Pier Paolo Pasolini e Stříbrná: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{nota disambigua|altri significati|[[Pasolini (disambigua)]]|Pasolini}}
|Nome = Stříbrná
{{Bio
|Nome =ufficiale Pier= Paolo
|Panorama = Část obce Stříbrná,.JPG
|Cognome = Pasolini
|SessoDidascalia = M
|Bandiera = Stribrna CZ flag.gif
|LuogoNascita = Bologna
|Voce bandiera =
|GiornoMeseNascita = 5 marzo
|Stemma = Stribrna CoA CZ.jpg
|AnnoNascita = 1922
|Voce stemma =
|LuogoMorte = Ostia
|Stato = CZE
|LuogoMorteLink = Ostia (Roma)
|Note stato =
|GiornoMeseMorte = 2 novembre
|Grado amministrativo = 3
|AnnoMorte = 1975
|Tipo = Comune
|Attività = scrittore
|Divisione amm grado 1 = Karlovy Vary
|Epoca = 1900
|Voce divisione amm grado 1 =
|Attività2 = poeta
|Stemma divisione amm grado 1 =
|Attività3 = giornalista
|Divisione amm grado 2 = Sokolov
|AttivitàAltre =, [[drammaturgo]], [[sceneggiatore]], [[regista]], [[attore]] e [[montatore]]
|Voce divisione amm grado 2 = Distretto di Sokolov
|Nazionalità = italiano
|Stemma divisione amm grado 2 =
|Immagine = P p pasolini.jpg
|Capoluogo =
|Amministratore locale = Boris Jirsík
|Partito =
|Data elezione =
|Lingue ufficiali =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 50
|Latitudine minuti = 21
|Latitudine secondi = 34
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 12
|Longitudine minuti = 31
|Longitudine secondi = 30
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie = 33.55
|Note superficie = {{cita web|url=http://www.czso.cz/csu/2011edicniplan.nsf/engt/60003A6E86/$File/411011112513.xls|lingua={{lingue|cs|en}}|formato=xls|titolo=Dati forniti dall'Istituto Statistico Ceco|accesso=9 maggio 2012}}
|Abitanti = 421
|Note abitanti = {{cita web|url=http://www.czso.cz/csu/2011edicniplan.nsf/engt/760029E11D/$File/13011103.pdf|lingua={{lingue|cs|en}}|formato=pdf|titolo=Dati forniti dall'Istituto Statistico Ceco|accesso=9 maggio 2012}}
|Aggiornamento abitanti = 1º gennaio 2011
|Sottodivisioni =
|Sottosottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale = 358 01
|Prefisso =
|Codice ISO =
|Codice catastale =
|Zona sismica =
|Gradi giorno =
|Diffusività =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|PIL =
|PIL procapite =
|PIL PPA =
|PIL procapite PPA =
|Immagine localizzazione =
|Mappa = Stribrna SO CZ.png
|Didascalia mappa = Posizione di Stříbrná nel distretto
|Incipit =
|Categoria =
}}
'''Stříbrná''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Silberbach'') è un [[Comuni della Repubblica Ceca|comune]] della [[Repubblica Ceca]] facente parte del [[distretto di Sokolov]], nella [[regione di Karlovy Vary]].
 
==Note==
È considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del [[XX secolo]]. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale<ref>''La grande energia che l'opera di Pasolini continua a trasmettere nel mondo è dovuta alla pluralità di campi d'intervento, alle incursioni piratesche in terreni al di fuori delle sue competenze e di mostrare le incoerenze, i punti deboli del sistema, e soprattutto la sua capacità di porre dubbi, seminare interrogativi, abbattere verità accettate convenzionalmente. Pasolini era uno straordinario uomo-orchestra, un [[re Mida]] che dominava i materiali espressivi più eterogenei, trasformandoli al minimo contatto'' ([[Gian Piero Brunetta]], in ''Cent'anni cinema italiano'', Laterza, Bari 1991 - p. 494)</ref>, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come poeta, romanziere, [[linguistica|linguista]], [[giornalista]] e [[cineasta]].
<references/>
 
==Altri progetti==
Attento osservatore della trasformazione della società dal dopoguerra sino alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente [[consumismo|società dei consumi]] italiana, ma anche nei confronti del [[Il Sessantotto|Sessantotto]] e dei suoi protagonisti.
{{interprogetto|commons=Category:Stříbrná}}
 
== Biografia ==
[[File:Ppp 1925.jpg|thumb|130px|right|Pier Paolo Pasolini e la madre]]
 
=== L'infanzia e la giovinezza ===
Pier Paolo Pasolini, primogenito dell'ufficiale romagnolo [[Carlo Alberto Pasolini|Carlo Alberto]] e della maestra friulana [[Susanna Pasolini|Susanna Colussi]], nacque nella zona universitaria di Bologna, il [[5 marzo]] [[1922]], in una foresteria militare, in Via Borgonuovo 4, dove ora c'è una targa in marmo che lo ricorda. A causa dei frequenti trasferimenti del padre, la famiglia, che risiedeva a [[Parma]], nel [[1923]] si trasferì a [[Conegliano]], e nel [[1925]] a [[Belluno]], dove nacque il fratello [[Guido Pasolini|Guidalberto]]. Nel [[1927]] i Pasolini furono nuovamente a [[Conegliano]], dove Pier Paolo prima di compiere i sei anni fu iscritto alla prima [[scuola elementare|elementare]].
 
[[File:Ppp casarsa.jpg|thumb|200px|left|Pasolini a Casarsa]]
 
L'anno successivo traslocarono in [[Friuli]], a [[Casarsa della Delizia]], ospiti della casa materna, poiché il padre era agli [[arresto|arresti]] per alcuni [[debito|debiti]] di [[gioco]]. La madre, per far fronte alle difficoltà economiche, riprese l'insegnamento. Terminato il periodo di detenzione del padre, ripresero i trasferimenti ad un ritmo quasi annuale. Fondamentali rimasero i soggiorni estivi a Casarsa.
{{Quote|… vecchio borgo… grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana.<ref name=Ritratti su misura>''Ritratti su misura'', a cura di Elio Filippo Accrocca, Venezia, Sodalizio del Libro, 1960</ref>}}
Nel [[1929]] i Pasolini si spostarono nella vicina [[Sacile]], sempre in ragione del mestiere del capofamiglia, e in quell'anno Pier Paolo aggiunse alla sua passione per il disegno quella della scrittura, cimentandosi in versi ispirati ai semplici aspetti della natura che osservava a Casarsa.
 
Dopo un breve soggiorno a [[Idria]] (oggi in territorio [[Slovenia|sloveno]]), la famiglia ritornò a Sacile, dove Pier Paolo affrontò l'esame di ammissione al [[ginnasio]]. A Conegliano iniziò a frequentare la prima classe, ma a metà dell'anno scolastico [[1932]]-[[1933]] il padre fu trasferito a [[Cremona]] dove la famiglia rimase fino al [[1935]], quando ci fu un nuovo spostamento a [[Scandiano]] (con gli inevitabili problemi di adattamento). In Pier Paolo crebbe la passione per la poesia e la letteratura, mentre lo abbandonava il fervore religioso del periodo dell'infanzia. Al ginnasio di [[Reggio Emilia]] conobbe il primo vero amico della giovinezza, [[Luciano Serra]], che incontrò ancora l'anno seguente al [[Liceo ginnasio statale Luigi Galvani|Liceo Galvani]] di [[Bologna]].
 
A Bologna, dove trascorrerà sette anni («Bella e dolce Bologna! Vi ho passato sette anni, forse i più belli…» Pier Paolo coltivò nuove passioni, come quella del [[calcio (sport)|calcio]], e alimentò la sua passione per la lettura comprando numerosi volumetti presso le bancarelle di libri usati del Portico della Morte. Le letture spaziavano da [[Fëdor Mikhailovič Dostoevskij|Dostoevskij]], [[Lev Nikolaevic Tolstoj|Tolstoj]] e [[William Shakespeare|Shakespeare]] ai poeti [[romanticismo|romantici]] del periodo di Manzoni.
 
Al [[Liceo Galvani]] di Bologna fece conoscenza con altri amici, tra i quali Ermes Parini, Franco Farolfi, Elio Melli, e con loro costituì un gruppo di discussione letteraria. Intanto la sua carriera scolastica proseguiva con eccellenti risultati e nel [[1939]] venne promosso alla terza liceo con una media tanto alta da indurlo a saltare un anno per presentarsi alla maturità in autunno.
[[File:01 1937 Bologna.jpg|thumb|190px|right|Pier Paolo Pasolini con gli amici a Bologna nel 1937]]
Si iscrisse così, a soli diciassette anni, alla Facoltà di Lettere dell'[[Università di Bologna]], e scoprì nuove passioni culturali, come la [[filologia]] romanza e soprattutto l'[[estetica]] delle [[arte|arti]] figurative.
 
Frequentava intanto il Cineclub di Bologna dove si appassionò al ciclo dei [[film]] di [[René Clair]]; si dedicò allo [[sport]] e fu promosso capitano di calcio della Facoltà di Lettere; faceva gite in [[bicicletta]] con gli amici e frequentava i campeggi estivi che organizzava l'Università di Bologna. Con gli amici – l'immagine da offrire ai quali era sempre quella del "noi siamo virili e guerrieri", cosicché non percepissero nulla dei suoi travagli interiori – si incontrava, oltre che nelle aule dell'Università, anche nei luoghi istituiti dal Regime [[Fascismo|fascista]] per la gioventù, come il [[Gruppi Universitari Fascisti|GUF]], i campeggi della "Milizia", le competizioni dei [[Littoriali della cultura e dell'arte|Littoriali della cultura]]. Procedevano in questo periodo le letture delle ''Occasioni'' di [[Eugenio Montale|Montale]], di [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]] e delle traduzioni dei [[Poesia lirica|lirici]] [[greci]] di [[Salvatore Quasimodo|Quasimodo]], mentre fuori dall'ambito poetico leggeva soprattutto [[Sigmund Freud|Freud]] e ogni cosa che fosse disponibile in traduzione [[Lingua italiana|italiana]].
 
Nel [[1941]] la famiglia Pasolini trascorse come ogni anno le vacanze estive a Casarsa, e Pier Paolo scrisse [[Poesia|poesie]] che allegava alle lettere per gli amici bolognesi tra i quali, oltre l'amico Serra, erano inclusi [[Roberto Roversi]] e il [[Cosenza|cosentino]] [[Francesco Leonetti]], verso i quali sentiva un forte sodalizio: {{quote|L'unità spirituale e il nostro modo unitario di sentire sono notevolissimi, formiamo già cioè un gruppo, e quasi una poetica nuova, almeno così mi pare.<ref name=Naldini>Da ''Le lettere di Pasolini'', a cura di [[Nico Naldini]], Editore Einaudi, 1988, vol. I</ref>
}}
I quattro giovani pensarono di fondare una rivista dal titolo ''Eredi'' alla quale Pasolini volle conferire un programma sovraindividuale:
{{Quote|Davanti a ''Eredi'' dovremo essere quattro, ma per purezza uno solo.<ref name=Naldini/>}}
La rivista non vedrà la luce a causa delle restrizioni ministeriali sull'uso della carta, ma quell'estate del 1941 rimarrà per i quattro amici indimenticabile. Iniziarono intanto ad apparire nelle poesie di Pasolini alcuni frammenti di dialogo in [[Lingua friulana|friulano]] anche se le poesie inviate agli amici continuavano ad essere composte da versi improntati alla [[letteratura]] in lingua italiana.
 
=== Le prime esperienze letterarie ===
{{vedi anche|Pier Paolo Pasolini (analisi delle opere)}}
 
Di ritorno da Casarsa all'inizio dell'autunno scoprì di aver nel cuore la lingua friulana e tra gli ultimi mesi del 1941 e i primi del [[1942]] scrisse i versi che, raccolti in un libretto intitolato ''Poesie a Casarsa'', verranno pubblicati a spese dell'autore e saranno subito notati da [[Gianfranco Contini]] (che gli dedicherà una recensione positiva), da [[Alfonso Gatto]] e dal critico [[Antonio Russi]].
 
A Bologna intanto riprese la fervida vita culturale, che si svolse all'interno dell'università, e, anche perché incoraggiato dal giudizio positivo che [[Francesco Arcangeli]] aveva dato ai suoi quadri, chiese di svolgere una tesi di laurea sulla pittura italiana contemporanea con [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], docente di [[Storia dell'arte]]. Di questa tesi, il cui manoscritto andrà perduto durante i giorni dell'[[Armistizio di Cassibile|otto settembre del 1943]], Pasolini abbozzerà solamente i primi capitoli per poi rinunciarvi e passare ad una tesi più motivata sulla poesia del [[Giovanni Pascoli|Pascoli]]. Scelto come relatore il suo professore di [[letteratura Italiana]] [[Carlo Calcaterra]], Pasolini lavorò al progetto dell<nowiki>'</nowiki>''Antologia della lirica pascoliana'' tra il 1944 e il 1945, mettendo a punto, dopo un'ampia introduzione in cui sono esposte e discusse le premesse teoriche cui è informato lo studio, una personale selezione di testi dalle differenti raccolte del Pascoli, analizzati e commentati con sensibilità peculiare. La discussione della tesi fu il 26 novembre 1945, ma solo nel 1993 l'''Antologia'' vide la luce per i tipi della casa editrice [[Einaudi]].
 
La [[Gioventù italiana del littorio|GIL]] di Bologna aveva intanto in programma di pubblicare una [[rivista]], ''Il Setaccio'', con qualche fronda culturale. Pasolini aderì e ne diventò redattore capo, ma presto entrò in contrasto con il direttore responsabile che era molto ligio alla retorica del regime. La rivista cesserà le pubblicazioni dopo soli sei numeri ma rappresenterà per Pasolini un'esperienza importante, grazie alla quale comprenderà la natura regressiva e provinciale del fascismo e maturerà un atteggiamento culturale [[antifascismo|antifascista]].
 
Sempre in quell'anno partecipò ad un viaggio nella [[Germania]] [[Nazismo|nazista]], organizzato come incontro della gioventù universitaria dei paesi fascisti, che gli rivelò aspetti della [[cultura]] [[Europa|europea]] sconosciuti al [[provincialismo]] italiano. Al ritorno dal viaggio pubblicò, sulla rivista del GUF, l'articolo – evidentemente sfuggito alla censura – ''Cultura italiana e cultura europea a Weimar'', che anticipava già quello che sarà il Pasolini "corsaro", e sul "Setaccio" tracciò le linee di un programma culturale i cui principi erano quelli dello sforzo di autocoscienza, del travaglio interiore, individuale e collettivo, e della sofferta sensibilità critica.
 
=== Il periodo della guerra ===
Il 1942 si concluse con la decisione della famiglia di sfollare in [[Friuli Venezia Giulia|Friuli]], a Casarsa, ritenuto un luogo più tranquillo e sicuro per attendere la fine della [[guerra]]. Nel [[1943]] a Casarsa il giovane Pier Paolo fu colto da quei turbamenti erotici che in passato aveva cercato di allontanare:
{{quote|Un continuo turbamento senza immagini e senza parole batte alle mie tempie e mi oscura.}}
Continuava intanto a tenersi in contatto epistolare con gli amici, ai quali questa volta non volle nascondere nulla, raccontando quanto gli stava capitando:
{{quote|Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. Il Tagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro. Ci sono arrivato ieri in bicicletta, giovane indigeno, con un più giovane indigeno di nome Bruno…}}
Alla vigilia dell'[[Armistizio di Cassibile|Armistizio]], Pasolini fu chiamato alle armi. Costretto ad arruolarsi a [[Livorno]] nel [[1943]], all'indomani dell'[[8 settembre]] disobbedì all'ordine di consegnare le armi ai [[Germania|tedeschi]] e riuscì a fuggire travestito da contadino e a rifugiarsi a [[Casarsa della Delizia|Casarsa]]. Lì c'erano alcuni giovani appassionati di poesia con i quali il giovane Pasolini cercò di formare un gruppo culturale che rivendicasse l'uso letterario del friulano casarsese contro l'egemonia di quello udinese. Il nuovo gruppo si propose di pubblicare una rivista che fosse in grado di rivolgersi al pubblico del paese e nello stesso tempo promuovere la sua poetica. Il primo numero della rivista uscì nel maggio del [[1944]] con il titolo "Stroligùt di cà da l'aga" ("Lunario [pubblicato] di qua dell'acqua [il Tagliamento]").
 
Nel frattempo la tranquillità di Casarsa era compromessa dai [[Bombardamento|bombardamenti]] e dai rastrellamenti di fascisti per l'arruolamento forzato nel nuovo esercito della [[Repubblica di Salò]] ed iniziavano a formarsi i primi gruppi [[Partigiano|partigiani]]. Pier Paolo cercò di astrarsi il più possibile dedicandosi agli studi e alla poesia, e intanto aprì in casa sua una piccola scuola privata per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non potevano raggiungere le scuole di [[Pordenone]] o il ginnasio di [[Udine]]. Nell'ottobre del [[1944]] Pier Paolo e la madre – il fratello Guido si era intanto unito alle formazioni partigiane della [[Carnia]] – si trasferirono a [[Versuta]], che sembrava essere un luogo più tranquillo e lontano dagli obiettivi militari. Nel villaggio mancava la scuola e i ragazzi dovevano percorrere più di un chilometro per raggiungere la loro sede scolastica. Susanna e Pier Paolo decisero così di aprire una scuola gratuita nella loro casa. In questo periodo Pier Paolo visse il suo primo [[amore]] per un allievo tra i più grandi («In quelle membra splendevano un'ingenuità, una grazia… o l'ombra di una razza scomparsa che durante l'adolescenza riaffiora») e, al contempo, si innamorò di lui una giovane [[violinista]] [[Slovenia|slovena]], Pina Kalč, che aveva raggiunto con la sua famiglia il rifugio di Pasolini. La vicenda del ragazzo e l'amore di Pina per lui si intrecciarono complicando dolorosamente quei lunghi mesi che mancavano alla fine della [[guerra]].
 
Il [[7 febbraio]] del [[1945]], a [[Attimis|Porzus]], in [[Friuli Venezia Giulia]], una milizia di partigiani [[comunismo|comunisti]] massacrò la [[Brigata Osoppo]], gruppo di [[partigiani]] moderati: si trattava del famoso [[Eccidio di Porzus]]. Tra i caduti c'era anche [[Guido Pasolini|Guido]], fratello diciannovenne di Pier Paolo. Questa notizia giunse a [[Casarsa della Delizia|Casarsa]] diverse settimane dopo la fine della guerra gettando Pier Paolo e la madre in un terribile strazio. Proseguirono comunque le lezioni nella piccola scuola di Versuta, dove Pier Paolo era considerato un vero maestro. Il [[18 febbraio]] dello stesso anno venne fondata l'"[[Academiuta di lenga furlana]]" che raccoglieva un piccolo gruppo di [[neòteroi]]<ref>Al di là del senso stretto, che può essere approfondito consultando il link nel testo principale, l'espressione ''neòteroi'' si può usare anche a proposito «di poeta, di scuola poetica che tende ad innovare il linguaggio e i temi tradizionali» (''Grande Dizionario Garzanti Italiano 2009'', Editore GARZANTI, 2007, ISBN 88-480-0305-2, 9788848003056, voce: "neoterico")</ref> e che, sulle basi delle esperienze precedenti di Pier Paolo, fondò i principi del [[felibrismo]] regionale:
{{quote|Friulanità assoluta, tradizione romanza, influenza delle letterature contemporanee, libertà, fantasia.}}
 
[[File:Ppp scolaresca.jpg|thumb|200 px|right|Pier Paolo Pasolini e la scolaresca della scuola media di Valvasone]]
 
In agosto fu pubblicato il primo numero de ''Il Stroligut'', con una numerazione nuova per distinguersi dal precedente ''Stroligut di cà da l'aga'' e, nello stesso periodo, iniziò la serie dei "diarii" in versi italiani pubblicati in un primo volumetto a spese dell'autore. Nello stesso anno aderì all'"Associazione per l'autonomia del Friuli" e dopo il ritorno del padre, prigioniero degli inglesi in Africa poi rimpatriato dal [[Kenya]], Pasolini discusse la tesi di [[laurea]] su ''Antologia della poesia pascoliana: introduzione e commenti''. Con la laurea il ruolo di Pasolini come insegnante-direttore della scuola, che era stato fortemente contrastato dal provveditorato dal momento che alla sua fondazione egli non era ancora laureato, divenne effettivo.
 
=== Gli anni del dopoguerra ===
Uscirono intanto nel [[1946]], con la data del 1945, sulle "Edizioni dell'Academiuta", una breve raccolta di poesie intitolata ''I Diarii'' e, sulla [[rivista]] [[Firenze|fiorentina]] ''Il Mondo'', due poesie scelte e tratte dalla raccolta dallo stesso Montale. Isolato a Versuta (la casa di Casarsa fu distrutta dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo ''Stroligùt'' da semplice foglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, a Versuta, si recò in agosto a [[Macugnaga]] dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò a [[Domodossola]] per incontrare Contini.
 
Usciva nel frattempo a [[Lugano]] il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, ''L'usignolo della Chiesa cattolica'', con la seconda parte de ''Il pianto della rosa''. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta. In ottobre Pasolini si recò a [[Roma]] dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono a collaborare alla "[[La Fiera Letteraria|Fiera Letteraria]]" e nel maggio iniziò le prime pagine del [[diario]] intimo che chiamò ''Quaderni rossi'' perché scritti a mano su quaderni scolastici dalla copertina rossa. Completò inoltre il [[dramma]] in [[Lingua italiana|italiano]] in tre atti intitolato ''Il Cappellano'' e pubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, ''I Pianti''.
 
[[File:LoggiadiSanGiovanni.jpg|thumb|right|250px|La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici giovanili, prima d'essere espulso dal partito]]Il [[26 gennaio]] del [[1947]] Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di [[Udine]] una dichiarazione che farà scalpore tra i politici comunisti che smentirono la sua iscrizione al [[Partito Comunista Italiano|PCI]]: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza». Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di [[giustizia]] che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidare una prima infarinatura dottrinaria con la lettura di [[Karl Marx]] e soprattutto con i primi libri di [[Antonio Gramsci]]. Scriverà all'amica poetessa [[Giovanna Bemporad]]:
{{quote|L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia.}}
Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo.
 
Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta [[Catalogna|catalano]] in esilio [[Carles Cardó]]. Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano che per ora si intitolava ''Cjants di un muàrt'', titolo che verrà cambiato in seguito in ''La meglio gioventù''. Non riuscì però ad ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi. Malgrado queste delusioni letterarie egli si sentiva felice e scriverà agli amici:
{{quote|Sono sereno e anzi, in preda a un'avida e dionisiaca allegrezza.}}
Alla fine dell'anno ottenne l'incarico di insegnare materie letterarie alla prima media della scuola di ''Valvasone'', che raggiungeva ogni mattina in bicicletta. Continuò con grande convinzione la sua adesione al PCI e in gennaio partecipò alla manifestazione, che si tenne nel centro di San Vito, organizzata dalla [[Camera del lavoro]] per ottenere l'applicazione del ''[[Lodo De Gasperi]]'' e fu in questa occasione che, osservando le varie fasi degli scontri con la [[polizia]] e parlando con i giovani contadini, si delineò il progetto di scrivere un [[romanzo]] su quel mondo in fermento. Il primo titolo del romanzo è ''La meglio gioventù''. Sempre impegnato nel PCI partecipò nel febbraio del [[1949]] al primo congresso della ''Federazione comunista'' di [[Pordenone]] e in Maggio si recò a [[Parigi]] per il [[Congresso mondiale della pace di Parigi|Congresso mondiale della pace]]. Nell'ottobre dello stesso anno, Pier Paolo venne però denunciato per [[corruzione]] di minorenni e atti osceni in luogo pubblico e i suoi avversari politici, sfruttando lo scandalo, lo accusarono di [[omosessualità]]<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200910articoli/48119girata.asp# ''Pasolini, il posto delle lucciole'' da La Stampa.it]</ref> mentre i dirigenti del PCI di [[Udine]] decisero di espellerlo dal partito. Gli venne anche tolto l'incarico dall'insegnamento.
 
Trascorsero due mesi molto difficili per Pier Paolo che nel gennaio del [[1950]] si rifugerà con la madre a Roma. I primi tempi a Roma saranno difficili per il giovane che sentiva il dovere di trovare un lavoro. Mentre cercava senza successo di dare lezioni private, si iscrisse al [[sindacato]] comparse di [[cinecittà]], si offrì come correttore di bozze presso un [[giornale]], riuscì a pubblicare qualche [[Articolo (giornalismo)|articolo]] su alcuni [[Quotidiano|quotidiani]] cattolici e continuò a scrivere i romanzi che aveva iniziato in Friuli: ''Atti impuri'', ''Amado mio'', ''La meglio gioventù''. Inizia a scrivere ''Ragazzi di vita'' e alcune pagine romane, come ''Squarci di notti romane'', ''Gas e Giubileo'', che saranno in seguito riprese in ''Alì dagli occhi azzurri''. Dopo l'[[amicizia]] con [[Sandro Penna]], che diventò l'amico inseparabile delle passeggiate notturne sul lungo[[tevere]], conobbe nel [[1951|'51]] un giovane imbianchino, [[Sergio Citti]], che lo aiuterà ad apprendere il [[gergo]] e il [[dialetto]] [[romanesco]] costituendo, come scriverà lo stesso Pasolini, il suo "dizionario vivente". Compose in questo periodo le poesie che verranno raccolte in ''Roma 1950 – Diario'' pubblicate nel [[1960]] da [[Scheiwiller]] e finalmente, nel dicembre dello stesso anno, fu assunto come insegnante nella scuola media parificata di [[Ciampino]]. Durante l'estate pubblicò sulla [[rivista]] ''Paragone'' il [[racconto]] ''Il Ferrobedò'', che diventerà in seguito un [[capitolo (testo)|capitolo]] di "Ragazzi di vita", scrisse il [[Poema|poemetto]] ''L'Appennino'' che farà da apertura a ''[[Le ceneri di Gramsci]]'' e altri racconti romani. In questo periodo strinse amicizia con [[Giorgio Caproni]], [[Carlo Emilio Gadda]] e [[Attilio Bertolucci]] grazie al quale firmerà il primo [[contratto]] editoriale per una ''Antologia della poesia dialettale del Novecento'' che uscirà nel dicembre del [[1952|'52]] con una recensione di Eugenio Montale.
 
Nel [[1953]] prese a lavorare ad una [[antologia]] della poesia popolare, per la collana dell'editore [[Guanda]] diretta dall'amico Bertolucci, che uscirà con il titolo ''Canzoniere italiano'' nel [[1955]] e nel frattempo pubblicò il primo volumetto di versi friulani ''Tal còur di un frut''. Nell'ottobre dello stesso anno uscì su "Paragone" un'altra anticipazione del futuro ''Ragazzi di vita'' e Bertolucci lo segnalò a [[Livio Garzanti]] perché si impegnasse a pubblicare il romanzo.
 
Nel [[1954]], in situazione di ristrettezze economiche, riesce a far pubblicare ''[[La meglio gioventù (opera poetica)|La meglio gioventù]]'', una raccolta di poesie in friulano con una dedica a Gianfranco Contini, con cui Pasolini vinse il Premio Giosuè Carducci, premio storico, ancora oggi vigente, della città di [[Pietrasanta]] (LU). Come scrive in una lettera indirizzata a [[Vittorio Sereni]], datata 7 agosto 1954, Pasolini si trova ad accettare il Premio soprattutto "per l'urgente, odioso bisogno delle 150mila".
 
=== Prime esperienze cinematografiche e pubblicazioni letterarie ===
{{vedi anche|Ragazzi di vita}}
Risale al marzo del [[1954]] il suo primo lavoro [[cinema]]tografico che consisteva nella collaborazione con l'amico [[Giorgio Bassani]] alla [[sceneggiatura]] del [[film]] di [[Mario Soldati]] ''[[La donna del fiume]]'' e a giugno venne pubblicata l'intera opera delle sue poesie friulane, ''La meglio gioventù'', con la dedica a Gianfranco Contini che vince il premio [[Giosuè Carducci|Carducci]] ex aequo con [[Paolo Volponi]]. Intanto [[Vittorio Sereni]] gli propone di pubblicare una raccolta di poesie nella collana per La Meridiana che curava insieme a [[Sergio Solmi]] che uscirà nel gennaio del [[1955]] con il titolo ''Il canto popolare'' e che confluirà in seguito nell'opera "[[Le ceneri di Gramsci]]".
 
Il [[13 aprile]] del [[1955]] Pasolini spedì all'editore [[Garzanti]] il dattiloscritto completo di ''[[Ragazzi di vita]]'' che viene dato alle bozze. Il romanzo uscirà quello stesso anno ma il tema scabroso che trattava, quello della [[prostituzione omosessuale maschile]], causa all'autore accuse di oscenità. Nonostante l'intervento feroce della critica (tra questi [[Emilio Cecchi]], [[Alberto Asor Rosa|Asor Rosa]] e [[Carlo Salinari]]) e l'esclusione dal [[premio Strega]] e dal [[premio Viareggio]], il libro ottenne un grande successo da parte del pubblico, venne festeggiato a [[Parma]] da una giuria presieduta da [[Giuseppe De Robertis]] e vinse il "[[Mario Colombi Guidotti|Premio letterario Mario Colombi Guidotti]]". Nel frattempo la [[magistratura (diritto)|magistratura]] di [[Milano]] aveva accolto la denuncia di "carattere [[Pornografia|pornografico]]" del libro.
 
Il [[28 ottobre]] del [[1955]] il vecchio amico cosentino [[Francesco Leonetti]] gli aveva scritto dicendo che era giunto il momento di fare una nuova rivista, annunciando in questo modo quella che diventerà presto "[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]", rivista che ritrova i suoi precedenti nella rivista giovanile "Eredi". Il progetto della rivista, lanciato appunto da Leonetti e da [[Roberto Roversi]], procedette in quello stesso anno con numerosi incontri per la stesura del programma al quale Pasolini aderì attivamente.
 
Sempre nel 1955 uscì l'antologia della poesia popolare, ''Canzoniere italiano'' con una dedica al fratello Guido e in luglio Pasolini si recherà a [[Ortisei]] con Giorgio Bassani per lavorare alla sceneggiatura di un film di [[Luis Trenker]]. Questo è il periodo in cui [[cinema]] e [[letteratura]] iniziano a procedere su due binari paralleli come scrive Pasolini stesso a Contini:
{{Quote|Procedo parallelo per due binari speriamo verso nuove stazioni. Non ne inorridisca come fanno i letterati mediocri qui a Roma: ci senta un po' di eroismo.}}
 
=== Polemiche e denunce ===
Continuava nel frattempo la [[polemica]] della critica marxista a ''Ragazzi di vita'' e Pasolini pubblicò sul numero di aprile della nuova rivista ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'' un articolo contro Salinari e Trombatore che scrivevano sul ''Contemporaneo''. A luglio si tenne a Milano il processo contro ''Ragazzi di vita'' che terminerà con una [[sentenza]] di assoluzione con "formula piena", grazie anche alle testimonianze di [[Carlo Bo]], che aveva dichiarato il libro essere ricco di valori religiosi "perché spinge alla pietà verso i poveri e i diseredati" e non contenente oscenità perché "i dialoghi sono dialoghi di ragazzi e l'autore ha sentito la necessità di rappresentarli così come in realtà", e di [[Giuseppe Ungaretti]], che inviò una lettera firmata ai magistrati che si occupavano del caso ''Ragazzi di vita'' dicendo loro che si trattava di un abbaglio clamoroso perché il romanzo di Pasolini era semplicemente la cosa più bella che si poteva leggere in quegli anni<ref>Nota bibliografica di Graziella Chiarcossi in ''Petrolio'' per Mondadori 2005</ref>.
 
=== Cineasta e scrittore ===
Nel mese di agosto scrisse la sceneggiatura per il film di [[Mauro Bolognini]], ''[[Marisa la civetta]]'', e contemporaneamente collaborò con [[Federico Fellini|Fellini]] alle ''[[Le notti di Cabiria|Notti di Cabiria]]''. Alternando il suo impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, in questo periodo, articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La Bufera" di Montale) e assiste i nuovi giovani scrittori di "Officina", come [[Alberto Arbasino|Arbasino]], [[Edoardo Sanguineti|Sanguineti]] e [[Alfredo Giuliani]], che emergeranno in seguito nel [[Gruppo '63]]. Fece nuove amicizie tra le quali si annovera quella con [[Laura Betti]], [[Adriana Asti]], [[Enzo Siciliano]], [[Ottiero Ottieri]].
 
Ispirato dalla crisi ideologica e politica in atto (il rapporto [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Kruscev]] al "[[XX Congresso del PCUS|XX Congresso]]" del [[PCUS|Partito comunista sovietico]] aveva segnato il rovesciamento dell'epoca [[stalin]]iana mettendo in evidenza il contrasto con quanto era successo in [[Polonia]] e in [[Ungheria]] – [[Rivolta di Poznań]] - ) il 1956 sarà l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri di Gramsci" e della prima bozza del romanzo ''Una vita violenta''.
 
Il dattiloscritto de ''[[Le ceneri di Gramsci]]'', composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956, venne spedito da Pasolini a Garzanti nell'agosto del [[1957]]. L'opera, come già era successo per ''Ragazzi di vita'', accese un contrastato dibattito critico ma ebbe un forte impatto sul pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premio Viareggio, che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al volume ''Poesie'' di Sandro Penna, e ''Quasi una vicenda'', di Alberto Mondadori. [[Italo Calvino]] aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio nei confronti del disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un vasto componimento poetico viene espresso con una straordinaria riuscita nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto di idee, una problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo socialista".
 
Collaborò intanto a "Vie Nuove" e a luglio, in veste di inviato speciale, si recò a [[Mosca (Russia)|Mosca]] al Festival della gioventù mentre presso l'editore [[Longanesi]] uscirono i versi de ''L'usignolo della Chiesa cattolica''. Lavorò anche alacremente a "Una vita violenta", scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "[[La notte brava]]", e collaborò con Bolognini a "[[Giovani mariti]]"<ref>{{imdb|film|0050435|Giovani mariti}}</ref>.
 
Nel dicembre del [[1958]] terminò ''[[Una vita violenta]]'' che consegnerà all'editore [[Garzanti]] nel marzo del [[1959]] e, alla fine di un lungo lavoro di "autocensura" reso necessario soprattutto per un episodio considerato dall'editore pericoloso dal punto di vista politico, il libro uscirà a maggio dello stesso anno ma, come già successo per Ragazzi di vita, non otterrà né il premio Viareggio né quello Strega. Apprezzato e stimato comunque da una consistente gruppo di letterati otterrà il "premio Crotone" da una giuria composta da [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]], [[Giacomo Debenedetti|Debenedetti]], [[Alberto Moravia|Moravia]], [[Carlo Emilio Gadda|Gadda]] e [[Giorgio Bassani|Bassani]].
 
Durante l'estate Pasolini fece un viaggio [[Giornalismo|giornalistico]] lungo le [[Costa|coste]] [[italia]]ne come inviato del mensile ''Successo'' e scrisse tre puntate dal titolo ''La lunga strada di sabbia''. Traduce l'''[[Orestiade]]'' di [[Eschilo]] per la compagnia [[Teatro|teatrale]] di [[Vittorio Gassman]] e riordinò i [[Verso|versi]] che compongono ''La religione del mio tempo''. L'[[Azione cattolica]] nel frattempo aveva provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per "Una vita violenta", denuncia che verrà però subito archiviata.
 
=== Il suo primo film: Accattone ===
{{vedi anche|Accattone}}
[[File:Accattone riprese.jpg|thumb|left|Pasolini durante le riprese di Accattone]]
 
Nell'anno [[1960]] Pasolini iniziò a scrivere le bozze del libro di [[Saggio|saggi]] ''[[Passione e ideologia]]'', raccolse i versi de ''La religione del mio tempo'' e soprattutto si dedicò al suo amore per il cinema scrivendo le sceneggiature de ''La giornata balorda'' di Bolognini, ''Il carro armato dell'8 settembre'' per [[Gianni Puccini]], ''[[La lunga notte del '43]]'' per [[Florestano Vancini]] tratto dal racconto di Bassani e [[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]] tratto dal romanzo di [[Vitaliano Brancati]].
 
Si era intanto prospettato alla sua mente il progetto di scrivere un film in proprio dal titolo ''La commare secca'', ma i fatti di luglio, con i drammatici giorni del [[governo Tambroni]], gli faranno mettere da parte il progetto per scrivere il soggetto di [[Accattone]]. L'amico Bolognini gli trovò un [[produttore cinematografico|produttore]], [[Alfredo Bini]], al quale Pier Paolo spiegò come voleva fosse girato il film: molti primi piani, prevalenza dei personaggi sul paesaggio e soprattutto grande semplicità. Protagonista sarà [[Franco Citti]], il fratello di [[Sergio Citti|Sergio]]. [[Federico Fellini]], per il quale aveva scritto una scena de ''[[La dolce vita]]'', lo aiutò a realizzare due sequenze del film.
 
[[File:Balletti verdi - Il Borghese, 22-12-60 1 - La morale comunista.jpg|175px|right|thumb|Pasolini presentato come corruttore della gioventù sul settimanale di destra "Il borghese" nel 1960]]
 
Il 30 giugno di quello stesso anno Pasolini ricevette una denuncia della polizia per favoreggiamento personale perché aveva dato un passaggio a due ragazzi di [[Trastevere]] che erano stati coinvolti in una rissa. Ne risulterà innocente ma l'accanimento contro la sua persona lo amareggerà molto.
{{Quote|Questa è una cattiveria, che, a colui che ne è colpito, dà un profondo dolore: gli dà il senso di un mondo di totale incomprensione, dove è inutile parlare, appassionarsi, discutere; gli dà il senso di una società dove per sopravvivere, non si può che essere cattivi, rispondere alla cattiveria con la cattiveria… Certamente quello che devo pagare io è particolarmente pesante, delle volte mi dà un vero e proprio senso di disperazione, ve lo confesso sinceramente.}}
 
Sempre nel 1960 uscirono due volumi di vecchi versi, ''Roma 1950 – Diario'' e ''Sonetto primaverile''. Prima del [[Capodanno]] del [[1961]] partì per l'[[India]] con [[Alberto Moravia]] e [[Elsa Morante]] e il viaggio gli fornirà il materiale per scrivere una serie di articoli per [[Il Giorno]] che andranno a formare il volume ''L'odore dell'India''. A maggio venne pubblicata la raccolta ''La religione del mio tempo'' molto apprezzata dall'amico [[Franco Fortini]] che gli scriverà: "Vorrei che fossi qui per abbracciarti".
 
Erano intanto iniziate nel mese di aprile le riprese del film l'''Accattone'' che a settembre viene presentato al [[Festival di Venezia]]. Non particolarmente apprezzato dalla critica italiana, a [[Parigi]], dove venne presto proiettato, ricevette invece il giudizio entusiastico di [[Marcel Carné]] e di [[André Chamson]].
 
=== Gli anni sessanta ===
{{vedi anche|Il sogno di una cosa}}
Nell'autunno del 1961 si recò al [[Circeo]] nella villa di un'amica per scrivere insieme a Sergio Citti la [[sceneggiatura]] del film ''[[Mamma Roma]]'' la cui lavorazione verrà programmata per la primavera del [[1962]], annoverando fra gli interpreti [[Anna Magnani]]. Terminò nel frattempo il romanzo del periodo friulano, ''[[Il sogno di una cosa]]'', che verrà pubblicato in maggio e tra aprile e giugno lavorò alle riprese di Mamma Roma che verrà presentato alla Mostra del cinema di Venezia ottenendo un grande successo.
 
[[File:Proc12.jpg|200 px|left|thumb|Pier Paolo Pasolini durante il processo]]
Durante il settembre di quello stesso anno Pasolini partecipò a un convegno che si tenne alla Cittadella di [[Assisi]]<ref>[http://www.cittadella.org/cittadella/index.html ''Cittadella On line'']</ref> ed ebbe occasione di leggere il [[Vangelo secondo Matteo|Vangelo di San Matteo]]. Da questa lettura nacque l'idea di produrre un film. Nel frattempo partecipò, con il produttore Bini, ad un film a episodi insieme a [[Roberto Rossellini]], [[Jean-Luc Godard]] e [[Ugo Gregoretti]] e in quell'occasione pensò di ricavare un [[mediometraggio]] su una ricostruzione cinematografica della [[Passione di Cristo]] scritta durante la lavorazione di Mamma Roma dal titolo ''[[La ricotta]]'' che uscirà il primo marzo del [[1963]] accolto da un pubblico poco partecipe e che verrà sequestrato lo stesso giorno della sua uscita con l'accusa di "vilipendio alla religione di stato".
 
Il processo, che verrà tenuto a Roma tra il 6 e il 7 marzo, condannò Pasolini a quattro mesi di [[reclusione]] per essere "colpevole del delitto ascrittogli" e il film venne sequestrato fino al dicembre dello stesso anno.
 
Come scriverà [[Alberto Moravia]] su [[L'espresso]]<ref>Alberto Moravia, ''L'uomo medio sotto il bisturi'', "L'espresso", 3 marzo 1963</ref>: {{quote|L'accusa era quella di vilipendio alla religione. Molto più giusto sarebbe stato incolpare il regista di aver vilipeso i valori della piccola e media borghesia italiana.}}
La condanna, dopo l'assoluzione conseguita nel secondo grado di giudizio, fu confermata dalla sentenza della Corte di Cassazione del 24 febbraio 1967, che tuttavia annullava gli effetti senza rinvio, perché il reato risultava estinto dall’amnistia del 1966.
 
Continuò intanto a tenere i contatti con la Cittadella di Assisi e nel febbraio iniziò le ricerche [[Filologia|filologiche]] e [[Storia|storiche]] per poter realizzare il progetto di girare un film che avesse come soggetto il [[Vangelo]]. Insieme al [[Bibbia|biblista]] Andrea Carraro e un ''troupe'' di tecnici compì viaggi in [[Israele]] e [[Giordania]] per trovare i luoghi e le persone adatte per la realizzazione del film. Il personaggio più difficile da trovare fu il [[Cristo]] che Pasolini volle dai lineamenti forti e decisi. Dopo averlo cercato tra poeti come [[Evgenij Aleksandrovič Evtušenko|Evtusenko]], [[Allen Ginsberg|Ginsberg]] e [[Juan Goytisolo|Goytisolo]], trovò per caso uno studente [[Spagna|spagnolo]], Enrique Irazoqui, dal volto fiero e distaccato simile ai Cristi dipinti dal [[Goya]] o da [[El Greco]], e comprese di aver trovato la persona giusta.
 
Contemporaneamente alla preparazione del film Pasolini realizzò un film-inchiesta sulla [[sessualità]] degli italiani dal titolo ''[[Comizi d'amore]]''. Iniziò a scrivere ''La Divina Mimesis'', il rifacimento in romanesco del ''[[Miles gloriosus]]'' di [[Plauto]] che intitolerà ''Il Vantone'' e su richiesta di [[Elio Vittorini|Vittorini]] presentò alcune poesie sulla rivista ''[[Il menabò]]'' e la ''Notizia su [[Amelia Rosselli]]''.
 
Nel maggio del [[1964]] pubblicò la quarta raccolta di versi italiani ''Poesia in forma di rosa'' e il [[24 aprile]] iniziarono le riprese del [[Il Vangelo secondo Matteo|Vangelo secondo Matteo]] che verranno concluse all'inizio dell'estate. L'opera è stata girata nei paesaggi rupestri di [[Matera]] e [[Massafra]] utilizzando moltissime comparse locali. Il film, presentato a settembre dello stesso anno a [[Venezia]], venne stroncato all'inizio da molti intellettuali di sinistra tra i quali [[Leonardo Sciascia|Sciascia]] e Fortini. Il film venne presentato a [[Parigi]] malamente accolto da alcuni critici di sinistra tra i quali [[Jean-Paul Sartre]]. Ma il film, presentato in tutti i paesi [[Europa|europei]], ottenne un grande successo di pubblico e partecipò alla prima edizione della [[Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro]]. In quella occasione Pasolini conobbe [[Roland Barthes]].
 
[[File:Penna Pasolini.jpg|220px|right|thumb|Sandro Penna con Pier Paolo Pasolini]]
Nel mese di ottobre del [[1965]] iniziarono le riprese del nuovo film [[Uccellacci e uccellini]] che trattava il tema della crisi politica del PCI e del marxismo in chiave "ideocomica". Tra gli attori compariranno [[Totò]] e il giovane [[Ninetto Davoli]]. Totò era stato scelto perché il film, che si svolgeva tra il [[Realtà|reale]] e il [[surrealismo|surreale]], aveva bisogno di un [[attore]] che fosse un po' [[Pagliaccio|clown]]. I titoli di testa e di coda del film sono cantati da [[Domenico Modugno]].
 
Nel novembre del 1965 uscì anche la raccolta narrativa con il titolo suggerito da [[Sartre]] ''Alì dagli occhi azzurri'' che conteneva nella parte centrale le sceneggiature de ''La notte brava'', ''Accattone'', ''Mamma Roma'', ''La ricotta'', mentre la prima e l'ultima parte era costituita da racconti che risalivano agli [[anni 1950|anni cinquanta]] e dagli abbozzi dei romanzi ''Il Rio della grana'' e ''La Mortaccia''.
 
In quell'anno fu invitato da [[Alberto Moravia]] e [[Alberto Carocci]], che era stato direttore di ''[[Solaria]]'', a dirigere con loro la nuova serie della [[rivista]] ''[[Nuovi Argomenti]]'' e, alla fine dell'anno, dopo aver progettato l'uscita di un nuovo film con Totò e la [[Regia cinematografica|regia]] di un'[[opera lirica]] alla Piccola Scala, partirà per un viaggio in [[Nord Africa]].
 
Già sofferente di [[ulcera]], nel marzo del [[1966]], Pasolini, venne colpito da una forte [[emorragia]] che lo costrinse a letto. Sarà l'occasione di rileggere con calma i ''[[Dialoghi (Platone)|Dialoghi]]'' di [[Platone]] che lo stimoleranno a scrivere un [[teatro]] simile alla [[prosa]]. Terminata la convalescenza lavorò a ''Bestemmia'', un romanzo sotto forma di sceneggiatura in versi, e abbozzò ''Orgia'' e ''Bestia da stile'' e tra maggio e giugno lavorò ad alcuni [[dramma|drammi]] che voleva rappresentare all'estero.
 
Intanto, al [[Festival di Cannes]] che si tenne il [[3 maggio]], il film ''Uccellacci e uccellini'' ebbe grande successo e l'intervento positivo di [[Roberto Rossellini]] durante la conferenza [[stampa]] suscitò grande interesse. Tra la primavera e l'estate del 1966 scrisse la bozza dei film ''Teorema'' e l'''Edipo re'' oltre ad elaborare altri drammi: ''Pilade'', ''Porcile'' e ''[[Calderón (Pasolini)|Calderón]]''. In agosto si recò a [[New York]] e durante il soggiorno pensò di ambientare in questa [[città]] un film su [[San Paolo]]. Conobbe in quell'occasione [[Allen Ginsberg]] che rincontrerà l'anno seguente a [[Milano]].
 
All'inizio di ottobre si recò in [[Marocco]] per studiare l'ambientazione dell'''Edipo re'' e a novembre girò un episodio del film ''[[Le streghe (film 1967)|Le streghe]]'', dal titolo ''La Terra vista dalla Luna'' con [[Silvana Mangano]], Totò e Ninetto Davoli. Di ritorno da un secondo viaggio in Marocco realizzò, in una sola settimana, le riprese dell'episodio ''Che cosa sono le nuvole?'' del film ''[[Capriccio all'italiana]]'', ancora con [[Totò]], [[Ninetto Davoli]], [[Franco Franchi]], [[Ciccio Ingrassia]] e [[Domenico Modugno]].
 
In aprile ebbero inizio le riprese dell'Edipo re nei [[deserto|deserti]] rossi del Marocco del sud che continueranno, per alcune scene, nella pianura di [[Lodi]] e per il finale nella città di [[Bologna]]. Il film, che verrà presentato alla Mostra di Venezia quello stesso anno, non ebbe successo in Italia, mentre ottenne il favore del pubblico e della critica in [[Francia]] e in [[Giappone]]. Nello stesso anno scrisse saggi di teoria e tecnica cinematografica che verranno raccolti nel [[1972]] in ''Empirismo eretico''.
 
Nel marzo del [[1968]] venne dato alle stampe il romanzo ''[[Teorema (letteratura)|Teorema]]'' che sarà trasformato successivamente nel soggetto di un ''[[Teorema (film)|film]]'' che verrà presentato alla Mostra di Venezia quello stesso anno e che vincerà il secondo premio della carriera di Pasolini, il "[[premio Ocic]]". [[Jean Renoir]], che assistette alla prima, dirà a un [[giornalista]]: "''A chaque image, à chaque plan, on sent le trouble d'un artiste''".
 
==== Autore di canzoni ====
 
A partire dagli anni Sessanta Pier Paolo Pasolini fu anche autore di canzoni, cercando un collegamento tra la [[poesia]] e la [[canzone d'autore]]. Le prime canzoni furono scritte su musiche di [[Piero Umiliani]], [[Franco Nebbia]] e [[Piero Piccioni]], e vennero incise da [[Laura Betti]] nel [[1961]], si tratta di ''Macrì Teresa detta Pazzia'', ''Il valzer della toppa'', ''Cocco di mamma'' e ''Cristo al Mandrione''. ''Il valzer della toppa'' venne in seguito reincisa da [[Gabriella Ferri]], che la inserì nel [[1973]] nel suo album ''[[Sempre (Gabriella Ferri)|Sempre]]'', mentre ''Cristo al Mandrione'' fu reinterpretata da [[Grazia De Marchi]] e, nel [[1997]], dalla Ferri nel suo album [[Ritorno al futuro (album)|Ritorno al futuro]]''.
 
Nel [[1963]] collaborò con [[Sergio Endrigo]], per cui preparò un testo utilizzando alcuni versi tratti dalla raccolta ''[[La meglio gioventù]]''; la canzone che nasce è ''Il soldato di Napoleone'', contenuta nel primo [[33 giri]] del cantautore istriano.
 
Nel [[1967]] collaborò con [[Domenico Modugno]], scrivendo il testo di ''Che cosa sono le nuvole'':{{quote|Recitai nell'episodio ''Cosa sono le nuvole'', e dal titolo del film nacque anche una canzone, che scrivemmo insieme. È una canzone strana: mi ricordo che Pasolini realizzò il testo estrapolando una serie di parole o piccole frasi dell'[[Otello]] di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e poi unificando il tutto<ref>Vincenzo Mollica, ''Domenico Modugno'', edizioni Lato Side, 1981, pag. 89</ref>}}
La canzone è poi stata reinterpretata nel [[1997]] dagli [[Avion Travel]] nell'album ''[[Vivo di canzoni]]'', nel [[2006]] da [[Stefano Bollani]] nell'album ''I visionari'' e nel [[2007]] da [[Paolo Benvegnù]]. Modugno aveva già lavorato con Pasolini l'anno precedente, cantando i titoli di testa e coda del film ''[[Uccellacci e uccellini]]'', che il regista aveva scritto in forma letteraria su musica di [[Ennio Morricone]].
 
Nel [[1968]] collaborò con il gruppo di [[rock psichedelico]] [[Chetro & Co.]], per cui scrisse il testo della canzone ''Danze della sera (suite in modo psichedelico)'', adattandolo da una sua poesia intitolata ''Notturno''. Inoltre nel [[1992]] [[Alice (cantante)|Alice]] ha inciso nell'album ''[[Mezzogiorno sulle Alpi]]'' la canzone ''La recessione'', un testo di Pasolini messo in musica da [[Mino Di Martino]] (ex chitarrista dei [[I Giganti|Giganti]]).
 
==== La polemica con i giovani sessantottini ====
[[File:Walter Veltroni 01.jpg|thumb|250px|Pier Paolo Pasolini tra [[Ferdinando Adornato]] e [[Walter Veltroni]] negli [[Anni 1970|anni settanta]]]]
 
In seguito ai celebri [[scontri di Valle Giulia]], scoppiati tra i reparti della polizia che avevano occupato preventivamente la facoltà romana di Architettura e giovani studenti, scrisse la poesia ''Il P.C.I. ai giovani!!''<ref>[http://temi.repubblica.it/espresso-il68/1968/06/16/il-pci-ai-giovani/ "L'Espresso" ''Il '68'': "Il P.C.I. ai giovani!!"] (testo completo)</ref> che, destinata alla rivista "Nuovi Argomenti" uscì, senza preavviso, su l'[[L'espresso|Espresso]] scatenando una forte polemica. Nella poesia Pasolini si rivolge ai giovani dicendo che la loro è una falsa rivoluzione e che essi sono solamente dei [[Borghesia|borghesi]] conformisti, strumenti nelle mani della nuova borghesia.
 
{{Quote|Ho passato la vita a odiare i vecchi borghesi moralisti, e adesso, precocemente devo odiare anche i loro figli… La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". La meta degli studenti non è più la Rivoluzione ma la guerra civile. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri, hanno un senso legalitario della vita, sono profondamente conformisti. Per noi nati con l'idea della Rivoluzione sarebbe dignitoso rimanere attaccati a questo ideale.}}
 
La poesia venne strumentalizzata da alcuni, non capita da altri, e ancora oggi, scomparso l'autore, viene spesso citata per sostenere tesi differenti. Può essere illuminante sulle reali intenzioni di Pasolini andare a rileggerne la versione integrale e soprattutto la tavola rotonda<ref>[http://www.pasolini.net/saggistica_tavolarotondaEspresso.htm ''pasolini.net'': tavola rotonda]</ref> che l'Espresso ospitò qualche settimana dopo la pubblicazione, tavola rotonda a cui partecipò Pasolini stesso; nonché quanto lo stesso autore scriverà un anno dopo (17 maggio 1969) nella rubrica "Il Caos" sul settimanale [[Tempo]]<ref>[http://www.graffinrete.it/dismisura/articolo.php?a=1&f=3&p=4]</ref>.
 
Nello stesso anno Pasolini girò ''La sequenza del fiore di carta'' con Ninetto Davoli tratto dalla [[parabole di Gesù|parabola]] evangelica del fico infruttuoso che uscirà nel [[1969]], come terzo episodio del film "Amore e rabbia".
 
==== Fine anni sessanta, tra teatro e cinema ====
Pubblicò intanto su [[Nuovi Argomenti]] un saggio dal titolo ''Manifesto per un nuovo teatro'' in cui dichiarava il suo completo rifiuto del [[teatro]] italiano con un giudizio negativo sui testi scritti di [[Dario Fo]]. Il [[27 novembre]] rappresentò, al Deposito del [[Teatro Stabile di Torino]], ''Orgia'' che venne accolta malamente dal pubblico e dai critici e, alla fine del [[1968]], ebbero inizio le riprese di ''[[Porcile (film)|Porcile]]''. ''Porcile'' ha come sfondo, per il suo episodio "metastorico", l'[[Etna (vulcano)|Etna]] ed era stato pensato da Pasolini già nel 1965 quando aveva visto il film di [[Luis Buñuel|Buñuel]], ''[[Intolleranza: Simon del deserto]]''. In seguito, per girare l'episodio moderno, la troupe si sposterà per le riprese a Villa Pisani a [[Stra]].
 
Dopo Porcile, che l'autore ritenne "il più riuscito dei miei film, almeno esteriormente", realizzò ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' e chiamò per interpretarlo [[Maria Callas]]. Le riprese del film vennero girate in [[Cappadocia (regione)|Cappadocia]], a [[Grado (Italia)|Grado]], a [[Pisa]]. Durante la lavorazione del film compì un viaggio in [[Uganda]], [[Tanzania]] e [[Tanganica]] per cercare i luoghi dell'ambientazione del film che pensava di girare subito dopo Porcile: ''Appunti per un'Orestiade africana''. Intanto era arrivato il [[30 agosto]] e il film venne rappresentato alla Mostra di Venezia ma, ancora una volta, fu giudicato film poco gradevole e incomprensibile.
 
=== Gli anni settanta ===
[[File:Pasolini.jpg|thumb|right|200px|Pier Paolo Pasolini]]
Durante l'estate del [[1970]] scrisse la sceneggiatura di dieci [[Novella|novelle]] tratte, tra quelle tragico-comiche, dal [[Decamerone]] che ambienterà nel mondo [[Napoli|napoletano]].
 
==== Il trittico della vita ====
Vuole essere ''[[Il Decameron]]'' il primo del trittico che Pasolini "dedica alla vita". Seguiranno infatti ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]'' e ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]''.
{{vedi anche|Il Decameron|I racconti di Canterbury (film)|Il fiore delle Mille e una notte}}
Nel settembre dello stesso anno iniziò a girare a [[Casertavecchia]] le prime riprese per proseguire, con Ser Ciappelletto, a [[Napoli]] e a [[Bressanone]]. Era la prima volta che appariva in un film il [[Corpo (anatomia)|corpo]] nudo di un uomo.
{{Quote|Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere.}}
 
Nel frattempo si propose di pubblicare tutte le sue poesie, dal primo libretto in lingua friulana del 1942 al volume che non ancora era stato pubblicato ''Trasumanar e organizzar'', e intitolarlo ''Bestemmia''.
 
All'inizio del [[1971]] realizzò un [[documentario]], dal titolo ''12 dicembre'', con la collaborazione di alcuni impegnati di "[[Lotta continua]]" sul tema della [[Strage di Piazza Fontana|strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano]] e a marzo presta il suo nome come direttore responsabile dello stesso quotidiano. Ad aprile venne denunciato per "istigazione a delinquere e apologia del reato", ma non dimostrò di essere preoccupato e scrisse:
{{Quote|Se mi mettono in carcere, non me ne importa affatto. È una cosa di cui non mi curo: per me non fa nessuna differenza, nemmeno dal punto di vista economico. Se finirò in prigione, avrò modo di leggere tutti i libri che altrimenti non sarei mai riuscito a leggere.}}
 
Scrisse nel frattempo una recensione a "Satura" di Montale e in aprile uscì la sua ultima raccolta di poesie ''Trasumanar e organizzar'' accolta da lettori e critici distratti.<br />
Si accinse a scrivere la sceneggiatura dei [[I racconti di Canterbury (film)|Racconti di Canterbury]] tratti da [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] e il [[28 giugno]] al [[Festival di Berlino]], "Il Decameron" ottenne il secondo premio.
 
Sempre nel giugno [[1971]] fu tra i firmatari della [[lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli|lettera aperta]] pubblicata sul settimanale ''[[L'Espresso]]'' sul caso [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]]<ref>
[http://rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2177 "I falsi profeti del Sessantotto"] di [[Michele Brambilla]]</ref><ref>
[http://rassegnastampa-totustuus.it//modules.php?name=News&file=article&sid=2528 "Caso Calabresi"] di [[Antonio Socci]]
</ref>.
 
Nel [[1972]], accolto dalla solita indifferenza da parte della critica, pubblicò la raccolta di saggi ''Empirismo eretico'' e continuò a lavorare al romanzo, [[Petrolio (romanzo)|Petrolio]], del quale, in tre anni, aveva compilato più di [[cinquecento]] pagine dattiloscritte e che pensò dovesse impegnarlo: "forse per il resto della mia vita".
{{vedi anche|Petrolio (romanzo)}}
Intanto, dopo le nove settimane impegnate alle riprese in [[Inghilterra]] di "Canterbury", iniziò durante l'estate, senza attendere che il film uscisse nelle sale, a lavorare alla terza parte della trilogia tratta dalle novelle delle [[Mille e una notte]] e fece diversi sopralluoghi in [[Egitto]] nello [[Yemen]], in [[Persia]], in [[India]] e in [[Eritrea]].
 
==== La collaborazione con giornali e riviste ====
A novembre iniziò a collaborare con il settimanale ''[[Tempo]]'' occupandosi di recensioni letterarie che usciranno nel volume postumo, ''Descrizioni di descrizioni''.<br />
All'inizio del [[1973]] accettò di collaborare al ''[[Corriere della Sera]]'', allora diretto da [[Piero Ottone]], e il [[7 gennaio]] uscì il primo articolo, ''Contro i capelli lunghi'', che avviò una ininterrotta serie di interventi riguardo l'ambito politico, il costume, il comportamento pubblico e privato. Questi articoli saranno raccolti nel volume ''Scritti corsari''<ref>[http://www.elapsus.it/home1/index.php/blog/letteratura/audioletture/284-le-verita-di-pasolini Audiolettura di tre articoli degli ''Scritti corsari'']</ref>.
 
==== Documentari e testi per il teatro ====
Iniziarono nel frattempo le riprese del ''Fiore delle mille e una notte'' a [[Isfahan]], in [[Iran]]. Il lavoro procedette con precisione e velocità tanto che l'autore riuscì a girare nel frattempo un documentario, ''[[Le mura di Sana'a]]'', che voleva essere un appello all'[[Unesco]] perché salvaguardasse l'antica città [[yemen]]ita.
{{vedi anche|Le mura di Sana'a}}
Nel settembre dello stesso anno uscirono due testi per il teatro, ''Calderón'' e ''[[Affabulazione]]''.
 
Alla fine dell'anno lo scrittore aveva già in mente il progetto per un nuovo film dal titolo provvisorio ''[[Porno-teo-kolossal]]'' al quale avrebbe dovuto partecipare tra i protagonisti [[Eduardo De Filippo]].
 
''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' uscì nelle sale all'inizio del [[1974]] e ottenne un gran successo, anche se il giudizio della critica non soddisfece l'autore.
 
==== La polemica politica e i saggi ====
{{vedi anche|Pier Paolo Pasolini (saggista)}}
Durante l'estate scrisse una lunga appendice al dramma in versi ''Bestia da stile''.
{{Quote|L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra<ref>da l'Appendice a Bestia da stile, Garzanti, 1979</ref>}}
Scrisse anche altri testi de ''La nuova gioventù'' e pubblicò, in seguito al [[referendum]] sul [[divorzio]], l'articolo ''Gli italiani non sono più quelli''.
 
Sempre nello stesso anno, il 14 novembre, pubblicò sul [[Corriere della sera]] l'articolo ''Cos'è questo golpe? Io so'', in cui accusava la [[Democrazia Cristiana]] e gli altri partiti suoi alleati nel governo di essere i veri mandanti delle stragi, a partire da [[piazza Fontana]]<ref>http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html</ref>.
 
==== Il male radicale ====
Interessato al progetto del film tratto da [[Donatien Alphonse François de Sade|Sade]] si mise a studiare intensamente il [[kant]]iano "[[male radicale]]" che riduce l'umanità nella schiavitù del [[consumismo]] e che corrompe, manipolandole, le anime insieme ai corpi; e per spiegare meglio questa concezione, Pasolini analizzò il suo caso personale e descrisse le sue angosce:
{{Quote|Un omosessuale oggi in Italia è ricattato e ricattabile, arriva anche a rischiare la vita tutte le notti.}}
Il [[19 gennaio]] uscì sul ''[[Corriere della Sera]]'' il suo articolo "Sono contro l'aborto" che suscitò altre polemiche.
Ai primi di febbraio terminò la sceneggiatura del film che non sarà mai realizzato, ''Il padre selvaggio'' e a metà dello stesso mese iniziarono nel [[mantova]]no le riprese di ''[[Salò o le centoventi giornate di Sodoma]]''.
{{vedi anche|Salò o le 120 giornate di Sodoma}}
Scrisse alcuni articoli sul settimanale ''[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]'' che andranno a far parte del volume postumo ''Lettere luterane''.
 
Nel mese di maggio uscì il volume ''[[Scritti corsari]]'' che raccoglieva tutti gli articoli scritti per il ''Corriere della Sera'' dal [[7 gennaio]] 1974 al [[18 febbraio]] 1975 con una sezione "Documenti allegati", nella quale vengono raccolti alcuni scritti di critica che erano apparsi sul settimanale ''[[Tempo (settimanale)|Tempo]]'' dal [[10 giugno]] al [[22 ottobre]] 1974.
 
Sempre in maggio vide le stampe ''La nuova gioventù'', che era una riproduzione dell'opera ''La meglio gioventù'', e durante l'estate Pasolini lavorò al montaggio di ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma|Salò]]''.
 
==== La trilogia della vita ====
A ottobre uscirono le sceneggiature della ''Trilogia della vita'' con alcune pagine di introduzione ''Abiura dalla Trilogia della vita'' e consegnò a [[Einaudi]] ''La Divina Mimesis''.<br />
Si recò quindi a [[Stoccolma]] per un incontro all'Istituto italiano di cultura e al ritorno si fermò a Parigi per rivedere l'edizione francese di Salò: il [[31 ottobre]] ritornò a Roma.
 
==== La torre di Chia a Soriano nel Cimino ====
[[Immagine:Torre di Chia.jpg|thumb|La Torre di Chia]]
Pier Paolo Pasolini si affezionò molto al paese di [[Soriano nel Cimino]] in [[provincia di Viterbo]] e proprio per questo motivo decise di viverci per alcuni anni; vi soggiornò sempre più spesso negli ultimi anni della sua vita.
 
Nella primavera del [[1964]], dopo aver visionato molti luoghi, per ricostruire la scena del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano nel film ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'', Pasolini si fermò a [[Chia (Soriano nel Cimino)|Chia]], nei pressi di [[Soriano nel Cimino]], e ambientò la scena nel suggestivo panorama di una valle ricca di vecchi mulini ed attraversata da uno spumeggiante torrente, dai ruderi di una vecchia torre medioevale, chiamata la Torre di Chia, che divenne poi, nell'autunno del [[1970]], di sua proprietà<ref>{{cita web | url=http://www.pasolini.net/luoghiPPP_viaggio-a-Torre-di-Chia.htm | titolo=I luoghi di Pasolini | accesso=29-04-2010}}</ref><ref name="biblioteca">{{Cita news | autore=Angioletta Tiburli | url=http://www.bibliotecaviterbo.it/rivista/1999_3-4/Tiburli.pdf | titolo=Pasolini nel paesaggio più bello del mondo | pubblicazione=Biblioteca e Società | mese=dicembre | anno=1999 | accesso=12-08-2010}}</ref>.
 
Nel [[1966]] il regista scrisse:
{{quote|[…] Ebbene ti confiderò, prima di lasciarti,<br />che io vorrei essere scrittore di musica,<br />vivere con degli strumenti<br />dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare,<br />nel paesaggio più bello del mondo, dove l'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]]<br />sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta<br />innocenza di querce, colli, acque e botri,<br />e lì comporre musica<br />l'unica azione espressiva<br />forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà. | Pier Paolo Pasolini, da ''Poeta delle ceneri'', 1966-1967, in ''Bestemmia, Tutte le poesie'', vol. I, Garzanti, Milano 1993<ref name="biblioteca" /><ref>{{Cita web | url=http://www.pasolini.net/PPP_NY_EnzoSiciliano.htm | titolo=Pasolini a New York. Da ''Vita di Pasolini'' di Enzo Siciliano | pubblicazione=pasolini.net | accesso=12-08-2010}}</ref>}}
 
Pasolini durante i suoi anni a Soriano nel Cimino lottò anche per il riconoscimento statale dell'[[Università degli Studi della Tuscia|Università della Tuscia]], allora ancora ''Libera Università della Tuscia''.
 
==== Amicizia con Marco Pannella e i Radicali ====
Pasolini dedicò a [[Marco Pannella]] ed ai [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] una grande attenzione. Tra il [[1974]] ed il [[1975]] scrisse numerosi pezzi sul ''[[Corriere della Sera]]'' e su altri quotidiani dedicati alle battaglie [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] ed agli [[sciopero della fame|scioperi della fame]] di [[Marco Pannella]], tra cui il famosissimo articolo ''"Il fascismo degli antifascisti"''<ref>Dal libro ''Scritti corsari'', pagina 65, edito da Garzanti</ref> (uscito sul ''[[Corriere della Sera|Corriere]]'' del [[16 luglio]] [[1974]]).
 
L'aspetto più rilevante di questa sua simpatia per i [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]] è però un altro: prima d'essere ucciso, nella notte tra il [[1º novembre|1º]] ed il [[2 novembre]] [[1975]], Pasolini scrisse quello che diverrà il suo ultimo documento pubblico. Si tratta del testo del suo intervento che avrebbe dovuto tenere in quei giorni al 15º Congresso del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]:
{{quote|Caro Pannella, caro Spadaccia, cari amici radicali […] voi non dovete fare altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significa essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare.|Testo dell'intervento di Pier Paolo Pasolini preparato per il 15º congresso del Partito Radicale<ref>Dal libro ''Uno shock radicale per il 21° secolo'' di Daniele Capezzone, pagina 190</ref><ref>[http://www.youtube.com/watch?v=-C5zvenVuK8 Rilettura dell'intervento di Pier Paolo Pasolini al 15º Congresso del Partito Radicale (Canale YouTube di Radio Radicale]</ref>}}
 
=== La morte ===
{{quote|La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.|[[Alberto Moravia]]}}
 
[[File:Ostialido23.jpg|thumb|right|280px|Il monumento a Pasolini ad Ostia]]
Nella notte tra il [[1º novembre|1]] e il [[2 novembre]] [[1975]] Pasolini venne ucciso in maniera brutale: percosso a colpi di bastone e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell'idroscalo di [[Ostia (Roma)|Ostia]], località del Comune di [[Roma]].
 
Il cadavere massacrato venne ritrovato da una donna alle 6 e 30 circa. Sarà l'amico [[Ninetto Davoli]] a riconoscerlo.
 
L'omicidio fu attribuito ad un "ragazzo di vita", [[Pino Pelosi]] di [[Guidonia]], nei pressi di [[Tivoli]], di diciassette anni, che si dichiarò colpevole.
Egli aveva incontrato presso la [[Stazione Termini]] Pasolini, che lo aveva invitato a salire sulla sua vettura, un'[[Alfa Romeo]], per fare un giro insieme. Dopo una cena offerta dallo scrittore, in una trattoria nei pressi della [[Basilica di San Paolo fuori le mura|Basilica di San Paolo]], i due si sarebbero diretti alla periferia di Ostia. La tragedia sarebbe scaturita per delle pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, sfociando in un alterco che sarebbe degenerato fuori dalla vettura. Lo scrittore avrebbe quindi minacciato Pelosi con un bastone del quale il giovane si sarebbe poi impadronito per percuotere Pasolini.
 
La versione fu riportata dal telegiornale RAI il giorno dopo il delitto, '''violando le norme sul segreto istruttorio''' e venendo meno al carattere consueto di asetticità su temi sconvenienti all'allora etichetta televisiva.
 
Il racconto dell'imputato presentava evidenti falle: il bastone di legno marcio non sarebbe potuto risultare arma contundente; Una colluttazione fra i due fu esclusa a causa dell'assenza di ematomi e simili nel corpo dell'omicida.
Pelosi venne condannato in primo grado per [[omicidio]] in concorso con ignoti e nel dicembre del [[1976]], con [[sentenza]] della [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'Appello]], venne confermata la condanna.
 
Pelosi ha mantenuto invariata la sua assunzione di colpevolezza fino al maggio [[2005]], quando, a sorpresa, nel corso di un'intervista [[Televisione|televisiva]]<ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_22/pasolini_633dc7b8-57ad-11dd-8295-00144f02aabc.shtml Fonte:Corriere della Sera]</ref>, affermando di non essere stato l'autore del [[delitto]] di Pier Paolo Pasolini, ha dichiarato che l'omicidio sarebbe stato commesso da altre tre persone. Ha fatto i nomi dei suoi complici solo in un'intervista del 12 settembre 2008 pubblicata sul saggio d'inchiesta di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza "Profondo Nero" (Chiarelettere 2009). Ha aggiunto inoltre di aver celato questa sua verità per timore di mettere a rischio l'incolumità della propria famiglia.
 
Le circostanze della morte di Pasolini non sono ad oggi ancora state chiarite. Contraddizioni nelle deposizioni rese dall'omicida, un "chiacchierato" intervento dei [[Servizio segreto|servizi segreti]] durante le indagini e alcuni passaggi a vuoto o poco coerenti riscontrati negli atti processuali, sono fattori che – come hanno ripetutamente sottolineato negli anni seguenti gli amici più intimi di Pasolini (particolarmente [[Laura Betti]]) – lasciano aperte le porte a più di un dubbio.
 
A prescindere dai fatti e dalle reali responsabilità che hanno condotto alla sua morte, la fine di Pasolini sembra essere emblematica, al punto che alcuni hanno paragonato la sua morte a quella di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]:
 
{{quote|Secondo me c'è una forte affinità fra la fine di Pasolini e la fine di Caravaggio, perché in tutt'e due mi sembra che questa fine sia stata inventata, sceneggiata, diretta e interpretata da loro stessi.|[[Federico Zeri]]<ref>[http://www.italialibri.net/dossier/pasolini/paralleli4.html italialibri.net: "Pasolini secondo Federico Zeri"]</ref>}}
[[File:Parco e monumento dedicati alla memoria di Pasolini - Ostia Lido - Lug 07.JPG|thumb|left|280px|Il parco ed il monumento a Pasolini ad Ostia]]
 
Per lungo tempo l'opinione pubblica venne tenuta all'oscuro sugli sviluppi delle indagini e del processo, restando del parere di un delitto scaturito in "circostanze sordide". Due settimane dopo il delitto apparve un articolo della giornalista [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]], dove si ipotizzava una premeditazione ed un concorso di ignoti ma nel frattempo i due protagonisti erano spariti dalla cronaca. Dieci anni dopo, i mezzi di informazione iniziarono a sostenere l'ipotesi della Fallaci, dipingendo il Pelosi come "ragazzo di vita", abitudinario della Stazione Termini, rilevato da Pasolini come esca per un'eventuale azione punitiva sui quali mandanti si immaginano avversari politici o malavitosi, ai quali lo scrittore avrebbe fatto dello sgarbo per dei tentativi altruistici di redimere dalla strada alcuni giovani.
 
Il film di [[Marco Tullio Giordana]] esce nel ventennale del delitto. Nella storia dove viene riportato l'iter dell'inchiesta che demolisce definitivamente la versione difensiva del Pelosi. Emergono testimonianze ad indicare un'estraneità del giovane dall'ambiente della prostituzione maschile.
 
[[File:TombaPPP07.JPG|thumb|right|280px|La tomba di Pier Paolo Pasolini, a Casarsa]]A trent'anni dalla morte, assieme alla ritrattazione del Pelosi emerge la testimonianza di [[Sergio Citti]], amico e collega di Pasolini, su una sparizione di copie dell'ultimo film '' [[Salò o le centoventi giornate di Sodoma|Salò]]'' e su un eventuale incontro con dei malavitosi per trattare la restituzione. Sergio Citti morirà alcune settimane dopo.
 
Un'ipotesi molto più inquietante lo collega invece alla "lotta di potere" che prendeva forma in quegli anni nel settore petrolchimico, tra Eni e Montedison, tra [[Enrico Mattei]] e [[Eugenio Cefis]]. Pasolini, infatti, si interessò al ruolo svolto da Cefis nella storia e nella politica italiana: facendone uno dei due personaggi "chiave", assieme a Mattei, di ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', il romanzo-inchiesta (uscito postumo nel 1992) al quale stava lavorando poco prima della morte.<br />
Pasolini ipotizzò, basandosi su varie fonti, che Cefis ''alias'' Troya (l'alias romanzesco di ''Petrolio'') avesse avuto un qualche ruolo nello stragismo italiano legato al petrolio e alle trame internazionali. Secondo autori recenti<ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/cosi-mori-pasolini/ 'Borgna e Lucarelli: Così morì Pasolini' su MicroMega]</ref> e secondo alcune ipotesi giudiziarie suffragate da vari elementi, fu proprio per questa indagine che Pasolini fu ucciso<ref>cfr. per esempio il volume di [[Gianni D'Elia]], ''Il petrolio delle stragi'', Effigie, Milano 2006, nonché ''[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/giallo-pasolini/2123909//2 Giallo Pasolini]'' di Carla Benedetti su ''[[L'Espresso]]''.</ref>.
Il 1º aprile 2010, l’avvocato Stefano Maccioni e la criminologa Simona Ruffini hanno raccolto la dichiarazione di un nuovo testimone che potrebbe aprire nuove piste investigative<ref>[http://www.newnotizie.it/2010/04/01/omicidio-pasolini-trovato-nuovo-testimone-aperte-nuove-piste/ Fonte]</ref>.
Pasolini riposa nel cimitero di [[Casarsa della Delizia]] ([[Provincia di Pordenone|PN]]).
 
== Riconoscimenti ==
A Pier Paolo Pasolini sono intitolati:
* il teatro civico di [[Casarsa della Delizia]] ([[provincia di Pordenone|PN]])
* il teatro comunale di [[Cervignano del Friuli]] ([[provincia di Udine|UD]])
* un grande viale a [[Udine]]
* una via nel quartiere di Roma nord Ottavia, presso la [[via Trionfale]]
* la biblioteca comunale del [[Municipio Roma XII|Municipio XII]] a [[Spinaceto]] ([[Roma]])<ref>{{cita web | url=http://www.comune.roma.it/was/wps/portal/!ut/p/_s.7_0_A/7_0_21L?menuPage=/Area_di_navigazione/Sezioni_del_portale/Il_comune_per_argomenti/Arte,_Cultura_e_Sport/Biblioteche_di_Roma/Le_Biblioteche_ed_i_Centri_specializzati/Biblioteca_Pier_Paolo_Pasolini/&flagSub= | titolo=Biblioteca Pier Paolo Pasolini | accesso=03-05-2010}}</ref>
 
L'Amministrazione comunale di [[Ciampino]], nel [[1997]], gli ha dedicato la Biblioteca Comunale<ref>{{cita web | url=http://www.comune.ciampino.roma.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=195&Itemid=251 | titolo=Biblioteca comunale di Ciampino Pier Paolo Pasolini | accesso=03-05-2010}}</ref><ref>Ubicata in Via 4 novembre</ref>. Dal dicembre del [[1951]] alla fine del [[1954]] Pasolini insegnò a Ciampino alla scuola media di via Pignatelli, ora non più esistente; tra i suoi allievi vi fu [[Vincenzo Cerami]], illustre scrittore, giornalista e sceneggiatore, che iniziò a lavorare come assistente di Pasolini. All'inaugurazione attesero l'allora sindaco [[Antonio Rugghia]], [[Walter Veltroni]] e [[Willer Bordon]] (il secondo a quei tempi Vice Presidente del Consiglio dei ministri e [[Ministro dei Beni Culturali]] e il terzo Sottosegretario ai Beni Culturali).
 
=== Omaggi ===
==== Musicali ====
* ''Piazza Dei Cinquecento'', [[Canzone (musica)|brano]] del gruppo [[Genova|genovese]] [[Ianva|IANVA]] tratto dall'[[Album discografico|album]] ''Italia: ultimo atto'' del 2009, ricostruisce l'ultima sera di Pasolini attraverso i suoi pensieri.
* ''Lamento per la morte di Pasolini'', canzone scritta da [[Giovanna Marini]] nel dicembre del 1975, ricalca la narrazione per orario tipica del modo narrativo popolare, e in particolare il modulo di un canto religioso extra-liturgico abruzzese, ''L'orazione di San Donato''.
* ''[[Una storia sbagliata/Titti#Una storia sbagliata|Una storia sbagliata]]'' del 1980, scritta da [[Fabrizio De André]] e [[Massimo Bubola]]. A proposito di questa canzone De André ha detto: «Nel testo di ''Una storia sbagliata'' rievoco la tragica vicenda di Pier Paolo Pasolini. È una canzone su commissione, forse l'unica che mi è stata commissionata. Mi fu chiesta come sigla per due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e [[Wilma Montesi]]».
* ''A Pà'', canzone scritta da [[Francesco De Gregori]] (''[[Scacchi e tarocchi]]'', 1985).
* Il compositore [[Roberto De Simone]], nel [[1985]], compone un ''Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini''.
* ''Ostia (The Death Of Pasolini)'', [[Canzone (musica)|canzone]] interpretata dal duo [[Coil]], contenuta nell'[[Album discografico|album]] ''Horse Rotorvator'' (1986), del genere musicale [[industrial]].
* ''Pier Paolo'', [[opera]], prima rappresentazione assoluta nel 23 maggio del 1987 al Teatro dell'Opera di Kassel (testo di Gerd Uecker e musica di Walter Haupt).
* [[Renato Zero]] nell'album ''[[Quando non sei più di nessuno]]'' del 1993 canta Casal de' Pazzi, una canzone ispirata all'opera del regista poeta.
* [[Scott Walker]] nell'album intitolato ''Tilt'' del [[1995]], dedica a Pasolini il brano ''Farmer in the city''.
* Il gruppo italo-nippo-americano [[Blonde Redhead]] ha inciso in ricordo di Pasolini la canzone ''Pier Paolo'', contenuta nell'album ''Fake can be just as good'' (1997).
* Il gruppo italiano [[Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo]] nell'album "It Is" (Santeria/Audioglobe 2002) ha inciso un brano dedicato a Pasolini intitolato "La sequenza del fiore di carta", come l'omonimo episodio da lui diretto nel film collettivo italo/francese ''[[Amore e rabbia]]'' (1968).
* Il cantante inglese [[Morrissey]], cita Pasolini nella canzone ''You have killed me'' tratta dal suo album ''Ringleader of the Tormentors'' (2006).
* Il cantautore [[Flavio Giurato]], nel suo ultimo album ''Il Manuale del Cantautore'' (Interbeat 2007).
* [[Linda Valori]] interpreta il brano ''Pasolini Scrive'' (2008), scritto da [[Maurizio Fabrizio]].
* Nel pezzo ''Baudelaire'' dall'album ''[[Amen (Baustelle)|Amen]]'' (2008) dei [[Baustelle]] Pasolini è citato come esempio di impegno sociale e culturale.
* La compilation ''Songs For A Child – A Tribute To Pier Paolo Pasolini'', con contributi di artisti provenienti dal mondo europeo della [[musica underground]].
* Il brano ''Ciant'', dell'album ''Distances'' ([[Editions of Contemporary Music|ECM]], 2008) nominato al Grammy, ideato dal pianista friulano [[Glauco Venier]] e interpretato dalla cantante inglese [[Norma Winstone]], unisce il testo della poesia ''[[Casarsa della Delizia|Ciant da li ciampanis]]'' alla musica di Erik Satie.
* Nella canzone "Alla mia nazione", dell'album "100celle city rockers", i [[Klaxon]] riportano la medesima poesia di Pasolini.
* Il cantautore fiorentino Massimiliano Larocca ha definito Pier Paolo Pasolini il suo "faro costante", al punto di dedicargli una canzone in ciascuno dei suoi lavori discografici: traduce dal friulano e musica nel suo primo album "Il ritorno delle passioni" (2005) la poesia di Pasolini "Il nini muart", mentre nel suo secondo disco, "La breve estate" (2008), gli dedica la canzone "Le ceneri di Pasolini (Lettera dal dopostoria)".
*La musicista Diamanda Galas interpreta al pianoforte la sua poesia "Supplica a mia madre".
 
==== Cinematografici ====
* Un omaggio cinematografico alla morte di Pier Paolo Pasolini viene offerto al termine del primo episodio del film ''[[Caro diario]]'' di [[Nanni Moretti]], del 1993, in cui l'autore a bordo di una [[Piaggio Vespa|Vespa]] percorre le strade di Ostia fino a raggiungere il luogo dell'omicidio sulle note del ''[[The Köln Concert]]'' di [[Keith Jarrett]].
* Nel film ''[[Magi randagi]]'', di [[Sergio Citti]], del 1996, una donna partorisce nel luogo dove Pasolini fu ucciso. Nello stesso luogo, davanti al monumento, è girata una scena drammatica del film ''[[Amore tossico]]'' di [[Claudio Caligari]] (1983) e di ''[[Uno a me, uno a te e uno a Raffaele]]'' di [[Jon Jost]] (1995), dove appare uno dei protagonisti in un'invettiva intellettuale contro lo scrittore.
* I registi [[Daniele Ciprì]] e [[Franco Maresco]] hanno dedicato a Pasolini un [[mediometraggio]] dal titolo ''Arruso''.
* Il regista [[Marco Tullio Giordana]] ha girato nel 1995 il film ''[[Pasolini, un delitto italiano]]'', ispirato al libro di [[Enzo Siciliano]] ''Vita di Pasolini'', pubblicato da [[Giunti Editore|Giunti]] sempre nello stesso anno.
* Nel film [[I cento passi]], sempre di [[Marco Tullio Giordana]], il protagonista [[Luigi Lo Cascio]], che interpreta [[Peppino Impastato]], legge e fa leggere alla propria madre parte di "Supplica a mia madre", scritta dal poeta stesso.
* I film ''[[Nerolio]]'' ed ''[[Un mondo d'amore (film)|Un mondo d'amore]]'' di Aurelio Grimaldi vertono totalmente intorno alla vita di Pasolini, regista che influenzò più di tutti l'opera del regista.
* Il documentario ''[[Pasolini prossimo nostro]]'', per la regia di [[Giuseppe Bertolucci]] ([[2006]]).
* Il documentario 'Das Mitleid ist gestorben'. Pier Paolo Pasolini und Italien., per la regia di [[Ebbo Demant]].Germania.1978
* Il docufilm ''[[La notte quando è morto Pasolini]]'', per la regia di [[Roberta Torre]], Italia, 2009.
* Il regista Massimiliano Perrotta ha realizzato il documentario ''Sicilia di sabbia'', viaggio nei luoghi visitati da Pasolini per il reportage giornalistico ''La lunga strada di sabbia''.
 
==== Letterari e fumetti ====
* ''Le ceneri di Pasolini'', fumetto grafico di [[Graziano Origa]], tre tavole in bianco e nero a pennino e [[Inchiostro cinese|china]], pubblicato nel periodico ''Contro'', n. 6, marzo 1976.
* Il fumettista [[Davide Toffolo]] ha pubblicato un romanzo a fumetti, ''Intervista a Pasolini'', a lui dedicato. Un viaggio-intervista fantastico tra i luoghi e i pensieri del poeta friulano.
* ''Il delitto Pasolini'' di Gianluca Maconi edito da Becco Giallo nell'ottobre 2005.
 
==== Altri omaggi ====
* Lo scrittore e autore televisivo [[Carlo Lucarelli]] nel 2005 ha dedicato una puntata della trasmissione televisiva ''[[Blu notte|Blu Notte - Misteri Italiani]]'' alla morte del poeta, ricostruendone i fatti e indagandone il caso. La trasmissione andò in onda sulla [[RAI]] il 9 ottobre 2005, in prossimità del trentennale dell'omicidio di Pasolini (2 novembre 1975).
* La poetessa e drammaturga Maura Del Serra gli ha dedicato il testo teatrale: Trasumanar. L'atto di Pasolini, in "L'Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture", n. 10 (Poesia e teatro, teatro di poesia, vol. II), maggio 2008.
* Il poeta Cosimo Aruta, nella sua raccolta ''Pampuglie'' del [[1992]], ha inserito una poesia dedicata a Pasolini, del quale coglie la complessa lotta con il potere culturale, la lotta alle convenzioni, l'insopportabile interferenza del potere religioso, la voglia di libertà nella purezza interiore.
* La scrittrice [[Oriana Fallaci]], quando venne a sapere che Pasolini era rimasto ucciso gli aveva scritto una lettera commemorativa.
* Lo scrittore [[Fulvio Abbate]],dopo averlo ricordato nel romanzo "Oggi è un secolo" (Theoria, 1992) ha scritto il saggio "C'era una volta Pier Paolo Pasolini, (Edizioni de l'Unità, 2005)
 
== Opere ==
=== Poesia ===
* ''Poesie a Casarsa'', Libreria Antiquaria Mario Landi, [[Bologna]] [[1942]].
* ''Poesie'', Stamperia Primon, [[San Vito al Tagliamento]] [[1945]].
* ''Diarii'', Pubblicazioni dell'Academiuta, [[Casarsa della Delizia|Casarsa]] [[1945]] (ristampa anastatica [[1979]], con premessa di [[Nico Naldini]]).
* ''I pianti'', Pubblicazioni dell'Academiuta, [[Casarsa della Delizia|Casarsa]] [[1946]].
* ''Dov'è la mia patria'', con 13 disegni di G. Zigaina, Edizioni dell'Academiuta, [[Casarsa della Delizia|Casarsa]] [[1949]].
* Tal còur di un frut, Edizioni di Lingua Friulana, [[Tricesimo]] [[1953]] (nuova edizione a cura di Luigi Ciceri, Forum Julii, [[Udine]] [[1974]]).
* ''Dal diario'' ([[1945]]-[[1947|47]]), [[Leonardo Sciascia|Sciascia]], [[Caltanissetta]] [[1954]] (nuova edizione [[1979]], con introduzione di [[Leonardo Sciascia|L. Sciascia]], illustrazioni di Giuseppe Mazzullo).
* ''[[La meglio gioventù (opera poetica)|La meglio gioventù]]'', Sansoni ("Biblioteca di Paragone"), [[Firenze]] [[1954]].
* ''Il canto popolare'', Edizioni della Meridiana, [[Milano]] [[1954]].
* ''[[Le ceneri di Gramsci]]'', [[Garzanti]], Milano [[1957]] (nuova edizione [[Einaudi]], [[Torino]] [[1981]], con un saggio critico di [[Walter Siti]]).
* ''L'Usignolo della Chiesa Cattolica'', Longanesi, Milano [[1958]] (nuova edizione Einaudi, Torino [[1976]]).
* ''Roma 1950. Diario'', All'insegna del pesce d'oro ([[Scheiwiller]]), Milano [[1960]].
* ''Sonetto primaverile'' ([[1953]]), Scheiwiller, Milano [[1960]].
* ''[[La religione del mio tempo]]'', Garzanti, Milano [[1961]] (nuova edizione Einaudi, Torino [[1982]]).
* ''Poesia in forma di rosa'' ([[1961]]-[[1964]]), Garzanti, Milano [[1964]].
* ''Poesie dimenticate'', a cura di Luigi Ciceri, Società filologica Friulana, [[Udine]] [[1965]].
* ''Trasumanar e organizzar'', Garzanti, Milano [[1971]].
* ''La nuova gioventù. Poesie friulane'' [[1941]]-[[1974]], Einaudi, Torino [[1975]].
* ''Le poesie: [[Le ceneri di Gramsci]], [[La religione del mio tempo]], Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar''; Garzanti, Milano [[1975]].
* Pasolini "Poesie e pagine ritrovate" a cura di Andrea Zanzotto e Nico Naldini Ed. [[Lato Side]] 1980
* ''Bestemmia. Tutte le poesie'', 2 voll., a cura di Graziella Chiarcossi e Walter Siti, prefazione di [[Giovanni Giudici]], Garzanti, Milano [[1993]] (nuova edizione negli "''Elefanti''", 4 voll., ivi [[1995]]-[[1996]]).
* ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, con una introduzione di F. Zambon, TEA, Milano [[1997]].
* ''Tutte le poesie'', 2 voll. in cofanetto, a cura e con uno scritto di ''W. Siti'', saggio introduttivo di [[Fernando Bandini]], [[Mondadori]], Milano [[2003]].
 
=== Traduzioni poetiche ===
==== Dal [[Lingua Latina|latino]] ====
* Dall<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]'', in Umberto Todini, ''Virgilio e Plauto'', ''Pasolini e [[Andrea Zanzotto|Zanzotto]]''. ''Inediti e manoscritti d'autore tra antico e moderno'', in ''Lezioni su Pasolini'', a cura di ''[[Tullio De Mauro]]'' e Francesco Ferri, [[Sestante]], [[Ascoli Piceno]] [[1997]], p.&nbsp;56.
 
==== Dal [[Lingua francese|francese]] ====
* [[Roger Allard]], ''Storia di Yvonne'', in ''Poesia straniera del Novecento'', a cura di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1958]], pp.&nbsp;82–87.
* [[Jean Pellerin]], ''La romanza del ritorno'', in ''Poesia straniera del Novecento'', a cura di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1958]], pp.&nbsp;88–93.
* [[André Frénaud]], ''Esortazione ai poveri'', in «L'Europa letteraria», dicembre [[1960]].
 
==== In [[Lingua friulana|friulano]] ====
* [[Niccolò Tommaseo]], ''A la so Pissula Patria'', «''Il Stroligut''», n. 1, ''avost'' [[1945]], p.&nbsp;19.
* [[Giuseppe Ungaretti]], ''Luna'', «Il Stroligut», n. 2, ''avril'' [[1946]], p.&nbsp;19.
 
==== Dal [[Lingua greca|greco]] al [[Lingua friulana|friulano]] ====
* ''Tre frammenti di Saffo'', in Massimo Fusillo, ''La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema'', [[La Nuova Italia]], Firenze [[1996]], pp.&nbsp;243–244.
 
=== Narrativa ===
* ''[[Ragazzi di vita]]'', Garzanti, Milano [[1955]] (nuova edizione: Einaudi, Torino [[1979]], con un'appendice contenente ''Il metodo di lavoro'' e ''I parlanti'').
* ''[[Una vita violenta]]'', Garzanti, Milano [[1959]] (nuova edizione: Einaudi, Torino 1979).
* ''L'odore dell'India'', Longanesi, Milano 1962 (nuova edizione [[Guanda]], [[Parma]] [[1990]], con un'intervista di Renzo Paris ad Alberto Moravia).
* ''[[Il sogno di una cosa]]'', Garzanti, Milano 1962.
* ''Alì dagli occhi azzurri'', Garzanti, Milano [[1965]].
* '' [[Teorema (letteratura)|Teorema]] '', Garzanti, Milano [[1968]].
* ''La Divina Mimesis'', Einaudi, Torino [[1975]] (nuova edizione [[1993]], con una nota introduttiva di Walter Siti).
* '' Amado mio ''preceduto da ''Atti impuri'', con uno scritto di [[Attilio Bertolucci|A. Bertolucci]], edizione a cura di Concetta D'Angeli, Garzanti, Milano [[1982]].
* ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', a cura di Maria Careri e Graziella Chiarcossi, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Einaudi, Torino [[1992]].
* ''Un paese di temporali e di primule'', a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma [[1993]] (oltre a racconti, contiene saggi di argomento friulano).
* ''Romàns'', seguito da ''Un articolo per il «Progresso»'' e ''Operetta marina'', a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma [[1994]].
* ''Storie della città di Dio. Racconti e cronache romane ([[1950]]-[[1966]])'', a cura di Walter Siti, Einaudi, Torino [[1995]].
* ''Romanzi e racconti'', 2 voll., a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due saggi di W. Siti, [[Mondadori]], Milano [[1998]].
* ''[[Petrolio (romanzo)|Petrolio]]'', a cura di Silvia De Laude, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Mondadori, Milano [[2005]].
 
=== Sceneggiature e testi per il cinema ===
* ''[[La notte brava]]'', in «''Filmcritica''», novembre-dicembre [[1959]].
* ''[[Accattone]]'', prefazione di [[Carlo Levi]], <small>FM</small>, [[Roma]] [[1961]]; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', introduzione di Ugo Casiraghi, Garzanti, Milano [[1993]], pp.&nbsp;23–236.
* ''[[Mamma Roma]]'', [[Rizzoli]], Milano [[1962]]; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', cit., pp.&nbsp;239–401.
* ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'', a cura di Giacomo Gambetti, Garzanti, Milano [[1964]]; poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', introduzione di [[Morando Morandini]], Garzanti, Milano [[1991]], pp.&nbsp;7–300.
* ''[[La commare secca]]'', in «''Filmcritica''», ottobre [[1965]].
* ''[[Uccellacci e uccellini]]'', Garzanti, Milano [[1966]].
* ''[[Edipo re (film)|Edipo re]]'', Garzanti, Milano [[1967]], poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', cit., pp.&nbsp;313–454.
* ''Che cosa sono le nuvole?'', in «''Cinema e Film''», [[1969]].
* ''[[Porcile (film)|Porcile]]'' (soggetto del primo episodio, titolo originario ''Orgia''), in «ABC», [[10 gennaio]] [[1969]].
* ''[[Appunti per un poema sul Terzo Mondo]]'' (soggetto), in ''Pier Paolo Pasolini. Corpi e luoghi'', a cura di Michele Mancini e Giuseppe Perrella, Theorema, [[Roma]] [[1981]], pp.&nbsp;35–44.
* ''[[Ostia (film)|Ostia]]'', un film di Sergio Citti, sceneggiatura di S. Citti e Pier Paolo Pasolini, Garzanti, Milano [[1970]]; poi in ''Accattone, Mamma Roma, Ostia'', cit., pp.&nbsp;405–566.
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'', Garzanti, Milano [[1970]]; poi in ''Il Vangelo, Edipo, Medea'', cit., pp.&nbsp;475–605.
* ''[[Il padre selvaggio]]'' (racconto-sceneggiatura per un film mai realizzato), Einaudi, Torino [[1975]],
* ''[[Trilogia della vita]]'' (''Il Decameron, I racconti di Canterbury, il Fiore delle Mille e una notte''), a cura di Giorgio Gattei, [[Cappelli]], [[Bologna]] [[1975]]; nuove edizioni Oscar Mondadori, Milano [[1987]], e Garzanti, Milano [[1995]], con introduzione di [[Gianni Canova]].
* ''[[San Paolo (Film)|San Paolo]]'', Einaudi, [[Torino]] [[1977]].
* ''[[Appunti per un'Orestiade africana]]'', a cura di Antonio Costa, Quaderni del Centro Culturale di Copparo, [[Copparo]] ([[Ferrara]]) [[1983]].
* ''[[Ignoti alla città]]'' (commento), in Pier Paolo Pasolini, ''Il cinema in forma di poesia'', a cura di Luciano De Giusti, Cinemazero, [[Pordenone]] [[1979]], pp.&nbsp;117–18.
* ''[[La canta delle marane]]'' (commento), ''ibid''., pp.&nbsp;119–20.
* ''[[Comizi d'amore]]'' (scaletta preparatoria), ''ibid''., pp.&nbsp;123–27.
* ''[[Storia indiana]]'' (soggetto), ''ibid''., pp.&nbsp;134–35.
* ''[[Le mura di Sana'a]]'' (commento), in «Epoca», [[27 marzo]] [[1988]].
* ''[[Porno-Teo-Kolossal]]'', in «Cinecritica», aprile-giugno [[1989]].
* ''[[Sant'Infame]]'', ''ivi''.
* ''La Terra vista dalla Luna'', sceneggiatura a fumetti, presentazione di [[Serafino Murri]], in «[[MicroMega (rivista)|MicroMega]]», ottobre-novembre [[1995]].
* ''[[La Nebbiosa]]'', in «Filmcritica», 459/460, novembre-dicembre [[1995]].
* ''[[Per il cinema]]'', 2 voll. in cofanetto, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, con due scritti di [[Bernardo Bertolucci|B. Bertolucci]] e [[Mario Martone]], saggio introduttivo di [[Vincenzo Cerami]], Mondadori, Milano [[2001]].
 
=== Teatro ===
* ''[[Italie Magique]]'', in ''Potentissima signora'', canzoni e dialoghi scritti per [[Laura Betti]], [[Longanesi]], Milano [[1965]], pp.&nbsp;187–203.
* ''[[Pilade (opera teatrale)|Pilade]]'', in «Nuovi Argomenti», luglio-dicembre [[1967]].
* ''[[Affabulazione]]'', in «Nuovi Argomenti», luglio-settembre [[1969]].
* ''[[Calderón (Pasolini)|Calderón]]'', Garzanti, Milano [[1973]].
* ''[[I Turcs tal Friùl|I Turcs tal Friùl (I Turchi in Friuli)]]'', a cura di Luigi Ciceri, [[Forum Julii]], [[Udine]] [[1976]] (nuova edizione a cura di Andreina Nicoloso Ciceri, Società filologica friulana, Udine [[1995]]).
* ''Affabulazione-Pilade'', presentazione di [[Attilio Bertolucci]], Garzanti, Milano [[1977]].
* ''[[Porcile (opera teatrale)|Porcile]], [[Orgia (Pasolini)|Orgia]], [[Bestia da stile]]'', con una nota di Aurelio Roncaglia, Garzanti, Milano [[1979]].
* ''Teatro (Calderón, [[Affabulazione (tragedia)|Affabulazione]], Pilade, Porcile, Orgia, Bestia da stile)'', prefazione di [[Guido Davico Bonino]], Garzanti, Milano [[1988]].
* ''[[Affabulazione (tragedia)|Affabulazione]]'', con una nota di Guido Davico Bonino, Einaudi, Torino [[1992]].
* ''La sua gloria'' (dramma in 3 atti e 4 quadri, [[1938]]), in «Rendiconti», 40, marzo [[1996]], pp.&nbsp;43–70.
* ''Teatro'', a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due interviste a L. Ronconi e S. Nordey, Mondadori, Milano [[2001]].
* ''Bestia da stile'', a cura di Pasquale Voza, [[Editrice Palomar]], [[Bari]] [[2005]].
 
=== Traduzioni teatrali ===
* [[Eschilo]], ''[[Orestiade]]'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, a cura dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico per le rappresentazioni classiche nel [[Teatro greco (Siracusa)|teatro greco]] di [[Siracusa]], [[Urbino]] [[1960]]; poi Einaudi, Torino [[1960]] e [[1988]], con una Lettera del traduttore.
* [[Plauto]], ''[[Il vantone]]'', traduzione di Pier Paolo Pasolini, Garzanti, Milano [[1963]] (nuova edizione [[1994]], con la presentazione di U. Todini).
 
=== Saggi ===
* ''[[Passione e ideologia]]'' ([[1948]]-[[1958]]), Garzanti, Milano [[1960]] (nuove edizioni Einaudi, Torino [[1985]], con un saggio introduttivo di [[Cesare Segre|C. Segre]], e Garzanti, Milano [[1994]], con prefazione di A. Asor Rosa).
* ''Empirismo eretico'', Garzanti, Milano [[1972]].
* ''[[Scritti corsari]]'', Garzanti, Milano [[1975]] (nuova edizione [[1990]], con prefazione di A. Berardinelli).
* ''Volgar'eloquio'', a cura di [[Antonio Piromalli]] e Domenico Scafoglio, Athena, Napoli, 1976
* ''[[Lettere luterane]]'', Einaudi, Torino, [[1976]]; con un'introduzione di Alfonso Berardinelli, 2003.
* ''Descrizioni di descrizioni'', a cura di Graziella Chiarcossi, Einaudi, Torino [[1979]] (nuova edizione Garzanti, Milano [[1996]], con una prefazione di [[Giampaolo Dossena]]).
* ''Il Portico della Morte'', a cura di [[Cesare Segre]], «Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini», Garzanti Milano [[1988]].
* ''Antologia della lirica pascoliana. Introduzione e commenti'', a cura di Marco Antonio Bazzocchi, saggio introduttivo di M. A. Bazzocchi ed Ezio Raimondi, Einaudi, Torino [[1993]].
* ''I film degli altri'', a cura di [[Tullio Kezich]], Guanda, Parma [[1996]].
* ''Poesia dialettale del Novecento'', a cura di [[Mario dell'Arco]] e Pier Paolo Pasolini, introduzione di Pasolini, Guanda, Parma [[1952]] (nuova edizione Einaudi, Torino [[1995]], con prefazione di Giovanni Tesio).
* ''Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare'', a cura di Pier Paolo Pasolini, Guanda, Parma [[1955]] (nuova edizione Garzanti, Milano [[1972]] e [[1992]]).
* ''Pier Paolo Pasolini e il setaccio 1942-1943'', a cura di Mario Ricci, Cappelli, [[Bologna]] [[1977]], con scritti di [[Roberto Roversi]] e Gianni Scalia (contiene i seguenti saggi pasoliniani: ''«Umori» di Bartolini''; ''Cultura italiana e cultura europea a Weimar''; ''I giovani, l'attesa''; ''Noterelle per una polemica''; ''Mostre e città''; ''Per una morale pura in Ungaretti''; ''Ragionamento sul dolore civile''; ''Fuoco lento''.''Collezioni letterarie''; ''Filologia e morale''; ''Personalità di Gentilini''; ''«Dino» e «Biografia ad Ebe»''; ''Ultimo discorso sugli intellettuali''; ''Commento a un'antologia di «lirici nuovi»''; ''Giustificazione per De Angelis''; ''Commento allo scritto del Bresson''; ''Una mostra a Udine'').
* ''Stroligut di cà da l'aga'' ([[1944]]) - ''Il Stroligut'' ([[1945]]-[[1946]]) - ''Quaderno romanzo'' ([[1947]]), riproduzione anastatica delle riviste dell'Academiuta friulana, a cura del Circolo filologico linguistico padovano, [[Padova]], [[1983]] (contiene i seguenti saggi pasoliniani: ''Dialet, lenga e stil''; ''Academiuta di Lenga Furlana''; ''Alcune regole empiriche d'ortografia''; ''Volontà poetica ed evoluzione della lingua'').
* ''Saggi sulla letteratura e sull'arte'', 2 voll., in cofanetto, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di [[Cesare Segre]], Mondadori, Milano, [[1999]].
* ''Saggi sulla politica e sulla società'', a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di [[Piergiorgio Bellocchio]], Mondadori, Milano [[1999]].
 
=== Programmi radiofonici ===
* [[RAI]]
* ''[[Paesaggi e scrittori]]'', [[Il Friuli]], a cura di Pier Paolo Pasolini, sabato [[17 agosto]] [[1956]], programma nazionale ore 11.
 
=== Dialoghi con i lettori ===
* ''Le belle bandiere. Dialoghi'' [[1960]]-[[1965|65]], a cura di Gian Carlo Ferretti, [[Editori Riuniti]], [[Roma]] [[1977]] (contiene una scelta dei dialoghi apparsi sul settimanale «Vie Nuove» tra il [[4 giugno]] e il [[30 settembre]] [[1965]]).
* ''Il caos'', a cura di Gian Carlo Ferretti, [[Editori Riuniti]], [[Roma]] [[1979]] (contiene una scelta dei dialoghi apparsi sul settimanale «Tempo», dal [[6 agosto]] [[1968]] al [[24 gennaio]] [[1970]]).
* ''I dialoghi'', a cura di Giovanni Falaschi, prefazione di Gian Carlo Ferretti, [[Editori Riuniti]] [[1992]] (comprende tutti i dialoghi apparsi su «Vie Nuove» e su «Tempo»).
 
== Filmografia ==
{{vedi anche|Opere cinematografiche di Pier Paolo Pasolini}}
* ''[[Accattone]]'' ([[1961]])
* ''[[Mamma Roma]]'' ([[1962]])
* ''[[Ro.Go.Pa.G.]]'', episodio ''La ricotta'' ([[1963]])
* ''[[La rabbia (film 1963)|La rabbia]]'' ([[1963]]), sua la regia della prima parte; la seconda è per la regia di [[Giovannino Guareschi]]
* ''[[Comizi d'amore]]'' ([[1964]])
* ''[[Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo]]'' ([[1964]])
* ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' ([[1964]])
* ''[[Uccellacci e uccellini]]'' ([[1966]])
* ''[[Le streghe (film 1967)|Le streghe]]'', episodio ''La Terra vista dalla Luna'' ([[1967]])
* ''[[Capriccio all'italiana]]'', episodio ''Che cosa sono le nuvole?'' ([[1967]])
* ''[[Edipo re (film)|Edipo re]]'' ([[1967]])
* ''[[Appunti per un film sull'India]]'' ([[1967]]-[[1968]])
* ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' ([[1968]])
* ''[[Amore e rabbia]]'', episodio ''La sequenza del fiore di carta'' ([[1968]])
* ''[[Porcile (film)|Porcile]]'' ([[1968]]-[[1969]])
* ''[[Appunti per un'Orestiade africana]]'' ([[1968]]-[[1969]])
* ''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' ([[1969]])
* ''[[Il Decameron]]'' ([[1971]])
* ''[[Le mura di Sana'a]]'' ([[1971]])
* ''[[I racconti di Canterbury (film)|I racconti di Canterbury]]'' ([[1972]])
* ''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' ([[1974]])
* ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]'' ([[1975]])
* ''[[Porno-Teo-Kolossal]]'' ([[1976]]) <small>(incompiuto a causa della morte di Pasolini nel 1975)</small>
 
== Bibliografia critica ==
{{vedi anche|Bibliografia su Pier Paolo Pasolini}}
 
Nella critica di tutto il mondo l'opera di Pier Paolo Pasolini ha suscitato e continua a suscitare enorme interesse e la bibliografia della critica riguardante l'autore è vastissima.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Voci correlate ==
* [[Academiuta di lenga furlana]]
* [[David Maria Turoldo]]
* [[Pier Paolo Pasolini (analisi delle opere)]]
* [[Pier Paolo Pasolini (bibliografia)]]
* [[Pier Paolo Pasolini (cineasta)]]
* [[Pier Paolo Pasolini (poetica)]]
* [[Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.italialibri.net/autori/pasolinipp.html Biografia di Pier Paolo Pasolini] (su ItaliaLibri)
* [http://www.italialibri.net/dossier/pasolini/paralleli1.html#Top_of_Page Pasolini e Caravaggio, uniti da un comune destino] (su ItaliaLibri)
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=407& La Passione secondo Pier Paolo] Rai Educational – La storia siamo noi
* [http://www.youtube.com/watch?v=fBh-uemW7mA Pier Paolo Pasolini - A Film Maker's Life] - Documentario in inglese, filmato a Roma nel 1971
* [http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/ Centro Studi Pier Paolo Pasolini - Casarsa]
* {{Imdb|nome|0001596}}
* [http://www.cinetecadibologna.it/archivio/pasolini/archivio_pas.htm Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna]
* [http://www.antoniopiromalli.it/rass_Pasolini_index.htm Notizie, immagini e commenti su ''Volgar'eloquio'' di Pier Paolo Pasolini], dall'archivio del Fondo Antonio Piromalli.
* [http://www.comune.ciampino.roma.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=891&Itemid=455 la scheda di Pier Paolo Pasolini sul sito del Comune di Ciampino, dove insegnò dal 1951 al 1954]
* [http://www.lucanianews24.it:80/?p=9485 Un Mistero a Barile la targa commemorativa per Pier Paolo Pasolini tra l'indifferenza di tutti in ricorrenza del trentatreesimo anno dalla sua morte - 2 novembre 2008 ]
* [http://poesia.wikispaces.com/search/view/Pasolini Filmati con opere di Pasolini su Videopoesia]
* [http://lnx.whipart.it/letteratura/908/bestemmia-pier-paolo-pasolini.html Whipart-Associazione Onlus] Nota di Antonio Colecchia sulla raccolta "Bestemmia" e alcune poesie
* [http://pasolini.net/2novembre2008-01.htm] A Pier Paolo Pasolini nel 33' anniversario della scomparsa
* [http://www.pasolini.net/ ''Pagine corsare, vita e opere di Pier Paolo Pasolini'']
* [http://www.barimia.info/modules/article/view.article.php?17518 Morte Pasolini: al via una nuova indagine]
* [http://www.premioletterariocastelfiorentino.it/aspettando/aspettando_2006/aspettando_testi_06.htm Omaggio a Pier Paolo Pasolini (dal sito del Premio Letterario Castelfiorentino)]
* [http://www.pierpaolopasolini.it/ Sito italiano dedicato a Pier Paolo Pasolini]
 
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