Mappa di Waldseemüller e Karpacz: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati della Bassa Slesia}}
[[File:Waldseemuller map 2.jpg|thumb|upright=1.6|''Universalis Cosmographia'', la mappa di Waldseemüller del 1507, raffigura le [[America|Americhe]], l'[[Africa]], l'[[Europa]], l'[[Asia]] e l'[[oceano Pacifico]] che separa l'Asia dalle Americhe, così chiamate in onore dell'italiano [[Amerigo Vespucci]].]]
{{Divisione amministrativa
[[File:Waldseemuller map closeup with America.jpg|thumb|upright=1.6|Dettaglio della mappa con il nome «America».]]
|Nome = Karpacz
La '''mappa di Waldseemüller''' o '''''Universalis Cosmographia''''' («[[Cosmografia]] Universale») è una mappa murale del mondo (il termine latino mapa mundi significa tessuto del mondo) prodotta dal [[Cartografia|cartografo]] [[Tedeschi|tedesco]] [[Martin Waldseemüller]] e pubblicata per la prima volta nell'aprile del 1507. È nota per essere la prima mappa su cui compare il nome «[[America]]», posizionato su quello che è oggi noto come [[America del Sud|Sudamerica]]. Come spiegato nella ''[[Cosmographiae Introductio]]'', tale nome venne scelto per commemorare l'[[Italiani|italiano]] [[Amerigo Vespucci]].
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma = POL Karpacz COA.svg
|Stato = POL
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Bassa Slesia
|Divisione amm grado 2 = Jelenia Góra
|Capoluogo =
|Amministratore locale = Bogdan Malinowski
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine = 480-885
|Superficie = 37.99
|Note superficie =
|Abitanti = 5010
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2007
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale = 58-540
|Prefisso = (+48) 75
|Codice ISO =
|Codice statistico =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Immagine localizzazione =
|Mappa =
|Sito = http://www.karpacz.pl
}}
'''Karpacz''' (in [[lingua tedesca|tedesco]]: ''Krummhübel'') è una [[comuni della Polonia|città polacca]] del [[distretto di Jelenia Góra]] nel [[voivodato della Bassa Slesia]].<br />Ricopre una superficie di 37,99 [[chilometro quadro|km²]] e nel [[2007]] contava 5.010 abitanti. È una località turistica montana.
 
Il territorio del comune confina con la Repubblica Ceca e la cima del monte [[Sněžka]], la più alta dei [[Monti dei Giganti]] (Karkonosze), che sorge sul confine, è raggiungibile dal paese con vari sentieri compresi all'interno del [[Parco nazionale Karkonosze]].
La mappa venne realizzata attraverso una versione modificata della seconda proiezione di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ampliata per accogliere le Americhe e le alte latitudini<ref name=Snyder>Snyder, John P. (1993). ''Flattening the Earth: 2000 Years of Map Projections'', p. 33. Chicago: The University of Chicago Press.</ref>, e che non si può denominare cordiforme ( a forma di cuore) ma bensì pallioforme (a guisa di mantello) per il semplice fatto che solo a partire dal 1514 il matematico tedesco Johannes Werner introduce per la prima volta i metodi geometrici per la realizzazione di una proiezione che viene denominata appunto cordiforme. " Baratono Diego, Piani Claudio in L'UNIVERSO, Speciale America, della misericordia di Dio è piena la Terra, L'agnizione del Nuovo Mondo, Maggio-Giugno 2016 n°3, Istituto Geografico Militare Firenze ". Della mappa in questione ne è giunta fino a noi una singola copia, attualmente conservata nella [[Biblioteca del Congresso]] di Washington.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Waldseemüller creò anche degli [[Spicchio|spicchi]] di globo, mappe stampate progettate per essere tagliate e incollate su sfere a formare globi della Terra. La mappa murale e gli spicchi di globo risalenti alla stessa data raffigurano il continente americano diviso in due parti. Queste raffigurazioni differiscono da quella presente sulla piccola mappa inserita nel bordo superiore della mappa murale, che mostra i due continenti americani uniti da un [[istmo]].
[[File:Karpacz Swiatynia Wang.JPG|thumb|left|La [[Stavkirke di Vang|Chiesa Wang]] di Karpacz]]
[[File:Anomalia grawitacyjna.jpg|thumb|left|Pietra che segna il "punto di forza di gravità disturbata"]]
* '''[[Stavkirke di Vang|Chiesa Wang]]''' (''Kościoł Wang'', anche detta "di Vang") - [[stavkirke]], chiesa in legno tradizionale norvegese, costruita a Vang nel XII secolo. Nel XIX secolo il re di Prussia Federico Guglielmo IV la acquistò, facendola smontare e trasportare in Prussia fino a farla ricostruire, nel 1842, a Karpacz. La costruzione non ha chiodi e gli intagli su portali, colonne e capitelli raffigurano leoni e motivi tipici delle popolazioni discendenti dai Vichinghi. Dalla chiesa che sorge all'estremità ovest del paese, nel punto più elevato si ha una veduta panoramica della zona. È l'unica ''[[stavkirke]]'' esistente fuori dalla [[Scandinavia]]
* '''Orlinek''' - trampolino per il [[salto con gli sci]]
* '''Miejsce Anomalii Grawitacyjnej''' - nel paese vi è un tratto di strada con una cosiddetta [[salita in discesa]] lungo la quale auto lasciate con la marcia in folle appaiono salire lungo la strada anziché scendere.
* '''Museo dello sport e del turismo''' (Muzeum Sportu i Turystyki)
 
==Altri progetti==
== La mappa murale ==
=== Descrizione ===
La mappa murale è costituita da dodici sezioni stampate su xilografie della misura di 46 × 62 cm. Quando vengono assemblate, le sezioni si dispongono a formare tre file e quattro colonne. La mappa utilizza una [[proiezione cartografica]] tolemaica modificata con meridiani curvi per rappresentare l'intera superficie della Terra. Nella parte superiore della mappa principale, al centro, è inserita un'altra mappa del mondo in miniatura che rappresenta in una certa misura una visione alternativa del mondo.
 
Le [[Longitudine|longitudini]], all'epoca difficili da determinare, sono date in termini di gradi ad est delle [[isole Fortunate]] (considerate da [[Claudio Tolomeo]] la terra più occidentale conosciuta), che Waldseemüller individua nelle [[isole Canarie]]. Le longitudini dei luoghi dell'Asia orientale sono troppo grandi. Anche le latitudini, tuttavia, pur essendo già allora facili da determinare, sono abbastanza lontane dal vero. Per esempio, «Serraleona» (la [[Sierra Leone]], situata a 9° nord) viene posizionata al di sotto dell'equatore, e il [[capo di Buona Speranza]] (35° sud) è raffigurato a 50° sud.
 
Il titolo completo della mappa è ''Universalis cosmographia secundum Ptholomaei traditionem et Americi Vespucii aliorumque lustrationes'' («Il mondo intero, in base alla tradizione di Tolomeo e i viaggi di [[Amerigo Vespucci]] e altri»<ref name="hebert">{{cita pubblicazione|autore=John R. Hébert|url=http://loc.gov/loc/lcib/0309/maps.html|titolo=The Map That Named America|pubblicazione=Library of Congress Information Bulletin|editore=Library of Congress|città=Washington, D.C.|data=settembre 2003|accesso=16 aprile 2012}}</ref>). Uno degli «altri» era [[Cristoforo Colombo]]. Il titolo segnalava l'intenzione dell'autore di combinare o armonizzare in una rappresentazione cosmografica unificata la tradizionale geografia tolemaica dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa con le nuove informazioni geografiche fornite da [[Amerigo Vespucci]] e dai suoi compagni scopritori di terre nell'emisfero occidentale. Waldseemüller spiegò: «Nel progettare i fogli della nostra mappa del mondo non abbiamo seguito Tolomeo a tutti gli effetti, in particolare per quanto riguarda le nuove terre ... Abbiamo quindi seguito, per la mappa piana, Tolomeo, fatta eccezione per le nuove terre e alcune altre cose; e per il globo solido, che accompagna la mappa piana, la descrizione di Amerigo che viene aggiunta qui»<ref>"nos in depingendis tabulis typi generalis non omnimodo sequutos esse Ptholomaeum, praesertim circa novas terras ... Et ita quidem temporavimus rem ut in plano, circa novas terras & alia quaepiam, Ptholomaeum; in solido vero quod plano additur, descriptionem Americi subsequentem sectatati fuerimus." Martin Waldseemüller, ''Cosmographiæ Introductio,'' cap.ix, f.19 [https://books.google.com.au/books?id=-pARAwAAQBAJ&pg=PT72&lpg=PT72&dq=%22temporauimus+rem%22&source=bl&ots=glyWJtoJY-&sig=NVmq5NJNFLU54nw52suRl0Hj9xQ&hl=en&sa=X&ei=QiXjU8bgCsPp8AXk9IJA&redir_esc=y#v=onepage&q=%22temporauimus%20rem%22&f=false]; transcribed and translated in Marie Armand Pascal d'Avezac, ''Martin Hylacomylus Waltzemüller, ses ouvrages et ses collaborateurs,'' Paris, Challamel, 1867, p.39.[https://archive.org/stream/martinhylacomyl00dgoog#page/n49/mode/1up]</ref>.
 
Si ritiene che per la stesura l'autore abbia tratto ispirazione da diverse mappe precedenti, principalmente da quelle basate sulla [[Geografia (Tolomeo)|''Geografia'' di Tolomeo]], dal [[planisfero]] di Caverio e da altre carte simili a quelle di [[Enrico Martello]] o [[Martin Behaim].
 
Anche se già altre mappe posteriori al 1500 mostrano, non senza alcuna ambiguità, una linea costiera orientale dell'[[Asia]] distinta dalle [[America|Americhe]], la mappa di Waldseemüller indica apparentemente l'esistenza di un nuovo oceano situato tra le regioni transatlantiche scoperte dagli spagnoli e l'Asia di Tolomeo e Marco Polo, qui raffigurata come sul globo di Behaim del 1492. Tuttavia, secondo le testimonianze giunte fino a noi, il primo europeo ad aver visto con i suoi occhi questo oceano, il [[Oceano Pacifico|Pacifico]], fu [[Vasco Núñez de Balboa]] nel 1513, cinque o sei anni dopo che Waldseemüller aveva pubblicato la sua mappa. Inoltre, a certe latitudini, la mappa sembra prevedere la larghezza del Sudamerica per un raggio di 70 miglia nell'entroterra<ref name="reuters">{{cita pubblicazione|autore=David Alexander|url=https://www.reuters.com/article/newsOne/idUSN0332239320071203?sp=true|titolo=Map that named America is a puzzle for researchers|editore=[[Reuters]]|data=5 dicembre 2007|accesso=5 dicembre 2007}}</ref>. Tuttavia, come è stato sottolineato da E. G. Ravenstein, questo è solo un effetto illusorio della proiezione pallioforme usata da Waldseemüller, poiché quando la mappa viene disposta su una più familiare [[proiezione cilindrica equidistante]] e confrontata con altre mappe del periodo disposte anch'esse nella stessa proiezione, si rilevano solo poche differenze tra loro: questo è particolarmente evidente quando il confronto viene fatto con il globo di [[Johannes Schöner]] del 1515<ref name=Ravenstein>E.G. Ravenstein, ''Martin Behaim: His Life and His Globe,'' London, George Philip, 1908, p. 36.</ref>.
 
[[File:Waldseemüller quadratic.jpg|thumb|La mappa di Waldseemüller ridisegnata con una proiezione cilindrica equidistante sulla stessa scala di quella di Schöner del 1515<ref name=Ravenstein/>.]]
[[File:Schöner quadratic.jpg|thumb|La mappa di Schöner ridisegnata con una proiezione cilindrica equidistante sulla stessa scala di quella di Waldseemüller del 1507<ref name=Ravenstein/>.]]
 
A quanto pare, fino ad allora la maggior parte dei cartografi credeva ancora erroneamente che le terre scoperte da [[Cristoforo Colombo]], Vespucci e altri facessero parte delle [[Indie orientali|Indie]]. Pertanto alcuni ritengono impossibile che Waldseemüller fosse a conoscenza del Pacifico, che viene raffigurato sulla sua mappa. Lo storico Peter Whitfield ha ipotizzato che Waldseemüller abbia incorporato l'oceano nella sua mappa perché i resoconti che Vespucci fece delle Americhe, con i loro cosiddetti popoli «selvaggi», non potevano conciliarsi con le conoscenze che i contemporanei avevano dell'[[India]], della [[Cina]] e delle isole delle Indie. Così, secondo il parere di Whitfield, Waldseemüller giunse alla conclusione che le terre appena scoperte non potevano essere parte dell'Asia, ma dovevano essere separate da questa, un'intuizione che in seguito si rivelò incredibilmente precisa<ref name="NYT">{{cita web|autore=Richard Bernstein|url=https://www.nytimes.com/books/98/06/21/daily/whitfield-book-review.html|titolo=The Map Maker's Vision, Skewed Yet Indomitable|pubblicazione=New York Times|editore=The New York Times Company|data=24 giugno 1998|accesso=20 aprile 2014}}</ref>. Una spiegazione alternativa è quella data da George E. Nunn (vedi sotto).
 
Il ''De Ora Antartica'', di Matthias Ringmann ovvero la prima versione a stampa della relazione del terzo viaggio di Americo Vespucci (che aveva esplorato l'estesa costa orientale del Sudamerica), fu ampiamente pubblicato in tutta Europa dopo il 1505. Ringmann autore insieme a Waldseemüller e Americo Vespucci della " Cosmographiae Introductio " introduce ancora una volta l'idea vespucciana che quello che era stato scoperto era un nuovo continente e ''non'' l'Asia. Si è ipotizzato che sia stato questo a spingere Waldseemüller a separare le Americhe dall'Asia, raffigurando l'oceano Pacifico, e a indicare la nuova terra con il nome di Vespucci<ref name="hebert"/>.
 
La mappa era accompagnata da un testo esplicativo, la ''Cosmographiae Introductio'', i cui autori sono Waldseemüller, Matthias Ringmann e lo stesso Americo Vespucci. " Licini Patrizia, Speculum mundi A.D. 1507: America ex binis Americi navigationibus, Franco Pancallo, Historiae/89 contributi per una storiografia del mezzogiorno, 2011, pp.95-194, Locri ". Nel Capitolo IX di questo testo si afferma che ormai era ben noto che la terra fosse divisa in quattro parti, di cui Europa, Asia e Africa, essendo contigue l'una con l'altra, erano continenti, mentre la quarta parte, l'America, era «un'isola, in quanto si trova circondata dai mari da tutti i lati»<ref>Hunc in modum terra iam quadripartita cognoscitur: & sunt tres primae partes continentes: quarta est insula: cum omni quamque mari circumdata conspiciatur ... Nunc vero & haec partes sunt latius lustratae & alia quarta pars per Americum Vesputium (ut in sequentibus audietur) inuenta est.</ref>.
 
L'iscrizione nell'angolo in alto a sinistra della mappa proclama che la scoperta dell'America da parte di Colombo e Vespucci aveva realizzato una profezia del poeta romano [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], che nell<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]'' (VI. 795-797) aveva parlato di una terra che si trova nell'emisfero australe, a sud del tropico del Capricorno:
 
{{citazione|Molti hanno creduto che fosse un'invenzione quanto fu detto dal sommo poeta che «esiste una terra oltre le stelle, oltre le vie dell’anno e del sole, dove Atlante, portatore del cielo, regge sulle spalle l’asse ornato di stelle splendenti». Ora questo, finalmente, risulta evidente; esiste infatti una terra scoperta da Cristoforo Colombo, capitano del re di Castiglia e da Amerigo Vespucci, uomini di grande ed eccellente ingegno, che per la sua gran parte giace sotto «il corso dell’anno e del sole» e tra i tropici. Essa, tuttavia, si estende non meno di 19° oltre il Tropico del Capricorno, verso il polo antartico, «oltre le vie dell’anno e del sole». Ed è noto che in essa vi sia più oro che altri metalli.}}
 
La «via dell'anno e del sole» a cui ci si riferisce è l'eclittica, che segna il movimento annuale del sole lungo le costellazioni dello zodiaco: oltrepassarla, quindi, significa attraversare la sua estensione più meridionale, il tropico del Capricorno. 19° oltre il Capricorno equivalgono ad una latitudine di 42° sud, l'estensione più meridionale dell'America indicata sulla mappa di Waldseemüller. La legenda della mappa mostra come Waldseemüller si sforzasse di riconciliare le nuove informazioni geografiche con le conoscenze ereditate dall'antichità<ref>Archibald Freeman and Emerson David Fite, ''A Book of Old Maps delineating American History from the Earliest Days down to the Close of the Revolutionary War,'' Cambridge (Mass.), Harvard Univ. Press, 1926, p. 26</ref><ref>Valerie I. J. Flint, ''The Imaginative Landscape of Christopher Columbus,'' Princeton, 1992, 84 n. 8).</ref>.
 
Il toponimo più meridionale indicato sulla costa dell<nowiki>'</nowiki>''America'' nella mappa di Waldseemüller è ''Rio decananorum'', il «Fiume dei Cananoreani». Questo fu preso da Vespucci, che nel 1501 durante il suo terzo viaggio (10 maggio 1501-settembre 1502) lungo questa costa raggiunse il porto che chiamò ''Cananor'' (l'attuale [[Cananéia]]).
 
Il nome con cui viene indicata la massa di terra settentrionale, ''Parias'', deriva da un passaggio dei ''Quattro viaggi di Amerigo Vespucci'', in cui viene raccontato che, dopo varie soste, la spedizione giunse in una regione «situata nella zona torrida direttamente sotto il parallelo che descrive il Tropico del Cancro e questa provincia è chiamata da loro [gli abitanti] Parias»<ref>"in torrida zona sita est directe sub parallelo qui cancri tropicum describit ... Et p[ro]uincia ipsa Parias ab ipsis nu[n]cupata est". ''Qvattvor Americi Vesputii navigationes,'' sigs. ciiir–ciii v.</ref><ref>Christine R. Johnson, "Renaissance German Cosmographers and The Naming of America", ''Past & Present,'' Number 191, May 2006, pp. 30–31.</ref>. ''Parias'' era stata descritta da un seguace di Waldseemüller, [[Johannes Schöner]], come «L'isola di Parias, che non è una parte o porzione della precedente [l<nowiki>'</nowiki>''America''], ma una grande parte speciale della quarta parte del mondo», il che donota una certa incertezza su quale fosse la sua esatta ubicazione<ref name=Schoner>Johannes Schoner, ''Luculentissima quaedam terrae totius descriptio,'' Nuremberg, 1515, Tract. II, fol. 60v</ref><ref>Quoted in Chet van Duzer, ''Johann Schöner's Globes of 1515: Transcription and Study,'' Philadelphia, American Philosophical Society, 2010, pp. 104–105.</ref>.
 
Sulla mappa principale <small>''PARIAS''</small> e <small>''AMERICA''</small>, corrispondenti al Nord e al Sudamerica, sono separate da uno stretto nella regione dell'attuale Panama, ma sulla mappa in miniatura posta in alto al centro della mappa principale l'istmo che unisce le due è ininterrotto: ciò sembra dimostrare, almeno in apparenza, la volontà di Waldseemüller di rappresentare una soluzione alternativa ad una domanda senza risposta.
 
La mappa indica le città di ''[[Óc Eo|Catigara]]'' (grosso modo a 180° di longitudine e a 10° sud di latitudine) e ''Mallaqua'' ([[Malacca]], grosso modo a 170° di longitudine e a 20° sud di latitudine) sulla costa occidentale della grande penisola che si protende dalla parte sud-orientale dell'Asia, o <small>''INDIA MERIDIONALIS''</small> (India Meridionale), come la chiama Waldseemüller. Questa penisola delimita il confine orientale del <small>''[[Magnus Sinus|SINUS MAGNUS]]''</small> («Grande Golfo»), il [[golfo del Siam]]<ref>J.W. McCrindle, ''Ancient India as described by Ptolemy,'' London, Trubner, 1885, revised edition by Ramachandra Jain, New Delhi, Today & Tomorrow’s Printers & Publishers, 1974, p. 204: "By the Great Gulf is meant the Gulf of Siam, together with the sea that stretches beyond it toward China".</ref><ref>Albert Herrmann, “Der Magnus Sinus und Cattigara nach Ptolemaeus”, ''Comptes Rendus du 15me Congrès International de Géographie, Amsterdam, 1938,'' Leiden, Brill, 1938, tome II, sect. IV, Géographie Historique et Histoire de la Géographie, pp. 123–128.</ref>. Amerigo Vespucci, scrivendo del suo viaggio del 1499, disse che sperava di navigare verso ovest dalla Spagna attraverso l'Oceano Occidentale (l'Atlantico) attorno al Capo di Cattigara, menzionato da Tolomeo, nel Sinus Magnus<ref>Amerigo Vespucci to Lorenzo de'Medici, Seville, 18 July 1500; quoted in Ilaria Luzzana Caraci, ''Amerigo Vespucci,'' Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1996, Vol. 1, p. 133.</ref>. Tolomeo sapeva che Cattigara, o [[Óc Eo|Kattigara]], era il porto più orientale raggiunto dai mercanti del mondo greco-romano che si spingevano via mare per commerciare con l'Estremo Oriente. Vespucci non riuscì a trovare il Capo di Cattigara nel suo viaggio del 1499: navigò lungo le coste del Venezuela, ma non si spinse abbastanza lontano da risolvere la questione dell'esistenza di un passaggio che consentisse di raggiungere via mare il Sinus Magnus di Tolomeo. L'obiettivo del suo viaggio del 1503-1504 era quello di raggiungere il favoloso emporio delle spezie di «Melaccha in India» (vale a dire Malacca, o [[Malacca|Melaka]], nella penisola malese)<ref>Clements R. Markham, ''The Letters of Amerigo Vespucci: and Other Documents Illustrative of His Career,'' London, Hakluyt Society, 1894, p. 53;. Aveva saputo di Malacca da un certo Guaspare (o Gaspard), un pilota della flotta con cui [[Pedro Álvares Cabral]] aveva raggiunto l'India nel 1500-1501, che Vespucci aveva incontrato nell'Atlantico durante il suo ritorno dall'India nel maggio del 1501<ref name=Armesto2007>Felipe Fernández-Armesto, ''Amerigo: The Man who gave his Name to America,'' New York, Random House, 2007, pp. 86, 168.</ref>. Cristoforo Colombo, nel suo quarto e ultimo viaggio del 1502-1503, aveva pianificato di seguire verso sud la costa del [[Champa]] attorno al Capo di Cattigara e navigare attraverso lo stretto che separa Cattigara dal Nuovo Mondo, nel [[Magnus Sinus|Sinus Magnus]], fino a Malacca. Secondo lui questa era la rotta che aveva intrapreso [[Marco Polo]] per lasciare la Cina e raggiungere l'India nel 1292 (anche se ai tempi di Polo Malacca non era ancora stata fondata)<ref name=Nunn3M>http://www.henry-davis.com/MAPS/Ren/Ren1/304.1.html; cited in George E. Nunn, "The Three Maplets attributed to Bartholomew Columbus", ''Imago Mundi,'' vol. 9, 1952, 12–22.</ref><ref>Helen Wallis, "What Columbus Knew", ''History Today,'' vol. 42, May 1992, pp. 17–23</ref><ref>Edmundo O'Gorman, ''The Invention of America: An Inquiry into the Historical Nature of the New World and the Meaning of its History,'' Bloomington, Indiana University Press, 1961, pp. 106–122.</ref>. Colombo pensava che avrebbe incontrato la spedizione inviata nello stesso periodo dal Portogallo a Malacca attraverso il capo di Buona Speranza al comando di [[Vasco da Gama]], e portò con sé lettere di referenze dei monarchi spagnoli da presentare a da Gama.<ref>La lettera, datata 14 marzo 1502, è pubblicata in Martin Fernandez de Navarrete, ''Coleccion de los Viages y Descubrimientos,'' 2nd. edn., Madrid, Imprenta Nacional, 1858, p. 430</ref><ref>La lettera di accompagnamento a Colombo è pubblicata in A. Millares Carlo (ed.), ''Historia de las Indias por Fray Bartólome de las Casas,'' México, Fondo de Cultura Economica, 1951, Lib. 2, cap.iv, pp. 219–220.</ref>. La mappa mostra quindi le due città che furono le destinazioni iniziali di Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo nei loro viaggi che portarono alla scoperta inaspettata di un Nuovo Mondo<ref name=Armesto2007/><ref>Felipe Fernández-Armesto, ''Columbus,'' Oxford, Oxford University Press, 1991, pp. 162, 165.</ref>.
 
Appena a sud di ''Mallaqua'' ([[Malacca]]) c'è l'iscrizione ''hic occisus est S. thomas'' («Qui fu ucciso San Tommaso»), riferita alla leggenda secondo la quale San [[Tommaso apostolo]] giunse in India nel 52 d.C. e venne ucciso lì nel 72 d.C. Waldseemüller aveva confuso Malacca (Melaka) con [[Mylapore]] in India<ref>Ivar Hallberg, ''[https://archive.org/details/lextrmeorientd00halluoft L'Extrême Orient dans la littérature et la cartographie de l'Occident des XIIIe, XIVe, et XVe Siècles],'' Göteborg, Zachryssons, 1906, p. 355</ref><ref name=Schoner/>. L'importanza che i contemporanei attribuirono alle scoperte di Colombo è dimostrata nella lettera che a lui indirizzò il cosmografo e consigliere reale aragonese Jaume Ferrer, datata 5 agosto 1495, che afferma: «La Provvidenza divina e infallibile inviò il grande Tommaso dall'Occidente all'Oriente affinché dichiarasse in India la nostra Legge Santa e Cattolica; e tu, Signore, sei stato mandato in questa parte opposta dell'Oriente attraverso il Ponente [l'Ovest] in modo che, per Volontà Divina, tu potessi giungere nelle parti più lontane dell'India Superiore, affinché i discendenti potessero ascoltare ciò che i loro antenati trascurarono riguardo all'insegnamento di Tommaso ... e molto presto sarai, per Grazia Divina, nel Sinus Magnus, vicino al quale il glorioso Tommaso lasciò il suo sacro corpo»<ref>Martin Fernandez de Navarrete, ''Coleccion de los Viages y Descubrimientos,'' Madrid, Imprenta Nacional, 1825–1837, Vol. II, 104.</ref><ref>John Boyd Thacher, ''Christopher Columbus: His Life, His Work, His Remains,'' New York, 1903, Vol. II, 365–366.</ref>.
 
=== Storia ===
All'epoca in cui questa mappa murale fu disegnata, Waldseemüller stava lavorando assieme ad un gruppo di studiosi del Gymnasium Vosagense di [[Saint-Dié-des-Vosges]] in [[Ducato di Lorena|Lorena]], che in quel periodo apparteneva al [[Sacro Romano Impero]]. Ogni copia della mappa era accompagnata dal libro ''Cosmographiae Introductio'', anch'esso prodotto dagli eruditi del Gymnasium.
 
[[File:LoC Treasures Gallery Waldseemüller map display 2007.jpg|thumb|Una copia della mappa di Waldseemüller è ben visibile nella Galleria dei Tesori della Biblioteca del Congresso di [[Washington]].]]
 
Delle mille copie della mappa che Waldseemüller dichiarava fossero state prodotte, è giunta fino ad oggi solo una copia completa<ref>{{cita pubblicazione|autore=Toby Lester|titolo=The map that changed the world|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/8328878.stm|sito=[[BBC]]|data=28 ottobre 2009|accesso=28 ottobre 2009}}</ref>, appartenente a [[Johannes Schöner]] (1477-1547), un astronomo, geografo e cartografo di [[Norimberga]]. La sua esistenza rimase sconosciuta per molto tempo fino alla sua riscoperta nel 1901 nella biblioteca del principe Johannes di [[Waldburg-Wolfegg]] nel castello di Wolfegg nel [[Württemberg]], in [[Germania]], ad opera dello storico e cartografo [[Compagnia di Gesù|gesuita]] Joseph Fischer. Rimase lì fino al 2001, quando la [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti]] la acquistò da Waldburg-Wolfegg-Waldsee per dieci milioni di dollari<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.loc.gov/today/pr/2001/01-093.html|titolo=Library Acquires Only Known Copy of 1507 World Map Compiled by Martin Waldseemüller|editore=[[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]]|data=23 luglio 2001}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.loc.gov/today/pr/2003/03-110.html|titolo=Library Completes Purchase of Waldseemüller Map|editore=[[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]]|data=18 giugno 2003}}</ref>.
 
Il 30 aprile 2007, la cancelliera [[Angela Merkel]] della Repubblica Federale di Germania consegnò simbolicamente la mappa di Waldseemüller nel contesto di una cerimonia formale presso la [[Biblioteca del Congresso]] di Washington. Nelle sue osservazioni, la cancelliera affermò che i contributi dati dagli Stati Uniti allo sviluppo della Germania nel periodo postbellico erano stati tali da fargli prendere la decisione di consegnare la mappa di Waldseemüller alla [[Biblioteca del Congresso]] come segno di affinità transatlantica e come indice delle forti radici tedesche degli Stati Uniti. Attualmente un'altra [[Facsimile|copia]] della mappa è esibita al pubblico dai conti di Waldburg nel loro museo del castello di Waldburg in Alta Svevia.
 
Dal 2007, data della celebrazione del giubileo dei 500 anni dalla sua prima pubblicazione, la mappa originale viene esposta permanentemente nella Biblioteca del Congresso, all'interno di una teca dotata di un apposito microclima. All'interno della teca un'atmosfera di [[argon]] garantisce un ambiente anossico. Prima che fosse esposta al pubblico, l'intera mappa è stata oggetto di un progetto di analisi scientifica attraverso l'impiego di imaging iperspettrale con una telecamera a LED e un sistema di illuminazione di ultima generazione<ref>https://www.loc.gov/preserv/rt/projects/hyperspec_imaging.html</ref> per risolvere i problemi inerenti la conservazione e l'esposizione<ref>https://www.loc.gov/preservation/outreach/tops/france_easton/</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.loc.gov/today/pr/2007/07-143.html|titolo=Construction Under Way for Encasement of the 1507 Waldseemüller Map|editore=[[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]]|data=29 giugno 2007}}</ref>.
 
Nel 2005 la mappa di Waldseemüller venne candidata dal bibliotecario del Congresso James H. Billington per l'inserimento nel registro della [[Memoria del mondo]] dell'[[UNESCO]], iscrizione avvenuta nel corso dello stesso anno<ref name=mow>{{cita web|titolo=Universalis cosmographia secundum Ptholomaei traditionem et Americi Vespucii aliorumque Lustrationes|url=http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/memory-of-the-world/register/full-list-of-registered-heritage/registered-heritage-page-9/universalis-cosmographia-secundum-ptholomaei-traditionem-et-americi-vespucii-aliorumque-lustrationes/|editore=UNESCO Memory of the World Programme|accesso=7 dicembre 2017}}</ref>.
 
=== Le analisi di Nunn ===
I geografi di Italia e Germania, come Martin Waldseemüller e i suoi colleghi, erano esponenti di una geografia teorica, o cosmografia. Ciò significa che si appellavano alla teoria per «riempire i vuoti» lasciati dalla conoscenza ristretta della geografia dei continenti americano e asiatico. In questo differivano notevolmente dai cartografi ufficiali portoghesi e spagnoli, che omettevano dalle loro mappe tutte le coste che non erano ancora state esplorate<ref name=NunnCaM>George E. Nunn, ''The Columbus and Magellan Concepts of South American Geography,'' Glenside, Beans Library, 1932.</ref>.
 
[[Claudio Tolomeo]], geografo alessandrino del II secolo, credeva che il mondo conosciuto si estendesse per oltre 180 gradi di latitudine dal primo meridiano delle [[isole Fortunate]] (forse le [[isole Canarie]]) alla città di ''[[Óc Eo|Cattigara]]'' nel Sud-est asiatico<ref>"cum prisci Cosmographi & praesertim Ptolemaeus longitudines locorum a fortunatis insulis in Orientem usque in Cattgaram, Centum, & octoginta gradibus metirentur" («gli antichi cosmografi, primo tra tutti Tolomeo, calcolavano 180 gradi di longitudine dalle isole Fortunate/Canarie a Cattigara ad est»): Maximilianus Transsylvanus, ''De Moluccis Insulis,'' Cologne, 1523, cap. 4. Vedi [[Óc Eo|Oc Eo]]</ref>. (In realtà, la differenza di longitudine tra le Canarie, a 16° ovest, e Cattigara, a 105° est, è di solo 121 gradi.) Egli pensava anche che l'oceano Indiano fosse completamente circondato dalla terraferma. Marco Polo aveva dimostrato che ad est dell'Asia si estendeva un oceano collegato con l'oceano Indiano. Di conseguenza, sul globo costruito da Martin Behaim nel 1492, che combinava la geografia di Tolomeo con quella di Marco Polo, l'oceano Indiano si presentava fuso con l'oceano Occidentale ad est. Le terre di Tolomeo ad est dell'oceano Indiano, tuttavia, furono mantenute sotto forma di un grande promontorio che si protendeva alquanto a sud dall'angolo sud-orientale dell'Asia - la penisola dell'India Superiore (India Superior), sulla quale si trovava la città di Cattigara.
 
Sul globo di Behaim veniva messa in mostra anche un'altra conseguenza dei viaggi di Marco Polo: un'aggiunta di 60 gradi alla longitudine dell'Asia. Colombo non aveva visto effettivamente il globo di Behaim nel 1492 (che a quanto pare doveva molto alle idee di [[Paolo dal Pozzo Toscanelli]]); ma il globo, tranne per un'unica importante eccezione, rifletteva la teoria geografica in base alla quale il navigatore aveva progettato il suo primo viaggio. L'unica importante eccezione è che Colombo aveva abbreviato la lunghezza del grado, riducendo così la distanza dalle Canarie a ''Zipangu'' (Giappone) a circa 62 gradi o solo 775 leghe. Di conseguenza, per Colombo sembrava relativamente semplice raggiungere l'Asia navigando verso ovest.
 
All'inizio del XVI sevolo, prevalevano due teorie per quanto riguardava l<nowiki>'</nowiki>''America'' (l'attuale Sudamerica). Secondo una teoria, quel continente veniva identificato con il promontorio sud-orientale dell'Asia raffigurato sul globo di Behaim, la cosiddetta India Superiore o Capo di Cattigara. Secondo l'altra ipotesi l<nowiki>'</nowiki>''America'' (Sudamerica) era un'enorme isola completamente estranea all'Asia<ref name=NunnCaM/>.
 
Va notato che Balboa chiamò il Pacifico ''Mar del Sur'' e si riferì ad esso come a «la otra mar», l'altro mare, opposto all'Atlantico, evidentemente accettando il concetto di Behaim che al mondo esistessero solamente due oceani<ref>Angel de Altolaguirre y Duvale, ''Vasco Núñez de Balboa,'' Madrid, 1914, pp. 16, 19–21; cited in George E. Nunn, "Magellan’s Route in the Pacific", ''The Geographical Review,'' vol. 24, no. 4, October 1934, p. 627.</ref>. Il ''Mar del Sur'', il mare del Sud, era la parte di oceano Indiano a sud dell'Asia: l'oceano Indiano era l<nowiki>'</nowiki>''Oceanus Orientalis'', l'oceano Orientale, in contrapposizione all'Atlantico od oceano Occidentale, ''Oceanus Occidentalis'', i due oceani del mondo di Behaim<ref name=NunnCaM/>.
 
Secondo George E. Nunn, la chiave per comprendere l'apparente nuovo oceano di Waldseemüller si trova nelle tre mappe disegnate da Bartolomé Colon (cioè Bartolomeo Colombo, fratello di Cristoforo) e Alessandro Zorzi nel 1504 per dimostrare i concetti geografici di Cristoforo Colombo. Una delle mappe abbozzate da Colombo e Zorzi reca un'iscrizione che dice: «Secondo [[Marino di Tiro]] e Colombo, da Capo San Vincenzo a Cattigara vi sono 225 gradi, pari a 15 ore; secondo Tolomeo fino a Cattigara vi sono 180 gradi, cioè 12 ore»<ref>"Alberico", vol. IV, c. 169, Florence, Biblioteca Nazionale Centrale, Banco Rari 234</ref><ref>Sebastian Crino, "Schizzi cartografici inediti dei primi anni della scoperta dell'America", ''Rivista marittima,'' vol. LXIV, no. 9, Supplemento, Novembre 1930, p. 48, fig. 18.</ref><ref name=Nunn3M/>. Questo dimostra che Cristoforo Colombo sovrastimò la distanza verso est tra il Portogallo e Cattigara a 225 gradi, invece dei 180 gradi stimati da Tolomeo: ciò gli permise di credere che la distanza verso ovest fosse di soli 135 gradi e che la terra che aveva trovato fossero le Indie orientali. Come è stato notato da Nunn, in base a questo calcolo, le mappe di Colombo e Zorzi utilizzano la longitudine stimata da Claudio Tolomeo per quanto riguarda la distanza tra Capo San Vincenzo e Cattigara in direzione est, e il calcolo di longitudine di Marino e Colombo per lo spazio compreso tra Capo San Vincenzo e Cattigara in direzione ovest.
 
Nunn ha sottolineato che Martin Waldseemüller ideò uno schema che mostrava sia il concetto di Colombo che quello di Tolomeo e Behaim sulla stessa mappa. Sul lato destro della mappa di Waldseemüller del 1507 è mostrato il concetto di Tolomeo e Behaim con le longitudini di Tolomeo, con l'enorme penisola dell'India Superior che si estende a sud del tropico del Capricorno. Sul lato sinistro della mappa le scoperte di Colombo, Vespucci e altri sono rappresentate come una lunga striscia di terra che si estende da circa 50 gradi di latitudine nord a 40 gradi di latitudine sud. Le coste occidentali di queste terre transatlantiche scoperte dalla corona spagnola vengono descritte semplicemente da Waldseemüller come ''Terra Incognita'' (Terra Sconosciuta) o ''Terra Ulterior Incognita'' (Terra Sconosciuta Al di Là), con un ipotetico mare che, cingendole ad ovest, ne fa, almeno in apparenza, un distinto continente. La questione se l<nowiki>'</nowiki>''America'' (cioè il Sudamerica) fosse un'isola separata o una parte dell'Asia, nello specifico la penisola dell'India Superior su cui si trovava Cattigara, rimane irrisolta. Poiché al momento non era ancora chiara quale fosse la soluzione al quesito, sulla mappa furono rappresentati entrambi i concetti. Entrambe le estremità della mappa rappresentano l'estremità orientale dell'Asia, secondo le due teorie alternative. Come disse Nunn, «Questo era un modo molto plausibile per rappresentare un problema al momento insolubile»<ref name=NunnLGG>George E. Nunn, "The Lost Globe Gores of Johann Schöner, 1523–1524", ''The Geographical Review,'' vol. 17, no. 3, July 1927, pp. 476-480 https://www.jstor.org/stable/pdfplus/208330.pdf?acceptTC=true</ref><ref name=NunnWM>George E. Nunn, ''The World Map of Francesco Roselli,'' Philadelphia, Beans Library, 1928.</ref>.
 
Come notato da Nunn, sulla mappa la distanza tra i meridiani è diversa procedendo verso est e verso ovest dal primo meridiano che passa per le [[isole Fortunate]] (isole Canarie). Ciò ha l'effetto di rappresentare due volte la costa orientale dell'Asia: una in accordo con le longitudini di Tolomeo come aveva fatto Martin Behaim con il suo globo del 1492; e l'altra secondo il calcolo delle longitudini di Colombo per mostrare le terre scoperte da lui e da altri navigatori spagnoli attraverso l'oceano Occidentale, che Colombo e i suoi seguaci consideravano parti dell'India Superior<ref name=NunnLGG/><ref>George E. Nunn, ''Origin of the Strait of Anian Concept,'' Philadelphia, Beans Library, 1929.</ref>.
 
Sulla sua mappa del mondo del 1516, la ''Carta Marina'', Waldseemüller identificò la terra che aveva chiamato ''Parias'' nella sua mappa del 1507 come ''Terra de Cuba'', e disse che era parte dell'Asia (''Asie partis''), identificando così esplicitamente la terra scoperta da Colombo come la parte orientale dell'Asia<ref name=NunnWM/>.
 
== Gli spicchi ==
[[File:Waldseemüller-Globus.jpg|thumb|left|Gli spicchi di Waldseemüller del 1507.]]
Oltre alla ''Universalis Cosmographia'', Waldseemüller pubblicò un set di spicchi per la costruzione di un globo. Si ritiene che questi spicchi, sui quali compare anche lì il nome ''America'', siano stati stampati nello stesso anno della mappa murale, dal momento che Waldseemüller ne fa menzione nell'introduzione alla sua ''Cosmographiæ Introductio''<ref name=Shirley>Shirley, Rodney W. (1993). ''The Mapping of the World'', p. 29. London: New Holland (Publishers) Ltd.</ref>. Sugli spicchi del globo, il mare ad ovest dell'ipotetica costa occidentale americana è chiamato ''Occeanus Occidentalis'', vale a dire oceano Occidentale o Atlantico, e il punto in cui si fonde con l<nowiki>'</nowiki>''Oceanus Orientalis'' (l'oceano Orientale, o Indiano) è nascosto dall'intreccio delle linee della latitudine. Ciò sembra indicare incertezza sull'identificazione dell<nowiki>'</nowiki>''America'', che si tratti cioè di un continente isola nell'Atlantico (oceano Occidentale) o, al contrario, della grande penisola dell'India Superior mostrata nelle mappe precedenti, come ad esempio la mappa del mondo di Martello o il globo di [[Martin Behaim|Behaim]] del 1492<ref name=NunnCaM/>.
[[File:Waldseemüller Globensegmente Cim107-2.jpg|thumb|La quinta copia, leggermente diversa dalle altre.]]
Solo poche copie degli spicchi di globo sono giunte fino a noi. La prima venne riscoperta nel 1871 e si trova oggi nella James Ford Bell Library dell'[[Università del Minnesota]]<ref>{{cita web|titolo=Maps & Mapmakers - Martin Waldseemuller|anno=2005|url=https://www.lib.umn.edu/apps/bell/WaldsWebsite/AtTheBell_globe.htm|accesso=3 luglio 2012}}</ref>. Un'altra copia è stata trovata all'interno di un atlante tolemaico e si trova nella Biblioteca di Stato Bavarese a Monaco dal 1990. Tuttavia, la biblioteca ha riconosciuto nel febbraio del 2018, dopo averne verificato l'autenticità, che questa mappa non è una copia originale, ma è stata stampata nel XX secolo<ref>{{cita web|titolo= Bayerische Staatsbibliothek: Waldseemüllerkarte in München: "Unzweifelhaft eine Fälschung" - Bavarian State Library: Waldseemüller map in Munich: "Undoubtedly a fake"|anno=2018|url=https://www.br.de/nachrichten/waldseemueller-karte-unzweifelhaft-eine-faelschung-bayerische-staatsbibliothek-100.html|accesso=17 febbraio 2018}}</ref>. Una terza copia venne scoperta nel 1992 in un'edizione di Aristotele nella Stadtbücherei di [[Offenburg]], una biblioteca pubblica in Germania. Una quarta copia è venuta alla luce nel 2003, quando il proprietario europeo lesse un articolo di giornale sulla mappa di Waldseemüller. È stata venduta all'asta alla Charles Frodsham & Co. per 1.002.267 dollari, record mondiale per una mappa a foglio singolo<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.cnn.com/2005/WORLD/europe/06/08/america.map/index.html|titolo=First map of America makes $1m|editore=[[CNN]].com|data=8 luglio 2003|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060529102930/http://www.cnn.com/2005/WORLD/europe/06/08/america.map/index.html|dataarchivio=29 maggio 2006}}</ref>. Nel luglio 2012 l'[[Università Ludwig Maximilian di Monaco]] dichiarò che nella collezione della biblioteca dell'ateneo era stata trovata una quinta copia degli spicchi, che differiva in certi punti dalle altre copie, forse perché era stata pubblicata successivamente<ref>{{cita web|titolo=Details, Date, and Significance of the Fifth Set of Waldseemüller’s Globe Gores Recently Discovered in the Munich University Library|editore=Ludwig-Maximilians-Universität München|url=https://razoncartografica.files.wordpress.com/2012/07/van-duzer-waldseemuller-globe-gores-munich-english.pdf|accesso=2 febbraio 2016}}</ref>. La biblioteca universitaria ha reso disponibile online una versione elettronica della sua copia della mappa<ref>{{cita web|autore=Martin Waldseemüller|titolo=Globensegmente|data=dopo il 1507|url=http://epub.ub.uni-muenchen.de/13138/|accesso=3 luglio 2012}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Toby Lester: "[http://www.boston.com/bostonglobe/ideas/articles/2009/10/11/a_world_redrawn_when_america_showed_up_on_a_map_it_was_the_universe_that_got_transformed/?page=full A world redrawn: When America showed up on a map, it was the universe that got transformed]", ''Boston Globe'', October 11, 2009.
* Toby Lester, "Putting America on the Map", Smithsonian, Volume 40, Number 9, p.&nbsp;78, December 2009.
* Toby Lester: ''The Fourth Part of the World: An Astonishing Epic of Global Discovery, Imperial Ambition, and the Birth of America'', Free Press, 2010, 496 p. {{ISBN|1-4165-3534-9}}.
* Donald L. McGuirk, Jr. [https://www.academia.edu/21549679/The_Presumed_North_America_on_the_Waldseem%C3%BCller_World_Map_1507_A_Theory_of_Its_Discovery_by_Christopher_Columbus "The Presumed North America on the Waldseemüller World Map (1507): A Theory of Its Discovery by Christopher Columbus"], ''Terrae Incognitae,'' Volume 46, Issue 2 (September 2014), pp.&nbsp;86–102.
* {{cita libro|autore=Peter Whitfield|titolo=New Found Lands: Maps in the History of Exploration|accesso=20 aprile 2014|anno=1998|editore=Psychology Press, Routledge|isbn=978-0-415-92026-1|oclc=38144335|p=53|capitolo=The New World: 1490–1550|url=https://books.google.com/books?id=W8TnAz4wHFUC&lpg=PR4&pg=PA53}}
* {{cita libro|curatore=Martin Brückner|autore=Omohundro Institute of Early American History and Culture, [[Williamsburg (Virginia)|Williamsburg, Virginia]]|titolo=Early American Cartographies|url=https://books.google.com/books?id=q8fki8fdwdgC&printsec=frontcover|accesso=24 aprile 2014|città=[[Chapel Hill (Carolina del Nord)|Chapel Hill, NC]]|anno=2011|editore=University of North Carolina Press Books|isbn=978-0-8078-3469-5|oclc=761014612}}
* {{cita pubblicazione|autore=Michael Blanding|titolo=Why Experts Don’t Believe This Is a Rare First Map of America|url=https://www.nytimes.com/2017/12/10/arts/design/why-experts-dont-believe-this-is-a-rare-first-map-of-america.html?hpw&rref=arts&action=click&pgtype=Homepage&module=well-region&region=bottom-well&WT.nav=bottom-well|sito=[[The New York Times]]|data=10 dicembre 2017|accesso=12 dicembre 2017}}
* Chet Van Duzer, “Waldseemüller's World Maps of 1507 and 1516: Sources and Development”, ''The Portolan,'' No.1, Winter 2012, pp.8-20.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.loc.gov/rr/geogmap/waldexh.html 1507 Waldseemüller Map from the US Library of Congress]
 
* [https://www.loc.gov/preserv/tops/france-easton.html TOPS Lecture at Library of Congress, Drs. France and Easton]
{{Comuni del distretto di Jelenia Góra}}
* [http://news.nationalgeographic.com/news/2003/06/0619_030619_americamap.html National Geographic News: US Buys Oldest Map Marked "America"]
{{Controllo di autorità}}
* [http://www.bell.lib.umn.edu/map/WALD/indexw.html Martin Waldseemüller - Bell Library: Maps and Mapmakers]
{{Portale|Polonia}}
* [[World Digital Library]] presentation of [http://hdl.loc.gov/loc.wdl/wdl.369 ''Universalis cosmographia secundum Ptholomaei traditionem et Americi Vespucii aliorum que lustrationes'' or ''A Map of the Entire World According to the Traditional Method of Ptolemy and Corrected with Other Lands of Amerigo Vespucci'']. [[Biblioteca del Congresso|Library of Congress]].
 
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