Castello di Belforte (Monfalcone) e Categoria:Pentatleti ungheresi: differenze tra le pagine

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Categoria che raggruppa schede di sportivi del [[pentathlon moderno]] di nazionalità [[Ungheria|ungherese]], di qualsiasi epoca, senza distinzione di sesso.
'''Belforte''' è il nome di un [[castello]] costruito dai veneziani sul mare, davanti alle foci del fiume [[Timavo]].
 
{{interprogetto}}
La realizzazione ebbe inizio nel 1284, durante una guerra con il [[Patriarcato di Aquileia]], tramite la creazione di un'[[isola artificiale]]. Nei secoli successivi il castello, noto per l'armonia delle sue forme, venne abbandonato e la stessa isola venne progressivamente erosa del mare.
 
[[Categoria:Pentatleti|Ungheresi]]
==Storia==
[[Categoria:Sportivi ungheresi]]
 
===La costruzione===
Nel 1284, durante una guerra tra la [[Repubblica di Venezia]] e il Patriarcato del Friuli, il doge [[Giovanni Dandolo]] ordinò la costruzione di un forte che bloccasse il porto fluviale del Timavo, unico sbocco al mare del Patriarcato in grado di poter fornire assistenza a [[Trieste]] assediata<ref name="UniTs">Scheda informativa dell'Università di Trieste, “I siti costieri dell'alto Adriatico: indagini topografiche a terra e mare”, [http://siticar.units.it/ca/adriatico/sito.jsp?id=173_B], url consultato il 30 agosto 2014.</ref>.
 
Il 27 o 28 giugno su una secca di fronte alla foce del Timavo vennero quindi affondate tre vecchie navi cariche di massi. Pietrame e terra trasportati da altre imbarcazioni completarono la base dell'isola artificiale sulla quale venne edificato il castello, a pianta circolare, forse sul modello dei forti veneziani di [[Modone]] e [[Corone]], nel [[Peloponneso]].
 
La nuova isola, che sorgeva “a un tiro di [[balestra]] dalla costa”, era difesa dalle mareggiate da una muraglia di blocchi di pietra nota come ''“Porporella”''. I lavori di costruzione della fortificazione, che sorgeva quasi di fronte al vecchio [[castello di Duino]]<ref>Paolo Scandaletti , “Storia di Aquileia e di Grado. Dalle origini ai giorni nostri”, Ed. Biblioteca dell'Immagine, 2014.</ref>, vennero completati nel 1285, in meno di dieci mesi.
 
Il castello di Belforte, che era parzialmente collegato con un ponte di legno al vicino isolotto della Punta<ref>L'isolotto della Punta non è più esistente: è stato infatti completamente scavato nel XX secolo per l'estrazione di pietra necessaria all'estrazione del carbonato di calcio richiesto da una vicina fabbrica di soda. Cfr. Roverto Covaz, “Alla ricerca tra i fondali dell’antica isola di Belforte”, articolo su “Il Piccolo” del 18 marzo 2013, [http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/03/18/news/alla-ricerca-tra-i-fondali-dell-antica-isola-di-belforte-1.6723987], url consultato il 30 agosto 2014.</ref>, consentiva di bloccare efficacemente il traffico del porto fluviale del Timavo, anche tramite un sistema di catene tese tra le sponde<ref name="UniTs"/>.
 
===Le vicende e l'abbandono===
Il castello di Belforte ospitava una guarnigione di circa cento soldati e contribuì al successo dell'assedio di Trieste, che capitolò nel 1285. I lavori di consolidamento delle fortificazioni vennero portati avanti anche negli anni successivi. Solo nel 1291, in seguito a sopraggiunti accordi di pace, vennero tolte le catene che bloccavano l'ingresso del porto friulano del Timavo<ref name="UniTs"/>.
 
La fortezza continuò a costituire un importante avamposto di Venezia verso il [[Friuli]], ruolo che si accrebbe anzi dopo il passaggio di Trieste all'Austria nel secolo successivo (1382).
 
Nel 1420, con il passaggio di [[Monfalcone]] a Venezia, questo ruolo viene infine meno. La guarnigione abbandonò l'isola e si attestò sulla terraferma, sull'altura della [[Rocca di Monfalcone]]<ref name="UniTs"/>.
 
Nel 1493 [[Marin Sanudo il Giovane]] descrive il castello come ormai in rovina, ma un secolo dopo un altro viaggiatore ne descrive ancora la forma e la “porporella”<ref name="UniTs"/>.
 
L'ultima attestazione si ha in una mappa del 1651<ref name=”Covaz”>Roverto Covaz, “Alla ricerca tra i fondali dell’antica isola di Belforte”, articolo su “Il Piccolo” del 18 marzo 2013, [http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/03/18/news/alla-ricerca-tra-i-fondali-dell-antica-isola-di-belforte-1.6723987], url consultato il 30 agosto 2014</ref>.
 
==Belforte oggi==
I resti del castello e dell'isola giacciono oggi, coperti dal fango, nel mare davanti alla zona industriale del Lisert ([[Monfalcone]]). Recenti indagini hanno proposto la sua individuazione nel sito noto come ''“il Balo”''<ref name="UniTs"/>.
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
* [[Isola artificiale]]
* [[Rocca di Monfalcone]]
* [[Timavo]]
 
==Collegamenti esterni==
* Scheda informativa dell'Università di Trieste, “I siti costieri dell'alto Adriatico: indagini topografiche a terra e mare”, [http://siticar.units.it/ca/adriatico/sito.jsp?id=173_B]