Casati (famiglia) e Franco Laner: differenze tra le pagine

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[[Immagine:Franco Laner 03.JPG|thumb|upright=1.3|Primo piano del prof. Franco Laner]]
{{f|storia di famiglia|giugno 2009}}
{{Bio
|Nome = Franco
|Cognome = Laner
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cortina d'Ampezzo
|GiornoMeseNascita = 21 luglio
|AnnoNascita = 1941
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = architetto
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , pioniere dell'impiego del [[legno lamellare]] in Italia
}}
 
==Vita e opere==
I '''Casati''' sono una famiglia lombarda presente sul {{Chiarire|[[Libro d'Oro della Nobiltà Italiana]]|Quale? Disambiguare}}. La loro origine accertata si colloca a partire dal capostipite Pietro Casati, vissuto durante la prima metà dell'[[XI secolo]]. Questi ebbe da moglie ignota numerosi figli, dei quali solamente due risultano citati in documenti dell'epoca:
* Eriberto, prete, che fondò le chiese di San Pietro e San Paolo a Brugora ([[Besana in Brianza]]) nel 1102;
* Giovanni, morto agli inizi del XII secolo.
 
Laureato in [[architettura]] allo [[IUAV]] (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) nel [[1969]], a partire dal [[1974]] ha insegnato nella stessa università dove dal 1980 è stato professore associato e dal [[2000]] al [[2010]] - anno del pensionamento - professore ordinario di tecnologia dell'architettura.
{{Chiarire|Questi}} ebbe da moglie ignota tre figli. Il secondogenito, Pietro fu l'unico ad avere discendenti. Il suo bisnipote Giordano (morto nella seconda metà del XIII secolo) ebbe quattro figli:
 
La sua attività di ricerca verte oggi principalmente sull'impiego del [[legno]] e del [[legno lamellare]] in [[edilizia]] e sulla storia della tecnologia edilizia<ref>Si vedano ad esempio le sue ricerche sulle costruzioni nuragiche: Franco Laner, ''Accabadora. Tecnologia delle costruzioni nuragiche'', Franco Angeli, Milano, 1999, Id., ''Il tempio a pozzo di S. Cristina. Storia, tecnologia, architettura e astronomia'', Adrastea, Mestre, 2004, e Id., ''Sa'ena. Sardegna preistorica: dagli antropomorfi ai telamoni di Monte Prama'', Condaghes, Cagliari, 2011.</ref>, ma ha in passato approfondito anche il tema della sperimentazione e del controllo di qualità di altri [[materiali da costruzione]] - in particolare il [[laterizio]]<ref>Ad esempio in: Franco Laner, Paola Giacalone, Anna Pala, ''Murature faccia a vista. Patologie e rimedi'', Franco Angeli, Milano, 1997</ref> - nella lunga attività presso il laboratorio ufficiale prove sui materiali dello IUAV, e della introduzione dei metodi [[Probabilità|probabilistici]] nella valutazione della [[sicurezza]] [[Struttura resistente|strutturale]] degli edifici<ref>Si veda: Franco Laner, ''Il limite della dispersione. Controllo e sperimentazione dei componenti edilizi'', Franco Angeli, Milano, 1993</ref>.
* Ottone, che diede luogo ad un ramo della famiglia estintosi nei maschi dopo il 1561 con Filippo;
* Allegranza;
* Conte (morto a [[Roma]] l'8 aprile 1287), Cardinale con il titolo di San Pietro e Marcellino dal 23 marzo 1281, [[Arcidiacono di Milano]] dal 1270;
* Manfredo (morto nella seconda metà del XIII secolo).
 
All'inizio della sua attività ha inoltre analizzato il ruolo politico e sociale della tecnologia e della scienza (e del relativo insegnamento nelle [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[architettura]]). Il suo atteggiamento era di netta opposizione ai promotori di una presunta e acritica [[neutralità]] di scienza e tecnica; affermava invece la necessità di una presa di coscienza della non [[oggettività]] delle scelte che tecnico e scienziato si trovano a fare, che dipendono dal peso relativo attribuito arbitrariamente ai vari parametri considerati nella scelta (ad esempio ''costi di produzione'' vs. ''condizioni di lavoro e salute dell'operaio'' nella valutazione di sistemi produttivi alternativi nell'industria dei materiali edili)<ref>Fin dal titolo di ispirazione [[Berthold Brecht|brechtiana]] (la citazione è di un passo della [[Vita di Galileo]]), ''La progenie degli gnomi inventivi. Tecnologia e processo di produzione edile'' (1978) - scritto da Franco Laner in collaborazione con Vittorio Manfron - fa riferimento, al rischio dell'asservimento della scienza alle ideologie e agli scopi della [[classe sociale|classe]] dominante.</ref>.
Dai suoi discendenti (nella fattispecie dal nipote Filippo, figlio secondogenito di Marcellino), si origineranno i rami comitali che acquisiranno lustro e prestigio a [[Milano]] e nella Lombardia medioevale e rinascimentale, estendendosi sino all'età moderna.
 
Laner ha studiato a lungo i modi d'impiego del legno nell'edilizia storica (con particolare attenzione all'aspetto - a lungo trascurato - degli stati di [[coazione]]<ref>Molti dei suoi studi in questo ambito sono stati riproposti con taglio divulgativo in: Franco Laner, ''Legno e stati di coazione'', Flap Edizioni, 2008</ref>) e gli interventi di [[restauro|consolidamento]] di tipo tradizionale, dei quali afferma la persistente attualità.
Filippo Casati ebbe da moglie ignota due figli accertati, Alberto (bandito da Milano nel 1302 e morto di lì a poco) e Conte.
Il suo interesse si è rivolto anche verso i temi della [[durabilità]] delle [[legno strutturale|strutture di legno]] e delle fessure da ritiro<ref>Si vedano Franco Laner, ''Elogio della fessura'' in "Adrastea", N°19, 2002, pp. 26-35 e Id., ''Capire le fessure nel legno strutturale'', Legnoindustria, s.l., 2003</ref>, viste come caratteristiche ineliminabili e non come difetti.
 
Laner ha inoltre approfondito il tema delle strutture in legno di nuova costruzione tanto nelle ristrutturazioni (progettando tra le altre opere la nuova copertura del [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] e le strutture in legno lamellare nel [[Castello di Rivoli]]) quanto nelle nuove realizzazioni. In questo ambito pone particolare attenzione all'aspetto della concezione tridimensionale della struttura, fondamentale per garantire la resistenza ad azioni orizzontali ([[vento]] e [[terremoto|sisma]]) e per prevenire fenomeni di instabilità laterale. Ha inoltre sperimentato e [[brevetto|brevettato]] dei sistemi di connessione innovativi per solai misti legno-[[calcestruzzo]] per interventi di recupero e per nuove costruzioni<ref>Alcuni esempi sono riportati in: Franco Laner, Umberto Barbisan, ''I solai in legno. Soluzioni tradizionali, elementi innovativi, esempi di dimensionamento'', Franco Angeli, Milano, 1995</ref>.
Il quarto figlio di Alberto, Guglielmo, avrebbe dato origine al ramo comitale dei [[Casati di Fabbrica]].
 
Nel settore del [[legno lamellare]] è stato fra i pionieri in Italia, attraverso una serie di sperimentazioni (in particolare della resistenza delle unioni meccaniche chiodate e bullonate) e progetti di strutture di grande luce (passerelle pedonali, ponti, coperture di grandi ambienti)<ref>Per alcuni dei suoi progetti meno recenti si veda: Franco Laner, ''Il legno lamellare. Il progetto'', Habitat legno, Edolo, 1988</ref>.
Conte Casati avrebbe dato origine ai rami comitali dei Casati Spino, dei Casati di Borgolavezzaro e dei [[Casati Stampa di Soncino]].
 
Tra i suoi campi di ricerca più recenti ci sono la durabilità delle costruzioni in legno<ref>Si veda: Franco Laner, ''Durabilità e manutenzione delle costruzioni di legno'', Promolegno, 2005 e ''Vademecum. Case di legno'', Piemmeti, 2008.</ref> e lo studio di nuovi sistemi di connessione legno-legno. In questo ambito sta sperimentando l'impiego di [[cavicchio|cavicchi]] lignei al posto di [[Vite a legno|viti]] e [[bullone|bulloni]] metallici e nuove sagome curve (oggi facilmente realizzabili grazie alle macchine a [[controllo numerico]]) in sostituzione di quelle tradizionali con spigoli vivi, con l'intento di limitare punti di innesto dell'energia di [[Meccanica della frattura|frattura]] e il consolidamento di solai a orditura lignea con solette in x-lam (legno multistrato costituito da lamelle sovrapposte e incollate a strati incrociati).
==Rami comitali==
 
Laner è stato fondatore e direttore della rivista ''[[Adrastea (rivista)|Adrastea]]'', edita tra il [[1994]] ed il [[2002]] da una delle maggiori imprese italiane produttrici di legno lamellare, e presidente del Consiglio scientifico dell'Istituto per la Tecnologia del Legno del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] di [[San Michele all'Adige]] (TN) dal [[1998]] al 2002.
====Ramo di Spino====
L'origine di questa branca della famiglia è collocata a partire da Pietro Casati, Patrizio Milanese, Decurione di Milano, Luogotenente dell’ospedale Maggiore, morto intorno al 1530. Il titolo comitale venne assunto tuttavia solamente a partire da Don Giuseppe ([[Monza]], battezzato il 31 luglio 1673- 1740), [[Giudice dei dazi (Milano)|Cassiere e Regolatore della Mercanzia]] del [[Ducato di Milano]], carica con cui divenne molto facoltoso. Venne creato Conte con Diploma imperiale datato 22 dicembre 1728. Acquistò il feudo di [[Spino d'Adda|Spino]] e [[Nosadello]] il 17 settembre 1730 e su di esso poggiò il titolo comitale; ottenne la concessione dello ''jus proclamandi'' il 18 gennaio 1732. Si sposò due volte: dal secondo matrimonio, contratto con Anna, figlia di Giovanni Battista Negri, Regolatore Generale dell’appalto di Mercanzia del Ducato di Milano ebbe Don Cristoforo (2 giugno 1724- 1804), divenuto 2º Conte di Spino e Nosadello nel 1740, alla sua morte. Quest'ultimo ebbe tre figli maschi:
# Don Giuseppe ([[Parrocchia di San Donnino alla Mazza|San Donnino alla Mazza]] (attualmente parte di [[Milano]]), 25 settembre 1762- [[Milano]] 10 marzo 1833), 3º Conte di Spino e Nosadello dal 1804 (titolo confermato nel 1817); Dottore in leggi nel 1786, Auditore del Tribunale di prima istanza di Milano dal 28 febbraio 1788, Regio Delegato a [[Provincia di Casalmaggiore|Casalmaggiore]] dal 1791, uno degli Amministratori Delegati del [[Dipartimento d'Olona]] il 6 ottobre 1798, componente del Governo Provvisorio d'Olona il 27 novembre 1799, Prefetto del [[Dipartimento del Lario (1801)|Dipartimento del Lario]] dal 1803, Barone del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico]] con Decreto imperiale datato: [[Parigi]] 7 novembre 1811 e Lettere Patenti datate: [[Compiègne]] 17 settembre 1811; Imperial Regio Delegato di [[Provincia di Lodi e Crema|Lodi e Crema]] alla [[Restaurazione]]. Sposò il 27 settembre 1807 Donna Marianna Brivio Sforza (19 giugno 1786- 11 febbraio 1842), figlia di Don Cesare, 8º Marchese di Santa Maria in Prato e di Donna Antonia Erba Odescalchi dei Marchesi di Monteleone.
# Don Antonio (San Donnino alla Mazza 3 marzo 1771- 1854), 4º Conte di Spino e Nosadello dal 1833.
# Don Carlo (6 agosto 1776- 1864), 5º Conte di Spino e Nosadello dal 1854. Sposò Antonia Fraganeschi, da [[Cremona]].
 
Laner svolge inoltre una intensa attività di promozione dell'uso del legno e del legno lamellare in edilizia partecipando a convegni e seminari, nonché tenendo numerosi corsi di formazione per professionisti.
Da Don Carlo si originarono gli ultimi esponenti dei Conti di Spino e Nosadello, vista l'assenza di eredi maschi dei due fratelli maggiori (o anche come conseguenza del fatto che alcuni di essi risultarono premorti rispetto ad essi, non lasciando poi discendenza maschile). Il nipote di Don Carlo (figlio del secondogenito Don Cristoforo), Don Carlo (1834- ?), divenne il 6º Conte di Spino e Nosadello dal 1864. Dottore in leggi, notaio, storico, fu componente della Regia Deputazione sopra gli studi di Storia Patria a [[Torino]] dal 23 maggio del 1881.
 
==Opere==
====Ramo di Casate====
* Franco Laner, Vittorio Manfron, ''La progenie degli gnomi inventivi. Tecnologia e processo di produzione edile'', Cluva, Venezia, 1978.
Il ramo si originò nel 1691 con la creazione di Don Giovanni, già [[Organi della pubblica amministrazione di Milano in età spagnola#Tribunale di Provvisione|Vicario di Provvisione]] di Milano dal 1690, in Marchese Casati (diploma conferito dal [[Ranuccio II Farnese|Duca di Parma e Piacenza]] il 3 aprile del 1691). Gli succedette il fratello Don Giulio nello stesso anno a seguito della sua morte avvenuta in Spagna: egli acquisì i diritti feudali su [[Casatenovo]] il 23 giugno del 1692 e sposò Donna Chiara Guicciardini nel 1687 e morì il 20 aprile del 1706, lasciando otto figli.
* Franco Laner, Gianni Riva, Federico Zago, ''Indagine sulla resistenza di base della muratura di mattoni a Venezia'', IUAV, Venezia, 1979.
* Franco Laner, ''Sicurezza e crolli'', CLUVA, Venezia, 1983.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''La muratura armata'', CLUVA, Venezia, 1983.
* Franco Laner, ''Acqua alle corde. Il controllo di qualità dei materiali edili e la sicurezza strutturale'', CLUVA, Venezia, 1983.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Cinque argomenti di tecnologia dell'architettura'', Venezia, 1985.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Ingegneria del Rinascimento a Venezia'', Venezia, 1985.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Terremoto ed architettura. Il trattato di Eusebio Sguario e la sismologia nel Settecento'', CLUVA, Venezia, 1986.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''I secoli bui del terremoto'', Franco Angeli, Milano, 1986.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Materiale bibliografico di base per il recupero edilizio'', ETB, Pontremoli, 1987.
* Franco Laner, Susanna De Götzen, ''La chiglia rovesciata'', Franco Angeli, Milano, 1988.
* Franco Laner, ''Il legno lamellare. Il progetto'', Habitat legno, Edolo, 1988.
* Franco Laner, ''Conoscere il legno per progettare e costruire. Atti del corso di aggiornamento. Verona settembre-ottobre 1990'', Verona, 1991.
* Franco Laner, ''Il limite della dispersione. Controllo e sperimentazione dei componenti edilizi'', Franco Angeli, Milano, 1993.
* Franco Laner, Edoardo Benvenuto, Valeriano Pastor, ''Restauro architettonico. Il tema strutturale'', Essegi, Ravenna, 1994.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''I solai in legno. Soluzioni tradizionali, elementi innovativi, esempi di dimensionamento'', Franco Angeli, Milano, 1995.
* Franco Laner, Paola Giacalone, Anna Pala, ''Murature faccia a vista. Patologie e rimedi'', Franco Angeli, Milano, 1997.
* Franco Laner, ''Accabadora. Tecnologia delle [[Nuraghe|costruzioni nuragiche]]'', Franco Angeli, Milano, 1999.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Capriate e tetti in legno. Progetto e recupero'', Franco Angeli, Milano, 2000.
* Franco Laner, ''Capire le fessure nel legno strutturale'', Legnoindustria, s.l., 2003.
* Franco Laner, Anna Pala, ''[[Cattedrale di Sant'Antioco di Bisarcio|Sant´Antioco di Bisarcio]], chiesa ex cattedrale nel campo di Ozieri'', Adrastea, Mestre, 2003.
* Franco Laner, ''[[Santuario nuragico di Santa Cristina|Il tempio a pozzo di S. Cristina]]. Storia, tecnologia, architettura e astronomia'', Adrastea, Mestre, 2004.
* Franco Laner, ''[[Chiesa di Nostra Signora di Castro|Nostra Signora di Castro]], chiesa ex cattedrale ad Oschiri'', Adrastea, Mestre, 2004.
* Franco Laner, ''Durabilità e manutenzione delle costruzioni di legno'', Promolegno, 2005.
* Franco Laner, ''Diagnostica delle strutture lignee'', Flap Edizioni, Mestre, 2005.
* Franco Laner, ''Tecnologia del recupero delle strutture lignee'', Flap Edizioni, Mestre, 2005.
* Franco Laner, Umberto Barbisan, ''Risanamento delle murature'', Flap Edizioni, Mestre, 2006.
* Franco Laner, ''Idee costruttive per solai e tetti in legno'', Flap Edizioni, 2008.
* Franco Laner, ''Legno e stati di coazione'', Flap Edizioni, 2008.
* Franco Laner, ''Vademecum. Case di legno'', Piemmeti, 2008.
* Franco Laner, ''Strutture di legno e sicurezza'', Flap Edizioni, 2009.
* Franco Laner, ''Sa'ena. Sardegna preistorica: dagli antropomorfi ai [[Giganti di Mont'e Prama|telamoni di Monte Prama]]'', Condaghes, Cagliari, 2011.
* Franco Laner, ''Il restauro delle strutture di legno'', Grafill, Palermo, 2011.
* Franco Laner. ''Legno: materiale e tecnologia per progettare e costruire''. UTET, Torino, 2012.
* Franco Laner, Antonio Pantuso, ''Uso Fiume e uso Trieste nei solai misti'', Flap Edizioni, Mestre, 2014.
* Franco Laner, ''Rùṣin. Appunti [[Valle d'Ampezzo|ampezzani]] autobiografici'', Agorà nuragica, Isili, 2014.
* Franco Laner, ''Indagini su Monte Prama'', NOR, Ghilarza, 2017.
* Franco Laner, ''Il mio legno'', Stevan, Settimo Pescantina (VR), 2018.
* Franco Laner, ''Il Ponte dell'Accademia. Permanenza del provvisorio'', CLUVA, Venezia, 2018.
 
== Note ==
Il figlio secondogenito della coppia, Don Francesco succedette al padre come terzo Marchese, venendo confermato nella sua posizione dal diploma conferitogli dall'Imperatore [[Carlo VI del Sacro Romano Impero|Carlo VI]] il 19 luglio del 1720. Nello stesso anno sposò Chiara Elena Olgiati (figlia del Marchese Ignazio, Signore di [[Bussero]] e di Donna Teresa Sirtori). Morì nel 1768, lasciando cinque figli (tre maschi e due femmine). I primi due, Don Giulio (1721-1786) e Don Giovanni Paolo (1723-1792), quarto e il quinto marchese, morirono senza eredi. A questo punto subentrò un ramo cadetto della famiglia, originatosi dal minore dei figli di Don Giulio, Don Giuseppe Casati. Il discendente di quest'ultimo (nella fattispecie il figlio terzogenito Don Apollonio, a seguito della rinuncia del fratello ecclesiastico Don Francesco al titolo nobiliare) divenne nel 1792 il sesto Marchese Casati. Don Apollonio, giureconsulto, sposò nel 1760 Maria Delfinoni. La coppia ebbe un solo figlio, Don Francesco. Questi, nato nel 1764, divenne giureconsulto e [[Geheimrat|consigliere imperiale privato]]. Sposò Carolina dei Conti Bedoni nel 1796. Divenuto settimo Marchese Casati alla morte del padre (avvenuta in data incerta, ma comunque posteriore al 1805), morì a Milano il 3 marzo del 1837, senza lasciare eredi. Con la sua morte si estinse il ramo dei marchesi Casati di Casate.
<references />
 
== Voci correlate ==
====Ramo Lonati Crivelli, Stampa di Soncino====
* [[Architettura]]
Ramo originatosi a partire da Giovanni Battista Casati (1557-1617), figlio secondogenito di Donato Casati (patrizio milanese, [[decurionato|decurione]] di [[Monza]]) e Caterina Bernareggi. Giovanni Battista era nipote, dal ramo paterno di Antonio Casati (1478) (terzogenito di Pietro Casati (1457), a sua volta figlio quartogenito di Giacomo, nipote di Conte Casati, che costituisce il raccordo con il ramo principale della famiglia) e Bianca degli Stratoni. L'ottenimento da parte di questo ramo della famiglia del titolo comitale si ha nel 1771 con Gabrio Casati (1701-1787), riconfermato al figlio Agostino (1739-1820) con diploma del 1796. Gaspare Casati (1756-1808), altro figlio di Gabrio, ebbe i figli [[Teresa Casati]] (1787-1830), prima consorte di [[Federico Confalonieri]] (1785-1846), [[Gabrio Casati]] (1798 - 1873), [[sindaci di Milano|podestà di Milano]], presidente del Governo provvisorio di Lombardia nel 1848 e presidente del Consiglio dei ministri e del Senato, e [[Camillo Casati]] (1805-1869), Sindaco di [[Muggiò]].
* [[Restauro]]
* [[Legno]]
* [[Legno strutturale]]
* [[Legno lamellare]]
 
==Altri progetti==
Da Camillo nacque Gian Alfonso Casati (1854-1890) che a sua volta ebbe il figlio primogenito [[Camillo I Casati Stampa di Soncino|Camillo Casati Stampa di Soncino]] (1877-1946), al quale nel 1891 fu rinnovato il titolo di conte. Quest'ultimo fu storicamente noto per essere stato il marito di [[Luisa Casati|Luisa Amman]]: nel 1892 ottenne il titolo di marchese e l'autorizzazione ad aggiungere al proprio il cognome Stampa di Soncino. Il [[Camillo II Casati Stampa di Soncino|figlio di Camillo]] ([[1927]]-[[1970]]), omonimo del padre, nacque dalla relazione avuta da questi con Anna Ewing Cockrell<ref>Scot D. Ryersson, Michael Orlando Yaccarino, Quentin Crisp, ''Infinite variety'', University of Minnesota Press, 2004 (pp. 162-163)
{{interprogetto}}
</ref> e [[Delitto di via Puccini|morì suicida nel 1970 dopo aver assassinato la moglie]]. Anna Maria (1951), figlia di Camillo, è l'ultima discendente di questo ramo della famiglia, che con la morte del padre si estingue nella linea maschile.<br />
Tutti i personaggi di questo ramo sono sepolti presso lo storico [[Mausoleo Casati Stampa di Soncino]] nel cimitero urbano di [[Muggiò]].
 
==Collegamenti esterni==
* Don Gabrio (6 gennaio 1701 - 1787), 1º Conte Casati dal 1771
* {{cita web | 1 = http://www.percorsi-legno.it/pg003.html | 2 = Breve curriculum di Franco Laner | accesso = 28 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080118090556/http://www.percorsi-legno.it/pg003.html | dataarchivio = 18 gennaio 2008 | urlmorto = sì }}
* Don Agostino (12 agosto 1739 - [[Roma]], 20 gennaio 1820), 2º Conte Casati (1787-1820)
* {{cita web|url=http://www.infobuild.it/mecgi/drv?tlHome&mod=modTecnologiaSheet&IDMENU=27&MENU_INDEX=6&UID=25599|titolo=Franco Laner, Tecnologie per il recupero delle strutture lignee}}
* Don [[Gabrio Casati]] (Milano, 2 agosto 1798- Milano, 16 novembre 1873), 3º Conte Casati
* {{cita web|url=http://video.google.com/videoplay?docid=7232381356411541830|titolo=Conferenza di Franco Laner su tradizione ed innovazione nelle strutture in legno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110606043144/http://video.google.com/videoplay?docid=7232381356411541830|dataarchivio=6 giugno 2011}}
* Don [[Camillo Casati]] (Milano, 15 agosto 1805 - Milano, 23 ottobre 1869), Conte
* {{cita web|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?id=187872&xsl=626|titolo=Documentario su alcune testimonianze archeologiche sarde con la partecipazione di Franco Laner che commenta la roccia di S. Stefano ad Oschiri}}
* Don Luigi Agostino ([[Milano]] 4 giugno 1827 - Milano, 1 novembre 1881), 4º Conte Casati
* {{cita web | 1 = http://www.tecnologos.it/edizioni/adrastea.asp | 2 = Elenco dei numeri e dei contenuti della rivista Adrastea | accesso = 28 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080921193855/http://www.tecnologos.it/edizioni/adrastea.asp | dataarchivio = 21 settembre 2008 | urlmorto = sì }}
* Don Gabrio ([[Palazzolo Milanese]] 12 settembre 1860 - 1860), 5º Conte Casati
* {{cita web | 1 = http://www.petercoxitalia.it/Recensioni.html | 2 = Pagina da cui si possono scaricare alcuni articoli di Laner sul consolidamento di solai in legno | accesso = 3 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070925022632/http://www.petercoxitalia.it/Recensioni.html | dataarchivio = 25 settembre 2007 | urlmorto = sì }}
* Marchese [[Camillo I Casati Stampa di Soncino|Camillo Casati Stampa di Soncino]] ([[Muggiò]] 12 agosto 1877 - Roma 18 settembre 1946), ottenne il rinnovo del titolo comitale con Regio Decreto motu proprio del 16 novembre 1890 e Regie Lettere Patenti del 29 marzo 1891, Marchese di Casate e autorizzazione ad aggiungere il cognome Stampa di Soncino con Regio Decreto motu proprio del 14 febbraio 1892 e Regie Lettere Patenti del 25 febbraio 1892
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=pMPG6-GZY9I|titolo=Intervista a Franco Laner sulle costruzioni di legno}}
* Conte Don [[Alessandro Casati|Alessandro]] (Milano 5 marzo 1881 - [[Arcore]] 4 giugno 1955), Patrizio Milanese, i titoli gli vennero riconosciuti con Regio Decreto del 14 dicembre 1924 e Regie Lettere Patenti del 25 giugno 1926
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%207%20-%20gennaio-febbraio%202010.pdf|Franco Laner, L’arte del murare a secco. Dove le pietre non dormono mai, Geocentro, n° 7, gennaio/febbraio 2010, pp. 34-37.}}
* Conte Don [[Alfonso Casati]] (Milano 13 luglio 1918 - [[Ostra Vetere]] 6 agosto 1944)
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%208%20-%20marzo-aprile%202010.pdf|Franco Laner, Legno e acqua toccata e fuga!, Geocentro, n° 8, marzo/aprile 2010, pp. 25-32.}}
* Marchese Don Camillo (1927 - suicida, Roma 30 agosto 1970), Marchese di Casate dal 1946
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%209%20-%20maggio-giugno%202010.pdf|Franco Laner, Il laterizio. Eternamente nuovo e propositivo, Geocentro, n° 9, maggio/giugno 2010, pp. 30-37.}}
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%2010%20-%20luglio-agosto%202010.pdf|Franco Laner, Palladio. Attualità della tradizione, Geocentro, n° 10, luglio/agosto 2010, pp. 55-58.}}
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%2011%20-%20settembre-ottobre%202010.pdf|Franco Laner, Vetro, motore di sperimentazione e immancabile presenzialista, Geocentro, n° 11, settembre/ottobre 2010, pp. 46-49.}}
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%2012%20-%20novembre-dicembre%202010.pdf|Franco Laner, Santiago Calatrava. Il ponte sul Canal Grande. Dinamismo morfemico e ibridazione di materiali con l’acciaio protagonista, Geocentro, n° 12, novembre/dicembre 2010, pp. 40-44.}}
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%2013%20-%20gennaio-febbraio%202011.pdf|Franco Laner, Le fessure nel legno massiccio: fisiologiche o patologiche?, Geocentro, n° 13, gennaio/febbraio 2011, pp. 52-58.}}
* {{cita web|http://www.fondazionegeometri.it/attachments/category/90/Geocentro%20Magazine%20-%20numero%2014%20-%20marzo-aprile%202011.pdf|Franco Laner, Discorso sulle capriate, Geocentro, n° 14, marzo/aprile 2011, pp. 50-57.}}
 
{{Controllo di autorità}}
====Ramo di Borgolavezzaro====
{{portale|architettura|biografie}}
Originano dal capostipite dei Casati Stampa di Soncino, Giovan Battista Casati, Patrizio Milanese. Questi sposò in prime nozze (contratto: 13 gennaio 1524) Francesca, figlia di Evangelista Andreotti de Reiva ed in seconde nozze Orsola dei Capitanei di Lavello, vedova di Stefano Pellegrini ed il suo terzo figlio, Gerolamo (moto il 23 aprile 1594), Patrizio Milanese, Ispettore generale di cavalleria a Milano, Decurione di Milano, è l'antenato comune delle due linee.
 
[[Categoria:Persone legate all'Università IUAV di Venezia]]
Il suo terzo figlio (avuto dalla prima moglie Francesca Aliprandi) Alfonso ([[Milano]] 1565- [[Coira]] 1621), Patrizio Milanese, divenne 1º Conte di [[Borgolavezzaro]] dal 28 maggio 1621 con Diploma del Re di Spagna. Ricoprì anche le cariche Decurione di Milano dal 8 agosto 1587, Gentiluomo di Camera del [[Duca di Savoia]] dal 1593, ambasciatore spagnolo in [[Svizzera]] nel 1595 e dal 1603. Gli succedette il figlio secondogenito Don Gerolamo (morto nel 1628), 2º Conte di Borgolavezzaro (1621-1628) e Patrizio Milanese, diplomatico spagnolo in Svizzera. Questi non lasciò eredi e il titolo comitale passò al fratello minore Don Carlo Emanuele (morto intorno al 1643), 3º Conte di Borgolavezzaro (1628-1643) e Patrizio Milanese, diplomatico spagnolo in Svizzera. Il terzogenito Don Alfonso, Patrizio Milanese (morto a Coira 16 febbraio 1681), divenne 4º Conte di Borgolavezzaro (1643-1681). Il figlio secondogenito di questi, nato dal matrimonio con Livia Melzi, Don Carlo, Patrizio Milanese (morto il 25 luglio 1730), divenne 5º Conte di Borgolavezzaro (1681-1730). Ricoprì inoltre le cariche di Ciambellano Imperiale dal 24 aprile 1688, diplomatico spagnolo in Svizzera, Consigliere Imperiale Privato dal 30 gennaio 1696. Sposò nel 1682 Gerolama Pozzobonelli, figlia di Giovanni Maria Marchese di [[Arluno]] e di Innocenza Corio dei Conti di [[Robbiate]] (morta nel 1736). Dal matrimonio nacquero quattro figli. Il secondogenito Don Gerolamo, Patrizio Milanese (morto il 21 gennaio 1759), divenne 6º Conte di Borgolavezzaro (1730-1759). Ricoprì anche le cariche di Decurione di Milano dal 12 maggio 1733, e fece parte dei [[Tribunale di Provvisione|XII di Provvisione]] nel 1737. Sposò Antonia, figlia di Filippo Casati, dalla quale ebbe tre figli. L'unico figlio maschio, Don Alfonso, Patrizio Milanese (morto il 30 maggio 1762), divenne 7º Conte di Borgolavezzaro (1759-1762). Gesuita, morì senza eredi determinando l'estinzione del ramo maschile della famiglia. La sorella maggiore, Donna Innocente (morta nel 1794), ereditò Borgolavezzaro nel 1762, che divenne parte dei possedimenti degli eredi del Conte Galeazzo Arconati Visconti (con la quale era sposata dal 1744).
 
====Ramo di Fabbrica====
 
Si originò a partire da Guglielmo Casati (morto dopo il 1322), figlio cadetto di Alberto Casati. Il primo Signore di [[Fabbrica_Curone]] fu Alessandro, Patrizio Milanese, che ne acquisì i diritti feudali il 2 luglio 1594 sposando Daria Casati, erede di Fabbrica. Gli succedette il secondogenito Gaspare, Patrizio Milanese, Signore di Fabbrica dal 23 aprile 1640. Questi tuttavia non ebbe discendenza e i suoi possedimenti passarono alla sua morte al suo parente più prossimo, il fratello minore Giovanni Battista (1619- [[Modena]] 25 febbraio 1661), Signore di Fabbrica e Patrizio Milanese. Questi sposò nel 1637 Lucrezia Bernieri, figlia del Conte Girolamo, dalla quale ebbe sette figli. Ala sua morte gli succedette il primogenito Paolo Emilio, che tuttavia rinunciò al feudo nel 1669 a favore del fratello minore Diomede (morto post 27 settembre 1704), Patrizio Milanese e Signore di Fabbrica. Un altro fratello minore, Ramengo (1654- ?), Patrizio Milanese, fu creato 1º Conte di Fabbrica nel 1694 dal [[Francesco II d'Este|Duca di Modena]]. Alla sua morte gli succederà il figlio secondogenito Gaspare, 2º Conte di Fabbrica e Patrizio Milanese, Gentiluomo di Camera del Duca di Modena. Questi morì nel 1738 senza eredi, determinando l'estinzione del ramo dei Casati di Fabbrica.
 
==[[Blasone]]==
[[Arma (araldica)|Arma]]: d’argento al mastio di rosso aperto del campo, merlato di cinque pezzi alla guelfa, torricellato di un pezzo e questo con tre merli simili e coperto, il tutto racchiuso entro due trecce di capelli dello stesso, ciascuna di tre manipoli passati in croce di S. Andrea, nella punta dello scudo e le punte combaciantesi in alto.
 
Cimiero: un’aquila di nero nascente, rostrata d’oro e linguata di rosso.
 
==Bibliografia==
*[[Felice Calvi (storico)|Felice Calvi]], ''Famiglie notabili milanesi. Storia della famiglia Casati. Storia della famiglia Carcano. Storia della famiglia Cajrati'', Milano, [[Antonio Vallardi Editore]], 1885
 
==Note==
<references />
{{Portale|Lombardia|Storia di famiglia}}
[[Categoria:Famiglie milanesi|C]]