Dialetto anconitano e Telethon: differenze tra le pagine

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{{L|televisione|marzo 2015|motivo = a parte l'inizio, si parla esclusivamente dell'associazione in Italia}}
{{Avvisounicode}}
{{P|Molte fonti riportate provengono direttamente dal sito ufficiale di questa azienda, mentre manca del tutto la sezione sulle controversie.|televisione|settembre 2018}}
{{Torna a|Ancona|Dialetti marchigiani}}
{{F|programmi televisivi|data=febbraio 2010}}
{{F|Dialetti|agosto 2008}}
{{Programma
{{lingua|nome=dialetto anconitano|nome nativo=ancunetà
|titolo italiano = Telethon
|colore=#FD9191
|titolo originale =
|stati=[[Italia]]<br />Comunità di emigrati [[Ancona|anconitani]] all'estero ([[Argentina]], [[Belgio]], [[Germania]], [[Canada]], [[USA]])
|Tipo =
|regione=[[Marche]]
|immagine =LogoTelethon.jpg
|province=[[provincia di Ancona|Ancona]],
|didascalia =
|persone=~150.000
|paese = Italia
|classifica=Non tra i primi 100
|anno prima visione = [[1991]] - in corso
|fam1=[[Lingue indoeuropee|Indoeuropee]]
|genere =Maratona televisiva
|fam2=[[Lingue italiche|Italiche]]
|edizioni = 29 (2018)
|fam3=[[Lingue romanze|Romanze]]
|puntate =
|fam4=[[Lingue italo-orientali|Italo-orientali]]
|durata =
|fam5=[[Dialetti italiani mediani|mediani]]
|ideatore = L'[[Unione italiana lotta alla distrofia muscolare]] e [[Susanna Agnelli]]
|fam6='''Dialetto anconitano'''
|produttore =
|iso2=|iso3=
|conduttore =
|nazione=-
|regista = [[Carlo Flamini]], [[Cristian Biondani]], Andrea Apuzzo, [[Sabrina Busiello]], [[Egidio Romio]], [[Duccio Forzano]]
|agenzia=''nessuna regolazione ufficiale''
|musicista =
|estratto=Tute le perzóne nasce libere e uguale 'nte la dignità e 'nti diriti. Ciàne la ragió e la cuscenza e ancora e' spiritu de penzà l'un al'altru cume fratèli.}}
|rete TV originale =
[[File:Aporrhais pespelecani 001.JPG|thumb|upright=1.3|La ''[[Aporrhais pespelecani|cruceta]]'', poeticamente assurta a simbolo del carattere anconitano]]
|rete TV italiana = [[RAI]]
{{citazione|Se pine in tra dó deti come un fiore;<br />le bagi come fosse el primo amore,<br />prima in tel cuderizo un bagio seco,<br />po' volti e bagi in do' che c'era el beco.<br /><br />Ciuci e riciuci; lichi scorze e deti;<br />è un ino de chiopeti e de fischieti<br />e te viènene su qúi ciciolini<br />che udorene de mare e de giardini.<br /><br />[...]<br /><br />Io guardo 'sta cruceta sbuzolosa<br />cun 'st'anima gentile; cià qualcosa<br />del caratere nostro anconità;<br />rozo de fora, duro, un po' vilà<br />ma drento bono, un zuchero, 'n'amore,...<br />ché nun conta la scorza, conta el core|dalla poesia ''Cume se magna le crucete in porcheta'' di [[Eugenio Gioacchini|Eugenio Gioacchini (Ceriago)]]}}<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/scorza/ La poesia è riportata anche nel sito dell'enciclopedia Treccani], alla voce "Scorza" e nel riquadro delle citazioni.</ref><ref>Nel sito [http://www.ariadeancona.an.it/blog/gastronomia/modi-di-dire/ceriago] è possibile anche ascoltare la poesia in un file audio</ref>
|categorie = no
}}
 
'''''Telethon''''' (contrazione di '''''tele'''vision mara'''thon''''') è una maratona televisiva nata nel [[1965]] negli [[Stati Uniti d'America]] su iniziativa del famoso attore [[Jerry Lewis]] con il fine di raccogliere fondi per la ricerca sulla [[distrofia muscolare]]. Nel corso degli anni il termine è diventato di uso generale e si riferisce ad una qualsiasi trasmissione televisiva della durata di ore, o persino di giorni, mirata alla raccolta di donazioni. La trasmissione, di cui esistono analoghi in molti paesi europei, si compone di stacchi di varietà, cantanti, musicisti, attori comici e altri artisti e ospiti inframmezzati da richieste di donazioni e approfondimenti giornalistici. Il telethon di maggior successo al mondo, per quanto riguarda i fondi raccolti, è la trasmissione di 25 ore nell'[[Australia]] occidentale diretta da [[Seven Network|Seven Perth]] a favore dell'ospedale ''Princess Margaret Children'' di [[Perth]].
Il '''dialetto anconitano''' (ancunetà){{ISO 639}}, è un idioma parlato nella città di [[Ancona]] e nelle zone circostanti.
 
== OrigineTelethon in Italia ==
L'edizione italiana di Telethon venne creata nel [[1991]] da [[Susanna Agnelli]] in collaborazione con l'[[Uildm|Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm)]] per finanziare e promuovere ricerca scientifica sulle [[malattie genetiche]], malattie rare. Con i fondi raccolti, grazie alla omonima maratona televisiva in onda sulle reti [[Rai]], alle iniziative di raccolta, alla rete dei partner e alla rete dei volontari sul territorio, la Fondazione Telethon ha scoperto la cura della [[Deficit di adenosina deaminasi|ADA-SCID]], malattia che costringeva i bambini che ne erano affetti a vivere dentro una bolla sterile (da qui il termine “bambini bolla”). Insignita dell'Alto Patronato del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]], è attualmente presieduta da [[Luca Cordero di Montezemolo]].
[[File:Dialetti italiani centrali.jpg|upright=1.4|left|thumb|Nel sistema dei [[Dialetti italiani mediani|dialetti centrali]] il dialetto anconitano fa parte della zona 1-a ([[dialetti marchigiani|marchigiano centrale]], anconitano)]]
Secondo la tradizione il dialetto anconitano sarebbe nato nel [[Circoscrizioni di Ancona#Rioni San Pietro, Capodimonte, Santo Stefano, Cardeto|Rione Porto]], in una piccola piazza ora non più esistente detta ''la Chioga'', nella quale si erano fuse tre parlate: quella locale dei ''purtulòti'' (portolotti), lavoratori portuali, quella dei marinai levantini (provenienti dall'Oriente) stabilitisi in città e quella dei ''[[Burano|Buranèli]]'', ovvero le famiglie originarie di [[Burano]] e della [[laguna veneta]], trasferitesi ad Ancona in cerca di fortuna e dedite alla pesca e alla navigazione come attività e sussistenza<ref>Armando Angelucci, sulle riviste ''L'onda - L'eco dei bagnanti'' e ''Flik & Flok''; Palermo Giangiacomi ''Il vernacolo anconitano'' 1932; Saturno Schiavoni, nella rivista ''Riguleto''; Mario Panzini nel ''Dizionario del vernacolo anconitano'', Controvento editore 2008, vol. I, alla voce "La Chioga"</ref>. In particolare il professor [[Giovanni Crocioni]] ebbe modo di sottolineare quanto riferitogli dal poeta vernacolare [[Duilio Scandali]], ossia che nel porto, almeno fino all'inizio del '900, varie famiglie parlassero ancora il ''buranese'', un dialetto semi-veneto.<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Crocioni|url = https://archive.org/stream/ildialettodiarc00crocgoog#page/n16/mode/2up|titolo = "Il dialetto di Arcevia", pagina IX|accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
== La fondazione ''Telethon'' ==
Nel corso del tempo ha assunto sempre maggiori peculiarità, continuando ad assorbire e rielaborare influssi dovuti agli scambi del porto, determinando così la penetrazione di vocaboli di origine greca, ma anche spagnola e francese. Si può inoltre notare che molte parole anconetane in senso stretto non appartengono al repertorio etrusco-gallico né osco-sannitico, ma sono calchi di modelli medioevali, quando Ancona poteva permettersi anche l'autonomia linguistica.
La Fondazione Telethon è un'organizzazione senza scopo di lucro riconosciuta dal [[Ministero dell'Università e della Ricerca|Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica]]. Compito della Fondazione è quello di gestire e promuovere le iniziative di raccolta fondi, gestire i fondi raccolti per destinarli ad attività di ricerca interna (presso gli istituti fondati da Telethon) ed esterna (presso laboratori che ospitano i ricercatori che ricevono una borsa). In particolare, gli istituti fondati e gestiti direttamente da Telethon sono:
* L'Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (TIGET) con sede a [[Milano]] e diretto da [[Luigi Naldini]];
* L'Istituto Telethon di Genetica e Medicina ([[TIGEM]]) con sede a Pozzuoli ([[Napoli]]) e diretto da Andrea Ballabio;
* L'Istituto Telethon Dulbecco, un istituto virtuale intitolato al premio Nobel per la Medicina [[Renato Dulbecco]].
 
== La ricerca ''Telethon'' ==
Si è così sviluppata una quasi totale estraneità di Ancona di fronte ai mutamenti linguistici, come fosse un'"isola" nel "continente" marchigiano nonché centro-italico: tuttavia molte parole sono ormai scomparse per lo scarso utilizzo e per l'allontanamento dalla fonte originaria.
Accanto alle attività di ricerca svolte presso questi istituti, Telethon seleziona ogni anno progetti il cui scopo è quello di studiare le malattie genetiche assegnandoli a ricercatori ospitati in strutture pubbliche e private. La selezione di questi progetti segue la procedura "peer review". Tutti i progetti che hanno superato le verifiche amministrative da parte dell'ufficio scientifico di Telethon sono sottoposti ad una fase di valutazione che prevede:
* il triage: una prima scrematura fatta da 3 membri della Commissione medico-scientifica di Telethon
* revisione: una seconda selezione fatta in base alle valutazioni sul singolo progetto di due scienziati stranieri privi di conflitti di interessi rispetto al progetto e in grado di fornire una valutazione specifica rispetto ai contenuti dello stesso;
* valutazione finale: i progetti che hanno superato le prime due fasi sono presentati alla Commissione medico-scientifica, organo composto da 31 scienziati di fama internazionale, che seleziona i progetti che potranno essere finanziati;
* finanziamento: il Consiglio di amministrazione di Telethon delibera il finanziamento dei progetti in base alla disponibilità di fondi.
 
== Investimenti e ambiti di ricerca ==
In aggiunta a ciò, non ultima per importanza, lo Scandali e il Crocioni ebbero modo di riscontrare anche la presenza, fino a quell'epoca, di un vero e proprio gergo ''giudaico-anconetano'', quasi inintelligibile e non documentato, e che risultava essere formato da da radici ebraiche congiunte a desinenze dialettali.<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Crocioni|url = https://archive.org/stream/ildialettodiarc00crocgoog#page/n16/mode/2up|titolo = "Il dialetto di Arcevia" pagina IX|accesso = |editore = |data = }}</ref>
Al bilancio 2014 Telethon ha investito in ricerca oltre 420 milioni di euro, ha finanziato oltre 2.500 progetti con oltre 1.500 ricercatori coinvolti e più di 450 malattie studiate. Al 2014 sono 371 i laboratori italiani impegnati nella realizzazione di progetti Telethon. Sono oltre 9.800 le pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali ottenute dai ricercatori Telethon<ref name="telethon.it">{{Cita web|url = https://www.telethon.it/chi-siamo/trasparenza/bilancio|titolo = Il bilancio {{!}} Telethon|accesso = 25 marzo 2015|sito = www.telethon.it}}</ref>.
 
=== CaratteristicheAda-Scid ===
È la prima malattia ereditaria ad essere stata trattata con la terapia genica<ref>{{Cita web|url = https://www.telethon.it/ricerca-progetti/successi|titolo = I successi della ricerca di Telethon {{!}} Telethon|accesso = 25 marzo 2015|sito = www.telethon.it}}</ref>. La strategia terapeutica è stata messa a punto all'Istituto Telethon di Milano (Tiget) e il primo risultato è stato raggiunto nel 2002, quando sono stati curati 16 bambini affetti dalla malattia. Tramite un accordo siglato nell'ottobre 2010 tra Telethon e la multinazionale farmaceutica [[GlaxoSmithKline]] la terapia genica per l'ADA-SCID potrà diventare un farmaco.
Il dialetto di Ancona, specie nel passato, poteva essere considerato un vernacolo, vista la limitata zona di suo utilizzo: infatti la parlata anconetana "pura" era circoscritta praticamente alla sola città e solo negli ultimi decenni si è estesa anche alle contigue [[Falconara Marittima|Falconara]], [[Sirolo]], [[Numana]], un tempo centri di dialetto gallo-italico ed ora completamente anconetanizzate. Un'anconetanizzazione parziale la si può riscontrare anche nei vernacoli dei centri rurali immediatamente limitrofi, come [[Agugliano]], [[Polverigi]] e [[Offagna]], ove risente dell'[[Dialetto osimano|osimano]], nonché [[Camerata Picena]] e [[Chiaravalle]], in cui si mescola con lo [[Dialetto jesino|jesino]]. Ormai però al giorno d'oggi è da evidenziare come gli influssi dell'anconetano hanno modo di manifestarsi in aree assai più estese, specie lungo la costa in direzione nord e sud e nella valle del fiume [[Esino (fiume)|Esino]]: accade cioè che gli abitanti di centri quali [[Senigallia]], [[Jesi]], [[Osimo]], [[Porto Recanati]] e perfino [[Civitanova Marche]], tanto per citare solo i più importanti, assumano sempre più spesso, a causa dei numerosi contatti col capoluogo, lavorativi e non, la tendenza ad ''anconetanizzare'', cioè ad utilizzare accento e vocaboli tipici della parlata dorica, considerata la variante di maggior prestigio. Ciononostante, Ancona non è mai stata, né lo è tuttora, la "capitale linguistica" delle Marche, a causa dell'eccessiva frammentarietà dei vernacoli regionali.
 
=== Leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott-Aldrich ===
L'anconetano viene quasi unanimemente considerato l'idioma più settentrionale del gruppo umbro-laziale-marchigiano (secondo la linea [[Roma]]-[[Perugia]]-[[Ancona]]), poiché a nord-ovest, già a [[Montemarciano]] (distante solo 20&nbsp;km) gli influssi del [[gallo-italico]] predominano su quelli centrali.<ref name="balducci">Sanzio Balducci I Dialetti (in La Provincia di Ancona - storia di un territorio, Laterza Roma Bari , 1987 ISBN 88-420-2987-4</ref><ref name="ReferenceA">Carla Marchetti, in ''Guida di Ancona'', pag. 108 Il Lavoro editoriale 1991 ISBN 88-7663-136-4</ref>. Ad ovest, poi, già da [[Jesi]] (30&nbsp;km) i dialetti sono più tipicamente [[Dialetti italiani mediani|centrali]], mentre a sud già l'[[dialetto osimano|osimano]] (20&nbsp;km) e le parlate limitrofe assumono alcune componenti maceratesi-picene<ref name=balducci />, le quali costituiscono retaggio dei secoli di amministrazione maceratese su Osimo, Loreto e [[Castelfidardo]].
Ha preso il via nel 2010 presso l'Istituto Telethon di Milano (Tiget) il primo trial clinico di terapia genica per la [[Leucodistrofia metacromatica]] e per la [[sindrome di Wiskott-Aldrich]], due malattie genetiche, alla luce dei risultati positivi ottenuti nel modello animale. A beneficio della ricerca è stata siglata, nell'ottobre del 2010, l'alleanza tra Telethon e la multinazionale farmaceutica Gsk. Nel 2013 sulla rivista scientifica ''[[Science]]'' sono stati presentati i risultati preliminari della sperimentazione: le condizioni di salute dei primi bambini trattati sono stabili<ref>{{Cita pubblicazione|nome = Alessandra|cognome = Biffi|nome2 = Eugenio|cognome2 = Montini|nome3 = Laura|cognome3 = Lorioli|data = 23 agosto 2013|titolo = Lentiviral Hematopoietic Stem Cell Gene Therapy Benefits Metachromatic Leukodystrophy|rivista = Science|volume = 341|numero = 6148|pp = 1233158|lingua = en|accesso = 25 marzo 2015|doi = 10.1126/science.1233158|url = https://www.sciencemag.org/content/341/6148/1233158}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome = Alessandro|cognome = Aiuti|nome2 = Luca|cognome2 = Biasco|nome3 = Samantha|cognome3 = Scaramuzza|data = 23 agosto 2013|titolo = Lentiviral Hematopoietic Stem Cell Gene Therapy in Patients with Wiskott-Aldrich Syndrome|rivista = Science|volume = 341|numero = 6148|pp = 1233151|lingua = en|accesso = 25 marzo 2015|doi = 10.1126/science.1233151|url = https://www.sciencemag.org/content/341/6148/1233151}}</ref>.[[File:I Giovani di Telethon Umbria a Give Your Voice 2014.JPG|thumb|I Giovani di Telethon Umbria a Give Your Voice 2014. Dalla sinistra: Alessandro Antonini, Rebecca Antonini, Simona Fiordi e Giuseppe Ruberti]]
 
==Il Consiglio di amministrazione==
Nel dialetto anconitano convivono elementi dei due macro-gruppi italiani: infatti malgrado la già citata appartenenza al gruppo dialettale umbro-laziale-marchigiano, non è difficile accorgersi, accanto agli elementi [[Dialetti italiani mediani|centro-meridionali]], anche di elementi [[Gallo-italico|gallo-italici]], nonché di alcuni fenomeni linguistici tipici anche dei [[Lingua veneta|dialetti veneti]], il che porta un cospicuo numero di studiosi a considerare l'anconitano come parlata di "transizione" con i dialetti galloitalici. Addirittura, secondo il già citato Giovanni Crocioni, il dialetto anconetano è da considerare come il più meridionale dei dialetti gallo-italici, o gallo-piceni, che da [[Fano]] verso sud perdono progressivamente le loro caratteristiche galliche per esaurirsi solo dopo [[Camerano]] ed [[Osimo]], divenendo poi parlate picene.<ref>IL DIALETTO DI ARCEVIA (Ancona) – Giovanni Crocioni - ROMA - ERMANNO LOESCHER & C.° - (BRETSCHNEIDER E REQENBERO) - 1906 – introduzione pagg. VI-VII<br />
L’estendersi del dialetto gallo-piceno fin sotto Ancona non deve riuscire inaspettato del tutto ai dialettologi ( 5 ) ai quali la pretesa toscanità dell'anconitano ha dato sempre qualche sgomento.<br />
Chi si occupò in passato dei dialetti marchigiani ( ! ), con sollecita disinvoltura si affrettò a distribuirli per province, col vieto criterio geografico; e le scritture dialettali, che avrebbero potuto e dovuto chiarire ciò che non chiarivano gli studiosi, erano toscanizzate e ripulite a tal segno, da perpetuare indefinitamente quello sgomento e quell’equivoco.<br />
Onde nessuno sospettò, neppure alla lontana, che laggiù, oltre l'Esino, confine imaginario fra due opposte correnti dialettali, si protendesse un filone, che a Pesaro e Urbino è ancora gallo-italico, e per Fano, Senigallia e Montemarciano, per Falconara ed Ancona, spogliandosi via via di alcuni caratteri del suo gruppo, andasse a smorire fra i parlari della Marca meridionale,</ref><ref>[https://archive.org/stream/ildialettodiarc00crocgoog#page/n14/mode/2up Il dialetto di Arcevia (Ancona) – Giovanni Crocioni – Roma – ERMANNO LOESCHER & C.- 1906]</ref>
 
Il Consiglio di amministrazione è composto da [[Luca di Montezemolo]], in qualità di presidente, Omero Toso (vice presidente), Francesca Pasinelli (direttore generale), Carlo Ferdinando Carnacini, Salvatore Di Mauro, [[Alberto Fontana (dirigente)|Alberto Fontana]], Luca Garavoglia, Carlo Pontecorvo e [[Isabella Seragnoli|Isabella Seràgnoli]]. Al Consiglio di Amministrazione rispondono quattro organi consultivi e i quattro istituti interni di ricerca.
Sempre secondo il Crocioni, nella prefazione alla 1ª edizione del volume ''La bichieròla'' di Duilio Scandali, del 1906 ''“Chi nel passato ha rivolto alla lesta uno sguardo al dialetto di Ancona, badando a qualche saggiuolo infedele, sparso qua e là nelle stampe, se n'è ritratto come sgomentito, per quell'accento spiccato di schietta italianità, che lo fa parere un vernacolo propagginatosi da quelli toscani. Eppure l'anconitano, chi bene lo indaghi, mostra cospicui caratteri, sconosciuti ai toscani, che lo accomunano a ben altra famiglia... Esso vanta un vocabolario dovizioso e un frasario multiforme, un po' cosmopolita, flessibile, pronto all'esigenze di un'arte che lo chiami a cimenti difficili.”''
 
==Gli organi consultivi==
È interessante infine la presenza di un'isola linguistica comprendente le frazioni anconitane del Conero ([[Poggio (Ancona)#Dialetto|Poggio]] e [[Circoscrizioni di Ancona|Massignano]]) e, fuori dai confini comunali, [[Camerano]]. I dialetti di questi centri non sono varianti del dialetto anconitano, ma costituiscono un nucleo [[Gallo-italico|gallico]] circondato da dialetti [[Dialetti italiani mediani|centrali]]; il fenomeno era più netto fino a trenta anni fa, ma anche oggi è rilevante.<ref>Giuseppe Bartolucci ''Il Poggio di Ancona'' e ''Miti e leggende del Conero anconitano.'' Ente Parco del Conero, Sirolo, 1997</ref>
 
Gli organi consultivi sono: il Collegio dei Revisori, che vigila sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo; il Revisore Esterno, che accerta la regolare tenuta della contabilità sociale e delle scritture contabili e verifica la conformità del Bilancio alle norme che lo disciplinano; la Commissione medico-scientifica, nel ruolo di valutazione dei progetti di ricerca; il Consiglio di indirizzo scientifico, che supporta le scelte di indirizzo e gestione del Consiglio di Amministrazione nell'ambito della ricerca biomedica.
=== Elementi gallo-italici e somiglianze con i dialetti veneti ===
Nell'anconitano sono presenti i seguenti elementi [[Gallo-italico|gallo-italici]]:
* cadenza nel parlato dialettale ed italiano molto più somigliante a quella dell'area galloitalica di [[Senigallia]], che non al resto del territorio della provincia;
* scempiamento (ossia sdoppiamento) delle consonanti doppie ad eccezione della ''s''<ref name=balducci /><ref name="ReferenceA"/> (''guera'' = guerra, ''balà'' = ballare, ''fratelo'' = fratello, ''surela'' = sorella); tuttavia, nonostante la tendenza allo sdoppiamento, mantengono la doppia le voci verbali con suffissi pronominali, come ''guardarti, parlarci, vedervi'', che diventano rispettivamente ''guardàtte, parlàcce, vedévve''. In particolare lo sdoppiamento anconetano, poiché già nei centri galloitalici di Senigallia e Montemarciano non risulta marcato come nel capoluogo, sarebbe probabilmente di origine veneta, e dunque costituirebbe il lascito maggiore della parlata dei "''buraneli''". Inoltre testi ottocenteschi dimostrerebbero come all'epoca lo sdoppiamento riguardasse in alcuni casi pure la "s" (come appunto in [[Veneto]]): sono infatti attestate forme come ''groso'' per "grosso", ''esendo'' per "essendo", ''consolase'' per "consolarsi"<ref>{{Cita web|autore = AA VV|url = http://www.archive.org/stream/iparlariitalian00unkngoog#page/n96/mode/2up|titolo = "I parlari italiani in Certaldo", pagina 76|accesso = |editore = |data = }}</ref>. Attualmente lo sdoppiamento è mantenuto nella parlata più stretta, altrimenti nel dialetto italianizzato che sempre più spesso si parla esso è in via di regresso;
* mancanza del cosiddetto [[raddoppiamento fonosintattico]], presente già nel dialetto osimano: perciò ad Ancona si ha ad es. ''a-casa'' e non ''a ccasa'', ''è-più-dificile'' anziché ''è ppiù ddifficile'', e così via; tuttavia pare che dagli ''Statuti del mare'' medievali questo fenomeno fosse riscontrabile nell'anconetano volgare (''a llui, se ffarà''): si tratterebbe di un fenomeno regredito nel corso dei secoli per influsso settentrionale, e che comunque risulta assente pure in altri dialetti mediani, come nel perugino;
* [[lenizione]] (o volgarmente detta "rilassamento") della ''t'' e della ''c'' intervocaliche<ref name=balducci />, fenomeno di or (''pudé'' = potere, ''segondu'' = secondo, ''gambià'' = cambiare, ''garbó'' = carbone e ''fadìga'' = fatica, ''vigolo'' = vicolo, ''mbriago'' = ubriaco, ''stomigo'' = stomaco). Tuttavia, tale lenizione non è generalizzata, quindi non si estende ai participi, come invece succede nei dialetti di [[Jesi]], [[Osimo]] e comuni limitrofi, dove si dice, per esempio, ''magnado, sentido, tenudo'' per ''mangiato, sentito, tenuto'' (''magnao'' a [[Fabriano]]);
* Uso di ''t'' per unire la preposizione semplice ''in'' all'articolo (come anche in parte della provincia,'' in'' + ''el'' dànno origine a ''ntel'': ''ntel muro'' per "nel muro");
* nella pronuncia della vocale "a" sono avvertibili echi della palatalizzazione galloitalica, riscontrabile fino all'altezza di Senigallia: perciò la parola "padre" si scrive certamente come in italiano, ma in anconetano stretto si pronuncia con una "a" tendente ad "è" molto aperta; il fenomeno in questione però si riscontra anche all'interno, come a Fabriano, perché poi nell'Umbria centro-settentrionale ([[Perugia]] e soprattutto [[Gubbio]]), nonché in [[Toscana]] nell'aretino, si assiste a un vero e proprio innalzamento vocalico di un grado (a>è ad es. "casa" diventa ''chèsa''); inoltre non bisogna dimenticare che comunque una pronuncia della "a" leggermente alterata non scompare quasi mai nelle Marche, soprattutto nella zona meridionale, perché infatti un'altra area di irradiazione della palatalizzazione della "a" è l'[[Abruzzo]] teramano.
* si rinvengono sporadiche pronunce delle vocali "e" ed "o" secondo il tipo galloitalico (emiliano-romagnolo in particolare), ad esempio ''spórco ''per "spòrco" o ''bistècca'' per "bistécca", o ancora ''vèndere'' per "véndere" (quest'ultimo in uso pure nelle aree provinciali limitrofe e a [[Porto Recanati]]);
* assenza della trasformazione di ND in NN, (che si potrebbe però sporadicamente incontrare in rarissimi casi come nel verbo ''andare'' che può dare indifferentemente ''andà'' ma anche ''annà'' o ''anà''), di NT in ND, di LD in LL, ecc. L'unica assimilazione riscontrata è quella del nesso ''ng'', che diventa ''gn'' (''piàgne'' per ''piangere'', ''strégne'' per ''stringere''). Tuttavia nelle aree campagnole limitrofe, almeno fino alla metà del secolo scorso, tale trasformazione doveva essere vitale, come dimostrato da forme quali ''palomma'', ''spanne'', ''quanne'': in particolare quest'ultimo vocabolo, letteralmente "quando", mostra un indebolimento della vocale finale, tipico dei dialetti galloitalici, che proprio nella campagna anconetana e nei paesi limitrofi trovavano i loro ultimi echi, come si vedrà più avanti. Inoltre non bisogna sottovalutare che nella parola ''numbero'' per "numero" trasparirebbe un ipercorrettismo frutto probabilmente di un precedente ''nummero'', forma tra l'altro tuttora in uso nelle aree a sud del capoluogo, come [[Osimo]], il che dimostrerebbe come in passato almeno alcune rese di tipo centromeridionale come appunto MB in MM, fossero presenti pure ad Ancona e poi regredite;
* uso anche davanti alla ''s'' impura e alla ''z'' dell'articolo determinativo maschile ''el'' (es: ''el zùchero'' = lo zucchero), che però, davanti alla ''s'', spesso perde la ''l'' (es. ''e' stato'' = lo stato). Vale però la pena di ricordare che c'è un unico caso in cui è usato ''lo'': quando è seguito dalla parola ''stesso'', e solo nel caso in cui sia avverbio (''lu stessu'');
* la pronuncia sempre sonora di "s" intervocalica, anche se sorda in italiano standard (''naṡo, caṡa,'' ecc.); analogamente viene spesso pronunciata anche in maniera tendente a "sc" (''sciùbito'' per "subito"), anche se in modo non intensivo come in Emilia-Romagna.
* pronomi personali ''lù'' e ''lia'' (lui e lei), in uso comunque in tutta la provincia, in parte di quella di [[Macerata]] e in molte zone dell'[[Umbria]]; ciononostante negli anziani è in vita anche la forma centro-meridionale ''essa ''per "lei", nonché ''issi'' per "loro";
* l'utilizzo del termine ''ròba'' per "cosa" (''"te devo dì na roba"'');
* le forme ''vago'' per "vado", ''stago'' per "sto" e ''fago'' per "faccio" (cfr. senigalliese ''vag'', ''stag'' e ''fag''), anche se l'ultimo di questi verbi, in strutture semantiche disagevoli, è reso con la forma toscana ''fo''', presente in modo sistematico nell'entroterra (''"te fo' véde io"''), anche se è da notare che le forme ''vaco ''e ''staco ''sono presenti pure nel dialetto maceratese, per cui si potrebbe ben parlare di un fenomeno marchigiano in senso stretto;
* seconde persone plurali dei verbi (presente e futuro indicativo, imperativo) in ''-é'' ed ''-ì'', identiche a quelle usate nella [[laguna veneta]] (''magné'' = mangiate, ''andé'' = andate, ''vedé'' = vedete, ''partiré'' = partirete, ''sé'' = siete, ''saré'' = sarete, ''partì'' = partite, ''durmì'' = dormite);
* uso dell'avverbio di tempo "''adè"'' (adesso), rispetto a "''mò''" usato nell'Italia centro-meridionale, Roma, parte dell'Umbria e dalla Provincia di Ancona in giù ;
* uso di pronomi interrogativi provenienti da ''cosa'' (''cù, cusa, cò'') invece che da ''che'', come invece avviene nel resto dei dialetti centrali, perciò non si avrà ad es. la forma ''che c'è'', ma ''cusa c'è'';
* utilizzo del termine ''fjòlo'' per ''bambino'', mentre già ad [[Dialetto osimano|Osimo]] lo stesso termine (con il significato di ''figlio'') convive con il sinonimo ''bardàscio'' (cfr. maceratese ''vardàsciu'');
* ormai del tutto regredita è la [[metatesi (linguistica)|metatesi]] quando la sillaba diventa àtona, tipica dei dialetti gallo-piceni: ''burdéto'', per "brodetto", ''umberlì'' per "ombrellino", ''cherdévi'' per "credevi", ''fartèlu'' per "fratello", ''spergà'' per "sprecare", ''purcesió'' per "processione". Ancora in parte in uso risulta invece essere quella inverse (''pre'' "per");
* fenomeno tipico dei dialetti emiliano-romagnoli e che è vitale anche in parte nella pronuncia degli anconetani è la resa sibilante della ''z'', seppur in maniera non molto accentuata, che si potrebbe rendere non proprio in "ss" come avviene più a nord, ma almeno in ''"sz"'' (''situaszione'' per "situazione"). Nel secolo scorso il già citato poeta [[Duilio Scandali]] ebbe modo di riscontrare, nel ''portolotto'', forme tipicamente romagnole quali ''in zó'' per "in giù", e, nelle parlanti più anziane, espressioni quali ''bòn zórno'' per "buon giorno", nonché la resa di "sc" in ''"ss"'', come ''pésse'' per "pesce", ''conosséte'' per "conoscete", ecc;<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Crocioni|url = https://archive.org/stream/ildialettodiarc00crocgoog#page/n16/mode/2up|titolo = "Il Dialetto di Arcevia", pagina IX|accesso = |editore = |data = }}</ref>
* totale assenza del passaggio dalla ''c'' dolce a ''sc'' (ad esempio, l'italiano ''pace'' non diventa mai ''pasce''), fenomeno assente anche nel [[dialetto perugino]], ma presente da [[Jesi]] ed [[Osimo]] in giù e tipico dei dialetti toscani e centro-meridionali;
 
== La raccolta fondi ==
[[File:Informazioni sulla raccolta differenziata in dialetto anconitano.JPG|upright=1.4|left|thumb|Opuscoli informativi sulla raccolta differenziate in cui viene usato il dialetto anconitano. ''Hai da rompe'' = devi rompere; ''ciaca'' = acciacca; ''semo a disposiziò'' = siamo a disposizione; ''duvrìa esse'' = dovrebbe essere; ''ntel'' = nel]]
L'attività di raccolta fondi di Telethon avviene, oltre che con i tradizionali canali come il 5 per 1000 e le donazioni spontanee, tramite accordi specifici con aziende sostenitrici e con la creazione di eventi ad hoc. Il principale evento di raccolta fondi è la tradizionale maratona televisiva di dicembre organizzata annualmente dalla Rai a partire dal 1990. Dopo la morte di [[Fabrizio Frizzi]], per anni testimonial della ricerca, dal 2018 [[Antonella Clerici]] diventa la nuova testimonial.
 
La Fondazione si avvale inoltre di una rete di volontari.
=== Elementi centrali e meridionali ===
Nell'anconitano sono presenti anche i seguenti elementi, tipici anche di altri [[Dialetti italiani mediani|dialetti centrali]] e dei [[Dialetti italiani meridionali|dialetti meridionali]]; per ragioni di chiarezza si può operare una distinzione ulteriore tra elementi perimeridiani e centro-meridionali marchigiani in senso stretto.
 
Nell'anno di bilancio 2013/14 Telethon ha destinato al finanziamento della ricerca il 77% dei fondi raccolti con le donazioni e il sostegno dei partner, percentuale in linea con i criteri, riconosciuti a livello internazionale, della ''Charity Navigator'', l'organizzazione che negli ''Stati Uniti'' valuta gli enti non profit<ref name="telethon.it"/>.
Le caratteristiche dei primi, che si sviluppano lungo la già citata isoglossa Roma-Perugia-Ancona, sono dovute all'influsso toscano, e li isolano parzialmente dai dialetti mediani veri e propri, e tra le più rilevanti vanno segnalate:
* la trasformazione del nesso ''uo'' in ''o'' semplice (''còco'' = cuoco, ''core'' = cuore, ''scòla'' = scuola);
* l'uso dell'aggettivo possessivo proclitico davanti ai nomi di parentela (''mi' madre'', ''tu' fratello'');
* [[apocope]] degli infiniti<ref name="ReferenceA" />, come in moltissimi [[Dialetti italiani mediani|dialetti mediani]] (Iª coniugazione: ''andà'' = andare, ''caminà'' = camminare, ''sgamà'' = scoprire; IIª coniugazione: ''véde'' = vedere, ''sedesse'' = sedersi, ''legge'' = leggere; IIIª coniugazione: ''durmì'' = dormire, ''sentì'' = sentire, ''stremulì'' = rabbrividire; verbi ausiliari, fraseologici e servili: ''c'avé, esse, dové, poté, sapé'' = avere, essere, dovere, potere, sapere);
* la triplice uscita delle prime persone verbali in ''-amo'' (''cantàmo'' da "cantare"), ''-emo'' (''vedémo'' da "vedere"), ''-imo'' (''sentìmo'' da "sentire"), a differenza delle Marche centro-meridionali, dove le uscite sono unificate nella forma ''-emo'' (''-imo'' a Macerata e dintorni);
* l'assenza di [[metafonesi]] di ''-u'' e da ''-i'' finale, così come nel [[Dialetto toscano|toscano]], nel [[romanesco]] e nei dialetti umbri occidentali, elemento invece riscontrabile nell'Italia settentrionale, in quella centrale più propriamente "mediana" (per le Marche è il caso ad esempio di [[Macerata]]), e meridionale (per le Marche [[Ascoli Piceno]]). Pare tuttavia che tanti secoli fa la metafonia, che nella prima metà del '900 si arrestava lungo la linea [[Arcevia]]-[[Fabriano]]-[[Cingoli]]-[[Filottrano]]-[[Potenza Picena]] (ed ora è ulteriormente regredita), fosse vitale anche in centri posti più a nord, come dimostrato da documenti dei secoli XIV XV di [[Recanati]] (''terrino, quillo, quisto'') e del secolo XVI di [[Ancona]] (''quilli, furbitti, piumbo'');
* l'indistinzione tra ''ô'' (<-o, -ō del latino) e ''ö'' (<ū latina), come in tutta l'area perimeridiana e in [[Toscana]], dove le ''-u'' latine si sono aperte in ''-o'' (lupo < lat. LUPUM). Nell'anconetano verace però, come nelle aree circostanti ([[Osimo]], [[Porto Recanati]], ecc.), sebbene ci sia questa indistinzione, è avvenuto il fenomeno contrario, per il quale tutte le ''-o'' finali dell'italiano sono divenute ''-u'' (''iu magnu'' < io mangio, ''el stòmigu'' < lo stomaco). Infatti nella maggior parte dei testi scritti dai poeti anconetani in vernacolo (Franco Scataglini, [[Duilio Scandali]]) sono spesso registrate tutte le voci con la ''-u'' finale, per ricordare l'anconetano più schietto che si è parlato fino agli [[anni 1960|anni sessanta]] del [[Novecento]]: in particolare proprio a detta dello stesso Scandali ''"Mi torna acconcio il far notare che il suono dell’u, quando corrisponde all’o italiano, è talora spiccato e lungo (nel dialetto più genuino) e tal’altra non si distingue molto dall’o. Nel maggior numero dei casi è u breve leggermente aperta. Chi legge, deve star attento a non marcare molto il suono cupo, ma, d’altronde, sarebbe sbaglio scrivere o pronunciar o."''<ref>{{Cita web|autore = Duilio Scandali|url = http://www.anconanostra.com/vernaculo/poeti/duilio/bichierola/2.htm|titolo = La Bichierola|accesso = |editore = |data = }}</ref>. Tuttavia l'anconetano parlato da qualche decennio ha ripristinato la ''-o'' finale come in italiano e la ''-u'' è percettibile talvolta solo all'interno di frase e in pochi altri casi.
* la ''s'' dopo ''n'', ''l'' ed ''r'' è resa come ''z'' (''pènzo'', ''falzo'', ''borza'', e ciò è possibile pure in fonosintassi (''el zindaco'', ''nun ze sente'', ''al zole'', ma ''ragio de sole'', ecc.): vale la pena di segnalare che, insieme al già citato sdoppiamento delle consonanti doppie, avviene per contro un certo rafforzamento di tale ''z'' al posto della ''s'', per cui la parola ''persona'' ad Ancona si pronuncia, nel vernacolo, come se la ''z'' (sorda) fosse raddoppiata, ad es. ''perzzona'' in luogo di persona. Graficamente la lettera però non si raddoppia (''inzóma'' = insomma, ''penzo'' = penso, ''gió pel corzo'' = giù per il corso);
* l'assenza della lenizione delle sorde post-nasali, come in Toscana, Umbria Occidentale, Lazio settentrionale con Roma (perciò non si avrà ''biango, tembo, tando,'', ma ''bianco, tempo, tanto'' ecc.); il tratto in questione in realtà affiora anche ad Ancona, dove sono riscontrabili forme quali ''vinge'' e ''cunvinge'' per "vincere" e "convincere": esso è però considerato "rustico", tipico della provincia, dove è ancora vitale, specie a Jesi e Fabriano;
 
== Edizioni televisive ==
Relativamente ai secondi elementi, si tratta di fenomeni linguistici presenti di fatto quasi esclusivamente delle Marche centro-meridionali, e che pertanto consentirebbero, seppur in maniera assai approssimativa, di individuare un "dialetto marchigiano" come distinto dagli altri dell'Italia centrale. Molti di questi fenomeni fanno la loro comparsa proprio a partire da Ancona procedendo verso sud, come:
=== 1990 ===
* l'[[apocope]] dei suffissi in'' -ne, -no, -ni'', (''el pà'' = il pane, ''el cà/i cà ''= il cane/i cani, ''la màle mà ''=la mano/le mani, ''el vì'' = il vino, ''el pacó'' = lo spaccone,'' fa bé'' = fa bene), che forse ha avuto origine nell'area maceratese, dove è presente nella sua forma più completa, cioè pure nei suffissi in ''-ore ''(''trattó'' = trattore), per poi diffondersi a nord nell'area anconetana, ma non oltre il fiume [[Esino (fiume)|Esino]] (infatti è assente a Senigallia), e verso sud anche oltre il [[Tronto]]. Il fenomeno è dunque riscontrabile in modo sistematico pressoché in tutte le località centro-meridionali della regione, specie quelle limitrofe alla costa, (ad es. Jesi, Filottrano, Civitanova Marche, Ascoli Piceno), e in forma più attenuata anche all'interno, come a [[Matelica]], dove è pressoché limitata ai soli suffissi in ''-ne,'' e sconfina come detto nell'[[Abruzzo]] settentrionale, in particolare a [[L'Aquila]] (sempre nei soli suffissi in ''-ne''), nei comuni della [[Val Vibrata]], e lungo la costa tra [[Martinsicuro]] e [[Giulianova]], arrestandosi di fatto alla foce del fiume [[Tordino]]. L'apocope si potrebbe dire essere distribuita in una sorta di "triangolo" Ancona-L'Aquila-Giulianova;
'''Conduttori''': [[Pippo Baudo]] e [[Gianni Minà]] (galà di apertura e chiusura, daytime), [[Nino Frassica]] e [[Maria Teresa Ruta]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
* il rafforzamento di ''s'' in ''sc'' in molti vocaboli con la doppia s (''roscio/a, tosce, nisciuno/a''), nonché negli avverbi ''scì ''e ''cuscì'' per "sì" e "così", come avviene anche in tutte le Marche centro-meridionali, nonché in Abruzzo, [[Molise]] e [[Puglia]] settentrionale garganica. E' tuttavia assente in alcune parole, come "passione", che mentre in anconetano è resa normalmente come ''passió, ''a Macerata ed Ascoli diventa ''pasció. ''Invece è presente, a differenza delle Marche centro-meridionali, in alcuni dei vocaboli inizianti per s-, come ''scigaréta, sciguréza ''per "sigaretta", "sicurezza": ciò infatti è riscontrabile nel nord della regione, e perciò dipenderebbe viceversa da influssi gallo-romagnoli;
'''Programmi correlati''': ''[[Big!]]'' e ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'' <br />
* seppur in via di regresso, la [[palatalizzazione]] di "s" preconsonantica, considerata anch'essa "rustica" e ormai vitale solo presso gli abitanti più anziani e periferici (''štrada'', ''rišpettà'', ecc.);
'''Fondi''': € 10.216.067,01
* le vocali di inizio parola subiscono l'aferesi se seguite da due o più consonanti ('<nowiki/>''mazzà < ''ammazzare,''''' '<nowiki/>'''spetà <'' aspettare);
* rafforzamento di "l" intervocalico (''Itaglia'' per "Italia", ''Erziglia'' per "Ersilia",'' Giuglià ''per "Giuliano");
* la mancanza dell'articolo per introdurre il nome di persona femminile, vitale fino a Montemarciano, nonché nelle aree perugina e fiorentina: perciò ad Ancona non si avrà ad es. ''c'è la Giovanna'', bensì, ''c'è Giovanna'';
* le forme ''nialtri'', ''vuialtri'' (nella forma più "pura" ''niantri'' e ''vuiantri'') in aggiunta a ''no'' e ''vo'', come rafforzativi dei pronomi di 1° e 2° persona plurale (cfr. romanesco ''noantri'');
* la posticipazione del possessivo: ''il cane mio, la scola vostra'';
* nei verbi si ha spesso identica uscita della 3ª persona singolare e 3° plurale, per cui si ha ad es. ''loro è andati'', che convive con ''ène andati'': ciò si riscontra anche nell'italiano colloquiale di tutte le Marche, tranne che nel Pesarese, e in particolare l'isoglossa è al di sotto della linea [[Montemarciano]]-[[Pergola (Italia)|Pergola]];
* gli infiniti che in latino erano della IIª coniugazione e in lingua terminano in ''-orre'' e in ''-urre'' oppure sono passati alla IIIª coniugazione, in anconitano terminano in ''-one'' e in ''-uce'' (''nun me poi impone de conduce la discussió'' = non mi puoi imporre di condurre la discussione; ''ogi nisciuno sa più usà la machina da cuge'' = oggi nessuno sa più usare la macchina da cucire)<ref>Carla Marcellini (a cura di) Dizionario dei dialetti dell'Anconetano Il lavoro editoriale editore Ancona 1996</ref>;
* seconda persona plurale dell'imperativo della IIIª coniugazione coincidente con l'infinito (''sentì che prufumo!'' = sentite che profumo!, ma: ''nun te posso sentì'' = non ti posso sentire; ''durmì per tera, se sé boni!'' = dormite per terra, se siete capaci!, ma: ''durmì per tera nun è belo!'' = dormire per terra non è bello!);
* come nel maceratese, ma anche in ampie zone di [[Umbria]] e [[Lazio]], il condizionale è presente nella forma in "''-ia''" per la prima e terza persona singolare (''duvrìa'' per "dovrei" e "dovrebbe");
* uso del complemento di termine pure quando il verbo non lo richiederebbe ([[accusativo preposizionale]]): ad esempio la frase italiana ''gli piace scrivere'', in cui il verbo è un infinito sostantivato nel caso di complemento oggetto, ad Ancona e giù in tutto il Centro-Sud diventa ''je piace a scrive''; pertanto anche ''sto a spettà a lù'' per ''sto aspettando lui;''
* per quanto concerne la sintassi, vale la pena di ricordare l'uso della preposizione ''da'' davanti all'infinito modale preceduto dal verbo ''avere'' in sostituzione di dovere (''ciavémo da fà = dobbiamo fare''; ''<nowiki>s'ha da magnà'</nowiki>'' = si deve mangiare) e l'uso della forma gerundiva composta dal verbo ''"stare a + infinito" ''(''sto a capà i moscioli'' = sto pulendo le cozze (o i mitili);
* si possono infine citare vocaboli tipicamente centro-meridionali, di origine perlopiù marchigiana, umbra, laziale ed abruzzese, che si rinvengono pure nel vernacolo anconetano, come ad es. ''fadigà'', inteso anche come "lavorare", ''zómpo/zompà'' per "salto/saltare", ''imparà'' per "insegnare", ''cazzaròla'' per "casseruola", ''spaso'' per "steso", ''parnànza'' per "grembiale", usato in da cucina dalla donna specie per i lavori domestici<ref>{{Cita web|url = http://www.anconanostra.com/|titolo = AnconaNostra - El zzito d'j ancunetani che ama la Pace|accesso = 2015-09-28|sito = www.anconanostra.com}}</ref>, ''sacocia'' per "tasca", ecc.
 
=== 1991 ===
=== Altre caratteristiche ed influssi su altri dialetti ===
'''Conduttori''': [[Piero Badaloni]], [[Elisabetta Gardini]] e [[Piero Angela]] con [[Enrico Montesano]] (galà di apertura e chiusura), [[Gianni Minà]], [[Daniele Piombi]] e [[Maria Teresa Ruta]] (daytime), Giorgia Pini, [[Giorgia Passeri]] e [[Sammy Barbot]] (''Festa Ragazzi''), [[Puccio Corona]] e [[Livia Azzariti]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
[[File:CD informativo su Ancona in Italiano, Inglese e dialetto anconitano.JPG|upright=1.4|left|thumb|La vitalità dell'Anconitano è testimoniata anche dal CD recentemente distribuito in migliaia di copie in occasione della visita di Benedetto XVI, in cui si può scegliere se ascoltare il commento sonoro in Italiano, Inglese o dialetto anconitano]]
'''Programmi correlati''': ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'' <br />
Come accennato in precedenza, Ancona non è mai stata, storicamente, la "capitale linguistica" delle Marche, né la si potrebbe considerare tuttora: è innegabile però che, nel corso soprattutto dei decenni finali del XXI secolo, l'anconetano ha progressivamente influenzato le parlate marchigiane limitrofe, specie lungo la costa (in direzione nord e sud) e nella valle dell'[[Esino (fiume)|Esino]].
'''Fondi''': € 11.545.394,25
 
=== 1992 ===
Come dimostrazione dell'influsso sempre più predominante dell'anconetano cittadino verso nord, basterebbe ricordare come a [[Montemarciano]] si vadano diffondendo le forme apocopate ''mà'' e ''pà'' contro le precedenti nasalizzate ''mañ'' e ''pañ''; inoltre verso nord sembra via via estendersi anche il passaggio di -ns-, -ls- e -rs-, forse anche per l'influsso del c.d. "romanesco televisivo", come testimoniato dalla forma senigalliese moderna ''el polz'', contro la pronuncia precedente ''el pols.''
'''Conduttori''': [[Daniele Piombi]] (anteprima e daytime), [[Piero Badaloni]], [[Elisabetta Gardini]] e [[Piero Angela]] (galà di apertura e chiusura), [[Gianni Minà]] e [[Maria Teresa Ruta]] (daytime), [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]], Lisa Russo, [[Enrico Papi]] e Gaia Zoppi (''Festa Ragazzi''), [[Puccio Corona]] e [[Livia Azzariti]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'' <br />
'''Fondi''': € 9.721.032,04
 
=== 1993 ===
Verso sud la pressione dell'anconetano si è manifestata, negli ultimi decenni, nell'area costiera e nell'immediato entroterra della [[provincia di Macerata]], ossia in centri quali [[Porto Recanati]], [[Recanati]], [[Montelupone]], [[Potenza Picena]] e [[Civitanova Marche]]: infatti in tutti questi centri si è registrata da secoli la scomparsa della distinzione tra -o e -u, in favore dell'unico esito in -o, e addirittura il primo di essi, Porto Recanati, ha accolto elementi talmente cospicui, come l'utilizzo dell'articolo ''el'', la mancanza della metafonia e il passaggio di tutte le -o in -u, da essere ascritto a pieno titolo nella famiglia anconetana, per la precisione nella sub area osimano-lauretana; a Recanati le "innovazioni" di origine anconetana si riassumono anche qui nell'indistinzione -o -u, nella mancanza di metafonia, negli esiti dei latini j, dj, gi, gj, gl uguali a quelli di Ancona, mentre le caratteristiche maceratesi resistono maggiormente: infatti, anche se il passaggio MB>MM non è sistematico, e quello LD>LL è quasi scomparso, gli articoli in uso sono ancora oggi oscillanti tra ''u, ru, lu, a ra, la'', come nelle aree interne del maceratese, per cui il recanatese è da considerare una parlata intermedia tra anconetano e maceratese, difficile da inquadrare con precisione nell'una o nell'altra famiglia; a Potenza Picena e Civitanova il dialetto è molto più simile al maceratese, e l'appartenenza a tale famiglia è indubbia, ma già da secoli risulta assente la distinzione tra -o e -u finali, e recentemente si registra il progressivo regresso della metafonia nelle vocali medio-alte (ad es. ''lo frichétto'' anziché ''lu frichittu''), nonché la penetrazione di vocaboli anconetani in sostituzione degli originali maceratesi, quali ''smorcià'' invece di ''stutà'' per "spegnere", e ''testa'' in luogo di ''coccia''; infine anche a Montelupone, ma anche a [[Morrovalle]] e [[Montecosaro]], gli abitanti sono coscienti che non si usa più la -u finale, in contrasto con la situazione cittadina di Macerata.
'''Conduttori''': [[Piero Badaloni]] e [[Alba Parietti]] con [[Gianfranco D'Angelo]] (galà di apertura e chiusura), [[Michele Mirabella]], [[Toni Garrani]], [[Clarissa Burt]] e [[Daniele Piombi]] (daytime), [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]], [[Maria Teresa Ruta]], Lisa Russo, [[Dado Coletti]] e [[Ettore Bassi]] (''Festa Ragazzi''), [[Puccio Corona]] e [[Livia Azzariti]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'' <br />
'''Fondi''': € 9.538.626,11
 
=== 1994 ===
Ritornando alle caratteristiche dell'anconetano cittadino, interessante è l'[[ipercorrettismo]] delle forme ''quanto'' per "quando", e ''sparambià'' per "sparagnare", che potrebbero far pensare, come già esposto in precedenza, che un tempo potesse essere presente almeno in parte pure ad Ancona la trasformazione centro-meridionale di NT in ND, di ND in NN e di MB in GN, e che la sua scomparsa abbia attratto con sé pure termini che hanno tale forma pure nella lingua italiana: perciò si potrebbe ipotizzare che un tempo pure ad Ancona si dicesse ''quanno'' e poi per un eccesso di ipercorrettismo sia passato non a "quando", perché erroneamente creduta anch'essa una forma meridionale, ma appunto a "quanto". In ogni caso anche a [[Senigallia]] la resa è analoga: ''quant'' con caduta della "o" finale.
'''Conduttori''': [[Nino Frassica]], i [[Pooh]], [[Marisa Laurito]], la [[Premiata Ditta]] e [[Lino Banfi]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Unomattina]]'', ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'', ''[[Scommettiamo che...?]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'' <br />
'''Fondi''': € 16.311.517,18
 
=== 1995 ===
Anche i verbi e i sostantivi introdotti nell'uso solo recentemente vengono regolarmente troncati<ref>Carla Marcellini (a cura di) ''Dizionarietto dei dialetti dell'Anconitano'', Il lavoro editoriale 1996</ref> (''termosifó'', ''scuteró ''"scooterone" da scooter,'' sgarbonà'' = fare effusioni con il/la proprio/a ragazzo/a,'' incicciasse'' = ingrassarsi,'' digità ''= digitare);
'''Conduttori''': i [[Pooh]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Unomattina]]'', ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Check-up (programma televisivo)|Check-up]]'', ''[[Scommettiamo che...?]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'' <br />
'''Fondi''': € 17.753.550,30
 
=== 1996 ===
Pressoché limitata ad Ancona, ed estranea perciò al resto dei dialetti centrali, è la seconda persona singolare dell'imperativo della IIª coniugazione (e del verbo essere) coincidenti con la terza persona singolare del presente indicativo e con l'infinito (''vago a vede la partita'' = vado a vedere la partita, ma: ''lù vede'' = lui vede, e ''vede de comportàtte bè'' = vedi di comportarti bene; ''nun za né leg(g)e né scrive'' = non sa né leggere né scrivere, ma: ''lù leg(g)e'', e ''prima leg(g)e ntel libro, po' scrive quelo ch'î capito'' = prima leggi nel libro, poi scrivi quello che hai capito; ''esse bono: dame 'na mà!'' = sii buono, dammi una mano!, ma: ''prò, dumà, nun c'ha da esse nisciun prublema'' = però, domani, non ci deve essere nessun problema);
'''Conduttori''': i [[Pooh]], [[Marisa Laurito]] e [[Leo Gullotta]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Luna Park (programma televisivo)|Luna park]]'', ''[[La zingara (programma televisivo)|La zingara]]'', ''[[Carràmba! Che sorpresa]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'' <br />
'''Fondi''': € 18.679.124,31
 
=== 1997 ===
[[File:Informazioni sulla raccolta differenziata in dialetto anconitano 2.JPG|upright=1.4|left|thumb|Opuscolo informativo sulla raccolta differenziate in cui viene usato il dialetto anconitano. Il termine ''pizardò'' (vigile urbano) è simile a quello usato in romanesco (''pizzardone'')]]
'''Conduttori''': [[Barbara d'Urso]] e i [[Neri per Caso]] (''Sul treno di Telethon''), i [[Pooh]] (''Sull'elicottero di Telethon'') <br />
Molto caratteristica è il grande uso dell'[[antifrasi]] nel parlare comune; l'usatissima locuzione ''un bel po' '' (= molto) ne è un esempio, ma anche frasi del tipo ''hai fato niente ride'' (= hai fatto ridere molto), o ''anzi che ciavevi poga fame!'' (= avevi davvero molta fame) sono molto comuni; espressione tipicamente marchigiana (e abruzzese settentrionale-teramana) in uso anche ad Ancona è ''gustà, dà gusto'' per indicare un qualcosa di particolarmente apprezzato da una persona (''je gusta/dà gusto sentì parlà in ancunetà'').
'''Programmi correlati''': ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'', ''[[Fantastico]]'' <br />
'''Fondi''': € 18.506.611,81
 
=== 1998 ===
La cadenza anconetana nel parlare italiano risente non tanto di elementi marchigiani "tipici" ma piuttosto di influssi gallo-romagnoli e toscani, al punto che spesso viene scambiata per "settentrionale" da chi proviene dal sud e per "toscana" specialmente dai romani.
'''Conduttori''': [[Alessia Merz]] e [[Max Pezzali]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'', ''[[Carràmba! Che sorpresa|Carràmba Che fortuna]]'' <br />
'''Fondi''': € 19.698.754,92
 
=== 1999 ===
Invece il registro linguistico viene spesso scambiato per quello di una parlata umbro-laziale: infatti anche la parlata di Ancona è sempre contornata dall'intercalare utilizzatissimo ''ó!'', che si usa per richiamare l'attenzione verso di sé prima di parlare (es: ''ó!, je la famu a rivà' in urario al'apuntamèntu?''; ''ó!, va bè, ce sentimo dòpu!''); in comune soprattutto con il romanesco vi sono alcune espressioni con tono di insulto (''e va' a murì 'mazzatu!''), oppure, come a Roma si usa dire "li mortacci tua", in Ancona si dice ''"li morti tua"''. Non ultima è da segnalare anche la presenza di alcuni vocaboli e modi di dire tipici dell'area romana, che comunque di solito non suonano esattamente uguali a quelli in ''b'' uso nell'area capitolina: ''pizzardó'' per vigile urbano (a Roma ''[[pizzardone]]''), termine che convive con il sinonimo ''beco'' per via del copricapo a feluca con due punte adottato fino all'inizio del Novecento, ''andà' de prèscia'' per ''andare di fretta'', che convive con l'espressione analoga ''andà de fuga. ''Inoltre soprattutto nelle ultimissime generazioni sarebbe da rilevare una certa pacifica penetrazione di elementi dialettali "capitolini" (per influsso del cosiddetto "romanesco televisivo"): perciò spesso si sentono giovani utilizzare ''aó!'' e ''monnézza'' in luogo dei più tradizionali ''ó!'' e ''mundéza''.
'''Conduttori''': [[Martina Colombari]] e [[Toto Cutugno]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Scommettiamo che...?]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'', ''[[Mezzogiorno in famiglia]]'', ''[[Carràmba! Che sorpresa|Carràmba Che fortuna]]'', ''[[In bocca al lupo]]'' <br />
'''Fondi''': € 22.633.941,13
 
=== 2000 ===
Tipico di Ancona, come del resto di molti altri posti dell'Italia centrale, è l'uso di aggiungere la ''-e'' finale nei vocaboli terminanti in consonante, specie se anglosassoni: ''stòpe'' per stop, ''scùpe'' per scoop, ''Juventuse'' per Juventus, ''Intere'' per Inter, e via discorrendo, senza poi dimenticare che spesso se la parola non è accentata sull'ultima, la consonante di questa può cadere (''Inte'' per ''Inter'', ''compiùte'' per ''computer''; ''camio'' per camion, ''nailo'' per nylon, che nella parlata delle vecchie generazioni fanno regolarmente il plurale in ''cami'' e ''naili'').
'''Conduttori''': [[Stefania Orlando]], [[Adriana Volpe]] e [[Marcello Cirillo]] (''Sul treno di Telethon'') <br />
'''Programmi correlati''': ''[[I fatti vostri]]'', ''[[Unomattina in famiglia|Mattina in famiglia]]'', ''[[Carràmba! Che sorpresa|Carràmba Che fortuna]]'' <br />
'''Fondi''': € 20.638.491,20
 
=== 2001 ===
Negli avverbi terminanti in ''-mente'', è bene specificare che la ''e'' aperta è spesso pronunciata in modo allungato e calzato, quasi come se ci fossero due "e" di cui la prima un po' più chiusa. Ad esempio se si usa l'avverbio ''veraménte'' a mo' di domanda, si sentirà chiedere: ''veraméènte?''.
'''Conduttori''': [[Milly Carlucci]] con [[Paolo Limiti]], [[Michele Cucuzza]] e [[Gigi Marzullo]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Ci vediamo in TV]]'' <br />
'''Fondi''': € 22.657.288,72
 
=== 2002 ===
Infine si possono passare in rassegna elementi oramai estinti: oltre alla già citata metatesi, sono scomparse forme come ''per ô'' "per uno" (o al porto ''peròmo'', alla veneziana), ''ghietru, ghieci'' per "dietro", "dieci", ''bia'' o ''bigna'' come abbreviazione di "bisogna", ''scole alimentari'' per "elementari", ecc.
'''Conduttori''': [[Milly Carlucci]] con [[Walter Santillo]], [[Paolo Belli]] e [[Antonio Lubrano]] e la partecipazione di [[Massimo Giletti]], [[Livia Azzariti]], [[Michele Cucuzza]], [[Giampiero Galeazzi]], [[Gigi Marzullo]] e [[Nino Frassica]]<ref> Inviati da Torino [[Carlo Nesti]] e Milena Minutoli, da Pisa [[Marco Mazzocchi]] e [[Tania Zamparo]], da Padova [[Arianna Ciampoli]] e [[Fabrizio Gatta]], da Napoli [[Corrado Tedeschi]] e [[Barbara Chiappini]], da Catania [[Puccio Corona]] e [[Ilaria Spada]], da Bologna [[Lorena Bianchetti]] e [[Paolo Mengoli]], da Roma [[Andrea Sarubbi]], da Maranello [[Marco Franzelli]] </ref> <br />
'''Fondi''': € 25.157.000
 
=== 2003 ===
=== Le parlate dei quartieri e delle frazioni ===
'''Conduttori''': [[Milly Carlucci]] con [[Pupo (cantante)|Pupo]], [[Walter Santillo]], [[Francesco Paolantoni]] e [[Piero Angela]] (quest'ultimo in ''Geni...si nasce'') <br />
'''Fondi''': € 27.644.343
 
=== 2004 ===
È rilevante notare che le parlate del contado iniziano già dalle aree periferiche della città. È infatti possibile cogliere, all'interno degli stessi confini comunali, alcune sfumature linguistiche differenti tra l'area del Porto e di [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere di Torrette|Torrette]] a nord-ovest, di [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere di Posatora|Posatora]] ad ovest, delle [[Circoscrizioni di Ancona#Rione delle Grazie|Grazie]] e delle [[Circoscrizioni di Ancona#Quartiere delle Tavernelle|Tavernelle]] a sud<ref>Mario Panzini - Dizionario del vernacolo anconitano</ref>.
'''Conduttori''': [[Milly Carlucci]] con [[Pupo (cantante)|Pupo]], [[Walter Santillo]], [[Gigi Marzullo]], [[Francesco Paolantoni]], [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]], [[Amadeus (conduttore televisivo)|Amadeus]] e [[Paolo Limiti]] <br />
'''Fondi''': € 29.558.187
 
=== 2005 ===
È possibile, a maggior ragione, cogliere differenze anche tra la parlata cittadina e i dialetti usati nelle frazioni più distaccate dal capoluogo, come [[Paterno (Ancona)|Paterno]], [[Sappanico]], [[Montesicuro]], [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione Gallignano|Gallignano]] a nord-ovest e il [[Varano (Ancona)|Trave]] a sud-est, [[Candia di Ancona|Candia]], la zona della Baraccola e l'[[Circoscrizioni di Ancona#Frazione Aspio|Aspio]] a sud, dove, almeno fino agli anni settanta del Novecento, le persone più anziane parlavano un idioma che dagli anconitani di città veniva considerato del tutto alieno dal loro contesto linguistico: si tratta infatti di parlate chiaramente ascrivibili al gruppo [[gallo-italico]], a causa della caduta della vocale finale ''-o,'' mentre il dialetto di Ancona conserva ottimamente l'esito delle ''-o'', ''-u'' latine, facendo del resto parte del vasto complesso di parlate italiane mediane e centrali, che di tale fatto linguistico fanno un importante tratto di distinzione.
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Milly Carlucci]] con [[Walter Santillo]], [[Gigi Marzullo]], [[Fabrizio Gatta]] e [[Lory Del Santo]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' e ''[[Domenica in|Domenica in - Ieri, oggi e domani]]'' <br />
'''Fondi''': € 29.330.000
 
=== 2006 ===
Le ormai estinte parlate contadine, invece, tendevano a lenire o ad eliminare la ''-o'' finale (''andàm'' per "andiamo", da qui il detto-scioglilingua cameranense ''Dì ndu ndam?? No' ndam sul Guast'' dove il ''Guast'' era un toponimo tipico per indicare il Duomo (''Dòm'') di Camerano. Considerando che il dialetto di [[Jesi]] è chiaramente appartenente al gruppo centrale, la causa di questa anomalia delle suddette parlate della campagna anconitana, ma anche di alcuni centri limitrofi, come [[Camerano]], è forse attribuibile ad una qualche penetrazione gallo-italica dovuta ad insediamenti di [[Galli Senoni]], su un precedente sostrato italico, che ha riguardato esclusivamente quella parte di territorio fra Jesi ed Ancona, arrestandosi non oltre Camerano e la frazione anconitana di Varano e che ha portato alla creazione di una interessante isola linguistica, per fortuna in alcuni casi documentata. Era inoltre possibile riscontrare forme assai curiose, come ad es. ''quanne'' per "quando", in cui comparivano contemporaneamente sia un elemento di tipo gallico, cioè l'indebolimento della vocale finale, sia uno di tipo centromeridionale, ossia il passaggio da ND a NN, sconosciuto nel capoluogo ma vitale nei centri immediatamente più a sud, come [[Osimo]]; altra forma interessante era ''babbete'', con il suffisso personale posposto al nome, uso tipicamente centromeridionale, in luogo dell'anconitano ''tu' padre.''
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Milly Carlucci]] con [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Dado Coletti]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' e ''[[Domenica in|Domenica in - Ieri, oggi e domani]]'' <br />
'''Fondi''': € 30.740.000
 
=== 2007 ===
Naturalmente, l'influenza sempre più dominante dell'anconitano cittadino ha parzialmente alterato questo schema, che è appena intuibile nelle frazioni di [[Candia di Ancona|Candia]], Varano, e un po' più vistosa nelle frazioni più conservative di Camerano, mentre le frazioni di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione Massignano|Massignano]] e del [[Poggio (Ancona)|Poggio]], formano un nucleo dialettale [[gallo-italico]] che è ancora vivo. Le generazioni più recenti di tali località ripristinano nettamente la vocale finale, e il loro parlare non si discosta quasi per nulla dall'anconitano standard, che come ''koinè'' ha ormai influenzato anche molte altre parlate vicine, come quella osimana e loretana, che col tempo hanno via via perduto varie componenti maceratesi, come la [[metafonesi]] da ''-o'' e da ''-i'' finale, che nella provincia di Ancona è ormai rilevabile solo nell'area di [[Fabriano]] e di [[Filottrano]].
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Milly Carlucci]] con [[Paolo Belli]] e [[Alessia Mancini]] e la partecipazione di [[Andrea Sarubbi]] e [[Veronica Maya]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' e ''[[Domenica in|Domenica in - Ieri, oggi e domani]]'' <br />
'''Fondi''': € 30.197.000
 
=== 2008 ===
È interessante notare come gli scrittori di teatro anconetani cittadini, nel riprodurre graficamente, e nel parodiare, la nasale velare della zona del Conero scrivevano ''le mang'' per "le mani", ''è fing'' per "è fino", ''suddisfaziong'' per "soddisfazione".
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Milly Carlucci]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' e ''[[Domenica in|Domenica in - 7 giorni]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.056.653
 
=== Curiosità2009 ===
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Milly Carlucci]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] <br />
Tra le caratteristiche che vengono usate per imitare la parlata anconitana, anche da parte degli altri marchigiani almeno fino a [[Civitanova Marche]], c'è l'uso della locuzione ''m'bel pò' '', al posto di ''molto'', e la frase ''pà cu l'oio'' (pane con l'olio), che viene talvolta usata come sinonimo di "abitante di Ancona". Inoltre del tutto tipico di Ancona e zone limitrofe, precisamente fino a [[Porto Recanati]], è l'uso dell'avverbio ''ancora'' per "anche"/"pure" (''è venuto ancora lù ''"è venuto pure lui).
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' e ''[[L'eredità]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.220.994
 
=== 2010 ===
Ad Ancona, come del resto in altre località dell'Italia mediana, è assente una netta percezione dei confini tra dialetto e lingua italiana: è divertente perciò il fatto che gli anconitani, quando parlano con persone di altre città, a volte usano inconsapevolmente termini dialettali italianizzati, ma in realtà incomprensibili, suscitando lo stupore di chi ascolta. Valgano come esempio: ''sfrondone'' (in dialetto ''sfrundó'') = errore grossolano nel parlare; ''sgolfanato'' (in dialetto ''sgulfanato'') = senza fondo nel mangiare; ''sfrigiare'' (in dialetto ''sfrigià'') = rigare una superficie lucida, ''capiscione'' (in dialetto ''capisció'') = saccente (come in [[romanesco]]), sbregare (in dialetto ''sbregà'') = rompere per rabbia o per disattenzione (come in [[Lingua veneta|veneto]]), panni ''spasi'' = panni stesi, in quanto in Italiano il participio del verbo spandere è considerato voce desueta), ''scapecciare'' (in dialetto ''scapecià'') = spettinare, ''crinare'' (in dialetto ''crinà'') = fessurare, fiarare (in dialetto ''fiarà'') = bruciare, ''ciaffo''<ref>Mario Panzini, op. citata</ref> (identico in dialetto), = oggetto inutile, con i derivati inciaffare (''inciaffà'') = riempire di ''ciaffi'' e ''ciaffone'' (''ciaffó'') = persona che accumula ''ciaffi'' o, al femminile, che si veste male. Addirittura la vicina spiaggia di ''Portonovo'', viene a volte chiamata dalle signore di una certa età ''Portonuovo'', come a volerle attribuire più eleganza.
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Enrico Mentana]], [[Georgia Luzi]], [[Mara Maionchi]], [[Anna Tatangelo]] ed [[Enrico Ruggeri]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Soliti ignoti (programma televisivo)|Soliti ignoti]]'' e ''[[L'eredità]]'' <br />
'''Fondi''': € 32.131.516
 
=== 2011 ===
Divertente è anche quando, trovandosi in altre città, un anconitano usa parole sì italiane, ma con significati sconosciuti al di fuori di Ancona. Si possono fare i seguenti esempi: "per colazione mi sono mangiato una ''polacca''", cioè un [[Cornetto (pasticceria)|cornetto]]; "Ho comprato una ''finlandese''", cioè una tuta da ginnastica, "per cena mi sono mangiato una ''svizzera''", cioè un hamburger.
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Giancarlo Magalli]], [[Max Giusti]] e [[Luca Barbarossa]] <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Soliti ignoti (programma televisivo)|Soliti ignoti]]'' e ''[[L'eredità]]'' <br />
'''Fondi''': € 30.040.012
 
=== Indicativo presente attivo2012 ===
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Flavio Insinna]] e [[Marco Mazzocchi]] (i primi tre anche in ''Solo per te'') <br />
{| class="wikitable"
'''Programmi correlati''': ''[[L'eredità]]'' <br />
!
'''Fondi''': € 30.108.000
! ''ciacà'' (schiacciare)||''discore'' (parlare)||''murì'' (morire)||''esse'' (essere)||''dà'' (dare)||''fà'' (fare)
|-
!Io
| ciàco||discoro||mòro||sò||dò/dago||fò/fago
|-
!Te
| ciàchi||discori||mòri||si||dai||fai
|-
!Lù/lia
| ciàca||discore||mòre||è||dà||fà
|-
!Noialtri (nò)
| ciacàmo||discorémo||murìmo||semo||damo||famo
|-
!Vuialtri (vò)
| ciaché||discoré||murì(te)||sé||dé||fé
|-
!Loro (issi)
| ciàca(ne)||discore(ne)||mòre(ne)||è(ne)||dà(ne)||fà(ne)
|}
Come già ricordato, la terza persona plurale ha due uscite: un'identica alla terza singolare e una in -ne (si usa la forma plurale quando ci sono possibilità di confusione, come quando il soggetto non è chiaramente espresso, si usa la forma singolare in tutti gli altri casi<ref>A cura di Alfonso Napolitano ''Anconitano, lingua di terra e di mare''</ref>).
 
=== Condizionale presente attivo2013 ===
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] (maratona), [[Fabrizio Frizzi]] con [[Flavio Insinna]], [[Mara Venier]], [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]] e [[Antonella Clerici]] (''Io esisto'') <br />
{| class="wikitable"
'''Programmi correlati''': ''[[L'eredità]]'' <br />
!
'''Fondi''': € 30.500.000
! ''ciacà'' (schiacciare)||''discore'' (parlare)||''esse'' (essere)||''dà'' (dare)||''fà'' (fare)
|-
!Io
| ciacherìa||discorerìa||sarìa||darìa||farìa
|-
!Te
| ciacheresti (-isti)||discoreresti (-isti)||saresti (-isti)||daresti (-isti)||faresti (-isti)
|-
!Lù/lia (essa)
| ciacherìa||discorerìa||sarìa||darìa||farìa
|-
!Noialtri (nò)
| ciacheremo||discorerémo||saremo||daremo||faremo
|-
!Vuialtri (vò)
| ciachereste||discorereste||sareste||dareste||fareste
|-
!Loro (issi)
| ciacherìa(ne)||discorerìa(ne)||sarìa(ne)||darìa(ne)||farìa(ne)
|}
Anche qui, come nell'indicativo, la terza persona plurale ha due uscite: un'identica alla terza singolare e una in -ne.
 
=== 2014 ===
== Gli ''"Statuti del mare"'' ==
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Caterina Balivo]], [[Amadeus (conduttore televisivo)|Amadeus]], [[Camila Raznovich]], [[Monica Leofreddi]] e [[Franco Di Mare]] (maratona), [[Fabrizio Frizzi]] con [[Cristina Parodi]], [[Massimo Giletti]] e [[Flavio Insinna]] (''Io esisto'') <br />
Si tratta del primo documento redatto in anconetano volgare che sia riuscito a pervenire fino a noi, la cui edizione più antica risale al 1397. In essi mancano le finali in -u, e compaiono da un lato elementi tipicamente "mediani", come il raddoppiamento sintattico (''a llui, e ssia''), l'intercambiabilità dell'articolo ''lo/el'' (''lo navilio, lo patrone,'' ma ''el Podestà, el ditto navilio''), i dimostrativi ''quesso'' per "codesto", ''cossoro'' per "costoro", nonché forme curiose quali ''bampno'' per "banno/bando" o ''candapnato'' per "condannato"; dall'altro lato compaiono invece influssi adriatici settentrionali, come ad es. ''coverta'' per "coperta della nave", ''marnari'' per "marinai", ''livere'' per "libbre", ''cargasse'' per "caricasse", ''pevere'' per "pepe". Inoltre, al pari dell'odierno anconetano, anche negli "Statuti" si ha indecisione nella terza persona dei verbi: ''le mercanzie non se pongano/li patroni non cie le debia mectere.''
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.363.000
 
=== Opere vernacolari2015 ===
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Monica Leofreddi]], [[Duilio Giammaria]], [[Caterina Balivo]], [[Camila Raznovich]], [[Giusy Versace]] e [[Alessandro Antinelli]] (maratona), [[Fabrizio Frizzi]] con [[Federica Sciarelli]], [[Federico Russo]] e [[Piero Angela]] (''Telethon show'') <br />
{{vedi anche|Poesia vernacolare anconitana}}
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' <br />
La vitalità del dialetto anconitano e l'attenzione che esso riscuote sono testimoniate da numerose pubblicazioni e ristampe. Ogni anno nel mese di settembre si svolge nella frazione di Varano il ''Festival del Dialetto'' con gruppi teatrali che recitano in dialetto provenienti sia da Ancona che da altre Città marchigiane.
'''Fondi''': € 31.594.911
 
=== 2016 ===
È molto vivo il Teatro in Dialetto, che possiede testi classici dell'inizio del XX secolo ancora frequentemente rappresentati. Il repertorio quasi ogni anno si arricchisce di testi contemporanei.
'''Conduttori''': [[Fabrizio Frizzi]] e [[Mara Venier]] (galà di apertura), [[Fabrizio Frizzi]] con [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] e la partecipazione di [[Giancarlo Magalli]], [[Monica Leofreddi]], Fede & Tinto, [[Francesca Fialdini]], [[Tiberio Timperi]], [[Eleonora Daniele]], [[Alberto Matano]], [[Camila Raznovich]], Giulia Valentina, [[Angela Rafanelli]] e [[Costantino Della Gherardesca]] (maratona) <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Affari tuoi]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.636.341
 
=== 2017 ===
La poesia vernacolare è anche molto viva e praticata e vanta tra i suoi scrittori classici [[Duilio Scandali]], Palermo Giangiacomi, Turno Schiavoni, Eugenio Gioacchini, Francesco Mario Chirco, Mario Tomassi e Camillo Caglini, cantori dell'anima popolare della Città. Tra i contemporanei Mario Panzini è un poeta e drammaturgo (oltre 14 le sue pubblicazioni, anche sul [[folklore]]) ma soprattutto è autore del ''Dizionario del Vernacolo Anconitano'', opera in 3 volumi<ref>Mario Panzini, ''Dizionario del Vernacolo Anconitano'', Controvento editore; in tre volumi, pubblicati dal 1984 al 2008, comprende tutti i vocaboli in vernacolo anconetano ed è quasi un'enciclopedia, raccogliendo anche i nomi di tutti gli autori e delle opere in vernacolo anconitano. Poche città italiane possono vantare un'opera così analitica ed organica dedicata al suo dialetto.</ref>. [[Franco Scataglini]], nei cui testi risuona un vernacolo arcaico, rivisitato e trasfigurato dalla poesia, è un poeta noto anche a livello nazionale, nell'ambito della riscoperta della forza espressiva. Tra le autrici, è da segnalare Cesarina Castignani Piazza, sia come poetessa che come commediografa. Tra gli autori in dialetto anconitano contadinesco si ricorda Vilario Bordicchia, specie per i testi scritti per la [[RAI|RAI-Ancona]] con i famosi personaggi di "Cèsaro e Cesira".
'''Conduttori''': [[Antonella Clerici]] con la partecipazione di [[Fabrizio Frizzi]] (galà di apertura), [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] con [[Caterina Balivo]], [[Gigi e Ross]], [[Enrico Brignano]], Flora Canto, [[Flavio Insinna]], [[Elisa Isoardi]], [[Tiberio Timperi]], Fede & Tinto, Federica De Denaro e [[Lorenzo Branchetti]] (maratona) <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Soliti ignoti (programma televisivo)|Soliti ignoti]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.332.000
 
=== 2018 ===
La musica vernacolare, spesso collegata ai testi teatrali, ha come simbolo ''[[Duilio Scandali|El Portoloto]]'' (del 1901, musica di Federico Marini, testo di [[Duilio Scandali|Duilio Scàndali]]), una specie di inno popolare. Dopo un periodo di relativo oblio, la musica in dialetto viene diffusa da alcuni gruppi musicali dediti alla ricerca storica, e a nuove composizioni<ref>Dal 1998 è online un sito web ideato e dedicato ad Ancona da Marini Sauro, AnconaNostra.com, completamente scritto in dialetto, che cerca di dare un contributo al mantenimento delle tradizioni popolari; nel sito è presente una corposa rassegna di poeti vernacolari, oltre ad una notevole massa di altre informazioni sulla storia della Città, le sue tradizioni, non tralasciando gli aspetti gastronomici.</ref>.
'''Conduttori''': [[Antonella Clerici]] con [[Paolo Belli]] (galà di apertura), [[Arianna Ciampoli]] e [[Paolo Belli]] con [[Cristina Parodi]], [[Gigi e Ross]], [[Gabriele Corsi]], [[Eleonora Daniele]], [[Marco Liorni]], [[Andrea Delogu]] e gli inviati Federica De Denaro e [[Lorenzo Branchetti]] (maratona) <br />
'''Programmi correlati''': ''[[Soliti ignoti (programma televisivo)|Soliti ignoti]]'' <br />
'''Fondi''': € 31.485.879
 
== Note ==
== Espressioni e modi di dire ==
<br /><references />
* ''Fà la fine del ca' de Luzi'' = Fare la fine del cane di Luzi (subire varie disgrazie una di seguito all'altra). L'uso di questa espressione deriva da un curioso episodio: il cane di un sarto, certo Enrico Luzi, dal balcone del primo piano dove era tenuto, lungo Corso Carlo Alberto, un giorno cadde in strada. Rimbalzando sul tendone del negozio sottostante, ancora incolume, rimbalzò sul tetto del tram fermo, per poi cadere su un calesse e successivamente finire sulle rotaie del tram che proveniva dalla direzione opposta. In città l'espressione in passato era usata anche come minaccia<ref>La fonte di questa informazione è il pronipote di Enrico, Lorenzo, noto Professore di Elettronica anconetano</ref>.
* ''Ah, l'ardìce chi vò' le concule!'' = si dice a chi ripete sempre la stessa cosa.
* ''Buta sù e rischiàra'' = propriamente significa "risciacqua velocemente i panni insaponati"; si dice di una persona che fa le cose in modo approssimativo, oppure è un consiglio: non ci perdere troppo tempo.
* ''Caminà' a gatu mignó'' = Camminare a quattro zampe.
* ''Cià i calzzeti a cagarèla'' = Porta le calze allentate.
* ''Cià 'na facia smitriàta'' = Ha una faccia da schiaffi.
* ''Ciàca l'aju!'' = Muori di rabbia!
* ''Daje e daje la cipola diventa aju'' = La troppa insistenza fa perdere la pazienza.
* ''A discore n'è fadiga'' = Parlare non costa niente. La frase è tradizionalmente attribuita ad un personaggio di nome ''Barigelo'', vissuto in città nella prima metà del Novecento. L'interlocutore può replicare con «''Scì, ma quanto ha 'rnovato dai fascisti Barigelo ha dito:'' ''O', adè/mò è fadiga ancora a discore''» (Sì, ma quando le ha prese dai fascisti Barigelo ha detto: Adesso costa fatica anche parlare)<ref>da ''Proverbi, locuzioni, espressioni e gergo nel Vernacolo Anconitano'', Mario Panzini, Edizioni Fogola, Ancona, 1980</ref>
* un indovinello: ''si ce lavé nun me la dé, si nun ce lavé dèmela'' = se ci lavate non me la date, se non ci lavate, datemela (''la mastela'' = la tinozza); la difficoltà dell'indovinello consiste nel fatto che la frase si può intendere anche: ''si ce lavé non me la dé, si nun ce lavé démela'' = se ci lavate non datemela, se non ci lavate datemela, il che è assurdo.
 
==Voci correlate==
== Un esempio moderno di poesia in Anconitano ==
* [[Distrofia muscolare]]
* [[Tigem]]
 
== Altri progetti ==
Il dialetto anconitano è usato per comporre poesie, poi pubblicate in antologie, calendari, pubblicazioni varie, o anche oggetto di pubbliche letture; come esempio si riporta il seguente brano.
{{interprogetto}}
{{citazione|È dó giorni e dó note<br />che lia sta lì su qula ponta del molu,<br />nisciunu la riesce a smove,<br />pare diventata<br />la statua del dulore.<br />Col celu, el mare<br />è tutu 'n grigiore,<br />j ochi ène fissi là<br />'nte la speranza da vede spuntà<br />'na vela bianca.|dalla poesia ''Na dona prega'' di [[Maria Pia Marchetti]]}}
 
== Proverbi ==
* ''Cassa da mortu, vestitu che nun fa 'na piega'' = La cassa da morto è l'unico vestito che non fa pieghe
* ''Dòna de pòg'unore, cunzzuma el lume e sparamia el zzole'' = La donna di poco onore spesso sta chiusa in camera e non si espone al sole
* ''È fadíga a fadigà'' = Lavorare è faticoso
* ''Vì e amóre, fai el zzignore'' = Una donna e un bicchiere di buon vino bastano per sentirsi un signore
* ''La [[Candelora|Madòna Candelòra]], de l'invèrnu sému fòra, ma se piòve o tira vèntu de l'invèrnu sému dréntu'' = Alla festa della "[[Candelora]]" (2 febbraio) si esce dall'inverno, ma se piove e tira vento si è ancora dentro la brutta stagione
* ''Quantu el galu canta da galína, la casa va in ruvina'' = Quando in famiglia l'uomo non si comporta come tale, la casa va presto in rovina
* ''Nun è dólci i [[lupinus|lupini]]'' = Come i [[lupinus|lupini]], la vita è spesso amara e dura
* ''Cà' che 'bàja nun móciga'' = Chi parla e strilla troppo, molto probabilmente non passerà alle vie di fatto
* ''Mèju puzzà' da vivi che da morti''
* ''Grassézza fa beleza'' = Contrariamente ai canoni di bellezza di oggi, una volta essere un po' in carne era considerato un pregio estetico
* ''Oste bìgiu, vì aquatìciu'' = Se l'oste non ha un buon colorito, molto probabilmente il suo vino sarà annacquato
* ''Nun vende la pèle de l'orzo prima del tempu'' = È la traduzione del detto "non dire quattro se non ce l'hai nel sacco"
* ''Chi magna da soli se stròzza'' = Si dice a chi non ama dividere con gli altri ciò che possiede
* ''Quant'el [[Monte d'Ancona|Monte]] méte 'l capèlu, lassa 'l bastó e pja l'umbrèlu'' = Quando il [[Monte d'Ancona]] si copre di nuvole, sicuramente pioverà
* ''A discóre n'è fadíga (el pruverbio de Barigelo)'' = È facile parlare, non comporta alcuna fatica. Più difficile è fare realmente le cose
* ''La pigna nun bóle cu' le curone'' = Un titolo nobiliare non basta per assicurarsi da mangiare
* ''Mare mòssu, bufi a tèra'' = Quando il mare è in burrasca i pescatori non possono lavorare e così i debiti crescono
* ''Sacu vòtu nun sta drìtu'' = Quando lo stomaco è vuoto non si riesce a stare in piedi
* ''S'ha sempre da sentí le dó campane'' = Per giudicare tra due contendenti bisogna ascoltare le due versioni dei fatti
* ''L'amore e la tósce se fa prèstu a cunósce'' = L'amore e la tosse non possono essere nascosti
* ''Invidia d'amigu è 'l pegiu nemìgu'' = L'invidia di un amico è il nemico peggiore
* ''Tré mestieri, sèi sciapate'' = Chi fa troppi mestieri, di solito non né fa nessuno nella giusta maniera
* ''Nisciúna nóva, bòna nòva'' = A volte non avere nessuna nuova notizia è come averne buone
* ''A chiachiarà nun zze sbúgia un còrnu'' = Con le chiacchiere non si risolvono i problemi
* ''Chi 'dopra l'óju s'ógne 'l détu'' = Si scopre sempre l'autore di ogni azione perché si lasciano sempre tracce
* ''J unóri vié sempre dòpu mòrtu'' = Molto spesso si parla bene di una persona solo quando è passato a miglior vita
* ''El zzumàru carègia el vi' e béve l'aqua'' = La persona poco accorta non riesce a trarre profitto dalle cose che fa
* ''Galína che nun béca, ha già becatu'' = Chi rifiuta un buon piatto evidentemente ha già mangiato altrove (usato sia in quanto al cibo che al sesso)
* ''“Se” è 'l paradisu d'i cujóni'' = Solo le persone sciocche basano la propria vita sulle speranze
* ''Chi magna senza beve el vì è come n'muratore che mura i mattò a secu'' = Chi mangia senza bere vino è come un muratore che mura i mattoni senza la calce
* ''El limó strigne ma nun cùmeda'' = Il limone stringe ma non aggiusta (riferito alle proprietà astringenti del limone, che tuttavia non bastano per placare i dolori intestinali)
* ''Meju puzzà' de vì' che d'òju santu ='' Meglio puzzare da ubriachi, perché si è comunque ancora in vita, che con l'olio del funerale
* ''Chi cià i bufi dorme, chi svanza sta svejo.'' = Chi ha debiti dorme, chi ha crediti resta sveglio
* ''Se ce lavé nun me la dé, se nun ce lavé demela. Cosa? La mastela a tre rechie'' = Se ci lavate, non me la date, se non ci lavate, datemela. Che cosa? la tinozza da bucato (L'indovinello funziona in realtà solo a voce perché la parola scritta tradisce subito il significato sotteso. Ma chi udisse senza poter leggere cadrebbe nell'equivoco tra avete (l'avé) e lavate (lavé) da cui in paradosso di... chiedere una cosa che non si ha).
 
== Voci correlate ==
* [[Lingue parlate in Italia]]
* [[Dialetti italiani mediani]]
* [[Dialetti marchigiani]]
* [[Dialetto gallico marchigiano]]
* [[Ancona]]
* [[Duilio Scandali]]
* [[Franco Scataglini]]
* [[Poesia vernacolare anconetana]]
* [[Dialetto osimano]]
* [[Dialetto jesino]]
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* [https://www.telethon.it/ Telethon.it], sito ufficiale della Fondazione Telethon.
* {{cita web|http://www.anconanostra.com|Un sito in dialetto anconitano}}
* [https://web.archive.org/web/20130627025503/http://telethon.milano.it/ www.telethon.milano.it], sito del Coordinamento Provinciale Telethon di Milano.
* {{cita web|http://www.saraibelote.it|Un blog in dialetto anconitano}}
* {{en}} [http://www.mdausa.org MDA Telethon], sito ufficiale dell'associazione fondata da Jerry Lewis.
* {{cita web|http://www.teleton.cl|Telethon nel Cile|lingua=es}}
* {{cita web|http://www.teleton.org.mx|Telethon nel Messico|lingua=es}}
* {{cita web|http://www.uildm.org|Unione italiana lotta alla distrofia muscolare}}
* [http://italy.peacelink.org/animali/articles/art_3031.html Pagine di critica a Telethon] su peacelink.org
* {{cita web|http://www.associazionericerca.it|Associazione Italiana per la Ricerca}}
* {{cita web|http://www.telethon.ch/it/|Telethon svizzera}}
 
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{{Dialetti d'Italia}}
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