Lingua giapponese e Discussioni utente:Achille12: differenze tra le pagine

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{{lingua
|nome=Giapponese
|nomenativo=日本語 [Nihongo]
|colore=#DDD
|stati={{JPN}}<br />{{BRA}}<br />{{USA}} ([[California]], [[Guam]], [[Hawaii]])<br />{{MHL}}<br />{{PLW}}
|persone=127 milioni
|classifica=9
|scrittura= sillabari ''[[hiragana]]'' e ''[[katakana]]'', alfabeto latino (''[[rōmaji]]'') e ideogrammi (''[[kanji]]'')
|tipologia={{SOV}} semiagglutinante
|fam1=Controversa (secondo alcuni [[lingue altaiche]])
|fam2=secondo alcuni gruppo macro-tunguso
|fam3=[[lingue nipponiche]]
|fam4='''''Giapponese'''''
|nazione={{JPN}}<br />{{PLW}} ([[Angaur]])<ref name="cia-factbook">{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2098.html|titolo=CIA - The World Factbook -- Field Listing :: Languages|editore=[[Central Intelligence Agency]]|accesso=17 febbraio 2010|urlarchivio=http://www.webcitation.org/5ncBXKnx7|dataarchivio=17 febbraio 2010}}</ref><ref name="ethnologue">{{Cita web|url=http://www.ethnologue.com/show_country.asp?name=Palau|titolo=Languages of Palau|editore=SIL International|autore=Lewis, Paul M. (ed)|anno=2009|accesso=17 febbraio 2010|urlarchivio=http://www.webcitation.org/5ncBmM3tC|dataarchivio=17 febbraio 2010}}</ref>
|agenzia=Governo giapponese
|iso1=ja
|iso2=jpn
|iso3=jpn
|sil=JPN
|estratto=すべての人間は、生まれながらにして自由であり、かつ、尊厳と権利とについて平等である。人間は、理性と良心とを授けられており、互いに同胞の精神をもって行動しなければならない。
|traslitterazione=Subete no ningen wa, umare nagara ni shite jiyū de ari, katsu, songen to kenri to ni tsuite byōdō de aru. Ningen wa, risei to ryōshin to o sazukerarete ori, tagai ni dōhō no seishin o motte kōdō shinakereba naranai.
|codice=ja
}}
 
La {{Nihongo|'''lingua giapponese'''|日本語|Nihongo}} è una [[Lingua (linguistica)|lingua]] parlata in [[Giappone]] e in numerose aree di immigrazione giapponese. Il giapponese, insieme alle [[lingue ryūkyūane]], forma la [[famiglia linguistica]] delle [[lingue nipponiche]].
 
Dal punto di vista [[Filogenesi|filogenetico]] il giapponese si considera solitamente una [[lingua isolata]], per l'impossibilità di ricostruire con sicurezza la sua origine. Alcune delle teorie proposte ipotizzano che il giapponese possa avere origini comuni con la [[lingua ainu]] (parlata dalla popolazione indigena [[Ainu]] tuttora presente nell'isola di [[Hokkaidō]]), con le [[lingue austronesiane]] oppure con alcune [[Lingue altaiche|lingue del gruppo uralo-altaico]]. Le ultime due ipotesi sono attualmente le più accreditate: molti linguisti concordano nel ritenere che il giapponese sarebbe costituito da un [[Substrato (linguistica)|substrato]] austronesiano a cui si è sovrapposto un apporto di origine uralo-altaica. Evidenti sono le somiglianze sintattiche con il [[lingua coreana|coreano]] (che formerebbe con il giapponese il gruppo macro-tunguso), da cui differisce tuttavia sul piano morfologico e lessicale.
 
Vari studiosi utilizzano il termine [[protogiapponese]] (dall'[[lingua inglese|inglese]] ''Proto-Japonic'') per indicare la [[protolingua]] di tutte le varietà delle lingue moderne del [[Giappone]], ovvero la lingua moderna giapponese, i dialetti del Giappone e tutte le forme di lingua parlata nelle [[Ryūkyū|isole Ryukyu]]<ref>Vedi bibliografia nella voce di dettaglio</ref>. Dal punto di vista [[Tipologia linguistica|tipologico]] il giapponese presenta molti caratteri propri delle [[lingua agglutinante|lingue agglutinanti]] del tipo [[Soggetto Oggetto Verbo|SOV]], con una struttura "tema-commento" (simile a quella del coreano). La presenza di alcuni elementi tipici delle [[lingua flessiva|lingue flessive]] ha spinto tuttavia alcuni linguisti a definire il giapponese una lingua "[[Lingua agglutinante|semi-agglutinante]]".
 
== Distribuzione geografica ==
Il giapponese è [[lingua ufficiale]] nell'arcipelago giapponese e nell'isola di [[Angaur]] ([[Palau (stato)|Palau]]), dove condivide questo status con l'[[lingua angaur|angaur]] e l'[[lingua inglese|inglese]]. Esistono inoltre numerose comunità di lingua giapponese nelle aree di immigrazione, in [[Brasile]], in [[Perù]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (soprattutto nelle [[Hawaii]] e in [[California]]). Gli immigrati giapponesi di queste comunità sono chiamati {{nihongo|''nisei''|二世||lett. "seconda generazione"}} ed è raro che parlino giapponese correntemente.
 
== Fonologia ==
{{vedi anche|Fonologia della lingua giapponese}}
In giapponese esistono cinque [[fonemi]] [[vocale|vocalici]] e ventisei fonemi [[consonante|consonantici]] differenti. Questi ultimi, però, non si presentano mai da soli ma hanno sempre bisogno di una vocale a cui appoggiarsi (l'unica eccezione è /ɴ/, che può apparire isolato). Si usa dire a questo proposito che il giapponese è una lingua sillabica: l'elemento fondamentale della parola non è infatti la [[lettera alfabetica|lettera]], ma la [[Mora (fonologia)|mora]]. Le more sono composte sempre secondo lo schema [consonante] + [vocale] oppure secondo lo schema [consonante] + /j/ + [vocale]. Questo limita notevolmente la possibilità di comporre parole usando i fonemi.
 
Nella [[traslitterazione]] della [[lingua giapponese#Sistema di scrittura|scrittura giapponese]] (secondo i sistemi ufficiali [[sistema Hepburn|Hepburn]] e [[sistema Kunrei|Kunrei]]) sono impiegate soltanto ventidue delle ventisei lettere dell'[[alfabeto latino]], cinque vocali e diciassette consonanti (alcune delle quali corrispondono a più di un fonema).
 
=== Vocali ===
[[File:Japanese (standard) vowels.svg|right|Vocali della lingua giapponese]]
I fonemi vocalici giapponesi, in trascrizione [[Alfabeto fonetico internazione|IPA]], sono /a/ /e/ /i/ /o/ /u/, che vengono abitualmente traslitterati rispettivamente come {{parang|a, e, i, o, u}}. L'unica vocale caratteristica della lingua giapponese è la realizzazione di /u/ in [ɯᵝ], fono arrotondato esolabiale.
 
In ambiente sordo, ovvero quando precedute e seguite da consonanti sorde o in fine di frase, la pronuncia di alcune vocali (principalmente /i/ e /u/ ma in alcuni parlanti anche /a/ e /o/) è desonorizzata (con vibrazione delle corde vocali solo parziale o totalmente assente). L'accento regionale della zona del [[Kansai]] ([[Ōsaka]], [[Kyōto]]), molto caratteristico, invece tende a pronunciare marcatamente anche le vocali desonorizzate della lingua standard.
 
Alcuni esempi (le vocali tra parentesi sono da pronunciare senza far vibrare le corde vocali):
 
* /u/ desonorizzata ([ɯᵝ]):
** ''desu'' (copula) è pronunciato [de̞s(ɯᵝ)]
** Asuka (nome proprio) è pronunciato [äs(ɯᵝ)ka]
* /i/ desonorizzata ([i̥]):
** ''deshita'' (copula al passato) è pronunciato [de̞sh(i̥)tä]
** ''kita'' ("nord") è pronunciato [ki̥tä]
* /a/ e /o/ desonorizzate:
** ''kakaru'' (verbo dai molteplici significati) è pronunciato [k(ä)kärɯᵝ]
** ''kokoro'' ("cuore") è pronunciato [k(o̞)ko̞ro̞]
 
Le vocali possono essere allungate con la ripetizione della stessa o con l'aggiunta di altre vocali. Non esiste un [[Accento (linguistica)|accento]] tonico come concepito nelle [[Lingue romanze|lingue neolatine]]: l'accento potrebbe cadere su qualunque sillaba della parola in base alla musicalità che assume all'interno della frase.
 
=== Consonanti ===
Di seguito vengono riportati i fonemi base (tra /.../) e i foni (tra [...]) del consonantismo giapponese:
 
{| class=wikitable
|+
|-
|
! Bilabiali
! Dentali
! Alveolari
! Alveolo-palatali
! Palatali
! Velari
! Uvulare
! Glottali
|-
! style="text-align: left;" | [[Consonante nasale|Nasali]]
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/m/}}
|
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/n/}}
|
|
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ŋ]}}
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ɴ]}}
|
|-
! style="text-align: left;" | [[Occlusive]]
| {{IPA|/p/}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/b/}}
| {{IPA|/t̪/}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/d̪/}}
|
|
|
| {{IPA|/k/}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/ɡ/}}
|
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ː]}}
|-
! style="text-align: left;" | [[Affricate]]
| {{IPA|[ʦ̪]}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ʣ̪]}}
|
| {{IPA|[ʨ]}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ʥ]}}
|
|
|
|
|
|-
! style="text-align: left;" | [[Fricative]]
| {{IPA|[ɸ]}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[β]}}
| {{IPA|/s̪/}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/z̪/}}
|
| {{IPA|[ɕ]}} &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ʑ]}}
| {{IPA|[ç]}}
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|[ɣ]}}
|
| {{IPA|/h/}}
|-
! style="text-align: left;" | [[Approssimanti]]
|
|
|
|
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/j/}}
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/w/}}
|
|
|-
! style="text-align: left;" | [[Vibranti]]
|
|
| &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; {{IPA|/r/}}
|
|
|
|
|
|}
 
I fenomeni più comuni sono l'assimilazione di alcune consonanti e la sonorizzazione di altri in contesti vocalici.
 
== Grammatica ==
=== Parti del discorso ===
Le parti del discorso presenti nella lingua giapponese sono cinque: [[sostantivo]], [[verbo]], [[aggettivo]], [[avverbio]], [[particella grammaticale|particella]]. Quest'ultima categoria racchiude le definizioni italiane di [[preposizione]], [[congiunzione (grammatica)|congiunzione]] e [[interiezione]]. I [[pronome|pronomi]] non esistono come categoria a sé stante, ma sono trattati secondo i casi come sostantivi o come aggettivi. Gli [[articolo (grammatica)|articoli]] sono del tutto inesistenti.
 
==== Sostantivi ====
Il sostantivo giapponese, nella maggior parte dei casi, non presenta distinzioni di [[Genere (linguistica)|genere]] e [[Numero (linguistica)|numero]]: ''sensei'' significa indistintamente "maestro", "maestra", "maestri" o "maestre". Quando si vuole caratterizzare un nome di persona secondo il genere, si possono far precedere le specificazioni ''otoko no'' (maschio) e ''onna no'' (femmina): ''Ko'' (bambino) diviene perciò ''otoko no ko'' (bambino maschio, ragazzo) oppure ''onna no ko'' (bambina, ragazza) a seconda dei casi. Un ristretto numero di sostantivi presenta una forma plurale ottenuta per raddoppiamento, che può essere considerata alla stregua di un nome collettivo: ''hito'' (persona) diviene ''hitobito'' (persone, gente).
 
===== Pronomi personali =====
Rientrano fra i sostantivi anche i pronomi personali, che presentano numerose forme per ciascuna persona (utilizzate a seconda del contesto per esprimere il grado di familiarità fra i parlanti):
 
{| class="wikitable"
|-
| || Formale || Neutro || Informale
|-
| Io || ''watakushi'' || ''watashi'', ''boku'' (solo maschile) || ''ore'' (solo maschile), ''atashi'' (solo femminile)
|-
| Tu || ''otaku'' || ''anata'' || ''kimi'', ''omae'', ''anta''
|-
| Egli || || ''kare'' ||
|-
| Ella || || ''kanojo'' ||
|-
| Noi || ''watakushi-tachi'' || ''watashi-tachi'', ''boku-tachi'' (solo maschile) || ''boku-ra'', ''ware-ware'', ''ore-tachi''
|-
| Voi || ''anata-gata'' || ''anata-tachi'' || ''omae-tachi'' , ''kimi-tachi''
|-
| Essi || || ''kare-ra'' ||
|-
| Esse || || ''kanojo-tachi'' ||
|}
 
Alcune precisazioni:
* Il pronome di prima persona ''watakushi'' è una forma molto formale e ormai caduta in disuso; anche ''watashi'' è formale ma in misura minore rispetto a ''watakushi''. ''Boku'' e ''atashi'' invece sono abbastanza informali e usati perlopiù tra amici e in famiglia. ''Ore'' è invece ancora più informale e talvolta considerato maleducato.
* Riguardo ai pronomi di seconda persona c'è da aggiungere che esistono ulteriori forme: ''otaku'' (da non confondere con l'altro significato [[otaku]]) è un'altra forma estremamente formale, al pari di ''watakushi'' e in disuso. Anche ''anata'' è sempre formale ma meno di ''otaku''. ''Kimi'' è la forma informale standard, mentre ''omae'' e ''anta'' sono ancora più colloquiali. Inoltre, ancora più in basso, vi sono le forme ''temee'' e ''kisama'', che sono considerati dei veri e propri insulti (come per dire: "Tu, bastardo!"). ''Kisama'' è più offensivo di ''temee''.
* I pronomi di terza persona sono quelli che hanno meno forme. Le forme esistenti sono ''kare'' e ''kanojo'', il cui grado di formalità/informalità è neutro. A questi però vi sono da aggiungere altre due forme, molto informali, ''aitsu'' e ''yatsu''.
 
Lo stesso, con l'aggiunta del suffisso ''-tachi'', vale per le forme plurali.
 
==== Verbi ====
Il verbo giapponese presenta una coniugazione che permette di distinguere il modo e il tempo dell'azione (presente o passato), ma non la persona. La coniugazione segue le regole proprie delle [[lingue agglutinanti]]: i suffissi si uniscono alla radice del verbo senza fondersi e contengono ciascuno un'unica informazione semantica. La vocale radicale dei verbi può mantenersi invariata in tutta la coniugazione (verbi ''ichi-dan'' o ad una uscita) oppure variare a seconda del suffisso a cui è collegata (verbi ''go-dan'' o a cinque uscite). Sono ''ichi-dan'' i verbi che alla forma non caratterizzata (corrispondente spesso all'indicativo presente italiano) escono in ''-eru'' o ''-iru'' (la vocale radicale è evidenziata in grassetto):
 
Esempio: ''taberu'', mangiare
* ''tab'''e''''': davanti a tutti i suffissi (tranne ''ba'');
* ''tab'''e'''ru'': forma non caratterizzata;
* ''tab'''e'''re'': usata anche davanti al suffisso ''ba'';
* ''tab'''e'''ro'': forma imperativa
 
Sono ''go-dan'' tutti gli altri verbi:
 
Esempio: ''kaku'', scrivere
* ''kak'''a''''': davanti ai suffissi ''nai'', ''reru'', ''seru'';
* ''kak'''i''''': davanti al suffisso ''masu'', ''tai'';
* ''ka'''i''''': davanti ai suffissi ''ta'', ''tara'', ''tari'', ''te'';
* ''kak'''u''''': forma non caratterizzata;
* ''kak'''e''''': forma imperativa; usata anche davanti al suffisso ''ba'' e ''ru'';
* ''kak'''o''''': utilizzata solo per l'esortativo ''Kakō''
 
Elenchiamo di seguito i suffissi più comuni:
 
* ''ta'': passato (corrispondente a tutte le forme passate dei verbi italiani);
* ''te'': gerundio, sospensivo (usato in proposizioni coordinate), imperativo gentile;
* ''nai'': negativo;
* ''tai'': è uno dei modi per indicare la volontà di compiere un'azione;
* ''masu'': forma gentile;
* ''ba'': condizionale (usato nel [[periodo ipotetico]]);
* ''reru'' (''rareru'' per i verbi ''ichi-dan''): passivo;
* ''ru'' (''rareru'' per i verbi ''ichi-dan''): potenziale (''posso mangiare'', ''posso scrivere'');
* ''seru'' (''saseru'' per i verbi ''ichi-dan''): causativo (''faccio mangiare'', ''faccio scrivere'').
 
Il suffisso ''nai'' si coniuga come un aggettivo, mentre il suffisso ''reru'', ''ru'' e ''seru'' si coniugano come normali verbi ''ichi-dan''.
 
In tabella diamo la coniugazione completa di due verbi ''ichi-dan'' e di nove verbi ''go-dan'' (si presti attenzione alle modifiche eufoniche, evidenziate dal grassetto):
 
{| class="wikitable"
|-
| || mangiare || vedere || Scrivere || andare || nuotare || far uscire || stare || morire || chiamare || leggere || attraversare || comprare
|-
| Forma non caratterizzata || ''taberu'' || ''miru'' || ''kaku'' || ''iku'' || ''oyogu'' || ''dasu'' || ''tatsu'' || ''shinu'' || ''yobu'' || ''yomu'' || ''wataru'' || ''kau''
|-
| Passato || ''tabeta'' || ''mita'' || ''kaita'' || ''i'''tta''''' || ''oyoi'''da''''' || ''dashita'' || ''ta'''tta''''' || ''shin'''da''''' || ''yon'''da''''' || ''yon'''da''''' || ''wata'''tta''''' || ''ka'''tta'''''
|-
| Gerundio || ''tabete'' || ''mite'' || ''kaite'' || ''i'''tte''''' || ''oyoi'''de''''' || ''dashite'' || ''ta'''tte''''' || ''shin'''de''''' || ''yon'''de''''' || ''yon'''de''''' || ''wata'''tte''''' || ''ka'''tte'''''
|-
| Negativo || ''tabenai'' || ''minai'' || ''kakanai'' || ''ikanai'' || ''oyoganai'' || ''dasanai'' || ''tatanai'' || ''shinanai'' || ''yobanai'' || ''yomanai'' || ''wataranai'' || ''kawanai''
|-
| Forma gentile || ''tabemasu'' || ''mimasu'' || ''kakimasu'' || ''ikimasu'' || ''oyogimasu'' || ''dashimasu'' || ''tachimasu'' || ''shinimasu'' || ''yobimasu'' || ''yomimasu'' || ''watarimasu'' || ''kaimasu''
|-
| Condizionale || ''tabereba'' || ''mireba'' || ''kakeba'' || ''ikeba'' || ''oyogeba'' || ''daseba'' || ''tateba'' || ''shineba'' || ''yobeba'' || ''yomeba'' || ''watareba'' || ''kaeba''
|-
| Passivo || ''taberareru'' || ''mirareru'' || ''kakareru'' || - || - || - || - || - || ''yobareru'' || ''yomareru'' || ''watarareru'' || ''kawareru''
|-
| Potenziale || ''taberareru'' || ''mirareru'' || ''kakeru'' || ''ikeru'' || ''oyogeru'' || ''daseru'' || ''tateru'' || ''shineru'' || ''yoberu'' || ''yomeru'' || ''watareru'' || ''kaeru''
|-
| Causativo || ''tabesaseru'' || ''misaseru'' || ''kakaseru'' || ''ikaseru'' || ''oyogaseru'' || - || ''tataseru'' || ''shinaseru'' || ''yobaseru'' || ''yomaseru'' || ''wataraseru'' || ''kawaseru''
|-
|}
 
Diamo anche la coniugazione di ''suru'' (fare) e ''kuru'' (venire), gli unici due verbi irregolari giapponesi, della copula ''da'' (contrazione di ''dearu'') e del suffisso ''masu'':
 
{| class="wikitable"
|-
| Forma non caratterizzata || ''suru'' || ''kuru'' || ''da'' || ''masu''
|-
| Passato || '''''shita''''' || '''''kita''''' || '''''datta''''' || '''''mashita'''''
|-
| Gerundio || '''''shite''''' || '''''kite''''' || '''''datte''''', '''''de''''' || -
|-
| Negativo || '''''shinai''''' || '''''konai''''' || '''''de(wa) nai''''' || '''''masen'''''
|-
| Forma gentile || '''''shimasu''''' || '''''kimasu''''' || '''''desu''''' || -
|-
| Condizionale || '''''sureba''''' || '''''kureba''''' || '''''nara(ba)''''' || -
|-
| Passivo || '''''sareru''''' || '''''korareru''''' || - || -
|-
| Potenziale || '''''dekiru''''' || '''''ko(ra) reru''''' || - || -
|-
| Causativo || '''''saseru''''' || '''''kosaseru''''' || - || -
|-
|}
 
Le forme dubitative di ''da'' e ''masu'' (rispettivamente ''darō'' e ''mashō'') sono frequentemente usate, la prima per esprimere l'incertezza nel futuro (viene posposta alla forma non caratterizzata dei verbi: ''taberu darō'', forse mangerò), la seconda per esprimere un'esortazione gentile (''tabemashō'', mangiamo).
 
==== Aggettivi ====
Gli aggettivi giapponesi possono essere utilizzati come attributi o predicati nominali. Si osservi l'esempio con l'aggettivo ''samui'' (freddo):
 
* ''samui tokoro'': un luogo ''che è'' freddo > un luogo freddo;
* ''samukatta tokoro'': un luogo che era freddo;
* ''kyō wa samui'': oggi è freddo;
* ''kinō wa samukatta'': ieri era freddo.
 
In tutti i casi si può immaginare che il verbo ''essere'' sia incluso nell'aggettivo che termina in-i, unico tipo di aggettivo che subisce vere e proprie variazioni morfologiche.
 
Altri aggettivi si legano al nome che modificano tramite il gancio ''na''. Sono chiamati anche ''aggettivi impropri'' o "nomi aggettivali".
 
Gli aggettivi in ''-i'' hanno una coniugazione a sé stante, mentre i secondi utilizzano la coniugazione della copula ''da'' (tranne che nella forma attributiva non determinata, che esce appunto in ''na''). Riportiamo in tabella le due coniugazioni:
 
{| class="wikitable"
|-
| || felice || bello
|-
| Forma attributiva non caratterizzata || ''ureshii'' || ''kirei na''
|-
| Forma predicativa non caratterizzata || ''ureshii'' || ''kirei da''
|-
| Passato || ''ureshikatta'' || ''kirei datta''
|-
| Gerundio || ''ureshikute'' || ''kirei de''
|-
| Negativo || ''ureshiku(wa)nai'' || ''kirei de(wa)nai''
|-
| Forma gentile || ''ureshiidesu'' || ''kirei desu''
|-
| Condizionale || ''ureshikereba'' || ''kirei nara(ba)''
|-
| Esortativo || ''ureshii darō'' || ''kirei darō''
|-
|}
 
L'ausiliare negativo ''nai'', già incontrato con i verbi, si coniuga come un normale aggettivo in ''i''. Per questo motivo, la coniugazione completa di un verbo, che comprende anche tutte le forme gentili e tutte le forme negative, è sviluppata utilizzando anche alcune forme della coniugazione dell'aggettivo (evidenziate in grassetto):
 
{| class="wikitable"
|-
| || mangiare || non mangiare || mangiare (gentile) || non mangiare (gentile)
|-
| Forma non caratterizzata || ''taberu'' || ''tabe'''nai''''' || ''tabemasu'' || ''tabemasen'' o ''tabe'''naidesu'''''
|-
| Passato || ''tabeta'' || ''tabe'''nakatta''''' || ''tabemashita'' || ''tabemasendeshita'' o ''tabe'''nakattadesu'''''
|-
| Gerundio || ''tabete'' || ''tabe'''nakute''''' || - || -
|-
| Condizionale || ''tabereba'' || ''tabe'''nakereba''''' || - || -
|-
| Passivo || ''taberareru'' || ''taberare'''nai''''' || ''taberaremasu'' || ''taberaremasen''
|-
| Potenziale || ''taberareru'' || ''taberare'''nai''''' || ''taberaremasu'' || ''taberaremasen''
|-
| Causativo || ''tabesaseru'' || ''tabesase'''nai''''' || ''tabesasemasu'' || ''tabesasemasen''
|-
| Dubitativo || ''taberu darō'' || ''tabe'''nai darō''''' || ''taberu deshō'' || ''tabe'''nai deshō'''''
|-
| Ssortativo || ''tabeyō'' || - || ''tabemashō'' || -
|-
|}
 
==== Avverbi ====
Gli avverbi giapponesi si formano per lo più dagli aggettivi, cambiando la desinenza da ''i'' in ''ku'' (per i veri aggettivi) e da ''na'' in ''ni'' (per gli aggettivi impropri):
 
* ''ureshii'', felice > ''ureshiku'', felicemente;
* ''shizuka na'', tranquillo > ''shizuka ni'', tranquillamente.
 
Altri avverbi sono indipendenti dagli aggettivi, e la loro forma può variare (''zenbu'', completamente; ''ima'', ora, ecc.). Frequenti sono le forme avverbiali raddoppiate, spesso con curiosi effetti onomatopeici (''tabitabi'', a volte; ''pikapika'', in modo scintillante; ''nikoniko'', con il sorriso; ecc.)
 
==== Particelle ====
Le particelle giapponesi svolgono diverse funzioni all'interno della frase:
 
* Determinano il [[caso (linguistica)|caso]] del sostantivo a cui sono poste (''particelle di caso'');
* Servono ad enfatizzare particolari elementi della frase (''particelle enfatiche'');
* Poste alla fine del periodo, ne caratterizzano l'intonazione complessiva (''particelle finali'').
 
===== Particelle di caso =====
In giapponese il caso dei sostantivi è sempre espresso attraverso la posposizione di particelle. Alcune di queste particelle (per lo più quelle per il soggetto, il complemento oggetto e il complemento di termine) vengono talvolta tralasciate nel linguaggio colloquiale. Le particelle di caso sono nove: ''ga'', ''o(a volte scritto come wo)'', ''no'', ''ni'', ''e'', ''de'', ''kara'', ''made'', ''yori''. Di seguito elenchiamo le loro funzioni principali.
 
* ''Ga'': scritto con il kana が indica il [[Soggetto (linguistica)|soggetto]] (''tenki ga yoi'', "il tempo è bello"). Si noti che alle volte il soggetto giapponese non coincide con quello italiano: in presenza di un verbo alla forma potenziale, ad esempio, ''ga'' può individuare il complemento oggetto italiano (''Nihongo ga hanaseru'', "sa parlare il giapponese").
 
* ''O'': si scrive con il kana を (propriamente ''wo'') e indica il [[complemento oggetto]] (''Ringo o tabemasu'', "mangio una mela"). A volte si usa per il [[complemento di moto per luogo]] (''mori o arukimasu'', "cammino nel bosco").
 
* ''No'': si scrive con il kana の e indica il [[complemento di specificazione]] (''Kyōko no hon'', "il libro di Kyōko"). È usato di frequente per indicare una relazione di dipendenza tra due sostantivi, anche quando in italiano si utilizza un complemento differente da quello di specificazione (''go-kai no apāto'', "l'appartamento al quinto piano").
* ''Ni'': si scrive con il kana に e indica il [[complemento di termine]] (''Tanaka-san ni tegami o kakimasu'', "scrivo una lettera al signor Tanaka"), il [[complemento di moto a luogo]] (''ie ni kaerimasu'', "torno a casa") e con i verbi di stato anche il [[complemento di stato in luogo]] (''ie ni imasu'', "sono in casa"). Con i verbi alla forma passiva o causativa può indicare il reale soggetto dell'azione, che in italiano è espresso rispettivamente dal [[complemento di agente]] e dal [[complemento di termine]].
 
* ''E'': si scrive con il kana へ (propriamente ''he'') e indica il [[complemento di moto a luogo]] e può essere usata in sostituzione di ''ni'' per esprimere avvicinamento (''ie e ikimasu'', "vado verso casa"). A volte si usa in composizione con ''no'' (''Tōkyō e no densha'', *"il treno di verso Tōkyō" > "il treno diretto a Tōkyō").
 
* ''De'': si scrive con il kana で e indica il [[complemento di mezzo o strumento|complemento di mezzo]] (''enpitsu de kakimasu'', "scrivo a matita") e il complemento di stato in luogo con i verbi di azione (''daigaku de benkyō shimasu'', "studio all'università").
 
* ''To'': si scrive con il kana と e indica il [[complemento di compagnia]] (''Aiko to asondeimasu'', "gioco con Aiko"), funge da congiunzione (''inu to neko o mimashita'', "ho visto un cane e un gatto"), è usato in modo simile alla congiunzione ''che'' o alla preposizione ''di'' italiane quando introducono il [[discorso indiretto]] (''kare wa Aiko ga kuroi neko o mita to iimasu'', "lui ha detto che Aiko ha visto un gatto nero").
 
* ''Kara'': si scrive con i kana から e indica il [[complemento di moto da luogo]] (''Tōkyō kara shūppatsu shimasu'', "parto da Tōkyō"). Con i verbi alla forma passiva può indicare il [[complemento di agente]].
 
* ''Made'': si scrive con i kana まで e significa ''fino a''. In composizione con ''kara'' può indicare un intervallo temporale (''jugyō ga 11-ji kara 12-ji made desu'', "la lezione è dalle 11 alle 12").
 
* ''Yori'': si scrive con i kana より e significa ''da parte di'' ed è di uso molto limitato. Si utilizza nelle lettere per indicare il mittente (''Suzuki Tarō yori'', "da parte di Tarō Suzuki"). Si utilizza inoltre per specificare il secondo termine in un paragone (''hana yori dango'']], "i ragazzi sono meglio dei fiori"), più facile da ricordare se tradotto come ''piuttosto che''.
 
===== Particelle enfatiche =====
Alcune particelle, dette ''enfatiche'' non sono utilizzate per indicare il caso, ma piuttosto per focalizzare l'attenzione su qualche elemento della frase. Esse si presentano in sostituzione di ''ga'' e ''o'' oppure in aggiunta alle altre particelle di caso. Le più importanti sono ''wa'' e ''mo'', descritte di seguito.
 
* ''Wa'': si scrive con il kana は (propriamente ''ha'') e indica il tema della frase, ossia all'elemento che risponde alla domanda implicita da cui scaturisce il messaggio espresso nella frase. Spesso il tema coincide con il soggetto, ma non sempre è così. Si confrontino i due esempi:
 
: ''Neko wa niwa ni imasu'': "il gatto è in giardino" (domanda implicita: Dov'è il gatto?, tema: Il gatto);
 
: ''Niwa ni wa neko ga imasu'': "in giardino c'è un gatto" (domanda implicita: Che cosa c'è in giardino?, tema: Il giardino).
 
* ''Mo'': si scrive con il kana も e significa ''anche'' (''watashi mo ikimasu'', "vado anch'io") oppure ''sia'', se raddoppiato (''Yukiko-chan ni mo Satoshi-kun ni mo denwa shimashita'', "ho telefonato sia a Yukiko sia a Satoshi").
 
===== Particelle finali =====
Soprattutto nel linguaggio parlato, si tende a sottolineare l'intonazione di un periodo aggiungendo una o più particelle finali. La scelta di queste particelle dipende dal sesso di chi parla e dall'intento espressivo che si vuole ottenere. Ricordiamo di seguito le più importanti.
 
* ''Ka'': si scrive con il kana か e indica una domanda, e si usa soprattutto nel linguaggio cortese o formale (''nan desu ka'', "che cos'è?"). Nel linguaggio informale può essere sostituita da ''kai'' (maschile) o da ''no'' (femminile), oppure essere del tutto assente. Alla fine delle domande non è necessario mettere il [[punto interrogativo]] visto che la particella か fa già il suo lavoro, ma comunque lo si vede spesso.
 
* ''Ne'': si scrive con il kana ね e indica una richiesta di conferma nei confronti di chi ascolta (''atsui ne'', "fa caldo, eh?"). Nel linguaggio colloquiale può essere enfatizzata e assumere la forma allungata ''nē''.
 
* ''Yo'': si scrive con il kana よ e sottolinea che si tratta dell'opinione di chi parla (''kawaii yo'', "(per me) è carino!"). Nel linguaggio femminile, provoca spesso la caduta dell'eventuale ''da'' che lo precede. Può essere usata in combinazione con ne (''samui yo ne'', "fa freddo, eh!?").
 
* ''Wa'': propria del linguaggio femminile, indica una leggera esclamazione o un coinvolgimento da parte di chi parla (''tsukareta wa'', "come sono stanca"). Si scrive con il kana わ e non va confusa con la particella enfatica ''wa'' は.
 
* ''Zo'': utilizzata specialmente dai maschi, si scrive con il kana ぞ e conferisce alla frase un tono di avvertimento o anche di minaccia (''kore de sumanai zo!'', "non finisce qui!").
 
=== Sintassi ===
La struttura della frase giapponese obbedisce al seguente schema generale:
 
: [Tema] + wa + [soggetto] + ga + [complementi + particelle di caso] + [complemento di termine] + ni + [complemento oggetto] + o + [predicato] + [particelle finali]
 
È consentita una certa elasticità nella successione dei complementi, ma il tema si trova sempre in prima posizione e il verbo sempre alla fine. Inoltre, tutto ciò che ha la funzione di specificare precede rigorosamente l'elemento a cui è riferito (gli attributi e i complementi di specificazione precedono i nomi, gli avverbi precedono i verbi, le proposizioni subordinate precedono la principale). Questi vincoli fanno sì che la disposizione delle parole in un periodo giapponese sia spesso l'opposto di quella italiana:
 
: ''Kyō wa Tōkyō no tomodachi ni nagai tegami o kakimasu'', "oggi scrivo una lunga lettera a un amico di Tōkyō" (lett.: Oggi-(tema)-Tōkyō-di-amico-a-lunga-lettera-(oggetto)-scrivo);
 
: ''Ame ga futte iru kara, dekakemasen'', "non esco perché piove" (lett.: pioggia-(soggetto)-cadendo sta-poiché-non esco)
 
In giapponese, tutto ciò che è superfluo viene solitamente tralasciato. Il soggetto, per esempio, viene espresso soltanto nei casi in cui la sua mancanza renderebbe il messaggio incomprensibile. Questa caratteristica, unita alla tendenza a mettere in risalto ciò che è secondario, fa sì che l'espressione del pensiero in giapponese risulti generalmente più sfumata e ambigua di quanto non avvenga in italiano.
 
==== Modelli di proposizioni ====
'''Frase copulativa''': utilizza la copula ''da''(colloquiale) / ''desu''(formale) che può essere tradotta come ''essere''.
 
* Affermativa: [Soggetto] + wa + [Nome del predicato] + だ da / です desu.
 
: ''Watashi wa gakusei da'', Io sono uno studente(colloquiale); ''Maria-san wa itariajin desu'', Maria è italiana(formale).
 
* Negativa: [Soggetto] + wa + [Nome del predicato] + じゃない janai / じゃありません ja arimasen / ではない dewa nai / で(は)ありません de(wa) arimasen.
 
: ''Watashi wa sensei janai'', Io non sono un professore(colloquiale); ''Maria-san wa nihonjin dewa arimasen'', Maria non è giapponese(formale).
 
* Interrogativa: [Soggetto] + wa + [Nome del predicato] + ですか desu ka / ではありませんか de(wa) arimasen ka (Il punto interrogativo è opzionale).
 
: ''Anata wa gakusei desu ka?'', Tu sei uno studente?; ''Maria-san wa itariajin desu ka?'', Maria è italiana?.
 
'''Frase esistenziale''': utilizza i verbi ''imasu'' e ''arimasu'' (esserci, esistere), il primo per gli esseri animati, il secondo per quelli inanimati. Essi sono di solito scritti solo in kana, rispettivamente います e あります, ma anche se raramente è possibile vederli scritti come 居ます e 有ります.
 
* Affermativa: [Soggetto] + wa / ga + います imasu / あります arimasu.
 
: ''Isu ga arimasu'', C'è una sedia; ''Sensei ga imasu'', C'è il professore.
 
* Negativa: [Soggetto] + wa / ga + いません imasen / ありません arimasen.
 
: ''Isu wa arimasen'', Non ci sono sedie; ''Sensei wa imasen'', Non ci sono professori.
 
* Interrogativa: [Soggetto] + wa / ga + いますか imasu ka / ありますか arimasu ka / いませんか imasen ka / ありませんか arimasen ka.
 
: ''Isu wa arimasu ka?'', Ci sono sedie?; ''Sensei ga imasen ka?'', Non c'è il professore?.
 
==== Modelli di periodo ====
'''Periodo causale''': è costituito da una [[proposizione principale]] e da una [[proposizione subordinata]] [[proposizione causale|causale]].
 
* Forma normale: [Subordinata] + (のだ) から (no da) kara / ので no de + [Principale] + (のです) (no desu).
 
: ''Kōhī ga suki dewa nai kara, nomimasen'', Poiché non mi piace il caffè, non lo bevo.
 
* Forma invertita: [Principale] + (のです) (no desu). [Subordinata] からです kara desu / のです no desu.
 
: ''Kōhī o nomimasen. Suki dewa nai no desu'', Non bevo caffè. Il fatto è che non mi piace.
 
'''Proposizione finale''': quella che in italiano è una [[proposizione finale]] si traduce in giapponese con una proposizione seguita dal termine ために ''tame ni'' o semplicemente に ''ni'' qualora il verbo della reggente sia un verbo di movimento.
 
* ''Aiko ni hanasu tame ni denwa shita'': Ho telefonato per parlare con Aiko, (''Aiko ni'': ad Aiko, ''hanasu'': parlare, ''tame ni'': per, indica la finale, ''denwa shita'': aver telefonato).
 
* ''Shinbun o kai ni deta'': Sono uscito a comprare il giornale, (''Shinbun o'': giornale [complemento oggetto], ''kai'': comprare, ''ni'': particella usata in questo caso per formare la subordinata finale, ''deta'': essere uscito).
 
'''Proposizione relativa''': a differenza delle lingue indoeuropee che fanno frequente uso di pronomi relativi, il giapponese non ne fa uso e la [[proposizione relativa]] precede immediatamente il sostantivo al quale si riferisce, la funzione logica che dovrebbe essere ricoperta dal pronome relativo è spesso deducibile dal contesto:
 
* ''Kinō anata ga mita neko wa kuroi desu'': Il gatto che hai visto ieri è nero,(''kinō'': ieri, ''anata ga'': tu [soggetto della relativa], ''mita'': aver visto, ''neko wa'': gatto [tema della frase principale], ''kuroi'': nero, ''desu'': è, in questo caso nella funzione di ausiliare di cortesia).
 
* ''Uchi ni kaeru densha ga nai'': Non c'è un treno con cui tornare a casa, (''uchi ni'': a casa, ''kaeru'': ritornare, ''densha ga'': treno [soggetto della proposizione principale], ''nai'': non c'è).
 
* ''Watashi ga kita machi wa Tōkyō desu'': La città dalla quale sono venuto è Tokyo, (''watashi ga'': io [soggetto della relativa], ''kita'': essere venuto, ''machi wa'': città [tema della principale], ''Tōkyō'': Tokyo, ''desu'': è).
 
== Sistema di scrittura ==
{{Vedi anche|Sistema di scrittura giapponese}}
Il sistema di scrittura giapponese si basa sui due '''''kana''''' (''[[hiragana]]'' e ''[[katakana]]''), alfabeti sillabici creati — secondo la tradizione — intorno al IX secolo dal monaco buddhista giapponese [[Kūkai]] (Kōbō Daishi), e sui '''''kanji''''' (''caratteri di origine cinese''), i sinogrammi.
 
I primi due alfabeti sono composti ciascuno da 45 sillabe (che comprendono le vocali) e da una consonante, la N. Oltre a questi suoni ''seion'', ''puri'', ci sono 20 suoni ''dakuon'' o ''impuri'' (ottenuti dalla ''nigorizzazione'', ovvero dall'aggiunta di due trattini chiamati ''[[nigori]]'' a destra dei caratteri, che sonorizza le consonanti), 5 suoni ''handakuon'' o ''semipuri'' (con un cerchietto, ''[[maru]]'', a destra dei caratteri) e 36 suoni ''yōon'' o ''contratti'', derivati dalla combinazione di alcuni dei precedenti.
 
=== ''Kana'' ===
{| class="wikitable"
|+ Sillabario Hiragana
|-
| あ ''(a)'' || い ''(i)'' || う ''(u)'' || え ''(e)'' || お ''(o)''
|-
| か ''(ka)'' || き ''(ki)'' || く ''(ku)'' || け ''(ke)'' || こ ''(ko)''
|-
| が ''(ga)'' || ぎ ''(gi)'' || ぐ ''(gu)'' || げ ''(ge)'' || ご ''(go)''
|-
| さ ''(sa)'' || し ''(shi)'' || す ''(su)'' || せ ''(se)'' || そ ''(so)''
|-
| ざ ''(za)'' || じ ''(ji)'' || ず ''(zu)'' || ぜ ''(ze)'' || ぞ ''(zo)''
|-
| た ''(ta)'' || ち ''(chi)'' || つ ''(tsu)'' || て ''(te)'' || と ''(to)''
|-
| だ ''(da)'' || ぢ ''(ji)'' || づ ''(zu)'' || で ''(de)'' || ど ''(do)''
|-
| な ''(na)'' || に ''(ni)'' || ぬ ''(nu)'' || ね ''(ne)'' || の ''(no)''
|-
| は ''(ha)'' || ひ ''(hi)'' || ふ ''(fu)'' || へ ''(he)'' || ほ ''(ho)''
|-
| ば ''(ba)'' || び ''(bi)'' || ぶ ''(bu)'' || べ ''(be)'' || ぼ ''(bo)''
|-
| ぱ ''(pa)'' || ぴ ''(pi)'' || ぷ ''(pu)'' || ぺ ''(pe)'' || ぽ ''(po)''
|-
| ま ''(ma)'' || み ''(mi)'' || む ''(mu)'' || め ''(me)'' || も ''(mo)''
|-
| や ''(ya)'' || || ゆ ''(yu)'' || || よ ''(yo)''
|-
| ら ''(ra)'' || り ''(ri)'' || る ''(ru)'' || れ ''(re)'' || ろ ''(ro)''
|-
| わ ''(wa)'' || || || || を ''(wo)''
|-
| ん ''(n)'' || || || ||
|}
 
Lo ''[[hiragana]]'' è impiegato specialmente per i prefissi, i suffissi, le '''particelle''' (o posposizioni) — parti grammaticali giapponesi che non si rappresentano con i ''kanji''. Viene usato inoltre per trascrivere la pronuncia dei kanji (prendendo il nome di '''''furigana'''''), sia per motivi didattici (nel caso di kanji rari) sia per scrivere sul computer (ogni ideogramma è scritto inizialmente come sequenza di segni hiragana e poi sostituito da uno dei kanji che hanno quella pronuncia).
 
{| class="wikitable"
|+ Sillabario Katakana
| ア ''(a)'' || イ ''(i)'' || ウ ''(u)'' || エ ''(e)'' || オ ''(o)''
|-
| カ ''(ka)'' || キ ''(ki)'' || ク ''(ku)'' || ケ ''(ke)'' || コ ''(ko)''
|-
| ガ ''(ga)'' || ギ ''(gi)'' || グ ''(gu)'' || ゲ ''(ge)'' || ゴ ''(go)''
|-
| サ ''(sa)'' || シ ''(shi)'' || ス ''(su)'' || セ ''(se)'' || ソ ''(so)''
|-
| ザ ''(za)'' || ジ ''(ji)'' || ズ ''(zu)'' || ゼ ''(ze)'' || ゾ ''(zo)''
|-
| タ ''(ta)'' || チ ''(chi)'' || ツ ''(tsu)'' || テ ''(te)'' || ト ''(to)''
|-
| ダ ''(da)'' || ヂ ''(ji)'' || ヅ ''(zu)'' || デ ''(de)'' || ド ''(do)''
|-
| ナ ''(na)'' || ニ ''(ni)'' || ヌ ''(nu)'' || ネ ''(ne)'' || ノ ''(no)''
|-
| ハ ''(ha)'' || ヒ ''(hi)'' || フ ''(fu)'' || ヘ ''(he)'' || ホ ''(ho)''
|-
| バ ''(ba)'' || ビ ''(bi)'' || ブ ''(bu)'' || ベ ''(be)'' || ボ ''(bo)''
|-
| パ ''(pa)'' || ピ ''(pi)'' || プ ''(pu)'' || ペ ''(pe)'' || ポ ''(po)''
|-
| マ ''(ma)'' || ミ ''(mi)'' || ム ''(mu)'' || メ ''(me)'' || モ ''(mo)''
|-
| ヤ ''(ya)'' || || ユ ''(yu)'' || || ヨ ''(yo)''
|-
| ラ ''(ra)'' || リ ''(ri)'' || ル ''(ru)'' || レ ''(re)'' || ロ ''(ro)''
|-
| ワ ''(wa)'' || || || || ヲ ''(wo)''
|-
| ン ''(n)'' || || || ||
|}
Il ''[[katakana]]'', in alcuni casi simile allo ''hiragana'', ma più rigido e squadrato, è attualmente impiegato soprattutto per trascrivere le '''parole di origine straniera''' (adattate naturalmente alla [[fonotassi]] giapponese: non tutti i suoni stranieri sono infatti presenti nell'alfabeto katakana, per esempio a causa del [[rotacismo]]). Inoltre può essere usato quando si vuol dare una maggior enfasi a determinati termini giapponesi all'interno di un testo. Fra i giovani è sempre più diffuso l'uso dei katakana per scrivere sostantivi giapponesi dai kanji troppo difficili o antiquati. Vengono infine usati per la scrittura delle voci onomatopeiche.
 
Per molti aspetti l'uso del ''katakana'' rispetto allo ''hiragana'' ha funzioni analoghe a quello del ''corsivo'' latino rispetto al ''tondo''.
 
I tre sistemi di scrittura ''hiragana'', ''katakana'' e ''kanji'' vengono utilizzati contemporaneamente nello stesso testo: i ''kanji'' per le radici della maggior parte dei verbi, degli aggettivi, dei pronomi, dei sostantivi e dei nomi propri giapponesi; lo ''hiragana'' per suffissi, desinenze, ausiliari e posposizioni, ma può essere usato anche in sostituzione dei ''kanji'', soprattutto nel caso di testi informali o destinati ai bambini che ancora non hanno imparato molti dei ''kanji''; il ''katakana'' è invece utilizzato per scrivere le onomatopee, le parole straniere e in certi casi le parole alle quali si desidera dare particolare rilievo all'interno di una frase.
Per esempio si considerino i diversi modi in cui la frase ''Watashi wa Mirano e ikimasu" (''Io vado a Milano'') può essere scritta:
 
私はミラノへ行きます。
 
わたしはミラノへいきます。
 
Il pronome personale ''watashi'' (io) e la radice ''i'' del verbo ''iku'' (andare) possono essere scritti sia con i rispettivi ''kanji'' (私: ''watashi'', 行: ''i'') che con il loro equivalente ''hiragana'' (''watashi'': わたし, ''i'': い) come nel secondo esempio perché sono rispettivamente un pronome e una radice verbale. La parola ''Mirano'' (Milano) va scritta in ''katakana'' in quanto parola straniera: ミラノ; mentre per scrivere la posposizione ''e'' (へ), la desinenza verbale ''ki'' (き) e l'ausiliare di cortesia ''masu'' (ます) si utilizza sempre e comunque lo ''hiragana''.
 
=== ''Kanji'' ===
{{vedi anche|Kanji}}
I ''[[kanji]]'' (lett. "Caratteri della Cina", da ''kan'' = Cina) sono propriamente '''caratteri di origine cinese'''. Sono più di 50,000, ma quelli considerati di uso comune, gli ''[[shinjitai]]'', sono solo 2238.<ref>I nuovi caratteri sono dati dalla somma dei 1945 ''[[jōyō kanji]]'' e dei 293 ''[[jinmeiyō kanji]]'' usati per i nomi propri. Ad essere ormai desueti sono i circa 45,000 ''[[kyūjitai]]''.</ref> I ''kanji'' sono formati da uno dei '''214 [[Radicali (giapponese)|radicali]]''' e da altri elementi riconducibili ad altri ''kanji''. I radicali, a loro volta, sono dei ''kanji'' a sé che solitamente non hanno molti tratti. È importante riconoscere i radicali perché aiutano nella comprensione dei ''kanji'': infatti questi hanno un significato preciso e varie pronunce (di solito da una a tre) a seconda della loro posizione nelle parole. Adottando gli ideogrammi cinesi, i giapponesi hanno importato anche la loro pronuncia, detta ''[[on'yomi|on]]'', modificata secondo la propria fonetica, specialmente per le parole composte, data la brevità di tali pronunce (la [[lingua cinese]] scritta di epoca classica era di fatto quasi totalmente monosillabica).
 
Esempio: la parola ''yasumi'' (休み) significa "riposo, vacanza", e il ''kanji'' è composto dal radicale di "persona" (人) e da "albero" (木), il secondo carattere (み) è la sillaba ''mi'' in ''hiragana''.
 
=== Traslitterazione o ''rōmaji'' ===
Il ''rōmaji'' (lett. "Segni di Roma") è il sistema di traslitterazione dal giapponese ai caratteri latini. Ci sono più tipologie di ''rōmaji'': i più usati sono il '''[[sistema Hepburn]]''' e il '''[[sistema Kunrei]]'''. Qui viene usato il sistema Hepburn, che si differenzia dal Kunrei solo per qualche sillaba e per la scrittura dei suoni contratti. Il primo si avvicina di più alla pronuncia; il secondo è più schematico (dove lo Hepburn scrive ''ta, chi, tsu, te, to'', il Kunrei scrive ''ta, ti, tu, te, to''). Attenzione: i giapponesi non usano mai il ''rōmaji'' per scrivere (anche se da tempo si è diffuso il modo di scrivere orizzontale ''sinistra-destra, alto-basso'', occidentale, al posto del "classico" — e naturalmente tuttora impiegato — sistema di scrittura verticale ''alto-basso, destra-sinistra''). Il rōmaji è comunque insegnato nelle scuole perché attraverso la sillabazione in caratteri romani si possono scrivere i testi in giapponese su apparecchi elettronici (computer, telefoni, ecc.).
 
=== Convenzioni ortografiche ===
Solo 3 particelle hanno una pronuncia irregolare: は (ha) che si pronuncia ''wa'', を (wo) che si pronuncia ''o'' e へ (he) che si pronuncia ''e''. Queste letture irregolari si applicano solo quando il fonema è usato come particella. Nel caso di は ci sono anche altre poche eccezioni dovute a rimanenze arcaiche della particella d'argomento in parole ormai indipendenti, per esempio ではありません (''dewa arimasen'', "non è") o こんにちは (''konnichiwa'', "buongiorno"). La sillaba を è esclusivamente particella e non compare in nessuna altra parola giapponese.
 
=== Scrivere senza spazi ===
Gli spazi nella lingua giapponese sono una introduzione piuttosto recente ad uso dei bambini e di coloro che devono apprendere la lingua iniziando dagli alfabeti sillabici. A volte la divisione fra parola e parola si basa su metodi meramente convenzionali (alcuni legano le particelle ai nomi che li precedono, altri no, stesso discorso per la desinenza ''-masu'' dei verbi nella forma di cortesia). In realtà l'alternanza di kanji e hiragana fa sì che ci sia un'alternanza delle parti del discorso pienamente distinguibile. Dopo ogni sostantivo (scritto in kanji) segue una particella in hiragana; anche verbi e aggettivi hanno una prima parte in kanji e una desinenza in hiragana. Conoscendo questa struttura diventa semplice delimitare una parola dall'altra.
 
== Altre particolarità della lingua giapponese ==
* Grande quantità di [[Omofonia (linguistica)|omofoni]];
* Gran numero di voci [[Onomatopea|onomatopeiche]];
* Uso dei [[Termini giapponesi per contare|classificatori]], unità di misura che cambiano a seconda dell'oggetto della conta;
* Numero enorme di [[Prestito linguistico|prestiti linguistici]], la maggior parte derivati dal [[Lingua cinese|cinese]], più recentemente dall'[[inglese americano]];
* Grande ricchezza e varietà di parole con sfumature di significato diverse (dovuto appunto all'importazione massiccia di parole anche da altre lingue straniere);
* Sostantivi, verbi e aggettivi non distinguono tra [[Genere (linguistica)|genere]], [[Numero (linguistica)|numero]] e [[Persona (linguistica)|persona]];
* Confine sfumato tra verbi e aggettivi;
* Suddivisione delle voci verbali per basi;
* Coniugazione positiva e negativa di tutte le forme verbali e aggettivali;
* Divisione della lingua in livelli di cortesia, specialmente per i verbi, e di conseguenza gran numero di suffissi e di prefissi di genere [[Onore|onorifico]];
* Indicatore del [[tema]] o argomento della frase;
* Soggetto quasi sempre sottinteso.
* Si scrive dall'alto verso il basso ordinando le righe da destra verso sinistra, ma si può scrivere anche all'occidentale.
 
== Premi Nobel per la letteratura di lingua giapponese ==
* [[Yasunari Kawabata]] (1968, {{JPN}})
* [[Kenzaburo Oe]] (1994, {{JPN}})
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Claude Lévi-Strauss " Lezioni giapponesi" , Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2010.
* Paolo Calvetti (1999) "Introduzione alla storia della lingua giapponese" Istituto Universitario Orientale-Dipartimento di Studi Asiatici
* Silvana De Maio, Carolina Negri, Junichi Oue (2007) "Corso di Lingua Giapponese" vol. 1. Hoepli. ISBN 978-88-203-3663-9
* Silvana De Maio, Carolina Negri, Junichi Oue (2007) "Corso di Lingua Giapponese" vol. 2. Hoepli. ISBN 978-88-203-3664-6
* Silvana De Maio, Carolina Negri, Junichi Oue (2008) "Corso di Lingua Giapponese" vol. 3. Hoepli. ISBN 978-88-203-3665-3
* Matilde Mastrangelo, Naoko Ozawa, Mariko Saito (2006) "Grammatica Giapponese". Hoepli ISBN 88-203-3616-2
* Kubota Yoko (1989). ''Grammatica di giapponese moderno''. Libreria Editrice Cafoscarina. ISBN 88-85613-26-8
* Mariko Saito (2001). ''Corso di lingua giapponese per italiani 1''. Bulzoni. ISBN 88-8319-387-3
* Mariko Saito (2003). ''Corso di lingua giapponese per italiani 2''. Bulzoni. ISBN 88-8319-853-0
* Makino Seiichi, Tsutsui Michio (1991). ''A dictionary of basic Japanese grammar''. Japan Publications Trading Co. ISBN 4-7890-0454-6
* Makino Seiichi, Tsutsui Michio (1995). ''A dictionary of intermediate Japanese grammar''. Japan Publications Trading Co. ISBN 4-7890-0775-8
* Andrew Nelson, a cura di John Haig (1996). ''The New Nelson Japanese-English Character Dictionary''. Tuttle Publishing. ISBN 0-8048-2036-8
* Mark Spahn, Wolfgang Hadamitzky (1996). ''The Kanji Dictionary''. Tuttle Publishing. ISBN 0-8048-2058-9
* ''Dizionario Shogakukan Italiano-Giapponese''. Shogakukan. ISBN 4-09-515402-0. (1999)
* ''Dizionario Shogakukan Giapponese-Italiano''. Shogakukan. ISBN 4-09-515451-9. (1994)
* Remebering the kanji, [[James Heisig|James W. Heisig]] (imparare i kanji in modo facile e veloce) non disponibile in italiano (traduzione in corso).
* [http://brng.jp/50renshuu.pdf Kana Un libro di esercizio (PDF)]
 
== Voci correlate ==
* [[Lingue nipponiche]]
* [[Origini della lingua giapponese]]
* [[Linguaggio onorifico giapponese]]
* [[Letteratura giapponese]]
* [[Radicali (giapponese)]] dei [[kanji]]
* [[Suffissi onorifici giapponesi]]
* [[Makura kotoba]]
* [[Lingua giapponese tardoantica]]
* [[Ju-on]]
* [[JLPT]]
* [[Politica linguistica nel Giappone moderno]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Japanese language}}
{{InterWiki|codice=ja}}
{{interprogetto|commons=Category:Japanese language}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ilgiapponese.com Il Giapponese] Lezioni online e strumenti per lo studio della lingua giapponese.
* [http://www.italiajapan.net/nihongo/ Imparare il giapponese] Contiene lezioni sulla grammatica giapponese e sui kanji, materiale di studio e informazioni sulla lingua giapponese.
* [http://bandierejp.hp.infoseek.co.jp/ling.html Lezioni di giapponese online], all'interno del sito Bandiere del Giappone. Il sito contiene anche lezioni sui kanji.
* [http://www.yynihongo.jp/ YYNIHONGO.JP]
* [http://it.denshi-jisho.com/ Dizionari Elettronici italiano-giapponese]
* [http://albis.vetsin.com/ Esercizi] per imparare il vocabolario di base del giapponese
* [http://www.bestvoc.com Vocabolario gratuito] quattro parole in giapponese ogni giorno
* [http://momo.jpf.go.jp/sushi/tomainJsp.action?request_locale=en_US Sushi Test], per verificare la conoscenza base della lingua mediante un divertente test che assegna i voti tramite varie tipologie di sushi.
* [http://kanji.zinbun.kyoto-u.ac.jp/~yasuoka/kanjibukuro/japan-joyo.html Guida ai Jōyō kanji]
* {{ja}} [http://dictionary.goo.ne.jp/index.html Un dizionario giapponese in linea]
* [http://www.lexicool.com/dizionario-online.asp?FSP=A18B19C01 Raccolta di dizionari italiano-giapponese]
* {{en}} [http://kanjialive.lib.uchicago.edu/main.php?page=overview&lang=en ''Kanji Alive''], una risorsa per lo studio dei kanji, disponibile in linea.
* {{en}} [http://ftp.monash.edu.au/pub/nihongo/00INDEX.html ''The Monash Nihongo ftp Archive''], un interessante sito molto ricco di collegamenti a risorse utili per chi studia il giapponese.
* {{en}} [http://www.rikai.com/perl/Home.pl ''Rikai''] Digitando l'indirizzo di una pagina web in giapponese, la apre aggiungendo dei ''tooltip'' di spiegazione per i ''kanji''.
* {{en}} [http://www.j-talk.com/nihongo/search/index.php Dizionario giapponese in linea].
* {{en}} [http://www.csse.monash.edu.au/~jwb/wwwjdic.html Dizionario in linea].
* {{en}} [http://hesjapanese.com Japanese Course]
* {{en}} [http://www.physics.ucla.edu/~grosenth/japanese.html JWPce] Programma gratuito di scrittura giapponese.
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