Thylacinus cynocephalus e Kristian Nairn: differenze tra le pagine

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{{S|attori britannici}}
{{Tassobox
{{Bio
|nome=Tilacino
|Nome = Kristian
|statocons=EX|dataestinzione=1936
|Cognome = Nairn
|statocons_versione=iucn3.1
|Sesso = M
|statocons_ref=<ref>{{IUCN|summ=21866}}</ref>
|LuogoNascita = Lisburn
|immagine=Thylacinus.jpg
|GiornoMeseNascita = 25 novembre
|didascalia=
|AnnoNascita = 1975
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|LuogoMorte =
|dominio= [[Eukaryota]]
|GiornoMeseMorte =
|regno=[[Animalia]]
|AnnoMorte =
|sottoregno=
|Attività = disc jockey
|superphylum=
|Attività2 = attore
|phylum=[[Chordata]]
|Nazionalità = nordirlandese
|subphylum=
|Immagine = Kristian Nairn (cropped).jpg
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|nanophylum=
|superclasse=
|classe=[[Mammalia]]
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|infraclasse=[[Metatheria]]
|superordine=[[Australidelphia]]
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|famiglia=[[Thylacinidae]]
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|sottotribù=
|genere=[[Thylacinus]]
|sottogenere=
|specie='''T. cynocephalus'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore= [[George Prideaux Robert Harris|Harris]]
|binome=Thylacinus cynocephalus
|bidata= [[1808]]
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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<!-- ALTRO: -->
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=
|suddivisione_testo=
}}
Il '''tilacino''' ('''''Thylacinus cynocephalus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[George Prideaux Robert Harris|Harris]], [[1808]]</span>), noto anche coi nomi di '''lupo marsupiale''', '''tigre della Tasmania''' o '''lupo della Tasmania''', era un [[marsupiale]] [[carnivoro]] vissuto in [[Australia]], [[Tasmania]] e [[Nuova Guinea]]<ref name=msw3>{{MSW3|pagine=|id=10800004}}</ref>
 
== Biografia ==
Estintosi durante la prima metà del [[XX secolo]], il tilacino rappresentava l'ultima specie vivente della famiglia [[Thylacinidae]], nonché il marsupiale carnivoro di maggiori dimensioni, e, fino a circa 3500 anni fa (data stimata dell'arrivo del [[dingo]] in Australia) anche il predatore oceaniano di maggiori dimensioni in assoluto<ref>{{Cita pubblicazione |doi= 10.1371/journal.pone.0034877 |titolo= Could Direct Killing by Larger Dingoes Have Caused the Extinction of the Thylacine from Mainland Australia? |rivista= PLoS ONE |volume= 7 |numero= 5 |pagina= e34877 |anno= 2012 |autore= Letnic, M.; Fillios, M.; Crowther; M. S. }}</ref>.
Nairn acquisisce notorietà come [[disc jockey]] e partecipando al programma ''[[The Salon]]'' su [[Channel 4]].
Diviene noto internazionalmente con la sua interpretazione di [[Hodor]] nella fortunata serie [[HBO]] ''[[Il Trono di Spade (serie televisiva)|Il Trono di Spade]]'' ([[2011]]-[[2016]]).<ref>[http://www.fanpix.net/gallery/kristian-nairn-pictures.htm Kristian Nairn Pictures - Kristian Nairn Photo Gallery - 2012<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.kristiannairn.com/about/ About | Kristian Nairn<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
È alto 2,08&nbsp;m.<ref>[https://www.imdb.com/name/nm3964231/ Kristian Nairn<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il tilacino era un [[predatore apicale]], cioè all'apice della [[catena alimentare]]. Dopo la sua estinzione in Australia, è sopravvissuto in Tasmania fino agli [[anni 1930|anni trenta]], insieme ad altre specie [[endemismo|endemiche]] come il [[Sarcophilus harrisii|diavolo della Tasmania]].
 
== Filmografia ==
Pur somigliando in maniera notevole a un [[Canidae|cane]], specialmente per la conformazione del [[cranio]], l'ultimo antenato comune fra canidi e tilacinidi risale a circa 160 milioni di anni fa, risultando uno dei casi più emblematici di [[convergenza evolutiva]]. Le specie esistenti ad esso più prossime [[filogenesi|filogeneticamente]] sono il già citato [[Sarcophilus harrisii|diavolo della Tasmania]] e il [[numbat]].
=== Cinema ===
* ''[[The Four Warriors]]'', regia di [[Phil Hawkins]] (2015)
 
=== Televisione ===
Probabilmente scomparso in [[Australia]] continentale già prima dell'arrivo dei [[Storia dell'Australia#L.27arrivo degli inglesi|coloni europei]], il tilacino sopravvisse in [[Tasmania]] dove, come il lupo in Europa, venne considerato un animale nocivo per gli allevamenti di bestiame e cacciato dai coloni. Questo fenomeno, incentivato dal sistema di taglie sugli animali uccisi, unito all'alterazione dell'''[[habitat]]'' e la [[competizione]] col [[dingo]], portarono la specie all'[[estinzione]] nel [[1936]], lo stesso anno in cui la specie venne dichiarata protetta dal governo australiano.<br />
* ''[[Ripper Street]]'' – serie TV, 2 episodi (2012-2013)
Oggi, grazie alla presenza di un gran numero di resti ben conservati e all'avanzamento delle tecniche genetiche, il tilacino è una delle specie candidate per la [[clonazione]]. Non mancano inoltre in Australia o in Tasmania numerosi presunti avvistamenti della specie e gli scienziati continuano a cercarla, nella speranza che sia sopravvissuta in natura.<ref>{{Cita web|autore=Luba Vangelova|url=http://www.smithsonianmag.com/science-nature/True_or_False_Extinction_Is_Forever.html|titolo=True or False? Extinction Is Forever|data=giugno 2003|sito=smithsonianmag.com|accesso=21 maggio 2019|lingua=en}}</ref>.
* ''[[Il Trono di Spade (serie televisiva)|Il Trono di Spade]]'' – serie TV, 23 episodi (2011-2014, 2016)
 
== Descrizione ==
=== Dimensioni ===
[[File:Tasmanian tiger.jpg|miniatura|upright=1.2|Coppia di tilacini allo [[zoo di Hobart]] nel [[1921]]: maschio in secondo piano.]]
I dati sulle dimensioni di questi animali sono piuttosto variabili, in virtù del fatto che la maggior parte degli esemplari conservati sono cuccioli e si dispone solo di animali impagliati, scheletri e fotografie in bianco e nero per estrapolare i dati.<br />Si stima che un esemplare maturo misurasse circa 100–130&nbsp;cm di lunghezza, cui vanno sommati 50–65&nbsp;cm di coda: ne risulta che i tilacini di maggiori dimensioni fossero lunghi anche due metri<ref name="PI">{{Cita libro|titolo=Tasmania's Threatened Fauna Handbook|autore=Sally Bryant and Jean Jackson Threatened Species Unit, Parks and Wildlife Service, Tasmania|editore=Bryant and Jackson|anno=1999|pagine=190–193|isbn=0-7246-6223-5|url=http://www.dpiw.tas.gov.au/inter.nsf/Attachments/RLIG-5425ZR/$FILE/threatfauna.pdf|formato=PDF}}</ref>. L'altezza alla spalla raggiungeva i 60&nbsp;cm, mentre il peso si attestava attorno ai 20–30&nbsp;kg.<ref name="PI" />.
 
Il [[dimorfismo sessuale]] in questa specie era piuttosto evidente in quanto i maschi erano visibilmente più grossi e robusti rispetto alle femmine a parità d'età<ref>{{cita pubblicazione |rivista= Ecology |volume= 78 |numero= 8 |autore= Jones, Menna |pagina= 2569–2587 |titolo= Character displacement in Australian dasyurid carnivores: size relationships and prey size patterns |anno= 1997 |doi= 10.1890/0012-9658(1997)078[2569:CDIADC]2.0.CO;2 }}</ref>.
 
=== Aspetto ===
[[File:"Benjamin".jpg|miniatura|sinistra|Benjamin, l'ultimo tilacino, [[sbadiglio|sbadiglia]] mostrando l'incredibile capacità di apertura delle fauci.]]
[[File:ThylacineSkelLyd.jpg|miniatura|Illustrazione di scheletro di tilacino: notare l'improvvisa curvatura della [[spina dorsale]] e l'aspetto simile a quello di un [[canidae|canide]].]]
Come intuibile dal [[nome volgare|nome comune]], il lupo marsupiale somigliava nel suo quarto anteriore ad un grosso [[Canis lupus familiaris|cane]] a pelo corto, con piccole orecchie appuntite: la parte posteriore del corpo si incurvava bruscamente verso il basso, con una [[coda (anatomia)|coda]] lunga e spessa che si estendeva dal corpo come quella dei [[canguro|canguri]]. Questo strano effetto di gibbosità ha fatto sì che molti dei primi europei a vedere questo animale lo abbiano paragonato alle [[Hyaenidae|iene]] piuttosto che ai cani, anche in virtù della colorazione striata.
 
[[File:Beutelwolf fg01.jpg|miniatura|Comparazione fra crani di tilacino (sin) e [[canis lupus|lupo]] (dx).]]
{{Formula dentaria
|titolo=x
|descrizione=x
|molari=4
|premolari=3
|canini=1
|incisivi=4
|incisiviinf=3
|totale= 46
|didascalia= Dentizione permanente del lupo marsupiale
|legenda=x
}}
 
Il [[cranio]] del tilacino somigliava in maniera impressionante a quello dei [[canidi]] e ancor più specificatamente a quello di una [[vulpes|volpe]], al punto che [[Richard Dawkins]] raccontava aneddoticamente che molti studenti di [[zoologia]] dell'[[Università di Oxford]] venivano regolarmente tratti in inganno e rimandati alla sessione d'esami successiva presentando loro un cranio di tilacino che veniva puntualmente confuso con un cane o viceversa<ref>{{Cita libro |autore= [[Richard Dawkins]] |titolo= Il racconto dell'Antenato. La grande storia dell'evoluzione |anno= 2004 |editore= [[Arnoldo Mondadori Editore]] |edizione= collana Biologia |pp= 673 |isbn= 0-618-00583-8}}</ref>. Tale somiglianza non era dovuta a un'effettiva parentela fra i due animali, anzi viceversa gli antenati dei canidi e dei tilacini avevano cominciato a divergere svariate decine di milioni di anni, quanto piuttosto a un fenomeno di [[convergenza evolutiva]], molto facilmente osservabile in un ambiente insulare e isolato com'è l'[[Australia]], secondo il quale specie anche lontane [[filogenesi|filogeneticamente]] ma sottoposte a stimoli ambientali simili sviluppano adattamenti simili.<br />Comparando attentamente i due crani emergono alcune differenze che permettono una distinzione agevole:
* l'area frontale del tilacino appare più ampia rispetto a quella dei canidi in generale;
* le [[osso zigomatico|arcate zigomatiche]] dei due animali hanno conformazione differente;
* sul [[palato duro]] del tilacino sono presenti due forami (''vacuità maxillo-palatine'') tipici dei [[marsupiali]] e assenti nei canidi;
* la dentizione è piuttosto dissimile, in quanto i tilacini presentano 46 denti<ref>{{Cita web|url= http://australianmuseum.net.au/The-Thylacine |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20091024073340/http://australianmuseum.net.au/The-Thylacine |titolo= Australia's Thylacine: What did the Thylacine look like? |editore= Australian Museum |anno=1999}}</ref>, di cui otto [[incisivo|incisivi]] superiori contro i sei dei canidi e mancano di denti [[carnassiali]], tipici dei [[carnivora|carnivori]] [[placentati]]. Anche la forma dei [[molari]] è differente nei due animali, in quanto quelli del tilacino sono meno specializzati nella triturazione del cibo;
Il tilacino era in grado di spalancare le proprie fauci fino a oltre 120 gradi, caratteristica unica fra i mammiferi<ref>{{Cita web |url=http://animal.discovery.com/news/afp/20031020/thylacine.html |titolo=Extinct Thylacine May Live Again |autore=AFP |editore=Discovery Channel |data=21 ottobre 2003 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008035435/http://animal.discovery.com/news/afp/20031020/thylacine.html |dataarchivio=8 ottobre 2012 }}</ref>.
 
[[File:Trittsiegel.PNG|miniatura|sinistra|upright=0.7|Comparazione fra orme di tilacino (sin), [[cane]] (dx, alto) e [[gatto]] (dx, basso).]]
Le zampe posteriori presentavano quattro dita, mentre le zampe anteriori erano munite di cinque dita (quattro poggianti sul terreno e uno laterale, che veniva probabilmente utilizzato dall'animale per trattenere e maneggiare il cibo, similmente a quanto fanno i cani o il diavolo della Tasmania): ciascun dito era munito di robusti artigli non retrattili<ref>{{Cita web|url= http://www.parks.tas.gov.au/wildlife/mammals/thylacin.html |titolo= Wildlife of Tasmania: Mammals of Tasmania: Thylacine, or Tasmanian tiger, ''Thylacinus cynocephalus'' |editore= Parks and Wildlife Service, Tasmania |anno= 2006}}</ref>. La zampa poggiava su un cuscinetto carnoso trilobato, caratteristica questa che (assieme al fatto che le orme erano generalmente poste in due linee quasi parallele) permetteva di distinguere in maniera piuttosto agevole le tracce di tilacino da quelle di altri animali, come cani, volpi o diavoli della Tasmania<ref>{{Cita web|url= http://collections.museumvictoria.com.au/specimens/2093369 |titolo= Foot cast of a freshly dead thylacine: Thylacine, or Tasmanian tiger, ''Thylacinus cynocephalus'' |editore= Victoria Museum, Victoria |anno= 2015}}</ref>.
 
[[File:ThylacineOslo.jpg|miniatura|Un esemplare impagliato nel Museo di storia naturale di Oslo permette di osservare la colorazione dell'animale in vita.]]
Il pelo era denso e soffice, lungo circa 15&nbsp;mm: il colore seguiva le varie tonalità del fulvo, dal crema al bruno scuro, mantenendosi più chiara sul ventre rispetto al dorso<ref>{{Cita web|url= http://www.zoo.utas.edu.au/tfprofiles/tasanimals/Thylacine2.htm |titolo= Profile&nbsp;– Thylacine |autore= Guiler, Eric |editore= Zoology Department, University of Tasmania |anno= 2006}}</ref>. Sulla parte posteriore del dorso era presente una caratteristica tigratura (da cui l'altro nome comune di "tigre marsupiale" con cui questo animale è conosciuto), ben marcata e nera nei giovani, più sbiadita man mano che l'animale invecchiava<ref>{{cita libro |url= http://www.deh.gov.au/biodiversity/abrs/publications/fauna-of-australia/pubs/volume1b/20-ind.pdf |titolo= Fauna of Australia |volume= 1b |capitolo= 20 |autore= Dixon, Joan |editore= Australian Biological Resources Study (ABRS) |formato= PDF |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090108143156/http://www.deh.gov.au/biodiversity/abrs/publications/fauna-of-australia/pubs/volume1b/20-ind.pdf |dataarchivio= 8 gennaio 2009 }}</ref>: la tigratura dorsale aveva verosimilmente funzione [[mimetismo|mimetica]] per l'animale, ma si pensa che potesse anche essere utilizzata dai vari esemplari a fini identificativi<ref name=Paddle/>. Una leggenda aborigena narra che all'alba dei tempi il tilacino fosse sprovvisto di striature dorsali, ma che se le procurò nel tentativo di avvertire il [[Bunyip]], il [[canguro]], l'[[ornitorinco]] ed il [[Genyornis|Grande Uccello]] dell'approssimarsi di un incendio<ref>{{cita pubblicazione |titolo= Tiger Tale |autore= Isham, M. & Isham, S. |editore= Magpies |volume= 18 |numero= 2 |anno= 2003 |pagina= 31}}</ref>.<br />Nei giovani era inoltre presente un pennacchio di peli più lunghi sulla punta della coda, che spariva con l'età adulta.
 
== Biologia ==
[[File:Thylacine footage compilation.ogv|miniatura|sinistra|thumbtime=2:06|Tutti gli spezzoni video raffiguranti tilacini in vita.]]
Si conosce molto poco riguardo alle abitudini del tilacino: la maggior parte dei dati sono stati ottenuti da animali in cattività o da testimonianze aneddotiche dei coloni, risalenti perlopiù alla prima metà del [[XX secolo]] (quando il destino della specie era già segnato e non ne rimanevano che pochi esemplari), le quali a volte risultano anche atipiche (ad esempio la maggior parte degli avvistamenti e delle osservazioni di tilacini sono state fatte di giorno).
 
Molto verosimilmente il tilacino era un animale dalle abitudini principalmente crepuscolari e notturne, che durante il giorno si riposava in cavità degli alberi o delle rocce, che esso stesso provvedeva a foderare con erba secca, [[Bryophyta|muschio]] e fronde di [[felci]]. Mentre durante il giorno i tilacini preferivano rifugiarsi in aree collinari e ben ricoperte da vegetazione, durante le ore di attività essi tendevano a spostarsi in aree prative o cespugliose.<br />Tutti coloro che hanno lasciato testimonianze sul comportamento del tilacino lo definiscono un animale estremamente timido e riservato, con forte tendenza a evitare il contatto con l'uomo, pur mostrando di tanto in tanto curiosità<ref>{{Cita pubblicazione |autore= Heberle, G. |anno= 1977 |rivista= Sunday Telegraph |pagina= 46 |titolo= Reports of alleged thylacine sightings in Western Australia |url= http://freepages.genealogy.rootsweb.ancestry.com/~gregheberle/AdobePDF/Thylacine/ThylacinePaper2004-P1-5.pdf |accesso= 25 gennaio 2016 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130521142704/http://freepages.genealogy.rootsweb.ancestry.com/~gregheberle/AdobePDF/Thylacine/ThylacinePaper2004-P1-5.pdf# |dataarchivio= 21 maggio 2013 |urlmorto= sì }}</ref>, tuttavia ai tempi delle persecuzioni nei suoi confronti il tilacino veniva descritto come animale aggressivo e pericoloso<ref>{{cita web|url=http://www.australiangeographic.com.au/journal/largest-private-collection-of-tasmanian-tigers-on-display.htm/|titolo=Australian Geographic|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110312203711/http://www.australiangeographic.com.au/journal/largest-private-collection-of-tasmanian-tigers-on-display.htm|dataarchivio=12 marzo 2011}}</ref>.<br />Poco si conosce sulle abitudini sociali del tilacino: la maggior parte degli avvistamenti si riferiscono a singoli animali, tuttavia in cattività coppie o gruppi familiari di tilacini convivevano senza problemi. Probabilmente lo scarso numero di animali allo stato selvatico rimasti ai tempi delle osservazioni condotte faceva sì che essi si muovessero perlopiù isolati, fatto questo che alterava i loro comportamenti.
 
[[File:Alert tazzie tiger.png|miniatura|sinistra|Un giovane tilacino in allerta nel [[1910]].]]
Questo animale presentava un'andatura abbastanza goffa, che lo rendeva piuttosto lento in corsa, tuttavia soprattutto in cattività sono stati osservati più volte tilacini muoversi saltellando sulle zampe posteriori, in maniera simile ai [[macropodidae|canguri]]. Si ritiene che quest'andatura servisse all'animale per allontanarsi velocemente in caso di pericolo<ref>{{Cita web|url= http://portal.archives.tas.gov.au/menu.aspx?detail=1&type=i&id=1084 |titolo= Tasmanian Tiger |editore= Archives Office of Tasmania |anno= 1930}}</ref>. La coda lunga e forte, oltre che per bilanciare l'animale durante la corsa e il salto, risultava utile anche come "terza gamba" per poggiarvi il peso, permettendo ai tilacini di rimanere sulle zampe posteriori per brevi periodi.
 
Sono state descritte numerose vocalizzazioni per il tilacino, fra cui ringhi e soffi spesso preceduti da [[sbadiglio|sbadigli]] quando l'animale era agitato, sospiri o abbaii, questi ultimi specialmente durante la caccia, per tenersi in contatto fra membri dello stesso gruppo ed un lungo e lamentoso latrato, probabilmente emesso per l'identificazione a distanza. Mancano però studi approfonditi condotti in merito<ref name=Paddle/>.<br />Esiste inoltre discordia riguardo all'odore emesso dall'animale in vita: mentre alcuni descrivono i tilacini come animali dal caratteristico forte odore muschiato, altri parlano genericamente e in maniera neutra di un odore di animale, mentre altri non parlano di alcun odore in particolare: è possibile che, similmente al [[diavolo della Tasmania]], anche il tilacino possedesse delle [[ghiandole odorifere]] che secernessero sostanze odorose quando l'animale era eccitato o agitato<ref name=Paddle>{{cita libro |autore= Paddle, Robert |anno= 2000 |titolo= The Last Tasmanian Tiger: the History and Extinction of the Thylacine |editore= Cambridge University Press |ISBN= 978-0-521-53154-2}}</ref>.
 
=== Alimentazione ===
[[File:Ornithotiger.JPG|miniatura|Un tilacino attacca un [[ornitorinco]] in un'illustrazione del [[1854]]: non vi sono prove, tuttavia, che i tilacini predassero questi animali.]]
Il tilacino era un [[superpredatore]], esclusivamente [[carnivoro]]. Il suo [[stomaco]] poteva estendersi per permettere all'animale di mangiare grandi quantità di [[carne]] in una sola volta: questo era probabilmente il risultato di un adattamento ai periodi in cui il cibo era scarso o introvabile. Per lo stesso motivo, similmente al diavolo orsino, il tilacino utilizzava probabilmente la grossa coda come deposito di grasso durante i periodi di abbondanza di cibo.
 
I primi studi su questo animale riportavano che esso si servisse per cacciare principalmente dell'[[olfatto]], tuttavia recenti analisi della struttura cerebrale dimostrerebbero che il [[bulbo olfattivo]] non è particolarmente sviluppato nel tilacino, e che quindi l'odorato non avesse un ruolo particolarmente importante nella caccia, mentre l'animale verosimilmente si serviva perlopiù della [[vista]] e dell'[[udito]].<br />Sebbene il tilacino venga generalmente visto come il corrispettivo marsupiale dei [[canidi]], uno studio recente suggerirebbe che in realtà si trattava perlopiù di un predatore d'attesa come i [[felidi]] piuttosto che di un cacciatore attivo: anche le osservazioni condotte in cattività e le testimonianze di cacciatori dell'epoca sembrerebbero suggerire che era compito di alcuni membri del gruppo scegliere una preda e condurla in direzione di un altro individuo in agguato<ref>{{Cita pubblicazione |titolo= The predatory behaviour of the thylacine: Tasmanian tiger or marsupial wolf? |rivista= Biology Letters |volume= 7 |numero= 6 |pagina= 937 |anno= 2011 |autore= Figueirido, B.; Janis, C. M. |doi= 10.1098/rsbl.2011.0364}}</ref>. In questo senso, basandosi sulle presunte modalità di caccia, piuttosto che "lupo marsupiale" sarebbe più appropriato per il tilacino il nome comune di "tigre della Tasmania".
 
Nonostante gli studi sugli esemplari conservati forniscano sempre più indizi sul tipo di dieta del tilacino, essa rimane oggetto di accesi dibattiti nella comunità scientifica. Fra le prede del tilacino probabilmente figuravano [[canguro|canguri]], [[wallaby]], [[Vombatus|vombati]] ed altri piccoli [[vertebrati]], fra cui anche [[rettili]] e [[uccelli]]. Alcuni studiosi hanno suggerito che tra le possibili prede di questo animale vi fosse anche l'[[Dromaius novaehollandiae diemenensis|emù della Tasmania]]: si è addirittura supposto che l'abilità al salto dei tilacini fosse utile a questi animali per azzannare gli emù al collo e che l'[[estinzione]] degli emù della Tasmania attorno alla metà del [[XIX secolo]] abbia dato inizio al fatale declino della popolazione di lupi marsupiali<ref name=Paddle/>.<br />
[[File:Thylacine-chicken.png|miniatura|sinistra|Questa famosa foto del [[1921]] rappresentò la prova che il tilacino era uno spietato cacciatore di pollame, legittimando le persecuzioni a opera dell'uomo: recentemente, però, si è scoperto che si trattava di un esemplare [[tassidermia|imbalsamato]]<ref>{{cita pubblicazione |rivista= Australian Zoologist |volume= 33 |numero= 1 |autore= Freeman, Carol |anno= 2005 |url= http://www.carnivoreconservation.org/files/issues/thylacine_picture_worth.pdf |titolo= Is this picture worth a thousand words? An analysis of Henry Burrell's photograph of a thylacine with a chicken |formato= PDF |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120905080540/http://www.carnivoreconservation.org/files/issues/thylacine_picture_worth.pdf |dataarchivio= 5 settembre 2012 }}</ref>.]]
[[File:Dead sheep Surrey Hills.png|miniatura|Stime del bestiame ucciso da tilacini (verde) e cani rinselvatichiti (nero) nel distretto rurale di Surrey Hills.]]
Fra i coloni europei il tilacino godeva della triste fama di implacabile predone di pollame e greggi, particolarmente sensibile all'odore del sangue: lo stesso [[Michael Sharland]], illustre naturalista, sosteneva che animali che rifiutavano il cibo, anche vivo, acquistavano immediatamente appetito annusando del sangue<ref name=Paddle/>. Gli esemplari in cattività accettavano senza problemi una gran varietà di cibi, dal [[oryctolagus cuniculus|coniglio]] al [[wallaby]], al pollame, passando per la carne di manzo, pecora e cavallo<ref name=Paddle/>.
 
Uno studio recente ha dimostrato tramite analisi computerizzate che le mascelle del tilacino erano sorprendentemente molto più deboli di quanto ci si aspettasse, al punto che se empiricamente si suppone un animale carnivoro in grado di sopraffare prede più o meno del suo stesso peso, un tilacino adulto del peso di 30&nbsp;kg difficilmente era in grado di aver ragione di prede più pesanti di 5&nbsp;kg<ref>{{Cita pubblicazione |doi= 10.1111/j.1469-7998.2011.00844.x |titolo= Skull mechanics and implications for feeding behaviour in a large marsupial carnivore guild: The thylacine, Tasmanian devil and spotted-tailed quoll |rivista= Journal of Zoology |volume= 285 |numero= 4 |pagina= 292 |anno= 2011 |autore= Attard, M. R. G.; Chamoli, U.; Ferrara, T. L.; Rogers, T. L.; Wroe, S.}}</ref>: per questo motivo le possibili prede del tilacino erano soltanto piccoli animali come [[bandicoot]] e [[possum]]. Ciò li scagiona dalle accuse di essere decimatori di pecore, cosa che li rendeva molto suscettibili a cambiamenti ambientali anche minimi oltre a metterli in competizione diretta con altri predatori, come i [[Dasyurus|dasiuri]] e il [[diavolo della Tasmania]]<ref>[https://www.sciencedaily.com/releases/2011/08/110831210058.htm Science Daily, 1/09/2011]</ref><ref>[http://www.abc.net.au/science/articles/2011/09/01/3307455.htm ABC Science, 1/09/2011]</ref>.
 
=== Riproduzione ===
[[File:Thylacine pouch.jpg|miniatura|sinistra|Una delle due sole foto in cui si vede una femmina di tilacino (in questo caso l'esemplare in primo piano) con marsupio esteso, segno della presenza di cuccioli all'interno.]]
[[File:Thylacine cubs.jpg|miniatura|Femmina con cuccioli allo zoo di Hobart nel [[1909]].]]
In base alle osservazioni fatte sugli esemplari catturati, specialmente femmine con piccoli, si pensa che non vi fosse una stagione riproduttiva ben definita, ma che i tilacini fossero in grado di riprodursi durante tutto l'arco dell'anno, sebbene vi fosse un picco delle nascite fra l'inverno e la primavera australi. Il numero di cuccioli andava dai due ai quattro: come in tutti i marsupiali, anche nel tilacino i neonati erano molto poco sviluppati, ciechi e nudi, e la madre li ospitava per più di tre mesi nel [[marsupio]], continuando a prendersene cura fino a quando non avessero raggiunto la maturità.<br />Il tilacino rappresenta una delle due specie di marsupiali, l'altra è lo [[Chironectes minimus|yapok]], e l'unica di marsupiale australiano in cui ambedue i sessi sono provvisti di [[marsupio]]: questa tasca, rivolta all'indietro, alloggiava quattro [[capezzolo|capezzoli]] e serviva per l'allevamento della prole, nel maschio essa funge da borsa [[scroto|scrotale]].<br />Una volta lasciato il marsupio, i cuccioli erano soliti aspettare che la madre tornasse dalle battute di caccia nascosti fra la vegetazione o nelle tane<ref name=Paddle/>.<br />È noto un unico caso di riproduzione in cattività per questa specie, avvenuto nel [[1899]] nello [[zoo di Melbourne]]<ref name=Paddle/>.
 
La [[speranza di vita]] di questi animali allo stato selvatico era di circa 5-7 anni, mentre in cattività difficilmente i tilacini superavano i nove anni d'età.
 
[[File:Thylacinus cynocephalus MUSE.jpg|miniatura|destra|Esemplare di tilacino attualmente esposto al [[MUSE (museo)|MUSE]] di Trento]]
== Distribuzione e habitat ==
Inizialmente considerato una specie [[endemismo|endemica]] della [[Tasmania]], in base alle [[pitture rupestri]] si è ipotizzato che l'areale del tilacino, almeno fino a tempi preistorici, si estendesse anche al resto dell'[[Australia]] e alla [[Nuova Guinea]]<ref name=Paddle/>. La prova inconfutabile dell'esistenza di questo animale in Australia fino a tempi relativamente recenti è stata il ritrovamento di una carcassa mummificata di tilacino in una caverna della [[piana di Nullarbor]] nel [[1990]], datata a circa 3300 anni fa<ref>{{Cita web|url= http://www.nma.gov.au/media/media_releases_by_year/2004/2004_06_16 |titolo= Mummified thylacine has national message |editore= National Museum of Australia, Canberra |data= 16 giugno 2004}}</ref>.
 
Si pensa che il tilacino in Australia abitasse di preferenza le foreste secche di [[eucalipto]], le aree cespugliose e le praterie erbose, mentre le popolazioni tasmaniane prediligevano le [[landa|lande]] costiere, scelte in seguito anche dai coloni europei per pascolare il bestiame<ref>{{Cita web|url= http://amonline.net.au/thylacine/04.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090602010849/http://amonline.net.au/thylacine/04.htm|dataarchivio=2 giugno 2009|titolo=Australia's Thylacine: Where did the Thylacine live? |editore= Australian Museum |anno= 1999}}</ref>.
 
== Tassonomia ==
Il tilacino era molto presente nell'[[arte aborigena]], essendo raffigurato in numerose [[pitture rupestri]] sparse in giro per l'Australia e risalenti anche a 3000 anni fa<ref>{{Cita web|url= http://www.abc.net.au/science/news/ancient/AncientRepublish_1265476.htm |titolo= Rock art shows attempts to save thylacine |autore= Salleh, Anna |editore= ABC Science Online |data= 15 dicembre 2004}}</ref>: quando gli europei scoprirono l'isola-continente, il lupo marsupiale era già scomparso da tempo. Bisogna aspettare il [[1642]], con la scoperta della Tasmania da parte di [[Abel Tasman]], per avere notizie di impronte di "una bestia sconosciuta con zampe simili a una [[tigre]]"<ref>{{cita pubblicazione |autore= Rembrants D. |anno= 1682 |titolo= A short relation out of the journal of Captain Abel Jansen Tasman, upon the discovery of the South Terra incognita |rivista= Philosophical Collections of the Royal Society of London |volume= 6 |pagina= 179–86}}</ref>. Il primo a parlare esplicitamente dell'avvistamento di un "gatto-tigre" fu [[Marc-Joseph Marion du Fresne|Dufresne]] nel [[1772]], sebbene l'animale menzionato potrebbe anche essere un [[Dasyurus maculatus|dasiuro]]<ref>{{cita libro |autore= Roth, H. L. |anno= 1891 |titolo= Crozet's Voyage to Tasmania, New Zealand, etc&nbsp;... |pagina= 1771–1772 |editore= Truslove and Shirley}}</ref>: la prima menzione sicura di un tilacino risale al 13 maggio [[1792]] e venne redatta da [[Jacques-Julien Houtou de La Billardière|Labilliardére]], naturalista al seguito della spedizione di [[Antoine Bruni d'Entrecasteaux|D'Entrecasteaux]], anche se per avere una descrizione dettagliata dell'animale bisognerà aspettare il [[1805]], quando il governatore [[William Paterson]] ne farà una per il ''Sydney Gazette''<ref name="Paddle" />.
 
[[File:Filogenia thylacinus.JPG|miniatura|Posizione tassonomica del genere ''[[Thylacinus]]'' nell'ambito dei [[marsupiali]].]]
La descrizione scientifica del tilacino fu a cura di [[George Prideaux Robert Harris|George Harris]] e risale al [[1808]], cinque anni dopo la fondazione della prima colonia europea in Tasmania<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.vic.gov.au/infosheets/10283.pdf |formato=PDF |titolo=Information sheet: Thylacine ''Thylacinus cynocephalus'' |editore=Victoria Museum |data=aprile 2005 |accesso=21 novembre 2006|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20061109214310/http://www.museum.vic.gov.au/infosheets/10283.pdf |dataarchivio= 9 novembre 2006|urlmorto=yes}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.environment.gov.au/biodiversity/abrs/online-resources/fauna/afd/taxa/Thylacinus_cynocephalus |titolo=''Thylacinus cynocephalus'' (Harris, 1808) |data=9 ottobre 2008 |sito=Australian Faunal Directory |editore=[[Australian Biological Resources Study|ABRS]] |accesso=26 gennaio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121004181952/http://www.environment.gov.au/biodiversity/abrs/online-resources/fauna/afd/taxa/Thylacinus_cynocephalus# |dataarchivio=4 ottobre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>. Harris classificò il tilacino nel [[genere (tassonomia)|genere]] ''[[Didelphis]]'' col nome di ''D. cynocephala'', sottintendendone una parentela con gli [[opossum]] [[america]]ni. Solo due anni dopo, tuttavia, il lupo marsupiale venne riclassificato nel genere ''[[Dasyurus]]'', creato nel [[1796]] da [[Étienne Geoffroy Saint-Hilaire|Geoffroy Saint-Hilaire]] per ospitare i marsupiali carnivori australiani: per risolvere il conflitto di genere (essendo ''Didelphis'' un nome femminile e ''Dasyurus'' nome maschile) la specie venne rinominata al maschile ''D. cynocephalus''.<br />Nel [[1824]] [[Coenraad Jacob Temminck|Temminck]] ascrisse il tilacino a un proprio genere monospecifico, ''[[Thylacinus]]'', col nome definitivo di ''Thylacinus cynocephalus''.
 
Il [[nome scientifico]] del tilacino deriva dall'unione delle parole [[lingua greca antica|greche]] θύλακος (''thýlakos'', "tasca", in riferimento al [[marsupio]]) e κύων (''kýōn'', "[[cane]]") per quanto riguarda il [[genere (tassonomia)|genere]] e κύων con κεφαλή (''kephalḕ'', "testa") per quanto riguarda la [[specie]], col significato di "marsupiale con testa di cane". Il [[nome volgare|nome comune]] ''tilacino'' è di diretta derivazione dal nome scientifico, mentre gli altri nomi comuni con cui la specie era conosciuta, "[[lupo]] marsupiale" / "lupo della Tasmania" o "[[tigre]] marsupiale" / "tigre della Tasmania, si riferiscono rispettivamente all'aspetto dell'animale e all'areale che esso occupava. Gli [[aborigeni della Tasmania]] chiamavano questo animale ''coorinna'', ''loarinna'', ''laoonana'' o ''lagunta'', tuttavia nessuno di questi nomi è stato preso in considerazione per divenire nome comune della specie
 
Nell'ambito dei [[Dasyuromorphia]], il tilacino occuperebbe un [[clade]] molto basale e ben distinto dagli altri, vicino al [[diavolo della Tasmania]] e al [[formichiere marsupiale]].<br />I primi tilacini propriamente detti apparvero circa 4 milioni di anni fa: i [[fossile|fossili]] più antichi ascrivibili a questa specie appartengono a vari esemplari rinvenuti a [[Riversleigh]], nel [[Queensland]] nord-occidentale
<ref>{{Cita web|url=http://www.amonline.net.au/fossil_sites/riversleigh.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060614005704/http://www.amonline.net.au/fossil_sites/riversleigh.htm|dataarchivio=14 giugno 2006|titolo=Riversleigh|editore=Australian Museum|anno=1999|accesso=21 novembre 2006}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.amonline.net.au/thylacine/08.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090602070740/http://www.amonline.net.au/thylacine/08.htm|dataarchivio=2 giugno 2009|titolo= Is there a fossil Thylacine?|editore=Australian Museum|anno=1999|accesso=21 novembre 2006}}</ref>.
 
== L'estinzione ==
[[File:Thylacine rock art at Ubirr.jpg|miniatura|Una [[pittura rupestre]] [[aborigeni australiani|aborigena]] a Ubirr, nel [[parco nazionale Kakadu]]: fino a tempi [[preistoria|preistorici]], i tilacini abitavano anche l'Australia continentale.]]
Si stima che il tilacino sia quasi completamente scomparso dall'Australia continentale almeno 2000 anni fa, e probabilmente ancora prima dalla [[Nuova Guinea]]; vengono tuttavia considerate attendibili testimonianze di avvistamenti di questi animali in [[Australia Meridionale]] ([[Monti Flinders]]) e [[Nuovo Galles del Sud]] ([[Blue Mountains]]) sia da parte di [[aborigeni australiani]] che di coloni europei fino al [[1830]]<ref name=Paddle/>.
 
[[File:Thylacine-decline.PNG|miniatura|sinistra|Diagramma illustrante il rapido declino del tilacino, fino all'estinzione: i dati si basano su uccisioni e catture riportate negli anni.]]
Fra le cause della scomparsa del tilacino dall'Australia continentale (ed in seguito della sua completa estinzione) la più citata e generalmente considerata attendibile è l'arrivo del [[dingo]] al seguito dell'uomo: tuttavia, specialmente negli ultimi anni questa ipotesi ha perso molta della sua centralità, in quanto si pensa che le due specie non competessero attivamente fra loro (sia perché i dingo sono animali diurni mentre i tilacini erano prevalentemente notturni, sia perché il ''target'' di prede era probabilmente diverso nelle due specie<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/national/tigers-demise-dingo-did-do-it/2007/09/05/1188783320057.html |titolo= Tiger's demise: dingo did do it&nbsp;– National&nbsp;– smh.com.au |pubblicazione= Sydney Morning Herald |data= 6 settembre 2007}}</ref>), e che in caso di scontri il dingo, più grosso e forte, avrebbe probabilmente avuto la meglio<ref>{{Cita web|url= http://www.naturalworlds.org/thylacine/introducing/whatis/what_is_a_thylacine_1.htm |titolo= Introducing the Thylacine |editore= The Thylacine Museum}}</ref>.<br />
Assieme all'arrivo del dingo, anche la presenza umana fu determinante per la scomparsa del tilacino dall'Australia, così come più in generale per l'estinzione di circa il 90% della [[megafauna]] australiana nel tardo [[Quaternario]]<ref>{{cita pubblicazione |autore= Johnson, C. N. & Wroe, S. |titolo= Causes of Extinction of Vertebrates during the Holocene of Mainland Australia: Arrival of the Dingo, or Human Impact? |rivista= The Holocene |data= Settembre 2003 |volume=13 |pagina= 941–948 |doi=10.1191/0959683603hl682fa |url=http://hol.sagepub.com/content/13/6/941.abstract}}</ref>. Non in maniera diretta, ossia attraverso la caccia, quanto piuttosto si pensa per i cambiamenti effettuati sull'[[ecosistema]] australiano, ai quali il tilacino mostrava una particolare vulnerabilità<ref>{{cita pubblicazione |autore= Menzies, B. R.; Renfree, M. B.; Heider, T.; Mayer, F.; Hildebrandt, T. B.; Pask, A. J. |titolo= Limited Genetic Diversity Preceded Extinction of the Tasmanian Tiger |rivista=PLoS ONE |data= 18 aprile 2012 |volume= 7 |numero= 4 |pagina= e35433 |doi=10.1371/journal.pone.0035433 |url=http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0035433}}</ref>: ne è la prova il fatto che per un buon lasso di tempo, vale a dire finché tali cambiamenti non avvennero, il tilacino continuò a sopravvivere accanto all'uomo, mentre altre specie, cacciate attivamente, andavano incontro all'estinzione una dopo l'altra<ref>{{cita pubblicazione |titolo= Timing and dynamics of Late Pleistocene mammal extinctions in southwestern Australia |autore= Prideaux, G. J.; Gully, G. A.; Couzens, A. M. C. ; Ayliffe, L. K.; Jankowski, N. R.; Jacobs, Z.; Roberts, R. G.; Hellstrom, J. C.; Gagan, M. K.; Hatcher, L. M. |rivista= Proceedings of the National Academy of Sciences |data= dicembre 2010 |volume= 107 |pagina= 22157–22162 |doi=10.1073/pnas.1011073107}}</ref>.
 
[[File:Sketch of a Tyger Trap.jpg|miniatura|sinistra|Illustrazione del [[1823]] di una trappola per tilacini.]]
[[File:Bagged thylacine.jpg|miniatura|Un cacciatore con un tilacino abbattuto: il sistema di taglie accelerò la scomparsa di questi animali.]]
La specie sopravvisse tuttavia in Tasmania: all'arrivo dei primi coloni europei sull'isola, l'animale sembrava essere più comune nel centro-nord dell'isola. Nonostante a causa della sua natura timida e delle abitudini notturne gli avvistamenti fossero rari, ben presto il tilacino guadagnò la fama di ladro di bestiame, e non tardarono ed essere adottati sistemi di taglie sui capi uccisi: già nel [[1830]] la [[compagnia della Terra di Van Diemen]] introdusse le prime ricompense, mentre fra il [[1888]] ed il [[1909]] il governo tasmaniano pose una taglia di un [[dollaro australiano]] (circa 120 [[euro]] attuali) per ciascuna testa di adulto e dieci [[scellino|scellini]] per cucciolo, pagandone in totale 2184, sebbene si pensi che il numero di animali uccisi fosse ben più consistente.
 
Alla caccia spietata a cui i tilacini venivano sistematicamente sottoposti si sommava la [[competizione]] con i [[Canis familiaris|cani]] introdotti dall'uomo<ref name="Boyce">{{Cita pubblicazione|rivista=Environmental History|volume=11|numero=1|autore=Boyce, James|titolo=Canine Revolution: The Social and Environmental Impact of the Introduction of the Dog to Tasmania|doi=10.1093/envhis/11.1.102|anno=2006|url=http://www.historycooperative.org/journals/eh/11.1/boyce.html|pp=102–129|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090918111654/http://www.historycooperative.org/journals/eh/11.1/boyce.html|dataarchivio=18 settembre 2009}}</ref>, la perdita dell'''[[habitat]]'', la sparizione di molte delle prede di questo animale (anch'esse cacciate dall'uomo e dai [[specie aliena|predatori introdotti]]) e un'epidemia di [[cimurro]]<ref>{{cita pubblicazione |url= http://search.informit.com.au/documentSummary;dn=201212562;res=IELAPA |autore= Paddle, R. |anno= 2012 |titolo= The thylacine's last straw: Epidemic disease in a recent mammalian extinction |rivista= Australian Zoologist |volume= 36 |numero= 1 |pagina= 75–92 |doi= 10.7882/az.2012.008}}</ref>.
 
Per la somma di tutte le cause summenzionate, il tilacino era diventato estremamente raro e già a partire dagli [[anni 1920|anni '20]] gli avvistamenti di questo animale erano divenuti un evento quasi eccezionale, tanto che già dal [[1901]] erano sorti comitati che chiedevano maggiore protezione per questa specie; accortasi di ciò, nel [[1928]] la commissione per la fauna nativa della Tasmania emise un apposito decreto di protezione di questi animali, proponendo l'istituzione di un'area protetta dove ospitarli fra i fiumi [[Arthur (Tasmania)|Arthur]] e [[Pieman]]<ref>{{Cita web|url= http://www.nma.gov.au/collections/highlights/thylacine |titolo= Pelt of a thylacine shot in the Pieman River-Zeehan area of Tasmania in 1930: Charles Selby Wilson collection |editore= National Museum of Australia, Canberra}}</ref>.
[[File:Wilf Batty last wild Thylacine.jpg|miniatura|sinistra|Wilf Batty con l'ultimo tilacino selvatico da lui ucciso.]]
L'ultima uccisione di un tilacino selvatico avvenne nel [[1930]] a opera del fattore Wilf Batty nella porzione nord-orientale dell'isola: Batty sparò all'animale, probabilmente di sesso maschile, dopo averlo osservato aggirarsi per alcune settimane per la sua tenuta<ref>{{Cita web|url= http://www.naturalworlds.org/thylacine/history/persecution/persecution_10.htm |titolo= HISTORY – PERSECUTION – (page 10) |editore= The Thylacine Museum |anno= 2006}}</ref>.
[[File:Tasmanian wolf.jpg|miniatura|Benjamin, l'ultimo tilacino.]]
L'ultimo tilacino in cattività, invece, rimase un esemplare di nome Benjamin: catturato nella Florentine Valley nel [[1933]] da tale Elias Churchill, venne ospitato allo [[zoo di Hobart]]. Il nome "Benjamin" venne assegnato all'animale solo nel maggio del [[1968]], quando il sedicente allora guardiano dello zoo Frank Darby dichiarò che lo staff era solito appellare familiarmente in tal modo l'esemplare, sebbene non esistano prove a riguardo e anzi la curatrice dello zoo all'epoca Alison Reid e il pubblicista dello stesso Michael Sharland abbiano sempre smentito tale affermazione e addirittura dichiarato di non ricordare Darby come membro dello staff dello zoo<ref name=Paddle/>. Lo stesso Darby ha inoltre sempre sostenuto che Benjamin era un maschio, mentre in base a quanto osservabile dalle foto dell'animale esso sarebbe stato in realtà una femmina: la questione è stata risolta solo recentemente, quando, dopo un'attenta analisi di un video risalente al [[1933]], in alcuni fotogrammi del terzo spezzone di riprese (previo ingrandimento e modifica di contrasto e esposizione) risulta chiaramente distinguibile lo [[scroto]]<ref>{{cita pubblicazione |autore= Sleightholme, S. |titolo= Confirmation of the gender of the last captive Thylacine |rivista= Royal Zoological Society of NSW |numero= 4 |anno= 2011 |volume= 35 |pagina= 953–956 |doi= 10.7882/AZ.2011.047}}</ref>.
 
Benjamin morì il 7 settembre [[1936]], rimanendo chiuso fuori dal suo alloggio per la notte e quindi patendo la grande [[escursione termica]] fra il giorno e la notte<ref name=Paddle/>: paradossalmente, 59 giorni prima della morte (il 10 luglio [[1936]]) il governo tasmaniano decretò in maniera ufficiale lo ''status'' di [[specie a rischio|specie in pericolo di estinzione]] del tilacino. Tale ritardo è stato generalmente giustificato con difficoltà di carattere politico che provocavano il continuo slittamento del provvedimento<ref name=Paddle/>.<br />
Benjamin fu l'ultimo esemplare di tilacino ufficialmente osservato: sebbene si creda che la specie possa essere sopravvissuta nelle aree più remote dell'entroterra tasmaniano fino agli [[anni 1960|anni '60]], e nonostante gli avvistamenti, le osservazioni di impronte e feci ascrivibili all'animale e l'ascolto di vocalizzazioni compatibili con quelle del tilacino, tutte le ricerche volte all'osservazione di eventuali animali superstiti, nonostante il consistente dispiego di mezzi, si sono sempre risolte in insuccessi<ref>{{Cita pubblicazione |autore= Andy Park |titolo= Tasmanian tiger&nbsp;– extinct or merely elusive? |rivista= Australian Geographic |volume= 1 |numero= 3 |pagina= 66–83 |data= Luglio 1986}}</ref>. Nonostante ciò, la specie è stata dichiarata [[estinzione|estinta]] dallo [[IUCN]] solo nel [[1982]] e dal governo della Tasmania nel [[1986]]: questo perché gli standard internazionali impongono che, per poter sancire in maniera ufficiale l'estinzione di una specie, devono passare 50 anni dall'ultimo avvistamento confermato. Solo nel [[2013]], inoltre, il tilacino è stato rimosso dall'appendice I della [[CITES]]<ref>{{Cita web|url= http://www.cites.org/sites/default/files/eng/notif/2013/E-Notif-2013-012.pdf |titolo= Amendments to appendices I and II of the Convention |data= 19 aprile 2013 |editore= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora}}</ref>.
 
=== Presunti avvistamenti ===
Esistono numerosi gruppi e organizzazioni di appassionati, o anche singoli, che continuano a cercare eventuali esemplari di tilacino ancora in vita nelle aree più remote della Tasmania, rifiutando di rassegnarsi a un'eventuale estinzione e scambiandosi pareri ed eventuali reperti su appositi forum<ref>{{Cita web|url= http://thylacineresearchunit.org/ |titolo= Thylacine . Research . Unit |editore= Thylacine . Research . Unit .}}</ref>.
 
[[File:Thylacine-sightings-western-australia.PNG|miniatura|upright=0.8|Mappa dei presunti avvistamenti di tilacino in [[Australia Occidentale]].]]
[[File:Thylacine sightings Tasmania.png|miniatura|sinistra|Mappa dei presunti avvistamenti di tilacino in Tasmania: i punti neri indicano avvistamenti singoli, i punti rossi indicano avvistamenti multipli.]]
L'ARFRA (''Australian Rare Fauna Research Association'') conta ad oggi circa 3800 avvistamenti di tilacino fin dall'avvenuta estinzione della specie nel [[1936]]<ref>{{Cita web |url= http://arfra.webs.com/informationfaq.htm |titolo= ARFRA Information/FAQ |editore= Australian Rare Fauna Research Association |anno= 2003 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110104064352/http://arfra.webs.com/informationfaq.htm |dataarchivio= 4 gennaio 2011 }}</ref>: secondo altre fonti, gli avvistamenti ritenuti attendibili sarebbero 138 fino al [[1998]], di cui 65 in [[Australia Occidentale]]<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/Tassie-Tiger/Thyla-seen-near-CBD/2003/08/18/1061059765660.html |titolo= Thyla seen near CBD? |editore= The Sydney Morning Herald |data= 18 agosto 2003}}</ref>, oppure 360 in Tasmania e 269 in Australia continentale<ref>{{Cita web|url= http://www.tasmanian-tiger.com/sightings.htm |titolo= Thylacine Sightings Map |autore= Emburg, Buck and Emburg, Joan |editore= Tasmanian-tiger.com}}</ref>.
 
Con l'avvento dell'era del digitale, cominciarono ad apparire in circolazione numerose foto e video di presunti tilacini in Australia e Tasmania, oltre a numerosi avvistamenti, alcuni dei quali hanno goduto di grande rilevanza mediatica almeno in patria: fra i primi si registra un video di una decina di secondi girato in [[Australia Meridionale]] nel [[1973]]<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=CCILrT7IMHc|titolo=Video}}</ref>, nel quale l'animale ripreso non può essere identificato con sicurezza a causa della scarsa qualità dell'immagine<ref>{{Cita news|autore= Hall, Phil |titolo= The Bootleg Files: "Footage of the Last Thylacine" |editore= Film Threat |data= 16 febbraio 2007 |url= http://www.filmthreat.com/index.php?section=features&Id=1886}}</ref>: una presunta osservazione di tre minuti del [[1982]] da parte del ricercatore Hans Naarding portò a estese ricerche (finanziate dal governo) nel settore nord-occidentale della Tasmania, durate un anno ma infruttuose<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/Tassie-Tiger/Mystery-that-burns-so-bright/2002/09/25/1032734210053.html |titolo= Mystery that burns so bright |editore= The Sydney Morning Herald |data= 9 giugno 2000}}</ref>. Tre anni dopo, nel [[1985]], la guida aborigena Kevin Cameron si rivelò in possesso di cinque fotografie scattate in [[Australia Occidentale]], in cui era raffigurato quello che sembrava un tilacino intento a scavare<ref>{{cita pubblicazione |url= https://books.google.com/?id=_7sirll_RDUC&lpg=PA44&dq=Thylacine%201985%20Kevin%20Cameron&pg=PA44 |autore= Athol Douglas |anno= 1985 |titolo= Tigers in Western Australia |rivista= New Scientist |volume= 110 |numero= 1505 |pagina= 44–47 |editore= Reed International Limited}}</ref>. Nel gennaio del [[1995]] un guardacaccia osservò nelle prime ore del mattino quello che sembrava un tilacino a Pyengana, in Tasmania nord-orientale: le indagini seguite nella zona non mostrarono però alcuna traccia della presenza dell'animale<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/Tassie-Tiger/New-bush-sighting-puts-tiger-hunter-back-in-business/2002/09/25/1032734216943.html |titolo= New bush sighting puts tiger hunter back in business |autore= Woodford, James |editore= The Sydney Morning Herald |data= 30 gennaio 1995}}</ref>. Nel [[1997]], alcuni missionari alle pendici del [[Puncak Jaya]], in [[Irian Jaya]], riportarono di aver osservato dei tilacini, avvistamenti confermati dagli indigeni, che affermarono di sapere da anni della presenza degli animali<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/tassie-tiger/tassie-tiger-sighting-claim-in-irian-jaya/2002/09/25/1032734218360.html |titolo= Tassie tiger sighting claim in Irian Jaya |autore= Williams, Louise |editore= The Sydney Morning Herald |data= 15 aprile 1997}}</ref>: nell'aprile del [[2006]], invece, il turista tedesco Klaus Emmerichs mostrò alcune fotografie digitali di un tilacino da lui avvistato nel febbraio del [[2005]] nel [[Parco nazionale di Cradle Mountain-Lake St Clair]], non sempre ritenute del tutto autentiche e attendibili<ref>{{Cita news|url= http://www.smh.com.au/news/National/Tourist-claims-to-have-snapped-Tasmanian-tiger/2005/03/01/1109546854027.html?oneclick=true |titolo= Tourist claims to have snapped Tasmanian tiger |editore= The Sydney Morning Herald |data= 1º marzo 2005}}</ref>.
 
Fin dal [[1983]], [[Ted Turner]] ha offerto centomila dollari a chiunque fosse in grado di fornire prove valide dell'esistenza di tilacini ancora in vita in Australia e Tasmania<ref>{{Cita news|url= http://www.theage.com.au/news/Science/Extinct-or-not-the-story-wont-die/2005/03/25/1111692630378.html |titolo= Extinct or not, the story won't die |autore= Steger, Jason |pubblicazione= The Age |città= Melbourne |data= 26 marzo 2005}}</ref>: nel [[2000]], tuttavia, tale ricompensa è stata ritirata<ref>{{Cita web|url= http://net.pembrokesc.vic.edu.au/home/tiger/expd5.html |titolo= Reward Monies Withdrawn |autore=McAllister, Murray |anno= 2000 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213055235/http://net.pembrokesc.vic.edu.au/home/tiger/expd5.html |dataarchivio= 13 dicembre 2007}}</ref>. Anche ''The Bulletin'', popolare giornale australiano, in occasione del centoventicinquesimo anniversario della testata nel [[2005]] si dichiarò disposto a offrire 1,25 milioni di dollari a chi fosse in grado di catturare un esemplare vivo e incolume di tilacino, mentre il tour operator Stewart Malcolm arrivò a offrire 1,75 milioni di dollari per un esemplare: va però detto che la cattura e la detenzione del tilacino sarebbero illegali ai sensi delle leggi predisposte per la protezione dell'animale.
 
== Clonazione ==
[[File:Thylacinus cynocephalus at NMA.jpg|miniatura|Giovane tilacino conservato al [[National Museum of Australia]]: a partire da resti del genere, gli studiosi hanno affermato che sarebbe possibile clonare questo animale.]]
Nel [[1999]] il professor Mike Archer dell'[[Australian Museum]] di [[Sydney]] annunciò pubblicamente l'avvio di un progetto di [[clonazione]] del ''Thylacinus''.<ref>{{cita web|url=http://www.guardian.co.uk/Archive/Article/0,4273,4424142,00.html|titolo=Back from the dead|autore=Julia Leigh|editore=The Guardian|data=30 maggio 2002|accesso=16 dicembre 2007}}</ref> L'intenzione era quella di utilizzare campioni di [[DNA]] prelevati da reperti anatomici di cuccioli di tilacino conservati in [[etanolo]] risalenti ai primi del [[XX secolo]] per tentare la [[clonazione]] dell'animale e quindi la sua [[de-estinzione]]. L'ambizioso progetto, sottoposto al vaglio di esperti biologi molecolari, venne severamente criticato e giudicato irrealizzabile<ref>{{cita web |url= http://www.theage.com.au/articles/2002/08/21/1029114134051.html |titolo= Tasmanian tiger clone a fantasy: scientist |editore= Melbourne Age |autore= Wayne Miller |data=22 agosto 2002 |accesso= 16 dicembre 2007}}</ref>.<br />Alla fine del [[2002]] vennero estratti frammenti replicabili di DNA<ref name="AMC">{{cita web |url=http://www.amonline.net.au/thylacine/summary.htm |titolo=Attempting to make a genomic library of an extinct animal |editore=Australian Museum |anno=1999 |accesso=22 novembre 2006}}</ref>, ma il 15 febbraio [[2005]] il progetto venne abbandonato, in quanto il materiale genetico recuperato fu giudicato troppo danneggiato per poter essere utilizzato<ref name="abc1">{{cita web |url=http://www.abc.net.au/news/newsitems/200502/s1303501.htm |titolo=Museum ditches thylacine cloning project |editore=ABC News Online |data=15 febbraio 2005 |accesso=22 novembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081015173047/http://www.abc.net.au/news/newsitems/200502/s1303501.htm# |dataarchivio=15 ottobre 2008 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="smhclone2">{{cita news |url=http://www.smh.com.au/news/science/tassie-tiger-cloning-pieinthesky-science/2005/02/16/1108500157295.html |titolo=Tassie tiger cloning 'pie-in-the-sky science' |autore=Deborah Smith |editore=Sydney Morning Herald |data=17 febbraio 2005 |accesso=22 novembre 2006}}</ref>.<br />Tuttavia nel maggio 2005 il professor Micheal Archer della [[University of New South Wales]], già direttore dell'[[Australian Museum]] e biologo evoluzionista, annunciò che il progetto sarebbe stato portato avanti da un gruppo di università interessate e da un centro di ricerca<ref name="abcs">{{cita web |url=http://www.abc.net.au/science/news/stories/s1302459.htm |titolo=Thylacine cloning project dumped |autore=Judy Skatssoon |editore=ABC Science Online |data=15 febbraio 2005 |accesso =22 novembre 2006}}</ref>: appena un mese prima, dopo quattro anni di ricerca e catalogazione, era stato ultimato l'''International Thylacine Specimen Database'', un database completo di tutti i resti di tilacino conosciuti presenti in musei, università e collezioni private.
 
Nel [[2008]] i ricercatori Andrew J. Pask e Marilyn B. Renfree dell'[[università di Melbourne]] e Richard R. Behringer dell'[[università di Austin]] hanno annunciato di aver isolato dalla pelliccia di un esemplare adulto e dal corpo di alcuni piccoli, tutti conservati in etanolo, il gene [[Col2A1]] ''enhancer'', che ha il compito di assemblare la proteina che forma ossa e cartilagini del tilacino. Il gene è stato impiantato in alcuni topi di laboratorio e risulta funzionante<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/tigre-topo/tigre-topo/tigre-topo.html|titolo="Resuscita" la tigre della Tasmania ma adesso è nel corpo di un topo|autore=Elena Dusi|editore=la Repubblica|data=20 maggio 2008|accesso=20 maggio 2008}}</ref>: la ricerca ha rianimato la speranza di ricreare un giorno una popolazione di tilacini<ref>{{cita pubblicazione|autore=Pask A. J.|coautori=Behringer R. R., Renfree M. B. |titolo=Resurrection of DNA function ''in vivo'' from an extinct genome |rivista =PLoS ONE |volume=3 |numero =5 |pp=e2240|anno=2008|doi=10.1371/journal.pone.0002240}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.nature.com/news/2008/080520/full/news.2008.841.html|titolo=Tasmanian tiger gene lives again|editore=Nature News|data=20 maggio 2008|autore=Katharine Sanderson|accesso=13 settembre 2011|lingua=en}}</ref>. Lo stesso anno un altro gruppo di ricercatori sequenziò con successo il [[DNA mitocondriale]] del tilacino a partire da due esemplari conservati in museo. Il loro successo apre la prospettiva del sequenziamento completo del DNA nucleare di questo animale a partire da esemplari da museo. Il loro risultato è stato pubblicato sulla rivista ''[[Genome Research]]'' nel 2009.
 
Ancora nel [[2013]] [[Mike Archer]] e [[Stewart Brand]], in due interventi indipendenti fra loro alla conferenza [[TED (conferenza)|TED]], citavano il tilacino come possibile candidato alla de-estinzione<ref>[https://www.ted.com/talks/michael_archer_how_we_ll_resurrect_the_gastric_brooding_frog_the_tasmanian_tiger?language=en#" ted.com]</ref><ref>[https://www.ted.com/talks/stewart_brand_the_dawn_of_de_extinction_are_you_ready.html "Stewart Brand: The dawn of de-extinction. Are you ready?"]</ref>.
 
== Il tilacino nella cultura di massa ==
[[File:Thylacinus cynocephalus (Gould).jpg|miniatura|La famosa illustrazione di [[John Gould]].]]
[[File:Tasmania Coat of Arms.svg|miniatura|sinistra|Lo [[stemma della Tasmania]] ha come [[sostegni (araldica)|sostegni]] due tilacini.]]
Il tilacino viene utilizzato molto spesso come simbolo della Tasmania, anche in loghi e stemmi: i tilacini sono i [[sostegni (araldica)|sostegni]] dello [[stemma della Tasmania]] e una versione stilizzata di questo animale è presente anche nel logo del governo tasmaniano, oltre che dal [[1998]] sulle targhe dei veicoli immatricolati in Tasmania, e nello stemma della [[città di Launceston]]. Il tilacino è anche la ''mascotte'' dell'[[università della Tasmania]] e del [[Tasmania cricket team]] ed è presente nello stemma del [[sottomarino]] della [[Royal Australian Navy]] ''HMAS Dechaineux''.
 
[[File:Thylacine stamp.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|[[francobollo]] [[australia]]no raffigurante un tilacino.]]
Il tilacino è apparso inoltre sui [[francobollo|francobolli]] di Australia, [[Guinea Equatoriale]] e [[Stati Federati di Micronesia]].<ref>{{Cita web|url= http://www.pibburns.com/cryptost/thylacin.htm |titolo= Thylacine Stamps |data= 6 luglio 2003 |autore=Burns, Philip R. |accesso= 21 novembre 2006}}</ref>
 
Molte delle illustrazioni di tilacino comunemente utilizzate provengono dal libro ''The Mammals of Australia'' di [[John Gould]], risalente al periodo [[1845]]-[[1853]]<ref>{{Cita web|url=http://www.utas.edu.au/library/exhibitions/thylacine/exotic.html |titolo= The Exotic Thylacine |cognome= University Librarian |data= 24 settembre 2007 |sito= Imaging the Thylacine |editore= University of Tasmania}}</ref>, e sono utilizzate anche dal [[birrificio]] Cascade Brewery fin dal [[1984]]<ref>{{Cita web|url= http://www.abc.net.au/rn/ockhamsrazor/stories/2004/1130006.htm |titolo= John Gould's place in Australian culture |cognome= Stephens |nome=Matthew |autore2= Williams, Robyn |data= 13 giugno 2004 |sito=Ockham's Razor |editore= Australian Broadcasting Corporation}}</ref>.
 
Ty, protagonista della trilogia ''[[Ty la tigre della Tasmania]]'', e [[Tiny Tiger]], nerboruto personaggio della serie videoludica ''[[Crash Bandicoot (serie)|Crash Bandicoot]]'' sono entrambi tilacini, così come il nevrotico Wendell T. Wolf, personaggio della [[serie televisiva]] ''[[Tazmania]]'', ultimo lupo della Tasmania vivente.<br />Nell'[[anime]] ''[[Flo, la piccola Robinson]]'', l'isola deserta è popolata da numerosi gruppi di tilacini, che aggrediscono e minacciano più volte la famiglia Robinson.<br />Nel fumetto ''[[Allen (fumetto)|Allen]]'', parodia del film [[Alien]] scritta da [[Leo Ortolani]], il tilacino si ritiene estinto a causa del suo bizzarro stile di guida.<br />
 
In ''[[Howling III: Marsupials]]'' seguito del ''cult-movie'' di [[Joe Dante]] ''[[L'ululato]]'' è presentata una variante del lupo mannaro rappresentata come un tilacino mannaro.
 
Nel film ''[[The Hunter (film 2011 Nettheim)|The Hunter]]'' del 2011, ispirato all'omonimo romanzo di Julia Leigh, il tilacino è l'animale protagonista ricercato dai mercenari per conto di una multinazionale.
 
Il Giorno Nazionale delle Specie Minacciate in Australia, fin dalla sua istituzione nel [[1996]], cade il 7 settembre, giorno della morte di Benjamin, ultimo esemplare di tilacino osservato<ref>{{Cita web |url= http://www.environment.gov.au/biodiversity/threatened/ts-day/index.html |titolo= National Threatened Species Day |editore= Department of the Environment and Heritage, Australian Government |anno= 2006 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090709141827/http://www.environment.gov.au/biodiversity/threatened/ts-day/index.html |dataarchivio= 9 luglio 2009 }}</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.naturalworlds.org/thylacine/index.htm|The Thylacine Museum}}
* {{cita web |1=http://www.users.bigpond.com/tigerbook/ |2=Magnificent Survivor - Continued Existence of the Tasmanian Tiger |accesso=12 giugno 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060720175224/http://www.users.bigpond.com/tigerbook/# |dataarchivio=20 luglio 2006 |urlmorto=sì }}
* [http://www.naturalworlds.org/thylacine/morefeatures/itsd/itsd_1.htm The International Thylacine Specimen Database] [ITSD]
* {{cita web|https://www.criptozoo.com/approfondimenti/2017/04/13/lultimo-tilacino|L'ultimo tilacino}}
 
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