Petition of Right e Tadeusz Borowski: differenze tra le pagine

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{{Bio
[[File:Petition_of_Right.jpg|thumb|upright=1.4|La ''Petition of Right'']]
|Nome = Tadeusz
La '''''Petition of Right''''', talvolta tradotta come '''Petizione dei diritti'''<ref>{{Treccani|petition-of-right|accesso =4 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita web
|Cognome = Borowski
|url = https://keynes.scuole.bo.it/sitididattici/farestoria/dizionario/p/p124.htm|titolo = Petizione dei diritti|sito = Dizionario di storia moderna e contemporanea|accesso = 4 aprile 2017}}</ref>, è un importante documento costituzionale che regola le libertà specifiche del soggetto che non possono essere violate dal re. Approvata il 7 giugno 1628, la Petition of Right vieta l'imposizione di tasse senza l'approvazione del Parlamento, l'obbligo di dare alloggio ai soldati, l'arresto senza una motivazione e l'uso di legge marziale. A seguito dei conflitti sorti fra il Parlamento e re [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] a riguardo dell'attuazione della [[guerra dei trent'anni]], il Parlamento si oppose a finanziare le spese di guerra spingendo Carlo a raccogliere ''prestiti forzati'' senza l'approvazione parlamentare e a imprigionare arbitrariamente coloro che si rifiutavano di pagare. Inoltre, essendo sul piede di guerra venne applicato l'alloggio forzato dei soldati all'interno delle case di privati cittadini, nonché la dichiarazione di legge marziale nella maggior parte del Paese.
|PostCognome = ([[Associazione fonetica internazionale|IPA]]: {{IPA|[taˈdɛuʂ bɔˈrɔfskʲi]}})
|Sesso = M
|LuogoNascita = Žytomyr
|GiornoMeseNascita = 12 novembre
|AnnoNascita = 1922
|LuogoMorte = Varsavia
|GiornoMeseMorte = 1º giugno
|AnnoMorte = 1951
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = poeta
|Attività3 = giornalista
|Nazionalità = polacco
|PostNazionalità = , sopravvissuto all'internamento nei [[Campo di concentramento di Auschwitz|campi di concentramento di Auschwitz]] e [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]]
|Immagine = Tadeusz Borowski.jpg
}}
 
== Biografia ==
Come risposta, la [[Camera dei comuni]] stilò quattro ''Resolutions'' ("risoluzioni"), condannando questi provvedimenti e ribadendo la validità della ''Magna Carta'' e il requisito legale dell'''habeas corpus''. Questi propositi vennero respinti da re Carlo che annunciò inoltre che il Parlamento sarebbe stato sciolto; a questo punto la Camera dei comuni si riunì il 6 maggio col fine di prendere in considerazione delle alternative e si concluse che un'istanza per i diritti fosse la soluzione. Di conseguenza, una commissione sotto il comando di [[Edward Coke]] abbozzò tale documento, il quale venne approvato dalla Camera dei comuni l'8 maggio e poi inviato alla [[Camera dei lord]]. Dopo tre settimane di discussioni e riunioni fra le due camere, la Petition of Right venne ratificata da entrambe le camere il 26 e il 27 maggio. Seguirono ulteriori discussioni nelle quali il re limitò la libertà di parola per la Camera dei comuni, ma fu poi costretto a cedere alle pressioni; necessitando dell'appoggio parlamentare per gli sforzi bellici, il 2 giugno accettò la ''Petition''. Tuttavia, ancora insoddisfatte, le camere si riunirono pretendendo la completa ratifica del documento, che avvenne il 7 giugno.
Tadeusz Borowski nacque a [[Žytomyr]], nell'allora [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina|Ucraina sovietica]], il 12 novembre del [[1922]] da una famiglia facente parte della [[Polacchi|minoranza polacca]] della regione. Nel [[1926]], quando non ha che quattro anni d'età, Borowski venne repentinamente allontanato dal padre e dalla madre, che furono deportati rispettivamente in un [[gulag]] della [[Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Carelia|Carelia]] ed in un [[campo di concentramento]] nei pressi del fiume [[Enisej]], nella [[Siberia|Siberia centrale]], durante il periodo delle collettivizzazioni forzate [[stalin]]iane. Poté ricongiungersi con i genitori soltanto nel [[1936]], all'età di quattordici anni, con i quali abbandonò poi l'[[Unione Sovietica]], riparando in [[Polonia]] grazie all'intervento della divisione polacca della [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Croce Rossa]].
 
Borowski studiò più o meno regolarmente sino al [[1940]], quando ottenne il [[diploma]] e s'iscrisse all'[[Università di Varsavia]], nel bel mezzo dell'[[Campagna di Polonia|occupazione nazista]] (iniziata nel [[1939]]). Lì studiò e si appassionò sinceramente di [[Letteratura]], iniziando a valutare la possibilità di diventare un [[giornalista]]. Cominciò quindi a collaborare clandestinamente con alcuni piccoli quotidiani e giornali di bassa tiratura ed a comporre le sue prime poesie.
Nonostante le discussioni a proposito del suo stato a livello legale, la Petition of Right ebbe una vasta influenza. A livello nazionale è vista come «una dei più noti documenti costituzionali dell'Inghilterra», e viene considerata di pari valore con la ''Magna Carta'' e il ''Bill of Rights'' del 1689. In un periodo in cui la Camera dei lord rappresentava la principale difesa di Carlo dalla Camera dei comuni, l'intenzione delle due camere di lavorare insieme segnò una nuova fase nella crisi costituzionale che avrebbe poi portato alla [[guerra civile inglese]]. Il documento è ancora in vigore nel Regno Unito e, grazie alla legislazione imperiale, in diversi membri del [[Commonwealth delle nazioni]], fra cui l'[[Australia]] e la [[Nuova Zelanda]]. Il documento è stato visto come un predecessore del terzo, quinto, sesto e settimo emendamento della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America]].
 
Nel [[1943]] fu arrestato dalla [[Gestapo]] e deportato, dopo una breve detenzione presso il locale penitenziario ''Pawiak'', dapprima ad [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], poi a [[Campo di concentramento di Natzweiler|Natzweiler-Struthof]] ed infine a [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]]. Visse tra i prigionieri [[slavi]] in condizioni terribili; questa esperienza fu essenziale per la stesura di quasi tutte le sue opere. Colpito dalla [[polmonite]], fu trasferito in un ospedale del campo, sede di alcuni dei famigerati [[Esperimenti nazisti su esseri umani|esperimenti nazisti sui deportati]].
==Contesto==
===Carlo I===
[[File:Randolph Crewe by Peter Lely.jpg|thumb|left|[[Ranulph Crewe]], il [[Lord Chief Justice]], che venne licenziato per essersi rifiutato di dichiarare legali i prestiti forzati.]]
Il 27 marzo 1625, re [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo I]] morì e subentrò in carica suo figlio, che divenne [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]]. Insieme al trono, Carlo ereditò la [[guerra dei trent'anni]], nella quale [[Cristiano IV di Danimarca]] e [[Federico V del Palatinato]], che era sposato a [[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta]], sorella di Carlo, tentarono di riprendersi le loro terre ereditarie e i titoli dalla [[monarchia asburgica]]. Giacomo aveva provocato diversi problemi finanziari tentando di sostenere Cristiano e Federico, e ci si aspettava che Carlo sarebbe stato più incline a continuare la guerra in modo responsabile. Dopo che ebbe convocato a riunirsi un nuovo Parlamento nell'aprile del 1625, fu chiaro che non lo era; pretese oltre {{formatnum:700000}} £ per proseguire l'aiuto in guerra. La Camera dei comuni rifiutò e approvò finanziamenti pari solamente a {{formatnum:112000}} £. Inoltre, invece che rinnovare le quote doganali da Tonnage and Poundage per l'intera vita del monarca, come era tradizione, la Camera dei comuni le fissò per solo un anno. A causa di questo, la Camera dei lord respinse i finanziamenti, lasciando Carlo senza un soldo per le spese di guerra.
 
Terminato il [[Seconda guerra mondiale|conflitto più sanguinoso del Novecento]], Borowski, liberato dall'[[Armata Rossa]], venne trasferito temporaneamente, assieme ad altri deportati, in un campo profughi a [[Monaco di Baviera]], nella [[Germania Ovest|Germania dell'Ovest]], per poi, il 31 maggio del [[1946]], far ritorno in [[Polonia]]. Con la fine della Guerra, iniziò a scrivere le memorie della sua prigionia, ed a pubblicare svariati [[racconto|racconti]], raccolti poi, nel [[1948]], sotto il titolo ''Pożegnanie z Marią'' ("Addio a Maria"<ref>[https://books.google.ca/books?id=NfdI6XexEYAC&dq=This+Way+for+the+Gas,+Ladies+and+Gentlemen&printsec=frontcover&source=bl&ots=Zr4GcF0yrU&sig=G4gmh_xGrf3lWx34nEJ1OjW1uNc&hl=en&ei=SuytSoKIMMzUlQetuIH9CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1#v=onepage&q=&f=false Tadeusz Borowski, Barbara Vedder, ''This way for the gas, ladies and gentlemen'', Penguin Classics] at [[Google Books]]</ref>, tradotto in [[lingua inglese|inglese]] nel [[1959]] con il titolo ''This Way for the Gas, Ladies and Gentlemen''<ref>Il titolo fu direttamente ripreso dalla traduzione del terzo racconto della raccolta ''Proszę państwa do gazu'', "Si prega di indicare il gas"</ref>). Redatti attraverso l'impiego della [[Prima persona (narrativa)|prima persona]], la raccolta costituisce una sorta di ciclo narrativo legato alla figura del protagonista Tadek, che narra impietosamente della propria esperienza da deportato politico nei campi di concentramento di Auschwitz e Dachau, descrivendo con virulento cinismo ed uno sconcertante senso dell'umorismo le miserie e gli orrori quotidiani della prigionia nazista, focalizzandosi molto, tra l'altro, sulle figure dei suoi compagni detenuti, completamente assorti e votati alla propria salvaguardia personale e, a causa di ciò, spesso indifferenti, se non apertamente in conflitto, gli uni con gli altri<ref name="storybites">Karen Bernardo (2014), [http://www.storybites.com/book-reviews/this-way-for-the-gas-ladies-and-gentleman-by-tadeusz-borowski.php This Way For The Gas by Tadeusz Borowski.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151030054629/http://www.storybites.com/book-reviews/this-way-for-the-gas-ladies-and-gentleman-by-tadeusz-borowski.php |data=30 ottobre 2015 }} Summary & Analysis. Storybites.com.</ref><ref name="culture">Joanna Lenartowicz (2011/11/30), [http://culture.pl/en/work/this-way-for-the-gas-ladies-and-gentlemen-tadeusz-borowski This Way for the Gas, Ladies and Gentlemen - Tadeusz Borowski.] Literature at Culture.pl.</ref>.
Contrariato da ciò, Carlo rimandò la discussione all'11 luglio, ma trovandosi in bisogno di soldi convocò i membri del Parlamento il 1º agosto, quando si riuniro a Oxford. Non solo la Camera dei comuni continuò a rifiutarsi nel concedere i finanziamenti, ma, guidata da [[Robert Phelips]] ed [[Edward Coke]], iniziò a indagare sul conto di [[George Villiers, I duca di Buckingham|George Villiers]]. Questi, favorito di Carlo, era incaricato di proseguire la guerra, ma, poiché i risultati erano negativi, la Camera analizzò l'utilizzo fatto da Villiers delle concessioni precedenti e alcune controversie nate con l'ammiragliato. Questo venne utilizzato come pretesto per dichiare l'[[impeachment]] e Carlo reagì sciogliendo il Parlamento il 12 agosto. Nel 1627, con l'Inghilterra ancora in guerra, Carlo decise di raccogliere ''forced loans'' ("prestiti forzati"), cioè una forma di tassazione non autorizzata dal Parlamento. Chiunque si rifiutasse di pagare sarebbe stato imprigionato senza processo e, in caso di resistenze, mandato davanti al [[consiglio privato]]. Sebbene la magistratura si rifiutò inizialmente di sostenere questi prestiti, cedette quando il [[Lord Chief Justice]], [[Ranulph Crewe]], venne rimosso dall'incarico.
 
Inizialmente, Borowski vide di buon occhio il regime [[Comunismo|comunista]] filo-[[Unione Sovietica|sovietico]] instarautosi nel Paese, malgrado le tristi esperienze giovanili, ritenendolo l'unico movimento e forza politica capace di prevenire il sopraggiungere d'un nuovo orrore paragonabile al [[Nazionalsocialismo|nazismo]], ma poi, in seguito all'arresto e conseguente [[tortura]] di un suo amico da parte della polizia segreta, comprese che quello altro non era che uno spietato regime dittatoriale come quello della [[Germania nazista]] di [[Hitler]]. In circostanze misteriose, quindi, si suicidò il 1º giugno del [[1951]], all'età di ventotto anni, rompendo una conduttura del [[gas]] nella sua abitazione di [[Varsavia]]. Riposa nel [[Cimitero Powązki]] della [[Varsavia|capitale]], assieme ad altri celebri polacchi: i Presidenti [[Bolesław Bierut]] e [[Stanisław Wojciechowski]], [[Władysław Gomułka]], gli scrittori [[Zbigniew Herbert]], [[Wojciech Bogusławski]], [[Bolesław Prus]] e il [[Premio Nobel]] [[Władysław Reymont]], il [[poeta]] e [[cantante]] [[Jacek Kaczmarski]], il [[matematico]] [[Marian Rejewski]] e [[Edward Rydz-Śmigły]]
Oltre 70 gentiluomini vennero arbitrariamente messi in prigione senza un processo o accuse nei loro confronti per essersi rifiutati di contribuire ai prestiti forzati. Cinque di questi, [[Thomas Darnell]], [[John Corbet]], [[Walter Erle]], [[John Eveningham]] e [[Edmund Hampden]] cercarono di riottenere la libertà presentando alla Magistratura della Corte del re una mozione di ''[[habeas corpus]]''. Vennero accontentati il 3 novembre 1627, quando la corte ordinò algli ufficiali giudiziari di presentare i tre prigionieri alla magistratura del re per esaminarli l'8 novembre. Nessuno dei prigionieri fu interrogato poiché gli ufficiali giudiziari non furono in grado di stabilire di che cosa erano accusati; nel tentativo di trovare un precedente giudiziario per decidere sulla legalità dei prestiti forzati, il [[Procuratore generale per l'Inghilterra e il Galles|procuratore generale]] [[Robert Heath]] assicurò un'ordinanza per Darnell. Questo portò al caso dei cinque cavalieri, anche noto come ''Darnell's Case''. Darnell, intimorito dalla situazione creatasi, smise di richiedere libertà, e al suo posto vennero rilasciate delle ordinanze per gli altri quattro, rappresentati da [[John Bramston]], [[ Henry Calthorp]] e [[John Selden]].
 
== Opera ==
I giudici negarono la cauzione agli imputati, decretando che se non era stato portato nessun atto di accusa, "i [prigionieri] non poterono essere liberati perché la violiazione era probabilmente troppo pericolosa per la discussione pubblica". Questa decisione però riguardava solamente la cauzione, non la legalità dei prestiti, e Carlo decise di non sostenere le accuse contro i cavalieri, temendo che, se si fosse chiesto di stabilire i prestiti stessi, sarebbero stati dichiarati illegali dai giudici. Un effetto collaterale imprevisto fu che sebbene Carlo continuò a esigere i prestiti, in numero sempre maggiore i proprietari terrieri abbienti si rifiutavano di pagare, riducendo il profitto dei prestiti e rendendo così necessaria la riunione di un nuovo Parlamento nel marzo 1627. L'estesa avversione pubblica nei confronti di Carlo, Villiers e la guerra ebbe come conseguenza l'elezione di "una maggioranza di deputati contrari al re", fra i quali Selden, Coke, [[John Pym]] e un giovane [[Oliver Cromwell]].
Autore morto forse troppo giovane, è tuttavia ritenuto uno degli autori [[Secondo dopoguerra|post-bellici]] [[Polonia|polacchi]] più apprezzati e influenti. Le sue opere sono state riconosciute come dei classici della [[Letteratura polacca]] e testimonianze preziose di quello strano periodo, che ancora oggi si stenta a capire. Nel [[2002]] lo [[scrittore]] [[Ungheria|ungherese]] [[Premio Nobel per la Letteratura]] [[Imre Kertész]] sostenne che la sua opera era stata particolarmente influenzata da Borowski. Le sue opere sono menzionate anche nel [[romanzo]] [[Germania|tedesco]] pluripremiato ''Der Vorleser'' (''Il lettore''), scritto da [[Bernhard Schlink]]. Persino il connazionale [[Czesław Miłosz]], [[Premio Nobel per la Letteratura]] nel [[1980]], lo cita nell'opera ''Zniewolony umysł'' (La mente prigioniera).
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
== Voci correlate ==
* ''Proszę państwa do gazu'' Traduzione italiana: ''Da questa parte, per il gas'', L'Ancora del Mediterraneo, 2009
* [[Carlo I d'Inghilterra]]
* ''We Were in Auschwitz'' (''Byliśmy w Oświęcimiu''), Natl Book Network, 2000. 212 pages, hardcover. ISBN 1-56649-123-1.
* [[Parlamento inglese]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1=http://hunza1.tripod.com/borowski/|2=Borowski's poems and biography|lingua=en|accesso=19 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040824232027/http://hunza1.tripod.com/borowski/#|dataarchivio=24 agosto 2004|urlmorto=sì}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www-unix.oit.umass.edu/~clit121/Gas/poems.htm|2=Night over Birkenau|lingua=en|accesso=19 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061128113451/http://www-unix.oit.umass.edu/~clit121/Gas/poems.htm|dataarchivio=28 novembre 2006|urlmorto=sì}}
* {{en}} Essay: ''The Poetry and Prose of Tadeusz Borowski'' [https://web.archive.org/web/20070928074239/http://www.ptk.org/publications/notabene/05works/the_poetry.pdf]
 
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