Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino e Emoscambio: differenze tra le pagine

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Pinocchio e il cinema: scorporata sez "mediometraggi" da sez "lungometraggi" e aggiunta a sez "cortometraggi"
 
scremo link e porto tutta la bibliografia in nota: si tratta di romanzi che citano il meme, non di trattazioni dell'opera di cosmaj
 
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{{Nota disambigua|altri significati|[[Pinocchio (disambigua)]] e [[Le avventure di Pinocchio]]|Pinocchio}}
'''Emoscambio''' (dal greco αίμα – aima, [[sangue]]) era un [[meme]] diffuso, mediante [[Graffitismo|scritte murali]], da un gruppo fondato negli [[anni 1970|anni settanta]] da Vito Cosmaj (o Cosmai),<ref name=":0">Alcune opere di Vito Cosmaj sono elencate in ''[http://www.librari.beniculturali.it/opencms/export/sites/dgbid/it/documenti/Servizio_III/Bollettino_Anno_1980.pdf Bollettino del servizio per il diritto d'autore]'', [[Ministero dei beni culturali]], 1980</ref> un guru [[Milano|milanese]] che diffondeva inoltre [[volantino|volantini]] a nome di un autoproclamato "Istituto Italiano di Fisiologia".<ref>Copia del volantino è attualmente pubblicata in [https://fotomomo.blogspot.it/2009/02/emoscambio-mistero-risolto.html fotomomo.blogspot.it] con possibilità di ingrandire le singole pagine per la lettura</ref> Il gruppo era famoso per le [[graffitismo|scritte]] visibili su autostrade italiane, su viadotti e cascine, specie nell'[[Italia settentrionale]]. La E iniziale della parola era tracciata con la maiuscola greca sigma (ΣMOSCAMBIO); accanto alla scritta vi era un numero telefonico di Milano. Cosmaj scrisse tre libri sulle proprie teorie<ref name=":0" />, ma delle sue pubblicazioni adesso non rimane traccia. Pare che non sia mai effettivamente riuscito a mettere in pratica le proprie "teorie fisiologiche".<ref name="tascabile">{{Cita web|url=https://www.iltascabile.com/scienze/emoscambio/|titolo=Il fantasma dell’Emoscambio|sito=il Tascabile|data=2019-06-05|lingua=it-IT|accesso=2019-06-29}}</ref>
{{Libro
|tipo = per ragazzi
|titolo = Le avventure di Pinocchio
|titoloorig = Le avventure di Pinocchio
|titoloalfa = Avventure di Pinocchio, Le
|immagine = Pinocchio_Mazzanti.JPG
|didascalia = ''Le avventure di Pinocchio'' visto da [[Enrico Mazzanti]], [[Firenze]], [[1883]]
|autore = [[Carlo Collodi]]
|annoorig = [[1881]]
|genere = [[Romanzo]]
|sottogenere = [[Fantastico]], [[umoristico]], [[Letteratura per ragazzi|per ragazzi]]
|ambientazione = Toscana, XIX secolo
|protagonista = Pinocchio
|coprotagonista = Geppetto
|antagonista = il Gatto e la Volpe
}}
 
== Dottrina ==
{{quote|C'era una volta...<br>- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.<br>No ragazzi, avete sbagliato: c'era una volta un pezzo di legno.|Carlo Collodi, incipit de "Le avventure di Pinocchio"}}
Ad un'[[interrogazione parlamentare]] presentata dal deputato [[Mario Gargano]] il 13 novembre 1973, in cui si domandava l'opportunità di indagare il Centro studi emodinamismo per [[vilipendio della religione]], il sottosegretario all'interno [[Ernesto Pucci]] rispose che il centro era nato nel settembre 1971 per diffondere la pratica dello scambio reciproco del sangue, e che Cosmai era già in attesa di processo penale per tale crimine in seguito alla perquisizione nella sua casa e al sequestro di volantini operato dalla questura di Milano nel novembre 1972.<ref>Camera dei Deputati - VI legislatura - seduta del 13 novembre 1973. [http://legislature.camera.it/_dati/leg06/lavori/stenografici/sed0180/rsi0180.pdf Risposte scritte ad interrogazioni] - pagina 14</ref> Nella sua propaganda Cosmai sosteneva che dei periodici scambi di sangue tra persone di sesso opposto avrebbero potuto allungare la vita di entrambi i partecipanti fino a rendere raggiungibile l'immortalità.<ref name="tascabile" />
 
L'unico testo di Cosmaj che ci è giunto finora è un volantino di alcune pagine che illustra una bizzarra teoria sessuale chiamata T.A.F. (Tecnica dell'Amplesso Fisiologico); la tecnica consiste nell'osservare la posizione sessuale che assumono tutti gli animali, in piedi, con l'uomo che prende da dietro la donna piegata in avanti. Nel volantino si pubblicizza un ''Addottorato'', o Laurea, in T.A.F. da conseguire tramite una prova assurda (il conseguimento dell'amplesso in bilico su un letamaio). Il volantino aveva anche altri contenuti provocatori, come una finta pubblicità di una [[cintura di castità]] e varie invettive contro la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] e il [[cristianesimo]].<ref name="tascabile" />
'''''Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino''''' è il titolo di un [[romanzo]] scritto da [[Carlo Collodi|Collodi]] ([[elenco di pseudonimi|pseudonimo]] dello scrittore [[Carlo Collodi|Carlo Lorenzini]]) a [[Firenze]] nel [[1881]] e pubblicato nel [[1883]] dalla [[Libreria Editrice Felice Paggi]] con le illustrazioni di [[Enrico Mazzanti]]. Si tratta di un classico della cosiddetta [[letteratura per ragazzi]]. Il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto '''Pinocchio''', che l'autore chiama impropriamente [[burattino]], pur essendo morfologicamente più simile a una [[marionetta]] (corpo di legno, presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure.
 
Inoltre nello stesso volantino si fa riferimento a uno dei tre libri di Cosmai: "Il [[Vangelo]] secondo Vito Cosmaj", raccolta di oltre 300 verità (o [[epigrammi]], o [[aforismi]]) che l'I.I.D.F avrebbe inviato a chi offrisse non meno di 10.000 lire, indirizzate al solito indirizzo postale di Milano. In questa opera erano contenute verità come: «La merda diventa concime o letame se la teniamo esposta alla luce del sole ed alle intemperie, se la nascondiamo diventa virus infetto».
Il personaggio di Pinocchio - burattino umanizzato nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in rapporto ad ogni bugia che dice - è stato fatto proprio con il tempo anche dal mondo del [[cinema]] e da quello dei [[fumetto|fumetti]]. Sulla sua figura sono stati inoltre realizzati album musicali e allestimenti teatrali in forma di ''musical''.
 
Le scritte sui muri hanno garantito ad ''Emoscambio'' una certa popolarità anche letteraria<ref>
Nelle intenzioni di Collodi pare non vi fosse quella di creare un racconto per l'infanzia: nella prima versione, infatti, il burattino moriva, impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle versioni successive, pubblicate a puntate su un [[quotidiano]] (il [[Giornale per bambini]] diretto da [[Ferdinando Martini]], a partire dal n. del [[7 luglio]] del [[1881]]), la storia venne modificata con il classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa.
Viene citato nei seguenti libri:
*{{Cita libro|autore=[[Valerio Aiolli]]|titolo=Fuori tempo|url=http://books.google.com/books?id=_0McAQAAIAAJ|anno=2004|editore=Rizzoli|id=ISBN 978-88-17-00088-8|pagine=p. 13}}
*{{Cita libro|autore=[[Piero Colaprico]]|titolo=Mala storie. Il giallo e il nero della vita metropolitana|url=http://books.google.com/books?id=X552yxj3f8YC&pg=PA332|anno=2010|editore=Il Saggiatore|id=ISBN 978-88-428-1615-7|pagine=p. 332}}
*{{Cita libro|autore=[[Francesca D'Aloja]]|titolo=Il sogno cattivo|url=http://books.google.com/books?id=4V4B7yEqzKsC&pg=PT65|anno= 2010|editore=Edizioni Mondadori|id=ISBN 978-88-520-1180-1|pagine=p.65}}
*{{Cita libro|autore=[[Giovanni Gandini]]|titolo=Un milione di copie|url=http://books.google.com/books?id=cKQqAQAAIAAJ|anno=2006|editore=Archinto|id=ISBN 978-88-7768-463-9|pagine=p. 32}}
*{{Cita libro|autore=Roberto Maestro|titolo=Sui muri e su altre più serie divisioni: ragionamento fiorentino|url=http://books.google.com/books?id=vpBNAAAAYAAJ|anno=1998|editore=Alinea|pagine=p. 18–}}
*{{Cita libro|autore=[[Edoardo Nesi]]|titolo=Fughe da fermo|url=http://books.google.com/books?id=exH8GOAwvd0C&pg=PT59|data=2 maggio 2012T00:00:00+02:00|editore=Bompiani|id=ISBN 978-88-587-5296-8|pagine=59–}}
*{{Cita libro|autore=[[Mario Rigoni Stern]]|titolo=Amore di confine|url=http://books.google.com/books?id=hiEcAAAAMAAJ|anno=1986|editore=Einaudi|pagine=p. 199}}
</ref> e sembra che Cosmai stesso ebbe modo di protestare contro contro la [[Lega Nord]], colpevole a suo dire di aver plagiato il suo metodo di propaganda con le scritte analoghe "Lega Nord Padania" dipinte a grandi lettere in giro per il nord Italia.<ref name="tascabile" /> Il movimento, se di tale si può parlare, si è esaurito nel corso degli [[anni 1990|anni novanta]] con la morte del Cosmaj, avvenuta il 2 febbraio 1999<ref> Comune di Milano, applicazione di ricerca defunti '”Not2 4get” secondo cui Vito Cosmai, deceduto il 2/2/1999, è sepolto presso il cimitero di [[Greco (Milano)|Greco]]</ref>.
 
== Ambientazione temporaleNote ==
Benchè sia stato scritto nel 1881, il romanzo è ambientato nel passato, presumibilmente all'epoca del [[Granducato di Toscana]], come si può notare anche dai riferimenti ai [[quattrino|quattrini]], [[soldo|soldi]] e [[zecchino|zecchini d'oro]] che vengono citati nella storia. Durante il periodo di [[Leopoldo II]] (1824-1859) gli zecchini d'oro corrispondevano a 80 crazie o a 400 quattrini, mentre un soldo era pari a 3 quattrini.
Nel 1861 invece era stato formato il [[Regno d'Italia]], Firenze non era più capitale e dal [[24 agosto]] [[1862]] la [[Lira italiana]] aveva soppiantato tutte le altre monetazioni preunitarie.
 
Alcune fonti{{cn}} ambienterebbero la favola tra [[Firenze]], [[Prato]] e la [[Versilia]]. Il paese di Geppetto e Mastro Ciliegia si locherebbe in un borgo a nord del capoluogo toscano ossia l'odierno quartiere [[Rifredi]] zona Via [[Reginaldo Giuliani]], rione che conserva in parte un aspetto antico, tra l'altro - sempre in accordo con esse - luogo natale della madre di Carlo Lorenzini. Lo squinternato Paese degli Acchiappacitrulli irriderebbe alla città fiorentina, sede del potere e di una burocrazia iniqui, mentre l'ordinato Paese delle Api Industriose alluderebbe all'operosa ed industriale Prato.
 
== Trama ==
 
Nella bottega del falegname [[Personaggi del libro Le avventure di Pinocchio#mastr'Antonio|mastr'Antonio]] detto mastro Ciliegia (per via del colore del suo naso sempre rosso) si trova un pezzo di legno di poco valore, che il falegname intende trasformare in una gamba di tavolino. Quando mastro Ciliegia però si accorge che il pezzo di legno comincia a parlare, spaventato lo regala all'amico [[Personaggi del libro Le avventure di Pinocchio#Geppetto|Geppetto]], detto Polendina per via del colore della sua parrucca gialla, capitato in quel momento nella sua bottega per chiedergli un pezzo di legno per costruire un burattino<ref>In realtà Pinocchio è una marionetta, ma Collodi adopera i termini "burattino" e "marionetta" con una certa libertà.</ref>, con il quale girare tutto il mondo per guadagnarsi da vivere.
 
Geppetto nella sua povera casa inizia a scolpire il burattino, che battezza Pinocchio, il quale inizia a deriderlo e a canzonarlo ancora prima di essere terminato. Una volta finito il burattino, Geppetto, che già si considera come suo padre, gli insegna a camminare, ma Pinocchio impara così alla svelta che corre in strada, inseguito da Geppetto; un carabiniere riesce a fermarlo, ma finisce per portare in prigione Geppetto, temendo che possa punire troppo severamente il burattino. Pinocchio torna da solo a casa di Geppetto, e qui incontra un [[Personaggi del libro Le avventure di Pinocchio#Grillo-parlante|Grillo-parlante]] filosofo, che lo ammonisce riguardo al suo comportamento: Pinocchio, indispettito, uccide il grillo con una martellata. Sentendosi affamato, cerca in tutta la casa qualcosa da mangiare: trova un uovo, ma quando lo rompe ne esce un pulcino. Prova a chiedere un po' di pane in una casa del paese, ma rimedia soltanto una secchiata d'acqua in testa. Tornato a casa affamato e inzuppato d'acqua, si addormenta vicino a un braciere per asciugarsi mettendo incautamente i piedi sul bracere. Quando Geppetto l'indomani viene rilasciato dalla prigione, trova Pinocchio piangente con i piedi bruciati; lo sfama con tre pere che aveva portato dal carcere e gli ricostruisce i piedi: Pinocchio, fuori di sè dalla gioia, promette di andare a scuola, così Geppetto gli prepara un vestito di carta e compra un abbecedario vendendo la propria giacca, nonostante il gelo invernale.
 
Pinocchio si incammina verso la scuola, ma durante il tragitto viene distratto da una musica proveniente dal "Gran Teatro dei Burattini": incuriosito, Pinocchio vende l'abbecedario per poter entrare nel teatro. Qui Pinocchio viene notato dai compagni burattini che interrompono la recita per festeggiarlo. Il burattinaio [[Mangiafuoco|Mangiafoco]], però, irato per lo scompiglio, dopo la recita ordina ai suoi burattini di gettare Pinocchio nel fuoco per poter cuocere un montone, ma poi si commuove per le invocazioni di pietà del burattino, tanto che lo libera e gli regala cinque zecchini d'oro.
 
Pinocchio ritorna verso casa, ma si imbatte in due imbroglioni, il [[Il Gatto e la Volpe |Gatto e la Volpe]], e quando incautamente racconta loro delle monete d'oro, viene convinto a sotterrarle in un vicino campo miracoloso dove, secondo loro, seminando monete sarebbero cresciuti alberi colmi di zecchini d'oro. I tre si incamminano e giungono verso sera all'osteria del Gambero Rosso, dove il Gatto e la Volpe mangiano a crepapelle a spese di Pinocchio; durante la notte i due imbroglioni si allontanano dall'osteria accordandosi con l'oste perché svegli dopo qualche tempo Pinocchio affinché riprenda il cammino. Quando Pinocchio si avvia di notte nel bosco per raggiungere il "Campo dei miracoli", il Gatto e la Volpe, travestiti da "Assassini", cercano di rapinarlo delle monete d'oro, ma non riuscendo ad aprirgli la bocca dove le aveva nascoste, lo impiccano ad una quercia, pensando di ritornare più tardi per riprendere le monete dalla bocca spalancata dell'impiccato.
 
Una [[La Fata dai capelli turchini|Fata]], con l'aspetto di una bambina dai capelli turchini, ordina ad un servitore Can-barbone di prelevare il burattino dall'albero e portarlo nella sua casa, dove chiama a consulto tre illustri medici (tra cui il redivivo Grillo-parlante) per sapere se il burattino fosse vivo o morto. All'osservazione del Grillo-parlante, che ricorda i guai combinati dal paziente, il burattino rinviene piangendo. La Fata, accorgendosi che Pinocchio ha febbre alta, cerca di fargli bere una medicina, che il burattino rifiuta perché la ritiene amara; viene però convinto dall'arrivo di quattro conigli neri che trasportano una bara, venuti a prelevare il malato. Una volta guarito racconta alla Fata dell'incontro con i briganti, ma quando con una bugia le nasconde dove ha messo le monete, il suo naso si allunga in modo straordinario. La Fata, dopo avergli spiegato che esistono due tipi di bugie: quelle con le gambe corte e quelle (come nel suo caso) con il naso lungo, riporta il naso di Pinocchio alla lunghezza originale con l'aiuto di un migliaio di picchi, e gli consente di correre incontro al babbo Geppetto, avvertito dalla Fata della presenza del burattino.
 
Pinocchio, però, non riesce a raggiungere Geppetto: subito fuori la casa della Fata, infatti, incontra il Gatto e la Volpe, che lo convincono nuovamente a sotterrare i quattro zecchini rimasti nel Campo dei miracoli. Una volta sotterrate le monete d'oro, e aspettati venti minuti nella città vicina come suggerito dal Gatto e la Volpe, Pinocchio ritorna al Campo dei miracoli, ma non vede alcun albero colmo di monete; un vecchio pappagallo gli racconta che durante la sua assenza il Gatto e la Volpe erano tornati e avevano rubato le monete sotterrate. Pinocchio, disperato, si rivolge ad un giudice, un vecchio gorilla, per denunciare il furto, ma questi, paradossalmente, lo condanna in prigione. Quattro mesi dopo, l'Imperatore del paese, dopo una grande vittoria militare, concede un'amnistia per tutti i condannati. Pinocchio, essendo innocente, rischia di rimanere in galera, ma riesce ad uscire dichiarandosi un malandrino.
 
Subito Pinocchio corre verso la casa della Fata, che considera ormai come una sorellina, ma viene ostacolato dapprima da un grosso serpente dalla coda fumante che gli sbarra la strada - nel tentativo di scavalcarlo finisce a gambe all'aria dentro il fango facendo morire letteralmente dalle risate il mostro - poi viene preso da una tagliola mentre, affamato, sta rubando dell'uva in un campo. Il padrone del campo lo costringe per punizione a fargli da cane da guardia, con collare e catena al collo, sostituendo il suo cane Melampo morto quella mattina. Durante la notte viene svegliato da quattro faine, che ogni notte rubavano alcune galline spartendole poi con il cane Melampo in cambio del suo silenzio: propongono a Pinocchio lo stesso accordo; Pinocchio finge di accettare, ma poi rinchiude le faine nel pollaio e avverte il proprietario del campo, che per ringraziarlo lo libera.
 
Il burattino arriva finalmente dove dovrebbe essere la casa della Fata, ma trova soltanto una pietra di marmo con incise queste parole:
 
<div style="text-align:center;">QUI GIACE</div>
<div style="text-align:center;">LA BAMBINA DAI CAPELLI TURCHINI</div>
<div style="text-align:center;">MORTA DI DOLORE</div>
<div style="text-align:center;">PER ESSERE STATA ABBANDONATA DAL SUO</div>
<div style="text-align:center;">FRATELLINO PINOCCHIO.</div>
 
 
Mentre piange disperato, si avvicina un grosso colombo che, conosciuta l'identità del burattino, lo avverte che Geppetto sta partendo per il nuovo mondo per cercarlo, attraversando l'Oceano con una barchetta. Si offre di portarlo in groppa per raggiungere la spiaggia della partenza, distante più di mille chilometri, ma quando arrivano sul posto Geppetto è appena partito: riconosce Pinocchio che lo chiama dalla spiaggia, ma non può rientrare per la burrasca, e poco dopo un'ondata lo travolge facendolo scomparire nel mare. Pinocchio, volendolo salvare, si tuffa da uno scoglio e cerca inutilmente di raggiungerlo a nuoto.
 
Dopo un'intera notte tra le onde, Pinocchio raggiunge la riva di un'isola; sulla spiaggia incontra un delfino, che gli indica la strada per arrivare al paese più vicino e lo informa che probabilmente il suo babbo era stato inghiottito da un terribile Pesce-cane che da qualche giorno sta infestando quei luoghi. Arrivato al "paese delle Api industriose", cerca di elemosinare qualcosa per poter mangiare; alcuni abitanti del paese, gran lavoratori, gli propongono di ricompensarlo in cambio di piccoli lavoretti, ma Pinocchio rifiuta sempre. Alla fine, stremato dalla fame, accetta di portare una brocca d'acqua a casa di una donna, che lo ricompensa con un piatto di pane, cavolfiori e un confetto: una volta sazio riconosce improvvisamente nella benefattrice la sua Fata, fintasi morta, che da bambina è diventata improvvisamente donna.
 
La Fata lo ha perdonato grazie al rimorso mostrato da Pinocchio davanti alla sua finta tomba: vuole considerarsi come sua madre e trasformarlo in un ragazzo in carne ed ossa; prima però desidera che il burattino frequenti la scuola e si cerchi un buon mestiere. Pinocchio, un po' a malincuore, promette, e riesce a diventare il primo della classe. Alcuni suoi compagni, invidiosi, un giorno lo convincono a marinare la scuola per correre alla spiaggia dove, secondo loro, si poteva vedere il Pesce-cane che, secondo il delfino, aveva ingoiato Geppetto. In realtà è un trucco, e Pinocchio finisce per fare a botte con i compagni che vogliono convincerlo a diventare un ragazzaccio come loro. Durante la lotta, un grosso libro di Pinocchio, tiratogli da un compagno, finisce per sbaglio in testa ad Eugenio, un altro compagno di classe di Pinocchio, che sviene. Tutti scappano tranne Pinocchio che cerca di soccorrerlo; due carabinieri, capitati per caso, lo arrestano credendo che sia il colpevole, ma Pinocchio riesce a fuggire.
 
Non potendolo raggiungere, i carabinieri gli lanciano contro un cane mastino, Alidoro, che però rischia di annegare nel mare dove Pinocchio si è rifugiato. Alla richiesta di aiuto di Alidoro, Pinocchio lo salva, in cambio della libertà. Alidoro, riconoscente, promette di ricambiare il favore alla prossima occasione. Seguitando a nuotare per sfuggire ai carabinieri, Pinocchio viene preso dalla rete di un pescatore dal corpo tutto verde: prendendolo per un nuovo tipo di pesce, il pescatore verde lo infarina e sta per friggerlo, quando il cane Alidoro, attratto dall'odore della frittura, arriva, lo riconosce e riesce a fuggire con il burattino in bocca, ricambiando così il salvataggio precedente. Pinocchio, rimasto senza vestiti, si fa rivestire con un sacco da un vecchietto in una capanna poco distante, e apprende da questi che Eugenio si era riavuto dallo svenimento.
 
Rinfrancato, torna a casa della Fata arrivando di notte, sotto una pioggia scrosciante. Una Lumaca, cameriera della Fata, gli viene ad aprire la porta, ma la sua lentezza esasperante lo induce per stizza a dare un calcio alla porta, rimanendovi incastrato con il piede. Dopo molte ore la Lumaca arriva finalmente ad aprirgli: non potendolo liberare da quella scomoda posizione, gli offre la colazione, composta però da cibi di gesso e di cartone: è la crudele lezione della Fata, e il burattino sviene. Dopo questa lezione Pinocchio si comporta bene per il resto dell'anno: è il più bravo della scuola e viene promosso a pieni voti. La Fata, contenta, gli rivela che il giorno seguente sarebbe stato trasformato in un ragazzo in carne ed ossa: al colmo della felicità Pinocchio invita tutti i suoi compagni ad una grande colazione per festeggiare l'avvenimento.
 
Pinocchio cerca anche il suo più caro amico, Romeo detto [[Lucignolo (Pinocchio)|"Lucignolo"]] per invitarlo alla festa; dopo averlo cercato a lungo, lo trova sotto un portico di una casa di campagna: sta aspettando un carro che lo porterà al Paese dei balocchi, un paese dove non esistono scuole e dove gli abitanti si divertono dal mattino alla sera. Pinocchio aspetta con Lucignolo la mezzanotte per salutare la sua partenza, ma all'arrivo del carro guidato da un omino grassottello, si fa convincere e parte con loro. All'arrivo nel [[Paese dei balocchi]] i due amici si divertono pazzamente e diventano amici di tutti.
 
Dopo cinque mesi di questa vita dorata, un giorno Pinocchio si sveglia e scopre che le sue orecchie sono diventate come quelle di un somaro. Una Marmottina vicina di casa accorsa alle sue grida disperate gli pronostica una "febbre da somaro": nel tempo di due o tre ore Pinocchio si sarebbe completamente trasformato in un somaro; questa malattia, spiega la Marmottina, colpisce i ragazzi che passano troppo tempo a divertirsi, invece che studiare; Pinocchio corre a cercare Lucignolo, e quando lo trova scopre che anche a lui sono cresciute le orecchie da somaro; dopo un inatteso divertimento reciproco i due si accorgono con raccapriccio che stanno rapidamente trasformandosi in somari. Appena completata la trasformazione l'Omino del carro li conduce alla piazza del mercato per venderli: L'Omino, infatti, era diventato milionario raccogliendo i ragazzi svogliati per il mondo e conducendoli al Paese dei balocchi, dove diventavano in poco tempo dei veri somari e li poteva vendere al mercato.
 
Pinocchio viene comprato dal Direttore di un circo, e dopo tre mesi di duri esercizi, tra frustate e cibandosi di paglia, fa il suo debutto nello spettacolo, danzando e saltando nel cerchio. Durante lo spettacolo Pinocchio intravede tra il pubblico la Fata, che porta al collo un medaglione con il suo ritratto e che poco dopo scompare. Distratto da questa visione, nel saltare un cerchio Pinocchio cade malamente e rimane azzoppato. A questo punto il Direttore non può fare altro che venderlo al mercato, dove viene acquistato da un uomo per ricavare un tamburo dalla sua pelle; il compratore gli lega un sasso al collo e lo getta nel mare da uno scoglio per affogarlo. Quando lo ritira a galla, scopre con grande stupore che il somaro è diventato un burattino di legno; Pinocchio spiega all'allibito compratore che un branco di pesci, mandato dalla Fata, aveva mangiato il corpo di somaro che lo rivestiva, restituendolo alla primitiva forma di burattino. Il compratore vorrebbe rivenderlo come legna da ardere per rifarsi della spesa, ma Pinocchio, con un salto, si rifugia in mare.
 
Nuotando nel mare Pinocchio vede su uno scoglio bianco una caprettina azzurra, lo stesso colore dei capelli della Fata; mentre sta nuotando per raggiungerla, però, un mostro marino si avventa su di lui per inghiottirlo: è il [[Il Terribile Pesce-cane|Pesce-cane]] di cui si parlava nell'isola delle Api industriose; nonostante l'incitamento della caprettina il Pesce-cane riesce ad ingoiarlo. Nell'interno buio del Pesce-cane, Pinocchio incontra un Tonno filosofo, che aspetta di essere digerito e che invita il burattino a rassegnarsi anche lui al proprio destino. Ma Pinocchio intravede una luce lontana, e avvicinandosi, con grande gioia ritrova suo padre Geppetto, inghiottito dal Pesce-cane mentre attraversava l'oceano nella barchetta due anni prima. Geppetto è riuscito a sopravvivere fino a quel momento grazie ad un bastimento mercantile carico di ogni genere di conforto ingoiato dal Pesce-cane insieme a lui. Le scorte di viveri stanno però per finire, e Pinocchio ha un'idea per fuggire: approfittando dell'asma del Pesce-cane, che lo costringe a dormire a bocca aperta di notte, raggiungere piano piano la bocca, scavalcare i tre filari di denti e svignarsela. Dopo un primo tentativo non riuscito, i due riescono finalmente ad abbandonare la bocca del Pesce-cane e fuggire a nuoto.
 
Pinocchio, nuotando con Geppetto a cavalcioni sulle spalle (i due anni di permanenza nel ventre del Pesce-cane lo hanno fortemente indebolito), sta per essere sopraffatto dalla stanchezza, quando il Tonno, che era fuggito dal Pesce-cane imitando il loro esempio, arriva in soccorso della coppia e li trasporta sulla sua groppa fino a raggiungere la riva.
 
Giunti a terra e salutato il Tonno, Pinocchio e Geppetto incontrano il Gatto e la Volpe, invecchiati e ridotti allo stremo delle forze, che chiedono la carità: si fa beffe di loro. Dopo poco tempo i due trovano una capanna di paglia e bussano alla porta: una vocina li invita ad entrare: è il Grillo-parlante, che afferma di aver avuto in dono la capanna da una capretta dalla lana turchina. Pinocchio e Geppetto si sistemano nella capanna del grillo, e il burattino va in cerca di un po' di latte per Geppetto; il Grillo lo indirizza da un ortolano vicino. L'ortolano Giangio propone un lavoro al burattino: tirare su da una cisterna 100 secchi d'acqua per annaffiare le piante: in cambio gli darà un bicchiere di latte. Pinocchio accetta, e quando l'ortolano lo porta a vedere il suo ciuchino, ormai in fin di vita, che fino ad allora aveva svolto quel lavoro, il burattino si accorge che il ciuchino è il suo amico Lucignolo, che muore in quel momento.
 
Per cinque mesi Pinocchio, con il lavoro dall'ortolano e procurandosi qualche lavoretto per arrotondare, riesce a mantenere decorosamente se stesso e Geppetto, esercitandosi nel contempo allo studio. Un giorno, mentre sta andando a comprare dei vestiti, incontra la Lumaca, cameriera della Fata. La Lumaca lo informa che la sua padrona giace in un letto d'ospedale, povera e malata: Pinocchio le offre generosamente tutti i suoi quaranta soldi di rame e promette alla Lumaca di lavorare ancor più duramente per aiutare la Fata. Quella stessa notte la Fata gli appare in sogno, bella e sorridente, e gli dice che per il suo buon cuore dimostrato assistendo suo padre Geppetto, lo perdona per tutte le monellerie che ha combinato.
 
Al risveglio Pinocchio si accorge di essersi trasformato in un ragazzo in carne e ossa; la capanna è diventata una bella casetta, i suoi vecchi vestiti si sono trasformati in nuovi e in tasca si trova un portamonete d'avorio con un biglietto: la Fata gli restituisce i quaranta soldi e lo ringrazia per il suo buon cuore. Ma i soldi sono diventati quaranta zecchini d'oro. Anche Geppetto si è trasformato: è ritornato l'arzillo vecchietto di prima e sta lavorando una cornice, riprendendo il vecchio mestiere di intagliatore in legno. Sorridendo, gli indica un burattino appoggiato su una sedia: è il vecchio involucro di Pinocchio, che si rivede come una buffa marionetta, e contento di essere diventato un ragazzino perbene.
 
== Valore pedagogico del romanzo ==
Va detto che la letteratura per ragazzi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] cominciava a riservare un sensibile riguardo verso opere talvolta tristi e crudeli, come ad esempio quelle del [[Charles Dickens|Dickens]], che scaraventavano sul giovane lettore le amare emozioni suscitate dalla vita di un bambino nella [[rivoluzione industriale]], quasi che il supporto pedagogico della [[novellistica]] dovesse irrinunciabilmente muovere da un ''"fiat"'' di pronta disillusione. Tutto ciò senza contare poi un certa influenza per il tenebroso, se non addirittura l'orrido, ereditata dal [[romanzo gotico]], che nell'ottocento si è frequentemente intrecciato con il recupero di racconti e favole della tradizione popolare, come avvenuto in [[Germania]] con i [[Fratelli Grimm]].
 
In ciò, che era ormai consuetudine, non è dunque strano incontrare crudeltà e cattiveria (poi alleviate nel succedersi delle versioni) anche nell'opera del Collodi che, a rileggerla scevri di addolcimenti della memoria infantile, potrebbe oggi non risembrarci tanto allegra. E del resto, su altri [[filoni letterari]] di primaria diffusione, erano i tempi in cui il [[verismo]] [[Giovanni Verga|verghiano]] nervosamente andava a rimestare il peggio dell'esistenza popolana.
 
Di fatto, quasi nessuno [[scrittore]] componeva davvero (sentitamente) per il pubblico infantile, ma piuttosto scriveva quanto l'idealità pedagogica abbracciata gli suggeriva. Comunque, va ribadito che l'iniziale creazione collodiana era attendibilmente rivolta ad un pubblico adulto, come del resto la [[Carlo Lorenzini|storia personale dell'autore]] aiuta ad ipotizzare.
<!-- Sicuro?? il romanzo non inizia così?:
C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei PICCOLI lettori. -->
 
Molti commentatori effettivamente convengono che Pinocchio, piuttosto che una [[favola]] per ragazzi, sia in effetti un'[[allegoria]] della [[:categoria:società|società]] moderna, uno sguardo impietoso sui contrasti tra rispettabilità e libero istinto, in un periodo (fine Ottocento) di grande severità nell'attenzione al formale.
 
== Fra satira e paradossi ==
Al di là dell'apparente ottimismo pedagogico, il romanzo è in realtà tristemente [[ironia|ironico]], a volte addirittura [[satira|satirico]], proprio con riferimento a quella [[pedagogia]] formale e, più in generale, contro alcune contraddizioni ed inadeguatezze dell'educazione, delle maniere e dell'istruzione Ottocentesche. <br/>
L'utilizzo di irrealtà nella costruzione della narrazione, non fa poi che mostrare da un lato l'abilità dialettica dell'autore, e dall'altro enfatizza con il paradosso dell'artificialità vigorosi attacchi inespressi a talune componenti della società.
 
La presenza, ad esempio, formalmente ineccepibile delle ''"api industriose"'', che compiono zelantemente ed impersonalmente il loro compito sociale, così come il giudice, sottilmente ed impercettibilmente va a tramutarsi dopo poco in una sensazione di certo disagio verso quel mondo ordinato e deterministico, suggestione emotiva che appunto richiama [[Charles Dickens]], ma che evoca anche taluni echi della politica stradaiola dalla quale l'autore non era rimasto incontaminato.
 
Non tutti condividono l'interpretazione che ne deduce inclinazioni verso il [[picaresco]], certamente l'angolo di osservazione della storia è, conformemente al tempo di edizione, popolaresco.
 
==Personaggi==
{{vedi anche|Personaggi del libro Le avventure di Pinocchio}}
===Pinocchio===
Pinocchio viene definito da Collodi come "burattino"; in realtà, è una marionetta (è ipoteticamente mosso da fili). Viene chiamato burattino da Collodi non per ignoranza del fatto che sia una marionetta, bensì perché egli si rifà a [[Burattino (Commedia dell'Arte)|Burattino]], una delle identità che lo [[Zanni]] della [[Commedia dell'Arte]] assunse attorno al XVII secolo. Burattino era colui che abburattava (setacciava) la farina e, per eseguire il suo lavoro, si muoveva con gesti scomposti e spezzati. Allo stesso modo si muoveva un burattino (lo Zanni). È proprio a questa figura che Collodi si rifà nel chiamare la sua marionetta burattino.
 
Il nome "Pinocchio" non è una pura invenzione dello scrittore toscano. Egli infatti s'ispirò alla "Fonte di Pinocchio" situata a [[Colle di Val d'Elsa]], dove il Lorenzini aveva studiato.
 
== Lo stile ==
Anche da un punto di vista stilistico, il [[racconto]] si presenta in una forma ''innovativa'', ''moderna'' e ''fresca'', spianando la strada a molti altri autori e scrittori del secolo successivo. Ad esempio, l'[[lingua italiana|italiano]] utilizzato nel testo è popolarizzato, con frequente ricorso ai [[Dialetto toscano|fiorentinismi]], quali: "non ne ho punto voglia", "grullerello", "costì", "gli è", "il mi' caro", "il tu' babbo", "colla" (con la), ed ai motti [[proverbio|proverbiali]].
 
Lo stile è segmentato, viene usata la punteggiatura e il linguaggio usato è colloquiale.
 
== Immagini proverbiali ==
Molti concetti e situazioni espressi nel libro, di ritorno, sono divenuti proverbiali, o comunque luoghi comuni frequentemente usati non solo in Italia. Ad esempio:
 
* il naso lungo, comunemente attribuito a quanti dicono le [[bugia|bugie]]. Come dice la fata, "''Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito! perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo''".
* Il Paese dei Balocchi, per indicare un [[paese di Cuccagna]] che in realtà nasconde ben altro.
* Il detto "Ridere a crepa pelle" anche esso nato dopo l'uscita delle Avventure di Pinocchio, in riferimento all'episodio dalla morte del serpente gigante a cui esce il fumo dalla coda, scoppiato dal ridere nel vedere Pinocchio sporco di fango dalla testa ai piedi dopo una caduta in una pozzanghera.
 
Allo stesso modo, molti dei personaggi sono divenuti per antonomasia modelli umani tipici, ancora oggi citati frequentemente nel linguaggio comune, come ad esempio:
 
* "un [[mangiafuoco]]" per indicare un tipo burbero e irascibile,
* "[[Il Gatto e la Volpe|il gatto e la volpe]]" per indicare una coppia di amici poco affidabili,
* "[[Lucignolo (Pinocchio)|lucignolo]]" il modello di ragazzo ribelle e scapestrato,
* "grillo parlante" per indicare chi si prodiga a dare consigli rimanendo inascoltato o, peggio, considerato un seccatore,
* per non parlare poi dello stesso Pinocchio, divenuto ormai sinonimo di "bugiardo".
 
== Come fu accolto il libro ==
L'accoglienza riservata all'opera non fu immediatamente cordiale: l'allora imperante [[perbenismo]], rappresentato dalla moderata [[critica letteraria]] allora avvezza a testi più borghesi, ne sconsigliò, addirittura, la lettura ai ragazzi ''"di buona famiglia"'' (per i quali, taluno soggiunse, poteva trattarsi di una perniciosa potenziale fonte d'ispirazione).
 
Su tutt'altro versante, le istituzioni rabbrividirono nel vedere, per la prima volta, dei [[carabinieri]] coinvolti in un'opera di fantasia, e reagirono ricercando eventuali motivazioni per il sequestro del libro, scoprendo però che non ve ne era alcuna.
 
Come evidente, il libro incontrò invece un successo popolare di difficile paragone.
 
===Pinocchiate===
A partire dal grande successo del libro di Collodi si sviluppò anche una letteratura parallela di storie scritte da altri autori e che avevano per protagonista Pinocchio. Tale fenomeno prende il nome di ''Pinocchiate''. In queste storie Pinocchio fa i mestieri più disparati, va nei posti più esotici, ha parenti e figli, e fonda persino una repubblica.<ref>Roberto Maini e Marta Zangheri (a cura di). ''Pinocchio e pinocchiate nelle edizioni fiorentine della Marucelliana: catalogo della mostra I volti di Pinocchio''. Firenze, Aida, 2000. ISBN 88-8329-009-7.</ref>
 
===Il caso Tolstoj===
Nel 1936 [[Aleksej Nikolaevič Tolstoj]] scrisse una ''versione alternativa'' della storia in [[lingua russa|russo]], intitolata ''[[Il compagno Pinocchio|La piccola chiave d'oro o Le avventure di Burattino]]''. La storia parte in modo molto simile a quella di ''Pinocchio'' ma dopo l'incontro con i burattini di ''Barabas'' (Mangiafuoco) la trama diverge completamente. Questo libro è stato tradotto in italiano con il titolo ''[[Il compagno Pinocchio]]''. <!-- (Collana "Fiabesca". Traduzione di Luigi Garzone. Illustrazioni originali di A. Kanievski, Stampa Alternativa, Roma, 1984, 124 pagine). -->Da quest'opera è stato tratto anche un film di animazione: ''[[Pinocchio (film 1939)|Pinocchio]]'' (''Zolotoy klyuchik'', [[1939]]), regia di [[Aleksandr Ptushko]].
 
== Illustratori per Pinocchio ==
[[Immagine:Chiostri.jpg|right|thumb|250px|Un'illustrazione di Carlo Chiostri (Pinocchio col Gatto e la Volpe al Gambero Rosso).]]
Come spesso accade per i libri dedicati ai bambini, le illustrazioni giocano un ruolo chiave. E moltissimi sono gli artisti che si sono cimentati con le tavole di Pinocchio, spesso dovendo fare i conti con le illustrazioni storiche di Mazzanti, Chiostri e Mussino.<ref>Rodolfo Baggioni. ''Pinocchio, cent'anni di avventure illustrate - Bibliografia 1881/83'' . Firenze, Giunti-Marzocco, 1983.</ref>
 
* [[Enrico Mazzanti]] (prima edizione a stampa, [[1883]])
* [[Carlo Chiostri]] (edizione del [[1901]])
* [[Attilio Mussino]] (edizione del [[1911]])
* [[Henri Comparini]] (edizione del [[1922]])
* [[Corrado Sarri]] (edizione del [[1923]])
* [[Luigi Cavalieri|Luigi]] e [[Maria Augusta Cavalieri]] (edizione del [[1924]])
* [[Giove Toppi]] (edizione del [[1924]])
* [[Americo Grieco]] (edizione del [[1924]])
* [[Piero Bernardini]] (edizione del [[1924]])
* [[Alberto Bianchi]] (edizione del [[1926]])
* [[Fiorenzo Faorzi]] (edizione del [[1934]])
* [[Giacinto Galbiati]] (edizione del [[1940]])
* [[Giovanni Manca (illustratore)|Giovanni Manca]] (edizione del [[1941]])
* [[Vittorio Accornero de Testa]] (edizione del [[1942]])
* [[Giovanni Battista Gallizzi]] (edizione del [[1942]])
* [[Giuseppe Porcheddu]] (edizione del [[1942]])
* [[Gaetano Vitelli]] (edizione del [[1943]])
* [[Jonni]] (edizione del [[1943]])
* [[Amorelli]] (edizione del [[1943]])
* [[Nils Martellucci]] (edizione del [[1943]])
* [[Roberto Lemmi]] (edizione del [[1944]])
* [[Nico Rosso]] (edizione del [[1944]])
* [[Vsevolod Nicouline]] (edizione del [[1944]])
* [[Giovanni Mosca]] (edizione del [[1944]])
* [[Rino Albertarelli]] (edizione del [[1944]])
* [[Antonio Zetto]] (edizione del [[1944]])
* [[Fiorenzo Faorzi]] (edizione del [[1944]])
* [[Carlo Bisi]] (edizione del [[1945]])
* [[Benito Jacovitti]] (edizione del [[1945]])
* [[Marino Guarguaglini]] (edizione del [[1945]])
* [[Gianbattista Conti]] (edizione del [[1945]])
* [[Nicola Lupaiuolo]] (edizione del [[1945]])
* [[Ferdinando Corbella]] (edizione del [[1945]])
* [[Gastone Rossini]] (edizione del [[1947]])
* [[Leonardo Mattioli]] (edizione del [[1955]])
 
== Pinocchio e i fumetti ==
Il personaggio ha avuto anche varie e innumerevoli versioni a fumetti:
* [[Benito Jacovitti|Jacovitti]] ha realizzato ben tre versioni della storia, in periodi (e stili) diversi. La prima versione è rappresentata dalle illustrazioni del [[1945]].
* Una versione di Pinocchio, secondo il modello delle tavole del ''[[Corriere dei Piccoli]]'', venne pubblicata dalla [[De Agostini]] di Novara nel [[1948]] con le illustrazioni di [[Sergio Tofano|Sto]], l'autore del [[Signor Bonaventura]], e i versi di Grisostomo, uno pseudonimo sotto cui si celava l'illustre bibliografo [[Marino Parenti]].
* Una riduzione a [[fumetto|fumetti]] del popolare personaggio - ambientata nella surreale scenografia del golfo [[liguria|ligure]] del Tigullio ([[Rapallo]]) - è stata fatta negli [[Anni 1980|anni ottanta]] dal cartoonist [[Luciano Bottaro]].
 
Esistono inoltre versioni particolari in cui la storia è adattata liberamente:
* "[[Pinocchio Super-Robot]]" di [[Max Bunker]] e [[Giampaolo Chies]] ([[1981]], [[Editoriale Corno]]), versione fantascientifica in bianco e nero. In questa storia Pinocchio è un piccolo robot che viene innocentemente coinvolto in traffici illegali e altre losche vicende.
* "Pinocchio - La storia di un bambino" di [[Ausonia]] ([[2007]], [[Pavesio Editore|Pavesio]]). In questa versione di Pinocchio, la storia originale di Collodi viene letta ''al contrario'' per ribaltarne il contenuto morale: "Pinocchio" è un fantoccio di carne realizzato da un [[macellaio]] che vive in un mondo di marionette.
 
== Pinocchio e il cinema ==
Molti autori si sono ispirati al personaggio frutto della fantasia di Collodi in diverse forme d'[[arte]]: numerosissime sono state in tutto il mondo le versioni teatrali dell'opera, ma anche nel [[cinema]] sono stati prodotti molti lungometraggi ispirati alla storia del famoso burattino.
 
Oltre alla [[Pinocchio (film 1940)|celebre versione]] in [[cartoni animati]] prodotta dalla [[Walt Disney]] Co. nel [[1940]] (oggi inclusa nell'[[Lista di film preservati nel National Film Registry#1994|elenco delle opere filmiche da preservare]]), è stata particolarmente fortunata e di successo la trasposizione cinematografica di [[Luigi Comencini]] del [[1971]], trasmessa a puntate sul principale canale televisivo italiano della [[RAI]]. Meno fortunata è stata invece la trasposizione cinematografica del [[2002]] diretta da [[Roberto Benigni]] (che ha anche interpretato il protagonista principale), rivelatosi un flop al botteghino<ref>[http://www.imdb.com/title/tt0255477/business IMDb Pinocchio Box office revenue]</ref> e negativamente recensito da gran parte della critica.<ref>{{cite web
|title=The Worst of the Worst Pictures
|url=http://uk.rottentomatoes.com/features/special/2007/wotw/?r=4&mid=1119026
|publisher=Rotten Tomatoes
|accessdate=2008-03-08
}}</ref>
 
===Lungometraggi===
*''[[Pinocchio (film 1911)|Pinocchio]]'' ([[1911]]), regia di [[Giulio Antamoro]]
*''[[Le avventure di Pinocchio (film 1936)|Le avventure di Pinocchio]]'' ([[1936]]), regia di [[Umberto Spano]] e [[Raoul Verdini]]
*''[[Pinocchio (film 1940)|Pinocchio]]'' ([[1940]]), regia di [[Hamilton Luske]] e [[Ben Sharpsteen]], prodotto da [[Walt Disney]]
*''[[Le avventure di Pinocchio (film 1947)|Le avventure di Pinocchio]]'' ([[1947]]), regia di [[Gianetto Guardone]]
*''[[Un burattino di nome Pinocchio]]'' ([[1972]]), regia di [[Giuliano Cenci]] (film d'animazione)
*''[[Le avventure di Pinocchio (sceneggiato televisivo)|Le avventure di Pinocchio]]'' ([[1972]]), sceneggiato televisivo, regia di [[Luigi Comencini]] e musiche di [[Fiorenzo Carpi]]
*''[[Le straordinarie avventure di Pinocchio]]'' (''The New Adventures of Pinocchio'', 1999), regia di [[Michael Anderson (regista)|Michael Anderson]], con [[Martin Landau]]
*''[[Pinocchio (film 2002)|Pinocchio]]'' ([[2002]]), regia di [[Roberto Benigni]] e musiche di [[Nicola Piovani]]
*''[[Pinocchio 3000]]'' (2004), regia di [[Daniel Robichaud]] (film d'animazione in computer grafica). Conosciuto anche come P3K. Versione fantascientifica della storia.
 
===Cortometraggi e mediometraggi===
*''[[Pinocchio (film 1993)|Pinocchio]]'' ([[1993]]), regia di [[Roger Scott Olsen]], film d'animazione della [[Golden Films]] (durata: 49 minuti)
*''Pinocchio'' ([[1999]]), regia di [[Gianluigi Toccafondo]] (durata: 5 minuti)
*''[[Pinocchio (cortometraggio)|Pinocchio]]'' ([[2002]]), regia di [[Michele Restaino]]
 
===Serie animate===
*''[[Le nuove avventure di Pinocchio]]'' (''Kashi no Ki Mokku'', [[1972]]) della [[Tatsunoko Production]] del 1972 diretta da Ippei Kuri. Si tratta di una versione molto rivisitata del romanzo di Collodi pur mantenendo i toni drammatici presenti nell'opera originale.
*''[[Bambino Pinocchio]]'' (''Pikorîo no bôken'', [[1976]]), regia di [[Shigeo Koshi]] e [[Hiroshi Saitô]]
 
===Influenze===
*''[[Astro Boy]]'', fumetto e serie a cartoni animati di [[Osamu Tezuka]] (con i successivi rifacimenti).
*''[[OcchioPinocchio]]'' ([[1994]]), regia di [[Francesco Nuti]]: rilettura ardita (e non molto adatta ai bambini) del capolavoro di Collodi.
*''[[A.I. - Intelligenza Artificiale]]'' ([[2001]]), regia di [[Steven Spielberg]]: Pinocchio e soprattutto la [[Fata Turchina]] vengono citati frequentemente nella seconda parte del film.
 
== Musica ==
Sono vari i musicisti che nel tempo si sono ispirati alle avventure di Pinocchio per comporre le proprie canzoni. Talvolta dedicando al burattino veri e propri tributi (com'è ad esempio il caso della classica canzone di Johnny Dorelli dei primi anni sessanta), e talvolta prendendo la storia di Pinocchio a pretesto per parlare di altro, e quindi usandola come metafora (com'è ad esempio il caso di Edoardo Bennato).<br>
Sempre in ambito musicale si possono trovare anche altri generi di citazioni: [[Chris Fehn]], uno dei percussionisti del gruppo rock [[Slipknot]], usa una maschera il cui volto ricorda quello di Pinocchio (il naso della maschera misura ben 19 cm).
 
===Concept album e opere musicali===
*''[[Burattino senza fili]]'', album di [[Edoardo Bennato]] del [[1977]].
*''Occhio Pinocchio'', album di [[Heather Parisi]] del [[1993]].
*''[[Pinocchio (Pooh)|Pinocchio]]'', album dei [[Pooh]] scritto per un [[musical]], [[2002]].
*''[[Pinocchio, ahi mi hai fatto male!]]'', spettacolo teatrale con brani originali del cantautore italiano [[Leonardo Vecchi]] interamente ispirato alla stesura originale (1881) della storia di Pinocchio, che si concludeva al XV capitolo, con l'impiccagione del burattino.
 
===Brani singoli===
*''Lettera a Pinocchio'', brano del 1961 di [[Johnny Dorelli]] .
*'' La ballata di Pinocchio'', brano dell'album ''[[I mali del secolo]]'' (1972) di [[Adriano Celentano]].
*''Franz è il mio nome'', brano dell'album [[La torre di Babele]] (1976) di [[Edoardo Bennato]].
*''Pinocchio: perché no?'', brano della [[serie animata]] giapponese ''[[Le nuove avventure di Pinocchio]]'' cantata da [[Luigi Lopez]] ed edita nel 1980.
*''Il paese dei balocchi'', brano dell'[[Il paese dei balocchi|album omonimo]] (1992) di [[Edoardo Bennato]] dove tuttavia, a dispetto del titolo del disco, rimane l'unica canzone a fare riferimento al mondo di Pinocchio.
*''Burattino senza fichi'', brano dell'album ''[[Eat the Phikis]]'' (1996) di [[Elio e le Storie Tese]].
*''[[Nel Paese dei Balordi]]'', brano dell'album ''[[Verità supposte]]'' (2003) del [[rapper|cantante rap]] italiano [[Caparezza]].
 
== Saggistica ==
[[Immagine:Allegoria Pinocchio Dughetti.jpg|thumb|250px|Allegoria di Pinocchio, R. Dughetti]]
* Il libro di Collodi ha ispirato il libro-saggio ''[[Pinocchio. Un libro parallelo]]'' di [[Giorgio Manganelli]], una riscrittura esoterica della storia.<ref>Giorgio Manganelli. ''Pinocchio: un libro parallelo''. Torino, Einaudi, 1977.</ref>
*Anna Rosa Vagnoni, ''Collodi e Pinocchio. Storia di un successo letterario'', Trento, UNI Service, 2007. ISBN 9788861780774
 
==Luoghi, monumenti e opere dedicati al personaggio==
* Al celebre burattino è stato dedicato un parco divertimenti (''[[Parco di Pinocchio]]'') a [[Collodi (Pescia)]].
* Ad [[Ancona]], località Pinocchio, venne eretta una statua di Pinocchio, opera dello scultore [[Vittorio Morelli]].
* In Corso Indipendenza a [[Milano]], si trova la "[[Fontana a Pinocchio]]" opera dello scultore [[Attilio Fagioli]].
* Altro Pinocchio, questo in ceramica policroma, è opera del ceramista [[Leoncillo Leonardi]].
* Nel 1988 l'artista austriaco [[Gottfried Helnwein]] realizza il dipinto ''"Der Tod des Pinocchio"'' (La morte di Pinocchio).
* L'[[asteroide]] [[12927 Pinocchio|12927]] è dedicato a Pinocchio.
 
==Note e riferimenti bibliografici==
<references/>
 
==Voci Altri progetti correlate==
* [[C.T. (writer)]]
{{interprogetto|testo=Le avventure di Pinocchio|q=Carlo Collodi|q_preposizione=da|etichetta=Le avventure di Pinocchio}}
{{interprogetto|commons=Category:Pinocchio|etichetta=Le avventure di Pinocchio}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://web.archive.org/web/20010925093320/http://www.s.snf.it/emoscambio/|Sito dell'istituto internazionale di fisiologia (versione archiviata del 25 settembre 2001)}}
* [http://www.pinocchio.it Il parco di Pinocchio - Collodi]
* {{cita web|https://wayback.archive.org/web/20041227235916/http://www.d00r.com/emoscambio/emo00.htm|Sito di sostenitori di Cosmaj sull'emoscambio (versione archiviata del 27 dicembre 2004)}}
* [http://www.leavventuredipinocchio.com Il sito del film di Comencini con Nino Manfredi, Gina Lollobrigida e Andrea Balestri]
* Mattia Salvia, [https://www.vice.com/it/read/storia-emoscambio-scritte-assurde-sesso-945 Il mistero di Emoscambio, la "setta" sessuale più assurda d'Italia], [[Vice (rivista)|Vice]]
* [http://www.liberliber.it/biblioteca/c/collodi/index.htm Il testo del romanzo, su LiberLiber]
* [http://bizzarrobazar.com/en/2015/03/25/emoscambio/ Emoscambio] su Bizzarro Bazar
* [http://www.liberliber.it/audioteca/c/collodi/pinocchio/mp3/collodi_pinocchio.m3u Audiobook - Lettura integrale] MP3 Creative Commons - a cura di [http://www.liberliber.it/progetti/libroparlato/ Liber Liber, progetto Libro parlato]. Voce di Silvia Cecchini
* [http://crtpesaro.altervista.org/Materiali/Esperienze/Pinocchiate/index.php Pinocchiate: Tavole illustrate in inglese]
* [http://utenti.tripod.it/avventurediPinocchio/home.htm Lavori su Pinocchio fatti da una scuola elementare]
*[http://perso.wanadoo.fr/joseph.cabioch/index.htm La raccolta della Scuola Hilard di Laval da Joseph Cabioch - in francese]
*[http://www.classicistranieri.com/dblog/articolo.asp?articolo=846 Concordanze e frequenze lessicali dell'opera]
*[http://www.classicistranieri.com/dblog/articolo.asp?articolo=7205 L'opera integrale in versione audiobook]
*[http://cinemino.kaywa.com/mario-verger/un-burattino-di-nome-pinocchio.html Articoli di Mario Verger su "''Un burattino di nome Pinocchio''" di Giuliano Cenci, con prefazione del premio Oscar Carlo Rambaldi]
*[http://www.maru.firenze.sbn.it/archivioeventi_rgP5a.htm I volti di Pinocchio, iniziativa della Biblioteca Marucelliana di Firenze]
*[http://digilander.libero.it/il_collodi/index.html Le avventure di Pinocchio]: testo in italiano ed inglese
 
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