Orson Welles e Pocahontas (film 1995): differenze tra le pagine

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{{BioFilm
|titolo italiano = Pocahontas
|Nome = George Orson
|titolo originale = Pocahontas
|Cognome = Welles
|lingua originale = inglese
|Sesso = M
|immagine = Pocahontas Logo.svg
|LuogoNascita = Kenosha
|didascalia = Logo del film
|GiornoMeseNascita = 6 maggio
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|AnnoNascita = 1915
|anno uscita = [[1995]]
|LuogoMorte = Los Angeles
|durata = 78 min
|GiornoMeseMorte = 10 ottobre
|genere = animazione
|AnnoMorte = 1985
|genere 2 = avventura
|Epoca = 1900
|genere 3 = drammatico
|Attività = attore
|genere 4 = sentimentale
|Attività2 = regista
|regista = [[Mike Gabriel]], [[Eric Goldberg]]
|Attività3 = sceneggiatore
|soggetto = [[Chris Buck]]
|AttivitàAltre = , [[scrittore]], [[drammaturgo]] e [[produttore cinematografico]]
|sceneggiatore = [[Carl Binder]], [[Susannah Grant]], [[Philip LaZebnik]]
|Nazionalità = statunitense
|produttore = [[James Pentecost]]
|Immagine = Orson Welles 1937.jpg
|casa produzione = [[Walt Disney Feature Animation]]
|Didascalia = Orson Welles, fotografato da [[Carl Van Vechten]], 1937
|casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Pictures]]
|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|alla migliore sceneggiatura originale|1942|x}}<br />{{Premio|Oscar|onorario|1971|x}}
|doppiatori originali = *[[Irene Bedard]]: Pocahontas (dialoghi)
*[[Judy Kuhn]]: Pocahontas (canto)
*[[Mel Gibson]]: John Smith
*[[David Ogden Stiers]]: Governatore Ratcliffe, Wiggins
*[[John Kassir]]: Meeko
*[[Russell Means]]: Powhatan
*[[Christian Bale]]: Thomas
*[[Linda Hunt]]: Nonna Salice
*[[Danny Mann]]: Perlin
*[[Billy Connolly]]: Ben
*[[Joe Baker]]: Lon
*[[Frank Welker]]: Flit
*[[Michelle St. John]]: Nakoma
*[[James Apaumut Fall]]: Kocoum
*[[Gordon Tootoosis]]: Kekata
|doppiatori italiani = *[[Ilaria Stagni]]: Pocahontas (dialoghi)
*[[Manuela Villa]]: Pocahontas (canto)
*[[Pino Insegno]]: John Smith (dialoghi)
*[[Roberto Stafoggia]]: John Smith (canto)
*[[Franco Chillemi]]: Governatore Ratcliffe
*[[Remo Girone]]: Powhatan
*[[Stefano Crescentini]]: Thomas
*[[Zoe Incrocci]]: Nonna Salice
*[[Piero Chiambretti]]: Wiggins
*[[Roberto Draghetti]]: Ben
*[[Mario Scaletta]]: Lon
*[[Monica Ward]]: Nakoma
*[[Andrea Ward]]: Kocoum
*[[Giorgio Lopez]]: Kekata
|montatore = [[H. Lee Person]]
|musicista = [[Alan Menken]]
|scenografo = [[Michail Giaimo]]
}}
[[File:Orson Welles signature.svg|thumb|280x280px|Firma di Orson Welles]]
 
'''''Pocahontas''''' è un [[film d'animazione]] del [[1995]], prodotto dai [[Walt Disney Animation Studios]] e diretto da [[Mike Gabriel]] e [[Eric Goldberg]]. È considerato il 33º [[classico Disney]] secondo il ''[[Classico Disney#Il termine "Classico" e la numerazione|canone ufficiale]]''.
È considerato uno degli artisti più versatili e innovativi del [[XX secolo|Novecento]] in ambito [[teatro|teatrale]], [[radiofonia|radiofonico]] e [[cinema]]tografico<ref>{{cita web|url=http://www.teche.rai.it/2015/05/orson-welles-genio-del-cinema/|titolo=Orson Welles, genio del cinema|editore=Rai.it|data=5 maggio 2015|accesso=4 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.cineblog.it/post/506718/orson-welles-100-anni-festeggiati-da-cannes-a-roma-e-bologna|titolo=Orson Welles: 100 anni festeggiati da Cannes a Bologna|editore=cineblog.it|data=5 maggio 2015|accesso=4 settembre 2015}}</ref>. Conquistò il successo all'età di ventitré anni grazie allo spettacolo radiofonico ''[[War of the Worlds (programma radiofonico)|La guerra dei mondi]]'', trasmissione che, leggenda narra<ref>{{cita web|autore=[[Paolo Attivissimo]]|url=http://retetre.rtsi.ch/index.php?option=com_content&task=view&id=5104&Itemid=62|urlarchivio=http://archive.is/DbNa5|dataarchivio=4 novembre 2013|titolo=Antibufala: 75 anni di radiopanico leggendario per la Guerra dei Mondi|editore=[[RSI Rete Tre]]|accesso=22 febbraio 2014}}</ref>, scatenò il [[paura|panico]] in buona parte degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], facendo credere alla popolazione di essere sotto attacco da parte dei [[Marte nella fantascienza|marziani]]. Questo insolito debutto gli diede la celebrità e gli fece ottenere un contratto per un film all'anno con la casa di produzione cinematografica [[RKO Pictures|RKO]], da realizzare con assoluta libertà artistica<ref name=BE>''Le Garzantine - Cinema'', Garzanti, 2000, pp. 1223-1225</ref>. Nonostante questa vantaggiosa clausola, solo uno dei progetti previsti poté vedere la luce: ''[[Quarto potere]]'' ([[1941]]), il più grande successo cinematografico di Welles, considerato "il più bel film della [[storia del cinema]]" secondo un sondaggio della rivista britannica ''[[Sight & Sound]]'' che ha interpellato oltre 250 critici e registi cinematografici<ref>{{Cita news |autore = |url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/agosto/10/Quarto_potere_piu_bello_della_co_0_0208106959.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2002/agosto/10/Quarto_potere_piu_bello_della_co_0_0208106959.shtml |titolo = «Quarto potere» il più bello della storia del cinema|pubblicazione =[[Corriere della Sera]]|data=10 agosto 2002|pagina = 37|accesso=22 febbraio 2014}}</ref>.
 
Il film è basato sulle vicende reali di [[Pocahontas]], indigena [[powhatan]] della [[Virginia]] che nel [[1607]] salvò la vita al colono [[John Smith di Jamestown]]. Ciò rende il film il primo lungometraggio d'animazione [[Disney]] ispirato ad un fatto veramente accaduto.
La carriera successiva di Welles fu ostacolata da una lunga serie di difficoltà e inconvenienti che non gli permise di continuare a lavorare a [[Hollywood]] e che lo costrinse a trasferirsi in Europa, dove continuò a cercare di realizzare le proprie opere finanziandosi soprattutto con apparizioni in film altrui<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 56-57}}</ref>. Fra i suoi molti progetti, Welles riuscì a realizzare e dirigere film come: ''[[Macbeth (film 1948)|Macbeth]]'' ([[1948]]), ''[[Otello (film 1952)|Otello]]'' ([[1952]]), ''[[L'infernale Quinlan]]'' ([[1958]]), ''[[Il processo (film 1962)|Il processo]]'' ([[1962]]), ''[[F come falso]]'' ([[1975]]) ed altri.
 
Il film, sebbene il successo, fu accolto con critiche contrastanti: alcuni apprezzarono l'animazione, la colonna sonora e lo sforzo degli sceneggiatori di portare sul grande schermo una storia più matura rispetto al "canone disneyano", mentre altri criticarono la trama irregolare e gli stereotipi razziali presenti nel film<ref name=":0" />.
La sua fama è aumentata dopo la sua morte, avvenuta nel [[1985]], ed è considerato uno dei maggiori registi cinematografici e teatrali del XX secolo<ref name=BFIdirectors>{{Cita web|url=http://www.bfi.org.uk/sightandsound/topten/poll/directors-directors.html|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20020811113316/http://www.bfi.org.uk/sightandsound/topten/poll/directors-directors.html|dataarchivio=11 agosto 2002|titolo=Sight and Sound Top Ten Poll 2002: Directors' Top Ten Directors|editore=[[British Film Institute]]}}</ref><ref name=BFIcritics>{{Cita web|url=http://www.bfi.org.uk/sightandsound/topten/poll/critics-directors.html|titolo=The Critics' Top Ten Directors|editore=[[British Film Institute]]|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20120519161628/http://www.bfi.org.uk/sightandsound/topten/poll/critics-directors.html|dataarchivio=19 maggio 2012}}</ref>. [[Palma d'oro]] a Cannes nel [[Festival di Cannes|1952]] (all'epoca Gran Prix du Festival), ricevette, tra gli altri riconoscimenti, l'[[Oscar onorario|Oscar alla carriera]] nel [[Premi Oscar 1971|1971]]. Nel [[2002]] è stato votato dal [[British Film Institute]] come il più grande regista di tutti i tempi<ref name="BFIdirectors" /><ref name="BFIcritics" />. L'[[American Film Institute]] ha inserito Welles al sedicesimo posto tra le [[AFI's 100 Years... 100 Stars|più grandi star della storia del cinema]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.afi.com/100years/stars.aspx|titolo=AFI's 50 Greatest American Screen Legends|editore=[[American Film Institute]]|accesso=16 novembre 2014}}</ref>.
 
== BiografiaTrama ==
Nell'anno [[1607]] una spedizione [[Regno Unito|inglese]] parte per il [[nuovo mondo]] per quella che sarà la [[Virginia]] americana. A capo della spedizione c'è il pomposo [[Governatore Ratcliffe]], un arrampicatore sociale per il quale la spedizione rappresenta l'ultima opportunità di acquistare credito a corte. Tra i suoi uomini c'è il capitano [[John Smith di Jamestown|John Smith]], un avventuriero assunto con la funzione di tenere a bada gli eventuali indigeni.
{{Citazione|Ho avuto più fortuna di chiunque altro. Certo, sono anche stato scalognato più di chiunque altro, nella storia del cinema, ma ciò è nell'ordine delle cose. Dovevo pagare il fatto d'aver avuto, sempre nella storia del cinema, la più grande fortuna...|Orson Welles<ref name=McBride39>{{Cita|McBride, 1979|p. 39}}</ref>}}
 
Nel frattempo, nei dintorni del futuro luogo di approdo della spedizione nel nuovo mondo, il nativo americano [[Capo Powhatan|Powhatan]], capo della tribù [[algonchini|algonchina]] dei [[Powhatan]], ritorna dal suo villaggio dopo una guerra con una tribù rivale. Riabbracciando [[Pocahontas (Disney)|Pocahontas]], sua figlia, le dà la notizia che dovrà sposare il guerriero della tribù che più si è distinto nelle ultime battaglie, Kocoum. La ragazza è dubbiosa a riguardo, in quanto non crede che sposare Kocoum sia il suo destino.
=== L'infanzia e gli inizi ===
[[File:Orson Welles Birthplace 2013.jpg|thumb|upright=1.2|La casa dove nacque Orson Welles, a [[Kenosha]], in una foto del 2013]]
Orson Welles nacque a [[Kenosha]] ([[Wisconsin]]), secondogenito di Beatrice Ives, [[pianista]] e [[suffragetta]] che aveva scontato una condanna per posizioni politiche fortemente radicali, e di Richard Welles, proprietario di una catena di fabbriche di furgoni e inventore dilettante<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 20}}</ref>, discendente da una ricca famiglia della [[Virginia]]<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 335}}</ref>. Fin dalla nascita, gli eclettici e facoltosi genitori impartirono al figlio un'educazione poco convenzionale e lo trattarono come il ragazzo prodigio della famiglia, indirizzandone il precoce talento verso differenti forme artistiche: il piccolo imparò subito a suonare il pianoforte grazie agli insegnamenti di sua madre e iniziò presto a dedicarsi anche alla [[pittura]]<ref name=McBride19>{{Cita|McBride, 1979|p. 19}}</ref>.
 
Con l'arrivo dei coloni nelle prossimità del villaggio dei Powhatan si sviluppano due storie parallele: da una parte i conflitti tra i coloni e gli indiani, dall'altra la storia d'amore che nasce tra Smith e Pocahontas. Mentre i due si baciano per la prima volta vengono scoperti da Kocoum, il promesso sposo di Pocahontas (gli era stato raccontato che i due si vedevano da Nakoma, l'amica di Pocahontas), che in preda alla gelosia si scaglia contro John. Thomas, un compagno di John in missione di ricerca, trovatosi dinnanzi alla rissa spara all'indiano, uccidendolo sul colpo. Lo sparo richiama l'attenzione degli indiani che accorrono e imprigionano Smith, e Powhatan lo condanna a morte.
Welles fece la sua primissima apparizione teatrale a tre anni, come comparsa nel ''[[Samson et Dalila|Sansone e Dalila]]'', rappresentato all<nowiki>'</nowiki>''Opera'' di [[Chicago]], cui seguì la parte del bambino in una versione della ''[[Madama Butterfly]]''<ref name=Castoro118>{{Cita|Valentinetti, 1988|pp. 118-119}}</ref>. Nel [[1919]] i suoi genitori si separarono, al culmine di un tempestoso [[matrimonio]], e Orson seguì la madre a [[Chicago]], a fianco della quale frequentò ambienti artistici e intellettuali. Il 10 maggio [[1924]], Beatrice Welles morì improvvisamente a quarantatré anni. La dolorosissima perdita ebbe profondi effetti sulle scelte artistiche di Orson Welles, che tornò a vivere col padre e abbandonò per sempre la carriera musicale<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 21}}</ref><ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 97}}</ref>.
 
Ratcliffe strumentalizza l'accaduto per spingere i suoi uomini ad una guerra contro gli indigeni per salvare Smith, col vero fine di invaderne il villaggio e impossessarsi dell'oro che, per infondata convinzione di Ratcliffe stesso, i nativi nasconderebbero. Pochi attimi prima che Powathan esegua la condanna a morte di Smith di fronte agli indiani e ai coloni armati, Pocahontas irrompe e si getta su Smith, fermando il padre. Questa cerca di convincerlo di come la via dell'odio non avrebbe altro risultato che la distruzione della sua gente. Il padre riconosce la saggezza delle parole della figlia, e [[Grazia (diritto)|grazia]] Smith.
Il dottor Maurice Bernstein, vecchio amico di famiglia dei Welles, stimolò nel ragazzo l'amore per il teatro, regalandogli una lanterna magica, una scatola di colori e un teatrino di [[marionette]], con i quali Orson iniziò a cimentarsi nella messa in scena di spettacoli tutti suoi, nei quali fornì di volta in volta la voce a tutti i personaggi<ref name="McBride19"/>.
 
Ratcliffe, determinato a causare la guerra, spara con l'intento di uccidere Powathan, ma John si getta su quest'ultimo per salvarlo, rimanendo gravemente ferito dallo sparo. Ratcliffe viene subito messo agli arresti sulla nave incatenato e imbavagliato, ma presto si scopre che la ferita di John è grave al punto da non poter essere curata sul posto e di richiederne il ritorno a Londra, pena la sua stessa vita. Pocahontas vorrebbe seguirlo, ma sa che il suo posto è con il proprio popolo e perciò lo lascia andare, con la promessa di rivedersi un giorno. Il film si conclude con Pocahontas che, dall'alto di una rupe, saluta l'amato John che, rispondendo al saluto, si allontana sulla nave verso l'orizzonte.
A dieci anni, durante il periodo della prima formazione scolastica a [[Madison (Wisconsin)|Madison]] ([[Wisconsin]]), Welles si dedicò alle rappresentazioni studentesche scolastiche e diresse ed interpretò il suo primo spettacolo a Camp Indianola, ''[[Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde|Il Dottor. Jekyll e Mr. Hyde]]''. Intraprese poi gli studi alla Todd School di [[Woodstock (Illinois)|Woodstock]] ([[Illinois]]), una scuola d'avanguardia diretta dal professor Roger Hill, che Welles citerà più volte come maestro e come colui che gli fornì gli spunti artistici e letterari su cui avrebbe basato la propria carriera e che avrebbe influenzato la sua creatività<ref name="Welles-Bogdanovich p. 99">{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 99}}</ref>.
 
=== Personaggi ===
Durante i cinque anni trascorsi alla Todd School, Welles proseguì le proprie esperienze teatrali e letterarie, recitando in tragedie e drammi storici shakespeariani, e cimentandosi perfino nella [[magia]] e nell'[[illusionismo]], forme artistiche che rimasero sempre fra i suoi interessi. In questo periodo diresse anche una versione del ''[[Giulio Cesare (Shakespeare)|Giulio Cesare]]'' di [[Shakespeare]], con la quale vinse il premio dell<nowiki>'</nowiki>''Associazione Drammatica di Chicago'' per la migliore realizzazione teatrale scolastica<ref name=McBride18>{{Cita|McBride, 1979|p. 18}}</ref>.
*'''Pocahontas''': è la principessa indiana, figlia del capo tribù. Ha lunghi capelli neri e indossa un vestito di pelle di camoscio. È una ragazza avventurosa, coraggiosa e indipendente, ma molto dolce. Ama gli animali e la foresta. Il suo unico desiderio è trovare la sua strada. Durante il film si innamorerà di John Smith.
*'''John Smith''': è un marinaio avventuriero che si unisce alla Virginia Company con il ruolo di esploratore. È un uomo coraggioso e altruista ma, come tutti gli altri coloni, inizialmente considera i nativi americani dei selvaggi da civilizzare o, se necessario, eliminare. Si innamorerà di Pocahontas, che gli mostrerà la bellezza della natura e del suo stile di vita.
*'''Il Governatore John Ratcliffe''': l'antagonista principale del film, un governatore britannico, nonché il capo della spedizione di cui fa parte John. È un uomo corpulento, intelligente, astuto e carismatico, ma anche malvagio, subdolo e senza scrupoli, pronto a tutto pur di soddisfare le sue ambizioni. Vuole insediarsi nella terra degli indiani con lo scopo di prenderne l'oro, che è convinto sia presente nel sottosuolo di tutto il nuovo mondo.
*'''Capo Powhathan''': Il padre di Pocahontas è il capo della tribù dei nativi. È un uomo saggio e comprensivo, molto orgoglioso. Tiene molto alla sua tribù e in particolar modo a sua figlia, sebbene a volte sia severo con lei.
*'''Nonna Salice''': è un vecchio salice posto sopra un lago. Rappresenta la comunione degli indiani con la natura. È una creatura saggia e gentile. Vuole molto bene a Pocahontas, e perciò cerca sempre di darle consigli per andare avanti con la sua vita nel migliore dei modi.
*'''Thomas''': è il migliore amico di John Smith, molto fedele al compagno. È anche il membro più giovane della Virginia Company. Tiene assai a John, tanto che è lui ad avvertire Ratcliffe della sua cattura e colui che incita gli altri a ribellarsi al Governatore. Spara e uccide Kocoum per aiutare John.
*'''Ben e Lon''': Due membri imbranati della Virginia Company. Non sopportano la prepotenza di Ratcliffe e si preoccupano spesso per John. Alla fine decidono come tutti di non combattere contro gli indiani e imprigionano Ratcliffe per aver ferito John.
*'''Wiggins''': Il domestico sempliciotto e poco sveglio di Ratcliffe.
*'''Meeko''': un [[Procyon lotor|procione]] vorace, scaltro e malandrino. È uno dei migliori amici di Pocahontas e di John Smith.
*'''Flit''': un [[colibrì]] sospettoso che dimostrerà di avere poca simpatia per John, ma alla fine si affezionerà a lui.
*'''Perlin''': il cane di Ratcliffe di razza [[Carlino (razza canina)|carlino]], viziato ed amante del lusso che viene sempre imbrogliato dal procione Meeko, con il quale però alla fine stringe amicizia.
*'''Kekata''': l'anziano indiano saggio e amico di Powhathan.
*'''Kocoum''': è lo sposo promesso di Pocahontas, il guerriero più valoroso del villaggio indiano. Vuole sposare Pocahontas e ne chiede la mano al padre, che accetta, ma senza conquistare la figlia, che lo considera troppo serio. Quando vede Pocahontas e John baciarsi si avventa su quest'ultimo, ma viene ucciso da Thomas con un colpo di fucile, avvenimento che provocherà la cattura e la condanna a morte dello stesso John, accusato del delitto.
*'''Nakoma''': La migliore amica di Pocahontas. È una ragazza tranquilla ed ingenua, e vuole molto bene a Pocahontas. Temendo per lei, rivela a Kocoum che l'amica e John si frequentano. Forse si fidanza con Thomas.
*'''I membri dell'equipaggio e coloni''': Sono gli avventurieri che prendono parte alla spedizione nel nuovo mondo. Hanno forti pregiudizi nei confronti degli indiani, ma quando questi ultimi rinunciano a giustiziare John si rifiutano di muovergli guerra e, quando Ratcliffe lo spara, lo mettono agli arresti.
 
==Produzione==
Nel [[1930]] il padre morì, lasciando il quindicenne Orson sotto la tutela del dottor Bernstein (in seguito immortalato da [[Everett Sloane]] nel personaggio di Mr. Bernstein in ''Quarto potere'')<ref name=McBride19/>. L'anno seguente il ragazzo si diplomò alla Todd School e, dopo aver frequentato brevemente il [[Chicago Art Institute]], ottenne dal dottor Bernstein il permesso di rinviare l'iscrizione all'[[Università di Harvard]] e di partire per l'[[Irlanda]] per una sorta di "giro artistico", con l'obiettivo principale di sfondare nella [[pittura]]. Spostandosi con un carretto trainato da un [[asino]], che molte volte usava come tetto per la notte, Welles dapprima visitò le [[Isole Aran]] e si trasferì poi a [[Dublino]], dove esaurì le proprie finanze<ref name=McBride19/>.
[[File:Pocahontas e John Smith.png|thumb|left|Pocahontas e John Smith]]
Parte della produzione si è svolta [[riprese Back to Back|in concomitanza]] con la produzione de ''[[Il re leone]]''. [[Jeffrey Katzenberg]] lo considerò un progetto ancora più prestigioso di quello de ''Il Re Leone'' e dette per scontata la [[Nomination all'Oscar|nomination]] al [[premio Oscar]] al [[Oscar al miglior film|miglior film]], seguendo le orme de ''[[La bella e la bestia (film 1991)|La bella e la bestia]]''.
 
A causa della difficoltà nell'[[animazione]], la produzione del film durò per circa cinque anni. Per dare maggiore autenticità all'opera furono assunti molti [[nativi americani]]. Molti membri del team creativo ebbero anche contatti con degli [[sciamani]] in studio per immedesimarsi nei personaggi.
{{Citazione|Quando arrivai a Dublino dovetti vendere l'asino all'asta, ed anche me stesso. Penso che avrei potuto trovare un onesto lavoro come giardiniere o lavapiatti: purtroppo diventai attore|Orson Welles<ref name="McBride19e20">{{Cita|McBride, 1979|pp. 19-20}}</ref>}}
 
[[John Candy]] aveva lavorato ad un personaggio chiamato "Redfeather", un [[tacchino]] che avrebbe fatto parte del gruppo di animali amici di Pocahontas. Candy avrebbe anche dovuto doppiare il personaggio. A causa della sua morte nel [[1994]], il personaggio venne eliminato dal film.
Welles decise di tentare la strada del teatro e si presentò quindi a Hilton Edwards, direttore del [[Gate Theatre]] di Dublino, sostenendo di essere un "famoso attore newyorkese" e ottenendo un ingaggio fra gli attori principali. La sua prima interpretazione fu il [[duca]] Karl Alexander del [[Württemberg]] nell'edizione teatrale di ''[[Süss l'ebreo|Jew Sűss]]''<ref name=McBride20>{{Cita|McBride, 1979|p. 20}}</ref>.
[[File:Dublin Ireland Gate Theater 2009-09-27.JPG|thumb|left|Il Gate Theatre di [[Dublino]], dove Welles si esibì all'inizio degli anni trenta]]
Nel [[1933]], dopo aver lavorato per due anni come regista e attore in diversi spettacoli anche presso l'[[Abbey Theatre]], Welles decise di trasferirsi a [[Londra]] per cimentarsi nel teatro inglese, ma gli fu rifiutato il permesso di lavoro<ref name=McBride20/>; fu costretto quindi a rientrare negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove realizzò spettacoli presso la Todd School e collaborò con Roger Hill alla stesura di una serie di saggi su Shakespeare che apparvero nella collana editoriale ''Everybody's Shakespeare''<ref name="Welles-Bogdanovich p. 99"/>.
 
Nella prima stesura dello script, il personaggio di "Nonna Salice" era sostituito da un personaggio maschile, ovvero lo spirito del fiume, chiamato in originale "Old Man River". La canzone ''Just Around the Riverbend'' venne scritta apposta per questo personaggio, che doveva essere doppiato da [[Gregory Peck]]. Peck rifiutò e consigliò agli sceneggiatori di sostituire "Old Man River" con un personaggio femminile. Da ciò nacque l'idea di creare il personaggio di "Nonna Salice".
==== ''The Hearts of Age'' ====
Nel [[1934]] il diciannovenne Welles sposò l'ereditiera Virginia Nicolson, dalla quale avrà una figlia, dall'insolito nome di Christopher, nata nel [[1937]]. Sempre nel [[1934]] girò il suo primo [[cortometraggio]] alla Todd School, ''[[The Hearts of Age]]'' ([[1934]])<ref>{{Internet Archive film|id=theHeartsOfAge1934|nome=The Hearts of Age|accesso=28 aprile 2014}}</ref>, nel quale interpretò la grottesca figura della [[Morte]] e a cui partecipò anche la moglie Virginia nel ruolo di un'anziana gentildonna<ref name="McBride25"/>.
 
[[Howard Ashman]] avrebbe dovuto comporre le canzoni di ''Pocahontas'', ma morì nel [[1991]]. ''I colori del vento'' fu la prima canzone composta dalla produzione.
Questo breve film muto in 16&nbsp;mm, dal contesto simbolico e drammatico, si ispirava all'opera di registi dell'epoca, da [[Erich von Stroheim]] a [[Luis Buñuel]], ai [[surrealismo (cinema)|surrealisti]] francesi. Già in questo cortometraggio si nota come la composizione dell'immagine caratterizzi in maniera evidente la tecnica registica di Welles<ref name="Welles-Bogdanovich p. 74">{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 74}}</ref>. In soli quattro minuti la pellicola, che si rifaceva in maniera evidente a registi come Griffith, Stroheim, [[Friedrich Wilhelm Murnau|Murnau]] (immagini in negativo) ed all'avanguardia surrealista francese, presentava già tutti gli elementi della futura produzione cinematografica di Welles<ref>{{cita libro|cognome=Lolli|nome=Andrea|titolo=Forme dell'Espressionismo nel cinema|anno=2009|editore=Aracne editrice|città=Roma|pagina=148}}</ref>.
 
[[Sean Bean]] in un primo momento venne considerato per impersonare la voce di John Smith, ma venne scartato poiché i produttori volevano un attore molto famoso in [[America]]. Fu così scelto [[Mel Gibson]], all'epoca alla sua prima esperienza di [[doppiaggio]]. Anche per dare la voce del Governatore Ratcliffe venne considerato in un primo momento l'attore [[Richard White (attore)|Richard White]], ma i produttori lo scartarono in quanto pensarono che gli spettatori avrebbero associato la sua voce al personaggio di [[Gaston (personaggio)|Gaston]], che White aveva doppiato ne ''[[La bella e la bestia (film 1991)|La bella e la bestia]]''. Anche [[Rupert Everett]], [[Stephen Fry]] e [[Patrick Stewart]] furono avvicinati per il ruolo, ma alla fine fu scelto [[David Ogden Stiers]].
Anche l'accuratezza del trucco rappresentò un elemento fondamentale e rivelò una tendenza che Welles sviluppò nel corso della sua carriera di attore, quella del camuffamento e del travestitismo, con l'utilizzo di elaborate tecniche di trucco; in ''The Hearts of Age'', Welles apparve come un vecchio, anche se aveva solo 19 anni<ref name="Welles-Bogdanovich p. 74"/> e in seguito dedicò sempre una particolare attenzione al ''[[make up]]'', già ad iniziare da ''[[Quarto potere]]''<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 26-}}</ref>.
 
Fra i [[doppiatori]] principali, [[Mel Gibson]] nel ruolo del capitano [[John Smith (Disney)|John Smith]], [[Irene Bedard]] in quello della protagonista [[Pocahontas (Disney)|Pocahontas]], [[Christian Bale]] e [[David Ogden Stiers]], nei ruoli rispettivamente di Thomas e dell'infido [[Governatore Ratcliffe]].
=== Il teatro a New York ===
{{Citazione|Non sarà sembrato che dicessi che il teatro è finito, vero? Ci sono dei grandi artisti che continuano a lavorarci, ma non è più collegato alla centrale elettrica principale. Il teatro resiste come un divino [[anacronismo]]; come l'opera lirica e il balletto classico. Un'arte che è rappresentazione più che creazione, una fonte di gioia e di meraviglia, ma non una cosa del presente.|Orson Welles<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 43-44}}</ref>}}
 
Nel [[2005]], in occasione del decimo anniversario dall'uscita del film, la Disney ne distribuì un'edizione home video, disponibile solo per alcuni mercati dai quali l'Italia fu esclusa, nella quale venne ripristinata una sequenza inedita, dove Pocahontas e John Smith eseguivano la canzone ''If I Never Knew You''. La canzone, originariamente animata al 90%, fu tagliata su suggerimento del suo stesso compositore Alan Menken, ritenendo che rallentasse il ritmo del film. Sebbene fosse stata eliminata dalla versione cinematografica, la canzone era stata comunque inserita in accompagnamento dei titoli di coda, in una versione pop e con alcune strofe differenti, eseguita nell'originale da [[Jon Secada]] e [[Shanice (cantante)|Shanice]], mentre in Italia, col titolo ''Se tu non ci fossi'', dal duo composto da [[Massimo Di Cataldo]] e [[Manù]].
Nel [[1934]] Welles si trasferì definitivamente a [[New York]], riuscendo finalmente a debuttare a [[Broadway]], dove recitò la parte di [[Personaggi shakespeariani#T|Tibaldo]] in ''[[Romeo e Giulietta]]'', nella compagnia di [[Katharine Cornell]], interprete del ruolo di [[Personaggi shakespeariani#G|Giulietta]]<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 123}}</ref>. Era stato l'eminente critico [[Alexander Woollcott]] a raccomandare Welles alla Cornell, dopo averlo visto recitare all'Abbey Theatre di Dublino<ref name=Cotten30>{{cita libro|cognome=Cotten|nome=Joseph|titolo=Vanity Will Get You Somewhere|annooriginale=1987|editore=Columbus Books}} p. 30</ref>. Welles iniziò inoltre a lavorare alla radio, realizzando spettacoli come ''America's Hour'', ''Cavalcade of America'', ''Columbia Workshop: Hamlet'' e ''The March of Time'' (programma di cui farà una [[parodia]] all'inizio di ''Quarto potere''<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 162}}</ref>).
[[File:Lafayette-Theatre-Macbeth-1936-1.jpg|thumb|right|La prima del ''Voodoo Macbeth'', il 14 aprile [[1936]]]]
Nello stesso periodo Welles intraprese la collaborazione artistica con il regista e produttore teatrale [[John Houseman]], mettendo in scena lo spettacolo ''Panic'', cui seguì una rappresentazione storica<ref name=Valentinetti20>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 20}}</ref> che iniziò a contribuire alla sua notorietà: il ''Voodoo Macbeth'', la versione più rivoluzionaria del [[Macbeth]] mai vista fino ad allora; il lavoro consistette in una trasposizione del Macbeth di Shakespeare, in cui l'azione venne trasferita dalla [[Scozia]] ad [[Haiti]] e in cui le classiche tre streghe furono sostituite da 40 stregoni [[vudù]]. Altra particolarità fu la composizione del cast, interamente formato da attori di colore, scelti personalmente da Welles per le strade di [[Harlem]]. Gli ex interpreti raccontarono che la selezione consistette nella semplice lettura di un brano: se il candidato dimostrava di saper leggere, Welles lo ingaggiava con una paga di 21 dollari alla settimana<ref name=Battle>Documentario ''The Battle Over Citizen Kane''</ref>.
 
== Distribuzione ==
Il ''Voodoo Macbeth'' debuttò il 14 aprile [[1936]] al Lafayette Theatre di Harlem<ref name="Welles-Bogdanovich p. 344">{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 344}}</ref>, e dopo due mesi di repliche venne rappresentato per altri due mesi all'Adelphi Theatre di Broadway, per poi andare in tournée nazionale in sette teatri sostenuti dall'iniziativa governativa [[Works Progress Administration]]<ref name="Welles-Bogdanovich p. 344"/>. L'opera ottenne un enorme successo ed elettrizzò le platee, consentendo al ventunenne Welles di diventare immediatamente il più famoso e acclamato regista teatrale di New York<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 13">{{Cita|McBride, 1979|p. 13}}</ref>.
=== Data di uscita ===
Il film fu proiettato in prima assoluta il 16 giugno 1995 a [[New York]]. Uscì nelle sale statunitensi il 23 giugno. Il 24 novembre dello stesso anno uscì nelle sale italiane.
 
== Edizioni Home video ==
Il periodo dell'affermazione di Welles coincise con un momento di forte impegno sociale da parte del mondo teatrale americano, che portò in scena molti successi attraverso il frutto del lavoro di diverse attività di gruppo. Una delle maggiori tra queste associazioni teatrali collettive fu il Federal Theatre, che a New York vantava quattro grosse compagnie e nell'ambito della quale Welles proseguì la collaborazione con John Houseman<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 28}}</ref>, attraverso l'allestimento di diversi spettacoli quali l'adattamento della farsa ''[[Un cappello di paglia di Firenze]]'' di [[Eugène Labiche]], il ''[[La tragica storia del Dottor Faust|Faust]]'' di [[Christopher Marlowe]] e ''The Million Ghosts'', una [[satira]] sul commercio di [[cannone|cannoni]], che risultò però un fiasco colossale<ref name=Valentinetti20/>.
=== DVD ===
La prima edizione del film in DVD è uscita il 25 giugno 2011.
 
=== BluRay ===
Nonostante una certa opposizione da parte degli ambienti politici più conservatori<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 29}}</ref>, Welles e Houseman decisero di rappresentare l'opera musicale ''[[Cradle Will Rock (musical)|Cradle with Rock]]'' di [[Marc Blitzstein]], considerato il primo "''dramma proletario''" della storia del teatro americano. Il governo tentò però di impedire la messa in scena e, la sera della prima, il 16 giugno [[1937]], il cast trovò l'ingresso del Maxine Elliott Theatre sbarrato e l'edificio occupato dalle forze dell'ordine; questo inconveniente non scoraggiò Welles, che improvvisò lo spettacolo su due piedi fuori dal teatro per intrattenere gli spettatori fino alla risoluzione del problema. Venne affittato il Venice Theatre a ventuno isolati di distanza, e il pubblico fu invitato a recarsi fino al nuovo teatro, dove lo spettacolo venne rappresentato a sipario chiuso, senza scenari né costumi, con gli interpreti che recitarono lungo le corsie della platea, poiché i regolamenti sindacali vietavano al cast di entrare in scena. Il solo Blitzstein occupò il palcoscenico, recitando le didascalie che accompagnavano i movimenti di scena e suonando al pianoforte le musiche. Lo spettacolo ottenne un tale successo che venne replicato in questa forma improvvisata fino al successivo 1º luglio<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 348-349}}</ref>.
L'edizione del film in blu-ray è stata distribuita a partire dal 9 dicembre 2011.
 
== Edizione italiana ==
Chiusa l'esperienza del Federal Theatre, Welles e Houseman fondarono una nuova compagnia di prosa, il [[Mercury Theatre]], con l'intento di mettere in scena opere classiche e moderne. La compagnia (che il giovane regista dirigerà fino alla fine del suo periodo hollywoodiano) debuttò con una versione del ''[[Giulio Cesare (Shakespeare)|Giulio Cesare]]'' di Shakespeare ambientata nell'[[Storia dell'Italia fascista|Italia fascista]], una rappresentazione che suscitò subito diverse polemiche: oltre a Welles nella parte di [[Marco Giunio Bruto|Bruto]], il personaggio di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] venne caratterizzato presentando molte analogie con la figura di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. La prima dell'opera non ottenne il successo sperato e le critiche negative costrinsero Welles ad apportare al testo alcune revisioni che saranno fondamentali per il riscontro da parte del pubblico nei mesi successivi, tanto da rendere necessario il trasferimento dello spettacolo in un teatro di maggior capienza<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|pp. 21, 120}} (prima Comedy Theatre, poi National Theatre)</ref>.
Il doppiaggio italiano è stato eseguito negli stabilimenti della Fono Roma, con la partecipazione della CDC. La direzione del doppiaggio è a cura di [[Francesco Vairano]] e quella musicale affidata a [[Fabrizio Cardosa]].
[[Michele Centonze]] ha scritto i testi italiani delle canzoni.
I cori dei marinai e degli indiani sono stati eseguiti dal Kammerton Vocal Ensemble, composto da Alessandro Contini, Stefania Del Prete, Tonino di Carlo, Marica Liguori, Antonella Marotta, Luciano Martusciello, Maurizio Scavone, Roberto Stafoggia, Paola Serafino, Marco Trevisanello, James Varah e Furio Zanasi.<ref>Blu-Ray di Pocahontas, titoli di coda</ref>
 
== Accoglienza ==
=== La radio - il ''Mercury Theatre On the Air'' ===
=== Incassi ===
Nell'estate del [[1938]] Welles (che nel mese di maggio era già apparso sulla copertina della rivista ''[[Time (rivista)|Time]]''<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 13"/>) e la compagnia Mercury Theatre diventarono una presenza quotidiana nelle trasmissioni dell'emittente radiofonica [[CBS]], con il programma ''Mercury Theatre on the Air'', nel quale vennero proposte reinterpretazioni audio di classici od opere letterarie popolari. Tra i testi reinterpretati sono da ricordare: ''[[Dracula]]'', ''[[L'isola del tesoro]]'', ''[[I trentanove scalini|The 39 Steps]]'', ''[[Il conte di Montecristo]]'', ''[[Giulio Cesare (Shakespeare)|Giulio Cesare]]'', ''[[Sherlock Holmes]]'', ''[[Oliver Twist]]''<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 356-362}}</ref><ref name="Cita|Salotti, 1995|p. 20">{{Cita|Salotti, 1995|p. 20}}</ref>.
Nel 2011 fu quinto incasso dell'anno, un risultato più che buono, ma relativamente deludente dopo il successo de ''[[Il Re Leone]]''. Il budget di partenza fu stimato in {{M|55000000||$}} con un incasso finale di {{formatnum:346100000}} $.<ref name="mojo">{{BoxOfficeMojo}}</ref>
 
==== ''LaCritica guerra dei mondi'' ====
Il film ricevette critiche contrastanti. Il sito di recensioni [[Rotten Tomatoes]] riporta il 56% di critiche positive con il seguente commento: "Pocahontas ha buone intenzioni, ed ha momenti di sorprendente bellezza, ma appare per gran parte blando, banale, con una trama irregolare ed una sfavorevole mancanza di divertimento"<ref name=":0">[https://www.rottentomatoes.com/m/1063452-pocahontas/]</ref>. IlMorandini 2010 lo definì "il film Disney più fiacco degli anni '90"<ref>{{Cita libro|autore=Laura, Luisa e Morando Morandini|titolo=ilMorandini 2010|anno=2010|editore=Zanichelli|città=|pp=1131, 1132|ISBN=978-88-08-20183-6}}</ref>.
[[File:War of the Worlds ET.jpg|thumb|Copia di un disco, creato 10 anni dopo, della registrazione di ''La guerra dei mondi''.]]
Memorabile rimane la trasmissione andata in onda il 30 ottobre [[1938]], durante la quale il ventitreenne Welles interpretò un [[La guerra dei mondi (programma radiofonico)|adattamento radiofonico]] scritto da [[Howard E. Koch]] de ''[[La guerra dei mondi (romanzo)|La guerra dei mondi]]'', romanzo di [[fantascienza]] di [[Herbert George Wells|H. G. Wells]]; il programma scatenò il [[paura|panico]] in gran parte degli Stati Uniti, poiché molti radioascoltatori credettero che la [[Terra]] stesse effettivamente subendo l'[[invasione aliena|invasione]] da parte di una bellicosa flotta di [[astronave|astronavi]] marziane<ref name=Battle/><ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 22}}</ref><ref>''[[F come falso]]''</ref>.
 
[[Roger Ebert]], sul ''[[Chicago Sun-Times]]'', diede al film 3 stelle su 4, definendolo "il più bel film Disney contemporaneo, e uno di quelli che fanno riflettere di più", anche se nella sua recensione criticò di più la storia e lo sviluppo del cattivo, arrivando a dire: "In una lista con [[La sirenetta (film)|La sirenetta]], [[La bella e la bestia (film 1991)|La bella e la bestia]], [[Aladdin (film 1992)|Aladdin]] e [[Il re leone]], lo piazzerei al quinto posto. Il film ha molte buone intenzioni, ma non v'è un vero farabutto."<ref>{{Cita web|nome=Roger|cognome=Ebert|wkautore=Roger Ebert|sito=rogerebert.com|titolo=Pocahontas review|url=http://www.rogerebert.com/reviews/pocahontas-1995|data=16 giugno 1995|accesso=24 maggio 2015}}</ref> Nel programma televisivo ''[[Siskel & Ebert]]'', confermò la sua opinione, mentre [[Gene Siskel]] lodò il film più del suo collega. Entrambi i critici diedero al film un "''pollice in su''".<ref>{{Cita web|url=http://siskelandebert.org/video/DX5DB8H2RYDO/Pocahontas--The-Glass-Shield--Fluke-1995|titolo=Pocahontas / The Glass Shield / Fluke (1995)|editore=[[At the Movies with Ebert & Roeper]]|accesso=24 maggio 2015}}</ref> Sul ''[[Chicago Tribune]]'', Siskel diede al film 3½ su 4, definendolo "un film Disney sul diritto americano a sfruttare e al razzismo sorprendentemente serio, riflessivo e ben disegnato". Lo apprezzò per "l’invio potenti immagini sulla minaccia all’ordine naturale ai bambini", la restituzione "di una certa maestà della cultura nativa", e per "il coraggio di lasciare un finale a ''la vita continua''."<ref>{{Cita web|nome=Gene|cognome=Siskel|wkautore=Gene Siskel|titolo=Thoughtful `Pocahontas' A Surprisingly Mature Film|url=http://articles.chicagotribune.com/1995-06-16/entertainment/9506160010_1_pocahontas-love-story-natural-order|giornale=Chicago Tribune|data=16 giugno 1995|accesso=24 maggio 2015}}</ref>
Welles sapeva che la CBS trasmetteva su frequenze vicine a quelle della più seguita [[NBC]], dove nello stesso momento andavano in onda le popolari trasmissioni del comico e [[ventriloquo]] [[Edgar Bergen]] e del suo pupazzo Charlie McCarthy<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 51}}</ref>, ma sapeva anche che Bergen, in un momento ben preciso della sua trasmissione, mandava sempre in onda uno stacco musicale durante il quale il pubblico tendeva a cambiare stazione: fu in quel momento che Welles decise di far atterrare i suoi marziani. La scelta si rivelò efficace perché gli Stati Uniti piombarono nel caos. Secondo la testimonianza di molti collaboratori, tra cui l'assistente personale Alland, l'[[executive]] della CBS Davison Taylor piombò in camera di registrazione dopo 15 minuti ed esclamò, rivolto a Welles: "''Per Dio, interrompi questo coso! Là fuori la gente è impazzita!''". Poco dopo Welles rispose al direttore generale della CBS Paley (giunto in [[ciabatte]] e [[accappatoio]]), che gli intimava di chiudere la trasmissione: "''Interrompere? Perché? Devono avere paura, mi lasci continuare!''", salvo poi dichiarare il contrario in tutte le interviste successive<ref name=Battle/>.
A dire il vero, Welles pensava che l'adattamento fosse noioso, e non avrebbe voluto proporlo, ma si trovò costretto ad usarlo in mancanza di altro materiale interessante a disposizione.
 
Il film è stato aspramente criticato da Roy "Cavallo Pazzo", capo indiano della comunità Powhatan, confutando molti aspetti del film tra cui il fatto che Smith fosse stato salvato da Pocahontas, e la condanna a morte stessa del soldato. Roy dichiarò che la Disney rifiutò l'aiuto offerto dalla comunità indiana per rendere il film più accurato dal punto di vista storico<ref>[http://www.powhatan.org/pocc.html]</ref>. Secondo alcuni critici il film presenta molti stereotipi sui nativi americani e la vittoria di Smith su Kokoum rappresenta la vittoria dell'Occidente sull'Oriente e il dominio dell'uomo bianco; inoltre la canzone "Barbari" ha ricevuto molte critiche poiché ritenuta eccessivamente razzista<ref>{{Cita web|url=http://www.hanksville.org/storytellers/pewe/writing/Pocahontas.html|titolo=Pewewardy, Cornel. "The Pocahontas Paradox: A Cautionary Tale for Educators". Journal of Navajo Education. Retrieved October 5, 2013.}}</ref>.
Credendo che gli eventi descritti nella trasmissione fossero autentici, gli ascoltatori del programma furono presi dal [[panico]], senza capire che si trattava in realtà di un semplice spettacolo radiofonico. La vicenda narrata nel romanzo venne interpretata da Welles come una reale [[radiocronaca]], con l'unico intento di risultare avvincente per il pubblico. L'adattamento del romanzo simulò infatti un notiziario speciale, che a tratti si inseriva sopra gli altri programmi del [[Palinsesto (televisione)|palinsesto]], per fornire aggiornamenti sull'atterraggio di astronavi marziane a [[Grovers Mill]] ([[New Jersey]]). Il risultato fu fin troppo realistico e andò oltre le aspettative dell'autore stesso. La vicenda si trasformò in un enorme ritorno pubblicitario per Welles, tanto che la [[RKO Pictures|RKO]] si fece avanti proponendogli un contratto per la realizzazione di tre film a [[Hollywood]]<ref>{{cita web|url=http://www.instoria.it/home/guerra_mondi.htm|titolo=LA guerra dei mondi di Orson Welles|editore=InStoria.it|accesso=3 settembre 2015}}</ref>.
 
== Riconoscimenti ==
{{Citazione|Per quello che abbiamo fatto sarei dovuto finire in galera, ma al contrario, sono finito a Hollywood|Orson Welles<ref name="McBride19e20"/>}}
* [[Premi Oscar 1996|1996]] - '''[[Premio Oscar]]'''
**''[[Oscar alla migliore colonna sonora|Miglior colonna sonora]]'' a [[Hans Zimmer]]
** ''[[Oscar per la migliore canzone|Miglior canzone]]'' (''Colors Of The Wind'') a [[Alan Menken]] e [[Stephen Schwartz]]
* [[Golden Globe 1996|1996]] - '''[[Golden Globe]]'''
**''[[Golden Globe per la migliore canzone originale|Miglior canzone]]'' (''Colors of the Wind'') a [[Alan Menken]] e [[Stephen Schwartz]]
** ''Nomination'' ''[[Golden Globe per la migliore colonna sonora originale|Miglior colonna sonora]]'' a [[Hans Zimmer]]
 
=== WellesSequel a Hollywood ===
{{vedi anche|Pocahontas II - Viaggio nel nuovo mondo}}
{{Citazione| Il cinema è un mestiere... Nulla può essere paragonato al cinema. Il cinema appartiene al nostro tempo. È la cosa da fare.|''Cahiers du cinema'' n. 165, [[1965]]}}
Nel [[1998]] è stato realizzato un seguito, ''[[Pocahontas II - Viaggio nel nuovo mondo]]'', prodotto esclusivamente per la distribuzione [[Videocassetta|VHS]].
 
== Inesattezze storiche ==
Prima del suo vero debutto cinematografico in ''[[Quarto potere]]'', Welles aveva già diretto un film. ''[[Too Much Johnson]]'', un mediometraggio girato nel [[1938]], era destinato a essere inserito all'interno dell'omonima farsa teatrale (in tutto mezz'ora) che però non venne mai messa in scena. Welles disse del film, dopo che quella che egli riteneva l'unica copia andò perduta nel [[1970]] nell'incendio della sua villa di [[Madrid]]: «''Era un bel film. Avevamo creato una [[Cuba]] da sogno a New York. L'ho guardato 4 anni fa e la stampa era in ottime condizioni. Sapete, non l'avevo mai montato. Pensavo di metterlo insieme per darlo a Joe Cotten come regalo di Natale qualche anno, ma non l'ho mai fatto''»<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 25}}</ref>. Una copia del film è stata ritrovata, il 7 agosto [[2013]], in un magazzino a [[Pordenone]]. Restaurata della [[Cineteca del Friuli]], l'opera è stata proiettata il 9 ottobre [[2013]] nell'ambito della manifestazione delle [[Giornate del Cinema Muto]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/08/07/news/orson_welles-64447758/|titolo=Orson Welles, l'inedito ritrovato: un piccolo film girato per il teatro|editore=repubblica.it|data=7 agosto 2013|accesso=10 maggio 2015}}</ref>.
* [[John Ratcliffe]] venne ucciso dagli indiani per punirlo dei suoi atteggiamenti nei confronti di [[Powhatan]], non incatenato dal suo equipaggio.
* All'epoca dell'incontro con John Smith, Pocahontas aveva appena 12 anni, mentre nel film, sebbene l’età non venga specificata, ne dimostra molti di più.
* Nonna salice è un [[Salix babylonica|salice piangente]], specie introdotta nelle [[America|Americhe]] almeno cento anni dopo i fatti del film<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mike|cognome=Gabriel|data=23 giugno 1995|titolo=Pocahontas|accesso=26 febbraio 2017|url=https://www.imdb.com/title/tt0114148/goofs|nome2=Eric|cognome2=Goldberg|nome3=Mel|cognome3=Gibson}}</ref>.
* Sulla [[Bandiera del Regno Unito|Union Jack]], nel corso del film, appare e scompare la [[Bandiera dell'Irlanda|croce di San Patrizio]], aggiunta alla bandiera solo nel [[1801]]<ref name=":1" />.
* Gli indiani non piantavano il mais in blocchi di file lunghe (come invece avviene oggi)<ref name=":1" />.
* [[Pocahontas]] (c. [[1595]] – 21 marzo [[1617]]) fu una donna [[nativa americana]] che, secondo la credenza, avrebbe salvato la vita all'[[Esplorazioni geografiche|esploratore]] [[Inghilterra|inglese]] [[John Smith di Jamestown|John Smith]], durante la sua spedizione in [[Virginia]]. Sposò un uomo inglese, divenendo a [[Londra]] e verso la fine della sua vita una celebrità, che pose appunto le basi per la produzione di molte leggende. Poiché non imparò mai a scrivere, tutto quello che oggi si sa di lei venne trasmesso oralmente. La sua storia è diventata la fonte per storie romantiche nei secoli dopo la sua morte, tra cui anche il film ''[[The New World]]''.
*Il carillon di Perlin intona [[London Bridge Is Falling Down|London Bridge is Falling Down]], ma la canzone fu composta solo nel 1744.
 
==Note==
Fin dal momento del suo arrivo a Hollywood, il 22 luglio [[1939]], Welles ricevette tiepide accoglienze: pochi invitati presenziarono al ricevimento in suo onore, mentre i giornali e i caricaturisti ironizzarono subito sulla sua barba (che egli aveva fatto crescere per un ruolo teatrale in ''The Green Goddess'')<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 75}}</ref>. Welles però ignorò questi atteggiamenti e si concentrò sul suo progetto e sulle sue ambizioni di regista.
 
Il successivo 21 agosto sottoscrisse con la [[RKO Pictures]] il più vantaggioso contratto mai offerto da uno studio<ref>{{Cita libro|cognome=Jandelli|nome=Cristina|titolo=Breve storia del divismo cinematografico|editore=[[Marsilio Editore]]|città=Venezia|anno=2008}}</ref>. In qualità di attore, sceneggiatore, regista e produttore, Welles avrebbe ricevuto un compenso previsto in 50.000 dollari di anticipo, oltre al 20% degli incassi lordi, per la realizzazione di tre film. Il contratto concedeva inoltre a Welles la libertà artistica assoluta, una libertà che chiunque a Hollywood avrebbe desiderato, e che probabilmente stava contribuendo ad alimentare l'invidia dell'ambiente del cinema nei confronti del nuovo arrivato<ref name=Valentinetti26>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 26}}</ref>.
 
Per il suo primo progetto alla RKO, Welles iniziò a lavorare a un adattamento del romanzo ''[[Cuore di tenebra]] (Heart of Darkness)'' di [[Joseph Conrad]]. La sceneggiatura, che venne realizzata in poco tempo, prevedeva alcune variazioni rispetto al romanzo: nel testo originale di Conrad, la storia si svolgeva partendo dal [[Tamigi]] a Londra fino ad arrivare nel cuore della [[giungla]] attraverso la risalita del fiume [[Congo (fiume)|Congo]]; nella versione di Welles, l'azione venne attualizzata e si spostò a New York, con il fiume [[Hudson (fiume)|Hudson]] che sostituì il Tamigi. Il personaggio di Marlow diventò americano e quello di Kurtz assunse caratteristiche che alludevano alla figura di Hitler e alla sua volontà di potenza<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 18}}</ref>. Ma l'elemento essenziale di questa versione di Welles non sta nella concezione della trama, quanto soprattutto nell'originalità di concepire la tecnica filmica, aspetto che mai prima di allora era stato affrontato a Hollywood, e che il giovane regista intendeva esplorare ricorrendo alla narrazione mediante la soggettiva della macchina da presa<ref name="Cita|Salotti, 1995|p. 20"/>.
 
Nella visione di Welles, Marlow non era infatti mai visibile in scena, in antitesi con la versione di Conrad, in cui invece Marlow è il narratore in prima persona di tutta la vicenda; la concezione ''wellesiana'' in effetti sostituì il personaggio con l'obiettivo della macchina da presa, nel quale lo sguardo del protagonista avrebbe dovuto identificarsi. Solo in alcuni punti si poteva vedere una [[sigaretta]] accesa o l'ombra del personaggio<ref name=Valentinetti26/>. L'idea di Welles era quella di prestare la voce a Marlow e di interpretare anche il personaggio di Kurtz (anche se, poco prima del fallimento del progetto, aveva già deciso di rinunciare)<ref name=IoOrson65>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 65}}</ref>.
 
Il ruolo di protagonista femminile venne affidato all'attrice [[Dita Parlo]], mentre parte del cast era composto da attori provenienti dal Mercury Theatre, i quali, grazie a Welles, avevano ottenuto a loro volta un contratto con la RKO e sarebbero apparsi a breve in ''Quarto potere''<ref name="Welles-Bogdanovich p. 46">{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 46}}</ref>. Il progetto però fallì per molteplici circostanze. La Parlo venne trattenuta in [[Francia]] con l'accusa di [[collaborazionismo]], la RKO non si dimostrò disposta a riporre fiducia in una tecnica registica così rivoluzionaria, mentre il budget del film si rivelò troppo alto, vista anche la necessità di allestire un set che ricostruisse gli ambienti africani<ref name="Cita|Salotti, 1995|p. 20"/>.
 
{{Citazione|Credo di essere fatto per Conrad. Secondo me, ogni storia di Conrad è un film. Non c'è mai stato un film da Conrad, per la semplice ragione che nessuno l'ha mai fatto com'è scritto. La mia sceneggiatura era fedelissima a Conrad. E io credo che appena qualcuno farà come dico si ritroverà un successo fra le mani|Orson Welles<ref name=IoOrson65/>}}
 
Senza perdersi d'animo, Welles si dedicò al secondo progetto con la RKO e decise di girare ''Smiler with a Knife'', un film poliziesco. Anche in questo caso, la pellicola non vide mai la luce, si dice per la rinuncia da parte delle due interpreti scelte, [[Carole Lombard]] e [[Rosalind Russell]], le quali temevano di rovinare la propria reputazione partecipando ad un film diretto da un regista alle prime armi. Come in seguito dichiarò Welles, in realtà Carole Lombard gli era amica e lo appoggiava, ma la casa di produzione dell'attrice non le diede il permesso di partecipare al film<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 66}}</ref>.
 
==== ''Quarto potere'' ====
{{vedi anche|Quarto Potere}}
{{Citazione|''Quarto potere'' racconta la storia dell'inchiesta fatta da un giornalista di nome Thompson per scoprire il senso delle ultime parole di Charles Foster Kane. Poiché il suo parere è che le ultime parole di un uomo devono spiegare la sua vita. Forse è vero. Lui non capirà mai cosa Kane volesse dire, ma il pubblico, invece, lo capisce. La sua inchiesta lo porta da cinque persone che conoscevano bene Kane, che lo amavano e lo odiavano. Gli raccontano cinque storie diverse, ognuna delle quali molto parziale, in modo che la verità su Kane possa essere dedotta soltanto - come d'altronde ogni verità su un individuo - dalla somma di tutto quello che è stato detto su di lui. Secondo alcuni Kane amava soltanto sua madre, secondo altri amava solo il suo giornale, solo la sua seconda moglie, solo se stesso. Forse amava tutte queste cose, forse non ne amava nessuna. Il pubblico è l'unico giudice. Kane era insieme egoista e disinteressato, contemporaneamente un idealista e un imbroglione, un uomo grandissimo e un uomo mediocre. Tutto dipende da chi ne parla. Non viene mai visto attraverso l'occhio obiettivo di un autore. Lo scopo del film risiede, d'altra parte, nel proporre un problema piuttosto che risolverlo.|Orson Welles<ref name=Valentinetti30>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 30}}</ref>}}
[[File:CitizenKaneTrailer.jpg|thumb|left|Il titolo originale di [[Quarto potere]] nel trailer del film ([[1941]])]]
Come affermò Welles, il terzo film previsto dal contratto con la RKO iniziò a prendere forma già durante la progettazione di ''The Smiler with a Knife''. Oltre a Welles, lavorarono alla sceneggiatura anche John Houseman e il neo assunto [[Herman J. Mankiewicz]]. Il film in principio doveva intitolarsi ''Welles1'', poi passò a chiamarsi ''American'', fino a prendere il suo titolo definitivo, ''Citizen Kane'' (letteralmente ''Il cittadino Kane'', titolo italiano: ''[[Quarto potere]]'')<ref name=Battle/><ref name=Valentinetti30/>, più tardi definito da [[François Truffaut]] ''«il film dei film»''<ref name=McBride25>{{Cita|McBride, 1979|p. 25}}</ref>, quello che ha ispirato l'esordio del maggior numero di registi e attori<ref name=McBride25/>.
 
Questa volta Welles puntò a scrivere un soggetto completamente originale, senza trarre spunto dalla letteratura, come era solito fare anche in teatro. Il soggetto venne ispirato dalla figura del magnate della stampa [[William Randolph Hearst]]<ref>"501 grandi registi", a cura di Steven Jay Shneider, Atlante Edizioni, Bologna, 2009, pp. 217-218</ref> e la trama del film sembrerebbe riprendere a grandi linee molti riferimenti alla vita di Hearst: nonostante i grandi possedimenti ereditati, Kane si interessa quasi esclusivamente del suo piccolo [[quotidiano|giornale]], e lo amplia fino a farlo diventare una pubblicazione a tiratura nazionale, creando un impero editoriale le cui prese di posizione saranno tutt'altro che imparziali, così come Hearst era noto per le sue battaglie e crociate, e in gioventù aveva attaccato il trust dei trasporti<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 80}}</ref>; Kane si sposa due volte, la seconda con un'attrice-cantante-ballerina (Hearst era notoriamente legato all'attrice [[Marion Davies]])<ref name=Bogdanovich81>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 81}}</ref>, e tenta senza successo di entrare in [[politica]]; la realizzazione di ''Xanadu'' ricorda la residenza che Hearst si fece costruire (il castello di San Simeon, che divenne famoso anche per gli avvenimenti mondani legati a Hollywood e al mondo del cinema)<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 83}}</ref>; Kane acquista ogni genere di opera d'arte per il solo gusto di possederla<ref name=Bogdanovich81/>, esattamente come faceva Hearst con la sua mania per il [[collezionismo]], che lo spingeva a comprare oggetti che poi lasciava imballati nelle casse<ref name=Bogdanovich81/>; negli ultimi anni di vita, Kane si ritira a vita privata, isolandosi per evitare ogni contatto umano.
 
Altre interpretazioni ritengono invece che il film possa essere stato ispirato da [[Jules Brulatour]], proprietario della [[Kodak]] e pioniere dell'industria cinematografica, oppure dall'eccentrico produttore [[Howard Hughes]], come riportato in ''[[F come falso]]''. Lo stesso Welles dichiarò a Peter Bogdanovich che, per tratteggiare il protagonista della storia, in prima battuta si pensò a Hughes<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 157}}</ref>, per passare subito ai padroni della carta stampata<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 85}}</ref> e ai tycoon della fine del secolo, utilizzando elementi raccolti da altre vite ma senza dare precisi riscontri biografici su alcun personaggio reale<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 111}}</ref>.
 
Welles affidò la maggior parte dei ruoli principali del film agli attori con i quali aveva già lavorato al Mercury Theatre, e che provenivano dall'esperienza della radio, [[Joseph Cotten]] (interprete di Jedediah Leland, giornalista e amico di Kane), [[Agnes Moorehead]], [[Everett Sloane]], [[Ray Collins (attore)|Ray Collins]], [[George Coulouris]], [[Erskine Sanford]], [[Paul Stewart (attore)|Paul Stewart]]<ref name="Welles-Bogdanovich p. 46"/>, esercitando quindi l'autonomia creativa anche nella scelta dei suoi interpreti<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 13}}</ref>.
 
Le riprese di ''[[Quarto potere]]'', la cui sceneggiatura richiese oltre tre mesi di lavoro, presero il via il 30 luglio [[1940]]<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 377-379}}</ref>, mentre il montaggio iniziò il 23 ottobre dello stesso anno<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 380}}</ref>. La stampa specializzata in [[Pettegolezzo|gossip]] iniziò ad interessarsi al film e i pettegolezzi arrivarono all'orecchio di W.R. Hearst, grazie a [[Louella Parsons]]<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 24}}</ref>, una celebre [[columnist]] che scriveva sui suoi giornali e che, allo stesso tempo, era un'estimatrice di Welles; secondo la Parsons, Welles stava girando un film basato sulla vita di Hearst, e quest'ultimo andò su tutte le furie. Grazie alla potenza del proprio impero editoriale, il grande magnate della stampa iniziò un'opera di boicottaggio nei confronti del film e della RKO<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 117}}</ref>.
 
La data d'uscita di ''Quarto potere'', prevista in origine per il 14 febbraio [[1941]], fu rimandata più volte, tanto che Welles minacciò la RKO di inadempienza contrattuale per questo ritardo. La polemica smosse la casa di produzione, che stava cercando di sfruttare la pubblicità creata dalla controversia per lanciare il film, la cui prima per la stampa si tenne il 9 aprile [[1941]], e che venne proiettato per la prima volta al pubblico newyorkese al cinema RKO Palace a Broadway, il 1º maggio [[1941]]<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 383-384}}</ref><ref>''Welles'', a cura di Paul Duncan, testi di F.X. Feeney, Taschen, 2006, p. 42</ref><ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 171}}</ref>.
 
''Quarto potere'' faticò a ottenere il grande successo di pubblico, principalmente a causa dell'opera di boicottaggio intrapresa dai periodici dell'impero editoriale Hearst, che non consentì al film una distribuzione adeguata nelle sale maggiori e nelle catene<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 119-120}}</ref><ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 116}}</ref>. mentre le recensioni della critica accolsero invece il film come uno dei più grandi capolavori del cinema di sempre. Con ''Quarto potere'', Orson Welles scardina le pratiche del cosiddetto 'cinema delle origini' rifondando, di fatto, le tecniche della ripresa cinematografica, affidandosi a innovazioni artistiche nella narrazione, nelle tecniche di ripresa e nel ricorso al simbolismo<ref name=Schneider218>{{cita|S.Jay Schneider|p.218}}</ref>. Rielaborando meccanica, ottica e illuminotecnica, ricostruisce e migliora lo stile di maestri del 'primo cinema' come [[David Wark Griffith]] (autore di ''[[Nascita di una nazione]]'') dai quali trae ispirazione e suggestioni. Welles fonde elementi eterogenei del teatro e del cinema, ricostruendo il punto di vista dello spettatore con inquadrature virtuose e mai osate fino a quel momento, o cambi di luci fondamentali, come per esempio la dissolvenza della luce da punti diversi dello schermo e la sparizione degli attori uno dopo l'altro (innovazione poco considerata da Welles, che la credeva in uso nel cinema e che ritiene ripresa dalle sue abitudini teatrali, ma una delle poche che ammette di aver inventato).
 
Con il ruolo del protagonista Charles Foster Kane, Welles dimostrò inoltre la propria sensibilità e abilità interpretativa, arrivando a coprire tutte le fasi dell'esistenza del personaggio, dalla prima giovinezza, in cui Kane è un baldo e idealista direttore di giornale, passando per la mezza età, quando Kane è all'apice del suo carisma e della sua spavalderia, fino alla vecchiaia, in cui si è ormai trasformato nel megalomane magnate dell'editoria, la cui umanità è rimasta soffocata dall'immenso potere conquistato<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 26-28}}</ref>.
 
Di fondamentale importanza per l'interpretazione di Welles fu anche l'abilità del truccatore Maurice Siederman, il cui impegno riuscì a rendere estremamente convincenti i vari passaggi dell'esistenza di Kane, dai venti ai settantasette anni. Anche nelle scene che ritraggono Kane da giovane, Welles era sempre pesantemente truccato<ref name=McBride28>{{Cita|McBride, 1979|pag. 28}}</ref>.
 
{{Citazione|Riuscivo appena a muovermi, per via del corsetto e del cerone sul viso. [[Norman Mailer]], una volta, ha scritto che quando ero giovane ero il più bell'uomo che mai si fosse visto. Grazie tante! Era tutto merito del trucco di ''Quarto potere''|Orson Welles<ref name=McBride28/>}}
 
Ma l'aspetto più innovativo del film è costituito dall'uso, per la prima volta consapevole e sistematico, della [[profondità di campo]] (''deep focus'') e del [[piano sequenza]]. La prima tecnica venne studiata e approfondita dal celebre [[direttore della fotografia]] [[Gregg Toland]], che ricorse a speciali lenti a cui erano applicate delle ghiere metalliche scanalate (o "Waterhouse stops") che consentivano di variare la profondità di campo mentre la macchina da presa si trovava in funzione, e all'utilizzo di pellicola ultrasensibile che all'inizio degli anni quaranta iniziava a essere immessa sul mercato<ref>{{Cita libro|titolo=Il cinema, grande storia illustrata|editore=De Agostini|volume=2|pagina=209|anno=1981}}</ref>. A livello di scrittura, l'innovazione principale consiste invece nel ricorso all'uso sistematico di ''flashback'', contrario allo stile classico dei film<ref>Glauco Viazzi in {{Cita|Valentinetti, 1988|p. 31}}</ref>.
 
Il regista, nelle interviste successive, ha poi sempre affermato che molte delle innovazioni a lui attribuite non erano affatto tali<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 121}}</ref>; per essere riuscito a farle apparire come sue, Welles si definirà - nel film ''[[F come falso]]'' ([[1973]]) - un ''illusionista''.
 
{{Citazione|Il film appare subito come qualcosa di incommensurabile, tanta è la sua portata e la sua novità, summa della tecnica cinematografica, laboratorio di nuove sperimentazioni, tragedia shakespeariana avvolta in atmosfere dell'assurdo e nel vuoto esistenziale. Il significato del film è ancora più complesso. La personalità di Kane è misteriosa nella sua linearità: un idealista? un approfittatore? un megalomane? Perché ci teneva tanto che la moglie diventasse una star? Un egoista incapace di amare? Perché costruì la finzione del giornale? Perché costruì la finzione della moglie star? Perché la finzione di Xanadu? "Rosebud" rimane un mistero, e tale rimane la personalità di Kane, e anche la congettura che il primo spiegherebbe la seconda. Forse non esisteva nessun movente, e nessun significato. O forse quell'informazione da sola non sarebbe servita a nulla. Il vero senso del film sta nella "ricerca del significato", più che nel significato in sé, una potente metafora della condizione umana. La risposta a questa ricerca sta nel cartello NO-TRESPASSING. Ma Kane "non ha significato": è un uomo senza principi e senza personalità. Kane è soltanto l'insieme dei propri gesti e delle proprie parole, che non hanno altro significato che quello di essere i suoi gesti e le sue parole. Esattamente come il grande ammasso di oggetti nel castello di Xanadu, che non fornisce altra personalità al castello che quella di essere un ammasso disordinato di oggetti. Kane riduce tutto e tutti ad oggetti: perciò è incapace di comunicare emozioni. Kane è inutile; e non a caso il suo ruolo nel film è trascurabile, fa soltanto da tema di discussione per i protagonisti, che sono i narratori e il giornalista|[[Piero Scaruffi]] su [[Quarto potere]]<ref>{{Cita web|autore=[[Piero Scaruffi]]|url=http://www.scaruffi.com/director/welles.html|titolo=The History of Cinema. Orson Welles: biography, reviews, links|sito=scaruffi.com|accesso=28 aprile 2014}}</ref>}}
 
Secondo le classifiche dell'AFI e del BFI, e di molti altri critici, ''Quarto potere'' viene considerato il "''Più bel film della [[Storia del Cinema]]"''.<ref name=BFIdirectors/><ref name=BFIcritics/><ref>[[AFI's 100 Years... 100 Movies#La lista|AFI's 100 Years... 100 Movies]]</ref>
 
==== ''L'orgoglio degli Amberson'' ====
{{Citazione|Questo film fu realizzato in evidente antitesi a ''Quarto potere'', come se fosse l'opera d'un altro regista, che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia|François Truffaut<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 34}}</ref>}}
[[File:The magnificent Amberson movie trailer screenshot (25).jpg|thumb|La copertina del romanzo ''L'orgoglio degli Amberson'' in uno ''screenshot'' del film di Welles]]
 
Il secondo film che Welles diresse per la RKO (in cui non comparve come attore, ma solo come voce narrante) fu il più sobrio e tradizionale ''[[L'orgoglio degli Amberson]]'' (''The Magnificent Ambersons'', [[1942]]), adattato dall'omonimo romanzo di [[Booth Tarkington]], vincitore del [[premio Pulitzer]]. Con questa pellicola, i dirigenti della casa di produzione riponevano le speranze di recuperare gli investimenti persi con il parziale ''flop'' commerciale del film precedente<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 35}}</ref>.
 
Il film racconta la saga degli Amberson, una famiglia dell'alta borghesia che vive a [[Indianapolis]] durante il periodo in cui il progresso tecnico e industriale proveniente dall'[[Europa]] (simboleggiato dall'arrivo e dall'affermazione dell'[[automobile]]) inizia a minarne la supremazia sociale. L'inventore Eugene Morgan (Joseph Cotten), divenuto proprietario di una fabbrica di automobili, è da sempre innamorato di Isabel Amberson ([[Dolores Costello]]), la matriarca della famiglia, la quale torna a frequentarlo dopo la morte del marito. Questo amore viene ostacolato dal di lei figlio George Minafer ([[Tim Holt]]), il quale continua a mantenere lo spirito altezzoso e l'atteggiamento aristocratico che ha sempre caratterizzato gli Amberson<ref>André Bazin in {{Cita|Valentinetti, 1988|p. 34-35}}</ref>.
 
Welles considerò questa pellicola addirittura migliore di ''Quarto potere'', ritenendola una realizzazione più matura, più studiata e con una tecnica registica già differente dal primo film<ref name=Valentinetti34>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 34}}</ref><ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 128-129}}</ref> La composizione dell'immagine ha un taglio meno ''barocco'' e le innovazioni sono meno coraggiose di quelle apparse in ''Quarto potere'', ma si nota comunque un'abilità registica enorme, con un'eccellente fotografia, diverse creazioni di montaggio e un uso eccezionale dei piani sequenza<ref name=Valentinetti34/>.
 
In sostanza, il film aveva tutte le premesse per diventare un grande successo e una grande opera d'arte cinematografica; ma anche in questo caso Welles trovò davanti a sé una strada irta di difficoltà, poiché si preparavano nuovi scontri con la casa produttrice<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 127}}</ref>.
 
Durante le riprese, il [[governo degli Stati Uniti]] chiese a Welles di realizzare un [[film documentario]] sull'[[America meridionale]]. Welles lasciò dunque il paese per cominciare le riprese di ''[[It's All True]]'', dopo aver montato la prima copia di bozza di ''L'orgoglio degli Amberson'', pensando di poter continuare a inoltrare tramite [[telegramma]] le istruzioni finali ai suoi collaboratori<ref name=Battle/><ref name=Valentinetti36>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 36}}</ref>.
 
A questo punto la RKO, già in difficoltà finanziarie e spaventata da un possibile nuovo insuccesso commerciale, prese il controllo della pellicola dallo staff della [[Mercury Theatre|Mercury Production]] di Welles e operò un taglio di oltre 50 minuti di girato, mentre alcune scene, comprese quelle finali, vennero filmate ex novo ed aggiunte o sostituite a quel che restava della prima versione. La pellicola originale tagliata, compreso il finale originale che Welles aveva girato, andò irrimediabilmente perduta. L'intervento della RKO, che attenuò fortemente i toni nostalgici e agrodolci de ''L'orgoglio degli Amberson'', fu solo il primo di una lunga serie di persecuzioni e dannose interferenze da parte dei produttori, che Welles dovrà affrontare nel corso di tutta la sua carriera a Hollywood<ref name=Battle/><ref name=Valentinetti36/>.
 
Durante la lavorazione de ''L'orgoglio degli Amberson'', Welles fu contemporaneamente impegnato come attore sul set di un'altra pellicola, la [[spy-story]] ''[[Terrore sul Mar Nero]]'', tratta da un romanzo di [[Eric Ambler]] e girata in simultanea in un vicino teatro di posa. Scritto e interpretato assieme a Joseph Cotten, il film venne frettolosamente realizzato di notte e non convinse la casa di produzione, che lo farà uscire soltanto nell'agosto del [[1943]], limitandone la durata a 71 minuti e ricavandone scarso successo. Welles, che nel film impersona il sanguinario e caricaturale colonnello Haki, capo della polizia segreta turca, riuscì in un primo tempo ad ottenere dalla RKO la facoltà di rigirare il finale e di integrare la storia con la voce narrante di Joseph Cotten, ma questo tentativo non gioverà comunque al film<ref name=Battle/><ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|pp. 37-38-39}}</ref>.
 
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], molti artisti si impegnarono in campo politico, o addirittura si arruolarono, ma Welles cercò di evitare il servizio di leva; la storica cinematografica [[Giuliana Muscio]] ha ritrovato una lettera indirizzata alla [[MGM]] e datata 28 aprile [[1943]], diretta all'''Office War Information'', nella quale il regista chiede l'esonero dal servizio militare per partecipare a una produzione cinematografica basata su ''[[Guerra e pace]]'' di [[Lev Nikolaevič Tolstoj|Lev Tolstoj]], mai però realizzata<ref name=Valentinetti38>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 38}}</ref>.
 
==== ''It's All True'' ====
 
Già nel [[1941]] Welles progettava di girare un film a episodi, ''[[It's All True]]''; il primo episodio, il cui titolo previsto era ''Il Capitano Chair'', era basato su un soggetto del [[1938]] in cui l'autore, il documentarista [[Robert J. Flaherty]], affrontava il tema dei propri viaggi nel gelido nord<ref name=Valentinetti38/><ref name=ItsAllTrue>Documentario ''[[It's All True]]''</ref>. L'intenzione di Welles era quella di riadattare il racconto, ma il progetto alla fine non si concretizzò. Il secondo episodio previsto, ''My Friend Bonito'', tratto anch'esso da un soggetto di Flaherty, narrava la storia dell'amicizia tra un bambino [[Messico|messicano]] ed un toro, destinato alla [[corrida]] e salvato dalla morte nell'arena grazie alla pietà della folla.
 
Le riprese di questo episodio vennero avviate dal regista [[Norman Foster (regista)|Norman Foster]] e non da Welles<ref name=ItsAllTrue/><ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 178-180}}</ref>, ma Foster non proseguì la lavorazione, poiché fu richiamato da Welles a Hollywood per collaborare alla regia di ''Terrore sul Mar Nero''.
 
All'indomani dell'[[attacco di Pearl Harbor|attacco giapponese a Pearl Harbor]] - nell'ottica di avvio di un'azione di propaganda in [[America latina]] per timore di una possibile influenza nazista in quei paesi<ref name=ItsAllTrue/> - Welles venne interpellato dal Governo degli Stati Uniti che lo incaricò di raggiungere il [[Brasile]] per girare un film sul [[Carnevale di Rio de Janeiro]], compromettendo così la prosecuzione del lavoro del regista, sia per ''L'orgoglio degli Amberson'' che per ''Terrore sul Mar Nero''.
 
Welles partì per il Brasile, dove il 13 febbraio prese il via il carnevale; la sua idea era quella di riprogettare interamente ''It's All True'', di utilizzare le riprese sul carnevale come primo episodio e di conservare il girato di ''My Friend Bonito'', utilizzandolo come secondo episodio<ref name=ItsAllTrue/><ref name=IoWelles178>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 178}}</ref>.
 
Per il secondo episodio, Welles trovò ispirazione da un fatto realmente accaduto e di cui aveva letto un articolo sulla rivista ''TIME''. È la storia di Jacaré, Tata, Mané e Geronymo, quattro pescatori (Jangadeiros) originari di una regione del Nord del Brasile, i quali sono costretti a dividere il frutto del loro lavoro con i padroni delle barche (Jangadas). Desiderosi di ottenere la tutela e la protezione di un [[sindacato]], i quattro intraprendono un viaggio lungo tutta la costa del Brasile fino a Rio de Janeiro, transitando solo nei tratti d'acqua più bassa e più vicina alla costa, attraccando occasionalmente per rifornirsi e per chiedere ospitalità alla gente del luogo. Prima di giungere nella capitale, sono diventati così famosi che il presidente [[Getúlio Vargas]] è costretto a riceverli<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 182}}</ref>. I quattro conquistano solo un piccolo miglioramento economico ma non riescono ad ottenere l'istituzione del sindacato, che il presidente comunque promette loro<ref>{{Mymovies|titolo|12466}}</ref>.
 
Welles decise di iniziare la lavorazione dell'episodio con le riprese relative all'arrivo dei jangadeiros a Rio. Durante una pausa, mentre la macchina da presa era ferma ed i pescatori si trovavano in mezzo alla baia, un'onda gigantesca li travolse e trascinò in fondo al mare Jacaré, che morì annegato<ref name=ItsAllTrue/><ref name=IoWelles182184>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 182-184}}</ref>. La responsabilità della tragedia venne attribuita a Welles che, da quel momento, come dichiarò lui stesso in un'intervista poi apparsa nel documentario ''It's All True'', provò un tale senso di colpa da voler a tutti i costi terminare il film per onorare la memoria del povero Jacaré<ref name=ItsAllTrue/><ref name=IoWelles182184/>.
 
Nel frattempo, la casa produttrice RKO subì un avvicendamento ai vertici dirigenziali: George J. Schaefer, protettore di Welles, venne sostituito da Charles J. Koerner, che licenziò in tronco il regista e decise di richiamare la troupe dal Brasile, revocando la disponibilità dei fondi residuati<ref name=IoWelles178/>. Con il fallimento del film, tutto il lavoro rimase inutilizzato e venne depositato negli archivi RKO. L'unico materiale oggi visionabile è contenuto in ''It's All True'', ovvero nel documentario omonimo che racconta la realizzazione del film, uscito negli [[anni 1990|anni novanta]].
 
==== Gli altri film degli anni quaranta ====
{{Citazione|Non mi piace parlare di cinema, ne ho abbastanza di parlare di film. [...] Se il nostro amato cinema (e naturalmente quando dico "amato" sono serissimo, perché in effetti noi lo amiamo appassionatamente), beh, se il nostro amato cinema smette di essere la grande ossessione contemporanea, allora la creta per le nostre amate statue resterà in mano ai distributori. Cioè, sarà gettata ai cani - e noi dove andiamo a finire?|Orson Welles<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 189}}</ref>}}
 
La débacle di ''Terrore sul Mar Nero'' e di ''It's all True'' rappresentò la fine di quella che per Welles era stata preannunciata, poco più di un anno prima, come la folgorante carriera di un genio<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 36}}</ref>.
 
Per alcuni anni, durante il periodo della seconda guerra mondiale, Welles rimase lontano dal mondo del cinema, dedicandosi a trasmissioni radiofoniche di propaganda per la CBS e, in particolare, ad attività di carattere politico quali un ciclo di conferenze sulla natura del [[fascismo]], che egli presiedette in tutto il paese, unitamente al sostegno all'amministrazione del presidente statunitense [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]], per il quale scrisse diversi discorsi politici<ref name="McBride39"/>.
 
[[File:The Stranger 1946 (3).jpg|thumb|Welles e Loretta Young in ''[[Lo straniero (film 1946)|Lo straniero]]'' (1946)]]
Nel frattempo Welles, che nel [[1939]] aveva divorziato dalla prima moglie Virginia Nicolson, e che aveva avuto una successiva relazione con l'attrice messicana [[Dolores del Río]] (sua partner in ''Terrore sul Mar Nero'')<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 50">{{Cita|McBride, 1979|p. 50}}</ref>, nel [[1943]] si risposò con [[Rita Hayworth]], la cui interpretazione in ''[[Gilda (film)|Gilda]]'' ([[1946]]) la consacrerà come uno dei maggiori ''[[sex symbol]]'' del dopoguerra<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 43}}</ref>. Dal matrimonio con la Hayworth nacque una figlia, Rebecca ([[1944]]-[[2004]]).
 
Welles ritornò al cinema grazie al produttore [[David O. Selznick]], che lo scritturò per interpretare il dramma in costume ''[[La porta proibita]]'' ([[1944]]), tratto dal romanzo ''[[Jane Eyre (romanzo)|Jane Eyre]]'', accanto a [[Joan Fontaine]]. Con il vigoroso ritratto del protagonista Edward Rochester, l'ombroso eroe romantico nato dalla penna di [[Charlotte Brontë]], Welles poté sfruttare al meglio la propria imponente presenza scenica<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 39-40}}</ref>.
 
Il successivo impegno cinematografico di Welles rappresentò uno dei momenti più curiosi e affascinanti della sua carriera. Nel film ''[[La nave della morte]]'' ([[1944]]), un tipico prodotto hollywoodiano del periodo bellico, composto di sketch e numeri musicali di intrattenimento, Welles ricorse a una sua antica passione, l'illusionismo, producendosi nel ''Mercury Wonder Show'', un famoso spettacolo di magia durante il quale eseguì con eleganza alcuni numeri da prestigiatore e si esibì nel trucco della donna segata a metà, con l'ausilio di una partner d'eccezione, [[Marlene Dietrich]]<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 41-44}}</ref>.
 
Dopo l'interpretazione di un veterano della [[prima guerra mondiale]] nel dramma sentimentale ''[[Conta solo l'avvenire]]'' ([[1945]]), accanto a [[Claudette Colbert]], Welles riuscì a realizzare ancora tre film a Hollywood: nel primo, ''[[Lo straniero (film 1946)|Lo straniero]]'' ([[1946]]), Welles diresse [[Loretta Young]] e [[Edward G. Robinson]], interpretando anche il ruolo del protagonista, un ex nazista che tenta di nascondere il proprio passato sotto l'identità di un professore che insegna in un college di un piccolo centro del [[Connecticut]]<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 44-46}}</ref>.
 
==== ''La signora di Shanghai'' ====
[[File:Lady from Shanghai trailer welles.JPG|thumb|left|Orson Welles nel trailer de ''[[La signora di Shanghai]]'' ([[1948]])]]
Nel [[1946]] Welles ritornò al teatro con ''Around the World'', un adattamento musicale de ''[[Il giro del mondo in 80 giorni (romanzo)|Il giro del mondo in ottanta giorni]]''. Lo spettacolo ottenne un grande successo di critica ma lo scarso riscontro di pubblico lasciò Welles in disastrose condizioni finanziarie e lo costrinse a raggiungere un frettoloso accordo con [[Harry Cohn]], boss della casa produttrice [[Columbia Pictures|Columbia]], per dirigere ''[[La signora di Shanghai]]'', un curioso mix di dramma e elementi ''noir'', in cui recitò anche nel ruolo del protagonista, il marinaio Michael O'Hara, e affidò alla moglie Rita Hayworth il personaggio di Elsa Bannister, una ''[[femme fatale]]'' falsa e amorale<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 49-51}}</ref>.
 
Welles ricorse ad alcune originali ambientazioni, come nella scena dell'incontro tra O'Hara e la Bannister tra le vasche di un grottesco acquario, e come la lunga sequenza da incubo in un tentacolare [[luna park]], che culminò nella sparatoria finale all'interno di un [[labirinto]] di specchi. Sua fu anche la rielaborazione del [[look]] della Hayworth, le cui celeberrime chiome lunghe e rosse vennero sacrificate da Welles in favore di un'acconciatura più corta e di un biondo più freddo e più aderente al [[Stereotipo|cliché]] di spietata ''[[dark lady]]''<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 50-51}}</ref>.
 
L'uscita del film, oggi considerato un "classico", venne bloccata da Harry Cohn, inorridito dalla possibile reazione del pubblico di fronte alla drastica trasformazione dell'immagine della Hayworth<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 50"/>. ''La signora di Shanghai'' verrà distribuito solo nel [[1948]], all'epoca in cui Welles e la Hayworth avevano avviato le pratiche di [[divorzio]], dopo un matrimonio durato cinque anni. La Hayworth, in seguito, lodò in più di un'occasione la pellicola, considerandola una delle più belle della propria carriera, e sostenendo di aver creduto moltissimo nelle capacità dell'ex marito, affidandosi senza timori al suo genio<ref>{{cita libro|titolo=Ciakintasca Rita Hayworth - supplemento alla rivista ''Ciak'' n. 7|anno=1990|editore=Silvio Berlusconi Editore|città=Milano|pagine=73-76}}</ref>.
 
==== Il ''Macbeth'' e l'addio a Hollywood ====
[[File:Orson Welles as Macbeth.jpg|thumb|right|Welles con [[Jeanette Nolan]] in ''[[Macbeth (film 1948)|Macbeth]]'' ([[1948]])]]
Archiviata l'esperienza nel genere ''noir'', nell'estate del [[1947]] Welles si dedicò alla trasposizione cinematografica del ''[[Macbeth (film 1948)|Macbeth]]'' di Shakespeare (di cui fu regista e interprete), ottenendo dalla casa produttrice [[Republic Pictures]] un tempo di soli 23 giorni per terminare la lavorazione, un singolo teatro di posa e un budget così ridotto da costringere il regista a ricorrere a scenari e sfondi di [[cartapesta]]<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 53}}</ref>.
 
Welles aveva disegnato personalmente le scenografie, ma esse risultarono fuori budget, per cui dovette accontentarsi di utilizzare sfondi di fortuna, come la vecchia miniera di sale solitamente impiegata come set dei western della Republic, per adattarla a diventare il salone del castello, e di noleggiare gran parte dei costumi di scena alla Western Costume<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|pp. 221-222}}</ref>. Nelle sequenze relative alla battaglia, Welles utilizzò i cameramen come comparse, vestendoli solo sul dorso per filmarli durante i primi piani del combattimento<ref>''Welles'', a cura di Paul Duncan, testi di F.X. Feeney, Taschen, 2006, p. 88</ref>. Nonostante i mezzi tecnici limitati e le restrizioni in termini di tempo, la versione del ''Macbeth'' realizzata da Welles è da considerarsi parzialmente riuscita<ref>{{Cita libro|titolo=Il cinema, grande storia illustrata|editore=De Agostini|volume=5|pagina=253|anno=1981}}</ref>, ma non bastò ad evitare la mediocre conclusione della prima fase hollywoodiana della sua carriera<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 55}}</ref>.
 
=== I primi anni in Europa (1949-1957) ===
{{Citazione|Hollywood è un quartiere dorato adatto ai giocatori di golf, ai giardinieri, a vari tipi di uomini mediocri ed ai cinematografi soddisfatti. Io non sono nulla di tutto ciò|Orson Welles<ref>{{Cita web|cognome=Noble|nome=Peter|titolo=The fabulous Orson Welles|anno=1956}}</ref>}}
 
Nel [[1948]] Welles lasciò definitivamente la cittadina californiana e si trasferì in Europa, dove iniziò a concentrarsi su una nuova trasposizione di un dramma shakesperiano, l'''[[Otello (film 1952)|Otello]]'', che intendeva dirigere e interpretare. La necessità di finanziare questo progetto lo costrinse ad accettare alcune parti in film americani realizzati in Europa, quali ''[[Cagliostro (film 1949)|Cagliostro]]'' ([[1949]]), ''[[Il principe delle volpi (film)|Il principe delle volpi]]'' ([[1949]]) e ''[[La rosa nera (film)|La rosa nera]]'' ([[1950]]) (gli ultimi due accanto a [[Tyrone Power]]). Si tratta di pellicole in costume, con scenografie ridondanti, in cui Welles si produsse in annoiate interpretazioni di personaggi intriganti e appesantiti da eccessivi orpelli<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 56-60}}</ref>.
 
==== ''Il terzo uomo'' ====
{{Citazione|Odiavo Harry Lime. Non aveva passioni, era freddo: era [[Lucifero]], l'angelo caduto|Orson Welles<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 62}}</ref>}}
 
Nel [[1949]], Welles ottenne un ruolo che si rivelò di fondamentale importanza per la sua carriera e nel quale verrà spesso identificato in futuro<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 233}}</ref>, quello del bieco Harry Lime ne ''[[Il terzo uomo (film)|Il terzo uomo]]'' (''The Third Man'', [[1949]]), diretto da [[Carol Reed]] e sceneggiato dallo scrittore inglese [[Graham Greene (scrittore)|Graham Greene]], che dal film trarrà successivamente un romanzo di successo.
 
Ambientato nella [[Vienna]] dell'immediato dopoguerra, il film ruota attorno alla misteriosa figura di Harry Lime, un ignobile avventuriero che traffica in [[penicillina]] adulterata in una città sconvolta dagli eventi bellici. La trama prevede che il personaggio di Lime compaia solo in un numero limitato di scene, ma il fatto che nel film si continui a parlare di lui (sono state calcolate ben 57 allusioni verbali a Lime, prima della sua entrata in scena)<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 62-63}}</ref>, lo colloca automaticamente al centro dell'attenzione dello spettatore<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2015/05/06/orson-welles/|titolo=Chiedi chi era Orson Welles|editore=ilpost.it|data=6 maggio 2015|accesso=10 maggio 2015}}</ref>.
 
Il film ottenne un enorme successo di pubblico<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 50}}</ref> e la carismatica presenza di Welles, che appare per pochi minuti ma il cui cinico e sfrontato personaggio è continuamente citato per tutto il film, contribuì a consolidare la sua popolarità, già nel frattempo rafforzata fin dal pubblicizzato matrimonio con Rita Hayworth.
 
==== L'''Otello'' ====
[[File:Otello 5.jpg|thumb|left|Una scena dell'Otello]]
Con la realizzazione dell'''[[Otello (film 1952)|Otello]]'' ([[1952]]), che richiederà quasi tre anni di lavoro, Welles iniziò la sua avventura da regista in Europa, affrontando una lunga serie di difficoltà professionali, quali la costante necessità di reperire i fondi necessari, il sopravvenuto fallimento della casa produttrice del film (la [[Scalera Film]] di [[Roma]])<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 235}}</ref>, il lungo lavoro di selezione per assegnare la parte di Desdemona, la difficoltà di conciliare gli impegni di interpreti e tecnici con la crescente lunghezza dei tempi di lavorazione, protrattisi dal [[1949]] al [[1951]] e caratterizzati da ripetute interruzioni e riprese<ref name=pag.96>{{Cita|Salotti, 1995|p. 96}}</ref>.
 
L'esperienza dell'''Otello'' è rappresentativa delle difficoltà artistiche che Welles incontrerà durante tutto il resto della sua carriera di regista. Via via impegnato come attore su set altrui, o in trasmissioni radiofoniche e spettacoli teatrali al solo scopo di finanziarsi, Welles rese il suo ''Otello'' un'opera memorabile, privilegiando la tecnica del montaggio, con cui riuscì a restituire la dimensione classica dell'opera attraverso scene ambientate direttamente nei luoghi storici, dando una efficace continuità spaziale e temporale a sequenze spesso realizzate in ambienti e momenti assai differenti tra loro<ref name="pag.96"/>.
 
Girato in esterni a [[Mogador]] e [[Safi (Marocco)|Safi]] (sulla costa del [[Marocco]]), a [[Venezia]] e a [[Tuscania]], nel [[1952]] l'''Otello'' di Welles si aggiudicò la [[Palma d'oro]] al [[Festival di Cannes]] partecipando come rappresentante del Marocco<ref name="Welles-Bogdanovich p. 251">{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 251}}</ref>.
 
I successivi impegni videro Welles dividersi tra alcune produzioni europee girate in [[Inghilterra]], Francia e [[Italia]] (in quest'ultimo paese partecipò come attore al film ''[[L'uomo, la bestia e la virtù (film)|L'uomo, la bestia e la virtù]]'' ([[1953]]), diretto da [[Steno]] e interpretato a fianco di [[Totò]]). Iniziò inoltre a lavorare anche per la televisione, dirigendo due serie per la BBC inglese e tornando a New York nel [[1953]] per una versione del ''Re Lear'' destinata ad andare in onda all'interno di ''[[Omnibus (serie televisiva)|Omnibus]]'', serie televisiva della CBS<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 68-72}}</ref>.
 
==== ''Rapporto confidenziale'' ====
Con ''[[Rapporto confidenziale]]'' ([[1955]]), Welles tornò alla regia cinematografica, scegliendo un tema per certi versi analogo a ''Quarto potere'', ovvero la storia di Mr. Gregory Arkadin, un potentissimo arricchito che tenta di disfarsi di chiunque possa scoprire gli infamanti segreti del suo passato e le vergognose origini della sua potenza finanziaria<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 74">{{Cita|McBride, 1979|p. 74}}</ref>. Welles, la cui costituzione fisica iniziava ad appesantirsi col trascorrere degli anni, diede un ritratto di grande imponenza del magnate Arkadin, curando come di consueto il make up, completo di folti baffi e barba e di un marcato trucco dei lineamenti<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 74"/>.
 
Il ruolo della figlia di Arkadin, Raina, venne interpretato da un'attrice italiana, la contessina [[Paola Mori]] che, nel maggio del [[1955]], diventò la terza signora Welles. Nel novembre dello stesso anno nacque la loro figlia Beatrice<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 74"/>.
 
Dopo una riduzione teatrale del ''[[Moby Dick]]'' di [[Herman Melville|Melville]], con cui andò in scena a Londra nel [[1956]], nel ruolo del capitano Achab, Welles prese parte anche alla [[Moby Dick (film 1956)|trasposizione cinematografica]] del medesimo romanzo, diretta da [[John Huston]]. Quella di Welles è una breve ma vigorosa apparizione nei panni dell'imponente Padre Mapple, che pronuncia un memorabile sermone su [[Giona (profeta)|Giona]] e la balena, dall'alto di un pulpito a forma di prua di una nave<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 74-78}}</ref>.
 
=== Breve parentesi a Hollywood (1957-1959) ===
Dopo quasi dieci anni di lontananza, nel [[1957]] Welles rientrò a Hollywood. Il suo aspetto diventato massiccio lo faceva sembrare più anziano dei suoi 42 anni e gli precluse ormai quei ruoli romantici che aveva affrontato negli anni quaranta<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 79}}</ref>. Nei suoi primi due film subito dopo il ritorno, Welles interpretò due figure di "americano del Sud": in ''[[La tragedia del Rio Grande]]'' ([[1957]]) è Virgil Renchler, un malvagio proprietario terriero che dirige dispoticamente un grosso ranch nel sud-ovest e si scontra con lo sceriffo del luogo ([[Jeff Chandler]]). In ''[[La lunga estate calda]]'' ([[1958]]), è Will Varner, un rozzo piantatore sudista di mezza età, personaggio con cui Welles poté contrapporre la propria recitazione teatrale e la propria accurata dizione allo stile introspettivo del [[Metodo Stanislavskij]] dei suoi partner, [[Paul Newman]], [[Joanne Woodward]] e [[Anthony Franciosa]]<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 82}}</ref>.
 
==== ''L'infernale Quinlan'' ====
[[File:Touch of Evil-Orson Welles.JPG|thumb|upright=1.2|Orson Welles nel ruolo di Hank Quinlan ne ''[[L'infernale Quinlan]]'' ([[1958]])]]
{{Citazione|Quinlan è un personaggio degno di Shakespeare, e può essere considerato la sintesi di molti "cattivi" della carriera di Welles: ha l'energia dittatoriale di Kane, il sarcasmo ironico di Rochester, la mancanza di limiti morali di Macbeth, la brutalità volgare di Renchler ed il sentimentalismo nascosto di Varner. In più, c'è un aspetto di Quinlan che lo rende quasi nobile, perfino degno di stima: il suo amore ossessivo per la giustizia.|Joseph McBride<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 85-86}}</ref>}}
 
Nel [[1958]] Welles accettò un incarico dalla [[Universal Pictures]] per dirigere e interpretare ''[[L'infernale Quinlan]]'', un film inizialmente di ambizioni modeste che si rivelò invece, secondo il parere degli storici del cinema e di parecchi estimatori, come un altro capolavoro assoluto di Welles<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|titolo=Il cinema, grande storia illustrata|editore=De Agostini|volume=5|pagina=253-254|anno=1981}}</ref>, che qui ritrovò la sua inesauribile creatività di regista, ricorrendo a lunghissimi piani sequenza, ad audaci movimenti aerei di gru, e a delicate carrellate senza stacchi per assicurare la continuità dell'azione.
 
Il celebre [[incipit]] de ''L'infernale Quinlan'', materia di studio nelle scuole di cinema<ref name=corriere>{{cita web|autore=Paolo Baldini|url=http://www.corriere.it/reportage/spettacoli/2015/centanni-fa-nasceva-orson-welles-lartista-moderno-che-rivoluziono-il-cinema/|titolo=Cent'anni fa nasceva Orson Welles, il regista moderno che rivoluzionò il cinema|editore=Corriere della Sera]]|accesso=5 settembre 2015}}</ref>, è costituito da un lungo piano sequenza introduttivo, che Welles dirige in maniera magistrale e per mezzo del quale coinvolge immediatamente il pubblico, fornendo un meccanismo narrativo di forte tensione emotiva, dal quale lo spettatore può trarre una molteplicità di indicazioni sulla trama e sui personaggi protagonisti del film, ambientato a Los Robles, una cittadina di confine tra gli Stati Uniti e il Messico<ref name=Salotti116>{{Cita|Salotti, 1995|pp. 116-117}}</ref>.
 
{{Citazione|Un uomo colloca una bomba a orologeria nel bagagliaio di un'automobile; una coppia sale sull'auto e si dirige verso il confine degli Stati Uniti, e contemporaneamente un'altra coppia a piedi fa lo stesso percorso; le due coppie superano il posto di controllo messicano e giungono a quello statunitense; la musica di [[Henry Mancini]], che ha mantenuto viva la [[suspense]] con il climax ascendente della minaccia dell'ordigno a timer, lascia il primo piano sonoro a brevi dialoghi tra il doganiere e le due coppie; condensando l'informazione Welles presenta il personaggio di Vargas ([[Charlton Heston]]): poliziotto messicano in luna di miele con la moglie americana Susan ([[Janet Leigh]])... I movimenti di macchina aerei, i lunghi carrelli a precedere, immettono le azioni in una contemporaneità ottenuta con il tempo reale del piano sequenza e non con la scansione ritmica del montaggio... La sequenza termina con un progressivo rallentamento dell'azione (invece che con una canonica esasperazione): addirittura con un bacio tra Vargas e Susan, tipico suggello finale dell'agire. Ed è proprio in quel momento di rilassamento drammatico che Welles stacca sul controcampo con l'esplosione dell'automobile (uno zoom reso ancora più veloce dal taglio di alcuni fotogrammi)<ref name=Salotti116/>}}
 
L'ambiguo poliziotto Hank Quinlan, interpretato dallo stesso Welles, rimane uno dei personaggi più memorabili della sua carriera di attore. È una figura che ha perduto il suo idealismo giovanile e la sua onestà, e si è ridotto a condurre indagini superficiali e sbrigative nelle quali si serve della propria passata esperienza professionale unicamente per costruire prove fasulle allo scopo di incastrare i sospetti che, secondo il suo intuito, sono colpevoli. È un personaggio amorale e negativo fin dalle caratteristiche fisiche, dalla sua esagerata obesità (Welles, già notevolmente ingrassato all'epoca, per la parte ricorse comunque a un'ulteriore imbottitura sotto gli abiti<ref name=McBride89>{{Cita|McBride, 1979|p. 89}}</ref>) al suo strascicato modo di incedere, ai suoi vestiti stazzonati, ai suoi atteggiamenti spesso sinistramente infantili. La sua monumentale presenza venne ulteriormente accentuata da inconsueti angoli di ripresa filmati dal basso<ref name="McBride89"/>. Eppure, a suo modo, Quinlan è anche un sentimentale: dietro la sua amarezza e il suo cinico disincanto nei confronti della società, si nascondono profondo dolore, stanchezza e inquietudine, che Welles riesce a interpretare in modo tale da accattivarsi la simpatia dello spettatore, malgrado le caratteristiche negative del personaggio<ref name="McBride89"/>.
 
Anche ''L'infernale Quinlan'' fu oggetto di modifiche da parte della produzione ma è oggi visibile nella sua completezza, in una versione che comprende una quindicina di minuti in più di girato, relativi a scene di raccordo e di spiegazione che furono inserite da un altro regista ([[Harry Keller]]) nella fase di post produzione del film. Ma ci sono anche scene che inizialmente non sono state inserite da Welles e che risultano utili a colmare delle lacune narrative: un dialogo vis-à-vis tra Welles e Heston e una scena, in prossimità del finale, in cui Heston riflette sulle sue intenzioni di intrappolare Quinlan<ref name=McBride89/>.
 
Dopo un'apparizione in ''[[Le radici del cielo]]'' ([[1958]]), per la regia di John Huston, in cui interpretò Cy Sedgewick, un untuoso opinionista televisivo, Welles prese parte al film ''[[Frenesia del delitto]]'' ([[1959]]), basato sul celebre caso giudiziario ''[[Leopold e Loeb]]'', in cui ebbe l'opportunità di prodursi in un'incisiva interpretazione dell'avvocato Jonathan Wilk, difensore dei due giovani protagonisti (personaggio ispirato alla figura del noto penalista [[Clarence Darrow]]), pronunciando un'appassionata arringa contro la pena di morte<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 92-95}}</ref>.
 
=== Il rientro in Europa ===
[[File:I tartari - Orson Welles.jpg|thumb|Orson Welles nel film ''[[I tartari]]'']]
Dopo il breve intermezzo hollywoodiano, i perenni vagabondaggi professionali riportarono Welles in Europa per tentare di realizzare nuovi progetti, come al solito ricorrendo ai compensi percepiti per i suoi ruoli di attore. Consapevole di non disporre di sufficienti risorse economiche, Welles fece inoltre ricorso ai suoi fondi personali oppure si trovò costretto a rivolgersi ad atipici finanziatori di scarsa affidabilità<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 10}}</ref>. All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] comparve in alcune grossolane produzioni in costume, come ''[[David e Golia]]'' ([[1960]]), ''[[I tartari]]'' ([[1961]]) e ''[[Le meravigliose avventure di Marco Polo (Lo scacchiere di Dio)]]'' ([[1964]]), dove il suo sforzo interpretativo era ridotto al minimo<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 98}}.</ref>. Tuttavia ebbe modo di dirigere e interpretare un'opera di spicco come ''[[Il processo (film 1962)|Il processo]]'' ([[1962]]), trasposizione cinematografica dell'[[Il processo (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Franz Kafka]], film del quale ottenne finalmente la possibilità di curare personalmente il montaggio finale senza interferenze<ref name="Welles-Bogdanovich p. 251"/>, e che risultò assai notevole sotto l'aspetto visivo, con gran parte delle sequenze girate nei locali abbandonati della [[Gare d'Orsay]] di [[Parigi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Il cinema, grande storia illustrata|editore=De Agostini|volume=5|pagina=254|anno=1981}}</ref>, e in [[Jugoslavia]] in edifici dell'[[era sovietica]]<ref>''Welles'', a cura di Paul Duncan, testi di F.X. Feeney, Taschen, 2006, p. 133</ref>. Partecipò inoltre all'episodio ''La Ricotta,'' diretto da [[Pier Paolo Pasolini]], nel film [[Ro.Go.Pa.G.]] del 1963.
 
==== ''Falstaff'' ====
Grazie a finanziamenti svizzeri e spagnoli<ref name="ReferenceA"/>, Welles poté coronare un suo antico sogno, quello di tornare all'amato Shakespeare per interpretare il ruolo di ''[[Falstaff (film)|Falstaff]]'' (''Campanadas a medianoche'', [[1965]]), dando vita al personaggio nel quale si sentì a suo agio più che in tutti gli altri ruoli shakespeariani che aveva interpretato per il cinema<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 105}}</ref>. Alternando la chiassosa cialtroneria alla delicata vulnerabilità, Welles diede una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Il suo Falstaff ama profondamente la vita, il divertimento e le fanfaronate e il suo destino avrà un epilogo malinconico, quando egli verrà disconosciuto dal principe Hal, divenuto re, che è stato suo compagno di tante goliardate e ora rinnega la loro fanciullesca amicizia<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 100-109}}</ref>.
 
{{Citazione|Più studiavo la parte, meno mi sembrava allegra. Questo problema mi ha preoccupato per tutto il tempo delle riprese... Non mi piacciono molto le scene in cui sono soltanto divertente. Mi sembra che Falstaff sia più un uomo di spirito che un pagliaccio... È il personaggio cui credo di più, è l'uomo più buono di tutto il dramma. Le sue colpe sono colpe da poco, e lui se ne fa beffe. È buono come il pane, come il vino. Per questo ho trascurato un po' il lato comico del personaggio: ogni volta che l'ho interpretato mi sono persuaso sempre di più del fatto che rappresenta la bontà e la purezza|Orson Welles<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 104}}.</ref>}}
 
Con ''Falstaff'', Welles venne acclamato in Francia e vinse un premio speciale "per il suo contributo al cinema mondiale" al [[Festival di Cannes]], dove fu salutato dall'ovazione di pubblico e critica. Negli Stati Uniti il film venne invece accolto da recensioni contrastanti e ottenne una distribuzione appena marginale<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 107-108}}</ref>.
 
==== ''Storia immortale'' ====
In ''[[Storia immortale]]'' ([[1968]]), tratto da una novella della scrittrice danese [[Isak Dinesen]], Welles tornò a interpretare uno dei suoi tipici personaggi onnipotenti ma votati alla solitudine. Dopo Charles Foster Kane e Mr. Arkadin, anche il facoltoso mercante Mr. Clay è un solitario afflitto dal rancore, una figura decadente che deve affrontare l'amarezza di un'esistenza senza amore e la frustrazione per gli effetti corruttori della ricchezza accumulata<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 111">{{Cita|McBride, 1979|p. 111}}</ref>. Clay ha un'idea ossessiva che intende mettere in pratica, ovvero quella di trasformare in realtà la leggenda che narra di un ricco signore che, sposato a una giovane donna, assolda un marinaio affinché questi giaccia con sua moglie e gli generi un erede<ref>{{Cita|Salotti, 1995|p. 144}}</ref>. La sua bramosia di realizzare il progetto lo porta ad assoldare una prostituta locale ([[Jeanne Moreau]]) e un giovane naufrago il quale, la mattina successiva, rifiuta il denaro di Clay e gli annuncia che non racconterà mai quanto accadutogli nella notte. Frustrato perché gli eventi che ha ricreato non raggiungeranno mai un loro pubblico, Clay muore vittima della sua stessa onnipotenza e del fallito desiderio di immortalità<ref name="Cita|Naremore, 1993|p. 335">{{Cita|Naremore, 1993|p. 335}}</ref>.
 
Finanziato in parte dalla televisione francese, ma destinato alla proiezione al pubblico nei cinematografi<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 92}}</ref>, ''Storia immortale'' è un'opera bizzarra che Welles realizzò con molta delicatezza e con un'ironia filosofica frutto della sua maturità artistica<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 111"/>, presentandola come una favola sull'eternità e con toni insolitamente pacati rispetto ai suoi precedenti lavori<ref name="Cita|Naremore, 1993|p. 335"/>.
 
=== Gli ultimi anni ===
Tra le apparizioni degne di nota di Welles durante gli [[anni 1960|anni sessanta]], da ricordare quella nel ruolo del [[cardinale Wolsey]] in ''[[Un uomo per tutte le stagioni (film 1966)|Un uomo per tutte le stagioni]]'' ([[1966]]) di [[Fred Zinnemann]]. In vesti cardinalizie, sfoggiando un sogghigno diabolico, palpebre appesantite e fisico debordante, Welles espresse grande intensità nell'interpretazione di Wolsey, uomo spiritualmente corrotto che nel finale deve affrontare con disperazione la morte, l'unico nemico contro cui la sua abilità politica risulta impotente<ref>{{Cita|McBride, 1979|pp. 109-110}}</ref>.
 
Già vincitore di un [[premio Oscar|Oscar]] nel [[1942]] per la miglior sceneggiatura originale di ''Quarto potere'', nella sua carriera Welles ottenne altre quattro candidature, e nel [[1971]] venne insignito dall'[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]] (l'organizzazione che presiede all'assegnazione degli Oscar) di un premio alla carriera ''"per la superlativa capacità artistica e la versatilità dimostrata nella creazione di opere cinematografiche"''<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.oscars.org/oscars/ceremonies/1971|titolo=Orson Welles|editore=[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]]|citazione=To Orson Welles for superlative artistry and versatility in the creation of motion pictures}}<br />citato anche in:<br />{{Cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20131219192422/http://atogt.com/askoscar/dcat.php?cat=honorary|titolo=And the Oscar go to...|sito=atogt.com|accesso=28 aprile 2014}}</ref>. Nel medesimo anno recitò in ''[[Dieci incredibili giorni (film)|Dieci incredibili giorni]]'' ([[1971]]), curiosa trasposizione europea di un noto romanzo [[giallo (letteratura)|giallo]] di [[Ellery Queen]]. [[Claude Chabrol]], regista del film e da sempre ammiratore dell'opera di Welles, gli affidò la parte del ricco e decrepito Theo Van Horn, concependo la pellicola come una sorta di omaggio a Welles e compendio della sua carriera<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 130">{{Cita|McBride, 1979|p. 130}}</ref>. Il personaggio di Van Horn vive in un palazzo sullo stile di Xanadu (come Kane in ''Quarto potere''), è dominato dalla gelosia (come ''Otello'') per la relazione tra la giovane moglie e il proprio figlio (interpretato da [[Anthony Perkins]], da Welles precedentemente diretto ne ''Il processo''), e ha fatto carriera in maniera misteriosa (come Mr. Arkadin in ''Rapporto confidenziale'')<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 130"/>.
 
Grande opera di questi anni fu anche il documentario ''[[F come falso]]'' ([[1973]]), in cui il regista esplorò la natura illusionistica della sua arte<ref>{{Cita|S.Jay Schneider|p. 216}}</ref>, affrontando la tematica dei falsari e della validità dell'[[expertise]] nel campo delle arti figurative, nel cinema e nella scrittura, basandosi sulla figura di [[Elmyr de Hory]], un falsario [[Ungheria|ungherese]] di successo, della sua personale esperienza e di quella di [[Clifford Irving]], biografo di de Hory<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 141">{{Cita|McBride, 1979|p. 141}}</ref>. Girò anche ''[[Girando Otello|Filming Othello]]'' ([[1978]]), un documentario dove rievocò la travagliata e avventurosa lavorazione del film ''Otello'' e narrò parte della propria biografia<ref name=pag.96/>.
 
Di costituzione robusta fin dalla nascita, Welles raggiunse un certo grado di [[obesità]] con l'avanzare degli anni<ref name=Schneider218/>, e dovette far fronte anche a problemi cardiaci<ref>Joseph Cotten ''1987'', p. 216</ref>. Durante gli [[anni 1970|anni settanta]] comparve in numerose campagne pubblicitarie di prodotti alimentari, in particolare i [[vino|vini]], facendo da testimonial per il marchio [[Veuve Clicquot]] sulle pagine dei rotocalchi, e per uno spot televisivo della "Paul Masson Wines", un marchio californiano di vini<ref name=pag.9>{{Cita|Salotti, 1995|p. 9}}</ref>, consolidando la propria fama di buongustaio (evidente anche nel film-documentario ''F come falso'') e di ''viveur''.
 
Orson Welles morì nell'amata/odiata Hollywood, per un [[attacco cardiaco]], il 10 ottobre [[1985]], lo stesso giorno della scomparsa di [[Yul Brynner]], altra leggenda del cinema americano. Solo il giorno precedente, aveva registrato una puntata televisiva del ''Merv Griffin Show'', in cui si era esibito in un abile gioco di prestigio<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 9}}</ref>. Negli Stati Uniti, le reazioni alla sua scomparsa furono nettamente diverse da quelle nel resto del mondo: mentre fuori dall'America i necrologi ponevano l'attenzione sui risultati artistici conseguiti da Welles in quasi mezzo secolo di attività, nella sua patria i commenti vertevano principalmente su una carriera dal debutto spettacolare seguita da una quarantina d'anni di attività discontinua e continuamente gravata dallo spettro del fallimento<ref>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 13}}</ref>.
 
Le ceneri di Welles riposano a [[Ronda (Spagna)|Ronda]] ([[Spagna]]), nella ''hacienda'' (fattoria) che fu residenza del [[torero]] Antonio Ordoñez e dove il diciannovenne Welles trascorse qualche mese durante i suoi vagabondaggi giovanili<ref>{{Cita web|url=http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=3587|titolo=Orson Welles (1915 - 1985)|editore=[[Find a Grave]]|accesso=28 aprile 2014}}</ref>.
 
== I progetti incompiuti ==
[[File:El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha.jpg|thumb| Frontespizio del ''[[Don Chisciotte della Mancia|Don Quixote]]'' di [[Miguel de Cervantes]]]]
{{Citazione|Sono solo un poveraccio che cerca di fare del cinema|Orson Welles<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 357}}</ref>}}
=== ''Don Quixote'' ===
Durante la sua carriera Orson Welles non riuscì a portare a termine diversi progetti, che si trovò costretto ad abbandonare per problemi legati alla produzione. Oltre a ''It's All True'', anche ''[[Don Chisciotte (film incompiuto)|Don Quixote]]'' e il più recente ''[[The Other Side of the Wind]]'' sono rimaste leggendarie opere incompiute. Il primo è un progetto per la televisione che Welles intraprese subito dopo aver girato ''Rapporto confidenziale'', con l'intenzione di sperimentare tecniche innovative rispetto ai suoi metodi tradizionali, ovvero lasciando agli attori massima libertà d'improvvisazione, oltre ad apparire egli stesso sia come voce narrante che come protagonista, accanto a [[Francisco Regueira]], [[Akim Tamiroff]] e [[Patty McCormack]]. Welles, che aveva inizialmente previsto la durata del film tra i 75 e gli 80 minuti, incontrò crescenti difficoltà a terminare l'opera poiché, come disse, si fece prendere la mano, mentre le idee continuavano a portarlo avanti nel progetto e ad allungarlo. «''Più o meno mi è successo come a [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] che cominciò per farne una novella e finì per scrivere il ''Don Quixote''. È un soggetto che una volta iniziato non si può più abbandonare''»<ref name=Valentinetti59>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 59}}</ref>.
 
Ma finì anche per dichiarare che: «''È veramente un film difficile. Devo dire anche che è molto lungo; quello che devo ancora girare non servirà a completare il metraggio: con il materiale esistente potrei montare tre film [...] La cosa curiosa è che "Don Quixote" è stato girato con un'équipe di sei persone. Mia moglie (Paola Mori) era la "script girl", l'autista piazzava le lampade, io dirigevo, facevo le luci e l'operatore in seconda. Solo attraverso la cinepresa si può avere l'occhio a tutto''»<ref name=Valentinetti59/>.
 
''Don Quixote'', accantonato e poi ripreso lungo l'arco di 14 anni, resterà definitivamente incompiuto e la sua mancata conclusione rappresenterà per Welles un tormento professionale, tenendolo avvinghiato all'opera per tutta la sua esistenza<ref name="BE"/>. Solo molti anni più tardi il film (con immagini purtroppo deteriorate dal tempo) verrà rimontato in Spagna secondo gli appunti di Welles e presentato al Festival di Cannes nel [[1992]]<ref name="BE"/>.
 
=== ''The Other Side of the Wind'' ===
Nel [[1970]] Welles iniziò a girare ''The Other Side of the Wind'', con la collaborazione di altri personaggi già noti come l'artista croata [[Oja Kodar]] (sua ultima compagna di vita), l'amico [[Peter Bogdanovich]], John Huston, Norman Foster, [[Susan Strasberg]], Joseph McBride, ma la produzione venne sospesa più volte a causa dei consueti problemi di finanziamento che Welles regolarmente incontrava. Il soggetto del film è assai differente dalle tematiche solitamente affrontate da Welles, e narra dell'ultima notte di J.J. "Jake" Hannaford (Huston), un anziano regista della vecchia scuola che, nel tentativo di rimanere a galla, sta girando un film economico, estremista, con scene di nudo. Il personaggio del regista, pur essendo eterosessuale, si innamora del suo protagonista. Come dichiarato da McBride, il film riflette non solo la tematica dell'omosessualità, ma cerca di spiegare la visione di Welles nei riguardi del rapporto tra attore e regista, tra "uomo" e "Dio". Questo film, dice McBride, «''è l'''[[8½]]'' di Welles, una meditazione sull'arte e il mestiere del cinema''»<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|pp. 82-84}}</ref>.
 
''The Other Side of the Wind'' non venne mai completato, anche se successivamente il regista Peter Bogdanovich dichiarò la sua volontà di terminarlo indicando come data di uscita il [[2009]]<ref>{{Cita web|autore=Carlo Dutto|url=http://www.close-up.it/spip.php?article3305|titolo=Intervista a Peter Bogdanovich - Roma 23/10/2007|sito=Close-Up.it|data=23 ottobre 2007|accesso=28 aprile 2014}}</ref>. Bogdanovich, al quale Welles chiese all'epoca di finire il film "''nel caso mi dovesse succedere qualcosa''"<ref>[http://www.close-up.it/spip.php?article3305 Intervista a Peter Bogdanovich - Roma 23/10/2007 - Close-Up.it - storie della visione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dichiarò poi che stava tentando di terminarlo allo scopo di presentarlo al [[Festival di Cannes]] nel [[2010]]<ref>[http://www.wellesnet.com/?p=403 Is a Showtime deal near to complete Orson Welles's THE OTHER SIDE OF THE WIND? « Wellesnet: The Orson Welles Web Resource<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ma solo in tempi recenti la possibile uscita è stata annunciata in concomitanza con il centenario della nascita di Welles, il 6 maggio 2015<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2014/10/29/lieto-fine-per-ultimo-film-orson-welles_008b39ba-cc43-4d89-bcf7-86e908e557af.html Esce il film incompiuto di Orson Welles]</ref>.
 
Altro film incompiuto del grande regista, ritenuto un'opera persa, fu ''Il mercante di Venezia'' di cui Welles dichiarò il furto del negativo. La pellicola, in occasione del Festival di Venezia 2015 e per le celebrazione del centenario della nascita del regista, è stata ricostruita partendo da alcuni fortunosi ritrovamenti: presso il "Fondo Welles" di Oja Kodar (ultima compagna del regista) è stata ritrovata la sceneggiatura originale del film e gli appunti sulla colonna sonora di [[Angelo Francesco Lavagnino]]; copia parziale della pellicola, con quasi tutto il girato, è stata poi rinvenuta ad opera di Cinemazero di Pordenone ed altri frammenti sono stati recuperati dagli archivi del Filmmuseum di [[Monaco di Baviera]], della [[Cinémathèque française]] e della [[Cineteca di Bologna]]<ref>{{cita web|url=http://www.labiennale.org/it/cinema/news/07-08.html|titolo=Ritrovato Il mercante di Venezia (1969), restaurato Otello (1951)|editore=[[Biennale di Venezia]]|data=7 agosto 2015|accesso=15 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2015/08/26/news/orson_welles_mai_visto_a_venezia_dall_otello_al_mercante_l_ossessione_shakespeariana-121646402/|titolo=Orson Welles mai visto a Venezia|data=28 agosto 2015|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=15 settembre 2015}}</ref>.
 
== Apparizioni speciali ==
{{Citazione|Ecco: io sono un pendolare. Vado dove c'è del lavoro, come un raccoglitore di frutta. Tutto ciò di cui ho bisogno sono un sorriso d'incoraggiamento e una proposta, e arrivo subito, col primo aereo.|Orson Welles al ''Saturday Evening Post'', 8 dicembre [[1962]]<ref>{{Cita|McBride, 1979|pag. 9}}</ref>}}
Come spiegato in precedenza, durante tutta la sua carriera Orson Welles fu costretto a interpretare molti piccoli ruoli in svariati film e produzioni, spesso di scarso livello artistico, per riuscire ad assicurarsi le risorse finanziarie necessarie a produrre i propri progetti. Apparso in numerose pellicole dirette da altri registi, in programmi radiofonici, in registrazioni di parti recitate all'interno di brani musicali, negli [[anni 1970|anni settanta]] Welles trovò nella televisione la sua principale fonte di reddito<ref>{{Cita|McBride, 1979|p. 136}}</ref>, diventando un ospite consueto alle trasmissioni televisive più popolari<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|}}</ref>, come gli show di [[Dick Cavett]], di [[David Frost]] e di [[Johnny Carson]], e apparve più volte nel ''[[The Dean Martin Show]]''<ref name="Cita|McBride, 1979|p. 141"/>. Recitò Shakespeare in qualunque occasione gli si presentasse, e fu proprio in una puntata dello show di [[Dean Martin]], nel [[1967]], che si produsse in una toccante interpretazione improvvisata di Shylock (senza trucco e in smoking) da ''[[Il mercante di Venezia]]''<ref>''Welles'', a cura di Paul Duncan, testi di F.X. Feeney, Taschen, 2006, p. 15</ref>.
 
Welles fece due speciali apparizioni, in qualità di voce narrante, in due canzoni del gruppo epic metal [[Manowar]]: ''Dark Avenger'' (dall'album ''[[Battle Hymns (Manowar)|Battle Hymns]]''<ref>http://manowar.com/music/battle-hymns-mmxi-2010/</ref>) e ''Defender'' (dall'album ''[[Fighting the World]]''<ref>http://www.openculture.com/2013/12/orson-welles-records-two-songs-with-the-1980s-heavy-metal-band-manowar.html</ref>).
 
È inoltre accreditato di alcune parti narrate nel primo album degli [[Alan Parsons Project]] ''[[Tales of Mystery and Imagination - Edgar Allan Poe]]''<ref>{{cita web|titolo=TALES OF MYSTERY AND IMAGINATION|sito=The-alan-parsons-project.com|url=http://www.the-alan-parsons-project.com/tales-of-mystery-and-imagination|accesso=15 settembre 2015}}</ref>.
 
Nella [[serie televisiva]] ''[[Magnum, P.I.]]'' la voce di Robin Master è di Orson Welles<ref name=Schneider250>{{cita|S.Jay Schneider|p.250}}</ref>. L'identità del misterioso Master avrebbe dovuto essere rivelata nell'ultima puntata della serie e Welles avrebbe dovuto finalmente mostrare il suo volto, ma morì per arresto cardiaco a poche settimane dalle riprese<ref name=DA>''Serialmania - Stelle e meteore dei telefilm cult'', Vol. II, Sagoma s.r.l., 2010, pag. 81</ref>.
 
Nel film animato ''[[Transformers: The Movie]]'', Welles dà la voce al terrificante e misterioso [[Unicron]], un pianeta che divora altri pianeti, si trasforma in un immenso robot e possiede poteri di portata sconosciuta; il film uscì circa un anno dopo la scomparsa dell'attore, nel 1986<ref name=Schneider250/>.
 
== Radio ==
=== Prime opere ===
* ''Les Miserables'' ([[1937]] in diverse puntate)
 
=== The Mercury Theater on the Air (1938) ===
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* ''Dracula'' (11 luglio)
* ''L'isola del tesoro'' (18 luglio)
* ''A Tale of Two Cities'' (25 luglio)
* ''The 39 Steps'' (1º agosto)
* ''I'm a Fool/The Open Window/My Little Boy'' (8 agosto)
* ''Abraham Lincoln'' (15 agosto)
* ''The Affairs of Anatole'' (22 agosto)
* ''Il conte di Montecristo'' (29 agosto)
* ''The Man Who Was Thursday'' (5 settembre)
* ''Giulio Cesare'' (11 settembre)
* ''Jane Eyre'' (18 settembre)
* ''Sherlock Holmes'' (25 settembre)
* ''Oliver Twist'' (2 ottobre)
* ''Hell On Ice'' (9 ottobre)
* ''Seventeen'' (16 ottobre)
* ''Il giro del mondo in 80 giorni'' (23 ottobre)
* ''[[La guerra dei mondi (programma radiofonico)|La guerra dei mondi]]'' (30 ottobre)
* ''Heart of Darkness/Life With Father/Gift of the Magi'' (6 novembre)
* ''A Passenger to Bali'' (13 novembre)
* ''The Pickwick Papers'' (20 novembre)
* ''Clarence'' (27 novembre)
* ''The Bridge at San Luis Rey'' (4 dicembre)
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=== The Campbell Playhouse (1938-40) ===
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* ''Rebecca'' (9 dicembre 1938)
* ''A Christmas Carol'' (23 dicembre 1938)
* ''Counselor-at-Law'' (6 gennaio 1939)
* ''L'ammutinamento del Bounty'' (13 gennaio 1939)
* ''I Lost My Girlish Laughter'' (27 gennaio 1939)
* ''Arrowsmith'' (3 febbraio 1939)
* ''The Green Goddess'' (10 febbraio 1939)
* ''The Glass Key'' (10 marzo 1939)
* ''Beau Geste'' (17 marzo 1939)
* ''Showboat'' (31 marzo 1939)
* ''The Patriot'' (14 aprile 1939)
* ''Private Lives'' (21 aprile 1939)
* ''Wickford Point'' (5 maggio 1939)
* ''Our Town'' (12 maggio 1939)
* ''The Bad Man'' (19 maggio 1939)
* ''Things We Have'' (26 maggio 1939)
* ''Victoria Regina'' (2 giugno 1939)
* ''Peter Ibbetson'' (10 settembre 1939)
* ''Ah, Wilderness'' (17 settembre 1939)
* ''What Every Woman Knows'' (24 settembre 1939)
* ''il Conte di Montecristo'' (1º ottobre 1939)
* ''Algeri'' (8 ottobre 1939)
* ''Escape'' (15 ottobre 1939)
* ''Liliom'' (22 ottobre 1939)
* ''L'orgoglio degli Amberson'' (29 ottobre 1939)
* ''The Hurricane'' (5 novembre 1939)
* ''The Murder of Roger Ackroyd'' (12 novembre 1939)
* ''The Garden of Allah'' (19 novembre 1939)
* ''Dodsworth'' (26 novembre 1939)
* ''Lost Horizon'' (3 dicembre 1939)
* ''Venessa'' (10 dicembre 1939)
* ''There's Always a Woman'' (17 dicembre 1939)
* ''A Christmas Carol'' (24 dicembre 1939)
* ''Vanity Fair'' (7 gennaio 1940)
* ''Theodora Goes Wild'' (14 gennaio 1940)
* ''The Citadel'' (21 gennaio 1940)
* ''It Happened One Night'' (28 gennaio 1940)
* ''Mr. Deeds Goes to Town'' (11 febbraio 1940)
* ''Dinner at Eight'' (18 febbraio 1940)
* ''Only Angels Have Wings'' (25 febbraio 1940)
* ''Rabble in Arms'' (3 marzo 1940)
* ''Craig's Wife'' (10 marzo 1940)
* ''Huckleberry Finn'' (17 marzo 1940)
* ''June Moon'' (24 marzo 1940)
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== Teatrografia ==
''Opere di cui Welles firma solo la regia'';<ref>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 119}}.</ref>
 
''Date di apertura''
 
=== [[Gate Theatre]] di Dublino (1931-1934) ===
* ''[[The Lady from the sea]]'', di [[Henrik Ibsen]],
* ''[[Le tre sorelle]]'', di [[Anton Cechov]],
* ''Alice in the wonderland USA''
 
=== Tood School, Woodstock (1934-1936) ===
* ''Trilby'', di Gerald Du Maurier,
* ''The drunkard'', di Mr. Smith di Boston,
* ''Amleto'', di [[William Shakespeare]],
* ''Czar Paul'', di Dimitri Merejewskij,
 
=== Pre-Mercury Theatre (1936-37) ===
* [[William Shakespeare]], ''Macbeth'' - 14 aprile, 1936, Lafayette Theatre, [[New York]]
* ''Horse Eats Hat'' da [[Eugène Labiche]], ''Un chapeau de paille d'Italie'' - 26 settembre, 1936, Maxine Elliott Theatre, New York
* [[Christopher Marlowe]], ''Doctor Faustus'' - 8 gennaio, 1937, Maxine Elliott Theatre, New York
* [[Aaron Copland]], ''The Second Hurricane'' ([[opera lirica]]) - 21 aprile, 1937, Henry Street Playhouse, New York
* Marc Blitzstein, ''The Cradle Will Rock'' ([[musical]]) - 16 giugno, 1937, Venice Theatre, New York
 
=== [[Mercury Theatre]] (1937-41) ===
 
* ''Giulio Cesare'' - 11 novembre, 1937, Mercury Theatre, New York
* ''The Shoemaker's Holiday'' - 1º gennaio, 1938, Mercury Theatre, New York
* ''Heartbreak House'' - 29 aprile, 1938, Mercury Theatre, New York
* ''Too Much Johnson'' - 16 agosto, 1938, Stony Creek Summer Theatre, Connecticut
* ''Danton's Death'' - 5 novembre, 1938, Mercury Theatre, New York
* ''Five Kings'' - 27 febbraio, 1939, Colonial Theatre, [[Boston]], [[Massachusetts]]
* ''The Green Goddess'' - luglio 1939, Palace Theatre, [[Chicago]], [[Illinois]]
* ''Native Son'' - 24 marzo, 1941, St. James Theatre, New York
 
=== Dopo la seconda guerra mondiale (1942-60) ===
 
* ''The Mercury Wonder Show'' - 3 agosto, 1943, Mercury Wonder Show Tent, [[Los Angeles]], [[California]]
* ''Il giro del mondo in 80 giorni'' - 27 aprile, 1946, Boston Opera House, Boston, Massachusetts
* ''[[Macbeth (film 1948)|Macbeth]]'' - 28 maggio, 1947, University Theatre, [[Salt Lake City]], [[Utah]]
* ''The Blessed and the Damned'' - 15 giugno, 1950, Théâtre-Edouard VII, [[Parigi]], [[Francia]]
* ''Otello'' - 1º ottobre, 1951, Theatre Royal, [[Newcastle upon Tyne]], [[Inghilterra]]
* ''The Lady in the Ice'' - 7 settembre, 1953, Stoll Theatre, [[Londra]]
* ''Moby Dick: Rehearsed'' - 16 giugno, 1955, Duke of York's Theatre, Londra
* ''Re Lear'' - 12 agosto, 1956, City Center, New York
* ''Falstaff'' - 13 febbraio, 1960, Grand Opera House, [[Belfast]]
* ''Rhinoceros'' - 28 aprile, 1960, Royal Court Theatre, Londra
 
== Filmografia ==
{{vedi anche|Filmografia di Orson Welles}}
 
== Premi e riconoscimenti ==
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[[Premio Oscar|Oscar]]
* [[1942]]: Miglior Film — ''[[Quarto potere]]'' (nomination)
* 1942: Miglior Regista — ''Quarto potere'' (nomination)
* 1942: Miglior Attore — ''Quarto potere'' (nomination)
* 1942: Miglior sceneggiatura originale — ''Quarto potere'' (vinto)
* [[1943]]: Miglior Film — ''[[L'orgoglio degli Amberson]]'' (nomination)
* [[1970]]: Oscar alla carriera
 
[[British Academy of Film and Television Arts|BAFTA Awards]]
* [[1968]]: Miglior attore straniero — ''Falstaff'' (nomination)
 
[[Cannes Film Festival]]
* [[1952]]: [[Palma d'oro]] — ''Othello''
 
[[Premio Golden Globe]]
* [[1982]]: Miglior attore di supporto — ''Butterfly'' (nomination)
 
[[Festival del cinema di Venezia]]
* 1947: [[Leone d'oro]] — ''[[Lo straniero (film 1946)|Lo straniero]]'' (nomination)
* 1970: Leone d'oro alla carriera
 
[[Grammy Awards]]
* 1982: Best Spoken Word Recording — Donovan's Brain
 
Premio alla carriera dell'American Film Institute 1975
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== Doppiatori italiani ==
Nelle versioni in [[Lingua italiana|italiano]] dei suoi film, Orson Welles è stato [[Doppiaggio|doppiato]] da:
* [[Emilio Cigoli]] in ''Quarto potere'', ''L'orgoglio degli Amberson'', ''Terrore sul Mar Nero'', ''La porta proibita'', ''Conta solo l'avvenire'', ''Lo straniero'', ''La signora di Shanghai'', ''Cagliostro'', ''Il terzo uomo'', ''Il principe delle volpi'', ''La rosa nera'', ''Il tiranno di Glen'', ''Il processo'', ''Storia immortale''
* [[Corrado Gaipa]] in ''Falstaff'', ''Il castello di carte'', ''Tepepa'', ''Lettera al Kremlino'', ''Dieci incredibili giorni'', ''L'orgoglio degli Amberson'' (ridoppiaggio)
* [[Gino Cervi]] in ''Macbeth'', ''Otello'', ''David e Golia'', ''Il re dei re''
* [[Giorgio Capecchi]] in ''La lunga estate calda'', ''L'infernale Quinlan'', ''Le radici del cielo'', ''Frenesia del delitto''
* [[Renato Turi]] in ''Rapporto confidenziale'', ''Moby Dick'', ''I tartari''
* [[Carlo Romano]] in ''International Hotel'', ''James Bond 007 - Casino Royale''
* [[Aldo Silvani]] in ''Duello al sole''
* [[Mario Besesti]] in '' L'uomo, la bestia e la virtù''
* [[Giorgio Bassani]] in ''Ro.Go.Pa.G.''
* [[Mario Bardella]] in ''Una su 13''
* [[Roberto Villa]] in ''Terrore sul Mar Nero'' (ridoppiaggio)
* [[Carlo Baccarini (attore)|Carlo Baccarini]] in ''L'infernale Quinlan'' (director's cut)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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=== In italiano ===
* {{Cita libro|autore=Orson Welles|autore2=[[Peter Bogdanovich]]|curatore = Jonathan Rosenbaum|titolo=Io, Orson Welles|editore=Baldini & Castoldi|città = Milano|anno=1993|cid=Welles-Bogdanovich, 1993|sbn= IT\ICCU\LO1\0322806}}
* {{Cita libro|cognome=McBride|nome=Joseph|titolo=Orson Welles|editore=Milano Libri Edizioni|anno=1979|cid=McBride, 1979}}
* {{Cita libro|cognome=Salotti|nome=Marco|titolo=Orson Welles|editore=Le Mani|città = Recco|anno=1995|cid=Salotti, 1995|isbn= 88-8012-020-4}}
* AA.VV, dossiér speciale in [http://www.lafuriaumana.it/index.php?option=com_content&view=category&id=51:la-furia-umana-nd-4-springtime-2010&Itemid=61&layout=default ''La furia umana''], n° 4, springtime 2010
* AA.VV, dossiér speciale in [http://www.formacinema.it/forma-on-line/universita/speciale-orson-welles''Formacinema''], ottobre 2014
* AA.VV., ''Orson Welles'', [[Cahiers du cinéma]], numero fuori serie, 1982
* {{Cita libro|cognome=Valentinetti|nome=Claudio M.|titolo=Orson Welles|editore=Il Castoro-L'Unità|anno=1988|cid=Valentinetti, 1988}}
* {{Cita libro|cognome=Naremore|nome=James|traduttore=di Daniela Fink|titolo=Orson Welles ovvero la magia del cinema|città=Venezia|editore=Marsilio|anno=1993|cid=Naremore, 1993|isbn= 88-317-5849-7}}
* {{Cita libro|cognome=Caccia|nome=Riccardo|titolo=Invito al cinema di Welles|città=Milano|editore=Mursia|anno=1997|cid=Caccia, 1997|isbn= 88-425-2209-0}}
* Robert L. Carringer, ''Come Welles ha realizzato Citizen Kane'', Milano, il Castoro, 2000
* Maurizio Del Ministro, ''Othello di Welles'', Bulzoni, 2000
* [[André Bazin]], ''Orson Welles'', GS Editrice, Santhià 2000 (ristampa, Temi, 2005)
* Gerardo Casale, ''L'incantesimo è compiuto. Shakespeare secondo Orson Welles'', Lindau, 2001
* Nicoletta Vallorani, ''Wells & Welles. La narrativa e i media'', CUEM, 2002
* Fabio Vittorini, ''La soglia dell'invisibile. Percorsi del Macbeth: Shakespeare, Verdi, Welles'', Roma, Carocci, 2005
* ''Citizen Welles'', Centro Espressioni Cinemat., 2005
* {{Cita libro|cognome=Anile|nome=Alberto|titolo=Orson Welles in Italia|città=Milano|editore=Il Castoro|anno=2006|cid=Anile, 2006|isbn= 88-8033-381-X}}
* {{Cita libro|curatore= Luca Giannelli|altri =con testi di Fabio Bo ... [et al. |titolo=Orson, l'infernale Welles |città=Roma|editore= Audino|anno=1993|cid=Luca Giannelli, 1993|sbn= IT\ICCU\TO0\0322938}}
* {{cita libro|curatore = Steven Jay Schneider|traduttore=Giulio Colapaoli, Fausto Comunale| titolo=501 star del cinema| editore=Atlante Edizioni|città=Bologna|anno= 2008|cid = S.Jay Schneider| ISBN=978-88-7455-035-7}}
* ''Welles'', a cura di Paul Duncan, testi di F.X. Feeney, Taschen, 2006, ISBN 978-3-8228-2173-2.
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=== In inglese ===
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* Bazin, Andre: ''Orson Welles'', Harper and Row, 1978
* Benamou, Catherine: ''It's All True: Orson Welles's Pan-American Odyssey'', University of California Press, 2007 (forthcoming)
* Beja, Morris, ed.: ''Perspectives on Orson Welles'', G.K Hall, 1995
* Berg, Chuck and Erskine, Tom, ed.: ''The Encyclopedia of Orson Welles'', Checkmark Books, 2003
* Bessy, Maurice: ''Orson Welles: An investigation into his films and philosophy'', Crown, 1971
* Bogdanovich, Peter and Welles, Orson ''This Is Orson Welles'', HarperPerennial 1992, ISBN 0-06-092439-X
* Brady, Frank: ''Citizen Welles'', Charles Scribner's Sons, 1989
* Callow, Simon: ''The Road to Xanadu''. Jonathan Cape, 1995.
* Callow, Simon: ''Hello Americans''. Jonathan Cape, 2006.
* Carringer, Robert: ''The Making of Citizen Kane'', University of California Press, 1985
* Carringer, Robert: ''The Magnificent Ambersons: A Reconstruction'', University of California Press, 1993
* Ciment, Michel: 'Les Enfants Terrible' in ''American Film'', Dec. 1984 (French)
* Comito, Terry, ed.: ''Touch of Evil'', Rutgers, 1985
* Conrad, Peter: ''Orson Welles: The Stories of His Life'', Faber and Faber, 2003
* Cowie, Peter: ''The Cinema of Orson Welles'', Da Capo Press, 1973.
* Davies, Anthony: ''Filming Shakespeare's Plays'', Cambridge University Press, 1988
* Drazin, Charles: ''In Search of the Third Man'', Limelight, 2000
* Estrin, Mark: ''Orson Welles Interviews'', University Press of Mississippi, 2002
* France, Richard, ed.: ''Orson Welles on Shakespeare'', Routledge, 2001
* France, Richard: ''The Theatre of Orson Welles'', Bucknell University Press, 1977
* Garis, Robert: ''The Films of Orson Welles'', Cambridge University Press, 2004
* Gottesman, Ronald, ed.: ''Focus on Citizen Kane'', Prentice Hall, 1971
* Gottesman, Ronald, ed.: ''Focus on Orson Welles'', Prentice Hall, 1976
* Greene, Graham: ''The Third Man'', Faber and Faber, 1991
* Heyer, Paul: ''The Medium and the Magician: Orson Welles, The Radio Years'', Rowman and Littlefield, 2005
* Heylin, Clinton. ''Despite the System: Orson Welles Versus the Hollywood Studios'', Chicago Review Press, 2005.
* Higham, Charles: ''The Films of Orson Welles'', University of California Press, 1970
* Higham, Charles: ''Orson Welles: The Rise and Fall of an American Genius'', St. Martin's Press, 1985
* Howard, James: ''The Complete Films of Orson Welles'', Citadel Press, 1991
* Jorgens, Jack J.: ''Shakespeare on Film'', Indiana University Press, 1977
* Leaming, Barbara: ''Orson Welles'', Viking, 1985
* Lyons, Bridget Gellert, ed.: ''Chimes at Midnight'', Rutgers, 1988
* Mac Liammóir, Micháel. ''Put Money in Thy Purse: The Filming of Orson Welles' Othello'', Virgin, 1994
* McBride, Joseph: ''Orson Welles'', Harcourt Brace, 1977
* McBride, Joseph: ''Orson Welles'', Da Capo Press, 1996.
* McBride, Joseph: ''Whatever Happened to Orson Welles? A Portrait of an Independent Career'', University Press of Kentucky, 2006
* Mulvey, Laura: ''Citizen Kane'', BFI, 1992
* Naremore, James. ''The Magic World of Orson Welles'', Southern Methodist University Press, 1989.
* Naremore, James, ed.: ''Orson Welles's Citizen Kane: A Casebook'', Oxford University Press, 2004
* Noble, Peter: ''The Fabulous Orson Welles'', Hutchinson and Co., 1956
* Perkins, V.F.: ''The Magnificent Ambersons'', BFI, 1999
* Rosenbaum, Jonathan: 'Orson Welles's Essay Films and Documentary Fictions', in ''Placing Movies'', University of California Press, 1995
* Rosenbaum, Jonathan: 'The Battle Over Orson Welles', in ''Essential Cinema'', Johns Hopkins University Press, 2004
* Rosenbaum, Jonathan: 'Orson Welles as Ideological Challenge' in ''Movie Wars'', A Capella Books, 2000
* Rosenbaum, Jonathan: ''Discovering Orson Welles'', University of California Press, 2007 (forthcoming)
* Shakespeare Bulletin, Volume 23, Number 1, Spring 2005: Special Welles issue.
* Simon, William G., ed.: ''Persistence of Vision: The Journal of the Film Faculty of the City University of New York'', Number 7, 1988: Special Welles issue
* Simonson, Robert. ''[http://www.playbill.com/news/article/orsons-shadow-talkback-series-continues-may-4-with-welles-daughter-125694 Orson's Shadow Talkback Series Continues May 4 with Welles' Daughter]'', 3 maggio 2005.
* Taylor, John Russell: ''Orson Welles: A Celebration'', Pavilion, 1986
* Taylor, John Russell: ''Orson Welles'', Pavilion, 1998
* Walsh, John Evangelist: ''Walking Shadows: Orson Welles, William Randolph Hearst and Citizen Kane'', The University of Wisconsin Press, 2004
* Walters, Ben; ''Welles''. Londra: Haus Publishing, 2004 (Paperback: ISBN 978-1-904341-80-2).
* Welles, Orson: ''Les Bravades'', Workman, 1996
* Welles, Orson and Bogdanovich, Peter: ''This is Orson Welles'', Da Capo Press, 1998.
* Welles, Orson: ''Mr. Arkadin'', Harper Collins, 2006
* Welles, Orson: ''The Big Brass Ring'', Black Spring Press, 1991
* Welles, Orson: ''The Cradle Will Rock'', Santa Teresa Press, 1994
* Welles, Orson: ''The Other Side of the Wind'', Cahiers du cinéma/ Festival International du Film de Locarno, 2005
* White, Rob: ''The Third Man'', BFI, 2003
* Wood, Bret: ''Orson Welles: A Bio-Bibliography'', Greenwood blue, 1990
{{Div col end}}
 
=== In tedesco ===
* Brigitte Tast, Hans-Jürgen Tast: ''Orson Welles - Othello - Mogador. Aufenthalte in Essaouira'', Kulleraugen Vis.Komm. Nr. 42, Schellerten 2013, ISBN 978-3-88842-042-9
 
=== Documentari ===
* ''[[Rosabella: la storia italiana di Orson Welles]]'', regia di [[Gianfranco Giagni]] e [[Ciro Giorgini]] (1993)
* ''[[È tutto vero]]'' (''It's All True''), regia di Orson Welles, [[Richard Wilson (regista)|Richard Wilson]], Bill Krohn e Myron Meisel (1993)
* ''[[The Battle Over Citizen Kane - La sfida che segnò la storia del cinema|The Battle Over Citizen Kane]]'' (''The Battle Over Citizen Kane''), regia di Michael Epstein e Thomas Lennon (1996)
 
== Voci correlate ==
* [[Autori trasgressivi nel cinema classico]]
* [[Creature del cielo]]
* [[Filmografia di Orson Welles]]
* [[Mercury Theatre]]
* [[Oja Kodar]]
* [[Quarto potere]]
* [[The Other Side of the Wind]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|etichetta=''Pocahontas''}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{ImdbCollegamenti esterni}}
* {{ibdb|personaggio|7963}}
* {{cita web|url=http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GSln=Welles&GSfn=Orson&GSbyrel=in&GSdyrel=in&GSob=n&GRid=3587&|titolo= Orson Welles su ''Find a Grave''|accesso=14 luglio 2010}}
* {{en}} [http://www.unknown.nu/mercury/ Mercury Theatre on the Air] - File MP3 e Real Audio delle opere radiofoniche di Welles
* {{Cinematografo|nome|129541}}
* {{cita web|http://www.lib.berkeley.edu/MRC/wellesbib.html|Orson Welles: A Bibliography of Materials in the UC Berkeley Library|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.wellesnet.com|Un archivio su Orson Welles|lingua=en}}
* Intervento di Flavio Pintarelli al Seminario "Lo sguardo e l'evento": [http://www.youtube.com/watch?v=aMUwVvcvk8A&feature=channel_page Corpi logori. Corpi, spazi e memoria nella rappresentazione del poter in Welles e Sorrentino]
 
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[[Categoria:Film basati su eventi reali]]
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[[Categoria:Film ambientati in Virginia]]
[[Categoria:Film ambientati nel XVII secolo]]