Michele Emiliano e Sant'Agata sul Santerno: differenze tra le pagine
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{{Divisione amministrativa
|Nome=Sant'Agata sul Santerno
|Panorama= Piazza Umberto I Sant'Agata sul Santerno.jpg
|Didascalia= Scorcio della Piazza Umberto I
|Bandiera=
|Voce bandiera=
|Stemma=Sant'Agata sul Santerno-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2=Ravenna
|Amministratore locale=Enea Emiliani
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=26/05/2014
|Data istituzione=
|Abitanti=2918
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2017
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Lugo (Italia)|Lugo]], [[Massa Lombarda]]
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=santagatesi
|Patrono=[[sant'Agata]]
|Festivo=5 febbraio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Sant'Agata sul Santerno (province of Ravenna, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Sant'Agata sul Santerno nella provincia di Ravenna
}}
'''Sant'Agata sul Santerno''' (''Sant'Êgta'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]) è un comune di 2.918 abitanti della [[provincia di Ravenna]].
È il terzo comune più piccolo della provincia per popolazione (dopo [[Casola Valsenio]] e [[Bagnara di Romagna]]) e il più piccolo quanto a superficie.
==Geografia fisica==
===Territorio===
Sant'Agata è attraversata da un'importante via di comunicazione, la [[Strada statale 253 San Vitale|strada San Vitale]], che collega [[Bologna]] con [[Ravenna]]. Il paese sorge nel punto in cui questa attraversa il fiume [[Santerno]].
==Storia==
===Dalla fondazione all'Unità d'Italia===
[[File:Mappa di Sant'Agata Ferrarese 1896.png|thumb|Mappa di Sant'Agata Ferrarese (1896).]]
L'abitato sorse probabilmente in [[epoca bizantina]]. Per difendersi dalle continue incursioni [[Longobardi|longobarde]], i bizantini eressero tra VII e [[VIII secolo]] una linea difensiva che andava da [[Ferrara]] (città di fondazione bizantina) alla [[via Emilia]]. La linea era punteggiata da piccoli ''castra'', cioè presidi militari<ref>Norino Cani, ''Santi, guerrieri e contadini'', Il Ponte Vecchio, Cesena 2017, pag. 48.</ref>. Dall'esame cartografico e dal confronto con le foto satellitari si evince che l'abitato di Sant'Agata aveva le tipiche dimensioni (circa 160 x 160 metri) di un villaggio protetto da un fossato con argine<ref>Norino Cani, ''op.cit.'', pag. 53.</ref>.
Contemporanea al presidio è la [[pieve]], edificata come d'uso fuori le mura. Fu dedicata a Sant'Agata probabilmente in segno di buon augurio, poiché i bizantini avevano intitolato alla santa orientale la città di [[Catania]], la prima ad essere riconquistata all'inizio della loro campagna d'Italia<ref name="Cani, 2012">Norino Cani, ''Lugo e la Bassa Romagna tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi (V-VIII secolo)'', Lugo, 2012.</ref>. La pieve fu edificata a nord del ''castrum''.<ref>La sua costruzione viene fatta risalire al 740.</ref> Come negli altri centri del [[Nord Italia]] dell'epoca, ebbe una funzione sia religiosa sia civile. Dal nome della pieve trae origine il nome del centro abitato.<br/>
<!--Il suo nome passò poi ad indicare il villaggio altomedievale. -->
Quando la pieve fu costruita il clima stava attraversando una fase di "ottimo". Ma a partire dal [[XIII secolo]] il clima cambiò nuovamente ed iniziò una [[Periodo caldo medievale|stagione calda]]. Gli effetti sul territorio furono disastrosi: il [[Santerno]] esondò ed allagò più volte il territorio circostante. La pieve di Sant'Agata, dopo essere stata allagata ripetute volte, venne abbandonata, tanto che a partire dal 1300 di essa non si ha più notizia. Fu sostituita dalla chiesa parrocchiale, situata dentro le mura<ref>Armanda Capucci, ''Storie di antiche Pievi, fra donazioni e debiti'', in «Giornale di massa», marzo 2018, p. 13. Si ritiene che la pieve sorgesse 1 km a Nord dell'attuale piazza centrale del paese, nei pressi dell'attuale via Angiolina.</ref>.
Fin dai secoli [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo|XIII]] la pieve di S. Agata fece parte della [[Diocesi di Faenza]], cui appartiene tuttora. In quel periodo il territorio circostante era occupato prevalentemente da boschi: la ''Magnum forestum'' delle cronache medievali<ref>Tale area boschiva si estendeva dal [[Sillaro]] al [[Lamone (fiume)|Lamone]].</ref>.
Tra il XIII e il [[XIV secolo]] Sant'Agata fu disputata dai signori locali, trovandosi, suo malgrado, al centro di scontri tra truppe avversarie. Tale periodo turbolento ebbe termine nel [[1440]], una delle date più significative della storia del paese. Il 23 settembre di quell'anno [[Papa Eugenio IV]] cedette in feudo alcune terre della Bassa Romagna, tra cui Sant'Agata, agli [[Estensi]] di [[Ferrara]] per 11.000 ducati d'oro. Il paese assunse quindi il nome di S. Agata Ferrarese, che conservò fino all'Unità d'Italia. Nel [[1487]] gli abitanti ottennero dagli Este lo Statuto<ref>Se ne conservano tuttora due copie nell'archivio storico comunale, rispettivamente dei primi del XVI secolo e del 1758. Lo Statuto regolò la vita dei santagatesi fino all'epoca napoleonica.</ref>, ovvero la raccolta delle leggi di autogoverno della città. L'abitato aveva una pianta ridotta; l'accesso al castello avveniva attraverso un'unica Porta; la fortificazione era circondata da un grande fossato, chiamato dagli abitanti "la Fossa" (dell'antico castello non rimane che uno dei due torrioni, l'attuale torre dell'orologio)<ref>{{cita web|url=http://www.romagnadeste.it/it/12-sant-agata-sul-santerno/i2257-torre-civica.htm|titolo=Torre Civica|accesso=19/04/2015}}</ref>. Nel recinto del castello fu edificata la chiesa arcipretale. In epoca successiva il fossato venne prosciugato (ciò accadde anche nei centri abitati circostanti, come [[Lugo (Italia)|Lugo]] e [[Bagnara di Romagna|Bagnara]]). La porzione dell'ex fossato antistante la porta cittadina divenne la piazza centrale del paese<ref>Armanda Capucci, ''Dalla "fossa" a piazza Umberto I'', Giornale di massa, aprile 2015.</ref>.
Dopo l'estinzione della dinastia estense, nel [[1598]], Sant'Agata, insieme ad altri territori nella Bassa Romagna, fu devoluta allo [[Stato Pontificio]], che la inserì nella neonata [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|Legazione di Ferrara]].<br />
Seguirono: la sottomissione all'esercito napoleonico nel [[1796]] e il ritorno sotto lo Stato Pontificio nel [[1815]].
In occasione della [[Prima guerra d'indipendenza italiana]] ([[1848]]) si arruolarono volontari ben 26 santagatesi.<br />
Con l'annessione delle Legazioni pontificie al [[Regno di Sardegna]] (1859), il comune di Sant'Agata fu incluso nella [[Provincia di Ravenna]] (annessione sancita con i [[Plebisciti risorgimentali#Plebisciti_del_1860|plebisciti del 1860]]).
===Dal 1861 ad oggi===
Nel [[1863]], per Regio Decreto, il paese assunse l'attuale denominazione di Sant'Agata sul [[Santerno]]. Nel gonfalone del Comune compaiono: Sant'Agata, la torre civica e l'aquila degli Estensi.
Nel [[1866]] fu costruito il nuovo ponte di legno sul [[Santerno]]. Ai tempi dell'Unità d'Italia il fiume Santerno a sud del paese era caratterizzato da lunghe ed ampie anse, che rallentavano il corso dell'acqua. Nel giro di poco più di tre km, il fiume ne formava sei. In caso di piogge il livello del fiume poteva elevarsi fino ad [[esondazione|esondare]], con grave pericolo per la popolazione. Le anse a sud del paese furono eliminate tra il [[1885]] e il [[1888]], con la realizzazione del cosiddetto "drizzagno" (un raddrizzamento di circa 2,5 chilometri), insieme all'innalzamento degli argini su tutto il fiume<ref>L'alveo del ''Santerno Morto'', all'interno delle anse, costituisce oggi un serbatoio per le acque in eccesso del [[Canale dei molini di Imola]].</ref>. I lavori furono eseguiti dal Genio Civile della Provincia di Ravenna.
Alla fine dell'Ottocento la superficie agraria era coltivata solo in minima parte. Lo studioso [[Emilio Rosetti]], nella sua opera ''La Romagna. Geografia e storia'' (1894), aveva diviso il territorio agrario romagnolo in sei aree<ref>Le sei aree sono: Zona litoranea; Zona boschiva o del Pineto; Zona valliva; Zona risicola; Zona arativa nuda o delle Larghe; Zona arativa alberata.</ref>. Sant'Agata fu classificata, come Conselice, nella "Zona risicola", poiché la coltura prevalente era quella del [[Oryza sativa|riso]].
All'inizio del [[XX secolo]] la popolazione viveva in condizioni modeste. Delle circa 400 famiglie che abitavano nel territorio del comune, pochissime erano definibili ricche.
Quanto al tipo di lavoro, la fetta più grossa della popolazione era dedita all'agricoltura. I piccoli proprietari, in tutto qualche decina di famiglie, possedevano in media dai 3 ai 4 ettari di terra. Nonostante la loro vita faticosa, erano considerati benestanti: infatti non dovevano dividere con nessun altro il frutto del loro lavoro, come invece accadeva ai coloni [[mezzadria|mezzadri]] e agli affittuari (che alla fine dell'anno dovevano corrispondere al proprietario del terreno una quota fissa). A Sant'Agata, come del resto in tutta la Bassa Romagna, mezzadri e affittuari rappresentavano la stragrande maggioranza dei lavoratori.
La categoria più disagiata era senza dubbio quella degli operai e dei braccianti: lavoravano solo d'estate, nella [[mietitura]], nella [[trebbiatura]] e nella [[vendemmia]], e rimanevano disoccupati in inverno; molti di essi, inoltre, non erano nemmeno proprietari della casa in cui vivevano.
Alcune tappe dello sviluppo civico di Sant'Agata sono scandite dagli avvenimenti che seguono: - [[1901]] viene fondata la Cassa Rurale da 14 soci, tra cui don Antonio Randi; - [[1905]] viene inaugurato il nuovo ponte sul Santerno; - [[1924]] viene aperta la prima agenzia della Cassa di Risparmio di Ravenna; - [[1925]] giunge in paese la [[luce elettrica]]. La [[Ferrovia Lavezzola-Lugo|linea ferroviaria]] esisteva invece fin dal [[1888]]; - [[1926]] (il 16 giugno) viene inaugurato l'asilo infantile fondato da Giovanna Azzaroli; - [[1929]] vengono costruite le attuali Scuole elementari, inaugurate due anni dopo.
Le due guerre mondiali portarono lutti e privazioni anche ai Santagatesi: nella guerra [[Prima guerra mondiale|1915-1918]] si contarono 16 caduti in battaglia, 19 deceduti per malattie contratte al fronte e 5 dispersi. I danni causati dal [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] furono ancora più gravi: il paese venne quasi completamente distrutto dai bombardamenti (terribile l'ultimo del 9 aprile [[1945]]) e si ebbero 77 civili deceduti per fatti di guerra e 6 militari morti o dispersi sui vari fronti. Sant'Agata fu liberata il 10 aprile [[1945]]; i primi ad entrare furono i soldati inglesi e neozelandesi.
Al referendum istituzionale del 1946 la Repubblica ottenne 1.169 voti, la monarchia 108.{{citazione necessaria|}}
Alle elezioni politiche del [[1948]], ottennero voti per il Senato: Fronte Popolare 604, [[Democrazia Cristiana]] 277, [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] 239. Per la Camera: Fronte Popolare 674, Democrazia Cristiana 425, P.R.I. 259.{{citazione necessaria|}}
Il 5 dicembre [[1959]] il fiume Santerno ruppe l'argine in due punti e l'acqua invase il paese. Questa è stata, comunque, l'ultima alluvione registrata.
Nel [[1960]] Primo Mazzari fondò l'omonima distilleria, che rimane ancora oggi la fabbrica più conosciuta di Sant'Agata. Il secondo marchio più conosciuto, il Mobilificio Pirazzoli, sorse nel [[1966]]. L'edificio, a tre piani, spicca in un paese di tutte case basse. Per la sua altezza e la grande insegna luminosa posta sul tetto, lo si nota anche a qualche chilometro di distanza percorrendo la San Vitale, soprattutto perché svetta più in alto del ponte sul Santerno.
Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta si assistette in Italia ad una straordinaria trasformazione degli stili di vita, che coinvolse anche i piccoli centri abitati, tra cui Sant'Agata. Tra i mezzi di trasporto, la bicicletta finì in secondo piano. Si passò ai ciclomotori ([[Piaggio Vespa|Vespa]] su tutti) e poi alle automobili ([[Fiat 600]] e [[Fiat Nuova 500|500]]).
Nel [[1967]] venne costruito il primo acquedotto cittadino. Nello stesso periodo fu completata l'illuminazione pubblica di vie e piazze. Al censimento del [[1971]] i santagatesi risultarono occupati come segue: il 27,2% nell'agricoltura; il 32,5% nell'industria ed il 40,3% nel terziario. Si poté notare un progressivo inurbamento della popolazione: tra il 1951 e il 1971 la quota degli abitanti residenti nel centro urbano passò dalla metà ai due terzi. Al [[referendum sul divorzio]] del [[1974]], il fronte del no vinse con 1.024 voti contro 462 sì.
Il 10 giugno [[2003]] è stato inaugurato il nuovo ponte sul Santerno, dotato di piste ciclabili e posto più in alto rispetto al precedente.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
*La '''chiesa arcipretale'''. L'edificio attuale è stato costruito su una chiesa precedente. La chiesa fu edificata nel [[1881]] per volere di monsignor Ercole Rambelli, arciprete dal 1874 al 1916. Il progetto fu affidato all'architetto [[Vincenzo Pritelli]] di [[Faenza]] che si ispirò, per la realizzazione dell'opera, allo stile [[neoclassico]], in voga nel XIX secolo. La pianta è a croce latina, con abside semicircolare. La facciata, in pietra a vista, si sviluppa in verticale, terminando con un frontone triangolare. L'interno è a navata unica con nicchie laterali. Nella chiesa vi sono sette altari; il maggiore è dedicato a Sant'Agata Vergine e Martire, raffigurata nella [[pala d'altare]] opera del pittore massese [[Orfeo Orfei]] (fine XIX secolo). Nel [[1892]] fu ultimato il campanile, ancora su progetto del Pritelli. Nel [[1944]] il pittore [[Umberto Folli]], anch'egli di [[Massa Lombarda]], dipinse la volta del presbiterio.
[[File:Torre dell'orologio di Sant'Agata sul Santerno.jpg|thumb|upright=0.6|La torre civica]]
*La '''torre civica''', detta anche Torre dell'orologio, fu costruita sull'antica porta di accesso al castello medievale. Il castello sorse nei primi secoli dopo il Mille. La costruzione era cinta da solide mura che formavano un quadrilatero circondato da un grande fossato. La chiesa arcipretale venne costruita nel recinto del castello. Lo spazio circondato dall'antica Fossa costituisce oggi la piazza principale del paese, Piazza Umberto I. Sovrasta la torre, fin da tempi remoti, la ''campana dell'orologio''. Certamente era già stata costruita prima del [[1487]], data a cui risale il primo Statuto cittadino. La campana, detta ''della ragione'', serviva per chiamare a raccolta i cittadini che governavano il paese e si è conservata fino ai giorni nostri. Si narra che l'attraversare il grande arco della Torre "sorridente" durante i rintocchi della campana porti felicità.
*Il '''municipio''' si trova in piazza Garibaldi, un tempo piazza Maggiore, entro la cerchia delle mura. In origine faceva parte del fabbricato del castello: i muri perimetrali recano ancora tracce dei suoi contrafforti obliqui. L'edificio ha sempre avuto un prevalente utilizzo pubblico. Presso il municipio sono conservati gli Statuti: due antichi e preziosi codici, uno dei quali in pergamena con pregevoli miniature; contengono in 4 libri le leggi che il duca di Ferrara [[Ercole I d'Este|Ercole I]] emanò per S. Agata nel [[1487]]. Il primo libro prescrive le modalità con cui dev'essere formato il governo cittadino e quali sono i suoi poteri; il secondo libro riguarda le cause civili e i reati contro il patrimonio; il terzo tratta dei reati contro la persona; il quarto e ultimo libro si occupa dell'agricoltura e dell'allevamento, attività su cui si reggeva l'economia del paese<ref>Armanda Capucci, ''Un paese fra razzie, battaglie e codicilli'', in «Giornale di massa», maggio 2019, p. 17.</ref>.
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Sant'Agata sul Santerno}}
----
===Popolazione===
Variazione della popolazione residente a Sant'Agata sul Santerno dal 2007 al 2011.
{| class="wikitable"
|- bgcolor=lightblue
! Data
! Abitanti
! Variazione
! Italiani
! Variazione
! Stranieri
! Variazione
|-
| 31/12/2007
| 2.570
|
| 2.342
|
| 228 (8,9%)
|
|-
| 31/12/2011
| 2.861
| + 11,3%
| 2.533
| + 8,15%
| 328 (11,46%)
| + 43,85%
|}
Fonte: Servizi Demografici Unione Comuni della Bassa Romagna.
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 313 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
*[[Marocco]] 85 3,04%
*[[Romania]] 80 2,86%
*[[Pakistan]] 28 1,00%
===Religione===
Nel comune di S. Agata sul Santerno è presente una [[parrocchia]] facente parte della [[Diocesi di Faenza]]. Si ritiene che il suo culto provenga da Bisanzio. [[Sant'Agata|Agata]] è infatti una santa di origine orientale: si diffuse in Italia (a partire da [[Catania]]) proprio nel periodo bizantino<ref name="Cani, 2012"/>.<br/>
La Santa diede il nome alla [[pieve]], che passò ad indicare il centro abitato già in epoca altomedievale.
==Cultura==
===Biblioteche e musei===
La biblioteca attuale è stata inaugurata nei primi [[anni 1980]]; è intitolata al filosofo Loris Ricci Garotti. Dal [[2013]] ha sede in piazza Ercole Rambelli.<br/>
Le conferenze e gli incontri pubblici si svolgono alla ''Ca' d'e' Cuntaden'' (storico edificio costruito ai primi del Novecento), inaugurata il 17 ottobre [[1998]].
===Eventi e ricorrenze===
* 5 febbraio: Festa della Patrona [[Sant'Agata]];
* Quarta domenica dopo Pasqua: Festa del Compatrono [[San Vincenzo Ferreri]].
==Infrastrutture e trasporti==
[[File:Tra Sillaro e Santerno con la Bastia.png|thumb|Mappa del territorio tra Sillaro e Santerno con l'indicazione della «Bastia» come toponimo (1830).]]
La «Bastia» e la «San Vitale» sono le due strade storiche che si incrociano a Sant'Agata.<br />
La '''Via Bastia''' è una delle strade più antiche della Bassa Romagna. Le sue origini affondano nel Medioevo. La strada parte dal centro abitato e procede verso nord costeggiando il fiume Santerno fino alla sua immissione nel [[Reno]]. Nel [[1395]], quando il Santerno spagliava ancora nelle valli, i soldati di [[Nicolò III d'Este]] avevano costruito una ''bastiglia'', cioè un baluardo difensivo, nel punto di confluenza tra Reno (all'epoca [[Po di Primaro]]) ed il canale artificiale Zaniolo, ad ovest del Santerno<ref>Secondo Lucio Donati, invece, il nome deriverebbe da una struttura difensiva o di presidio edificata a Ca' di Lugo, cioè nel tratto iniziale della strada. Cfr. Lucio Donati, ''Origine di Massa Lombarda e del suo territorio'', opuscolo, Faenza 2010.</ref>. Sede di un ''rastellum'' dai consistenti pedaggi, finì sotto il controllo degli Estensi verso il 1433<ref>{{cita web|url=https://filese.blogspot.it/2008/04/romagna-romagnola-e-confine.html|titolo=L'irôla de' «Filés»|accesso=20 agosto 2017}}</ref>. Nel [[1460]] i ferraresi deviarono il Santerno fino a condurlo nel Po di Primaro e la Via Bastia assunse l'attuale importanza, data dal fatto che si trovò a fiancheggiare il fiume per tutto il suo corso.<br />
La '''Via San Vitale'''<ref>Gli storici hanno ormai abbandonato l'ipotesi di un'origine antica della San Vitale e respingono anche l'idea che esistesse nel Medioevo una "Via Salaria" che da Ravenna giungesse a Bologna.</ref> è l'asse principale di collegamento terrestre tra [[Ravenna]] e [[Bologna]]. Fino a tutto il [[XVIII secolo]], la direttrice preferita per i collegamenti Ravenna-Bologna era stata la via fluviale, in quanto Ravenna era ben inserita nel sistema fluviale [[Reno (Italia)|Reno]]-[[Po di Primaro]].<br />
Ancora nel 1801 sul fiume Santerno non esisteva il ponte: infatti, localmente, la strada era denominata "Via Pubblica che va al passo della Barca". La san Vitale emerse come importante via di collegamento nel corso del [[XIX secolo]], quando le opere di bonifica resero più stabili i collegamenti via terra.
Una moderna [[pista ciclabile]] collega il paese con la vicina [[Lugo (Italia)|Lugo]], distante 4 km. Nel [[2016]] è stata aperta un'altra pista ciclabile in direzione [[Massa Lombarda]]<ref>{{cita web|url=http://www.romagnagazzette.com/2016/01/06/santagata-sul-santerno-lavori-pubblici-terminata-la-pista-ciclabile-sulla-san-vitale-lato-nord/|titolo=Sant'Agata sul Santerno. Lavori pubblici. Terminata la pista ciclabile sulla San Vitale lato nord|accesso=20/01/2016}}</ref>.
== Amministrazione ==
I Comuni di Sant'Agata sul Santerno, [[Alfonsine]], [[Bagnacavallo]], [[Bagnara di Romagna]], [[Conselice]], [[Cotignola]], [[Fusignano]], [[Lugo (Italia)|Lugo]] e [[Massa Lombarda]] formano insieme l'[[Unione dei comuni della Bassa Romagna]].
===Sindaci precedenti===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1864<ref>Sindaco nominato dal re.</ref>|1873|Carlo Gieri||[[Sindaco]]|dimissionario (1873)}}
{{ComuniAmminPrec|1873|1875|Aderito Farina||[[Sindaco]]|facente funzioni}}
{{ComuniAmminPrec|1875|1879|Ugo Gieri||[[Sindaco]]|dimissionario (1879)}}
{{ComuniAmminPrec|1879||Costante Scardovi||[[Sindaco]]|Facente funzioni}}
{{ComuniAmminPrec|1879|1882|Francesco Farina||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1882|1884|Ugo Gieri||[[Sindaco]]|(secondo mandato)}}
{{ComuniAmminPrec|1884|1885|Carlo Ricci||[[Sindaco]]|dimissionario (1885)}}
{{ComuniAmminPrec|1885|1890|Francesco Farina||[[Sindaco]]|Facente funzioni}}
{{ComuniAmminPrec|1890<ref>Elezione del sindaco da parte del consiglio comunale (legge 30/12/1888, n. 5865).</ref>|1894|Francesco Farina||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1894|1895|Casimiro Dalle Vacche||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1895||Angelo Tampieri||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1895|1902|Domenico Scardovi|moderati|[[Sindaco]]|confermato (nel 1900?)}}
{{ComuniAmminPrec|1902|1905|Demetrio Gieri||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1905|1914|Remigio Ricci Bitti|repubblicani e socialisti|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1914|1920|Luigi Azzaroli|moderati|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1920|1922|Luigi Bordini||[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1923|1924|Luigi Scardovi||[[Sindaco]]|dimissionario (1924)}}
{{ComuniAmminPrec|1924||Antonio Vernocchi||[[Sindaco]]|Facente funzioni}}
{{ComuniAmminPrec|1925<ref>Podestà nominato dal re.</ref>|1932|Luigi Scardovi||[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1932|1936|Angelo Giuseppe Avveduti||[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1936|1943|Tomaso Marzetti||[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1944||Antonio Vernocchi||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
{{ComuniAmminPrec|aprile 1945|ottobre 1945|Adriano Venturini||[[Sindaco]]<ref name="ref_A">Nominato dal prefetto su indicazione del [[Comitato di Liberazione Nazionale]].</ref>|}}
{{ComuniAmminPrec|ottobre 1945|marzo 1946|Achille Brunetti||[[Sindaco]]<ref name="ref_A" />|}}
{{ComuniAmminPrec|1946<ref>Elezione del sindaco da parte del consiglio comunale. Normativa ufficializzata con il d.p.r. 16/5/1960, n. 570.</ref>|1950|Tomaso Penazzi|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1951|1954|Giacomo Drei|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] e [[Partito Socialista Italiano|PSI]]<ref>Riuniti nell'Alleanza Democratica Popolare.</ref>|[[Sindaco]]|dimissionario (1954)}}
{{ComuniAmminPrec|23/04/1954|1956|Egidio Mazzini|PCI|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1956|1964|Dino Landi||[[Sindaco]]|confermato nel 1960}}
{{ComuniAmminPrec|1964|1970|Egidio Mazzini|PCI-[[PSIUP]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1970|1977|Raffaele Biondi|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco]]|<small>Confermato nel 1975.<br />Dimissionario nel 1977.</small>}}
{{ComuniAmminPrec|15/04/1977|1980|Amalio Ricci Garotti|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|Vicesindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1980|1985|Amalio Ricci Garotti|PCI-PSI|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|3 giugno [[1985]]|12 marzo [[1989]]|Romano Ricci Mingani|PCI|[[Sindaco]]|<small>dimissionario</small>}}
{{ComuniAmminPrec|13 marzo [[1989]]|6 maggio [[1990]]|Maria Landa Biondi|[[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]]|Vicesindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio [[1990]]|25 aprile [[1995]]|Maria Landa Biondi|[[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]]|[[Sindaco]]|<small>Confermata il 7 maggio 1990.</small>}}
{{ComuniAmminPrec|26 aprile [[1995]]<ref>Elezione del sindaco a suffragio diretto (legge 25/3/1993, n. 81)</ref>|14 giugno [[2004]]|Luigi Antonio Amadei|Insieme per S.Agata <br />(lista civica indipendente)|[[Sindaco]]|<small>Confermato il 22 giugno 1999.</small>}}
{{ComuniAmminPrec|15 giugno [[2004]]|7 giugno [[2009]]|Franca Proni|Insieme per S.Agata|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno [[2009]]|25 maggio [[2014]]|Luigi Antonio Amadei|Insieme per S.Agata|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Enea Emiliani|Inizio=26 maggio [[2014]]|Fine=27 maggio [[2019]]|Carica=[[Sindaco]]|Partito=Insieme per S.Agata|Note=<small>Confermato il 27 maggio 2019.</small>}}{{ComuniAmminPrecFine}}
===Gemellaggi===
* {{Gemellaggio|Francia|Eybouleuf}}
* {{Gemellaggio|Francia|La Geneytouse}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Denis-des-Murs}}
* {{Gemellaggio|Francia|Royères}}
(I quattro comuni fanno parte della comunità di comuni di Noblat, nell'[[Alta Vienne]])
==Sport==
;Calcio
Fino all'annata 2012/13 la società calcistica locale, la S. C. Santagatese<ref>Fu fondata il 25 luglio 1964.</ref> (affiliata alla società imolese [[Enrico Ravaglia|ASD Chicco Ravaglia]]), ha disputato il campionato di [[Eccellenza Emilia-Romagna]].
Nel 2014 è stata fondata l'Asd Santagata Sport la cui prima squadra milita nel campionato di seconda categoria
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Statuto della terra di Sant'Agata, Libri IV, 1487, traduzione a cura di Armanda Capucci;
* Giovanni Baldini, Armanda Capucci, ''Ti racconto il Novecento'', Walberti, Lugo, 2005;
* Armanda Capucci, Antonio Taglioni, ''Nello specchio dei ricordi'', Comune di S. Agata s/S, 1995
* Armanda Capucci, Antonio Taglioni, ''Un ponte fra passato e futuro'', Walberti, Lugo, 2004;
* (a cura della Comunità parrocchiale), ''Un prete e la sua gente. Mons. Giovanni Ceroni'', Walberti, Lugo, 1991;
* "Arte e fede nelle icone della Pieve di S. Agata sul Santerno" (opuscolo), 2006
==Voci correlate==
* [[
* [[Diocesi di Faenza-Modigliana]]
* [[Sant'Agata]]
* [[Santerno]]
* ex [[Strada statale 253 San Vitale]]
* [[Stazione di Sant'Agata sul Santerno]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
{{Comuni della provincia di Ravenna}}
{{portale|Romagna}}
[[Categoria:
|