Henry de Montherlant e Serie A 1937-1938: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|tornei nazionali di altre discipline nella stessa stagione}}
{{Bio
{{Edizione di competizione sportiva
|Nome = Henry Marie Joseph Frédéric Expedite Millon de
|competizione = Serie A
|Cognome = Montherlant
|Sessosport = MCalcio
|edizione = 38ª (9ª di ''Serie A'')
|LuogoNascita = Parigi
|organizzatore = [[Direttorio Divisioni Superiori]]
|GiornoMeseNascita = 21 aprile
|data inizio = 12 settembre 1937
|AnnoNascita = 1896
|data fine = 24 aprile 1938
|LuogoMorte = Parigi
|luogo = {{ITA 1861-1946}}
|GiornoMeseMorte = 21 settembre
|partecipanti = 16
|AnnoMorte = 1972
|formula = [[Girone all'italiana]] A/R
|Epoca = XX
|vincitore = {{Calcio Ambrosiana-Inter|N}}
|Attività = scrittore
|volta = 4
|Attività2 = drammaturgo
|retrocessioni = {{Calcio Atalanta|N}}<br />{{Calcio Fiorentina|N}}
|Attività3= poeta
|miglior marcatore = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Meazza]] (20)
|Nazionalità = francese
|incontri disputati = 240
|Immagine = Henry de Montherlant - sunglasses.jpg
|DimImmaginegol = 200617
|immagine = Inter 1937-38.jpg
|Didascalia= Henry de Montherlant
|didascalia = Una formazione dell'Ambrosiana-Inter 1937-1938
|edizione precedente = [[Serie A 1936-1937|1936-1937]]
|edizione successiva = [[Serie A 1938-1939|1938-1939]]
}}
La '''Serie A 1937-1938''' fu la 38ª edizione della [[Serie A|massima serie]] del [[campionato italiano di calcio]] (il 9º a [[Girone all'italiana|girone unico]]), disputatosi tra il 12 settembre [[1937]] e il 24 aprile [[1938]]. Il campionato fu vinto dall'{{Calcio Ambrosiana-Inter|N}}, al suo quarto titolo.
[[File:Henry de Montherlant signature.svg|thumb|Firma di Henry de Montherlant]]
 
Capocannoniere del torneo fu [[Giuseppe Meazza]] (Ambrosiana-Inter) con 20 reti.
Di [[Nobiltà|nobile]] famiglia, ultimo esponente della tradizione del [[decadentismo]], fu combattente volontario nella [[prima guerra mondiale]] e, come intellettuale, ispirato da [[Nietzsche]] e [[Gabriele D'Annunzio]] nella concezione [[Superomismo|eroica]] e [[Aristocrazia|aristocratica]] della vita. Durante la sua vita oscillò tra [[estetismo]] [[Paganesimo|paganeggiante]] e [[cattolicesimo]], esprimendo nelle sue opere un certo anti-[[sentimentalismo]], il culto dell'[[Avventuriero|uomo d'azione]] e un forte [[individualismo]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]], fu accusato di [[collaborazionismo]] "morale" con il [[Governo di Vichy|regime filonazista di Vichy]] e gli fu impedito di scrivere per un anno. Riprese in seguito la sua attività. Si diede la morte nel [[1972]]. Fu [[Accademico di Francia]] dal [[1960]].<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/henry-millon-de-montherlant/ Montherlant, Henry Millon de], Treccani.it</ref>
 
==Biografia Stagione ==
===Antefatti===
{{Citazione|Che cosa sarebbe la mia vita, senza il periodo passato in guerra? Sarei stato buono soltanto da bambino.|{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Pietà per le donne|città=Milano|anno=1958|pp=239}}}}
[[File:Pietro Rava - FBC Juventus 1935-36.jpg|thumb|upright=0.7|left|[[Pietro Rava]], terzino della Juventus.]]
 
Ad un anno dal [[Campionato mondiale di calcio 1938|Mondiale di Francia]], il mercato dell'estate 1937 offrì interessanti spunti: il {{Calcio Bologna|N}}, ormai orfano di [[Angelo Schiavio|Schiavio]], pescò in [[Sudamerica]] [[Vicente Albanese|Albanese]] e [[Norberto Liguera|Liguera]]<ref name=Chiesa72>{{cita|Chiesa|p. 72}}.</ref>, l'{{Calcio Ambrosiana-Inter|N}} tentò l'ennesima rivoluzione, con gli arrivi di [[Renato Olmi|Olmi]], [[Duilio Setti|Setti]] e dei fratelli [[Nicola Ferrara|Nicola]] ed [[Antonio Ferrara]]<ref name=Chiesa72 />. Le società si fiondarono poi sui giocatori della Lucchese, squadra-rivelazione del precedente campionato: [[Danilo Michelini|Michelini]] passò così alla {{Calcio Roma|N}}, [[Libero Marchini|Marchini]] alla {{Calcio Lazio|N}}, [[Gino Callegari|Callegari]] e [[Wando Persia|Persia I]] al {{Calcio Liguria|N}} (nuova denominazione della Sampierdarenese), [[Bruno Neri|Neri]] al {{Calcio Torino|N}}, che riaccolse [[Gino Rossetti]] sperando nel salto di qualità<ref name=Chiesa74>{{cita|Chiesa|p. 74}}.</ref>.
Di origini bretoni e catalane<ref>{{cita libro|titolo=Je choisis ... mon théâtre: Encyclopédie du théâtre contemporain|autore=Jean Bergeaud|editore=Éditions Odilis|anno=1956|p=451|url=https://books.google.it/books?id=iaxJAAAAMAAJ&q=breton+et+catalan+montherlant&dq=breton+et+catalan+montherlant&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiS0uPOvvbXAhWDxxQKHTsnBXMQ6AEILTAC}}</ref>, figlio unico di Joseph e Marguerite Camusat de Riancey e nobile progenie, trascorse i primi anni dell'infanzia accanto a un padre preoccupato delle finanze familiari, a una nonna materna corrucciata e ansiosa, agli zii e al nonno, il Conte de Riancey, uomo politico, campione della monarchia e della religione (la nobiltà risale fino a Robert Millon, Seigneur d'Abbémont, nel sedicesimo secolo; il trisavolo era stato deputato all'Assemblea nazionale e della Costituente, poi ghigliottinato); ovvero in una atmosfera di memorie dotate di spessore, castellani, antichi lombi, oggetti d'arte e da collezione, belle donne e cavalli da corsa.<ref name=Nicoletti>{{Cita|Nic|p. 439}}</ref>
 
Tra le manovre di mercato vi fu anche un'accesa contesa che durò alcuni mesi: forti di due diversi contratti, la vicenda che coinvolse {{Calcio Fiorentina|N}} e Lazio per il trasferimento del mediano [[Ferdinando Dal Pont|Dal Pont]] arrivò addirittura di fronte al collegio arbitrale, che destinò l'ex {{Calcio Triestina|N}} ai biancocelesti dopo una vicenda durata anche alcuni mesi<ref name=Chiesa75>{{cita|Chiesa|p. 75}}.</ref>.
Studiò a Sainte-Croix de Neuilly e superò il [[maturità francese|bachot]] nel 1912. Nel [[1909]], avendo assistito a Bayonne a una corsa di tori, concepì grande passione per la [[corrida]], si esercitò nell'arte di toreare, e fu proprio in occasione di una [[becerrada]] che il suo nome comparve per la prima volta su un giornale, ''Le Torero'' di [[Nîmes]].
 
===Il campionato===
La [[tauromachia]], di cui fu particolarmente appassionato (a quindici anni uccise il suo primo toro), gli ispirò uno dei suoi migliori libri: ''[[Les Bestiaires]]'' ([[1926]]). Nell'arte del toreare Montherlant vide l'antico culto [[Mitraismo|mitraico]]<ref>«Mithra uccide il Toro: ma ecco che dal sangue si genera il vino, dal midollo il grano e tutti i vegetali, dallo sperma le bestie buone agli uomini. Dall'atto sanguinario originano i beni della terra: il corno taurino si è fatto simbolo di abbondanza. Domani, sino alla fine dei tempi, Mithra rinnova il sacrificio del Toro divino. E da esso scaturisce non più questa vita terrena ma la risurrezione dei corpi e delle anime, coi castighi e le felicità eterne.»</ref> oltre che un simbolo della passione umana<ref>«La tauromachia è qualcosa che va molto lontano. Il dramma taurino, noi possiamo incontrarlo a tutte le cantonate della vita e per tutta la vita. Avrei molte cose da dire a questo proposito e con profondità ben maggiore di quando ne scrivevo trent'anni fa. Quello che dovrei dire è essenzialmente questo: il dramma del toro, nel quarto d'ora della corrida, riproduce la vita dell'uomo, riproduce il dramma dell'uomo: nella passione di un animale l'uomo viene ad assistere alla sua passione». {{cita libro|autore=Henry de Montherlant|capitolo=IV Nota|titolo=Il cardinale di Spagna|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1960}}</ref>; la tauromachia è trattata anche con «l'intenzione di dare al fatto di sangue radici mitiche, senso divino».<ref>{{cita libro|titolo=Il Sole nero dei poeti: saggi sulla letteratura francese dell'Otto-Novecento|autore=Maria Luisa Belleli|editore=S. Sciascia|città=Caltanissetta|anno=1975|p=305}}</ref> Nel 1925, durante una corrida ad [[Albacete]], un toro gli perforò il polmone destro, ferendolo gravemente.<ref name=brullo/>
Il Bologna, che non poté fare altro che constatare il fallimento della campagna acquisti<ref name=Chiesa72 />, faticò ad ingranare, e fu dunque la ritrovata Juventus a partire spedita. I bianconeri, sospinti da una difesa arcigna sostenuta dai terzini [[Alfredo Foni|Foni]] e [[Pietro Rava|Rava]], guadagnarono inizialmente la vetta. Fu un'inarrestabile progressione dell'Ambrosiana, che all'opposto aveva adottato un gioco offensivo che potesse sfruttare al meglio il fiuto del gol del cannoniere [[Giuseppe Meazza|Meazza]]<ref name=Chiesa7273>{{cita|Chiesa|pp. 72-73}}.</ref>, e che alla decima giornata guadagnò il primo posto solitario. Il 9 gennaio, giorno dell'ultima di andata, dopo un roboante 9-2 sul {{Calcio Bari|N}}, i nerazzurri si portarono a +4 sulle inseguitrici, ovvero Juventus, Bologna e il redivivo {{Calcio Genoa|N|1937}}<ref name=Chiesa72 />, che dopo dieci anni aveva richiamato sulla sua panchina lo storico allenatore [[William Garbutt]].
[[File:Pietro Ferraris.jpg|thumb|upright=0.7|[[Pietro Ferraris|Pietro Ferraris (II)]], 30 presenze e 14 reti nell'Ambrosiana campione d'Italia.]]
 
Furono proprio i genovani ad insidiare portandosi ad un punto dall'Ambrosiana il 30 gennaio, quando i nerazzurri inciamparono in casa al cospetto della Triestina<ref name=Chiesa72 />: i rossoblù persero però un'occasione preziosa per il sorpasso il 20 febbraio, quando caddero nel ''[[derby di Genova|derby]]'', e lasciarono il ruolo d'inseguitrice alla Juventus. I bianconeri agganciarono la capolista, la sconfissero nello scontro diretto del 13 marzo, ma non riuscirono nella fuga, sprecando varie occasioni e subendo, alla penultima giornata, il controsorpasso. In un'ultima giornata vibrante, con cinque squadre (Ambrosiana, Juventus, Genova, Bologna, e Milan) ancora matematicamente in lizza per il titolo, l'Ambrosiana espugnò [[Bari]] nel finale e vinse il suo quarto scudetto dopo otto anni di attesa<ref name=Chiesa7273 />; Meazza si laureò capocannoniere per la terza volta, dopo il [[Serie A 1929-1930|1930]] e il [[Serie A 1935-1936|1936]].
Divideva il suo tempo tra il circolo sportivo «L'Auto» e il patronato cattolico «Le Bon Conseil», leggendo avidamente, disegnando e facendo i primi tentativi di scrittura giovanile (''La vie de Scipion'' – mai pubblicato – quando aveva appena dieci anni e ''Pro Unà Terrà'', in collaborazione con Faure-Biguet, nel 1907)<ref name=Nicoletti/>; a venti anni pubblicò a sue spese, dopo il rifiuto di undici editori, ''La Releve du Matin'', un omaggio ai soldati della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]]<ref>{{Cita|Vat|p. 15}}.</ref>, a cui aveva preso parte, volontario, come soldato semplice.
 
Meno avvincente risultò essere la lotta per la salvezza: già alla ventesima giornata la debuttante {{Calcio Atalanta|N}} e la deludente {{Calcio Fiorentina|N}}<ref name=Chiesa75 /> si ritrovarono nettamente staccate rispetto al resto del gruppo<ref name=Chiesa72 />; grazie a un buon girone di ritorno, il {{calcio Livorno|N}} guadagnò con un certo anticipo la salvezza, al primo campionato in A dopo due anni.
Rimpiangendo lo spirito della guerra e trovando il mondo del dopoguerra abietto, Montherlant sentì la necessità di dar vita con alcuni amici ad una società segreta, che fu chiamata «l'Ordre».
 
== Squadre partecipanti ==
I membri de «l'Ordre» si richiamavano ai [[Cavalleria medievale|cavalieri]] o ai [[samurai]] e al pari di questi disprezzavano la società borghese; «non potrebbe essere altrimenti per uno che possiede una civiltà interiore più rara e più avanzata di quella che circola intorno a lui». Alla base dell'«Ordre» erano sottesi valori come la ''droiture'', la ''fierté'', il ''courage'', la ''sagesse'', poi la ''fidélité'', il ''respect de sa parole'', il ''maîtrise de soi'', il ''désintéressement'' e la ''sobriété''. I colori erano il nero e il bianco; le donne non erano ammesse e il cristianesimo – «tra le cause dell'indebolimento dell'esercito romano alla fine dell'Impero» – era assente. La vita dell'«Ordre» durò circa dieci mesi.<ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=En 1919, création de l’Ordre|url=http://www.montherlant.be/biographie-03-voyageur.html}}</ref>
{{Mappa di localizzazione+
|ITA 1861-1946
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{{Mappa di localizzazione~|ITA 1861-1946|lat=45.694441 |long=9.668342|label=<small>[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]]</small>|position=right}}
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{{Mappa di localizzazione~|ITA 1861-1946|mark=TransparentPlaceholder.png |marksize=0 |lat=41.5 |long=7|label=<span style="font-size:80%;">{{TA|'''Squadre di Torino'''}}<br />{{TA|{{simbolo|Red pog.svg|8}} [[Juventus Football Club|Juventus]]<br />{{simbolo|Red pog.svg|8}} {{Calcio Torino|N}}}}</span>|position=right}}
{{Mappa di localizzazione~|ITA 1861-1946|mark=TransparentPlaceholder.png |marksize=0 |lat=40 |long=7|label=<span style="font-size:80%;">{{TA|'''Squadre di Genova'''}}<br />{{TA|{{simbolo|Red pog.svg|8}} [[Genoa Cricket and Football Club|Genova 1893]]<br />{{simbolo|Red pog.svg|8}} [[Associazione Calcio Liguria|Liguria]]}}</span>|position=right}}
{{Mappa di localizzazione~|ITA 1861-1946|mark=TransparentPlaceholder.png |marksize=0 |lat=38.5 |long=7|label=<span style="font-size:80%;">{{TA|'''Squadre di Roma'''}}<br />{{TA|{{simbolo|Red pog.svg|8}} [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]<br />{{simbolo|Red pog.svg|8}} {{Calcio Roma|N}}}}</span>|position=right}}
|caption = Ubicazione delle squadre della Serie A 1937-1938
}}
 
{| class="wikitable sortable" style="font-size:85%;width:99%;"
[[File:Montherlant par J-Emile Blanche 1922.jpg|thumb|upright=0.8|left|[[Jacques-Émile Blanche]], ''Ritratto di Henry de Montherlant'' (1922), Musée des Beaux-Arts de Rouen.]]
! Club
Nel [[1922]] scrisse ''Le songe'' e nel [[1923]] ''Les Olympiques'', opera nella quale celebrava i cultori dell'[[atletica leggera]]. Entrambi i testi sono una rassegna dei sogni eroici del giovane Montherlant. Egli cesella personaggi còlti nella solennità, quasi religiosa, dei campi di battaglia o delle palestre, esalta lo sforzo fisico, il coraggio, la virile abnegazione, il gusto dell'avventura, il superamento delle debolezze tipiche degli uomini comuni.<ref name=giorgetto>{{Cita libro|autore=Giorgetto Giorgi|capitolo=Montherlant|titolo=Dizionario critico della letteratura francese: diretto da Franco Simone, I|città=Torino|editore=U.T.E.T.|anno=1972|p=835}}</ref> Parallelamente, in ''Aux fontaines du désir'' ([[1927]]), abbracciò il culto della rinuncia come dominio di sé; il rifiuto, per Montherlant, è più nobile del desiderio.
! Stagione
! Città
! Stadio
! Stagione precedente
|-
| {{Calcio Ambrosiana-Inter|N}}
| ''[[Associazione Sportiva Ambrosiana-Inter 1937-1938|dettagli]]''
| [[Milano]]
| [[Arena Civica]]
| [[Serie A 1936-1937|7º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Atalanta|N}}
| ''[[Atalanta Bergamasca Calcio 1937-1938|dettagli]]''
| [[Bergamo]]
| [[Stadio Atleti Azzurri d'Italia|Stadio Mario Brumana]]
| [[Serie B 1936-1937|2º posto in Serie B, promossa]]
|-
| {{Calcio Bari|N}}
| ''[[Associazione Sportiva Bari 1937-1938|dettagli]]''
| [[Bari]]
| [[Stadio della Vittoria (Bari)|Stadio della Vittoria]]
| [[Serie A 1936-1937|10º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Bologna|N}}
| ''[[Associazione Giuoco del Calcio Bologna 1937-1938|dettagli]]''
| [[Bologna]]
| [[Stadio Renato Dall'Ara|Stadio Littoriale]]
| [[Serie A 1936-1937|1º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Fiorentina|N}}
| ''[[Associazione Calcio Fiorentina 1937-1938|dettagli]]''
| [[Firenze]]
| [[Stadio Artemio Franchi|Stadio Giovanni Berta]]
| [[Serie A 1936-1937|9º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Genoa|N|1937}}
| ''[[Associazione Calcio Genova 1893 1937-1938|dettagli]]''
| [[Genova]]
| [[Stadio Luigi Ferraris]]
| [[Serie A 1936-1937|6º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Juventus|N}}
| ''[[Juventus 1937-1938|dettagli]]''
| [[Torino]]
| [[Stadio Olimpico (Torino)|Stadio Benito Mussolini]]
| [[Serie A 1936-1937|5º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Lazio|N}}
| ''[[Società Sportiva Lazio 1937-1938|dettagli]]''
| [[Roma]]
| [[Stadio Nazionale|Stadio Nazionale del PNF]]
| [[Serie A 1936-1937|2º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Liguria|N}}
| ''[[Associazione Calcio Liguria 1937-1938|dettagli]]''
| [[Genova]]
| [[Stadio del Littorio]]
| [[Serie A 1936-1937|14º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Livorno|N}}
| ''[[Unione Sportiva Livorno 1937-1938|dettagli]]''
| [[Livorno]]
| [[Stadio Armando Picchi|Stadio Edda Ciano Mussolini]]
| [[Serie B 1936-1937|1º posto in Serie B, promosso]]
|-
|{{Calcio Lucchese|N}}
| ''[[Unione Sportiva Lucchese Libertas 1937-1938|dettagli]]''
| [[Lucca]]
| [[Stadio Porta Elisa|Stadio del Littorio]]
| [[Serie A 1936-1937|7º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Milan|N}}
| ''[[Milan Associazione Sportiva 1937-1938|dettagli]]''
| [[Milano]]
| [[Stadio Giuseppe Meazza|Campo San Siro]]
| [[Serie A 1936-1937|4º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Napoli|N}}
| ''[[Associazione Calcio Napoli 1937-1938|dettagli]]''
| [[Napoli]]
| [[Stadio Partenopeo]]
| [[Serie A 1936-1937|13º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Roma|N}}
| ''[[Associazione Sportiva Roma 1937-1938|dettagli]]''
| [[Roma]]
| [[Campo Testaccio]] <small>(1ª-5ª)</small><br />[[Stadio Nazionale|Stadio Nazionale del PNF]] <small>(8ª-28ª)</small>
| [[Serie A 1936-1937|10º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Torino|N}}
| ''[[Associazione Calcio Torino 1937-1938|dettagli]]''
| [[Torino]]
| [[Stadio Filadelfia]]
| [[Serie A 1936-1937|3º posto in Serie A]]
|-
| {{Calcio Triestina|N}}
| ''[[Unione Sportiva Triestina 1937-1938|dettagli]]''
| [[Trieste]]
| [[Stadio Giuseppe Grezar|Stadio del Littorio]]
| [[Serie A 1936-1937|12º posto in Serie A]]
|-
|}
 
==Allenatori==
I suoi primi successi furono la [[tetralogia]] ''[[Ragazze (tetralogia)|Les jeunes filles]]'' ([[1936]]-[[1939]]; composto da: ''Le ragazze da marito'', ''Pietà per le donne'', ''Il demone del bene'', ''Le lebbrose'') e ''[[Gli scapoli|Les célibataires]]'' ([[1934]]). In ''Les jeunes filles'' Montherlant si scaglia contro il richiamo della ''tendresse'', contro il sentimentalismo, particolarmente vivi nell'animo femminile e che rischiano di corrompere l'uomo («La storia dell'umanità, da [[Eva]] in poi, è la storia degli sforzi fatti dalla donna, perché l'uomo sia sminuito e soffra, e divenga il suo uguale»).<ref name=giorgetto/>
===Allenatori e primatisti===
{| class="wikitable" width=95% style="font-size: 85%;"
! Squadra
! Allenatore
! Calciatore più presente<ref name=Annuario>{{cita|Melegari, 2002|424}}.</ref>
! Cannoniere<ref name=Annuario />
|-
| Ambrosiana-Inter
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Armando Castellazzi]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giovanni Ferrari]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Pietro Ferraris|Pietro Ferraris (II)]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Ugo Locatelli]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Renato Olmi]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Peruchetti]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Meazza]] (20)
|-
| Atalanta
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Ottavio Barbieri]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Severo Cominelli]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Alessandro Fornasaris]] (5)
|-
| Bari
| {{Bandiera|dim=15|DEU 1933-1945}} [[Tony Cargnelli]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Alessandro Duè]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Raffaele Mancini]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Cesare Grossi]] (8)
|-
| Bologna
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Árpád Weisz]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Dino Fiorini]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Carlo Reguzzoni]] (15)
|-
| Fiorentina<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=3137&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Molnar allenatore della Fiorentina|editore=Il Littoriale, n. 36|data=11 febbraio 1938|pagina=4}}</ref>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Ottavio Baccani]] <small>(1ª-19ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Ferenc Molnár (calciatore)|Ferenc Molnár]] <small>(20ª-30ª)</small>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Renato Tori]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Vinicio Viani]] (8)
|-
| Genova 1893
| {{Bandiera|dim=15|ENG}} [[William Garbutt]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Pietro Arcari|Pietro Arcari (III)]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Mario Genta]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Pietro Arcari|Pietro Arcari (III)]],<br />{{Bandiera|dim=15|URY}} [[Carlos Servetti]] (9)
|-
| Juventus
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Virginio Rosetta]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Alfredo Foni]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Pietro Rava]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Ernesto Tomasi]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Guglielmo Gabetto]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Savino Bellini]] (8)
|-
| Lazio
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[József Viola]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Umberto Busani]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Viani]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Silvio Piola]] (15)
|-
| Liguria
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Adolfo Baloncieri]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Luciano Peretti]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Luciano Peretti]] (11)
|-
| Livorno<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=2978&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Magnozzi non sarà più l'allenatore del Livorno|editore=Il Littoriale, n. 241|data=30 settembre 1937|pagina=4}}</ref><ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&f=2979&p=1&c=1#page/4/mode/2up|titolo=Gli allenamenti della settimana - Il Livorno|editore=Il Littoriale, n. 242|data=1º ottobre 1937|pagina=4}}</ref><ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=2991&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Lelovich al Livorno|editore=Il Littoriale, n. 254|data=15 ottobre 1937|pagina=4}}</ref>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Mario Magnozzi]] <small>(1ª-3ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|URY}} [[Ulisse Uslenghi]] e {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Angelo Arcari|Angelo Arcari (II)]] <small>(4ª-5ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Gyula Lelovics]] <small>(6ª-30ª)</small>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Venuto Lombatti]],<br />{{Bandiera|dim=15|URY}} [[Ulisse Uslenghi]] (28)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Angelo Pomponi]] (7)
|-
| Lucchese Libertas<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=3127&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Caligaris a Lucca|editore=Il Littoriale, n. 24|data=28 gennaio 1938|pagina=4}}</ref>
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Ernő Erbstein]] <small>(1ª-17ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Umberto Caligaris]] <small>(18ª-30ª)</small>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Elpidio Coppa]] (29)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Piero Andreoli]] (6)
|-
| Milan<ref>[http://www.magliarossonera.it/193738_storia.html Storia della stagione su magliarossonera.it]</ref>
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[József Bánás]] ed {{Bandiera|dim=15|DEU 1933-1945}} [[Hermann Felsner]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Antonio Bortoletti]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Egidio Capra]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Aldo Boffi]] (16)
|-
| Napoli<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=3110&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Payer nuovo allenatore del Napoli|editore=Il Littoriale, n. 7|data=8 gennaio 1938|pagina=4}}</ref>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Angelo Mattea]] <small>(1ª-14ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Eugen Payer]] <small>(15ª-30ª)</small>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Germano Mian]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Gerbi]] (8)
|-
| Roma<ref>[http://www.asrtalenti.altervista.org/index.php?a=campionato3738.htm Storia della stagione su asrtalenti.altervista.it]</ref>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Guido Ara]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Ermes Borsetti]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Andrea Gadaldi]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Danilo Michelini]] (16)
|-
| Torino<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&c=1&f=3120&p=4#page/4/mode/2up|titolo=Feldmann non è più l'allenatore del Torino|editore=Il Littoriale, n. 17|data=20 gennaio 1938|pagina=4}}</ref>
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Gyula Feldmann]] <small>(1ª-16ª)</small><br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Mario Sperone]] <small>(17ª-30ª)</small>
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Luigi Brunella]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Fioravante Baldi|Fioravante Baldi (III)]] (9)
|-
| Triestina
| {{Bandiera|dim=15|HUN 1918-1940}} [[Jenő Konrád]]
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Bruno Chizzo]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Geigerle]],<br />{{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Guglielmo Trevisan]] (30)
| {{Bandiera|dim=15|ITA 1861-1946}} [[Guglielmo Trevisan]] (18)
|}
 
== Classifica finale ==
Montherlant, in quest'opera, alza la sua protesta contro un'epoca in cui i grandi valori individuali vanno spegnendosi e la democrazia diffonde [[conformismo]]. All'anticonformismo [[Virilità|virile]] si contrappone, secondo l'autore, il conformismo femminile: cioè la mimetica capacità delle donne di adattarsi alla vita, di sposarla nella sua contradditorietà e mediocrità, senza mai misurarla al paragone di un'ideologia, di un assoluto. Uno dei protagonisti principali è Pierre Costals, un alter ego dell'autore, una sorta di esteta [[D'Annunzio|dannunziano]] simile ad [[Il_piacere_(romanzo)#Andrea_Sperelli|Andrea Sperelli]]<ref>[https://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/171/8845915646.htm Henry de Montherlant. Le ragazze da marito - recensione]</ref> che proclama: {{quote|Una donna deve essere trattata come un'amante, e ciò non per un capriccio passeggero, ma costantemente.|H. de Montherlant, ''Le ragazze da marito''}}
<div align=center>
L'opera, tacciata di [[misoginia]], fu definita da [[Simone de Beauvoir]] una «cafoneria».<ref>{{cita libro|autore=Simone de Beauvoir|capitolo=Miti: Montherlant o il pane del disprezzo|titolo=Il secondo sesso|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1961|pp=249-263}}</ref> In questo periodo lo scrittore viaggiò molto, specie in [[Spagna]], [[Italia]] ed [[Algeria]].
{| class="wikitable sortable" style="text-align: center; font-size: 90%;"
!width=7%|
!width=7%|{{Abbr|Pos.|Posizione}}
!width=27%|Squadra
!width=10%|{{Abbr|Pt|Punti}}
!width=7%|{{Abbr|G|Giocate}}
!width=7%|{{Abbr|V|Vinte}}
!width=7%|{{Abbr|N|Nulle}}
!width=7%|{{Abbr|P|Perse}}
!width=7%|{{Abbr|GF|Gol fatti}}
!width=7%|{{Abbr|GS|Gol subiti}}
!width=7%|{{Abbr|DR|Differenza reti}}
|- style=background:#99CBFF;
|{{simbolo|Scudetto.svg|15}}||1.||style="text-align:left;"|'''{{Calcio Ambrosiana-Inter}}'''
||'''41'''||30||16||9||5||57||28||+29
|- style=background:#AFEEEE;
| ||2.||style="text-align:left;"|{{Calcio Juventus}}
||'''39'''||30||14||11||5||43||22||+21
|- style=background:#AFEEEE;
|||3.||style="text-align:left;"|{{Calcio Milan}}
||'''38'''||30||13||12||5||43||27||+16
|- style=background:#AFEEEE;
|||3.||style="text-align:left;"| {{Calcio Genoa||1937}}
||'''38'''||30||15||8||7||50||35||+15
|-
| ||5.||style="text-align:left;"|{{Calcio Bologna}}
||'''37'''||30||14||9||7||46||34||+12
|-
| ||6.||style="text-align:left;"|{{Calcio Roma}}
||'''36'''||30||14||8||8||44||31||+13
|-
| ||6.||style="text-align:left;"|{{Calcio Triestina}}
||'''36'''||30||12||12||6||35||22||+13
|-
| ||8.||style="text-align:left;"|{{Calcio Lazio}}
||'''32'''||30||11||10||9||48||30||+18
|-
| ||8.||style="text-align:left;"|{{Calcio Torino}}
||'''32'''||30||12||8||10||39||37||+2
|-
| ||10.||style="text-align:left;"|{{Calcio Napoli}}
||'''28'''||30||8||12||10||37||39||-2
|-
| ||11.||style="text-align:left;"|{{Calcio Liguria}}
||'''24'''||30||8||8||14||33||42||-9
|-
| ||11.||style="text-align:left;"|{{Calcio Livorno}}
||'''24'''||30||8||8||14||29||45||-16
|-
| ||13.||style="text-align:left;"|{{Calcio Bari}}
||'''23'''||30||8||7||15||35||60||-25
|-
| ||14.||style="text-align:left;"|{{Calcio Lucchese}}
||'''21'''||30||5||11||14||28||55||-27
|- style=background:#FFCCCC;
||{{simbolo|1downarrow red.svg|15}} ||15.||style="text-align:left;"|'''{{Calcio Atalanta}}'''
||'''16'''||30||4||8||18||22||50||-28
|- style=background:#FFCCCC;
||{{simbolo|1downarrow red.svg|15}} ||16.||style="text-align:left;"|'''{{Calcio Fiorentina}}'''
||'''15'''||30||3||9||18||28||60||-32
|}</div>
<div style="font-size:smaller">
{{Colonne}}
'''''Legenda:'''''
:<span style="background-color:#99CBFF;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</span> Campione d'Italia e qualificata in [[Coppa dell'Europa Centrale 1938|Coppa Mitropa 1938]].
:<span style="background-color:#AFEEEE;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</span> Qualificate in [[Coppa dell'Europa Centrale 1938|Coppa Mitropa 1938]].
:<span style="background-color:#FFCCCC;">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</span> Retrocesse in [[Serie B 1938-1939]].
{{Colonne spezza}}
'''''Note:'''''
:Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
:Era in vigore il pari merito.
{{Colonne fine}}
</div>
 
=== Squadra campione ===
Da cattolico, con venature pagane, Montherlant vide nella [[Cattolicesimo|Chiesa romana]] l'erede ideale della [[Impero romano|tradizione imperiale]].<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/henri-de-montherlant_(Enciclopedia-Italiana)/ ''MONTHERLANT, Henri de''], in «[[Enciclopedia Italiana]]», Appendice I, Roma 1938, ''ad vocem''.</ref> Nella sua opera risentì molto degli scritti di [[Paul Adam]]<ref>{{cita libro|autore=Jean-François Domenget|titolo=Montherlant critique|capitolo=Sous la bannière de la droite|città=Genève|editore=Droz|anno=2003|p=40}}</ref>, [[Maurice Barrès]] (dal quale ereditò il culto dell'individualismo e della forza<ref name=lauro>{{Cita news|autore=Carlo Lauro|titolo=La coppia è un ingranaggio di avventure |pubblicazione=L'Indice dei libri del mese|anno= 2000|numero= 12|p=11|url=
{{vedi anche|Associazione Sportiva Ambrosiana-Inter 1937-1938}}
http://www.digibess.it/fedora/repository/lindicescarl:LINDICE-00187-0011}}</ref>), [[Paul Bourget]]<ref>{{fr}}{{cita news|autore=Henry de Montherlant|titolo=Charles Maurras|pubblicazione=Le Nouveau Mercure|data=n. 4, aprile 1923|pp=9-12}}</ref><ref>{{Cita|Pas|p. 69}}</ref>, [[André Gide]]; ma anche dell'influsso della grande tradizione religiosa del Seicento francese, da [[Jean Racine|Racine]] e [[Pierre Corneille|Corneille]] a [[Jacques Bénigne Bossuet|Bossuet]] – soprattutto per lo splendore magniloquente della sua prosa e per la statura grandiosa dei suoi personaggi –, di [[Marco Aurelio]] e [[Seneca]], dei poeti persiani [[Firdusi]], [[Saˁdi]], [[Hafez]], dei cinesi [[Li Bai]] e [[Du Fu]], della cultura giapponese dell'epoca [[Periodo Edo|Tokugawa]].<ref>{{cita web|titolo=Ce que je dois aux maîtres de l’Iran (I)|url=http://www.teheran.ir/spip.php?article287#gsc.tab=0}}</ref>
{| class="wikitable" style="font-size:85%;width:85%;"
! width=200px |Formazione tipo<ref name=Chiesa74 />
! | Giocatori (presenze)<ref>{{cita|Melegari, 2004|p. 99}}.</ref>
|-
| rowspan=11 align=center | <div style="position:relative;">
[[File:Soccer Field Transparant.svg|200px]]
{{Image label|x=0.40|y=0.13|scale=200|text='''[[Giuseppe Peruchetti|Peruchetti]]'''}}
{{Image label|x=0.23|y=0.28|scale=200|text='''[[Carmelo Buonocore|Buonocore]]'''}}
{{Image label|x=0.65|y=0.28|scale=200|text='''[[Duilio Setti|Setti]]'''}}
{{Image label|x=0.12|y=0.48|scale=200|text='''[[Ugo Locatelli|Locatelli]]'''}}
{{Image label|x=0.47|y=0.48|scale=200|text='''[[Renato Olmi|Olmi]]'''}}
{{Image label|x=0.75|y=0.48|scale=200|text='''[[Piero Antona|Antona]]'''}}
{{Image label|x=0.25|y=0.68|scale=200|text='''[[Nicola Ferrara|Ferrara I]]'''}}
{{Image label|x=0.65|y=0.68|scale=200|text='''[[Giovanni Ferrari|Ferrari]]'''}}
{{Image label|x=0.17|y=0.88|scale=200|text='''[[Annibale Frossi|Frossi]]'''}}
{{Image label|x=0.73|y=0.88|scale=200|text='''[[Pietro Ferraris|Ferraris II]]'''}}
{{Image label|x=0.44|y=1.03|scale=200|text='''[[Giuseppe Meazza|Meazza]]'''}}
</div>
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Peruchetti]] (30)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Carmelo Buonocore]] (29)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Duilio Setti]] (26)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Ugo Locatelli]] (30)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Renato Olmi]] (30)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Piero Antona]] (28)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Annibale Frossi]] (22)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Nicola Ferrara|Nicola Ferrara (I)]] (18)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Meazza]] (26)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giovanni Ferrari]] (30)
|-
| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Pietro Ferraris|Pietro Ferraris (II)]] (30)
|-
| colspan=2 | '''Altri giocatori''': [[Giuseppe Ballerio]] (4), [[Emilio Gattoronchieri]] (1), [[Costantino Sala|Costantino Sala (II)]] (2), [[Antonio Ferrara|Antonio Ferrara (II)]] (10), [[Aldo Campatelli]] (6), [[Piero Colli]] (5), [[Antonio Bisigato]] (2), [[Ezio Meneghello]] (1).
|}
 
== Risultati ==
Non bastano tuttavia questi autori a spiegare interamente in Montherlant l'uomo e l'artista. Ad essi si aggiungono lo [[Stendhal]] dei cinici e risoluti [[eroi]], e [[Charles Maurras|Maurras]], evidente nella sua influenza quando Montherlant si dichiara cattolico di tradizione ma incredulo cattolico, per la difesa di un determinato ordine temporale ma anticristiano. Su tutto incombe l'ombra di [[Nietzsche]] e quella di [[Gabriele d'Annunzio]], che si spinse d'altra parte a complimentarsi con lui e a cui Montherlant rese ampiamente omaggio negli ultimi ''carnets''.<ref>«I miei due primi libri, ''La Relève du Matin'' e ''Le Songe'', sono addirittura impregnati del ''Fuoco'' fino all'intossicazione. Lo stesso si dica del capitolo finale dei ''Bestiaires''. Nelle ''Olympiques'' vi è l'influenza di un altro D'Annunzio. [...] D'Annunzio riappare nel ''Solstice de Juin''. [...] A partire dal ''Solstice'', l'influenza di D'Annunzio su me sparisce. Io scrivo, da allora, per il Teatro, e penso che nel Teatro bisogna rifuggire dalla poesia, come dal diavolo. Ma avevo subito quella influenza fino a quarantacinque anni!». {{Cita|Maurizio Serra|p. 211}}; {{cita news|autore=Henri de Montherlant|titolo= D'Annunzio ed io|pubblicazione=Il Giornale d'Italia|data=9-10 luglio 1963|p=3|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/ritagliostampa/BNCR_1968218/BNCR_1968218/1/original}}</ref><ref>{{Cita news|autore=[[Francesco Casnati]]|titolo=Montherlant|pubblicazione=Vita e Pensiero|data=febbraio 1952|p=91}}</ref>
===Tabellone===
<div align=center>
{| class=wikitable style="font-size:85%; text-align:center"
! !!AMB!!ATA!!BAR!!BOL!!FIO!!GEN!!JUV!!LAZ!!LIG!!LIV!!LUC!!MIL!!NAP!!ROM!!TOR!!TRI
|-
|style="text-align:left;"|Ambrosiana
|{{Sfondo|cc}}|–––||1-0||9-2||2-0||5-1||0-0||2-1||3-1||2-1||3-1||4-0||2-1||2-1||1-0||1-0||1-2
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Atalanta
||1-1||{{Sfondo|cc}}|–––||0-0||1-2||1-1||3-4||0-1||0-0||2-0||1-3||1-0||0-0||2-0||0-2||2-1||0-3
|-
|style="text-align:left;"|Bari
||0-2||2-1||{{Sfondo|cc}}|–––||0-1||1-0||2-0||0-0||5-1||0-0||1-1||2-1||2-3||3-1||2-0||0-0||0-0
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Bologna
||1-0||2-1||4-1||{{Sfondo|cc}}|–––||0-0||2-2||0-0||0-2||3-2||5-1||3-0||2-2||3-2||2-0||2-0||0-0
|-
|style="text-align:left;"|Fiorentina
||0-3||4-0||1-1||2-1||{{Sfondo|cc}}|–––||1-2||1-1||1-1||3-1||1-2||0-0||0-1||1-3||1-4||1-2||2-2
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Genova 1893
||1-1||0-0||4-1||1-3||1-0||{{Sfondo|cc}}|–––||1-2||2-1||0-2||4-1||3-0||0-1||2-1||1-1||2-1||2-2
|-
|style="text-align:left;"|Juventus
||2-1||5-0||3-1||0-0||5-2||1-2||{{Sfondo|cc}}|–––||1-1||0-1||2-0||1-0||2-0||2-1||0-0||3-0||2-0
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Lazio
||1-3||4-0||3-1||2-0||5-0||2-1||1-1||{{Sfondo|cc}}|–––||3-0||3-0||3-0||1-1||0-0||1-1||6-0||2-1
|-
|style="text-align:left;"|Liguria
||3-1||2-1||5-0||0-0||1-1||0-1||1-3||2-1||{{Sfondo|cc}}|–––||1-1||2-1||1-1||0-0||1-1||0-3||1-2
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Livorno
||0-0||1-1||1-0||3-2||1-1||0-1||0-1||1-0||2-3||{{Sfondo|cc}}|–––||2-1||1-2||1-0||0-2||1-1||0-1
|-
|style="text-align:left;"|Lucchese
||3-3||3-2||2-1||3-3||2-1||0-4||0-0||0-0||0-0||1-1||{{Sfondo|cc}}|–––||1-1||2-2||2-0||2-2||1-0
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Milan
||1-0||3-0||5-1||0-1||3-1||2-2||1-1||2-2||2-1||1-0||4-0||{{Sfondo|cc}}|–––||3-1||1-0||0-1||0-0
|-
|style="text-align:left;"|Napoli
||1-1||1-0||1-0||1-1||3-0||2-2||1-1||1-0||3-2||1-1||2-1||1-1||{{Sfondo|cc}}|–––||2-2||1-1||3-0
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Roma
||1-1||2-1||3-2||0-1||4-0||1-3||2-1||2-1||1-0||1-0||5-0||3-1||2-1||{{Sfondo|cc}}|–––||2-1||1-1
|-
|style="text-align:left;"|Torino
||1-1||2-1||2-4||3-1||2-0||0-1||1-1||1-0||3-0||4-1||3-2||0-0||0-0||3-1||{{Sfondo|cc}}|–––||1-0
|- style=background:#FFFFFF;
|style="text-align:left;"|Triestina
||1-1||0-0||6-0||3-1||2-1||2-1||2-0||0-0||1-0||0-2||0-0||0-0||3-0||0-0||1-0||{{Sfondo|cc}}|–––
|}
</div>
 
===Avant-guerreCalendario===
{| class=nowrap style="width:100%; border-collapse:collapse; font-size:85%; text-align:center"
{{Citazione|Scolaro, la mia famiglia mi assegnò un padre spirituale gesuita di destra al fine di controbilanciare l'influenza del collegio democristiano (di sinistra) in cui mi trovavo. Ciò ha influito nella mia vita facendomi di volta in volta apparire ambiguo ed equilibrato.|{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=La Marée du soir|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1972|pp=74-75}}}}
|style="padding:0"|
{| table width=100%
| width=50% valign=top |
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (1ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Prima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (16ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=7 bgcolor=#E0F0FF| 12 set. ||0-0 || Bari-Torino ||4-2|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF | 16 gen.
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-2 || Bologna-Napoli ||1-1
|-
|0-0 || Genova 1893-Atalanta ||4-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-0 || Juventus-Livorno ||1-0
|-
|3-3 || Lucchese-Ambrosiana ||0-4
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1 || Milan-Liguria ||1-1
|-
|4-0 || Roma-Fiorentina ||4-1
|- bgcolor=#F5F5F5
| bgcolor=#F0FFFF |3 set. ||0-0 || Triestina-Lazio ||1-2
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (3ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Terza giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (18ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |26 set. ||2-1 || Bologna-Atalanta ||2-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |30 gen.
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-0 || Genova 1893-Fiorentina ||2-1
|-
|3-1 || Juventus-Bari ||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-3 || Livorno-Liguria ||1-1
|-
|0-0 || Lucchese-Lazio ||0-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-1 || Milan-Torino ||0-0
|-
|2-1 || Roma-Napoli ||2-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Triestina-Ambrosiana ||2-1
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (5ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Quinta giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (20ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |10 ott. ||1-0 || Bologna-Ambrosiana ||0-2|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |13 feb.
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Fiorentina-Bari ||0-1
|-
|2-1 || Genova 1893-Torino ||1-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1 || Juventus-Napoli ||1-1
|-
|1-1 || Livorno-Atalanta ||3-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-2 || Milan-Lazio ||1-1
|-
|5-0 || Roma-Lucchese ||0-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-0 || Triestina-Liguria ||2-1
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (7ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Settima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (22ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| bgcolor=#E0F0FF |24 ott. ||2-1||Ambrosiana-Napoli||1-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |27 feb.
|- bgcolor=#F5F5F5
| bgcolor=#F0FFFF |4 nov. ||1-0||Atalanta-Lucchese||2-3
|-
|rowspan=3 bgcolor=#E0F0FF |24 ott. ||2-0||Bologna-Roma||1-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1||Fiorentina-Juventus||2-5
|-
|2-2||Genova 1893-Triestina||1-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|bgcolor=#F0FFFF |28 ott. ||3-1||Lazio-Bari||1-5
|-
|rowspan=2 bgcolor=#E0F0FF |24 ott. ||1-2||Livorno-Milan||0-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-0||Torino-Liguria||3-0
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (9ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Nona giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (24ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |14 nov. ||2-1||Ambrosiana-Juventus||1-2|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |13 mar.
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-0||Bari-Roma||2-3
|-
|3-0||Lazio-Livorno||0-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Liguria-Atalanta||0-2
|-
|2-1||Lucchese-Fiorentina||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-2||Napoli-Genova 1893||1-2
|-
|3-1||Torino-Bologna||0-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-0||Triestina-Milan||0-0
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (11ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Undicesima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (26ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |28 nov. ||2-1 ||Ambrosiana-Liguria||1-3|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |27 mar.
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Bari-Atalanta||0-0
|-
|4-1||Genova 1893-Livorno||1-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1||Lucchese-Milan||0-4
|-
|1-0||Napoli-Lazio||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Roma-Juventus||0-0
|-
|2-0||Torino-Fiorentina||2-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-1||Triestina-Bologna||0-0
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (13ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Tredicesima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (28ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |19 dic. ||1-0||Ambrosiana-Torino||1-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |10 apr.
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Bari-Lucchese||1-2
|-
|1-2||Fiorentina-Livorno||1-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-1||Genova 1893-Milan||2-2
|-
|0-0||Juventus-Bologna||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|4-0||Lazio-Atalanta||0-0
|-
|3-2||Napoli-Liguria||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-0||Triestina-Roma||1-1
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (15ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Quindicesima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (30ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |9 gen. ||9-2||Ambrosiana-Bari||2-0|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |24 apr.
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 ||Atalanta-Fiorentina||0-4
|-
|5-1 ||Bologna-Livorno||2-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-0 ||Juventus-Milan||1-1
|-
|2-1 ||Liguria-Lazio||0-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 ||Napoli-Torino||0-0
|-
|1-3 ||Roma-Genova 1893||1-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-0 ||Triestina-Lucchese||0-1
|}
| width=50% valign=top |
 
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
Dal [[1932]] al [[1940]] visse l'avant-guerre dialetticamente. Rinunciò alla pubblicazione integrale della ''Rose de sable'', perché conteneva pagine a favore dei musulmani dell'Africa del Nord, quindi un atteggiamento critico nei riguardi della dominazione francese in Algeria («In guerra, negli stadi, avevo visto la violenza solo da pari a pari: violenza sana. Nel Nord Africa la vedo esercitata dal forte, dall'europeo, sul debole, sul nativo»<ref>{{cita libro|lingua=fr|titolo=Montherlant par lui-même|autore2=Henry de Montherlant|autore1=Pierre Sipriot
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (2ª)'''
|editore=Éditions du Seuil|città=Paris|anno=1966|p=101}}</ref>); inoltre l'autore non gradiva che il suo nome fosse associato alla categoria degli scrittori di [[sinistra (politica)|sinistra]].<ref name="Vin">{{cita|Vin|p. 103}}.</ref> Prese a collaborare a periodici di opposte tendenze politiche (''L'Echo de Paris'', ''Le Figaro'', ''L'Intransigeant'', ''Le Jour'', ''Candide'', ma anche ''Le Quotidien'', ''La Volonté'' e ''Marianne''). Si compiaceva nel ricordare che il suo ''Le Songe'' era stato ammirato da [[Benito Mussolini|Mussolini]] e [[Tomáš Masaryk|Masaryk]]; il ''Chant funèbre'' da [[Raymond Poincaré|Poincaré]] e [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]], ma anche da [[Romain Rolland]] e [[Emile Vandervelde|Vandervelde]].<ref>{{Cita libro|titolo=Un écrivain dans le siècle: Henry de Montherlant|autore=Jean-Louis Garetvt
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Seconda giornata'''
Éditions des Écrivains|città=Paris|anno=1999|p=86}}</ref> Rifiutò premi non compatibili con alcune sue convinzioni, versandone l'ammontare equamente a soldati francesi e marocchini perché, per quanto nemici, «avevano fatto ugualmente il loro dovere»; firmò manifesti pro russi bianchi e rossi; ruppe il secondo fidanzamento nel [[1934]], dopo averne rotto un altro dieci anni prima.
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (17ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |19 set. ||3-1 || Ambrosiana-Livorno ||0-0|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF | 23 gen.
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-1 || Atalanta-Juventus ||0-5
|-
|2-3 || Bari-Milan ||1-5
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1 || Fiorentina-Bologna ||0-0
|-
|2-1 || Lazio-Genova 1893 ||1-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Liguria-Roma ||0-1
|-
|3-0 || Napoli-Triestina ||0-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-2 || Torino-Lucchese ||2-2
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (4ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Quarta giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (19ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |3 ott. ||5-1 || Ambrosiana-Fiorentina ||3-0|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF | 6 feb.
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-3 || Atalanta-Triestina ||0-0
|-
|2-0 || Bari-Genova 1893 ||1-4
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Lazio-Roma ||1-2
|-
|0-0 || Liguria-Bologna ||2-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Lucchese-Livorno ||1-2
|-
|1-1 || Napoli-Milan ||1-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1 || Torino-Juventus ||0-3
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (6ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Sesta giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (21ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |17 ott. ||2-1||Ambrosiana-Milan||0-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF | 20 feb.
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-2||Atalanta-Roma||1-2
|-
|1-1||Bari-Livorno||0-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-0||Lazio-Bologna||2-0
|-
|0-1||Liguria-Genova 1893||2-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-0||Lucchese-Juventus||0-1
|-
|3-0||Napoli-Fiorentina||3-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-0||Torino-Triestina||0-1
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (8ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Ottava giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (23ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |7 nov. ||3-0||Bologna-Lucchese||3-3|| rowspan=5 bgcolor=#E0F0FF |6 mar.
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-1||Fiorentina-Liguria||1-1
|-
|1-1||Genova 1893-Ambrosiana||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1||Juventus-Lazio||1-1
|-
|1-0||Livorno-Napoli||1-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-0||Milan-Atalanta||0-0|| bgcolor=#F0FFFF |9 mar.
|-
|2-1||Roma-Torino||1-3|| rowspan=5 bgcolor=#E0F0FF |6 mar.
|- bgcolor=#F5F5F5
|6-0||Triestina-Bari||0-0
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (10ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Decima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (25ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |21 nov. ||2-0||Atalanta-Napoli||0-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |20 mar.
|- bgcolor=#F5F5F5
|4-1||Bologna-Bari||1-0
|-
|2-2||Fiorentina-Triestina||1-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-2||Juventus-Genova 1893||2-1
|-
|1-3||Lazio-Ambrosiana||1-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Liguria-Lucchese||0-0
|-
|1-1||Livorno-Torino||1-4
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-0||Milan-Roma||1-3
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (12ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Dodicesima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (27ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |12 dic. ||1-1||Atalanta-Ambrosiana||0-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |3 apr.
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-2||Bologna-Genova 1893||3-1
|-
|2-0||Juventus-Triestina||0-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|6-0||Lazio-Torino||0-1
|-
|5-0||Liguria-Bari||0-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-2||Livorno-Roma||0-1
|-
|2-2||Lucchese-Napoli||1-2
|- bgcolor=#F5F5F5
|3-1||Milan-Fiorentina||1-0
|}
<br />
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=1 width=99%
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''andata (14ª)'''
| bgcolor=#D3D3D3 |'''Quattordicesima giornata'''
| colspan=2 bgcolor=#90C0FF |'''ritorno (29ª)'''
|-
!width=12% |
!width=10% |
!width=56% |
!width=10% |
!width=12% |
|-
| rowspan=4 bgcolor=#E0F0FF |2 gen. ||3-1||Bari-Napoli||0-1|| rowspan=8 bgcolor=#E0F0FF |17 apr.
|- bgcolor=#F5F5F5
|1-1||Fiorentina-Lazio||0-5
|-
|1-3||Liguria-Juventus||1-0
|- bgcolor=#F5F5F5
|0-1||Livorno-Triestina||2-0
|-
|bgcolor=#F0FFFF |1º gen. ||0-4||Lucchese-Genova 1893||0-3
|- bgcolor=#F5F5F5
|bgcolor=#E0F0FF |6 gen. ||0-1||Milan-Bologna||2-2
|-
| rowspan=2 bgcolor=#F0FFFF |2 gen. ||1-1||Roma-Ambrosiana||0-1
|- bgcolor=#F5F5F5
|2-1||Torino-Atalanta||1-2
|}
|}
|}
 
==Statistiche==
Pur non aderendo alle battaglie portate avanti dagli intellettuali vicini all'[[Action française]], sembrò risentirne in alcune dichiarazioni (ma non condivideva né lo spirito [[Germania|germanofobo]] né il «nationalisme attentiste»<ref>{{Cita|Vin|p. 99}}.</ref>) nelle quali si scagliò contro la democrazia e il pacifismo, ritenuti tra le cause della mancanza di qualità e dell'onore nella Francia contemporanea. In una intervista rilasciata al quotidiano algerino ''Oran-Matin'', pose a confronto l'efficacia delle misure di governo della Germania con la politica di ''sabotage'' della vita morale e dei regimi economico e sociale condotta dall'élite francese.<ref>''Oran-Matin'', 26 marzo 1933. {{Cita|Vin|p. 90-91}}.</ref>
===Squadre===
==== Capoliste solitarie ====
{{Capoliste
|giornate = 30
|c1-nome = [[Juventus Football Club|Juventus]] |c1-colore = black |c1-da = 3 |c1-a = 5
|c2-nome = [[Juventus Football Club|Juv]] |c2-colore = black |c2-da = 7 |c2-a = 7
|c3-nome = [[Football Club Internazionale Milano|Ambrosiana]] |c3-colore = #1900FF |c3-da = 10 |c3-a = 21
|c4-nome = [[Juventus Football Club|Juventus]] |c4-colore = black |c4-da = 24 |c4-a = 28
|c5-nome = [[Football Club Internazionale Milano|Ambro]] |c5-colore = #1900FF |c5-da = 29 |c5-a = 30
}}
 
====Classifica in divenire====
L'8 maggio [[1933]], sbarcato dall'Algeria, incontrò [[Roger Martin du Gard|Martin du Gard]] con il quale commentò l'ascesa dei [[NSDAP|nazionalsocialisti]]: «Mi sono sempre rifiutato di andare in Germania dopo questa guerra; eppure ero persuaso che la vita nuova... sì, che la vita era lì. Oggi non voglio andarci perché, in questo momento, mi piacerebbe troppo».<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Calasso|capitolo=La società viennese del gas|titolo=L'innominabile attuale|città=Milano|editore=Adelphi Editore|anno=2017|p=56|url=https://books.google.it/books?id=xec2DwAAQBAJ&lpg=PT56&dq=inauthor%3A%22roberto%20calasso%22%20montherlant&hl=it&pg=PT56#v=onepage&q&f=false}}</ref>
<div style="overflow:auto">
{| class="wikitable sortable nowrap" style="text-align:center; font-size:85%;"
!rowspan=2|<ref name=rsssf>[http://www.rsssf.com/tablesi/ital38.html Campionato 1937-38 su rsssf.com]</ref>
!1ª!!2ª!!3ª!!4ª!!5ª!!6ª!!7ª!!8ª!!9ª!!10ª!!11ª!!12ª!!13ª!!14ª!!15ª!!16ª!!17ª!!18ª!!19ª!!20ª!!21ª!!22ª!!23ª!!24ª!!25ª!!26ª!!27ª!!28ª!!29ª!!30ª
|-
!&#8203;!! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !! !!
|-
!Ambrosiana
||1||3||4||6||6||8||10||11||13||15||17||18||20||21||23||25||26||26||28||30||30||31||32||32||34||34||36||37||39||41
|- style=background:#FFFFFF;
!Atalanta
||1||1||1||1||2||2||4||4||4||6||6||7||7||7||8||8||8||8||9||9||9||9||10||12||12||13||13||14||16||16
|-
!Bari
||1||1||1||3||4||5||5||5||7||7||9||9||11||13||13||15||15||16||16||18||18||20||21||21||21||22||23||23||23||23
|- style=background:#FFFFFF;
!Bologna
||2||2||4||5||7||7||9||11||11||13||13||14||15||17||19||20||21||23||25||25||25||27||28||30||32||33||35||36||37||37
|-
!Fiorentina
||0||2||2||2||3||3||4||6||6||7||7||7||7||8||9||9||10||10||10||10||10||10||11||12||12||12||12||13||13||15
|- style=background:#FFFFFF;
!Genova
||1||1||3||3||5||7||8||9||10||12||14||15||15||17||19||21||23||25||27||29||29||29||30||32||32||34||34||35||37||38
|-
!Juventus
||2||4||6||7||9||10||11||12||12||12||12||14||15||17||19||21||23||24||26||27||29||31||32||34||36||37||37||38||38||39
|- style=background:#FFFFFF;
!Lazio
||1||3||4||5||6||8||10||11||13||13||13||15||17||18||18||20||20||22||22||23||25||25||26||26||26||27||27||28||30||32
|-
!Liguria
||0||1||3||4||4||4||4||4||6||8||8||10||10||10||12||13||13||14||14||14||16||16||17||17||18||20||21||22||24||24
|- style=background:#FFFFFF;
!Livorno
||0||0||0||1||2||3||3||5||5||6||6||6||8||8||8||8||9||10||12||14||16||16||17||19||19||19||19||20||22||24
|-
!Lucchese
||1||1||2||3||3||4||4||4||6||6||7||8||8||8||9||9||10||10||10||12||12||14||15||16||17||17||17||19||19||21
|- style=background:#FFFFFF;
!Milan
||2||4||4||5||6||6||8||10||11||13||14||16||18||18||18||19||21||22||24||25||27||29||30||31||31||33||35||36||37||38
|-
!Napoli
||0||2||2||3||3||5||5||5||6||6||8||9||11||11||12||13||13||14||14||15||17||18||19||19||21||22||24||25||27||28
|- style=background:#FFFFFF;
!Roma
||2||3||5||6||8||10||10||12||12||12||14||16||17||18||18||20||22||23||25||25||27||27||27||29||31||32||34||35||35||36
|-
!Torino
||1||3||5||6||6||8||10||10||12||13||15|||15||15||17||18||18||19||20||20||20||20||22||24||24||26||28||30||31||31||32
|- style=background:#FFFFFF;
!Triestina
||1||1||2||4||6||6||7||9||10||11||13||13||14||16||17||17||19||21||22||24||26||28||29||30||32||33||35||36||36||36
|}
</div>
 
====Classifiche di rendimento====
Nel [[1935]] firmò, più per solidarietà verso gli indigeni che per convinzione politica<ref>{{Cita|Maurizio Serra|p. 214}}.</ref>, un manifesto che criticava il [[colonialismo]] in genere e la politica coloniale dell'Italia in [[Etiopia]]. Critico verso lo schieramento capeggiato dai franchisti durante la [[guerra civile spagnola]], rifiutò tuttavia l'invito di [[Louis Aragon]] a nome del governo spagnolo a recarsi a Barcellona per una conferenza, «presentendo – scrive nei ''Carnets'' – che una volta laggiù mi farebbero fare un giro nelle trincee, e allora sarebbe più forte di me, prenderei un fucile e ci resterei».<ref>{{Cita|Luigi Bàccolo|p. 187}}.</ref> Nel [[1938]] pubblicò ''L'Equinoxe de septembre'', contro la [[Conferenza e accordo di Monaco|pace di Monaco]] e il pacifismo francese, in cui accusò i suoi compatrioti di opporre alla «morale leonina» degli [[totalitarismo|Stati totalitari]] una morale da «provinciali»<ref>{{es}}{{Cita libro|titolo=Literatura y espiritualidad|autore=Ignacio Elizalde|editore=España|anno=1983|p=420|url=https://books.google.it/books?id=cv4KAAAAIAAJ&q=%22oponer+a+la+moral+leonina+de+los+Estados+totalitarios%22&dq=%22oponer+a+la+moral+leonina+de+los+Estados+totalitarios%22&hl=it&sa=X&redir_esc=y}}</ref>. La storica inimicizia tra Francia e Germania avrebbe dovuto risolversi, in modo cavalleresco<ref>{{Cita|Vin|p. 114}}.</ref>, sul campo di battaglia. Montherlant parlava di una guerra «onorevole» contro l'«onorevole» nemico tedesco; «l'élite tedesca, affermò, aveva salvato la Germania dalle conseguenze della sua sconfitta».<ref>{{cita libro|titolo=La crise de l'humanisme: 1914-1939|autore=Micheline Tison-Braun|città=Paris|editore=Nizet|anno=1967|p=342}}</ref> La [[Francia]] stava disertando la guerra, minata dall'«étranger de l'intérieur», da un nemico interno; si trattava di uno dei temi [[Affaire Dreyfus|anti-dreyfusard]] per eccellenza propagandati dall'[[Action française]].<ref>{{cita libro|autore=Jean-François Domenget|capitolo=Sous la bannière de la droite|titolo=Montherlant critique|città=Genève|editore=Droz|anno=2003|p=43}}</ref> Nel [[1940]], inabile al servizio militare, si fece inviare come corrispondente di guerra del settimanale ''Marianne'' in [[Oise|Oise-et-Aisne]], dove fu ferito leggermente da una bomba.<ref>{{Cita|Nic|p. 440}}</ref>
{{Colonne}}
=====Rendimento andata-ritorno=====
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=0 style="font-size: 85%;" width=90%
| colspan=2 bgcolor=#D3D3D3 |'''Andata'''
| colspan=2 bgcolor=#D3D3D3 |'''Ritorno'''
|- align=center
!width=37%|
!width=13%|
!width=37%|
!width=13%|
|-
| Ambrosiana || 23 || Juventus || 20
|- bgcolor=#f5f5f5
| Bologna || 19 || Milan || 20
|-
| Genova 1893 || 19 || Genova 1893 || 19
|- bgcolor=#f5f5f5
| Juventus || 19 || Triestina || 19
|-
| Lazio || 18 || Ambrosiana || 18
|- bgcolor=#f5f5f5
| Milan || 18 || Bologna || 18
|-
| Roma || 18 || Roma || 18
|- bgcolor=#f5f5f5
| Torino || 18 || Livorno || 16
|-
| Triestina || 17 || Napoli || 16
|- bgcolor=#f5f5f5
| Bari ||| 13 || Lazio || 14
|-
| Liguria || 12 || Torino || 14
|- bgcolor=#f5f5f5
| Napoli || 12 || Liguria || 12
|-
| Fiorentina || 9 || Lucchese || 12
|- bgcolor=#f5f5f5
| Lucchese || 9 || Bari || 10
|-
| Atalanta || 8 || Atalanta || 8
|- bgcolor=#f5f5f5
| Livorno || 8 || Fiorentina || 6
|}
{{Colonne spezza}}
=====Rendimento casa-trasferta=====
{| border=0 cellspacing=0 cellpadding=0 style="font-size: 85%;" width=90%
| colspan=2 bgcolor=#D3D3D3 |'''Casa'''
| colspan=2 bgcolor=#D3D3D3 |'''Trasferta'''
|- align=center
!width=37%|
!width=13%|
!width=37%|
!width=13%|
|-
| Ambrosiana || 27 || Genova || 20
|- bgcolor=#f5f5f5
| Lazio || 24 || Juventus || 16
|-
| Roma || 24 || Milan || 16
|- bgcolor=#f5f5f5
| Bologna || 23 || Ambrosiana || 14
|-
| Juventus || 23 || Bologna || 14
|- bgcolor=#f5f5f5
| Milan || 22 || Triestina || 14
|-
| Napoli || 22 || Roma || 12
|- bgcolor=#f5f5f5
| Torino || 22 || Livorno || 10
|-
| Triestina || 22 || Triestina || 10
|- bgcolor=#f5f5f5
| Bari || 19 || Lazio || 8
|-
| Lucchese || 19 || Liguria || 8
|- bgcolor=#f5f5f5
| Genova || 18 || Napoli || 6
|-
| Liguria || 16 || Bari || 4
|- bgcolor=#f5f5f5
| Livorno || 14 || Fiorentina || 4
|-
| Atalanta || 13 || Atalanta || 3
|- bgcolor=#f5f5f5
| Fiorentina || 11 || Lucchese || 2
|}
{{Colonne fine}}
 
====Primati stagionali====
Scrisse inoltre per il teatro, specie dopo la [[seconda guerra mondiale]], pubblicando opere come ''La reine morte'' ([[1934]]), ''Pasiphaë'' ([[1949]]), ''Malatesta'' ([[1950]]) e la trilogia - segnata da un rigorismo di derivazione [[giansenismo|giansenista]]<ref>{{Cita web|titolo=Montherlant, Henry Millon de|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/henry-millon-de-montherlant/|sito=Enciclopedia on line [http://www.treccani.it Treccani.it]|editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]}}</ref> - dei «drammi sacri»; ovvero: ''[[Il gran maestro di Santiago|Le Maître de Santiago]]'' ([[1947]]), ''[[La città che ha per principe un ragazzo|La ville dont le prince est un enfant]]'' ([[1951]]), ''[[Port-Royal (Montherlant)|Port-Royal]]'' ([[1954]]).
*Maggior numero di vittorie: Ambrosiana (16)
*Minor numero di sconfitte: Ambrosiana, Juventus e Milan (5)
*Miglior attacco: Ambrosiana (57 reti fatte)
*Miglior difesa: Juventus e Triestina (22 reti subite)
*Miglior differenza reti: Ambrosiana (+29)
*Maggior numero di pareggi: Milan, Napoli e Triestina (12)
*Minor numero di vittorie: Fiorentina (3)
*Maggior numero di sconfitte: Atalanta e Fiorentina (18)
*Peggiore attacco: Atalanta (22 reti fatte)
*Peggior difesa: Bari e Fiorentina (60 reti subite)
*Peggior differenza reti: Fiorentina (-32)
*Partita con più reti: Ambrosiana-Bari 9-2 (15ª giornata)
*Miglior sequenza di partite utili: Juventus (15, dalla 12ª alla 26ª giornata)
===Individuali===
====Classifica marcatori====
Nel corso del campionato furono segnati complessivamente 617 gol (di cui 19 su [[autorete]]) da 146 diversi giocatori, per una media di 2,57 gol a partita<ref name=Annuario />. Di seguito, la classifica dei marcatori<ref name=rsssf />.
 
{{Classifica marcatori/inizio|rigori=on}}
Tra gli ultimi eredi del [[decadentismo]] europeo, Montherlant unì il gusto estetizzante del passato a una vena di inquieto [[moralismo]], che lo portò sia nei romanzi che nel teatro a scrutare il dramma di anime belle e tormentate, superiori alla comune umanità: nei suoi romanzi, in particolare, amava ritrarre personaggi eroici e moralmente perfetti.
{{Classifica marcatori|reti=20|rigori=2|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Giuseppe Meazza]]|squadra=Ambrosiana-Inter|testa=on}}
{{Classifica marcatori|reti=18|rigori=2|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Guglielmo Trevisan]]|squadra=Triestina}}
{{Classifica marcatori|reti=16|rigori=–|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Danilo Michelini]]|squadra=Roma}}
{{Classifica marcatori|reti=16|rigori=–|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Aldo Boffi]]|squadra=Milan}}
{{Classifica marcatori|reti=15|rigori=1|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Carlo Reguzzoni]]|squadra=Bologna}}
{{Classifica marcatori|reti=15|rigori=1|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Silvio Piola]]|squadra=Lazio}}
{{Classifica marcatori|reti=14|rigori=–|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Pietro Ferraris|Pietro Ferraris (II)]]|squadra=Ambrosiana}}
{{Classifica marcatori|reti=12|rigori=1|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Umberto Busani]]|squadra=Lazio}}
{{Classifica marcatori|reti=11|rigori=–|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Luciano Peretti]]|squadra=Liguria}}
{{Classifica marcatori|reti=11|rigori=–|nazione=ITA 1861-1946|nome=[[Bruno Maini]]|squadra=Bologna}}
{{Classifica marcatori/fine}}
 
==== Marcature multiple ====
Questo culto per l'[[eroismo]] lo portò a pubblicare nel [[1941]], su ''[[Le Gerbe]]'' e sulla ''[[Nouvelle Revue Française]]'' diretta da [[Pierre Drieu La Rochelle]], ''Le solstice de Juin''; un saggio in cui esprimeva la sua ammirazione per l'esercito [[Germania|tedesco]], dichiarava che la Francia era stata giustamente sconfitta e conquistata<ref>{{Cita|Loc}}.</ref> e auspicava che i [[Germania nazista|tedeschi]] (eredi ideali di [[Licinio]]) giungessero a far sventolare la «[[Svastica|ruota solare]]» su Notre-Dame per instaurare un nuovo ordine.<ref name=lauro/><ref>Nella «ruota solare» l'autore vide però, secondo una sua personale interpretazione, un simbolo di uno dei concetti chiave che caratterizzarono sia la sua vita sia le sue opere: e cioè l'alternanza. Tutto ciò che esiste è, per l'autore, «sottomesso all'alternanza. Chi lo comprende ha compreso tutto. Gli antichi Greci ne sono impregnati. E sembra che la Cina antica assunse come emblema il drago dalla coda oscillante, per testimoniare tale principio. La natura avanza di contrario in contrario. Nell'uomo, quel segreto piacere che egli prova a "rinnegarsi", che non è niente altro che portare alla luce le parti di se stesso che prima soffocava, è il piacere di sentire il proprio accordo profondo con l'ordine delle cose». {{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Il solstizio di giugno|traduttore= Claudio Vinti|editore=Akropolis|città=Napoli|anno=1983|p=195}}</ref>
<ref name=rsssf />.
 
{| border=0 cellspacing=1 cellpadding=1 style="text-align: center; border-collapse: collapse;"
In quest'opera riprendeva anche alcune argomentazioni già affrontate in precedenza (in ''Chant funèbre pour les morts de Verdun'', ''L'Exil'' e ''L'Equinoxe de septembre'') come l'impossibilità di bandire la [[guerra]] dalla vita umana in quanto connaturata a quest'ultima.<ref name=vin58>{{Cita|Vin|p. 58}}</ref>
|- align=center bgcolor=#D3D3D3
! width=10% | Reti
! width=40% | Calciatore
! width=40% | Incontro
! width=10% | Giornata
|- style="background:#E0F0FF;"
|'''5'''||align=left| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Giuseppe Meazza]]||align=left| '''Ambrosiana'''-Bari 9-2|| 15
|-
|'''4'''||align=left| {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Guglielmo Trevisan]] ||align=left| '''Triestina'''-Bari 6-0|| 8
|-
|}
 
==Note==
Il libro non piacque però ai tedeschi che ne vietarono la circolazione in Francia, anche se per sole tre settimane. In Belgio e in Olanda, l'interdizione durò fino alla fine della guerra. Tuttavia, [[André Gide]] accusò l'autore di ''désinvolture'' e nel dopoguerra [[André Rousseaux]] lo attaccò violentemente in un articolo, per «sottomissione al nemico»; nel 1962 [[Philippe Soupault]] e [[Robert Kanters]] istituirono una sorta di processo contro di lui sul settimanale ''Arts''.<ref>{{Cita|Vin|pp. 95-97}}.</ref>
 
===Gli anni del dopoguerra===
{{quote|Sai qual è la più grande forza che ci sia al mondo? L'indifferenza. Con l'indifferenza io non muoio vinto.|da ''Il caos e la notte''<ref name=brullo>Davide Brullo, [http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/montherlant-nobile-forza-torero-indifferente-1364321.html ''Montherlant: la nobile forza di un "torero" indifferente'']</ref>}}
Accusato di [[Collaborazionismo in Francia|collaborazionismo]]<ref>[[Eugenio Di Rienzo]], [http://www.ilgiornale.it/news/resistenti-indifferenti-e-collab-l-intellighenzia-francese.html ''Resistenti, indifferenti e «collabò» L'intellighenzia francese sotto Hitler''], ''[[Il Giornale|il Giornale.it]]'', 31 agosto 2011.</ref><ref>{{cita news|autore=Pierre Vial|url=http://www.centrostudilaruna.it/jean-giono-e-%e2%80%9cle-chant-du-monde%e2%80%9d.html|titolo=Jean Giono e "Le Chant du Mond"|pubblicazione=Centro Studi La Runa|data=10 dicembre 2009}}</ref>, finito sulla lista di proscrizione<ref>{{Cita|Pas|p. 68}}.</ref>, nel dopoguerra gli fu proibito di pubblicare per un anno. L'adesione dello scrittore al governo del Maréchal [[Philippe Pétain|Pétain]] fu essenzialmente «morale» e «spirituale»<ref name="Vin" /><ref>{{cita news|autore=Paul Gentizon|titolo=Ai miei amici italiani. Sguardi sulla Francia: La casa capovolta|pubblicazione=Corriere della Sera|data=a. 69, n. 244, 12 ottobre 1944|p=1}}</ref>; a Pétain lo legava l'aver preso parte, in qualità di segretario generale, alle operazioni di allestimento dell'[[Ossario di Douaumont]], ma non ebbe incarichi attivi nel regime come altri, ad esempio [[Robert Brasillach]], e difficili furono i suoi rapporti con [[Louis-Ferdinand Céline]].<ref>{{Cita|Vin|p. 105}}</ref>
 
Non mancheranno critiche dell'autore al regime di Pétain, soprattutto in merito all'educazione dei giovani: Montherlant ritenne degradanti la produzione cinematografica (il suo giudizio sul cinema fu in generale negativo: definì il cinematografo «fogna del XX secolo» e [[Charlie Chaplin]] «un mediocre pagliaccio di cinema»<ref>{{Cita libro|titolo=Chapliniana: Chaplin e la critica|città=Bari|editore=Laterza|anno=1979|p=100}}</ref>), le riviste e le trasmissioni radiofoniche e detestabile l'istituzione della ''Loterie Nationale''.<ref>{{Cita news|autore=Vittorio Abrami|titolo=A colloquio con Montherlant|pubblicazione=Il Popolo|data=26 ottobre 1963|p=5|url=http://digital.sturzo.it/spogliogenerale/1963/19631026/20/5/acoll}}</ref> In linea con la politica famigliare del regime fu invece la seguente dichiarazione rilasciata a ''Radio-Jeunesse'': «Con le signorine farò in fretta: quando avrò detto loro "tenete in ordine la casa, fate la cucina, dei figli e l'amore", avrò detto loro tutto».<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Serra|titolo=Una cultura dell'autorità: la Francia di Vichy|città=Bari|editore=Laterza|anno=1980|p=118}}</ref> Ma le critiche non riguardarono mai la politica estera; egli si limitò a denunciare gli stessi mali che avevano condotto alla disfatta della [[Terza Repubblica]], invocando misure da parte del regime.<ref>{{Cita|Vin|p. 105}}.</ref>
 
Nella [[Campagna di Francia|Parigi occupata]] dai nazisti svolse un ruolo di mediatore tra la cultura francese e quella tedesca e collaborò con il ''Deutschland-Frank-reich'', l'annuario edito dall'Istituto tedesco di Parigi.<ref>{{Cita libro|autore=Ernst Jünger, Antonio Gnoli, Franco Volpi|titolo=I prossimi titani: conversazioni con Ernst Jünger|editore=Adelphi|città=Milano|anno=1997|p=94}}</ref> L'invito alla collaborazione con il nemico è stato individuato in un passaggio del ''Solstice de juin'' in cui Montherlant afferma che si deve «fare tutto ciò che è necessario per annientare l'avversario. Ma una volta che questi ha dimostrato di avere in mano la partita, allearsi con lo stesso spirito con lui».<ref>{{Cita|Luigi Bàccolo|p. 190}}; {{Cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Il solstizio di giugno|traduttore=Claudio Vinti|città=Napoli|editore=Akropolis|anno=1983|p=183}}</ref> In una conferenza del Comité France-Allemagne, introducendo l'ambasciatore tedesco [[Otto Abetz]]<ref name=serra216>{{Cita|Maurizio Serra|p. 216}}.</ref>, ribadì quanto aveva già affermato nel 1929 in una allocuzione agli studenti tedeschi sulla ''Europäische Revue'': ossia il rispetto del nemico secondo un codice dei [[samurai]] del [[XVI secolo]].<ref>{{Cita|Vin|p. 94}}.</ref> Durante gli anni di Vichy fu rappresentata in serata di gala alla [[Comédie-Française]], davanti ad una sala occupata in massima parte da ufficiali della [[Wehrmacht]], la [[dramma|pièce]] ''La reine morte'', diretta da [[Jean-Louis Vaudoyer]], che raccolse consensi da parte di [[Pierre Drieu La Rochelle]] e [[Lucien Rebatet]].<ref>{{Cita libro|autore=Mary Ann Frese Witt|titolo=The Search for Modern Tragedy: Aesthetic Fascism in Italy and France|città=New York|editore=Cornell University Press|anno=2001|p=206|url=https://books.google.it/books?id=x7AMFccO-IcC&lpg=PA206&dq=%22Rebatet%22%20reine%20morte&hl=it&pg=PA206#v=onepage&q&f=true}}</ref> Tuttavia l'opera conteneva riflessioni amare, ma non golliste, che la censura tedesca non scoprì. Nel marzo [[1944]] lo scrittore subì anche una perquisizione da parte della Gestapo nella sua abitazione, ma senza conseguenze.<ref>{{Cita|Pas|pp. 73-74}}.</ref>
 
Nel dopoguerra, nel rispondere alle accuse di collaborazionismo, Montherlant sostenne che la libertà di espressione sulla stampa collaborazionista era così grande da consentirgli anche di esprimere idee opposte alla politica del regime. Tra gli articoli critici verso la dominazione tedesca l'autore indicò ''Redevenons une insolente nation'' e un articolo sui moralisti persiani; a proposito del quale Montherlant affermò che nulla vi è di più contrario al [[nazionalsocialismo]] della morale e della civiltà persiana del Medioevo. Ribadì, tuttavia, il proprio rispetto verso l'avversario.<ref>In un articolo scritto in occasione della morte del suo traduttore per il tedesco, lo storico Karl-Heinz Bremer, raccolto in volume nel [[1943]] in Belgio, scrisse: «Un giorno i nugoli (le ideologie) che riempiono il cielo al di sopra di coloro che combattono si riuniranno. E saranno solamente uno. Poi questo nugolo si dissiperà. Di questi corpi e di questi nugoli, resterà solamente un orribile distillato di reminiscenze vaghe: Cesare era per la libertà ed il Papa era ghibellino. Non c'è nulla di duraturo che lo svanire delle cose». In altri termini, sotto l'occupazione tedesca, Montherlant sostenne che la morte dei combattenti tedeschi era una morte inutile. I tedeschi accettarono questa indipendenza di atteggiamento. Tuttavia, dopo tale articolo, nove suoi articoli su dieci furono vietati dalla censura. {{cita libro|titoloTextes sous une occupation, 1940-1944|autore=Henry de Montherlant|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1953|p=151}}</ref>
 
Affascinato dalla figura di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta|Sigismondo Malatesta]], al quale si sentiva unito da un fantasioso legame di sangue<ref>«[...] ho accolto un giorno la notizia che, se nel latte è contenuto il sangue, in me c'era qualche goccia di sangue malatestiano, dal momento che un'amica di mia madre, che mi allattò, discendeva dai Malatesta». {{Cita news|autore=H. de Montherlant|titolo=Il Malatesta di Montherlant|pubblicazione=Il Resto del Carlino|data=28 luglio 1969|p=3}}</ref>, nel [[1950]] fece mettere in scena il dramma in quattro atti ''Malatesta'', che ripercorreva gli ultimi mesi di vita, dal giugno all'ottobre 1468, del condottiero e signore di Rimini. L'opera fu rappresentata eccezionalmente a Rimini, all'anfiteatro romano di Lecce, a Pescara, a Fano (che fu tra i possedimenti di Malatesta) e al Teatro Romano di Gubbio.<ref>{{Cita libro|autore=H. de Montherlant|capitolo=Malatesta chez Malatesta|titolo=La tragédie sans masque|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1972|p=74}}</ref>
 
Inquadrabile nel contesto dell'[[anarchismo]] di destra<ref>{{Cita|Vin|p. 98}}</ref> o del [[Rivoluzione conservatrice|radicalismo]] politico<ref>{{Cita|Sip|p. 251}}</ref>, estraneo ai movimenti politici o d'avanguardia e lontano dalla vita mondana della capitale, Montherlant fu vivacemente contestato per le sue posizioni conservatrici durante una rappresentazione del ''Cardinale di Spagna'' ([[1960]]) alla Comédie-Française. Più che di vero conservatorismo, per Montherlant, si può parlare di un superbo, anche se anacronistico, tentativo di riportare nelle lettere francesi, in piena civiltà di massa e letteratura sperimentale, lo splendore della tradizione.
 
[[File:Henry de Montherlant - statue.jpg|thumb|Henry de Montherlant fra le statue antiche nell'appartamento sul Quai Voltaire, Parigi.]]
Nel [[1963]] pubblicò, con discreto successo, ''[[Il caos e la notte]]''; un ritratto, in parte grottesco, di un anarchico spagnolo incapace di approdare ad alcun significato universale; una critica sia del [[comunismo]] che della società [[statunitense]], ma anche della Chiesa cattolica e della Spagna franchista, soprattutto per la sua compromissione con gli Stati Uniti.<ref>«In Spagna come in Francia, e certamente anche altrove, delle cose per se stesse buone e impiantate da gran tempo nel paese, venivano soppresse con un tratto di penna, perché urtavano i turisti americani e Dio sa che turisti! Dio sa quali esemplari di umanità superiore! Don Celestino era mortificato per tanta insulsaggine internazionale». {{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Il caos e la notte|città=Milano|editore=Club degli editori|anno=1966}}</ref><ref name=debella>{{Cita news|autore=Nino De Bella|titolo=Montherlant tra il caos e la notte|pubblicazione=La parola e il libro|data=a. 49, maggio 1966}}</ref>
 
Appassionato di storia [[Roma antica|romana]], nel [[1965]] fece rappresentare a Parigi il dramma ''La Guerre civile'', la cui trama è imperniata sulla fase conclusiva del duello tra [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] e [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]]. Allo scrittore interessano non le alterne vicende belliche, bensì il conflitto fra le ambizioni rivali dei due aspiranti alla supremazia entro lo Stato romano. Nel dramma tale contrasto di idee e di programmi anima il dialogo tra Pompeo e [[Marco Porcio Catone Uticense|Catone]], uniti soltanto nell'avversione a Cesare che non figura sulla scena, ma la domina ed è presente come un incubo minaccioso.<ref>{{cita news|autore=[[Pietro De Francisci]]|titolo=La guerra civile|pubblicazione=Il Tempo|numero=78|data=20 marzo 1965|p=3}}</ref> Nel 1970 pubblicò ''Le Treizième César'', una raccolta di saggi composti fra il 1955 e il 1970 e consacrati a Roma antica. Nell'ultimo saggio, l'età del tredicesimo Cesare – che secondo l'autore si potrebbe chiamare anche «Progrès»<ref>{{Cita|Lettere a Luigi Bàccolo|p. 170}}.</ref> – egli condanna amaramente l'epoca contemporanea.
 
Esteta armato, «[[anarca]]» – [[Ernst Jünger]] vedrà nella prefazione di ''Service inutile'' il Montherlant più vicino al prototipo dell'«anarca»<ref name=serra216/>–, la sua vita fu segnata da uno spirito di profondo anticonformismo, che lo portò nella vita come nell'arte, a sdegnare ogni forma di convenzione in contrasto con le proprie convinzioni.<ref>{{Cita libro|autore=Romano Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani|capitolo=La narrativa in Francia|titolo=La scrittura e l'interpretazione : storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea : Dall'ermetismo al postmoderno (dal 1925 ai giorni nostri). Tomo primo|città= Palermo|editore=Palumbo|anno=1997|p=502}}</ref>
 
Quando fu eletto nell'[[Académie française]] – di cui fu membro dal [[1960]] al [[1972]] –, senza aver proposto come da consuetudine la propria candidatura<ref>{{Cita news|autore=[[Daniel-Rops]]|titolo=L'Accademia di Francia ritorna alle origini|pubblicazione=L'Eco di Bergamo|data=31 marzo 1960|p=3}}</ref>, egli rifiutò di indossare l'uniforme di gala e anziché pronunciare, secondo la tradizione, l'elogio funebre del suo predecessore, non esitò ad esprimere la sua divergenza di idee verso il sociologo [[André Siegfried]].
 
{{Citazione|Non sono molto ottimista sulla durata del mio Teatro. La "pseudo-avanguardia" e il "terrore ideologico" [...] avranno facilmente ragione nell'avvenire degli scrittori che non gli convengono. Voi parlate della decisione che si deve prendere fra l'accademismo e il funambolismo, ma per quanto io so della Casa che in Francia porta il nome di Accademia, dirò che essa si sforza perdutamente di essere a sua volta funambola.|Da una lettera a [[Luigi Bàccolo]], 3 giugno 1970<ref>{{cita news|autore=Luigi Bàccolo|titolo=Montherlant è oggi inattuale|pubblicazione=La Fiera Letteraria|data=settembre 1973|p=12}}</ref>}}
 
===La morte===
{{Citazione|Il suicida è un vinto. Ma è davvero un vinto? Dovette essere un tema di scuola, a Roma... Rifletto un momento. Vinto, sia pure. Ma che male c'è, ad essere vinto? Dalla società? È un onore. Dalla malattia, dalla vecchiaia? È la natura. Da un nemico? È un soffio nel vento della morte, la vita è fatta di questo. Che il suicida sia o non sia sconfitto, ha poca importanza, se col suo suicidio ha testimoniato due cose: il suo coraggio, e il suo dominio. Allora, il suicidio è la consumazione della vita, come la fiamma consuma la torcia. E per questo che, nel fondo delle mie fantasticherie, si snoda una lunga processione di uomini romani. Essi marciano, a due per due, nella notte. Hanno quel viso sereno che i più coraggiosi offrono alla loro morte. Ciascuno di loro tiene nella destra una torcia viva. La sua fiamma, è la fiamma del suo suicidio, e illumina la loro strada.|{{Cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Mort de Caton}}<ref>Citato in Piero Buscaroli, ''I 'Cari Romani' di Henry de Montherlant'', in H. de Montherlant, ''La guerra civile'', Torino, Fògola, 1976.</ref>}}
 
[[File:Plaque Henry de Montherlant, 106 rue Lauriston, Paris 16.jpg|thumb|Targa commemorativa di Henry de Montherlant, in Rue Lauriston, Parigi.]]
 
Nel [[1971]] pubblicò il suo ultimo romanzo ''Un assassin est mon maître''; giudicato una satira della società psicanalitica, costituisce anche una presa d'atto dell'antitesi tra società umanistica e cristiana e società psicanalitica<ref>{{Cita|Lettere a Luigi Bàccolo|p. 175}}.</ref>, quest'ultima caratterizzata dalla assenza di [[carità]], scopo invece essenziale – [[Henry de Montherlant#La giustizia e la carità|secondo l'autore]] – di tutte le religioni, come sintetizzato anche dal detto musulmano: «Colui che avrà dato un sorso d'acqua a un cane, sarà salvato». Il protagonista, influenzato dall'''Introduzione alla psicoanalisi'' di [[Sigmund Freud|Freud]], finisce per credere di essere affetto da una nevrosi; ma in realtà non c'è alcuna nevrosi in lui, a parte quella che viene considerata una forma di nevrosi e che si chiama «delicatezza d'animo». All'origine della sua nuova condizione c'è il crollo delle difese psicologiche che permettono all'individuo di sopravvivere – anche aggredendo a sua volta – di fronte allo spettacolo dell'«eterna bassezza dell'uomo egoisticamente integrato nella società».<ref>Tutti i virgolettati sono di {{cita pubblicazione|autore=Luigi Bàccolo|titolo=Per De Montherlant l'assassino è Freud|pubblicazione=Gazzetta del popolo|data=5 gennaio 1972}}</ref>
 
In seguito a un'[[insolazione (medicina)|insolazione]] nel [[1959]], cominciò a soffrire di [[Vertigine|vertigini]] e di perdite d'equilibrio, a cui si aggiunsero l'[[agorafobia]] e la perdita quasi totale della vista in seguito a un [[ictus]] cerebrale nel [[1968]].<ref>Montherlant, Essais, L'Équinoxe de septembre, Bibliothèque de La Pléiade, 1976, p. 806.</ref>
 
Divenuto quasi [[Cecità|cieco]], si suicidò nel [[1972]], ripetendo il gesto dei filosofi [[stoici]] che aveva pubblicamente ammirato per tutta la vita.<ref>{{Cita|Vin|p. 128}}.</ref> Quattro ore prima di morire dichiarò al pittore Mac'Avoy: «Sono sulla lista nera. [...] So che tutto è finito per me». [[Pierre Pascal]], amico dell'autore, additò [[Roger Peyrefitte]] – noto per le sue uscite diffamatorie<ref>Anche lo scrittore cattolico e premio Nobel [[François Mauriac]] e papa [[Papa Paolo VI|Paolo VI]] furono tra i bersagli di Peyrefitte. ''Cfr''. {{cita libro|autore=Frédéric Martel|titolo=Sodoma|città=Milano|editore=Feltrinelli|anno=2019|url=https://books.google.it/books?id=wTqIDwAAQBAJ&lpg=PT189&dq=paolo%20vi%20mauriac%20peyrefitte&hl=it&pg=PT189#v=onepage&q&f=true}}</ref> – quale responsabile morale della morte<ref name=Pas>{{Cita|Pas|p. 73}}.</ref>: {{quote|Quel verme umano che fu cacciato dalla diplomazia per motivi che non ha raccontato e che gira per certe librerie di Roma, in compagnia di un ineffabile cugino in cerca di opere pornografiche rare, ha osato di recente, in un libro ignobilmente concepito e sporcamente scritto, scrivere su Henry de Montherlant un intero capitolo di infamie, che sono altrettante menzogne, rasentanti la polizia politica e che non meriterebbero altro che lo sfregio di una punta di spada attraverso le sue due facce… Egli ha la sua parte di responsabilità nella morte di Henry de Montherlant, e lo sa.|Pierre Pascal}}
 
Durante la sua vita Montherlant fu sempre molto riservato e non scrisse mai nulla sulla propria vita sentimentale e sessuale; nei romanzi ritenuti a sfondo autobiografico i personaggi praticano la sessualità [[eterosessuale]].<ref>Jean Cau, Croquis de mémoire (Biographie), Paris, Julliard, 1985, 261 p. (ISBN 978-2-260-00402-8, OCLC 13272050), pages 191 à 193 et biographie de Pierre Sipriot.</ref> Nel citato libro di memorie Peyrefitte alluse a un segreto, e nel [[1968]] pubblicò parte della corrispondenza, secondo lui cifrata, intercorsa con Montherlant tra il [[1938]] e il [[1941]], fornendo una chiave di decifrazione che accusava lo scrittore di discutere spesso della [[pederastia]] e, indirettamente nel romanzo ''[[Le amicizie particolari (romanzo)|Le amicizie particolari]]'' (trasposto in [[Le amicizie particolari|film nel 1964]]), sostiene implicitamente che Montherlant avesse avuto [[Omosessualità|rapporti]] con giovani ragazzi. Questo è riportato da [[Pierre Sipriot]] nella sua biografia di Montherlant.<ref>P. Sipriot, ''Propos secrets'', (tome 1), Éd. Albin Michel, 1977.</ref>
 
Prevedendo in un certo senso queste "rivelazioni", negli ultimi ''Carnets'' Montherlant le descrisse come falsità e appuntò: {{quote|Appena sarò morto, due avvoltoi, la [[Calunnia]] e l'[[Odio]], copriranno il mio cadavere affinché appartenga del tutto e solo a loro, e lo lacereranno.<ref name=montbe>{{cita web|lingua=fr|titolo=La mort de Montherlant|url=http://montherlant.be/biographie-06-mort.html}}</ref>}} Tre mesi prima di togliersi la vita, trascrisse in un messaggio indirizzato a [[Gabriel Matzneff]] una frase di [[Ernst Jünger]] sul suicidio: «Le suicide fait partie du capital de l'humanité».<ref>{{Cita libro|autore=Christopher Gérard|titolo=La source pérenne|città=Lausanne|editore=L'Age d'Homme|anno=2007|p=159|url=https://books.google.it/books?id=PdRXi3iIO-kC&lpg=PA159&dq=%22Le%20suicide%20fait%20partie%20du%20capital%20de%20l'humanit%C3%A9%22&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=true}}</ref>
 
L'ultimo giorno di vita lo scelse nell'estremo dell'estate, giovedì 21 settembre 1972. Come sempre, fece colazione in un ristorante vicino a casa, quindi dormì un poco secondo una sua abitudine. Poco prima delle quattro pomeridiane allontanò con un semplice pretesto la segretaria, poi ruppe tra i denti una capsula di [[Cianuro di potassio|cianuro]] e immediatamente si sparò un colpo di [[pistola]] alla gola.<ref name=montbe/> La segretaria, quando sentì l'esplosione del colpo, corse nella stanza da poco lasciata. La testa di Montherlant era rovesciata all'indietro e la pistola era ancora stretta nella mano.<ref name=montbe/>
 
Accanto al corpo, insieme a tre lettere (una per la segretaria, una per l'ufficiale giudiziario, in cui spiega che trattasi realmente di suicidio per evitare aperture di indagini, e una per suo cugino, lo scrittore cattolico [[Michel de Saint Pierre]]), fu rinvenuto un documento firmato e datato diversi mesi prima in cui lasciò scritto:
{{Citazione|Desidero espressamente che il mio cadavere non sia esposto al pubblico e che nessuno possa vederlo, salvo quelle persone che vi sono obbligate per dovere del loro ufficio. Il mio corpo dovrà essere condotto, senza alcuna cerimonia né civile né religiosa, direttamente dal luogo del mio decesso ad un cimitero dove possa essere cremato. Non mi importa di ciò che avverrà delle mie spoglie. Questa disposizione sottintende non c'è bisogno di dirlo che non dovranno esserci né fiori, né corone, né evidentemente discorsi.}}
 
Fu la coerente conseguenza di un particolare modo concepire la propria [[esistenza]]. L'idea del suicidio in Montherlant non nacque da un momento di debolezza, ma trovò la sua radice in una concezione pagana della vita e nel fortissimo [[ideale|ideale estetico]] che lo animava e che lo portava a respingere ogni appannamento, ogni deterioramento. A ciò si univa la convinzione di avere esaurito il proprio compito terreno: così egli volle uscire di scena, scegliendo il suicidio, una «particella di libertà, nella necessità».<ref>{{Cita|Rossellini|p. 11}}.</ref>
 
Montherlant tuttavia comprendeva le ragioni della morale [[cristianesimo|cristiana]] che si opponeva al suicidio: «Se ammiro il coraggio di coloro che si suicidano — aggiungeva nello stesso testo — ammiro anche il coraggio di coloro che per quindici secoli — secoli del cristianesimo — hanno sopportato tutto, perfino le cose più atroci, senza suicidarsi. Il coraggio di morire e di non morire».
 
Per questo motivo, Montherlant pensava che il suo gesto finale non contraddicesse i principii del cristianesimo. Egli stesso annota in ''La marée du Soir - Carnets 1968-1971''<ref name=PasSoir>{{Cita|Pas|p. 72}}.</ref>: {{Citazione|Mi comunicano questa frase, che ben si conviene a ciò che io ho spesso scritto del suicidio, ma che conviene meno, mi pare, ai commenti dei teologi: "È proibito uccidere e uccidersi, se non per ordine di Dio e per ispirazione dello Spirito Santo" (San Tommaso, ''Dei dieci comandamenti'', cap. V).}}
 
Ma anche: «Quest'uomo che si considera cristiano, si è tirato un colpo di [[Rivoltella|revolver]] perché non era più d'accordo col mondo che è stato creato. Ha fatto un segno di croce sul revolver, l'ha baciato e se n'è andato».<ref name=montbe/>
 
Inoltre, afferma di avere consultato un [[cattolicesimo|cattolico]] eminente: questi gli rispose che le cerimonie ufficiali che generalmente accompagnano la morte dei cattolici non erano necessarie e che contava soprattutto l'intenzione. Secondo questa spiegazione, che Montherlant fa sua, i funerali religiosi sono un onore che la Chiesa riserva ai suoi fedeli e che questi ultimi possono rifiutare.<ref name=paseyro>{{Cita news|autore=[[Ricardo Paseyro]]|titolo=Ricordo di Henry de Montherlant|anno=1972|numero=3|pubblicazione=Revisione|pp=165-166}}</ref>
 
Negli stessi ''Carnets'', alla data del 14 gennaio 1971, è scritto<ref name=PasSoir/>: {{Citazione|C'è una parola che cito qui per la quarta volta almeno nei miei scritti, la parola di [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Lyautey]] che muore: "Muoio della Francia". Mi dispiace solo che queste parole di Lyautey non siano quelle con cui finiscono non soltanto questi "carnets", ma tutta la mia opera. Tuttavia, anche se il caso farà che la mia opera si fermi per sempre su altre parole, sono queste che moralmente saranno state le ultime.}}
 
In un primo testamento aveva lasciato scritto: «Desidero che il volto del mio cadavere venga ricoperto con la maschera di guerriero romano, che mi si posi sul letto l'Eros funebre e sul basso ventre la testa di toro di Guadalest. Che le mie ceneri vengano disperse in Roma». Le sue ceneri furono così sparse dall'esecutore testamentario [[Jean-Claude Barat]] e dallo scrittore [[Gabriel Matzneff]] sulle lastre del pavimento del [[Tempio di Portuno]], nel [[Tevere]], nei pressi dell'[[Isola Tiberina]] e – come raccontò Matzneff nel ''[[Le Figaro|Figaro]]'' – sul Foro, lanciate da «un muretto a gomito che domina l'arco di [[Settimio Severo]] e la Curia e che, secondo una tradizione antica, è il punto preciso in cui Remo e Romolo furono allattati dalla Lupa». Era la notte tra il 21 e il 22 marzo [[1973]]. «La luna alta nel cielo» – scrive Matzneff – «rischiarava il paesaggio di morte ed un complice vento portò Montherlant verso l'angolo occidentale della basilica Emilia, là dove l'Argileto sfocia sul Foro... Simili alle ali diafane di una farfalla, alcune ceneri caddero volteggiando sulle foglie degli oleandri».<ref>{{Cita|Bernacconi|p. 192}}; {{Cita news|autore=Giorgio Locchi|titolo=Disperse ai piedi del Campidoglio le ceneri di Henri de Montherlant|pubblicazione=Il Tempo|numero=104|data=15 aprile 1973|p=24|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/giornale/CFI0415092/1973/n.104/24/original}} {{Cita news|autore=Manlio Triggiani|titolo=Quando Matzneff “officiò” i funerali dell’antico romano Henry de Montherlant|pubblicazione=Barbadillo|data=13 aprile 2016|url=http://www.barbadillo.it/55266-cultura-quando-matzneff-officio-i-funerali-dellantico-romano-henry-de-montherlant/}} ''Cfr.'' {{Cita news|autore=Tiziana Mian|titolo=Il samurai della letteratura|pubblicazione=Il Giornale|data=21 aprile 1995|p=14}} Matzneff: «Fu un atto quasi liturgico colmo di emozione e di ''pietas''. L'amore per Roma antica era stata la nostra complicità. Montherlant era innamorato di Roma, più ancora che della Grecia. Innamorato di Roma come lo fu della vita anche se il tema costante delle sue conversazioni era la morte. Si uccise proprio perché amava la vita. Perché non poteva più vivere la vita che amava. Per rispetto di sé e degli altri. Perché aveva l'orrore estetico della decadenza, proprio di uno stoico aristocratico. Sentì che era "ragionevole" concludere, poiché la sua opera era conclusa. Ma non voleva una tomba, voleva involarsi: lo spargimento delle ceneri era la forma più sicura per scomparire e anche la più asociale. Perché Montherlant fu asociale fin nella morte». (Gabriel Matzneff, ''Le défi'', Paris, La table ronde, 1988).</ref>
 
Questo desiderio, «essere ridotto in ceneri dal fuoco, affinché fossero disperse a brezza leggera sul [[Foro Romano|Foro]], tra i Rostri e il Tempio di Vesta», riferito da Pierre Pascal a [[Julius Evola]] (autore ammirato da Montherlant), fu alla base della volontà testamentaria simile espressa dal filosofo italiano alla sua morte nel [[1974]].<ref>Pierre Pascal così ricorda Evola nei suoi ultimi giorni: «Gli dissi il desiderio supremo di Henry de Montherlant: essere ridotto in ceneri dal fuoco, affinché fossero disperse a brezza leggera del Foro, tra i Rostri e il Tempio di Vesta. Allora quest'uomo, che era davanti a me, disteso, con le belle mani incrociate sul petto mi mormorò dolcemente e quasi impercettibilmente: "Io vorrei... ho disposto... che le mie fossero lanciate dall'alto di una montagna"» (Riccardo Paradisi, ''Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio'', in Giovanni Conti, ''Evola tascabile'', Roma, Settimo Sigillo, 1998, p. 25.)</ref> I suicidi di [[Yukio Mishima]] ([[1970]]) e [[Dominique Venner]] ([[2013]]) sono stati paragonati all'estremo gesto di Montherlant, e in particolare si è sostenuta un'influenza sul pensiero di Venner dello scritto di Montherlant ''Il solstizio di un giugno''.<ref>{{cita web|url=https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45591|titolo=A proposito di Venner. “Il solstizio di giugno” di Henry de Montherlant}}</ref>
 
Secondo Marie-Christine Giquel, figlioccia dell'autore, Montherlant avrebbe confidato a suo padre di avere due figli, la cui identità non è stata tuttavia stabilita.<ref>{{cita web|autore=Christian Lançon|titolo=Philippe Giquel, le Prince des Airs|url=http://www.montherlant.be/article_73_giquel.html|urlarchivio=https://archive.today/20130628001901/http://www.montherlant.be/article_73_giquel.html|sito=Montherlant.be|accesso=18 marzo 2019|dataarchivio=28 giugno 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Temi==
{{quote|Baciamo la mano che non possiamo recidere.|Ferrante in ''La regina morta''<ref>{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Il gran maestro di Santiago. La regina morta. Malatesta|traduttore=Massimo Bontempelli e Camillo Sbarbaro|editore=Bompiani|città=Milano|anno=1952|p=166}}</ref><ref name=brullo/>}}
Henry de Montherlant elabora una vasta opera narrativa in cui parla dei beni della vita con una lirica esaltazione che spesso rasenta l'[[estetismo]] ma anche un acuto senso di psicologia [[virilità|virile]]. Sull'alveo aperto da Barrès, Montherlant rende la sua materia con alta tenuta di stile, in forma brillante, densa e sostenuta nello stesso tempo.
 
Gli autori che preferiva erano [[Montaigne]], [[Racine]], [[Blaise Pascal|Pascal]]; i ''[[moralista|moralistes]]'' del XVI e del XVII secolo, [[François de La Rochefoucauld (scrittore)|La Rochefoucauld]], [[Jean de La Bruyère]], [[Luc de Clapiers de Vauvenargues|Vauvenargues]], [[Sébastien-Roch Nicolas de Chamfort|Chamfort]], [[Antoine Rivaroli|Rivarol]], [[Joseph Joubert|Joubert]]. Nel XIX secolo [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], [[Stendhal]], [[Maurice Barrès|Barrès]] (soprattutto il primo Barrès). In Svizzera, [[Henri-Frédéric Amiel|Amiel]]. In Germania, [[Goethe]] e [[Nietzsche]]. In Italia, [[D'Annunzio]].<ref>{{Cita news|autore=Vittorio Abrami|titolo=25 Quai Voltaire, una intervista di Montherlant|pubblicazione=La Fiera Letteraria|numero=16|data=21 aprile 1963|p=1}}</ref> In ''La Marée du soir'' scrisse che [[Dante]] e Racine erano gli unici poeti che lo interessassero; e riteneva che il primo sarebbe stato odiato dai contemporanei per la sua «energia», il secondo sarebbe stato incompreso a causa della sua «sensibilità».<ref>{{Cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=La Marée du soir|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1972|pp=154-155}}</ref>
 
Nel dopoguerra, scrive che gli scrittori che mancano oggi, della sua generazione, sono quelli che hanno scritto o fatto i più grandi «errori»: [[Pierre Drieu La Rochelle|Drieu]], [[Georges Bernanos|Bernanos]]; perché non hanno cercato di essere «importanti». Se avessero cercato di essere importanti, non avrebbero scritto o fatto errori.<ref>{{cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Va jouer avec cette poussière : Carnets 1958-1964|città=Paris|anno=1966|p=69}}</ref>
 
===''Syncrétisme et alternance''===
All'incirca verso il [[1927]], con ''Aux fontaines du désir'' (1927), ''La petite infante de Castille'' (1929), ''Les Célibataires'' (1934) e soprattutto ''Service inutile'' (pubblicato nel 1935 in Francia e nel 1939 in Germania), Montherlant sembra attenuare il culto dell'eroismo e dell'onore per approdare a una riedizione del biblico «[[Vanitas vanitatum et omnia vanitas|vanità delle vanità, tutto è vanità]]».
 
Un solo valore, una sola realtà è degna di galleggiare sul mare del nulla<ref>Montherlant ha definito l'esistenza una «ricreazione fra due nulla». ''Cfr.'' [[Saʿdi|Sa'dī]] (''[[Il roseto|Gulistan]]'', VIII, 33): «Il mondo è un'esistenza tra due annientamenti».</ref>: l'individuo, singolo, l'[[anarca]], che sceglie la libertà di dire di no, privo di norme cui regolare la propria condotta, solo di fronte a se stesso, solo giudice di se stesso. Montherlant a questo punto si autoproclama cavaliere «du néant» e, sulla base di questa visione [[tragedia|tragica]], tenta di edificare una filosofia della prassi, che si sintetizza nel concetto di ''alternance'': dal momento che in assoluto non vi è nulla di vero, tutto è vero.
 
Centrale nelle sue opere, da questo momento, è il principio [[Eraclito|eracliteo]] dell'alternanza, teorizzato in ''Syncrétisme et alternance'', per cui valori incompatibili tra loro coesistono e si equivalgono<ref>{{Cita news|titolo=Montherlant di sé stesso|pubblicazione=La Fiera Letteraria|numero=40|data=1º ottobre 1972}}</ref>; è la perpetua oscillazione tra i valori dell'azione e quelli della rinuncia, che consiste nel conquistare il mondo delle cose per misurarne la nullità. Perciò è stato affermato che egli ha fatto proprio lo sguardo nietzschiano del «biologista dei valori». Montherlant teorizza il suo ''service inutile'', la gratuità dell'azione; esemplare è in tal senso una frase dell'arcivescovo di Parigi [[Georges Darboy]], posta in epigrafe al saggio ''Service inutile'': «Il vostro errore consiste nel credere che l'uomo deve fare qualcosa in questa vita».<ref>{{cita libro|autore=Jean de Beer|titolo=Montherlant ou l'homme encombré de Dieu: avec des remarques par Henry de Montherlant|città=Paris|editore=Flammarion|anno=1963|p=436}}</ref> Il motto dell'autore è «vivere la vita come se ci si credesse», ma senza credervi veramente, affinché non diventi una cosa seria e non si disperda la gioia della sua «inconcludenza sublime».<ref name=sciacca52/> Da tale visione derivano il distacco e l'indifferenza verso la realtà circostante e l'azione intesa come diversivo:
 
{{Citazione|I bambini trascorrono una giornata a costruire un fortino di sabbia, sapendo che la marea della sera lo distruggerà. Questa immagine mi ha sempre perseguitato, simbolo dell'azione intesa come gioco, che è in fondo l'unico modo che la giustifichi. Ma, a ben vedere, quel che c'è di meraviglioso è che sia la distruzione ad animare in parte i bambini. I loro occhi radiosi quando costruiscono il forte. I loro occhi radiosi quando lo vedono distruggere dalla marea. Che l'uomo ami distruggere quello che ha fatto o ciò che gli sta a cuore, questo è noto. ''Ædificabo et destruam''. "Costruirò. E poi distruggerò quello che ho costruito".|{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Carnets 1958-1964: Va a jouer avec cette poussiere|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1966|p=148}}}}
 
Pur negando ogni prospettiva fideistica, Montherlant conserva nella sua opera il senso del religioso o del profondo, che gli suggerì la ''Présentation du Capitaine Romero'', una riflessione su un dipinto di [[El Greco]]:
{{Citazione|Oltre il reale e oltre l'irreale, c'è il profondo. Al di là di una semplice realtà di impulsi fisici e relazioni quotidiane, oltre l'artificialità delle virtù di pura maniera e i codici di condotta, c'è questa profondità, accessibile solo mediante l'introspezione e la contemplazione di ciò che è. Questo paradiso del profondo può essere raggiunto solo dallo sforzo personale dell'individuo e la scoperta non può essere comunicata agli altri.<ref>{{Cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Essais|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1963|p=XIV}}</ref>}}
 
Inoltre, la sua visione della realtà risente della filosofia stoica, delle opere di [[Seneca]] e di [[Marco Aurelio]], i cui insegnamenti egli considera fondamentali per il conseguimento della padronanza di sé.<ref name=juan09>{{Cita libro|autore=Pierangela Adinolfi|capitolo=La mort qui fait le trottoir (Don Juan) di Henry de Montherlant|titolo=Don Giovanni nelle riscritture francesi e francofone del Novecento : atti del Convegno internazionale di Vercelli (16-17 ottobre 2008)|curatore=Michele Mastroianni|città=Firenze|editore=Olschki|anno=2009|p=204}}</ref>
 
La morale di Montherlant è quella dell'agire per agire, senza alcuno scopo, per il puro gusto di agire, di muoversi; azione totalmente libera, priva di ragione. Cercare, «sapendo che il problema è insolubile»; servire, sorridendo all'ideale a cui si serve; ma «riconoscere, comprendere e sopportare» ciò avendo continuamente la «dolorosa e inutile» convinzione di essere nel giusto: infatti «è necessario che io conquisti un punto fermo da cui poter slanciare verso l'alto, superando finalmente me stesso. Ma come e con quale mezzo? [...] Io mi getto nelle braccia dell'assurdo. O anima!».<ref name=sciacca52/>
 
Il concetto di alternanza ritorna più volte nelle sue opere, associato ora alla [[svastica|ruota solare]], ora all'[[equinozio d'autunno]], come nei saggi de ''L'Equinoxe de Septembre'': il 24 settembre, il giorno dell'equinozio, quando il giorno è uguale alla notte; «nella festa di questo santo mistero, nel quale il sì e il no si equivalgono. È il giorno della pace e la notte della guerra. Uno o l'altro, ''ni más, ni menos'', né più né meno, come è scritto nel famoso quadro di [[Juan de Valdés Leal]]».<ref>{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|capitolo=L'Equinoxe de Septembre|titolo=Essais|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1963|p=806}}</ref> Due concezioni opposte non sono che deviazioni differenti di una «stessa verità».<ref>{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|capitolo=Carnets XXXI|titolo=Essais|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1963|p=1205}}</ref>
 
Nei ''Carnets'' il medesimo concetto è reso mediante una metafora legata alle onde del mare: «Nel vederle così lontane [le onde], si penserebbe che copriranno la terra; arrivano, un movimento opposto le cancella; la più audace non ha guadagnato un metro in più delle altre, quando già si ritira e cessa di essere nel seno senza gloria del mare. L'uccello degli spazi guarda questo movimento eterno, e vede l'immobilità».<ref>{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Essais|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1963|p=XXXIX}}</ref>
 
Esteta armato, i nemici di Montherlant sono tutti coloro che partecipano al mondo falso e convenzionale degli adulti: scrittori impegnati, politici, confessori, parentele, eredi. Al vertice quale nemico per antonomasia è il ''civis'' che insidia la cittadinanza poetica dell'eterno ''[[adolescenza|Jüngling]]''.
 
Perciò, l'estata armato è costretto all'esilio permanente in luoghi che gli consentano di sfuggire al controllo e alle regole della società civile: ecco l'arena, lo stadio, la trincea, poi la fontana, il giardino, l'oasi nel deserto. Lo sfondo per eccellenza è quello dell'Europa mediterranea e del Nordafrica.<ref>{{Cita|Maurizio Serra|p. 208}}.</ref>
 
===La guerra e lo sport===
Altro tema che caratterizza la sua opera e sul quale il suo giudizio rimase immutato è la centralità della [[guerra]] nella vita umana. Gli uomini, nel battersi tra loro, scoprono una realtà «familiare» alla loro natura più profonda, rimasta nascosta fino a quel momento dalle «sovrastrutture della società», ovvero dal «progresso civile» e dalle banalità da «midinettes» della vita borghese.<ref name=vin58/> Ai valori della [[pace]] Montherlant contrappone quelli della «civiltà della guerra» (coraggio, complicità, ''compagnonnage''<ref>{{Cita|Maurizio Serra|p. 211}}.</ref>) che i soldati sperimentano sul campo di battaglia.<ref>{{fr}}{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|capitolo=Chant funèbre pour les morts de Verdun|titolo=Essais|città=Parigi|editore=Gallimard|collezione=Bibliothèque de la Pléiade|anno=1963|p=183}}</ref>
 
Montherlant sembrava accettare l'idea della guerra secondo una visione [[futurismo|futurista]] quasi come «igiene del mondo», un fatto capace di rivelare negli uomini le loro qualità e soprattutto il loro coraggio poiché, a volte, proprio dalla guerra vengono i buoni e i migliori. Era senza dubbio una concezione [[aristocrazia|aristocratica]] che gli faceva considerare in teoria anche un principio autoritario. Non quello «biondo» come definiva il tedesco e neppure quello «dilettantistico» come supponeva il [[gollismo|gollista]] ma preferiva l'italiano sia per l'influenza che gli veniva dalla simpatia per [[D'Annunzio]] sia dalla comprensione per [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]].<ref>{{Cita|Bernacconi|p. 194}}.</ref>
 
L'esperienza della guerra non è connessa al patriottismo, ma piuttosto alla necessità di fuggire dalla mediocrità della vita quotidiana. La guerra si configura come un'esperienza «stimolante e purificatrice», di «elevazione spirituale e sfogo degli istinti, dedizione a un ideale»<ref>{{Cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Montherlant%2C+Henry+Millon+de-.html|titolo=Montherlant, Henry Millon de-|sito=Sapere.it}}</ref>. Essa va inoltre vissuta in modo cavalleresco, nel rispetto del nemico, secondo la lezione dei [[samurai]]; a tal proposito risulta esemplare l'aneddoto che Montherlant riporta in ''Le parapluie du samouraï'' (''L'équinoxe de septembre'', 1938): si racconta di due guerrieri giapponesi che si recano sul terreno per battersi, ma sopraggiunge la pioggia e dal momento che uno dei due è sprovvisto di ombrello l'altro lo ripara sotto il proprio, prima di sguainare la spada e di uccidersi l'un l'altro.
 
Alla cultura [[giappone|giapponese]] si richiamò anche quando ebbe a commentare amaramente il tramonto dell'[[onore]]. Nel saggio intitolato ''Un senso perduto'' commentò un fatto di cronaca con un altro, ma occidentale e non meno ammirevole: Montherlant elogiò lo [[stoicismo]] di una donna giapponese, moglie di un tenente, la quale si uccise affinché il marito si sentisse liberato di ogni preoccupazione nei suoi confronti, mentre era in servizio. Dopo essersi vestita con l'abito tradizionale ed essersi dedicata a preparativi estremamente complicati, la giovane donna si era seduta dinnanzi agli dèi della sua famiglia e si era recisa una arteria del polso.<ref>{{cita libro|autore=Shinshō Hanayama|titolo=La via dell'Eternità|traduttore=Pierre Pascal|altri=presentazione di Giovanni Artieri|editore=Circolo Gabriele D'Annunzio|città=Grosseto|anno=1975|p=374}}</ref>
 
Alla [[guerra]] segue l'elogio dello [[sport]], come mezzo di sviluppare, non solo fisicamente, ma intellettualmente la propria personalità; di evadere da un ambiente, da consuetudini di vita che su tale sviluppo sortiscono effetti perniciosi; di sottrarsi ai tormenti della cosiddetta età ingrata e di conquistare una castità che nulla abbia di morbosamente [[ascesi|ascetico]]. Montherlant richiama inoltre l'attenzione degli intellettuali sui campi sportivi dove ognuno di loro avrebbe dovuto trascorrere fin dall'adolescenza qualche giornata ogni mese; e il richiamo è carico di rimprovero in quanto il dualismo fra intellettualità e vita fisica è ritenuto una delle cause dirette della crisi di ogni cultura.
 
Ciò che viene attaccato è il disprezzo verso l'attività fisica, considerata come inferiore con il risultato che, ogniqualvolta si trova davanti a una prova seria, l'intellettuale dà in una crisi di coscienza o nell'isterismo. L'esperienza sportiva offre infine nuove possibilità di poesia, come nelle ''Olympiques'' e nel ''Songe'', in cui convergono tematiche tipiche degli autori greci [[Pindaro]] e [[Tirteo]].<ref>{{Cita web|titolo=Sport e letteratura nella storia|autore=Francesca Petrocchi|sito=Enciclopedia dello Sport - Treccani.it|anno=2003|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/sport-e-letteratura-nella-storia_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/}}</ref>
 
Tuttavia, già in ''Aux fontaines du désir'' (1927), quello che pareva nato per esaltare tutti coloro che marciano, corrono, che diceva di voler morire da guerriero, per trovarsi poi un giorno nel paradiso all'ombra delle spade, non comprende più né la fretta né la smania, né la competizione né il record; e attribuisce al concetto della [[velocità]] la «même vulgarité que le concept de nombre», poiché entrambi farebbero «une figure d'une grande bassesse en face du concept de qualité». Infine sdegna e rifiuta l'intervento del cronometro nelle gare, chiamando ridicolo il mito che dà importanza alla differenza di un decimo di secondo.<ref>''cfr''. {{Cita news|autore=[[Adriano Tilgher (filosofo)|Adriano Tilgher]]|titolo=Attivismo in crisi, Montherlant pessimista|pubblicazione=La Cultura|numero=4|data=1º marzo 1928|pp=157-160}}</ref>
 
===La giustizia e la carità===
{{quote|Non esiste il potere, ma soltanto l'abuso di potere.|Cardona in ''Il Cardinale di Spagna''.<ref>{{cita libro|autore=Pierre J. Lapaire|titolo=Montherlant et la parole: étude d'un langage dramatique|città=Birmingham|editore=Summa Publications|anno=1993|p=17|url=https://books.google.it/books?id=foR-O4vcEZUC&pg=PA17&dq=%22y+a+l%27abus+de+pouvoir,+rien+d%27autre%22+cisneros&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw7Kzfho7hAhW4wAIHHZztCKYQ6AEIKDAA}}</ref><ref name=brullo/>}}
Nelle sue opere importanza è data anche alla giustizia e alla carità. Montherlant — ha scritto [[Kléber Haedens]] — ha cercato sempre, sia nei suoi romanzi sia nel suo teatro, di essere giusto con i suoi personaggi, dando a ciascuno i propri meriti. Montherlant pensava che gli scrittori d'oggi non amassero a sufficienza le loro creature. Infatti già dal 1929 aveva estratto dalla sua opera un intero volume di frammenti scelti dal titolo ''Pagine di tenerezza''.<ref name=paseyro/>
In tutta la letteratura di Montherlant ci sono momenti sublimi, nei quali si sente irradiare la dolcezza. Il suo amore per la gioventù che gli ispirò scene di collegio, di guerra, di arene di tori. Montherlant era un uomo generoso. Non c'è contraddizione nel fatto che quest'uomo generoso, amante di una vita che si esprime pienamente nella libertà della gioventù seguisse con tristezza l'evoluzione del mondo.
 
Montherlant soffriva davanti allo spettacolo della ''religio depopulata''<ref>{{cita web|url=http://www.montherlant.be/article-027-riviere.html|titolo=L'Abbé Rivière, “fils de la solitude rustique”, ange tutélaire de Montherlant}} {{Cita libro|titolo=Lettres à Michel de Saint Pierre|autore=Henry de Montherlant, Michel de Saint Pierre|editore=Editions Albin Michel|città=Paris|anno=1987|p=10}} ''Cfr.'' Montherlant: «Si sarebbe tentati di recarsi in una cappella buia, dietro l'altare maggiore, solo due vecchie e voi, qualche candela bruciata in onore dell'Altissimo a illuminare i vostri "peccati", e assistere a una [[messa bassa]] detta da un prete che crede. Ma con la reputazione che i sacerdoti e le chiese hanno oggi, c'è la paura di imbattersi in un burlone, in una chiesa saccheggiata, e si preferisce celebrare a casa propria, a modo proprio, un Dio che onoriamo e al quale non crediamo.». (H. de Montherlant, ''La marée du soir. Carnets 1968-1971'', Paris, 1972, p. 85.).</ref> e per l'avvilimento e la stupidità di dottrine che pretendono di ridurre l'uomo a uno stato di cellula meccanica di una società senz'anima. [[Roland Laudenbach]], che lo frequentò per trent'anni, offre una testimonianza significativa: «Per Montherlant tutto andava sempre peggio: Montherlant credeva che Tartufo aveva vinto e che le macchinazioni, gli imbrogli, la viltà e il disordine avrebbero finito per sommergere ogni cosa».<ref name=paseyro/>
 
Per Montherlant il fenomeno più rilevante del ventesimo secolo era l'onnipotenza della [[propaganda]], che porta a screditare l'uomo in quanto essere pensante. L'organizzazione della propaganda è di una così grande potenza e abilità internazionale che, ovunque nel mondo, l'uomo, anche quando ha un qualche valore, non è più in grado di resistere.
 
Il mondo contemporaneo gli appare governato da [[snobismo]] sociale, snobismo politico, snobismo intellettuale, snobismo religioso, snobismo artistico, snobismo economico. Per snobismo intende l'inclinazione ad assumere un'opinione contraria ai propri convincimenti, soltanto perché sembra conveniente e accettata dalla maggioranza. Lo snobismo delle classi popolari è uguale e superiore a quello delle [[Élite (sociologia)|élites]].
 
Molte cose mancano – secondo Montherlant – nel mondo contemporaneo. Ma, soprattutto, l'[[intelligenza]] – quella reale, non quella degli intellettuali – e la [[carità]], quella reale, e non quella delle persone che fanno carriera nell'[[altruismo]].<ref>{{cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Va jouer avec cette poussière : Carnets 1958-1964|città=Paris|anno=1966|p=182}}</ref>
 
Quanto alle conquiste della [[scienza]] contemporanea, afferma di ammirarle nella stessa misura in cui ammira l'acrobata che si esibisce in un volteggio e che gli sembra una specie di essere mostruoso. Per Montherlant le cosiddette conquiste della scienza sono il prodotto di un [[intelligenza]] deviata. Perché l'uomo che gira intorno alla Terra o alla Luna può essere allo stesso tempo un sciocco nella sua vita privata, uno sciocco nella sua assenza di pensiero o nel suo pensiero.
 
Montherlant è della stesso avviso della regina [[Giovanna di Castiglia|Jeanne]] che ne ''Le Cardinal d'Espagne'' afferma: «Andare a portare l'ordine nelle Indie quando non si è in grado di mettere ordine in casa!».<ref>{{cita libro|autore=H. de Montherlant|titolo=Va jouer avec cette poussière : Carnets 1958-1964|città=Paris|anno=1966|pp=80-81}}</ref>
 
Vi sono infine alcuni ideali ricorrenti a cui è rimasto fedele: austerità, coraggio e aristocrazia, riconducibili all'educazione impartitagli dalla madre, all'etica dei samurai e del mondo cavalleresco e nobile della Castiglia. Luogo della sua formazione spirituale resta pur sempre la Spagna classica – del ''[[Cid Campeador]]'', della ''[[Reconquista]]'', del misticismo castigliano e del ''[[Don Chisciotte]]'' – che lo ha educato al disprezzo della mondanità.<ref>{{Cita news|autore=[[Giovanni Allegra]]|titolo=La Spagna di Montherlant|pubblicazione=Il Tempo|numero=258|data=21 settembre 1973|p=3|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/giornale/CFI0415092/1973/n.258/3/original}} {{Cita|Vin|pp. 125-126}}.</ref>
 
=== Il teatro ===
Nel secondo periodo della sua vita, Montherlant realizza una serie di [[dramma|drammi]] che vengono rappresentati a distanza di tempo dalla loro composizione. I drammi dell'autore francese non appartengono all'attualità nel senso cronachistico del termine, in quanto non rispecchiano vicende di oggi. Ma lo stato d'animo di cui si fanno portavoce, la rivendicazione dell'[[onore]] e della [[dignità]] umana in senso rigoroso e formale contribuiscono a spiegare anche certi momenti del difficile dopoguerra francese.
 
La formula drammatica di Montherlant oscilla tra l'obbedienza alla rigida struttura della [[tragedia]] classica francese e il richiamo a forme più libere del dramma [[romanticismo|romantico]] (rievocazione storica, costumi riccamente ricostruiti, atmosfere accese). Dal punto di vista tematico tutto il suo universo teatrale ruota attorno a un assunto fondamentale: alla mediocrità del mondo e del consorzio umano si oppone l'[[eroismo]] di un uomo solo, diviso tra il desiderio dell'azione e il dubbio rispetto alla sua stessa utilità.<ref>{{Cita libro|curatore=[[Silvio D'Amico]]|titolo=Enciclopedia dello spettacolo: Mal-Perg|città=Roma|editore=Le maschere|anno=1962|p=789}}</ref>
 
Viene ribadita dunque la tesi dell'universale vanità e il concetto di ''alternance''. Poiché il mondo sarebbe privo di ogni significato, l'individuo si trova di fronte ad un bivio: o soddisfare sino in fondo il suo amor proprio, il suo orgoglio, la sua sensualità, come l'insaziabile Don Juan in ''La Mort qui fait le trottoir'', oppure negare tutti i valori mondani e annullarsi misticamente nella divinità. Così, nella ''Regina morta'' (1942) vediamo il re Ferrante condannare a morte Inès, non tanto per esigenze di ragion di Stato, a cui lui stesso non crede affatto, bensì per orgoglio e per cinismo. Nel ''[[Il gran maestro di Santiago|Maestro di Santiago]]'' (1947), in ''[[La città che ha per principe un ragazzo|La ville dont le prince est un enfant]]'' (1951), in ''[[Port-Royal (Montherlant)|Port-Royal]]'' (1954), i protagonisti abbandonano invece ogni velleità di gloria mondana per sprofondare nella pace, ad un tempo dolce e austera dell'[[Essere]] o del [[nulla]], secondo la formula «Dieu est le rien» di [[Meister Eckhart]].<ref>{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Théâtre|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1972|p=1189}}</ref> Tale concezione, [[eroica]] e [[tragedia|tragica]], rende insomma possibile, agli occhi di Montherlant, un'oscillazione tra [[epicureismo]] e [[giansenismo]], tra religione del piacere e religione dell'austerità.<ref>{{cita libro|autore=Giorgetto Giorgi|capitolo=Montherlant, Henry Millon de|titolo=Dizionario critico della letteratura francese: diretto da Franco Simone, I|città=Torino|editore=U.T.E.T.|anno=1972|p=835}}</ref>
 
I personaggi del teatro di Montherlant vivono, in genere, il dramma dello disfatta di fronte all'incomprensione e della conseguente solitudine.<ref name=sciacca52>{{cita libro|autore=Michele Federico Sciacca|capitolo=Correnti minori di irrazionalismo e di relativismo in Francia: L. Rougier, G. de Gaultier, E. de Montherlant|titolo=La filosofia, oggi : I|editore=Fratelli Bocca Editori|città=Roma-Milano|anno=1952-1954|pp=181-182}}</ref>
 
== Opere ==
=== Narrativa ===
* La Jeunesse d'Alban de Bricoule:
** ''Le Songe'' ([[1922]])
** ''[[Les Bestiaires]]'' ([[1926]])
** ''Les Garçons'' ([[1969]])
* ''[[Gli scapoli|Les Célibataires]]'' ([[1934]])
*''[[Ragazze (tetralogia)|Les Jeunes Filles]]'':
** ''Les Jeunes Filles'' ([[1936]])
** ''Pitié pour les femmes'' ([[1936]])
** ''Le Démon du bien'' ([[1937]])
** ''Les Lépreuses'' ([[1939]])
* ''[[Il caos e la notte|Le Chaos et la Nuit]]'' ([[1963]])
* ''La Rose de sable'' ([[1968]])
* ''Un assassin est mon maître'' ([[1971]])
* Pubblicazioni postume:
** ''Thrasylle'' ([[1984]])
** ''Moustique'' ([[1986]])
 
===Teatro===
* ''L'Exil'' ([[1914]] - [[1929]])
* ''Pasiphaé'' ([[1936]])
* ''La Reine morte'' ([[1942]])
* ''Fils de personne'' ([[1943]])
* ''Un incompris'' ([[1943]])
* ''Malatesta'' ([[1946]])
* ''[[Il gran maestro di Santiago|Le Maître de Santiago]]'' ([[1947]])
* ''Demain il fera jour'' ([[1949]])
* ''Celles qu'on prend dans ses bras'' ([[1950]])
* ''[[La città che ha per principe un ragazzo|La Ville dont le prince est un enfant]]'' ([[1951]] - [[1967]])
* ''[[Port-Royal (Montherlant)|Port-Royal]]'' ([[1954]])
* ''Brocéliande'' ([[1956]])
* ''La Mort qui fait le trottoir (Don Juan)'' ([[1956]])
* ''Le Cardinal d'Espagne'' ([[1960]])
* ''La Guerre civile'' ([[1965]])
 
===Racconti===
* Les Voyageurs traqués:
** ''Aux fontaines du désir'' ([[1927]])
** ''La Petite Infante de Castille'' ([[1929]])
** ''Un voyageur solitaire est un diable'' ([[1961]])
* Pubblicazioni postume:
** ''Mais aimons-nous ceux que nous aimons ?'' ([[1973]])
** ''Le Fichier parisien'' ([[1974]])
** ''Coups de soleil'' ([[1976]])
** ''Quelques mois de féerie, quelques jours de galère. Inédits nord-africains (1926-1940)'' ([[1995]])
 
===Saggi===
* ''La Relève du matin'' ([[1920]])
* ''Les Olympiques'' ([[1924]])
* ''La mort de Peregrinos'' ([[1927]])
* ''Mors et vita'' ([[1932]])
* ''Service inutile'' ([[1935]])
* ''L'Équinoxe de septembre'' ([[1938]])
* ''Les Nouvelles chevaleries'' ([[1941]])
* ''Le Solstice de juin'' ([[1941]])
* ''Notes de théâtre'' ([[1943]])
* ''Textes sous une occupation (1940-1944)'' ([[1963]])
* ''Discours de réception à l'Académie française et réponse du duc de Lévis Mirepoix'' ([[1963]])
* ''Le Treizième César'' ([[1970]])
* ''La Tragédie sans masque. Notes de théâtre'' ([[1972]])
* ''Essais critiques'' ([[1995]])
 
===''Carnets''===
* ''Carnets 1930-1944'' ([[1957]])
* ''[[Va jouer avec cette poussière|Va jouer avec cette poussière (1958-1964)]]'' ([[1966]])
* ''La Marée du soir (1968-1971)'' ([[1972]])
* Pubblicazioni postume:
** ''Tous feux éteints (1965, 1966, 1967, 1972 et sans dates)'' ([[1975]])
** ''Garder tout en composant tout (Derniers carnets, 1924-1972)'' ([[2001]])
 
===Poesia===
* ''Les Sauteurs de haies'' (1924)
* ''Encore un instant de bonheur'' ([[1934]])
 
===Lettere===
*''Correspondance (1938-1941)'', présentation et notes de R. Peyrefitte et Pierre Sipriot, Robert Laffont, 1983
* ''Lettres à Michel de Saint Pierre'', préface de Michel de Saint Pierre, Albin Michel, 1987
 
===Vari===
* ''Pages catholiques'', recueillies et présentées par Marya Kasterska, Plon, 1947
* ''Dessins'', préface de Pierre Sipriot, Copernic, 1979
 
== Traduzioni italiane ==
*{{cita news|titolo=Quelle che prendiamo tra le braccia: dramma in tre atti|traduzione=Camillo Sbarbaro|pubblicazione=Sipario|anno=1951|numero=63}}
*{{cita libro|titolo=Il gran maestro di Santiago; La regina morta; Malatesta|traduttore= [[Massimo Bontempelli]], [[Camillo Sbarbaro]]|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1952}} Riedito in parte: {{cita libro|titolo=Malatesta : dramma in quattro atti|traduttore=Camillo Sbarbaro|altri=con una nota critica di Luca Scarlini|città=Rimini|editore=Raffaelli|anno=1995}}
*{{cita libro|titolo=Gli scapoli|traduttore=Egidio Bianchetti|città=Milano|editore=Mondadori|anno=1953}}
*{{cita libro|titolo=Ragazze|altri=con ''Pietà per le donne'', ''Il demone del bene'', ''Le lebbrose''|traduttore=Maria Luisa Cipriani Fagioli|città=Milano|editore= Mondadori|anno=1958}} Nuova traduzione: {{cita libro|titolo=Le ragazze da marito [Volume primo della tetralogia]|traduttore=Cesare Colletta|città=Milano|editore= Adelphi|anno= 2000}}
*{{cita libro|titolo=Il cardinale di Spagna; Port-Royal|traduttore= Giuseppina Gozzini, Camillo Sbarbaro|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1961}} Riedito in parte: {{cita libro|titolo=Port-Royal|traduttore=Camillo Sbarbaro|città=Torino|editore=Nino Aragno Editore|anno=2015}}
*{{cita libro|titolo=Il caos e la notte|traduttore=Giuseppe Mormino|città=Milano|editore=Bompiani|anno= 1965}}
*{{cita libro|titolo=La guerra civile : dramma in tre atti|altri=premessa e traduzione di [[Piero Buscaroli]]|città=Torino|editore= Fògola|anno=1976}}
*{{cita libro|titolo=Il solstizio di giugno|altri=introduzione e traduzione di Claudio Vinti|città=Napoli|editore= Akropolis|anno=1983}}
*{{cita libro|titolo=Pasiphaë|traduttore=Luca Coppola|altri=introduzione di Claudio Vinti|città=Palermo|editore=Novecento|anno=1990}}
*{{cita libro|titolo=L'infinito è dalla parte di Malatesta|altri=introduzione di [[Giuseppe Scaraffia]] e appendice a cura di Moreno Neri|città=Rimini|editore=Raffaelli|anno=2004}}
 
== Premi letterari ==
* [[1920]] - ''Prix Montyon''
* [[1934]] - [[Gran premio di letteratura dell'Accademia francese]]
* [[1934]] - ''Prix Northcliffe''
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{bibliografia|Chiesa|Carlo F. Chiesa. ''Il grande romanzo dello scudetto. Terza puntata: Il Bologna fa tremare il mondo'', da ''[[Calcio 2000]]'', febbraio 2002, pp. 58-77.}}
*{{Cita news|autore=[[Giuseppe Prezzolini]]|titolo=H. de Montherlant, Le releve du matin, Paris, Joud, 1922|pubblicazione=Il Convegno|numero=11-12|data=25 dicembre 1922|p=690}}
*{{bibliografia|Melegari, 2004|Fabrizio Melegari (a cura di). ''Almanacco illustrato del calcio - La storia 1898-2004''. Modena, Panini, 2004.}}
*{{Cita news|autore=[[Giacomo Prampolini]]|titolo=Doni dell'Africa|pubblicazione=La Fiera Letteraria|numero=42|data=14 ottobre 1928|p=8}}
*{{bibliografia|Melegari, 2002|Fabrizio Melegari (a cura di). ''Almanacco illustrato del calcio 2003'', Modena, Panini, 2002.}}
*{{Cita libro|autore=[[Lorenzo Giusso]]|capitolo=Montherlant|titolo=Il viandante e le statue|città=Milano|editore=Corbaccio|anno=1929|pp=289-298}}
* ''[[La Stampa]]'', annate 1937 e 1938.
*{{Cita news|autore=[[Emilio Castellani (traduttore)|Emilio Castellani]]|titolo=La lezione dello stadio|pubblicazione=Corrente di vita giovanile|numero=12|data=15 luglio 1938|p=4}}
* ''[[Corriere dello Sport|Il Littoriale]]'', annate 1937 e 1938.
* {{Cita libro|autore=[[Michel de Saint Pierre|Michel de Saint-Pierre]]|titolo=Montherlant bourreau de soi-meme|città=Parigi|editore=Gallimard|anno=1949|lingua=fr}}
*{{Cita libro|autore=[[Indro Montanelli]]|capitolo=Montherlant|titolo=Tali e quali : 2|città=Milano|editore=Longanesi|anno=1956|pp=331-336}}
*{{Cita libro|autore=Antonio Corsaro|capitolo=Per Montherlant|titolo=Astrattismo nella poesia francese del Seicento e altri studi|città=Palermo|editore=Flaccovio|anno=1968|pp=255-259}}
*{{Cita libro|autore=[[Renzo Rossellini]]|titolo=Ultimi colloqui con Montherlant|città=Monte-Carlo|editore=Imprimerie Monegasque|anno=1972|cid=Rossellini}}
* {{Cita news|autore=Émile Lecerf, Jean Mabire, Michel Ciry, François d'Orcival, Michel Marmin, [[Jean Cau]], Michel Mourlet|titolo=Henry de Montherlant|pubblicazione=Nouvelle École|data=settembre 1972|numero=20|lingua=fr}}
*{{Cita news|autore=[[Giorgio Locchi]]|titolo=De Montherlant l'ultimo scrittore aristocratico|pubblicazione=Il Tempo|data=23 settembre 1972|p=3|url=http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/img/giornale/CFI0415092/1972/n.242/3/original|cid=Loc}}
*{{cita news|autore=Pierre Pascal|titolo=In ricordo di Montherlant: XXI settembre MCMLXXII, sedicesima ora|pubblicazione=la Destra : rivista internazionale di cultura e politica|numero=10|data=ottobre 1972|url=https://ita.calameo.com/read/004801946880bd81cda37|cid=Pas}}
*{{cita libro|autore=Eric Vatré|titolo=Montherlant: entre le Tibre et l'Oronte|città=Parigi|editore=Nouvelles Éditions Latines|anno=1980|cid=Vat|lingua=fr}}
*{{Cita libro|autore=Luigi Bàccolo|capitolo=Mitologia politica di Montherlant|titolo=Il mormorio delle passioni nascenti e altre cose|città=Cuneo|editore=L'arciere|anno=1981|cid=Luigi Bàccolo}}
* {{cita libro|autore=Pierre Sipriot|titolo=Montherlant sans masque|editore=Éditions Robert Laffont|città=Paris|anno=1982|cid=Sip|lingua=fr}}
*{{Cita libro|autore=Gianni Nicoletti|capitolo=Henry Millon de Montherlant|titolo=I contemporanei: Letteratura francese II|città=Roma|editore=Lucarini|anno=1984|cid=Nic}}
*{{Cita libro|autore=Claudio Vinti|titolo=Il ventaglio del samurai: H. de Montherlant e l'ideologia della guerra|città=Napoli|editore=Edizioni scientifiche italiane|anno =1985|cid=Vin}}
*{{Cita libro|autore=Sergio Bernacconi|capitolo=A Lourdes: Zola, Carrel, Montherlant|titolo=Un gatto nel Parnaso|città=Ferrara|editore=SATE|data=1989|cid=Bernacconi}}
*{{Cita libro|autore=Maurizio Serra|capitolo=La dedica di D'Annunzio a Montherlant|titolo=L'esteta armato : il poeta-condottiero nell'Europa degli anni Trenta|città=Bologna|editore=Il Mulino|anno=1990|cid=Maurizio Serra}}
*{{cita libro|autore=[[Alain de Benoist]]|capitolo=Henry de Montherlant|titolo=Bibliographie générale des droites françaises, vol. 1|collana=Patrimoine des lettres|editore=Dualpha|città=Paris-Coulommiers|anno=2004|lingua=fr}}
*{{Cita news|autore=Pierangela Adinolfi|titolo=Bernanos e Montherlant: dai Dialogues des Carmélites a Port-Royal|pubblicazione=Studi Francesi|numero=148|data=gennaio-aprile 2006|pp=41-55}}
*{{cita libro|autore=Henry de Montherlant|titolo=Lettere a Luigi Bàccolo|altri=edizione critica a cura di Pierangela Adinolfi|editore=Nuova Trauben edizioni|città=Torino|anno=2018|cid=Lettere a Luigi Bàccolo}}
 
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
*{{cita web|http://www.rsssf.com/tablesi/ital38.html|Campionato 1937-38 su rsssf.com}}
{{interprogetto|commons=Category:Henry de Montherlant|q=Henry de Montherlant}}
 
{{Serie A storico}}
== Collegamenti esterni ==
{{Calcio in Italia 1937-1938}}
* {{cita web|lingua=Fr|url=http://www.montherlant.be/|titolo=Montherlant.be: biografia, bibliografia, articoli e testimonianze}}
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