Álvaro de Luna e XXV Giochi olimpici invernali: differenze tra le pagine

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{{torna a|Giochi olimpici invernali}}
{{Bio
{{in futuro|sport}}
|Nome = Álvaro de
{{Olimpiade
|Cognome = Luna
|anno = 2026
|PostCognome = '''y Jarana'''
|Sessoestinv = MI
|logo =
|LuogoNascita = Cañete
|slogan =
|LuogoNascitaLink = Cañete (Spagna)
|nazioni =
|GiornoMeseNascita =
|atleti totali =
|AnnoNascita = [[1390]] circa
|atleti uomini =
|LuogoMorte = Valladolid
|atleti donne =
|GiornoMeseMorte = 2 giugno
|competizioni =
|AnnoMorte = 1453
|Epocaapertura = 1300
|Epoca2chiusura = 1400
|aperti da =
|Attività = politico
|giuramento atleti =
|Nazionalità = spagnolo
|giuramento giudici =
|PostNazionalità = , [[conestabile]] di [[Castiglia]], Gran Maestro dell'[[ordine di Santiago]] e favorito del Re [[Giovanni II di Castiglia]]
|tedoforo =
|Immagine = Alvaro de luna.jpg
|stadio =
|Didascalia = Alvaro de Luna con [[San Francesco d'Assisi]]
|olimpiade precedente = [[XXIV Giochi olimpici invernali|Pechino 2022]]
|olimpiade successiva = 2030
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|O1 =
|A1 =
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|nazione2 =
|O2 =
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|nazione3 =
|O3 =
|A3 =
|B3 =
}}
 
I '''XXV gochi olimpici invernali''' si svolgeranno a [[Milano]] e a [[Cortina d'Ampezzo]] nel [[2026]].
== Origine ==
Alvaro era figlio naturale del [[nobiltà|nobile]] don Álvaro Martínez ''[[de Luna d'Aragona|de Luna]]'', ''copero mayor'' (titolo che indica il paggio che serve da bere ad un nobiluomo) di re [[Enrico III di Castiglia]], mentre la madre era María Fernández de Jarana (La Cañeta), una donna comune di grande carattere e bellezza. Il padre era discendente della nobile famiglia ''de Luna'', di origine castigliana, che ora aveva i suoi feudi nel regno di [[Valencia]], ed era nipote del papa (antipapa) [[antipapa Benedetto XIII|Benedetto XIII]], Pedro Martínez de Luna.
 
== Biografia ==
[[File:20070414 - Estatua de don Álvaro de Luna.jpg|thumb|Statua di Álvaro de Luna a Cañete]]
 
Nacque tra il [[1388]] e il [[1390]] nella città di Cañete (nella [[provincia di Cuenca]] nel [[regno di Castiglia]]).
Fu introdotto a corte nel 1410 dallo zio Pedro de Luna, [[arcivescovo di Toledo]] che a sua volta era nipote del papa (antipapa) [[antipapa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] e che doveva il suo seggio all'appoggio della zio, che dopo la morte del re Enrico III ([[1406]]), era riuscito a farlo nominare vescovo di Toledo (circa 1407).
 
Quando Álvaro de Luna arrivò a corte, il re di Castiglia era un bambino di cinque anni, [[Giovanni II di Castiglia|Giovanni II]], sotto la reggenza della regina madre, [[Caterina di Lancaster]], e del fratello di Enrico III [[Ferdinando I di Aragona|Ferdinando]], che già ricopriva cariche di governo negli ultimi anni di vita del fratello, Álvaro non venne tenuto in grande considerazione.<br />Tuttavia quando, dopo il [[compromesso di Caspe]] ([[1412]]), Ferdinando divenne [[Sovrani d'Aragona|Re di Aragona]] col nome di Ferdinando I e la reggenza rimase nelle sole mani di [[Caterina di Lancaster]], figlia di Costanza di Castiglia e pertanto nipote di [[Pietro I di Castiglia|Pietro I il Crudele]], Álvaro acquisì in breve tempo una notevole influenza sul giovane re e divenne una persona molto importante, il cosiddetto ''"contino"'' (vecchio amico del Re).
 
Comunque Ferdinando andandosene aveva lasciato in Castiglia i tre figli [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]] (il futuro [[re d'Aragona]] Alfonso V), [[Giovanni II di Aragona|Giovanni]] (il futuro [[re d'Aragona]] e di [[Navarra]], Giovanni II) ed [[Enrico di Trastámara (1400-1445)|Enrico]], detti ''gli infanti d'Aragona''. Essi presero il posto del padre alla guida della famiglia (Trastamara) reale di Castiglia e lo sostituirono nel consiglio reale di Giovanni II, che aiutava la reggente, Caterina, come da espressa volontà del defunto re [[Enrico III di Castiglia|Enrico III l'Infermo]].<br />Gli ''infanti d'Aragona'' costantemente in lotta con la fazione di nobili, capeggiata da Álvaro de Luna, che si opponeva alla loro invadenza, non aiutarono molto la loro zia Caterina, anche dopo che Alfonso, nel [[1416]], alla morte del padre, dovette lasciare la Castiglia per ricevere la [[corona d'Aragona]].
Il giovane Giovanni II aveva un grande affetto e ammirazione per Álvaro lasciandogli il governo della cosa pubblica; anche dopo la morte della madre ([[1418]]) e il raggiungimento della maggior età ([[1419]]), continuò a preferire la letteratura, le galanterie di corte e i passatempi vari, ai gravosi impegni di governo, concedendo sempre più potere ad Álvaro de Luna.<br />Il giovane re subiva un'enorme pressione da nobili avidi e senza scrupoli, tra i quali i suoi cugini, figli di Ferdinando I, gli ''infanti d'Aragona'' ([[Corona d'Aragona|principi d'Aragona]]) erano forse i più pericolosi. Per tale motivo il suo desiderio di trovare l'appoggio di una persona che aveva tutti i motivi per essergli fedele è comprensibile. Senza considerare che
Álvaro era un uomo dai grandi talenti: ottimo cavallerizzo, abile con la [[lancia (arma)|lancia]] e nella scrittura di versi e soprattutto in grado di tener testa alla nobiltà ribelle e di ottenerne la sottomissione.
 
Gli ''infanti d'Aragona'', Giovanni e il fratello Enrico furono costantemente in lotta con la fazione di nobili che, opponendosi alla loro invadenza, si stava stringendo attorno al re, Giovanni II e ad Álvaro de Luna, e che prendeva il nome di partito realista, sino a che riuscirono ad avere il controllo del cugino, Giovanni II e a prendere il potere con il ''Golpe di Tordesillas'', del [[1420]] (mentre la corte si trovava a [[Tordesillas]], Enrico finse di lasciare la città con il suo seguito di armati; invece si diresse al palazzo reale dove alcuni complici, tra cui il vescovo di Tordesillas, dall'interno aprirono loro le porte e per merito della sorpresa si impadronirono del palazzo. Arrestati tutti i loro oppositori, Enrico raggiunse la camera del re, che dormiva e lo ragguagliò della nuova situazione).<br />Enrico e il fratello, allontanarono dalla corte Álvaro de Luna (Álvaro venne richiamato e poi allontanato da corte diverse volte, nel corso dei 43 anni che trascorse accanto a Giovanni II, e, nel [[1423]], era stato nominato conestabile di Castiglia e conte di [[San Esteban de Gormaz]]) e tennero il potere per circa dieci anni, quando furono sopraffatti dal partito realista, a loro avverso, sempre guidato da Álvaro de Luna, che, nel [[1427]], era stato esiliato.<br />Gli
''infanti d'Aragona'' furono imprigionati, per il ''Golpe'' di dieci anni prima ma poi, per le pressioni esercitate dal re della [[corona d'Aragona]], il loro fratello maggiore, [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V il Magnanimo]], furono liberati ed esiliati in Aragona.
 
Nel [[1431]], Álvaro de Luna riprese la guerra contro il [[Sultanato di Granada]] e le truppe castigliane, dopo aver occupato [[Jimena de la Frontera]], avanzarono verso la capitale del regno dei [[Mori (storia)|Mori]], riportarono una vittoria nella battaglia di [[Higuera de Calatrava|La Higueruela]] il 1º luglio del [[1431]], senza però riuscire a raggiungere [[Granada]].
 
Nel [[1438]] l'alta nobiltà, iniziando una ribellione, tornò ad appoggiare gli ''infanti'' Giovanni ed Enrico, che rientrarono per l'ultima volta in Castiglia, ripresero il potere e fecero esiliare Álvaro de Luna, nel corso del [[1439]].<br />Álvaro però rientrò e riorganizzo la sua fazione e si arrivò allo scontro decisivo, nella prima battaglia di [[Olmedo (Spagna)|Olmedo]] del [[1445]], dove gli ''infanti d'Aragona'' furono sconfitti, Enrico venne ferito ad una mano, che andata in [[gangrena]], poco dopo lo portò alla morte, mentre Giovanni, dato che la moglie, [[Bianca di Navarra (1387-1441)|Bianca di Navarra]], era morta si occupò del regno di [[Navarra]].
[[File:Image-Castillo de Portillo 2.jpg|thumb|upright=1.7|Vista del castello di [[Portillo (Spagna)|Portillo]] da piazza Pimentel]]
Álvaro, dopo la morte dell'infante d'Aragona Enrico, aveva ricevuto la nomina a Gran Maestro dell'[[ordine di Santiago]] e tenuto conto che anche la moglie del re Giovanni II, [[Maria di Trastámara (1396-1445)|Maria]] d'Aragona, che era sorella degli ''infanti d'Aragona'', era morta nel [[1445]], il potere di Álvaro de Luna era arrivato al suo culmine.
 
Nonostante questa vittoria di Álvaro de Luna, la nobiltà continuò ad ostacolare l'opera del re e del suo conestabile e ben presto trovò un appoggio nella nuova regina di Castiglia, [[Isabella d'Aviz (1428-1496)|Isabella del Portogallo]] (1428-1496), figlia di don [[Giovanni (conestabile del Portogallo)|Giovanni del Portogallo]], figlio di [[Giovanni I del Portogallo]], e di [[Isabella di Braganza]].<br />Dato che la regina, che aveva un notevole ascendente sul re, si schierò col partito dei nobili, forse gelosa del troppo potere del conestabile, Álvaro de Luna cominciò ad avere la vita sempre più difficile, fino a che cadde in disgrazia, poi fu arrestato e incarcerato nel castello di [[Portillo (Spagna)|Portillo]].
 
Fu accusato di [[stregoneria]] portato davanti ad un consiglio speciale riunito a Valladolid, e processato con l'imputazione di aver tentato di controllare con la stregoneria la mente del re. Alla fine, trovato colpevole, fu condannato a morte e giustiziato, il 2 giugno del [[1453]].
 
== Giudizi storiografici ==
<!-- Da tradurre: El papel interpretado por Álvaro de Luna ha sido juzgado de diversas formas. Para el padre Juan de Mariana (siglo XVI), se trataba simplemente de un ambicioso favorito, en búsqueda constante de su propio interés. Para otros, fue un fiel servidor de su rey, esforzado en reforzar la autoridad de la corona, la cual era, en Castilla, la única alternativa a la anarquía. Por supuesto que buscó su propio beneficio, pero su supremacía fue sin duda mejor que el dictado de los avariciosos nobles.
-->
Si è lungamente discusso sull'amicizia intima che univa il re ad Álvaro; l'intellettuale [[Gregorio Marañón]] sostenne l'ipotesi della loro relazione [[omosessuale]].<ref>{{Cita testo |cognome = Marañón |nome = Gregorio |titolo = Ensayo biológico sobre Enrique IV de Castilla |pubblicazione = Boletín de la Real Academia de la Historia |numero = 96 |anno = 1930 |pagine = 11-93 |url=http://www.cervantesvirtual.com/descargaPdf/ensayo-biologico-sobre-enrique-iv-de-castilla/}}</ref>
 
== Letteratura e critica storica ==
{{F|politici spagnoli|settembre 2013}}
[[Jorge Manrique]] (circa 1440 – † 1479), poeta castigliano contemporaneo di Álvaro de Luna lo cita nel suo scritto ''Coplas por la muerte de su padre'', un classico della letteratura castigliana.
 
Padre [[Juan de Mariana]] (1536 - 1623), storico spagnolo, vissuto circa 150 anni dopo, definisce Álvaro de Luna, un ambizioso favorito, alla costante ricerca del proprio tornaconto.<br />Per altri storici, e anche per la storiografia più moderna, invece fu un fedele servitore del suo re, che si sforzò di rafforzare l'autorità della corona che, in Castiglia, era l'unica alternativa all'anarchia, non riuscendo a portare a termine il suo compito per colpa del re che non ebbe la forza né la volontà sufficienti ad appoggiarlo.
 
== Discendenza ==
[[File:Castilloarenasdesanpedro.jpg|thumb|Castello di [[Arenas de San Pedro]]]]
Negli anni in cui gestiva il potere Álvaro sposò Juana Pimentel, che è conosciuta anche come ''«la triste condesa»'', per il fatto di essere rimasta vedova del conte Álvaro de Luna e di essersi rinchiusa nel castello di famiglia di [[Arenas de San Pedro]], vagando per le stanze del castello sino al giorno della morte.<br />Dalla loro unione nacquero due figli:
* Giovanni di Luna, secondo conte di [[San Esteban de Gormaz]];
* Maria di Luna, terza contessa di [[San Esteban de Gormaz]], dopo la morte del fratello. Fu tumulata nella cappella di San Giacomo della cattedrale di [[Toledo]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = ESP Order of Santiago BAR.svg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine di Santiago
|collegamento_onorificenza = Ordine di Santiago
|motivazione =
}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Rafael Altamira |capitolo = Spagna, 1412-1516 |titolo = Cambridge University Press - Storia del mondo medievale |volume = vol. VII |pagine = 546–575 |editore = Garzanti |anno = 1999 |sbn = IT\ICCU\RAV\0065659}}
* {{Cita libro |cognome = De Corral |nome = L. |titolo = Don Alvaro del Luna segun testimonios ineditos de la epoca |città = Valladolid |anno = 1915}}
* {{Cita libro |autore = Tania Liberati |capitolo = La loi dans deux biographies de femmes illustres à l'Humanisme: le "Livre de la Cité des Dames" de Christine de Pizan et le "Libro de las Claras e Virtuosas Mugeres" de Alvaro de Luna |titolo = La loi et la Violence dans la Narration Brève à l'Humanisme et à la Renaissance |editore = University of California Berkeley |tipo = tesi di dottorato <!--doctoral dissertation--> |anno = 2003}}
* {{Cita libro |cognome = Moxó y de Montoliu |nome = Francisco de |anno = 1990 |titolo = La Casa de Luna (1276-1348): factor político y lazos de sangre en la ascensión de un linaje aragonés |città = Monaco di Vestfalia |editore = Aschendorffsche Verlagsbuchhandlung |isbn = 3-402-05825-1}}
* {{Cita libro |cognome = Berwick y de Alba |nome = Duquesa de |anno = 1898 |titolo = Catálogo de las colecciones expuestas en las vitrinas del Palacio de Liria |città = Madrid}}
* {{Cita libro |cognome = García Cortázar |nome = Fernando |anno = 2005 |titolo = Atlas de historia de España |editore = Planeta |isbn = 978-84-08-05752-9}}
* {{Cita testo |cognome = Hernández Amez |nome = Vanesa |anno = 2002 |titolo = Mujer y santidad en el siglo XV: Alvaro de Luna y El Libro de las virtuosas e claras mugeres |pubblicazione = Archivum: Revista de la Facultad de Filología |numero = 52-53 |pagine = 255-288 |issn = 0570-7218}}
* {{Cita libro |cognome = López de Mendoza |nome = Íñigo |anno = 2005 |editore = Biblioteca virtuale "Miguel de Cervantes" |titolo = Doctrinal de privados del Marqués de Santillana al maestre de Santiago don Álvaro de Luna |città = Alicante |url = http://bib.cervantesvirtual.com/servlet/SirveObras/57937519116805384122202/p0000001.htm#I_0_}}
* {{Cita testo |cognome = Palacios Sánchez |nome = Juan Manuel |anno = 1980 |titolo = El Célebre y Caballeroso linaje de los Luna, en su Entronque con el Señorío de la Villa Riojana de Cornago y la Ilustre familia Aragonesa de los Fantoni y Benedi |pubblicazione = Berceo |numero = 98 |pagine = 55-78 |issn = 0210-8550 |url = http://dialnet.unirioja.es/descarga/articulo/61638.pdf}}
* {{Cita libro |cognome = Serrano Belinchón |nome = José |anno = 2000 |titolo = El condestable: de la vida, prisión y muerte de don Álvaro de Luna |editore = AACHE Ediciones de Guadalajara |pagina = 223 |isbn = 978-84-95179-35-7 |url = http://books.google.es/books?id=V-Iuz7GJ4coC}}
* {{Cita libro |cognome = Blackmore |nome = Josiah |cognome2 = Hutchenson |nome2 = Gregory S. |anno = 2009 |capitolo = Desperately Seeking Sodom: Queerness in the Chronicles of Álvaro de Luna |curatore = Josiah Blackmore |curatore2 = Gregory H. Hutchinson |titolo = Queer Iberia: Sexualities, Cultures and Crossings from the Middle Ages to the Renaissance |città = Durham (Carolina del Nord) |editore = Duke University Press |pagine = 222-249 |isbn = 0-8223-2349-4}}
* {{Cita testo |cognome = Eisenberg |nome = Daniel |anno = 1976 |titolo = Enrique IV and Gregorio Marañón |pubblicazione = Renaissance Quarterly |città = New York |editore = Rennaissance Society of America |numero = 29 |pagine = 21-29 |oclc = 41295602}}
 
== Voci correlate ==
* [[compromesso di Caspe]]
* [[Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica]]
* [[De Luna d'Aragona]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|medioevo}}
 
[[Categoria:Amanti di sovrani spagnoli]]
[[Categoria:Persone giustiziate]]
[[Categoria:Spagna medievale]]
[[Categoria:Gran maestri dell'Ordine di Santiago]]