Movimento Sociale Italiano e Rombas: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Partito politico
|coloreNome = 000080Rombas
|Nome ufficiale =
|nome = Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale
|logoPanorama =
|leaderDidascalia =
|Bandiera =
|segretario = [[Giacinto Trevisonno]] <small>(1946-1947)</small>, [[Giorgio Almirante]] <small>(1947-1950/1969-1987)</small>, [[Augusto De Marsanich]] <small>(1950-1954)</small>, [[Arturo Michelini]] <small>(1954-1969)</small>, [[Gianfranco Fini]] <small>(1987-1990/1991-1995)</small>, [[Pino Rauti]] <small>(1990-1991)</small>
|Stemma = Blason ville fr Rombas.svg
|presidente = [[Augusto De Marsanich]] <small>(1954-1972)</small>, [[Gino Birindelli]] <small>(1972-1973)</small>, [[Alfredo Covelli]] <small>(1973-1976)</small>, [[Pino Romualdi]] <small>(1976-1982)</small>, [[Nino Tripodi]] <small>(1982-1988)</small>, [[Giorgio Almirante]] <small>(1988)</small>, [[Alfredo Pazzaglia]] <small>(1990-1994)</small>
|Voce stemma = Armoriale dei comuni della Mosella
|vicesegretario =
|Stato = FRA
|vicepresidente =
|Grado amministrativo = 5
|coordinatore =
|Divisione amm grado 1 = Grand Est
|portavoce =
|Divisione amm grado 2 = Mosella
|stato = ITA
|Divisione amm grado 3 = Metz-Campagne
|fondazione = [[26 dicembre]] [[1946]]
|Divisione amm grado 4 = Rombas
|dissoluzione = [[27 gennaio]] [[1995]]
|Amministratore locale =
|sede = Via Quattro Fontane, 22 [[Roma]]<br> Via della Scrofa, 43 [[Roma]]
|partitoPartito =
|Data elezione =
|ideologia = [[Neofascismo]],<br /> [[Post-fascismo]],<br>[[Destra sociale]],<br />[[Conservatorismo nazionale]],<br />[[Anticomunismo]]<br>[[Nazionalismo italiano]]
|Data istituzione =
|internazionale =
|Latitudine decimale = 49.25
|collocazione = [[Destra (politica)|Destra]]
|Longitudine decimale = 6.083333
|coalizione = [[Polo del Buon Governo]] ([[elezioni politiche italiane del 1994|1994]])
|partito europeoAltitudine =
|Superficie =
|gruppo parlamentare europeo = [[Non Iscritti (Parlamento Europeo)|Non Iscritti]] (1979-1984)<br />[[Gruppo delle Destre Europee|GDE]] (1984-1989)<br />[[Non Iscritti (Parlamento Europeo)|Non Iscritti]] (1989-1994)
|Abitanti = 10104
|seggi1 = {{Partito politico/seggi|56|630|#000080|[[Elezioni politiche italiane del 1972|1972]]}}
|Note abitanti = [http://www.insee.fr/fr/ppp/bases-de-donnees/recensement/populations-legales/commune.asp?annee=2009&depcom=57591 INSEE popolazione legale totale 2009]
|seggi2 = {{Partito politico/seggi|26|315|#000080|[[Elezioni politiche italiane del 1972|1972]]}}
|Aggiornamento abitanti = 2009
|seggi3 = {{Partito politico/seggi|5|81|#000080|[[Elezioni europee del 1984 (Italia)|1984]]}}
|Divisioni confinanti =
|seggi4 =
|Prefisso =
|testata = ''[[Il Secolo d'Italia]]''
|Codice catastale =
|giovanile =
|iscrittiTarga =
|annoNome iscrittiabitanti =
|coloriPatrono =
|sitoFestivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
Il '''Movimento Sociale Italiano''' ('''MSI''') è stato un [[partito politico]] [[italia]]no di [[destra (politica)|destra]], fondato il [[26 dicembre]] [[1946]] da reduci della [[Repubblica Sociale Italiana]], come [[Giorgio Almirante]] e [[Pino Romualdi]], ed ex esponenti del regime fascista, come [[Arturo Michelini]] e [[Biagio Pace]]. Nel [[1972]] il partito ha aggiunto la dizione '''Destra Nazionale''', divenendo '''MSI-DN'''.
 
'''Rombas''' è un [[comuni della Francia|comune francese]] di 10.104 abitanti, situato nel dipartimento della [[Mosella (dipartimento)|Mosella]] nella regione del [[Grand Est]].
Il partito si sciolse il [[27 gennaio]] [[1995]] confluendo, in maggioranza, nel partito [[Alleanza Nazionale]] guidato da [[Gianfranco Fini]] e, in piccola parte, nel [[Movimento Sociale Fiamma Tricolore]] guidato da [[Pino Rauti]].
 
==Società==
Il simbolo del partito fu scelto nel [[1947]]: la ''fiamma tricolore'', emblema degli [[arditi]] della [[Prima Guerra Mondiale]].
===Evoluzione demografica===
 
{{Demografia/Rombas}}
== Storia ==
=== La fondazione ===
Il [[3 dicembre]] [[1946]] avvenne la riunione con i rappresentanti di diversi gruppi [[Neofascismo|neofascisti]], il ''Fronte del Lavoro'', il ''Movimento italiano unità sociale'', il ''Movimento de La Rivolta Ideale'' ed il ''Gruppo reduci indipendenti'', per la stipula dell'atto costitutivo.
 
Il [[26 dicembre]], nello studio del padre di [[Arturo Michelini]], presenti anche [[Pino Romualdi]], [[Giorgio Almirante]], [[Biagio Pace]], avvenne la costituzione ufficiale del ''Movimento Sociale Italiano'' e la nomina della giunta esecutiva, formata da [[Giacinto Trevisonno]], [[Raffaele Di Lauro]], [[Alfonso Mario Cassiano]], [[Giovanni Tonelli]] e [[Carlo Guidoboni]]. Su indicazione di Romualdi, Trevisonno fu scelto come segretario perché poco esposto nel regime fascista, e decise di fondare un ''Movimento'' invece che un partito<ref>''Rivolta Ideale'', 28 dicembre 1946</ref>. Questi tuttavia si dimise il [[15 giugno]] [[1947]] perché la giunta esecutiva aveva deciso di accettare nelle sue fila anche alcuni deputati della [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Costituente]] dissidenti dell'[[Uomo qualunque]]<ref>Federico Gennaccari, ''Italia Tricolore'', pag. 37, Fergen, Roma, 2006</ref>.
 
=== I difficili anni della prima segreteria Almirante ===
Il partito, di cui Giorgio Almirante fu così il successivo segretario, eletto dal nuovo comitato centrale, ricevette inizialmente l'appoggio del generale fascista [[Rodolfo Graziani]], ed ebbe il suo battesimo elettorale in un clima pesante nel settembre [[1947]] alle comunali di [[Roma]], quando il MSI riuscì ad eleggere tre consiglieri comunali, che furono pure determinanti nell'eleggere sindaco il democristiano [[Salvatore Rebecchini]]<ref>[[Mario Caprara]] e [[Gianluca Semprini]], ''Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 100:"Alla fine, alle comunali, l'MSI ottiene tre seggi con un totale di 24.903 preferenze. Voti comunque determinanti per l'ascesa a sindaco del democristiano Rebecchini, che ottiene 41 preferenze su 80."</ref>.
 
Furono le [[Elezioni politiche italiane del 1948|elezioni politiche del 1948]] il primo test nazionale, quando ottenne il 2.01 % dei voti alla [[Camera dei deputati]], eleggendo sei deputati: lo stesso Almirante, [[Roberto Mieville]], Michelini, [[Giovanni Roberti]], [[Guido Russo Perez]] e [[Luigi Filosa]]; e lo 0,89 % al [[Senato della Repubblica]]. Subito dopo il voto aderisce al MSI il senatore [[Enea Franza]], eletto nelle liste della lista civica "Democrazia del Lavoro".
 
Il primo congresso del partito si svolge a Napoli tra il 27 ed il 29 giugno 1948. Il comitato centrale approva tre relazioni: con la relazione ''Politica interna e costituzionale'' il Msi si oppone all'istituzione delle Regioni come previsto dalla Costituzione; con la relazione ''Politica Estera'' rifiuta il [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|Trattato di Parigi]]; con la relazione ''Politica sociale ed economica'', viene proposta la sintesi tra il corporativismo e la socializzazione, e la programmazione nazionale in contrapposizione al libero mercato. Nei confronti del Fascismo, la posizione del partito viene sintetizzata dalla frase di [[Augusto De Marsanich]]: "''non rinnegare e non restaurare''". Le due correnti del partito, i [[Socializzazione (fascismo)|socializzatori]], rivoluzionari e reduci di Salò, ed i [[corporativismo|corporativisti]], i moderati, convergono nel confermare alla segreteria un esponente della destra, Almirante.
 
Con la scomparsa della lista dell'[[Uomo Qualunque]], il MSI aumentò discretamente i suoi consensi soprattutto nel [[Sud Italia]], dove piccola borghesia e proprietari terrieri lo sostennero in risposta alle occupazioni e alle proteste contadine dei braccianti sostenuti dal [[Partito Comunista Italiano|PCI]].
La divisione fra le prime due correnti maggioritarie divenne così più marcata, poiché al sud i voti erano il doppio di quelli del nord, con punte a volte del 15% specie a [[Napoli]], [[Lecce]], [[Catania]] e [[Reggio Calabria]].
 
Dal 1948 al 1950 ci furono i primi arresti ''eccellenti'' per la sospetta ricostituzione del partito fascista: prima delle elezioni Romualdi, poi le incriminazioni di [[Julius Evola]], [[Pino Rauti]], [[Fausto Gianfranceschi]], [[Clemente Graziani]], [[Egidio Sterpa]], [[Mario Gionfrida]], [[Cesco Giulio Baghino]], [[Franco Petronio]] e [[Cesare Pozzo]]. Così nel [[1951]] fu impedito al MSI di celebrare il suo terzo congresso (che poté svolgersi solo dopo un anno all'Aquila).
 
===La segreteria De Marsanich ed i primi successi===
La rottura delle due componenti porterà in minoranza il socializzatore Almirante e nel 1950 fu eletto nuovo segretario [[Augusto De Marsanich]]. De Marsanich, moderato, conservatore e non radicale, con la sua linea filoamericana, cattolica e favorevole all'accordo con i monarchici, diede il via all'inserimento del partito nel panorama politico italiano.
 
Al [[1950]] risale inoltre la fondazione della [[CISNAL]], [[sindacato]] vicino al MSI, il cui dirigente [[Giovanni Roberti]] era deputato missino.
 
Nelle elezioni amministrative del 1951, e poi del 1952, vi fu così l'apparentamento col [[Partito Nazionale Monarchico]] e l'alleanza ottenne un buon successo, conquistando molte città del sud Italia, come [[Napoli]], [[Caserta]], [[Lecce]], [[Bari]], [[Foggia]], [[Reggio Calabria]], [[Catania]], [[Trapani]], [[Latina]], [[Pescara]], [[Campobasso]] e [[Salerno]]. Grazie ai suoi appelli alla creazione di una coalizione anticomunista ed alla sua svolta moderata, il partito ottenne anche la considerazione di Papa Pio XII che, per scongiurare una vittoria alle amministrative di Roma del Fronte Democratico Popolare, spinse per un'alleanza elettorale tra DC e MSI, la cosiddetta ''Operazione Sturzo'', destinata però al fallimento. Al III congresso del partito, svoltosi a L'Aquila tra il 26 ed il 28 luglio del 1952, venne proclamato irrinunciabile l'ingresso di Trieste in Italia e De Marsanich venne inoltre confermato segretario nazionale.
 
Il successo elettorale veniva confermato alle [[Elezioni politiche italiane del 1953|elezioni politiche del 1953]], in cui il MSI conquistò il 5,85%, ottenendo 29 seggi. L'espansione del MSI era avvenuta grazie all'appoggio del ceto medio, moderato e borghese del sud, ai danni della DC.
 
=== La segreteria Michelini ===
Dopo le [[Elezioni politiche italiane del 1953|politiche del 1953]], al IV Congresso del partito tenutosi a [[Viareggio]] nel gennaio del 1954, divenne segretario del MSI [[Arturo Michelini]]. Michelini rappresentava la corrente conservatrice, moderata e filoborghese, legata ai ricordi del ventennio e desiderosa d'inserire la destra nel gioco politico e parlamentare italiano di quegli anni; in politica estera era filoamericano e proprio durante la segreteria di Michelini il movimento accettò l'[[NATO|Alleanza Atlantica]]; si contrapponeva alla corrente ''micheliniana'' quella di coloro che avevano partecipato alla guerra dalla parte della Repubblica Sociale, più estremista quanto ai modi e ai metodi di lotta politica, tendenzialmente antiborghese, socialisteggiante sul piano sociale e economico, in politica estera antiamericana, e rappresentata in particolare da [[Giorgio Almirante]]. A seguito dell'elezione di Michelini la corrente spiritualista ed [[Julius Evola|evoliana]] di [[Pino Rauti]], [[Clemente Graziani]] e [[Sergio Baldassini]], per segnare la lontananza dal neosegretario, fonda la componente di [[Centro Studi Ordine Nuovo|Ordine Nuovo]], che però rimane all'interno del MSI.
 
[[File:Rauti Almirante.gif|thumb|right|Giorgio Almirante con [[Pino Rauti]], in occasione del V Congresso del MSI a [[Milano]] nel [[1956]], a cui seguirà la scissione dal partito e la nascita del [[Centro Studi Ordine Nuovo]]]]
In occasione del V congresso dell'[[Movimento Sociale Italiano|MSI]], tenutosi nel [[1956]] a [[Milano]], dove il moderato Michelini veniva confermato segretario, ci fu la scissione dal partito di un gruppo di dirigenti guidati da [[Pino Rauti]], con la trasformazione della propria corrente nel [[Centro Studi Ordine Nuovo]], uscendo dal MSI. Nel [[1957]] inoltre la componente di sinistra del partito capeggiata da [[Ernesto Massi]], dopo le varie derive borghesi e conservatrici, esce dal partito, dando vita al [[Partito Nazionale del Lavoro]].
 
Nel [[1958]] il MSI siciliano partecipò al [[Milazzismo]], cioè quando il democristiano [[Silvio Milazzo]] fu eletto presidente della [[Regione Siciliana]] dai partiti di destra e di sinistra, senza l'appoggio della DC. Nel primo governo Milazzo entrarono anche esponenti ''missini''.
 
===Sostegno a Tambroni===
{{vedi anche|Governo Tambroni}}
Il MSI garantì il sostegno a un governo monocolore guidato dal democristiano [[Fernando Tambroni]] ([[1960]]). Il partito aveva già votato la fiducia ai governi [[Governo Zoli|Zoli]] e [[Governo Segni II|Segni II]], ma questa volta fu l'unico a sostenere il [[Governo Tambroni]], oltre alla DC. Da parte delle opposizioni questa inedita alleanza fu interpretata come un avvio di svolta autoritaria e si creò un clima di grave imbarazzo per il quale la [[Democrazia Cristiana|DC]], in difficoltà nei confronti degli altri partiti che minacciavano di fare insorgere il Paese, costrinse Tambroni alle dimissioni; inaspettatamente, il [[Presidente della Repubblica]] [[Giovanni Gronchi]] respinse queste dimissioni, principalmente perché nessun altro democristiano, vista la temperatura rovente del dibattito politico, accettava di sostituirlo e di comporre nuove alleanze.
 
Il MSI restava dunque il sostegno essenziale di quel [[governo]] e l'occasione fu sfruttata per proporsi all'attenzione generale, organizzando un congresso a [[Genova]], città [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione|Medaglia d'Oro]] della [[Resistenza italiana|Resistenza]]; si disse allora che la scelta di questa [[città]] da parte del movimento fosse stata intenzionalmente provocatoria. La [[Camera del Lavoro]] di Genova, appoggiata dall'opposizione di sinistra, il [[30 giugno]] [[1960]] indisse un corteo per protestare contro la convocazione a Genova del sesto congresso del Movimento Sociale Italiano che causò [[Fatti di Genova del 30 giugno 1960|duri scontri tra manifestanti e forze di polizia]]. In conclusione il MSI rinunciò a tenere quel congresso; tuttavia questo non fu sufficiente e altri scontri tra polizia e manifestanti di sinistra come a [[Roma]] e [[Palermo]], non furono meno violenti e provocarono una decina di morti, culminando con la [[strage di Reggio Emilia]] il [[7 luglio]] [[1960]].
 
=== Fuori dall'arco costituzionale e la seconda segreteria Almirante ===
Dopo la caduta di questa [[legislatura]] in seguito ai fatti di [[Genova]], il MSI fu isolato dalla scena politica. Fu creata, nel dibattito politico, la locuzione ''[[arco costituzionale]]'' per indicare in pratica tutti partiti che avevano preso parte ai lavori della Costituente, meno il MSI, nato nel 1948, (la locuzione però si fondava anche sul rigetto, da parte del movimento, dei valori antifascisti contenuti nella Carta). Negli anni successivi il MSI sarebbe dunque stato palesemente tenuto fuori dai giochi di potere della politica nazionale, con la sola eccezione degli atti e delle prassi costituzionali e parlamentari. I suoi voti, però, furono determinanti nell'elezione a [[Presidente della Repubblica]] di [[Giovanni Leone]], nel dicembre 1971, come già lo erano stati per quella di [[Antonio Segni]], nel 1962.
 
Nel [[1963]], in occasione del VII Congresso del Movimento Sociale Italiano, tenutosi a Roma, Michelini sconfisse nuovamente la minoranza di "sinistra" guidata da Giorgio Almirante ed organizzatasi nella nuova corrente ''Rinnovamento''. Indetto l'VIII Congresso a Pescara nel [[1965]], Romualdi presentò una propria mozione, ma Michelini e Almirante votarono una mozione unitaria e Michelini, grazie all'appoggio degli ''almirantiani'', fu riconfermato segretario.
 
Dopo la morte di Michelini si aprì il dibattito su chi dovesse succedergli: si fece l'ipotesi di [[Giovanni Roberti]], leader della Cisnal, ma prevalsero i sostenitori di Almirante, che tornò il 29 giugno 1969 al vertice del partito. A far prevalere la candidatura di Almirante concorse il fatto che, pur essendo all'interno della nuova corrente maggioritaria e moderata di Michelini, non aveva mai rinunciato ad essere il punto di riferimento della base più movimentista e antisistema<ref>[[Piero Ignazi]], ''Il polo escluso. Profilo del Movimento Sociale Italiano'', Bologna, il Mulino, 1989, p. 135: ''Almirante, pur essendosi allineato alle posizioni della maggioranza dell'VIII° Congresso, rappresenta, agli occhi dei militanti l'anima irriducibile e antisistemica del Movimento Sociale e, inoltre, costituisce il punto di riferimento privilegiato per le frange dissidenti esterne al partito'']</ref>. A seguito della sua elezione alla segreteria rientrarono nel partito parte dei dissidenti del Centro Studi Ordine Nuovo guidati da Pino Rauti. Almirante, dopo gli anni di immobilismo di Michelini, operò immediatamente un riassetto organizzativo e ideologico del partito che fu definito come la ''politica del doppiopetto'', che rimase sempre in bilico tra le rivendicazioni dell'eredità fascista e l'apertura al sistema politico italiano.
 
Almirante, grazie anche alle sue grandi capacità oratorie, seppe sfruttare politicamente questo isolamento, costituendosi come unico partito al di fuori del presunto "[[regime]]", di cui avrebbe fatto parte una sotterranea alleanza consociativa fra la [[Democrazia Cristiana|DC]] e le sinistre; con la crescente affermazione delle formule del [[centrosinistra]] e l'avvicinarsi delle proposte di [[compromesso storico]], questa solitudine di opposizione guadagnò sempre più consensi.
 
Nel [[luglio]] del [[1970]], il MSI fu protagonista dei cosiddetti [[fatti di Reggio]], quando la [[città]] calabrese insorse contro la decisione di spostare a [[Catanzaro]] il capoluogo della [[regioni d'Italia|regione]]. La reazione era stata inizialmente sostenuta anche dalle sinistre, ma un esponente della [[CISNAL]] (il sindacato missino), [[Ciccio Franco]], riprese lo slogan "[[boia chi molla]]" e organizzò una sollevazione della [[destra (politica)|destra]] che si produsse in una vera e propria rivolta con barricate stradali e scontri armati con la [[Polizia]]. La rivolta si sarebbe conclusa solo nel [[febbraio]] dell'anno successivo, con l'ingresso dei [[carri armati]] in [[città]]. Il partito ottenne clamorose affermazioni nelle comunali che si tennero nel giugno del [[1971]], in particolare a [[Reggio Calabria]] con il 21%.
 
Alle elezioni regionali in [[Sicilia]] dello stesso anno, cavalcando la protesta contro i patti agrari, ottenne un clamoroso 16 per cento e l'elezione di ben 15 deputati all'[[Assemblea regionale siciliana|Ars]] su 90, con il 23% a [[Catania]] e il 21% a Trapani. Il risultato fu reso possibile dal fatto che le attese di un periodo riformista proposto dal centro-sinistra erano state frustrate nelle regioni del sud e da un periodo di crisi della Democrazia Cristiana.<ref>[[Piero Ignazi]], ''Il polo escluso. Profilo del Movimento Sociale Italiano'', Bologna, il Mulino, 1989, p. 147:"Ponendosi come paladino delle legittime aspirazioni delle popolazioni meridionali il Msi beneficia di quel serbatoio di energie che, mobilitate invano dalle aspettative riformiste del centro-sinistra... sono ora disposte a recepire un messaggio politico di stampo populista... Lo sfondamento elettorale al sud è perciò frutto oltre che delle contingenti difficoltà della Dc, alle prese con i fitti agrari...</ref>
 
===La Destra Nazionale===
Nel [[febbraio]] del [[1972]] Almirante riuscì a formare un'alleanza con il [[Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica]], una delle maggiori formazioni monarchiche italiane, da cui derivò anche un mutamento di denominazione del [[partito]], da ora chiamato ''Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale''.
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1972]], l'MSI-DN (nel quale si erano anche candidati i monarchici e molti ufficiali dell'esercito e funzionari delle [[Forze dell'ordine]]) fece registrare un considerevole successo, raccogliendo l'8,7% dei voti alla [[Camera dei Deputati|Camera]] ed il 9,2% al [[Senato]]. Contemporaneamente, in quell'anno la procura di [[Milano]] richiamandosi alla [[Dodicesima disposizione transitoria|XII disposizione transitoria]] mise sotto inchiesta Almirante, accusandolo di tentata ricostituzione del [[Partito Fascista]]. Un anno più tardi la [[Camera dei Deputati|Camera]] votò l'autorizzazione a procedere con 484 voti a favore contro 60 contrari. L'inchiesta andò avanti per qualche tempo coinvolgendo vari dirigenti missini, per essere abbandonata una volta constatato il riflusso elettorale del partito.
 
Il 10 luglio 1972, il Consiglio Nazionale del PDIUM deliberò lo scioglimento del partito e la confluenza nel Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, con una piccola parte del partito, più legata all'ispirazione liberale e risorgimentale, che rifiutò di entrare del MSI-DN e dette vita ad Alleanza Monarchica.
 
Il congresso del gennaio [[1973]] introdurrà ufficialmente il nuovo nome nello statuto del partito, eleggendo segretario Giorgio Almirante, presidenti l'ex monarchico [[Alfredo Covelli]] e l'ammiraglio Birindelli, presidente del Consiglio nazionale l'ex monarchico [[Achille Lauro]]<ref>Marco Tarchi, "Continuità ed evoluzione della destra italiana negli anni di piombo", in ''"Sistema politico e istituzioni"'', Rubettino, 2003, pag. 158</ref>.
 
In quegli anni, il MSI-DN fece appassionate campagne (per esempio in occasione del [[referendum]] sul divorzio) sposando quasi appieno le posizioni della [[Chiesa cattolica]], con l'evidente intento di sottrarre elettorato alla [[Democrazia Cristiana|DC]] e sviluppando un fronte dialettico sulla via del moralismo, sia in opposizione alle posizioni ritenute ''scandalose'' del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] e del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], sia costantemente segnalando scandali di malversazione e corruttela di governanti e pubblici amministratori.
 
Negli anni '70 il consenso giovanile all'MSI-DN crebbe verticalmente e andò ad alimentare lo scontro di piazza fra i cosiddetti ''opposti estremismi''. Il [[Fronte della Gioventù (MSI)|Fronte della Gioventù]], l'organizzazione giovanile del partito (che aveva preso il posto della [[Giovane Italia (associazione giovanile di destra)|Giovane Italia]] degli anni '50-'60), si trovò opposto alla [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI]], organizzazione giovanile del [[Partito Comunista Italiano|partito comunista]] ed a quelle extraparlamentari, così come le frange estreme di entrambi gli schieramenti si trovarono in qualche modo rispettivamente a contatto con gruppi armati o organizzazioni terroristiche.
 
La drammaticità della situazione, insanguinata da decine di uccisioni (quasi sempre di giovanissimi) in entrambi i versanti, e non meno luttuosa per le forze dell'ordine, fece del MSI-DN un partito del quale in qualche modo pubblicamente si discuteva ogni giorno, fatto che gli assicurò quell'accesso all'informazione che pure molti quotidiani (e talvolta la stessa Televisione di Stato) cercavano di negargli. Il partito era diviso fra la corrente maggioritaria almirantiana, di carattere nazionalconservatore, ed una cospicua ma minoritaria corrente più radicale facente capo a [[Pino Rauti]], mentre presidente restava l'autorevole [[Pino Romualdi|Romualdi]].
 
===La ''Costituente di destra'' e la scissione===
Nel gennaio [[1975]], come evoluzione della ''Destra Nazionale'', fu creata da Almirante la ''Costituente di destra per la libertà'', a cui aderirono in funzione [[anticomunista]] anche personalità antifasciste: l'ex deputato DC [[Enzo Giacchero]], che era stato comandante partigiano, ne fu il presidente<ref>Marco Tarchi, "Continuità ed evoluzione della destra italiana negli anni di piombo", in ''"Sistema politico e istituzioni"'', Rubettino, 2003, pag. 164</ref>,l'ex parlamentare DC [[Agostino Greggi]], che ne fu il segretario e il generale [[Giulio Cesare Graziani]]<ref>Raffaele Delfino, ''Prima di Fini'', Bastogi, 2004, pagina 117</ref>. Ripetendo la strategia delle [[elezioni politiche]] del [[1972]], dove fu eletto l'ammiraglio [[Gino Birindelli]] (medaglia d'oro al V.M.), il MSI-DN fece ripetute e franche aperture all'elettorato [[militare]], col quale effettivamente si stabilì una vicinanza: diversi esponenti delle [[forze armate]] e dei [[servizi segreti]], furono candidati in collegi ''sicuri'' nelle sue file, come [[Vito Miceli]] (che fu poi eletto). Le elezioni politiche del [[1976]] però registrarono un calo rispetto al successo del 1972 e pochi mesi dopo vi fu una scissione nei gruppi parlamentari: gli esponenti della corrente moderata [[Democrazia Nazionale - Costituente di Destra|Democrazia Nazionale]] uscirono dai gruppo MSI-DN e ne formarono dei propri, intendendo così collocarsi dentro l'arco costituzionale; a questi gruppi aderì la maggioranza dei parlamentari<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0009/articleid,1104_01_1976_0282_0009_15989695/ La Stampa - Metà del MSI abbandona Almirante, 22 dicembre 1976]</ref>.
 
Il MSI si avviava così all'XI congresso del gennaio [[1977]] diviso in quattro correnti: quella maggioritaria detta ''Unità nella chiarezza'' di Almirante e Romualdi, quella detta ''Destra popolare'' di [[Massimo Anderson]] e del mondo giovanile, quella detta ''Democrazia Nazionale'' di [[Ernesto De Marzio]] e [[Gastone Nencioni]] ed infine quella detta ''Linea Futura'' di [[Pino Rauti]]. ''Democrazia Nazionale'' tuttavia uscì dal MSI prima dell'assise per trasformarsi il 20 gennaio 1977 in un nuovo partito. Almirante riuscì a far cambiare lo statuto del partito: da questo momento il segretario nazionale sarebbe stato eletto direttamente dal congresso, e non come precedentemente avveniva da parte dal comitato centrale o dalla direzione nazionale. ''Unità nella chiarezza'' fu la più votata, seguita da ''Linea Futura'' e ''Destra Popolare'': Almirante fu confermato segretario<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0009/articleid,1091_01_1977_0012_0009_20207669/ Il congresso rivela il vero volto del MSI, 19 gennaio 1977]</ref>.
Pochi mesi dopo Massimo Anderson e alcuni esponenti di ''Destra popolare'' uscirono dal partito per aderire a ''DN''.
 
===Lotta al sistema===
Nel [[1978]] il MSI-DN, ancora dimezzato nei gruppi parlamentari, è promotore dell'[[Eurodestra]], un accordo con altri movimenti di estrema destra europei come il francesce [[Jean-Louis Tixier-Vignancour|Parti des Forces Nouvelles]] di [[Jean-Louis Tixier-Vignancour]], lo spagnolo [[Blas Piñar|Fuerza Nueva]] di [[Blas Piñar]] ed il greco ''Unione Politica Nazionale''. Alle [[Elezioni europee del 1979 (Italia)|elezioni europee del 1979]] tuttavia solo il MSI-DN riesce ad ottenere degli eletti, quattro, e finiscono nel [[Non Iscritti (Parlamento europeo)|Gruppo dei Non Iscritti]]. Sono quelli gli ''anni di piombo'', degli scontri di piazza, anche armati, e della strategia della tensione. Il MSI alla fine avrà oltre una ventina di vittime tra dirigenti e giovani militanti<ref>Luca Telese, ''Cuori Neri'', 2006, Sperling & Kupfer</ref>.
 
Da un punto di vista tematico, il partito insisté sulla ''crisi del sistema'', ovvero sull'inadeguatezza della struttura istituzionale del paese ai suoi reali bisogni, testimoniata d'altra parte dall'enorme instabilità politica di cui a molti anni dalla nascita continuava a soffrire. Fu proposto anche un modello di governo alternativo basato sul modello della [[Repubblica presidenziale]].
[[File:Giorgio almirante con fini.jpg|thumb|il segretario del Msi Almirante a un corso del FdG nel [[1981]] con un giovane [[Gianfranco Fini]] alla sinistra, a destra [[Maurizio Gasparri]] e seduto [[Almerigo Grilz]]]]
 
Malgrado ciò, i risultati non andarono oltre un certo limite ed anzi, negli [[anni 1980|anni ottanta]], il movimento raggiunse una crescita elettorale nel [[1983]], ma subito dopo subì un processo di ridimensionamento, giungendo a ottenere meno del 6% dei consensi alle [[Elezioni politiche italiane del 1987|elezioni del 1987]].
 
In seguito alle [[Elezioni europee del 1984 (Italia)|elezioni europee del 1984]] il MSI-DN ottiene il 6,47 % e 5 europarlamentari che, insieme agli eurodeputati del [[Fronte Nazionale (Francia)|Front National]], formano il [[Gruppo delle Destre Europee]] al Parlamento europeo.
 
In questo periodo però gradualmente si affievolì l'emarginazione del partito e nel [[1985]] il MSI votò a favore della conversione in legge del decreto di liberalizzazione del mercato televisivo e ottenne, per la prima volta nella storia repubblicana, la presidenza di una Giunta, quella delle elezioni alla [[Camera dei Deputati|Camera]], con [[Enzo Trantino]], con il consenso dell'allora presidente del Consiglio [[Bettino Craxi]]. Quest'ultimo fu il primo ad abbandonare la delimitazione dei rapporti politici all'arco costituzionale, ricevendo anche Almirante nelle consultazioni di governo<ref>«[Craxi] non ritenne di dover discriminare nessuno, e decise di consultare, quando formò il suo primo governo, anche il segretario del Msi Almirante, e fu la prima volta che accadeva» (Mauro Del Bue, ''[http://www.kore.it/archivio/forum8/0000215f.htm Il socialismo liberale da Rosselli a Craxi]'', 2006)</ref>.
 
===Dopo Almirante: Fini, Rauti ed ancora Fini===
Nel 1987 le condizioni di salute obbligarono Almirante ad abbandonare la segreteria del partito, indicando come proprio [[Delfino (disambigua)|delfino]] [[Gianfranco Fini]], già segretario del [[Fronte della Gioventù (MSI)|Fronte della Gioventù]]. Al XV congresso del 1987 tenutosi a [[Sorrento]] ben quattro candidati si contendettero la carica di segretario:
* [[Gianfranco Fini]] sostenuto da Almirante, la corrente ''Destra in movimento'' di [[Giuseppe Tatarella]], la corrente ''Destra Italiana'' di [[Pino Romualdi]] e [[Guido Lo Porto]] e ''Nuove Prospettive'' di Tremaglia;
* [[Pino Rauti]] sostenuto dalla sua corrente ''Andare oltre'';
* [[Franco Servello]] sostenuto dalla sua corrente ''Impegno unitario'';
* [[Domenico Mennitti]] sostenuto dalla sua corrente ''Proposta Italia''<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/10/si-archivia-era-almirante-il-msi.html la Repubblica - SI ARCHIVIA L' ERA ALMIRANTE IL MSI VA DIVISO AL CONGRESSO, 10 dicembre 1987]</ref>.
Fini e Rauti furono i più votati ed andarono al ballottaggio, dove anche ''Impegno unitario'' sostenne Fini e quest'ultimo, trentacinquenne, fu eletto nuovo segretario del MSI-DN<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/15/la-vittoria-dell-almirante-junior.html?ref=search la Repubblica - LA VITTORIA DELL' ALMIRANTE JUNIOR, 15 dicembre 1987]</ref>. Almirante, al momento della nomina di Gianfranco Fini alla segreteria del MSI, esclamò che: ''Nessuno potrà dare del fascista a chi è nato nel dopoguerra''<ref>[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografia.aspx?id=53 Biografia di Rai Educational]</ref>,
 
Il [[24 gennaio]] [[1988]] Almirante viene eletto presidente del partito dalla maggioranza del comitato centrale. Il 21 maggio 1988 scompare [[Pino Romualdi]]; il giorno seguente scompare [[Giorgio Almirante]]. Per loro si svolgono esequie comuni a Roma, in [[Piazza Navona]] ed alla camera ardente arrivano anche i comunisti: [[Nilde Iotti]], allora Presidente della Camera, e [[Giancarlo Pajetta]], storico leader del PCI<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/24/addio-ai-padri-del-msi.html?ref=search la Repubblica - L' ADDIO AI PADRI DEL MSI, 24 maggio 1988]</ref>.
 
[[File:Rauti e Fini al Congresso di Rimini 1990.jpg|thumb|left|Fini e Rauti al congresso di Rimini]]
Al congresso del 1990 però Rauti, alleatosi con Mennitti, Lo Porto, Pazzaglia e Pisanò, riesce ad essere eletto segretario del partito al posto di Fini<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/18/il-msi-spegne-la-fiamma.html?ref=search la Repubblica - IL MSI SPEGNE LA FIAMMA, 18 gennaio 1990]</ref>. Dopo la sconfitta alle [[Elezioni amministrative italiane del 1991|amministrative]] ed alle [[Elezioni regionali in Sicilia del 1991|regionali in Sicilia del 1991]], dalle quali il MSI esce praticamente dimezzato, Rauti si dimette ed il comitato centrale elegge il nuovo segretario. [[Gianfranco Fini]] vince sul rautiano [[Domenico Mennitti]] e ridiventa segretario del partito<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/07/07/rauti-lascia-il-msi-incorona-fini.html RAUTI LASCIA, IL MSI INCORONA FINI, 7 luglio 1991]</ref>.
 
I primi [[anni 1990|anni novanta]] furono critici per il partito, ormai in piena crisi di identità e a rischio di scomparsa dopo il [[referendum]] sulla [[Legge Mattarella|legge elettorale maggioritaria]] del [[1993]]. L'opera di propaganda del partito in questo periodo, alquanto discontinua, era caratterizzata sia da un richiamo al passato fascista, testimoniato dal proposito, espresso da Fini nel [[1991]], di attuare il ''[[fascismo]] del [[2000]]'', o dall'elezione in [[parlamento]] di [[Alessandra Mussolini]] nel [[1992]], o ancora dalla commemorazione del settantesimo anniversario della [[marcia su Roma]] sempre nello stesso anno; sia, d'altra parte, cavalcando nuovamente la protesta anti-sistema, ad esempio attraverso l'incondizionato sostegno espresso dall'MSI-DN all'allora [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]], ritenuto uno dei suoi primi sdoganatori<ref name="cappellini">Stefano Cappellini, [http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/252322/ Dal primo Fini a Max: professione Sdoganatore], articolo su ''Il Riformista'', 2010.</ref>.
 
Allo scoppio di [[Tangentopoli]], il MSI-DN condusse un'energica campagna contro il [[pentapartito]] e i cosiddetti ''ladri di regime'', dichiarando aperto appoggio ai giudici di [[Mani pulite]], e presentandosi con lo slogan ''ogni voto una picconata'' alla campagna elettorale del 1992<ref name="cappellini" />. Il MSI lombardo presentò una mozione al consiglio regionale della Lombardia in favore del giudice [[Antonio Di Pietro]] e dei suoi colleghi impegnati nelle indagini sulle tangenti<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/maggio/28/Pirellone_mozione_MSI_per_Pietro_co_0_92052813421.shtml al Pirellone mozione MSI per Di Pietro - Corriere della sera, 28 maggio 1992]</ref>.
 
===Nasce MSI-Alleanza Nazionale===
Sul ''[[Il Tempo]]'' del [[19 settembre]] [[1992]] il politologo [[Domenico Fisichella]] lanciava un'idea: ''se i progressisti lavorano per una Alleanza Democratica, sul versante opposto tutti quelli che ne hanno abbastanza delle gioie del progressismo debbono cominciare a lavorare per una Alleanza Nazionale'' dove ''ci potranno essere liberali, repubblicani, cattolici''<ref>[http://www.fisichella.it/2001/Archive/DocumentView.asp?DocumentID=7 La Destra in cammino - Quale ordine dal caos]</ref>. A fine [[aprile]] [[1993]], un articolo sul ''[[Secolo d'Italia]]'' a firma di [[Francesco Storace]], allora portavoce del segretario del MSI Gianfranco Fini, rilancia l'idea di una nuova ''Alleanza Nazionale'', che associasse i ''missini'' con altri personaggi o schieramenti di idee conservatrici, come la destra democristiana<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/27/parapiglia-nel-msi-una-pioggia-di-no.html PARAPIGLIA NEL MSI UNA PIOGGIA DI NO SULLA ' COSA NERA' - Repubblica, 27 aprile 1993 pagina 14 sezione: POLITICA INTERNA]</ref>.
 
Dal [[24 aprile]] [[1993]] la costruzione di Alleanza Nazionale sembra avviata dal MSI<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/25/MSI_morire_per_rinascere_Alleanza_co_0_9304257472.shtml MSI, morire per rinascere Alleanza nazionale]</ref>. Anche se l'idea nell'immediato viene bocciata<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/26/Alleanza_nazionale_subito_rissa_nel_co_0_9304267826.shtml Alleanza nazionale? È subito rissa nel MSI]</ref>, già a Belluno in [[giugno]] si tiene un primo test elettorale<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/01/Belluno_missino_Fini_tiene_battesimo_co_0_9306019758.shtml Belluno, il missino Fini tiene a battesimo l'"Alleanza Nazionale"]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/04/belluno-in-lista-cose-mai-viste.html BELLUNO, IN LISTA COSE MAI VISTE - la Repubblica, 4 giugno 1993, pagina 6. ROBERTO BIANCHIN]</ref> e poi se ne discuterà per tutta l'[[estate]] del 1993<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/31/spada_della_LEGA_divide_MSI_co_0_9307317186.shtml la spada della LEGA divide il MSI]</ref>.
 
In questa fase Fini presenta AN come ''una strategia. Non è un partito nuovo, ma è una politica: chiamare a raccolta tutte quelle categorie, quei ceti economici, quegli spazi della società che oggi sono liberi perché non hanno più dei referenti''. La speranza del segretario ''missino'' è ''che già dalle prossime elezioni del 21 novembre'' la strategia di AN ''saprà evidenziare, con percentuali a due cifre, un polo nazionale di centro destra, che sarà la vera novità del panorama politico italiano''. Lo stesso Fini intende candidarsi a sindaco di Roma: ''Presentiamo liste aperte, cioè non solo missine, in molte città, da Cosenza a Pescara a Palermo. (...) Siamo una forza superiore al 10% nel Centro Sud. Se i dati ci daranno ragione'' si potrà così arrivare a ''edificare un quarto polo nazionale'' (dopo quelli di sinistra, centro e Lega Nord)<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/30/Fini_puo_chiudere_col_passato_co_0_93083010941.shtml Fini: si può chiudere col passato]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/11/Milano_Fini_presenta_suo_centro_co_0_9310113497.shtml Milano, Fini presenta il suo centro nazionale]</ref>.
 
Il MSI-DN riscuote un ottimo successo alle [[Elezioni amministrative italiane del 1993|elezioni amministrative del novembre 1993]]: a [[Chieti]], [[Benevento]] e [[Latina]] vengono eletti sindaci i candidati del MSI. Il successo è riscontrato soprattutto a [[Roma]] ed a [[Napoli]]: nella capitale il segretario [[Gianfranco Fini]] ottiene il 35,5 % ed a Napoli [[Alessandra Mussolini]] il 31,1 %; entrambi accedono al ballottaggio<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/26/Cossiga_Andreotti_Gustavo_Selva_quanti_co_0_93112612518.shtml Cossiga, Andreotti, Gustavo Selva, quanti ammiratori per il segretario missino]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/maggio/30/Rimonte_fallite_ribaltoni_choc_ballottaggio_co_9_110530027.shtml Rimonte fallite e ribaltoni choc Il ballottaggio da Fini ad Alemanno - Corriere della sera, 30 maggio 2011, Pagina 002/003. Conti Paolo]</ref>. Il 23 novembre 1993 a [[Casalecchio di Reno]] l'imprenditore [[Silvio Berlusconi]], inaugurando un supermercato, alla domanda di un giornalista per chi avrebbe votato a Roma, a sorpresa rispose: ''Certamente Gianfranco Fini''. Al ballottaggio romano, forse anche grazie alla frase di Berlusconi, Fini raggiunse il 47 %<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/23/anni-prima-pietra-berlusconismo-casalecchio-nacque-lalleanza-fini/172651/ 18 anni fa la prima pietra del berlusconismo. A Casalecchio nacque l’alleanza con Fini - il Fatto Quotidiano, 23 novembre 2011. David Marceddu e Davide Turrini]</ref>.
 
Il [[26 novembre]] viene meglio presentato ufficialmente il progetto di AN e nascono i primi circoli sul territorio<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/58931/58997-verso-lalleanza-nazionale-organizzata-dal-comitato-promotore-nazionale-di-alleanza-nazionale "Verso l'Alleanza Nazionale" organizzata dal Comitato promotore nazionale di Alleanza Nazionale]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/27/Fini_fascismo_morto_nel_1945_co_0_93112712159.shtml Fini: il fascismo è morto nel 1945 con Mussolini]</ref>, ma solo l'[[11 dicembre]] successivo il Comitato Centrale ''missino'' approverà ufficialmente il nuovo '''Movimento Sociale Italiano - Alleanza Nazionale'''<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/59309/59375-comitato-centrale-del-msi Comitato Centrale del MSI]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/12/Fini_alle_Fosse_Ardeatine_cambia_co_0_93121214677.shtml Fini va alle Fosse Ardeatine. cambia il MSI, sarà Alleanza]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/12/addio_camerati_ora_sono_cari_co_0_93121214599.shtml addio camerati, ora ci sono i cari amici]</ref>, con l'astensione di dieci dirigenti ''rautiani''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/12/Rauti_Gianfranco_sbaglia_noi_restiamo_co_0_93121214610.shtml Rauti: Gianfranco si sbaglia noi restiamo gli eredi di Salò]</ref>.
 
===Al governo e scioglimento===
AN dunque si presentò alle [[elezioni politiche del 1994]] come alleato di [[Forza Italia]] al [[Mezzogiorno (Italia)|Sud]] all'interno della coalizione detta [[Polo del Buon Governo]]) e non coalizzato al Nord, dove però riuscì a fare suo da solo il collegio [[maggioritario]] di Bolzano. In ogni caso il partito raggiunse il suo massimo storico e suoi esponenti, per la prima volta nella storia della Repubblica, fecero parte del [[Governo Berlusconi I]]: ministri furono [[Giuseppe Tatarella]] come [[Vicepresidente del Consiglio]] e ministro delle Telecomunicazioni, [[Altero Matteoli]] all'ambiente ed [[Adriana Poli Bortone]] all'agricoltura. Il governo fu in carica fino al [[17 gennaio]] [[1995]].
 
Il [[27 gennaio]] [[1995]] alle 16,30<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/01/28/ultimo-saluto-romano.html L'ULTIMO SALUTO ROMANO]</ref>, il congresso nazionale, preso atto che AN si identificava in massima parte con la storica classe dirigente della [[Destra politica|Destra italiana]], sciolse il MSI-DN per lasciare definitivamente spazio alla sola ''Alleanza Nazionale''. Fu il congresso che passerà alla storia come ''[[svolta di Fiuggi]]'', per via della città che ospitava l'ultima assise missina.
 
Rauti, da sempre animatore dell'ala sociale, insieme ad alcuni esponenti del partito come [[Giorgio Pisanò]] e [[Tommaso Staiti di Cuddia]], non accettò tuttavia questo cambiamento, interpretato come un ''disconoscimento'' del proprio passato, e il [[3 marzo]] [[1995]] fondò il [[Fiamma Tricolore|Movimento Sociale - Fiamma Tricolore]], rivelatasi negli anni successivi una presenza relativamente stabile all'interno del panorama politico.
 
{{quote|Gianfranco Fini a Fiuggi non ha deviato di una virgola dalle sue idee di sempre. Fini ha semplicemente ammesso pubblicamente quello che noi abbiamo sempre sostenuto, e cioè che il "fascismo di destra" non è fascismo, e non lo è mai stato.<ref>Il Gazzettino, intervista a Pino Rauti in occasione delle elezioni comunali di Venezia, 13 aprile 2000</ref>}}
 
==Struttura==
===Organi nazionali===
====Segretari====
*[[Giacinto Trevisonno]] ([[dicembre]] [[1946]])
*[[Giorgio Almirante]] ([[giugno]] [[1947]])
*[[Augusto De Marsanich]] ([[gennaio]] [[1950]])
*[[Arturo Michelini]] ([[ottobre]] [[1954]])
*[[Giorgio Almirante]] ([[giugno]] [[1969]])
*[[Gianfranco Fini]] ([[dicembre]] [[1987]])
*[[Pino Rauti]] ([[gennaio]] [[1990]])
*[[Gianfranco Fini]] ([[luglio]] [[1991]])
====Presidenti====
*[[Augusto De Marsanich]] (1954-1972)
*[[Gino Birindelli]] (1972-1973)
*[[Alfredo Covelli]] (1973-1976)
*[[Pino Romualdi]] (1976-1982)
*[[Nino Tripodi]] (1982-1988)
*[[Giorgio Almirante]] (1988)
*[[Alfredo Pazzaglia]] (1990-1994)
*[[Cesco Giulio Baghino]] (Presidente onorario del 1990 al 1995)
====Altri leader interni====
Diversi furono negli anni gli esponenti che ricoprirono le cariche di vice segretario o di capo corrente nel MSI, senza divenire segretario o capigruppo in Parlamento.
*[[Beppe Niccolai]]
*[[Massimo Anderson]]
*[[Franco Servello]]
*[[Ernesto Massi]]
*[[Enzo Erra]]
*[[Domenico Mennitti]]
 
==== Capigruppo alla Camera ====
*[[Giovanni Roberti]] dal 24.06.1953 al 4.06.1968
*[[Giorgio Almirante]] dal 5.06.1968 al 3.07.1969
*[[Ernesto De Marzio]] dal 3.07.1969 al 21.12.1976
*[[Giorgio Almirante]] dal 11.01.1977 al 27.01.1977
*[[Alfredo Pazzaglia]] dal 27.01.1977 al 23.04.1992
*[[Giuseppe Tatarella]] dal 24.04.1992 al 10.04.1994
*[[Raffaele Valensise]] dal 11.04.1994 al 10.02.1995
 
==== Capigruppo al Senato ====
*[[Enea Franza]] dal 1953 al 1968
*[[Augusto De Marsanich]] dal 1968 al 1972
*[[Gastone Nencioni]] dal 1972 al 1977
*[[Araldo Crollalanza]] dal 1977 al 1985
*[[Michele Marchio]] dal 1985 al 1987
*[[Cristoforo Filetti]] dal 1987 al 1994
*[[Giulio Maceratini]] dal 1994 al 1995
 
===Organizzazioni interne===
* '''[[Volontari Nazionali]]''', ''servizio d'ordine'' del MSI fino agli anni '70;
* '''Raggruppamento femminile''', negli anni fu sia autonomo, che direttamente dipendente dal partito, con un ''Segretario nazionale femminile'': [[Evelina Alberti]] (1979-1991) e [[Adriana Poli Bortone]] (1991-1995).
===Organizzazione giovanile===
Il MSI ebbe varie organizzazioni giovanili, come il [[FUAN]] e la [[Giovane Italia (associazione studentesca)|Giovane Italia]], che nella lunga storia del partito, assunsero spesso posizioni più accese rispetto ad una segreteria, a loro avviso, ''in doppiopetto''<ref>* Antonio Carioti ''I ragazzi della fiamma'' Mursia 2011 ISBN 9788842548546</ref>.
*'''Fronte giovanile''', gruppo costituito il 15 giugno 1947 che raccoglieva i giovani missini, con primo responsabile Marcello Perina. Il 20 novembre 1947 si fuse con il ''Raggruppamento giovanie Studenti e Lavoratori''.<ref>Federico Gennaccari, ''Italia tricolore'', fergen, Roma, 2006, pagina 46</ref>.
* '''Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori''', sezione giovanile ''missina'' nata nel [[1947]] (prima come organizzazione parallela al MSI), guidata da [[Roberto Mieville]], attiva fino al [[1972]], da ta in cui è confluito nel [[Fronte della Gioventù (MSI)|FdG]];
* '''[[Giovane Italia (associazione studentesca)|Giovane Italia]]''', associazione studentesca attiva dal [[1954]] fino al 1972, poi confluita nel [[Fronte della Gioventù (MSI)|FdG]];
* '''[[Fronte della Gioventù (MSI)|Fronte della Gioventù]]''', sezione giovale ''missina'' nata nel [[1972]] dall'unione delle due predette organizzazioni, poi confluito in [[Azione Giovani]];
* '''Fare Fronte per il contropotere studentesco''', associazione studentesca attiva dalle metà degli anni ottanta, poi confluito in [[Azione Giovani|Azione Studentesca]];
* '''[[Fronte Universitario d'Azione Nazionale]]''', l'organizzazione dei giovani universitari ''missini'' nata nel [[1950]], poi confluito in [[Azione Universitaria]].
 
== Nelle istituzioni ==
===Ministri ''missini''===
*[[Giuseppe Tatarella]]
*[[Adriana Poli Bortone]]
*[[Altero Matteoli]]
 
===Ministri ''ex missini''===
*[[Gianfranco Fini]]
*[[Mario Landolfi]]
*[[Ignazio La Russa]]
*[[Maurizio Gasparri]]
*[[Gianni Alemanno]]
*[[Francesco Storace]]
*[[Giorgia Meloni]]
*[[Andrea Ronchi]]
*[[Mirko Tremaglia]]
 
== Vittime di attentati e scontri ==
{{s sezione|politica}}
Oltre a esponenti rimasti feriti, missini furono assassinati prevalentemente quando, secondo la [[teoria degli opposti estremismi]], vi furono scontri armati durante i quali si contarono numerose [[vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione]] in partiti di opposte ideologie<ref>[http://www.ibs.it/code/9788820036157/telese-luca/cuori-neri.html recensione del libro "Cuori neri"]</ref>, si ricordano:
*1947: [[Franco De Agazio]], giornalista
*1948: [[Vittorio Ferri]], ucciso il 14 luglio a Pisa
*1949: [[Francesco Nigro]], dirigente della sezione MSI di [[Melissa (Italia)|Melissa]] ucciso dalla polizia il 31 ottobre<ref>Federico Gennaccari, ''Italia tricolore'', fergen, Roma, 2006, pagina 59</ref>
*1970: [[Ugo Venturini]]
*1972: [[Carlo Falvella]]
*1973: Stefano e Virgilio Mattei uccisi nel [[Rogo di Primavalle]]
*1973: [[Emanuele Zilli]]
*1974: [[Giuseppe Mazzola]], [[Graziano Giralucci]]
*1975: [[Sergio Ramelli]]
*1975: [[Miki Mantakas]]
*1975: [[Mario Zicchieri]] (aderente all'MSI [[Lotta Popolare]])
*1976: [[Omicidio di Enrico Pedenovi|Enrico Pedenovi]]
*1977: [[Angelo Pistolesi]]
*1978: nella [[Strage di Acca Larentia]] muoiono Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni (ucciso da un capitano dei Carabinieri)
*1979: [[Alberto Giaquinto]] e [[Stefano Cecchetti]], uccisi nel primo anniversario della strage di Acca Larentia
*1979: [[Francesco Cecchin]]
*1980: [[Nanni De Angelis]], fu simpatizzante del MSI ma poi fu tra i fondatori di [[Terza Posizione]]
*1980: [[Angelo Mancia]], giovane fattorino del [[Secolo d'Italia]]
*1983: [[Paolo Di Nella]], ucciso con un colpo di spranga mentre era intento ad affiggere un manifesto ambientalista a Roma
 
== Congressi ==
*I Congresso - [[Napoli]], 27-29 giugno 1948
*II Congresso - [[Roma]], 28 giugno - 1º luglio 1949
*III Congresso - [[L'Aquila]], 26-28 luglio 1952
*IV Congresso - [[Viareggio]], 9-11 gennaio 1954
*V Congresso - [[Milano]], 24-26 novembre 1956
*VI Congresso - [[Genova]], luglio 1960 (non si svolse)
*VII Congresso - [[Roma]], 2-4 agosto 1963
*VIII Congresso - [[Pescara]], 12-14 giugno 1965
*IX Congresso - [[Roma]], 20-23 novembre 1970
*X Congresso - [[Roma]], 18-21 gennaio 1973
*XI Congresso - [[Roma]], 13-16 gennaio 1977
*XII Congresso - [[Napoli]], 5-7 ottobre 1979
*XIII Congresso - [[Roma]], 18-21 febbraio 1982
*XIV Congresso - [[Roma]], 29 novembre - 2 dicembre 1984
*XV Congresso - [[Sorrento]], 11-14 dicembre 1987
*XVI Congresso - [[Rimini]], 11-14 gennaio 1990
*XVII Congresso - Roma, 28-30 gennaio 1994
*XVIII Congresso - [[Fiuggi]], 25-27 gennaio 1995
 
== Risultati Elettorali ==
{{Risultati partito elezioni|
simbolo = |
partito = Movimento Sociale Italiano|
tipo elezione = Elezioni Politiche|
elezione = [[Elezioni politiche italiane del 1948|1948]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1953|1953]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1958|1958]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1963|1963]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1968|1968]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1972|1972]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1976|1976]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1979|1979]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1983|1983]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1987|1987]]<br/><br/><br/>[[Elezioni politiche italiane del 1992|1992]]<br/>|
parlamento = Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/><br/>Camera<br/>Senato<br/>|
voti = 526.670<br/>200.241<br/><br/>1.582.567<br/>1.473.596<br/><br/>1.407.913<br/>1.149.873<br/><br/>1.571.187<br/>1.459.046<br/><br/>1.414.794<br/>1.380.452<br/><br/>2.896.762<br/>2.737.695<br/><br/>2.245.376<br/>1.780.950<br/><br/>1.930.639<br/>1.782.004<br/><br/>2.511.487<br/>2.283.870<br/><br/>2.282.256<br/>2.121.026<br/><br/>2.107.037<br/>2.170.134<br/>|
% = 2,0<br/>0,9<br/><br/>5,8<br/>6,0<br/><br/>4,7<br/>4,4<br/><br/>5,1<br/>5,3<br/><br/>4,4<br/>6,7<br/><br/>8,6<br/>9,0<br/><br/>6,1<br/>5,7<br/><br/>5,2<br/>5,6<br/><br/>6,8<br/>7,3<br/><br/>5,9<br/>6,5<br/><br/>5,3<br/>6,5<br/>|
seggi = 6<br/>1<br/><br/>29<br/>9<br/><br/>24<br/>8<br/><br/>27<br/>14<br/><br/>24<br/>11<br/><br/>56<br/>26<br/><br/>35<br/>15<br/><br/>30<br/>13<br/><br/>42<br/>18<br/><br/>35<br/>16<br/><br/>34<br/>16<br/>|}}
 
== Note ==
<references/>
 
== VociAltri correlateprogetti ==
{{interprogetto}}
===Gli eredi diretti===
*[[Alleanza Nazionale]]
*[[Movimento Sociale-Fiamma Tricolore]]
 
=== Partiti attualmente attivi che si richiamano all'eredità del MSI ===
{{F|partiti politici|aprile 2013|commento=È necessario chiarire sulla base di quali fonti attendibili i seguenti partiti possono essere ascritti alla tradizione missina.}}
*[[Il Popolo della Libertà]]
*[[Futuro e Libertà per l'Italia]]
*[[La Destra]]
*[[Forza Nuova]]
*[[Movimento Idea Sociale]]
 
==Bibliografia==
*Giuseppe Parlato, ''Fascisti senza Mussolini: le origini del neofascismo in Italia, 1943-1948'', 2006, Il Mulino
*Antonio Carioti, ''I ragazzi della fiamma'', 2011, Mursia
*Federico Robbe, ''[http://books.google.it/books?id=RLGMYDwRyHAC&printsec=frontcover&dq=l'impossibile+incontro+books+google&hl=it&sa=X&ei=78CkUJKYF4HatAb2sYGADw&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false L'impossibile incontro. Gli Stati Uniti e la destra italiana negli anni Cinquanta]'', 2012, FrancoAngeli
*Giuliana de'Medici, ''Le origini del M.S.I.(1943-1948)'', 1986, ISC, Roma
*Adalberto Baldoni, ''La Destra in Italia: 1945-1969'', 2000, Pantheon
*Giorgio Almirante, ''Autobiografia di un fucilatore'', 1979, Ciarrapico editore
*Piero Ignazi, ''Il polo escluso: profilo storico del Movimento sociale italiano'', 1998, Il Mulino
*Luca Telese, ''Cuori Neri'', 2006, Sperling & Kupfer,
*Goffredo Locatelli, Daniele Martini, ''Duce addio: la biografia di Gianfranco Fini'', 1994, Longanesi
*Stefano Di Michele, Alessandro Galiani, Mal di Destra, Sperling & Kupfer, 1995
*Federico Guiglia, Para Enrico. ''Gianfranco Fini. Cronaca di un leader'', 2002. ISBN 88-7166-629-1
*Gennaro Malgieri, ''La memoria della destra'', 2003, Pantheon
*Nicola Rao, ''[http://books.google.it/books?id=qSIwmPxKJtIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false La fiamma e la celtica]'', 2006, Sperling & Kupfer
*Franco Servello, Aldo Di Lello, ''Sessant'anni in fiamma. Dal Movimento Sociale ad Alleanza Nazionale'', Rubettino, 2006
*Paolo Nello, ''Il partito della fiamma. La Destra in Italia dal MSI ad AN'', Ist. Editoriali e Poligrafici, 1998
*Adalberto Baldoni, ''Storia della destra: dal postfascismo al Popolo della libertà'', 2009, Vallecchi
*Annalisa Terranova, ''Camicette nere. Donne di lotta e di governo da Salò ad Alleanza Nazionale'', Mursia, 2007
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
===Simboli===
*[http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=18/04/1948&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=3&ccp=10 Simbolo MSI (1948-1968)].
*[http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=7&ccp=10 Simbolo MSI-DN (1972; 1983-1995) in b/n] e [http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=5&ccp=381 a colori].
*[http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=C&dtel=20/06/1976&tpa=I&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=4&ccp=381 Simbolo MSI-DN (1976-1979)].
*[http://elezionistorico.interno.it/imgContrassegno.php?tpel=E&dtel=12/06/1994&tpa=Y&tpe=A&ne=&tpseg=C&nlg=3&ccp=1116 Simbolo MSI-AN (1994-1995)].
===Documentari===
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/esuli-in-patria/662/default.aspx Esuli in patria. Storia del Movimento Sociale Italiano], puntata de ''[[La storia siamo noi]]'' di [[Giovanni Minoli]].
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/dalle-catacombe-al-governo/665/default.aspx Dalle catacombe al governo. Storia della classe dirigente di destra], puntata de ''[[La storia siamo noi]]'' di [[Giovanni Minoli]].
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/dal-msi-al-pdl/890/default.aspx Dal MSI al PDL - L`evoluzione della destra] La Storia siamo noi
===Congressi (audio)===
* XIII Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/6303/6320-xiii-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIII Congresso (18/2/1982) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/6304/6321-xiii-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIII Congresso (19/2/1982) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/6305/6322-xiii-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIII Congresso (20/2/1982) III]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/6306/6323-xiii-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIII Congresso (21/2/1982) IV]
* XIV Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/19960/19985-xiv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIV Congresso (29/11/1984) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/19961/19986-xiv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIV Congresso (30/11/1984) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/19963/19988-xiv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIV Congresso (1/12/1984) III]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/19965/19990-xiv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XIV Congresso (2/12/1984) IV]
* XV Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/25103/25130-xv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XV Congresso (10/12/1987) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/25104/25131-xv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XV Congresso (11/12/1987) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/25117/25144-xv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XV Congresso (12/12/1987) III]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/25118/25145-xv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XV Congresso (13/12/1987) IV]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/25119/25146-xv-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XV Congresso (14/12/1987) V]
* XVI Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/34477/34509-xvi-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XVI Congresso (11/1/1990) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/34478/34510-xvi-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XVI Congresso (12/1/1990) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/34479/34511-xvi-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XVI Congresso (13/1/1990) III]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/34480/34512-xvi-congresso-del-movimento-sociale-italiano-destra-nazionale XVI Congresso (14/1/1990) IV]
* XVII Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/60009/60076-xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn XVII Congresso (28/1/1994) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/60011/60078-xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn XVII Congresso (29/1/1994) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/60013/60080-xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn XVII Congresso (30/1/1994) III]
* XVIII Congresso:
**[http://www.radioradicale.it/scheda/183549/xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn-prima-giornata-relazione-del-segretario XVIII Congresso (25/1/1995) I]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/69894/69964-xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn XVIII Congresso (26/1/1995) II]
**[http://www.radioradicale.it/scheda/69895/69965-xvii-congresso-nazionale-del-msi-dn XVIII Congresso (27/1/1995) III]
 
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