Aspasia di Mileto e Arvoltolo: differenze tra le pagine

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{{Gastronomia
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| nome = Arvoltolo
[[File:Aspasie Pio-Clementino Inv272.jpg|thumb|[[Erma (architettura)|Erma]] [[marmo]]rea nei [[Musei Vaticani]], copia romana da originale greco del [[V secolo a.C.]]]]
| immagine = arvoltolo.JPG
'''Aspasia di Mileto''' (c. [[470 a.C.]] – c. [[400 a.C.]]), universalmente nota come '''Aspasia''' ({{lang-grc|Ἀσπασία}}), era una donna [[ionia]] che, originaria di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]], visse ad [[Atene]]. Seguendo una tradizione storica e letteraria a lei spesso avversa, il suo personaggio è frequentemente ricondotto, in maniera riduttiva, alla figura sociale dell'[[Etera|etèra]].
| paese = Italia
| regione = Umbria
| diffusione = Regionale
| zona= [[Lago Trasimeno]] - [[Orvieto|Orvietano]]
| categoria = antipasto
|ingredienti = {{lista|farina di grano tenero|olio|acqua|sale o zucchero|olio di semi}}<ref>{{cita libro|autore= Francesco Campelli|titolo=Le ricette di casa mia. Sapori e tradizioni della cucina umbra| città=Assisi |editore=Porziuncola|ISBN=978-88-270-1069-3| anno=2015|p=11}}</ref>
}}
 
L’'''Arvoltolo''' è una pizzetta fritta tipica del territorio perugino, diffusa in due varianti: dolce e salata.
==Biografia==
Ha origini molto antiche; infatti, era presente nella cucina contadina umbra sin dal [[XVII secolo]] e veniva consumata nelle giornate di festa, come colazione o merenda. Nell'area dell'[[Orvieto|orvietano]] gli arvoltoli prendono il nome di '''tortucce'''. Sono chiamati anche "poltricce"' o "frittelle" o "fregnacce", secondo il vernacolo dei luoghi di provenienza<ref>{{cita libro|autore= Mafalda Marri Almadori|titolo= Cucina Umbra|editore=Todi,La Perla|ISBN=9791220003162|anno=2015|pagina=19}}</ref>; oggi, si trovano prevalentemente sulla tavola delle famiglie più legate alla tradizione, in alcuni ristoranti di cucina tipica e nelle sagre paesane.<ref> Trotta, ''op.cit.''</ref>
=== La relazione con Pericle ===
Considerata la [[concubinato|concubina]] di [[Pericle]], fu da questi presa come compagna dopo una lunga convivenza (ripudiò la moglie e la sostituì con Aspasia, non potendola però prendere in moglie perché straniera rispetto ad Atene) <ref>La data d'inizio della relazione con Pericle viene fatta risalire intorno al 450 a.C.</ref>. Proprio un legame così consolidato, secondo alcuni studiosi, appare incompatibile con le tesi che la vedrebbero una semplice etera. I due non si sono sposati, ma sono semplicemente vissuti ''more uxorio'' fino alla morte, dato che lo stesso Pericle aveva emanato una legge che vietava il matrimonio tra un ateniese e una straniera.<ref name=Cantarella>{{Cita libro|nome=Eva|cognome=Cantarella|nome2=Giulio|cognome2=Guidorizzi|titolo=Polis|volume=1|p=207}}</ref>
 
== Ingredienti ==
Aspasia ebbe da Pericle un figlio, il cui nome è tramandato come [[Pericle il Giovane]]; eccezionalmente, questi fu iscritto nelle liste dei cittadini: la legge, infatti, non concedeva lo ''status'' di [[Atene|ateniese]] a chi fosse nato da donne straniere; l'eccezione fu fatta per esplicita richiesta di Pericle al popolo ateniese, dopo che questi aveva visto morire di peste i due figli legittimi Santippo e Paralo; per non morire senza discendenti, lo stratega implorò il popolo di concedere la cittadinanza al figlio bastardo.<ref>Era proprio una legge voluta da Pericle nel 451/450 a.C. a non offrire alcun riconoscimento giuridico ai matrimoni contratti tra persone che non fossero entrambe ateniesi, cioè provenienti da genitori a loro volta ateniesi. La situazione era diversa quando uno degli sposi proveniva da uno stato con cui esisteva una convenzione per il reciproco riconoscimento dei matrimoni ([[epigamia]]). La legge fu comunque disattesa proprio per conferire al figlio di Aspasia la cittadinanza.</ref>
Dosi consigliate per 4 persone:
* 8 cucchiai di farina di grano tenero
* 5 cucchiai di olio extravergine di oliva
* Acqua qb.
* Sale o zucchero a scelta
* Olio di semi per friggere<ref name="Campelli">Campelli, 2015 ''op. cit.''</ref>
== Preparazione ==
Versare farina, acqua e olio in una [[terrina]], mescolando con cura, evitando la formazione di grumi. Dal composto ottenuto ricavare dei dischetti, si consiglia di bucare la pasta con una forchetta, in modo che non si gonfi. Nel frattempo, scaldare l'olio di semi in una [[casseruola]]. Friggere nell'olio bollente i dischetti, uno alla volta, girandoli, fino a farli dorare da entrambi i lati. Togliere dall'olio e farli asciugare su carta assorbente, eliminandone l'eccesso. Cospargerli con zucchero o sale, a seconda dell'uso. Sono ottimi serviti caldi come antipasto da consumare con affettati o come dolce da consumare a fine pasto.<ref name="Campelli" />
 
==Eventi e sagre==
Aspasia, donna colta, era nota anche in virtù delle sue qualità intellettuali: secondo la tarda e aneddotica testimonianza di [[Plutarco]] ella sedusse lo [[stratego]] "in quanto dotata di una certa saggezza e abilità politica"<ref>Vita di Pericle 24, 5.</ref>, e il suo parere era molto influente: a tale proposito, egli cita il socratico [[Eschine Socratico|Eschine di Spetto]], che attribuì a una supposta relazione con Aspasia la folgorante ascesa di [[Lisicle (V secolo a.C.)|Lisicle]], semplice mercante di pecore divenuto leader della fazione democratica alla morte di Pericle<ref>p. 45. 46 Kr. Si tratta con ogni probabilità di una calunnia, e Plutarco stesso ne è consapevole.</ref>; nel suo ascendente sul marito il biografo di Cheronea individua inoltre la responsabilità della guerra di Samo, che Tucidide più prosaicamente riconduce alla contesa tra quella polis e i Milesii per il possesso di Priene e al desiderio di taluni cittadini Sami di sovvertire la costituzione cittadina<ref>Tucidide I, 115.</ref>. Più acclarato appare invece il ruolo a lei attribuito da alcune fonti del V-IV secolo a.C. di maestra di retorica per uomini di spicco della società del tempo: malgrado siano collocate nella cornice satirica della prima parte del "Menesseno", le notizie fornite da Platone, il quale riferisce di discussioni attorno all'arte retorica tra la donna e numerosi Ateniesi<ref>Menesseno 235e.</ref>, e ci svela anche un inedito rapporto con [[Socrate]], del quale fu maestra, persino severa nel redarguirlo quando si rivelava lento nell'apprendere<ref>ibid., 236b-236c.</ref>, sono in parte corroborate da [[Senofonte (storico)|Senofonte]] nelle ''Memorabilia''<ref>Memorabili, VI.</ref>.
La tradizione culinaria dell'arvoltolo rivive nel periodo estivo nelle caratteristiche sagre paesane. In particolare, nel mese di luglio si svolge la ''Sagra della Tortuccia'' a [[Castel Giorgio]], che propone questo piatto nelle versioni salate, dolci (con lo zucchero o con la [[Nutella]]) e farcite (con i salumi o con le verdure). Inoltre, tra luglio e agosto si svolge la ''Sagra del Cinghiale a Spezzatino, dell'Arvoltolo e dei prodotti tipici umbri'' a [[Migliano_(Marsciano)|Migliano]]<ref>{{cita web|http://www.comune.marsciano.pg.it/pagina1902_sagre-e-feste-paesane.html|Comune di Marsciano, Turismo|08-03-2016}}</ref> e a settembre la ''Sagra dell'Arvoltolo'' a [[Olmeto_(Marsciano)|Olmeto]].
Dal agosto 2018 si svolge a Palazzo la prima sagra dell’arvoltolo
 
== Curiosità ==
=== L'accusa di empietà e lenocinio ===
{{Citazione| Il nome arvoltolo deriva forse proprio dalla necessità di girare e rivoltare (arvoltare, in perugino) la pastella, per permetterne la cottura da entrambi i lati.| Trotta, 2011 ''op. cit.''}}
[[File:AspasiaAlcibiades.jpg|thumb|upright=1.4|Socrate e [[Alcibiade]] in casa di Aspasia. Dipinto di [[Jean-Léon Gérôme]] (1861)]]
 
Come altre persone dell'''entourage'' di Pericle (basti ricordare [[Fidia]] e [[Anassagora]]), anch'ella pagò lo scotto di essere bersaglio di accuse tendenti a screditare l'uomo politico.
Ma nel suo caso, alle accuse mossele, non doveva essere sicuramente estraneo lo sconcerto che, nella società ateniese, doveva ingenerare una figura libera, pubblica e autorevole come quella di Aspasia. Seguendo [[Plutarco]]<ref>''Pericle'', 32, 1.</ref>, Aspasia fu tacciata pubblicamente di ''[[empietà]] (asébeia)'' e ''[[prossenetismo]]'', accuse che la misero a rischio dell'[[esilio]] o della [[pena capitale]] e da cui lo stesso Pericle (versando lacrime<ref name=Cantarella/>) riuscì a sottrarla.
 
=== Antiche figure magistrali ===
Aspasia, donna greca maestra di filosofi non è unica nel suo genere, potendosi ricordarla accanto a altre due figure. La prima è la famosa ''[[Diotima]]'', sacerdotessa di [[Mantinea]], autorevole maestra di Socrate nella ''Teoria dell'[[Eros (filosofia)|Eros]]'', esposta nel [[Simposio (dialogo)#Socrate|Simposio]] platonico (201d&nbsp;– 212c).
La seconda è l'arguta ''[[servetta di Tracia]]'', illetterata ma saggia e audace a tal punto da saper porgere uno spiritoso insegnamento persino a un [[Talete]] che assorto nelle sue osservazioni astronomiche, rimane buffamente prigioniero in un pozzo<ref>Non di una caduta dovette trattarsi, come si riporta, ma probabilmente di una discesa in un pozzo asciutto, per effettuarvi osservazioni astronomiche.</ref>, come ricordato nel [[Teeteto]] platonico.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
*Francesco Campelli, ''Le ricette di casa mia. Sapori e tradizioni della cucina umbra'', Assisi, Porziuncola, 2015. ISBN 978-88-270-1069-3
* Nicole Loraux. ''Aspasia, la straniera, l'intellettuale'' in ''La storia al femminile. Grecia antica''. [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1993
*Ida Trotta, ''Diario (gastronomico) umbro : esercizi di cucina (e di pensiero) tra gusto, tradizione e buone pratiche alimentari'', illustrazioni di Serena Cavallini, Aguaplano, 2011. ISBN non presente
* Nicole Loraux. ''Il femminile e l'uomo greco''. Laterza, 1991
*Mafalda Marri Almadori, ''Cucina Umbra'', Todi, Edizioni La Perla, 2015. ISBN 9791220003162
* Daniela Mazzon. ''Aspasia maestra e amante di Pericle''. EdizioniAnordest, 2011
*Pietro Caruso, ''La vera Umbria. La tradizione Umbra nei piaceri della tavola'', Perugia, Grillifar Editore, 1997. ISBN non presente
* Daniela Mazzon. ''Desiderata Aspasia. Rapsodia mediterranea'', monologo in un atto in forma di dramma antico, 2012
* Cecilia Cozzi. ''Aspasia, storia di una donna, ''romanzo storico,'' ''David and Matthaus Edizioni, 2014 ISBN 978-88-98899-01-2
==Voci correlate==
 
*[[Perugia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Aspasia}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.umbriaeventi.com|Umbria Eventi|03-03-2016}}
* [http://www.aspasiadimileto.org Aspasia di Mileto] Associazione per la filosofia in pratica
{{Portale|Cucina|Umbria}}
* [http://www.url.it/donnestoria/testi/tesi/aspasiafreccero.htm Una raccolta di fonti sulla figura di Aspasia] e una [http://www.url.it/donnestoria/testi/tesi/aspasia.html tesi universitaria] (accesso 19 luglio 2007)
* Ilaria Crotti. ''[http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2003-i/Crotti.html Prime note per Aspasia]'' in ''[http://www3.unibo.it/boll900/ Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature]''. 2003, n. 1, I Semestre, ISSN 1124-1578
* [http://www.antrodellasibilla.it/ritr_euorien1.htm Antro della Sibilla] Un ritratto con citazioni e bibliografia
* [http://arabafelice.it/dominae/scheda.php?id=1043779249 La figura di Aspasia]
* {{en}} [http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/gutbook/lookup?num=1177 Senofonte. ''Memorabilia.'']
 
{{Portale|antica Grecia|biografie}}
 
[[Categoria:Greci antichi]]
[[Categoria:Etere]]
 
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