== Collegamenti esterni modificati ==
{{nota disambigua|la [[serie televisiva]]|[[Il commissario Montalbano]]}}
{{nota disambigua|il [[prequel]] della serie televisiva|[[Il giovane Montalbano]]}}
{{personaggio
|medium = letteratura
|immagine =
|didascalia =
|universo =
|lingua originale = italiano
|paese = Italia
|autore = [[Andrea Camilleri]]
|nome = Salvo
|cognome = Montalbano
|data inizio = ''[[La forma dell'acqua]]'' <small>(romanzo)</small><br />''[[Episodi de Il commissario Montalbano#Il ladro di merendine|Il ladro di merendine]]'' <small>(serie TV)</small>
|editore Italia = [[Sellerio]]
|editore Italia nota = (collana: ''La memoria'')
|sesso = M
|data di nascita = 6 settembre 1950
|luogo di nascita = [[Catania]]
|affiliazione = [[Polizia di Stato]]
|professione = [[Commissario di polizia]]
|etnia = italiano
|abilità = Singolare intuito nelle indagini poliziesche
|parenti =
<!-- *primo parente
*secondo parente
*...-->
|attore = [[Luca Zingaretti]] <small>(''[[Il commissario Montalbano]]'')</small><br />[[Michele Riondino]] <small>(''[[Il giovane Montalbano]]'')</small>
|immagine default = no
|incipit = no
}}
'''Salvo Montalbano''' è un [[personaggio immaginario]], letterario e televisivo, protagonista dei [[romanzo|romanzi]] polizieschi di [[Andrea Camilleri]] e delle [[serie televisive]] derivate. Montalbano è un [[commissario]] di [[Polizia di Stato|polizia]] che svolge le sue funzioni nell'immaginaria cittadina di [[Vigata]], sulla costa siciliana.
Gentili utenti,
I racconti sono caratterizzati dall'uso di un [[lingua italiana|italiano]] fortemente contaminato da elementi della [[lingua siciliana]] e da un'ambientazione siciliana particolarmente curata, elementi ripresi anche nella trasposizione televisiva.
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Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore [[Spagna|spagnolo]] [[Manuel Vázquez Montalbán]], ideatore di un altro detective famoso, [[Pepe Carvalho]]: i due personaggi hanno in comune l'amore per la buona cucina e le buone letture<ref>«Andrea Camilleri: - ''Anche per Montalbano i libri sono importanti, come per Carvalho; l'unica differenza sta nel fatto che il mio commissario non li brucia. Sicuramente al tuo Carvalho i libri non hanno insegnato molto...''
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20120206150503/http://www.strindheimtoppfotball.no/SIL_Toppfotball/Forside.html per http://www.strindheimtoppfotball.no/SIL_Toppfotball/Forside.html
:Manuel Vázquez Montalbán: - ''Sì, certo. Per entrambi i libri sono importanti: per il tuo personaggio in senso positivo, per il mio in senso negativo, ecco perché finisce col bruciarli.''
:Andrea Camilleri: - ''Però la scelta di quale libro bruciare equivale alla scelta di quale libro leggere...''» (Hado Lyria, ''Dos Tardes con Camilleri'', Editore Salamandra, 2003)</ref>, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi, una storia d'amore controversa e complicata con donne anch'esse complicate.
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
== Il personaggio ==
[[File:Andrea Camilleri 2010 by Marco Tambara.jpg|thumb|upright=0.7|Lo [[scrittore]] [[Andrea Camilleri]], inventore del personaggio di Montalbano.]]
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 00:51, 23 giu 2019 (CEST)
Montalbano risulta essere nato a [[Catania]] il 6 settembre [[1950]] (lo si evince dal documento trovato nella borsetta dell'agente dei servizi deviati Elisabetta 'Betta' Gardini nel romanzo ''[[Acqua in bocca (romanzo)|Acqua in bocca]]'', scritto assieme a [[Carlo Lucarelli]] ed esplicitamente in ''[[Una voce di notte]]''. L'anno di nascita viene anche confermato dalla descrizione della partecipazione del futuro commissario agli [[Il sessantotto|avvenimenti del '68]]: «''Nel '68 il futuro commissario, che aveva diciotto anni, fece scrupolosamente tutto quello che c'era da fare per un picciotto della sua età: manifestò, occupò, proclamò, scopò, spinellò, s'azzuffò. Con la polizia, naturalmente.''»<ref>in A.Camilleri, ''[[Un mese con Montalbano]]'', racconto ''Lo Yack'' pp. 258-259, Milano, 2004).</ref> Laureato in [[giurisprudenza]], inizia la sua carriera in polizia verso i trent'anni, conducendo un apprendistato che lo porta come vicecommissario in un paesino di montagna, Mascalippa, in [[provincia di Enna]], fino a quando viene trasferito a ''[[Vigata]]'', cittadina sul [[mare]] in provincia di ''[[Montelusa]]'' (due nomi di fantasia che corrisponderebbero nella realtà rispettivamente a [[Porto Empedocle]]<ref>Nella finzione letteraria Camilleri sceglie di non adoperare i [[toponimi]] reali delle città siciliane, ma trasforma ogni nome con suoni simili. Ad esempio la ''Fiacca'' è [[Sciacca]], ''Fela'' è [[Gela]], la stessa Vigata, anche se elevata a capoluogo di provincia, richiama nel suono [[Licata]] («Vigàta in realtà è Porto Empedocle. Ora, Porto Empedocle è un posto di diciottomila abitanti che non può sostenere un numero eccessivo di delitti, manco fosse Chicago ai tempi del proibizionismo: non è che siano santi, ma neanche sono a questi livelli. Allora, tanto valeva mettere un nome di fantasia: c'è Licata vicino, e così ho pensato: Vigàta. Ma Vigàta non è neanche lontanamente Licata. È un luogo ideale, questo lo vorrei chiarire una volta per tutte.
»([http://www.andreacamilleri.net/camilleri/vigata.html Andrea Camilleri])
Nel [[2003]] l'amministrazione comunale di Porto Empedocle, per onorare il suo illustre cittadino e la fama derivatagli dal successo letterario, con il benestare dello scrittore, che nell'occasione si è dichiarato particolarmente onorato della richiesta, ha deciso di aggiungere al proprio nome ufficiale anche quello della città immaginaria: ''Porto Empedocle Vigata'', creando forse uno dei pochi casi in cui la realtà geografica e politica si adatta alla fantasia letteraria. (Vedi [http://www.repubblica.it/online/cronaca/vigata/vigata/vigata.html La Repubblica - Porto Empedocle diventa Vigata]).</ref> e [[Agrigento]]<ref>«Agrigento sarebbe la Montelusa dei miei romanzi, però Montelusa non è un'invenzione mia ma di Pirandello, che ha usato questo nome molte volte nelle sue novelle: l'Agrigento di oggi la chiamava Girgenti e anche Montelusa, e io gli ho rubato il nome, tanto non può protestare.» [http://www.andreacamilleri.net/camilleri/vigata.html Andrea Camilleri].</ref>).
In una località vicina a Vigata, Marinella (località balneare il cui nome coincide con quello di una frazione di Porto Empedocle), il commissario Montalbano affitta una villetta sul mare, che poi acquista, dove abitualmente vive solo, salvo quando viene a visitarlo la fidanzata Livia Burlando, che vive a [[Boccadasse]], un [[quartiere]] di [[Genova]], e che appare nei romanzi come un filo rosso sempre presente nella sua vita.<ref>''[[Un mese con Montalbano]]'', p. 49-59 e 231-240.</ref>
La casa sarebbe invivibile, dato l'abituale disordine che caratterizza l'agire di Montalbano, se non ci fosse la preziosa ''adenzia'' (l'aiuto) della cameriera Adelina Cirrinciò, scorbutica ma, nonostante abbia due figli delinquenti arrestati spesso proprio dal commissario o dai suoi sottoposti, fedele donna di servizio. Adelina è una bravissima cuoca e lascia sempre qualche piatto siciliano nel frigorifero o nel forno per la cena del commissario, che abitualmente pranza al ristorante "San Calogero"<ref>. Dopo il pensionamento del proprietario e la chiusura del ristorante (in ''[[Par Condicio]]'') il commissario troverà un adeguato sostituto nella trattoria "Da Enzo"</ref>, con abbondanti piatti di pesce, il suo cibo preferito. Può capitare però che talvolta il commissario di ritorno a casa non trovi niente di preparato: in questo caso Montalbano non si perde d'animo e cena a base di olive nere (''passuluna'') e formaggio [[caciocavallo]]. Raramente accade invece che si trovi il piatto principe di Adelina, la ''pasta 'ncasciata'', che fa mugolare di piacere il commissario.
Tra Livia e Adelina c'è una perfetta incompatibilità di carattere, per cui, quando è presente in casa l'una, è sicuramente assente l'altra.
I più stretti collaboratori di Montalbano sono il suo vice ''Domenico Augello'', suo amico ed impenitente "''fimminaro''" che Montalbano chiama con il diminutivo di ''Mimì'', l'ispettore ''Giuseppe Fazio'', solerte, efficientissimo e di grande aiuto nella ricerca di indizi, ''Agatino Catarella'', il simpatico agente centralinista tonto e perciò, secondo Camilleri, abile nell'uso del [[computer]].<ref>''«Catarella è un picciliddro, un bambino dentro al corpo di un omo. E perciò ragiona con la testa di uno che non ha manco sette anni... Con ciò voglio dire che Catarella ha la fantasia, le alzate d'ingegno, le invenzioni di un picciliddro. Ed essendo picciliddro, queste sue cose le dice, senza ritegno. E spisso c'inzerta. Perché la realtà, vista con l'occhi nostri, è una cosa, mentre vista da un picciliddro è un'altra''» ([[Il giro di boa]], p. 193).</ref>
Il commissario da parte sua ha un rapporto di amore-odio con la moderna tecnologia: ne riconosce i grandi vantaggi ma la sente estranea a quella che ormai è la sua età. Divertenti sono le sue considerazioni, che riflettono quelle del suo creatore, che egli fa proprio a proposito dei ''telefonini'':
{{Citazione|La chiamò al cellulare, ma arrisultò astutato [spento]. Anzi, per la precisione, la voci registrata disse che la pirsona chiamata non era raggiungibile. E consigliava di riprovare doppo tanticchia [un po']. Ma come si fa a raggiungere l'irraggiungibile? Solo provando e riprovando doppo tanticchia? Al solito, quelli dei telefoni tiravano a praticare l'assurdo. Dicevano, per esempio: il numero da lei chiamato è inesistente… Ma come si permettevano un'affermazione accussì? Tutti i nummari che uno arrinnisciva a pensari erano esistenti. Se veniva a fagliari [mancare] un nummaro, tutto il mondo si sarebbe precipitato nel caos. Se ne rendevano conto quelli dei telefoni, sì o no?''}}
Complesso il suo rapporto con la [[religione]]: è senz'altro un laico, non un ''[[anticlericalismo|mangiapreti]]'' e nemmeno un credente, ma con l'avanzare dell'età, romanzo dopo romanzo, diventa sempre più introverso e sgomento di fronte ai problemi dell'età con i suoi piccoli inconvenienti come i vuoti di memoria, a cui deve rimediare, vergognandosi e prendendo appunti, e con le grandi paure improvvise, come quando al risveglio gli compare ossessivamente nel cervello «''non un pinsero completo, ma un principio di pinsero, un pinsero che accomenzava con queste ‘ntifiche parole: Quanno viene il jorno della tò morti...''».(op. cit., p. 11). Forse per il non credente Montalbano è questo il ricordo della preghiera dell'"[[Ave Maria]]" recitata da bambino («''... e nell'ora della nostra morte''») ? Ed era una sorta di "[[Padre nostro]]" quello che invocava quando ne ''[[Il giro di boa]]'', credeva di essere stato colpito da un [[infarto]]? «''mentre il dolore diventava una specie di trapano rovente nella carne viva, litaniò dintra di sé: "Patre mio, patre mio, patre mio..." Litaniava a sò patre morto [...] Ma sò patre non ascutò la priera.».<ref>''Il giro di boa'', p. 237.</ref> '' Il commissario accetta peraltro, nonostante si dichiari non credente, di fare da padrino di battesimo per il figlio del suo vice "Mimì" Augello<ref>A. Camilleri, ''Par condicio'' in ''[[Un mese con Montalbano]]'', Sellerio ed.</ref>, ma anche del figlio di Pasquale Cirrinciò (uno dei due figli di Adelina): segno della sua adesione, se non ai fondamenti dottrinari, almeno alle forme sociali del cattolicesimo più diffuse tra la popolazione italiana.
=== Carattere ===
{{Citazione|... in questo consisteva il suo privilegio e la sua maledizione di sbirro nato: cogliere, a pelle, a vento, a naso, l'anomalia, il dettaglio macari (pure) impercettibile che non quatrava con l'insieme, lo sfaglio (differenza) minimo rispetto all'ordine consueto e prevedibile|[[Andrea Camilleri]], ''[[Un mese con Montalbano]]'', p. 339}}
Montalbano è un commissario sui generis, «''maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito''»<ref>A. Camileri, ''[[La luna di carta]]'', Sellerio ed.</ref>, con innata abilità nel dipanare intrighi complicati e difficoltosi. Sebbene il suo mestiere glielo permetta, solitamente rifugge dall'uso delle armi, ma quando è costretto ad usarle lo fa con abilità e precisione.
Montalbano, coerentemente al suo carattere introverso, preferisce condurre le sue indagini da solo e spesso risponde scontrosamente alle richieste di chiarimenti dei suoi collaboratori per certi suoi strani comportamenti.
Non è certo esente da umane debolezze, come la sua propensione per la buona cucina, soprattutto quella a base di pesce, e tic, come l'assoluto silenzio durante il pasto.
Ci sono poi giornate in cui il commissario è intrattabile, come sanno bene i suoi collaboratori, che in quelle occasioni se ne tengono alla larga. Questo dipende dal fatto che Montalbano è un [[meteoropatia|meteoropatico]]<ref>«''Che la giornata non sarebbe stata assolutamente cosa il commissario Salvo Montalbano se ne fece subito persuaso non appena {{sic|raprì}} le persiane della càmmara da letto. Faceva ancora notte, per l'alba mancava perlomeno un'ora, però lo scuro era già meno fitto, bastevole a lasciar vedere il cielo coperto da dense nuvole d'acqua e, oltre la striscia chiara della spiaggia, il mare che pareva un cane pechinese''» (''[[La voce del violino]]'', p. 9).</ref>, quindi si rabbuia e si irrita facilmente quando il tempo si fa ''tinto'' [brutto].
Odia parlare in pubblico e quando è costretto a farlo appare impacciato e dall'eloquio sconnesso, sembra essere «''... pigliato dai turchi, balbuziente, esitante, strammàto [squilibrato], stunàto, perso, ma sempre con gli occhi spiritati''».<ref>[[Il cane di terracotta]], p. 69.</ref>
Non ama mettersi in primo piano di fronte ai [[Mezzo di comunicazione di massa|media]] ed anzi si sente sprofondare dall'imbarazzo quando in alcune occasioni è premiato in cerimonie ufficiali per i brillanti risultati delle sue indagini.
Assolutamente privo d'ambizione, giunge al punto di rifiutare le promozioni e fa di tutto per evitarle. Vuole fare solo il suo lavoro, che sa di fare bene, e non vuole avere contatti con la classe politica che apprezza ben poco.
Con grande abilità riesce a districarsi nella [[burocrazia|burocratica]] macchina dell'apparato statale, servendo lo Stato con grande lealtà e non lesinando critiche feroci ai suoi colleghi per comportamenti poco onorevoli.
Ha quindi una personalità complessa: da un lato l'irreprensibile funzionario di Pubblica Sicurezza e dall'altro l'uomo con i suoi vizi e le sue virtù che talora applica una sua personale giustizia, elemento questo che lo accomuna all'altro grande commissario della letteratura gialla: il commissario [[Maigret]] di [[Georges Simenon]].
== Famiglia ==
Le notizie sulla famiglia di Montalbano si possono ricavare dal romanzo ''[[Il ladro di merendine]]''<ref>A. Camilleri, ''Il ladro di merendine'', ed. Sellerio, pp. 201 e 244</ref> quando il commissario, che ha perso la madre da piccolo e di cui conserva solo il ricordo dei suoi capelli biondi, si confida con François, il bambino che ha avuto la madre assassinata: «''Gli confidò cose che mai aveva detto a nessuno, manco a Livia. Il pianto sconsolato di certe notti, con la testa sotto il cuscino perché suo padre non lo sentisse; la disperazione mattutina quando sapeva che non c'era sua madre in cucina a preparargli la colazione o, qualche anno dopo, la merendina per la scuola. Ed è una mancanza che non viene mai più colmata, te la porti appresso fino in punto di morte.''».<ref>''Op. cit.'', p. 155.</ref>
Montalbano nelle sue indagini sembra ricercare delle figure materne sostitutive trovandole in anziani e miti personaggi che hanno svolto la professione d'insegnanti, come la maestra in pensione Clementina Vasile Cozzo, una settantenne costretta su sedia a rotelle, verso cui ha immediati sentimenti di simpatia e che prende l'abitudine di andare a visitare, o l'ex preside Burgio con sua moglie Angelina di cui apprezza la buona cucina a base di pesce, oppure la moglie malata del suo amico, l'anziano questore Burlando, prossimo alla pensione.
Il padre, attento e sollecito, gli ha fatto anche da madre e, rispettoso della vita del figlio, ha voluto aspettare per risposarsi che Salvo si [[laurea]]sse e diventasse autonomo. Montalbano non aveva preso bene la decisione del padre di risposarsi e si era quasi del tutto allontanato da lui «''forse c'era stata... una quasi totale mancanza di [[comunicazione]], non riuscivano mai a trovare le parole giuste per esprimere vicendevolmente i loro sentimenti...''».<ref>''[[Il ladro di merendine]]'' p. 204.</ref>
I due però continuavano a volersi, sia pure da lontano, molto bene.
Il padre, che vive lontano da Vigata, rimasto [[vedovo]] anche della seconda moglie, colleziona gli articoli di giornale che scrivono dei successi investigativi del figlio e, quando il commissario è stato ferito in uno scontro a fuoco, gli è stato vicino telefonandogli ed è andato una volta a visitarlo in ospedale. Ed ogni tanto arriva in commissariato una cassetta del suo buon vino.
Durante l'indagine narrata ne ''Il ladro di merendine''<ref>A. Camilleri, ''Il ladro di merendine'', ed. Sellerio, pag.201 e 244</ref> Montalbano riceve due lettere del socio (Prestifilippo Arcangelo) dell'[[azienda]] vinicola del padre che gli danno notizia che questi è da tempo gravemente ammalato di [[tumore]] e che, sebbene consapevole della sua morte imminente, non ha voluto far sapere niente al figlio per risparmiargli lo strazio della sua sofferenza. Montalbano arriverà nell'ospedale dov'è ricoverato il padre quando questi è ormai morto e si rimprovererà amaramente del suo egoismo poiché, pur avendone intuito il malessere, ha come voluto [[inconscio|inconsciamente]] ignorarlo. Del padre Montalbano conserverà un vecchio orologio da polso dal quale non si separerà più.
== Amici e colleghi ==
=== Mimí Augello ===
Domenico Augello, detto "Mimí", grande amico di Montalbano, è il [[vice commissario di polizia]] a Vigata. Più giovane del commissario, molto ammirato dall'altro sesso, è conosciuto per le sue numerose conquiste femminili nelle quali ha mietuto successi, durate fino a quando nella sua vita non irrompe Beatrice Di Leo, detta ''Beba'', giovane studentessa universitaria conosciuta ne ''[[La gita a Tindari]]'', che, con la connivenza di Montalbano, riuscirà a portarlo all'altare. Al figlio della coppia dei giovani sposi sarà imposto lo stesso nome di Salvo, in onore del padrino Montalbano.
Augello è sempre "compagno", insieme a Fazio, delle indagini del commissario, seguendo - con non poche critiche - anche i suoi metodi di investigazione "poco tradizionali". Dopo essersi "allontanato" dal commissario nel romanzo ''[[Il campo del vasaio]]'', la grande amicizia tra i due si è di nuovo manifestata chiaramente nei successivi romanzi. Dagli ultimi due romanzi, inoltre, ha cominciato a portare degli occhiali da vista per lettura, suscitando non poco stupore e meraviglia in Montalbano.
=== Giuseppe Fazio ===
L'[[ispettore capo]]<ref>[[La danza del gabbiano]], pag.266</ref> [[Giuseppe Fazio]] è uno dei principali collaboratori del commissario. Di carattere riservato e dotato di acuto istinto poliziesco, è la persona con cui il commissario s'intende di più, spesso semplicemente con uno sguardo<ref>[[Un mese con Montalbano]], racconto ''Una trappola per gatti''</ref>.
Giuseppe è figlio di Carmine Fazio, l'ispettore che accoglie il giovane Montalbano nel commissariato di Vigata. Sposato da anni<ref>In [[Un mese con Montalbano]], racconto ''Una trappola per gatti'', Fazio festeggia il 25º anniversario di matrimonio</ref> con la signora Grazia<ref>[[La danza del gabbiano]]</ref>, è più anziano del suo capo di qualche anno<ref>[[La prima indagine di Montalbano]]. È da notare che nella trasposizione televisiva Fazio, al contrario, è sensibilmente più giovane del commissario</ref> e presta servizio da prima di lui nel commissariato di Vigata.
Al ritirarsi del padre, subentra come collaboratore di Montalbano. Conosce a fondo fatti e vicende della città ed è uno specialista nel reperire informazioni grazie alle sue numerose conoscenze. Addirittura, secondo Montalbano, Fazio "patisce del complesso dell'anagrafe"<ref>Così nel racconto ''La lettera anonima'' in ''[[Un mese con Montalbano]]''.</ref>, ossia durante l'esame delle sue ricerche tende a specificare tutti i dati anagrafici di un indagato, compresi quelli più inutili e superflui.
=== Agatino Catarella ===
L'[[Agente (polizia)|agente]] [[Agatino Catarella]] è il centralinista al Commissariato di Vigata. Personaggio dalle limitate capacità intellettive, giunto "chissà come" nella [[Polizia di Stato]] (dietro raccomandazione), è fortemente caratterizzato per il suo linguaggio contorto e stralunato, con cui storpia il più delle volte i nomi degli interlocutori (come quando scambia il cognome Misurata per una nota pasticca digestiva). Spesso tocca a lui avvisare il commissario del delitto di turno, o precipitandosi nel suo ufficio come una valanga (un suo classico è sbattere la porta dell'ufficio del commissario con il fragore di una bomba scalpellando l'intonaco della parete e poi dire "Scusassi dottori, ma la mano mi scappò"), oppure telefonandogli a casa, occasioni in cui costringe Montalbano a uno sforzo di interpretazione e analisi per capire quello che gli riferisce. Catarella, sorprendentemente, si rivela ben presto un valente esperto di [[informatica]] e come tale viene spesso utilizzato nelle indagini. Nelle sue prime apparizioni nei romanzi viene visto con insofferenza da Montalbano, ma successivamente si guadagna l'affetto del commissario e dei suoi collaboratori grazie al suo fanciullesco candore<ref>[[Il giro di boa]]</ref> ed alla sua umanità<ref>Lo stesso Augello, sempre in [[Il giro di boa]], lo definisce ''un angelo''</ref>. In almeno un paio di occasioni le sue osservazioni, seppur enunciate con il suo solito linguaggio rocambolesco, si rivelano di grande aiuto al commissario Montalbano per la risoluzione dei casi. In uno dei romanzi Catarella interviene anche in uno scontro a fuoco salvando la vita di Montalbano.
=== Nicolò Zito ===
[[Nicolò Zito]] è un giornalista di ''Retelibera'', una delle due televisioni locali private di Montelusa che si vedono a [[Vigata]] (l'altra è ''Televigata''). È un amico di lunga data del commissario e più o meno suo coetaneo<ref>[[La prima indagine di Montalbano]]</ref>, dichiaratamente di sinistra<ref>[[La forma dell'acqua]]</ref> e fautore di un aggressivo [[Giornalismo investigativo|giornalismo d'inchiesta]]. Montalbano spesso ne richiede la collaborazione e gli restituisce il favore concedendogli interviste e notizie in esclusiva.
=== Il dottor Pasquano ===
Più anziano di Montalbano, dal carattere scontroso e insofferente, è il [[medicina legale|medico legale]] incaricato dell'autopsia del morto di turno. Tartassato puntualmente da Montalbano con domande minuziose inerenti al cadavere, finisce sempre per mandarlo a quel paese con la frase «non mi scassi i "cabbasisi"».<ref>[http://www.vigata.org/rassegna_stampa/2008/ott08.shtml Vigata.org]</ref> Montalbano, per avere notizie sulle varie autopsie, lo raggiunge ovunque, perfino dal barbiere. Giocatore di [[poker]], passa le serate al circolo di Vigata e il suo umore durante gli incontri con Montalbano dipende spesso da come gli è andato il gioco la sera prima. Il commissario, che non manca di punzecchiarlo sull'argomento, talvolta<ref>Per esempio, ne ''[[La_giostra_degli_scambi|La giostra degli scambi]]''</ref> ne ammorbidisce il carattere portandogli vassoi di cannoli e cassata, conoscendone la golosità.
=== Livia Burlando ===
Storica fidanzata di Montalbano con cui ha una relazione a distanza, vive e lavora a [[Boccadasse]], a [[Genova]].
=== Ingrid Sjöstrom ===
Attraente svedese sposata con un giovanotto siciliano. Montalbano la incontra per la prima volta nel mezzo di un'indagine, resistendo alle continue ''avances'' della donna per mantenersi fedele a Livia. Da allora i due diventano amici tanto che il commissario ricorre spesso al suo aiuto.
=="Realtà" letteraria e fiction televisiva==
{{Doppia immagine verticale|right|Luca Zingaretti 2010.JPG|Pietro Germi.jpg|150|[[Luca Zingaretti]], interprete del commissario Montalbano nell'[[Il commissario Montalbano|omonima serie televisiva]].|Zingaretti è fisicamente molto diverso da [[Pietro Germi]], a cui Camilleri si era ispirato per la creazione del suo commissario.}}
Il personaggio letterario di Montalbano è divenuto noto al grande pubblico dal momento in cui le sue avventure sono state raccontate in una serie televisiva. Così com'era accaduto per il più celebre [[Maigret]], il protagonista dei romanzi di [[Georges Simenon]], che viene delineato come un personaggio reale a cui il suo autore addirittura indirizza una lettera,<ref>[http://www.genovalibri.it/simenon/lettera.htm La lettera a Maigret]</ref> anche Camilleri ha voluto intrecciare fantasia e realtà nel romanzo ''[[La danza del gabbiano]]'' approfittando anche per indicare ai suoi lettori la "vera" figura fisica del suo commissario. Nelle pagine iniziali del racconto la fidanzata Livia insiste col commissario per fare una gita tra [[Modica]], [[Ragusa]] e [[Scicli]] per visitare le architetture del [[barocco siciliano]], ma Montalbano, come argomento della sua pigrizia, afferma che:
{{Citazione|Non vorrei che mentre ci siamo noi girassero lì qualche episodio della serie TV...}}
al che Livia, sempre in vena di "azzuffatine", obietta:
{{Citazione|– E che te ne frega, scusa?<br />– E se putacaso mi vengo a trovare faccia a faccia con l’attore che fa me stesso... come si chiama... Zingarelli.<br />– Si chiama Zingaretti, non fare finta di sbagliare [...] e poi nemmeno vi somigliate [...] lui è assai più giovane di te.<br />– E che minchia significa? Se è per questo lui è totalmente calvo, mentre io ho capelli da vendere.}}
Così infatti, con folta chioma e baffi, è stato riprodotto Montalbano in una statua celebrativa collocata a Porto Empedocle alla presenza dello stesso Camilleri.<ref>[http://palermo.repubblica.it/multimedia/home/6077206/1/1 La statua di Montalbano]</ref> Lo stesso attore Zingaretti riconosce che:
{{Citazione|Camilleri diceva che sì, ero un bravo attore, ma non ero il suo Montalbano. L'aveva scritto pensando a [[Pietro Germi]], ''[[Il ferroviere (film 1956)|Il ferroviere]]'', con i baffi, quella sua andatura, i capelli. E ancora ci tiene a dire che non si è mai ispirato a me, che l'autentico Montalbano è altro da Zingaretti.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/04/01/news/zingaretti_50_anni_e_felice-32555545/?ref=HRERO-1|titolo=Zingaretti, i primi 50 anni e una figlia, "Altro che Montalbano, sono felice"|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=Maria Pia Fusco|data=1º aprile 2012|accesso=3 aprile 2012}}</ref>}}
==I segreti del mestiere==
In un dialogo con lo scrittore [[Francesco Piccolo]] Camilleri descrive al lettore il suo metodo di scrittore<ref>A. Camilleri, F.Piccolo, ''Quando scrivevo come Amado'', in ''La Repubblica'' del 1º luglio 2009</ref> forse sorprendente per il lettore che dalla personalità dell'autore si aspettava un modo di comporre del tutto diverso.
Dice Camilleri nella conversazione: « anche se non pare, sono un uomo estremamente ordinato, mentalmente. Non so se se l'hai notato, ma tutti i romanzi di Montalbano si compongono di 180 pagine conteggiate sul mio computer, divise in 18 capitoli di 10 pagine ciascuno. Se il romanzo viene fuori con una pagina in più o in meno, io riscrivo il romanzo, perché vuol dire che c'è qualcosa che non funziona.»
Questa esigenza di ordine geometrico-matematico, continua Camilleri, lo costringe come un geometra a fare una sorta di pianta del romanzo che intende scrivere e che pure ha completo nella sua mente. «I vuoti, i pieni, dove c'è la finestra, dove c'è il giardino. Ho bisogno di organizzarmi questo schema, e fino a quando non organizzo questo schema sono incapace di scrivere.» Del resto anche [[Georges Simenon|Simenon]], il suo maestro, faceva lo stesso e «Quindi vuol dire che non sono solo nelle mie manie, questo mi consola».
===Montalbano, strategia seriale===
Nel libro ''[[Ancora tre indagini per il commissario Montalbano]]'' (seconda raccolta comprendente i tre romanzi [[La voce del violino]], [[La gita a Tindari]] e [[L'odore della notte (romanzo)|L'odore della notte]], che seguono cronologicamente la precedente ''[[Il Commissario Montalbano. Le prime indagini]]'') è riportata una nota di Andrea Camilleri intitolata ''Montalbano, strategia seriale''<ref>[http://www.vigata.org/bibliografia/ancora3.shtml ''Ancora tre indagini per il commissario Montalbano''] vigata.org</ref>. Lo scrittore racconta come, nei suoi progetti, dopo i primi due romanzi con lo stesso protagonista Montalbano, questi sarebbe dovuto sparire e come si rese conto del problema della serialità del personaggio. L'autore infatti temeva di cadere nella ripetitività di situazioni e trame che i lettori alla lunga avrebbero giudicato noiose, come era accaduto in parte anche con Maigret, il protagonista di 75 romanzi di Simenon.
Per questo Camilleri decise sin dal quarto romanzo (''[[La voce del violino]]'') di cambiare radicalmente il panorama umano in cui si svolgono le indagini di Montalbano. Se il commissario aveva buoni rapporti, addirittura d'amicizia, con il questore Burlando, ora questi veniva sostituito dal giovane Bonetti-Alderighi che vorrebbe rinnovare il commissariato di Vigata a cominciare dal commissario Montalbano, della vecchia scuola di polizia investigativa. Allo stesso modo Camilleri introdusse il pm Nicolò Tommaseo al posto di Lo Bianco, e Vanni Arquà al posto del dirigente della Scientifica Jacomuzzi: tutti personaggi dal carattere molto diverso dai precedenti.
Un altro cambiamento importante nella caratterizzazione di Montalbano fu l'introduzione della paura della vecchiaia avanzante, che spaventa l'appena cinquantenne commissario: Montalbano teme di non essere più adeguato ai tempi moderni contraddistinti da rapidi e radicali cambiamenti. Ma soprattutto Montalbano si renderà conto che la sua conoscenza del territorio criminale ora stia diventando meno importante per le sue indagini con la [[globalizzazione]] dell'illegalità; di questo prenderà atto insieme al nemico rispettato il vecchio capo della mafia locale della famiglia Sinagra, che si sente anche lui fuori posto rispetto alla nuova mafia internazionale.
==Romanzi e racconti==
*[[1994]] – ''[[La forma dell'acqua]]''
*[[1996]] – ''[[Il cane di terracotta]]'' (Premio Letterario Chianti)
*1996 – ''[[Il ladro di merendine]]''
*[[1997]] – ''[[La voce del violino]]''
*[[1998]] – ''[[Un mese con Montalbano]]'' (racconti)
*[[1999]] – ''[[Quindici giorni con Montalbano]]'' (racconti)
*[[1999]] – ''[[Gli arancini di Montalbano]]'' (racconti)
*[[2000]] – ''[[La gita a Tindari]]''
*[[2001]] – ''[[L'odore della notte (romanzo)|L'odore della notte]]''
*[[2002]] – ''[[La paura di Montalbano]]'' (racconti)
*2002 – ''[[Storie di Montalbano]]'' (raccolta)
*[[2003]] – ''[[Il giro di boa]]''
*[[2004]] – ''[[La pazienza del ragno]]''
*2004 – ''[[La prima indagine di Montalbano]]'' (racconti)
*[[2005]] – ''[[La luna di carta]]''
*[[2006]] – ''[[La vampa d'agosto]]''
*2006 – ''[[Le ali della sfinge]]''
*[[2007]] – ''[[La pista di sabbia]]''
*[[2008]] – ''[[Il campo del vasaio]]''
*2008 – ''[[L'età del dubbio]]''
*2008 – ''[[Racconti di Montalbano]]'' (raccolta)
*2008 – ''[[Il commissario Montalbano. Le prime indagini]]'' (raccolta)
*[[2009]] – ''[[La danza del gabbiano]]''
*2009 – ''[[Ancora tre indagini per il commissario Montalbano]]'' (raccolta)
*[[2010]] – ''[[La caccia al tesoro]]''
*2010 – ''[[Acqua in bocca (romanzo)|Acqua in bocca]]'' (in collaborazione con [[Carlo Lucarelli]])
*2010 – ''[[Il sorriso di Angelica]]''
*[[2011]] – ''[[Il gioco degli specchi]]''
*2011 – ''[[Altri casi per il commissario Montalbano]]'' (raccolta)
*[[2012]] – ''[[Una lama di luce]]''
*2012 – ''[[Una voce di notte]]''
*2012 – ''Una cena speciale'' (in ''Capodanno in giallo'')
*[[2013]] – ''[[Un covo di vipere]]''
* 2013 – ''Notte di Ferragosto'' (in ''Ferragosto in giallo'')
* [[2014]] – ''[[La piramide di fango]]''
*2014 – ''[[Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano]]'' (racconti)
*2015 - ''[[La giostra degli scambi]]''
Per dichiarazione dello scrittore, un libro dedicato a Montalbano, intitolato ''Riccardino'', è già stato consegnato alla casa editrice, che però non ha reso nota la data di uscita. Esso rappresenta il finale delle storie del commissario e sarà l'ultimo libro che verrà pubblicato come affermato dallo stesso Camilleri.<ref>«Ho dato ''Riccardino'' alla casa editrice solo a questa condizione: che venisse tirato fuori quando l´alzheimer per me sarà irreversibile. Intanto, con le facoltà di intendere e di volere intatte, mi diverto a inventare nuove storie».(da un'intervista a La Repubblica (ed. di Palermo), 9.11.2006)</ref>
== Fumetti ==
Nel nº 2994 di ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]'', uscito il 16 aprile [[2013]], appare la storia ''Topolino e la promessa del gatto''. Il racconto a fumetti ambientato in Sicilia vede [[Topolino]] aiutare il commissario Salvo Topalbano, [[parodia]] dell'omonimo Salvo Montalbano. La storia, disegnata da [[Giorgio Cavazzano]] coi testi di [[Francesco Artibani]], è stata supervisionata dallo stesso Camilleri.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2013/04/10/cultura/fumetti-e-cartoons/il-commissario-montalbano-diventa-un-fumetto-a-fianco-di-topolino-SHsFPA3hwm9au6VbRTBNGK/pagina.html|titolo=Il commissario Montalbano diventa un fumetto a fianco di Topolino|pubblicazione=lastampa.it|data=10 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/arte_e_cultura/2013/10-aprile-2013/topalbano-sono-montalbano-diventa-fumetto-disney-212580629084.shtml|titolo=«Topalbano sono»: Montalbano diventa un fumetto Disney|pubblicazione=corrieredelmezzogiorno.corriere.it|data=10 aprile 2013}}</ref> Il personaggio riappare nella stessa rivista, in occasione del nº 3067, nella storia ''Topolino e lo zio d'America''.<ref>{{cita news|url=http://www.badcomics.it/2014/08/torna-in-edicola-commissario-topalbano/20482/|titolo=Torna in edicola il commissario Topalbano|pubblicazione=badcomics.it|data=29 agosto 2014}}</ref>
== Note ==
{{references|2}}
==Voci correlate==
* [[Andrea Camilleri]]
* [[Il commissario Montalbano]]
* [[Il giovane Montalbano]]
* [[Luca Zingaretti]]
* [[Michele Riondino]]
* [[Agrigento]]
* [[Porto Empedocle]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=category:Commissario Montalbano}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.memoro.org/it/Vasquez-Montalban-l-ispiratore-di-un-nome_500.html ''Vasquez Montalban, l'ispiratore di un nome'' su Memoro.org]
*[http://www.lavalledeitempli.it/Camilleri_luoghi.htm ''Da Montelusa a Vigàta con Andrea Camilleri'' su Lavalledeitempli.it]
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