Cantiere navale di Monfalcone e Museo diocesano (Gallipoli): differenze tra le pagine

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{{Torna a|Fincantieri}}
{{AziendaMuseo
| Nome = Museo diocesano di Gallipoli - sez. [[Vittorio Fusco]]
|nome = Fincantieri<br />Cantiere navale di Monfalcone
| Logo =
|logo = Fincantieri-logo.gif
| Immagine = Gallipoli Cattedrale 5.JPG
|logo_dimensione =
|tipo Larghezza = 220px
| Didascalia = Tela della Basilica Cattedrale di Gallipoli
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|data_fondazione = 1907
| Località = [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]]
|luogo_fondazione = [[Monfalcone]]
| Indirizzo = Via Antonietta De Pace, 51
|fondatori =
| Tipologia = arte sacra
|data_chiusura =
| Fondatori = [[Aldo Garzia]], [[Conferenza Episcopale Italiana|CEI]]
|nazione = ITA
| Data di chiusura =
|sede = [[Monfalcone]]
| Gestione =
|gruppo = [[Fincantieri]]
| Direttore = Rev.do Mons. Giuliano Santantonio
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| Sito = http://museodiocesanogallipoli.it/it/
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}}
Il [[cantiere navale]] di [[Monfalcone]] la cui attuale denominazione è '''Fincantieri - Cantiere Navale di Monfalcone''' è stato fondato nel [[1907]], progettato e finanziato dalla famiglia [[Cosulich (famiglia)|Cosulich]], proprietaria di una [[compagnia di navigazione]]. Il cantiere venne ufficialmente inaugurato il 3 aprile [[1908]] con la denominazione di '''[[Cantiere Navale Triestino]]'''.
 
Il '''[http://museodiocesanogallipoli.it/it/ museo diocesano - Sezione di Gallipoli]''', intitolato a "Mons. [[Vittorio Fusco]]", si trova in [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], ed è uno dei musei diocesani appartenenti alla [[Diocesi di Nardò-Gallipoli]], insieme al [http://museodiocesanonardo.it/it/ Museo Diocesano di Nardò], intitolato invece a Mons. [[Aldo Garzia]].
== Origini ==
{{vedi anche|Cantiere navale triestino}}
La famiglia Cosulich originaria di [[Lussinpiccolo]] aveva dato inizio alla propria attività armatoriale dal [[1857]] e nel [[1890]] trasferì la sede della compagnia a Trieste, dando impulso all'espansione della propria flotta con l'acquisto di diversi piroscafi e fondando nel [[1903]] la compagnia di navigazione "Unione Austriaca di Navigazione dell'Austro Americana e dei Fratelli Cosulich", i cui piroscafi cominciarono a collegare regolarmente Trieste con il [[America del Nord|Nord]] e il [[Sud America]].
 
== Descrizione ==
Durante la [[Prima guerra mondiale]] parte della flotta della compagnia venne distrutta insieme ai cantieri di Monfalcone dove erano costruite le navi della compagnia. Terminato il conflitto con il passaggio di Trieste all'[[Italia]] la compagnia passata sotto giurisdizione italiana assunse la denominazione Cosulich Società Triestina di Navigazione.
Il museo diocesano è stato inaugurato ufficialmente il 12 luglio 2004 su iniziativa della [[Conferenza Episcopale Italiana]], della [[Diocesi di Nardò-Gallipoli]] e della comunità della [[Cattedrale di Sant'Agata (Gallipoli)|Basilica Cattedrale di Sant'Agata]] di [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], con il contributo dell'[[Unione europea]] e della [[Regione Puglia]]. L'idea di dare origine ad un museo diocesano fu dell'allora vescovo [[Aldo Garzia]] e fu elaborata dai suoi successori.
L'imponente architettura si trova nel centro storico di Gallipoli nel punto più importante del borgo antico.
Il museo occupa i locali dell'antico palazzo del Seminario di Gallipoli adiacente alla Basilica Cattedrale, edificato a partire dal 1750; la struttura ha conservato sostanzialmente l'aspetto originario e, con le numerose decorazioni barocche, si articola in tre piani ricoprendo una superficie di 900 metri quadri.
Raccoglie 553 manufatti, argenterie, oreficerie liturgighe, paramenti, mitrie, pastorali, croci pettorali, numerosissimi ritratti, campane in bronzo, gli stemmi dipinti su ceramica di tutti i vescovi della diocesi gallipolitana, opere di [[Gian Domenico Catalano]]: opere provenienti dalla cattedrale, dalla curia e dal palazzo vescovile. L'antica cappella al primo piano ospita le due statue di argento e d'oro dei protettori Sant'Agata e San Sebastiano fusi a [[Napoli]] in origine di proprietà del comune. La statua di Sant'Agata (patrona della Diocesi, della città, nonché titolare della Cattedrale) “ … a 10 giugno 1760 fu portato a Gallipoli sopra gli sciabecchi e foe fatto a spese e devozione di mons. Serafino Brancone e foe consegnato al Vicario Generale d. Carlo Zaccaria". Sono custoditi inoltre il [[baldacchino]] di S.E.R. Mons. Oronzo Filomarini, paramenti sacri preziosi e la copia cinquecentesca della Sacra Sindone, una delle cinque esistenti al mondo. Essa fu donata dal Vescovo Sebastiano Quintiero Ortiz e fu realizzata a contatto diretto con l'originale di Torino. Oltre alla rarissima Sacra Sindone è custodita una reliquia di argento con un pezzo della Croce di Cristo con lo stemma del Vescovo Alessio Zelodano.
 
== Archivio della Curia di Gallipoli ==
I cantieri di Monfalcone ripresero le attività e la compagnia cominciò ad essere conosciuta nel mondo come Cosulich Line. Nei primi mesi del [[1928]] la [[Banca Commerciale Italiana]] cedette il pacchetto azionario del [[Lloyd triestino di navigazione]] alla Cosulich Line che in tal modo riuscì a impossessarsi della quasi totalità delle azioni del [[Italia Marittima|Lloyd Triestino]]. Negli anni [[anni 1930|anni trenta]] la Cosulich Line ed il Lloyd Triestino per ordine del Governo sarebbero confluite nella società [[Italia - Società di Navigazione|Italia Flotte Riunite]] il cui coordinamento e controllo era sotto le giurisdizione di una [[Società finanziaria|finanziaria]] a controllo statale, la [[Finmare]].
Attiguo al Museo Diocesano e all'interno dei locali della [[Cattedrale di Gallipoli]], vi è l'archivio dell'antica curia gallipolina, composto da 4310 circa unità archivistiche. Esso conserva archivi e fonti storiche risalenti al Cinquecento, oltre a documenti contemporanei. Purtroppo non è pervenuto nessun documento precedente al 1500, poiché tutto fu distrutto dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] nella storica battaglia del 1484.
 
L'archivio comprende manoscritti relativi a:
Dopo il primo conflitto mondiale significative realizzazioni del cantiere furono quelle dei [[transatlantico|transatlantici]] gemelli "Saturnia", "Vulcania", "Neptunia" e "Oceania".
*Visite pastorali
 
*Sinodi diocesani
== Officine Aeronautiche ==
*Vescovi
 
*Scomuniche
Nel [[1923]] vennero aperte a Monfalcone le Officine Aeronautiche in quanto la famiglia Cosulich aveva rivolto il suo interesse alla navigazione aerea ed era proprietaria dal [[1921]] della [[Società Italiana Servizi Aerei|Società Italiana Servizi Aerei (SISA)]], nata con lo scopo di gestire una scuola di volo per piloti di idrovolanti civili e militari, oltre che per effettuare voli turistici, pubblicitari e di collegamento tra le città italiane diventando così una delle prime compagnie aeree commerciali italiane.
*Processi penali
 
*Matrimoni
Nei primi anni di attività la direzione tecnica e progettuale venne affidata all'ingegner [[Raffaele Conflenti]], il quale venne successivamente affiancato in qualità di vicedirettore tecnico da un giovane [[Filippo Zappata]], allora ventinovenne e fresco di studi, ma già in grado di mettersi in luce per le sue qualità. I progetti di Conflenti, pur essendo di indubbia qualità, rimanevano legati a soluzioni consolidate, che pagavano la loro affidabilità con il rischio di divenire rapidamente obsoleti, questo a causa del fervore nell'evoluzione tecnica progettuale internazionale tipica di quegli anni. Anche per questo al giovane Zappata, nei tre anni di permanenza all'azienda, venne affidato il Reparto Sperimentale oltre a ricoprire un importante ruolo organizzativo nell'Ufficio Tecnico. Il personale specializzato in campo aeronautico, come piloti collaudatori, montatori e motoristi, venne reclutato principalmente dalla SISA mentre le maestranze vennero prelevate dall'attività cantieristica, portando con loro tutta l'esperienza carpentieristica necessaria alla realizzazione degli scafi in legno e di costruzione metallica.
*Atti di curia
 
*Parrocchie
In quel contesto vennero avviati alla produzione numerosi velivoli, sia ad uso civile che militare, inizialmente assumendo l'originaria sigla CNT e che successivamente assunse la definitiva CANT, ovvero '''C'''antieri '''A'''eronautici e '''N'''avali '''T'''riestini. Il primo velivolo di successo uscito dalle officine di Monfalcone fu il biplano trimotore [[CANT 6]], successo continuato in campo militare con i modelli [[CANT 7]] e [[CANT 18]], utilizzati dal [[1923]] nelle scuole di volo della neonata [[Regia Aeronautica]], ed in campo civile con i [[CANT 10]] e [[CANT 22]], utilizzati dal [[1926]] per i primi [[aereo di linea|servizi di linea]].
*Confraternite e Monasteri
 
*Sacre ordinazioni
La SISA sarebbe stata successivamente assorbita dalla [[Società Aerea Mediterranea|Società Aerea Mediterranea (SAM)]] all'inizio degli [[anni 1930|anni trenta]], a sua volta confluita, nel [[1934]], nella società statale [[Ala Littoria]].
*Patrimoni
 
*Benefici
== Cantieri Riuniti dell'Adriatico ==
*Oratori privati
{{vedi anche|Cantieri Riuniti dell'Adriatico}}
Nella vicina [[Trieste]] operava sin dalla metà del [[XIX secolo]] lo [[Stabilimento Tecnico Triestino]] che comprendeva varie attività tra cui i cantieri "San Marco" e "San Rocco" e la "Fabbrica Macchine Sant'Andrea". Il 18 settembre [[1930]] si costituì la società anonima per azioni [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico|Cantieri Riuniti dell'Adriatico (C.R.D.A.)]], con sede a [[Trieste]] dalla fusione dello [[Cantiere navale di Trieste#Stabilimento Tecnico Triestino|Stabilimento Tecnico Triestino]] e del ''Cantiere navale triestino''. Presidente della società l'[[Ammiraglio]] [[Umberto Cagni]].
 
La società risultava così articolata:
 
* Direzione generale a Trieste
** [[Cantiere navale "San Marco" di Trieste|Cantiere San Marco]] a Trieste
** [[Cantiere navale "San Rocco" di Trieste|Cantiere San Rocco]] a Trieste
** [[Fabbrica Macchine "Sant'Andrea" di Trieste|Fabbrica Macchine Sant'Andrea]] (FMSA) a Trieste
** [[Cantiere Navale Triestino]] a Monfalcone allora in provincia di Trieste, ora in [[provincia di Gorizia]], con le Officine Aeronautiche che mantennero la denominazione CANT acronimo di Cantieri Aeronautici e Navali Triestini presero la nuova denominazione di [[CRDA CANT]]
 
Tra le società affiliate, si ricordano:
 
* la S.A. Fonderie e Officine di Gorizia
* Officine Ponti e Gru di Trieste
* Il [[Cantiere navale di Pola|Cantiere Scoglio Olivi]] di [[Pola]]
* la S.A. Gas Compressi di Trieste
* la S.A. [[Cantieri Navali ed Officine Meccaniche di Venezia|Cantieri Navali e Officine Meccaniche]] (CNOMV) di [[Venezia]]
* la S.A. Esercizio Bacini di Venezia
 
I Cantieri Riuniti dell'Adriatico contribuirono inoltre anche all' istituzione dell' "Ufficio Tecnico di Unificazione Navale (UNAV)" con sede a [[Genova]]
 
Nel [[1933]] i Cantieri Riuniti dell'Adriatico entrarono nell'orbita dell'[[Istituto per la Ricostruzione Industriale|IRI]]. Nello stesso anno le Officine Aeronautiche, furono riorganizzate e potenziate e nel [[1935]]-[[1936]] fu appositamente allestito l'[[aeroporto]] di [[Ronchi dei Legionari]], dove poter testare i nuovi modelli CANT. Inoltre tra il [[1926]] e il [[1935]] furono realizzati presso i cantieri CRDA CANT di Monfalcone circa 140 velivoli su licenza SIAI e gli aerei usciti dalle officine conquistarono 40 record mondiali, mentre per volere di [[Italo Balbo]] il capo designer diventò [[Filippo Zappata]] che aveva lavorato con [[Louis Blériot]].
 
La società, grazie all'integrazione tra gli stabilimenti di Monfalcone, Trieste, Venezia e Pola, diede luogo a un polo navalmeccanico all'avanguardia nella produzione di motori, macchine elettriche e velivoli che arrivò a contare nel periodo prebellico oltre 12.000 dipendenti.
 
La gestione della famiglia Cosulich durò incontrastata fino al 1933, quando i Cantieri Riuniti dell'Adriatico entrarono nell'orbita dell'IRI, tuttavia i Cosulich continuarono a godere la massima fiducia della nuova proprietà, tanto da rimanere alla direzione del cantiere fino al [[1949]], anno della morte di Augusto Cosulich.
 
== La seconda guerra mondiale ==
 
Il cantiere di Monfalcone fu bombardato dalla [[Royal Air Force|RAF]] il 19 marzo, il 4 e il 20 aprile [[1944]]. Questi bombardamenti distrussero completamente le Officine Aeronautiche e i velivoli in costruzione e soltanto il cantiere nel dopoguerra sarebbe stato ricostruito, mentre le Officine Aeronautiche avrebbero cessato la loro produzione.
 
== Dopoguerra ==
[[File:ConteBiancamano reconstructed.jpg|thumb|Il Conte Biancamano dopo la ricostruzione]]
Il dopoguerra e la ricostruzione furono uno dei momenti più alti per la cantieristica nazionale e vide prodigarsi, con grande spirito di sacrificio, a tutti i livelli, il personale che vi operava, dai massimi dirigenti agli operai, nell'opera di ricostruzione degli impianti e della flotta, adottando soluzioni nuove ed economiche. A Monfalcone uno dei massimi protagonisti fu il direttore del Cantiere Nicolò Costanzi e già nel [[1950]], era stato demolito il relitto del [[Conte di Savoia (transatlantico)|Conte di Savoia]], costruito a Trieste nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico all'inizio degli [[anni 1930|anni trenta]], ed eseguito il riallestimento del [[Conte Biancamano (transatlantico)|Conte Biancamano]]. A Trieste e Monfalcone vennero costruiti l'Augustus e il [[Giulio Cesare (transatlantico)|Giulio Cesare]], varato nel [[1951]] e primo transatlantico italiano ad essere stato costruito nel dopoguerra. Il Biancamano, che riprese la navigazione nel [[1949]] sulle rotte dirette in Nord e Sud America, fu la prima unità della rinnovata flotta mercantile italiana e al suo riallestimento collaborarono [[pittura|pittori]] come [[Massimo Campigli]], [[Mario Sironi]], [[Roberto Crippa]].
 
Il ''Cantiere San Rocco'' nel [[1958]] venne venduto alla Micoperi di Milano, dopo che sotto la gestione dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico vi erano state realizzate dal [[1938]] oltre 20 navi. Venne utilizzato fino al [[1972]] solo per manutenzione e riparazione e dal 1972 solo per carenaggio.
Nel 1982 venne ceduto ad una società con interessi nel campo immobiliare che ha sviluppato e realizzato il progetto Marina di Porto San Rocco, un porto turistico attiguo al cantiere. Nel [[2003]] i Cantieri San Rocco sono stati acquisiti da Dreaming Group e vi vengono svolte le attività di refitting, rimessaggio, manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza e riparazione post-vendita<ref>[http://www.dreaming-group.com/moduli/pagina/index.php?codice=3 Cantieri San Rocco]</ref>
 
== Italcantieri e Fincantieri ==
All'inizio del [[1966]], il governo elaborò un piano di riordino della cantieristica nazionale che prevedeva un nuovo raggruppamento denominato Italcantieri – Cantieri Navali Italiani, società facente parte della galassia [[IRI]], in cui confluirono il [[Cantiere navale di Sestri Ponente]], i Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone e Trieste e il Cantiere navale di [[Castellammare di Stabia]].
 
Nel 1966, ultimo anno societario, i Cantieri Riuniti dell'Adriatico risultavano così composti:
 
* Sede e Direzione Centrale a Trieste
** Cantiere San Marco a Trieste
** Officine Ponti e Gru a Trieste
** Fabbrica Macchine Sant'Andrea (FMSA) a Trieste
** Fonderie ghisa e bronzo a Trieste
** Cantiere Navale di Monfalcone
 
Con il riordino della cantieristica una parte dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico venne incorporata nella [[Italcantieri]], ed un'altra parte confluì nella Grandi Motori Trieste.
 
La società Italcantieri fondata il 22 ottobre 1966 con sede in [[Trieste]] era così articolata:
* Sede e direzione generale a [[Trieste]]
** [[CRDA CANT|Cantiere navale di Monfalcone]] ([[Provincia di Gorizia|GO]])
** Cantiere navale di Sestri Ponente di [[Sestri Ponente]] che veniva così separato dall'[[Ansaldo]],
** [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|Cantiere navale di Castellammare di Stabia (NA)]]
 
La "Fabbrica Macchine Sant'Andrea" veniva così separata dopo oltre un secolo dal "Cantiere San Marco" e nello stesso anno venne formata anche una joint-venture tra l'IRI e la [[FIAT]], in base alla quale le due società rilevavano la "Fabbrica Macchine Sant'Andrea" accordandosi per trasferire le rispettive produzioni di grossi motori diesel in una nuova società, chiamata [[Grandi Motori Trieste]]. L'accordo prevedeva anche la costruzione di un nuovo e moderno stabilimento a [[Bagnoli della Rosandra]], nel comune di [[San Dorligo della Valle]], in provincia di Trieste al confine della [[Slovenia]].
 
Dopo l'entrata in funzione del nuovo stabilimento, la produzione venne spostata da Sant'Andrea a Bagnoli, ed i vecchi impianti vennero dimessi. In quella sede sorge oggi un palazzo direzionale del gruppo [[Fincantieri]], la [[Società finanziaria]] del gruppo IRI che nel [[1984]] assunse direttamente il controllo di tutta la cantieristica pubblica inglobando l'Italcantieri e che nello stesso anno ha rilevato la stessa "Grandi Motori Trieste" che intanto era detenuta al 50% da [[Finmeccanica]]. Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra costituisce invece oggi la sede della [[Wärtsilä Italia]], facente parte della [[Wärtsilä]] Corporation finlandese che nel [[1999]] ha acquistato "Grandi Motori Trieste" da Fincantieri.
 
Il cantiere navale di Trieste vide l'ultimo varo di un'imbarcazione, una motonave da carico, il 16 marzo [[1968]]. Durante il periodo della gestione Italcantieri e Fincantieri il cantiere è stato utilizzato solo per riparazioni e dalla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] viene gestito dalla società '''Nuovo Arsenale Cartubi''' sotto la cui gestione nel [[2008]] dopo oltre 40 anni è avvenuto il varo di una nuova nave, una gassiera per una compagnia [[Norvegia|norvegese]].
 
[[File:Saipem 7000.jpg|thumb|La Saipem 7000 (ex Micoperi 7000).]]
Tra le realizzazioni più importanti fatte a Monfalcone ci sono la piattaforma off-shore "Micoperi 7000", le petroliere costruite per l'[[ENI]] lunghe oltre 250 [[Metro|m]] e le [[porta rinfuse|bulk-carrier]] lunghe oltre 320m con 131.000 [[tonnellata|tonnellate]] di [[dislocamento|stazza lorda]].
 
[[File:Enrico Dandolo (S 513).jpg|thumb|left|Il sommergibile [[Enrico Dandolo (S 513)|Enrico Dandolo]] in navigazione]]
[[File:Gazzana Priaroggia launch.jpg|thumb|left|Il varo del sommergibile [[Gianfranco Gazzana-Priaroggia (S 525)|Gazzana-Priaroggia]]<br />il 26 giugno [[1993]]]]
Tra le costruzioni fatte per la [[Marina Militare]] i [[sottomarino|sommergibili]] [[Classe Enrico Toti (sottomarino)|classe ''Toti'']], varati tra il [[1967]] e il [[1968]], e [[Classe Nazario Sauro (sottomarino)|classe ''Sauro'']], varati tra il [[1976]] e il [[1993]], e soprattutto la [[portaerei]] [[Giuseppe Garibaldi (551)|Garibaldi]], varata il 4 giugno [[1983]] che ha ricoperto il ruolo di ammiraglia della [[flotta della Marina Militare]] prima del varo della portaerei Cavour.
[[File:Varo Garibaldi.jpg|thumb|Il varo dell'incrociatore portaeromobili [[Giuseppe Garibaldi (551)|Garibaldi]]<br />il 4 giugno [[1983]]]]
 
All'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]] il cantiere rivolge la sua produzione alla costruzione di prestigiose navi da crociera, iniziando nel [[1990]] con la "Crown Princess" e continuando con varie unità per la Holland America Line, fino alla costruzione nel [[1995]] della "Carnival Destiny" per la Carnival Corporation, della "Grand Princess" nel [[1998]], della "Golden Princess" nel [[2001]] e della "Star Princess" nel gennaio [[2002]], costruite tutte per l'armatore britannico P&O Princess Cruises. Costruzioni davvero notevoli, non solo per lunghezza e tonnellaggio delle navi, ma anche, e soprattutto, per la loro qualità e il loro stile.
 
Oggi il cantiere di Monfalcone fa capo alla Direzione Navi da Crociera, dopo che con la consegna del ''[[Gianfranco Gazzana-Priaroggia (S 525)|Gazzana Priaroggia]]'' e del ''[[Primo Longobardo (S 524)|Longobardo]]'' la produzione dei [[sommergibile|sommergibili]] è stata trasferita al [[Cantiere navale del Muggiano|Muggiano]].
 
Lo stabilimento con oltre 750.000 metri quadrati, 205.000 dei quali coperti, è il più grande della Fincantieri, con un bacino da 350 x 56 metri, 2 gru a cavalletto da 400 tonnellate ciascuna e banchine per 1260 metri ed attualmente vi lavorano 1930 persone, di cui 1478 operai, 437 impiegati, 8 quadri e 7 dirigenti.
 
In occasione del centenario del cantiere di Monfalcone, il 27 marzo [[2008]] il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] si è recato in visita al cantiere di Monfalcone per inaugurare la mostra ''Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone''. La mostra è stata aperta al pubblico dal successivo 3 aprile fino al 21 dicembre 2008. Fincantieri ha inoltre pubblicato il catalogo della mostra curato da Matteo Martinuzzi.
 
== Costruzioni ==
 
===Principali realizzazioni===
 
{| class="wikitable"
! Anno varo!! Nome !! Tipo di costruzione !! Società !! Altri dati !! Immagine
|-
| 1925 || [[Saturnia (transatlantico)|Saturnia]] || [[Transatlantico]] || Non nota ||||[[File:SATURNIA_-_1928_-_TRIESTE.jpg|150px]]
|-
| 1926 || [[Vulcania]] || [[Transatlantico]] || Non nota ||||[[File:Italy-motonave-Vulcania-1948.jpg|150px]]
|-
| 1933 || [[Nereide (sommergibile 1934)|Nereide]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1933|| [[Sirena (sommergibile)|Sirena]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||||[[File:Sommergibile_Sirena_sotto_il_ponte_di_Taranto.jpg|150px]]
|-
| 1933|| [[Naiade (sommergibile)|Naiade]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||||[[File:Sommergibile_Naiade_durante_i_preparativi_per_il_varo.jpg|150px]]
|-
| 1933|| [[Anfitrite (sommergibile)|Anfitrite]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||||[[File:Sommergibile_Anfitrite.jpg|150px]]
|-
| 1935|| Pilsudski || [[Transatlantico]] || [[Gdynia-America Line]] ||
|-
| 1936|| Batory || [[Transatlantico]] || [[Gdynia-America Line]] ||
|-
| 1937|| [[Galatea (sommergibile)|Galatea]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||||[[File:Sommergibile_Galatea.jpg|150px]]
|-
| 1937|| [[RAMB II]] || [[Nave cargo|Bananiera]] || [[Marina Mercantile Italiana]] ||||[[File:RAMB_II_varo3.jpg|150px]]
|-
| 1937|| [[Ondina (sommergibile)|Ondina]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1938|| [[Barbarigo (sommergibile)|Barbarigo]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1939|| [[Leonardo da Vinci (sommergibile)|Leonardo da Vinci]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1940|| [[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]] || [[Nave da battaglia]] || [[Regia Marina]] ||||[[File:RN Roma at launch on June 9th 1940.jpg|150px]]
|-
| 1940|| [[RAMB IV]] || [[Nave cargo|Bananiera]] || [[Marina Mercantile Italiana]] ||||[[File:RambIV_01.jpg|150px]]
|-
| 1941|| [[Stockholm (nave)|Stockholm]] || [[Transatlantico]] || [[Swedish American Line]] ||
|-
| 1942|| [[Giada (S 501)]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1943|| [[Vortice (S 502)]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1943|| [[Classe Ariete|Daga]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1943|| [[Pietro Calvi (S 503)|Pietro Calvi ex Bario]] || [[Sommergibile]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1943|| [[Classe Ariete|Gladio]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1944|| [[Classe Ariete|Spada (Torpediniere)]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1944|| [[Classe Ariete|Lancia (Torpediniere)]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1944|| [[Classe Ariete|Pugnale (Torpediniere)]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1944|| [[Classe Ariete|Alabarda (Torpediniere)]] || [[Torpediniere]] || [[Regia Marina]] ||
|-
| 1949|| [[Sumatra (Nave Mercantile)]] || [[Nave mercantile|Nave Mercantile]] || [[Ostasiatiska Kompaniet]] ||
|-
| 1957|| [[Ausonia]] || [[Nave passeggeri|Nave Passeggeri]] || [[Adriatica di Navigazione]] ||
|-
| 1963|| [[Galileo Galilei (Transatlantico)]] || [[Transatlantico]] || [[Lloyd Triestino]] ||
|-
| 1963|| [[Guglielmo Marconi (nave)|Guglielmo Marconi]] || [[Transatlantico]] || [[Lloyd Triestino]] ||||[[File:Galileo Galilei - Gugliemo Marconi.jpg|150px]]
|-
| 1965|| [[Oceanic]] || [[Transatlantico]] || [[Home Lines]] ||
|-
| 1966|| [[Eugenio Costa]] || [[Nave da crociera|Nave da Crociera]] || [[Costa Crociere]] ||Prima [[nave da crociera]] costruita a [[Monfalcone]].
|-
| 1967|| [[Enrico Toti (S 506)]] || [[Sommergibile]] || [[Marina Militare]] ||
|-
| 1968|| [[Enrico Dandolo (S 513)]] || [[Sommergibile]] || [[Marina Militare]] ||
|-
| 1980|| [[Guglielmo Marconi (S 521)]] || [[Sommergibile]] || [[Marina Militare]] ||
|-
| 1983|| [[Giuseppe Garibaldi (551)]] || [[Portaerei]] || [[Marina Militare]] ||
|-
|1987
|[[Saipem 7000|Micoperi 7000]]
|Nave officina
Nave gru semi-sommergibile
|[[Saipem]]
|Unica struttura del genere mai costruita dal ''Cantiere Navale di Monfalcone''. Si noti che, data la sua enorme stazza, fu necessario costruirla in due parti distinte, data le dimensioni troppo piccole del bacino e, successivamente, unire i due spezzoni in mare.<ref>{{Cita web|url = http://www.studistorici.com/2012/12/29/carnemolla_numero_12-sala-e/|titolo = 12-E/ Monfalcone, storia di un cantiere navale|accesso = 2015-08-29|sito = Diacronie}}</ref>
|-
| 1989|| [[Nuova Lloydiana]] || [[Nave Container]] || [[Lloyd Triestino]] ||
|-
| 1991|| [[Crown Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[P&O]] ||
|-
| 1992|| [[Regal Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[P&O]] ||
|-
| 1993|| [[Statendam]] || [[Nave da crociera]] || [[Holland America Line]] ||
|-
| 1993|| [[Maasdam]] || [[Nave da crociera]] || [[Holland America Line]] ||
|-
| 1994|| [[Ryndam]] || [[Nave da crociera]] || [[Holland America Line]] ||
|-
| 1995|| [[Sun Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
|-
| 1995|| [[Carnival Destiny]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Destiny1.jpg|150px]]
|-
| 1997|| [[Dawn Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
|-
| 1998|| [[Grand Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||||[[File:Grand Princess and Football on TV.JPG|150px]]
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| 1998|| [[Sea Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
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| 1999|| [[Carnival Triumph]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Triumph Half Moon Cay.jpg|150px]]
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| 2000|| [[Ocean Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
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| 2000|| [[Carnival Victory]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Victory2.jpg|150px]]
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| 2001|| [[Golden Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
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| 2002|| [[StarPrincess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
|-
| 2002|| [[Carnival Conquest]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Conquest cruiseship.jpg|150px]]
|-
| 2003|| [[Carnival Glory]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival glory3.jpg|150px]]
|-
| 2004|| [[Caribbean Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
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| 2004|| [[Carnival Valor]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnivalvalor4092.JPG|150px]]
|-
| 2005|| [[Carnival Liberty]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Liberty 20060426.jpg|150px]]
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| 2006|| [[Crown Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
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| 2007|| [[Emerald Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||||[[File:Emerald Princess Stockholm 2011a.jpg|150px]]
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| 2007|| [[Fram]] || [[Nave da crociera]] || [[Hurtigruten]] ||
|-
| 2008|| [[Ventura]] || [[Nave da crociera]] || [[P&O]] ||
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| 2008|| [[Ruby Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||||[[File:Ruby Princess (ship, 2008) IMO 9378462; in Split, 2011-10-17 (2).jpg|150px]]
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| 2009|| [[Carnival Dream]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Dream Under Construction.jpg|150px]]
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| 2010|| [[Azura]] || [[Nave da crociera]] || [[P&O]] ||||[[File:L'Azura dans le port de Stockholm (2010-07-06).jpg|150px]]
|-
| 2010|| [[Queen Elizabeth (nave da crociera)|Queen Elizabeth]] || [[Nave da crociera]] || [[Cunard]] ||||[[File:Queen Elizabeth in Cádiz 17.10.2010.JPG|150px]]
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| 2011|| [[Carnival Magic]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||||[[File:Carnival Magic in Venedig.JPG|150px]]
|-
| 2012|| [[Carnival Breeze]] || [[Nave da crociera]] || [[Carnival Cruise Lines]] ||
|-
| 2013|| [[Royal Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
|-
| 2014|| [[Regal Princess]] || [[Nave da crociera]] || [[Princess Cruises]] ||
|-
| 2015|| [[Britannia (nave)|Britannia]] || [[Nave da crociera]] || [[P&O]] ||La più grande nave mai costruita da [[Fincantieri]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fincantieri.it/cms/data/browse/news/files/000614_resource1_orig.pdf|titolo = Britannia Fincantieri|accesso = |editore = |data = }}</ref>. La più grande nave mai costruita per il mercato britannico<ref>{{Cita web|autore = |url = https://www.youtube.com/watch?v=2EBDUIGqSzw|titolo = Britannia|accesso = |editore = |data = }}</ref>. La nave ha dipinto sulla prua la più grande [[Union Jack]] del mondo<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.pazzoperilmare.it/blog/2014/09/26/po-britannia-grande-union-jack/|titolo = Union Jack Britannia|accesso = |editore = |data = }}</ref>. La prima nave costruita dalla Fincantieri di Monfalcone ad avere due fumaioli.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.pazzoperilmare.it/blog/2015/02/22/e-il-giorno-di-britannia-la-nave-prova-di-futuro/|titolo = Fumaioli Britannia|accesso = |editore = |data = }}</ref> L'unica nave costruita a [[Monfalcone]] ad essere tra le prime 10 navi più grandi al mondo (precisamente, all'ottavo posto).||[[File:Britannia_arrival-1.jpg|150px]]
|-
|2016
|[[Carnival Vista]]
|[[Nave da crociera]]
|[[Carnival Cruise Lines]]
| rowspan="3" |{{In futuro|navi da crociera}}
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|2017
|Majestic Princess
|[[Nave da crociera]]
|[[Princess Cruises]]
|
|-
|2017
|[[MSC Seaside]]
|Nave da crociera
|[[MSC Crociere]]
|
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
* Libro commemorativo "Cantieri Riuniti dell'Adriatico – origini e sviluppo – 1857 – 1907 – 1957" edito nel 1957 dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico nel centenario della fondazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e nel cinquantenario del Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
* {{cita libro | cognome= Fornasir | nome=Dante | titolo=Ampliamento dell'officina navale dei cantieri riuniti dell'Adriatico di Monfalcone | editore=Tip. L. Smolars e Nipote|città=Trieste | anno=1938 }}
* {{cita libro | cognome=Martinuzzi | nome=Matteo | titolo=Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone | editore=Fincantieri |città=Trieste | anno=2008 }}
* {{cita web|http://www.studistorici.com/2012/12/29/carnemolla_numero_12/|Carnemolla, Stefania Elena, «Monfalcone, storia di un cantiere navale», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 12, 4|2012.}}
== Voci correlate ==
 
* [[Italcantieri]]
* [[Fincantieri]]
* [[Grandi Motori Trieste]]
* [[Cantiere navale di Trieste]]
* [[Cantiere Navale Triestino]]
* [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]]
* [[Porto di Monfalcone]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ships built at Fincantieri, Monfalcone}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.archeologiaindustriale.it/|Sito Archeologia Industriale}}
 
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