Gaeta e Hans Makart: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Nota disambigua}}
|Nome = Hans
{{Divisione amministrativa
|Cognome = Makart
|Grado amministrativo=3
|Sesso = M
|Nome=Gaeta
|LuogoNascita = Salisburgo
|Stato=ITA
|GiornoMeseNascita = 28 maggio
|Stemma=Gaeta-Stemma.png
|AnnoNascita = 1840
|Bandiera=Gaeta-Gonfalone.png
|LuogoMorte = Vienna
|Voce stemma=
|GiornoMeseMorte = 3 ottobre
|Voce bandiera=
|AnnoMorte = 1884
|Panorama=Gaeta (5068602194).jpg
|Epoca = 1800
|Didascalia=
|Attività = pittore
|Divisione amm grado 1=Lazio
|Nazionalità = austriaco
|Divisione amm grado 2=Latina
|PostNazionalità = che frequentava la corte dell'imperatore [[Francesco Giuseppe]] e della famosa [[Elisabetta di Baviera|Sissi]]
|Amministratore locale=Cosmo Mitrano<ref>[http://www.comune.gaeta.lt.it/comune/comune_action.php?ACTION=istituzioni&cod_istituzione=31 Comune di Gaeta-Sindaco]</ref> [[Il Popolo della Libertà|PDL]]
|Data elezione=21 maggio 2012
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=29.2
|Note superficie=
|Abitanti=20876
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 maggio 2015.
|Aggiornamento abitanti=31-5-2015
|Sottodivisioni=Arenauta, Ariana, Fontania, Sant'Agostino, San Vito
|Divisioni confinanti=[[Formia]], [[Itri]]
|Zona sismica=3A
|Gradi giorno=938
|Nome abitanti=gaetani
|Patrono=santi [[Sant'Erasmo]] e [[Marziano di Siracusa|Marciano]].
|Festivo=2 giugno
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Gaeta (province of Latina, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Gaeta nella provincia di Latina
|Sito=http://www.comune.gaeta.lt.it/
|Diffusività=
}}
 
[[File:Makart, Hans - Selection of six paintings.jpg|thumb|]]
'''Gaeta''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:20876}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Latina]] nel [[Lazio]] meridionale.
== Biografia ==
Riceve la sua formazione in pittura presso l'Accademia di Vienna. Ma il suo stile pittorico si concretizza tra il 1861 e il 1865 sotto la guida di [[Karl Theodor von Piloty]] a Monaco. La sua arte si configura nella pittura storica e il suo dipinto Romeo e Giulietta è acquistato dall'imperatore austriaco per il Museo di Vienna. Con questa opera Makart conquista la corte dell'imperatore [[Francesco Giuseppe]] e della sua consorte Elisabetta, diventando abbastanza famoso nei salotti di Vienna.
I suoi quadri, spesso di grandi dimensioni, raffigurano soprattutto soggetti mitologici, storici e allegorici, trattati in modo lirico, esuberante, quasi epico. Makart divenne il leader riconosciuto della vita artistica di Vienna, operando non solo come pittore ma anche come disegner, decoratore e costumista dando vita allo “stile Makart” che ha caratterizzato quell'epoca viennese.
Il grande [[Gustav Klimt]], prima che fosse consolidata la sua personale impronta artistica, fu considerato il miglior continuatore dell'opera di Makart.
La fama di Makart regredisce rapidamente dopo la sua morte, anche a causa del deterioramento delle sue opere dovuto ai materiali usati per dipingere. Gli azzurri si sono trasformati in verde, il bitume ha rovinato il ricco bagliore dei colori, la vernice usata in modo troppo pesante ha addirittura sbriciolato alcune opere.
 
==Altri progetti==
== Geografia fisica ==
{{interprogetto}}
=== Territorio ===
Sorge nel [[Golfo di Gaeta|golfo omonimo]] sul [[Mar Tirreno]] e dista circa 90&nbsp;km da [[Napoli]] e 120&nbsp;km da [[Roma]]. Nel [[Golfo di Gaeta]], che si estende dal promontorio del [[Circeo]] a [[Capo Miseno]], sfociano i fiumi [[Garigliano]] e [[Volturno]].
 
===Collegamenti Clima =esterni==
* {{cita web|http://www.arte-argomenti.org/schede/austria/makart.html|Breve articolo sullo stile Makart}}
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Gaeta}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Gaeta:
** [[Zona climatica]] C;
** [[Gradi giorno]] 938.
 
== Storia ==
=== Origini del nome ===
Le origini del nome di Gaeta (in latino: ''Caieta'', in greco ''Kaièta'', Καιέτα, in albanese: ''Kajeta, ka jeta'') sono tuttora avvolte nella leggenda:
 
* [[Strabone]] non parla della città ma solo del golfo, detto "Καιάτα" (''Kaiata''), nome che deriverebbe dal termine "καιέτα" (''caieta'') usato dai [[Laconia|Laconi]] per indicare ogni cosa cava, con chiaro riferimento all'ampia insenatura del golfo stesso; lo stesso autore riporta però che altri fanno derivare il nome da quello della nutrice di [[Enea]];<ref name="StraboneItaliaV3.6">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,6.</ref>
* [[Diodoro Siculo]] collegò il territorio gaetano al mito degli [[Argonauti]] facendo derivare il nome della città da ''Aietes'', mitico padre di [[Medea]] (figlia di Circe), la maga innamorata di [[Giasone (mitologia)|Giasone]].<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/Gaeta-nella-storia|titolo=Gaeta nella storia|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>
* [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], nell<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]''<ref>[[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], ''[[Eneide]]'', VII, 1-4</ref> trovò la sua origine nel nome della nutrice di [[Enea]], ''[[Caieta]]'', sepolta dall'eroe troiano in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali. [[Dante Alighieri]], quasi a significare la storicità dell<nowiki>'</nowiki>''Eneide'', confermò l'avvenimento.<ref>[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', XXVI, 92.</ref>
* Altre fonti prendono il nome di Gaeta da Aiete, figlio del dio sole Elio, il cui soprannome è "L'[[Aquila]]"; egli sarebbe il fratello della nota [[Circe|Maga Circe]]. Questo appellativo le sarebbe stato dato per l'insolita struttura geografica della città che ricorda appunto la testa di questo famoso rapace.<ref name=":0" />
 
=== Storia antica ===
I primi insediamenti nel territorio di Gaeta risalgono al IX-X secolo a.C., ma fu solo nel [[345 a.C.]] che finì sotto l'influenza di [[Roma]].
 
[[File:Ancient Latium.png|thumb|upright=1.4|Il ''[[Latium]]'' secondo l'''Historical Atlas'']]
Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi, consoli e famosi senatori dell'epoca. Per favorire la loro venuta fu finanche costruita una nuova strada romana, la [[Strada statale 213 Via Flacca|Via Flacca]], più breve rispetto all'[[Via Appia Antica|Appia]]. Il suo territorio, peraltro, è situato all'interno di quell'area geografica denominata, in epoca imperiale, [[Latium adjectum]]. Tale nome era infatti riferito ai territori "aggiunti", in seguito alle prime espansioni di Roma verso sud, al [[Latium vetus]] (terra di origine dei latini), con la conseguente scomparsa di altri popoli preromani (Volsci, Equi, Ernici e Ausoni). Ormai già con Augusto e la sua riforma amministrativa, i territori di Gaeta ricadevano nella regione unica che i romani chiamavano con il nome [[Latium]] e che terminava proprio con l'attuale confine con la Campania del fiume Liri-Garigliano.
 
Di quel periodo restano visibili molte vestigia, come ad esempio il ''Mausoleo'' che sorge sulla sommità di [[Parco regionale urbano Monte Orlando|Monte Orlando]] di [[Lucio Munazio Planco]], console romano, prefetto dell'Urbe, generale di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] (attraversò con lui il fiume [[Rubicone]], fu al suo fianco nelle [[Conquista della Gallia|campagne galliche]]) di [[Marco Antonio]] e di Ottaviano detto [[Augusto]].
 
=== Medioevo ===
{{Vedi anche|Ducato di Gaeta}}
[[File:Le Repubbliche Marinare.jpg|thumb|left|Localizzazione e antichi stemmi delle repubbliche marinare]]
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] iniziò un periodo buio di transizione, caratterizzato da continui saccheggi prima da parte delle popolazioni barbariche, in seguito dai [[Saraceni]]. Proprio per la sua caratteristica posizione su di una penisola naturale, facilmente difendibile, piano piano si trasformò in un ''castrum'': Gaeta fu fortificata con cinte murarie e sulle pendici di Monte Orlando; sulla zona alta dell'antico borgo medioevale sorse il castello di Gaeta a difesa dell'abitato, e le popolazioni delle zone limitrofe si trasferirono all'interno delle mura per trovare ospitalità, rifugio e protezione.
 
Le prime notizie del castello risalgono al [[VI secolo]] nella guerra contro i [[Goti]], nel X secolo se ne fa cenno all'interno delle carte del ''[[Codex diplomaticus cajetanus]]'', ma notizie certe della sua esistenza si hanno solo nel [[XII secolo]].
 
Già nel IX secolo Gaeta si rese autonoma dall'autorità imperiale bizantina e nell'anno [[839]] la carica di ''[[Ipato]]'' venne assunta da [[Costantino di Gaeta|Costantino I]], figlio del conte Anatolio (capostipite della famiglia [[Caetani]]) e di fatto primo [[sovrani di Gaeta|sovrano di Gaeta]] riconosciuto. Il [[Ducato di Gaeta]] conquistò gradualmente la sua indipendenza e restò in vita per oltre due secoli, nel corso dei quali Gaeta ebbe una propria solidità militare, un'autonomia politica, un'autonomia giurisdizionale, dei propri istituti giuridici civici, una propria moneta (il "follaro") e un considerevole sviluppo economico attraverso i ricchi traffici commerciali marittimi.
[[File:Stati presenti in Campania intorno all'anno 1000 (Gaeta).svg|thumb|Il territorio del Ducato di Gaeta e la Campania intorno all'anno 1000]]
Nel periodo che va dall'[[839]] al [[1140]] Gaeta può essere considerata a pieno titolo anche una [[Repubbliche marinare|Repubblica Marinara]]<ref>[http://www.ristoranteilfollaro.it/Cenni%20di%20Storia/Documenti%20Cenni%20di%20Storia/5%C2%AA%20Repubblica%20Marinara.pdf Vedi la pagina]</ref><ref>Guida rossa del Touring Club Italiano. [http://books.google.it/books?id=1TwQ54xw9VgC&pg=PA743&dq=gaeta+repubblica+marinara+-wikipedia&hl=it&sa=X&ei=q_9_T-uoMuTP4QT4qKHZBw&ved=0CE8Q6AEwBQ#v=onepage&q=gaeta%20repubblica%20marinara%20-wikipedia&f=false Lazio: (non compresa Roma e dintorni) - Google Libri]</ref><ref>[[Salvatore Aurigemma]], Angelo de Santis, ''Gaeta, Formia, Minturno'', Istituto poligrafico dello Stato, Libreria dello Stato, 1964</ref>. I gaetani difesero le loro libertà e l'indipendenza del ducato attuando una saggia e talvolta spregiudicata azione politica e militare. Risultarono in tal senso rilevanti le alleanze stipulate con i principali Stati autonomi del meridione d'Italia per combattere le continue scorrerie saracene, ma anche i patti stipulati con gli stessi musulmani per la difesa del ducato dalle mire espansionistiche del papato. Particolarmente significativa l'alleanza che portò alla costituzione della [[Lega Campana]], di cui si fece principale promotore [[Papa Leone IV]] per la difesa di Roma. Nell'estate dell'[[849]] la Lega Campana fu protagonista della storica [[Battaglia di Ostia]], immortalata con un celebre affresco da Raffaello nelle stanze vaticane ([[Battaglia di Ostia (Raffaello)|Raffaello Battaglia di Ostia]]). Una flotta costituita dalle navi delle repubbliche marinare di Amalfi, Gaeta, Napoli e Sorrento, sotto la guida del console Cesario di Napoli, sbaragliò i saraceni che si apprestavano a sbarcare presso Ostia con l'intento di operare l'invasione e la distruzione di Roma. Successivamente, nel [[915]], il [[duca di Gaeta]] [[Giovanni I di Gaeta|Giovanni I]] contribuì alla costituzione della Lega Cristiana che sconfisse i saraceni nella [[Battaglia del Garigliano]], altro fondamentale episodio bellico la cui conclusione fu determinante per eliminare in modo definitivo la presenza araba nel Centro Italia. La fine del ducato fu causata dall'annessione al regno di Sicilia, esteso sino a tutto il meridione d'Italia dopo le conquiste di re Ruggero II.
 
[[File:Battaglia di ostia 01.jpg|upright=350px|left|thumb|Battaglia di Ostia (Raffaello Sanzio)]]
Il ducato autonomo di Gaeta resta tale fino all'inizio dell'XII secolo, quando il duca Riccardo III fu deposto dal [[Principato di Capua|Principe di Capua]], dopo l'invasione normanna della città del [[1140]], ad opera di [[Ruggero II di Sicilia]] della dinastia degli [[Altavilla]]. Quest'ultimo fu comunque assai benevolo nei confronti di Gaeta lasciandole numerosi privilegi, a partire da una moneta propria e una significativa autonomia politica, tanto da permetterle di preservare, al pari di Amalfi, l'antico e glorioso carattere di repubblica marinara. Con Ruggero II nacque quello che per i successivi sette secoli sarà, tranne il periodo del vicereame spagnolo (1504-1707) e della dominazione austriaca (1707-1734), un regno unitario, indipendente e sovrano, l'unico in tutta Europa a conservare integralmente per così lungo tempo i suoi limiti territoriali, con Gaeta a fungere in più occasioni da seconda capitale e strategica città di confine con lo Stato della Chiesa.
 
Durante il governo della dinastia di origine Sveva, Gaeta vide rafforzarsi la sua funzione di vera e propria "chiave di accesso" al regno. [[Federico II di Svevia]] venne in diverse occasioni a Gaeta e, durante le lotte tra [[guelfi e ghibellini]], creò delle fortificazioni per difendere meglio i confini: nel 1223 fece costruire quelle per il castello di Gaeta (che quindi era già esistente all'epoca).
 
Durante il governo delle dinastie di origine Angioina e Angioina-Durazzesca (1266-1442) la città continuò a ricoprire un ruolo rilevante nello scenario politico e militare del regno. Dal [[1378]] fu per qualche anno la residenza dell'[[antipapa Clemente VII]], alleato della Regina [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]]. Dal [[1387]] vi si stabilì, temporaneamente in esilio, l'erede al trono [[Ladislao]] dei d'[[Angiò-Durazzo]], che celebrò in città, il 21 settembre [[1389]], le sue nozze con [[Costanza di Chiaramonte]], figlia del [[Contea di Modica|Conte di Modica]] e [[Vicario]] del [[Regno di Sicilia]], [[Manfredi III Chiaramonte]]. Salito successivamente al trono, Re Ladislao fu particolarmente riconoscente nei confronti di Gaeta concedendole ulteriori e importanti privilegi tesi a rafforzare la sua autonomia. Anche la futura Regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II]], sorella di Ladislao, soggiornò per molto tempo a Gaeta, dove scelse di farsi incoronare nel [[1419]].
 
[[File:GaetaCastello.jpg|thumb|left|Panorama del castello di Gaeta]]
Dal 1435 [[Alfonso V d'Aragona]] fece di Gaeta la base per la conquista del trono di Napoli a discapito di Renato, ultimo sovrano della dinastia Angioina a regnare nel Meridione d'Italia, sconfitto definitivamente nel [[1442]]. Fu con l'arrivo della dinastia Aragonese che alcuni influenti personaggi locali, passati in disgrazia, vennero costretti ad abbandonare Gaeta, tra cui [[Giovanni Caboto]], che si rifugiò a Venezia nel 1461, prendendone la cittadinanza 15 anni dopo. Durante questo periodo la città fu munita di un nuovo castello, il cosiddetto "Alfonsino", adibito a reggia, mentre il vecchio (chiamato "Angioino") fu ampliato e unito al nuovo. Nella seconda metà del secolo la città fu governata dai Baroni de Gemmis di Castel Foce, casato derivante da una antica famiglia patrizia romana.<ref>[http://books.google.it/books? id=I85PAQAAIAAJ&q=de+gemmis+gaeta&dq=de+gemmis+gaeta&hl=it&sa=X&ei=gUlIUd6_E4zn7AaRmoCgAg&redir_esc=y Vedi la pagina]</ref>
 
Il re capì quanto fosse importante il possesso di tale città e volle ulteriormente fortificare Gaeta, con l'aggiunta di due nuove cinte murarie (oggi scomparse). Gaeta subì ben quattordici [[Assedio di Gaeta|assedi]] che coincisero con importanti avvenimenti, a partire dalla sconfitta del Ducato di Gaeta (con annessione al Regno di Sicilia) fino all'ultimo assedio, fatale per i destini del [[Regno di Napoli]], quello tenuto nel 1860-'61 dalle truppe del generale piemontese [[Enrico Cialdini]] (che sarà poi nominato [[Sovrani di Gaeta|duca di Gaeta]]) e che diede inizio all'[[Risorgimento|unità d'Italia]].
 
=== Storia moderna ===
[[File:Stendardo di Lepanto.jpg|upright=350px|left|thumb| Stendardo di Lepanto]]
Con la dominazione spagnola, iniziata nel [[1504]], lo Stato unitario del Sud Italia, nato nel 1140 in seguito alle conquiste di re Ruggero II, perse per la prima volta la sua indipendenza divenendo un vicereame, ciononostante il ruolo di "piazzaforte" di Gaeta fu ancor più accentuato e la città fu dotata su ordine di [[Carlo V]] di nuovissime fortificazioni bastionate, alle pendici del Monte Orlando, aggiornate contro le ultime e più potenti armi da fuoco.
 
Nel [[1571]] si radunò nel porto di Gaeta la flotta pontificia che, al comando dell'ammiraglio [[Marcantonio Colonna]], salpò il 24 giugno [[1571]] per unirsi al resto della flotta cristiana, comandata da [[don Giovanni d'Austria]], per combattere i saraceni.
Il comandante della flotta pontificia aveva ricevuto il 20 giugno 1571 dal [[papa Pio V|Papa San Pio V]] lo [[Stendardo di Lepanto]], realizzato in seta, che doveva essere issato sulla nave ammiraglia pontificia.
 
L'ammiraglio Colonna nella Cattedrale di Gaeta, davanti a [[Erasmo di Formia|Sant'Erasmo]], fece voto che se avesse vinto avrebbe donato lo Stendardo di Lepanto alla Cattedrale di Gaeta e lo avrebbe posto ai piedi del santo, patrono dei marinai. La battaglia navale tra la flotta della "[[Lega Santa (1571)|Lega Santa]]" e la flotta dell'[[Impero ottomano]] ebbe luogo il 7 ottobre [[1571]] a [[Lepanto]] e fu vinta dalle forze cristiane. Al suo ritorno in Gaeta Marcantonio Colonna mantenne fede al giuramento fatto e oggi lo stendardo è esposto nel museo diocesano.
 
[[File:Joseph Roux - Ville et Baye de Gayétte- Receuil Des Principaux Plans; des Ports, et Rades de la Mer Mediterranée - Marseille 1764.jpg|thumb|Mappa del 1764]]
 
Nel [[1734]] [[Assedio di Gaeta (1734)|Gaeta fu conquistata]] da [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], fondatore del ramo napoletano della dinastia dei Borbone. Con Carlo III il Regno di Napoli riconquistò dopo 230 anni la sua indipendenza tornando ad essere lo Stato-Nazione più esteso e importante della penisola. Il 25 novembre [[1848]] il [[papa Pio IX]] si rifugiò a Gaeta, ospite di re [[Ferdinando II di Borbone]], in seguito alla proclamazione della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] ad opera di [[Giuseppe Mazzini]], e vi rimase fino al 4 settembre [[1849]], periodo durante il quale Gaeta fu capitale mondiale della cristianità assumendo la denominazione di [[Stato Pontificio|Secondo Stato della Chiesa]]. E fu proprio durante questo soggiorno che papa Pio IX, secondo la tradizione illuminato dallo [[Spirito Santo]] durante le sue preghiere presso la [[Cappella dell'Immacolata Concezione (Gaeta)|Cappella d'Oro]], decise di scrivere l'enciclica ''[[Ubi Primum (Pio IX/2)|Ubi Primum]]'' con cui interrogava l'Episcopato cattolico sulla opportunità di proclamare il [[Dogma]] dell'[[Immacolata Concezione]], cosa che avvenne al suo ritorno a [[Roma]].
 
[[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1860).svg|thumb|left|La [[Bandiera d'Italia|bandiera tricolore]] del [[Regno delle Due Sicilie]], adottata da Re Francesco II il 25 giugno 1860 ed esposta sui bastioni della fortezza di Gaeta fino al 13 febbraio 1861]]
Il 13 febbraio [[1861]] [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II di Borbone]] si arrese a Gaeta, ultimo baluardo del suo regno, capitolando, dopo 102 giorni di bombardamenti, all'assedio delle truppe del generale [[Enrico Cialdini]] ([[Assedio di Gaeta (1860)|Assedio di Gaeta 1860-1861]]): cessò così di esistere il [[Regno delle Due Sicilie]].
 
Il [[Porto Salvo (Gaeta)|Borgo di Gaeta]], frazione di Gaeta fuori le mura, con [[Regio decreto legge|Regio Decreto]] del 15 marzo [[1897]], diventò comune autonomo sotto la spinta decisiva di una sua ristretta ma influente cerchia di esponenti liberali. Prese il nome di "Comune di Elena" in onore dell'allora [[Elena del Montenegro|principessa Elena]], futura regina d'Italia. Trenta anni dopo, esattamente con Regio Decreto del 17 febbraio [[1927]], i Comuni di Gaeta e di Elena vennero nuovamente uniti sotto il nome Gaeta. Il Borgo si identifico' quindi come rione Porto Salvo, mentre la parte della citta' fortificata come rione Sant'Erasmo.
La Città di Gaeta era parte importante dell'antica provincia di [[Terra di Lavoro]] del [[Regno delle Due Sicilie]], rappresentandone uno dei cinque capoluoghi di [[distretto di Gaeta|distretto]] fino al 1860 e poi di [[circondario di Gaeta|circondario]] fino al 1927 (insieme a [[Circondario di Caserta|Caserta]], [[Circondario di Sora|Sora]], [[Circondario di Nola|Nola]] e [[Circondario di Piedimonte d'Alife|Piedimonte d'Alife]]). Quando il regime fascista nel 1927 riorganizzò gli ambiti amministrativi territoriali italiani, volendo quel regime per motivi politici ridimensionare la Provincia di Terra di Lavoro, incorporò Gaeta nel Lazio nella provincia di Roma, dopodiche', nel 1934, nella nascente Provincia di [[Latina|Littoria]] (poi chiamata [[Latina]]).
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Edifici religiosi ===
 
==== Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano ====
{{vedi anche|Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano e di Santa Maria Assunta|Campanile del duomo di Gaeta}}
 
[[File:Gaeta, Basilica Cattedrale - Veduta esterna.jpg|300px|miniatura|destra|Esterno della cattedrale e campanile]]
 
La cattedrale di Gaeta venne edificata nell'[[XI secolo]] su di una preesistente chiesa dedicata a Santa Maria del Parco del VII secolo, e fu consacrata da [[papa Pasquale II]] nel [[1106]]. Dopo il disastroso terremoto del 1231, fu ricostruita in [[architettura gotica|stile gotico]] con una struttura a sette navate, per poi esser restaurata in stile neoclassico da Pietro Paolo Ferrara alla fine del [[XVIII secolo]]; in tale occasione, lo spazio interno venne ridotto a tre navate con cappelle laterali, tramite la realizzazione di sovrastrutture.<ref name=duomo>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=6&cod_aggiornamento=27|titolo=La Cattedrale di S. Erasmo e Marciano|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
La facciata neogotica del [[1903]] si affaccia sull'angusta via del Duomo; in mattoncini con decorazioni in pietra chiara, presenta sulla sommità la statua in [[ghisa]] dell<nowiki>'</nowiki>''Immacolata''. Dal pronao, dove si trovano le statue dei due santi patroni Erasmo e Marciano, si accede, tramite il portale, alla navata centrale, coperta col [[volta a botte]] [[soffitto a cassettoni|cassettonata]] e illuminata da finestre a lunetta. Lungo le due navate laterali si aprono quattro cappelle per lato contenenti altari barocchi in marmi policromi, alcuni dei quali provengono da chiese di Gaeta attualmente sconsacrate.<ref name=duomo/>
 
[[File:Gaeta, Basilica Cattedrale - Interno.jpg|300px|miniatura|sinistra|Interno della cattedrale]]
 
L'abside è stato costruito nel [[XVII secolo]] su progetto di Dionisio Lazzari, ed è sopraelevato rispetto al resto della chiesa per la presenza del sottostante ''succorpo'', a navata unica, riccamente decorato con affreschi e marmi, ideato come custodia delle reliquie di diversi santi. In fondo all'abside rettangolare, si trova l'altare barocco in marmi policromi, anch'esso del Lazzari, sormontato dalla pala di [[Giovanni Filippo Criscuolo]] raffigurante ''Madonna col Bambino con San Michele Arcangelo attorniato da una corte di sei angeli'' (metà del XVI secolo), posta dove originariamente trovava luogo lo [[Stendardo di Lepanto]]. Nel [[presbiterio]], è custodito il pregevole ''candelabro del cero pasquale'', del [[XIII secolo]], con ''Storie della vita di Cristo e di Sant'Erasmo''.<ref>{{cita web|url=http://www.gliscritti.it/gallery3/index.php/Gaeta|titolo=Gaeta: cero pasquale del XIII secolo, bassorilievi di Giona e cripta della cattedrale|sito=gliscritti.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
Alle spalle della chiesa, dove si trovava l'entrata della prima chiesa, si trova il [[Campanile del duomo di Gaeta|campanile]]; risalente al [[XII secolo]], è opera di Nicola (o Niccolò) dell'Angelo, che operò anche nella [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Sutri)|concattedrale di Sutri]] e nella [[basilica di San Paolo fuori le Mura]] a [[Roma]]. La possente mole, in [[architettura romanica|stile romanico]] con influssi [[architettura arabo-normanna|arabo-normanni]], è costituita da tre piani con [[bifora|bifore]], sormontati dal cupolino ottagonale. All'interno della strombatura posta alla base della torre, ci sono dei sarcofagi di epoca romana e due bassorilievi marmorei raffiguranti la storia di ''Giona e il pistrice''. Il campanile della cattedrale di Gaeta, insieme a quello di Amalfi con cui ha notevoli analogie, rappresenta un eccellente esempio di arte medievale dell'Italia centro meridionale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=5&cod_aggiornamento=17|titolo=Il Campanile della Cattedrale di S. Maria Assunta in Cielo|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Santuario della Santissima Annunziata ====
 
{{vedi anche|Santuario della Santissima Annunziata (Gaeta)|Organo del santuario della Santissima Annunziata a Gaeta|Cappella dell'Immacolata Concezione (Gaeta)}}
 
[[File:Santuario della Santissima Annunziata.JPG|300px|miniatura|destra|Esterno del santuario della Santissima Annunziata]]
 
La chiesa della Santissima Annunziata venne costruita tra il 2 maggio [[1321]] e il [[1352]] (anno in cui venne consacrata) alle porte dell'antica città di Gaeta, lungo l'unica via d'accesso al centro abitato, come luogo di culto annesso all'omonimo stabilimento ospedaliero. Nel [[XVII secolo]], la chiesa gotica venne radicalmente restaurata in [[arte barocca|stile barocco]] su progetto di tre esponenti della famiglia Lazzari: Andrea curò la realizzazione della nuova facciata, Jacopo della cappella del Santissimo Sacramento e [[Dionisio Lazzari|Dionisio]] dell'apparato decorativo interno.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=5&cod_aggiornamento=42|titolo=Santuario della SS. Annunziata|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
La facciata, opera di Andrea Lazzari, è sormontata dal campaniletto a vela con orologio in maioliche. Un secondo campanile, gotico, è situato nei pressi dell'abside, sul lato destro, mentre lungo la fiancata sinistra si apre l'antico portale laterale gotico, con lunetta affrescata raffigurante l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione''.
 
[[File:Gaeta, Santuario della Santissima Annunziata - Abside e presbiterio.jpg|300px|miniatura|sinistra|Abside e organo a canne (a sinistra) del santuario della Santissima Annunziata]]
 
L'interno del santuario è a navata unica, ed è dominato dalla tinta celeste delle pareti, con elementi decorativi in stucco in colore bianco. Lungo la navata, che è coperta dalle volte a crociera gotiche originarie, vi sono due altari marmorei, ciascuno dei quali è sormontato da una pala di [[Luca Giordano]]: a sinistra l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei Pastori'', a destra ''Gesù crocifisso''. L'[[aula (chiesa)|aula]] termina con l'[[abside]] rettangolare, all'interno della quale si trova il pregevole ''coro ligneo'' di Colangelo Vinaccia; la parete di fondo è interamente occupata dal polittico di [[Andrea Sabatini]] da [[Salerno]], risalente al [[1521]]. L'altare maggiore e la balaustra del [[presbiterio]] in marmi policromi, nonché le cantorie in finto marmo, la cassa dell'antico [[Organo del santuario della Santissima Annunziata a Gaeta|organo a canne]], posto sulla cantoria di sinistra,restaurato e riposto dopo circa 70 anni di mancanza dopo l'accurato restauro operato dal maestro Alessandro Girotto, che ha ricostruito pure la cassa del lato destro e il ''Crocifisso'', sono opera di [[Dionisio Lazzari]]. L'organo a canne venne costruito da Giuseppe de Martino alla fine del [[XVII secolo]] e venne probabilmente suonato anche da [[Alessandro Scarlatti]].<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/fborsari/arretra/organi/italia22.html|autore=Graziano Fronzuto|titolo=Chiesa della SS.Annunziata di Gaeta|sito=lapaginadellorgano.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
[[File:Gaeta, Cappella d'Oro - Interno.jpg|300px|miniatura|destra|Interno della "Cappella d'Oro"]]
 
Alle spalle del santuario, con portale su via dell'Annunziata, vi è la [[Cappella dell'Immacolata Concezione (Gaeta)|Cappella dell'Immacolata Concezione]] o "Cappella d'Oro", detta così perché ha la volta a botte costituita da cassettoni di legno intagliati e dorati, che ha alle pareti 19 tele raffiguranti scene della vita di Gesù e della Madonna, opere di Criscuolo, lo stesso che ha fatto i santi del polittico fondale insieme a [[Scipione Pulzone]] che si è occupato dell<nowiki>'</nowiki>''Immacolata'', che si trova al centro di esso. Dal 25 marzo [[2009]], la chiesa della Santissima Annunziata è stata elevata a santuario gemellato con il santuario di [[Nostra Signora di Lourdes]], perché il [[Dogma]] cattolico dell'[[Immacolata Concezione]], proclamato da [[papa Pio IX]] l'8 dicembre [[1854]] con la bolla ''[[Ineffabilis Deus]]'', era stato meditato dal papa nella sua permanenza forzata in Gaeta durante le ore passate in meditazione a pregare davanti al quadro della Madonna presente all'interno della "Cappella d'Oro". Anche [[papa Giovanni Paolo II]] il 25 giugno [[1989]] in occasione della visita alla città di Gaeta volle pregare nella Grotta d'Oro.<ref>{{cita web|url=http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio_member.php?id=95133&sid=95134|titolo=Chiesa della Santissima Annunziata - La Cappella d'Oro|sito=italiavirtualtour.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
Ad oggi, insieme alla Chiesa di Santa Maria della Sorresca, rientra nei beni dell'IPAB "Stabilimento della SS. Annunziata ed annessi". All'interno dell'IPAB è ospitato l'archivio storico che conserva importanti documenti che fotografano l'attività assistenziale svolta dalla SS. Annunziata nei 700 anni della sua esistenza, come pure documenti diplomatici, atti amministrativi e testamenti, tra cui gli Statuta Privilegia et Consuetudinis Civitatis Caietae (XVI sec.).
 
==== Tempio di San Francesco ====
 
{{vedi anche|Tempio di San Francesco}}
 
[[File:Duomo (5068603768).jpg|300px|miniatura|sinistra|Veduta esterna del tempio di San Francesco]]
 
In luogo dell'attuale chiesa dedicata a [[san Francesco d'Assisi]], lo stesso santo dedicatario fondò, nel [[1222]], una chiesa, presso dove dimorava durante la sua permanenza a Gaeta. Questa venne ricostruita in [[architettura gotica|stile gotico]] per volere di [[Carlo II d'Angiò]], con struttura di carattere monumentale, nel [[XIV secolo]] e, nel [[XIX secolo]], [[Ferdinando II delle Due Sicilie]] affidò a Giacomo Guarinelli un radicale restauro dell'edificio, durante il quale vennero sovrapposte alla struttura trecentesca decorazioni neogotiche.<ref>{{cita web|url=http://www.prolocogaeta.it/documenti.aspx?IDDoc=23|titolo=Chiesa S. Francesco|sito=prolocogaeta.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
Il sagrato è preceduto da una grande scalinata, al centro della quale si trova la ''statua della Religione'' con in mano la croce, opera di Luigi Persico. La slanciata facciata neogotica ha un bel portale strombato ed un grande rosone; è decorato dalle sculture marmoree raffiguranti i due sovrani che vollero la costruzione e la ricostruzione della chiesa e del santo dedicatario. L'interno a tre navate, dominato dal colore giallo dei muri, è illuminato da grandi finestre con vetrate policrome. Nell'abside poligonale, dominata dalla statua del ''Redentore'', si trova l'altar maggiore in stile neogotico, realizzato in stucco dipinto a finto marmo; in fondo a ciascuna delle due navate laterali, vi è un altare in marmi policromi.<ref>{{cita web|url=http://www.terraurunca.it/cultura/monumenti-e-chiese/150-san-francesco-dassisi-in-gaeta.html|titolo=San Francesco d'Assisi in Gaeta|sito=terraurunca.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo ====
 
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo (Gaeta)}}
 
[[File:Gaeta03.jpg|300px|miniatura|destra|Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo]]
 
Situata nell'[[Porto Salvo (Gaeta)|omonimo quartiere]], originariamente abitato prevalentemente da pescatori, è anche detta ''degli Scalzi'' poiché era anticamente tenuta dai [[Ordine degli agostiniani scalzi|frati agostiniani scalzi]].
 
La chiesa venne costruita su progetto di [[Dionisio Lazzari]] nel [[XVII secolo]] ed è in [[architettura barocca|stile barocco]]. Il suo interno, dominato dal colore celeste delle pareti, è a navata unica con cappelle laterali; alle spalle del pregevole altare maggiore in marmi policromi, all'interno di una nicchia con elaborata cornice marmorea, vi è la venerata statua processionale della ''Madonna di Porto Salvo''; annesso alla chiesa è l'oratorio detto della ''Congrega dei Pescatori'', con pavimento in maioliche policrome, altare marmoreo e decorazione in stucco sulle pareti e sulla volta.<ref>{{cita web|url=http://www.sscosmaedamiano.it/web/parrocchia/chiese/chiesa-di-porto-salvo|titolo=Chiesa di Porto Salvo|sito=sscosmaedamiano.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
Sulla chiesa insiste la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, che prende il nome dalla vicina chiesa, gravemente danneggiata dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] e successivamente restaurata senza però ricostruire le campate distrutte.<ref>{{cita web|url=http://www.sscosmaedamiano.it/web/parrocchia/chiese/chiesa-dei-santi-cosma-e-damiano|titolo=Chiesa dei Santi Cosma e Damiano|sito=sscosmaedamiano.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Chiesa di San Giacomo ====
 
{{vedi anche|Chiesa di San Giacomo (Gaeta)}}
 
[[File:Gaeta, chiesa di San Giacomo, interno.JPG|300px|miniatura|sinistra|Interno della chiesa di San Giacomo]]
 
La chiesa di San Giacomo è situata lungo via dell'Indipendenza, nel [[quartiere]] di [[Porto Salvo (Gaeta)|Porto Salvo]]. Venne costruita tra il [[1517]] e il [[1605]] in [[architettura barocca|stile barocco]], con unica navata con cappelle laterali, e successivamente rimaneggiata. I lavori più importanti furono quelli del [[1965]], quando vennero demolite la facciata e la parete di fondo dell'abside, e in stile moderno si provvedette a ricostruire il prospetto e a realizzare una nuova abside a pianta quadrangolare, quest'ultima collegata alla navata tramite quella antica.<ref name=S.Giacomo>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/sangiacomoparrocchia/|titolo=Comunità Parrocchiale San Giacomo - Gaeta|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
All'interno della chiesa, è custodito l'antico altare maggiore barocco proveniente dalla ex chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e ivi trasferito nel [[XIX secolo]]; la sua pala, fino al [[1993]] al centro dell'ancona e attualmente sulla parete di destra dell'antica abside, raffigura una ''Sacra Conversazione'' ed è opera di Santillo Sannini ([[1695]]).<ref name=S.Giacomo/>
 
==== Santuario della Santissima Trinità ====
 
[[File:Grotta del turco1.jpg|250px|miniatura|destra|La ''grotta del Turco'' vista dall'interno]]
 
Il Santuario della Santissima Trinità, anche detto ''della Montagna Spaccata'', è situato sulla fiancata [[ovest|occidentale]] del [[Monte Orlando]], prospiciente [[Serapo]].
 
Fu edificato nell'XI secolo, sorge su una fenditura nella roccia che giunge fin nella ''grotta del Turco'', creatasi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme. Nel [[1434]] dall'alto dei due costoni di roccia si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura, al di sopra dell'ingresso sul mare della grotta; Su di esso, nel [[XVI secolo]], venne realizzata una cappella, raggiungibile tramite una scalinata che porta nelle viscere della montagna; lungo di essa, che percorre la stretta spaccatura di roccia, è possibile notare sulla parete di destra un distico latino con a fianco la cosiddetta ''mano del Turco'', la forma di una mano (le cinque dita nella roccia) che, secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un "miscredente" marinaio turco, che non credeva, cioè, alla storia che gli era stata raccontata sulla causa della spaccatura nella roccia, si era appoggiato alla roccia che miracolosamente divenne morbida sotto la sua pressione formando l'impronta della mano.
 
[[File:Gaeta12.jpg|300px|miniatura|sinistra|Il Santuario della Santissima Trinità]]
 
La chiesa, in [[architettura barocca|stile barocco]], si articola in un'unica navata con volta a botte lunettata e diverse cappelle laterali; l'[[abside]] quadrangolare ospita l'altare maggiore novecentesco, sormontato dalla tela di Raimondo Bruno ''Sant'Erasmo e la Madonna affidano Gaeta alla protezione della Santissima Trinità'' ([[1850]] circa).
 
Qui pregarono numerosi pontefici, tra cui Pio IX, sovrani, vescovi e santi, tra cui Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio, [[Paolo della Croce|San Paolo della Croce]], Gaspare del Bufalo e [[Filippo Neri|San Filippo Neri]]. La leggenda vuole che San Filippo Neri avesse vissuto all'interno della Montagna Spaccata dove esiste un giaciglio in pietra nota ancora oggi come "Il letto di San Filippo Neri". Il santuario è sede dei missionari del [[Pontificio Istituto Missioni Estere|P.I.M.E.]]
 
==== Chiesa della Santissima Addolorata ====
 
{{vedi anche|Chiesa della Santissima Addolorata}}
 
[[File:Gaeta, chiesa della Santissima Addolorata - Facciata e convento.jpg|250px|miniatura|destra|Chiesa e convento dell'Addolorata]]
 
La chiesa della Santissima Addolorata sorge lungo via Annunziata, sul lato opposto rispetto allo Stabilimento della Santissima Annunziata. Essa è la cappella dell'annesso convento delle [[Suore crocifisse adoratrici dell'Eucaristia]], già delle [[Mantellate serve di Maria]] che, nel [[XIX secolo]], vi avevano stabilito un collegio per ragazze nobili.
 
La chiesa, costruita nel [[XIV secolo]] e originariamente dedicata a [[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]], venne radicalmente restaurata tra il [[1853]] e il [[1855]] in [[architettura neogotica|stile neogotico]] da Ferdinando Travaglini, che anche progettò la facciata neoclassica, con ripida rampa di scale che collega la strada alla navata, posta quest'ultima ad un livello superiore.
 
L'interno è costituito da un'unica navata con due [[campata|campate]] con [[volta a crociera]] decorata con stucchi raffiguranti le ''Litanie lauretane''; nella seconda campata si aprono a sinistra la cappella dedicata a [[Filippo Benizi|san Filippo Benizi]], con statua lignea policroma del santo, a destra una finestra con grata, dalla quale la famiglia reale seguiva le celebrazioni. Nella parete di fondo dell'abside si apre una triplice nicchia con [[arco a sesto acuto]], all'interno della quale vi è un gruppo scultoreo con al centro la statua della ''Madonna Addolorata'' ([[XIX secolo]]).
 
==== Chiesa di Santa Maria della Sorresca ====
 
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria della Sorresca|Organo della chiesa di Santa Maria della Sorresca a Gaeta}}
 
[[File:Gaeta, chiesa di Santa Maria della Sorresca - Interno.jpg|300px|miniatura|sinistra|Interno della chiesa di Santa Maria della Sorresca]]
 
La chiesa di Santa Maria della Sorresca prende il nome dall'evento miracoloso in virtù del quale venne costruito l'edificio religioso: il 16 aprile [[1513]], infatti, un'immagine raffigurante la ''Madonna col Bambino'' posta nei pressi dei depositi di sorra (derivato della lavorazione del [[tonno]]) della famiglia Albito, operò un miracolo.<ref name=Sorresca>{{cita web|url=http://www.prolocogaeta.it/documenti.aspx?IDDoc=48|titolo=Chiesa S. Maria della Sorresca|sito=prolocogaeta.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
L'attuale chiesa venne costruita in forme barocche, forse su progetto di Andrea Lazzari, tra il [[1617]] e il [[1635]]; venne arricchita con la realizzazione della cantoria, dell'altare maggiore e del confessionale, opere di [[Dionisio Lazzari]] e, alla fine del secolo successivo, di due altari laterali progettati da Pietro Paolo Ferrara. La chiesa, chiusa al culto nel [[1966]], da allora, pur non essendo mai stata sconsacrata, è sede di saltuarie manifestazioni culturali.<ref name=Sorresca/>
 
L'esterno è caratterizzato dalla facciata, realizzata nel [[1855]] (originariamente la chiesa era sprovvista di un ingresso monumentale) probabilmente su progetto di Ferdinando Travaglini, con ripida scalinata d'accesso. L'interno, in stile barocco, è ottagonale, coperto con cupola.<ref name=Sorresca/>
 
==== Chiesa di San Giovanni a Mare ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Giovanni a Mare (Gaeta)}}
 
[[File:GaetaSGiovanniAMareCupola (modificat).jpg|300px|miniatura|destra|La cupola di San Giovanni a Mare]]
 
La chiesa di San Giovanni a Mare è situata nei pressi della [[duomo di Gaeta|cattedrale]], prospiciente il mare.
 
L'edificio venne edificato nel X secolo dal duca di Gaeta Giovanni IV e ricostruito in seguito al terremoto del [[1213]]; arricchito con decorazioni barocche, queste sono state demolite nella prima metà del [[XX secolo]]. L'edificio presenta come caratteristiche la cupola in stile arabo e il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei periodi di alta marea essendo stata eretta nelle vicinanze del mare, all'esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi degli anni sessanta. L'interno è a tre navate e a croce latina; sono visibili alcuni lacerti superstiti dell'apparato decorativo [[affresco|a fresco]] dei secoli [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo|XIV]], che ornava le pareti, le volte e le absidi. L'altare maggiore è stato composto nel [[1928]] riutilizzando come paliotto la lastra di un sarcofago romano.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=6&cod_aggiornamento=38|titolo=La Chiesa di San Giovanni a Gaeta Medievale|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Chiesa di San Domenico ====
 
{{vedi anche|Chiesa di San Domenico (Gaeta)}}
 
Attualmente officiata solo in occasione della memoria del [[Domenico di Guzman|santo patrono]] (8 agosto), venne costruita nel [[XIV secolo]] insieme all'annesso convento dell'[[Ordine dei frati predicatori]], che venne soppresso nel [[1809]]. Gli arredi barocchi della chiesa, nel [[XIX secolo]], vennero furono in altre chiese della diocesi e l'edificio venne privato di tutte le decorazioni barocche con dei restauri nei primi anni del [[XX secolo]]. La chiesa si presenta a due navate, una maggiore ed una più piccola, a destra. Priva di qualsivoglia decorazione, al centro dell'abside vi è il semplice altare maggiore in pietra. Annesso al luogo di culto è l'ampio edificio dell'ex convento, con chiostro quadrangolare, dominato dalla torre campanaria del [[XII secolo]], unico elemento superstite della precedente chiesa di Santa Maria della Maina.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=6&cod_aggiornamento=44|titolo=La Chiesa di San Domenico|editore=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Altre chiese ====
 
; [[Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Gaeta)|Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria]]
 
[[File:Gaeta, chiesa di Santa Caterina d'Alessandria - Esterno.jpg|300px|miniatura|sinistra|Esterno della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria]]
 
Situata nei pressi della chiesa di San Domenico, venne costruita nel [[XIV secolo]] come chiesa annessa al monastero delle monache benedettine; venne restaurata internamente agli inizi del [[XVIII secolo]] in stile barocco da [[Domenico Antonio Vaccaro]], mentre l'aspetto neoclassico dell'esterno risale ai lavori del [[1852]], condotti da da Ferdinando Travaglini.<ref name=S.Caterina>{{cita web|url=http://www.prolocogaeta.it/documenti.aspx?IDDoc=29|titolo=Chiesa S. Caterina|sito=prolocogaeta.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref> L'edificio, esternamente con facciata a capanna nella quale si aprono l'unico portale e il [[rosone]] [[cerchio|circolare]], è a navata con [[volta a crociera|volte a crociera]], caratterizzata dalla presenza di un'ampia [[cantoria]] sopra l'ingresso; le modanature barocche in stucco delle pareti e della volta, sottolineano la sottostante struttura gotica, rimasta inalterata. A ridosso della parete di fondo, l'altare maggiore in marmi policromi.<ref name=S.Caterina/>
 
; [[Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Gaeta)|Chiesa di Santa Maria del Suffragio]]
 
È la cappella maggiore del [[cimitero]] comunale, situato nel quartiere [[Serapo]], alle pendici della collina della Catena.<ref>{{cita|O. Gaetano d'Aragona|p. 356.}}</ref> Costruita tra il [[1850]] e il [[1854]], è in un sobrio [[architettura neoclassica|stile neoclassico]], influenzato dall'[[architettura barocca|architettura tardobarocca]]. L'edificio è inserito nel complesso di strutture che costituiscono l'ingresso monumentale del camposanto, tra cui il ''sacrario dei garibaldini'', cripta situata al di sotto del sagrato. L'interno, dominato dall'alternanza dei colori bianco e celeste delle pareti, è a navata unica, terminante con un'[[abside]] quadrangolare coperta con volta a padiglione. Originariamente sull'altare maggiore in marmi policromi vi era una tela di pittore ignoto raffigurante la ''Madonna col Bambino'', attualmente presso la pinacoteca del Centro Storico Culturale.<ref>{{cita|G. Fronzuto|pp. 159-160.}}</ref>
 
; Chiesa dei Santi Carlo e Anna
 
[[File:Gaeta, chiesa dei Santi Carlo e Anna - Facciata durante i festeggiamenti per Sant'Anna.jpg|250px|miniatura|destra|La facciata della chiesa dei Santi Carlo e Anna]]
 
Situata nel quartiere Piaja, lungo la strada per [[Formia]], venne costruita in stile barocco nel [[XVII secolo]] e pesantemente rimaneggiata a partire dalla metà del [[XX secolo]], così da perdere qualsiasi riferimento (ad eccezione della struttura) alle sue caratteristiche originarie. La chiesa, esternamente caratterizzata dal campaniletto a vela, internamente presenta un'unica navata coperta con [[volta a botte lunettata]], con cappelle poco profonde senza altari, terminante con un'abside rettangolare.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=6&cod_aggiornamento=25|titolo=La chiesa di San Carlo Borromeo|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
; Chiesa della Madonna della Catena
 
Situata nei pressi del tratto urbano della [[via Flacca]], sulla sommità che domina [[Serapo]] sul lato opposto rispetto a [[Monte Orlando]], nel luogo dove la tradizione religiosa vuole che sia comparsa la Madonna con il Bambino, con in mano una catena, simbolo del peccato da spezzare. La chiesa, costruita nel [[XVII secolo]] e ampliata nel [[XIX secolo]] e nel [[XX secolo|XX]], è l'unica della città ad avere la [[pianta a croce greca]]; l'altare maggiore barocco proviene dalla [[Chiesa di San Giovanni a Mare (Gaeta)|chiesa di San Giovanni a Mare]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/museo/museo_action.php?ACTION=tre&cod_museo=6&cod_aggiornamento=28|titolo=La Chiesa di Santa Maria della Catena|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
; Chiesa di San Paolo Apostolo
 
Situata sulla piana di Montesecco, tra [[Serapo]] e il centro storico, venne costruita nel [[1964]] per volere dell'arcivescovo Lorenzo Gargiulo, che trova sepoltura nella chiesa. L'edificio, insieme a tutto il complesso parrocchiale, è in stile moderno e venne progettato da Antonio Petrilli e Pasquale Marabotto. La chiesa, a pianta quadrata, presenta un alto ambiente centrale circondato da un basso deambulatorio. Alla destra dell'altare, vi sono i resti dell'altare maggiore della demolita chiesa di San Biagio (rimane solo il tabernacolo, dopo che sono stati demoliti i due angeli che costituivano la base dell'altare laterale).<ref>{{cita web|url=www.sanpaologaeta.net|titolo=Chiesa S. Paolo Ap. Gaeta|sito=www.sanpaologaeta.net|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
; Santuario di San Nilo Abate
 
La chiesa, situata nella zona di [[Serapo]], venne edificata a partire dal [[1965]] su progetto di [[Riccardo Morandi]], secondo un'idea del parroco don Giuseppe Viola che volle rivisitare in chiave moderna le peculiarità delle antiche chiese gaetane. Consacrata nel [[1999]] ed elevata a santuario nel [[2014]],<ref>{{cita web|url=http://www.gaetamedievale.com/gaeta-la-chiesa-di-san-nilo-verra-elevata-a-santuario/|titolo=Gaeta: La chiesa di San Nilo verrà elevata a santuario|sito=gaetamedievale.com|accesso=30 giugno 2016}}</ref> è in stile moderno, con semplice struttura a tre navate.<ref>{{cita web|url=http://www.prolocogaeta.it/documenti.aspx?IDDoc=51|titolo=Chiesa S. Nilo Abate|sito=prolocogaeta.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
==== Cappelle rurali mariane ====
 
Nella campagna circostante la città vi sono alcune [[cappella|cappelle]] dedicate alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]; esse sono caratterizzate dall'essere inserite all'interno di un complesso architettonico costituito dal luogo di culto (di modeste dimensioni) da un [[arco (architettura)|arcone]] in muratura che eventualmente passa al di sopra della strada antistante e, in alcuni casi, anche dall'annessa [[canonica]].<ref name=Fronzuto_165>{{cita|G. Fronzuto|p. 165.}}</ref>
 
; Cappella della Madonna di Casalarga
 
[[File:Gaeta, cappella della Madonna del Colle - Esterno.jpg|300px|miniatura|destra|Veduta esterna della cappella della Madonna del Colle]]
 
La cappella si trova lungo via Sant'Agostino, tra l'incrocio con via del Colle (a [[est]]) e via Monte Ercole (a [[ovest]]), e ricade all'interno del territorio della parrocchia di San Carlo; è dedicata alla [[Madonna delle Grazie]] e ai santi [[Francesco d'Assisi]] e [[Papa Silvestro I|Silvestro papa]].<ref>{{cita|G. Tallini|p. 254.}}</ref> Le prime notizie sul luogo di culto risalgono al luglio [[1729]] quando, dopo anni di abbandono, fu restaurata dal proprietario Francesco Spignese e riaperta al culto.<ref>{{cita news|url=http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=99910|autore=Francesco del Pozzone|titolo=La Festa della Madonna di Casalarga a Gaeta|sito=telefree.it|data=11 ottobre 2012|accesso=25 settembre 2016}}</ref> La facciata, sormontata da un [[campanile a vela]], è introdotta da un arcone in [[cemento armato]] senza funzione portante, costruito nel [[1955]]; la cappella è costituita da un unico ambiente a pianta quadrangolare e coperto con [[volta a botte]], con altare in [[marmo]] e [[stucco]] a ridosso della parete di fondo.<ref name=Fronzuto_166>{{cita|G. Fronzuto|p. 166.}}</ref>
 
; Cappella della Madonna del Colle
 
La cappella si trova lungo l'omonima strada, nel tratto tra via del Monte Tortona e il centro abitato di Gaeta, sulla sommità della collina dalla quale prende nome.<ref name=Fronzuto_165/> Il luogo di culto è inglobato all'interno dell'edificio della canonica ed introdotto da un ampio arcone, che si sviluppa lungo la sottostante via in due campate coperte con [[volta a vela]]; sul fianco sinistro dell'edificio, rivolto verso la città, trova luogo il [[campanile a vela]]. Internamente la cappella si articola in [[navata]] (a pianta quadrata, con volta a crociera) e [[abside]] (a pianta rettangolare, con volta a botte); in quest'ultima vi è l'altare in stucco, sormontato dall'effige dipinta della ''Madonna del Colle''.<ref>{{cita news|url=http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=59844|autore=AIG|titolo=La Madonna del Colle torna a Gaeta|sito=telefree.it|data=28 agosto 2008|accesso=25 settembre 2016}}</ref>
 
; Cappella della Madonna di Conca
 
[[File:Gaeta, cappella della Madonna di Conca - Esterno.jpg|300px|miniatura|sinistra|Esterno della cappella della Madonna di Conca]]
 
La cappella della Madonna di Conca, dedicata alla [[Natività di Maria|Madonna Bambina]], si trova ai piedi del versante [[sud|meridionale]] dell'omonimo colle, non lontano dalla costa. Venne edificata nel [[1639]] dalle monache benedettine di [[Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria|Santa Caterina d'Alessandria]], sotto il cui patronato rimase fino alla soppressione del monastero ([[1809]]), per poi passare alla parrocchia di San Carlo; durante il suo esilio a Gaeta ([[1848]]-[[1849]]) amava sostarvi in preghiera [[papa Pio IX]] nel corso delle sue passeggiate pomeridiane.<ref>{{cita|P. Capobianco (1973)|pp. 15-16.}}</ref> La cappella è inglobata all'interno della [[canonica]], sopra la quale svetta il [[campanile a vela]]; l'ingresso è posto al di sotto dell'arcone, lungo l'antica strada d'accesso alla città, nei pressi della confluenza settentrionale di quest'ultima nel lungomare Caboto. L'interno è costituito da una navata di due campate, con [[volta a crociera]], che è illuminata da due coppie di oculi ovali, una ai lati della porta d'ingresso e l'altra nella parete di fondo. Sull'altare barocco in marmi policromi, affiancato dalle due colonne tuscaniche che reggevano la [[cantoria]] in controfacciata non più presente, vi è la tela di ''Madonna col Bambino fra i santi Erasmo, Bernardino da Siena, Filippo Neri, Francesco di Paola, Tommaso d'Aquino e Marciano'', di Filippo Conca ([[XVIII secolo]]).<ref>{{cita video|url=http://www.gaetachannel.it/notizie/2013-03-26-12-22-06/video/video/latest/708.html|titolo=GAETA Si festeggia la Madonna di Conca - Entriamo nella suggestiva cappellina nel «seno di Conca»|sito=gaetachannel.it|accesso=25 settembre 2016}}</ref>
 
; Cappella della Madonna di Longato
 
La cappella della Madonna di Longato (o di Casaregola)<ref>{{cita|P. Capobianco (1979)|p. 15.}}</ref> sorge nell'omonima [[Contrada (geografia)|contrada]], nel tratto [[ovest|occidentale]] di via Sant'Agostino.<ref>{{cita news|url=http://www.idealegiovani.it/news/ordinanze/8772-festa-madonna-del-longato.html|titolo=Festa Madonna del Longato|sito=idealegiovani.it|data=5 Settembre 2016}}</ref> L'edificio, citato in un documento del [[1180]] facente parte del ''[[Codex diplomaticus cajetanus]]'', subì un sostanziale restauro nel [[1832]].<ref>{{cita|G. Tallini|pp. 63, 314.}}</ref> L'edificio sorge parallelo alla strada ed è caratterizzato da una struttura articolata, con un loggiato sul fianco destro e un'ampia [[terrazza]] al di sopra dell'arcone; quest'ultimo si apre verso l'esterno sul lato anteriore e su quello di sinistra. All'interno della cappella, vi sono un dipinto raffigurante la ''Madonna che allatta Gesù Bambino'' (sull'altare) e la statua lignea della ''Madonna col Bambino''.<ref>{{cita|M. D'Agnese|p. 11.}}</ref>
 
==== Chiese sconsacrate ====
 
; Ex chiesa di Santa Lucia
 
[[File:Gaeta, ex chiesa di Santa Lucia - Facciata.jpg|250px|miniatura|destra|La facciata della ex chiesa di Santa Lucia]]
 
La chiesa di Santa Maria in Pensulis venne costruita nel [[VII secolo]]; distrutta durante il terremoto del [[1213]], venne ricostruita con orientamento ruotato di 90° e con dimensioni più ampie, e dedicata a [[Lucia di Siracusa|santa Lucia]]. Dal 1387 fu la "Cappella reale" dove si recavano a pregare, venendo dal castello, re [[Ladislao]] in compagnia della moglie, regina Costanza Chiaramonte, e della madre [[Margherita di Durazzo]]. Nel 1648 la chiesa venne restaurata: in tale occasioni, venne decorata con elementi barocchi, demoliti nel [[1930]], quando venne ricondotta ad un ipotetico stile vicino, ma più scarno, a quello originario. Nel [[1966]] la chiesa venne chiusa al culto e sconsacrata nel [[1972]].<ref name=S.Lucia>{{cita web|url=http://www.prolocogaeta.it/documenti.aspx?IDDoc=22|titolo=Chiesa S. Lucia|sito=prolocogaeta.it|accesso=28 febbraio 2015}}</ref>
 
L'edificio è in [[architettura gotica|stile gotico]] e presenta una pianta basilicale con tre navate, delle quali la centrale terminante con un'[[abside]] semicircolare, senza [[transetto]]. Internamente, nella prima campata della navata di destra, vi sono i resti dell'abside della chiesa di Santa Maria in Pensulis, con alcuni affreschi medioevali. Esternamente, sul fianco sinistro, lungo via Ladislao, si apre un portale laterale, con protiro.<ref name=S.Lucia/>
 
; [[Ex chiesa di San Salvatore]]
 
Si trova in vicolo Caetani, tra la [[Duomo di Gaeta|cattedrale]] e il palazzo De Vio. Sorse tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] e fu, nel medioevo, di proprietà dell'[[abbazia di Montecassino]]; dal [[1671]] al [[1806]] venne retta dagli [[scolopi]], i quali avevano una loro scuola nell'attiguo edificio attualmente adibito a palazzo arcivescovile. La chiesa, sconsacrata nel [[1814]], venne in gran parte distrutta nel bombardamento della notte da l'8 e il 9 settembre [[1943]] e i suoi resti sono stati convertiti in spazio espositivo all'aperto. Permangono le sei colonne di spoglio che dividevano l'ambiente in tre navate ed è ancora visibile nella sua interezza la navata laterale destra, con tracce di affreschi medioevali.<ref>{{cita web|url=http://vicusmedievalis.altervista.org/dettagli2014.htm#visita_guidata_5.1|titolo=La chiesa di San Salvatore in Gaeta|sito=vicusmedievalis.altervista.org|accesso=13 agoato 2016}}</ref>
 
; [[Ex chiesa di San Giovanni della Porta]]
 
[[File:Gaeta, ex chiesa di San Giovanni della Porta - Esterno.jpg|250px|miniatura|sinistra|L'esterno della ex chiesa di San Giovanni della Porta]]
 
Situata nel centro storico, nei pressi del [[Castello di Gaeta|castello Angioino-Aragonese]], venne fondata nel [[X secolo]] e ha acquisito la sua attuale conformazione nel corso dell'ampliamento medioevale dei secoli [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo|XIV]]. La struttura si compone di un'unica navata gotica articolata in due [[campata|campate]], terminante con un'abside poco profonda; le decorazioni e gli altari in stucco sono in stile barocco, mentre nella prima campata vi è un affresco quattrocentesco attribuito a Giovanni da Gaeta e raffigurante il santo titolare e un santo benedettino. L'avancorpo con [[cantoria]] risale alla fine del [[XIX secolo]] ed ha inglobato il precedente [[campanile]] a vela, non più visibile. La chiesa è priva di una facciata vera e propria e si accede al suo interno tramite due portali che si aprono lungo la fiancata sinistra, che dà su un piccolo slargo. Attualmente l'edificio è la sede locale del Consorzio universitario di economia industriale e manageriale (CUEIM).<ref>{{cita web|url=http://www.development.cueim.com/index.php/il-cueim/sedi?id=73&jjj=1470479973040|titolo=Sede Gaeta|sito=development.cueim.com|lingua=en it|accesso=6 agosto 2016}}</ref>
 
; [[Ex chiesa di San Giuda Taddeo]]
 
Si trova lungo via Angioina, non lontano dal [[tempio di San Francesco]]. Già esistente alla fine del [[XV secolo]] e originariamente dedicata a [[Onofrio (anacoreta)|sant'Onofrio]], tra il [[1855]] e il [[1856]] fu oggetto di un radicale intervento di restauro per volere di [[Ferdinando II delle Due Sicilie]]; utilizzata dai militari nel corso dell'[[Assedio di Gaeta (1860)|assedio di Gaeta del 1860]], venne sconsacrata lo stesso anno e cadde in abbandono. La struttura è caratterizzata da una fastosa decorazione [[architettura neogotica|neogotica]] sia esterna, sia esterna. L'ambiente, al quale è affiancata la sacrestia, è costituito da un'unica navata di tre campate, coperta col [[volta a crociera]], nel quale si trovavano tre altari marmorei ottocenteschi, rimossi dopo la chiusura al culto; sia nella facciata, sia nella parete di fondo si apre un [[rosone]] [[cerchio|circolare]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gaeta.lt.it/Gaeta-nella-storia/Le-Chiese/La-Chiesa-di-San-Giuda-Taddeo-e-Sant-Onofrio|titolo=La Chiesa di San Giuda Taddeo e Sant'Onofrio|sito=comune.gaeta.lt.it|accesso=24 settembre 2016}}</ref>
 
; Ex chiesa dei Santi Martiri Canadesi e del Beato Oliver Plunkett
 
[[File:Gaeta, ex chiesa dei Santi Martiri Irlandesi e del Beato Oliver Plunkett - Interno.jpg|300px|miniatura|destra|L'interno dell'ex chiesa dei Santi Martiri Canadesi e del Beato Olivier Plunkett]]
 
Venne costruita agli inizi degli [[anni 1930]] come luogo di culto della residenza estiva del Pontificio Collegio Irlandese, nei pressi del confine con il comune di [[Formia]]; fu consacrata il 19 ottobre [[1932]] dall'[[Arcidiocesi di Dublino|arcivescovo di Dublino]] Edward Joseph Byrne. Nella seconda metà del [[XX secolo]], l'intero complesso venne convertito in struttura ricettiva e la chiesa, sconsacrata, adibita a ristorante. L'edificio conserva intatte le sue caratteristiche originarie; esternamente presenta un portico [[architettura neoclassica|neoclassico]] a tre arcate in [[facciata]]. L'interno è costituito da un'unica aula terminante con un'ampia [[abside]] poligonale, le cui pareti sono decorate da affreschi monocromi con motivi allegorici e vegetali; al centro, il [[ciborio]] [[marmo]]reo, con elementi [[mosaico|musivi]].<ref>{{cita web|url=http://www.villairlanda.it/il-convento/|titolo=Il convento|sito=villairlanda.it|accesso=9 luglio 2016}}</ref>
 
; [[Ex chiesa di San Nicola]]
 
Si trova alla sommità della salita degli Albito, a monte della [[chiesa di Santa Maria della Sorresca]]; già presente nel [[X secolo]], acquisì l'attuale conformazione gotica nel [[XIV secolo]]. Attualmente è adibita a giardino privato in seguito al crollo di gran parte della volta nel corso del bombardamento del settembre [[1943]]. All'esterno è caratterizzata dalla torre campanaria, probabilmente del [[XIII secolo]] e riconvertita in abitazioni private, e dell'edicola mariana posta lungo la parete di destra e ricavata dall'antico portale laterale. L'interno presenta ancora, seppur in cattivo strato di conservazione, le decorazioni barocche del [[XVII secolo|XVII]]-[[XVIII secolo]] in [[stucco]] e [[scagliola]], quali cornici e altari.<ref>{{cita|G. Fronzuto|pp. 170-171.}}</ref>
 
=== Architetture militari ===
;Castello Angioino-Aragonese
{{vedi anche|Assedio di Gaeta (1860)|Castello di Gaeta}}
 
[[File:Gaeta (castello angioino) da monte orlando.jpg|thumb|Il castello fotografato da [[Monte Orlando]]]]
 
=== Architetture civili ===
;Palazzo de Vio
[[File:Gaeta medievale vista dal mare.jpg|thumb|Il palazzo Arcivescovile]]
Il Palazzo de Vio fu costruito come vescovado dall'omonimo cardinale e arcivescovo di Gaeta nel Rinascimento. L'attuale facciata è opera di [[Federico Travaglini]]. All'interno ospita il Museo Diocesano, che raccoglie opere provenienti da chiese sconsacrate della città (come l’''Incoronazione di Maria'' di Giovanni di Gaeta che era la pala d'altare di Santa Lucia), lo ''Stendardo di Lepanto'', con raffigurati il Gesù in Croce e i Santi Pietro e Paolo ed ''Exultet'' medioevali su pergamena.
;Palazzo Arcivescovile
Dietro la cattedrale si trova il palazzo Arcivescovile. Questo, originariamente, scuola degli Scolopi, ha una caratteristica loggia che dà sul mare.
;Palazzo comunale
Il palazzo comunale sorge in piazza XIX maggio, sul versante orientale dell'istmo di Montesecco. L'edificio venne edificato in luogo di uno precedente per volere di Pasquale Corbo, sindaco di Gaeta dal [[1949]] al [[1964]], ed è caratterizzato dal paramento murario esterno in travertino e laterizio. Alla sua destra, si eleva la [[torre civica]], a pianta quadrangolare, sormontata dalla cella campanaria all'interno della quale è installato un concerto di [[campana|campane]] che riproduce, all'inizio di ogni [[ora]], il carillon del [[Big Ben]] di [[Londra]].<ref>{{cita news|url=http://www.ulisseland.com/journal/?p=4483|autore=Sergio Monforte|titolo=Gaeta: L’orologio della torre civica riprende a funzionare|sito=ulisseland.com|accesso=29 settembre 2016}}</ref>
 
=== Altro ===
[[File:Mausoleo di Lucio Munazio Planco.JPG|thumb|upright=1.6|Mausoleo di Lucio Munazio Planco sulla cima del [[Monte Orlando]]]]
* Mausoleo di [[Lucio Munazio Planco]], edificato nel 22 a.C., è in blocchi di pietra e domina su tutta la città. Al suo interno un corridoio circolare conduce alle quattro camere mortuarie.
* [[Mausoleo di Lucio Sempronio Atratino]], posto sulla vetta dell'omonimo colle nella parte alta del quartiere [[Porto Salvo (Gaeta)|Porto Salvo]], è privato del rivestimento esterno in conci lapidei, utilizzati per costruire il basamento del campanile della cattedrale e la scalinata degli Scalzi.
* Stabilimento della S.S. Annunziata, nato in occasione del Giubileo del 1300 anche per l'accoglienza dei pellegrini, ha la sua lunga facciata su via dell'Annunziata. All'interno si trovano due cortili (quello barocco e quello catalano). Vi è annessa la [[Cappella dell'Immacolata Concezione (Gaeta)|Cappella dell'Immacolata Concezione]] detta "Cappella d'Oro"
* Ex Caserma Cosenz, edificio ottocentesco che si affaccia su via dell'Annunziata e che ospita mostre temporanee.
* [[Monastero di Santo Spirito di Zannone]]
 
=== Aree naturali ===
* [[Parco regionale urbano Monte Orlando]];
* [[Parco regionale Riviera di Ulisse]], ubicato nel lembo meridionale della Regione Lazio, si estende lungo la costa del golfo di Gaeta e comprende i territori delle aree protette ricadenti nei comuni di Gaeta, Formia, Minturno e Sperlonga.
 
=== Fauna ===
La fauna di Gaeta è molto ampia e ricca di specie che vanno dalla [[Mantis religiosa|mantide religiosa]] al [[falco pellegrino]], dalla [[Hyla intermedia|raganella italiana]] all'[[Hystrix cristata|istrice]] e molte altre.<ref>{{Cita libro|autore = Enrico Romanelli|titolo = Fauna di Gaeta|anno = 2014|editore = |città = Gaeta}}</ref>
 
=== Spiagge ===
La città è famosa per le sue sette spiagge:
;Spiaggia di Serapo
:Questa è una delle più importanti di Gaeta per il lungo tratto di spiaggia che separa il mare dalla Via Marina; le sue caratteristiche principali sono due: la sabbia con granelli sottilissimi ed il mare che ha una trasparenza unica oltre ad inquinamento zero.
;Spiaggia di Fontania
;Spiaggia Quaranta Remi
:Piccola spiaggia situata tra l'Ariana e Fontania, così chiamata perché tra le due estremità c'è una distanza copribile con quaranta remate.
;Spiaggia dell'Ariana
:Piccola spiaggia di sabbia bianca calcarea tipica del primo tratto di costa compresa tra il promontorio di Gaeta e San Felice Circeo.
La spiaggia è posizionata tra due speroni rocciosi di altezza pari a 50-70 metri, su uno di essi svetta un'antica torre detta Torre Viola facente parte del sistema difensivo e di avvistamento costiero costruito per difendere il borgo di Gaeta dalle incursioni saracene.
 
Il nome Ariana sembra derivare dal binomio dell'antica lingua locale aria-sana, fino ai primi anni cinquanta la spiaggia era però detta dell'arianna. Un'antica mulattiera usata dai contadini e pastori percorreva la spiaggia inerpicandosi sui due speroni che delimitano la spiaggia; ancora oggi una parte del vecchio tracciato della mulattiera è usato come stradina per scendere in spiaggia dalla strada Flacca costruita negli anni sessanta a ridosso della spiaggia congiungendo tratti dell'antico tracciato della via Flacca di origine romana.
Ad oggi la spiaggia dell'Ariana è una delle più affollate spiagge del sud pontino grazie alla sua bellezza e particolare collocazione che la protegge dal vento, seppur il suo tratto antistante sia oggetto di costruzioni abusive anche entro i 300 metri dalla linea d'acqua.
;Spiaggia dell'Arenauta (''arena auta'')
:Spettacolare spiaggia al di sotto di una falesia di particolare bellezza, è nota per il Bagno "dei 300 scalini" in quanto vi si accede mediante una lunga scalinata. Sono presenti altre vie di accesso. Frequentata tutto l'anno da naturisti che prediligono il lato di levante in prossimità della Torre Scissura. Di rilievo è la presenza di una Grotta e di una parete rocciosa utilizzata per allenamenti di scalata alpinistica di grado medio-alto. Di grande pregio naturalistico, soffre del suo illegale utilizzo, del fenomeno del campeggio abusivo, della mancanza di un regolare servizio di raccolta rifiuti e di adeguati servizi igienici.
;Spiaggia di San Vito
:Piccola darsena, naturalisticamente riservata, ospita strutture alberghiere organizzate cresciute nel dopoguerra.
;Spiaggia di Sant'Agostino
:Meravigliosa lingua di sabbia tra scogliere, falesie e campagna coltivata, al margine della SS Flacca. Turisticamente sfruttata in maniera discontinua e scarsamente rispettosa dell'ambiente, offre tuttavia un panorama marino di grande respiro ed è uno dei più noti Spot per Surf da Onda del Mar Tirreno, di cui un piccolissimo pezzo (verso Sperlonga) appartiene al comune di [[Itri]]. [senza fonte]
 
== Società ==
{{...||centri abitati|arg2=società}}
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Gaeta}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
 
La presenza straniera in Gaeta continua a salire, in parte dovuta alla sua vicinanza alla capitale, Roma.
 
Alla fine del 2010 sono stati 806 gli immigrati regolari che vivono a Gaeta, e fanno il 3,74% della popolazione, inferiore alla media regionale e nazionale.<br />
La più grande comunità è:
 
* [[Romania]] 239 unità - 1,11% dei residenti.
 
[[File:Porto Gaeta lato Nord.jpg|thumb|Vista del Porto di Gaeta da Nord]]
 
=== Lingue e Dialetti ===
Se si esamina il dialetto gaetano si può rilevare la sua particolarità da questo punto di vista: infatti vi sono due distinti dialetti. Il primo è marcatamente napoletano ed è parlato nella parte "medievale" della città, il centro storico, comunemente conosciuto con l'appellativo "Gaeta Vecchia"; il secondo, invece, è parlato nel resto della cittadina, in quella zona conosciuta come "Borgo di Elena", che per circa trenta anni (dal 1897) fu comune autonomo e successivamente reintegrato nel comune di Gaeta. Un’ampia raccolta di vocaboli dei due dialetti, raffrontati e tradotti in italiano, è contenuta in “GAETA IN PAROLE: lessico, immagini e suoni” di Francesco Sapio, edito dal Comune di Gaeta nel 2006. Il libro è consultabile sul sito ufficiale (WWW.COMUNE.GAETA.IT) alla voce “Tradizioni locali”.
 
=== Tradizioni e Folclore ===
* Tipica espressione del folklore gaetano è ''Gliu Sciuscio'', evento caratteristico della sera/notte del 31 dicembre quando tante orchestre di giovani gaetani, usando strumenti musicali per lo più auto-costruiti, girano per gli esercizi commerciali e per le case di Gaeta intonando canti tipici per augurare al padrone di casa un buon anno.
* [[Festa del mare]]. Dal 1927, ogni anno,<ref>A. R. Zamberti (a cura di),''Quaderni del Borgo di Gaeta'', [http://www.telefree.it/news.php?op=view&stampa=1&id=99112 Il ritrovarsi in... "Porto Salvo" alla Festa del Mare a Gaeta].</ref>, la seconda domenica di agosto, parte dalla Chiesa degli Scalzi una tradizionale processione che porta la statua della Madonna di Porto Salvo, protettrice dei pescatori e dei naviganti, su una barca al centro del golfo di Gaeta. Durante tale processione la barca che trasporta la statua della Madonna è seguita da molti natanti e l'evento si conclude con la posa in mare di una corona di fiori in ricordo di tutte le vittime del mare. La cerimonia è tra le più suggestive del litorale laziale.
 
== Cultura ==
[[File:Spaghetti alla Nostromo.jpg|thumb|miniatura|Spaghetti alla Nostromo]]
{{Citazione|Tu pure ai nostri lidi, nutrice di [[Enea]], morendo desti, Gaeta, eterna fama|''[[Eneide (Caro)|Eneide]]'', VII 1-4|Tu quoque litoribus nostris, Aeneia nutrix, aeternam moriens famam, Caieta,dedisti|lingua=la}}
 
=== Media ===
==== Televisione ====
* Golfo Tv
 
=== Cucina ===
* [[Oliva Itrana|Olive di Gaeta]] (olive nere)
* Sciuscelle, Mostaccioli (dolci natalizi gaetani)
* [[Tiella di Gaeta|Tiella]] (pizza rustica ripiena)<ref name="gaetavola">[http://www.gaetavola.org/tavolaecibo/pizza_tielle_caniscione.aspx Associazione Gaetavola], Pizza, tiella e caniscione</ref>
* Spaghetti alla Nostromo (spaghetti con pomodoro, cozze, vongole e mazzancolle)
 
== Personaggi illustri legati alla città di Gaeta ==
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* [[Luigi Caponaro]] (1567 – Gaeta, 1622), medico.
* [[Carlo Mezzanotte]] (1942 – Gaeta, 2008), giurista e docente.
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=== Arte ===
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* [[Francesco Patrizi (umanista)|Francesco Patrizi]] (1413 – Gaeta, 1492), scrittore, politico, vescovo cattolico ed umanista.
* [[Dionisio Lazzari]] (1617 – 1689) marmoraro, architetto e scultore, contribuì per il [[Santuario della Santissima Annunziata (Gaeta)|Santuario della Santissima Annunziata]] e per il [[Duomo di Gaeta]].
* [[Luigi Persico]] (1791 – 1860), scultore autore della ''Statua della Religione'' a Gaeta.
* [[Antonio Pietrangeli]] (1919 – Gaeta, 1968), regista e sceneggiatore.
* [[Goliarda Sapienza]] (1924 – Gaeta, 1996), attrice e scrittrice, terminò il suo capolavoro [[L'arte della gioia]] nella casa di [[Angelo Pellegrino]], a Gaeta.<ref name=goliarda>''Lunga marcia'' introduzione in ''L'arte della gioia'', ed. Einaudi , 2010, ISBN 9788858400258</ref>
* [[Anna Amendola]] (Gaeta, 1927), attrice.
* [[Pasquale Misiano]] (Gaeta, 1928 - 1993), [[attore]] e [[direttore di produzione]].
* [[Fabrizia Ramondino]] (1936 – Gaeta, 2008), scrittrice.
* [[Angelo Pellegrino]] (1946), attore vissuto a Gaeta.<ref name=goliarda />
* [[Graziano Galoforo]] (Gaeta, 1957), dialoghista e direttore di doppiaggio.
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==== Pittura ====
{{div col|2}}
* [[Giovanni da Gaeta]] (Gaeta, XV sec. circa), pittore.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-da-gaeta_(Dizionario-Biografico)/ Giovanni da Gaeta], [[Enciclopedia Treccani]]</ref>
* [[Andrea Sabatini]] (1480 – Gaeta, 1545), pittore.
* [[Giovanni Filippo Criscuolo]] (Gaeta, 1495 - 1584), pittore.
* [[Scipione Pulzone]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pulzone-scipione-detto-il-gaetano/|titolo=Pulzóne, Scipione, detto il Gaetano|sito=www.treccani.it|accesso=2016-05-08}}</ref> (Gaeta, 1550 - 1598), pittore.
* [[Sebastiano Conca]] (Gaeta, 1680 - 1764), pittore.
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==== Musica e canto ====
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* [[Erasmo di Bartolo]] (1606 - 1656), compositore.
* [[Franco Michele Napolitano]] (Gaeta, [[1887]] - [[1960]]), musicista.
* [[Umberto Scipione]] (Gaeta, 1960), compositore, pianista e direttore d'orchestra.
* [[Tiziana Rivale]] (Gaeta, 1960), cantante e compositrice.
* [[Claudio Coccoluto]] (Gaeta, 1962), [[disc jockey]].
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=== Esplorazione ===
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* [[Giovanni Caboto]] (Gaeta, 1445 - 1498), navigatore ed esploratore.
* [[Enrico Tonti]] (Gaeta, 1646 - 1704), esploratore.
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=== Giornalismo ===
{{div col|2}}
* [[Dante Pignatiello]] (1924 - 2000), giornalista.
* [[Safiria Leccese]] (Gaeta, 1970), [[giornalista]] e [[conduttore televisivo|conduttrice televisiva]].
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=== Politica ===
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* [[Francesco Patrizi (umanista)|Francesco Patrizi]] (1413 – Gaeta, 1492), scrittore, politico, vescovo cattolico ed umanista.
* [[Marcello Gazzella]] (Gaeta, XVI sec.), mastro di zecca di Napoli e l'Aquila, reggente di cancelleria.
* [[Lorenzo Tonti]] (1602 - 1684), banchiere governatore di Gaeta, inventore della [[tontina]].
* [[Giovanni Salzano de Luna]] (1790 – 1865), generale e comandante in capo dell'esercito borbonico, governatore di Gaeta.
* [[Lucia Gomez Paloma]] (Gaeta, 1794 – 1858), patriota italiana.
* [[Francesco Angelotti]] (Gaeta, 1800 – 1839), patriota italiano.
* [[Enrico Cosenz]] (Gaeta, 1820 – 1898), generale e politico.
* [[Taddeo Orlando]] (Gaeta, 1885 - 1950), generale e Ministro della Guerra durante il [[Governo Badoglio II]] e Comandante Generale dell'[[Arma dei Carabinieri]].
* [[Dario Quintavalle]] (Gaeta, 1898 – 1978), dirigente pubblico e magistrato.
* [[Benito Nardone Cetrulo]] (1906 – 964), presidente del Consiglio Nazionale di Governo dell'[[Uruguay]]. Figlio di emigranti gaetani, tornò a Gaeta in visita presidenziale il 1º dicembre 1960.
* [[Vittorio Cervone]] (Gaeta, 1917 – Gaeta, 1993), docente e politico.
* [[Giuseppe Orlando (economista)|Giuseppe Orlando]] (Gaeta, 1918 – Gaeta, 1992), economista e politico.
* [[Giorgio Benvenuto]] (Gaeta, 1937), sindacalista e politico.
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==== Impero romano ====
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* [[Lucio Munazio Planco]] (90 a.C. - Gaeta, 1 d.C.), politico e militare. A Gaeta fece costruire una villa e un grande mausoleo su Monte Orlando dove fu sepolto.
* [[Lucio Sempronio Atratino]], console romano (sec. 1º a. C.), proprietario a Gaeta di una villa nei cui pressi fece costruire un mausoleo dove fu sepolto.
* [[Adriano]] (76 – 138), imperatore romano, dimorò a Gaeta dove si fece costruire una residenza imperiale a Montesecco, l’attuale Piazza Municipio.
* [[Antonino Pio]] (86 – 161), imperatore romano. Dimorò a Gaeta, suo luogo di villeggiatura, presso un palazzo imperiale costruito vicino al porto, attualmente denominato di Santa Maria.
* [[Faustina Minore]] (131 – 175), imperatrice romana, fu ospite di Gaeta in una villa di sua proprietà ubicata nel quartiere oggi denominato di Sant'Erasmo.
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==== Nobiltà ====
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* [[Riccardo I di Aversa|Riccardo Drengot]] (1024 circa – 1078), cavaliere normanno e Duca di Gaeta (1063).
* [[Goffredo Ridello]] (... – 1086), avventuriero normanno, Duca di Gaeta (1068-1086).
* [[Giordano I di Capua]] (... – 1091), cavaliere normanno, principe di Capua e Duca di Gaeta (1062).
* [[Guglielmo di Blosseville]] (... – ...), Duca di Gaeta (1103-1105).
* [[Trogia Gazzella]] (Gaeta, 1460 circa – 1511), nobildonna.
* [[Sancia d'Aragona]] (Gaeta, 1478 – 1506), principessa di Squillace e contessa d'Alvito, figlia illegittima del Re Alfonso II di Napoli.
* [[Maria Giuseppina di Borbone-Spagna]] (Gaeta, 1744 – 1801), Principessa di Napoli e Sicilia.
* [[Maria Pia di Borbone-Due Sicilie]] (Gaeta, 1849 – 1882), principessa delle Due Sicilie e Duchessa di Parma.
* [[Enrico Mazzoccolo]] (1859 – 1939), nobile magistrato, docente e politico.
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==== Sovrani ====
{{vedi anche|Sovrani di Gaeta}}
 
=== Militari ===
{{div col|2}}
* [[Carlo di Lannoy]] (1487 – Gaeta, 1527), militare e statista dei Paesi Bassi.
* Giovanni Bausan (Gaeta, 1757 - ...), valoroso combattente della marineria napoletana, ha dato il suo nome a un [[Giovanni Bausan (sommergibile)|sommergibile della Regia Marina]].
* [[Carlo Afan de Rivera]] (Gaeta, 1779 – 1852), militare e ingegnere.
* [[Francesco Antonelli]] (1803 – 1877), militare e capo di stato maggiore della fortezza di Gaeta durante l'assedio del 1860 e firmatario della resa della stessa.
* [[Paolo de Sangro]] (1806 – Gaeta, 1861), alto ufficiale dell'Esercito delle Due Sicilie ed accademico dell'Arcadia.
* [[Roberto Pasca]] (1821 – 1897), brigadiere del Regno delle Due Sicilie, firmò la "Capitolazione per la resa della piazza di Gaeta" nel 1861.
* [[Aldo Baldini]] (Gaeta, 1915 – Roma, 1999), ammiraglio e comandante.
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==== Generali ====
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* [[Giovanni Salzano de Luna]] (1790 – 1865), generale e comandante in capo dell'esercito borbonico, governatore di Gaeta.
* [[Gennaro Moreno]] (Gaeta, 1838 – 1901), generale.
* [[Taddeo Orlando]] (Gaeta, 1885 - 1950), generale e Ministro della Guerra durante il [[Governo Badoglio II]] e Comandante Generale dell'[[Arma dei Carabinieri]].
* [[Livio Bonelli]] (Gaeta, 1891 – 1949), generale.
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==== Briganti ====
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* [[Fra Diavolo]] (1771 – 1806), brigante e militare, dominò il territorio da Gaeta a Capua.
* [[Damiano Vellucci]], soprannominato '''Inferno''' (1835 – Gaeta, 1863), brigante.
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=== Religione ===
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* [[Albina di Cesarea]] (238 – 250), santa martire cattolica, seppellita a Gaeta insieme a Sant'Erasmo.
* [[Sant'Erasmo]] (... - 303), massimamente il Santo di Gaeta, venerato per secoli come il principale protettore della città.
* [[San Nilo da Rossano]] (910 - 1004), monaco basiliano, abate ed eremita, dimorò in Gaeta per circa dieci anni nei pressi di Serapo.
* [[Papa Gelasio II]] (Gaeta, 1060 - 1119), monaco benedettino, cardinale diacono e sommo pontefice.
* [[Cristoforo Marcello]] (1480 – Gaeta, 1527 circa), teologo e vescovo.
* [[Francesco Patrizi (umanista)|Francesco Patrizi]] (1413 – Gaeta, 1492), scrittore, politico, vescovo cattolico ed umanista.
* [[Tommaso De Vio]] (Gaeta, 1469 - 1534), detto Cardinal Gaetano, maestro generale dell'Ordine dei domenicani, filosofo, teologo, vescovo.
* [[Cherubino Caietano]] (Gaeta, XVI secolo – 1544), vescovo cattolico.
* [[San Filippo Neri]] (1515 - 1595), spesso in ritiro spirituale presso la Cappella del Crocifisso ubicata alla montagna spaccata.
* [[Erasmo Paravicini]] (Gaeta, 1580 – 1640), vescovo cattolico e nunzio apostolico.
* [[Francesco Gaetano Traversa]] (1787 – Gaeta, 1861), generale dell'esercito delle Due Sicilie.
* [[Luigi Di Liegro]] (Gaeta, 1928 - 1997), presbitero, fondatore della Caritas diocesana
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=== Sport ===
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* [[Emilio de la Forest de Divonne]] (Gaeta, 1899 – 1961), dirigente sportivo (Presidente della Juventus F.C.)
* [[Angelo Parodi]] (Gaeta, 1900 – ...), calciatore.
* [[Giuseppe Nuoto]] (Gaeta, 1930), calciatore.
* [[Juan Carlos Tacchi]] (1932 –2007), calciatore argentino, allenatore del Gaeta.
* [[Annarita Anellino]] (Gaeta, 1963), cestista.
* [[Massimo Lotti]] (1969), calciatore ed allenatore di [[calcio (sport)|calcio]], ha giocato a Gaeta.
* [[Marco Traniello]] (Gaeta, 1973), giocatore di poker.
* [[Salvatore Onelli]], (1976), giocatore di [[Sporting Club Gaeta]].
* [[Marco Vitale]] (Gaeta, 1981), arciere.
* [[Uros Krasovec]] (1987), pallamanista sloveno, centrale del Gaeta.
* [[Antonio De Paola]] (Gaeta, 1988), pallavolista.
* [[Pierlorenzo Buzzelli]] (1990), pallavolista, ha giocato per Serapo Volley Gaeta.
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==== Polisportiva Gaeta 1931 ====
{{Vedi categoria|Polisportiva Gaeta 1931}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Stazione di Gaeta|Ferrovia Sparanise-Gaeta}}
La città è servita dalla [[stazione di Formia-Gaeta]] situata a [[Formia]] e posta sulla [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli|Roma-Formia-Napoli]]; fino al [[1966]] era in funzione anche la [[Ferrovia Sparanise-Gaeta|Formia-Gaeta]] delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|FS]], che partiva da [[Stazione di Formia|Formia]] e arrivava fino a [[Stazione di Gaeta|Gaeta]] e la città aveva la sua [[Stazione di Gaeta|stazione ferroviaria]]. La riapertura della tratta Formia-Gaeta era prevista per l'agosto [[2015]].
 
== Amministrazione ==
Fino al [[1927]] faceva parte della [[Terra di Lavoro|provincia di Terra di Lavoro]] (che aveva come capoluogo prima [[Capua]] e dal 1818 [[Caserta]]), regione storica sorta sotto il [[Regno di Sicilia]] (poi [[Regno di Napoli]] e [[Regno delle Due Sicilie]]). In questa zona della Provincia era il caposaldo militare e amministrativo dell'area ([[Circondario di Gaeta]]).
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|6 giugno [[1988]]
|23 dicembre [[1989]]
|Damiano Tallini
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 dicembre [[1989]]
|22 giugno [[1990]]
|Sergio Tuccilli
|[[Partito Repubblicano Italiano]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|22 giugno [[1990]]
|26 febbraio [[1991]]
|Candeloro Mignano
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 febbraio [[1991]]
|19 settembre [[1991]]
|Giuseppe Renzelli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 settembre [[1991]]
|4 agosto [[1992]]
|Erasmo Di Nitto
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 agosto [[1992]]
|11 maggio [[1993]]
|Giuseppe Matarazzo
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|11 maggio [[1993]]
|23 dicembre [[1993]]
|Salvatore Di Maggio
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 dicembre [[1993]]
|12 giugno [[1994]]
|Antonio Reppucci
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|12 giugno [[1994]]
|24 maggio[[1998]]
|Silvio D'Amante
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 maggio [[1998]]
|26 maggio[[2002]]
|Silvio D'Amante
|[[Democratici di Sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2002]]
|14 novembre [[2006]]
|Massimo Magliozzi
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Sfiduciato dal [[Consiglio Comunale]].</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|novembre [[2006]]
|27 maggio [[2007]]
|Bruno Frattasi
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|27 maggio [[2007]]
|6 maggio [[2012]]
|Antonio Raimondi
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 maggio [[2012]]
|''in carica''
|Cosmo Mitrano
|[[Il Popolo della Libertà]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Gaeta è gemellata con:
{|width=100%
| valign=top|
* {{Gemellaggio|Francia|Frontignan}}
* {{Gemellaggio|USA|link=Cambridge (Massachusetts)|Cambridge}}<ref>{{cita web|url=http://www2.cambridgema.gov/deptann.cfm?story_id=1597A|titolo=Message from the Peace Commission|accesso=20 marzo 2016}}</ref>
* {{Gemellaggio|USA|link=Somerville (Massachusetts)|Somerville}}
* {{Gemellaggio|USA|link=Mobile (Alabama)|Mobile}}
* {{Gemellaggio|MNE|Cetinje}}
|}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
* Fa parte della XVII [[Comunità montana dei Monti Aurunci]] e del [[Parco regionale Riviera di Ulisse]]
 
== Sport ==
Le società sportive presenti a Gaeta sono:
* MDC Surf Club, ASD ([[Surf]])
* ''A.S. Taekwondo Club Gaeta ([[Taekwondo]])
* [[Sporting Club Gaeta]] ([[Pallamano]]), militante nel campionato di [[serie A/1]] maschile.
* [[Polisportiva Gaeta 1931]] ([[Calcio (sport)|Calcio]]), militante nel campionato di [[Eccellenza Lazio|Eccellenza]].
* ''Serapo Sport Gaeta'', ([[Pallanuoto]]), militante nel campionato di serie A/2 femminile e C maschile.
* ''Gaeta Handball '84'', ([[Pallamano]]), militante nel campionato di serie B maschile.
* ''P.G.S.Don Bosco Gaeta'', ([[Calcio (sport)|Calcio]]), militante nel campionato di 1ª categoria
* ''A.S.D.Cajeta'', ([[Calcio (sport)|Calcio]]), militante nel campionato di 3ª categoria
* Serapo Volley Gaeta ( [[Pallavolo]] ) militante nel campionato di serie D maschile e 1ª divisione femminile
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Image:Gaeta.jpg|Porto
Immagine:Golfo_di_Gaeta.jpg|Golfo di Gaeta
Immagine:Porto di Gaeta dall'alto.JPG|Vista da Sud del Porto di Gaeta e dei lavori di ampliamento
Image:Gaeta09.jpg|Il Centro Storico visto dal Tempio di San Francesco
Image:Gaeta05.jpg|Il Municipio
Immagine:Spiaggia Serapo.JPG|La spiaggia di Serapo
Immagine:Vista del Porto di Gaeta d'inverno.JPG|Vista del Porto di Gaeta d'inverno
Immagine:GaetaPanorama.JPG|Gaeta medievale, quartiere Sant'Erasmo
Immagine:Gaeta (5068602194).jpg|Lungomare di Gaeta Sant'Erasmo
Image:Gaeta, Basilica Cattedrale, veduta da via Aragonese.jpg|Veduta aerea della Cattedrale
Image:Tempio di San Francesco2.JPG|Il Tempio di San Francesco
Image:US Navy 020704-N-9774H-001 The Command Ship of the U.S. Navy^rsquo,s 6th Fleet, USS La Salle (AGF 3).jpg|Fuochi d'artificio durante le celebrazioni per l'Indipendence Day
Image:Crocifisso Cappella Montagna Spaccata Gaeta.JPG|Cappella del Crocifisso nella Montagna spaccata di Gaeta
Image:Crocifisso Cappella Montagna Spaccata Gaeta 2.JPG|Cappella del Crocifisso nella Montagna spaccata di Gaeta
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Giovanni Battista Federici|url=https://books.google.it/books?id=r-5_6yyYqq4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Degli Antichi duchi e consoli o ipati della città di Gaeta|città=Napoli|editore=Vincenzo Flauto|anno=1791|isbn=no|cid=G.B. Federici}}
* {{cita libro|url=http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/schulz1860bd2?sid=a94faa279fba4ed8a1fee4f9ed276be2|nome=Heinrich Wilhelm|cognome=Schulz|titolo=Denkmäler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien|città=Dresda|editore=Wilhelm K. H. Schulz|anno=1860|volume=II|cid=H.W. Schulz|isbn=no|lingua=de}}
* {{cita libro|nome=Onorato|cognome=Gaetani d'Aragona|titolo=Memorie storiche della città di Gaeta|città=Caserta|editore=Stabilimento tipo-litografico della Minerva|anno=1885|edizione=2|cid=O. Gaetani d'Aragona|isbn=no}}
* {{cita libro|url=https://archive.org/details/memoriereligios00ferrgoog|nome=Salvatore|cognome=Ferraro|titolo=Memorie religiose e civili della città di Gaeta|città=Napoli|editore=Tipografia Francesco Giannini & Figli|anno=1903|isbn=no|cid=S. Ferraro}}
* {{cita libro|autore=Luigi Salemme|titolo=Il borgo di Gaeta: contributo alla storia locale|città=Torino|editore=ITER|anno=1939|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Arnaldo|cognome=Venditti|titolo=Architettura bizantina nell'Italia meridionale: Campania - Calabria - Lucania|città=Napoli|editore=Edizioni scientifiche italiane|anno=1967|volume=vol. II|cid=A. Venditti}}
* {{cita libro|nome=Giuseppe|cognome=Allaria|titolo=Le chiese di Gaeta|città=Latina|editore=Ente Provinciale per il Turismo, Camera di Commercio|anno=1970|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Alberto|cognome=Giordano|titolo=La cattedra episcopale di Gaeta|città=Gaeta|editore=Centro Storico Culturale|anno=1972|isbn=no|cid=A. Giordano}}
* {{cita pubblicazione|autore=Paolo Capobianco|titolo=Nostra Signora di Conca|opera=Gazzetta di Gaeta|città=Gaeta|editore=La Poligrafica|mese=ottobre|anno=1973|numero=5|vol=I|pagine=15-16|isbn=no|cid=P. Capobianco (1973)}}
* {{cita pubblicazione|nome=Nicola|cognome=Migliavacca|titolo=Il mausoleo di Lucio Atratino|opera=Gazzetta di Gaeta|città=Gaeta|editore=La Poligrafica|mese=luglio|anno=1976|numero=n° 7 (37)|vol=III|pagine=11-14|isbn=no|cid=N. Migliavacca}}
* {{cita libro|curatore=Salvatore Abita, Erasmo Vaudo, Ennio Albano, Giuliano Imondi|titolo=La veduta di Gaeta nell'800 napoletano|città=Gaeta|editore=La Poligrafica|anno=1977|cid=S. Abita, E. Vaudo, E. Albano, G. Imondi (a cura di)|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=Paolo Capobianco|titolo=Gaeta città di Maria: posuerunt me custodem|città=Gaeta|editore=La Poligrafica|anno=1979|ISBN=no|cid=P. Capobianco (1979)}}
* {{cita libro|curatore=Pier Giacomo Sottoriva|titolo=Il golfo di Gaeta|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1985|isbn=no|cid=P.G. Sottoriva}}
* {{cita pubblicazione|autore=Maria D'Agnese|titolo=La Madonna di Longato|opera=Gazzetta di Gaeta|città=Gaeta|editore=La Poligrafica|mese=settembre|anno=1985|numero=n° 9 (143)|vol=XII|pagine=10-14|isbn=no|cid=M. D'Agnese}}
* {{cita libro|curatore=Erasmo Vaudo|titolo=Oltre l'immagine. Iconografia mariana a Gaeta dal XIII al XIX secolo|città=Gaeta|editore=Gaetagrafiche|anno=1988|cid=E. Vaudo|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=Alvise Schanzer|titolo=Per la conoscenza dei dialetti del Lazio orientale: lo scadimento vocalico alla finale (primi risultati)|pubblicazione=Contributi di filologia dell'Italia mediana|volume=3|città=Foligno|editore=Editoriale Umbra|anno=1989|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Graziano|cognome=Fronzuto|titolo=Monumenti d'arte sacra a Gaeta: storia ed arte dei maggiori edifici religiosi di Gaeta|città=Gaeta|editore=Edizioni del Comune di Gaeta|anno=2001|cid=G. Fronzuto|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Piergiorgio|cognome=Granata|titolo=Gaeta: viaggio nell'arte: pittura, scultura e arti minori dal medioevo ad oggi|città=Napoli|editore=Guida|anno=2004|cid=P. Granata|isbn=88-7188-745-X|url=https://books.google.it/books?id=eCdQhcXhdS4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false}}
* {{cita libro|autore=Francesco Sapio|titolo=Gaeta in parole. Vocabolario e altro|città=Gaeta|editore=Edizioni del comune di Gaeta|anno=2006|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Gennaro|cognome=Tallini|titolo=Gaeta: una città nella storia|città=Gaeta|editore=Edizioni del Comune di Gaeta|anno=2006|isbn=no|cid=G. Tallini}}
* {{cita libro|autore=Francesco Sapio|titolo=I ragazzi di Gaeta aveana iuca', invece...|città=Gaeta|editore=Associazione culturale Novecento|anno=2012|isbn=no}}
* {{cita libro|url=http://www.arcidiocesigaeta.it/gaeta/allegati/174/Annuario%20Gaeta%202014.pdf|curatore=Arcidiocesi di Gaeta|titolo=Annuario Diocesano 2014|città=Fondi|editore=Arti grafiche Kolbe|anno=2014|cid=Arcidiocesi di Gaeta (a cura di)}}
 
== Voci correlate ==
* [[Impero romano]]
* [[Storia di Roma]]
* [[Caduta dell'Impero Romano d'Occidente]]
* [[Alto Medioevo]]
* [[Ostrogoti]]
* [[Longobardi]]
* [[Ducato romano]]
* [[Repubbliche marinare]]
* [[Ducato di Gaeta]]
* [[Sovrani di Gaeta]]
* [[Storia dell'islam nell'Italia medievale]]
* [[Ruggero II di Sicilia]]
* [[Regno di Sicilia]]
* [[Sovrani di Sicilia]]
* [[Giustizierato]]
* [[Pace di Caltabellotta]]
* [[Regno di Napoli]]
* [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli]]
* [[Rex utriusque Siciliae]]
* [[Dominazione spagnola in Italia]]
* [[Torri costiere del Regno di Napoli]]
* [[Viceré di Napoli]]
* [[Supremo Consiglio d'Italia]]
* [[Terra di lavoro]]
* [[Storia di Napoli]]
* [[Trattato di Casalanza]]
* [[Congresso di Vienna]]
* [[Due Sicilie]]
* [[Regno delle Due Sicilie]]
* [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie]]
* [[Armoriale delle province napolitane]]
* [[Esercito delle Due Sicilie]]
* [[Real Marina del Regno delle Due Sicilie]]
* [[Provincia di Terra di Lavoro (1806-1860)]]
* [[Distretto di Gaeta]]
* [[Borbone di Napoli]]
* [[Sovrani del Regno delle Due Sicilie]]
* [[Linea di successione al trono delle Due Sicilie]]
* [[Presidenti del Consiglio del Regno delle Due Sicilie]]
* [[Bandiera del Regno delle Due Sicilie]]
* [[Chiesa cattolica nel Regno delle Due Sicilie]]
* [[Assedio di Gaeta (1860)]]
* [[Unità d'Italia]]
* [[Revisionismo del Risorgimento]]
* [[Provincia di Terra di Lavoro (1860-1927)]]
* [[Circondario di Gaeta]]
* [[Regno d'Italia (1861-1946)]]
* [[Lazio meridionale]]
* [[Littoria]]
* [[Provincia di Latina]]
* [[Arcidiocesi di Gaeta]]
* [[Golfo di Gaeta]]
* [[Porto Salvo (Gaeta)]]
* [[Serapo]]
 
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