Premeno e Alpi italiane: differenze tra le pagine

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[[File:Alpi italiane satellite.jpg|thumb|Le Alpi italiane viste dallo [[spazio (astronomia)|spazio]]]]
{{F|centri abitati del Piemonte|gennaio 2016}}
Le '''Alpi italiane ''' sono la parte della [[catena montuosa]] [[alpi]]na che si estende nel territorio [[italia]]no. La loro [[lunghezza]] è di circa 1200&nbsp;km e la loro [[superficie]] è di circa 51.941&nbsp;km², pari al 27,3 % della superficie totale delle Alpi<ref>La superficie totale delle Alpi è di 190.959&nbsp;km² secondo la [[Convenzione delle Alpi]]. Vedi {{collegamento interrotto|1=[http://www.alpconv.org/home/book01_it.htm www.alpconv.org] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} - L'area compresa entro il perimetro della Convenzione delle Alpi si estende per 190.959 km², con una lunghezza di circa 1.200 km e una larghezza massima di 300 km. Le Alpi si sviluppano anche in verticale: dal livello del mare raggiungono, con la vetta del Monte Bianco, l'altitudine di 4.807 metri. Un unico territorio condiviso da otto Stati: Austria (28,7% della superficie totale), Italia (27,2%), Francia (21,4%), Svizzera (13,2%), Germania (5,8%), Slovenia (3,6%), Liechtenstein (0,08%) e Principato di Monaco (0,001%)</ref>.
{{Divisione amministrativa
|Nome=Premeno
|Panorama=
|Didascalia=
|Bandiera=
|Voce bandiera=
|Stemma=Premeno-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Piemonte
|Divisione amm grado 2=Verbano-Cusio-Ossola
|Amministratore locale=Mauro Brusa
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=26/05/2014
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=
|Latitudine minuti=
|Latitudine secondi=
|Latitudine NS=
|Longitudine gradi=
|Longitudine minuti=
|Longitudine secondi=
|Longitudine EW=
|Altitudine=840
|Superficie=7.88
|Note superficie=
|Abitanti=773
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Esio, Pian di Sole, Pollino
|Divisioni confinanti=[[Aurano]], [[Bee]], [[Ghiffa]], [[Intragna]], [[Oggebbio]], [[Vignone]]
|Prefisso=[[0323]]
|Targa=VB
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=premenesi
|Patrono=[[santa Margherita di Antiochia|santa Margherita]]
|Festivo=20 luglio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=
|Didascalia mappa=
}}
 
Formano un grande arco con concavità a sud, che racchiude la [[Pianura Padana]] e segna per lunghi tratti il confine tra Italia e [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]; costituisce da sempre, in tal modo, il tramite tra le culture mediterranee e quelle dell'Europa centrale, fungendo nei secoli a volte da barriera, altre volte da punto di contatto.
'''Premeno''' (''Premén'' in [[lingua piemontese|piemontese]] e in [[lingua lombarda|lombardo]]) è un comune di 780 abitanti della [[provincia del Verbano Cusio Ossola]].
 
Le Alpi caratterizzano il territorio di sette regioni dell'Italia settentrionale: [[Liguria]], [[Piemonte]], [[Valle d'Aosta]], [[Lombardia]], [[Trentino - Alto Adige]], [[Veneto]], [[Friuli - Venezia Giulia]], incidendo profondamente sul modo di vivere, sulle tradizioni, sull'economia. La Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige, in particolare, hanno il loro territorio completamente compreso nell'area alpina.
==Posizione e frazioni==
Premeno dista da [[Verbania]] circa 12&nbsp;km; la strada che dal [[Verbania|capoluogo di provincia]] porta al paese era un tempo la sede dei binari della [[ferrovia Intra-Premeno]] e le carrozze che salivano utilizzavano una stradina che è oggi usata solo da alcuni conoscitori della zona; in alcuni tratti essa non è più nemmeno transitabile con un mezzo a motore.
 
Comprendono circa una ventina di sezioni, raggruppate tradizionalmente in tre grandi settori: [[Alpi occidentali]] , [[Alpi centrali|centrali]] ed [[Alpi Orientali|orientali]].
È sito in una conca naturale e circondato dai monti San Salvatore, Pizzo d'Omo e Sasso Corbé (la cui cima segna il punto più alto del comune, 1.100 [[Livello del mare|m s.l.m.]]). Premeno, come borgo antico, non offre una vista diretta sul lago, che viene nascosto dal [[Monte Cimolo]] (noto per il suo aspetto come "la sentinella del Lago Maggiore") e dal San Salvatore.
Il comune è diviso in diverse frazioni: Pollino, Pian di Sole ed Esio; il paese vero e proprio è situato ad una quota compresa tra i 780 e i 900 metri s.l.m.
 
==Storia Descrizione ==
[[File:Mont_Blanc,_Mont_Maudit,_Mont_Blanc_du_Tacul.jpg|thumb|right|[[Monte Bianco]]]]
L'origine del toponimo Premeno ha diverse ipotesi: la più accreditata asserisce che Premeno deriva da ''Pratus Ameni'', ovvero ''prato rigoglioso''.
[[File:Monte_Rosa_Valsesia_alba.JPG|thumb|right|[[Monte Rosa]]]]
Gli archeologi sostengono che i primi abitanti arrivarono a Premeno nell'[[età del Ferro]], vedendo in questo luogo naturale un'ottima fonte di cibo (sia agricolo che animale). In epoca successiva, questo insediamento così nascosto e così ben fornito di ogni risorsa naturale (dato anche il clima non eccessivamente rigido), vicino e protetto dal lago e dall'eventuale attacco di nemici, venne sfruttato come rifugio da alcuni contadini e pastori.
La [[Bocchetta di Altare|Bocchetta di Altare o Colle di Cadibona]], situata a monte di [[Savona]], segna convenzionalmente il punto di unione tra la [[Alpi|catena alpina]] e la [[Appennini|catena appenninica]], mentre il [[Passo di Vrata]] (879&nbsp;m), in territorio croato, è il punto in cui la tradizione indica la congiunzione con le [[Alpi Dinariche]]<ref>Enciclopedia Treccani dei Ragazzi, voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/alpi_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ Alpi]''</ref>. In questo modo la città di [[Imperia]] segna l'inizio delle Alpi italiane, mentre la città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] ne segna la fine.
Verso il 1500 i premenesi scelsero Santa Margherita d'Antiochia come proprio Santo patrono ed edificarono la prima [[Chiesa (architettura)|chiesa]]. Il luogo di culto era però troppo piccolo per il numero di abitanti che ormai avevano superato le 150 unità e così nel [[1732]] si decise di ampliarla; il 21 agosto del [[1788]] vi fu la cerimonia inaugurale del maestoso [[campanile]] che ancora oggi rintocca le ore a Premeno.<br>
[[File:Campanile Premeno.jpg|thumb|left|Il campanile]]
 
La vetta più alta, confinante con la Francia, è il [[Monte Bianco]] (4807&nbsp;m); è nel settore delle [[Alpi Graie]], nelle Alpi occidentali.
Il 16 agosto [[1623]] venne eretta una cappella votiva alla Madonna delle Grazie sulla strada per il Tornicco.
 
Lo spartiacque costituisce quasi in ogni tratto dell'arco alpino il preciso confine di stato, come risulta dall'elenco seguente.
Nel [[1872]] vi soggiornò per alcuni giorni [[Giuseppe Garibaldi]] con i figli.<br>
* Il confine tra l'[[Italia]] e la [[Francia]] coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Rodano]].
Premeno divenne noto agli inizi del Novecento come il "paradiso dei bambini". Numerosissime colonie sorsero tra i monti, numerose ville apersero i loro cancelli in estate per ospitare masse di bambini che, accompagnati dai genitori, venivano a passare le vacanze in quei luoghi. Gli industriali e la borghesia abbandonarono così la [[Brianza]] e vennero sul Lago Maggiore.
* Il confine tra l'[[Italia]] e la [[Svizzera]] coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Rodano]] a ovest, tra quello del [[Po]] e quello del [[Reno]] a est. Lo spartiacque si trova in parte su territorio svizzero: il [[Ticino (fiume)|Ticino]], il [[Mera (fiume)|Mera]], il [[Poschiavino]] e il [[Rio Ram]], che hanno le loro sorgenti in Svizzera, corrono verso sud e appartengono al bacino del Po. Due tratti dello spartiacque sono invece completamente italianiː il [[Reno di Lei]], con sorgenti in Italia, appartiene al bacino del [[Reno]], e il fiume [[Spöl]], che forma la valle di [[Livigno]], fa parte del bacino del [[Danubio]].
* Confine tra l'[[Italia]] e l'[[Austria]], che coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Danubio]].
Nel settore delle Alpi orientali, invece, lo spartiacque è invece interamente compreso nel territorio della [[Slovenia]]; esso divide i fiumi tributari del [[mare Adriatico]] da quelli tributari della [[Sava (fiume)|Sava]], a sua volta affluente del [[Danubio]].
 
Le [[roccia|rocce]] di cui sono costituite le Alpi Italiane sono per lo più di due qualità: [[granito|granitiche]]-[[cristallo|cristalline]] (ad esempio il [[Monte Bianco]] ed il [[Monte Rosa]]) e [[calcare]]e (ad esempio le [[Dolomiti]] e le [[Prealpi italiane|Prealpi]]).
Le ville premenesi più celebri di questo periodo sono [[File:Villa Bernocchi Premeno.jpg|thumb|Villa Bernocchi]] "Villa Bernocchi", residenza della famiglia di [[Antonio Bernocchi]], oggi sede del noto premio letterario, "Villa Bonomi", "Villa Giulia" e "Villa Mangiagalli"; quest'ultima fu residenza del dottor [[Luigi Mangiagalli]], fondatore dell'omonimo ospedale a [[Milano]]<br>Nel 1926 venne aperta la ferrovia Intra - Premeno. Nel [[1895]] venne inaugurato un campo da tennis in erba, fondato da alcuni villeggianti inglesi, desiderosi di giocare a tennis anche lontano dall'Inghilterra. In seguito venne trasformato in un campo in terra battuta nel 1926. Venne inaugurato anche, sempre nel periodo della "Belle époque giolittiana", un campo da golf, in località Pian di Sole.<br>.
 
==Criteri di suddivisione==
Fu proprio in quel periodo che Premeno crebbe a tal punto che una sola chiesa non sarebbe più bastata; fu così edificata, proprio negli anni del secondo conflitto mondiale, la grande chiesa di [[Santa Margherita]], patrona di Premeno, che poteva contenere circa 500 persone, contro le 150 della vecchia chiesa, ora sconsacrata e usata come cinematografo.
Esistono vari criteri di suddivisione delle Alpi italiane, adottati a seconda del contesto e dello scopo.
 
===Partizione delle Alpi del 1926===
Nel [[1993]] avvenne una frana di cui in paese c'è ancora testimonianza.
[[File:Französisch-Italienische Alpengliederung 1924.svg|thumb|upright=1.6|Le sezioni delle Alpi secondo la Partizione del Comitato Geografico Nazionale]]
Nel 1924 il Comitato Geografico Nazionale, in occasione del IX [[Congresso Geografico Italiano]], ha pubblicato il documento "''Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino''"; il documento è conosciuto con il nome di [[Partizione delle Alpi]], ed è stato ufficializzato nel [[1926]]. È tuttora utilizzata in numerosissimi testi didattici<ref name=testididattici>Essendo numerosissimi i testi didattici basati sulla Partizione delle Alpi, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
*Carlo Griguolo, Chiara Forgieri, Daniela Romagnoli, ''Il nuovo giramondo'', edizioni Paravia 2014ː (pagina 16) ISBN 9788839507532A;
*''Grande Atlante Geografico e Storico'', edizioni UTET, 1991, tavole 42/43, 92, 101, 184, 202, 236, 246. ISBN 8802044465;
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59)
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lamberto Laureti, ''Conoscere le Alpi'' Istituto Geografico de Agostini di Novara, 1994 vedi [https://www.homoalpinus.com/alpes/subdivisions/laureti/ Division des Alpes selon Lamberto Laureti];
*G. Pittella (a cura di), ''Itinerari attraverso l'Italia'', edizioni Giunti Marzocco 1990ː (pagina 94);
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*Giuseppe Morandini, ''Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata'', edizioni UTET, 1971 (pagina 49);
*M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, ''Spazi e civiltà'', edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143).
</ref> e studi<ref name=enciclopedie>
*Enrico Camanni (a cura di), ''Il Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi'', in collaborazione con Club Alpino Italiano, edizioni Priuli & Verlucca, 2007. ISBN 9788880683926.
*Sylvain Jouty , Pascal Kober , Dominique Vulliamy, ''Dictionnaire encyclopédique des Alpes,'' volume 1, edizioni Glénat, 2006. ISBN 9782723435277.</ref>, a volte con alcuni aggiornamenti. Nel documento si prende in considerazione tutta la catena alpina, e non solo la parte ricadente in Italia.
 
Per quanto riguarda le Alpi italiane, la partizione del 1926 ne considera limiti estremi il [[Colle di Cadibona]] a ovest e il [[Passo di Vrata]] ad est; suddivide inoltre la catena nelle seguenti "grandi parti", "sezioni" e "gruppi"<ref>La numerazione delle sezioni e dei gruppi è tratta dal documento originale: Comitato Geografico Nazionale Italiano, ''Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino'' - estratto dal periodico "L'Universo" anno 7 n. 9, Istituto Geografico Militare, Firenze, [https://www.homoalpinus.com/data/docs/comitato.jpg pagina 146].</ref>:
==Galleria d'immagini==
{{Colonne}}
<gallery>
*[[Alpi Occidentali]]
Immagine:Frana Premeno.JPG|Scavata in un sasso che la frana portò in paese c'è ancora scritta la data del disastro.
**[[Alpi Marittime]] (sezione 1)
Immagine:Chiesa_Premeno.jpg|La nuova chiesa
***[[Alpi Liguri]] (gruppo 1a)
immagine:Auditorium vecchia chiesa Premeno.JPG|L'odierno auditorium.
**[[Alpi Cozie]] (sezione 2)
immagine:Panorama Premeno.JPG|Panorama dai dintorni del municipio
**[[Alpi Graie]] (sezione 3)
File:Cappelletta Premeno.jpg|Cappelletta vicina alla chiesa
*[[Alpi Centrali]]
File:Chiesa san Salvatore.jpg|Oratorio di San Salvatore
**[[Alpi Pennine]] (sezione 9)
</gallery>
**[[Alpi Lepontine]] (sezione 10)
**[[Alpi Retiche]] (sezione 11)
*[[Alpi Orientali]]
**[[Alpi Noriche]] (sezione 17)
**[[Dolomiti]] (sezione 18)
**[[Alpi Carniche]] (sezione 19)
**[[Alpi Giulie]] (sezione 20)
{{Colonne spezza}}
*[[Prealpi Lombarde]] (sezione 16)
**[[Prealpi Luganesi]] (gruppo 16a)
**[[Alpi Orobie]] (gruppo 16b)
**[[Prealpi Bergamasche]] (gruppo 16c)
**[[Prealpi Bresciane]] (gruppo 16d)
**[[Prealpi Giudicarie]] (gruppo 16e)
**[[Monte Baldo|Gruppo del Monte Baldo]] (gruppo 16f)
*[[Prealpi Trivenete]] (sezione 21)
**[[Monti Lessini]] (gruppo 21a)
**[[Altopiano di Asiago]] (gruppo 21b)
**[[Monte Grappa]] (gruppo 21c)
**[[Prealpi Bellunesi]] (gruppo 21d)
**[[Prealpi Carniche]] (gruppo 21e)
**[[Prealpi Giulie]] (gruppo 21f)
*[[Carso]] (sezione 22)
{{Colonne fine}}
 
===Suddivisione didattica tradizionale===
==Premeno==
[[Immagine:Suddivisione didattica tradizionale delle Alpi.JPG|thumb|upright=1.6|Le sezioni delle Alpi italiane secondo la tradizione didattica]]
Il capoluogo conta circa 750 abitanti, che per effetto dei villeggianti salgono circa a 2000 tra luglio ed agosto.<br>
In ambito didattico è molto diffusa una suddivisione delle Alpi italiane che ha molte corrispondenze in quella della [[Partizione delle Alpi]]<ref name=testididattici/>, ma anche qualche differenza non sostanziale, motivata da esigenze didattiche.
Il paese è attraversato dalla strada provinciale Intra - Pianacavallo, in parte ricavata dalla vecchia sede ferroviaria e dalle vecchie mulattiere montane. Nel 2006 il paese è stato anche ristrutturato [[File:Panoramica da la Stazione.jpg|thumb|Uno scorcio di Premeno]]
 
Tra i punti ripresi dalla Partizione delle Alpi ci sonoː
==Pollino==
*i limiti del sistema alpino ([[Colle di Cadibona]] e [[Passo di Vrata]]);
La storia di Pollino ha inizio nel [[1842]], quando Teresa Tamborini e Cippo Perelli Cippo stanziarono 4.000 lire milanesi per la costruzione di una cappella sotto la parrocchia premense. La chiesa fu eretta in memoria di [[San Rocco]] e nel [[1888]] acquistò il titolo di Oratorio. Prima di essere frazione di Premeno Pollino apparteneva a Ghiffa e solo successivamente divenne proprietà di Premeno per ragioni territoriali.
*la tripartizione in tre "grandi parti" ([[Alpi Occidentali]], [[Alpi Centrali]], [[Alpi Occidentali]]);
Pollino dista circa 1,5&nbsp;km da Premeno ed è situato ad una quota leggermente inferiore (700–750 m s.l.m.); si estende lungo la strada principale, con numerose ville e case rurali, in maggior parte ristrutturate.
*i nomi di quasi tutte le sezioni;
*la definizione di ogni sezione della [[Catena principale alpina|catena principale]] in base a due valichi che la separano dalle sezioni adiacenti; similmente avviene anche per le tre "grandi parti": questa semplicità di delimitazione favorisce infatti la memorizzazione rispettando la realtà orografica;
*i settori hanno denominazioni formate da una sola parola, senza aggettivi: la semplicità di denominazione è fondamentale nella didattica.
 
Tra le differenze c'è il fatto che il tratto della [[catena principale alpina|catena principale]] che fa da confine tra [[Alto Adige]] ed [[Austria]] è denominato "[[Alpi Atesine]]", denominazione non presente nella Partizione del 1926, che suddivide invece questo tratto tra [[Alpi Retiche]] (tra il [[Passo di Resia]] e il [[Passo del Brennero]]) ed [[Alpi Noriche]] (tra il Passo del Brennero e la [[Sella di Dobbiaco]])<ref name=atesine-noriche>I vari testi considerano diversamente il tratto alpino compreso tra il Passo di Resia e la Sella di Dobbiaco; alcuni parlano di Alpi Atesine, altri di Alpi Retiche e di Alpi Noriche, divise dal Passo del Brennero.</ref>.
==Pian di Sole==
[[File:Tornicco.JPG|thumb|Strada del Tornicco, sorgente d'acqua con lapide a memoria di [[Garibaldi]]]]
Il centro storico è attraversato dalla strada provinciale che collega Intra con Colle, località del comune di [[Oggebbio]]; seguendo questa strada, dopo circa 2&nbsp;km si arriva alla frazione chiamata Pian di Sole. Vi sono due vie alternative: la strada del Tornicco, luogo panoramico e paesaggistico interessante, dove si trova una fonte di acqua minerale non potabilizzata, e la strada pedonale che corre parallela alla provinciale, percorribile solo a piedi. Dalla piazza principale proseguendo per Corso Italia si raggiunge prima l'eliporto e una piccola stazione sciistica, costituita da due sciovie (3&nbsp;km di piste) con baita adiacente per il ristoro.
 
Altra differenza, derivante dalla precedente, è la corrispondenza perfetta tra le tre grandi parti delle Alpi e i confini nazionali italiani:
Imboccando invece Via Pineta si incontra la Chiesa Madonna della Vittoria e successivamente il campo da golf a 9 buche, inaugurato nel 1966.
*le [[Alpi Occidentali]] corrispondono al [[Confine tra la Francia e l'Italia|confine italo-francese]];
*le [[Alpi Centrali]] corrispondono al [[Confine tra l'Italia e la Svizzera|confine italo-svizzero]];
*le [[Alpi Occidentali]] corrispondono al [[Confine tra l'Austria e l'Italia|confine italo-austriaco]] e a [[Confine tra l'Italia e la Slovenia|quello italo-sloveno]].
Questa semplicità di corrispondenze, assente in altri criteri di ripartizione, è utile a livello didattico<ref>Maria Luisa Gargiulo, Alba Arezzo, ''Come rendere comprensibile un testo'', editore FrancoAngeli (capitolo ''Come si suddividono le Alpi''). ISBN 9788891754172.</ref>.
 
Infine, la denominazione della Partizione delle Alpi "[[Prealpi Trivenete]]", che indica le Prealpi del [[Veneto]] e del [[Friuli - Venezia Giulia]], non è utilizzata. A volte è sostituita dall'espressione "[[Prealpi Venete]]", ma molto spesso è suddivisa in [[Prealpi Venete]] (ricadenti solo in [[Veneto]]), [[Prealpi Carniche]] e [[Prealpi Giulie]].
===Sport invernali===
Pian di Sole è una piccola stazione sciistica, costituita da due skilift, denominati ''Rieno'' e ''Baby Genzianella'', realizzati dalla ditta [[Leitner]] nel 1982. Pur trovandosi ad una quota molto modesta la località è riuscita a sopravvivere, nonostante, in particolare negli anni Novanta, frequenti annate povere di neve. Nel terzo millennio la località ha aderito al progetto [[Neveazzurra]], dal quale è nata una maggior collaborazione tra le località invernali della [[Provincia del Verbano Cusio Ossola]]. La piccola stazione si è anche dotata di un buon impianto di innevamento artificiale, comprensivo di 6 cannoni a bassa pressione. Grazie a quest'investimento la località è riuscita a garantire l'apertura anche in inverni poco nevosi.
 
Si dà di seguito lo schema della più comune<ref name=testididattici/> suddivisione didattica, con i limiti geografici di ciascun settore<ref>In alcuni testi sono indicati valichi alternativi a quelli indicati qui come punti di separazione tra i settori della catena alpina principale. La separazione tra le Prealpi Venete, Carniche e Giulie (variamente delimitate secondo i vari testi) è quella di Bruno Nice, ''Questo Nostro MOndo - Come conoscere l'Italia", edizioni De Agostini, Novara (pagina 181).</ref>. È diffusa nelle scuole una [[mnemotecnica]] utile a memorizzare le varie sezioni della catena principale delle Alpi attraverso la frase "[[Ma con gran pena le reca giù|Ma con gran pena le reti Attilio cala giù]]", o altre simili.
Durante la stagione 2008-2009, grazie all'abbondante innevamento, la località è stata in grado di ospitare alcuni allenamenti della [[Nazionale di sci alpino dell'Italia|Nazionale italiana]] di [[slalom speciale]], con la presenza di atleti del calibro di [[Giorgio Rocca]], [[Giuliano Razzoli]] e [[Manfred Moelgg]].
{{Colonne}}
;Settori compresi nella [[catena principale alpina]]
*[[Alpi Occidentali]] - dal [[Colle di Cadibona]] al [[Col Ferret]]
**[[Alpi Marittime]] - dal Colle di Cadibona al [[Colle della Maddalena]]
**[[Alpi Cozie]] - dal Colle della Maddalena al [[Colle del Moncenisio]]
**[[Alpi Graie]] - dal Colle del Moncenisio al [[Col Ferret]]
*[[Alpi Centrali]] - dal Col Ferret al [[Passo di Resia]]
**[[Alpi Pennine]] - dal Col Ferret al [[Passo del Sempione]]
**[[Alpi Lepontine]] - dal Passo del Sempione al [[Passo dello Spluga]]
**[[Alpi Retiche]] - dal Passo dello Spluga al [[Passo di Resia]]
*[[Alpi Orientali]] - dal Passo di Resia alla [[Passo di Vrata]]
**[[Alpi Atesine]] - dal Passo di Resia alla [[Sella di Dobbiaco]]
**[[Alpi Carniche]] - dalla sella di Dobbiaco alla [[Sella di Camporosso]]
**[[Alpi Giulie]] - dalla Sella di Camporosso al [[Passo di Vrata]]
{{Colonne spezza}}
;Settori non compresi nella [[catena principale alpina]]
*[[Alpi Centrali]]
**[[Prealpi Lombarde]] - tra il [[Lago Maggiore]] e il [[Lago di Garda]]. In molti testi si fanno rientrare in questo settore le [[Alpi Orobie]], che si trovano tra la [[Valsassina]] a ovest, la [[Valcamonica]] a est, la [[Valtellina]] a nord, le Prealpi Lombarde a sud
*[[Alpi Orientali]]
**[[Dolomiti]] - tra l'[[Adige]], il [[Piave]], il [[Rienza]] e il [[Brenta]]
**[[Prealpi Venete]] - tra il [[Lago di Garda]] e il [[Livenza]]
**[[Prealpi Carniche]] - tra il [[Livenza]] e il [[Tagliamento]], a volte comprese nelle Prealpi Venete
**[[Prealpi Giulie]] - tra il [[Tagliamento]] e l'[[Isonzo]], a volte comprese nelle Prealpi Venete
**[[Carso]] - tra l'[[Isonzo]] e il [[Golfo del Quarnaro]]
{{Colonne fine}}
 
===Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino===
====Piste di sci alpino====
[[File:SOIUSA-sezioni.png|thumb|upright=1.6|Lle sezioni delle [[Alpi]] secondo la SOIUSA.]]
Nel 2005 è stata pubblicata la classificazione [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], nota anche con l'[[acronimo]] "SOIUSA", allo scopo di uniformare le denominazioni utilizzate negli stati dell'area alpina. Questa suddivisione prende in considerazione tutto l'insieme della catena alpina.
 
Per quanto riguarda le Alpi italiane, la suddivisione si compone di 13 sezioni e 60 raggruppamenti, a loro volta suddivisi in gruppi. A causa della propettiva internazionale adottata, esistono notevoli differenze tra il "SOIUSA" e gli altri criteri di suddivisione esposti nei capitoli precedenti ("Partizione delle Alpi" e suddivisione didattica tradizionale italiana): anzitutto la catena alpina non è suddivisa nelle tre parti delle Alpi Occidentali, Centrali ed Orientali, ma in due "grandi parti" (Alpi Orientali ed Alpi Occidentali), che a loro volta comprendono cinque "[[Grande settore alpino|grandi settori]]" ([[Alpi Sud-occidentali]], [[Alpi Nord-occidentali]], [[Alpi Centro-orientali]], [[Alpi Nord-orientali]] e [[Alpi Sud-orientali]]); inoltre, il limite orientale delle Alpi non è considerato il [[Passo di Vrata]], escludendo la Venezia Giulia ed in particolare il Carso dall'area alpina; infine alcune sezioni tradizionali non sono prese in considerazione, ma sono sostituite da altre con altri nomi. Le sezioni sono definite da confini di aree e non da valichi di separazione. Si riporta di seguito la suddivisione delle sole Alpi italiane, secondo il criterio della "SOIUSA".
Piste servite della sciovia ''Baby Genzianella''
{{Colonne}}
*Baby
*[[Alpi Sud-occidentali]]
**[[Alpi Liguri]] (sezione 1)
**[[Alpi Marittime e Prealpi di Nizza]] (sezione 2)
**[[Alpi Cozie]] (sezione 4)
*[[Alpi Nord-occidentali]]
**[[Alpi Graie]] (sezione 7)
**[[Alpi Pennine]] (sezione 9)
**[[Alpi Lepontine]] (sezione 10)
**[[Prealpi Luganesi]] (sezione 11)
{{Colonne spezza}}
*[[Alpi Centro-orientali]]
**[[Alpi Retiche occidentali]] (sezione 15)
**[[Alpi Retiche orientali]] (sezione 16)
**[[Alpi dei Tauri occidentali]] (sezione 17)
*[[Alpi Nord-orientali]]
**Nessun settore delle Alpi Nord-orientali interessa territori italiani
{{Colonne spezza}}
*[[Alpi Sud-orientali]]
**[[Alpi Retiche meridionali]] (sezione 28)
**[[Alpi e Prealpi Bergamasche]] (sezione 29)
**[[Prealpi Bresciane e Gardesane]] (sezione 30)
**[[Dolomiti]] (sezione 31)
**[[Prealpi Venete]] (sezione 32)
**[[Alpi Carniche e della Gail]] (sezione 33)
**[[Alpi e Prealpi Giulie]] (sezione 34)
{{Colonne fine}}
 
[[File:Cervino_versante_sud.JPG|thumb|right|[[Monte Cervino|Cervino]]]]
Piste servite dalla sciovia ''Rieno''
[[File:Sommet_du_Gran_Paradiso.JPG|thumb|right|[[Gran Paradiso]]]]
*Rieno 1
[[File:PizBernina3.jpg|thumb|right|[[Pizzo Bernina]]]]
*Rieno 2
[[File:L%27Ortler.jpg|thumb|right|[[Ortles-Cevedale]]]]
*Canalone
[[File:VisoColleGianna.jpg|thumb|right|[[Monviso]]]]
*Boschetto
[[File:Disgrazia_dal_linzone.jpg|thumb|right|[[Monte Disgrazia]]]]
[[File:Uia_di_Ciamarella_002.JPG|thumb|[[Uia di Ciamarella]]]]
[[File:Monte_Leone.jpg|thumb|right|[[Monte Leone]]]]
[[File:Adamello_e_Corno_Bianco.JPG|thumb|right|[[Adamello]]-[[Presanella]]]]
[[File:Rocciamelone_inverno.JPG|thumb|right|[[Rocciamelone]]]]
[[File:Barmer_Spitze_und_Hochgall_vom_Fenneregg.jpg|thumb|right|[[Monte Collalto]]]]
[[File:Badile.jpg|thumb|right|[[Pizzo Badile]]]]
 
== I vari settori alpini ==
==Esio==
=== Alpi Liguri ===
Esio (''ies'', nel dialetto locale), sito a una quota di 700 m s.l.m., è la frazione di Premeno che più si distacca dal centro storico, infatti formava un comune indipendente fino alla prima metà del '900. La località nacque come comunità indipendente intorno al [[XVII secolo]] e nel corso della sua storia non ha mai sentito l'influenza del turismo, benché fosse un'importante zona di scambio per i paesi delle valli: fino ai primi del '900 erano presenti diverse osterie, per poter ospitare i viandanti che attraversavano la valle. Il paese conta circa 150-200 abitanti ed è composto da case in pietra e viottoli stretti.
{{Vedi anche|Alpi Liguri}}
[[File:Esio da Belvedere Cadorna.jpg|thumb|Veduta di Esio dal Belvedere Cadorna]]
Le [[Alpi Liguri]] vanno dal [[Colle di Cadibona]] fino al [[Colle di Tenda]]. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], non costituiscono una sezione autonoma, ma un gruppo delle [[Alpi Marittime]]. Secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], invece, sono una sezione a sé stante.
 
La cima più elevata delle Alpi Liguri è la [[Punta Marguareis]] (2651&nbsp;m). Altre vette importanti sono il [[Monte Mongioie]] (2630&nbsp;m), la [[Cima delle Saline]] (2612&nbsp;m) il [[Pizzo d'Ormea]] (2476&nbsp;m), il [[Monte Bertrand]] (2481&nbsp;m) e il [[Monte Saccarello]] (2201&nbsp;m, che è anche la cima più alta della [[Liguria]]).
==Evoluzione demografica==
 
Nei pressi del Monte Saccarello ci sono le sorgenti del [[Tanarello]] e nei pressi del Mongioie e del Marguareis quelle del [[Negrone (torrente)|Negrone]] che, unendosi, danno origine al [[Tanaro]], il più importante affluente di destra del Po (1/5 delle acque del Po è contributo del Tanaro). Attorno al Marguareis e al Mongioie si trova una zona [[carsismo|carsica]] molto nota anche a livello europeo<ref>{{Cita libro | titolo = Encyclopedia of Caves and Karst Science | lingua = en | autore = John Gunn
{{Demografia/Premeno}}
| editore = Routledge| anno = 2004 | pp = 675 }}</ref> con [[grotta|grotte]], pozzi e cunicoli che superano i 100&nbsp;km di estensione e i 1000&nbsp;m di profondità.
 
=== Alpi Marittime ===
{{Vedi anche|Alpi Marittime|Alpi Marittime e Prealpi di Nizza}}
Le [[Alpi Marittime]], secondo la [[Partizione delle Alpi]], formano una [[sezione alpina|sezione]] che comprende anche le [[Alpi Liguri]] e che va dal [[Colle di Cadibona]] al [[Colle della Maddalena]].
 
Secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], invece, questo tratto alpino non comprende le Alpi Liguri e non costituisce una sezione autonoma, ma una [[sottosezione alpina|sottosezione]] delle [[Alpi Marittime e Prealpi di Nizza]], che va dal [[Colle di Tenda]] al [[Colle della Maddalena]].
 
La cima più elevata è la cima sud del massiccio dell'[[Argentera]] (3297&nbsp;m). Dal punto di vista geologico, le Marittime sono caratterizzate da una forte variabilità: si alternano, infatti, rocce calcaree e dolomitiche (che caratterizzano, ad esempio, la [[Valle Stura di Demonte]]), a rocce granitiche (fra tutti, il massiccio cristallino dell'[[Monte Argentera|Argentera]] in [[Valle Gesso]]), tutte fortemente modellate dall'azione [[erosione|erosiva]] millenaria dei [[ghiacciaio|ghiacciai]].
 
=== Alpi Cozie ===
{{Vedi anche|Alpi Cozie}}
Le [[Alpi Cozie]] si estendono tra il [[Colle della Maddalena]] e quello del [[Moncenisio]], da cui discende la [[Val di Susa]], percorsa dal [[fiume]] [[Dora Riparia]]. Questa valle è percorsa da una delle principali vie di comunicazione tra l'Italia ([[Torino]]) e la [[Francia]] e fa capo ad un altro notevole valico chiamato [[Colle del Monginevro]]. Le Alpi Cozie sono dominate dal [[Monviso]] (3841&nbsp;m), da cui nasce il [[Po]].
 
Sono ulteriormente suddivise in tre raggruppamenti: Alpi Cozie Meridionali o [[Alpi del Monviso]]; Alpi Cozie Centrali o [[Alpi del Monginevro]]; Alpi Cozie Settentrionali o [[Alpi del Moncenisio]].
 
=== Alpi Graie ===
{{Vedi anche|Alpi Graie}}
Le [[Alpi Graie]] sono comprese tra il [[Moncenisio]] ed il [[Col Ferret]]. I gruppi montuosi più notevoli di questo tratto alpino sono il massiccio del [[Monte Bianco]], la vetta più alta delle Alpi (4808&nbsp;m), ed il Gruppo del [[Gran Paradiso]] (4061&nbsp;m). Tra questi due gruppi montuosi si apre il [[Colle del Piccolo San Bernardo]], attraverso il quale si passa dalla [[Valle d'Aosta]] in [[Francia]] ([[Val-d'Isère]]-[[Rodano]]).
 
Si suddividono in: Alpi Graie Meridionali (Rocciamelone), Alpi Graie Occidentali ([[Massiccio del Gran Paradiso|Gran Paradiso]], [[Gruppo della Rosa dei Banchi|Rosa dei Banchi]] e [[Catena Emilius-Tersiva|Emilius-Tersiva]]), Alpi Graie Centrali ([[Catena Grande Sassière-Tsanteleina|Grande Sassière-Tsanteleina]] e [[Catena Rutor-Léchaud|Rutor-Léchaud]]) e Alpi Graie Settentrionali ([[Alpi del Monte Bianco|Monte Bianco]]).
 
=== Alpi Pennine ===
{{Vedi anche|Alpi Pennine}}
Le [[Alpi Pennine]] sono comprese tra il [[Col Ferret]] ed il [[Passo del Sempione]] e costituiscono un potente bastione ed un maestoso complesso glaciale. Spiccano in esso vette di poco inferiori in altitudine al [[Monte Bianco]], come il [[Cervino]] (4478&nbsp;m) ed il [[Monte Rosa]] (4638&nbsp;m). Presentano un solo valico importante, il [[Gran San Bernardo]], che collega la [[Valle d'Aosta]] alla valle del [[Rodano]].
 
Si suddividono in: Alpi Pennine Occidentali (Gran Combin), Alpi Pennine Centrali (Cervino) e Alpi Pennine Orientali (Monte Rosa, [[Alpi Biellesi]] e Valsesiane, Andolla-Sempione).
 
=== Alpi Lepontine ===
{{Vedi anche|Alpi Lepontine}}
Le [[Alpi Lepontine]] (o Leponzie) si estendono dal [[Passo del Sempione]] al [[Passo dello Spluga]], che permette di passare dal [[Lago di Como]] alla [[Reno|valle del Reno]]. La vetta più importante è quella del [[Monte Leone]] (3552&nbsp;m). Comprendono il più importante nodo idrografico dell'[[Europa occidentale]]: il [[Massiccio del San Gottardo]]. Da esso discendono, in tre diverse direzioni, tre fiumi: verso ovest il [[Rodano]], che sfocia nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]; verso est un ramo del [[Reno]], che sfocia nel [[Mare del Nord]]; verso sud il [[Ticino (fiume)|Ticino]], affluente del [[Po]]. Le Alpi Lepontine sono valicabili attraverso il [[Passo del San Bernardino]] ed il [[Passo del San Gottardo]].
 
Sono suddivise in: [[Gruppo del Sempione]]-Formazza-Vigezzo ([[Monte Leone]]) e [[Catena Mesolcina]] ([[Pizzo Tambò|Tambò]]-[[Piz della Forcola|Forcola]]).
 
=== Alpi Retiche ===
{{Vedi anche|Alpi Retiche}}
Le [[Alpi Retiche]] si estendono dal [[Passo dello Spluga]] al [[Passo del Brennero]]. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], costituiscono ina sezione autonoma, mentre secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], non sono considerate una [[sezione alpina|sezione]] distinta, ma sono suddivise in tre sezioni: [[Alpi Retiche occidentali]], [[Alpi Retiche orientali]] ed [[Alpi Retiche meridionali]].
 
Comprendono importanti gruppi montuosi, il principale dei quali è il [[Massiccio del Bernina]], dominato dalla montagna più alta delle Alpi Retiche, il [[Pizzo Bernina]] (4049&nbsp;m). Gli altri raggruppamenti individuati dalla suddivisione TCI-Cai sono: Spluga ([[Pizzo Suretta|Suretta]]-[[Pizzo Stella|Stella]]), [[Monti della Val Bregaglia|Masino-Bregaglia]] ([[Monte Disgrazia]]), Piazzi-[[Piz Sesvenna|Sesvenna]], [[Alpi Venoste]] e [[Alpi Passirie|Passirie]] ([[Similaun]]), [[Alpi Breonie]] e [[Alpi Sarentine|Sarentine]] ([[Pan di Zucchero (Alpi dello Stubai)|Pan di Zucchero]]), [[Gruppo Ortles-Cevedale]] ([[Ortles|Monte Ortles]], 3902&nbsp;m), [[Cima Presanella|Presanella]] (3558&nbsp;m), [[Adamello (monte)|Adamello]] (3539&nbsp;m), [[Dolomiti di Brenta]] ([[Cima Tosa]], 3173&nbsp;m). I passi principali sono il [[Passo del Maloggia|Passo del Maloja]], che congiunge la [[Chiavenna|Val Chiavenna]] con l'alta [[Engadina]]; il [[Passo del Bernina]] permette di passare dalla [[Tirano]] a [[Sankt Moritz|St. Moritz]]; il [[Passo dello Stelvio]], che collega la [[Valtellina]] alla [[Val Venosta]]; il [[Passo dell'Aprica]], che mette in comunicazione la Valtellina con la [[Val Camonica]]; il [[Passo del Tonale]], che, oltre a segnare il confine fra il comune di [[Vermiglio (Italia)|Vermiglio]] e la prestigiosa [[Ponte di Legno]], mette in comunicazione la [[Val Camonica]] con la [[Val di Sole]].
 
=== Prealpi Lombarde ===
{{Vedi anche|Prealpi Lombarde}}
Le [[Prealpi lombarde]] costituiscono il settore dei rilievi montuosi compresi tra il [[Lago Maggiore]] a ovest, il fiume [[Adige]] a est, la [[Pianura Padana]] a sud e le [[Alpi Orobie]] e le [[Alpi Retiche]] a nord. Nella suddivisione didattica usata in Italia, il limite orientale è considerato il [[Lago di Garda]].
 
Secondo la Partizione delle Alpi e secondo la suddivisione didattica, le Prealpi Lombarde costituiscono una sezione autonoma. Nella SOIUSA, invece, non esiste una sezione con questo nome e il territorio corrispondente è suddiviso tra le [[Prealpi Luganesi]] le [[Prealpi Bergamasche]] e le [[Prealpi Bresciane e Gardesane]].
 
In entrambi i casi comprendono anche le Alpi Orobie. Interessano, oltre al territorio [[Lombardia|lombardo]], anche porzioni del territorio [[Svizzera|elvetico]] ([[Canton Ticino]]) e del [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] ([[Giudicarie]]). Oltre al Verbano e al Benaco, gli altri grandi bacini lacustri ([[Lago di Como]], [[Lago di Lugano]] e [[Lago d'Iseo]]) dividono le Prealpi lombarde in tre aree: le [[Prealpi Comasche]] e le [[Prealpi Varesine]] a ovest del Ceresio; le [[Prealpi Bergamasche]] tra il Lago di Como ed il Lago di Iseo; le [[Prealpi Bresciane]] e le [[Prealpi Gardesane]] tra il Lago d'Iseo ed il Lago di Garda. La cima più alta delle Prealpi lombarde è la [[Concarena]] (2549&nbsp;m).
 
=== Alpi Orobie ===
{{Vedi anche|Alpi Orobie}}
Le [[Alpi Orobie]] si trovano a sud del fiume [[Adda]], nel tratto compreso tra il [[Passo dell'Aprica]] ed il [[Lago di Como]], e ad ovest del fiume [[Oglio]]. La cima più alta è il [[Pizzo di Coca]] (3050&nbsp;m).
 
Secondo la Partizione delle Alpi, costituiscono un gruppo della sezione [[Prealpi Lombarde]]; secondo la SOIUSA, invece, sono una sottosezione della sezione [[Alpi e Prealpi Bergamasche]].
 
=== Alpi Atesine ===
{{Vedi anche|Alpi Atesine}}
Il [[Passo di Resia]]<ref>
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'').</ref> o, secondo altre fonti, il [[Passo dello Stelvio]]<ref>
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12ː Passo dello Stelvio; pagina 18ː Passo di Resia). ISBN 9788836500086. Si noti che in questa guida rossa si danno per le Alpi Atesine, in due distinti capitoli, due limiti occidentali diversi.</ref> rappresentano il punto di separazione tra le Alpi Atesine e le [[Alpi Retiche]], mentre il [[Passo di Monte Croce di Comelico]]<ref>
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143)</ref> o la [[Sella di Dobbiaco]]<ref>
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
.</ref>, sempre a seconda delle fonti, segnano il confine con le [[Alpi Carniche]].
 
L'espressione "Alpi Atesine", pur essendo usato in numerosi testi italiani di Geografia<ref>Essendo numerosissimi i testi che usano questa espressione, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59)
*G. Pittella (a cura di), ''Itinerari attraverso l'Italia'', edizioni Giunti Marzocco 1990ː (pagina 94);
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*Giuseppe Morandini, ''Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata'', edizioni UTET, 1971 (pagina 49);
*M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, ''Spazi e civiltà'', edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
*Enciclopedia Treccani, voci ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/isarco/ Isarco]'', ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/tirolo/ Tirolo]'', [http://www.treccani.it/enciclopedia/inn_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Inn];
</ref>, specie di carattere didattico e divulgativo, non si trova né nella [[Partizione delle Alpi]], classificazione della catena alpina adottata nel 1924, né nella più recente [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]] (SOIUSA), del 2006. Ciò è dovuto alla parziale sovrapposizione di significato con le denominazioni "[[Alpi Retiche]]" ed "[[Alpi Noriche]]" e al fatto che il termine "Alpi Atesine" è usato soprattutto in Italia e le suddivisioni delle Alpi citate hanno invece un respiro internazionale<ref>Esistono comunque numerosi esempi di uso del termine in altre lingue:
*Michael Allaby, ''Earth Science: A Scientific History of the Solid Earth'', edizioni Infobase Publishing, 2009, pagina 127 (in Inglese), ISBN 9781438126944;
*''Encyclopedia of Quaternary Science'', edizioni Elsevier, 2006 (in Inglese), ISBN 9780444536426.
</ref>. Inoltre, a livello locale, al posto dell'espressione generica di "Alpi Atesine", sono usati soprattutto i nomi dei gruppi montuosi in esse compresi, di estensione più limitata, elencati nel seguente capoverso.
 
Le Alpi Atesine comprendono le [[Alpi Venoste]] (tra il [[Passo di Resia]] e il [[Giogo di Vallelunga]]), le [[Alpi Passirie]] (tra il Giogo di Vallelunga e il [[Passo del Rombo]]), le [[Alpi Sarentine]] (area racchiusa dalla [[Valle dell'Adige]], dalla [[Valle Isarco]] e dal [[Passo di Monte Giovo]], le [[Alpi Breonie]] (tra il Passo del Rombo e il [[Passo del Brennero]]), le [[Alpi Aurine]] (tra il Passo del Brennero e la [[Forcella del Picco]]), le [[Alpi Pusteresi]], tra la Forcella del Picco e il [[Passo di Monte Croce di Comelico]] o alla [[Sella di Dobbiaco]]).
 
=== Alpi Noriche ===
{{Vedi anche|Alpi Noriche}}
Secondo la [[Partizione delle Alpi]], il tratto delle [[Alpi Noriche]] che ricade in Italia va dal [[Passo del Brennero]] fino alla [[Sella di Dobbiaco]] e comprende il punto più settentrionale del territorio italiano: la [[Testa Gemella Occidentale]] (2837&nbsp;m), situata presso la [[Vetta d'Italia]]. Sempre secondo la Partizione delle Alpi, questo settore alpino si estende notevolmente anche oltre i confini italiani.
 
La denominazione "Alpi Noriche" non è usata nella classificazione della [[SOIUSA]].
 
Le [[Alpi Noriche]] italiane comprendono le [[Alpi Aurine]], tra il Passo del Brennero e la [[Forcella del Picco]], e le [[Alpi Pusteresi]], dalla Forcella del Picco alla [[Sella di Dobbiaco]].
 
La cima più alta di questo tratto alpino è il [[Gran Pilastro]] (3510&nbsp;m). Altre cime importanti sono il Picco dei Tre Signori (3498&nbsp;m), il [[Monte Mesule]] (3479&nbsp;m), la Cima di Campo (3418&nbsp;m), il Sasso Nero (3370&nbsp;m), il [[Monte Lovello]] (3378&nbsp;m), la Croda Alta (3287&nbsp;m) e il Monte Fumo (3250&nbsp;m). Altre cime sono il Pizzo Rosso di Predoi (3495&nbsp;m), il [[Monte Collalto|Collalto]] (3435&nbsp;m) ed il [[Monte Nevoso (Alto Adige)|Monte Nevoso]] nel Gruppo delle [[Vedrette di Ries]], la [[Cima Dura]] (3130&nbsp;m), la [[Croda Rossa d'Ampezzo|Croda Rossa]] ed il [[Monte Ripa]] nel Gruppo dei Monti di Casies.
 
=== Dolomiti ===
{{Vedi anche|Dolomiti}}
Le [[Dolomiti]] costituiscono una catena montuosa celebre per le guglie turrite e per le pareti di roccia calcarea particolarmente adatte all'arrampicata. Esse hanno una direzione trasversale rispetto allo spartiacque alpino; infatti sono comprese tra la [[Val Rendena]] ad ovest e quella del fiume [[Piave]] ad est ([[Cadore]]). Raggiungono la loro massima altezza nella [[Marmolada]] (3342&nbsp;m). Le Dolomiti Occidentali comprendono i gruppi: Brenta, Catinaccio-Latemar, Sassolungo, Odle-Puez-Cir, [[Gruppo del Sella|Sella]], [[Marmolada]], [[Pale di San Martino]], [[Alpi Feltrine]]-[[Gruppo dei Feruc|Feruc]]. Le Dolomiti Orientali comprendono i gruppi: Schiara, Civetta-Moiazza, Pelmo-[[Dolomiti di Zoldo]], Croda Rossa di Ampezzo, [[Tre Cime di Lavaredo]].
 
=== Alpi Carniche ===
{{Vedi anche|Alpi Carniche|Alpi Carniche e della Gail}}
Le [[Alpi Carniche]] si elevano tra il [[Sella di Dobbiaco]] e la [[Sella di Camporosso]]. Si possono suddividere nella [[Catena Carnica Principale]], che segna in parte il confine che divide l'[[Italia]] dall'[[Austria]], e nelle [[Alpi di Tolmezzo]] o Carniche Meridionali. La cima più alta è il [[Monte Coglians]] (2780&nbsp;m), sulla catena principale. Altre vette importanti sono: la [[Creta delle Chianevate]] (2769&nbsp;m), il [[Monte Cavallino]] (2689&nbsp;m), il [[Monte Palombino]] (2600&nbsp;m), il Monte Vancomune (2581&nbsp;m), il [[Monte Peralba]] (2694&nbsp;m), il [[Monte Terza Grande]] (2586&nbsp;m) ed il [[Monte Fleons]] (2507&nbsp;m) nella catena principale; il [[Monte Pleros]] (2314&nbsp;m), il [[Col Gentile]] (2075&nbsp;m), il [[Monte Tersadia]] (1958&nbsp;m) e il [[Monte Sernio]] (2187&nbsp;m) nelle Alpi di Tolmezzo.
 
=== Alpi Giulie ===
{{Vedi anche|Alpi Giulie|Alpi e Prealpi Giulie}}
Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le [[Alpi Giulie]] vanno dalla [[Sella di Camporosso]] al [[Passo di Vrata]], oltre il quale si estende il [[Alpi Dinariche|sistema montuoso dinarico]].
 
Secondo la classificazione della [[SOIUSA]], questo tratto alpino non costituisce una sezione autonoma, ma una sottosezione delle [[Alpi e Prealpi Giulie]]; secondo questa convenzione, inoltre, il limite orientale è la [[Sella di Godovici]]. Il tratto compreso tra la [[Sella di Godovici]] e il Passo di Vrata dunque, secondo la SOIUSA, non fa parte delle Alpi, ma appartiene al sistema montuoso dinarico.
 
Questo settore alpino costituisce, assieme alle [[Alpi Liguri]], il tratto meno elevato della catena.
 
La cima più elevata è il [[Monte Tricorno]] (2868&nbsp;m) in [[Slovenia]]. Lungo le Alpi Giulie lo spartiacque non è nettamente definito: infatti ai massicci settentrionali del Tricorno e del [[Monte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]] (2245&nbsp;m) succede a sud una serie di altopiani calcarei, il principale dei quali è il [[Carso]]. Data la composizione calcarea del terreno, le acque lo corrodono facilmente e pertanto scorrono per lo più in caverne e cunicoli sotterranei. In territorio italiano le cime più elevate sono il [[Montasio]] (2753&nbsp;m), il [[Monte Canin]] (2587&nbsp;m) ed il [[Mangart]] (2677&nbsp;m).
 
=== Prealpi Venete ===
{{Vedi anche|Prealpi Venete|Prealpi Trivenete}}
Secondo la [[SOIUSA]], le [[Prealpi Venete]] si estendono dal [[fiume Adige]] all'[[Altopiano del Cansiglio]], fra le province di [[provincia di Verona|Verona]], di [[provincia di Vicenza|Vicenza]], [[provincia di Treviso|Treviso]] e [[provincia di Belluno|Belluno]]. Secondo la [[#Suddivisione didattica tradizionale|suddivisione didattica italiana]], invece, il limite occidentale è il [[Lago di Garda]]. La [[Partizione delle Alpi]] non usa questa denominazione, bensì quella di "[[Prealpi Trivenete]]", che comunque corrisponde allo stesso territorio.
 
Delle Prealpi Venete fanno parte i gruppi: [[Monte Cadria|Cadria]], Torta, [[Monte Bondone]], [[Monte Baldo]], [[Folgaria]], [[Lavarone]], [[Altopiano di Asiago]], [[Piccole Dolomiti]], [[Monte Pasubio]], [[Monti Lessini]], [[Monte Grappa]], [[Col Nudo]], Monte Cavallo e [[Col Visentin]]. La cima più alta è il [[Col Nudo]] (2471&nbsp;m).
 
=== Prealpi Carniche ===
{{Vedi anche|Prealpi Carniche}}
Le [[Prealpi Carniche]] si estendono fra l'alta valle del [[Tagliamento]] a nord e ad est, la valle del [[Livenza]] a ovest e la [[pianura padano-veneta]] a sud. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le Prealpi Carniche sono un gruppo delle [[Prealpi Trivenete]], mentre secondo la [[SOIUSA]] esse sono una sottosezione delle [[Alpi Carniche e della Gail]]. La [[#Suddivisione didattica tradizionale|Suddivisione didattica tradizionale]], infine, considera le Prealpi Carniche una sezione a sé stante.
 
Fanno parte delle Prealpi Carniche i gruppi: [[Monte Cridola]], Cima Monfalcon, Monte Duranno, [[Monte Pramaggiore]] e Monte Cornaget, appartenenti alle [[Dolomiti Friulane]]; [[Monte Valcalda]] e [[Monte Vegnaris]]. La cima più elevata delle Prealpi Carniche è la [[Cima dei Preti]] (2703&nbsp;m), nelle Dolomiti Friulane. La Partizione delle Alpi le comprende nelle [[Prealpi Trivenete]].
 
=== Prealpi Giulie ===
{{Vedi anche|Prealpi Giulie|Alpi e Prealpi Giulie}}
Le [[Prealpi Giulie]] sono costituite dall'insieme delle alture poste nell'estrema parte orientale del [[Friuli-Venezia Giulia]] che fanno da contorno alle Alpi Giulie e si estendono dal [[Tagliamento]] fino all'[[Isonzo]], oltre il quale si estende il [[Carso]] goriziano. Il territorio che fa parte delle Prealpi Giulie è limitato a sud-ovest dalla pianura friuliana e a nord-est dalla valle di [[Resia]] e dalla sella del Monte Guarda. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le Alpi Giulie costituiscono una sezione autonoma, mentre secondo la [[SOIUSA]] esse sono una sottosezione delle [[Alpi e Prealpi Giulie]].
 
Le Prealpi Giulie possono essere suddivise nei gruppi: [[Monte Plauris]], [[Monte Chiampon]], [[Gran Monte]], [[Monti Musi]] e [[Monte Matajur]]. La vetta più alta è il [[Monte Plauris]] (1958&nbsp;m). La Partizione delle Alpi le comprende nelle [[Prealpi Trivenete]].
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Argentera123Ae.jpg|[[Monte Argentera]]
[[File:Auditorium vecchia chiesa.jpg|Auditorium_vecchia_chiesa.jpg|300px|Cinema/teatro di Premeno, antica chiesa.]]
File:Monte_Emilius_4.JPG|[[Monte Emilius]]
[[File:Cappelletta Premeno.jpg|300px|Cappelletta di Premeno.]]
File:Gran_Vernel.jpg|[[Marmolada]]
[[File:Chiesa san Salvatore.jpg|300px|Chiesa situata sul cocuzzolo panoramico di san Salvatore, usata solo per matrimoni o per festività.]]
File:Monte_Coglians_visto_dal_monte_Zoncolan.jpg|[[Monte Coglians]]
[[File:Forno paese vecchio Premeno.jpg|300px|Forno diroccato.]]
File:Montasch_Julier_20022007_01.jpg|[[Jôf di Montasio]]
</gallery>
 
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<references/>
 
{{portale|geografia}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Premeno}}
 
{{Provincia del Verbano Cusio Ossola}}
{{Portale|Ossola|Piemonte}}
 
[[Categoria:Premeno| Alpi]]
[[Categoria:Gruppi montuosi d'Italia]]