Stati post-sovietici e Fernando Gallego: differenze tra le pagine

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[[File:Fernando Gallego 001.jpg|thumb|upright=1.3|Fernando Gallego, ''Cristo benedicente'', [[1495]] circa, [[Madrid]], [[Museo del Prado]].]]
{{Avvisounicode}}
{{Bio
[[Immagine:USSR Republics Numbered Alphabetically.png|350px|thumb|right|Stati post-sovietici in ordine alfabetico:<br />
|Nome = Fernando
1. [[Armenia]];
|Cognome = Gallego
2. [[Azerbaigian]];
|Sesso = M
3. [[Bielorussia]];
|LuogoNascita = Salamanca
4. [[Estonia]];
|GiornoMeseNascita =
5. [[Georgia (stato)|Georgia]];
|AnnoNascita = 1440
6. [[Kazakistan]];
|LuogoMorte = Salamanca
7. [[Kirghizistan]];
|GiornoMeseMorte =
8. [[Lettonia]];
|AnnoMorte = 1507
9. [[Lituania]];
|Epoca = 1400
10. [[Moldavia]];
|Epoca2 = 1500
11. [[Russia]];
|Attività = pittore
12. [[Tagikistan]];
|Nazionalità = spagnolo
13. [[Turkmenistan]];
|PostNazionalità = di scuola ispano-[[Pittura fiamminga|fiamminga]], tra i più grandi esponenti dell'arte spagnola del [[XV secolo]]
14. [[Ucraina]];
}}
15. [[Uzbekistan]]]]
Gli '''stati post-sovietici''', anche conosciuti come '''ex repubbliche sovietiche''', sono le nazioni indipendenti che si sono staccate dall'[[Unione Sovietica|Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche]] durante la sua [[collasso dell'Unione Sovietica|caduta]] nel [[1991]]. Erano anche conosciuti come '''Nuovi stati indipendenti'''.
 
== Biografia ==
== Raggruppamenti geografici ==
I pochi dati certi riferiscono che Gallego nacque nella città di [[Salamanca]] intorno al [[1440]], sebbene non si abbiano notizie precise sul luogo e sul giorno e mese di nascita.
[[Immagine:PostSoviet Regions Map.png|250px|thumb|right|Raggruppamenti tipici degli stati post-sovietici:<br />
{{legend|#f2553e|Russia}}
{{legend|#688856|Asia Centrale}}
{{legend|#ffc600|Europa Orientale/CSI Occidentale}}
{{legend|#0065c8|Stati baltici}}
{{legend|#f18cbf|Transcaucasia}}]]
 
Per la sua formazione artistica, visibilmente a contatto con i maggiori artisti del secolo, si è ipotizzato un suo viaggio nelle [[Fiandre]], scartato del tutto da alcuni studiosi che hanno fatto derivare la sua influenza dalla [[pittura fiamminga]] dalle opere che allora circolavano tra [[Spagna]] e [[Paesi Bassi]].
Gli stati post-sovietici sono generalmente suddivisi nei seguenti cinque gruppi. Ognuna di queste regioni ha una serie di caratteristiche comuni, che non appartengono soltanto a fattori geografici e culturali, ma anche a quelli della storia della regione in relazione con la [[Russia]].
 
L'artista viene menzionato per la prima volta in un documento, in cui risulta al lavoro nella cattedrale di [[Plasencia]] ([[Cáceres (Spagna)|Cáceres]]) insieme ad un pittore sconosciuto, Juan Felipe. Purtroppo di queste opere non rimane alcuna traccia. A partire dal [[1573]], Gallego si ritrova travolto dalle commissioni della città di [[Coria]], per la cui cattedrale eseguì ben sei [[Retablo|retabli]], anch'essi perduti.
* '''[[Stati baltici]]''':
**{{bandiera|Estonia}} [[Estonia]]
**{{bandiera|Lettonia}} [[Lettonia]]
**{{bandiera|Lituania}} [[Lituania]]
 
Nel [[1486]], acquistò una casa a [[Ciudad Rodrigo]], presso Salamanca, nelle vicinanze della cattedrale, mettendosi all'opera nella realizzazione di un retablo per l'edificio. Negli anni seguenti, Gallego viene ricordato come autore del polittico di Santa Caterina ([[1500]] circa), benché il documento lo citi come "Francisco" e non come Fernando. L'equivoco, che potrebbe essere frutto di un errore storico, ha fatto addirittura sospettare l'esistenza di un Francisco Gallego, figlio del ben più noto Fernando.
* '''[[Asia Centrale]]''':
**{{bandiera|Kazakhstan}} [[Kazakistan]]
**{{bandiera|Kyrgyzstan}} [[Kirghizistan]]
**{{bandiera|Tajikistan}} [[Tagikistan]]
**{{bandiera|Turkmenistan}} [[Turkmenistan]]
**{{bandiera|Uzbekistan}} [[Uzbekistan]]
 
L'ultima menzione di Gallego risale al 27 luglio [[1507]]; in un documento egli è citato come creditore di una somma di 14000 [[maravedis]] per un sua opera nell'[[Università di Salamanca]]. All'epoca l'artista doveva aver settant'anni, età molto invidiata per il suo tempo, il che ha ipotizzare agli studiosi un decesso non molto lontano da questa data, avvenuto probabilmente verso la fine dello stesso anno.
* '''[[Transcaucasia]]''':
**{{bandiera|Armenia}} [[Armenia]]
**{{bandiera|Azerbaijan}} [[Azerbaigian]]
**{{bandiera|Georgia}} [[Georgia (stato)|Georgia]]
 
Le sue opere si caratterizzarono per un marcato realismo, per tracce di impronta espressionistica e per la secchezza di tratto, che lo avvicinarono a [[Rogier van der Weyden]].<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, vol.5 pag.158</ref>
* '''[[Europa Orientale]]''':
**{{bandiera|Bielorussia}} [[Bielorussia]]
**{{bandiera|Moldavia}} [[Moldavia]]
**{{bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]]
 
== Elenco delle opere ==
* '''[[Russia]]''':
{| class="wikitable"
**{{bandiera|Russia}} [[Russia]]
|bgcolor="#EEEEEE" |'''Immagine'''
|bgcolor="#EEEEEE" |'''Titolo'''
|bgcolor="#EEEEEE" |'''Datazione'''
|bgcolor="#EEEEEE" |'''Tecniche e misure'''
|bgcolor="#EEEEEE" |'''Collocazione'''
|-
|[[File:Fernando gallego-piedad-prado.jpg|center|150px]]
|<div align="center">Pietà</div>
|<div align="center">[[1470]] circa</div>
|<div align="center">Tempera su tavola, 118 x 122&nbsp;cm</div>
|<div align="center">[[Madrid]], [[Museo del Prado]]</div>
|-
|[[File:Gallegocatholicmonarchs.jpg|center|150px]]
|<div align="center">Madonna dei Re Cattolici</div>
|<div align="center">[[1490]]-[[1495]]</div>
|<div align="center">Tempera su tavola, 123 x 112&nbsp;cm</div>
|<div align="center">[[Madrid]], [[Museo del Prado]]</div>
|-
|[[File:Fernando Gallego 001.jpg|center|150px]]
|<div align="center">Cristo benedicente</div>
|<div align="center">[[1495]] circa</div>
|<div align="center">Olio su tavola, 169 x 132&nbsp;cm</div>
|<div align="center">[[Madrid]], [[Museo del Prado]]</div>
|-
|[[File:Fernando Gallego 002.jpg|center|150px]]
|<div align="center">Trittico di Santa Caterina</div>
|<div align="center">Sconosciuta</div>
|<div align="center">Olio su tavola</div>
|<div align="center">[[Salamanca]], Museo Provincial de Bellas Artes</div>
|-
|[[File:Fernando Gallego - Flagellation - WGA08450.jpg|center|130px]]
|<div align="center">Flagellazione di Cristo</div>
|<div align="center">[[1506]] circa</div>
|<div align="center">Olio su tavola di quercia, 104 x 76&nbsp;cm</div>
|<div align="center">[[Salamanca]], Museo Diocesano</div>
|}
 
== Note ==
Inoltre, ci sono altri stati ''[[de facto]]'' indipendenti, ma non riconosciuti internazionalmente.
<references/>
 
== Altri progetti ==
Gli stati dell'[[Europa orientale]] hanno intrecciato la propria storia con la Russia sin dall'inizio della loro esistenza, mentre gli stati dell'[[Asia centrale]] e del [[Transcaucaso]] non furono conquistati fino al [[XVIII secolo|XVIII]] o [[XIX secolo]].
{{interprogetto}}
 
Gli [[stati baltici]] sono stati governati dalla [[Confederazione Polacco-Lituana]], dal [[Granducato di Lituania]], dall'[[Ordine Teutonico]], dalla [[Danimarca]], dalla [[Polonia]] e dalla [[Svezia]] per lunghi periodi della loro storia prima di essere incorporati nella [[Impero russo|Russia imperiale]] nel XVIII secolo, per diventare poi nazioni indipendenti dopo la [[prima guerra mondiale]]. L'[[Occupazione delle Repubbliche Baltiche|annessione]] all'[[Unione Sovietica]] nel [[1940]] non fu riconosciuta dagli stati occidentali (con l'eccezione delle vicine [[Finlandia]] e Svezia).
 
== Economia ==
Dopo il [[collasso dell'Unione Sovietica]], gran parte delle ex repubbliche sovietiche adottarono il [[capitalismo]] come nuovo sistema economico. I collegamenti economici tra le repubbliche vennero rotti, il [[Prodotto Interno Lordo]] in tutti gli ex stati sovietici (eccetto quelli baltici) crollò di circa il 40% nel [[1991]]. Fu pesante anche l'effetto dell'[[inflazione]]. Nel [[2004]], solo gli stati baltici, l'[[Armenia]], la [[Bielorussia]] e il [[Kazakistan]] hanno raggiunto un livello del PIL maggiore di quello del 1991. Nella [[Russia]] stessa, il fallimento del capitalismo inteso per migliorare la qualità della vita culminò nella crisi economica del [[1998]], che fu seguita da un ritorno della politica economica interventista del governo.
 
== Organizzazioni regionali ==
Nella regione, a partire dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, sono nate diverse organizzazioni internazionali e blocchi di cooperazione. Le nazioni sono divise nella loro partecipazione a questi blocchi:
 
* I tre [[stati baltici]] non hanno accettato partecipazioni a organizzazioni post-sovietiche, cercando invece di entrare a far parte dell'[[Unione Europea]] e della [[NATO]] (solo i sistemi di distribuzione dell'[[elettricità]] e quello [[ferrovia]]rio sono strettamente connessi a quelli delle ex organizzazioni sovietiche). La sola eccezione è rappresentata dalla partecipazione alla [[Comunità di Scelta Democratica]].
 
* Il [[Turkmenistan]], oltre alla partecipazione all'[[Organizzazione di Cooperazione Economica]] e lo status di osservatore nella [[Comunità degli Stati Indipendenti|CSI]] (si è ritirato dall'organizzazione nel [[2005]]), non ha cercato l'integrazione in nessuna organizzazione occidentale o post-sovietica.
 
* L'[[Armenia]], oltre alla CSI, partecipa solo al [[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva|CSTO]].
 
* [[Ucraina]], [[Moldavia]], [[Georgia (stato)|Georgia]] e [[Azerbaigian]] partecipano alla [[Comunità degli Stati Indipendenti]], ma, come gli stati baltici, sono anche membri di organizzazioni internazionali che non coinvolgono la Russia: tali organizzazioni sono il [[GUAM Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico|GUAM]] e la Comunità di Scelta Democratica.
 
* [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]] e [[Uzbekistan]] partecipano a diverse organizzazioni che hanno la Russia come principale promotore. Tali organizzazioni sono la [[Comunità Economica Eurasiatica|EurAsEc]] (unita con la [[Organizzazione della Cooperazione Centro-Asiatica|CACO]]), il [[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettica|CSTO]] e la [[Shanghai Cooperation Organisation|SCO]].
 
Gli ultimi due gruppi divennero separati solo una volta che l'Uzbekistan si è ritirato dal GUAM, chiedendo di entrare nel EurAsEc e nel CSTO.
 
In questa sezione non vengono discusse le organizzazioni composte da stati anche non ex-sovietici; sono menzionate solo quelle composte interamente da stati ex-sovietici.
 
=== Partecipazioni esclusive degli Stati ex-sovietici ===
==== Comunità degli Stati Indipendenti (CSI)====
La '''[[Comunità degli Stati Indipendenti]]''' consiste di 11 delle 15 ex [[Lista delle Repubbliche Sovietiche|Repubbliche sovietiche]] — le quattro eccezioni sono le repubbliche baltiche e il [[Turkmenistan]]. Alcuni credono che questa organizzazione sia stata creata per "permettere un divorzio civile" tra le repubbliche, ma i suoi membri hanno da allora firmato un documento che promuove una cooperazione più stretta. Il Turkmenistan è l'unica ex repubblica sovietica che è stata membro della CSI e si è poi ritirata.
 
==== Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) ====
Sette membri della CSI ([[Russia]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]], [[Uzbekistan]] e [[Armenia]]), hanno instaurato una cooperazione militare, stabilendo l''''[[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva]]'''. L'organizzazione pur se fondata da Stati dell'ex Unione delle Repubbliche Socialistiche Sovietiche è aperta alla adesione di altri Stati. L'organizzazione gode dello status di osservatore all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ha concluso un accordo di cooperazione nel mantenimento della pace con l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
 
==== Comunità Economica Euroasiatica (EURASEC) ====
La '''[[Comunità Economica Eurasiatica]]''' fu istituita da [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]] e [[Tagikistan]]. L'[[Ucraina]] e la [[Moldavia]] hanno lo status di osservatori nella comunità, anche se l'Ucraina ha dichiarato di non voler diventare uno stato membro. Dato che uno dei prerequisiti per la piena partecipazione è l'avere i propri confini nazionali in comune con la comunità, la Moldavia non può prendere parte all'organizzazione. l'[[Uzbekistan]] ha chiesto di poter partecipare nell'[[ottobre]] [[2005]][http://en.rian.ru/russia/20051110/42053167.html], quando iniziò il processo di unione della CACO e della Comunità Economica Euroasiatica; si unì all'organizzazione il [[25 gennaio]] [[2006]].
 
==== Unione statale di Russia e Bielorussia ====
L''''[[Unione statale di Russia e Bielorussia]]''' fu fondata originariamente il [[2 aprile]] [[1996]], con il nome di "Comunità di Russia e Bielorussia", prima di venire ulteriormente rafforzata il [[3 aprile]] [[1997]]. L'input alla fondazione fu dato dal [[Presidente della Bielorussia]] [[Aleksandr Lukašenko]]. Sulla carta, l'Unione di Russia e Bielorussia intende perseguire una maggiore integrazione, oltre il traguardo della cooperazione, includendo l'introduzione del [[rublo russo]] come valuta comune.
{{-}}
 
====Organizzazioni non pià esistenti====
* '''[[Organizzazione della Cooperazione Centro-Asiatica]] (OCAC)'''
 
=== Partecipazioni post-sovietiche ===
 
====GUAM====
'''[[GUAM Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico]]''' è un’organizzazione regionale mel 2001, i cui membri efffettivi sono quattro paesi post-sovietici: Georgia, Ucraina, Azerbaigian, Moldavia. Sono Stati osservatori: Turchia, Lettonia.
 
==== Organizzazione della Cooperazione economica ====
L''''[[Organizzazione di Cooperazione Economica]]''' fu fondata in origine nel [[1985]] da [[Turchia]], [[Iran]] e [[Pakistan]], ma nel [[1992]] l'organizzazione si espanse per includere l'[[Afghanistan]] e le sei repubbliche musulmane ex-sovietiche: [[Azerbaigian]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]], [[Turkmenistan]] e [[Uzbekistan]].
 
==== Comunità di Scelta Democratica ====
La '''[[Comunità di Scelta Democratica]]''' (CDC) fu istituita nel [[dicembre]] [[2005]] su proposta di [[Ucraina]] e [[Georgia (stato)|Georgia]], e conta sei stati membri post-sovietici (Ucraina, Georgia, [[Moldavia]] e i tre [[stati baltici]]: [[Estonia]], [[Lettonia]] e [[Lituania]]), oltre a tre altre nazioni dell'[[Europa orientale]]: [[Slovenia]], [[Romania]] e [[Repubblica di Macedonia]]. Come il [[GUAM Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico|GUAM]] prima di esso, questo forum ha lo scopo di contrastare l'influenza russa nella regione. Questo è l'unico forum internazionale centrato nello spazio post-sovietico al quale partecipano anche gli stati baltici. In aggiunta, gli altri tre stati dell'organizzazione sono tutti membri del GUAM. Il suo principale obiettivo è la promozione della democrazia, dei diritti dell'uomo e dello stato di diritto.
 
==== Organizzazione della Cooperazione di Shanghai ====
L''''[[Shangai Cooperation Organization|Organizzazione della Cooperazione di Shanghai]]''' (SCO) è composta dalla [[Cina]] e da cinque stati post-sovitici: [[Russia]], Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. L'organizzazione è stata fondata nel [[2001]], anche se il suo predecessore, il gruppo '''Shanghai Cinque''', è esistita sin dal [[1996]]. Lo scopo dell'organizzazione è principalmente in materia di cooperazione economica e di sicurezza.
 
=== Altre organizzazioni regionali ===
Gli stati post-sovietici sono anche membri delle seguenti organizzazioni nelle regioni dei [[Balcani]] e del [[Mar Nero]]:
* [[Accordo centroeuropeo di libero scambio]] (CEFTA) con la [[Moldavia]]
* [[Patto di Stabilità per l'Europa orientale]] (SP per SEE) con la [[Moldavia]]
* [[Processo di Cooperazione dell'Europa sud-orientale]] (SEECP) con la Moldavia
* [[Iniziativa Cooperativa dell'Europa sud-orientale]] (SECI) con la Moldavia
* [[Iniziativa dell'Europa centrale]] (CEI) con Moldavia, [[Ucraina]] e [[Bielorussia]]
* [[Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero|Cooperazione Economica del Mar Nero]] (BSEC) con [[Russia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], Ucraina, [[Azerbaigian]], Moldavia e [[Armenia]].
 
== Problemi politici ==
Riguardo le libertà politiche all'interno delle ex repubbliche sovietiche, i Paesi sono divisi come segue:
* [[Estonia]], [[Lettonia]], [[Lituania]] ed [[Ucraina]] sono nazioni "libere"
*:(nella lista del [[2005]] l'Ucraina era registrata come ''parzialmente libera''.)
* [[Armenia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], [[Kirghizistan]], e [[Moldavia]] sono nazioni "parzialmente libere"
* [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Azerbaigian]] e le quattro nazioni dell'Asia Centrale ([[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]], [[Tagikistan]], e [[Kazakistan]]) sono registrate come "non libere", mentre il Turkmenistan in particolare si è posizionata all'ultimo posto ed è stata segnalata come uno degli otto regimi più repressivi dell'anno.
 
In modo simile, il Worldwide Press Freedom Index, pubblicato da [[Reporters Without Borders]], ha registrato i paesi secondo la [[libertà di stampa]]:
* Situazione buona in [[Estonia]], [[Lettonia]], e [[Lituania]]
* Problemi significativi in [[Armenia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], [[Moldavia]] e [[Tagikistan]]
* Situazione difficoltosa in [[Azerbaigian]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Russia]], [[Ucraina]] e [[Uzbekistan]]
* Situazione molto grave in [[Turkmenistan]]
 
È stato notato che diversi stati post-sovietici non hanno cambiato leadership a partire dalla loro indipendenza, come [[Islom Karimov]] in Uzbekistan e [[Nursultan Äbişulı Nazarbaev|Nursultan Nazarbaev]] in Kazakistan. Tutti questi avevano in origine mandati a termine, ma attraverso decreti o referendum prolungarono la loro permanenza in carica (una pratica seguita anche dal Presidente della [[Bielorussia]] [[Aleksandr Lukašenko]]). [[Askar Akaev]] del [[Kirghizistan]] ha, in modo simile, svolto la carica di Presidente a partire dall'indipendenza della nazione finché è stato obbligato a dimettersi a seguito della rivoluzione del [[2005]]. [[Saparmyrat Nyýazow]] in Turkmenistan ha governato dall'indipendenza fino alla morte nel [[2006]], creando un [[culto della personalità]] intorno a se stesso.
 
Il problema della successione dinastica è stato un altro elemento che ha affetto le politiche di alcuni stati post-sovietici, con [[Ilham Aliyev]] che è divenuto Presidente dell'Azerbaigian dopo la morte del padre [[Heydar Aliyev]], e teorie sui figli di alcuni leader dell'[[Asia centrale]] che sono stati scelti per la successione. <sup>[http://forumkz.addr.com/2004en/en_forum_09_08_04.htm]</sup> La partecipazione del figlio e della figlia di Akayev nelle elezioni parlamentari kirghize del 2005 ha suscitato paure di successione dinastica, e potrebbe aver contribuito al clima anti-Akayev che ha portato al suo rovesciamento.
 
=== Conflitti separatisti ===
Gran parte dei conflitti militari verificatisi negli stati post-sovietici hanno avuto a che fare con desideri [[separatismo|separatisti]] dei territori con differenti caratteristiche etniche o religiose, diverse da quelle della maggioranza della popolazione dello stato. Tali territori e i conseguenti conflitti militari sono finora stati:
 
* '''[[Cecenia]]''', dove i separatisti hanno cercato l'indipendenza dalla [[Russia]]. Il conflitto si è spinto anche nei territori del [[Dagestan]] e dell'[[Inguscezia]].
* '''[[Transnistria]]''', di fatto indipendente dalla [[Moldavia]]
* '''[[Abcasia]]''' e '''[[Ossezia del Sud]]''', di fatto indipendenti dalla [[Georgia (stato)|Georgia]], e '''[[Agiaria]]''' ha aspirato a un più alto livello di autonomia.
* '''[[Nagorno-Karabakh]]''', di fatto indipendente dall'[[Azerbaigian]] e la '''[[Repubblica Autonoma Talysh-Mughan]]''' ('''Talyšstan''') ha cercato di ottenere una maggiore autonomia.
 
Tra queste regioni, solo due sono state pienamente reincorporate nelle loro rispettive nazioni. L'Agiara è stata riannessa alla Georgia e il conflitto è terminato pacificamente. Il leader separatista [[Aslan Abashidze]] è scappato in Russia, dove gli è stato concesso [[asilo politico|asilo]]. La Repubblica Autonoma Talysh-Mughan è stata velocemente abbattuta dopo l'ascesa di Heydər Əliyev. Il suo leader, il colonnello [[Alakram Alekper Gumbatov]] fu arrestato; la regione è oggi integrata nell'Azerbaigian, ma è divisa in [[rajon]]i separati e non ha autonomia.
 
La Cecenia è stata coinvolta in due guerre, causate dai desideri delle forze separatiste di rendersi indipendenti dalla Russia, e il conflitto tra separatisti e federalisti continua tuttora. Attualmente, la posizione ufficiale della Cecenia è di repubblica, parte della [[Federazione Russa]]. Allo stesso tempo esiste un governo separatista auto-proclamato, non riconosciuto da alcuno stato.
 
Esiste un movimento separatista nel Daghestan, i membri del quale hanno combattuto con i ribelli ceceni durante il raid del [[settembre]] [[1999]]. Tuttavia, quell'attacco fu subito sedato dalle forze armate russe con l'aiuto di alcuni abitanti locali che consideravano l'attacco ceceno un'invasione piuttosto che una liberazione.
 
La Transnistria, l'Abcasia e l'Ossezia del Sud, invece, hanno raggiunto un'indipendenza [[de facto]], che non è tuttavia riconosciuta da nessun altro paese del mondo — esiste ancora una presenza militare russa in tutti e tre i territori. [[Nagorno-Karabakh]] ha anche raggiunto l'indipendenza de cfacto, con le truppe armene che esercitano il controllo di tutto il territorio e di alcune parri dell'Azerbaigian. Dal [[1994]] queste quattro regioni hanno effettuato accordi di mutua assistenza, e i loro leader hanno ripetuto diverse volte le promesse. <sup>[http://www.turkishweekly.net/comments.php?id=723][http://jamestown.org/publications_details.php?article_id=2368327]
[http://www.messenger.com.ge/issues/0838_april_8_2005/press_scanner_0838_cis.htm]</sup>
 
I conflitti separatisti sono talvolta chiamati "conflitti congelati", in quanto i massacri di massa si sono calmati, ma esistono tuttora sentimenti e opinioni che continuano ad essere tramandati alle nuove generazioni.
 
=== Guerre civili ===
Le [[guerra civile|guerre civili]] non collegate a movimenti separatisti verificatesi in queste regioni sono:
* la '''[[guerra civile georgiana]]''' tra le forze di [[Zviad Gamsakhurdia]] e [[Eduard Shevardnadze]]. La guerra si è conclusa dopo che la Russia è intervenuta in sostegno del governo di Shevardnadze, che a sua volta ha scelto di aderire alla [[Comunità degli Stati Indipendenti]].
* la '''[[guerra civile in Tagikistan]]''', durata dal [[1992]] al [[1997]].
 
=== Rivoluzioni colorate ===
Dal [[2003]], si sono verificate diverse ''[[rivoluzioni colorate]]'' pacifiche in alcuni stati post-sovietici, dopo elezioni fortemente contestate; le proteste popolari hanno riportato al potere l'ex opposizione.
* la '''[[Rivoluzione rosa]]''' in Georgia, che ha portato alla caduta di [[Eduard Shevardnadze]].
* la '''[[Rivoluzione arancione]]''' in [[Ucraina]], che ha portato al potere [[Viktor Andrijovyč Juščenko|Viktor Juščenko]].
* La '''[[Rivoluzione dei tulipani]]''' in [[Kirghizistan]], che ha portato alle dimissioni di [[Askar Akayev]].
 
=== Problemi delle popolazioni russe ===
Esiste una significativa popolazione russofona negli stati post-sovietici, la cui posizione politica di minoranza etnica varia da paese a paese. Mentre [[Bielorussia]], [[Kazakistan]] e [[Kirghizistan]] hanno mantenuto la [[lingua russa]] come [[lingua ufficiale]], tale lingua ha perso il suo status in altri stati post-sovietici dopo la fine dell'[[Unione Sovietica]].
 
Negli [[stati baltici]] i russi locali sono stati etichettati come "[[Occupazione delle Repubbliche baltiche|occupanti]]", ed è stata negata loro la cittadinanza automatica dopo la [[collasso dell'Unione Sovietica|caduta dell'Unione Sovietica]].
 
== Voci correlate ==
*[[Blocco orientale]]
*[[Sovietizzazione]]
*[[Russificazione]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.artcyclopedia.com/artists/gallego_fernando.html|Fernando Gallego in Artcyclopedia|lingua=en}}
*[http://www.4020.net/eastbloc/ Foto del Blocco Orientale] settembre-dicembre 1991, in gli ultimi mesi dell'URSS
* {{es}} {{cita web|url=http://es.geocities.com/sobrefernandogallego/|titolo=Pagina web sul pittore Fernando Gallego|deadurl=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query.php?url=http://es.geocities.com/sobrefernandogallego/|dataarchivio=11 agosto 2006}}
*[http://folk.uio.no/palk/ch03History.htm Discovering The Centuries-Old State Tradition], professor Pål Kolstø, [[Università di Oslo]]
{{Controllo di autorità}}
*[http://www.economist.com/world/europe/displayStory.cfm?story_id=3110979 Ex zone belliche sovietiche], ''[[The Economist]]'', 19 agosto 2004
{{Portale|arte|biografie}}
*[http://seattletimes.nwsource.com/html/nationworld/2003211792_caucasus20.html La sorte di 4 enclavi post-sovietiche nel limbo], ''[[The Seattle Times]]'', 20 agosto 2006
*[http://www.rferl.org/featuresarticle/2006/09/BA6F0EF6-04A6-4D50-A114-486B978A1F54.html I referendum indipendentisti sono il primo gradino verso il revanscismo storico del Cremlino?], ''[[Radio Free Europe]]'', 15 settembre 2006
 
[[Categoria:Storia dell'Europa]]
[[Categoria:Storia dell'Unione Sovietica]]
 
[[ca:Estats postsoviètics]]
[[cs:Postsovětské republiky]]
[[en:Post-Soviet states]]
[[es:Ex repúblicas soviéticas]]
[[hr:Postsovjetske države]]
[[is:Fyrrum Sovétlýðveldi]]
[[ka:პოსტსაბჭოთა სივრცე]]
[[la:Prior Respublicae Sovieticae]]
[[ru:Постсоветское пространство]]
[[scn:Stati di l'URSS antiriuri]]
[[sh:Postsovjetske države]]
[[uk:Пострадянський простір]]
[[ur:سوویت ریاستیں]]
[[vi:Các quốc gia từng trực thuộc Liên Xô]]