Collegio Sant'Agostino (Pavia) e Scontro del Golobar: differenze tra le pagine

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{{C|Chi ha creato la voce non ha letto le fonti pure citate in bibliografia, che presentano delle notevoli differenze rispetto a quanto riportato (si veda meglio in talk), comunque sia, non ne ha inserita nessuna nel paragrafo principale della voce, che descrive il fatto.|guerra|novembre 2018}}
{{F|università d'Italia|maggio 2012}}
{{W|storia|novembre 2018}}
[[File:Collegio Sant'Agostino, Pavia.JPG|thumb]]
{{Infobox conflitto
|Tipo = battaglia
|Nome del conflitto = Scontro del Golobar
|Parte_di = [[Seconda guerra mondiale]]
|Immagine =
|Larghezzaimmagine = <!-- <=300px -->
|Didascalia =
|Data = 26 aprile 1943
|Luogo = Piana di Golobar ([[Plezzo]], [[Slovenia]])
|Casus =
|Esito =
|Mutamenti_territoriali =
|Schieramento1 = {{simbolo|Yugoslav Partisans flag 1945.svg}} [[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia|Partigiani jugoslavi]]
|Schieramento2 = {{ITA 1861-1946}}
|Comandante1 = Tone Bavec - Cene
|Comandante2 = Maggiore Attilio Cilento
|Effettivi1 = 130
|Effettivi2 = 150
|Perdite1 = 39 morti<br>35 feriti
|Perdite2 = 3 morti<br>7 feriti
|Perdite3 =
|Perdite4 =
|Note =
}}
'''Lo Scontro del Golobar''' è stato uno scontro a fuoco avvenuto a Malga Golobar, a sud-est di [[Plezzo]] (attuale Slovenia), il 26 aprile 1943 durante la [[seconda guerra mondiale]], quando i soldati italiani attaccarono i partigiani della neocostituita 3ª brigata di liberazione nazionale "Ivan Gradnik".
 
Al termine del breve scontro, si contarono oltre trenta morti, quasi tutti jugoslavi.<ref>{{cita web|titolo=La travagliata strada verso la libertà (Mučeniška Pot k Svobodi)|url=http://muceniskapot.nuovaalabarda.org/libro.php}}</ref> I loro corpi furono trasportati nel villaggio di [[Cal Coritenza]] e caricati su camion (nel luogo in cui oggi si trova il monumento che ricorda le vittime), trasportati a [[Plezzo]], dove furono infine seppelliti in una fossa comune nel cimitero locale.<ref>{{cita web|titolo=POLAGANJE VENCA PADLIM PARTIZANOM NA PLANINI GOLOBAR|sito=Comune di Plezzo|data=2016-05-03|lingua=sl|url=https://obcina.bovec.si/2016/05/03/polaganje-venca-padlim-partizanom-na-planini-golobar/}}</ref>
Il Collegio Sant'Agostino è un collegio privato di [[Pavia]].
 
== StoriaInquadramento storico ==
L'eccidio ebbe luogo nell'alta valle dell'[[Isonzo]], a ridosso della Valcanale, territorio quest'ultimo annesso al [[Regno d'Italia]] solo dopo la fine della [[prima guerra mondiale]] a seguito del [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|trattato di Saint Germain]] del 1919, presso l’Alpe Golobar, nel comune di [[Plezzo]] e fu il primo e quello con il maggior numero di vittime di un trittico di stragi particolarmente efferate che, insieme all'[[eccidio di Bretto]] ed all'[[eccidio di Malga Bala]], ebbero luogo in pochi mesi ad opera di responsabili diversi in quel comune.
Il '''Collegio Sant'Agostino''' fu fondato a [[Pavia]] nel maggio del [[1897]] per volontà del [[Cardinale]] [[Agostino Gaetano Riboldi]] mosso dal desiderio della [[diocesi]] pavese di creare un ambiente nel quale gli studenti [[università|universitari]] provenienti da tutta [[Italia]] fossero in grado di coniugare la formazione [[scienza|scientifica]] universitaria con quella civile d'ispirazione [[chiesa cattolica|cattolica]].
 
Le vicende belliche della [[seconda guerra mondiale]] avevano acuito, tra gli appartenenti ai tre gruppi linguistici locali (italiano-friulano, sloveno e tedesco), tensioni derivanti dalle politiche di italianizzazione forzata e di discriminazione degli allogeni, tensioni per ulteriormente accresciute dall'applicazione in Valcanale dalla politica delle opzioni che allontanò dalla valle la maggior parte dei residenti di lingua non italiana [1], [2] e [3].
La sua storia turbolenta e l'accesa partecipazione nella vita pubblica cittadina si manifestarono tra il [[1915]] e il [[1917]] quando, nel culmine della [[Prima guerra mondiale]], la sua funzione fu dapprima solo parzialmente e poi completamente interrotta per fare posto ad un [[ospedale militare]]. La testimonianza del successo di questa opera caritatevole culminò nella santificazione, avvenuta il 1º novembre [[1989]], di [[san Riccardo Pampuri]], già insignito [[medaglia d'oro al valore militare]] e divenuto in seguito [[Santo patrono]] del Collegio.
 
In zona erano numerosi gli obiettivi strategici per la Resistenza, essendo presenti sia una importante arteria di collegamento tra [[Gorizia]] e l'[[Austria]] che passava attraverso il [[passo del Predil]] e successivamente [[Tarvisio]], sia, parallelamente ad essa, un importante collegamento telegrafico e telefonico, che le miniere di [[Cave del Predil]].
Il Sant'Agostino annovera stretti legami con il primo [[Circolo Universitario Cattolico d'Italia]], fondato anch'esso dal Cardinale Riboldi nel [[1898]] e posto sotto la protezione di [[Severino Boezio]], [[filosofo]] e [[santo]] pavese.
 
{{chiarire|Va inoltre ricordato che tale zona era contigua alla cosiddetta ''Kobariska Republika'', un territorio che, per poco meno di due mesi a partire dal 10 settembre 1943, era stato sottratto dai partigiani alla dominazione nazifascista. In questo contesto, la notte tra l'8 ed il 9 settembre 1943, a seguito dell'[[armistizio di Cassibile]] si verificò a Tarvisio uno dei primi e più importanti episodi di resistenza all'invasione tedesca, attuato dal [[Guardia alla frontiera|XVII Guardie alla Frontiera]], che fronteggiò invano per ore con pochi uomini male armati le forze preponderanti delle SS, sino ad essere sopraffatto, riportando 29 caduti e dovendo affrontare la deportazione e la detenzione in campo di concentramento [5].|chiarire il nesso introduttivo di un evento posteriore al soggetto della voce}}
Di importanza storica ed esegetica è stato lo scambio epistolare, avvenuto negli [[anni 1920|anni venti]], tra [[Papa Pio XI]] e [[monsignore|Mons.]] [[Francesco Ciceri]] Rettore del Collegio e [[Vescovo]] di Pavia. Le importanti testimonianze scritte sono tuttora custodite nella [[biblioteca]] ospitata all'interno della struttura, la quale contiene peraltro più di 2000 [[incunabolo|incunaboli]] e opere [[amanuense|amanuensi]] risalenti tutte al [[XVI secolo]], tra cui un testo, vergato in [[oro]], di [[meditazione|meditazioni]] di Sant'[[Agostino d'Ippona]].
 
== Ricostruzione dei fatti ==
Attualmente la struttura accoglie circa 50 studenti dell'[[università di Pavia]] provenienti da ogni regione. Il motto del collegio è ''Turris Fortissima Nomen Domini''.
[[File:Una_delle_vittime_della_strage_di_Malga_Golobar.jpg|miniatura|Una delle vittime della strage di Malga Golobar]]
All'inizio dell’aprile 1943 il comando della Resistenza Jugoslava aveva deciso di riorganizzare le forze partigiane operanti in zona in una nuova brigata, da intitolarsi in memoria di [[Ivan Gradnick]] e la cui costituzione era stata sancita formalmente il 10 aprile e che doveva costituirsi e raggrupparsi il 26 dello stesso mese presso l'Alpe Golobar, situata poco a est di Plezzo.
 
In tale occasione, il [[Regio Esercito Italiano]] (secondo fonti italiane elementi del del Battaglione Alpini di Vicenza Bis -costituito il 1º aprile 1942 per operare nell'Alta Valle dell'Isonzo, all'interno del 9º Reggimento Alpini- al comando del Maggiore Attilio Cilento, dettagliati nelle fonti jugoslave come 150 militari delle CCpp. 408, 409, 647, 649 e 655), probabilmente a conoscenza della cosa per mezzo di qualche delazione (il luogo dell'incontro fu spostato solo il giorno prima rispetto alla designazione iniziale della piana di Predolina), sfruttò l'occasione per circondare i convenuti, giovandosi anche dell'inesperienza militare degli stessi e di un contesto territoriale che ben si prestava all'imboscata, dato che le sentinelle, posizionare solo in prossimità dell'accampamento confidando nel fatto che l'Esercito Italiano non avrebbe operato il lunedì di Pasqua, avrebbero potuto accorgersi di eventuali attacchi nemici solo in maniera molto limitata e tardivamente.
== Iscrizione ==
Tramite il sito internet della fondazione "Nuovo Collegio Sant'Agostino", è possibile informarsi sui costi e procedure ed eventualmente concordare un appuntamento con la segreteria.
Il collegio non prevede restrizioni sulla media universitaria.
 
Le fonti jugoslave indicano come invece i soldati italiani, visti dai partigiani durante il loro avvicinamento ma non riconosciuti come nemici, poterono circondare i 130 partigiani convenuti ed aprire il fuoco tra le 10 e le 11 da quota superiore, utilizzando per l'imboscata anche mitragliatrici e mortai, contro un bersagli descritti come intenti a recuperare le forze se non proprio a dormire nei pressi della malga dopo le fatiche delle marce di avvicinamento (secondo fonti italiane sarebbero stati invece impegnati in una sorta di festa popolare, con canti, balli e suoni).
== Camere ==
Il Collegio è composto da 52 stanze singole, 2 stanze doppie e 2 stanze per disabili; ogni stanza dispone di un proprio bagno.
Il collegio prevede un servizio di pulizia giornaliero delle stanze.
Prima dell'iscrizione è possibile visitare le stanze scegliendo tra quelle disponibili.
 
Sempre secondo le fonti jugoslave, in assenza di piani difensivi e di preparazione militare al punto spesso di non cercare riparo ai colpi o cercare di contrattaccare le mitragliatrici italiane cantando ed urlando slogan, i partigiani accusarono più di metà delle vittime totali nel giro di pochi minuti: la battaglia era sostanzialmente terminata attorno alle 12, lasciando spazio a spari isolati sino a sera, quando le CCpp. 409, 647 e parte della 655 rientrarono a Plezzo lasciando le CCpp. 408 e 649 a presidiare il campo.
== Servizi ==
Il collegio offre un servizio mensa dal lunedì al venerdì comprensivo di colazione, pranzo e cena, con la possibilità di [[pranzo al sacco]] per eventuali esigenze universitarie.
Nei fine settimana e nei giorni festivi è messa a disposizione dei collegiali una cucina comune e la lavanderia.
Sono presenti due aule studio, un'aula multimediale, un'area ricreativa, una palestra, una cappella dove ogni mercoledì il rettore celebra la messa per chiunque volesse parteciparvi, e un'aula comune dove i collegiali si riuniscono.
L'intero collegio è coperto da rete internet ''wireless''.
 
Tale rientro senza prigionieri, unitamente all'assenza di indicazione degli stessi nei pur dettaglati documenti italiani successivi porterà le fonti yugoslave ad ipotizzare che feriti e prigionieri siano stati giustiziati sul posto dagli italiani.
== Voci correlate ==
 
* [[Università di Pavia]]
A seconda delle fonti il numero delle vittime della battaglia oscilla tra i 39 ed i 43 partigiani morti e numerosi feriti tra le file dei partigiani ed un ufficiale (il tenente Enrico Bonfiglioni secondo le fonti jugosalve) e tre alpini morti ed un ufficiale e sei soldati feriti tra le file italiane.
* [[San Riccardo Pampuri]]
 
Il bilancio documentato dell'azione è poi completato da un bottino in armi ed esplosivi, ma, come detto non da prigionieri.
 
I cadaveri di almeno 29 dei caduti jugoslavi (gli altri, probabilmente morti durante i rastrellamenti e la fuga successive alla battaglia, non furono ritrovati immediatamente) furono utilizzati a scopo propagandistico dal Regio Esercito Italiano per ammonire la popolazione locale: legati come tronchi e trascinati a valle sino al villaggio di Cal Coritenza, furono poi ammassati nei cassoni di alcuni camion e portati a Bovec tra canti e suoni di fisarmonica per essere esposti in piazza prima che ne fosse concessa la sepoltura.
 
Tra i caduti gli storici Jugoslavi ricorderanno il commissario politico Močnik Cveto-florjan e Vera Palcic, che si uccise insieme alla sorella Francka per non cadere in mano agli italiani.
 
L'avvenimento, descritto da storici italiani quali A. Russo e A. Buvoli utilizzando temini come massacro, scempio e strage, è stato considerato da fonti italiane uno dei motivi della successiva strage di Malga Bala ed è a tutt'oggi oggetto di una commemorazione annuale.
 
== Elenco dei caduti ==
Questo è l'elenco delle vittime:
 
{|class="wikitable"
|Bajt Venceslav
|Komac Stanko
|Palčič Francka
|-
|Benedičič Jakob
|Kanalec Andrej
|Pogačnik Jože
|-
|Cvek Bogomir
|Kenda Ivan
|Perdih Andrej
|-
|Čopi Viljem
|Leban Ivan
|Rot Franc
|-
|Čujec Ivan
|Leban Marija
|Rutar Mihael
|-
|Černuta Anton-mitja
|Ličen Žitko-batjuska
|Rutar Stanko-živko
|-
|Doljak Ludvik
|Mlekuž Anton
|Skocir Anton
|-
|Gašperčič Jože
|Mlekuž Marija
|Strle Alojz
|-
|Gabršček Albin – Soboda
|Močnik Cveto-florjan
|Rakuš Ček Janko
|-
|Jan Anton
|Pirjevec Anton
|Uršič Janko
|-
|Koren Ignac
|Belin Marko
|
|-
|Kuk Andrej
|Palčič Vera
|
|}
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* La Valcanale nella seconda guerra mondiale, Mario Gariup
* Antonio Russo, Come foglie al vento, Ribis, 1983
* Antonio Russo, ''Planina Bala'', Centro Culturale d'Informazione Sociale "Voce della Montagna" - Aviani & Aviani Editori, Pontebba-Udine
*Stanko Petelin, Gradnikova Brigada, ppgg. 30-42
*J.Peterska, R. Ursic, Cas Clovecnosti, ppgg. 260-266
*A. Russo, Alle porte dell'inferno, ppgg. 97 e 129-130
 
==Voci correlate==
*[[Eccidio di Bretto]]
*[[Eccidio di Malga Bala]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.provincia.trieste.it/opencms/export/sites/provincia-trieste/it/provincia/rapporti-istituzionali/memoria/convegno-2014/ITA/Lara-Magri-.pdf Le opzioni in Valcanale/Kanaltal nel 1939, Lara Magri]
* {{cita web|http://collegiosantagostinopv.wordpress.com|Sito del Collegio}}
* [https://issuu.com/museo.storico.trentino/docs/dall_aquila_bicipite_alla_croce_uncinata Dall'aquila bicipite alla croce uncinata, Mauro Scroccaro]
* [https://fauna31.files.wordpress.com/2008/01/slavia40_07.pdf Chiesa e Fascismo nella Slavia Friulana, Faustino Nazzi]
* [http://www.znaci.net/00003/7xx.php?bk=825 Gradnikova brigada, Stanko Petelin]
*[https://slov.si/doc/cas_clovecnosti.pdf Čas človečnosti, J. Peterka, R. Uršič]
* [http://www.ana.it/page/l-alba-della-resistenza-quei-300-eroi-della-guardie-di-frontiera-a-tarvisio2903 L'alba della Resistenza: quei 300 eroi della Guardie di frontiera a Tarvisio, ''ana.it'']
*[https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000012896/2/ricchezze-del-sottosuolo-breve-visita-nelle-miniere-zinco-e-piombo-del-predil.html Cinegiornale Luce 23 agosto 1940]
 
{{Portale|Seconda guerra mondiale|Slovenia|Storia|Venezia Giulia e Dalmazia}}
{{portale|educazione|lombardia}}
 
[[Categoria:CollegiStragi universitarinazifasciste diin Pavia|Sant'AgostinoItalia]]
[[Categoria:Plezzo]]