubblico.
=== Terziario ===
Nel settore pubblico, L'Aquila esercita il ruolo amministrativo di capoluogo dell'omonima provincia e di capoluogo di regione. È inoltre sede dell'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università dell'Aquila]].
=== Turismo ===
{{vedi anche|Turismo in Abruzzo}}
[[File:Laquila collemaggio002.jpg|thumb|upright=1.2|Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]
Il settore turistico ha vissuto, negli ultimi anni, una netta ripresa. Si divide principalmente in una parte culturale, legata al patrimonio artistico e architettonico della città, e una sportivo-naturalistica, legata agli sport montani e l'escursionismo.
[[File:Via fortebraccio.JPG|thumb|left|Scorci del centro storico]]
Per il suo carattere medievale e per il gran numero di chiese e palazzi storici, il centro dell'Aquila riceve la maggior parte delle presenze turistiche della zona: tra i monumenti più visitati vi sono la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la Basilica di San Bernardino e il Forte spagnolo, sede del [[Museo nazionale d'Abruzzo]].
Nei dintorni dell'Aquila è presente inoltre l'area archeologica della città romano-sabina di [[Amiternum]], di cui è possibile osservare i resti tra cui un teatro e un anfiteatro di età augustea.
A seguito del [[terremoto dell'Aquila del 2009|recente terremoto]] i centri storici dell'Aquila e dei borghi circostanti sono stati dapprima chiusi e, successivamente, parzialmente riaperti: i principali monumenti della zona rimangono inaccessibili ai non addetti con notevoli conseguenze per l'economia locale. Parallelamente, si è però assistito al fenomeno del ''turismo da terremoto'', legato all'effetto dei danni del terremoto sugli edifici della città, causato anche dall'amplificazione che l'evento ha avuto sui media nazionali e internazionali. Nel [[2014]] è stata riaperta la Basilica di San Bernardino e nel dicembre [[2015]] il MUNDA (Museo Nazionale d'Abruzzo), presso la fontana delle 99 cannelle.
[[File:Campotosto ghiacciato.JPG|thumb|[[Lago di Campotosto]] in inverno]]
Altro flusso turistico è invece legato alle attrattività naturalistiche dell'area. Nel comprensorio aquilano infatti insistono il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]] e il [[Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera]]. Nei dintorni della città si trovano inoltre il [[Lago Sinizzo]] e le [[Grotte di Stiffe]], grotta geologicamente attiva ma aperta ai turisti; più distante dall'Aquila è il [[Lago di Campotosto]] che d'inverno si presenta spesso completamente ghiacciato. Nella zona vi sono diverse aree verdi come la Pineta di Roio e quella di San Giuliano (parzialmente distrutta da un grave incendio nel [[2007]]). L'area è inoltre un polo di attrattivo per gli sport invernali: gli impianti di [[Campo Imperatore]], [[Campo Felice]] e, più distanziata, [[Ovindoli]] che insieme costituiscono il comprensorio sciistico delle ''Tre Nevi'', sono una nota meta turistica con presenze da tutte le regioni del centro Italia.
== Infrastrutture e trasporti ==
A causa di scelte attuate da politici, principalmente a livello nazionale, di favorire il trasporto su gomma, la città è dotata di buoni collegamenti autostradali, mentre quelli ferroviari sono limitati al traffico locale. La città è ottimamente collegata con [[Roma]], [[Teramo]] e [[Avezzano]] grazie all'[[autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]], mentre per le direttrici Pescara-Chieti-Sulmona si utilizza la statale 17, da tempo sottoposta a lavori di adeguamento.
=== Trasporto su gomma ===
Le principali arterie di collegamento stradale sono:
* [[Autostrada A24 (Italia)|Autostrada A24]]: [[Roma]] - L'Aquila - [[Teramo]].
*[[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico]]
*[[Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia]]
=== Trasporto su rotaia ===
==== Ferrovie ====
[[File:L’Aquila staz ferr lato strada 2007 by Raboe.jpg|thumb|Stazione dell'Aquila]]
La città è attraversata dalla linea [[Ferrovia Terni-Sulmona|ferrovia Terni – Sulmona]], a binario unico e non elettrificata. Il servizio ferroviario sulla tratta è gestito da [[Ferrovia Centrale Umbra|FCU]] tra Terni e L'Aquila e da [[Trenitalia]] nel tratto L'Aquila – Sulmona.
Le stazioni nel territorio comunale sono:
* [[stazione di Sassa-Tornimparte|Sassa-Tornimparte]]
* [[stazione di L'Aquila Sassa Nucleo Sviluppo Industriale|L'Aquila Sassa Nucleo Sviluppo Industriale]]
* [[stazione di L'Aquila Campo di Pile|L'Aquila Campo di Pile]]
* [[Stazione dell'Aquila|L'Aquila]]
* [[Stazione di Bazzano (RFI)|Bazzano]]
* [[stazione di Paganica|Paganica]]
* [[Stazione di L'Aquila San Gregorio|L'Aquila San Gregorio]]
Fra il [[1922]] e il [[1935]] operò anche la [[Ferrovia L'Aquila-Capitignano]], pensata anche per una prosecuzione verso [[Teramo]], ma mai completata. Era anche in [[Ferrovia Roma-Giulianova|progetto]] il collegamento con [[Roma]], ma anche questo non venne mai realizzata. L'infrastruttura prevedeva altre tre stazioni nel territorio del comune dell'Aquila: quella di testa, nei pressi della [[Stazione dell'Aquila|stazione RFI]], è stata restaurata e riconvertita a sede dell'Archivio di Stato mentre le altre due, nelle località di [[Coppito]] e [[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]], sono tuttora presenti seppur abbandonate.
==== Metropolitana di superficie ====
Nel tentativo di limitare il traffico privato di automobili tra il centro e la zona Ovest, era in costruzione una linea di ferrovia metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare l'Ospedale e l'[[Università degli Studi dell'Aquila|Università]], siti in Coppito, con il centro cittadino. L'esecuzione del progettosubì vari ritardi sia per problemi legati alla progettazione che al tracciato. La metropolitana dell'Aquila sarebbe dovuta passare per viale della Croce Rossa, la Fontana Luminosa fino al parcheggio di Collemaggio.
La fattibilità dell'opera apparve subito irrealistica, anche al Ministero dei beni culturali<ref>{{Cita web|url=https://www.primadanoi.it/news/cronaca/542723/Metro-L-Aquila--a-dieci.html|titolo=Metro L’Aquila, a dieci anni dall’annuncio la città paga ancora i danni|sito=www.primadanoi.it|accesso=2019-03-11}}</ref> che espresse perplessità sul passaggio di mezzi di considerevoli dimensioni fra le strette vie del centro storico, ma i lavori comunque iniziarono per poi interrompersi dopo breve tempo. Il terremoto del 2009 segnò la fine del progetto, spostando le priorità della città (che oggi si trova a far fronte a penali e contenziosi burocratici con le ditte coinvolte, dopo che l'appalto dell'opera fu ritirato).
=== Trasporto pubblico ===
I trasporti pubblici sono gestiti dall'[[Azienda Mobilità Aquilana|AMA]] (Azienda mobilità aquilana), con sede e capolinea nel Terminal di Collemaggio. Le principali linee urbane hanno partenza dal Terminal di Collemaggio, che funziona anche da parcheggio di scambio.
=== Traffico e parcheggi ===
[[File:L'Aquila Piazza del Duomo 2007 by-RaBoe.jpg|thumb|upright=1.3|Piazza Duomo]]
Il centro storico dell'Aquila è quasi interamente [[Zona a traffico limitato|zona a traffico limitato]], con l'eccezione della tratta Via Sallustio – Corso Umberto I – Via San Bernardino e della zona tra Piazza Duomo e Via XX Settembre.
In viale Croce Rossa si trova il parcheggio di Collemaggio, principale parcheggio cittadino, disposto su due livelli sotterranei. Dalla struttura, che ospita anche il terminal bus, si può raggiungere il centro città mediante un sistema di tappeti mobili sotterraneo lungo circa 600 metri.
<br />
=== Aeroporto dei parchi ===
[[File:L'Aquila airport.JPG|thumb|left|Aeroporto dei parchi]]
{{Vedi anche|Aeroporto dell'Aquila-Preturo}}
L'Aquila dispone di un piccolo scalo aeroportuale che è stato adeguato nel [[2009]] per ricevere traffico civile. L'aeroporto dei Parchi, situato nella frazione di [[Preturo]] a circa 6 km a ovest della città è stato infatti il principale scalo del [[G8 del 2009]], rinnovato per l'occasione dal [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]]. Non fa parte dei 31 scali di interesse nazionali individuati dal Ministero delle infrastrutture<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2013/01/29/news/il_governo_riordina_i_cieli_italiani_via_al_nuovo_piano_aeroporti-51505310/|titolo=Il governo riordina i cieli italianiVia al nuovo piano aeroporti|sito=Repubblica.it|data=2013-01-29|lingua=it|accesso=2019-03-11}}</ref>.
La struttura è dotata di una pista in conglomerato bituminoso lunga 1410 m e larga 23, l'altitudine è di 671 m /2201 piedi, l'orientamento delle piste è RWY 18-36. L'aeroporto effettua attività principalmente per voli [[regole del volo a vista|VFR]].
Numerose furono nel corso degli anni le polemiche relative all'opportunità di realizzare uno scalo all'Aquila e sul suo effettivo ritorno economico<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/aeroporto-l-aquila-4-indagati-inchiesta-sull-appalto-di-gestione-1.275844|titolo=Aeroporto L'Aquila, 4 indagati. Inchiesta sull'appalto di gestione|autore=di Giampiero Giancarli 26 febbraio 2014|sito=Il Centro|lingua=it-IT|accesso=2019-03-11}}</ref>. Lo stesso gestore dello scalo finì sotto l'attenzione della magistratura per traffico illecito di rifiuti all'interno delle aree aeroportuali<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/22/laquila-sequestrata-zona-dellaeroporto-degli-sprechi-da-scalo-a-discarica-abusiva/1164006/|titolo=L'Aquila, sequestrata zona dell'aeroporto degli sprechi: da scalo a discarica abusiva|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2014-10-22|lingua=it|accesso=2019-03-11}}</ref>, fino alla risoluzione della concessione da parte del comune del 2018 per inadempienze contrattuali e mancati investimenti<ref>{{Cita web|url=http://www.ilcentro.it/l-aquila/l-aquila-il-comune-toglie-l-aeroporto-all-xpress-1.2027422|titolo=L'Aquila, il Comune toglie l'aeroporto all'Xpress|autore=21 Settembre 2018|sito=Il Centro|lingua=it-IT|accesso=2019-03-11}}</ref>.
Dal 13 aprile [[2015]] l'aeroporto è chiuso al traffico fatta eccezione per i voli di emergenza.
=== Strutture sanitarie ===
[[File:Ospedale regionale.jpg|thumb|Ospedale Regionale San Salvatore]]
Il policlinico "San Salvatore" è il principale presidio sanitario della città, si trova nella parte ovest della città tra i quartieri di Pettino e Coppito.
Fondato nel [[XV secolo]], l'antico ospedale ha avuto la sua sede storica, fino alla fine del Novecento, nel monastero di San Basilio, nell'omonima piazza.
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] venne avviata la progettazione del nuovo polo ospedaliero nell'area di Coppito. Negli anni successivi viene avviato il progressivo trasferimento dei reparti nella nuova sede e, quindi, iniziato un ampio intervento di recupero del vecchio complesso di San Basilio, oggi adibito a centro congressi.
L'edificio è stato danneggiato dal [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]: evacuato e dichiarato inagibile al 90% subito dopo il sisma, fu oggetto di una inchiesta parlamentare già nel [[2000]], sotto la lente di ingrandimento per le numerose polemiche relative ai grandi costi di costruzione.
Progettato nel [[1967]] dall'architetto [[Marcello Vittorini]], venne costruito a blocchi a partire dal [[1972]] da diverse imprese con una serie di appalti e subappalti, per una spesa di 12 miliardi di lire per 1100 posti letto<ref name="CDS">[http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_08/anni_sperchi_ospedale_caccia_f8680f78-23ff-11de-a75a-00144f02aabc.shtml Fabrizio Caccia, "I ventisette anni di sprechi per l'ospedale che crolla"], ''[[Corriere della Sera]]'', 8 aprile 2009</ref>. Nel [[1992]], i poliambulatori iniziarono la loro attività, ma l'edificio rimase parzialmente incompiuto, con travi a vista e pilastri abbandonati. L'ultima tranche di lavori fu eseguita per piccoli lotti (il laboratorio d'analisi, la farmacia, poi nel [[1998]] le sale operatorie) fino all'inaugurazione finale del [[1999]], con una spesa finale di circa 200 miliardi di lire stanziati in 20 anni da [[Cassa del Mezzogiorno]], [[Regione Abruzzo]], [[Ministero dei lavori pubblici]], [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]] per 350 posti letto<ref name="CDS"/>.
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci dell'Aquila|Elezioni comunali all'Aquila}}
[[File:Particolare Torre del Palazzo Civico AQ.JPG|thumb|upright=1.2|La torre di [[Palazzo Margherita (L'Aquila)|Palazzo Margherita]] vista da [[Piazza Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]]]
Dallo Statuto<ref>[http://www.comune.laquila.it/documenti/regolamenti/statuto-pdf.zip PDF in file ZIP 187 KB] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071007113200/http://www.comune.laquila.it/documenti/regolamenti/statuto-pdf.zip |data=7 ottobre 2007 }}</ref> comunale si ricavano le descrizioni dello stemma, del bollo e del gonfalone.
=== Gemellaggi ===
{{F|centri abitati dell'Abruzzo|marzo 2010}}
L'Aquila è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Libano|Baalbek}}
* {{Gemellaggio|Italia|Bernalda}}
* {{Gemellaggio|Romania|Bistrița}}
* {{Gemellaggio|ESP|Cuenca}}
* {{Gemellaggio|Italia|Foggia}}
* {{Gemellaggio|Cina|Haining}}
* {{Gemellaggio|Australia|Hobart}}
* {{Gemellaggio|Germania|Rottweil}}
* {{Gemellaggio|Argentina|San Carlos de Bariloche}} <ref>{{Cita web|url=https://consbahiablanca.esteri.it/consolato_bahiablanca/it/la_comunicazione/dal_consolato/bariloche2.html|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Sant'Angelo d'Alife}} <ref>{{Cita web|url=https://casertaweb.com/notizie/santangelo-dalife-gemellaggio-laquila-compie-dieci-anni-amministrazione-terra-dabruzzo/|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Siena}} <ref>{{Cita web|url=http://www.ilcapoluogo.it/2014/06/22/panathlon-confermato-gemellaggio-tra-laquila-e-siena/|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|Washington}}
* {{Gemellaggio|Canada|York (Toronto){{!}}York}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Zielona Góra}} <ref>{{Cita web|url=http://www.comune.laquila.gov.it/archivio3_notizie-e-comunicati_0_4914.html|titolo=Gemellaggio}}</ref>
* {{Aquila}} (una delle 17 contrade del [[Palio di Siena]])
=== Enti e istituzioni ===
Tra le istituzioni di cui L'Aquila è sede vi sono:
* [[Consiglio provinciale]] della provincia
* [[Consiglio regionale dell'Abruzzo]];
* Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici;
* Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'Abruzzo;
* Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici dell'Abruzzo;
* Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi;
* [[Corte d'appello dell'Aquila]];
* [[Carcere minorile]] dell'Aquila;
* [[Provincia ecclesiastica]] dell'Aquila (comprendente l'[[Arcidiocesi dell'Aquila|arcidiocesi metropolita dell'Aquila]] e le diocesi suffraganee di [[Diocesi di Avezzano|Avezzano]] e [[Diocesi di Sulmona-Valva|Sulmona]]);
== Sport ==
[[File:StadioT FattoriL'Aquila.JPG|thumb|upright=1.3|left|Lo stadio Tommaso Fattori]]
=== Calcio ===
{{vedi anche|L'Aquila Calcio 1927}}
L'Aquila Calcio 1927, nota semplicemente come L'Aquila Calcio, è la principale società calcistica della città. Dal [[1933]] al [[2016]] ha giocato le sue partite interne allo [[Stadio Tommaso Fattori]], per poi trasferirsi nel nuovo [[Stadio Gran Sasso d'Italia-Italo Acconcia]], e nel [[1934]] è stata la prima formazione abruzzese a conquistare la partecipazione al campionato di [[Serie B]]. Dopo molti anni tra i dilettanti, la squadra aquilana nel [[1998]] è tornata tra i professionisti e vi è rimasta fino al [[2004]], quando è stata radiata. Ripartita dal campionato regionale di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]], la squadra raggiunse nuovamente la [[Lega Pro Prima Divisione 2013-2014|Lega Pro]] nel [[2013]], ma dopo due campionati in cui sfiorò la zona playoff la squadra retrocedette nel [[2016]] in [[Serie D 2016-2017|Serie D]]. Nell'estate del [[2018]] fu ufficializzata la mancata iscrizione al successivo campionato di Serie D per problemi finanziari, e la compagine societaria si sciolse.
Nello stesso anno una nuova società ha rilevato la squadra, che oggi partecipa nel campionato provinciale di [[Prima Categoria]].
=== Rugby ===
{{vedi anche|L'Aquila Rugby 1936}}
La squadra di [[Rugby a 15]] locale, [[L'Aquila Rugby Club]], venne fondata nel [[1936]] grazie a [[Tommaso Fattori]] costituendosi come ''Polisportiva L'Aquila Rugby,'' e partecipò nel [[1948]] al [[Campionato italiano di rugby a 15|campionato italiano]] di I divisione. Nel [[1951]] venne promossa per la prima volta in [[Serie A (rugby a 15)|Serie A]] e nel [[1967]] conquistò il suo primo [[scudetto (sport)|scudetto]]. Con 55 partecipazioni nella massima serie, 5 [[Scudetto (sport)|scudetti]], 2 [[coppa Italia|coppe Italia]] e numerosi trofei di livello giovanile, fu la principale società rugbystica abruzzese. La squadra si è sciolta nell'estate del [[2018]] rinunciando all'iscrizione per il campionato successivo<ref>{{Cita web|url=https://www.onrugby.it/2018/08/08/laquila-rugby-club-non-partecipera-alla-prossima-serie-a/|titolo=L'Aquila Rugby Club non parteciperà alla prossima Serie A|sito=On Rugby|data=2018-08-08|lingua=it-IT|accesso=2019-03-11}}</ref>.
Altre squadre del circondario proseguono la tradizione sportiva cittadina: la [[Gran Sasso Rugby]] fondata negli [[anni 2000|anni duemila]] milita attualmente in [[Serie A (rugby a 15)|Serie A-2]], mentre la Polisportiva Paganica Rugby disputa il campionato di serie C pur vantando trascorsi in Serie A e B. La [[CUS L'Aquila Rugby]] è stata rifondata nel [[2011]] da alcuni ex-giocatori in collaborazione con alcuni studenti universitari.
[[File:FuniviaGranSasso.JPG|thumb|Impianti della Funivia del Gran Sasso]]
=== Atletica leggera ===
Tra gli altri sport praticati in città spicca l'atletica leggera, in cui sono emersi numerosi atleti vincitori di titoli italiani e partecipato a manifestazioni internazionali vestendo più volte la maglia azzurra, come [[Concetta Milanese]], 7 volte campionessa italiana di [[Getto del peso|getto del peso]] femminile, [[Fabio Andreassi]], velocista campione italiano nella [[Staffetta 4×100 metri|staffetta 4×100 metri]] , [[Gianni Lolli]], velocista campione italiano juniores nei 100 m.
Lo stadio di atletica di [[Piazza d'Armi (L'Aquila)|Piazza d'Armi]] è stato riaperto, dopo le interruzioni dovute al sisma del 2009, il 14 maggio [[2014]], prendendo il nome di [[Stadio Isaia Di Cesare]], in onore del famoso tecnico sportivo aquilano.<ref>[http://www.fidalabruzzo.org/index.php/it/news/508-inaugurata-la-nuova-pista-di-l-aquila-a-piazza-d-armi Inaugurata la nuova pista dell'Aquila, a Piazza D'Armi - da fidalabruzzo.org] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151126070121/http://www.fidalabruzzo.org/index.php/it/news/508-inaugurata-la-nuova-pista-di-l-aquila-a-piazza-d-armi |data=26 novembre 2015 }}</ref>
=== Sport invernali, escursionismo e alpinismo ===
Nel [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], a circa 20 km dall'Aquila in località [[Campo Imperatore]] a 2200 sul livello del mare, è situato un importante complesso turistico e sciistico, noto come [[Hotel Campo Imperatore|Albergo "Campo Imperatore"]], rifugio in cui il 26 luglio [[1943]] fu portato [[Benito Mussolini]] che vi trascorse 48 giorni di prigionia. Ancora oggi sono a disposizione dei visitatori gli alloggi di prigionia del Duce. In provincia vi sono numerose stazioni sciistiche, fra le quali le più note [[Campo Felice]] e [[Ovindoli]], nel [[Parco naturale regionale Sirente-Velino]].
==== Rifugi in alta montagna ====
* [[Rifugio Duca degli Abruzzi (Gran Sasso)|Rifugio "Duca degli Abruzzi"]] (2338 m) sul [[Monte Portella]];
* [[Rifugio Giuseppe Garibaldi (Gran Sasso)|Rifugio "Giuseppe Garibaldi]]" (2230 m) nella conca di [[Campo Pericoli]];
* Bivacco "Medaglia d'Oro [[Andrea Bafile]]" (2669 m) sul versante sud del [[Corno Grande]];
* Rifugio "Fontari": situato a Campo Imperatore, sopra "le Fontari",
* [[Rifugio Antonella Panepucci Alessandri|Rifugio "Panepucci"]] (1700 m) sul [[Monte San Franco]].
=== Ciclismo ===
All'Aquila aveva sede la formazione ciclistica [[Acqua & Sapone (ciclismo)|Acqua & Sapone]]<ref>[http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 Presentazione della formazione ciclistica Acqua & Sapone] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121020134225/http://www.maracanasport.net/page.asp?id=646 |data=20 ottobre 2012 }}</ref>. Il capoluogo abruzzese e l'intero comprensorio aquilano sono stati, inoltre, più volte tappa del [[Giro d'Italia]]:
{{MultiCol}}
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:550px;"
!Edizione
!Tappa
!Percorso
!km
!Vincitore di tappa
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1914|1914]] || align="center" | 6ª || [[Bari]] > L'Aquila || align="center"| 428,0 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Luigi Lucotti]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1924|1924]] || align="center" | 7ª || [[Foggia]] > L'Aquila || align="center"| 304,3 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Enrici]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1935|1935]] || align="center" | 7ª || [[Porto Civitanova]] > L'Aquila || align="center"| 171,0 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Gino Bartali]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1936|1936]] || align="center" | 9ª || [[Campobasso]] > L'Aquila ||align="center"| 204,5 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Gino Bartali]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1950|1950]] || align="center" | 15ª || [[Perugia]] > L'Aquila || align="center"| 185,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Giancarlo Astrua]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1954|1954]] || align="center" | 6ª || [[Napoli]] > L'Aquila || align="center"| 252,0 || {{Bandiera|CHE}} [[Carlo Clerici]]
|-
|align="center"|[[Giro d'Italia 1965|1965]] || align="center" | 2ª || [[Perugia]] > L'Aquila || align="center"| 180,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Guido Carlesi]]
|-
|align="center" |[[Giro d'Italia 1971|1971]] || align="center" | 5ª || [[Pescasseroli]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso">Arrivo sul [[Gran Sasso]], nel territorio comunale dell'Aquila</ref> || align="center" | 198,0 || {{Bandiera|ESP 1945-1977}} [[Vicente López Carril]]
|-
|align="center" |[[Giro d'Italia 1985|1985]] || align="center" | 14ª || [[Frosinone]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 195,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Franco Chioccioli]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 1989|1989]] || align="center" | 8ª || [[Roma]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 179,0 || {{Bandiera|DNK}} [[John Carlsen]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 1999|1999]] || align="center" | 8ª || [[Pescara]] > [[Gran Sasso]]<ref name="Giro Gran Sasso"/> || align="center" | 253,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Marco Pantani]]
|-
| align="center" |[[Giro d'Italia 2005|2005]] || align="center" | 5ª || [[Celano]] > L'Aquila || align="center" | 215,0 || {{Bandiera|ITA}} [[Danilo Di Luca]]
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| align="center" |[[Giro d'Italia 2010|2010]] || align="center" | 11ª || [[Lucera]] > L'Aquila || align="center" | 262,0 || {{Bandiera|RUS}} [[Evgenij Vladimirovič Petrov]]
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=== Pattinaggio ===
La città ha una grande tradizione nel [[pattinaggio corsa|pattinaggio di velocità]], disciplina in cui ha dato i natali a tre campioni del mondo: [[Corrado Ruggeri (pattinatore)|Corrado Ruggeri]] (1968), [[Armando Capannolo]] (2002) e [[Gregorio Duggento|Gregory Duggento]] (2006). Principali impianti della città sono il [[Arena coperta|Palazzetto dello sport]] e il complesso sportivo "Verdeaqua".
Nel settembre del [[2004]] L'Aquila ha ospitato insieme a [[Sulmona]] e [[Pescara]] i [[Campionati mondiali di pattinaggio di velocità a rotelle|Campionati Mondiali di Pattinaggio]], a cui hanno preso parte 46 rappresentative nazionali.
=== Equitazione ===
[[Piergiorgio Bucci]], cavaliere campione italiano e vice-campione europeo nella disciplina del salto ostacoli, è aquilano di [[Paganica]] e ha iniziato la sua carriera agonistica nel Centro Ippico Saint Just di Paganica e nel Circolo Ippico Aterno dell'Aquila.
=== Altri sport ===
Tra le altre società sportive operano in città la [[CUS Pallamano L'Aquila]], attualmente in [[Serie B (pallamano maschile)|Serie B]], e [[L'Aquila Basket]] che milita nel campionato di serie C1.
Sono inoltre presenti dei campi da golf in località ''Santi di [[Preturo]].''
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Andreassi Fabio, ''"La città evento. L'Aquila ed il terremoto: riflessioni urbanistiche"'', Edizioni Aracne, ISBN 978-88-548-4649-4, 2012
* AA. VV.''Encyclopædia Britannica Article'' ([http://www.britannica.com/eb/article-9047186/LAquila breve testo pubblico in rete]);
* Enrico Cavalli, ''Le origini sociali dello sport e del calcio aquilano'', L'Aquila, Biemme, 2011.
*{{Bibliografia|Chiodi, 1997|Domenico Chiodi, Storia del tennis Aquilano 1921/1995, L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1997;}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1995|Domenico Chiodi, ''L'Aquila cinquanta anni di calcio amatoriale'', L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1995;}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1992|Domenico Chiodi, ''Storia del calcio Aquilano'', L'Aquila, Gruppo Tipografico Editoriale, 1992;}}
*{{Bibliografia|Chiodi, 1988|Domenico Chiodi, ''Le 170 chiese di L'Aquila dal Duecento al Novecento'', L'Aquila, Editrice Futura, 1988;}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1998|Alessandro Clementi, ''Storia dell'Aquila. Dalle origini alla prima guerra mondiale'', Roma-Bari, Laterza, 1998, ISBN 88-420-5453-4;}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1992|Alessandro Clementi, ''L'università dell'Aquila dal placet di Ferrante I d'Aragona alla statizzazione. 1458-1982'', Roma-Bari, Laterza, 1992, ISBN 88-420-3997-7;}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1988|Alessandro Clementi, Elio Piroddi, ''L'Aquila'', Roma-Bari, Laterza, 1988, ISBN 88-420-2799-5;}}
*{{Bibliografia|Clementi, 1979|Alessandro Clementi, ''L'arte della lana in una città del Regno di Napoli (sec. XIV-XVI)'', L'Aquila, Japadre, 1979, ISBN 88-7006-078-0;}}
*{{Bibliografia|Mammarella, 1990|Luigi Mammarella, ''L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915'', L'Aquila, Adelmo Polla Editore, 1990;}}
== Voci correlate ==
* [[Dialetto aquilano]]
* [[Perdonanza Celestiniana]]
* [[Regno di Napoli]]
* [[Regno delle Due Sicilie]]
* [[Storia dell'Aquila]]
* [[Università degli Studi dell'Aquila]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
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