Fatimah Tuggar e Arvoltolo: differenze tra le pagine

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{{Gastronomia
{{Bio
|Nome nome = FatimahArvoltolo
| immagine = arvoltolo.JPG
|Cognome = Tuggar
|Sesso paese = FItalia
| regione = Umbria
|LuogoNascita = Kaduna
| diffusione = Regionale
|GiornoMeseNascita = 15 agosto
| zona= [[Lago Trasimeno]] - [[Orvieto|Orvietano]]
|AnnoNascita = 1967
| categoria = antipasto
|LuogoMorte =
|ingredienti = {{lista|farina di grano tenero|olio|acqua|sale o zucchero|olio di semi}}<ref>{{cita libro|autore= Francesco Campelli|titolo=Le ricette di casa mia. Sapori e tradizioni della cucina umbra| città=Assisi |editore=Porziuncola|ISBN=978-88-270-1069-3| anno=2015|p=11}}</ref>
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = artista
|Attività2 = scultrice
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = nigeriana
|Immagine = Fatimah Tuggar.jpg
}}
==Biografia==
Nata in [[Nigeria]] e residente a [[New York]], Fatimah Tuggar ha studiato alla [[Yale University]], terminando gli studi nel [[1992]].
Fino ad oggi ha esposto il suo lavoro nei principali centri di arte contemporanea come il Museo di Arte Moderna ([[MOMA]]), il New Museum of Contemporary Art e in biennali internazionali come La Biennale di Arte contemporanea di [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel ([[2005]]), Palais des Beaux-Arts, [[Bruxelles]] ([[2003]]), [[Centre Georges Pompidou]] ([[2005]]), [[Parigi]] e la Biennale di [[Bamako]], [[Mali]], [[2003]].
È stata premiata da diverse istituzioni per il suo lavoro. Tra le principali: The Rema Mann Hort Foundation di [[New York]], [[Fondazione Civitella Ranieri|Civitella Ranieri Foundation]] e The Wheeler Foundation, [[Brooklyn]]. Il suo lavoro si costituisce di immagini digitali, video, installazioni interattive. Il [[collage]] e l'assemblaggio sono denominatore comune delle sue opere e uniscono cultura occidentale e africana.
Le opere spesso rappresentano una sorta di [[bricolage]], che combina due o più oggetti dell'Africa e il loro equivalente occidentale, in relazione a temi tecnologici o di sviluppo (elettricità, infrastrutture, accesso alla cultura e influenze culturali).
Secondo la stessa modalità anche i suoi montaggi riuniscono video e immagini scattate dall'artista stessa con materiale commerciale, pubblicitario e archivistico.
Il significato dei suoi lavori si definisce proprio grazie alla sovrapposizione semantica tra questi elementi del quotidiano.
Il lavoro di Fatimah Tuggar si concentra anche sulla decostruzione come metodo per combattere gli stereotipi percettivi.
I temi trattati dall'artista sono razza, genere e classe<ref>Gonzalez, Jennifer ''The Appended Subject: Race and Identity as Digital Assemblage''. In Kolko, Nakamura, and Rodman 2000, 27–50. New York:Routledge. Retrieved 9 September 2010.</ref>; e ruotano attorno al concetto di [[soggettività]].
Fatimah Tuggar partecipa come relatrice a [[Festivaletteratura]] 2010.
 
L’'''Arvoltolo''' è una pizzetta fritta tipica del territorio perugino, diffusa in due varianti: dolce e salata.
==Opere==
Ha origini molto antiche; infatti, era presente nella cucina contadina umbra sin dal [[XVII secolo]] e veniva consumata nelle giornate di festa, come colazione o merenda. Nell'area dell'[[Orvieto|orvietano]] gli arvoltoli prendono il nome di '''tortucce'''. Sono chiamati anche "poltricce"' o "frittelle" o "fregnacce", secondo il vernacolo dei luoghi di provenienza<ref>{{cita libro|autore= Mafalda Marri Almadori|titolo= Cucina Umbra|editore=Todi,La Perla|ISBN=9791220003162|anno=2015|pagina=19}}</ref>; oggi, si trovano prevalentemente sulla tavola delle famiglie più legate alla tradizione, in alcuni ristoranti di cucina tipica e nelle sagre paesane.<ref> Trotta, ''op.cit.''</ref>
 
== Ingredienti ==
L'artista crea collage digitali tramite la giustapposizione di scene tratte o ispirate alla vita quotidiana, unendo il contesto africano e quello americano. I suoi lavori si centrano sul processo di costruzione di scenari che superano le abitudini visive. Educano ad una nuova conoscenza visuale. Le immagini prodotte negano le nozioni pregresse socialmente condivise, producendo un effetto straniante, tramite l'inserimento di elementi nuovi e atipici in uno scenario tipico.
Dosi consigliate per 4 persone:
Il risultato è un'opera multimediale, basata sulle tecnologie informatiche e sulla manipolazione delle immagini tramite software specifici, quali Adobe Photoshop e AfterEffects. Il processo produttivo è caratterizzato dal doppio ruolo del supporto che spesso è anche protagonista del prodotto artistico.
* 8 cucchiai di farina di grano tenero
Fatimah Tuggar utilizza la tecnologia con la doppia valenza di forma e contenuto dell'opera e ne analizza il ruolo economico e culturale, in relazione al contesto geografico.
* 5 cucchiai di olio extravergine di oliva
* Acqua qb.
* Sale o zucchero a scelta
* Olio di semi per friggere<ref name="Campelli">Campelli, 2015 ''op. cit.''</ref>
== Preparazione ==
Versare farina, acqua e olio in una [[terrina]], mescolando con cura, evitando la formazione di grumi. Dal composto ottenuto ricavare dei dischetti, si consiglia di bucare la pasta con una forchetta, in modo che non si gonfi. Nel frattempo, scaldare l'olio di semi in una [[casseruola]]. Friggere nell'olio bollente i dischetti, uno alla volta, girandoli, fino a farli dorare da entrambi i lati. Togliere dall'olio e farli asciugare su carta assorbente, eliminandone l'eccesso. Cospargerli con zucchero o sale, a seconda dell'uso. Sono ottimi serviti caldi come antipasto da consumare con affettati o come dolce da consumare a fine pasto.<ref name="Campelli" />
 
==Eventi e sagre==
Il suo lavoro visionario tratta i temi legati a etnicità, tecnologia e cultura post-coloniale, concentrandosi sulla trasversalità geografica e culturale di alcuni elementi, senza inserire però alcun messaggio didattico.
La tradizione culinaria dell'arvoltolo rivive nel periodo estivo nelle caratteristiche sagre paesane. In particolare, nel mese di luglio si svolge la ''Sagra della Tortuccia'' a [[Castel Giorgio]], che propone questo piatto nelle versioni salate, dolci (con lo zucchero o con la [[Nutella]]) e farcite (con i salumi o con le verdure). Inoltre, tra luglio e agosto si svolge la ''Sagra del Cinghiale a Spezzatino, dell'Arvoltolo e dei prodotti tipici umbri'' a [[Migliano_(Marsciano)|Migliano]]<ref>{{cita web|http://www.comune.marsciano.pg.it/pagina1902_sagre-e-feste-paesane.html|Comune di Marsciano, Turismo|08-03-2016}}</ref> e a settembre la ''Sagra dell'Arvoltolo'' a [[Olmeto_(Marsciano)|Olmeto]].
Dal agosto 2018 si svolge a Palazzo la prima sagra dell’arvoltolo
 
== Curiosità ==
Esempio del lavoro di Fatimah Tuggar è la scultura del 1996 ''Turntable''<ref>Nasher Museum of Art at Duke University. [http://www.nasher.duke.edu/therecord/tuggar-fatimah.php “Turntable”] Retrieved 9 September 2010.</ref>, nella quale la Tuggar utilizza la rafia per riprodurre i dischi di vinile.
{{Citazione| Il nome arvoltolo deriva forse proprio dalla necessità di girare e rivoltare (arvoltare, in perugino) la pastella, per permetterne la cottura da entrambi i lati.| Trotta, 2011 ''op. cit.''}}
L'opera parla dell'influenza che il grammofono ha portato nel linguaggio comune.
La somiglianza fisica tra il vinile e il fai-fai ha fatto sì che, in diverse lingue nord nigeriane, il disco di vinile venisse chiamato disco di raffia.
 
==Mostre eNote esposizioni==
<references />
* 2002 Changing Space, Art Production Fund, New York, Web Project (Personale)
== Bibliografia ==
* 2002 Video Room, Art & Public, Ginevra, Svizzera (Personale)
*Francesco Campelli, ''Le ricette di casa mia. Sapori e tradizioni della cucina umbra'', Assisi, Porziuncola, 2015. ISBN 978-88-270-1069-3
* 2002 The Avram Gallery, Southampton Collage, Long Island University, USA (Personale)
*Ida Trotta, ''Diario (gastronomico) umbro : esercizi di cucina (e di pensiero) tra gusto, tradizione e buone pratiche alimentari'', illustrazioni di Serena Cavallini, Aguaplano, 2011. ISBN non presente
* 2001 Tempo, Museum of Modern Art, New York, USA
*Mafalda Marri Almadori, ''Cucina Umbra'', Todi, Edizioni La Perla, 2015. ISBN 9791220003162
* 2001 Empire/State: Artist Engaging Globalization, Whitney Museum of American Art, Independent Study Program
*Pietro Caruso, ''La vera Umbria. La tradizione Umbra nei piaceri della tavola'', Perugia, Grillifar Editore, 1997. ISBN non presente
* 2001 Africaine, The Studio Museum in Harlem, New York, USA
* 2000 A Work in Progress, New Museum of Contemporary Art, New York, USA
==Voci correlate==
* 2000 Poetics and Power, Cleveland Center for Contemporary Art, USA
*[[Perugia]]
* 2000 Crossing the Line, Queens Museum of Art, New York, USA
* 2000 The New World, The Vices and Virtues, Bienalle di Valencia, Spagna - Bienal da Maia 2001, Porto, Portogallo
* 2000 Celebrations, Galeria Joao Graça, Lisbona, Portogallo (Personale)
* 2000 At the Water Tap, Greene Naftali Gallery, New York, USA (Personale)
* 2000 Fusion Cuisine, Le Musee Chateau, Annecy, France, “Fusion Cuisine”, Screening (Personale)
* 2000 Fusion Cuisine & Tell Me Again, The Kitchen, New York, USA, Art & Public, Ginevra, Svizzera (Personale)
* 1999 The Passion and The Wave, 6ª Biennale Internazionale di Istanbul, Istanbul
* 1999 Brooklyn Museum of Art, New York, USA, “Beyond Technology”
* 1998 Village Spells, Plexus.org (Personale)
 
== Collegamenti esterni ==
==Note==
* {{cita web|http://www.umbriaeventi.com|Umbria Eventi|03-03-2016}}
<references/>
{{Portale|Cucina|Umbria}}
 
==Bibliografia==
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* Bennett, Lennie. 2002. ''The Ironic Eye''. St. Petersburg Times, November 10, 10F.
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* ''Conveyance''. 2001. Directed by Fatimah Tuggar. New York: BintaZarah Studios.
* Everett, Anna. 2002. The Revolution Will Be Digitized: Afrocentricity and the Digital Public Sphere, In ''Afrofuturism'', ed. Alondra Nelson, special issue of Social Text 20(2):125–46.
* ''Fusion Cuisine''. 2000. Directed by Fatimah Tuggar. New York: Kitchen; BintaZarah Studios.
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* ''Fatimah Tuggar at Greene Naftali''. Art in America 89(9):155–56.
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* ''The Lady and the Maid''. 2000. Directed by Fatimah Tuggar. New York: BintaZarah Studios.
* ''Meditation on Vacation''. 2002. Directed by Fatimah Tuggar. New York: Museum of Moden Art.
* Milani, Joanne. 2002. ''Continental Divide''. Tampa Tribune, December 1, 12.
* Mitchell, W. J. T. (1992) 2001. ''The Reconfigured Eye: Visual Truth in the Postphotographic Era''. Cambridge, Mass.: MIT Press.
* Morrison, Toni. 1993. ''Playing in the Dark: Whiteness and the Literary Imagination''. New York: Vintage.
* Muhammad, Erika. 1999. ''Black High-Tech Documents.'' In Struggles for Representation: African American Documentary Film and Video, ed. Phyllis R. Klotman and Janet K. Cutler, 298–314. Bloomington: Indiana University Press.
* Nelson, Alondra. 2002. Introduction: Future Texts. In ''Afrofuturism'', ed. Alondra Nelson, special issue of Social Text 20(2):1–15.
* ''Robo Makes Dinner''. 2000. Directed by Fatimah Tuggar. New York: Binta Zarah Studios.
* ''Scenes from the Micro-War''. 1985. Directed by Sherry Milner. Chicago: Video Data Bank.
* ''Semiotics of the Kitchen''. 1975. Directed by Martha Rosler. Video short. New York: Electronic Arts Intermix.
* Shapin, Steven, and Simon Schaffer. 1985. ''Leviathan and the Air-Pump: Hobbes, Boyle, and the Experimental Life''. Princeton, N.J.: Princeton University Press.
* Sobchack, Vivian. 2000a. ''At the Still Point of the TurningWorld: Meta-morphing and Meta-stasis.'' In Meta-morphing: Visual Transformation and the Culture of Quick-Change, ed. Vivian Sobchack, 131–58. Minneapolis: University of Minnesota Press.
* Spigel, Lynn. 1992. ''Make Room for TV: Television and the Family Ideal in Postwar America''. Chicago: University of Chicago Press.
* ''Suburbia''. 1998. Directed by Fatimah Tuggar. New York: BintaZarah Studios.Tranberg, Dan. 2001.
* ''Works on Feminist Theme Reflect Individual Visions''.Cleveland Plain Dealer, Art and Life sec., E1.
* Tuggar, Fatimah. ''Fusion Cuisine.'' Unpublished artists's statement, the Kitchen, New York. 2000.
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.mutualart.com/.../Fatimah-Tuggar/91EEAA5B34AE5236|Fatimah Tuggar on Mutualart}}
* {{cita web|http://home.jps.net/~nada/tuggar.htm|Fatimah Tuggar Interview}}
* {{cita web|http://publicartfund.org/pafweb/projects/08/tuggar/tuggar-08.html|Fatimah Tuggar on Public Art Fund}}
* {{cita web|url=http://www.villanieditions.com/cgi/VIL_artist.pl?artist=tuggar|titolo=Serie Money & Matter, 2002}}
 
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|Africa|arte|biografie|scultura}}