James Bidgood e XXV Giochi olimpici invernali: differenze tra le pagine

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{{torna a|Giochi olimpici invernali}}
{{Bio
{{in futuro|sport}}
|Nome = James
{{Olimpiade
|Cognome = Bidgood
|Sessoanno = M2026
|estinv = I
|LuogoNascita = Madison
|logo =
|LuogoNascitaLink = Madison (Wisconsin)
|slogan =
|GiornoMeseNascita = 28 marzo
|AnnoNascitanazioni = 1933
|LuogoMorteatleti totali =
|GiornoMeseMorteatleti uomini =
|AnnoMorteatleti donne =
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|Attività = fotografo
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|Attività2 = regista cinematografico
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|Nazionalità = statunitense
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|PostNazionalità = [[gay]]
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|stadio =
|olimpiade precedente = [[XXIV Giochi olimpici invernali|Pechino 2022]]
|olimpiade successiva = 2030
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|B3 =
}}
 
I '''XXV gochi olimpici invernali''' si svolgeranno a [[Milano]] e a [[Cortina d'Ampezzo]] nel [[2026]].
==Vita e opera==
Da giovane svolse vari mestieri: [[drag queen]], decoratore di vetrine e disegnatore di [[Moda (cultura)|moda]].
 
Iniziò la sua carriera nella [[fotografia]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]] come fotografo di [[nudo maschile nella fotografia|nudo maschile]] nello stile ''[[beefcake]]'', ma si distaccò rapidamente dalla produzione di massa dell'epoca, caratterizzando la sua opera per la presenza di ambientazioni fantastiche e fantasiose. Gli artisti ispiratori della sua opera, come ha indicato lui stesso, sono costumisti e scenografi [[gay]] della [[Hollywood]] d'anteguerra, come [[Erté]] o [[Gilbert Adrian|Adrian]], dei quali riutilizza ironicamente ma con fascinazione gli aspetti più [[camp (arte)|camp]] ed "eccessivi".
 
Utilizzando la sua esperienza di vetrinista e scenografo, Bidgood immerse i suoi modelli in luci colorate e in ambientazioni sempre più improbabili: se le scene di nudo ambientate nei "ranch" facevano infatti ancora parte (luci color fucsia a parte...) dell'immaginario [[erotismo|erotico]] di quel tipo di produzione, quelle ambientate fra i [[tritone (mitologia)|tritoni]] sotto il mare, facevano già parte di un universo onirico che non è scorretto definire delirante. Ma fu necessario che i colleghi fotografi [[Pierre et Gilles]] e [[David LaChapelle]] riprendessero e rielaborassero il suo stile per far sì che se ne percepisse l'originalità e l'ironia.
 
L'originalità di Bidgood, e il suo gusto divertito e insistito per il [[camp (arte)|camp]] (che egli usava coscientemente come categoria estetica gay) hanno meritato in anni recenti la riscoperta della sua opera, a differenza di quanto accaduto con la massima parte dei fotografi "beefcake" della sua epoca. Al tempo stesso, però, gli resero difficile lo smercio delle sue immagini, che si discostavano eccessivamente dalla produzione commerciale, nella quale l'intento erotico era prevalente e quello estetico, spesso e volentieri, solo pretestuoso. La sua produzione si concentrò pertanto in un breve arco di tempo, fra il 1963 e il 1970 circa.
 
Al contrario Bidgood, che pure amava l'erotismo ed aveva una visione positiva della sessualità e dell'[[omosessualità]], lo prendeva come spunto per "esercizi di stile" (ricchi di citazioni stravolte e ironiche a elementi della cultura popolare e della cultura "alta", della sottocultura gay e della sottocultura hollywoodiana, mescolati in un allegro guazzabuglio ''camp'') che non erano alla portata del grande pubblico che acquistava le riviste a cui proponeva i suoi lavori.
 
===Pink Narcissus===
Il culmine e il crollo, al tempo stesso, si ebbe con la creazione del suo capolavoro, il film ''[[Pink Narcissus]]'' ("[[Narciso (mitologia)|Narciso]] rosa"), di cui fu al tempo stesso regista e produttore.<br />
L'opera uscì nel [[1971]], dopo essere rimasta in lavorazione per ben otto anni (le riprese erano iniziate nel [[1963]]), in parte per problemi di finanziamento, in parte invece per la scontentezza cronica del regista, che lo portavano a modificare di continuo il soggetto a seconda dell'estro e dell'ispirazione. Il che non faceva altro, ovviamente, che aggravare i problemi coi finanziatori.
 
Concepito come prodotto erotico della durata di dieci minuti (un ragazzo che si denudava in un'atmosfera onirica), divenne infine un lungometraggio, destinato al circuito "[[erotismo|erotico]]" esistente in quegli anni immediatamente precedenti la liberalizzazione della [[pornografia]] vera e propria.
 
Nelle mani di Bidgood il film (girato interamente nel suo appartamento, anche per le scene di "esterni") divenne una metafora del cammino verso il ''[[coming out]]'' di un giovane prostituto (interpretato dall'efebico Bobby Kendall), innamorato di se stesso e del proprio corpo (ovviamente, esibito generosamente), che ha paura dell'[[omosessualità]]: quella propria e quella degli altri.
 
Il protagonista-[[Narciso (mitologia)|Narciso]] si rifugia nella contemplazione del proprio corpo davanti allo specchio, masturbandosi grazie alle fantasie erotiche più barocche e sfrenate, per evitare di affrontare il mondo dei suoi simili, che gli appare cupo e terrorizzante (la scena in cui Kendall passeggia per una strada popolata di personaggi gay, che mescola elementi d'inferno e di paradiso, è un vero "classico" del genere). Nelle sue fantasie, di cui egli è sempre il protagonista, è di volta in volta un [[torero]], uno [[schiavo]] dell'antica [[Roma]], un sultano orientale o il [[Narciso (mitologia)|Narciso]] della mitologia greca e romana.
 
Alla fine il giovane "rompe lo specchio", e accetta la propria [[omosessualità]] e quella degli altri: una nuova vita lo attende.
 
Tutto questo avviene senza che sia mai scambiata una sola parola, per mezzo di simboli e metafore, a volte trasparenti, altre volte meno, specie per un pubblico non abituato al linguaggio della [[cultura gay]], che rischia di non comprendere neppure di cosa tratti l'opera.
 
I finanziatori, esasperati dai ritardi, letteralmente rubarono la pellicola dall'appartamento di Bidgood e la fecero uscire con un montaggio non approvato dal regista (e una colonna musicale che piacque molto al pubblico, ma non all'incontentabile Bidgood), che ritirò per protesta la propria firma. ''[[Pink Narcissus]]'' uscì così a firma di "Anonymus", e per anni circolarono voci sul fatto che l'autore fosse in realtà [[Andy Warhol]]. La voce non aveva palesemente fondamento, come mostra al primo sguardo la differenza inconciliabile di stile fra i due artisti, ma certamente non nocque alla fama ''underground'' del film, che iniziò una "lunga marcia" che lo portò a poco a poco a diventare un'opera quasi mitica, un film "cult".
 
Scaduti i diritti del distributore, nel 1981, l'opera sparì quasi totalmente dalla circolazione, diventando uno di quei film di cui tutti parlavano o avevano sentito parlare, ma che era possibile vedere (con molta fortuna) solo in qualche rarissima retrospettiva nei cineforum gay.
 
L'avvento dell'[[home video]] ha però riportato in vita, moltiplicandone le copie, ''Pink Narcissus'', al quale ormai è riconosciuto in modo indiscusso un posto fra i "classici" della storia del cinema gay, al punto che qualcuno ha parlato di un'influenza di questo film (che Bidgood si è affettato a negare) sull'uso delle luci e delle ambientazioni in ''[[Querelle de Brest (film)|Querelle de Brest]]'' di [[Rainer Werner Fassbinder|Fassbinder]].
 
Infine, nel [[1999]], in un libro retrospettivo dedicato al suo lavoro, Bidgood ammise finalmente la paternità dell'opera, di cui peraltro nelle interviste continua a disconoscere l'esito finale.
 
===Anni recenti===
Dal [[1995]] James Bidgood vive e lavora a [[New York]]. Nel [[2000]] ha annunciato di aver iniziato le riprese del suo nuovo film, ''FAG'' ("''Frocio''").
 
==Bibliografia==
* {{lingue|En|Fr|De}} Bruce Benderson, ''James Bidgood'', Benedikt Taschen Verlag, Berlin 1999. ISBN 3822874272. (Libro fotografico di grande formato, con ampia - e a tratti divertente - biografia dell'autore).
* ''James Bidgood: 30 postcards'', Benedikt Taschen Verlag, Berlin 1999. ISBN 3822866512
 
== Voci correlate ==
* [[Camp (arte)]]
* [[Nudo maschile nella fotografia]]
* [[Omosessualità nel cinema]]
 
==Filmografia==
* ''[[Pink Narcissus]]'' (1970. Versione rimasterizzata per l'edizione in DVD: 2003).
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.culturagay.it/cg/intervista.php?id=231 [[Vincenzo Patanè]], ''Rosa per sempre'', "Babilonia", n. 194, dicembre 2000]. Intervista a James Bidgood.
*{{cita web|1=http://models.badpuppy.com/archive/bidgood/index.htm|2=James Bidgood|lingua=En|accesso=10 luglio 2006|urlarchivio=https://archive.is/20121209143546/http://models.badpuppy.com/archive/bidgood/index.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012|urlmorto=sì}}
* [http://www.culturagay.it/cg/schedaFilm.php?id=244 Scheda e recensione] di ''Pink Narcissus'' su Culturagay.it.
*{{Imdb}}
 
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{{Portale|biografie|cinema|fotografia}}