Etna e Vancé: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{nota disambigua}}
|Nome = Vancé
{{c|Il testo non sviluppa in modo armonico ed enciclopedico il tema principale (il vulcano Etna), divagando ampiamente su temi connessi ma collaterali|Sicilia|maggio 2015}}
|Nome ufficiale =
{{Citazione|… l'Etna nevoso, colonna del cielo / d'acuto gelo perenne nutrice / lo comprime. / Sgorgano da segrete caverne / fonti purissime d'orrido fuoco, / fiumi nel giorno riversano / corrente di livido fumo / e nella notte rotola / con bagliori di sangue / rocce portando alla discesa / profonda del mare, con fragore.|[[Pindaro]], ''Pitica I'' 470 a.C.}}
|Panorama =
{{Montagna
|Didascalia =
|nomemontagna = Etna
|Bandiera =
|immagine = L'Etna vista dalla campagna di Randazzo.JPG
|sigla_paeseStemma = ITA
|Voce stemma =
|div_amm_1 = {{IT-SIC}}
|Stato = FRA
|div_amm_2 = {{IT-CT}}
|Grado amministrativo = 5
|catenamontuosa =
|Divisione amm grado 1 = Paesi della Loira
|diametrocratere =
|Divisione amm grado 2 = Sarthe
|primaeruzione =
|Divisione amm grado 3 = Mamers
|ultimaeruzione = 30 maggio 2019<ref>{{Cita web|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/etna-ripresa-l-attivita-eruttiva-chiuso-settore-dello-spazio-aereo_3192308-201902a.shtml|titolo=Etna, ripresa lʼattività eruttiva: chiuso settore dello spazio aereo|data=17 febbraio 2019|accesso=18 febbraio 2019|sito=tgcom24.mediaset.it/|}}</ref>
|Divisione amm grado 4 = Saint-Calais
|latitudine_d = 37.751236
|Amministratore locale =
|longitudine_d = 14.994026
|dataprimasalitaPartito =
|Data elezione =
|alpinistaprimasalita =
|Data istituzione =
|mappaalternativa = Sicilia isola
|Latitudine decimale = 47.833333
|image_text = Veduta dell'Etna
|Longitudine decimale = 0.65
|caldera =
|VEIAltitudine = 1
|Superficie = 12.3
|Prima eruzione =
|Abitanti = 356
}}
|Note abitanti = [http://www.insee.fr/fr/ppp/bases-de-donnees/recensement/populations-legales/commune.asp?annee=2009&depcom=72368 INSEE popolazione legale totale 2009]
{{UNESCO
|Aggiornamento abitanti = 2009
|tipoBene = patrimonio
|Divisioni confinanti =
|nome = Monte Etna
|Prefisso =
|nomeInglese = Mount Etna
|Codice catastale =
|immagine = EtnaAvió.JPG
|annoTarga = 2013
|Nome abitanti =
|tipologia = Naturalistico
|criterioPatrono = (viii)
|Festivo =
|pericolo = Non in pericolo
|linkMappa = 1427
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
 
'''Vancé''' è un [[comuni della Francia|comune francese]] di 356 abitanti situato nel dipartimento della [[Sarthe]] nella regione dei [[Paesi della Loira]].
L<nowiki>'</nowiki>'''Etna''' o '''Mongibello'''<ref>{{Treccani|etna}}</ref> è un complesso [[vulcano|vulcanico]] [[sicilia]]no originatosi nel [[Quaternario]] e rappresenta il vulcano attivo terrestre<ref>{{Cita web |url= http://ambiente.tiscali.it/articoli/14/01/vulcano-piu-grande-europa-attivo-cnr-mette-marsili-sotto-osservazione.html?AMBIENTE |titolo= Il vulcano sottomarino più grande d'Europa è attivo e pericoloso. Il Cnr mette il Marsili sotto osservazione |data= gennaio 2014 |accesso= 16 febbraio 2017}}</ref> più alto della [[placca euroasiatica]]<ref>{{cita|Villari|p. 29|villari}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://vulcan.wr.usgs.gov/Volcanoes/Italy/description_italy_volcanics.html|titolo=Italy volcanoes and Volcanics|editore=USGS}}</ref>. Le sue frequenti [[eruzione vulcanica|eruzioni]] nel corso della storia hanno modificato, a volte anche profondamente, il paesaggio circostante, arrivando più volte a minacciare le popolazioni che nei millenni si sono insediate intorno a esso.
 
==Società==
Il 21 giugno [[2013]] la XXXVII sessione del Comitato [[UNESCO]], ha inserito il Monte Etna nell'elenco dei beni costituenti il [[Patrimonio dell'umanità]]<ref>{{Cita testo |autore = |url = http://www.repubblica.it/cultura/2013/06/21/news/etna_unesco-61559974/?fb_action_ids=10200590944670860&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582 |titolo = Unesco, Etna nel patrimonio dell'umanità - L'agenzia Onu ha motivato la scelta con il fatto che il vulcano siciliano è uno dei "più emblematici e attivi del mondo" |pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data = 21 giugno 2013 |accesso = 16 febbraio 2017}}</ref>.
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Vancé}}
 
== Geografia fisicaNote ==
L'Etna sorge sulla costa orientale della [[Sicilia]], a sud-ovest dei [[Monti Peloritani]] e a sud-est dei [[Monti Nebrodi]] ([[Appennino Siculo]]), entro il territorio della [[provincia di Catania]] ed è attraversato dal 15º [[meridiano]] est, che da esso prende il nome.
Occupa una superficie di 1265&nbsp;km², con un diametro di oltre 40 [[chilometri]] e un perimetro di base di circa 135&nbsp;km<ref name="Caffo1" />.
[[File:L'Etna e Catania da satellite.jpg|thumb|left|Immagine dell'Etna e del territorio in cui insiste vista dal satellite (fonte [[NASA]] 2005).]]
 
Il vulcano è classificato tra quelli definiti [[vulcano a scudo|a scudo]] a cui è affiancato uno [[stratovulcano]]; la sua altezza varia nel tempo a causa delle [[eruzioni dell'Etna|sue eruzioni]] che ne determinano l'innalzamento o l'abbassamento. Nel 1900 la sua altezza raggiungeva i 3.274&nbsp;m. [[s.l.m.]] e nel 1950 i 3.326&nbsp;m. Nel [[1978]] era stata raggiunta la quota di 3.345 m<ref>Letterio Villari, ''L'Etna'', in ''[[Le Scienze]]'', agosto 1982, n° 168.</ref> e nel 1981 quella di 3.350&nbsp;m. Dalla metà degli anni '80 l'altezza è progressivamente diminuita: 3.340&nbsp;m nel 1986, 3.329&nbsp;m nel 1999. Le più recenti misure, effettuate a luglio 2018 da due squadre indipendenti con GPS ad altissima risoluzione, hanno rivelato che l'altezza attuale dell'Etna è di 3.326&nbsp;m.
 
La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti [[bosco|boschi]] che conservano diverse specie botaniche [[Endemismo|endemiche]] ad aree desolate ricoperte da [[roccia magmatica]] e periodicamente soggette a [[neve|innevamento]] alle maggiori quote.
 
L'Etna ha una struttura piuttosto complessa a causa della formazione, nel tempo, di numerosi edifici vulcanici che tuttavia in molti casi sono in seguito collassati e sono stati sostituiti, affiancati o coperti interamente da nuovi centri eruttivi. Sono riconoscibili nella "fase moderna" del vulcano almeno 300 tra coni e fratture eruttive<ref name="montetna">{{cita web|editore=INGV|titolo=Monte Etna|url=http://www.ct.ingv.it/it/component/content/article.html?id=156|accesso=4 luglio 2015}}</ref>. La zona risulta anche a moderato [[rischio sismico]]<ref>{{Cita web|url=http://zonesismiche.mi.ingv.it/documenti/mappa_opcm3519.pdf|titolo=Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale|autore=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|data=aprile 2004|accesso=6 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|titolo=Classificazione sismica|accesso=6 febbraio 2017}}</ref> per effetto anche del tremore del vulcano.
 
=== Ambiente ===
{{vedi anche|Parco dell'Etna}}
[[File:Etna cima.JPG|thumb|La cima dell'Etna, in basso i resti del rifugio ''Torre del Filosofo'' ricoperto dalla colata del 2002.]]
Il territorio del vulcano presenta aspetti molto differenti per morfologia e tipologia in funzione dell'altitudine. Coltivato fino ai 1000 metri [[s.l.m.]] e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud si presenta selvaggio e brullo sul lato occidentale dove predominano le "sciare", specie nel versante di [[Bronte]]. Poco urbanizzato, ma di aspetto più dolce, il versante nord con il predominio dei [[bosco|boschi]] al di sopra di [[Linguaglossa]]. Il versante est è dominato dall'aspetto inquietante della [[Valle del Bove]] sui margini della quale si inerpicano fitti boschi.
 
Il circondario ha caratteristiche che ne rendono le terre ottime per [[agricoltura|produzioni agricole]], grazie alla particolare [[fertilità]] dei detriti vulcanici. La zona abitata e coltivata giunge quasi ai 1000&nbsp;m [[s.l.m.]] mentre le zone boschive arrivano fino ai 1500 metri<ref>{{cita|Villari|p. 38|villari}}.</ref>. Ampie parti delle sue pendici sono comprese nell'omonimo [[Parco dell'Etna|parco naturale]].
 
Il versante sud del vulcano è percorso dalla [[strada provinciale SP92]] che si arrampica sulla montagna fino a quasi 2.000&nbsp;m di quota, generando circa 20&nbsp;km di tornanti. L'infrastruttura non permette di raggiungere la cima in auto ma, raggiunta la stazione turistica attorno alla [[Funivia dell'Etna]], continua poi il suo percorso per altri 20&nbsp;km circa in direzione di Zafferana Etnea<ref name=infrastrutture>{{cita web|url=http://www.omniauto.it/magazine/26960/maserati-quattroporte-prova-vulcano-etna-video|titolo=20 km di tornanti sul vulcano Etna a bordo di una Maserati Quattroporte GTS. (articolo + video)|accesso=17 agosto 2014}}</ref>.
 
In inverno è presente la [[neve]] che, alle quote più elevate, resiste fin quasi all'estate. Le aree turistiche da dove si può partire per le escursioni in cima al vulcano sono raggiungibili agevolmente dai versanti sud e nord-est in cui si trovano anche le due stazioni [[sci]]istiche del vulcano (''Etna sud'' e ''Etna nord''). Da quella sud, dallo storico ''[[Rifugio Sapienza]]''<ref name=infrastrutture/> nel territorio di [[Nicolosi]] è possibile ammirare il golfo di Catania e la valle del [[Simeto]]. Dalle piste di Piano Provenzana a nord, in territorio di [[Linguaglossa]], sono visibili [[Taormina]] e le coste della [[Calabria]].
 
=== Clima ===
Nelle parti più alte del vulcano il clima è di tipo [[Alpi|alpino]], {{cn|le estati sono fredde e secche con una temperatura media di 6 °C, gli inverni sono rigidissimi e nevosi con una temperatura media di -12 ºC|Mi sembra esagerato al ribasso. Fonte?}}.
 
== Storia ==
[[File:Voyage critique à l'Etna en 1819.tif|miniatura|''Voyage critique à l'Etna en 1819''. Da [[Biblioteca europea di informazione e cultura|BEIC]], biblioteca digitale.]]
I primi riferimenti storici all'attività eruttiva dell'Etna si trovano negli scritti di [[Tucidide]] e [[Diodoro Siculo]] e del poeta [[Pindaro]]<ref>{{cita|Cristofolini-Improsa-Patanè|p. 9|etna1983}}.</ref>; altri riferimenti sono per lo più mitologici.
Secondo Diodoro Siculo circa 3.000 anni fa, in seguito a una fase di attività violentemente esplosive (probabilmente sub-pliniane) dell'Etna, gli abitanti del tempo, i [[Sicani]], si spostarono verso le parti occidentali dell'isola<ref>Diodoro Siculo, lib. V. 6.</ref>.
 
I primi studiosi a intuire che il vulcano fosse in realtà costituito da un grande numero di strutture più piccole e variamente sovrapposte o affiancate furono il [[Charles Lyell|Lyell]], [[Sartorius von Waltershausen]] e il [[Carlo Gemmellaro|Gemmellaro]]; questi riconobbero nell'Etna almeno due principali coni eruttivi, il più recente Mongibello e il più antico Trifoglietto (nell'area della Valle del Bove).<ref>{{cita|Cristofolini-Improsa-Patanè|p. 10|etna1983}}.</ref>. Tale impostazione non venne rivista fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]] quando il belga J.Klerkx (sotto la guida di [[Alfred Rittmann]]) individuò nella predetta valle una successione di altri prodotti eruttivi precedenti al Mongibello. Studi successivi hanno rivelato una maggiore complessità della struttura che risulta costituita da numerosissimi centri eruttivi con caratteristiche tipologiche del tutto differenti<ref>{{cita|Cristofolini-Improsa-Patanè|pp. 13-15|etna1983}}.</ref>.
 
L'attività maggioritaria in tempi storici è stata connessa a quella del [[Cratere Centrale|sistema centrale]], che in tempi più recenti ha interessato altre nuove bocche sommitali: il [[Cratere di Nord-Est]], formatosi nel 1911, la [[Voragine]] nata all'interno del Cratere centrale nel 1945 e la [[Bocca Nuova]] originatasi sempre al suo interno, nel 1968<ref name="montetna" />.
 
Nel 1971 si è formato il nuovo [[Cratere di Sud-Est]]. Infine, nel 2007, è nato il [[Nuovo Cratere di Sud-Est]] che in seguito all'intensa e frequente attività stromboliana e alle fontane di lava, tra il 2011 e il 2013 ha assunto dimensioni imponenti raggiungendo l'altezza dei crateri precedenti<ref name="montetna" />.
 
=== Etimologia del nome ===
L'etimologia del nome Etna è da sempre dibattuta. Sembrerebbe risalire alla [[Fonologia della lingua greca antica|pronuncia del greco antico]] itacista del toponimo [[Aitna]] (Aἴτνα-ας), nome che fu attribuito anche alle città di [[Katane]] e [[Inessa]], che [[etimologia|deriva]] dalla parola del [[lingua greca antica|greco classico]] ''αἴθω'' (''aitho'' cioè ''bruciare'')
<ref>Nel suo libro ''Place-names of the World'' (''Toponimi del mondo''), Adrian Room scarta l'etimologia dal greco; cfr. {{Cita web|url=http://blog.oup.com/2010/04/volcano/ |titolo=Volcano – Podictionary Word of the Day |editore=Blog.oup.com |data=29 aprile 2010 |accesso=2 giugno 2011}}</ref><ref>In base ad {{cn|alcuni}}, tra cui è {{cn|Andrew Room}}, Etna deriva dal fenicio; le principali [[Radice (linguistica)|radici]] poste come etimologia per ''{{lang|grc|Αἴτνη}}'' sono la fenicia ''attuna'' (''fornace'' o ''ciminiera'') e il greco ''{{lang|grc|αἴθω}}'' (''aitho'', '' bruciare''); ''attuna'' dà ['ajtnɛ] con [[Metatesi (linguistica)|metatesi]] a contatto del [[fono]] [[Vocale|vocalico]]-[[Consonante approssimante|semiconsonantico]] [w] e spostamento dell'articolazione verso l'[[approssimante palatale]] [j]. [θ] in ''{{lang|grc|αἴθω}}'' sposterebbe l'articolazione verso [s] e inoltre la [n] di ''{{lang|grc|Αἴτνη}}'' dovrebbe essere qualche forma di [[Infisso (linguistica)|infisso]] che darebbe una forma ''*ainthano''</ref>.
L'Etna era infatti conosciuto dai greci come [[wikt:en:Αἴτνη#Ancient Greek|Αἴτνη]] (''Aítnē'') e dai [[età romana|romani]] come ''Aetna''.
Non è comunque esclusa la possibile origine indigena del termine, attribuendolo al [[Sicani|sicano]] [[wikt:en:Aetna#Etymology|*aith-na]] (“ardente”), in ogni caso proveniente dalla medesima radice del protoindoeuropeo [[wikt:en:Reconstruction:Proto-Indo-European/h₂eydʰ-|*ai-dh]] (“bruciare; fuoco”).
 
Gli scritti in [[lingua araba]]<ref>Vedi ad esempio {{Cita libro|nome=Michele|cognome=Amari|wkautore=Michele Amari|titolo=Biblioteca Arabo-Sicula|anno=1887}}.</ref> si riferivano a essa come la montagna ''[[wikt:en:جبل#Noun|Jabal]] [[wikt:en:بركان#Arabic|al-burkān]]'' (''montagna del vulcano'') o ''Jabal Aṭma Ṣiqilliya'' ("montagna somma della Sicilia") o ''[[wikt:en:جبل النار#Arabic|Jabal an-Nār]]'' ("montagna di fuoco"); questo nome fu più tardi mutato in ''Mons Gibel'' letteralmente "monte Gibel"<ref>In epoca moderna interpretato e tradotto come "Montagna due volte" o "Monte dei Monti". In realtà la coesistenza in altri luoghi di etimologie simili si deve ridimensionare a una vera e propria ignoranza da parte dei geografi medievali i quali non conoscevano il significato di ''gibel''. La coesistenza delle due lingue, latino e arabo, infatti deve far pensare all'introduzione del lemma non prima della [[Storia della Sicilia Normanna|età Normanna]].</ref> (dal latino ''[[wikt:en:mons#Latin|mons]]'' "monte" e dall'arabo ''jabal'' ([[wikt:en:جبل#Arabic|جبل]]) "monte"<ref>"Altra ripetizione in Mongibello (…) derivato da “Mons” (latino: monte) e “Jabal” (arabo: monte)" in {{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/pdf/toponomastica.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090327012358/http://www.araldicacivica.it/pdf/toponomastica.pdf |dataarchivio=27 marzo 2009 |titolo=Note di toponomastica |accesso=20 agosto 2011 |urlmorto=sì }}.</ref>) {{Citazione necessaria|proprio per indicarne la sua maestosità, da cui ''Mongibello'' (o anche ''Montebello'')}}.
 
Il nome Mongibello è rimasto in uso comune per molto tempo e qualcuno continua a chiamare l'Etna con tale appellativo, in siciliano è chiamato infatti ''mungibeḍḍu''. {{Citazione necessaria|Secondo un'altra teoria il nome Mongibello deriva da ''Mulciber'' (dal latino ''qui ignem mulcet'' - ''che placa il fuoco'') uno degli epiteti con cui veniva chiamato dai latini il dio [[Vulcano (divinità)|Vulcano]]}}. Le popolazioni locali, per indicare l'Etna, usano a volte il termine gergale ''a muntagna'' semplicemente nel suo significato di montagna per antonomasia. {{cn|In tempi recenti il nome Mongibello è rimasto a indicare la sola parte sommitale dell'Etna, ovvero l'area dei due crateri centrali e dei crateri sud-est e nord-est}}.
 
== Storia geologica ==
=== Genesi del vulcano ===
[[File:Etnas 1669 eruption.jpg|thumb|Antica incisione che mostra il percorso fino al mare delle colate laviche del 1669.]]
[[File:Mount Etna 1842.jpg|thumb|Dipinto di [[Thomas Cole]] del 1842; evidente l'aspetto differente del vulcano rispetto a quello recente.]]
[[File:Sommer, Giorgio (1834-1914) - n. 1375 - L' Etna dal Giardino Bellini (Catania).jpg|thumb|L'Etna vista da [[Catania]] negli [[anni Dieci]] del [[XX secolo|XX sec]]; si nota l'aspetto del tutto diverso del vulcano modificato ampiamente dalla successiva nascita dei nuovi crateri.]]
[[File:Sommità dell'Etna al tramonto (28 novembre 2015).jpg|thumb|Complesso craterico sommitale dell'Etna il 28-11-2015; la vista da sud-ovest evidenzia lo spostamento dei centri effusivi verso ESE. L'altezza raggiunta è pari a questa del complesso più antico.]]
[[File:Etna eruption seen from the International Space Station.jpg|thumb|L'Etna in eruzione il 30 ottobre 2002, vista dalla [[Stazione Spaziale Internazionale]].]]
[[File:Etnasudest.jpg|thumb|Canale lavico sull'Etna.]]
[[File:Eruzione Etna 13-01-2011 B.jpg|thumb|L'Etna in eruzione il 13 gennaio 2011.]]
[[File:March 4, 2012 Etan Eruption with the city of Catania in the foreground.jpg|thumb|Evento eruttivo del 4 marzo 2012, visto dalla [[Plaia]] di [[Catania]].]]
[[File:Etna's NSEC (New South East Crater) eruption.jpg|thumb|Foto a lunga esposizione dell'eruzione dal NSEC (New South East Crater) con due camini del febbraio 2014.]]
[[File:Etna Colata Lavica 2002.JPG|thumb|Colata lavica del 2002 a [[Linguaglossa]].]]
[[File:Aci Trezza-Italy-Castielli CC0 HQ4.jpg|thumb|I Faraglioni dei Ciclopi - Aci Trezza (CT).]]
L'Etna si è formato nel corso delle ere con un processo di costruzione e distruzione incominciato intorno a {{tutto attaccato|570 000}} anni fa, nel periodo [[Quaternario (geologia)|Quaternario]], durante il [[Pleistocene medio]]<ref name="Caffo1" />. Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio [[golfo]] nel punto di contatto tra la [[tettonica a zolle|zolla]] [[Europa|euro]]-[[asia]]tica a [[nord]] e la zolla [[africa]]na a [[sud]], corrispondente alla catena dei monti [[Peloritani]] a settentrione e all'[[Monti Iblei|altopiano Ibleo]] a meridione. Fu proprio il colossale [[attrito]] tra le due zolle a dare origine alle prime [[eruzione vulcanica|eruzioni]] sottomarine di [[lava]] [[basalto|basaltica]] fluidissima con la nascita dei primi coni vulcanici, al centro del golfo primordiale detto pre-etneo, nel periodo del Pleistocene medio-superiore {{tutto attaccato|700 000}} anni fa<ref>{{cita|Villari|p. 30|villari}}.</ref>.
 
Di tali attività restano gli splendidi affioramenti della “''Riviera dei Ciclopi''” con i loro ''prismi basaltici'' (l'[[isola Lachea]] e i faraglioni di [[Aci Trezza]]), le brecce vulcaniche vetrose ([[Ialoclastite|ialoclastiti]]) e le [[Lava a cuscino|lave a pillow]] della rupe di [[Aci Castello]], ma anche i basalti colonnari affioranti nel terrazzo fluviale del [[Simeto]], esteso nei versanti sud occidentale e sud orientale da Adrano e Paternò fino alla costa Ionica<ref name="Caffo1">{{Cita web |url = http://www.cataniaperte.com/etna/vulcanologia/index1.htm |titolo = Evoluzione morfostrutturale del complesso vulcanico poligenico dell'area etnea |autore = Salvatore Caffo |accesso = 4 luglio 2015}}</ref>. Il sollevamento tettonico dell'area, unitamente all'accumulo dei prodotti eruttivi, determinò l'emersione della regione e la formazione di un edificio [[vulcano a scudo|vulcanico a scudo]] che è quello che costituisce il basamento dell'attuale<ref>{{cita|Villari|pp. 30-31|villari}}</ref>.
 
Tra i {{tutto attaccato|350 000}} e i {{tutto attaccato|200 000}} anni fa, da una attività di tipo fessurale, spesso anche subacquea, scaturirono lave estremamente fluide che diedero luogo alla formazione di bancate laviche tabulari di elevato spessore (fino a 50&nbsp;m), i cui resti sono gli imponenti terrazzamenti visibili nell'area sud occidentale dell'edificio vulcanico a quote comprese fra i 300 e i 600&nbsp;m [[s.l.m.]]<ref name="Caffo1"/>.
Gli studi sulla composizione di queste lave hanno messo in evidenza che questi prodotti vulcanici (sia subacquei sia subaerei) rappresentano le cosiddette [[Basalto tholeiitico|vulcaniti tholeiitiche basali]], cioè magmi simili, anche se con delle differenze, a quelli che vengono prodotti in aree del mantello terrestre caratterizzate da alti gradi di fusione parziale di grande attività distensive, tipiche delle [[Dorsale oceanica|dorsali]] e delle isole oceaniche. Le tholeiiti costituiscono una percentuale assai limitata dei prodotti dell'area etnea e sono state eruttate in più riprese a partire da circa 500.000 anni fa, questa è infatti l'età dei più antichi prodotti etnei<ref>{{Cita web |url = http://www.ct.ingv.it/it/component/content/article/29-uf-vulcanologia-e-geochimica/etna/161-evoluzione-geologica-del-monte-etna.html?showall=&start=1 |titolo = Fase delle Tholeiiti Basali |editore = INGV Catania |accesso = 16 febbraio 2017}}</ref>. Allo stesso periodo geologico si attribuisce anche la formazione del notevole [[Neck]] di [[Motta Sant'Anastasia#Territorio|Motta Sant'Anastasia]], una rupe isolata di lave colonnari su cui è edificato il centro storico della cittadina etnea<ref name="Caffo1" />.
 
Si ritiene che tra {{tutto attaccato|200 000}} e {{formatnum:110000}} anni fa ci fu uno spostamento degli assi eruttivi verso nord e verso ovest con un contemporaneo mutamento nell'attività di risalita e nei meccanismi di effusione, accompagnati da una variazione nella composizione chimica dei magmi e nel tipo di attività<ref name="Caffo1" />. La nuova fase eruttiva vide come protagonisti coni subaerei che emettevano lave di tipo "alcalino". L'attività si concentrò lungo la costa ionica in corrispondenza del sistema di faglie dirette denominato delle [[Riserva naturale orientata La Timpa|Timpe]]. I prodotti alcalini costituiscono la gran mole del vulcano etneo e vengono eruttati ancora oggi. La distinzione tra i termini viene effettuata mediante i rapporti tra le percentuali di alcuni ossidi e in particolare SiO2 e K2O+Na2O ritenuti indicativi delle condizioni di genesi dei magmi stessi<ref>“Petrologia ed evoluzione strutturale dell'Etna: studi geologici e geofisici sull'Etna” dott. Carmelo Ferlito, INGV Catania.</ref>.
 
Durante il [[Pleistocene superiore|Tarantiano]], 110.000-60.000 anni fa, l'attività eruttiva si sposta dalla zona Val Calanna-Moscarello verso l'area adesso occupata dalla depressione della [[Valle del Bove]]. Da un'attività di tipo fissurale, come quella che ha caratterizzato le prime due fasi, si passerà gradualmente a un'attività di tipo centrale caratterizzata sia da eruzioni effusive che esplosive. Questo tipo di attività porterà alla formazione di diversi centri eruttivi. Il principale dei coni, che viene denominato dagli studiosi [[Val Calanna|Monte Calanna]], è inglobato al di sotto del vulcano. Cessata l'attività di questo, circa ottantamila anni fa entrò in eruzione un nuovo complesso di coni vulcanici, detto [[Trifoglietto]], più a ovest del precedente, che a dispetto del grazioso nome fu un vulcano estremamente pericoloso, di tipo [[esplosione|esplosivo]] caratterizzato da [[Eruzione di tipo pliniano|eruzioni pliniane polifasiche]], come ad esempio il [[Vesuvio]] e [[Vulcano (vulcano)|Vulcano]] delle isole [[Eolie]], che emetteva lave di tipo molto [[viscosità|viscoso]]. L'attività vulcanica si spostò poi ancor più a ovest con la nascita di un ulteriore bocca vulcanica a cui vien dato il nome di Trifoglietto II (dai 70 ai 55.000 anni fa). Il collasso di questo edificio ha dato origine all'immensa [[caldera]] della già citata Valle del Bove, profonda circa mille metri e larga cinque chilometri, lasciando esposti sulle pareti di questa gli affioramenti di rocce piroclastiche che evidenziano lo stile particolarmente esplosivo della sua attività. L'esplosività è probabilmente collegata alle grandi quantità di acqua nell'edificio che vaporizzandosi frammentava il magma.
 
Intorno a 55.000 anni fa circa si verifica un ulteriore spostamento dell'attività eruttiva verso nord-ovest dopo la fine dell'attività dei centri della Valle del Bove. È la fase detta dello [[stratovulcano]]. Tale spostamento porterà alla formazione del più grosso centro eruttivo che costituisce la struttura principale del Monte Etna: il "vulcano Ellittico". Il nome Ellittico deriva dalla forma, appunto di ellisse (2&nbsp;km asse maggiore e 1&nbsp;km asse minore), della caldera che ha segnato la fine della sua attività. I suoi prodotti, sia colate laviche sia piroclastiti, costruirono un edificio di dimensioni notevoli che, prima del collasso calderico avvenuto 15&nbsp;000 anni fa, doveva probabilmente raggiungere i 4000 metri di altezza. Le eruzioni laterali dell'Ellittico hanno prodotto la graduale espansione laterale dell'edificio vulcanico attraverso la messa in posto di colate laviche che hanno causato un radicale cambiamento dell'assetto del reticolo idrografico principalmente nel settore nord e nord-orientale<ref>Geological evolution of Etna volcano, S. Branca, M. Coltelli, G. Groppelli - Geophysical Monograph Series, 2004</ref>. In quest'area le colate laviche colmarono antiche paleovallate come quella del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]] generando numerosi fenomeni di sbarramento lavico del paleoalveo del fiume Simeto<ref>Geological and geomorphologic evolution of the Etna volcano NE flank and relationships between lava flow invasions and erosional processes in the Alcantara Valley (Italy). Geomorphology, S. Branca(2003)</ref>.
L'intensa e continua attività effusiva degli ultimi 15000 anni riempirà del tutto la caldera del vulcano Ellittico coprendo in gran parte i suoi versanti e formando il nuovo cono craterico sommitale. Tale attività effusiva, originata sia dalle bocche sommitali sia da apparati eruttivi parassiti, porterà alla formazione dell'edificio vulcanico che forma il complesso in attività: il [[Mongibello]].
 
Nel corso del tempo si sono avute fasi di stanca e fasi di attività eruttiva, con un collasso del Mongibello intorno a otto-novemila anni fa; nei prodotti del Mongibello è stata osservata una generale transizione da termini più antichi e acidi (relativamente arricchiti in SiO2) a più recenti e basici (cioè relativamente povere di SiO2) e porfirici (ricchi di minerali cristallizzati in profondità prima dell'emissione), le lave sono quindi ritornate a essere di tipo fluido [[basalto|basaltico]] e si sono formati altri coni di cui alcuni molto recenti.
 
=== Attività vulcanica recente ===
L'Etna è un vulcano attivo. A differenza dello [[Stromboli]], che è in perenne attività, e del [[Vesuvio]], che alterna periodi di quiescenza a periodi di attività parossistica, esso appare sempre sovrastato da un pennacchio di fumo. A periodi abbastanza ravvicinati entra in eruzione incominciando in genere con un periodo di [[degassamento]] ed emissione di sabbia vulcanica a cui fa seguito un'emissione di [[lava]] abbastanza fluida all'origine. Talvolta vi sono dei periodi di attività stromboliana che attirano folle di visitatori d'ogni parte del mondo per via della loro spettacolarità.
 
Nonostante i vulcani eruttino prevalentemente dalla loro cima, da uno o più crateri sommitali, l'Etna si caratterizza per essere uno dei pochi vulcani al mondo in cui è stato possibile osservare a memoria d'uomo la nascita di nuove bocche eruttive sommitali, formatesi prevalentemente nel secolo scorso<ref name="NCSE">{{cita web|url=http://comunicazione.ingv.it/index.php/comunicati-e-note-stampa-2/1291-l-etna-e-il-nuovo-cratere-di-sud-est|editore=INGV|titolo=L’Etna e il nuovo cratere di Sud-Est|autore=Silvia Mattoni|data=21 luglio 2016|accesso=21 luglio 2016}}</ref>. Il vulcano attuale era costituito fino agli anni 2000 essenzialmente da 4 crateri sommitali attivi: il cratere centrale o ''Voragine'', il cratere subterminale di Nord-est formatosi nel 1911 (NEC), la Bocca Nuova del 1968 (BN) e il cratere subterminale di Sud-est (del 1971) (SEC)<ref>[http://www.ct.ingv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=69&Itemid=312 INGV:sezione di Catania, le eruzioni dell'Etna]</ref>.
 
Tuttavia, solo nell'ultimo decennio, per la prima volta, i vulcanologi sono riusciti ad applicare un moderno approccio multidisciplinare per monitorare la nascita di un nuovo cratere sommitale e cercare di comprendere cosa renda tanto instabile un vulcano come l'Etna in corrispondenza delle bocche sommitali: alla fine del 2011 dove prima c'era un ''cratere a pozzo'' (o ''pit crater'') alla base orientale del SEC, si è infatti sviluppato quello che ormai gli studiosi hanno ribattezzato Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC)<ref>{{Cita testo |url = http://www.ct.ingv.it/it/avvisi-e-bandi/doc_download/2846-etna-quella-spina-sulle-labbra-del-nuovo-cratere-di-sud-est-la-sicilia-11-09-2011.html |titolo = Etna |pubblicazione = [[La Sicilia]] |data = 9 settembre 2011 |accesso = 16 febbraio 2017}}</ref>. L'edificio vulcanico del Nuovo Cratere di Sud-Est, formatosi lungo una frattura orientata lungo una direzione Nord-Ovest Sud-Est, è successivamente cresciuto con grande rapidità sull'orlo di una parete a strapiombo della Valle del Bove, alta circa mille metri, presentando quindi una relativa instabilità che caratterizza tutto il fianco nord-orientale del vulcano e mantiene alta l'attenzione degli scienziati.
 
Questi hanno recentemente stabilito che il vulcano subisce ciclicamente nel tempo dei fenomeni di inflazione (rigonfiamento), seguiti da deflazione (sgonfiamento) che possono durare per un periodi di alcuni mesi fino a qualche anno. Come riferito da Marco Neri, coordinatore del lavoro di studi e primo ricercatore presso l'Osservatorio Etneo dell'INGV (INGV-OE), durante un recente periodo di inflazione, «il fianco nord-orientale dell'Etna si è deformato, seguendo traiettorie di “traslazione” semi-circolari: la porzione sommitale si è spostata verso Nord-Est, la parte intermedia verso Est e infine la parte distale, in prossimità del Mare Ionio, è traslata verso Sud-Est. Lo spostamento verso Nord-Est della parte sommitale del vulcano ha favorito l'apertura di numerose fessure eruttive orientate in senso NO-SE (Nord-Ovest Sud-Est) e la conseguente nascita del Nuovo Cratere di Sud-Est»<ref name="NCSE"/>. La traslazione verso lo Ionio è confermata anche dagli studi condotti dalla Open University<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/science-environment-43522169|titolo=Mount Etna is 'sliding towards the sea|autore=Jonathan Amos|sito=https://www.bbc.com/|editore=BBC News|lingua=inglese|data=24 marzo 2018|accesso=24 marzo 2018}}</ref>.
 
Durante l'ultima campagna di misurazioni con GPS effettuata dall'INGV nel gennaio del 2014 si è constatato che il punto più alto del nuovo cono si era assestato a una quota di 3.290&nbsp;m [[s.l.m.]]<ref>{{Cita web |url = http://www.ct.ingv.it/it/avvisi-e-bandi/doc_download/4648-l-attivita-eruttiva-del-nuovo-cratere-di-sud-est-dell-etna-fra-ottobre-e-dicembre-2013-campi-lavici-e-crescita-del-nuovo-cono.html |titolo = L'attività eruttiva del Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna fra ottobre e dicembre 2013: campi lavici e crescita del nuovo cono |autore = B. Behncke & E. De Beni |editore = INGV Catania |data = 22 gennaio 2014 |accesso = 16 febbraio 2017}}</ref> facendone di fatto una delle bocche sommitali più alte del grande vulcano.
 
L'Etna presenta inoltre diverse piccole bocche laterali sparse a varie altitudini, dette ''crateri avventizi'', prodotte dalle varie eruzioni laterali nel tempo. Esistono poi dei [[cratere eccentrico|centri eruttivi eccentrici]] caratterizzati dalla non condivisione del condotto vulcanico con il vulcano principale, ma del solo bacino magmatico, quali i [[monti Rossi]] e il [[monte Mojo]].
 
==== Eruzioni notevoli in periodo storico ====
{{Vedi anche|Eruzioni dell'Etna}}
In genere le eruzioni dell'Etna pur fortemente distruttive delle cose, non lo sono per le persone se si eccettuano i casi fortuiti come quello di Bronte del [[Eruzione dell'Etna del 1843|25 novembre del 1843]] in cui a causa di una falda freatica la lava esplose colpendo una settantina di persone delle quali persero la vita almeno 36<ref>{{cita|Giacomelli-Pesaresi|tab. 4, p. 18|gp}}.</ref> o di palese imprudenza come nel [[1979]] quando un'improvvisa pioggia di massi uccise nove turisti, avventuratisi fino al cratere apparentemente spento, e ne ferì un'altra decina.
Le fonti della memoria storica ricordano centinaia di eruzioni di cui alcune fortemente distruttive.
 
L'eruzione più lunga a memoria storica è quella del luglio [[1614]]. Il fenomeno durò ben dieci anni ed emise oltre un miliardo di metri cubi di [[lava]], coprendo 21 chilometri quadrati di superficie sul versante [[nord|settentrionale]] del [[vulcano]]. Le colate ebbero origine a quota 2550 e presentarono la caratteristica particolare di ingrottarsi ed emergere poi molto più a valle fino alla [[Altitudine|quota]] di 975&nbsp;m [[s.l.m.]], al di sopra comunque dei centri abitati. Lo svuotamento dei condotti di [[Tunnel di lava|ingrottamento]] originò tutta una serie di [[grotta|grotte]] laviche, visitabili, come la [[Grotta del Gelo]] e la [[Grotta dei Lamponi]].
 
Nel [[1669]] avvenne l'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione]] più conosciuta e distruttiva, che raggiunse e superò, dal lato [[ovest|occidentale]], la città di [[Catania]]; ne distrusse la parte esterna fino alle [[mura (fortificazione)|mura]], circondando il [[Castello Ursino (Catania)|Castello Ursino]] e superandolo creò oltre un chilometro di nuova terraferma. L'eruzione fu annunciata da un fortissimo boato e da un [[terremoto]] che distrusse il paese di [[Nicolosi]] e danneggiò [[Trecastagni]], [[Pedara]], [[Mascalucia]] e [[Gravina di Catania|Gravina]]. Poi si aprì una enorme fenditura a partire dalla zona sommitale e, sopra Nicolosi, si iniziò l'emissione di un'enorme quantità di lava. Il gigantesco fronte lavico avanzò inesorabilmente seppellendo [[Belpasso|Malpasso]], [[Mompilieri]], [[Camporotondo Etneo|Camporotondo]], [[San Pietro Clarenza]], [[San Giovanni Galermo]] e [[Misterbianco]] oltre a [[villaggio|villaggi]] minori dirigendosi verso il [[mare]]. Si formarono i due [[Cono vulcanico|coni]] [[piroclasti]]ci che sono denominati [[Monti Rossi]], a [[Nord]] di Nicolosi. L'eruzione durò 122 giorni ed emise un volume di lava di circa 950 milioni di metri cubi.
 
Nel [[1892]] un'altra eruzione portò alla formazione, a circa 1800&nbsp;m di quota, del complesso dei [[Monti Silvestri]].
 
Nel [[1928]], ai primi di novembre, ebbe inizio l'eruzione più distruttiva del XX secolo. Essa portò, in pochi giorni, alla distruzione della cittadina di [[Mascali]]. La colata fuoriuscì da diverse bocche laterali sul versante orientale del vulcano e minacciò anche [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]] e [[Nunziata]].
 
L'eruzione del 5 aprile del [[1971]] ebbe inizio a quota 3050 da una voragine dalla quale l'emissione di prodotti piroclastici formò il cono sub-terminale di Sud-est. Vennero distrutti l'Osservatorio Vulcanologico e la [[funivia dell'Etna]]. Ai primi di maggio si aprì una lunga fenditura a quota 1800&nbsp;m [[s.l.m.]] che raggiunse [[Fornazzo]] e minacciò [[Milo (Italia)|Milo]]. La lava emessa fu di 75 milioni di metri cubi.
 
L'eruzione del [[1981]] ebbe inizio il 17 marzo e si rivelò abbastanza minacciosa: in appena poche ore si aprirono fenditure da quota 2550 via via fino a 1140. Le lave emesse, molto fluide, raggiunsero e tagliarono la [[Ferrovia Circumetnea]]; un braccio si arrestò appena 200 metri prima di [[Randazzo]]. Il fronte lavico tagliò la [[strada provinciale]] e la [[Ferrovia Taormina-Alcantara-Randazzo]] delle [[Ferrovie dello Stato]], proseguendo fino alle sponde del [[Alcantara (fiume)|fiume Alcantara]]. Si temette la distruzione della pittoresca e fertile [[Valle dell'Alcantara|vallata]], ma la furia del vulcano si arrestò alla quota di 600&nbsp;m.
 
Il [[1983]] è da ricordare oltre che per la durata dell'[[Eruzione dell'Etna del 1983|eruzione]], 131 giorni, con 100 milioni di metri cubi di lava emessi (che distrussero impianti sciistici, ristoranti, altre attività turistiche, nuovamente la funivia dell'Etna e lunghi tratti della S.P. 92), anche per il primo tentativo al mondo di [[eruzione dell'Etna del 1983#L'intervento di deviazione|deviazione]] per mezzo di [[esplosivo]] della colata lavica. L'eruzione si presentava abbastanza imprevedibile, con numerosi ingrottamenti ed emersioni di lava fluida a valle, che fecero temere per i centri abitati di [[Ragalna]], Belpasso e Nicolosi. Pur tra molte polemiche, e divergenze tra gli studiosi, vennero praticati, con notevole difficoltà, date le altissime [[temperatura|temperature]] che arrivavano a rovinare le punte da foratura, decine e decine di fornelli per consentire agli artificieri di immettere le cariche esplosive. La colata venne parzialmente deviata; l'eruzione ebbe comunque termine di lì a poco.
 
Il 14 dicembre del [[1991]] ebbe inizio [[Eruzione dell'Etna del 1991-1993|la più lunga eruzione del XX secolo]] (durata 473 giorni), con l'apertura di una frattura eruttiva alla base del cratere di Sud-est, alle quote da 3100&nbsp;m a 2400&nbsp;m [[s.l.m.]] in direzione della [[Valle del Bove]]. L'esteso campo lavico ricoprì la zona detta del Trifoglietto e si diresse verso il Salto della Giumenta, che superò il 25 dicembre 1991 dirigendosi verso la Val Calanna. La situazione fu giudicata pericolosa per la città di [[Zafferana Etnea]] e venne messa in opera una strategia di contenimento concertata tra la [[Protezione civile]] e il [[Genio militare|Genio]] dell'Esercito. In venti giorni venne eretto un argine di venti metri d'altezza che, per due mesi, resse alla spinta del fronte lavico. La tecnica fu quella dell'erezione di barriere in terra per mezzo di lavoro ininterrotto di grandi ruspe ed escavatori a cucchiaio.
 
Questa tecnica in seguito si rivelerà efficace nel tentativo di salvataggio del rifugio Sapienza e della stazione turistica di Etna Sud nel corso dell'eruzione [[2001]], e sarà oggetto di studio da parte di équipe internazionali, tra cui esperti [[giappone]]si<ref>{{Cita web |url = http://www.repubblica.it/online/cronaca/etnadue/sapienza/sapienza.html |titolo = Etna |pubblicazione = La Repubblica |data = 31 luglio 2001}}</ref>. Tutto si rivelò efficace nel rallentare il flusso lavico guadagnando tempo ma ancora una volta non risolutivo in caso di persistenza dell'evento eruttivo. Furono chiamati gli incursori della Marina che operarono nel canale principale, a quota 2200&nbsp;m, con cariche esplosive al plastico (C4) e speciali cariche esplosive cave per deviare il flusso di lava nel canale d'invito e inviarla così nella valle del Bove, riportando la posizione del fronte lavico a quella di circa sei mesi prima. L'operazione riuscì perfettamente, utilizzando una carica di C4 pari a 7 tonnellate e 30 cariche cave; il tutto, fatto esplodere in rapidissima successione, fece crollare il diaframma che separava il magma dal canale d'invito. Successivamente venne ostruito con grandi macigni di pietra lavica il canale principale che scendeva pericolosamente verso Zafferana Etnea.<ref>{{Cita testo|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/22/boato_Etna_diventa_souffle__co_0_9204229533.shtml|pubblicazione=Corriere della sera|titolo=incursori marina militare 1992|data=22 aprile 1992}}</ref>
<!--AGGIUNGERE SOLO ERUZIONI ENCICLOPEDICAMENTE RILEVANTI. PER VEDERE LA LISTA COMPLETA ANDARE SULLA VOCE "Eruzioni dell'Etna".-->
 
== Turismo ==
L'Etna è meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazioni in quanto si tratta di uno dei pochi vulcani attivi al mondo a essere facilmente accessibile. Sono presenti infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano i visitatori fino ai crateri sommitali.
 
=== Strutture esistenti ===
Sull'Etna è presente l'[[Osservatorio astronomico di Serra la Nave]], una struttura dedicata all'osservazione del cielo sul visibile<ref>{{Cita web|url=http://sln.oact.inaf.it/sln_old/index.html|titolo=Sede M. G. Fracastoro|accesso=24 luglio 2016}}</ref>.
 
=== Santuari sull'Etna ===
La peculiarità della montagna, un vulcano, interessato da fenomeni improvvisi, quali tremori e sismi, le sue attività piroclastiche ed effusive, l'associazione con il fuoco, hanno ingenerato nel corso dei tempi l'idea che fosse dimora di divinità. Sono sorti pertanto santuari e luoghi di culto sia sulle pendici sia nelle alture più scoscese.
 
==== Santuari dell'antichità ====
* Santuario del dio [[Adranos]] - Famoso nell'antichità, con i suoi mille molossi a custodia.
 
==== Santuari cattolici dedicati a Maria ====
* [[Santuario Madonna della Sciara]] - [[Mompileri]] - [[Mascalucia]]<ref>{{Cita web|url = http://www.madonnadellasciara.it/|titolo = Santuario Arcidiocesano "Madonna della Sciara"|accesso=17 maggio 2015|sito = www.madonnadellasciara.it}}</ref>
* [[Santuario di Santa Maria di Vena]] - [[Piedimonte Etneo]]
* [[Santuario di Maria Santissima di Valverde]] - [[Valverde (Sicilia)|Valverde]]<ref>{{Cita web|url = http://ipersito.santuariodivalverde.it/index.php|titolo = Benvenuti nel Santuario di Valverde|accesso = 17 maggio 2015}}</ref>
* [[Santuario Madonna della Roccia]] - [[Belpasso]]<ref>{{Cita web|url = http://www.madonnadellaroccia.it/|titolo = Santuario Madonna della Roccia|accesso = 17 maggio 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.rocciadibelpasso.it/|titolo = index18012011|accesso = 17 maggio 2015}}</ref>
* [[Santuario Maria Santissima Annunziata]] - [[Bronte]]
* [[Santuario Madonna della Strada]] - [[Giarre]]
* [[Santuario Madonna Santissima della Provvidenza]] - [[Giarre]]
* [[Santuario Madonna della Ravanusa]] - [[San Giovanni la Punta|San Giovanni La Punta]]<ref>{{Cita web|url = http://madonnaravanusa.altervista.org/|titolo = Santuario Madonna della Ravanusa|accesso = 17 maggio 2015}}</ref>
* [[Santuario Maria Santissima del Carmelo]] - [[Randazzo]]
* [[Santuario Santa Maria Assunta]] - [[Randazzo]]
* [[Santuario Madonna della Provvidenza]] - [[Zafferana Etnea]]
 
==== Santuari cattolici dedicati ad Alfio, Filadelfo e Cirino ====
* [[Santuario di Sant'Alfio]] - [[Trecastagni]]
* Santuario vecchio - Trecastagni
 
== Sport ==
=== Sci ===
[[File:Etna - rifugio Sapienza.JPG|miniatura|''Etna Nord'' ed ''Etna Sud'' sono le due località sciistiche sulle pendici del vulcano. Nella foto il [[Rifugio Sapienza]] sopra [[Nicolosi]] (''Etna Sud'').]]
L'Etna si presta particolarmente agli [[sport invernali]] quali [[sci alpino]], [[sci di fondo]], [[scialpinismo]], [[snowboard]], [[Corsa con i cani da slitta|sleedog]]. L'abbondante innevamento consente l'apertura stagionale degli impianti delle due stazioni sciistiche presenti (una nel versante sud e l'altra in quello nord) in genere dalla metà di dicembre a primavera inoltrata. Nel versante sud (''Etna sud''), dal [[Rifugio Giovannino Sapienza]], ([[Nicolosi]]) si può usufruire di una [[cabinovia]] da 6 posti, di una [[seggiovia]] biposto e di tre [[skilift]] per raggiungere le piste. Il comprensorio meridionale offre circa 10&nbsp;km di piste. Il versante nord (''Etna nord'') ([[Piano Provenzana]], [[Linguaglossa]], situato a 1825&nbsp;m), è dotato invece di tre skilift e di una seggiovia. Nel versante est è presente il [[Rifugio Citelli]], in comune di [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]].
 
Entrambe le stazioni sciistiche hanno subito, in due eruzioni differenti, la quasi totale distruzione delle strutture da parte di colate laviche. In particolare le piste di Nicolosi sono state danneggiate dall'eruzione dell'estate del [[2001]] quando una [[lava|colata lavica]] ha distrutto la stazione d'arrivo della funivia e il centro servizi passando a pochi metri dallo stesso "Rifugio Sapienza". Le piste di Piano Provenzana sono state colpite dalla colata dell'autunno del [[2002]]. Tuttavia dopo qualche anno di interruzione è avvenuta l'apertura degli impianti.
 
Negli [[anni settanta]] del [[XX secolo]] le piste del versante sud hanno accolto la "''Tre giorni Internazionale dell'Etna''", gara di [[sci alpino]] che vedeva alla partenza grandi nomi dello sci alla fine delle gare della [[Coppa del Mondo di sci alpino]].
 
=== Escursionismo ===
[[File:Skiing Etna nord , slope anfiteatro.JPG|miniatura|Pista da sci a [[Piano Provenzana]] sopra [[Linguaglossa]] (''Etna Nord'').]]
Il massiccio è meta frequente per l'[[escursionismo]] sia montano sia legato all'attività vulcanica.
 
=== Alpinismo ===
Il Monte Etna, nell'antichità, fu meta di una visita dell'imperatore [[Adriano]] e la leggenda narra che fu anche il luogo di morte del filosofo [[Empedocle]]. Negli [[anni '30]] la Valle del Bove, lungo il versante occidentale dell'Etna, fu meta di alcuni alpinisti che esplorarono alcuni speroni rocciosi tracciandovi brevi itinerari poi caduti nell'oblio. Negli anni successivi l'evoluzione dei materiali e dell'[[arrampicata]] (soprattutto quella su [[arrampicata su ghiaccio|ghiaccio]]) ha portato all'esplorazione sistematica delle pieghe della valle con l'apertura di grandiosi itinerari che sono tra i più lunghi e completi del mezzogiorno d'Italia quali: Serra Cuvigghiuni (1000 m, AD ma con passi fino al VI-); Serra Giannicola Grande (1000 m, PD+); Cenerentola (300 m, AD) e molti altri.
 
=== Ciclismo ===
La salita sud-est dell'Etna fino al [[Rifugio Sapienza]] (circa 1.900 m s.l.m.) dalla costa catanese, classificabile come salita lunga e dalle medie pendenze, presenta un [[dislivello]] di circa 1.850 m con pendenze medie del 6-7% ed è una delle salite più dure del Centro-Sud Italia. Oltre il Rifugio Sapienza la salita prosegue tortuosa su terreno sterrato per altri mille metri di dislivello fino alla ''Torre del Filosofo'' (2900 m circa) che ne fanno complessivamente la salita con il più elevato dislivello in [[Europa]] assieme al [[Pico del Veleta]]. Altri due versanti di ascesa sono sul lato sud fino all'[[osservatorio astronomico]] e sul lato nord-est da Linguaglossa fino a Piano Provenzana.
 
==== Giro d'Italia ====
Il [[Giro d'Italia]] è arrivato sull'Etna in diversi arrivi di tappa:
 
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:550px;"
! Edizione
! Tappa
! Percorso
! km
! Vincitore di tappa
! Versante/Arrivo
|-
| align="center"| [[Giro d'Italia 1967|1967]] || align="center" | 7ª || [[Catania]] > Etna || align="center" | 198,0 || {{bandiera|ITA}} [[Franco Bitossi]] || Rifugio Sapienza
|-
| align="center"| [[Giro d'Italia 1989|1989]] || align="center" | 2ª || [[Catania]] >Etna || align="center" | 195,0 || {{bandiera|PRT}} [[Acácio da Silva]] || Rifugio Sapienza
|-
| align="center"| [[Giro d'Italia 2011|2011]] || align="center" | 8ª || [[Messina]] > Etna || align="center" | 179,0 || {{bandiera|ESP}} [[Alberto Contador]] || Rifugio Sapienza
|-
|align="center"| [[Giro d'Italia 2017|2017]] || align="center" | 4ª || [[Cefalù]] > Etna || align="center" | 181,0 || {{Bandiera|SVN}} [[Jan Polanc]] || Rifugio Sapienza
|-
|align="center"| [[Giro d'Italia 2018|2018]] || align="center" | 6ª || [[Caltanissetta]] > Etna || align="center" | 169,0 || {{Bandiera|COL}} [[Esteban Chaves]] || Serra La Nave
|-
|}
 
Dal 1980 al 2004 è esistito, in ambito professionistico, il [[Giro dell'Etna]].
 
=== Corsa a piedi ===
{{Citazione necessaria|Il 22 agosto [[1982]], per la prima volta, venne corsa una maratona di beneficenza; i partecipanti indossavano una maglia bianca con la scritta Corri Catania.}}
 
Dal [[2004]], il vulcano è sede della [[SuperMaratona dell'Etna]], maratona difficile con i suoi tremila metri di dislivello. La manifestazione sportiva parte dalla spiaggia di [[Fiumefreddo di Sicilia|Marina di Cottone]] sul livello del mare e si conclude, appunto, sul vulcano a quota tremila.
 
{{Citazione necessaria|Dal 2012, intorno a metà luglio, sull'Etna si corre l'Etna [[Trail running|Trail]], insieme di gare di trail running su diverse distanze, dai 12 ai 94 km.}}
 
=== Automobilismo ===
Sulle strade del versante sud si è disputata, sin dal [[1924]], una gara automobilistica, la [[Cronoscalata Catania-Etna]] con partenza da Catania. Motivi di sicurezza e di circolazione suggerirono in seguito di spostare il punto di partenza a nord di [[Nicolosi]]. La gara venne sospesa ''sine die'' dall'edizione del 2010 in cui perse la vita un giovane astante catanese.
 
== L'Etna nell'arte ==
=== Mitologia ===
{{Vedi anche|Etna (mitologia)}}
{{Citazione|…Trescano ai piedi tuoi silfi e sirene;/ Fremon dentro di te sofi e giganti…|[[Mario Rapisardi]] - [[s:Le poesie religiose/All'Etna|All'Etna]]}}
[[File:Etna da argimusco, sicilia.JPG|miniatura|L'Etna vista dal sito megalitico dell'[[Argimusco]].]]
Le eruzioni regolari della montagna, a volte drammatiche, l'hanno resa un soggetto di grande interesse per la [[mitologia greca]] e [[mitologia romana|romana]] e le credenze popolari che hanno cercato di spiegare il comportamento del vulcano tramite i vari [[dio|dèi]] e [[gigante (mitologia)|giganti]] delle leggende romane e greche.
 
A proposito del dio [[Eolo]], il re dei [[vento|venti]], si diceva che avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell'Etna. Secondo [[Esiodo]] e il poeta [[Eschilo]], il gigante [[Tifone (mitologia)|Tifone]] fu confinato nell'Etna e fu motivo di eruzioni. Un altro gigante, [[Encelado (mitologia)|Encelado]], si ribellò contro gli dei, venne sconfitto da [[Atena]] e sepolto sotto un enorme cumulo di terra che la dea raccolse dalle coste del continente. Encelado soccombette, si appiattì e divenne l'isola di Sicilia. Si racconta che il suo corpo sia disteso sotto l'isola con la testa e la sua bocca sotto l'Etna che sputa fuoco a ogni grido del gigante<ref>Apollodoro (Biblioteca, I, 6)</ref>. Di Encelado sepolto sotto l'Etna parla pure Virgilio<ref>"Eneide" Libro III</ref>. Su [[Efesto]] o [[Vulcano (divinità)|Vulcano]], dio del fuoco e della [[metallurgia]] e [[fabbro]] degli dei, venne detto di aver avuto la sua fucina sotto l'Etna e di aver domato il demone del fuoco [[Adranos]] e di averlo guidato fuori dalla montagna, mentre i [[Ciclope (mitologia greca)|Ciclopi]] vi tenevano un'officina di forgiatura nella quale producevano le saette usate come armi da [[Zeus]]. Si supponeva che il "mondo dei morti" greco, il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]], fosse situato sotto l'Etna.
[[File:Etna dapizzo vento,fondachelli fantina.JPG|miniatura|l'Etna vista dal sito di Pizzo Vento sopra [[Fondachelli Fantina]].]]
Si racconta che [[Empedocle]], un importante [[filosofia|filosofo]] [[presocratici|presocratico]] e uomo politico greco del [[V secolo a.C.]], si gettò nel [[cratere vulcanico|cratere]] del vulcano per scoprire il segreto della sua attività eruttiva. Il suo corpo sarebbe stato in seguito restituito dal mare al largo della costa siciliana, anche se in realtà sembra che sia morto in Grecia.
 
Si dice che quando l'Etna eruttò nel [[252]], un anno dopo il martirio di [[santa Agata]], il popolo di Catania prese il velo della Santa, rimasto intatto dalle fiamme del suo martirio, e ne invocò il nome. Si dice che a seguito di ciò l'eruzione finì, mentre il velo divenne rosso sangue, e che per questo motivo i devoti invocano il suo nome contro il [[fuoco]] e [[fulmine|fulmini]].
 
[[Re Artù]] risiederebbe, secondo la leggenda, in un castello sull'Etna, il cui celato ingresso sarebbe una delle tante e misteriose grotte che la costellano. Il mitico re dei Britanni appare anche in una leggenda, quella del ''cavallo del vescovo'', narrata da [[Gervasio di Tilbury]]<ref>{{Cita web |url = http://www.classicitaliani.it/ottocent/graf_miti16.htm#_ftn1 |titolo = Artù nell'Etna |autore = [[Arturo Graf]]}}</ref>. Secondo una leggenda inglese l'[[anima]] della regina [[Elisabetta I d'Inghilterra]] risiederebbe nell'Etna, a causa di un patto che lei avrebbe fatto col [[diavolo]] in cambio del suo aiuto per governare il regno.
 
=== Letteratura ===
L'Etna ha ispirato nell'antichità diverse opere letterarie, tra cui la [[Teogonia (Esiodo)|''Teogonia'']] di Esiodo e una perduta [[Tragedia greca|tragedia]] di [[Eschilo]], intitolata ''Le Etnee'', il [[dramma satiresco]] ''[[Il ciclope (Euripide)|Il ciclope]]'' di [[Euripide]], ispirato alla figura [[Omero|omerica]] di [[Polifemo]] e ambientato alle balze dell'Etna<ref>Tradotta anche in [[lingua siciliana]] da [[Luigi Pirandello]] col titolo ''[[U Ciclopu]]''.</ref>, e il poemetto pseudovirgiliano ''Aetna'' compreso all'interno dell<nowiki>'</nowiki>''[[Appendix Vergiliana]]''. Da menzionare poi nel [[Rinascimento]] il ''[[De Aetna]]'', un saggio in latino di [[Pietro Bembo]], in cui la descrizione del vulcano e della sua ascensione è un pretesto per discutere dei classici.
 
L'Etna ha poi ispirato anche diverse poesie nell'età moderna; esempi significativi possono essere la ''[[s:Fábula de Polifemo y Galatea|Fábula de Polifemo y Galatea]]'', opera scritta nel [[1616]] da [[Luis de Góngora]] ispirata alla leggenda di [[Galatea (Nereide)#Mitografia|Aci e Galatea]] e ambientata in una caverna etnea, ''[[s:A' piè dell'Etna|A' piè dell'Etna]]'' di [[Alfio Belluso]]<ref>A. Belluso, ''A' piè dell'Etna'', ed. Giannotta 1899.</ref> e ''[[s:Le poesie religiose/All'Etna|All'Etna]]'' di [[Mario Rapisardi]]<ref>M. Rapisardi, ''Le poesie religiose'', Sonzogno, [[Milano]] 1887.</ref>.
 
=== Influenza culturale ===
All'Etna è intitolato il [[Mongibello Mons]] su [[Io (astronomia)|Io]].
 
=== L'Etna negli armoriali dei comuni ===
{{vedi anche|Armoriale dei comuni della città metropolitana di Catania}}
L'Etna figura negli stemmi comunali dei seguenti comuni della [[città metropolitana di Catania]]: [[Adrano]], [[Belpasso]], [[Mascalucia]], [[Misterbianco]], [[Nicolosi]], [[Piedimonte Etneo]], [[Ragalna]], [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]], [[Santa Venerina]], [[Tremestieri Etneo]] e [[Zafferana Etnea]].
 
<gallery>
Adrano-Stemma.png|Stemma di Adrano
Belpasso-Stemma.png|Stemma di Belpasso
Mascalucia-Stemma.png|Stemma di Mascalucia
Misterbianco-Stemma.png|Stemma di Misterbianco
Nicolosi-Stemma.png|Stemma di Nicolosi
Piedimonte Etneo-Stemma.png|Stemma di Piedimonte Etneo
Ragalna-Stemma.png|Stemma di Ragalna
Sant'Alfio_(Italia)-Stemma.png|Stemma di Sant'Alfio
Santa Venerina-Stemma.png|Stemma di Santa Venerina
Tremestieri Etneo-Stemma.png|Stemma di Tremestieri Etneo
Zafferana Etnea-Stemma.png|Stemma di Zafferana Etnea
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== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|Giovanni Andrea Massa|titolo=La Sicilia in prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri ...|url=https://books.google.it/books?id=lzrIMIlinwEC|editore=Stamperia di Francesco Chicè|città=Palermo|anno=1709}}
* [[Orazio Silvestri]], Tommaso Tagliarini, ''Etna. Eruzione e terremoti del maggio-giugno 1879,'' a cura di Guglielmo Manitta, Il Convivio Editore, 2017, ISBN 978-8832741117.
* Guglielmo Manitta, [[Orazio Silvestri]] e la vulcanologia dell'Etna e delle Isole Eolie, Il Convivio Editore, 2017, ISBN 978-8832740073.
* Guglielmo Manitta, L'eruzione dell'Etna del 1879 problema dell'Italia unita, Il Convivio Editore, 2016, ISBN 978-8899717063
* {{cita libro|Carlo|Gemmellaro|La vulcanologia dell'Etna (ristampa anastatica a cura di Salvatore Cucuzza Silvestri)|1989|Giuseppe Maimone Editore|Catania|cid=maimone}}
* {{cita libro|E. Costanzo| T. Guerrera|Le città attorno al vulcano|1996| Broker Service Edizioni|Ragalna}}
* {{cita libro|Renato Cristofolini,|Nello Improsa, Giuseppe Patané|Etna 1983: cronaca minore di un evento storico|1984|Tringale Editore|Catania|cid=etna1983}}
* {{cita libro||Letterio|Villari|L'Etna, in Le Scienze, Quaderni n. 4|1983|||cid=villari}}.
* {{cita web|autore=Francesco Ferrara|titolo=Descrizione dell'Etna con la storia delle eruzioni e il catalogo dei prodotti|editore=L. Dato Editore|città=Palermo |anno=1818|url=http://books.google.it/books?id=CggAAAAAQAAJ&pg=PA1&dq=etna#PPR1,M1|accesso=22 ottobre 2015}}
* {{cita web|autore=Branca, Tanguy|titolo=Carta geologica del vulcano Etna. L'attività eruttiva dell'Etna negli ultimi 2700 anni|url=http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/memorie-descrittive-della-carta-geologica-ditalia/memoriexcviii/memdes_98_cap7.pdf|accesso=22 ottobre 2015|cid=brancatanguy}}
* {{cita libro|G. Patanè, S. La Delfa|,J. Tanguy|L'Etna e il mondo dei vulcani'|2004|Giuseppe Maimone editore|Catania }}.
* {{cita libro|E. |Reclus|La Sicilia e l'eruzione dell'Etna del 1865|1999|B&B| Catania }}
* {{cita libro| AA| VV| Parco dell'Etna|1993|Touring club editore|Milano}}
* {{cita libro|AA| VV| Etna, mito d'Europa|2000|Giuseppe Maimone editore|Catania}}
* {{cita libro| AA| VV| Il fascino del mostro. Sicilia 2, p.&nbsp;62-73|1994|G. Mondadori| Milano}}
* {{cita libro| AA| VV| Etna|1998|Unico Multimedia| Tremestieri Etneo}}
* {{cita libro| AA| VV| Dentro il vulcano (a cura del Centro Speleologico Etneo)|1999|Parco dell'Etna|Nicolosi}}
* {{cita libro| AA| VV| Etna, il vulcano e l'uomo|1994| Giuseppe Maimone editore|Catania}}
* {{cita libro|F. |Alaimo|Parco dell'Etna|2002|F. Orlando editore|Palermo}}
* {{cita libro|F. |Andronico |L'Etna|2001|Oasi Editrice|Troina}}
* {{cita libro|S. |Arcidiacono |Guida naturalistica alla provincia di Catania|2002| Giuseppe Maimone editore|Catania}}
* {{cita libro| F. |Barbagallo |Guida del turismo alternativo in Sicilia III|2001|STS|Palermo}}
* {{cita libro|Patrick Brydone|(a cura) di Carlo Ruta|Ascesa sull'Etna|1999|Edi.bi.si.|Messina|}}
* {{cita libro|S.| Gesù|L'Etna nel cinema. Un vulcano di celluloide|2005|Giuseppe Maimone Editore|Catania}}
* {{cita libro|E. |Poli Marchese|Piante e fiori dell'Etna|1991 |Sellerio|Palermo }}
* {{cita libro|S. |Recupero|Storia naturale dell'Etna|1815||Catania}}
* {{cita libro|G. Riggio|G. Vitali|Conoscere l'Etna|1987| Sellerio| Palermo}}
* {{cita libro|Maria |Corti|Catasto Magico|1999| I coralli| Einaudi}}
* {{cita libro|Etna Cooperativa|Etna Sud - Ambiente, storia, tradizioni|1990| Tringale Editore|}}
 
==Voci correlate==
*[[Lista dei punti più elevati delle regioni italiane]]
 
== Voci correlate ==
* [[Bosco di Centorbi]]
* [[Distretto Taormina-Etna]]
* [[Eruzioni dell'Etna]]
* [[Grotta del Gelo]]
* [[Parco dell'Etna]]
* [[Rena rossa]]
* [[Valle del Bove]]
* [[Carlo Gemmellaro]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Mount Etna|wikt|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.ct.ingv.it/|Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Catania}}
* {{cita web|http://www.marinai.it/video/etna/etna.htm|Deviazione della colata lavica del 1991 da parte degli Incursori della M.M.}}
* {{cita web|http://www.etnascialpinismo.it/index.php/webcam.html|Etna Web Cam - L'Etna osservata 24 ore su 24 dal versante Est}}
* {{cita testo |url = https://francescopaolofrontini.blogspot.com/2011/12/leruzione-delletna-di-federico-de.html |titolo = L'eruzione dell'Etna |autore = [[Federico De Roberto]] |pubblicazione = [[L'Illustrazione Italiana]] |data = 27 giugno 1886}}
 
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