Categoria che raggruppa schede di sportivi del [[pentathlon moderno]] di nazionalità [[Ungheria|ungherese]], di qualsiasi epoca, senza distinzione di sesso.
{{Nd}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Rimini
|Panorama=Rimini Montage.jpg
|Didascalia=
|Bandiera=
|Voce bandiera=
|Stemma=Rimini-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2=Rimini
|Amministratore locale=[[Andrea Gnassi]]
|Partito=[[Partito Democratico|PD]]
|Data elezione=30/05/2011
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=44
|Latitudine minuti=3
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=12
|Longitudine minuti=34
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=15
|Superficie=134.52
|Note superficie=
|Abitanti= 144118
|Note abitanti= [http://demo.istat.it/bilmens2013gen/index.html Dato Istat]
|Aggiornamento abitanti= 30-04-2013
|Sottodivisioni=vedi [[#Frazioni|elenco delle frazioni del Comune di Rimini]]
|Divisioni confinanti=[[Bellaria-Igea Marina]], [[Coriano]], [[Riccione]], [[San Mauro Pascoli]] ([[Provincia di Forlì-Cesena|FC]]), [[Santarcangelo di Romagna]], [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] ([[Repubblica di San Marino|RSM]]), [[Verucchio]]
|Codice postale=47921-47924
|Prefisso=[[0541]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=099014
|Codice catastale=H294
|Targa=RN
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=riminesi
|Patrono= [[San Gaudenzio di Rimini]]
|Festivo=14 ottobre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Rimini (province of Rimini, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Rimini all'interno dell'omonima provincia
|Sito=http://www.comune.rimini.it/
}}
{{interprogetto}}
'''Rimini''' (''Rémin'', ''Rémni'' o ''Rémne'' in [[lingua romagnola|romagnolo]], ''Ariminum'' in [[lingua latina|latino]]) è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di 144.118 abitanti<ref>[http://demo.istat.it/bilmens2013gen/index.html Dato Istat]</ref>, capoluogo dell'[[provincia di Rimini|omonima provincia]] in [[Emilia-Romagna]].
[[Categoria:Pentatleti|Ungheresi]]
La provincia fu istituita nel [[1992]] distaccandone il territorio dall'allora [[provincia di Forlì]]; solo nell'aprile [[1995]] ha iniziato a essere effettivamente operativa, con l'attivazione della [[Prefettura italiana|Prefettura]] e l'elezione del primo [[consiglio provinciale]]. Il comune di Rimini comprendeva inoltre i territori dell'attuale comune di [[Riccione]] (fino al [[1922]]) e quello di [[Bellaria-Igea Marina]] (fino al [[1956]]), oggi comuni autonomi.
[[Categoria:Sportivi ungheresi]]
Rimini è il principale, nonché più popoloso, centro della [[Riviera romagnola]] e la seconda [[Città d'Italia#Emilia-Romagna|città]] per numero di abitanti (dopo [[Ravenna]]) di tutta la [[Romagna]]. Località di soggiorno estivo di fama internazionale<ref>{{cita web|url=http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Italia-Italia_Centro_Nord-Rimini|titolo=''Guida Michelin. Rimini''. }}</ref><ref name = farina188 >{{cita|Farina|p. 188.|farina}}</ref>, si estende per 15 km lungo la costa del [[mare Adriatico]] con hotel, locali notturni, attrezzature balneari e impianti sportivi. Lo sviluppo del turismo, avviato nel 1843 con la fondazione dello Stabilimento Bagni, si affermò definitivamente nel secolo successivo, perdendo l'originaria connotazione aristocratica e mondana e trasformandosi in fenomeno di massa.
Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura della [[Riviera romagnola]], ma anche una città di livello storico-culturale non indifferente (anche se quest'aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e mondana). Colonia fondata infatti dai Romani nel [[268 a.C.]], per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamentale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti quali l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]], il [[Ponte di Tiberio]] e l'[[Anfiteatro romano di Rimini|Anfiteatro]], mentre durante il primo Rinascimento, sotto i [[Malatesta]], la sua corte è stata una delle più vivaci dell'epoca, ospitando artisti del calibro di [[Leon Battista Alberti]], [[Piero della Francesca]], [[Roberto Valturio]], [[Matteo de' Pasti]] e producendo opere quali il [[Tempio Malatestiano]]. Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all'unificazione, mentre durante la [[seconda guerra mondiale]] la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fiera resistenza partigiana, che le valse l'onore di una [[medaglia d'oro al valore civile]].
Favorita dalla posizione geografica e dall'attrezzatura ricettiva, si è affermata come uno dei maggiori poli fieristici e congressuali d'Europa<ref>{{cita web|url=http://www.confartigianato.it/fiere/documentiUpload/RAPPORTO_CENSIS.PDF|titolo=''Il sistema delle fiere in Italia: tendenze evolutive e confronto con i principali competitor. Rapporto Censis 2006.'', pag. 1.}} {{pdf}}</ref>, sede di manifestazioni e convegni di grande rilievo.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[Image:Beach of Rimini (14-07-2012).jpg|thumb|La spiaggia di Rimini in estate]]
[[Image:Spiaggia di Rimini vista dal molo (maggio 2011).jpg|thumb|Veduta della costa dal porto]]
Rimini è collocata in una zona pianeggiante sulla costa [[Adriatico|adriatica]], nella parte sud-orientale della regione [[Emilia-Romagna]]. È bagnata da quattro fiumi: l'[[Ausa (torrente)|Ausa]], il Marano, l'Uso e il [[Marecchia]], che dà il nome a parte della provincia ([[Valmarecchia]]; l'altra area è detta [[Valconca]], dal nome di un altro corso d'acqua).
Il corso del [[Marecchia]] è stato deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell'architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata bonificata: una volta paludosa (pur all'interno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale, realizzato estraendo la [[ghiaia]] che assicurava la stabilità del [[Ponte di Tiberio]], mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale "cieco" lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Canale della città.
La città è inoltre dominata da un colle, detto di Covignano (dal nome della frazione in cui si trova), che raggiunge i 152 m di altezza, e che arriva a lambire parte dell'abitato cittadino.
Nell'entroterra infine comunica con il versante tirrenico dell'Appennino attraverso il [[Passo di Viamaggio]], per cui passa l'antico itinerario che da Rimini giunge a [[Sansepolcro]].
È la [[città italiana]] più vicina alla [[San Marino|Repubblica di San Marino]], alla quale è collegata con una {{Chiarire|strada c.d.}} "[[superstrada]]" costruita con fondi [[USA|statunitensi]] dopo la [[seconda guerra mondiale]] sul tracciato della vecchia ferrovia internazionale Rimini-San Marino, sospesa e poi soppressa nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati. La superstrada ha sostituito la vecchia strada consolare romana con alcune rettifiche del tracciato. La via romana, che iniziava dalla Porta Montanara, giungeva al confine di stato passando a fianco del Colle di [[Covignano]] e vicino all'attuale Museo dell'Aviazione. Il tracciato attuale della superstrada, invece, attraversa il territorio comunale di [[Coriano]] presso Cerasolo Ausa, prima di giungere a [[Dogana (San Marino)|Dogana]] di Serravalle, che è la prima località dopo il confine di Stato. È piena di intersezioni a raso, ragion per cui non è più una vera superstrada, ma una strada con un'infinità di capannoni commerciali.
La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione.
Il primo stabilimento fu costruito nel [[1843]]. Successivamente fu ampliato con un investimento del Comune. Comprendeva, tra l'altro, un ristorante, un bar<ref>All'epoca i bar si chiamavano «Caffè».</ref>, una sala per fumatori e «gabinetti da toeletta per le signore».<br />Alla fine del [[XIX secolo]] il quotidiano milanese ''[[Il Secolo (quotidiano)|Il Secolo]]'' affermava: "Senza paura di esagerazione, si può dire che lo Stabilimento bagni di Rimini è incontrastabilmente il primo di tutt'Italia, vuoi per la bellezza della spiaggia, vuoi per le sontuose casine, per le principesche sale, per la dolcezza del clima, per la franca cortesia degli abitanti"<ref>''Le Cento Città d'Italia'', pubblicazione periodica allegata al quotidiano, uscita tra il 1887 e il 1902.</ref>.
Sul lungomare esiste un tratto di pista ciclabile facente parte dell'estesissima [[Ciclovia Adriatica]] che, una volta completata, collegherà tutte le località della costa adriatica.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Rimini Centro|Stazione meteorologica di Rimini Miramare}}
[[Image:Rimini beach.jpg|thumb|left|Tramonto invernale sulla spiaggia]]
[[Image:LightningOverMiramareDiRiminiItaly.jpg|thumb|left|Temporale estivo sul mare]]
Rimini ha un clima di transizione fra quello [[clima mediterraneo|mediterraneo]] e quello più [[clima continentale|continentale]] della vicina [[Pianura Padana]], con aspetti peculiari talora dell'uno e talora dell'altro che permettono di classificarlo come clima a cavallo tra quello temperato sublitoraneo e quello temperato subcontinentale.
Il carattere di variabilità climatica si riflette sul regime moderatamente ventoso, grazie anche ad un territorio sul quale convergono tre differenti zone termiche; da una parte la pianura e le ultime propaggini dell'Appennino e dall'altra il mare. In estate con la prevalenza delle giornate di sole la ventilazione si presenta generalmente sotto forma di [[brezza|brezza di mare]] con direzione variabile in rotazione oraria da N/O (Maestrale) fino a S/E (Scirocco). In condizioni di tempo perturbato, più frequentemente in inverno, gli stessi venti provenienti dal mare possono divenire freddi e impetuosi (con punte che possono oltrepassare i 150 km/h, come nel settembre del [[2004]]). Caratteristica in questi casi è la ''[[Bora]]'' da NN/E, che precede solitamente le ondate di freddo, anche se la neve sulla costa si presenta quasi esclusivamente con venti di Tramontana da N o di Maestrale da NO.
Le temperature rilevate durante la stagione estiva, grazie alla quasi costante brezza di mare che spira durante il giorno, difficilmente superano i 32 ºC (anche se con tassi di umidità molto elevati). Costituiscono eccezione a tale andamento le condizioni che si presentano in concomitanza del vento catabatico proveniente da S/W (il ''Garbino'' o [[Libeccio]]) che discendendo rapidamente dai monti si riscalda (secondo fenomeni analoghi al [[Föhn]]) e porta temperature che possono raggiungere anche punte attorno ai 37 °C ma con tassi di umidità bassissimi (record di temperatura massima assoluta ufficiale di +39,6 °C registrato l'8 agosto 2013 presso la [[stazione meteorologica di Rimini Miramare]] dell'[[Aeronautica Militare]], anche se sono stati registrati 39,8 °C in una stazione meteo PCE, e non DAVIS, situata a Rimini Centro).
Gli [[inverno|inverni]] sono invece nel complesso freddi e umidi con caratteristiche più spesso padane che mediterranee. Si contano, infatti, mediamente 46 giorni con temperature minime uguali o inferiori a 0º (record di temperatura minima assoluta ufficiale di -17,2 °C registrato nel gennaio [[1985]] presso la [[stazione meteorologica di Rimini Miramare]] dell'[[Aeronautica Militare]]) e anche la [[nebbia]] è un fenomeno tutt'altro che raro anche se generalmente non si presenta così fitta e persistente come in [[Pianura Padana]] e solo in rarissimi casi dà luogo alla "[[galaverna]]" (nebbia congelantesi) tipica invece della regione sopracitata. Nonostante queste caratteristiche nettamente continentali l'influenza mitigatrice del mare si fa sentire e tiene le temperature quasi sempre di 1-3º gradi più alte tra ottobre e marzo e più basse tra aprile e settembre di quelle delle altre città di pianura della [[Romagna]]. Tra l'altro (anche se con maggiore rarità) il fenomeno del ''[[Garbino]]'' si può verificare anche in inverno quando porta a vertiginosi, quanto momentanei, incrementi della temperatura.
[[Autunno]] e [[primavera]] sono le stagioni di passaggio per antonomasia e possono presentarsi come un prosieguo delle stagione appena finita, o come un anticipo di quella futura.
Il regime pluviometrico presenta un andamento sostanzialmente simile a quello caratteristico del tipo "Litoraneo padano" con una piovosità totale annua che mediamente si attesta sui 754 mm, abbastanza equamente distribuiti durante l'anno, con un massimo nella [[autunno|stagione autunnale]] (229 mm) ed un minimo relativo in [[inverno]]. La [[primavera]] ha invece una piovosità di 173 mm. La [[estate|stagione estiva]] presenta una media di 188 mm di precipitazioni, che si presentano generalmente sotto forma di [[temporali]] anche violenti, sempre più rari però in questi ultimi anni e che hanno fatto diminuire sensibilmente i quantitativi medi di [[pioggia]] estiva. Come già detto, con i suoi 164 mm l'[[inverno]] è invece la stagione più asciutta, anche se in questo periodo non è raro che le precipitazioni assumano carattere nevoso, con accumuli generalmente scarsi, ma che a seguito di irruzioni fredde particolarmente intense possono risultare sorprendentemente ingenti per una città costiera. Non a caso la media trentennale 61-90 di accumulo nevoso annuo è di 24,5 cm (uno dei più alti di tutte le città costiere dell'[[Italia]] e del [[Mediterraneo]] intero), comunque molto diminuito rispetto agli anni sessanta del secolo scorso quando si avevano accumuli medi di 35/40 cm per inverno<ref>http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/Rimini.GIF</ref>, con quello del 1962/'63 che risultò il più nevoso dall'inizio delle rilevazioni, portando a ben 103 cm di accumulo totale<ref>[http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/carta%20grafuci.htm carta grafici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
L'anno 2010 ha visto, dopo 19 anni, il ritorno di serie nevicate che hanno portato l'accumulo annuo a 74 cm, interrompendo la serie di inverni meno nevosi degli anni novanta e duemila. L'evento di dicembre 2010 risulta il più forte dal 1991<ref>[http://marcopifferetti.altervista.org/carte%20neve%2010-11/rimini-14-17-dic-2010.htm 14-18-dic-2010<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
La nevicata più intensa ricordabile a memoria d'uomo è quella dell'11 febbraio [[1929]], che si protrasse per ben cinque giorni consecutivi e depositò al suolo, a seconda dei luoghi ma soprattutto delle fonti, fra i 130 e i 195 cm di neve<ref>[http://www.ilmeteo.it/foto/Rimini/id/4200686150 Foto meteo - Rimini - della serie LA NEVE AL MARE ... n.1 | IL METEO.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>) ma con accumuli che in alcuni luoghi, a causa del vento, arrivarono anche a 300 cm<ref>http://www.cailaquila.it/Pubblicazioni/Ometto/pdf/2007/2007-01-gennaio.pdf</ref>. L'episodio è citato nel celebre film ''[[Amarcord]]'' di [[Federico Fellini]]. In tempi più recenti, un'altra nevicata notevole è stata quella del 6 e 7 febbraio [[1967]], quando caddero 80 cm di neve in nove ore<ref>[http://marcopifferetti.altervista.org/Stagioni/ANNI%2060.htm anni60<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Questa restò la più intensa nevicata dal dopoguerra ad oggi fino all'ultima iniziata il [[1 febbraio 2012]] durata 8 giorni quasi senza soluzione di continuità nella quale mentre sulla costa i depositi di neve si attestarono su una media di 145 cm si ebbero soprattutto nei rilievi dell'entroterra nevicate superiori ai 2 metri con punte a ridosso di San Marino, Verucchio e nell'alta Val Marecchia di 345 cm. Una nevicata da record che ha creato agli abitanti infiniti disagi con isolamenti superiori a due settimane e danni ingenti a molte strutture soprattutto agricole.
{{ClimaAnnuale
| nome = RIMINI CENTRO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 6.4
| tempmax02 = 8.7
| tempmax03 = 12.0
| tempmax04 = 16.7
| tempmax05 = 21.3
| tempmax06 = 25.2
| tempmax07 = 27.7
| tempmax08 = 27.4
| tempmax09 = 23.7
| tempmax10 = 18.4
| tempmax11 = 12.6
| tempmax12 = 7.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 1.4
| tempmin02 = 2.8
| tempmin03 = 5.6
| tempmin04 = 9.3
| tempmin05 = 13.1
| tempmin06 = 17.0
| tempmin07 = 19.3
| tempmin08 = 19.2
| tempmin09 = 16.3
| tempmin10 = 11.7
| tempmin11 = 7.3
| tempmin12 = 3.0
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 42
| pioggia02 = 54
| pioggia03 = 39
| pioggia04 = 54
| pioggia05 = 44
| pioggia06 = 49
| pioggia07 = 66
| pioggia08 = 61
| pioggia09 = 84
| pioggia10 = 47
| pioggia11 = 86
| pioggia12 = 45
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = 8
| giornipioggia02 = 7
| giornipioggia03 = 6
| giornipioggia04 = 8
| giornipioggia05 = 6
| giornipioggia06 = 6
| giornipioggia07 = 4
| giornipioggia08 = 7
| giornipioggia09 = 7
| giornipioggia10 = 6
| giornipioggia11 = 9
| giornipioggia12 = 7
| elio01 = 2.1
| elio02 = 3.3
| elio03 = 4.8
| elio04 = 5.4
| elio05 = 7.1
| elio06 = 8.6
| elio07 = 9.6
| elio08 = 8.3
| elio09 = 6.8
| elio10 = 5.3
| elio11 = 3.2
| elio12 = 2.4
}}
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Rimini}}
La storia di Rimini ha avuto inizio dalla spiaggia. Dal [[paleolitico]], l'uomo primitivo ha abitato la zona tra la costa e il colle di Covignano. Dalla [[preistoria]], la strada della civilizzazione (umbri in maggioranza, celti ed etruschi) ha portato Rimini fino a diventare un'importante città dell'[[Impero Romano]]. La prima fondazione dovette probabilmente avvenire grazie all'arrivo di genti etrusche villanoviane stanziate a [[Verucchio]], caposaldo villanoviano della zona. La creazione doveva avere probabilmente ragioni di tipo commerciale, dovute alle possibilità di approdo che permetteva la zona (Cattolica il vero porto di Rimini, costituiva insieme a Brindisi, la cerniera della difesa romana sul mar Adriatico). Come un'eredità del mondo villanoviano, Rimini si dovette probabilmente trovare a far parte del mondo etrusco, cui seguì probabilmente un dominio umbro ed in seguito, celtico (galli boi). In epoca classica si hanno tracce di contatti col mondo [[Egeo]], testimoniati dal ritrovamento di frammenti di [[ceramica greca]]. Si pensa che la città fosse considerato come un [[emporio]] dalle genti di [[Egina (città)|Egina]].
L'arrivo dei Celti non dovette essere troppo violento, ma si ebbe un'occupazione della zona da parte di [[Galli Senoni]], i quali continueranno in seguito la loro marcia verso sud, occupando gran parte delle Marche ed arrivando poi ad occupare, seppur per breve tempo, [[Roma]].
L'eredità celtica non è visibile oggi, ma è grazie a questa occupazione che la città crebbe d'importanza e divenne uno dei porti maggiori dell'[[Adriatico]], insieme alla vicina [[Ravenna]]. Questa crescita, sancì la fine delle fortune di un'altra città importante, posta sulla foce del [[Po]], [[Spina (città)|Spina]].
Intorno al III secolo, la città si venne a trovare in mezzo alle vicende che videro contrapposti i [[Galli]] e i [[Sanniti]] contro i [[Civiltà romana|Romani]].
===Ariminum===
Nel [[268 a.C.]], alla foce del fiume Ariminus (oggi [[Marecchia]]), in una zona del [[Piceno (territorio)|Piceno]]<ref>Cfr.: Tito Livio, ''Periocha XV'': "Colonia(e) deducta(e) Ariminum in Piceno [...]".</ref> già abitata in precedenza dagli [[Etruschi]], dagli [[Umbri]], dai [[Greci]], dai [[Piceni]], dai Sanniti e dai Galli, i Romani "fondarono" la colonia di Ariminum e vi stanziarono, prima della guerra contro Annibale, una legione e coloni plebei di Roma. La posizione geografica ne fece un bastione contro l'avanzata dei Galli, e un avamposto per le conquiste verso la [[Pianura Padana]]. Da ricordare che, quando Annibale invase l' Italia, le due legioni a difesa si trovavano ad Arezzo e a Rimini era un'importante rotta di comunicazione tra il Nord e il Centro [[Italia]]. Vi transitavano, anzi vi partivano, ben tre delle più importanti vie Romane:
*la [[Via Flaminia]] ([[220 a.C.]]), che partiva da [[Roma]], la capitale dell'Impero, e arrivava direttamente ad Ariminum
*la [[Via Emilia]] ([[187 a.C.]]), che partiva da Ariminum e arrivava a Placentia (l'odierna [[Piacenza]])
*la [[Via Popilia-Annia]] ([[132 a.C.]]), altro proseguimento della via Flaminia, verso Nord-Est: partiva da Ariminum passando per Rabenna ([[Ravenna]]), Atria (Adria), Patavium (Padova), Altinum, Aquileia, Tergeste (Trieste).
Rimini era di particolare importanza anche per il traffico di merci grazie al [[porto]]. <br/>
La città venne coinvolta anche in diverse guerre civili, ma rimase sempre fedele al popolo romano, in particolare a Mario e a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], che dopo il passaggio del [[Rubicone]] (quale degli attuali corsi d'acqua fosse il Rubicone oggi è incerti. Taluni lo collocano dove ora scorre il [[Pisciatello]], nel vicino paese di [[Savignano sul Rubicone]], altri ritengono fosse l'attuale [[Marecchia]], in un letto parzialmente diverso. Comunque, attraversando quel fiume che segnava l'inizio del territorio urbano di Roma, il Pomerium, pronunciò la sua leggendaria frase «''[[Alea iacta est]]''» (il dado è tratto) alle [[Legione romana|legioni]], nel [[Foro (archeologia)|Foro]] di Rimini.<br />
[[Image:Rimini - Ponte romano - Foto Giovanni Dall'Orto, aprile 2004 01.jpg|thumb|250px|Il ponte di Tiberio, uno dei monumenti più celebri della città.]]
Rimini, che attirò l'attenzione di molti [[imperatori Romani|imperatori]], soprattutto [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] e [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], attraversò un periodo di splendore sotto [[Roma]], vi si costruirono prestigiose costruzioni, come il [[Ponte di Tiberio]], l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco di Augusto]], il [[teatro]] e l'[[Anfiteatro romano di Rimini|anfiteatro]]. <br />
L'opera che dovette però rappresentare meglio la città era probabilmente il suo porto, del quale oggi non rimane traccia, ma che si è riconosciuto essere nei pressi della odierna stazione ferroviaria e costituito in pietra bianca, probabilmente d'Istria, come quella dell'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] e come quella del [[Tempio Malatestiano]], il quale venne costruito utilizzando pure pietre appartenute all'antico porto romano.
I fasti di questo periodo sono comunque visibili nel museo della città, nella sezione archeologica. Altro ritrovamento d'interesse, posto vicino al museo stesso, è la famosa [[domus del chirurgo]], una casa del III secolo d.C., appartenuta a un ricco chirurgo romano. La sua importanza risiede nella grande quantità di [[mosaici]] ritrovati, ma soprattutto nel ritrovamento di un importante numero di [[strumenti chirurgici]], (il chirurgo della legione militare) oggi visibili nella sezione archeologica del museo.
Nel [[359]], a seguito della crisi dell'[[Impero Romano]] causata da invasioni e guerre interne, la nascente comunità [[Cristianesimo|Cristiana]] tenne un importante [[Concilio di Rimini|Concilio]] a Rimini.
In epoca tardo antica, Rimini si trovò invischiata nelle vicende della [[guerra greco-gotica]], che ne decimò la popolazione e portò pure ad un progressivo abbandono della città. nel 538 d.C.venne assediata dalle truppe del goto Vitige, ma venne liberata dal generale bizantino [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]], poi, venne assediata nel 552 d.C. dai [[bizantini]] in seguito all'occupazione gotica del 549 d.C.. Questo assedio portò alla distruzione della prima arcata del [[Ponte di Tiberio]] perpetrata dal goto Usdrilla.
Con l'avvento della metà del VI d.C. Rimini conobbe finalmente un periodo di tranquillità, quando si venne a trovare sotto la tutela dell'[[Impero bizantino]]. Divenne così una città importante della zona, in quanto si trovò a far parte della [[Pentapoli marittima]].
Nonostante le incursioni longobarde, i bizantini riuscirono a conservare la città e tutto il territorio di [[Ravenna]], fin quasi a [[Bologna]]. Questa distinzione portò alla suddivisione in Longobardia, (dalla quale deriverà il nome [[Lombardia]]) e Romània (dalla quale deriva l'odierno [[Romagna]]), in quanto i bizantini erano riconosciuti come gli eredi dei romani.
Come già detto, la fase alto medievale, portò ad uno [[spopolamento]] della città, che si restrinse al punto di lasciare in stato di abbandono la zona compresa tra l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] e il [[Foro (archeologia)|Foro]]. Quest'area venne destinata ai campi, nonostante fosse all'interno delle [[Mura (architettura)|mura]] cittadine.
===Rimini nel [[Medioevo]]===
La città divenne un Comune nel corso del [[XII secolo]] e, a seguito dell'affermazione degli ordini religiosi che vi si stabilirono durante il [[XIII secolo]], vennero edificati numerosi [[convento|conventi]] e [[chiesa (architettura)|chiese]]. Conseguentemente arrivarono in città anche illustri artisti per progettare e decorare questi edifici. Il grande pittore [[Giotto]] fu l'ispiratore della scuola pittorica riminese del XIV secolo. Dell'insigne pittore ci rimane solo il Crocifisso conservato nel [[Tempio Malatestiano]].
Altro edificio di grande importanza, sebbene sia oggi ridotto ad un semplice [[abside]] sfuggente, è la [[chiesa di San Michelino in Foro (Rimini)|chiesa di San Michelino in Foro]]. La sua importanza risiede in un affresco ritrovato recentemente, che la collega al mondo dei [[Templari]] e rievoca antiche leggende.
Oltre agli edifici religiosi, possiamo ricordare gli edifici civili, che si addensano tutti intorno alla Piazza del Comune (propriamente piazza della Fontana, l'attuale piazza Cavour), il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] e il [[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]].
In epoca comunale, infatti, il centro del potere a Rimini venne spostato in questa zona, mentre l'antico [[Foro (archeologia)|Foro]] veniva utilizzato per il mercato e, successivamente, per le giostre.
Altro importante impianto fu quello del nuovo porto, già presente a fianco del vecchio dall'[[XI secolo]]. Il nuovo porto risultava più riparato rispetto a quello vecchio, ma dovette inizialmente subire la furia del fiume [[Marecchia]], che periodicamente allagava la città, creando così disagio anche ai pescatori. Lo spostamento del porto verso la foce del fiume sancì la nascita di un nuovo borgo a ridosso di esso. Si tratta del [[Borgo San Giuliano]], lo stesso che, con le sue viuzze, ispirò le scenografie (es. Amarcord) del grande regista riminese [[Federico Fellini]].
Anche questo periodo venne comunque segnato da disordini interni, come quelli dovuti ai [[Patarini]], dichiarati [[eretici]] dalla [[Chiesa]]. I Patarini diedero il loro nome al Rione Pataro, quello che si estendeva nella zona dei campi all'interno delle mura.
Dopo una prima fase in cui la città sposò la causa [[ghibellina]] (guidata dalla potente famiglia dei Parcitadi), Rimini divenne [[guelfa]], grazie soprattutto all'avvento della nobile famiglia dei [[Malatesta]] da [[Verucchio]], il cui capostipite fu [[Malatesta il Vecchio]], detto anche il [[Mastin Vecchio]] e ricordato nella [[Divina Commedia]] di [[Dante]].
Dal [[1295]] Rimini divenne una [[signoria]], il cui territorio superava i confini geografici della Romagna, legando alla città alcuni centri dell'entroterra appenninico quali [[Sansepolcro]] (1370-1430), [[Sestino]] e [[Citerna]].
Dal punto di vista letterario, si può rammentare che il [[Forlì|forlivese]] [[Jacopo Allegretti]] fondò a Rimini, nel [[XIV secolo]], quella che molti considerano la Prima [[Accademia]] letteraria d'[[Italia]].
===Rimini nel [[Rinascimento]]===
{{vedi anche|Rinascimento riminese}}
[[Image:SigismondoMalatesta.jpg|thumb|150px|Sigismondo Pandolfo Malatesta.]]
Uno dei monumenti più celebri della città romagnola, presente nei testi di architettura anche stranieri, è il [[Tempio Malatestiano]], progettato da [[Leon Battista Alberti]] intorno al [[1450]] per volere di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], signore di Rimini durante il [[XV secolo]]. Si tratta in realtà di una chiesa, chiamata tempio a causa dell'abbondanza di elementi pagani (la sigla S/I a lettere intrecciate, che secondo alcuni sarebbero le iniziali di Sigismondo e Isotta, la sua giovane amante, mentre è più probabile che costituiscano la prima sillaba del nome Sigismondo) a scapito delle figurazioni cristiane, che tuttavia non mancano (si ricordino le Sibille e gli angeli). L'edificio venne realizzato su preesistenze medievali. La [[Chiesa]] di [[San Francesco]] venne completamente ricoperta dal nuovo paramento esterno progettato da [[Leon Battista Alberti]]. Il nuovo impianto non seguì totalmente le indicazioni dell'artista, che prevedevano una grande rotonda cupolata al termine della navata, la cui costruzione rimase incompiuta a causa del declino delle fortune politiche di Sigismondo. Il vero progetto dell'architetto genovese è visibile sulle medaglie bronzee di [[Matteo de' Pasti]], il quale era pure il capo cantiere del tempio, che gli deve il suo interno, di aspetto ancora tardo-gotico. La decorazione interna del Tempio venne affidata a maestranze toscane, di cui facevano parte lo scultore [[Agostino di Duccio]] e il pittore [[Piero della Francesca]]. Nella facciata principale il Tempio riprende l'Arco d'Augusto; in quelle laterali, il Ponte di Tiberio.
Altro luogo di interesse, appartenente a quest'epoca, è il [[Castel Sismondo]], il castello-reggia di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], che venne iniziato nel 1437 e finito nel 1446. Il suo impianto venne pensato per meglio difendersi dai colpi delle [[bocche da fuoco]], ma sembra che fosse più che altro destinato a intimorire la cittadinanza, visto che la maggior parte dei bastioni guarda verso l'attuale piazza Malatesta, retrostante piazza Cavour. Del complesso rimane oggi solo la parte centrale, mentre è andata distrutta tutta la cinta muraria esterna. Il fossato è invece stato interrato.
===Simboli===
[[Image:Rimini-Stemma.png|thumb|90px|left|Stemma del Comune di Rimini.]]
Il Comune di Rimini ha come emblema uno scudo bipartito: nella metà di sinistra sono raffigurati, su uno sfondo argenteo nella parte superiore ed un mare increspato in quella inferiore, l'Arco d'Augusto – in un'ipotetica ricostruzione del suo aspetto originario – e il Ponte di Tiberio, monumenti di grande valore identitario per la città. Nella metà di destra, di colore rosso, campeggia una croce guelfa rossa bordata d'argento.
Approvato nel 1930, lo stemma cittadino è il risultato dell'unione di due emblemi preesistenti: quello del libero Comune medievale – così come risulta da alcuni sigilli – e la croce guelfa concessa alla città nel 1509 con la “bolla sipontina” dal pontefice Giulio II<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini/atti_regolamenti/reg-gongalone-stemma.1124815012.pdf|titolo=''Regolamento di disciplina dell'uso del Gonfalone e dello Stemma del Comune di Rimini'', pag. 1.}} {{pdf}}</ref>.
===Onorificenze===
{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile (decreto del Presidente della Repubblica del 16.1.1961)
|collegamento_onorificenza=valor civile
|motivazione = Fedele alle sue più nobili tradizioni, subiva stoicamente le distruzioni più gravi della guerra per la liberazione, attestando, con il sacrificio eroico di numerosi suoi figli, la sua purissima fede in un'Italia migliore, libera e democratica.
|luogo = Rimini, 1940-1944
}}
Nessuna onorificenza è stata chiesta e data al comm. maggiore pilota, Grossi Orazio, Hotel Corallo, che salvò alcune famiglie ebree, tra cui l'ing. Somolo di Sarajevo, nascosto sotto il Commando dei tedeschi a San Clemente.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
Rimini possiede un grande patrimonio architettonico e artistico, comprendente monumenti e opere d'arte di epoche diverse, che testimoniano oltre duemila anni di storia.
L'impianto urbanistico e i caratteri ambientali del centro storico sono essi stessi il risultato della stratificazione di epoche differenti, che nell'alternarsi di periodi di decadenza e di rinascita ne hanno determinato la complessità attuale.
I più importanti monumenti risalgono all'[[età romana]] ([[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] e [[Ponte di Tiberio]]) e al [[Rinascimento]] ([[Tempio Malatestiano]]).
===Architetture religiose===
[[Image:Tempio Malatestiano Rimini.jpg|thumb|220px|left|Il Tempio Malatestiano]]
A Rimini sono presenti numerose chiese - molte delle quali di antiche origini, ma più volte trasformate o riedificate nel corso dei secoli - nonostante le soppressioni napoleoniche (Cattedrale di Santa Colomba, Basilica di San Gaudenzo) e le gravi distruzioni avvenute durante la [[seconda guerra mondiale]] (San Girolamo, Santi Giovanni e Paolo, oratorio di San Nicola da Tolentino). Tra le chiese di maggiore interesse artistico si ricordano il [[Tempio Malatestiano]], [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]] e la [[Chiesa di San Giuliano Martire]].
Il [[Tempio Malatestiano]], cattedrale della diocesi di Rimini dal 1809, è il massimo monumento riminese e una delle opere architettoniche più significative del primo Rinascimento in Italia<ref name = brandi7 >{{cita|Brandi|p. 7.|brandi}}</ref>. La chiesa, precedentemente dedicata a San Francesco e oggi dedicata a Santa Colomba, fu costruita in forme gotiche sul luogo di un'antica chiesa benedettina pomposiana (Santa Maria in Trivio)<ref name = pasinitempio4 >{{cita|Pasini|p. 4|pasinitempio}}</ref> e divenne tradizionale luogo di sepoltura dei [[Malatesta]]<ref name = maroni105 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 105.|maroni}}</ref>.
Tra il 1450 e il 1461, per volere di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], l'edificio fu trasformato radicalmente secondo il progetto di [[Leon Battista Alberti]], che prevedeva un rivestimento della chiesa preesistente con un involucro marmoreo di rigorosi canoni classici romani (che sulla facciata riprende l'immagine dell'Arco d'Augusto e, sui lati, quella del Ponte di Tiberio) ed una grande cupola, mai realizzata<ref name = pasinitempio7-8 >{{cita|Pasini|p. 7-8.|pasinitempio}}</ref>.
All'interno del Duomo sono custoditi i sepolcri di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta|Sigismondo]] e della sua giovane amante, Isotta degli Atti, e due opere d'arte di eccezionale importanza: il ''Crocifisso'' di [[Giotto]] (1300) e un affresco di [[Piero della Francesca]], raffigurante ''Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo'' (1451)<ref name = pasinitempio8-10>{{cita|Pasini|p. 8-10.|pasinitempio}}</ref>.
[[Image:Rimini Chiesa di S. Agostino.jpg|thumb|170px|La chiesa di Sant'Agostino]]
La chiesa di [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]], così detta perché costruita nel 1247 dall'ordine degli Eremitani di Sant'Agostino, ma dedicata in realtà a San Giovanni Evangelista, rappresenta una dei maggiori luoghi di culto della città, sia per le sue dimensioni, sia per la sua importanza artistica, dovuta alla presenza di rari affreschi di scuola riminese del Trecento nell'abside e nella cappella alla base del campanile<ref name = matteini98-99 >{{cita|Matteini|p. 98-99.|matteini}}</ref>.
La chiesa, a navata unica, fu profondamente rinnovata all'interno nel [[XVII secolo|XVII]] e XVIIII secolo, quando furono eseguiti gli stucchi di [[Ferdinando Bibiena]] e gli affreschi di [[Vittorio Maria Bigari]].
La [[chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|chiesa di San Giuliano]] sorse come abbazia benedettina nell'[[Alto Medioevo]], lungo il tratto iniziale della [[Via Emilia]], e fu il centro propulsore dell'omonimo borgo alle porte della città. La chiesa, riedificata tra il 1553 e il 1575 in forme rinascimentali, è un edificio a navata unica e altari laterali; al suo interno conserva due importanti opere d'arte: un polittico di [[Bittino da Faenza]], ''San Giuliano e fatti della sua vita'' (1409), e una tela di [[Paolo Veronese]], con il ''Martirio di San Giuliano''<ref name = matteini111-114 >{{cita|Matteini|p. 111-114.|matteini}}</ref>.
[[Image:Rimini Chiesa di S. Giuliano.JPG|thumb|220px|left|La chiesa di San Giuliano]]
Gli altri edifici religiosi di interesse presenti nel centro storico sono il Tempietto di Sant'Antonio di Padova (1518)<ref name = matteini121 >{{cita|Matteini|p. 121.|matteini}}</ref>, le chiese di [[chiesa di San Bernardino (Rimini)|San Bernardino]] (1759)<ref name = matteini131 >{{cita|Matteini|p. 131.|matteini}}</ref>, di San Francesco Saverio, detta “del Suffragio” (1721)<ref name = matteini82 >{{cita|Matteini|p. 82.|matteini}}</ref>, [[chiesa di Santa Maria dei Servi (Rimini)|dei Servi]] (rinnovata nel 1779)<ref name = matteini107 >{{cita|Matteini|p. 107.|matteini}}</ref>, dei Santi Bartolomeo e Marino, detta di “Santa Rita” (XII secolo)<ref name = matteini49 >{{cita|Matteini|p. 49.|matteini}}</ref> e il [[Santuario Madonna della Misericordia in Santa Chiara|Santuario della Madonna della Misericordia]], detto di “Santa Chiara” (rinnovato nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]])<ref name = matteini127-128 >{{cita|Matteini|p. 127-128.|matteini}}</ref>. Nel centro storico sono tuttora officiati anche due oratori: Sant'Onofrio e San Giovannino; quest'ultimo è parte dei superstiti propilei di ingresso della distrutta chiesa di San Girolamo, opera, come la chiesa dei Servi, dell'architetto bolognese Gaetano Stegani.
Tra le chiese sconsacrate si ricordano quella di Santa Maria ad Nives, oggi sala del Consiglio Provinciale, e l'[[oratorio della Crocina]]; distrutte dai bombardamenti e ricostruite nel secondo dopoguerra sono le chiese di Sant'Agnese, in via Garibaldi, e San Gaudenzo, nel borgo Sant'Andrea.
Nel borgo San Giovanni, a sud del centro storico, lungo il tratto iniziale della [[Via Flaminia]], sorge la chiesa di San Giovanni Battista (1625)<ref name = matteini128 >{{cita|Matteini|p. 128.|matteini}}</ref>; un chilometro verso sud – fino al secondo dopoguerra aperta campagna, ma oggi periferia meridionale della città – si eleva il Santuario della Madonna della Colonnella (1510 circa)<ref name = matteini129 >{{cita|Matteini|p. 129.|matteini}}</ref>. Fuori delle mura cittadine sorgono inoltre le chiese di Santo Spirito, della Madonna della Scala e di San Nicolò al Porto.
La chiesa di [[Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (Rimini)|Santa Maria Ausiliatrice o dei Salesiani]], costruita nel 1912, rappresenta il primo edificio religioso della Marina<ref name = matteini139 >{{cita|Matteini|p. 139.|matteini}}</ref>.
Negli immediati dintorni della città, sul colle di Covignano, si trovano il [[Santuario di Santa Maria delle Grazie (Covignano)|Santuario di Santa Maria delle Grazie]] (1391-94)<ref name = matteini141 >{{cita|Matteini|p. 141.|matteini}}</ref>, la chiesa di San Fortunato o di Santa Maria di Scolca (XV secolo)<ref name = matteini144 >{{cita|Matteini|p. 144.|matteini}}</ref> e la chiesa di San Lorenzo a Monte.
Nella campagna a sud della città, in località San Salvatore, sorge la [[Pieve di San Salvatore]], edificio romanico che conserva l'originale abside del XIII secolo<ref name = matteini161 >{{cita|Matteini|p. 161.|matteini}}</ref>.
===Architetture civili===
[[Image:Arco d'Augusto.JPG|thumb|170px|left|L'Arco d'Augusto.]]
I maggiori edifici civili della città sono i grandi monumenti di epoca romana – l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]], il [[Ponte di Tiberio]] e l'[[Anfiteatro romano di Rimini|anfiteatro romano]] –, il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] (storica sede del potere civile), Palazzo Gambalunga (il maggiore palazzo nobiliare riminese, sede della [[Biblioteca Gambalunghiana]]) e il Teatro comunale.
L'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]], uno dei maggiori monumenti della città, è il più antico arco romano ancora oggi esistente (o il più antico mai esistito). Fu costruito nel 27 a.C. sia come porta urbana (la medievale Porta Aurea) sia come arco trionfale in onore di [[Augusto]], per celebrare il restauro, da lui fatto eseguire, della [[Via Flaminia]], nel punto in cui questa terminava e aveva inizio la via Emilia<ref name = conti191 >{{cita|Conti e Pasini|p. 191.|conti}}</ref>. Il grande arco in [[pietra d'Istria]], a un solo fornice, probabilmente sormontato da una statua dell'imperatore alla guida di una quadriga, fu isolato per volere di [[Benito Mussolini]] con i lavori del 1936<ref name=autogenerato1>{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 44.|maroni}}</ref> e rappresenta da secoli uno dei simboli della città, tanto da essere stato incluso nel suo stemma.
Il [[Ponte di Tiberio]] è un grande monumento di epoca romana, anch'esso raffigurato nell'emblema comunale. La costruzione del ponte iniziò nel 14 d.C. per volere dello stesso [[Augusto]] e terminò sotto l'impero di [[Tiberio]] nel 21 d.C. Si compone di cinque arcate di diversa ampiezza, intervallate da pile inclinate per seguire il corso del fiume e arricchite da edicole sovrastate da timpano. La sua solidità è dovuta all'ingegnoso sistema di archi che si prolungano sul letto del fiume, alla curvatura degli archi di sostegno che seguono la direzione del fiume e allo strato di ghiaia che, rimossa, ha messo in pericolo la relativa stabilità. È uno dei ponti romani più importanti e meglio conservati al mondo<ref name = cricco229 >{{cita|Cricco e di Teodoro|p. 229.|cricco}}</ref>. Durante la seconda guerra mondiale, fu bombardato più volte e dovette sostenere il passaggio di carri armati. Ancora oggi è utilizzato dalle automobili.
[[Image:Rimini Ponte di Tiberio.jpg|thumb|220px|Il Ponte di Tiberio.]]
Al II secolo d.C. risale l'[[anfiteatro romano di Rimini|anfiteatro romano]], capace di circa diecimila spettatori<ref name = maroni48 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 48.|maroni}}</ref>, riportato alla luce da scavi eseguiti a partire dal 1843.
Il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]], principale monumento dell'[[età comunale]] e sede del potere civile in età medievale, fu costruito nell'odierna Piazza Cavour nel 1207<ref name = maroni78 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 78.|maroni}}</ref>. Affiancato dalla torre civica e rialzato rispetto alla piazza, presenta un portico ad arcate ogivali su pilastri al piano terra e, al livello superiore, il grande Salone dell'Arengo. Il palazzo costituisce un unico complesso con gli adiacenti Palazzo del Podestà, risalente al XIV secolo ma ampiamente restaurato nel 1925<ref name = contipasini243 >{{cita|Conti e Pasini|p. 243.|contipasini}}</ref>, e Palazzo Garampi (1562)<ref name = matteini93 >{{cita|Matteini|p. 93.|matteini}}</ref>, attuale sede dell'amministrazione comunale.
[[Image:Rimini Palazzo dell'Arengo.JPG|thumb|220px|left|Il Palazzo dell'Arengo.]]
Palazzo Gambalunga, edificio a corte costruito dal giureconsulto riminese Alessandro Gambalunga tra il 1610 e il 1614, fu donato al Comune di Rimini nel 1617, insieme al patrimonio librario che costituisce oggi parte della sezione antica della [[Biblioteca Gambalunghiana]]<ref name = matteini84 >{{cita|Matteini|p. 84.|matteini}}</ref>. Sede dei musei civici fino all'inaugurazione del Museo della Città all'interno del Collegio dei Gesuiti, al piano nobile ospita quattro sale storiche con arredi risalenti al [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].
Il Teatro comunale “Amintore Galli”, precedentemente dedicato a [[Vittorio Emanuele II]], re d'Italia, è la maggiore opera di architettura neoclassica a Rimini. Costruito nel 1857 da [[Luigi Poletti]], fu parzialmente distrutto da un bombardamento durante la [[seconda guerra mondiale]] e mai ricostruito<ref name = matteini95 >{{cita|Matteini|p. 95.|matteini}}</ref>.
Tra i palazzi nobiliari di Rimini, oltre al già citato Palazzo Gambalunga, si ricordano Palazzo Cima (XVII secolo), Palazzo Buonadrata (sede della Cassa di Risparmio di Rimini, XVIII secolo)<ref name = matteini124 >{{cita|Matteini|p. 124.|matteini}}</ref>, Palazzo Diotallevi (1795)<ref name = matteini81 >{{cita|Matteini|p. 81.|matteini}}</ref> e, nel borgo San Giovanni, Palazzo Ghetti (XIX secolo).
Numerosi edifici civili furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: tra essi Palazzo Lettimi (1506), che dopo la guerra fu lasciato andare in rovina, sicché ne rimane ora solo il pianterreno della facciata, e il palazzo dell'Episcopio o Vescovado (1750), che fu sconsideratamente demolito nel 1958<ref name = matteini80-81 >{{cita|Matteini|p. 80-81.|matteini}}</ref>; furono invece restaurati il Palazzo Garampi (1562), sede dell'amministrazione comunale, e - sia pure con modifiche - Palazzo Gioia (1614)<ref name="matteini93"/> e Palazzo Tingoli (XVIII secolo)<ref name="matteini124"/>.
Altri monumenti di interesse storico costruiti nel corso dei secoli sono la Fontana della Pigna (1543)<ref name = giuccioli2-3 >{{cita|Giuccioli|p. 2-3.|giuccioli}}</ref>, descritta da Leonardo da Vinci, il Monumento a Paolo V (1613)<ref name = matteini88-89 >{{cita|Matteini|p. 88-89.|matteini}}</ref> e la Pescheria (1748) in Piazza Cavour<ref name = conti39 >{{cita|Conti e Pasini|p. 39.|conti}}</ref>, e la Torre dell'orologio in Piazza Tre Martiri (ricostruita nel 1759)<ref name = matteini123 >{{cita|Matteini|p. 123.|matteini}}</ref>. Questi ultimi due edifici sono dovuti all'architetto riminese Giovan Francesco Buonamici, autore anche della chiesa di San Bernardino e del distrutto Vescovado.
Negli immediati dintorni della città sorgono numerose ville di interesse storico e artistico, la più celebre delle quali è la neoclassica Villa des Vergers, situata sui colli di San Lorenzo in Correggiano, acquistata nel 1843 dallo storico e archeologo marchese Adolphe Noël des Vergers e trasformata tra il 1880 e il 1890.
===Architetture militari===
[[Image:Rimini Castel Sismondo.JPG|thumb|170px|left|Castel Sismondo.]]
Il primo sistema fortificato risale all'epoca della fondazione della città. In seguito fu ampliato e modificato in due fasi principali, una in epoca romana imperiale ed una seconda in età medievale, sotto il dominio malatestiano. Le mura visibili ancora oggi e lo stesso [[Castel Sismondo]] sono risalenti a quest'ultimo periodo.
Delle mura romane repubblicane, che erano costruite in blocchi di arenaria, sono rimaste alla luce solamente brevi tratti fra cui uno a ridosso dell'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]]<ref name = maroni32 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 32.|maroni}}</ref>. Su tale cinta si aprivano quattro porte<ref name = giorgetti98 >{{cita|Giorgetti|p. 98.|giorgetti}}</ref>, poste lungo i due assi principali del Cardo e del Decumano Massimo. Una di queste, Porta Montanara, risalente all'età sillana (inizio del I secolo a.C.)<ref name = maroni39 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 39.|maroni}}</ref>, costituisce il più antico edificio storico ancora esistente a Rimini.
Di essa rimane il solo fornice di sinistra in seguito alla parziale distruzione causata da un bombardamento durante il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]]<ref name="conti191"/>.
Ruderi della cinta di età aureliana (ultimi decenni del III secolo d.C.), in mattoni, sono invece visibili in prossimità dell'anfiteatro, nel settore nord-orientale di Piazza Ferrari e all'interno di Castel Sismondo<ref name = maroni62 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 62.|maroni}}</ref>.
La cinta muraria medievale fu costruita intorno alla metà del XIII secolo, secondo un tracciato poco più ampio di quella romana, e modificata tra XIV e XV secolo dai [[Malatesta]]. Le mura, aperte da sei porte (San Gaudenzo, Sant'Andrea, San Pietro, Galliana, San Giorgio e San Cataldo)<ref name = maroni94-95 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 94-95.|maroni}}</ref> sono conservate per lunghi tratti nel settore occidentale meridionale; in quest'ultimo è ancora visibile una serie di bastioni quadrangolari. Le fortificazioni orientali furono invece quasi del tutto demolite nel 1907 secondo il “Piano Regolatore d'Ampliamento della città di Rimini (lato Nord-Est)”<ref name = contipasini211 >{{cita|Conti e Pasini|p. 211.|contipasini}}</ref>, in direzione della [[Stazione di Rimini|stazione ferroviaria]].
Una cinta muraria del XV secolo, con alti torrioni a base poligonale, in parte ancora esistente, circondava il Borgo San Giuliano, a nord della città<ref name = conti258 >{{cita|Conti e Pasini|p. 258.|conti}}</ref>.
[[Castel Sismondo]], residenza e fortezza dei [[Malatesta]], fu realizzato tra il 1437 e il 1446 dal signore di Rimini, [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], che lo volle chiamare con il proprio nome. Il castello era circondato da un grande e profondo fossato, superato da due ponti levatoi che immettevano in due distinte corti fortificate: la corte a mare verso la città e la corte del Soccorso verso l'entroterra. Il nucleo centrale, che divideva le due corti esterne, era composto da un grande cassero, difeso da poderosi terrapieni, da cinque torri e da un corpo meridionale denominato "Palazzo di Isotta". L'impianto poligonale irregolare di Castel Sismondo era pensato per fronteggiare i colpi delle bocche da fuoco, secondo le tecniche militari dell'epoca; i bastioni e le torri, rivolti verso la città, dovevano difendere il signore dalla cittadinanza ancor prima che dai nemici esterni<ref name = pasiniitinerari23>{{cita|Pasini|p. 23.|pasiniitinerari}}</ref>. In seguito alle trasformazioni subite tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XIX secolo]], con l'abbassamento delle torri, il riempimento dei fossati e la demolizione totale della cinta esterna, della rocca è superstite l'imponente nucleo centrale<ref name = matteini94-97>{{cita|Matteini|p. 94-97.|matteini}}</ref>.
=== Vie e piazze ===
Le principali strade e piazze (Corso d'Augusto, Via Giuseppe Garibaldi, Piazza Tre Martiri) hanno origini romane (Rimini era preferita a Roma dal console Flaminio per la vita più tranquilla) anche se subirono nei secoli notevoli trasformazioni nella loro forma, nella destinazione d'uso e nei caratteri ambientali. Spazi urbani di formazione medievale sono le piazze Cavour e Malatesta, mentre più recente è la realizzazione di Piazza Luigi Ferrari, aperta con la demolizione di un isolato nel [[1887]]<ref name = conti38 >{{cita|Conti e Pasini|p. 38.|conti}}</ref>. Sulla Piazza si segnala il ''Monumento ai Caduti nella Grande guerra'', opera di [[Bernardino Boifava]] ([[1926]]) e la "casa del chirurgo", di notevole importanza, sia per gli strumenti rinvenuti, sia per capire che il chirurgo della legione romana stanziata a Rimini disponeva di tecniche molto avanzate rispetto a quelle dei Galli oltre confine.
Le più importanti strade della Marina, gli ampi e alberati Viale Principe Amedeo (1843), Viale Amerigo Vespucci (ultimi decenni del XIX secolo) e il lungomare (1935-41)<ref name = contipasini244 >{{cita|Conti e Pasini|p. 244.|contipasini}}</ref>, furono interessate nel corso degli anni da trasformazioni assai rapide, connesse a nuove e mutate esigenze del turismo balneare.
[[File:Rimini Piazza Cavour.JPG|thumb|left|Piazza Cavour]]
Piazza Cavour è il centro politico e amministrativo della città. Fin dal Medioevo divenne la piazza più importante, grazie alla sua maggiore vicinanza al porto e soprattutto grazie alla presenza della fontana pubblica, dei palazzi comunali, della cattedrale e del castello<ref name = conti111 >{{cita|Conti e Pasini|p. 111.|conti}}</ref>. Sulla piazza si affacciano il Palazzo Garampi, sede dell'amministrazione comunale, il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]], il Palazzo del Podestà, il Teatro comunale e la Pescheria, opera dell'architetto riminese Giovan Francesco Buonamici. Al centro si trovano il monumento a Paolo V e la Fontana della Pigna.
Nel XVI secolo la piazza assunse il nome di "piazza del Comune" o "della fontana" e subì importanti modifiche: l'antico palazzo comunale fu ampliato e unito al nuovo palazzo Garampi, mentre l'isolato di S. Silvestro, che chiudeva la piazza verso la Strada Maestra (l'attuale corso d'Augusto), fu completamente demolito. La piazza assunse la configurazione odierna in seguito alla costruzione del Teatro comunale, sorto sul luogo dell'edificio dei Forni<ref name="conti111"/>, e al restauro dei palazzi comunali, eseguito tra il [[1917]] e il [[1925]].
[[File:Rimini Piazza Tre Martiri 2.JPG|thumb|right|Piazza Tre Martiri]]
Piazza Tre Martiri, centro commerciale della città, si apre sull'area dell'antico foro romano, all'incontro del decumano e del cardine massimo, nel centro topografico della città<ref name="conti111"/>. Nel Medioevo sulla "piazza grande", le cui dimensioni erano maggiori delle attuali, si affacciavano tre chiese oggi non più esistenti (San Giorgio, San Michele, Sant'Innocenza) e vi si svolgevano mercati e giostre<ref name="conti111"/>. Intitolata in età moderna a [[Giulio Cesare]], nel [[1945]] assunse l'attuale denominazione in memoria di tre martiri partigiani qui giustiziati nell'agosto [[1944]].
Sulla piazza, l'unica interamente porticata a Rimini, si affacciano la Torre dell'Orologio e la chiesa dei Minimi di [[San Francesco di Paola]] (perciò detti Paolotti); isolati sorgono la Colonna di Giulio Cesare (cippo costruito nel [[1555]] a ricordo dell'arringa del dittatore alle truppe, qui avvenuta dopo il passaggio del Rubicone) e il tempietto di Sant'Antonio di Padova. Due scavi, uno all'interno della piazza e uno in Via Quattro Novembre, consentono di vedere l'originale pavimentazione del foro romano, il cui piano di calpestio giace a un livello inferiore a quello attuale. Il lato sud-orientale si caratterizza per il singolare fronte curvilineo a portici su colonne gotiche e rinascimentali. Via Giuseppe Garibaldi, l'antico cardine massimo, fino al [[1921]] si immetteva nella piazza tramite l'Arco dei Magnani, demolito nel [[1921]] in seguito all'ampliamento della strada stessa. La pavimentazione della piazza è realizzata in arenaria dura dell'[[Appennino forlivese]], pietra calcarea bianca e selce fluviale.<ref>[http://reminplazahotel.wordpress.com/curiosita-monumentali/ Curiosità "monumentali"]</ref>
[[File:Rimini Corso d'Augusto.JPG|thumb|left|Corso d'Augusto]]
Corso d'Augusto è storicamente la più importante e prestigiosa strada della città (in età rinascimentale e moderna era chiamato “strada maestra”) e corrisponde al tracciato del decumano massimo.<ref name="conti111"/>
[[File:2012-10-28 Rimini Grattacielo.jpg|Il Grattacielo|right|thumb]]
Lungo il corso, che si sviluppa rettilineo dall'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] al [[Ponte di Tiberio]], si aprono le due piazze principali, Piazza Cavour e Piazza Tre Martiri, e si affacciano le più importanti sedi amministrative e finanziarie della città (Municipio, Questura, Banche), mentre in Piazza Ferrari sorge il Palazzo della Cassa di Risparmio di Rimini, opera dell'architetto svizzero [[Paolito Somazzi]], negozi, caffè e ristoranti. Il tratto iniziale della strada fu allargato nel [[1940]] secondo un radicale progetto di rettifica<ref name = conti138 >{{cita|Conti e Pasini|p. 138.|conti}}</ref>.
Viale Principe Amedeo, asse principale dello sviluppo della città balneare, fu aperto nel [[1843]] per collegare la città storica al nuovo Stabilimento Privilegiato dei Bagni; nel [[1863]] fu ampliato<ref name = contipasini13 >{{cita|Conti e Pasini|p. 13.|contipasini}}</ref> e dotato di una doppia alberatura di ippocastani. All'inizio del viale si eleva il [[Grattacielo di Rimini|Grattacielo]], costruito nel [[1958]]-[[1960]] e alto 100 m; il tratto settentrionale è caratterizzato dalla presenza di una serie di villini, tra cui Villa dell' Angelo, Lega Baldini ([[1870]])<ref name = contipasini34 >{{cita|Conti e Pasini|p. 34.|contipasini}}</ref> e Villa Solinas (seconda metà del XIX secolo).<ref name = contipasini41 >{{cita|Conti e Pasini|p. 41.|contipasini}}</ref>
===Siti archeologici===
[[Image:Domus del chirurgo Rimini.JPG|thumb|La domus del chirurgo]]
La città antica è ricca di resti di ''domus'' romane, sia di epoca repubblicana (più rari e frammentari, come nel caso della ''domus'' di Palazzo Arpesella), sia di età imperiale (''domus'' di Palazzo Diotallevi, del Vescovado, di Palazzo Gioia, di Palazzo Palloni<ref name = bollini294-296 >{{cita|Bollini|p. 294-296.|bollini}}</ref>, di Palazzo Massani); la ''domus'' della Camera di Commercio, frutto di successive stratificazioni, testimonia entrambe le fasi.
Alla tarda [[età imperiale]], tra gli ultimi decenni del II secolo d.C. e i primi del III, risale la più celebre ''domus'' riminese, la [[domus del chirurgo]], rinvenuta in Piazza Ferrari nel 1989<ref name = ortalli5 >{{cita|Ortalli|p. 5.|ortalli}}</ref>.
Il complesso archeologico, composto dall'abitazione del medico, da un palazzo tardoantico (V-VI secolo d.C.) e da successivi livelli insediativi di epoca medievale e moderna, è importante per la ricchezza dei mosaici pavimentali, conservati in loco, e per i rari reperti portati alla luce negli scavi, tra cui un quadro in pasta vitrea di provenienza orientale e oltre centocinquanta strumenti chirurgici, che costituiscono il più ricco corredo medico antico mai rinvenuto al mondo<ref name = pasinimusei26 >{{cita|Pasini|p. 26.|pasinimusei}}</ref>. Ma, di gran lunga più importante, è la dimostrazione che le legioni romane, di cui una stanziata a Rimini fin dalla guerra di Annibale, disponeva di cure mediche molto avanzate.
===Aree naturali===
[[File:Rimini Parco XXV Aprile.JPG|thumb|170px|left|Il Parco XXV Aprile.]]
I maggiori parchi urbani di Rimini furono realizzati tra gli anni sessanta e settanta del Novecento riqualificando gli alvei dei due fiumi ([[Marecchia]] e [[Ausa (fiume)|Ausa]])<ref name = turrini52 >{{cita|Turrini e Rimondini|p. 52.|turrini}}</ref> che attraversavano la città, entrambi deviati verso nord. I più antichi giardini pubblici sono quelli di Piazza Ferrari, realizzati nel 1887 con la demolizione dell'intero isolato compreso tra le attuali Via Gambalunga e Corso Giovanni XXIII<ref name="conti38"/>.
Il più grande parco urbano è il parco 25 aprile, detto anche "parco Marecchia", realizzato bonificando il vecchio alveo dell'[[Marecchia|omonimo fiume]] (a nord-ovest del centro storico e a ridosso del Ponte di Tiberio) ed esteso per circa 250.000 m²<ref name = turrini98 >{{cita|Turrini e Rimondini|p. 98.|turrini}}</ref>.
Il secondo parco pubblico per dimensioni (142.000 m²)<ref name = turrini100 >{{cita|Turrini e Rimondini|p. 100.|turrini}}</ref> è il [[Parco della Cava|parco Giovanni Paolo II]], noto anche con il nome di "parco della Cava" o "parco V PEEP" o "Primaveril", nella prima periferia a sud-ovest del centro storico. Fu realizzato contemporaneamente al V comprensorio di edilizia economica e popolare, negli anni settanta del Novecento, sul luogo della storica cava di argilla della Fornace Fabbri, trasformata in un piccolo lago artificiale (Lago Mariotti).
[[File:Rimini Parco Giovanni Paolo II.JPG|thumb|220px|Il Parco Giovanni Paolo II.]]
Il [[Parco Alcide Cervi]], ricavato nel [[1972]] dopo il tombinamento del tratto urbano del [[Ausa (torrente)|torrente Ausa]], avvenuto negli anni sessanta, si estende per 62.000 m²<ref name = turrini91 >{{cita|Turrini e Rimondini|p. 91.|turrini}}</ref> lungo le mura della città storica e, assumendo diverse denominazioni (Parco Fabbri, Parco Olga Bondi, Parco Maria Callas, Parco Madre Elisabetta Renzi), connette con un lungo percorso ciclopedonale il parco Giovanni Paolo II e il Palazzo dei Congressi con piazzale John Fitzgerald Kennedy a marina centro.
Il parco Federico Fellini fu realizzato nel secondo dopoguerra trasformando i giardini del Kursaal (che fu demolito), nel cuore di Marina Centro. In asse con Viale Principe Amedeo si trova la Fontana dei Quattro Cavalli, realizzata nel [[1928]]<ref name = contipasini121 >{{cita|Conti e Pasini|p. 121.|contipasini}}</ref>, demolita negli anni cinquanta e ricostruita con gli elementi originali nel 1983.
Il parco si caratterizza per la presenza di pini e lecci secolari ed una serie di monumenti dedicati ai "padri" del turismo riminese.
A San Giuliano a Mare, a nord del centro urbano, si trova il parco Briolini; nelle frazioni meridionali si trovano le più recenti aree verdi del parco Sandro Pertini a Marebello e del [[Parco Spina Verde|parco della Spina Verde]] a Miramare.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Rimini}}
* [[Comuni italiani per popolazione]]
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 15.702 persone<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf| titolo=''Bollettino Demografico 2010'', pag. 4.}} {{pdf}}</ref>.
Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:
{| class="wikitable sortable" style="text-align:right; font-size:95%;"
! Pos. !! Cittadinanza !! Popolazione
|-
| 1 || align=left| {{Bandiera|Albania|nome}} || 3290
|-
| 2 || align=left| {{Bandiera|Romania|nome}} || 2172
|-
| 3 || align=left| {{Bandiera|Ucraina|nome}} || 1871
|-
| 3 || align=left| {{Bandiera|Cina|nome}} || 1064
|-
| 5 || align=left| {{Bandiera|Moldova|nome}} || 817
|-
| 6 || align=left| {{Bandiera|Senegal|nome}} || 770
|-
| 7 || align=left| {{Bandiera|Macedonia|nome}} || 739
|-
| 8 || align=left| {{Bandiera|Marocco|nome}} || 672
|-
| 9 || align=left| {{Bandiera|Tunisia|nome}} || 609
|-
|10 || align=left| {{Bandiera|Russia|nome}} || 384
|-
|}
==Cultura==
===Istruzione===
====Biblioteche====
La [[Biblioteca Gambalunghiana]], storica istituzione fondata nel 1617 dal giureconsulto Alessandro Gambalunga, svolge un ruolo preminente nella vita culturale cittadina.
Il patrimonio librario, costituito da circa 2.000 volumi al tempo della fondazione e ampliato nel corso dei secoli da acquisti e donazioni – tra cui quelle del cardinale Giuseppe Garampi e dell'antichista Adolphe Noel des Vergers – conta attualmente 280.000 libri (di cui 60.000 antichi), 1.350 manoscritti, 6.000 stampe<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/informazioni/pagina9.html| titolo=''Biblioteca Gambalunga. Storia e patrimonio.''}}</ref> e 80.000 fotografie<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/raccolte/pagina42.html| titolo=''Biblioteca Gambalunga. Raccolte. Fotografie.''}}</ref>.
Tra le edizioni a stampa del XV secolo, gli [[incunaboli]], spiccano il ''De claris mulieribus'' (1497) di [[Giacomo Filippo Foresti]], tratto in parte dall'[[De mulieribus claris|omonima]] opera di Giovanni Boccaccio'', e il [[De re militari (Valturio)|De re militari]] '' (1472) di [[Roberto Valturio]], trattato di larga divulgazione sull'arte della guerra dedicato a [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]]. La raccolta di codici miniati, provenienti da diversi ambiti culturali e linguistici europei, annovera il ''Regalis Historia'' di frate Leonardo (XIV secolo) e il ''De Civitate Dei'' di [[Sant'Agostino]] (inizi del XV secolo).
====Scuole====
Hanno sede a Rimini istituzioni scolastiche pubbliche di ogni ordine e grado: il territorio comunale conta 13 nidi d'infanzia comunali, 12 scuole materne statali, 39 scuole primarie statali, 5 scuole secondarie statali di primo grado e 11 scuole secondarie statali di secondo grado (4 licei, 3 istituti tecnici, 3 istituti professionali e un istituto di studi musicali)<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/pubblica_istruzione/-Altre_scuole_Universita/pagina21.html| titolo=''Comune di Rimini. Servizi educativi.''}}</ref>.
Il più antico liceo cittadino è il Liceo Classico “Giulio Cesare”, istituito nel 1800<ref name="liceocesarevalgimigli.it">{{cita web|url=http://www.liceocesarevalgimigli.it/pagina.asp?id_rubrica=137&codice_categoria=9768&id_categoria=79&id_contenuto=| titolo=''Liceo Classico Psicopedagogico “G. Cesare” – “M. Valgimigli”''}}</ref> e ospitato prima all'interno di Palazzo Gambalunga, poi a Palazzo Buonadrata e, dal 1996, nell'attuale sede di Via Brighenti. Tra gli alunni celebri che frequentarono il liceo si ricordano [[Giovanni Pascoli]], [[Federico Fellini]], [[Sergio Zavoli]] e [[Antonio Paolucci]]<ref name="liceocesarevalgimigli.it"/>.
====Università====
Il Polo scientifico-didattico dell'[[Università di Bologna]] a Rimini, sede di decentramento di attività e strutture dell'ateneo bolognese, è frequentato da circa 5.800 studenti<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/istruzione/2010_universita/presentazione.pdf| titolo=''9º Osservatorio Istruzione Universitaria nella Provincia di Rimini. A.A. 2009-2010.'', p. 8.}} {{PDF}}</ref>.
I corsi di laurea del polo riminese appartengono a otto facoltà<ref>{{cita web|url=http://www.polorimini.unibo.it/Polo+Rimini/Polo/Strutture/Strutture+accademiche/facolta_-_CdL_Rimini.htm| titolo=''Polo scientifico-didattico di Rimini. Facoltà e Corsi di Laurea.''}}</ref>:
* Economia
* Scienze Statistiche
* Farmacia
* Lettere e Filosofia
* Chimica Industriale
* Scienze Motorie
* Medicina e Chirurgia
* Scienze della Formazione
====Musei====
Il [[Museo della Città di Rimini|Museo della Città]], principale istituzione museale di Rimini, fu inaugurato come ''Galleria Archeologica'' al piano terra di Palazzo Gambalunga nel 1872 dallo storico riminese Luigi Tonini<ref name = graziosi317 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 317.|graziosi}}</ref>, assai attivo nella ricerca e nello studio del patrimonio archeologico locale, che da secoli d'altronde rivestiva uno spiccato interesse nella cultura cittadina data la grandiosità dei monumenti e delle rovine che l'età romana aveva qui lasciato<ref name = graziosi316 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 316.|graziosi}}</ref>.
La galleria fu il primo museo della città e fu concepita come raccolta di antichità etrusche e romane rinvenute a Rimini e nelle campagne circostanti.
Nel 1923 il museo fu ordinato nelle sale del convento di San Francesco e nel 1938 fu ampliato con una sezione di arte medievale. I materiali furono sottratti alle distruzioni belliche con il trasferimento tra il 1940 e il 1943 di gran parte dei reperti in due distinti rifugi a Spadarolo e [[Novafeltria]]<ref name = graziosi320 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 320.|graziosi}}</ref>. Nel 1964 le raccolte furono trasferite a Palazzo Visconti e infine, nel 1990, nel grande Collegio dei Gesuiti, progettato dall'architetto bolognese Alfonso Torregiani e ultimato nel 1749.
Nella sezione archeologica sono esposti corredi delle necropoli villanoviane di [[Verucchio]] e Covignano, frammenti architettonici, sculture, mosaici, ceramiche, monete di età repubblicana e imperiale e il singolare corredo medico dalla ''domus del chirurgo''. Nella raccolta del lapidario romano, ordinato nella corte del convento, figurano monumenti funerari, epigrafi e miliari.
La sezione di arte medievale e moderna comprende raccolte di pittura, scultura, ceramica e oggetti d'arte di scuola romagnola ([[Giovanni da Rimini]], [[Giuliano da Rimini]], [[Guido Cagnacci]]), emiliana ([[Guercino]], [[Vittorio Maria Bigari]]), toscana ([[Domenico Ghirlandaio]], [[Agostino di Duccio]]) e veneta ([[Giovanni Bellini]]) dal XIV al XIX secolo.
Il museo organizza esposizioni temporanee e promuove attività di ricerca, studio e restauro del patrimonio storico e artistico cittadino.
Il Museo Fellini, dedicato all'[[Federico Fellini|omonimo regista]] riminese, ospita esposizioni temporanee di documenti, disegni, scenografie e costumi relativi alla produzione cinematografica di [[Federico Fellini]]<ref name = pasinimusei61 >{{cita|Pasini|p. 61.|pasinimusei}}</ref>.
Il Museo degli Sguardi, allestito nella settecentesca Villa Alvarado, sul colle di Covignano, fu istituito nel 2005 con l'acquisizione dei reperti del ''Museo delle culture extraeuropee “Dinz Rialto” '', fondato a Rimini nel 1972 dall'omonimo esploratore padovano, delle raccolte del ''Museo Missionario Francescano delle Grazie'' e di collezioni private. Il museo conta oltre 3.000 pezzi provenienti da Cina, Oceania, Africa e America precolombiana<ref name = pasinimusei63 >{{cita|Pasini|p. 63.|pasinimusei}}</ref>: dipinti, sculture, oggetti d'uso, totem, maschere, strumenti musicali e tessuti illustrano i modi in cui il mondo occidentale ha guardato storicamente alle culture di questi paesi.
Il Museo della Piccola pesca e della Marineria, a Viserbella, documenta la storia della marineria riminese attraverso una raccolta di imbarcazioni, attrezzi per la pesca, modelli, fotografie e un'ampia collezione di conchiglie, provenienti da tutto il [[bacino del Mediterraneo]]<ref name = pasinimusei53 >{{cita|Pasini|p. 53.|pasinimusei}}</ref>.
Nel comune di Rimini sono presenti due musei privati: il Museo dell'Aviazione a Sant'Aquilina, al confine con la [[Repubblica di San Marino]], e il Museo Nazionale del Motociclo, in località Casalecchio.
===Media===
====Radio====
La prima emittente radiofonica della città fu ''Radio Rimini'' (1975), le cui trasmissioni proseguirono fino al 1993<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20RIMINI.htm| titolo=''Radio Rimini''}}</ref>. A Rimini ha sede ''Radio Icaro'', fondata a [[Riccione]] nel 1981 e facente parte del circuito nazionale di radio cattoliche “Inblu”.
====Stampa====
La città può vantare, a meno di trent'anni di distanza dalla data di fondazione della prima gazzetta italiana a [[Firenze]], la pubblicazione del suo primo giornale, il ''Rimino'' (1660), stampato dal tipografo veneziano Simbene Simbeni<ref name = meldini90 >{{cita|Meldini |p. 90.|meldini}}</ref>.
Negli anni compresi tra l'[[Unità d'Italia]] e la prima metà del [[XX secolo|Novecento]] il largo numero di testate riminesi riflette la varietà e la pluralità delle posizioni e degli interessi cittadini<ref name = meldini90-91 >{{cita|Meldini |p. 90-91.|meldini}}</ref>.
Assai numerose furono le testate di partiti politici (''Il Progressista'', ''La Vita Nuova'', ''L'Alfabeto'', ''Italia''<ref name = contipasini161 >{{cita|Conti e Pasini|p. 161.|contipasini}}</ref>, ''Il Mulo'', ''L'Azione Democratica'', ''La Discussione'', ''Il Momento'', ''La Riscossa'', ''L'Ausa'', ''La Lotta'', ''Il Giornale del Popolo'')<ref name = contipasini195>{{cita|Conti e Pasini|p. 195.|contipasini}}</ref> e le testate fasciste (''La Penna Fascista'', ''La Prora'', ''Il Tricolore'', ''La Testa di Ponte'', ''Il 33'')<ref name = contipasini233 >{{cita|Conti e Pasini|p. 233.|contipasini}}</ref>, cui si affiancarono quelli di istituzioni pubbliche, enti religiosi, categorie professionali e movimenti culturali.
Singolare testimonianza delle vicende storiche, dello sviluppo turistico e dell'evoluzione dei costumi sono i periodici balneari (''Corriere dei Bagni'', ''Nettuno'', ''La Sirena'', ''Galatea'', ''La tregua di Attila'', ''Zigh-zagh''<ref name="contipasini161"/>, ''Il Gazzettino Verde'', ''La Perla dell'Adriatico'', ''Il Nautilo'', ''Loreley'', ''Il Concerto'', ''Il Lunario''<ref name="contipasini195"/>, ''Il Lido'', ''Il Moscone'', ''Il Ficcanaso'', ''Il Giojante'', ''Allegre Giornate''<ref name="contipasini233"/>).
L'informazione locale di Rimini è curata dalle redazioni dei quotidiani ''la Voce'', ''Corriere di Rimini'' e ''Il Resto del Carlino'' e dal settimanale cattolico ''Il Ponte''.
====Cinema====
[[File:Fellini.jpg|thumb|Federico Fellini sul set cinematografico]]
Rimini compare per la prima volta sullo schermo in alcuni filmati sulla vita balneare, tra cui il documentario ''Rimini l'Ostenda d'Italia'' (1912)<ref name = meldini102 >{{cita|Meldini |p. 102.|meldini}}</ref>. Negli anni trenta i cinegiornali ''Luce'' celebrano la conquista del tempo libero e la nascita del turismo di massa, divulgando per la prima volta l'immagine della città a un vasto pubblico.
Fu tuttavia [[Federico Fellini]], tra i più noti registi della storia del cinema, a rendere celebri nel mondo personaggi, luoghi e atmosfere di Rimini attraverso i suoi film, ispirati alla sua città natale, anche se girati quasi interamente negli studi di [[Cinecittà]], a Roma: ''[[I Vitelloni]]'' (drammatico 1953), ''[[8½]]'' (drammatico 1963, premio Oscar 1964), ''[[I clowns]]'' (documentario 1970) e specialmente ''[[Amarcord]]'' (drammatico 1973, premio Oscar 1975).
I film e gli scritti del regista rivelano la conflittualità del suo rapporto con Rimini. Fellini ammise di non tornarvi volentieri: una sorta di imbarazzo nacque in lui per avere “speculato” tanto sulla sua città, che rappresentava per lui più una “dimensione della memoria” che un luogo reale<ref name = fellini25 >{{cita| Fellini|p. 25.|fellini}}</ref>. Nei suoi lungometraggi ricorrono spesso, con significati allegorici, i temi autobiografici e le rievocazioni oniriche del mare, simbolo dell'avventura e del viaggio, del mondo contadino e popolare, della ricchezza e dello sfarzo del [[Grand Hotel Rimini|Grand Hotel]], della città che scompare nei banchi di nebbia delle giornate invernali.
Oltre ai lungometraggi di Fellini, tra i numerosi film girati a Rimini spiccano ''[[La prima notte di quiete]]'' (drammatico 1972, regia di Valerio Zurlini), ''[[Sole negli occhi (film)|Sole negli occhi]]'' (drammatico 2001, regia di Andrea Porporati), ''[[Da zero a dieci]]'' (drammatico 2002, regia di Luciano Ligabue) e ''[[Non pensarci]]'' (commedia 2007, regia di Gianni Zanasi).
====Televisione====
La prima emittente televisiva cittadina fu [[Babelis tv]] poi rinominata ''TeleRimini'' (dal 2006 ''Rete 8-V.G.A'') le cui trasmissioni ebbero inizio nel dicembre 1971<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/V.G.A.%20TELERIMINI.htm| titolo=''V.G.A - TeleRimini''}}</ref>, con servizi sulla città e il suo territorio, telecronache di eventi sportivi e telefilm. L'informazione televisiva locale è curata inoltre da ''IcaroTV'', che si occupa di cronaca e programmi di approfondimento culturale.
====Internet====
La città è sede del [[Linux user group|LUG]] (Linux user group) e di ''CentroLinux'', associazione culturale per la divulgazione del software OpenSource per le P.M.I.
===Arte===
Lo sviluppo delle arti figurative a Rimini fu sempre condizionato in larga misura da apporti esterni, cui si devono opere assai rappresentative: l'assenza di una cultura artistica locale realmente attiva e autonoma spiega bene questo fenomeno, protrattosi nei secoli pur con alcune rare eccezioni<ref name = pasiniarte167 >{{cita| Pasini|p. 167.|pasiniarte}}</ref>. La dispersione e la distruzione di molte testimonianze d'arte, dovute specialmente ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non sempre consentono una lettura unitaria della storia artistica locale.
====Pittura e scultura====
[[File:Rimini208.jpg|thumb|Cornice del mosaico ''di Anubi'' (Rimini, Museo della Città)]]
[[File:Giotto. the-crucifix-1310-17. 430х303 cm. Rimini, Tempio Malatestiano.jpg|thumb| Giotto, ''Crocifisso'' (Rimini, Tempio Malatestiano)]]
[[File:Piero, sigismondo malatesta e san sifismondo.jpg|thumb|Piero della Francesca, ''Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo'' (Rimini, Tempio Malatestiano)]]
In età romana Rimini fu un centro artistico importante, tanto per la presenza di ricche e pregevoli opere di importazione, quanto per lo sviluppo in loco di officine e scuole specializzate nella produzione di ceramiche, terrecotte architettoniche<ref name = maroni35 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 35.|maroni}}</ref>, bronzi artistici<ref name = maioli195 >{{cita| Maioli|p. 195.|maioli}}</ref> e mosaici<ref name = bollini294 >{{cita| Bollini|p. 294.|bollini}}</ref>.
La scultura, che raggiunse un elevato livello qualitativo per il modellato e la vivacità nell'uso del chiaroscuro, fu improntata a una certa influenza ellenistica<ref name="pasiniarte167"/>. In pittura i principali temi decorativi, conosciuti attraverso rari e frammentari affreschi policromi a ornamento delle ''domus'' di Palazzo Arpesella e del chirurgo, furono in gran parte motivi vegetali e animali, imitazioni di cassettonati, scene di paesaggio e candelabre<ref name = maroni53 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 53.|maroni}}</ref>.
Fu specialmente l'arte del mosaico, documentata da un gran numero di pavimenti musivi, a raggiungere altissimi livelli tecnici<ref name = maroni54 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 54.|maroni}}</ref>. Mentre i mosaici più antichi, fino alla metà del I secolo d.C, erano concepiti come campi monocromi bianchi e neri, ornati da fasce perimetrali e disegni decorativi di piccole dimensioni, dal II secolo si diffusero anche grandi figurazioni. Nell'età dei Severi e per tutta la tarda antichità i mosaici riminesi furono caratterizzati da un accentuato uso del colore, scene con animali e divinità esotiche e fasce a motivi naturalistici, entro ricche e fastose cornici<ref name = bollini288-289 >{{cita| Bollini|p. 288-289.|bollini}}</ref>.
L'alto medioevo fu un lungo periodo di decadenza: le testimonianze artistiche di questi secoli sono estremamente rare, ad eccezione di frammenti architettonici e sculture in pietra provenienti dal grande portale della chiesa di San Francesco e da altri edifici cittadini<ref name = pasiniarte169 >{{cita| Pasini|p. 169.|pasiniarte}}</ref>.
Intorno al 1310 [[Giotto]] dipinse gli affreschi e il ''Crocifisso'' su tavola della chiesa di San Francesco: opere importantissime che furono determinanti per lo sviluppo della Scuola riminese del Trecento<ref name = pasiniarte172 >{{cita| Pasini|p. 172.|pasiniarte}}</ref>, espressione artistica autonoma e di alto livello<ref name = pasiniarte170 >{{cita| Pasini|p. 170.|pasiniarte}}</ref>. A tale scuola appartennero il Maestro dell'Arengo, Giovanni Baronzio, Neri, Giovanni, Giuliano e Francesco da Rimini<ref name = pasiniarte173 >{{cita| Pasini|p. 173.|pasiniarte}}</ref>, che eseguirono grandi cicli affrescati e crocifissi a Rimini, nelle [[Marche]] e nel [[Veneto]].
Alla metà del [[XV secolo|Quattrocento]] [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], per il monumento che doveva rendere immortale il suo nome, il [[Tempio Malatestiano]], chiamò [[Agostino di Duccio]] e [[Piero della Francesca]], il cui affresco, ''[[Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo]]'', insieme al ritratto su tavola del signore custodito al [[Louvre]], rappresenta una tappa fondamentale nel percorso stilistico del maestro toscano<ref name = pasiniarte174-175 >{{cita| Pasini|p. 174-175.|pasiniarte}}</ref>. Nella seconda metà del secolo giunsero a Rimini, sempre su commissione malatestiana, le opere di [[Giovanni Bellini]] (''[[Pietà (Giovanni Bellini Rimini)|Pietà]]'') e [[Domenico Ghirlandaio]] (''Pala d'altare dei Santi Vincenzo Ferreri, San Sebastiano e San Rocco'').
Intorno alla metà del XVI secolo una certa influenza della pittura veneta si ritrova sia nei grandi dipinti di [[Giorgio Vasari]] (l'''Adorazione dei Magi'' per la chiesa abbaziale di San Fortunato e le ''Stimmate di San Francesco'' per il [[Tempio Malatestiano]]) che nelle tele di [[Paolo Veronese]] per la chiesa di [[Chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|San Giuliano]], che dovettero suscitare un notevole interesse tra gli artisti riminesi<ref name = pasiniarte176 >{{cita| Pasini|p. 176.|pasiniarte}}</ref>.
La pittura barocca assunse spiccati accenti naturalistici nei dipinti di [[Guido Cagnacci]] e Giovan Francesco Nagli, detto il Centino<ref name = pasiniedificisacri31 >{{cita| Pasini|p. 31.|pasiniedificisacri}}</ref>, che si distinguono per le ricerche formali sull'uso della luce. Assai numerose furono nel XVIII secolo le opere venete, romane e bolognesi importate dagli ordini religiosi o eseguite in loco, come gli affreschi di [[Vittorio Maria Bigari]] e gli stucchi rococò di [[Ferdinando Bibiena]] per la chiesa di [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]]. Per tutto l'Ottocento l'arte riminese assunse un tono accademico e tradizionalista e rimase tale fino alla prima metà del secolo successivo<ref name = conti85-91 >{{cita|Conti e Pasini|p. 85-91.|conti}}</ref>.
Opere rappresentative dell'arte riminese del Novecento sono le sculture informali di Elio Morri e [[Arnaldo Pomodoro]] (autore del monumento funebre a [[Federico Fellini]]), le illustrazioni per grandi firme della moda di René Gruau, la street art di Eron; da ricordare inoltre i manifesti balneari di noti grafici e pittori italiani e stranieri, tra cui Adolfo Busi, [[Marcello Dudovich]] e [[Milton Glaser]].
====Architettura====
I monumenti più grandiosi e rappresentativi dell'antichità a Rimini, l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] e il [[Ponte di Tiberio]], assunti a emblema stesso della città, furono costruiti per iniziativa dall'imperatore Augusto. Entrambi gli edifici, espressione di gusti e significati non locali, ma propri dell'arte romana “centrale”<ref name="pasiniarte167"/>, furono ammirati e studiati per la chiarezza del loro linguaggio e divennero fonte di ispirazione per l'architettura rinascimentale<ref name="cricco229"/>.
Grandi edifici pubblici e importanti luoghi collettivi (anfiteatro, teatro, foro, terme)<ref name = maroni47-48 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 47-48.|maroni}}</ref> sorsero nella prima età imperiale secondo forme architettoniche e modelli ormai consolidati. I caratteri tipologici dell'edilizia residenziale di età imperiale non hanno riscontri nelle regioni della [[Gallia Cisalpina]], tanto per la complessità planimetrica, quanto per la ricchezza di ambienti di rappresentanza e la presenza di vasche ornamentali, comuni a tutte le abitazioni<ref name = scagliarini277 >{{cita|Scagliarini Corlaita|p. 277.|scagliarini}}</ref>. Le condizioni climatiche non consentirono tuttavia, come nelle ''domus'' pompeiane, un grande sviluppo di spazi aperti quali atri, cortili e peristili, che risultano assai rari<ref name = maroni52 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 52.|maroni}}</ref>.
Assai scarse sono le testimonianze artistiche dell'[[Alto medioevo]], che fu a Rimini un lungo periodo di decadenza; i più significativi sviluppi in architettura sono da ricercarsi nei primi luoghi di culto cristiani (basilica di San Gaudenzo, chiesa di San Michele in Foro, chiesa dei Santi Andrea e Donato), dei quali rimangono poche rovine.
Con l'istituzione del libero comune sorsero in fasi distinte le sedi del potere civile, [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] e [[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]], che nonostante i restauri del 1919-23 hanno mantenuto integra la loro struttura originaria, sostanzialmente analoga a quella dei [[broletto|broletti]] dell'[[Italia settentrionale]]<ref name="pasiniarte170"/>.
Le più importanti testimonianze dell'architettura ecclesiastica medievale, ad eccezione della chiesa di [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]], l'unica che conserva l'originaria struttura e i caratteri gotici (slancio verticale, alti finestroni ogivali)<ref name="pasiniarte170"/>, sono andate perdute a causa di trasformazioni e demolizioni, che non risparmiarono neppure la Cattedrale, dedicata a Santa Colomba e distrutta nel XIX secolo.
Nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]], in un periodo di prosperità economica e di grande rinnovamento artistico e culturale, il signore di Rimini, [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], le cui ambizioni di mecenatismo furono di certo finalizzate ad accrescere il suo prestigio<ref name = pasinimalatestiano18 >{{cita| Pasini|p. 18.|pasinimalatestiano}}</ref>, promosse la costruzione di opere architettoniche di assoluto rilievo.
[[Leon Battista Alberti]], uno dei più colti e raffinati umanisti, architetto, filosofo, letterato e teorico dell'arte, fu l'autore dell'esemplare recupero del linguaggio classico nella fabbrica del [[Tempio Malatestiano]]. L'ambizioso progetto, rimasto incompiuto, prevedeva la trasformazione della chiesa di San Francesco, che secondo una tradizione ormai consolidata era divenuta luogo di sepoltura dei [[Malatesta]], in un monumento celebrativo alla memoria del signore, della sua amante Isotta degli Atti e dei più illustri poeti e letterati della corte malatestiana<ref name = cricco649 >{{cita|Cricco e di Teodoro|p. 649.|cricco}}</ref>.
Alberti progettò una facciata rigorosamente all'antica, riprendendo non le forme del tempio classico ma quelle dell'arco trionfale<ref name = cricco650 >{{cita|Cricco e di Teodoro|p. 650.|cricco}}</ref>; tutto l'involucro esterno fu concepito indipendentemente dalla fabbrica preesistente, il cui interno, affidato a [[Matteo de' Pasti]] fu realizzato secondo un gusto gotico<ref name = pasinimalatestiano96 >{{cita| Pasini|p. 96.|pasinimalatestiano}}</ref>.
Un linguaggio tradizionale, forse più apprezzato da [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] e dalla sua corte, è una caratteristica comune anche a [[Castel Sismondo]], antecedente di un decennio rispetto al Tempio, per l'irregolarità dell'impianto, l'uso dell'arco a sesto acuto, gli inserti ceramici e gli intonaci verdi e rossi (i colori malatestiani) che dovevano rivestire le cortine murarie<ref name = pasiniarte174 >{{cita| Pasini|p. 174.|pasiniarte}}</ref>.
Dopo la caduta dei [[Malatesta]], perduto il ruolo di capitale, non si ebbero più grandi opere di architettura a Rimini; nel XVI e XVII secolo le più significative furono le chiese di [[chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|San Giuliano]] e di San Girolamo, il tempietto di Sant'Antonio, la fontana della Pigna, i palazzi Garampi e Gambalunga<ref name = pasiniarte176-178 >{{cita| Pasini|p. 176-178.|pasiniarte}}</ref>.
L'architettura barocca sfuggì agli eccessi e ai fasti propri di questo stile e mantenne un carattere più sobrio e controllato, al pari delle coeve opere bolognesi<ref name="pasiniedificisacri31"/>.
Un vivace rinnovamento si ebbe nel [[XVIII secolo|Settecento]]<ref name = pasiniarte178 >{{cita| Pasini|p. 178.|pasiniarte}}</ref> con il bolognese Alfonso Torreggiani (Collegio dei Gesuiti) e con il riminese Giovan Francesco Buonamici, cui si devono la Torre dell'Orologio, la Pescheria, il Faro, la distrutta piazzetta dell'Episcopio e specialmente la chiesa di San Bernardino, di una raffinatezza ed una chiarezza compositiva che non hanno riscontro in altri edifici cittadini di questo secolo<ref name = pasiniarte179 >{{cita| Pasini|p. 179.|pasiniarte}}</ref>. Le opere neoclassiche più significative furono realizzate tutte da architetti forestieri: [[Giuseppe Valadier]] (Palazzo Valloni), Giuseppe Achilli (Convento degli Agostiniani) e [[Luigi Poletti]] (Teatro comunale)<ref name = pasiniarte180-181 >{{cita| Pasini|p. 180-181.|pasiniarte}}</ref>.
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, secondo il nuovo gusto borghese per lo [[Eclettismo (arte)|storicismo eclettico]] ed il linguaggio dell'[[Art Nouveau]], sorsero grandi alberghi, villini e stabilimenti per l'alta società, concepiti come volumi tradizionali ma arricchiti da decorazioni floreali e motivi esotici.
Nel complesso scenario dell'architettura contemporanea, in cui convivono, anche per le caratteristiche proprie della città balneare – soggetta ad un continuo rinnovamento – espressioni tra loro molto differenti, spiccano le opere di [[Paolo Portoghesi]], [[Massimiliano Fuksas]], [[Mario Cucinella]], [[Ron Arad (designer)|Ron Arad]], studio GMP (Gerkan, Marg und Partner)<ref name = farina218 >{{cita|Farina|p. 218.|farina}}</ref> e i grandi progetti per la spiaggia e il nuovo lungomare di [[Norman Foster (architetto)|Norman Foster]] e [[Jean Nouvel]].
===Teatro===
Certa è la presenza di un teatro stabile a Rimini dal 1681, quando il Consiglio comunale decise la trasformazione del salone dell'Arengo in [[File:Teatro Novelli Rimini.jpg|thumb|right|Interno del teatro Novelli]] una sala teatrale di grandi dimensioni a palchetti in legno<ref name = farneti158 >{{cita|Farneti |p. 158.|farneti}}</ref> su progetto del veneziano Pietro Mauri. Gli spettacoli delle compagnie filodrammatiche qui rappresentati furono seguiti per breve tempo dal giovane [[Carlo Goldoni]], trasferitosi a Rimini per studiare alla scuola di filosofia dei Domenicani<ref name="farneti158"/>.
Le strutture del teatro si rivelarono ben presto insufficienti per il limitato numero di posti e furono smantellate nel 1839 a causa di motivi statici.
Anche il ''Teatro Buonarroti'', fondato nel 1816 e frequentato principalmente da esponenti dell'aristocrazia riminese, dovette essere chiuso nel 1843 per minacce di crolli.
Tra il 1842 e il 1857 fu costruito il ''Teatro comunale Vittorio Emanuele II'', progettato da [[Luigi Poletti (architetto)]] secondo gli ormai tradizionali canoni del teatro ottocentesco. Il monumentale edificio neoclassico, preceduto da un portico a cinque arcate, si componeva di un grande atrio a tre navate al piano terra, di un foyer al piano superiore e di una cavea di tre ordini di ventuno palchi sui quali girava la balconata del loggione.
Il teatro, inaugurato con la prima de l'''Aroldo'' di [[Giuseppe Verdi]], diretta dal maestro di Busseto, ospitò prestigiose stagioni liriche e di prosa fino alla sua distruzione, avvenuta nel dicembre 1943 a causa di un bombardamento aereo. Le rappresentazioni ripresero nel dopoguerra al moderno ''Teatro Ermete Novelli'', inaugurato nel 1935 a Marina Centro, sul luogo dell'Arena Lido, che allietava con serate di prosa e di operette il soggiorno dei turisti al lido di Rimini.
===Musica===
Il primo musicista riminese di cui si abbiano notizie fu Sant'Arduino da Rimini (X secolo)<ref>{{cita web|url=http://www.ilponte.com/stampa.php?sid=452474| titolo=''Rimini, una vivacità musicale antica''}}</ref>; una tradizione musicale di un certo rilievo è testimoniata nel secolo successivo dalla presenza di una “Scuola cantorum” presso la cattedrale di Santa Colomba.
Tra il XV e il XVI secolo è da ricordare la significativa presenza di [[Guillaume Dufay]], compositore francese tra i più importanti del tempo, che fu alla corte malatestiana fino al 1427 e vi compose numerose opere, e di [[Pietro Aaron]], che nel 1518 divenne il primo maestro di cappella del coro della cattedrale.<br />
Nel 1690 la città diede i natali a [[Carlo Tessarini]], violinista e compositore di concerti, sonate e sinfonie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina27.html.| titolo=''Carlo Tessarini (c. 1690-c.1767)''}}</ref>.<br />
Rimini diede anche i natali al musicista [[Benedetto Neri]] 1771 - 1841, che visse e morì a Milano, dove fu professore al Conservatorio e Direttore musicale del Duomo.<br />
[[Amintore Galli]], illustre musicologo e compositore nato nel 1845 a [[Talamello]], frequentò il Ginnasio di Rimini prima di trasferirsi a [[Milano]] per studiare al Conservatorio<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina38.html| titolo=''Amintore Galli (1845-1919)''}}</ref>. Galli fu critico per il quotidiano musicale “Il Secolo” e compose nel 1886 l'''Inno dei lavoratori''; a lui fu dedicato nel 1945 il Teatro comunale di Rimini.
Tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi anni del [[XX secolo|Novecento]] una certa vivacità caratterizzò lo Stabilimento dei Bagni, presso il quale si tenevano eventi mondani e serate danzanti; negli stessi anni furono ospiti del lido di Rimini il soprano Elena Bianchini Cappelli e il tenore [[Enrico Caruso]]<ref name = farina99 >{{cita|Farina|p. 99.|farina}}</ref>.
In anni recenti la città diviene ispirazione per l'[[Rimini (Fabrizio De André)|omonimo album]] di [[Fabrizio De André]], pubblicato nel 1978, ed è ricordata in diverse canzoni popolari italiane e straniere: ''Rimini'' ([[Fabrizio De André]]), ''Inutile'' ([[Francesco Guccini]]), ''Amarcord'' ([[Nino Rota]], nella colonna sonora dell'omonimo film di Fellini), ''Adriatico'' ([[Claudio Lolli]]), ''Tokyo storm warning'' ([[Elvis Costello]]), ''Ritorna a Rimini'' ([[Fred Buscaglione]]). Sono nati a Rimini il cantautore [[Samuele Bersani]], la cantante [[Raffaella Cavalli]] e il compositore e produttore discografico [[Carlo Alberto Rossi]], autore di canzoni di successo (''Le mille bolle blu'' e ''E se domani'' di [[Mina (cantante)|Mina]]).
===Cucina===
[[File:Sfoglia.jpg|thumb|Cappelletti, tradizionale piatto delle festività]]
La cucina riminese, costituita essenzialmente da tradizioni e usi gastronomici in gran parte comuni a tutta la [[Romagna]], manifesta gli stretti legami che la città ha avuto per secoli con la campagna e con il mare.
Il piatto più famoso della cucina riminese è la [[piada]], caratteristico pane rustico romagnolo, qui più sottile e ampia rispetto a quella preparata nelle province di [[Provincia di Forlì-Cesena|Forlì-Cesena]] e di [[Provincia di Ravenna|Ravenna]], farcita con [[prosciutto]], [[squacquerone]], erbette o verdure gratinate. La sua variante chiusa e ripiena è il cassone o cascione<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-della-piada-o-piadina.html| titolo=''Ricette della tradizione. Piada''}}</ref>.
I primi piatti tradizionali più conosciuti, tipici delle occasioni solenni e delle festività, sono i [[cappelletti]], pasta ripiena di formaggio o carne, i [[passatelli]] in brodo, preparati con pane grattugiato, [[uovo (alimento)|uova]], [[parmigiano]] e aromi, le [[tagliatelle]] all'uovo e gli [[strozzapreti]], semplice pasta a base di farina e acqua; tra i secondi piatti spiccano il coniglio in porchetta, le verdure gratinate, il brodetto, la [[grigliata]], i [[Sarda (genere)|sardoncini]] ed il fritto di pesce<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_cucina/pagina73.html
| titolo=''Comune di Rimini. I piatti tipici''}}</ref>.
I dolci tradizionali più noti sono la [[ciambella]], la piada dei morti, il [[savor]] e la [[saba (alimentazione)|saba]], sciroppo d'uva ottenuto dal mosto di uva bianca o rossa.
Nel territorio riminese si producono i vini DOC Colli di Rimini ([[Albana di Romagna|Albana]], [[Cagnina di Romagna|Cagnina]], [[Pagadebit di Romagna|Pagadebit]], [[Sangiovese di Romagna|Sangiovese]] e [[Trebbiano di Romagna|Trebbiano]]) e l'olio extravergine di oliva DOP Colli di Romagna.
=== Eventi ===
[[File:PalaCongressi Rimini (aprile 2011).jpg|thumb|left|Il Palacongressi di Rimini]]
Manifestazioni ed eventi di primo piano si tengono a Rimini in ogni periodo dell'anno.
''[[Rimini Fiera]]'' è la media company fieristica della città e del territorio di Rimini. ''[[Rimini Fiera]]'' presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente).
Sede di congressi nazionali e internazionali, la città ospita il ''[[Meeting per l'amicizia fra i popoli]]'' e le ''Giornate internazionali di studio “Pio Manzù”'', nell'ambito dei quali si tengono interventi, mostre e incontri su temi di attualità, società e politica.
Durante tutto l'anno sono in programma rassegne musicali – la più nota delle quali è la ''Sagra Musicale Malatestiana'' –, concerti, eventi sportivi (''Paganello''), culturali (''[[Festival del mondo antico]]'', ''Festival Internazionale di Pianoforte “Città di Rimini”'') e mondani, tra cui particolare rilievo ha la ''[[Notte rosa (evento)|Notte Rosa]]'', che si festeggia in contemporanea lungo l'intera costa dell'[[Emilia-Romagna]].
Tra il [[1954]] e il [[1956]] la città fu sede delle finali del [[concorso di bellezza]] [[Miss Italia]], che videro l'elezione di [[Eugenia Bonino]] nel 1954, [[Brunella Tocci]] nel 1955 e [[Nives Zegna]] nel 1956.
== Persone legate a Rimini ==
;Antichità
*[[Gaudenzio di Rimini|San Gaudenzio]] (circa 280-360), vescovo
;Medioevo
*[[Giovanni Aurelio Augurelli]] (1456-1524), umanista e alchimista
*[[Montagna dei Parcitati]] (sec. XIV), nobile
*[[Roberto Valturio]] (1405-1475), storico
;Età moderna
*[[Giovanni Bianchi (medico)|Giovanni Bianchi]] (''Jano Planco'', 1693-1775), medico
*[[Alessandro Gambalunga]] (1554-1619), giureconsulto
*[[Giuseppe Garampi]] (1725-1792), cardinale
*[[Annibale Leonardelli]] (1623-1702)
*[[Giuseppe Malatesta Garuffi]] (circa 1650-1727)
*[[Michelangelo Tonti]] (1566-1622), cardinale
;XVIII secolo
* [[Francesco Maria Banditi]] (1706-1796), cardinale
* [[Aurelio de' Giorgi Bertola]] (1753-1798), poeta e scrittore
* [[Antonio Trentanove]] (1739-1812), stuccatore
;XIX secolo
*[[Benedetto Neri]] (1771-1841), musicista compositore
*[[Amintore Galli]] (1845-1919), musicologo e compositore
*[[Francesco Rosaspina]] (1762-1841), incisore
*[[Giovanni Venerucci]] (1811-1844), patriota
;XX secolo
*[[Salvatore Ghinelli]], (1873-1939), cuoco, autore de ''L'apprendista cuciniere''.
*[[Giuseppe Giulietti (storico)Giuseppe Giulietti|Giuseppe Giulietti]], (1879-1953), personaggio storico, fondatore del sindacato italiano dei lavoratori del mare.
*Don [[Oreste Benzi]] (1925-2007), fondatore della [[Comunità Papa Giovanni XXIII]]
*[[Mario Cappelli]] (1915-1978), scultore
*[[Paolo Fabbri (partigiano)|Paolo Fabbri]] (1889-1945), partigiano
*[[Federico Fellini]] (1920-1993), regista
*[[Gruppo V]]
*beato [[Alberto Marvelli]] (1918-1946), ingegnere e politico
*[[Guido Nozzoli]] (1918-2000), partigiano e scrittore
*[[Luigi Pagliarani]] (1922-2001), psicologo
*[[Elio Pagliarani]] (1927-2012), poeta
*[[Renzo Pasolini]] (1938-1973), motociclista
*[[Antonio Piromalli]] (1920-2003), critico, scrittore e poeta
*[[Tre Martiri]] (Mario Cappelli, Luigi Nicolò, Adelio Pagliarani)
*[[Vito Nicoletti]] (1909-2000), antifascista, membro del CLN di Fabriano e Segretario Generale CGIL Rimini dal 1956 al 1968
;Viventi
*[[Nico Pulzetti]], calciatore
*[[Massimo Agostini]], calciatore
*[[Pier Paolo Bianchi]], motociclista
*[[Matteo Brighi]], calciatore
*[[Claudio Maria Celli]], arcivescovo
*[[Mario Chiarini]], giocatore di baseball
*[[Italo Cucci]], giornalista
*[[Gianni Drudi]], cantante
*[[Linda Gennari]], attrice
*[[Elio Ghelfi]], allenatore di pugilato
*[[Michele Marziani]], scrittore
*[[Piero Meldini]], scrittore
*[[Marco Missiroli]], scrittore
*[[Nicole Minetti]], politica e personaggio televisivo
*[[Antonio Montanari (saggista)|Antonio Montanari]], scrittore
*[[Carlton Myers]], cestista
*[[Massimo Nicolini]], attore
*[[Antonio Paolucci]], storico dell'arte e attuale direttore dei Musei Vaticani.
*[[Nicola Pozzi]],calciatore.
*[[Igor Protti]], calciatore
*[[Alex Righetti]] cestista (argento alle Olimpiadi del 2004)
*[[Delio Rossi]], allenatore di calcio
*[[Pierfilippo Rossi]], cestista
* [[Giulia Sarti]], politica
*[[Paolo Scotti]], autore e produttore televisivo
*[[Siegfried Stohr]], pilota automobilistico
*[[Giovanni Urbinati]], ceramista e scultore
*[[Roberto Zaccaria]], dirigente industriale
*[[Stefano Zamagni]], economista
*[[Sergio Zavoli]], giornalista
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
La pianta di Rimini presenta ancora oggi gli elementi costitutivi della città romana, il cui impianto è leggibile nella regolarità dei tracciati viari del centro storico. L'impianto urbano della città antica, la cui ampiezza fu determinata dai due precisi limiti geografici rappresentati dai corsi del [[Marecchia]] a nord-ovest e dell'[[Ausa (fiume)|Ausa]] a sud-est, era organizzato intorno a due assi principali: il [[decumano]] massimo (l'attuale Corso d'Augusto) e il [[Cardine (storia romana)|cardo]] massimo (l'attuale Via Garibaldi – Via IV novembre), alla cui intersezione, in corrispondenza dell'odierna Piazza Tre Martiri, si apriva il foro.
La prima cinta muraria, caratterizzata da un andamento per gran parte semicircolare, fu quella costruita all'epoca stessa della fondazione romana; il territorio chiuso da tale fortificazione non fu mai completamente urbanizzato, ma arrivò ad ospitare una popolazione di diecimila abitanti.
Verso la fine del III secolo d.C., per difendersi dalle scorrerie degli [[alemanni]], la città fu cinta da nuove mura, che ricalcavano il tracciato delle fortificazioni preesistenti ad eccezione del settore nord-orientale, dove si inoltravano verso il mare per includere al loro interno l'anfiteatro e il porto<ref name = maroni61-62 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 61-62.|maroni}}</ref>.
Nonostante la contrazione urbana avvenuta in età [[Alto Medioevo|altomedievale]], nella storia di Rimini i limiti difensivi della città non furono mai arretrati: per secoli rimasero coincidenti con le vecchie mura risalenti all'età aureliana.
L'impianto della città medievale, che trasformò quello romano ampliandone leggermente la cinta muraria a partire dall'[[età comunale]], è riconoscibile nell'andamento sinuoso, irregolare e concentrico rispetto all'area dell'antico foro dei tracciati viari dei rioni Montecavallo e Pomposo (vie Bertola e Serpieri, Vicolo Cima, Via Santa Chiara, Via Bufalini)<ref name = maroni72 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 72.|maroni}}</ref>. Nel settore nord-orientale del centro (vie Ducale e Santa Maria al Mare) è leggibile invece l'ampliamento della città seguito alla costruzione del nuovo porto, resosi necessario dopo che una violenta piena del [[Marecchia]] provocò lo spostamento dell'alveo del fiume verso nord.
I mutamenti verificatisi tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XIX secolo]] non comportarono modifiche sostanziali all'impianto ormai consolidato della città. Le vaste aree libere parzialmente coltivate a orti che esistevano nel tessuto urbano furono rimarginate solo tra la metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi anni del [[XX secolo|Novecento]]<ref name = conti39-41>{{cita|Conti e Pasini|p. 39-41.|conti}}</ref>.
Nel 1825 l'immigrazione e soprattutto la necessità di localizzare fuori dalla cinta muraria le attività produttive portarono alla formazione, lungo le tre direttici per l'entroterra, dell'attuale borgo Mazzini. Tale sobborgo si aggiunse a quelli di San Giuliano e San Giovanni, esistenti rispettivamente almeno dall'[[XI secolo|XI]] e [[XVI secolo]], anche se più volte ricostruiti<ref name = conti251>{{cita|Conti e Pasini|p. 251.|conti}}</ref>.
Se si esclude la costruzione dello stabilimento balneare (1843) e dei primi villini a mare (1870), collegati direttamente alla città storica attraverso il nuovo Viale Principe Amedeo, solo dall'inizio del [[XX secolo|Novecento]] la città conobbe una prima espansione esterna alla cinta muraria, verso la [[Stazione di Rimini|stazione ferroviaria]] e lungo Viale Tripoli.
L'espansione urbana divenne più rapida ed intensa tra gli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]] del [[XX secolo|Novecento]], quando avvenne il raccordo della città turistica con la città antica, la cui storica separazione rimase legata alla presenza della [[Ferrovia Bologna-Ancona|linea ferroviaria]]. I terreni agricoli compresi tra il mare e la ferrovia, lungo la direttrice litoranea, furono in gran parte edificati in seguito al forte sviluppo turistico.
Nel [[secondo dopoguerra]] l'espansione di Rimini avvenne prevalentemente tramite lottizzazioni isolate di piccoli proprietari agricoli, piuttosto che attraverso un disegno complessivo e partecipato della forma urbana: ciò fu dovuto anche all'assenza di un [[piano regolatore]] (che fu approvato solo nel 1965). L'unico strumento urbanistico vigente fino a tale data fu il Piano di Ricostruzione del 1945, la cui scarsa attenzione alla tipologia edilizia e alla morfologia del tessuto urbano portò in molti casi all'attuazione di interventi che, pur rispettando il perimetro degli antichi isolati, ne alterarono in modo significativo la volumetria<ref name = contipasini279>{{cita|Conti e Pasini|p. 279.|contipasini}}</ref>.
Tra il 1962 e il 1986 furono progettati e realizzati i maggiori complessi di edilizia economica e popolare (III PEEP Celle, IV PEEP Marecchiese e V PEEP Ausa), entro i nuovi limiti urbani rappresentati dall'[[autostrada A14 (Italia)|autostrada]] posta a ridosso della città, dalla [[Strada statale 16 Adriatica Adriatica|circonvallazione]] e dal deviatore del [[Marecchia]]. L'espansione delle nuove periferie e la definitiva saturazione della fascia a mare della linea ferroviaria portarono ad una saldatura dell'area urbana con le frazioni litoranee e gli altri centri della [[Riviera romagnola]]<ref name = contipasini283>{{cita|Conti e Pasini|p. 283.|contipasini}}</ref>, che si configura oggi come una conurbazione costiera estesa per oltre 50 km.
=== Suddivisioni storiche ===
Il centro storico di Rimini, compreso entro la cinta muraria malatestiana, fu storicamente diviso fin dall'età medievale in quattro rioni: Cittadella, Clodio, Pomposo e Montecavallo<ref name = conti215 >{{cita|Conti e Pasini|p. 215.|conti}}</ref>. I confini esatti dei quartieri non sono noti, ma si suppone dovessero coincidere con le maggiori strade storiche della città: gli attuali Corso d'Augusto, Via Garibaldi e Via Gambalunga<ref name="conti215"/>.
Il rione Cittadella, nella zona occidentale del centro, ospitava le principali sedi del potere civile e religioso (i palazzi comunali, Castel Sismondo e la Cattedrale di Santa Colomba) e rappresentava di fatto il quartiere più importante della città storica<ref name="conti215"/>.
Il rione Clodio, il più settentrionale, aveva un carattere popolare e un impianto urbanistico strettamente legato alla presenza del fiume [[Marecchia]] e alla vicinanza all'antica linea di costa<ref name="conti215"/>, molto più arretrata rispetto a quella odierna.
Il rione Pomposo, il più vasto, assunse il proprio nome dal monastero dei Benedettini di Pomposa; un'ampia parte del territorio per secoli fu occupata da conventi e orti<ref name="conti215"/>, scomparsi in seguito all'espansione del 1907<ref name="contipasini211"/>.
Il rione Montecavallo, che costituisce il settore meridionale del centro storico, si caratterizza per l'andamento curvilineo delle strade, di origine medievale e legate alla presenza della Fossa Patara, e per il piccolo rilievo detto “Montirone”<ref name="conti215"/>.
All'esterno della cinta muraria, lungo le principali strade, si sviluppavano quattro borghi, completamente assorbiti dall'espansione urbana tra gli anni cinquanta e Sessanta del Novecento: San Giuliano, Sant'Andrea, San Giovanni e Marina<ref name="conti251"/>.
Il borgo più antico ed importante era quello di San Giuliano, lungo la Via Emilia, abitato da pescatori ed esistente già nel XI secolo<ref name="conti251"/>. Il borgo San Giovanni e il borgo Sant'Andrea (noto anche come borgo Mazzini) furono entrambi distrutti nel corso di un incendio nel 1469<ref name="conti251"/>. Il primo, sviluppatosi lungo la Via Flaminia e abitato da piccoli artigiani e borghesi, fu ricostruito intorno alla metà del Cinquecento; il secondo, formatosi lungo le strade di collegamento con l'entroterra – Via Covignano, Via Marecchiese e Via Monte Titano – fu ricostruito solo a partire dal 1825.
Il borgo di Marina, sviluppatosi dal XV secolo lungo la riva destra del fiume [[Marecchia]] ed indissolubilmente legato alle attività portuali, fu radicalmente trasformato a causa degli sventramenti per l'apertura di Via dei Mille (1932) e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, particolarmente pesanti data la vicinanza ai ponti cittadini e allo scalo ferroviario<ref name = conti263 >{{cita|Conti e Pasini|p. 263.|conti}}</ref>.
=== Suddivisioni amministrative ===
Il Comune di Rimini è ufficialmente suddiviso in sei circoscrizioni<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/circoscrizioni/| titolo=Circoscrizioni.}}</ref>:
* Circoscrizione 1: Centro Storico - Marina Centro – San Giuliano (3,36 km²; 19.074 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf| titolo=''Bollettino Demografico 2010''}} {{pdf}}</ref>)
* Circoscrizione 2: Borgo San Giovanni – Lagomaggio – Marina Lido (3,67 km²; 21.033 abitanti)
* Circoscrizione 3: Bellariva – Miramare (5,28 km²; 22.701 abitanti)
* Circoscrizione 4: Borgo Mazzini – INA Casa – Vergiano – Corpolò (43,81 km²; 23.460 abitanti)
* Circoscrizione 5: Celle – Viserba – San Vito – Santa Giustina (35,23 km²; 32.034 abitanti)
* Circoscrizione 6: V PEEP – Grotta Rossa – Gaiofana (43,46 km²; 25.019 abitanti)
=== Frazioni ===
==== Frazioni (litorale nord) ====
[[Image:San Giuliano Mare and Rivabella (14-07-2012).jpg|thumb|215px|right|San Giuliano Mare e Rivabella]]
Le frazioni litoranee a nord della città sono cinque (da nord-ovest a sud-est): [[Torre Pedrera]], Viserbella, [[Viserba]], Rivabella e San Giuliano a Mare. Le località di Bellaria e Igea Marina, oggi unite nel [[Bellaria-Igea Marina|comune omonimo]], furono frazioni di Rimini fino al [[1956]].
Questo tratto di costa, lungo circa 6 km, presenta un arenile meno profondo rispetto alla Marina di Rimini e protetto dall'erosione da scogliere, con fondali molto bassi (a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità).
Torre Pedrera, la frazione più settentrionale, deve il suo nome all'antica torre fatta costruire nel [[1673]] in prossimità del fiume Pedriera come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria sulla [[ferrovia Ferrara-Rimini|linea Ferrara-Rimini]].
[[Viserba]], la più antica e popolosa tra le frazioni settentrionali, si sviluppò dopo il [[1889]], con l'inaugurazione della stazione ferroviaria sulla [[ferrovia Ferrara-Rimini|linea Ferrara-Rimini]]<ref name = contipasini116 >{{cita|Conti e Pasini|p. 116.|contipasini}}</ref>, creata per favorire il commercio dei materiali della corderia, una fabbrica presente dal [[1840]] e passata da semplice mulino a pillificio e corderia.
Nel [[1908]] [[Viserba]] fu collegata al Lido di Rimini dalla strada litoranea<ref name = contipasini117 >{{cita|Conti e Pasini|p. 117.|contipasini}}</ref>, lungo la quale sorsero numerosi villini, ancora oggi in parte esistenti.
Nella prima metà del [[XX secolo|Novecento]] [[Viserba]] ebbe l'appellativo di "regina delle acque", per la presenza della fonte Sacramora e di abbondanti acque nel sottosuolo, dovute alla sua posizione al centro della conoide fluviale del [[Marecchia]].
Dal secondo dopoguerra Viserba si è espansa ulteriormente verso l'entroterra (''Viserba Monte''), fino a raggiungere in tempi recenti la [[Strada statale 16 Adriatica Adriatica]] Adriatica, attraverso la costruzione di un vasto quartiere di edilizia economica e popolare.
San Giuliano a Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena ''Marina di Rimini'', il maggiore porto turistico della città, dotato di 680 posti barca.
==== Marina Centro ====
{{vedi anche|Marina Centro}}
[[File:Spiaggia di Rimini (2013).jpg|thumb|right|La spiaggia di Rimini]]
Marina Centro è un quartiere centrale di Rimini, parte integrante del capoluogo e dunque non una frazione. Nota anche come ''marina'', si sviluppò a partire dal 1843 con la fondazione dello Stabilimento balneare<ref name = contipasini10 >{{cita|Conti e Pasini|p. 10.|contipasini}}</ref>, tra i primi in [[Italia]] nel suo genere<ref name = contipasini98 >{{cita|Conti e Pasini|p. 98.|contipasini}}</ref>, il cui modello fu riproposto in molte città balneari della penisola, tra cui [[Pesaro]], [[Senigallia]] e [[Lido di Venezia]]<ref name = farina42 >{{cita|Farina|p. 42.|farina}}</ref>. La marina di Rimini si affermò come importante località di soggiorno con l'apertura del Kursaal (1872) e del [[Grand Hotel Rimini|Grand Hotel]] (1908), sviluppandosi secondo il modello anglosassone della “[[città giardino]]”<ref name = contipasini65 >{{cita|Conti e Pasini|p. 65.|contipasini}}</ref>.
==== Frazioni (litorale sud) ====
Le frazioni litoranee a sud di Rimini sono quattro (da nord-ovest verso sud-est): Bellariva, Marebello, [[Rivazzurra]] e [[Miramare (Rimini)|Miramare]]. La città di [[Riccione]], oggi comune autonomo, costituiva la frazione più meridionale del comune di Rimini fino al 1923.
Lungo questo tratto costiero, lungo circa 5 km, sorgono le principali colonie marine di Rimini: il Sanatorio Comasco (1906) e l'Ospizio Marino Bolognese “A. Murri” (1912)<ref name = contipasini90 >{{cita|Conti e Pasini|p. 90.|contipasini}}</ref> a Bellariva, la Colonia Villa Margherita (1920) a Marebello<ref name = colonie140 >{{cita|IBC|p. 140.|colonie}}</ref>, la Colonia Enel a [[Rivazzurra]] (1932)<ref name = colonie141 >{{cita|IBC|p. 141.|colonie}}</ref> e le colonie Novarese (1933-34)<ref name = colonie137 >{{cita|IBC|p. 137.|colonie}}</ref> e Bolognese (1934)<ref name = colonie134 >{{cita|IBC|p. 134.|colonie}}</ref> a [[Miramare (Rimini)|Miramare]].
Questo tratto di costa fu quasi interamente edificato durante il forte sviluppo turistico degli anni sessanta del Novecento, quando, senza ancora un piano regolatore, furono costruiti uno a ridosso dell'altro numerosi hotel economici e pensioni, aperti a partire da aprile-maggio.
La maggiore frazione litoranea meridionale, nonché la più antica, è [[Miramare (Rimini)|Miramare]], sorta nei primi anni del Novecento e sviluppatasi dagli anni trenta lungo Viale Oliveti e la strada litoranea.
[[Miramare (Rimini)|Miramare]] è sede dell'[[Aeroporto di Rimini-Miramare|Aeroporto internazionale “Federico Fellini”]] e possiede una propria [[Stazione di Rimini Miramare|stazione ferroviaria]] sulla [[ferrovia Bologna-Ancona|linea ferroviaria Bologna-Ancona]]; ospita inoltre il centro termale marino di Riminiterme.
==== Altre frazioni ====
San Lorenzo in Correggiano (in dialetto riminese San Lurènz in Curzein), situata sull'omonimo colle, posto tra via Coriano e via Montescudo a circa 4 km dalla [[Strada statale 16 Adriatica Adriatica]] Adriatica, ha una popolazione di circa 500 abitanti. Da sempre parte del contado riminese, nel 1371 era ricordata come ''Villa Plebis Sancti Laurentii in Coregiano'' e ospitava 34 focolari. Il celebre orientalista Giuseppe Adolfo Noel des Verges comprò in questi luoghi nel 1843 la Villa des Vergers.
==== Elenco delle frazioni del Comune di Rimini ====
Bellariva, Marebello, [[Rivazzurra]], Alba Adriatica, [[Miramare (Rimini)|Miramare]], San Fortunato, San Lorenzo a Monte, Pomposa-Grotta Rossa, Sant'Aquilina, San Lorenzo in Correggiano, Osteria del Fiume, San Salvatore, San Martino in Venti, San Martino Monte l'Abate, Gaiofana, Villaggio Primo maggio, Ghetto Randuzzi, San Paolo, Ceriano-Santa Cristina, Spadarolo, Padulli, [[Vergiano]], Corpolò, San Martino in Riparotta, Santa Giustina, Orsoleto, Variano, Osteria del Bagno, San Giovanni in Bagno, [[San Vito (Emilia-Romagna)|San Vito]], Borgo Nuovo, Castellabate, San Giuliano a Mare, Rivabella, [[Viserba]], Viserbella, Torre Pedrera.
== Economia ==
[[Image:Beach3.jpg|thumb|225px|left|Il turismo, la maggiore risorsa economica della città.]]
La componente trainante dell'[[economia]] riminese è costituita dal [[settore terziario]], che comprende le attività ricettive e commerciali al servizio del [[turismo]] e le funzioni al servizio della popolazione residente.
Grande importanza all'interno del tessuto economico della città è rivestita inoltre dagli eventi fieristici e congressuali, che possono contare su infrastrutture tra le maggiori a livello nazionale: il quartiere fieristico di Rimini Fiera e il Palazzo dei Congressi.
Nel settore [[industriale]], per le esigenze di ristrutturazione del patrimonio alberghiero esistente e i diffusi investimenti immobiliari da parte della popolazione e delle imprese locali, particolarmente sviluppato risulta il comparto delle costruzioni edili. Tuttavia è presente anche il settore metalmeccanico con l'azienda leader nel mondo di macchine per la lavorazione del legno. I settori dell'[[abbigliamento]] e della [[moda]], e quello della meccanica – specialmente per quanto riguarda la costruzione di macchine per la lavorazione del legno – rappresentano le due componenti di maggior rilievo del comparto manifatturiero.
Nonostante rivesta ormai un'importanza marginale rispetto agli altri settori, per effetto dell'enorme sviluppo del turismo avvenuto nel secondo dopoguerra, l'[[agricoltura]] presenta produzioni di buona qualità, quali [[vino]], [[olio vegetale|olio]] e prodotti orticoli<ref>''Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Relazione generale'', pagg. 21-22.</ref>, alcune delle quali hanno ottenuto il riconoscimento di [[denominazione di origine protetta]].
Oggi l'azienda più importante di Rimini è la «[[MARR]]», società per azioni attiva nel settore alimentare.<ref>{{cita web|url=http://topaziende.ilrestodelcarlino.it/|titolo=TOP aziende. Sintesi dei bilanci delle principali aziende 2012|accesso=9/6/2013}}</ref>
==Infrastrutture e trasporti==
=== Strade ===
Rimini è collegata alla [[Autostrade per l'Italia S.p.A.|rete autostradale nazionale]] tramite due caselli, situati a nord e a sud della città, della [[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 Bologna-Taranto]]. <br />
Altre strade importanti che toccano la città sono di origine romana e sono:
* la [[Strada statale 9 Via Emilia]] che la collega con tutti i capoluoghi della Regione [[Emilia-Romagna]], tranne [[Ravenna]] e [[Ferrara]], e si estende fino a [[Lodi]] e [[Milano]];
* la [[Strada statale 16 Adriatica]] che, collegando [[Padova]] a [[Otranto]] serve tutti i maggiori centri della costa [[Mare Adriatico|adriatica]];
* la [[Via Flaminia]] che partendo dal celebre [[Arco di Augusto (Rimini)|Arco di Augusto]] collega la città con la capitale [[Roma]].
=== Ferrovie ===
[[Image:Stazione FS di Rimini (maggio 2011).jpg|thumb|right|Stazione di Rimini]]
[[Image:Stazione di Rimini Fiera (railway station).jpg|thumb||right|Stazione di RiminiFiera]]
La città è attraversata da due linee ferroviarie, la [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna-Ancona]] e la [[Ferrovia Ferrara-Ravenna-Rimini|Ferrara-Ravenna-Rimini]], ed è servita da cinque impianti tra [[stazione ferroviaria|stazioni]] e [[fermata ferroviaria|fermate]]: [[Stazione di Rimini|Rimini]], [[Stazione di RiminiFiera|RiminiFiera]], [[Stazione di Rimini Miramare|Rimini Miramare]], [[Stazione di Rimini Viserba|Rimini Viserba]] e [[Stazione di Rimini Torre Pedrera|Rimini Torre Pedrera]].
In tempi precedenti, la città fu dotata di altre due linee ferroviarie:
* la [[ferrovia Rimini-San Marino]], funzionante tra il [[1932]] e il [[1944]], aveva il capolinea riminese presso il binario 1 est della stazione di Rimini e giungeva fino a San Marino percorrendo la vallata del torrente [[Ausa (torrente)|Ausa]] su un tracciato simile a quello dell'attuale superstrada;
* la [[ferrovia Rimini-Novafeltria|Rimini-Novafeltria]], funzionante fino al 1960, che percorreva la Valmarecchia, per giungere presso l'attuale [[Mercatino Marecchia]]. A Rimini, la stazione capolinea, denominata Rimini Centrale era situato presso l'[[autostazione]] della [[Ferrovie Emilia Romagna]].
Entrambe le linee erano a [[scartamento ridotto]] da 950 mm ed inizialmente furono esercite in [[concessione ferroviaria|concessione]] da società private, rispettivamente la [[Società Veneto Emiliana Ferrovie Tranvie]] (SVEFT) e la [[Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane]] (FTP).
=== Aeroporti ===
[[Image:Aeroporto Rimini-Miramare.jpg|thumb|220px|right|Aeroporto "Federico Fellini" a Rimini Miramare.]]
Rimini è dotata di un [[Aeroporto di Rimini-Miramare|proprio aeroporto]] internazionale che è il secondo della regione come numero di passeggeri. Nato come aeroporto militare (numerosi i piloti riminesi in guerra tra cui Fabbri, Melandri e Grossi) è dotato di una pista di decollo/atterraggio molto lunga, pertanto talvolta viene utilizzato come scalo secondario di [[Bologna]] soprattutto per aerei e cargo di grosse dimensioni che non potrebbero atterrare altrove. Collega quotidianamente i principali aeroporti europei come [[Roma-Fiumicino]] e [[Mosca]], e anche intercontinentali come [[Sharm el-Sheikh]].
=== Mobilità urbana ===
La [[Start Romagna]] gestisce il bacino di Rimini, comprendente le linee [[autobus]] urbane e interurbane a servizio della città e della [[provincia di Rimini|provincia]]. La Start esercisce anche la [[filovia Rimini-Riccione|filovia interurbana per Riccione]]. Prima della fusione, attuata nel [[2012]], i servizi erano svolti dalla [[TRAM (Rimini)|TRAM]].
È in fase di costruzione una linea di [[Bus Rapid Transit|autobus a trasporto rapido]] denominata [[Trasporto Rapido Costiero]] (TRC).
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1999]]
|Giuseppe Chicchi
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1999]]
|[[2001]]
|[[Alberto Ravaioli]]
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2001]]
|[[2006]]
|Alberto Ravaioli
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2006]]
|[[2011]]
|Alberto Ravaioli
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2011]]
|in carica
|[[Andrea Gnassi]]
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Venezia}}
* {{Gemellaggio|Cina|Yangzhou}}
* {{Gemellaggio|Svezia|Linköping}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Maur-des-Fossés}}
* {{Gemellaggio|Belgio|Seraing}}
* {{Gemellaggio|Russia|Soči}}
* {{Gemellaggio|Senegal|Ziguinchor}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti|Fort Lauderdale}}
== Sport ==
[[File:Pallamano Palasport Flaminio Rimini.jpg|thumb|220px|Derby tra La Rapida e Fippi, le squadre di pallamano di Rimini che arrivarono a sfidarsi nella massima serie a cavallo tra gli anni settanta e ottanta.]]
[[Image:Stadio Romeo Neri Rimini.jpg|thumb|220px|Lo Stadio "Romeo Neri".]]
[[Image:105 Stadium - Trofeo Tassoni 2011 (1).jpg|thumb|Il 105 Stadium, sede di incontri di basket, concerti e spettacoli]]
[[Image:Palasport Flaminio2.jpg|thumb|220px|Il Palasport Flaminio.]]
I match erano disputati al Palasport Flaminio.
*[[Associazione Calcio Rimini 1912]], la principale squadra calcistica cittadina. La Rimini Calcio ha avuto partecipazioni anche in [[serie B]] e in [[Lega Pro Prima Divisione]]. Attualmente milita nel girone A di [[Lega Pro Seconda Divisione]].
*[[Basket Rimini Crabs]]: militano in [[Divisione Nazionale B]] dopo un passato nella massima serie.
*[[Rimini Baseball Club]]: milita nella [[Italian Baseball League|IBL]], ha vinto 11 scudetti e 3 Coppe dei Campioni.
* A.S.D. Rimini 86 Baseball Club: milita nel campionato di serie C, ha disputato un campionato di serie B
* Pallamano Rimini '72, con un passato nella massima serie
* Viserba Volley (serie B1 femminile)
* Polisportiva Stella (volley serie B2 femminile)
* Calcio a 5 Rimini
* Rimini Rugby
* Profighting
* Rimini Pallavolo (serie C maschile e femminile)
* SG Volley (serie C femminile)
* L.S.D.F. (Ultimate frisbee)
=== Impianti sportivi ===
*[[Stadio Romeo Neri]]
*[[105 Stadium]]
*[[Palasport Flaminio]]
*[[Stadio dei Pirati]]
*PalaBriolini di San Giuliano Mare
*Circolo Tennis Rimini
*Circolo Tennis Rivazzurra
*Centro sportivo Gaiofana
*Impianto sportivo Viserba
*Centro sportivo Stella
*Centro sportivo Salesiani
*Centro sportivo D.L.F.
*Centro sportivo Seminario
*Baseball e softball Rivabella
*Centro Polisportiva Rex
*Aeronautica Sportiva e Aeroclub
*Centro sportivo Fossati
*Centro Sportivo Torre Pedrera
*Garden Sporting Center
*Campo Don Pippo (Polisportiva Sanges)
* campo da baseball Matteo e Nicola Michelucci di Spadarolo (ASD Rimini86 B.C.)
== Curiosità ==
{{F|Emilia-Romagna|gennaio 2013}}
{{curiosità}}
'''Primati di Rimini'''
* lo stabilimento per i bagni di mare («Kursaal», 1873)
* la [[discoteca]] («Paradiso», 1957)
* la prima telecronaca sportiva di una tv privata (Rimini-Spal, 5 dicembre 1971 su [[Babelis tv]])
* la prima comunità di recupero per [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]] («[[Comunità di San Patrignano|San Patrignano]]», 1978)
* il primo hotel costruito a Rimini («Liverpool Hotel Rimini All Inclusive», 1905, in Viale Bergamo, 8 a Rivazzurra di Rimini)
== Note ==
{{references|2}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|Cesare|Brandi| Il Tempio Malatestiano|1956|Edizioni Radio Italiana|Torino|cid=brandi}}
* {{cita libro|Maria|Bollini|Il mosaico riminese, in: Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=bollini}}
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Piergiorgio Pasini|Rimini città come storia|1982|Giusti|Rimini|cid=conti}}
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Piergiorgio Pasini|Rimini città come storia 2|2000|Giusti|Rimini|cid=contipasini}}
* {{cita libro|Giorgio Cricco,| Francesco Paolo di Teodoro| Itinerario nell'arte|2006|Zanichelli|Bologna|cid=cricco}}
* {{cita libro|Ferruccio|Farina|Una costa lunga due secoli. Storia e immagini della riviera di Rimini|2003|Panozzo |Rimini|cid=farina}}
* {{cita libro|Fauzia Farneti,|Silvio Van Riel|L'architettura teatrale in Romagna. 1757-1857|1975|Uniedit |Firenze |cid=farneti}}
* {{cita libro|Federico |Fellini |Il mio paese, in: Federico Fellini, La mia Rimini|1967|Cappelli|Bologna|cid=fellini}}
* {{cita libro|Dario|Giorgetti|Geografia storica ariminense, in: Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=giorgetti}}
* {{cita libro|Grazia Gobbi,|Paolo Sica|Le città nella storia d'Italia. Rimini|1982|Laterza |Roma|cid=gobbisica}}
* {{cita libro| Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna| (IBC)| Colonie a mare. Il patrimonio delle colonie sulla costa romagnola quale risorsa urbana e ambientale|1986|Grafis |Bologna|cid=colonie}}
* {{cita libro|Maria Giovanna| Giuccioli|Il restauro della Fontana della Pigna|2002|Comune di Rimini|Rimini|cid=giuccioli}}
* {{cita libro|Anna|Graziosi Ripa|Per la storia del Museo Archeologico riminese, in: Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=Graziosi Ripa }}
* {{cita libro|Maria Grazia|Maioli|La cultura materiale romana, in: Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=maioli}}
* {{cita libro|Oriana Maroni,| Maria Luisa Stoppioni|Storia di Rimini|1997|Il Ponte Vecchio|Cesena|cid=maroni}}
* {{cita libro|Nevio|Matteini|Rimini. I suoi dintorni. La riviera di Romagna|1966|Cappelli |Rimini|cid=matteini}}
* {{cita libro|Piero|Meldini (a cura di)|La Biblioteca Civica Gambalunga. L'edificio, la storia, le raccolte|2000|Biblioteca Civica Gambalunga|Rimini |cid=meldini}}
* {{cita libro| Jacopo | Ortalli | La domus del chirurgo e gli scavi archeologici di Piazza Ferrari|2007|La Pieve|Rimini|cid=ortalli}}
* {{cita libro|Piergiorgio|Pasini|Breve Storia dell'arte a Rimini, in: Federico Fellini, La mia Rimini|1967|Cappelli|Bologna|cid=pasiniarte}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini | Il Tempio Malatestiano|2005|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasinitempio}}
* {{cita libro|Piergiorgio|Pasini|Il Tempio Malatestiano. Splendore cortese e classicismo umanistico|2000|Skira|Milano|cid=pasinimalatestiano}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini | Itinerari malatestiani a Rimini e nel riminese|2003|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniitinerari}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini | Musei nella provincia di Rimini|2006|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasinimusei}}
* {{cita libro|Piergiorgio|Pasini|Presenze d'arte negli edifici sacri di Rimini e del Riminese |2003|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniedificisacri}}
* {{cita libro|Daniela|Scagliarini Corlaita|L'edilizia privata di Ariminum. Elementi per la ricerca e la musealizzazione, in: Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=scagliarini}}
* {{cita libro|Giancarlo Susini,|Andreina Tripponi|Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=susinitripponi}}
* {{cita libro|Stelvio Turrini,| Giovanni Rimondini|L'Amia e il verde|1993|Amia|Rimini|cid=turrini}}
== Voci correlate ==
*[[Babelis tv]]
*[[Giovanni Pascoli e Rimini]]
*[[Localizzazione dell'antico Rubicone]]
*[[Miracolo eucaristico di Rimini]]
*[[Rimini Calcio Football Club]]
*[[Bruno Barosi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Rimini|q|wikt|voy}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.riminiturismo.it Informazioni Turistiche - sito ufficiale del Comune di Rimini]
*[http://books.google.it/books?id=WY4KAAAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=Luigi+Tonini#v=onepage&q=&f=false Luigi Tonini, Storia di Rimini, Volume 1, 1848.]
{{Provincia di Rimini}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Portale|Italia|Provincia di Rimini|Romagna}}
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