Barbiere e Torre di Teodolinda: differenze tra le pagine

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{{Infobox struttura militare
[[File:Barbier-1568.png|thumb|200px|Un'incisione del [[XVI secolo]] raffigurante un barbiere]]
|Struttura = Fortezza
|Nome = Torre di Teodolinda
|Immagine = TorreTeodolinda.jpg
|Didascalia = Torre di Teodolinda, ''detta di Port scur''
|Stato = ITA
|Città = Monza
|Tipologia = Linea fortificata
|Inizio costruzione = XIII secolo
|Termine costruzione =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = in uso
|Azioni di guerra =
|Ref = [http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00076/]
}}
 
La '''Torre di Teodolinda''' (''Port scur'' in dialetto monzese) è una torre medievale di [[Monza]], situata ad arco della strada lungo la ''via Lambro''.
Il '''barbiere''' è l'addetto al taglio dei [[capelli]] e alla [[rasatura]] della [[barba]]. Il suo lavoro si svolge di solito in bottega (comunemente chiamata ''salone'') ma, in caso di necessità e su richiesta del cliente, può intervenire anche a [[domicilio]].
 
Il termine spesso si accomuna con quello di [[parrucchiere]] (esclusivamente per uomo), quando l'artigiano oltre alla rasatura è specializzato per il taglio e per le acconciature più elaborati dei capelli.
 
== Storia ==
Si tratta di un edificio - nonostante l'ambigua denominazione - che risale al [[XIII secolo]], pertanto è logico che non fu la Regina [[Teodolinda]] a costruirlo. La torre appartenne alla Famiglia Pessina che qui riscuoteva il dazio sulle merci che entravano in città<ref>[http://www.sempreinbici.com/parcodimonza/travel/torre_di_teodolinda1.shtml]</ref>. La torre è tuttora utilizzata come abitazione privata.
È un mestiere antichissimo; nei [[Secolo|secoli]] passati i barbieri che facevano le funzioni di [[cerusico|cerusici]] praticavano anche piccoli interventi [[Chirurgia|chirurgici]], come l'estrazione di un [[dente]] o un [[salasso]].
 
All'inizio la torre faceva parte dell'apparato difensivo della città, ma poi divenne uno die punti di accesso della città e fu chiamata Porta Lambro, proprio perché serviva di transito delle merci dal fiume [[Lambro]] alle piazze della città<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00076/ Lombardia Beni Culturali]</ref>.
Il più famoso barbiere della storia, forse mai esistito in realtà, è Figaro, personaggio principale della famosa [[opera lirica]] ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' di [[Gioacchino Rossini]]. Tale è stato il successo dell'opera che il termine ''figaro'' è divenuto un modo scherzoso e bonariamente ironico, largamente diffuso, per indicare questa professione.
 
== Architettura ==
=== Il ''tonsor'' ===
A pianta quadrata, è alta tre piani; il pianterreno ha una volta a botte ed è attraversato dalla stessa strada. Negli stipiti laterali del portone esterno sono tuttora visibili i cardini di un antico portone.
Il ''tonsor'' nell'antica Roma svolgeva le funzioni sia di barbiere, per il taglio della barba, che di parrucchiere per le acconciature dei capelli.
 
Le finestre del primo piano sono [[bifore]] simili a quelle dell'Arengario mentre quelle del secondo piano sono [[monofore]] ad arco ''a sesto acuto''; al terzo piano infine sono [[trifore]] con colonnine. La sommità è a merlatura [[guelfa]] con [[beccatelli]].
Il barbiere, privato e costoso per i più ricchi, o pubblico che nella sua bottega o all'aperto in strada, tagliava capelli e sistemava barbe. Nel [[II secolo d.C.]] l'esigenza per i più raffinati di recarsi più volte al giorno dal barbiere fa sì che le loro botteghe diventino luogo d'incontro per oziosi, secondo alcuni:
{{Quote|Chiamali oziosi questi tra il pettine e lo specchio||Hos tu otiosos vocas inter pectinem speculumque <ref>SENECA, ''[[De brevitate vitae]]'', XII, 3</ref>|lingua=la|}}
secondo altri invece la moltitudine che s'incontra nella ''tonsrina'' dall'alba sino all'ora ottava ne fa un luogo d'incontro, di pettegolezzi, di scambio di notizie, un vero variegato salotto di varia umanità, tanto che diversi pittori dal secolo di Augusto in poi ne fanno oggetto dei loro quadri come già avevano fatto gli Alessandrini.
 
Al terzo piano sono murati due medaglioni che raffigurano lo [[stemma di Monza|stemma]] medievale di Monza.
Per questo loro indefessa attività rimuneratrice sempre più richiesta, diversi ''tonsores'' si arricchirono e divennero rispettabili cavalieri o proprietari terrieri come [[Marziale]] nei suoi Epigrammi o [[Giovenale]] nelle sue Satire spesso riferiscono ironizzando sugli ex-barbieri arricchiti.
 
La torre è stata rimaneggiata verso il [[1880]].
La bottega del ''tonsor'' è così organizzata: tutt'intorno alle pareti gira una panca dove siedono i clienti in attesa del loro turno, alle pareti sono appesi degli specchi sui quali i passanti controllano la propria condizione ''pilifera'', al centro uno sgabello su cui siede il cliente da riordinare coperto da una salvietta, grande o piccola, oppure da un camice (''involucrum''). Attorno si affannano il ''tonsor'' e i suoi aiutanti (''circitores'') per tagliare o sistemare i capelli secondo la moda che in genere è quella dettata dall'imperatore in carica. Le acconciature degli imperatori da [[Traiano]] in poi, almeno così come risulta dalla monete, fatta eccezione per Nerone che dedicava particolare attenzione alla chioma, in genere seguivano quella dell'imperatore Augusto che non amava perdere troppo tempo ad acconciarsi con capelli troppo lunghi o riccioluti.
In realtà la torre di Teodolinda, quello che resta del palazzo residenziale della regina longobarda, non è visibile dall'esterno, essendo inglobata nel complesso del Duomo. La costruzione visibile e, talvolta visitabile, è la Torre cosiddetta Pessina, di epoca medioevale.
 
All'inizio del [[II secolo]] quindi i romani si accontentavano di una sistematina a base di qualche colpo di forbice (''forfex'') che di solito aveva delle lame unite da un perno al centro con degli anelli alla base, non molto efficiente per un taglio uniforme, a giudicare dalle ''scalette'' che sfregiavano la capigliatura così come nota [[Orazio]] prendendo in giro se stesso:
{{Quote|Se mi è capitato di avere acconciati i capelli a scaletta da un barbiere, tu te la ridi...|| Si curatus inaequali tonsore capillos Occurri, rides <ref>HOR., ''Serm''.,I, 1, 94</ref>|lingua=la}}
 
Per evitare questo rischio i più ricercati preferiscono farsi arricciare i capelli come faceva [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] e suo figlio Lucio Cesare e il figlio di questi Lucio Vero che sono rappresentati nelle loro effigi con capelli inanellati da abili tonsores che si servivano alla bisogna di un ferro (''calamistrum'') scaldato al fuoco. La moda divenne prevalente tra i giovani e purtroppo anche tra uomini anziani che volevano servirsi dei riccioli per nascondere la pelata ma, come li sferza Marziale, bastava un colpo di vento per far riapparire «...il cranio nudo tutto circondato da filacce di nuvoli ai suoi lati...Ah se tu vedessi la miseria assoluta di una calvizie capelluta!» <ref>MARZIALE, X, 83</ref>
 
Non si contano poi le prese in giro dei poeti satirici romani nei confronti di quelli che si facevano tingere i capelli, profumare e che si facevano applicare finti nei (''splenia lunata'').
 
Tra le cure del barbiere la prima era quella di curare o radere le barbe portate abitualmente dai romani sull'uso greco sino agli ultimi tempi della Repubblica quando già con [[Scipione l'Emiliano]] (185 a.C. - 129 a.C.), si preferisce avere il mento rasato. Cesare, Augusto, considerano una trascuratezza non avere il volto ben rasato ogni giorno.
 
==== Il taglio della barba ====
[[File:Giulio-cesare-enhanced 1-800x1450.jpg|100px|thumb|Cesare con il volto glabro]]
 
Il taglio della prima barba era presso i romani un vero e proprio solenne rito (''depositio barbae'') di [[iniziazione]] del passaggio dall'adolescenza alla giovinezza. La ''lanugo'' appena tagliata veniva conservata in una pisside, d'oro per i più ricchi come Trimalcione, di altri materiali per i meno abbienti, e offerta agli dei.
 
All'obbligo sociale di radersi potevano sottrarsi solo i filosofi e i soldati; anche gli schiavi erano costretti dal loro padrone a farsi radere da un ''tonsor'', pubblico o più economicamente da un servo della casa. Certo è che nessuno si radeva da solo: curiosamente si sono trovati molti rasoi risalente all'età [[preistoria|preistorica]] o [[Etruschi|etrusca]] ma quasi nessuno dell'età romana: questo perché mentre quelli più antichi erano in bronzo e si sono conservati quelli romani erano in ferro e sono stati consumati dalla ruggine.
 
Questi rasoi in ferro, benché ci si sforzasse di affilarli il più possibile, venivano poi usati sulla pelle nuda del malcapitato senza alcun uso di sapone o altri unguenti: tutt'al più si spruzzava il viso da radere con dell'acqua.<ref>J. Carcopino, ''op. cit.'', pag. 187.</ref> Rari erano i barbieri che non sfregiassero regolarmente i loro clienti tanto da essere celebrati dai poeti che come Marziale celebrano con un [[epitaffio]] <ref>MARZIALE, VI, 52</ref> il famoso tonsor Pantagato ormai defunto:
<poem>
«...Per umana e leggera tu gli sia
Terra, e lo devi, più leggera
della sua mano d'artista non sarai»
</poem>
[[File:Bust Hadrian Musei Capitolini MC817.jpg|150px|thumb|La barba e i capelli dell'imperatore Adriano]]
Ma per gli altri, che non fossero clienti di Pantagato, radersi era una sofferenza: vi erano barbieri lentissimi nella rasatura per non tagliare i loro clienti, tanto che Augusto nel frattempo poteva dedicarsi al suo lavoro scrivendo o leggendo, oppure così veloci che
<poem>
«...Le stimmate che io porto sul mento
quante un grugno ne ostenta
di pugile in pensione, non mia moglie
me l'ha fatte, folle di furore,
con le sue ugne, ma il braccio
scellerato d'Antioco e il suo ferraccio...» <ref>MARZIALE, VIII, 52</ref>
</poem>
Il tormento della rasatura era tale che quando l'imperatore Adriano, all'inizio del [[II secolo]], si dice per nascondere la brutta cicatrice di una ferita, si fece crescere la barba, la gran parte degli imperatori e del popolo romano lo imitarono per i centocinquant'anni seguenti con profondo sollievo, senza alcun rimpianto per quella tortura che avevano sopportato per due secoli.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Parrucchiere]]
* [[Acconciatura]]
* [[Capelli]]
 
 
== Altri progetti ==
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